Articles de revues sur le sujet « Diritto internazionale del commercio »

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Carrascosa González, Javier. « FABRIZIO MARRELLA. Manuale di Diritto del commercio internazionale ». CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 14, no 1 (9 mars 2022) : 1265–66. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2022.6762.

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Perulli, Adalberto. « Giustizia sociale, commercio internazionale ed extraterritorialità "atipica". Il caso USMCA ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 170 (août 2021) : 215–34. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-170003.

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Résumé :
L'articolo analizza alcune delle principali novità del Trattato USMCA, collocandolo nel contesto della globalizzazione economica e delle tecniche di regolazione sociale che impiegano i la-bour standards dell'OIL e le clausole sociali nei Trattati commerciali internazionali, realizzando forme "atipiche" di extraterritorialità. Il Trattato USMCA si caratterizza per alcune impor-tanti innovazioni in materia: l'impegno delle parti a rispettare gli international core labour standards, il riconoscimento del diritto di sciopero, la possibilità di sanzionare direttamente le imprese responsabili delle violazioni dei diritti del lavoro, una procedura veloce di risoluzione delle controversie. Nel complesso il Trattato rilancia la capacità della clausola sociale come principale fattore di tutela dei diritti del lavoro in un contesto di globalizzazione economica.
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Spoto, Giuseppe. « Luci e ombre del sistema multilaterale degli accordi internazionali sul commercio dei prodotti agricoli ». Przegląd Prawa Rolnego, no 2(29) (30 décembre 2021) : 423–60. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2021.29.2.22.

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Résumé :
Anche se le regolazioni sul commercio dei prodotti agricoli si sono evoluti dagli obiettivi di piena liberalizzazione perseguiti per il commercio dei prodotti industriali, le regole del GATT sono state applicate fin dall’inizio. L’autore dell’articolo ricostruisce il quadro normativo delle fonti internazionali, con particolare attenzione all’Accordo SPS (sulle misure sanitarie e fitosanitarie), all’Accordo TBT (sulle barriere tecniche al commercio), e all’Accordo TRIPs (Trade Related Intellectual Property Rights; Accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale). La seconda parte dello studio approfondisce il tema del commercio e dell’informazione a garanzia del diritto internazionale umanitario, partendo da un esame del caso del vino israeliano e dalla motivazione della sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea (C-368/18). Da quando l’OMC è stata istituita sono avvenuti molti cambiamenti, ma soprattutto c’è stata un’inversione di rotta da parte dei Paesi industrializzati che hanno scelto di stimolare accordi commerciali bilaterali rispetto al sistema multilaterale, minando così l’importanza delle regole dell’OMC. La novità più significativa di questa evoluzione è che tali accordi bilaterali non sono più da considerare come ulteriori sviluppi nella costruzione del sistema multilaterale, ma sono spesso diventati dei veri e propri ostacoli alla ricostruzione. Per l’autore, sono proprio le regole del commercio internazionale stabilite con l’OMC a offrire le migliori garanzie di fronte alla crescita degli scambi e alla conquista sempre più crescente di quote significative del mercato mondiale da parte dei Paesi più aggressivi. Le crisi economiche degli ultimi anni e, soprattutto, i recenti sconvolgimenti dei mercati internazionali a seguito della pandemia hanno mostrato la necessità di rinnovare l’agenda globale, legando indissolubilmente la circolazione delle merci (soprattutto agricole) ad ulteriori obiettivi che non possono prescindere dal cambiamento climatico, dalla lotta all’inquinamento e dalla soluzione dei problemi ambientali che sono diventati temi da considerare come tasselli di un unico grande mosaico. Questi obiettivi richiederebbero un rilancio del multilateralismo e confermerebbero l’importanza di trovare un anello comune all’interno dell’OMC.
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Pretelli, Ilaria. « Fabrizio Marrella / Nicola Soldati (eds.). Arbitration, Contracts and International Trade Law / Arbitrato, contratti e diritto del commercio internazionale. Essays in honor of Giorgio Bernini/ Studi in onore di Giorgio Bernini ». CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 14, no 1 (9 mars 2022) : 1290–91. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2022.6769.

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Résumé :
This article reviews: Fabrizio Marrella / Nicola Soldati (Eds.). Arbitration, Contracts and International Trade Law / Arbitrato, contratti e diritto del commercio internazionale. Essays in honor of Giorgio Bernini/ Studi in onore di Giorgio Bernini. Milan, Giuffré-Francis Lefebvre, 2021, 683 pp.
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Adinolfi, Giovanna. « Alimentazione e commercio internazionale nel rapporto del 2009 del relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto al cibo ». DIRITTI UMANI E DIRITTO INTERNAZIONALE, no 1 (avril 2010) : 125–39. http://dx.doi.org/10.3280/dudi2010-001007.

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Rosaria Mauro, Maria. « Commercio internazionale e tutela dei diritti dei lavoratori : alla ricerca di una globalizzazione sostenibile. » E-REVISTA INTERNACIONAL DE LA PROTECCION SOCIAL 2, no 6 (2021) : 372–401. http://dx.doi.org/10.12795/e-rips.2021.i02.17.

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Résumé :
La liberalizzazione del commercio internazionale può promuovere la crescita economica e le opportunità di lavoro sia nei Paesi in via di viluppo sia nelle economie industrializzate. Peraltro, non tutti gli Stati hanno beneficiato in uguale misura di tale liberalizzazione e, in generale, della globalizzazione delle relazioni economiche internazionali. Di conseguenza, questi fenomeni e gli accordi commerciali di stampo liberista che li hanno favoriti continuano a essere oggetto di un acceso dibattito. In tale contesto, uno degli aspetti più controversi è la mancanza di una protezione adeguata dei diritti dei lavoratori nell’ambito dei suddetti accordi. Partendo dall’attuale mancanza di regole specifiche nel quadro giuridico multilaterale degli scambi, l’autore analizza le cosiddette “clausole sociali” contenute negli accordi di libero scambio bilaterali e regionali di nuova generazione, con particolare riferimento ai trattati conclusi dall’Unione europea (UE). Dall’analisi emerge che tali clausole non garantiscono ancora una sufficiente protezione ai lavoratori e che, pertanto, esse andrebbero modificate.
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Ferrante, Vincenzo. « Lavoro decente e responsabilità delle imprese multinazionali per le produzioni delocalizzate : Panorama della legislazione italiana ». Lex Social : Revista de Derechos Sociales 10, no 2 (8 juillet 2020) : 224–52. http://dx.doi.org/10.46661/lexsocial.5070.

