Thèses sur le sujet « Diritti civici »

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1

Rovensky, Jan. « Voting : a citizen's right, or duty ? The case against compulsory voting ». Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2008. http://hdl.handle.net/11385/200771.

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2

Favuzza, F. « LA PROTEZIONE DELLA POPOLAZIONE CIVILE NEI TERRITORI OCCUPATI TRA DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO E DIRITTI UMANI ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/250233.

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Résumé :
This PhD thesis deals with the protection of the civilian population in occupied territories. After defining the notion of 'military occupation’ in the light of recent practice of both States and international organizations, as well as analysing the relevant provisions of International Humanitarian Law (IHL), the research focuses on the extraterritorial application of International Human Rights Law (IHRL) and the interplay between IHL and IHRL in occupied territories. The aim is to ascertain how to reconcile these two legal regimes whenever a conflict of norms arises, as in the case of the tension between internment of civilians in time of occupation (Art. 78 IVGC) and the right to personal liberty enshrined in human rights treaties (Art. 9 ICCPR and Art. 5 ECHR).
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3

Donato, Valerio. « Contributi di diritto civile / ». Torino : Giappichelli, 2004. http://www.gbv.de/dms/sbb-berlin/474530620.pdf.

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4

Marcolla, Lorenzo. « Â«Improbe litigare». Ricerche sulle condotte non collaborative delle parti nel processo civile romano ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2018. https://hdl.handle.net/11572/369057.

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Résumé :
La presente ricerca ha una peculiarità nell’oggetto ed un’altra nei fini. Nell’oggetto, perché non esamina un singolo istituto o un insieme coordinato di regole del processo romano ma propone piuttosto una «chiave di lettura» di quella realtà processuale alla luce di un’esigenza che è apparsa alla stessa in qualche misura connaturata: quella, che con lessico moderno potrebbe definirsi di «economia processuale», di assicurare la costante e adeguata cooperazione delle parti allo svolgimento del giudizio e il loro efficace contributo al conseguimento dei suoi scopi, manifestantesi con particolare pregnanza nella procedura per formulas in ragione delle stesse caratteristiche di quello schema processuale (centralità dell’iniziativa di parte, assenza di meccanismi pubblici di coazione diretta, sovrapposizione tra azione e pretesa sostanziale, ecc...). Nei fini, in quanto lo scopo dell’indagine in questa sede condotta non è quello di innovare le conoscenze già acquisite circa la forma o lo svolgimento del procedimento formulare, quanto piuttosto (e più semplicemente) quello di esaminare in una diversa prospettiva determinati profili della sua disciplina, individuando e mettendo in evidenza i diversi rimedi, eventualmente riconoscibili nel contesto della stessa, tendenti ad assicurare tale fondamentale esigenza di cooperazione delle parti e di regolarità del giudizio; a prescindere che gli stessi risultino come tali espressamente individuati o assolvano indirettamente a siffatta funzione senza esservi apertamen- te ricondotti. Nei quattro capitoli di cui si compone l’indagine (oltre all’introduzione e alla sintesi conclusiva) si indagano pertanto gli strumenti predisposti a garanzia della regolarità e dell’efficacia del giudizio in tre momenti o fasi fondamentali della vicenda processuale: la fase costitutiva del rapporto processuale e dell’introduzione del giudizio; quella dell’esercizio della pretesa giudiziale con la formulazione dell’intentio e il momento dell’attuazione concreta della pretesa processuale riconosciuta fondata, oltre ad esaminare - in via preliminare - una serie di istituti (non spe- cificamente riconducibili ad uno dei momenti così individuati) ma ricondotti dalle fonti alla funzione specifica di assicurare la coerenza tra le condotte delle parti e le finalità del giudizio. Il tutto con il duplice obiettivo di valutare - per un verso - se e in che misura gli strumenti processuali in quest’ottica accostabili si dimostrino effettivamente idonei a prevenire e reprimere gli eventuali comportamenti distorsivi (dilatori, ostruzionistici od opportunistici) provenienti dai litiganti e - per altro verso - se alla base degli stessi possano individuarsi degli elementi comuni o delle costanti funzionali che sembrino suggerire che nel sistema processuale dell’età formulare il suddetto obiettivo di regolarità ed efficienza della vicenda del giudizio risultasse perseguito in una forma efficace e in qualche modo coerente. Un interrogativo al quale si è ritenuto di poter ricondurre, come sarà evidenziato a conclusione dell’indagine, una risposta tendenzialmente affermativa (per quanto aperta a ulteriori approfondimenti).
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5

Stoppa, Laura <1992&gt. « Dal diritto di accesso al nuovo accesso civico ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10755.

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Résumé :
La tesi verte sull'evoluzione della disciplina dell'accesso in materia di diritto amministrativo. Nella prima parte si andrà ad esporre il diritto di accesso agli atti amministrativi ai sensi della Legge 241/1990. Successivamente, sempre all'interno della prima parte, si analizzeranno le modifiche apportate a seguito della riforma del 2005 con la Legge numero 15. Nella seconda parte dell'elaborato si esporrà l'accesso civico ex D. Lgs. 33/2013, facendo un opportuno confronto con il diritto di accesso ex L. 241/1990. Infine si andrà ad analizzare nello specifico il nuovo accesso civico introdotto dalla riforma Madia nel 2016
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6

GABELLINI, ELENA. « L'ARBITRABILITA' DEI DIRITTI ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/218726.

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Résumé :
The aim of my research is to offer a different and in some aspects unpublished analysis of the notion of arbitrability of the rights, in order to better understand the concept of availability provided for in article 806 Italian Code of Civil Procedure, since, as observed by the doctrine, <>.The present paper seeks to reach the mentioned achievement through the analysis of the relationship between the concepts of rights arbitrability and public order. Precisely, this latter is often considered as cause of exclusion of the disputes arbitrability. Though - as highlighted by the greater part of the doctrine - the concept of rights unavailability should not be confused with the mandatory nature of rules, it is irrefutable that the rights unavailability (and the consequent non-arbitrability) is based on the necessity of protecting interests not exclusively relevant to the owner of the same, but also protected by public order rules. However, as analyzed in France through the distinction between public order of direction and public order of protection, not any public order rules/principles are aimed at protecting public interests. Such a different way of intending public order principles, in the field of arbitration - which mainly emphasizes the ascertainment of rights more than the availability of rights, shows that the combination availability-arbitrability is not real. This paper is essentially composed of four chapters: the first one is dedicated to the historical reconstruction of the subject-matter of the arbitration agreement; the second deals with the analysis of the concept of unavailability expressed by article 806 Italian Code of Civil Procedure; the third, having comparative nature, focuses on the notion of public order in the Italian and French Corpus Iuris; and, finally, the fourth chapter describes some practical results of the distinction between public order of direction and public order of protection in the field of arbitration.
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7

Pescara, Marco <1988&gt. « Martin Luther King e il Movimento per i Diritti Civili Afroamericani ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9023.

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Résumé :
The present dissertation investigates the African-Americans Civil Rights Movement, from its origin to its development in the 1950s and ‘60s. Dr. Martin Luther King is the key figure of the two decades analyzed in this survey: the non-violent theory inspired by Mahatma Gandhi, led King and his fellow activists into pursuing a new concept of social equality. The core of the non-violent concept is love and justice. Rosa Parks and her refusal to let a white man sitting on her spot on the bus in Montgomery, AL, gave the kick start to the boycott of buses and the consequent request of equality between White and Black people in public transport. After this core event, the Civil Right Movement gained public echo and became a central issue for US Government. In 1963, Dr King assembled thousands people in Washington DC: the famous I Have a Dream speech focused on the importance to stand up together and boost the non-violent opposition to the dis-equality in the American society. The aim is to promote fraternity, whereas the destruction of the white counterpart is highly rejected. After President J.F. Kennedy’s assassin, Lyndon D. Johnson issued the Civil Right Act, which gave birth to riots in the ghettoes and gave power to the anti civil rights equality parties, such as the KKK and those promoting the white supremacy. MLK moved to Chicago in order to delve into the core of the social discomforts, realizing that Blacks could not compete with the White counterpart in terms of education, health assistance and work opportunities. He had been criticized a lot, since his non-violence ideal of fight could not apply to the ghetto life-style. The dissertation continue till the murder of MLK and with my personal point of view.
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8

GALLETTA, Chiara. « Su alcuni aspetti della sentenza nel processo civile romano ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91205.

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Résumé :
Il lavoro di ricerca dal titolo “Su alcuni aspetti della sentenza nel processo civile romano” mira ad identificare i soggetti della sentenza nel processo civile romano ed a ricostruirne i contenuti in riferimento ai tre tipi di processo storicamente succedutisi. Nel primo capitolo, dopo una breve indagine terminologica e una rassegna delle diverse posizioni assunte dagli studiosi in ordine all’origine della bipartizione, l’attenzione viene concentrata sulla tesi che propende per un’originaria e piena iurisdictio del rex, comprensiva dunque anche del potere di giudicare. Quindi si passa ad esaminare i vari organi giudicanti, dal iudex all’arbiter fino agli organi collegiali (Centumviri, Decemviri stlitibus iudicandis, Recuperatores, Septemviri), dei quali si individuano le origini e le rispettive competenze. Il capitolo si chiude con la considerazione degli organi giudicanti nelle procedure extra ordinem di età imperiale e nel processo cognitorio. Il secondo capitolo, dedicato ai contenuti della sentenza, si apre con l’esegesi di Gai 4.48, che, confortata da numerosi altri indizi testuali, porterebbe a ritenere che, nell’ambito del lege agere, la sentenza, pur avendo ad oggetto una pronuncia sul sacramentum, implicitamente autorizzasse la parte vittoriosa all’esercizio dell’autotutela per il recupero della res controversa. Chiude l’indagine la considerazione del contenuto esclusivamente pecuniario della sentenza nel processo formulare e dell’affermarsi, in riguardo al processo cognitorio, di una nuova sentenza idonea a far ottenere alla parte vittoriosa l’oggetto della pretesa fatta valere in giudizio.
The work research titled “On some aspects of the sentence in the roman civil trial” aims to identify the subjects of the sentence in the roman civil trial and to reconstruct its contents with reference to the three types of trial historically succeeded. In the first chapter, after a brief terminological survey and a review of the different positions undertaken by operant academics at the origin of bipartition, the attention focuses on the thesis leaning toward an original and full iurisdictio of rex, inclusive then of the power to judge. Afterwards an analysis of the various judgemental authorities, from the iudex to the arbiter to the collective bodies (Centumviri, Decemviri stlitibus iudicandis, Recuperatores, Septemviri), whose origins and jurisdictions are defined. The chapter concludes with considerations on the judgemental authorities in the extra ordinem procedures of the imperial age and in the cognitional process. The second chapter, focused on the contents of the sentence, opens with the Gai exegesis 4.48, which, supported by numerous textual evidences, would assume that in range of lege agere, the sentence, even being actually a verdict on the sacramentum, would implicitly authorize the winning part to the use of self-defence for the recovery of the controversial res. At the closure of the research, the analysis of the exclusively pecuniary content of the sentence in the formulaic process and the affirmation , in regards to the cognitional process, of a new sentence able to make to winning part attain the object of the demand claimed in trial.
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9

PORTONERA, GIUSEPPE. « FUNZIONE PUNITIVA E DIRITTO CIVILE. PROBLEMA E SISTEMA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/120388.

