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Thèses sur le sujet « Diretta »

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1

TURCI, MATTEO. « Dalle azioni dirette all’azione diretta. Riflessioni per una ricostruzione unitaria ». Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2021. http://hdl.handle.net/11567/1050154.

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Résumé :
Lo studio indaga la natura e le funzioni dell'azione diretta nel quadro delle soluzioni satisfattorie diverse dall'esecuzione coattiva. L’indagine muove dall’esame delle singole fattispecie ricondotte, dalla dottrina, dalla giurisprudenza o dal legislatore, alla categoria dell’azione diretta per ricavare, dalla disciplina di esse i tratti funzionali e strutturali comuni idonei a definire i contorni della figura. Il lavoro prosegue, quindi, valutando criticamente le possibili ricostruzioni dogmatiche della figura a vario titolo proposte, testandone la compatibilità e congruenza con gli individuati tratti caratterizzanti la fattispecie. Escluso l’accoglimento di alcuna delle proposte esaminate, lo studio promuove una nuova ricostruzione dell’azione diretta come fattispecie dotata di autonoma fisionomia ed approfondisce le potenzialità dello strumento, anche in rapporto alle tematiche di più recente interesse per la dottrina civilistica italiana ed europea.
The study investigates the nature and functions of direct actions in the context of satisfactory solutions other than compulsory execution. The study starts from an examination of the individual cases brought by doctrine, jurisprudence or the legislature to the category of direct action in order to derive, from the discipline of them, the common functional and structural features capable of defining the contours of the figure. The work then goes on to critically assess the possible dogmatic reconstructions of the figure proposed in various ways, testing their compatibility and congruence with the identified features characterising the case. Excluding the acceptance of any of the proposals examined, the study promotes a new reconstruction of direct action as a case with an autonomous physiognomy and explores the potential of the instrument, also in relation to the issues of most recent interest for Italian and European civil law doctrine.
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2

Manzato, Lorenzo <1994&gt. « Amminazione diretta di composti organici ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21543.

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3

Codirenzi, Silvia <1990&gt. « L'innovazione nella vendita diretta : il party Tupperware ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7341.

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Résumé :
La tesi si focalizza sull'azienda Tupperware, leader nella fabbricazione e distribuzione di contenitori e utensili in plastica per la cucina. Si analizzano le modalità di innovazione aziandale, dal prodotto al processo, soffermandosi sul party Tupperware che rappresenta il cuore dell'elaborato. Si procede con un'inquadramneto sul consumatore e sul suo processo decisionale d'acquisto, ponendo l'attenzione sul marketing esperienziale che rappresenta un pilastro del successo aziendale. Inoltre, per fornire un riscontro pratico, è stato creato e somminiztrato un questionario che verte sulle qualità del prodotto e sul metodo di distribuzione (la vendita diretta) adottato dall'azienda.
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4

Osti, Francesco. « Tecniche innovative di modellazione diretta nell'early stage design ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Résumé :
Partendo da un’analisi dei problemi che si incontrano nella fase di conceptual design, si presentano le diverse tecniche di modellazione tridimensionale, con particolare attenzione al metodo subdivision e agli algoritmi che lo governano (Chaikin, Doo – Sabin). Vengono poi proposti alcuni esempi applicativi della modellazione free form e skeleton, con una successiva comparazione, sugli stessi modelli, delle sequenze e operazioni necessarie con le tradizionali tecniche di modellazione parametrica. Si riporta un esempio dell’utilizzo del software IronCAD, il primo software a unire la modellazione parametrica e diretta. Si descrivono le limitazioni della modellazione parametrica e di quella history free nella fase concettuale di un progetto, per arrivare a definire le caratteristiche della hybrid modeling, nuovo approccio alla modellazione. Si presenta brevemente il prototipo, in fase di sviluppo, che tenta di applicare concretamente i concetti dell’hybrid modeling e che vuole essere la base di partenza per una nuova generazione di softwares CAD. Infine si presenta la possibilità di ottenere simulazioni real time su modelli che subiscono modifiche topologiche. La simulazione real time è permessa dalla ridefinizione in forma parametrica del problema lineare elastico che viene successivamente risolto mediante l’applicazione congiunta delle R – Functions e del metodo PGD. Seguono esempi di simulazione real time.
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5

CAMERA, L. LA. « IL COORDINAMENTO FRA AMMINISTRAZIONE COMUNITARIA DIRETTA E INDIRETTA ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2016. http://hdl.handle.net/2434/352792.