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Résumé :
Il saggio, che prende spunto dal Convegno organizzato dall’Università di Alcalà nel dicembre del 2019 “Estándares laborales y responsabilidad de las empresas multinacionales. Desafíos en un mundo global”, esamina la legislazione italiana diretta a garantire che le imprese multinazionali aventi sede nello Stato realizzino scambi commerciali su una base equa, vigilando sulle società controllate estere, per assicurare che queste rispettino i core labour standards previsti dall’OIL e dalle altre organizzazioni internazionali. A differenza della legislazione di altri paesi europei, manca in Italia una norma che imponga un obiettivo siffatto, forse a ragione del fatto che la vasta diffusione del lavoro sommerso ha imposto al legislatore di concentrarsi sui fenomeni di sfruttamento che si manifestano nei confini nazionali (anche se si rileva come la trasposizione delle direttive che hanno riguardo a questo obiettivo non sempre è correttamente avvenuta). In attesa che venga a maturare una norma di diritto internazionale universalmente riconosciuta che faccia divieto di commerciare un qualunque bene, quando esso sia stato prodotto attraverso lo sfruttamento schiavistico di altri uomini, l’A. si concentra sulla legislazione relativa alle società commerciali, su quella che regola gli appalti privati e sulla disciplina europea del commercio alimentare, per verificare se le norme già esistenti in materia non consentano al giudice nazionale, opportunamente sollecitato, di reprimere lo sfruttamento che avvenga al di fuori dei confini nazionali, in virtù degli obblighi assunti dalle singole società nei confronti dei propri soci e dei consumatori.
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Bompiani, Adriano. « L’elaborazione di “regole” per le innovazioni biotecnologiche ». Medicina e Morale 49, no 4 (31 août 2000) : 713–50. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.765.

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Résumé :
Come è noto, l'unione Europea ha fra i suoi scopi quello di favorire lo sviluppo sociale ed economico dei Paesi aderenti, facilitando la ricerca scientifica, l’innovazione tecnologica, la produzione di beni e la circolazione degli stessi nell’ambito dell’Unione, eliminando per quanto è possibile differenze, normative e conflitti commerciali. Con questo spirito, dopo anni di difficile lavoro, è stata emanata la Direttiva 98/44/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio (6luglio 1998) che riguarda la protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche, ne presupposto che si tratti di genoma – sia esso di origine vegetale, animale o umano – in quanto risultati da “invenzioni” suscettibili di applicazioni industriali e non dal mero isolamento (“scoperta”). L’Autore, che già ha esaminato in un precedente contributo gli aspetti etici dell’impiego delle biotecnologie nel campo vegetale e animale (v. Medicina e Morale 2000, 3: 449-504), si sofferma a descrivere quanto prevede la Direttiva 98/44/CE stessa, assieme ad altre norme internazionali precedentemente emanat, per la tutela dell’ambiente, degli animali e degli organismi umani. L’Autore riconosce che la direttiva vieta, nel dispositivo, lo sfruttamento commerciale che sia contrario all’ordine pubblico e al buon costume, fornendo gli esempi concreti dei divieti applicabili ai processi di clonazione umana a scopo riproduttivo, di modificazione dell’identità genetica germinale dell’essere umano; di modificazione degli embrioni umani a fini commerciali e industriali; di modificazione dell’identità genetica animale di natura tale da provocare sofferenza negli stessi, senza utilità sostanziale per l’uomo o per l’animale. Tuttavia la Direttiva – sotto l’aspetto giuridico – consente l’utilizzazione di embrioni umani (sia pure non direttamente ed espressamente prodotti a scopo di ricerca in base all’art. 18 della Convenzione sui diritti dell’uomo e la biomedicina) a scopo sperimentale e per applicazioni biotecnologiche riguardanti la produzione di cellule staminali od i medicamenti. L’Autore esamina anche il dibattito che è seguito alla emanazione della Direttiva soprattutto a livello di Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Strasburgo) in merito alle preoccupazioni dell’opinione pubblica sui cosiddetti “cibi transgenici” (raccomandazione n. 1398 (1998) dal titolo “sicurezza del consumatore e qualità degli alimenti”), nella quale è stata espressa contrarietà alla brevettabilità degli organismi viventi, pur riconoscendo la necessità di assicurare un’adeguata protezione ai diritti dell’”invenzione” (proprietà intellettuale) [Raccomandazione 1417/1999]. Questi problemi sono stati affrontati ma non risolti nella conferenza internazionale di Oviedo (16-19 maggio 19999) organizzata dal Consiglio d’Europa. Il Comitato Direttivo di Bioetica del medesimo Consiglio d’Europa è stato indicato di esprimere “parere” sulla complessa materia; nel frattempo sono intervenute la conferenza di Seattle e Montreal, ove è stato firmato, nel gennaio 2000, un Protocollo sulla biosicurezza che regolamenta il commercio internazionale di sementi e sostanze geneticamente modificate ritenuti pericolosi per l’ambiente e la salute, escludendo però i prodotti finiti, e perciò il cibo transgenico. Nel momenti in cui – scadendo la moratoria –la Direttiva 98/44/CE entrerà in vigore (31 luglio 2000) essendo improbabile l’accettazione delle argomentazioni di invalidazione sollevate da Olanda e Italia, l’Autore insiste per l’adozione del “principio di precauzione”, esplicitamente incorporato nel diritto comunicato relativo alla protezione della salute, oltreché alla tutela dell’ambiente, che dovrà essere tuttavia meglio specificato nella sua estensione e nelle conseguenze attese. Un secondo principio, quello della “trasparenza”, richiede un’ulteriore affinamento delle informazioni rivolte al consumatore, tramite una più chiara etichettatura che consenta una scelta realmente libera e consapevole dei prodotti derivanti da organismi geneticamente modificati posti in commercio. Dovrà essere perseguita la ricerca, escludendo peraltro l’uso dell’embrione umano.
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Rodino, W. « A. Veneziano, Le garanzie mobiliari non possessorie - Profili di diritto comparato e di diritto del commercio internazionale, Milano, Giuffre Editore, 2000, pp. xi+400, ISBN 90-411-1026-7. » Uniform Law Review - Revue de droit uniforme 5, no 3 (1 août 2000) : 628–29. http://dx.doi.org/10.1093/ulr/5.3.628.

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Schilf, S. « Fabrizio Marrella, La nuova lex mercatoria - Principi Unidroit ed usi dei contratti del commercio internazionale, Trattato di diritto commerciale e di diritto pubblico dell'economia Volume XXX, Cedam, Padova 2003, ISBN 88-13-24181-X, pp. LXII +1001. » Uniform Law Review - Revue de droit uniforme 9, no 1 (1 janvier 2004) : 231–34. http://dx.doi.org/10.1093/ulr/9.1.231.