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Résumé :
Nel luglio 2017, la Cassazione civile a sezioni unite ha pronunciato una sentenza con cui è stata ammessa la delibabilità delle sentenze straniere di condanna ai punitive damages. La Cassazione non ha, però, limitato la propria attenzione al solo profilo di diritto internazionale privato, ma si è spinta a statuire che «nel vigente ordinamento […] sono interne al sistema la funzione di deterrenza e quella sanzionatoria del responsabile civile». Tale affermazione ha offerto l’abbrivo alla presente ricerca, che è stata svolta in riferimento al sistema completo del diritto civile (responsabilità civile, responsabilità cosiddetta “relazionale” e conflitti appropriativi di risorse in contesti proprietari). La ricognizione problematica e la conseguente analisi sistematica svolte mostrano che il ruolo della funzione punitiva nel sistema di diritto civile è assai limitato: i tradizionali istituti del diritto civile appaiono idonei a presidiare gli interessi che fanno capo ai privati, di conseguenza mancando cogenti ragioni da porre a fondamento di una operazione di riconfigurazione del loro statuto in senso punitivo. Se gli esiti della ricerca suggeriscono che la sanzione nel diritto civile, de iure condito, non assurge a una categoria generale e, de iure condendo, non è assistita da ragioni che ne impongano una maggiore centralità, nondimeno essi hanno anche delineato la possibilità per la funzione punitiva di assolvere un certo ruolo euristico, modesto ma non banale, e che opera tanto in negativo (cioè nel senso di escludere eccentrici esiti interpretativi), quanto in positivo (cioè nel senso di porre l’opportunità di una innovazione sistematica).
In July 2017, the Civil Court of Cassation, Joint Sections issued a judgment opening to the exequatur of punitive damages award rendered by foreign courts. However, the Supreme Court did not limit its attention to the profile of private international law but went so far as to state that «in the current legal system, […] the functions of deterrence and punishment are inherent in the system». This dictum prompted the present research, which has been carried out with reference to the civil law system as a whole (tort law, so-called “relational” liability, and appropriative conflicts of resources in proprietary contexts). The problematic survey and the consequent systematic analysis carried out show that the role of the punitive function in the civil law system is very limited. The traditional civil law institutions appear capable of protecting private interests, thus the lack of compelling reasons to reconfigure them in a punitive sense. The main research results show that: de lege lata, punishment in private law does not rise to a general category; and de lege ferenda, there is no ground to promote a greater scope for it. Nevertheless, they have also outlined the possibility that punitive function plays a heuristic role – modest but not trivial – which may operate both in the negative (i.e., excluding eccentric interpretative outcomes), and in the positive (i.e., posing the question of a possible systematic innovation).
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10

MARTINOLI, RICCARDO. « Il riscatto agrario tra diritto sostanziale e processo ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/96571.

Texte intégral
Résumé :
L’elaborato ha inteso analizzare agli aspetti processuali del riscatto agrario. La tesi affronta in prima istanza la questione attinente all’inquadramento dogmatico del riscatto, quale figura generalmente ricondotta alla categoria dei diritti potestativi, ovvero fra i meri poteri, secondo la tradizionale distinzione cara tanto agli studiosi del processo civile, quanto a quelli del diritto civile sostanziale. Identificato il riscatto quale potere, la riflessione si è concentrata sulla natura sostanziale o processuale del proprio esercizio (in parallelo con lo studio della doppia qualificazione dei diritti potestativi ad esercizio giudiziale o stragiudiziale) ed ha portato ad avvallare la prima ipotesi, sulla base di una precisa scelta discrezionale del legislatore che ha inteso tutelare in maniera peculiare il soggetto coltivatore, senza imporgli la necessità di istaurare un giudizio costitutivo al fine di ottenere la realizzazione dell’effetto traslativo del diritto di proprietà, bensì ritenendo allo scopo sufficiente la mera dichiarazione unilaterale e recettizia. La conclusione della trattazione è dedicata agli aspetti operativi del riscatto agrario, con particolare attenzione alla prassi e ai problemi applicativi che la disciplina speciale della materia pone all’interprete, specialmente riguardo alle modalità per il pagamento del prezzo c.d. di riscatto.
The paper intended to analyze the procedural aspects of agrarian rent. The thesis addresses in the first instance the question relating to the dogmatic framework of redemption, as a figure generally traced back to the category of potestative rights, or among mere powers, according to the traditional distinction dear to both civil law and civil law scholars substantial. Having identified redemption as a power, the reflection focused on the substantive or procedural nature of its exercise (in parallel with the study of the dual qualification of potestative rights for judicial or extrajudicial exercise) and led to endorse the first hypothesis, on the basis of a precise discretionary choice of the legislator who intended to protect the farmer in a particular way, without imposing on him the need to establish a constitutive judgment in order to obtain the translation effect of the property right, but considering the mere unilateral declaration. The conclusion of the discussion is dedicated to the operational aspects of agrarian rent, with particular attention to the special discipline of the subject poses to the interpreter, especially with regard to the methods for paying the so-called price of ransom.
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MARTINOLI, RICCARDO. « Il riscatto agrario tra diritto sostanziale e processo ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/96571.

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Résumé :
L’elaborato ha inteso analizzare agli aspetti processuali del riscatto agrario. La tesi affronta in prima istanza la questione attinente all’inquadramento dogmatico del riscatto, quale figura generalmente ricondotta alla categoria dei diritti potestativi, ovvero fra i meri poteri, secondo la tradizionale distinzione cara tanto agli studiosi del processo civile, quanto a quelli del diritto civile sostanziale. Identificato il riscatto quale potere, la riflessione si è concentrata sulla natura sostanziale o processuale del proprio esercizio (in parallelo con lo studio della doppia qualificazione dei diritti potestativi ad esercizio giudiziale o stragiudiziale) ed ha portato ad avvallare la prima ipotesi, sulla base di una precisa scelta discrezionale del legislatore che ha inteso tutelare in maniera peculiare il soggetto coltivatore, senza imporgli la necessità di istaurare un giudizio costitutivo al fine di ottenere la realizzazione dell’effetto traslativo del diritto di proprietà, bensì ritenendo allo scopo sufficiente la mera dichiarazione unilaterale e recettizia. La conclusione della trattazione è dedicata agli aspetti operativi del riscatto agrario, con particolare attenzione alla prassi e ai problemi applicativi che la disciplina speciale della materia pone all’interprete, specialmente riguardo alle modalità per il pagamento del prezzo c.d. di riscatto.
The paper intended to analyze the procedural aspects of agrarian rent. The thesis addresses in the first instance the question relating to the dogmatic framework of redemption, as a figure generally traced back to the category of potestative rights, or among mere powers, according to the traditional distinction dear to both civil law and civil law scholars substantial. Having identified redemption as a power, the reflection focused on the substantive or procedural nature of its exercise (in parallel with the study of the dual qualification of potestative rights for judicial or extrajudicial exercise) and led to endorse the first hypothesis, on the basis of a precise discretionary choice of the legislator who intended to protect the farmer in a particular way, without imposing on him the need to establish a constitutive judgment in order to obtain the translation effect of the property right, but considering the mere unilateral declaration. The conclusion of the discussion is dedicated to the operational aspects of agrarian rent, with particular attention to the special discipline of the subject poses to the interpreter, especially with regard to the methods for paying the so-called price of ransom.
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DUBINI, FANNY. « IL GIUDIZIO CIVILE DI RINVIO A SEGUITO DI ANNULLAMENTO DELLA SENTENZA PENALE AI SOLI EFFETTI CIVILI ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2018. http://hdl.handle.net/2434/567862.

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Résumé :
Il presente elaborato è dedicato allo studio del giudizio di rinvio che si svolge davanti al giudice civile a seguito dell’annullamento della sentenza penale ai soli effetti civili, ai sensi dell’art. 622 c.p.p. In particolare, l’obiettivo del presente studio è quello di individuare - nel silenzio della legge - la disciplina propria di questo particolare giudizio, giudizio che costituisce un punto di contatto tra sistema processuale penale e sistema processuale civile. Premessi brevi cenni - nel primo capitolo - in merito all’evoluzione della disciplina del rapporto tra azione civile e azione penale, al fine di inquadrare l’istituto dell’annullamento della sentenza penale ai soli effetti civili, l’indagine si sofferma - nel secondo capitolo - sull’individuazione delle ipotesi applicative dell’art 622 c.p.p. Una volta chiariti ratio e oggetto del giudizio di rinvio in esame, l’elaborato esamina le soluzioni proposte dalla dottrina e dalla giurisprudenza in merito a struttura, funzione, natura, caratteri, limiti e regole processuali, giungendo ad affermare che non possono essere applicate direttamente ed esclusivamente le norme del codice di procedura civile che disciplinano lo svolgimento del giudizio di rinvio. L’analisi si occupa, quindi, di illustrare come, e in che termini, devono essere coordinate disciplina processuale penale e disciplina processuale civile.
This paper addresses the proceedings called “giudizio di rinvio” before the civil judge following the declaration of the judgment as null and void (“annullamento”) with respect to its civil effects only, ex Article 622 of the Italian Code of Criminal Procedure. In particular, this paper aims at identifying - in the absence of ad hoc law provisions - the proper rules for this peculiar proceedings, the latter being a point of contact between the criminal procedure system and the civil procedure system. In Section first, with the aim at framing the procedure relating to the declaration as null and void (“annullamento”) of the criminal judgement with respect to its civil effects only, this paper briefly addresses how the rules applicable to the relationship between civil action and criminal action have developed. In the Section second, this paper addresses the cases wherein Article 622 of the Italian Code of Criminal Procedure is applicable. Once the ratio and the scope of the “giudizio di rinvio” has been addressed, this paper analyses the solutions proposed by the Italian Authors and case laws with respect to structure, purpose, nature, characters, limitations and procedural rules, concluding that the civil procedure rules governing the “giudizio di rinvio” cannot be applied directly and exclusively. Accordingly, this paper illustrates how the applicable criminal procedure rules and civil procedure rules should be coordinated.
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VIANELLO, Alessandro. « IL DIFENSORE CIVICO ». Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2012. http://hdl.handle.net/11392/2388790.

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Résumé :
The research aims to investigate the Australian Ombudsman of Commonwealth in order to understand if its experience is useful to relaunch the Italian Ombudsman. The opportunity to arrange a comparative study between Australia and Italy comes from a simple acknowledgement based on statistics: in Australia, a single Ombudsman is able to cover all the Commonwealth with very good results. In Italy, instead, an Italian national Ombudsman does not even exist and, despite of the commitment of many Regional Ombudsman, the results are really poor.
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MORISI, LUCA. « L'usura nel diritto civile : storia, problemi e prospettive di riforma ». Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2019. http://hdl.handle.net/11571/1244467.