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Résumé :
The research examines the relations between the direct and indirect European administration in medias res, concentrating its attention away from the framework introduced following the adoption of the Treaty of Lisbon amending the Treaty on European Union and the Treaty establishing the European Community, entered into force on 1 December 2009. After a re-reading of the concepts of 'coordination' and 'executive function', the work reviews the procedures for exercising the executive European power updated by the treaties and some methods of coordination to which it is resorted in these first years of activities, instruments that seem to have favored complex and inefficient plots of skills in place of definitive solutions to the common work of the bureaucracy involved from the European administration. In this direction, the work analyzes, e.g., the cases of the management of structural funds, with specific reference to the Italian institution of the Agency for National Cohesion, next to punctual requests from the European Commission, and of the Agency for Cooperation between national energy regulators, particularly with respect to the this body’s powers of direct administration attributed by REMIT discipline. Retrieved, finally, some considerations on the possibility of establishing Partnerships between European and national legal order based on the criteria of hierarchy and on the (new) legitimacy of the European equipment, the work concludes considering the introduction of a European regulation of the administrative procedure, for consequences of structural significance, as a useful tool for coordination between the various forms of implementing EU law.
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6

Mancini, Alessia. « Idrolisi diretta di cellulosa e lignocellulosa in catalisi eterogenea ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5755/.

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Résumé :
This work deals with a comparison of the catalytic behavior of several heterogeneous acid catalysts in the direct hydrolysis of an untreated softwood dust. Amongst the various catalysts investigated, some were characterized by relatively high yield to monosaccharides, such as a Zirconium phosphate and the reference Amberlyst 15. Conversely, some catalyst types, ie, Sn/W mixed oxide and Zirconia-grafted trifluoromethanesulphonic acid, were selective into glucose, since sugars derived from hemicellulose dissolution and hydrolysis were rapidly degraded. A detailed analysis of the reactivity of Zr/P/O was pursued, in the hydrolysis of both untreated and ball-milled microcrystalline cellulose; at 150°C and 3h reaction time, the catalyst gave high selectivity to glucose, with negligible formation of 5-hydroxymethylfurfural, and moderate cellulose conversion. After ball-milling of the cellulose, a remarkable increase of conversion was achieved, still with a high selectivity to glucose and very low formation of degradation compounds. The catalyst showed high affinity for β-1,4-glucans, as demonstrated by the activity in cellobiose hydrolysis into glucose.
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7

Hu, Liwei. « Buchi neri : da curiosita' matematica alla prima evidenza diretta ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/22175/.

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Résumé :
I buchi neri sono una predizione della Relatività Generale, la più importante probabilmente. In genere vengono presentati come corpi celesti aventi un campo gravitazionale così forte da non permettere di sfuggire neppure alla luce. In realtà sono oggetti ancora più curiosi. Infatti dopo che avremo richiamato, nel Capitolo 1, alcuni concetti di teoria della gravitazione classica vedremo nel Capitolo 2 che i buchi neri sono delle entità così compatte da modificare anche il Tempo. D’altra parte una predizione teorica che non trova nessun riscontro nella realtà rimarrebbe una pura curiosità matematica. Per questo motivo nel Capitolo 3 verranno elentate alcune evidenze astrofisiche dell’ esistenza dei buchi neri: a partire dalla scoperta degli oggetti estremamente compatti e dei nuclei galattici attivi fino alla prima osservazione diretta avvenuta nel 2017.
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8

Francescon, Alessandro <1992&gt. « La fiscalità diretta degli OICR e dei loro partecipanti ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13185.

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9

Carzaniga, C. « MISURAZIONE DIRETTA DEL TRAFFICO NERVOSO SIMPATICO IN DIFFERENTI FASI DELL'ACROMEGALIA ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/232395.