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Legnani Annichini, Alessia. « El Tractatus de proxenetis, et proxeneticis de Benvenuto Stracca (1509-1578) ». REVISTA LEX MERCATORIA Doctrina, Praxis, Jurisprudencia y Legislación 3, no 1 (13 juin 2017) : 49. http://dx.doi.org/10.21134/lex.v3i1.1249.

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Résumé :
Dentro del rico panorama de la tratadística cinquecentesca se encuentra el De proxenetis, et proxeneticis del anconitano Benvenuto Stracca (1509-1578), publicado por primera vez en Venecia en 1558 y articulado en cuatro partes, de las cuales la última –la más extensa– reúne algunas quaestiones que, según el autor, tienen el valor de convertir el tratado «uberiorem et fertiliorem» Considerándolo casi una suerte de apéndice al famoso De mercatura, seu mercatore, la compilación, dedicada al Cardenal Rodolfo Pio da Carpi (1500-1564) legado de la Marca, tiene el indiscutible mérito de condensar en un solo texto y sistematizar la communis opinio en la materia, proporcionando un cuadro de los principales problemas inherentes al mediador y la mediación a finales de la primera edad moderna. NOTAS * La autora agradece de un modo especial la excelente disponibilidad del Dr. Gabriel Antonio García Escobar, colegial del Real Colegio de España en Bolonia, para la traducción y corrección del texto en su versión castellana. [i] Para una primera aproximación a este jurista véase L. Franchi, Benvenuto Stracca giureconsulto anconitano del secolo XVI, Roma 1888; L. Goldschmidt, Benvenuto Straccha Anconitanus und Petrus Santerna Lusitanus, in «Zeitschrift für das gesamte Handelsrecht», 38 (1891), pp. 1-9; A. Lattes, Lo Stracca giureconsulto, en «Rivista di diritto commerciale», 7 (1909), pp. 1-28; Benvenuto Stracca nel quarto centenario della sua morte. Convegno di studio (Ancona, 29 marzo 1980), Ancona 1981; D. Maffei, Il giureconsulto portoghese Pedro de Santarém autore del primo trattato sulle assicurazioni, in Diritto Comune Diritto Commerciale Diritto Veneziano, a cura di K. Nehlsen-von Stryk e D. Nörr, Venezia 1985 (Centro tedesco di studi veneziani, Quaderni - 31), pp. 54-60; C. Donahue jr., Benvenuto Stracca's De Mercatura: Was There a Lex mercatoria in Sixteenth-Century Italy?, en From lex mercatoria to commercial law, a cura di V. Piergiovanni, Berlin 1987, pp. 69-120; V. Piergiovanni, Considerazioni comparative tra Benvenuto Stracca e Gerard Malynes, in Relations between the Ius Commune and English Law, a cura di R.H. Helmolz e V. Piergiovanni, Soveria Mannelli 2009, pp. 185-196 y, por último, Id., Stracca, Benvenuto, in DBGI, II, Bologna 2013, pp. 1920-1922. [ii] Benvenuto Straccha, De proxenetis, et proxeneticis Tractatus, Venetiis, apud Ioannem Baptistam, et Melchiorem Sessam fratres, 1558. [iii] Ibidem, c. 35r. [iv] Benvenuto Straccha, Tractatus De Mercatura, seu Mercatore, Venetiis, apud Michaelem Bonellum, 1575. [v] Sin pretensiones de exhaustividad sobre este ilustre personaje, distinguido con importantes misiones diplomáticas y llamado a dirigir la Comisión encargada de reformar y actualizar las Constituciones Egidianas (1357), véanse los más recientes: C. Hoffmann, Kardinal Rodolfo Pio da Carpi und seine Reform der Aegidianischen Konstitutionen, Berlin 1989; Alberto e Rodolfo Pio da Carpi collezionisti e mecenati. Atti del Seminario internazionale di studi (Carpi, 22-23 novembre 2002), a cura di M. Rossi, Tavagnacco 2004, y la bibliografía en ambos citada.
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Sigismondi, Lorenzo. « Book Review : Le Cotroversie Tra Stati Nel Diritto Del Commercio Internazionale : Dal GATT All’ OMC (State Controversy in International Trade Law : From GATT To The WTO), by Aldo Ligustro. (p ». Journal of World Trade 32, Issue 1 (1 février 1998) : 143–45. http://dx.doi.org/10.54648/trad1998011.

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Sobbrio, Paola. « Diritto all'informazione, partecipazione democratica del consumatore e Ogm ». AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no 3 (mars 2010) : 79–126. http://dx.doi.org/10.3280/aim2008-003005.

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Résumé :
Il consumatore di alimenti prodotti con l'utilizzo di Ogm o che li contengono, ha diritto ad essere informato sia della loro immissione in commercio quanto dell'emissione deliberata nell'ambiente di questi organismi. Il diritto all'informazione non si limita ai soli strumenti dell'etichettatura e della tracciabilità ma si estende alla possibilità , prevista da diverse normative, per il cittadino/consumatore di rivolgersi alle Autorità competenti per richiedere tutte quelle informazioni da cui egli può trarre conoscenze sullo stato tanto dell'emissione nell'ambiente quanto dell'immissione in commercio degli Ogm. Le Autorità , inoltre, devono effettuare consultazioni pubbliche in merito alle decisioni da prendere in entrambe queste fasi. Tali consultazioni, per come vengono effettuate, non conferiscono effettività a tale diritto minando così il rapporto di fiducia tra Istituzioni e cittadini e facendo venire meno la possibilità che il diritto all'informazione si traduca in uno strumento di partecipazione democratica che crei le condizioni per una "co-produzione di conoscenza". Questo comporta una violazione del diritto all'informazione fonte di risarcimento del danno ex art. 2043 c.c.
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d’Agostino, Francesco. « Rivista internazionale di filosofia del diritto ». Revue interdisciplinaire d'études juridiques 21, no 2 (1988) : 57. http://dx.doi.org/10.3917/riej.021.0057.

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Schwietzke, Joachim. « Carlo Focarelli, Lezioni di Storia del Diritto Internazionale Carlo Focarelli, Lezioni di Storia del Diritto Internazionale ». Journal of the History of International Law / Revue d'histoire du droit international 7, no 1 (2005) : 103–6. http://dx.doi.org/10.1163/1571805054545109.

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Cantarutti, Luca Azzano. « L'autodeterminazione del popolo veneto tra diritto internazionale e diritto interno. » Rivista Italiana di Antropologia Applicata, no 1 (29 juin 2016) : 7–21. http://dx.doi.org/10.32054/2499-1848-2016-1-1.