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CESPA, MICHELE. « PRINCIPIO DI PRECAUZIONE E RESPONSABILITÀ CIVILE - UN'ANALISI DI DIRITTO COMPARATO ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/217806.

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Résumé :
The main objective of the thesis is to check the incidence of the precautionary principle on the regulatory framework of European and American systems, and this both in an “ex ante” perspective of protection (i.e. at the regulatory level), and in an “ex post” one (i.e. in terms of civil liability), in order to assess if it could be cited for compensatory purposes. In particular, the thesis is divided into four chapters, in which are progressively examined, on the one hand, the definitory issues of the precautionary principle and the welcome it received in the various jurisdictions, on the other, in which areas this principle found main application, and, above all, if this application encountered uniform rules; then it moves on to examine which are the models of risk regulation adopted by various jurisdictions, if these are precautionary oriented and if there are conflicts of jurisdiction (positive or negative) with regard to the preparation, management and application of precautionary rules; finally, it addresses the issue of the compatibility or not of the precautionary principle with civil liability, considering, on the one hand, the procedures by which is possible to complain a violation of precautionary rules that implied a risk of damage or possible future damages, secondly, whether it should be recognized a non-traditional “Tort for Risk", and if it would be compatible or not with the current architecture of civil liability rules.
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Polidoro, Stefania <1975&gt. « La tutela cautelare del diritto d'autore ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2948/1/Polidoro_Stefania_Tesi.pdf.

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Résumé :
La ricerca è dedicata all’individuazione e all’analisi delle misure cautelari poste a presidio del diritto d’autore. La materia della proprietà intellettuale è fra quelle nelle quali il tempo occorrente per far valere il diritto in via ordinaria comporta un pregiudizio irreparabile. Scopo dell’indagine è dunque quello di evidenziare come l’esperienza del contenzioso in materia di diritto d’autore abbia dato linfa sempre crescente al procedimento cautelare. In quest’ottica si deve considerare che la tendenziale stabilità delle misure cautelari anticipatorie rappresenta un primo passo, sia pure ancora insufficiente, verso uno svolgimento del processo connotato da celerità e speditezza, tale da garantire un’effettiva tutela giurisdizionale. La tutela cautelare diventa, dunque, la pietra milare per dare attuazione al principio di matrice chiovendiana per cui la durata del processo non deve andare a danno della parte che ha ragione, precludendo e vanificando l’attuazione del diritto. Nel corso dell’indagine si dà conto di come il legislatore non abbia individuato quali siano i provvedimenti anticipatori dotati di stabilità e abbia lasciato questo compito all’interprete. Il presente lavoro si impone anche di offrire qualche riflessione per individuare, nell’ambito della tutela cautelare del diritto d’autore, quali siano i provvedimenti cautelari idonei ad anticipare gli effetti della sentenza di merito.
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Polidoro, Stefania <1975&gt. « La tutela cautelare del diritto d'autore ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2948/.

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Résumé :
La ricerca è dedicata all’individuazione e all’analisi delle misure cautelari poste a presidio del diritto d’autore. La materia della proprietà intellettuale è fra quelle nelle quali il tempo occorrente per far valere il diritto in via ordinaria comporta un pregiudizio irreparabile. Scopo dell’indagine è dunque quello di evidenziare come l’esperienza del contenzioso in materia di diritto d’autore abbia dato linfa sempre crescente al procedimento cautelare. In quest’ottica si deve considerare che la tendenziale stabilità delle misure cautelari anticipatorie rappresenta un primo passo, sia pure ancora insufficiente, verso uno svolgimento del processo connotato da celerità e speditezza, tale da garantire un’effettiva tutela giurisdizionale. La tutela cautelare diventa, dunque, la pietra milare per dare attuazione al principio di matrice chiovendiana per cui la durata del processo non deve andare a danno della parte che ha ragione, precludendo e vanificando l’attuazione del diritto. Nel corso dell’indagine si dà conto di come il legislatore non abbia individuato quali siano i provvedimenti anticipatori dotati di stabilità e abbia lasciato questo compito all’interprete. Il presente lavoro si impone anche di offrire qualche riflessione per individuare, nell’ambito della tutela cautelare del diritto d’autore, quali siano i provvedimenti cautelari idonei ad anticipare gli effetti della sentenza di merito.
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FINOCCHIARO, ALBERTO. « Arbitrato e diritto della concorrenza ». Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2016. http://hdl.handle.net/11385/201087.

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L’arbitrabilità delle controversie in materia di concorrenza. Il ruolo degli arbitri: individuazione ed applicazione del diritto della concorrenza rilevante. Il ruolo del giudice nazionale in sede di controllo successivo del lodo. Il rapporto tra l’arbitrato in materia di concorrenza e le Autorità pubbliche di garanzia. il rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia dell’Unione europea. L’arbitrato in materia di impegni assunti in sede di controllo delle concentrazioni da parte della Commissione UE.
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Tomasetig, Francesca. « Usi civici e proprietà collettive sull'altopiano della provincia di Trieste ». Bachelor's thesis, Università degli Studi di Trieste, 2001. http://hdl.handle.net/10077/21882.

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FINOCCHIARO, STEFANO. « CONFISCA DI PREVENZIONE E CIVIL FORFEITURE. VERSO UN NUOVO MODELLO DI 'CONFISCA CIVILE' DELLA RICCHEZZA ILLECITA ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2018. http://hdl.handle.net/2434/548698.

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Résumé :
Il presente lavoro si propone l’obiettivo di studiare l’istituto della confisca misura di prevenzione di cui al d.lgs. n. 159/2011, offrendone una qualificazione in termini civilistici che conduca a una rivisitazione della disciplina ad oggi vigente. L’elaborato prende le mosse da un’indagine sulla genesi e sull’evoluzione storica dell’istituto, a cui segue un’analisi dell’attuale assetto normativo e dei suoi principali problemi applicativi e interpretativi. Il lavoro si focalizza quindi sul problema della qualificazione della natura giuridica di questa confisca, ripercorrendo e sistematizzando le tesi assunte dalla dottrina e dalla giurisprudenza italiane, nonché esaminando il diritto vivente europeo, dell’Unione europea e della CEDU. Con un simile approccio viene anche studiata la civil forfeiture dell’ordinamento degli Stati Uniti d’America, individuando nella relativa giurisprudenza della Corte Suprema spunti preziosi per l’individuazione dei criteri distintivi della natura della confisca italiana. Tale natura, in definitiva, non è parsa essere né propriamente “preventiva”, né tantomeno “punitiva”, entrambe le definizioni risultando – per varie ragioni – insoddisfacenti e incoerenti rispetto all’effettiva finalità della confisca in esame, che è quella di neutralizzare, cioè azzerare, l’incremento patrimoniale generatosi in modo illecito. La confisca dovrebbe cioè ricondurre il patrimonio della persona nelle condizioni in cui si sarebbe trovato qualora la condotta illecita, e il lucro da essa discendente, non si fosse verificato. La natura dell’istituto risulta dunque “civile”, in quanto rispondente a logiche essenzialmente privatistiche, quali i modi di acquisto della proprietà e il divieto generale di ingiustificato arricchimento. Di tale nuovo modello di confisca – in un’ottica de iure condendo – vengono infine delineate le caratteristiche essenziali della disciplina applicativa (quale azione dello Stato-attore nei confronti del privato-convenuto) e del relativo statuto costituzionale e convenzionale (quello in materia di tutela della proprietà: in particolare, artt. 41, 42 Cost. e 1 Prot. add. Cedu), sottolineandone le potenziali ricadute positive non solo in termini di efficienza nel contrasto della criminalità, ma anche di rispetto dei diritti fondamentali della persona.
The work aims at studying a particular kind of confiscation, called “confisca di prevenzione”, ruled by the Legislative Decree n. 159/2011, proposing a qualification of it as a civil measure in order to revise the current legislation. The dissertation starts from the analysis of the origins and evolution of this confiscation, then examines the current legal framework and the main issues related to its application and interpretation. The work thus focuses on the question of the qualification of the nature of the measure, going through the theories developed by Italian scholars and the Italian case law, also studying the European Union Law and the European Convention of Human Rights. By such a method the dissertation deals also with the civil forfeiture of the United States and the related case-law by the American Supreme Court, that offers important hints in order to detect the criteria identifying the nature of the Italian confisca di prevenzione. Indeed its nature, ultimately, does not seems to be “preventive” or “punitive”, since both these qualifications do not fit with the real goal of this confiscation, i.e. the neutralization, the resetting, of the illicit store of wealth. The measure should lead back the asset of the person to the situation in which he/she would have been if the unlawful conduct were not committed. The nature of the confiscation is therefore “civil”, since it is governed by private law rules, including the ways to legally acquire property and the general prohibition of unlawful enrichment. Finally, using a de iure condendo approach, the work drafts the main features ruling the application of this civil confiscation (the action of the State against the owner) and the guarantees, set by the Italian Constitution and the European Convention (articles 41, 42 Const. and article 1 of Protocol n.1 of ECHR), pointing out its potential benefits both on the efficiency of this tool and on the protection of the fundamental human rights.
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Polinari, Jacopo. « Profili sistematici dell'arbitrato nel diritto amministrativo ». Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2009. http://hdl.handle.net/11385/200738.

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Résumé :
Arbitrato e altre forme di prevenzione e risoluzione delle controversie con la Pubblica Amministrazione. Transigibilità e compromettibilità per arbitri nel diritto amministrativo – la compromettibilità per arbitrato irrituale. La disciplina dell’«arbitrato nel diritto amministrativo», l’impugnazione del lodo e la fase esecutiva.
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Pelle, Lorenzo. « Le nullità degli atti processuali civili ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2015. https://hdl.handle.net/11572/368221.

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Résumé :
Il presente studio ha a oggetto il sistema giuridico che regola il fenomeno della divergenza di ogni attività processuale dall’archetipo legale di riferimento. L'argomento investe la questione pregiudiziale di metodo del processo, ne svela l’ossatura portante nel suo movimento serialmente dinamico, anticipa e prelude al problema contenutistico della fondatezza degli atti e della giusta composizione della lite. Se il processo è l’ordinamento mediante il quale lo Stato attua la concreta volontà di legge e i soggetti di diritto ricevono la tutela giurisdizionale delle situazioni giuridiche lese, la disciplina delle nullità non è niente di più che lo strumento col quale sindacare l’irritualità di questo fenomeno e, se possibile, ricondurlo entro i binari delle “regole del gioco†.
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Puoti, Basilio. « La trasparenza amministrativa tra il diritto di accesso civico e la legge 150/2000 ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2017. http://hdl.handle.net/10556/3117.

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Résumé :
2015 - 2016
This essay proposes a comparison among three recent topics: the civic access right, the administration transparency and the law on public communication. The main goal of the present study is to prove that, only through a full application of the law 150/2000 and the employment of professional figures like journalists and public relators in public administration, it is possible to realize what the deputy Filippo Turati, in 1908, called “the glass house” in regard to the public administration, an expression which is still in use to indicate the citizen’s need to be granted a wider access to public administration, as a fundamental opportunity of participative action in the civil society. An effective and professional communication about the activities and life in public administrations is the necessary condition to grant transparency and positive finalization of those policies directed to ensure the basic services to citizens. ... [edited by Author]
XV n.s.
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MOSCHELLA, CONSUELO. « LA GARANZIA IMPROPRIA : PROFILI DI DIRITTO PROCESSUALE ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2020. http://hdl.handle.net/2434/719368.

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Résumé :
ABSTRACT Consuelo Moschella Phd dissertation (Matr. R10699-R31) The improper warranty: procedural law aspects. The dissertation deals with the theme of the so called improper warranty. Traditionally distinguished and opposed to the proper warranty, the improper warranty has always been considered a minus compared to the first one. The differentiation between the two figures, mainly based on the supposed autonomy of the questions in the hypothesis of call on an improper warranty, has seen for a long time the disapplication for all the cases included in this category of the procedural law provisions, usually applied in case of call on an improper warranty, ie articles 32, 108, 331 c.p.c. With the innovative sentence of the United Sections of the Court of Cassation, n. 24707 of December the 4th, 2015, this historical differentiation of the procedural regime between the two categories of guarantee, unknown to the other jurisdictions, has definitely vanished, remaining only as a distinction with merely descriptive character. Despite the fact that the intervention by the Court of Cassation has definitively declared as outdated the previous applicative distinction, some doubts about the appropriateness and juridical correctness of the definitive abandonment of the said distinction still remains for part of the doctrine. This study it intended to deal with the figure of improper warranty from its origins to its current regulation, without failing to examine the aspects still controversial today.
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TURRINI, MARYAM. « IL PRINCIPIO DI DIRITTO NELL'INTERESSE DELLA LEGGE ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2021. http://hdl.handle.net/2434/813867.

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Résumé :
This paper addresses the principle of law in the interest of law, pursuant to Article 363 of the Italian Code of Civil Procedure which is a clear expression of the nomophylactic function of the Court of Cassation. In Section first, this paper addresses the origins and historical evolution of the principle of law in the interest of the law with particular reference to the Law Decree of February 2nd, 2006, n° 40 through which the legislator has intended to strengthen the nomophylactic function of the Court of Cassation. In Section second, with the aim at pointing out the peculiarities of the art. 363 of the Italian Code of Civil Procedure, this paper addresses the enunciation of the principle of law in the interest of the law and other cases of principles of law stated by the Court of Cassation. The Section third of this paper deals with the general characters and function of the principle of law in the interest of the law. By the Law Decree of February 2nd, 2006, n° 40, the scope of the legality review performed by the Court of Cassation has been broadened. In the Italian legal system, protective measures – lacking the features of decision-making and being final – were not reviewed by the Court of Cassation. The latest widening of the legality review to these acts not covered by the Court of Cassation, pursuant to Article 111 of the Italian Constitution, is a telling aspect of the 2006 reform. In the Section fourth, this paper addresses the procedural rules applicable in case of enunciation of the principle of law in the interest of the law pursuant to art. 363 of the Italian Code of Civil Procedure. Finally, in the Section fifth, this paper addresses a comparative assessment on the principle of law in the interest of the law with particular reference to French and Belgian legal systems.
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TRIPODI, BRUNO. « L’arbitrato e la successione nel diritto controverso ». Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2017. http://hdl.handle.net/11385/201138.

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Résumé :
La disciplina processuale della successione a titolo particolare nel diritto controverso ha trovato la propria “chiave di accesso” in materia arbitrale grazie alla previsione di cui al terzo comma dell’articolo 816-quinquies c.p.c. L’essenzialità del rinvio operato da quest’ultima disposizione, che si limita a dichiarare l’applicabilità dell’articolo 111 c.p.c. nel giudizio devoluto alla cognizione degli arbitri, ed avente ad oggetto il diritto trasferito per atto tra vivi ovvero a causa di morte, impone uno sforzo dell’interprete, al fine di contemperare gli effetti della disciplina dettata in tema di alienazione della res litigiosa con il necessario rispetto dei principi fondamentali dell’istituto arbitrale. Non v’è dubbio, infatti, che l’efficacia del lodo, equiparata a quella della sentenza, nei confronti di un soggetto che potrebbe essere estraneo sia al giudizio, sia alla stessa convenzione, costituisce il superamento di quella visione per cui la giustizia privata è un quid minus rispetto a quella statale. Ad ogni modo, la presente ricerca si propone altresì di coordinare la premessa per cui il trasferimento del diritto controverso non comporta l’ingresso automatico del successore nella convenzione arbitrale, con l’operatività dell’intera disciplina di cui all’articolo 111 c.p.c. e con gli effetti sostanziali che da questa derivano. Ciò in quanto, tale norma potrebbe ormai assurgere al rango di principio generale dell’ordine pubblico processuale, così da auspicarne non solo l’applicazione nell’arbitrato irrituale, ma financo assumerla quale presupposto per il riconoscimento dei lodi stranieri.
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AURUCCI, PAOLA. « LA CODIFICAZIONE CIVILE NEGLI ORDINAMENTI GIURIDICI MISTI. STILE E CONTENUTO DEL CODICE CIVILE ISRAELIANO IN UNA PROSPETTIVA COMPARATA ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/217809.

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Résumé :
It is commonly accepted today that Israel is a mixed jurisdiction. It has been shaped by influences from the English (and US-American) common law and from the civilian tradition prevailing in Europe. But it does not conform to the usual pattern as we find it in other countries like South Africa, Québec, Louisiana etc. and all the scholars consider it as, at least an atypical. For one thing, some aspects of family affairs remain governed by religious law and the legal language does not correspond with either of its primary historic sources. For another, we do not have here an originally civilian jurisdiction that is subsequently transformed, gradually, by being exposed to common law influence. For when the State of Israel was founded, in 1948, it was already a mixed system according to the general rule, with a prevalence of common law in public and private law. Since then, it has moved toward civilian world, in the private law area. One of the chief characteristics of a modern civilian world. One of the chief characteristics of a modern civilian legal system in a codification of private law. Israel is now contemplating the introduction of a Civil Code. The drafting of the Israeli Civil Law Code is perhaps the most ambitious legal project—certainly in the area of civil law—undertaken by Israel since the establishment of the state. This Thesis highlights various aspects of the Draft Israeli Civil Code, demonstrating the manner in which a mixed legal culture undergoes the process of codification and paying particular attention to the relationship between codification and actual legal system, legal thinking, scholarship and judicial discretion. The thesis is divided in four parts. In Section one it analyze Israel as an atypical and particular mixed legal system and the relation between common law, civil law and Hebrew law (Halachà) with a brief survey about the relationship between types of sources and style of legal thought. In the second part I try to explain the evolution of the codification process in Israel and what sort of Civil Code Israel envisions. The Israeli Civil Code could be defined as a process of codification in a so-called mixed jurisdiction, taking into account the particularities inherent in the Israeli legal system. Analysis of a code in a legal system requires asking some fundamental questions, such as the value and scope of certainty as a guide for the legal system or to what length should the quest for coherence go in guiding the legislator. This section notes that criticism waged against codification is, by and large, a matter of misunderstanding the purpose of today’s codification efforts. I also analyze what are the fears of jurisprudence, scholars and lawyer about this Code and what will be the impact of the codification on the recent society. Chapter three explains the principles and guidelines of the Draft and compares it with the law currently in force in Israel and around the world. The chapter is divided according to the division of the Draft (general principles, legal acts, obligations, property) and briefly notes the principal features of the Israeli Code in these areas this chapter will allow the reader to gain a wider perspective and to understand more specifically the ideas embodied in it. In Chapter four I analyze what is outside of the code, with particular remark about the matter of personal status that in Israeli law system are still ruled by Religious principles.
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MORO, GABRIELE. « FEDERALISMO E DIRITTO DEL LAVORO ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/258.

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Résumé :
Stante il previgente contenuto dell'art. 117 Cost., le regioni a statuto ordinario non erano titolari di alcuna specifica competenza in materie attinenti al diritto del lavoro ad eccezione della formazione professionale. Si assiste successivamente ad un rafforzamento delle istanze regionali che interessano tematiche e settori direttamente riferibili all'area del diritto del lavoro e scatenando interrogativi e dibattiti sull'ammissibilità una differenziazione delle regole su base territoriale. La compattezza storica del diritto del lavoro è messa in discussione come la sua dimensione nazionale, complici rilevanti fenomeni di mutamento istituzionale (in particolare la legge costituzionale 1/99 ma soprattutto la riforma del Titolo V che affida alla competenza concorrente Stato-Regioni la materia “tutela e sicurezza del lavoro”). Invece, una differenziazione delle regole su base territoriale viene sostenuta limitatamente alla gestione di funzioni amministrative, emergendo la preoccupazione di una pericolosa frantumazione territoriale delle regole in termini di competizione al ribasso delle discipline, con inevitabili ricadute sul principio di eguaglianza. Lo stesso legislatore nella riforma del mercato del lavoro abbraccia la logica accentratrice. Le tendenze centrifughe trovano poi un costante avversario nella giurisprudenza della Consulta, stabilmente protesa verso un sostanziale ridimensionamento delle competenze regionali, seppur tramite l'ausilio di argomentazioni e principi non sempre del tutto condivisibili.
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MORO, GABRIELE. « FEDERALISMO E DIRITTO DEL LAVORO ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/258.

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Stante il previgente contenuto dell'art. 117 Cost., le regioni a statuto ordinario non erano titolari di alcuna specifica competenza in materie attinenti al diritto del lavoro ad eccezione della formazione professionale. Si assiste successivamente ad un rafforzamento delle istanze regionali che interessano tematiche e settori direttamente riferibili all'area del diritto del lavoro e scatenando interrogativi e dibattiti sull'ammissibilità una differenziazione delle regole su base territoriale. La compattezza storica del diritto del lavoro è messa in discussione come la sua dimensione nazionale, complici rilevanti fenomeni di mutamento istituzionale (in particolare la legge costituzionale 1/99 ma soprattutto la riforma del Titolo V che affida alla competenza concorrente Stato-Regioni la materia “tutela e sicurezza del lavoro”). Invece, una differenziazione delle regole su base territoriale viene sostenuta limitatamente alla gestione di funzioni amministrative, emergendo la preoccupazione di una pericolosa frantumazione territoriale delle regole in termini di competizione al ribasso delle discipline, con inevitabili ricadute sul principio di eguaglianza. Lo stesso legislatore nella riforma del mercato del lavoro abbraccia la logica accentratrice. Le tendenze centrifughe trovano poi un costante avversario nella giurisprudenza della Consulta, stabilmente protesa verso un sostanziale ridimensionamento delle competenze regionali, seppur tramite l'ausilio di argomentazioni e principi non sempre del tutto condivisibili.
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SERBLIN, MARIO. « INSOLVENZA CIVILE E STATUTO DELL'OBBLIGAZIONE ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/69054.