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Corazza, Luisa. « Verso un nuovo diritto internazionale del lavoro ? » GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 163 (septembre 2019) : 487–98. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2019-163003.

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Touzenis, Kristina. « Lo Status legale di Gerusalemme. Proposta per una soluzione ». FUTURIBILI, no 3 (septembre 2012) : 221–43. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-003015.

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L'Autore affronta il problema di Gerusalemme e propone soluzioni basate sul diritto internazionale. Gerusalemme gode di grande importanza su diversi livelli: il livello locale/municipale e quindi funzionale per gli abitanti, il livello nazionale dove la questione della sovranitŕ č importante, e infine il livello internazionale legato ai luoghi santi per le tre religioni. L'Autore analizza perciň i reclami storici delle due parti, il prima del 1947, l'idea (ideale) di Gerusalemme cittŕ internazionale del 1949 e la prima occupazione, la seconda occupazione del 1967, la dichiarazione dei principi del 1993 (accordo di Oslo), la Road Map, l'accordo di Ginevra. Ed infine considera come risolutiva della sovranitŕ una "divisione" non fisica (e cioč senza confini) di Gerusalemme, soprattutto dal punto di vista del diritto internazionale.
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Di Maio, Michele, et Federico Tamagni. « L'anomalia del modello di specializzazione italiano e l'evoluzione del commercio internazionale ». QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no 3 (février 2009) : 79–103. http://dx.doi.org/10.3280/qu2008-003004.

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Travan, Federico. « Il non acquisto dello status di «locali della missione» : note a margine della sentenza della Corte Internazionale di Giustizia nel caso Guinea Equatoriale c. Francia ». Revista da Faculdade de Direito, Universidade de São Paulo 116, no 2 (30 décembre 2021) : 329–68. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2318-8235.v116p329-368.

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Résumé :
Questo lavoro è un commento alla sentenza della CIG, di merito, nel caso Immunités et procédures pénales (Guinée Équatoriale c. France), e, allo stesso tempo, uno studio del problema – inedito nella giurisprudenza internazionale – emergente dalla sentenza, quello del momento in cui e delle modalità attraverso le quali un determinato immobile acquista, nel diritto internazionale, lo status di «premises of the mission». La sentenza della Corte, che ha ritenuto necessario il consenso dello Stato accreditatario, è criticata. Lo studio e l’analisi della prassi degli Stati, della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche, della storia dell’istituto dell’inviolabilità dei locali diplomatici e della (poca) letteratura che ha trattato il problema, dimostrano che esiste una norma del diritto internazionale che determina che l’acquisto dello status di «premises of the mission» avvenga attraverso il (e nel momento del) solo inizio d’uso effettivo dei locali per l’esercizio delle funzioni diplomatiche. La sentenza della CIG «crea» quindi un requisito – il consenso dello Stato accreditatario – che non esiste nel diritto internazionale, e ciò comporta gravi potenziali problemi di contrasto e coesistenza tra situazioni di fatto (reali) e situazioni puramente giuridico-formali.
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Baroncelli, Eugenia. « DEMOCRAZIA E COMMERCIO : IL CASO DELLE GRANDI POTENZE TRA IL 1980 E IL 1998 ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 33, no 1 (avril 2003) : 31–69. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200026964.

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Résumé :
IntroduzioneSin dall'Ottocento, l'economia politica dei classici ha prodotto modelli del commercio internazionale per spiegare tanto i vantaggi derivanti dall'apertura agli scambi, quanto la struttura dei flussi commerciali tra i diversi paesi. A tutt'oggi, gli assunti avanzati dal modello ricardiano del commercio internazionale e dal modello Heckscher-Ohlin-Samuelson, che spiegano i flussi di scambi commerciali rispettivamente basandosi sui concetti di vantaggio comparato e di dotazione di risorse, forniscono strumenti ampiamente utilizzati nella spiegazione dell'insorgenza e del mantenimento di rapporti commerciali tra stati. A differenza della letteratura economica, che si è concentrata in buona misura sulle cause dell'apertura commerciale e sulla spiegazione delle direzioni dei flussi di scambio, spesso limitandosi a individuare i fattori costanti nelle politiche protezioniste o liberiste degli stati, la letteratura politologica ha puntato il proprio interesse sulla spiegazione delle variazioni nella scelta degli stati di promuovere, oppure limitare, il grado di apertura agli scambi con l'estero.
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Finco, Adele, Monica Padella, Guido Di Pronio et Mirco Pollonara. « Dinamiche del commercio internazionale dell'olio di oliva italiano : un'analisi prospettica ». ECONOMIA AGRO-ALIMENTARE, no 2 (octobre 2009) : 169–85. http://dx.doi.org/10.3280/ecag2009-002009.

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Résumé :
- The paper analyses the dynamics of the Italian olive oil trade and gives a preliminary explanation of the opportunity in the international market. The paper starts showing the description of olive oil chain and production and underlining the main factors affecting the import export system. The aim of this work is to explain the magnitude of the trade flows for olive oil from Italy to its main importing countries. This objective has been reached by establishing an appropriate econometric model derived from an extended form of the "Gravity Model". This model has been broadly applied to the analysis of international trade because it provides robust estimates. The results obtained and the model itself are useful in forecasting potential trends in the exportation of high quality Italian olive oil.JEL Codes: Q13, Q17, C20Key words: Italian Olive Oil, Food-Trade, Gravity Models, Export Analysis
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Gramlich, Ludwig. « Problemi e tendenze del diritto internazionale de'l economica ». Archiv des Völkerrechts 50, no 2 (2012) : 252. http://dx.doi.org/10.1628/000389212803432302.

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Rivello, Roberto. « L'interesse del minore fra diritto internazionale e multiculturalitŕ ». MINORIGIUSTIZIA, no 3 (octobre 2011) : 15–27. http://dx.doi.org/10.3280/mg2011-003002.

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Berghmans, Th. « L’obbedienza militare edi divieti del diritto internazionale pubblico ». Military Law and the Law of War Review 27, no 1 (décembre 1988) : 137–41. http://dx.doi.org/10.4337/mllwr.1988.01.18.

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Bersier, Ladavac Nicoletta. « Diritto e pace in Hans Kelsen ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 1 (juillet 2012) : 79–96. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-001004.