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Résumé :
La ricerca analizza il tema dell'impotenza solutoria del debitore c.d. civile, riguardata attraverso il prisma della teorica della responsabilità per inadempimento. La forza d'abbrivo è offerta dalla recente legge istituita per comporre le cc.dd. "crisi da sovraindebitamento", la quale, ipocritamente, e con abuso della tecnica della legislazione speciale, ha veicolato all'interno del sistema civilistico rationes antitetiche rispetto a quelle incarnate dal diritto comune delle obbligazioni. Ne è conseguito un caos delle fonti del diritto privato, di cui si propone di venire a capo restaurando la centralità del codice civile. L'operazione culturale, che vuol essere altro da un'improbabile interpretatio abrogans della legge speciale, transita per la dimostrazione che il diritto comune è compatibile con le ragioni economico-sociali da cui è gemmata la legge sul "sovraindebitamento". Seguendo questa direttiva, lo scritto rilegge la disciplina codicistica dell'insolvenza e della responsabilità contrattuale e, andando oltre il velo dell'apparente "autismo filocreditorio" del diritto comune, tenta di dimostrare come esso ben si presti a interpretazioni maggiormente benevole al debitore insolvibile: ciò che dovrebbe valere a ricuperare al sistema parte della sua perduta unità.
The research analyzes the issue of the civil debtor's inability to pay his debts through the prism of the contractual liability. It starts from the examination of the recent law established to compose the "over-indebtedness crisis", which, hypocritically, and with the abuse of the technique of special legislation, has conveyed antithetical rationes within the civil law system compared to those embodied by the common law of obligations. This resulted in a chaos of the sources of private law, which aims to resolve by restoring the centrality of the civil code. The cultural operation, which wants to be other than an unlikely interpretatio abrogans of the special law, passes through the demonstration that the common law is compatible with the economic and social reasons that led the legislator to pass the law on "over-indebtedness". Following this directive, the script re-reads the codicistic discipline of insolvency and contractual liability and, going beyond the veil of the apparent "pro-creditor autism" of common law, attempts to demonstrate how it is well suited to interpretations more benevolent to the insolvent debtor: this should allow the system to recover part of its lost unity.
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SERBLIN, MARIO. « INSOLVENZA CIVILE E STATUTO DELL'OBBLIGAZIONE ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/69054.

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Résumé :
La ricerca analizza il tema dell'impotenza solutoria del debitore c.d. civile, riguardata attraverso il prisma della teorica della responsabilità per inadempimento. La forza d'abbrivo è offerta dalla recente legge istituita per comporre le cc.dd. "crisi da sovraindebitamento", la quale, ipocritamente, e con abuso della tecnica della legislazione speciale, ha veicolato all'interno del sistema civilistico rationes antitetiche rispetto a quelle incarnate dal diritto comune delle obbligazioni. Ne è conseguito un caos delle fonti del diritto privato, di cui si propone di venire a capo restaurando la centralità del codice civile. L'operazione culturale, che vuol essere altro da un'improbabile interpretatio abrogans della legge speciale, transita per la dimostrazione che il diritto comune è compatibile con le ragioni economico-sociali da cui è gemmata la legge sul "sovraindebitamento". Seguendo questa direttiva, lo scritto rilegge la disciplina codicistica dell'insolvenza e della responsabilità contrattuale e, andando oltre il velo dell'apparente "autismo filocreditorio" del diritto comune, tenta di dimostrare come esso ben si presti a interpretazioni maggiormente benevole al debitore insolvibile: ciò che dovrebbe valere a ricuperare al sistema parte della sua perduta unità.
The research analyzes the issue of the civil debtor's inability to pay his debts through the prism of the contractual liability. It starts from the examination of the recent law established to compose the "over-indebtedness crisis", which, hypocritically, and with the abuse of the technique of special legislation, has conveyed antithetical rationes within the civil law system compared to those embodied by the common law of obligations. This resulted in a chaos of the sources of private law, which aims to resolve by restoring the centrality of the civil code. The cultural operation, which wants to be other than an unlikely interpretatio abrogans of the special law, passes through the demonstration that the common law is compatible with the economic and social reasons that led the legislator to pass the law on "over-indebtedness". Following this directive, the script re-reads the codicistic discipline of insolvency and contractual liability and, going beyond the veil of the apparent "pro-creditor autism" of common law, attempts to demonstrate how it is well suited to interpretations more benevolent to the insolvent debtor: this should allow the system to recover part of its lost unity.
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Casagrande, Marco. « Il porto nel diritto internazionale ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3422442.

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Résumé :
This thesis examinates the regulation of civilian seaports in international and EU law, unavoidably starting from the marked evolution that civilian seaports have had in the last decades. Civilian seaports have seen radical changes in their governance models, while at the same time assuming a strategic role in the world globalized economy. After the maritime oil pollution disasters which happened in Europe in the 1970s, moreover, civilian seaports have been more and more exploited as a place to enforce maritime standards. Finally, after September 11th, 2001 attacks, it was realized that civilian seaports are the only places where container traffic can be controlled. Containers are made to pass through seaports while remaining sealed. Therefore, they are an ideal means to smuggle formidden goods, even for terrorist purposes. This increased relevance of seaports led to the conclusion of regional Memorandums of Understanding on port State control, as well as to the adoption of the ISPS Code on port and ship security. These international instruments and the corresponding EU law implemementation acts, however, are unable to balance the scarceness, heterogeneity and fragmentation of international and EU norms about civilian seaports, a field which was long neglected for various reasons: the statalization of seaports after decolonization and the localist attitude of maritime-portual clusters. These clusters are still unwilling to interact with non-portual communities and institutions, even national ones, let alone supranational or international ones.
Nell'esaminare la disciplina del porto civile nel diritto internazionale e dell'Unione europea, la tesi parte necessariamente dalla spiccata evoluzione da cui è stato interessato negli ultimi decenni, appunto, il porto civile. Quest'ultimo non solo ha subito mutamenti radicali nei suoi sistemi di governance, ma ha assunto un ruolo strategico nell'economia globalizzata mondiale. Dopo i disastri petroliferi che hanno interessato l'Europa a partire dagli anni '70, inoltre, il porto civile è stato progressivamente valorizzato come luogo di controllo ed enforcement degli standard marittimi. Infine, dopo l'11 settembre 2001 ci si è resi conto che il porto civile è l'unico luogo in cui sia possibile controllare il traffico dei container. Questi ultimi, infatti, sono concepiti per attraversare il porto rimanendo sigillati, e sono potenzialmente un mezzo ideale per il contrabbando di merci vietate, anche a scopo terroristico. Questa rinnovata importanza dei porti ha condotto alla stipula dei Memorandum d'intesa regionali sul port State control, e all'adozione del Codice ISPS sulla port and ship security. Questi strumenti internazionali e i relativi atti di recepimento nel diritto dell'Unione europea, peraltro, non sono sufficienti a bilanciare la scarsità, eterogeneità e frammentarietà della norme internazionali ed europee sul porto civile, ambito a lungo trascurato per una varietà di fattori: la statalizzazione dei porti conseguente alla decolonizzazione, la località dei cluster marittimo-portuali e la persistente riluttanza di questi ultimi a dialogare con contesti extraportuali anche nazionali, men che meno sovranazionali o internazionali.
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BERETTA, DAVIDE. « LA SUCCESSIONE NEL DIRITTO CONTROVERSO. PREMESSE PER UNO STUDIO ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2019. http://hdl.handle.net/2434/625849.

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Résumé :
The thesis concerns the transfer of interest pending action regulated by Article 111 of the Italian Code of civil procedure. The study, after a brief historical introduction, aims to explain the purpose of the mentioned rule, moving from the «ideal» perspective of its inexistence. The identification of the consequences which the process would have to face with, if its regulamentation hypothetically would have been entrused to the general principles, represents the premise to identify the affected interests if the Article 111 c.p.c. would not have been contemplated. The research unfolds to a digression about legitimatio ad causam with the attempt to explain the reason why the prevaling doctrine and jurisprudence states that the rule is provided to prevent the occurred lack of legitimatio. By distinguishing the cases of transfer by the claimant and by the defendant, the analysis leads to identify the function of the rule in the protection of the counterparty and the safeguard of procedural economy. The analysis focuses then on the way in which the protection of those interests is concretely realized, in toher words, it is focudes on the technique used in order to prevent that the interests of the counterparty were affected by the rejection of the claim. This theme is interwined with the problem of the object of the process after the transfer of the interest. On this respect the Relavanz and Irrelevanztheorie are examinated in order to establish which of the two possible alternatives better ensures the ratio of the rule. The last part of the thesis is dedicated to the analysis of one of the most controversial aspects, that is the breadth of assignor’s powers after the transfer. The attempt to offer a solution to the problem leads to distinguish according to the (less or more) dispositive attitude of each type of act (e.g. settlement, conciliation, confession, request of ex aequo et bono judgement), in compliance with the ratio and the position covered by the part called by the law «to continue» the process.
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IMBROSCIANO, CHIARA. « Il dovere di sinteticità e chiarezza nel sistema del diritto processuale civile ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/329267.

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Résumé :
Lo scritto si propone di affrontare, da visuali differenti, le tecniche di redazione degli atti di parte e dei provvedimenti del giudice, alla luce dell'esigenza, avvertita in tempi recentissimi dagli operatori del diritto, che gli atti processuali siano sintetici, redatti con stile asciutto e sobrio. Il trend interpretativo segnalato ha di recente trovato riscontro nel diritto positivo. Il riferimento va, in particolare, all’art. 4, comma 1-bis, d.m. n. 55/2014 parametri forensi (che permette al giudice di liquidare un compenso maggiore del 30% al difensore che redige i propri atti difensivi con tecniche informatiche idonee ad agevolarne la consultazione o la fruizione con modalità telematiche) e l’art. 16-bis, comma 9-octies, d.l. n. 179/2012 (che introduce il principio di sinteticità nel corpus normativo che regola il Processo Civile Telematico). L'introduzione del dovere di sinteticità deve, tuttavia, fare i conti sia con le norme che, imbrigliando il processo in un articolato sistema di preclusioni e decadenze, spingono il difensore a cautelarsi, con inevitabili ricadute sulla voluminosità degli atti difensivi (il riferimento va, ad esempio, alla novella dell’art. 342 c.p.c. e alla codificazione del principio di autosufficienza del ricorso per cassazione) sia con le potenzialità insite nello sviluppo tecnologico che impone di cambiare metodo e quindi sostituire alla riproduzione in digitale della forma tradizionale l’adozione di un nuovo e interattivo modello di interazione.
The code of civil procedure does not establish a binding legal principle of clarity and concision in written pleadings. Nevertheless, the duties of clarity and conciseness have a constitutional basis. They are related to the principles of reasonable duration and procedural economy. The research examines the different possible points of view that, whit regard to the principles of clarity and simplicity, the judge and the lawyer might have.
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Salvioni, Sergio. « Profilo di una sistematica sulle limitazioni temporali dei diritti / ». Bellinzona : Salvioni, 2005. http://aleph.unisg.ch/hsgscan/hm00124042.pdf.

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BARBATO, MARIA ROSARIA. « La frode alla legge nel diritto del lavoro italiano e brasiliano ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/1063.

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Résumé :
Le parti di un negozio godono generalmente di ampia autonomia nella scelta del tipo negoziale utilizzabile per realizzare un determinato assetto di interessi. A maggior ragione, ciò avviene nell’ambito del diritto del lavoro dove, da un lato, le parti (sia in Italia sia in Brasile) hanno la libertà e la concreta possibilità di qualificare il rapporto secondo il tipo che meglio rispecchia le esigenze dei contraenti; dall’altro, hanno a disposizione svariati strumenti per regolare i propri interessi anche in corso di rapporto, secondo le modalità ritenute più consone. Ragioni di opportunità spingono pertanto le parti ad optare per una determinata figura negoziale preferendola ad altre. Ciò tuttavia fino a quando una simile autonomia non incontri ostacoli nell’ordinamento che – valutando negativamente il fine perseguito dalle parti – interviene con una norma proibitiva o limiti la possibilità di perseguire un determinato risultato con una norma precettiva. Accade frequentemente che gli interessati escogitino strumenti idonei a realizzare in diverso modo il negozio vietato al fine di sottrarsi alle sanzioni previste dalla norma elusa. In ambito giuslavoristico ciò si concretizza, nella maggior parte dei casi, attraverso negozi simulati ovvero attraverso la realizzazione di atti formalmente validi che non escludono l’illiceità sostanziale dell’operazione quando il risultato è parimenti contrario a norme imperative. In generale, l’elusione della norma imperativa comporta il difficile compito per l’interprete di individuare quando un comportamento vestito di liceità mascheri una condotta fraudolenta, nonché la risoluzione della dibattuta questione della distinzione tra l’in fraudem legis agere e il contra legem agere, risolvibile solo liberandosi dai fardelli ereditati dalle teorie tradizionali in favore dei più recenti orientamenti che privilegiano l’esame delle modalità di realizzazione del disegno fraudolento. Quest’ultimo è tale solo se realizzato attraverso il collegamento negoziale ovvero attraverso una pluralità di atti tra loro collegati non anche attraverso un unico negozio (quale la simulazione o il negozio indiretto), nel qual caso non di frode alla legge può parlarsi ma di diretta violazione della stessa. Il presente lavoro prende le mosse dal concetto civilistico di frode alla legge nei due ordinamenti. Esso si propone di ricostruire i percorsi seguiti dalla dottrina partendo da un doveroso studio del diritto romano e giustinianeo e, passando per le teorie tradizionali, sino agli orientamenti contemporanei, nel tentativo di rinvenire un’interpretazione che consenta di attribuire alla frode alla legge una propria autonomia, distinguendola dalla diretta violazione di legge. Si perviene così alla conclusione che di frode si possa parlare non nel caso di raggiro della norma ad opera di un unico negozio ma solo nei casi di collegamento negoziale. Tale esame è stato condotto sostanzialmente alla luce della dottrina italiana, considerato che la completa mancanza di testi monografici sul tema nel diritto brasiliano denota lo scarso interesse per l’argomento della dottrina di quel Paese, potenziale conseguenza della mancanza nel Codice Civile del 1916 – vigente fino al 2002, anno di emanazione del nuovo Codice Civile Brasiliano – di qualsiasi riferimento alla frode alla legge (che, in ambito giuslavoristico, trovava già una collocazione sistematica nella Consolidação das Leis do Trabalho del 1943). Il lavoro prosegue con l’esame del concetto di frode alla legge in ambito giuslavoristico. Se in Italia, in assenza di una codificazione sistematica del diritto del lavoro e di una disposizione specifica di frode lavoristica, continua a rilevare la norma dell’art. 1344 del Codice Civile nell’interpretazione compatibile con i principi fondamentali del diritto del lavoro, in Brasile, nella Consolidação das leis do Trabalho si rinviene la norma lavoristica specifica nell’art. 9, quest’ultima –sanzionando con la nullità di pieno diritto l’in fraudem legis agere – funge da antesignana della più giovane e analoga norma civilistica. Si è scelto di analizzare, per quanto concerne l’Italia, il problema generale dell’interposizione di manodopera (in particolare nei fenomeni delle cooperative di produzione del lavoro), del comando o distacco dei gruppi societari, del lavoro a domicilio e alcuni aspetti fraudolenti nell’ambito del trasferimento d’azienda e del contratto a tempo determinato. Per quanto riguarda il Brasile, la scelta non sempre è ricaduta su istituti analoghi essendo stati abbordati quelli che presentano maggiori spigolature nel Paese.
The two parties to a contract have generally a wide autonomy in choosing the type of contractual form used to achieve a certain interest. This happens even more under the Labour Law also considering that the parties – more in Italy than in Brazil – have several tools to regulate their interests during the employer-employee relationship. It recurrently happens that the parties identify tools to achieve, in different ways, the aim of a not allowed agreement: this is attained through the simulation (directly against the rules) or the fraud (indirectly against the rules). So, there is the need to recognize when a behaviour is “in fraudem legis” or “contra legem”. This study begins with the examination of the Civil Law concept of fraud in both Countries; through the Roman Law, the Code of Justinian and the traditional up to the most contemporary theories, the work tries to find an interpretation to qualify the concept of fraud, distinguishing it from the direct violation of the law. This evaluation is essentially based on the Italian doctrine, by considering the absence of interest on the subject in Brazil since the complete lack (up to the 2002) in the Brazilian Civil Code of any reference to the fraud to law. The work goes therefore on by considering the concept of fraud in the Labour Law. In Italy, in the absence of a specific provision of fraud in the Labour Law, the 1.344 item of the Civil Code is applied; in Brazil, instead, there is a specific rule provided by the item n° 9 of the “Consolidação das leis do Trabalho”. It was chosen to analyze, as regards to Italy, the problem of the interposition of labour, the “commando” or “distacco”, the work at home and some other fraudulent topics in the hypothesis of the succession of enterprises or in the case of fixed-term labour contracts. The work, as regards to Brazil, is instead basically focused on the most fascinating cases of fraud in the Country.
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AYTANO, CHIARA. « Verso la semplificazione delle forme di tutela giurisdizionale dei diritti ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/202119.

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Résumé :
Oggetto della tesi è l’analisi delle forme di tutela c.d. deformalizzata in quanto improntata alla semplificazione delle regole di trattazione ed istruzione della causa in un’ottica acceleratoria e deflativa del contenzioso. Si indagano, in particolare gli aspetti della tutela sommaria, nelle diverse classificazioni dottrinali e nelle diverse applicazioni processuali - dal rito camerale al nuovo rito sommario - alla luce dei principi costituzionali del giusto processo e del diritto di difesa delle parti, nonché l’abrogato istituto del rito abbreviato societario, esaminato parallelamente all’analogo rito previsto nel processo amministrativo, il quale rappresenta un modello procedimentale che si auspica possa venir nuovamente adottato nel rito civile. Lo scopo della pur breve disamina è quindi quello di far proprio e di condividere il pensiero di quella della dottrina processual civilistica che ritiene che valorizzare l’elasticità delle forme processuali è sicuramente opportuno e funzionale alla giustizia civile, oltre che perfettamente è compatibile con il quadro costituzionale.
The theme of the thesis is the analyst of the form of safeguarding simplified because changed by of the basic rules of controlling and training in a lawsuit, from the point of view of speeding up and deflationary to the contentious. In particular, the enquires were made into the aspects of the safeguard summary, in its different classifications based on the authorities and the different trial applications, - from the chamber procedure to the new procedure summary – the light is on the main constitution of the correct trial and rights of the defence of the sides, although the annulling of the institution of the company abbreviated procedure, looked into side by side with the similar procedure expected in the administration trial, which represents a model process that one hopes can become newly adopted in the civil procedure. The aim of this brief close examination of this subject is therefore to show and share the idea of the authorities of the civil law trial that maintains and values the elasticity of the form of the trial and surely works properly in civil justice and also is perfectly compatible with the constitutional picture.
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Baroncini, Valentina. « I profili processuali dell'automatic stay nel diritto fallimentare statunitense ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2015. https://hdl.handle.net/11572/369083.

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Résumé :
La locuzione automatic stay è oramai entrata a far parte del comune lessico dello studioso di diritto fallimentare italiano, a ragione delle più recenti riforme che, nell’ambito delle cd. procedure negoziali di composizione della crisi, hanno introdotto meccanismi volti a produrre in via automatica una protezione anticipata a favore del debitore, in evidente recezione del sunnominato istituto statunitense. Il presente studio si prefigge dunque l’obiettivo di analizzare in profondità, e per la prima volta nella letteratura giuridica italiana, l’automatic stay nel diritto fallimentare statunitense, al fine di verificare se ed entro quali confini l’odierna equiparazione possa dirsi giustificata. Lo studio procederà, dunque, dall’analisi storica dell’istituto, al fine di individuarne l’esatta scaturigine e la reale natura giuridica – la quale avrà diverse ricadute sul piano della disciplina operativa della protezione, specie con riguardo all’ipotesi di sua violazione -, per poi trascorrere alla disamina dei profili funzionali ed applicativi del medesimo, con speciale riguardo alle ripercussioni che la sua operatività esplica sul piano processuale. L’analisi condotta consentirà alfine di verificare che, a discapito dell’impressione che si possa maturare prima facie, di un meccanismo di protezione assai più rigido e garantistico rispetto a quello predisposto dall’ordinamento italiano, l’automatic stay presenti, viceversa, aspetti di flessibilità – e con essa di derogabilità alle regole del concorso -, del tutto inediti e sconosciuti nella realtà domestica.
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ESTEPHAN, STEPHANIE. « Matrimoni misti e legislazione civile in libano : verso una progressiva laicizzazione del diritto ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2015. http://hdl.handle.net/2108/201657.

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RUGGIERO, VINCENZO. « Interessi ed usura nel diritto civile. Riflessioni, rimedi, percorsi giusprudenziali e profili applicativi ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2014. http://hdl.handle.net/10281/52463.

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Il tema dell'usurarietà dei tassi di interesse sui mutui e, più in generale, sui finanziamenti di ogni genere, ha subito un picco di interesse in giurisprudenza successivamente alla pronuncia n. 350/2013 della Corte di Cassazione. Buona parte degli operatori del diritto, infatti, ne ha fornito un'interpretazione massimamente estensiva, dando corso all'instaurazione di un elevato contenzioso con gli Istituti di credito. Tale situazione di incremento del contenzioso giudiziale ha offerto lo spunto per riflettere ed approfondire il tema dell'usurarietà dei tassi di interesse, tra usura originaria e sopravvenuta, sui rimedi civilistici di tutela del prenditore applicabili ai contratti divenuti usurari, come pure, da ultimo, per interrogarsi sull'incidenza del tasso di mora sulle soglie d'usura. Nel panorama delle soluzioni possibili, l'Autore conclude, quanto alle strutture rimediali applicabili all'usurarietà sopravvenuta, preferendo la tesi della nullità parziale ex art. 1419, secondo comma, c.c., con sostituzione automatica del tasso convenzionale divenuto usurario con il tasso-soglia ex art. 1339 c.c., nonché della rilevanza dei tassi moratori ai fini del computo del TEGM, del TEG e della soglia, offrendo spunti di riflessione per una riforma sistematica della normativa.
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Garzon, Elisa. « La riscoperta del diritto civile nell'ottica della strategia differenziata di lotta al crimine ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2016. https://hdl.handle.net/11572/368428.