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Résumé :
Hans Kelsen ha dedicato una parte importante della sua produzione giuridica al diritto internazionale. La sua riflessione internazionalistica iniziň negli Anni Venti e si protrasse fino alla fine della sua vita. Le tematiche affrontate da Kelsen a partire dagli Anni Trenta, soprattutto durante il suo insegnamento a Ginevra, sono dedicate alla pace in rapporto al diritto e alla politica nel contesto delle istituzioni internazionali. A Ginevra elaborň vaste critiche rivolte soprattutto alla Societŕ delle Nazioni e un proprio progetto per assicurare la pace che raccolse in diversi scritti poco conosciuti. Particolarmente interessante appare il progetto per la pace che Kelsen mise a confronto con la scienza giuridica e collocň nel contesto politico. In tale documento il giurista viennese si sofferma per la parte teorica sulla giustizia internazionale e per la parte pratica traccia le linee per un Tribunale Internazionale, teorizzando al contempo il postulato della obbligatorietŕ della giustizia internazionale. Inoltre nella sua elaborazione del diritto internazionale, Kelsen dedica molto spazio alla civitas maxima, tema che rappresenta indubbiamente il nocciolo ideale della sua riflessione internazionalistica e rivela la sua concezione globale e federale tra utopia e Realpolitik
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Acierno, Maria. « Misure di protezione internazionale, permessi umanitari ed unicitŕ della giurisdizione del giudice ordinario nella piů recente giurisprudenza di legittimitŕ ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 1 (avril 2010) : 99–108. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-001006.

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Résumé :
1. Il quadro normativo delle misure di protezione internazionale alla luce della giurisprudenza di legittimitŕ;a) Il doppio binario: giurisdizione del giudice ordinario sul rifugio politico e la giurisdizione del giudice amministrativo sui permessi umanitari;b) Pluralitŕ delle misure di protezione internazionale ed unicitŕ della giurisdizione: la giurisdizione del giudice ordinario sui permessi umanitari2. L'ampiezza del diritto alla luce della sentenza n. 26253 del 2009
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Vassallo, Paleologo Fulvio. « Il caso Cap Anamur. Assolto l'intervento umanitario ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 2 (juillet 2010) : 87–102. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-002005.

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Résumé :
Sommario:1. Un caso internazionale montato dai fautori della politica dei respingimenti2. Un processo al soccorso umanitario3. Il soccorso umanitario non č reato4. I principi di diritto internazionale del mare sono vincolanti5. Il caso del processo ai pescatori tunisini. La giustizia č uguale per tutti?6. Le nuove pratiche di respingimento collettivo tra media e processi
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Papadimitriou, Costas. « Le recenti trasformazioni del diritto del lavoro in Grecia ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 135 (septembre 2012) : 389–400. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-135003.

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Résumé :
Il saggio ricostruisce i principali interventi adottati dal legislatore greco in materia di diritto del lavoro a partire dal 2010 per far fronte alla grave crisi economica che ha colpito il Paese, nonché sulla scia delle indicazioni provenienti dal Fondo monetario internazionale, dalla Banca centrale europea e dalla Commissione europea. Nello specifico, vengono prese in considerazione le misure volte a ridurre il costo del lavoro, con particolare riferimento al pubblico impiego, a flessibilizzare - tanto in entrata, quanto in uscita - l'utilizzo della forza lavoro ed a modificare l'assetto dei rapporti collettivi di lavoro.
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Evangelista, Riccardo, et Stefano Spalletti. « Il vino come elemento culturale e analitico nella storia del pensiero economico. Vino, agricoltura e commercio internazionale da Cantillon a Ricardo ». AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no 2 (janvier 2021) : 9–26. http://dx.doi.org/10.3280/aim2018-002002.

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Résumé :
A partire dai paradigmi preclassici di Cantillon e Quesnay, fino ad arrivare all'affermazione della teoria classica di Smith e Ricardo, il vino è stato utilizzato dai grandi autori del pensiero economico per analizzare il tema della produttività del settore primario, del rapporto con quello manifatturiero e del commercio internazionale. Pur perdendo gran parte del suo ruolo paradigmatico con la rivoluzione marginalista, il vino rimane oggetto di alcune questioni contemporanee che caratterizzano l'indagine economica.
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Germanò, Alberto. « Il cibo nel diritto internazionale del mercato dei prodotti agricoli : disciplina e controversie ». AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no 1 (décembre 2010) : 85–113. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-001008.

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Résumé :
L'Autore, dopo aver illustrato il significato dei termini food security e food safety, analizza il mercato internazionale dei prodotti alimentari, con particolare attenzione alle regole tecniche e alle regole sanitarie e fitosanitarie e, quindi, all'Accordo Tbt e Sps, nonché al criterio di equivalenza, quale strumento per la tutela della diversità e nel contempo di conferma della sovranità degli Stati. L'Autore esamina, inoltre, alcune delle più significative controversie internazionali relative agli alimenti (la c.d. guerra delle banane e le controversie relative alla carne agli ormoni), l'Accordo Tbt e le regole tecniche a tutela dell'ambiente, nonché l'Accordo Trips e il rapporto tra indicazioni geografiche e marchi geografici di prodotti alimentari. Infine, viene affrontato il problema dei cambiamenti nell'allocazione della terra e nelle pratiche agricole utilizzate: per ottenere la riduzione delle emissioni climalteranti si sta alterando l'uso razionale della terra, agendo in modo scorretto sui "conflitti" tra le produzioni a fini mercantili e le produzioni a fini alimentari. In conclusione l'A. evidenzia la necessità , per i cultori del diritto dell'agricoltura, di uscire dagli angusti confini del diritto domestico e di affrontare, passando per il diritto comunitario, i problemi che il diritto internazionale prospetta, con conseguenti ricadute sulla comprensione ed interpretazione del diritto nazionale.
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Mattei, Alberto. « Il ruolo del diritto internazionale privato nella mobilitŕ transnazionale del lavoro ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 3 (février 2012) : 100–104. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-003008.

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Résumé :
Nel mercato transnazionale del lavoro, con il distacco della manodopera previsto dalla direttiva 96/71/CE, il diritto internazionale privato, a partire dalla Convenzione di Roma ora trasfusa nel Regolamento Roma I, puň incidere seriamente sulla disciplina del rapporto di lavoro con elementi di transnazionalitŕ. In tal senso, nella prospettiva del conflitto di leggi, č possibile dare rilievo agli strumenti internazional-privatistici per garantire i diritti sociali dei lavoratori "mobili". Si puň cosě rendere piů uniforme la disciplina dei rapporti di lavoro nell'ambito delle imprese "senza confine", che per loro natura sfuggono alla sottoposizione ad un unico ordinamento giuridico, al fine di dare preminenza al principio di concretezza degli effetti del lavoro transnazionale.
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Gałkowski, Tomasz. « Prawo kanoniczne a środowisko naturalne i środowisko ludzkie ». Prawo Kanoniczne 41, no 1-2 (15 juin 1998) : 201–21. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1998.41.1-2.08.

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Résumé :
Nei giorni 4-5 dicembre è stato celebrato a Varsavia il Simposio Internazionale intitolato: Emergenza Ambiente — Emergenza Vita. Diritto all'ambiente e diritto alla vita. L'autore della relazione soprappresentata si è soffermato sul tema dell'apporto del diritto canonico alla odierna discussione sulla tutela giuridica dell'ambiente naturale e della vita. Egli procede nella relazione esponendo e unificando il diritto all'ambiente e alla vita sotto lo stesso titolo del diritto considerato in un modo più ampio, ma fondamentale, come diritto all'ambiente umano. Il diritto alla vita riguarda la vita nel suo valore che è proprio la vita e concerne tutto ciò che è ad essa legato e la condiziona. Esponendo le cause della situazione odierna si sofferma su quelle indirette legate alla consapevolezza dell'uomo, della sua responsabilità per l'ambiente in cui vive. Procede nell'ambito metagiuridico postulando che il problema della discussione intorno al diritto deve precedere le formulazioni positive del diritto e le diverse prove della soluzione. In seguito presenta il diritto canonico come diritto che offre agli ordinamenti moderni un esempio della tutela dell'uomo stesso mostrando il senso del diritto che deriva dalla sua realtà.
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Perra, Livio. « Il Diritto Internazionale Può Scongiurare Le Guerre ? » Revista Opinião Jurídica (Fortaleza) 16, no 23 (1 juillet 2018) : 222. http://dx.doi.org/10.12662/2447-6641oj.v16i23.p222-240.2018.

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Résumé :
Nel presente articolo l’autore muove la sua analisi partendo dall’interrogativo se il diritto internazionale possa scongiurare le guerre. Il diritto internazionale ha sempre ricercato l’obiettivo di dirimere le controversie tra gli Stati in maniera pacifica. La spinta verso questo fine si avverte in misura maggiore dopo i grandi conflitti bellici. La Lega delle Nazioni vede la propria nascita in funzione di questo intento pacificatore. Anche se viene definita come una impresa fallimentare, l’autore ritiene che abbia posto le basi per i successivi progressi. Importanti passi vengono compiuti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, la quale cerca di salvaguardare la pace attraverso l’utilizzo di misure che contemplano l’uso della forza e misure che non prevedono l’utilizzo della forza. In particolare, l’autore esamina entrambe le tipologie di strumenti e giunge alla conclusione che anche questo approccio sembra non essere del tutto efficace. Egli esamina il concetto di pace giusta ed il diritto dei popoli alla pace. Infine, l’attenzione si concentra sulla tendenza più recente alla promozione dell’educazione alla cultura della pace.
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Wouters, A. « Oggetto e sviluppo del diritto internazionale umanitario dei conflitti armati ». Military Law and the Law of War Review 27, no 1 (décembre 1988) : 135–36. http://dx.doi.org/10.4337/mllwr.1988.01.17.

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Riccobono, Alessandro, et Silvio Bologna. « Commercio globale e diritto del lavoro : l'accordo di libero scambio UE-Giappone ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 162 (juin 2019) : 355–83. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2019-162006.

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Crivelli, Benedetta. « Ridurre le distanze : flussi di informazioni nell'organizzazione del commercio transoceanico nella prima età moderna ». CHEIRON, no 1 (janvier 2022) : 226–49. http://dx.doi.org/10.3280/che2020-011.

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Résumé :
Nel corso del XVI secolo l'espansione dei regni iberici verso il Nuovo Mondo aveva favorito l'azione di reti di commercio, che erano in grado di operare attraverso ampie distanze grazie anche alla disponibilità e alla rapidità dei flussi di informazione. La penisola iberica fu un'area privilegiata di interscambio culturale in cui agivano istituzioni informali, le quali basavano le loro interazioni su relazioni personali; estensione e densità delle reti sociali erano diretta conseguenza del processo di costruzione dell'impero che le Monarchie iberiche realizzarono attraverso il monopolio delle rotte commerciali. La quantità e qualità delle comunicazioni da un lato definivano le strategie messe in atto dalle istituzioni imperiali per esercitare il controllo sui domini d'oltremare, dall'altro consentivano agli agenti economici di eludere le rigide regole del commercio internazionale. Il saggio si propone di ricostruire, attraverso la corrispondenza mercantile, l'azione di queste reti sociali che furono in grado di organizzare lo scambio di prodotti dall'Europa all'Asia, e all'America, e viceversa, entrando spesso in conflitto con le istituzioni della monarchia.
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Scarpari, Giancarlo. « Obiettivo. Tra fede e politica : giuristi e magistrati nel passaggio dal fascismo alla Repubblica ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 3 (juillet 2010) : 89–133. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-003007.

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Résumé :
L'espressione «responsabilitŕ di proteggere» (responsibility to protect) fa la sua comparsa nel rapporto 30 settembre 2001 dell'International Commission on Intervention and State Sovereignty. Da allora essa costituisce la cornice politica entro cui si collocano le varie forme di ingerenza della Comunitŕ internazionale o di singoli Stati nelle questioni interne di altri Paesi. Di piů essa si trasforma gradualmente in una sorta di istituto giuridico diretto a inserire un vero e proprio «diritto di ingerenza» nel diritto internazionale. La teoria della «responsabilitŕ di proteggere», come i piů efficaci strumenti ideologici, č connessa da un lato alla presenza di problemi veri, dall'altro alla facile propaganda di soluzioni immaginarie. Per questo č compito del giurista analizzarne le sfaccettature e non perdere di vista la realtŕ.
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Scalese, Giancarlo. « Qualche fugace riflessione sul preteso diritto all'autodeterminazione delle minoranze dal punto di vista dell'ordinamento giuridico internazionale ». Revista Estudios Jurídicos. Segunda Época, no 19 (11 décembre 2019) : 215–24. http://dx.doi.org/10.17561/rej.n19.a11.

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Résumé :
Considerazioni sul contenuto del diritto all'autodeterminazione nell'ordinamento giuridico internazionale e sulla sua pretesa applicazione al caso del cosiddetto processo di indipendenza della Catalogna, i cui promotori hanno effettuato una deviazione dal suddetto principio, riconosciuto per le minoranze oppresse e non per presunte minoranze in disaccordo con l'ordinamento democratico in vigore in Spagna.
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Pugiotto, Andrea. « I meccanismi di allontanamento dello straniero, tra politica del diritto e diritti violati ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 1 (avril 2010) : 42–57. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-001003.