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Résumé :
È possibile pensare al diritto civile come mezzo per realizzare una strategia di lotta al crimine più efficiente? Questo è l’interrogativo alla base di questo studio. Per rispondervi, si è cercato di ipotizzare un coordinamento di mezzi di tutela guardando ai rimedi di diritto civile, per il penalista tradizionalmente lontani, al fine di ricercare soluzioni di maggiore efficienza ed economicità. Un tentativo che un illustre Autore probabilmente avrebbe descritto come una innovativa rispolverata di “vecchi arnesi già nell’armadio†.
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DEPETRIS, ELENA. « La responsabilità delle agenzie di rating tra diritto europeo e soluzioni di diritto interno ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2014. http://hdl.handle.net/10281/50987.

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Résumé :
Il lavoro analizza il tema della responsabilità civile delle agenzie di rating del credito per i danni cagionati dalla diffusione di valutazioni non corrette. Dopo aver ripercorso l’evoluzione storica delle agenzie di rating, dalla loro nascita sino ai giorni nostri, ci si sofferma sulla nozione di rating del credito e sulla descrizione del procedimento attraverso il quale lo stesso viene assegnato. Si passa, quindi, ad analizzare quelli che sono i problemi principali sollevati dall’attività di classamento del merito creditizio e si esamina il passaggio dall’autoregolamentazione all’intervento normativo, con particolare attenzione all’ordinamento statunitense ed all’ordinamento europeo. Si affronta, infine, il tema della responsabilità civile delle agenzie di rating del credito. Dopo essersi soffermati sulla natura giuridica del rating del credito, vengono indagati i possibili profili di responsabilità delle agenzie di rating sia nei confronti degli investitori sia nei confronti degli emittenti, con riferimento tanto alla disciplina europea (art. 35 bis del Regolamento CE n. 1060/2009, introdotto dal Regolamento UE n. 462/2013) quanto alla disciplina di diritto interno.
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D'Aprea, Ciro. « I diritti gli obblighi e le responsabilità degli arbitri derivanti dal contratto di arbitrato ». Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2012. http://hdl.handle.net/11385/200903.

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Résumé :
Il contratto di arbitrato: ricostruzione della fattispecie e posizioni della dottrina. Struttura del contratto di arbitrato: il rapporto parti-arbitri. Altre ipotesi di responsabilità degli arbitri. L’arbitrato amministrato: profili contrattuali e di responsabilità.
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Miriello, Cesare <1975&gt. « La responsabilità civile nelle attività sanitarie ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4259/1/miriello_cesare.pdf.

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Résumé :
La materia della responsabilità medico-sanitaria è stata interessata nell’ultimo decennio da significative innovazioni, innescate da diversi fattori, quali gli eccezionali progressi scientifici e tecnologici, l’influenza dei diritti stranieri e, in particolare, quello di fonte comunitaria. Tale fenomeno trascende il rapporto diretto medico-paziente e coinvolge la struttura sanitaria e la dimensione organizzativa della stessa. Sintomatica di tali innovazioni è la profonda evoluzione terminologica. Attualmente, infatti, si fa riferimento alla responsabilità medica o medico-sanitaria e non più alla responsabilità del medico, in quanto non può trascurarsi l’indispensabile apporto del personale infermieristico, delle ostetriche, degli assistenti sanitari e dei tecnici delle diverse branche della medicina. Si assiste, pertanto, ad un fenomeno di «spersonalizzazione» ed aggravamento della complessità dell’attività sanitaria: al trattamento propriamente diagnostico e terapeutico, si affiancano altre attività, di tipo informativo, alberghiero, assistenziale, così come nuove tipologie di trattamenti, quali la chirurgia estetica e ricostruttiva, il potenziamento fisico e muscolare, la sterilizzazione, la modificazione dei caratteri sessuali esterni. Ultimamente, poi, l’attenzione si è spostata sul destinatario dell’attività medica e, in particolar modo, sul consenso informato ai trattamenti sanitari e, soprattutto, alle modalità in cui lo stesso viene prestato. Al contempo, sono emersi aspetti di diritto costituzionale, attinenti alla tutela della persona, dei dati personali e sensibili, al diritto alla salute, concepito come diritto dell’essere umano in quanto tale, a prescindere dal requisito della cittadinanza, di diritto amministrativo, riguardanti l’organizzazione delle strutture sanitarie, di diritto penale e di deontologia professionale. All’incedere dei progressi scientifici e tecnologici raggiunti, tuttavia, corrisponde l’accanito desiderio di rivalsa in caso di fallimento delle cure e dei trattamenti o di esiti nefasti degli stessi, la quale ha condotto ad una sensibile accentuazione dei giudizi di responsabilità in campo medico. Basti pensare che, nell’ultimo decennio, i processi civili sono addirittura triplicati per il concatenarsi di molteplici concause: l’aumento delle patologie curate, l’evoluzione qualitativa dei mezzi di cura, la sensibilizzazione delle associazioni a difesa dei diritti del malato, l’allungamento della vita media dell’uomo, la pressione dei mass-media, la maggior consapevolezza dei propri diritti da parte del cittadino, la stessa evoluzione della responsabilità civile e delle sue funzioni. Ciò ha comportato, tra l’altro, un certo grado di uniformità nella disciplina applicabile agli illeciti, a prescindere dal titolo contrattuale o extracontrattuale della responsabilità.
The thesis is based on the consideration that the medical liability system is configured today as a composite system: it is not only based on the doctor-patient direct relationship, a traditional topic for the study of medical liability, but rather on the overall relationships that, in addition to the private one, are established when a person is the beneficiary of medical services of any sort: diagnostic, preventive, therapeutic, surgical, welfare, etc. Furthermore, the attention to the condition of the subject of this activity (the patient) has increased, giving particular consideration to the terms and conditions whereby the consent has been granted, its premises, its contents and effects. Thus, the matter of civil liability affects several fields of law, which range from the healthcare to the organization and discipline of public and private institutions providing medical, hospital and welfare services and of course aspects of professional ethics. Many of these aspects have been interrelated and coordinated in the thesis in order to accomplish a multidisciplinary study. The thesis, from the particular point of view of civil law, shows a significant reverse in trend: until the late 90's the doctor-patient relationship was characterized by a substantial favor for the doctor, because, by practicing a free profession – typical of an uncertain science - the result of the performance was only tendentious, so that any negligence or fault were to be evaluated considering the difficulty of the performance. Nowadays, the issue has become more complex for several reasons: from the development of the profession, practiced with a less "personal" approach, with a less close relationship between doctor and patient to gradually more advanced stages.
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Miriello, Cesare <1975&gt. « La responsabilità civile nelle attività sanitarie ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4259/.

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Résumé :
La materia della responsabilità medico-sanitaria è stata interessata nell’ultimo decennio da significative innovazioni, innescate da diversi fattori, quali gli eccezionali progressi scientifici e tecnologici, l’influenza dei diritti stranieri e, in particolare, quello di fonte comunitaria. Tale fenomeno trascende il rapporto diretto medico-paziente e coinvolge la struttura sanitaria e la dimensione organizzativa della stessa. Sintomatica di tali innovazioni è la profonda evoluzione terminologica. Attualmente, infatti, si fa riferimento alla responsabilità medica o medico-sanitaria e non più alla responsabilità del medico, in quanto non può trascurarsi l’indispensabile apporto del personale infermieristico, delle ostetriche, degli assistenti sanitari e dei tecnici delle diverse branche della medicina. Si assiste, pertanto, ad un fenomeno di «spersonalizzazione» ed aggravamento della complessità dell’attività sanitaria: al trattamento propriamente diagnostico e terapeutico, si affiancano altre attività, di tipo informativo, alberghiero, assistenziale, così come nuove tipologie di trattamenti, quali la chirurgia estetica e ricostruttiva, il potenziamento fisico e muscolare, la sterilizzazione, la modificazione dei caratteri sessuali esterni. Ultimamente, poi, l’attenzione si è spostata sul destinatario dell’attività medica e, in particolar modo, sul consenso informato ai trattamenti sanitari e, soprattutto, alle modalità in cui lo stesso viene prestato. Al contempo, sono emersi aspetti di diritto costituzionale, attinenti alla tutela della persona, dei dati personali e sensibili, al diritto alla salute, concepito come diritto dell’essere umano in quanto tale, a prescindere dal requisito della cittadinanza, di diritto amministrativo, riguardanti l’organizzazione delle strutture sanitarie, di diritto penale e di deontologia professionale. All’incedere dei progressi scientifici e tecnologici raggiunti, tuttavia, corrisponde l’accanito desiderio di rivalsa in caso di fallimento delle cure e dei trattamenti o di esiti nefasti degli stessi, la quale ha condotto ad una sensibile accentuazione dei giudizi di responsabilità in campo medico. Basti pensare che, nell’ultimo decennio, i processi civili sono addirittura triplicati per il concatenarsi di molteplici concause: l’aumento delle patologie curate, l’evoluzione qualitativa dei mezzi di cura, la sensibilizzazione delle associazioni a difesa dei diritti del malato, l’allungamento della vita media dell’uomo, la pressione dei mass-media, la maggior consapevolezza dei propri diritti da parte del cittadino, la stessa evoluzione della responsabilità civile e delle sue funzioni. Ciò ha comportato, tra l’altro, un certo grado di uniformità nella disciplina applicabile agli illeciti, a prescindere dal titolo contrattuale o extracontrattuale della responsabilità.
The thesis is based on the consideration that the medical liability system is configured today as a composite system: it is not only based on the doctor-patient direct relationship, a traditional topic for the study of medical liability, but rather on the overall relationships that, in addition to the private one, are established when a person is the beneficiary of medical services of any sort: diagnostic, preventive, therapeutic, surgical, welfare, etc. Furthermore, the attention to the condition of the subject of this activity (the patient) has increased, giving particular consideration to the terms and conditions whereby the consent has been granted, its premises, its contents and effects. Thus, the matter of civil liability affects several fields of law, which range from the healthcare to the organization and discipline of public and private institutions providing medical, hospital and welfare services and of course aspects of professional ethics. Many of these aspects have been interrelated and coordinated in the thesis in order to accomplish a multidisciplinary study. The thesis, from the particular point of view of civil law, shows a significant reverse in trend: until the late 90's the doctor-patient relationship was characterized by a substantial favor for the doctor, because, by practicing a free profession – typical of an uncertain science - the result of the performance was only tendentious, so that any negligence or fault were to be evaluated considering the difficulty of the performance. Nowadays, the issue has become more complex for several reasons: from the development of the profession, practiced with a less "personal" approach, with a less close relationship between doctor and patient to gradually more advanced stages.
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Villani, Livia <1980&gt. « La responsabilità civile da prodotto farmaceutico ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4553/1/villani_livia_tesi.pdf.