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Résumé :
La titolaritŕ formale del diritto alla tutela giurisdizionale da parte dello straniero extracomunitario (irregolare o clandestino) č oggi un dato acquisito per il nostro ordinamento. Non altrettanto il suo effettivo godimento, assente o carente per scelta legislativa o in ragione delle concrete modalitŕ di esecuzione dei provvedimenti di allontanamento dello straniero dallo Stato italiano. Il saggio - che riproduce la comunicazione orale svolta al Convegno annuale dell'Associazione Italiana Costituzionalisti (Cagliari, 16-17.10.2009), di cui l'Autore č stato relatore - analizza criticamente le ragioni di politica del diritto e le incompatibilitŕ costituzionali dell'attuale ordinamento espulsivo degli stranieri, anche alla luce delle frequenti censure ad esso mosse in ambito europeo e internazionale.
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Peters, L. « Societa Italiana Di Diritto Internazionale, La riforma del diritto internazionale privato italiano, Editoriale Scientifica, Naples, 1997, p. 261, ISBN 88-85370-73-X. » Uniform Law Review - Revue de droit uniforme 3, no 1 (1 janvier 1998) : 221. http://dx.doi.org/10.1093/ulr/3.1.221.

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Chiappetta, Giovanna. « Cittadinanza europea : opportunità e abusi nel diritto internazionale privato della famiglia ». CITTADINANZA EUROPEA (LA), no 2 (janvier 2021) : 105–34. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2020-002005.

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Résumé :
Il saggio si incentra sulla funzione dell'autonomia negoziale nella regolamentazione degli status e dei rapporti familiari tra componenti il nucleo familiare tipico o atipico. Ciò in quanto il ruolo dell'autonomia negoziale è stato ampliato anche dalla cittadinanza europea intesa dalla Corte di giustizia europea come fonte autonoma di diritti. Tale cittadinanza, che si aggiunge a quella nazionale, ha consentito alla coppia ‘statica', pur in assenza del carattere transnazionale della situazione familiare, di scegliere la legge e gli strumenti di ordinamenti stranieri da applicare ai rapporti patrimoniali ed esistenziali della comunità di vita. Il saggio si propone di dimostrare come i Regolamenti UE in materia familiare possano applicarsi anche ai cittadini europei ‘statici', consentendo la scelta di leggi straniere con soluzioni estranee all'ordinamento nazionale, nel rispetto del limite dell'ordine pubblico costituzionale di ciascun Paese membro.
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Rubino, Francesco. « Marxismo, ecologia e costituzione ». DESC - Direito, Economia e Sociedade Contemporânea 2, no 2 (21 février 2020) : 146–68. http://dx.doi.org/10.33389/desc.v2n2.2019.p146-168.

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Résumé :
Questo saggio analizza le origini del consolidamento progressivo della sensibilità ecologica negli ultimi cento anni, le rapporti tra l’ecologia e la costituzione e l’ampiezza teorica dei concetti di diritti fondamentali, diritti umani, democrazia, socialismo per evitare la catastrofe, non dimenticando che il discorso ecologico è nato nelle tradizione socialisti sovietici. Analizza anche dalla guerra come fonte di diritto e la legittima difesa ambientale nel diritto internazionale al ‘ambiguo’ ma necessario corollario del principio internazionale di solidarietà come uscita possibile alla crisi. La costruzione di altre nozioni come “beni pubblici globali” sembra, da molti, un’altra conseguenza di questa opposizione tra la protezione ambientale e gli interventi umanitari, entrambi su scala globale e planetaria. Salvare l’ambiente e salvare l’economia è il secondo grande problema: che cos’è la produzione ambientale e come funziona al di là delle tante assunzioni di responsabilità e dei tanti committments che non hanno séguito? Esiste un “capitale naturale del mondo”? è l’ultima questione del saggio, come da una decina d’anni si è legittimato un modo di vedere che punta alla valorizzazione del “capitale naturale del mondo”. Dinanzi una somma di argomenti critici e historici a tutti questi concetti, l’articolo tende a concludere che l’atteggiamento politico è proprio invece quello di un “evasionismo” dal Pianeta, di un abbandono cioè nei confronti di un pianeta ormai in crisi irreversibile.
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Marongiu Buonaiuti, Fabrizio. « Il diritto internazionale privato delle successioni in casi collegati al Regno Unito : riflessioni sulla sentenza <i>Pescatore</i> ; ». Trusts, no 4 (4 août 2022) : 696–709. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.156.

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Résumé :
Tesi Il caso Pescatore mette a confronto il sistema europeo di diritto internazionale privato in materia di successioni, contenuto nel regolamento UE 4 luglio 2012, n. 650, e il sistema inglese. Il primo è ispirato al principio dell’unitarietà della successione dal punto di vista della legge regolatrice, mentre il secondo all’opposto principio della scissione. Ciò dà luogo al rinvio, nei termini contemplati, per un verso, dall’art. 34 del regolamento UE citato, e, per altro verso, dal diritto internazionale privato inglese. L’autore ritiene che il rinvio accolto nell’art. 34 del regolamento debba essere interpretato come rinvio doppio o integrale, in quanto maggiormente idoneo a perseguire l’obiettivo dell’armonia internazionale delle soluzioni. &nbsp; The author’s view The case of Pescatore brings the European system of private international law in succession matters, as embodied in EU Regulation No. 650/2012, into confrontation with the English conflict-of-laws rules. The former is inspired to unity of succession as concerns the applicable law, whereas the latter are inspired to scission. This gives rise to a problem of renvoi, as contemplated, on the one side, under Article 34 of the said EU Regulation, and, on the other side, as provided for under the English conflict-of-laws rules. The author proposes that renvoi as admitted by Article 34 of the EU Regulation shall be construed in terms of double renvoi, in order to pursue more effectively the goal of international consistency.
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Ferritti, Monya, Anna Guerrieri et Luca Mattei. « Il percorso verso il successo formativo degli alunni adottati e alunni fuori della famiglia di origine : il ruolo della comunità educante ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2020) : 17–28. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001003.

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Résumé :
Le criticità nel raggiungimento del successo scolastico dei bambini e dei ragazzi in adozione, in affidamento etero-familiare e in strutture di protezione, sono fenomeni attestati nella letteratura internazionale in diversi Paesi. In Italia (unico paese in Europa), su spinta dell'associazionismo familiare, la questione è stata affrontata con l'emanazione delle «Linee di indirizzo per il diritto allo studio degli alunni adottati» (MIUR, 2014) e delle «Linee guida per il diritto allo studio delle alunne e degli alunni fuori della famiglia di origine» (MIUR AGIA, 2017). Nel presente lavoro si analizzano le caratteristiche di questa tipologia di alunni, l'efficacia degli strumenti messi in atto e le pratiche della comunità educante.
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Podini, Andrea. « Il contrabbando di armi a Marsiglia : legislazione e pratiche illecite (1885-­1939) ». SOCIETÀ E STORIA, no 172 (juin 2021) : 321–42. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-172004.