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Résumé :
Il tema della ricerca ha riguardato preliminarmente la definizione di farmaco descritta nel d.lgs. n. 219 del 2006 (Codice dei farmaci per uso umano). Oltre al danno prodotto da farmaci, la ricerca ha approfondito anche la tutela ex ante ed ex post riguardante la produzione di dispositivi medici (Direttiva della Comunità Economica Europea n. 42 del 1993 e Direttiva della Comunità Economica Europea n. 374 del 1985). E’ stato necessario soffermarsi sull’analisi del concetto di precauzione per il quale nell’ambito di attività produttive, come quelle che cagionano inquinamento ambientale, o “pericolose per la salute umana” come quelle riguardanti la produzione di alimenti e farmaci, è necessario eliminare i rischi non conosciuti nella produzione di questi ultimi al fine di garantire una tutela completa della salute. L’analisi della Direttiva della Comunità Economica Europea n. 374 del 1985 nei suoi aspetti innovativi ha riguardato l’esame dei casi di danno da farmaco (Trib. Roma, 20 Giugno 2002, Trib. Roma 27 Giugno 1987, Trib. Milano 19 Novembre 1987, Cassazione Civile n. 6241 del 1987): profilo critico è quello riguardante la prova liberatoria, mentre l'art. 2050 prevede che «si debbano adottare tutte le misure necessarie per evitare il danno», l'art. 118, lett. e), c. cons.) prevede una serie di casi di esonero di responsabilità del produttore (tra cui il rischio di sviluppo). Dall'analisi emerge poi la necessità da parte del produttore di continuo utilizzo del duty to warn (Art. 117 del Codice del Consumo lett. A e B ): esso consiste nel dovere continuo di informazione del produttore tramite i suoi rappresentanti e il bugiardino presente nelle confezioni dei farmaci. Tale dovere è ancor più importante nel caso della farmacogenetica, infatti, al fine di evitare reazioni avverse nel bugiardino di alcuni farmaci verrà prescritta la necessità di effettuare un test genetico prima dell’assunzione.
In this research there is a description of pharmaceutical products, drugs (d.lgs. n. 219 del 2006, Community Code relating to medicinal products for human use and 85/374CEE Directive)and medical devices (93/42 CEE Directive). The aim of the research is the analysis of civil liability for damages caused by pharmaceutical product (drugs and medical device). After this first investigation the research analyses the precautionary principle. The precautionary principle enables rapid response in the face of a possible danger to human, animal or plant health, or to protect the environment. In particular, where scientific data do not permit a complete evaluation of the risk, recourse to this principle may be used to stop distribution or order withdrawal from the market of products likely to be hazardous. In the 85/374CEE Directive there are important concepts: duty to warn (sentence of Supreme Court n. 20985 of 2007) and state of art (sentence of Rome Court, July, 20th 2002 and July, 27th 1987, Milan Court November, 19th 1987, Supreme Court n. 6241 of 1987). About state of art, there is a big difference between the proof that is in the article 2050 of Civil Code and in the article 6 of 85/374CEE Directive (“the state of scientific and technical knowledge at the time when he puts the product into circulation was not such as to enable the existence of the defect to be discovered”). Another important issue is the duty to warn because in the absence of a suitable warning, an individual who carries a genetic polymorphism that increases the risk of an adverse drug reaction (ADR) from a particular drug could bring a lawsuit against the drug manufacturer, arguing, that the manufacturer should have provided a warning about this susceptibility.
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Villani, Livia <1980&gt. « La responsabilità civile da prodotto farmaceutico ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4553/.

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Résumé :
Il tema della ricerca ha riguardato preliminarmente la definizione di farmaco descritta nel d.lgs. n. 219 del 2006 (Codice dei farmaci per uso umano). Oltre al danno prodotto da farmaci, la ricerca ha approfondito anche la tutela ex ante ed ex post riguardante la produzione di dispositivi medici (Direttiva della Comunità Economica Europea n. 42 del 1993 e Direttiva della Comunità Economica Europea n. 374 del 1985). E’ stato necessario soffermarsi sull’analisi del concetto di precauzione per il quale nell’ambito di attività produttive, come quelle che cagionano inquinamento ambientale, o “pericolose per la salute umana” come quelle riguardanti la produzione di alimenti e farmaci, è necessario eliminare i rischi non conosciuti nella produzione di questi ultimi al fine di garantire una tutela completa della salute. L’analisi della Direttiva della Comunità Economica Europea n. 374 del 1985 nei suoi aspetti innovativi ha riguardato l’esame dei casi di danno da farmaco (Trib. Roma, 20 Giugno 2002, Trib. Roma 27 Giugno 1987, Trib. Milano 19 Novembre 1987, Cassazione Civile n. 6241 del 1987): profilo critico è quello riguardante la prova liberatoria, mentre l'art. 2050 prevede che «si debbano adottare tutte le misure necessarie per evitare il danno», l'art. 118, lett. e), c. cons.) prevede una serie di casi di esonero di responsabilità del produttore (tra cui il rischio di sviluppo). Dall'analisi emerge poi la necessità da parte del produttore di continuo utilizzo del duty to warn (Art. 117 del Codice del Consumo lett. A e B ): esso consiste nel dovere continuo di informazione del produttore tramite i suoi rappresentanti e il bugiardino presente nelle confezioni dei farmaci. Tale dovere è ancor più importante nel caso della farmacogenetica, infatti, al fine di evitare reazioni avverse nel bugiardino di alcuni farmaci verrà prescritta la necessità di effettuare un test genetico prima dell’assunzione.
In this research there is a description of pharmaceutical products, drugs (d.lgs. n. 219 del 2006, Community Code relating to medicinal products for human use and 85/374CEE Directive)and medical devices (93/42 CEE Directive). The aim of the research is the analysis of civil liability for damages caused by pharmaceutical product (drugs and medical device). After this first investigation the research analyses the precautionary principle. The precautionary principle enables rapid response in the face of a possible danger to human, animal or plant health, or to protect the environment. In particular, where scientific data do not permit a complete evaluation of the risk, recourse to this principle may be used to stop distribution or order withdrawal from the market of products likely to be hazardous. In the 85/374CEE Directive there are important concepts: duty to warn (sentence of Supreme Court n. 20985 of 2007) and state of art (sentence of Rome Court, July, 20th 2002 and July, 27th 1987, Milan Court November, 19th 1987, Supreme Court n. 6241 of 1987). About state of art, there is a big difference between the proof that is in the article 2050 of Civil Code and in the article 6 of 85/374CEE Directive (“the state of scientific and technical knowledge at the time when he puts the product into circulation was not such as to enable the existence of the defect to be discovered”). Another important issue is the duty to warn because in the absence of a suitable warning, an individual who carries a genetic polymorphism that increases the risk of an adverse drug reaction (ADR) from a particular drug could bring a lawsuit against the drug manufacturer, arguing, that the manufacturer should have provided a warning about this susceptibility.
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Mazzola, Massimo. « Responsabilità civile e gestione del rischio assicurativo ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2017. https://hdl.handle.net/11572/369185.

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Résumé :
Il lavoro analizza le modalità di delimitazione temporale del rischio elaborate a fronte dell’emersione post-industriale di sempre più numerose fattispecie di danno segnate da un notevole scarto temporale tra la produzione e la manifestazione del pregiudizio nella sfera giuridica del danneggiato, in aperto contrasto con la necessità, sottesa alla tecnica assicurativa, di poter calcolare il premio con precisione, avuto riguardo alla frequenza e magnitudo della sinistrosità in copertura. Il tentativo è di individuare le origini, la struttura e i profili funzionali della tecnica di gestione del rischio che il mercato assicurativo ha elaborato al fine di superare tali ciriticità, ovvero le polizze on claims made basis. Esse rappresentano, infatti, sul piano della prassi, l’unica opzione contrattuale disponibile per la clientela che intende garantire copertura alla responsabilità civile derivante da attività potenzialmente foriere di provocare sinistri a carattere lungolatente (segnatamente, responsabilità da malpratice professionale, da prodotto difettoso, da inquinamento ambientale). La metodologia impiegata è di carattere comparativo. Per tale via, l’indagine - previa ricognizione dei reciproci nessi tra responsabilità civile e assicurazione, di cui, in ultima analisi, il tema in oggetto rappresenta la più recente epifania - spiega le ragioni di circolazione del modello elaborato negli ordinamenti di common law e affronta, in chiave critica, gli ostacoli di ordine concettuale che ne hanno impedito un pieno riconoscimento nel nostro ordinamento giuridico. In questa prospettiva, viene criticamente vagliata la pronuncia delle Corte di Cassazione a sezioni unite del 6 maggio scorso, nonché il recente provvedimento del Governo che ha introdotto una disciplina regolamentare per le polizze professionali contro la responsabilità civile degli avvocati (D.M. 22 settembre 2016), onde saggiare gli effetti che - nel breve medio-periodo - ne potranno verosimilmente scaturire.
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Rizzo, Stefano <1989&gt. « Corporate Social Responsibility - La gestione del rischio reputazionale e la violazione dei diritti civili. Analisi del caso H&M ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9583.

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Résumé :
Le grandi aziende e le multinazionali sono spesso causa di gravi problemi sociali e ambientali come lo sfruttamento delle risorse naturali o il mancato rispetto dei diritti umani. Questa realtà ha portato nel tempo all’evolversi di alcune tematiche quali la responsabilità sociale delle imprese e il concetto di sostenibilità. Con questo lavoro si vuole, innanzitutto, fornire al lettore i mezzi necessari per comprendere in maniera chiara e profonda il significato di Corporate Social Responsibility (CSR), in italiano Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI). Il percorso proposto mette in luce l’evoluzione della tematica a partire dalla fine del diciannovesimo secolo fino ai giorni nostri. Il significato di RSI viene così analizzato attraverso i contributi accademici dei principali studiosi del secolo e grazie al contributo delle istituzioni sovranazionali sul tema della sostenibilità e dello sviluppo sostenibile. Nella seconda parte della tesi viene analizzato il caso dell’azienda svedese H&M che svolge un ruolo di primissimo piano nel campo della sostenibilità economica, ambientale e sociale. L’impegno dell’azienda tocca molte tematiche ed è condiviso lungo tutta la struttura aziendale. Nella parte finale della tesi viene trattato l’aspetto della corporate reputation e di come questa debba essere salvaguardata attraverso una gestione responsabile dell’operato aziendale, in particolare soffermandosi sulla violazione dei diritti civili. L’analisi effettuata in questo lavoro permette di cogliere il collegamento tra strategia di business e pratiche di RSI in un’ottica di creazione di valore condiviso.
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Carra', Simone <1986&gt. « Percorsi evolutivi della funzione della responsabilità civile ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/8300.

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Résumé :
Il lavoro è volto ad analizzare l’evoluzione della funzione della responsabilità civile anche alla luce dei recenti provvedimenti normativi. Il lavoro si compone di tre capitoli: a) il primo capitolo svolge una ricostruzione delle posizioni esistenti in dottrina sulla funzione della responsabilità civile; b) il secondo capitolo sposta l’attenzione sull’esame degli assetti rimediali dei diversi modelli di responsabilità; c) il terzo capitolo fornisce una sintesi dei ragionamenti svolti anche con il conforto di una comparazione con il sistema giuridico inglese.
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