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Résumé :
L'autore si propone di studiare i contrabbandi di armi avvenuti durante la Terza repubblica francese a Marsiglia. L'indagine da una parte analizza le disposizioni normative che oscillarono tra la completa liberalizzazione e il rigido controllo, suddividendo il periodo repubblicano in tre distinte fasi cronologiche; dall'altra, le pratiche con cui i contrabbandi di armi venivano organizzati, suddividendoli, a seconda del mercato a cui erano diretti, in traffici di natura locale - destinati al milieu urbano - o internazionale - rivolti a zone di guerra dove il commercio lecito era stato sospeso. L'autore mostra infine il caso di studio di Marcel Seytres, importante trafficante d'armi di Marsiglia, ricostruendone i traffici illeciti.
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Wołodkiewicz, Witold. « LEX RETRO NON AGIT. SFORMUŁOWANIE W POLSKIEJ DOKTRYNIE PRAWNICZEJ ». Zeszyty Prawnicze 1 (27 janvier 2017) : 103. http://dx.doi.org/10.21697/zp.2001.1.06.

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Résumé :
LEX RETRO NON AGIT. UN BROCARDO NELLA GIURISPRUDENZA POLACCAII problema della irretroattività della norma giuridica è stato trattato molto spesso nella dottrina giuridica generale e in quella romanistica. La regola lex retro non agit (che nella giurisprudenza e dottrina giuridica polacca esprime il principio délia irretroattività del diritto) è il brocardo latino il più spesso usato nella giurisprudenza polacca.Considerazioni a proposito del vigore délia norma giuridica nel tempo si incontrano nelle fond del diritto romano nelle varie epoche del suo sviluppo. Il problema délla retroattività délia legge fu affrontato già dai giuristi repubblicani. Fu toccato anche dai giuristi classici. La generalizzazione del principio secondo il quale la legge non deve retroagire, si trova peraltro in diverse costituzioni imperiali del Basso Impero. Il principio délia irretroattività del diritto compare più volte nella storia giuridica postgiustinianea.Nelle visioni dello Stato di diritto, sviluppate dai filosofi del Secolo dei Lumi il principio dell’irretroattività délia legge è stato trattato come un dogma fondamentale ed assoluto.II principio d’irretroattività è molto spesso enunciato nei codici contemporanei. E un elemento fondamentale della definizione classica del delitto penale, peró la dottrina e la pratica penale e costituzionale dopo la seconda guerra mondiale hanno cominciato, almeno in certa misura, ad allontanarsi dal principio d’irretroattività nel diritto penale. Questa tendenza fu stata già notata, a proposito del processo di Norimberga, dal Berger in un articolo del 1949. Le dichiarazioni e convenzioni internazionali sui crimini di guerra e contro l’umanità , hanno poi introdotto diverse eccezioni al principio dell’irretroattività della legge penale. Questi atti di diritto internazionale hanno tendenzialmente influenzato i sistemi nazionali di diritto costituzionale e penale (come esempio si puô citare l’art. 42 punto 1 della Costituzione polacca del 2 aprile 1997).II brocardo lex retro non agit non fu mai esplicitamente individuato eon queste parole, né ai tempi romani, né nella storia posteriore del diritto. Questa formulazione è infatti sconosciuta ai dizionari ed alle enciclopedie giuridiche in quasi tutta Europa al di fuori della Polonia.Nella romanistica polacca, l’autore che cita il brocardo lex retro non agit fu Stanisław Wróblewski (nel suo manuale di diritto romano, pubblicato nel 1916). E probabile che l’autorità del Wróblewski (a lungo professore di diritto romano a Cracovia, ed influente membro della Commissione di Codificazione polacca, chiamato spesso il „Papiniano polacco”) abbia influenzato la divulgazione del brocardo lex retro non agit nella dottrina e nella giurisprudenza polacca e radicato per conseguenza la persuasione della derivazione romanistica del concetto d’irretroattività del diritto, letteralmente cosi individuato, nell’odierna pratica giurisprudenziale polacca.
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Rossi, Pierfrancesco. « Paolo Palchetti (ed.), L’incidenza del diritto non scritto sul diritto internazionale ed europeo, Napoli, Editoriale Scientifica, 2016, pp. 448. » Italian Yearbook of International Law Online 27, no 1 (14 novembre 2018) : 587–93. http://dx.doi.org/10.1163/22116133-02701046.

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Fioravanzo, Monica. « Mussolini, il fascismo e l'‘idea dell'Europa'. Alle origini di un dibattito ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 262 (octobre 2011) : 7–27. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-262001.

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Résumé :
Č soltanto a partire dagli anni trenta che il fascismo, stretto fra la coscienza della crisi del continente e l'avanzata del nazionalsocialismo, di cui temeva la concorrenza, sviluppa un progetto di Nuovo ordine europeo. Con la sua proposta, il regime fascista s'inseriva in una riflessione sull'Europa che fin dagli anni venti aveva coinvolto personalitŕ eminenti, come Briand o Coudenhove-Kalergi, e molti movimenti, da Paneuropa a Mitteleuropa e Abendland. L'avvio del dibattito in Italia coincise con il decennale del regime, nel 1932, celebrato all'insegna della romanitŕ, intesa come fondamento della missione internazionale del fascismo. Fu soprattutto il Convegno Volta sull'Europa (novembre 1932), organizzato dalla Reale accademia d'Italia sotto l'egida di Mussolini, a dare risonanza internazionale al progetto di Europa fascista. Attraverso l'esame delle piů importanti relazioni, l'autrice pone in rilievo i tratti caratteristici del disegno fascista e ne sottolinea lo iato non solo rispetto alle concezioni liberaldemocratiche, ma - piů significativamente - rispetto all'idea nazista di Europa di Alfred Rosenberg, che del Nuovo ordine fascista contestava proprio il fondamento, ossia il diritto e l'ereditŕ di Roma.
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Parisi, Nicoletta. « Lo status del minore migrante non accompagnato alla luce del diritto europeo. L'apporto della giurisprudenza internazionale in tema di protezione internazionale e trattenimento ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 3 (janvier 2015) : 156–70. http://dx.doi.org/10.3280/qg2014-003011.

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