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Résumé :
Sympathovagal imbalance has been shown in acromegaly by indirect measurements of adrenergic tone. Data regarding direct measurement of sympathetic activity are lacking as yet. Aim of this study was to assess the adrenergic tone through direct recording of muscle sympathetic nerve activity (MSNA) in acromegalic patients. Skin sympathetic nerve traffic (SSNA) was also recordered. Study: After evaluating anthropometric and echocardiographic parameters, anterior pituitary function, glucose and lipid metabolism, and measuring plasma leptin, direct recording of sympathetic outflow via the microneurographic technique was performed in the following groups of subjects: 15 newly diagnosed acromegalics without hyperprolactinaemia, pituitary hormone deficiencies, obstructive sleep apnoea and cardiac hypertrophy (GROUP 1); 22 patients on somatostatin analogues (SSA), 11 of whom attaining biochemical control according to the currently accepted criteria and 11 not attaining biochemical control (GROUP 3); 2 acromegalic patients affected by OSAS (GROUP 4); 10 patients cured from acromegaly after neurosurgery (GROUP 5). The 15 newly diagnosed acromegalic patients were also studied for SSNA (GROUP 2). Fiften normalweight healthy subjects serving as controls. Results For similar anthropometric and metabolic parameters in patients and contros the group 1 displayed insulin resistance and a marked sympathetic inhibition (MSNA 18•3 ± 8•10) vs controls (37•3 ± 6•48 bursts/ min). A significant reduction in plasma leptin (1•6 ± 1•04 vs 6•5 ± 2•01 lg/l, P < 0•0001) was also recorded in patients. Patients on SSA (GROUP 3), either with controlled or uncontrolled disease, displayed mean MSNA values (27.4 ± 8.24 and 31.6 ± 3.27 bursts/min, respectively) significantly lower than those shown by controls (p < 0.01) but significantly higher than those found in untreated acromegalics (p < 0.05). Mean MSNA values were not significantly different between controlled and uncontrolled SSA-treated patients. GROUP 5 showed mean MSNA values (30.17 ± 3.2 bursts/min) significantly higher than those shown by GROUP 1 (p< 0.01) and than patients non controlled by SSA (p<0.05), but superimposable to that of patients controlled by SSA and controls. Mean leptin levels of cured were significantly higher than those shown by active patients (p<0.01). MSNA levels registered in two patients affected by OSAS (GROUP 4) was higher than those found in acromegalic patients without OSAS. There were no significant differences in SSNA between GROUP 2 and controls. Considering the whole population IGF-1 levels were negative correlated with MSNA and leptin levels ( p<0.05 and p<0.0005, respectively) and MSNA was positive correlated with leptin levels (p<0.05). Comment. Our study demonstrates that recently diagnosed acromegalic patients, in spite of insulin resistance (a condition known to increase MSNA), display a decreased sympathetic outflow. This finding, together with the tendency to normalization of adrenergic tone in pharmacologically treated and cured acromegalic patients and the negative correlations found between IGF-1 on the one hand and leptin and MSNA on the other hand, and the positive correlation between leptin and MSNA, suggests a relevant influence of the GH/IGF-I axis on the activity of the sympathetic nervous system through leptin modification.
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10

Puglia, Giuseppe. « Nuovi catalizzatori per la trasformazione diretta di glicerolo ad acido acrilico ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5738/.

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Résumé :
Alla luce delle improrogabili necessità ambientali, le prospettive di crescita del mercato dei bio-combustibili e quindi del biodiesel, sono molto ampie; si rende quindi necessario lo sviluppo di nuovi processi chimici in grado di valorizzare il co-prodotto della sintesi del biodiesel, ovvero il glicerolo. Tra le varie opzioni proposte dalla recente letteratura scientifica e brevettuale, la trasformazione one-pot del glicerolo ad acido acrilico può rappresentare una soluzione. All’interno di questa tematica, durante il periodo di tesi ho eseguito uno studio di catalizzatori a base di ossidi misti contenenti tungsteno, molibdeno e/o vanadio. Tali ossidi presentano sia funzionalità acida, necessaria per il primo stadio di disidratazione del glicerolo ad acroleina, sia funzionalità redox, necessaria all’ossidazione dell’acroleina ad acido acrilico. I sistemi tri-componente W-V-Mo si sono rivelati catalizzatori attivi e selettivi per la sintesi diretta di glicerolo ad acido acrilico. La miglior performance catalitica di questa classe di catalizzatori ha consentito di ottenere selettività in acido acrilico del 31%, con selettività totale ad acido acrilico ed acroleina superiore al 38% (valori tra i più elevati rispetto a quelli riportati in letteratura). Infine, si è dimostrato che i catalizzatori a base di W-V-Mo sono sistemi potenzialmente sfruttabili anche in impianti a doppio stadio per la produzione di acido acrilico con alimentazioni miste propilene/glicerolo. Ulteriori studi sono attualmente in corso per approfondire le capacità catalitiche degli ossidi misti studiati.
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11

SPARACINO, ELIO. « LA DIRETTA APPLICABILITA' DELLE NORME COSTITUZIONALI DA PARTE DEL GIUDICE ORDINARIO ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6983.

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Résumé :
Il lavoro di ricerca mira a dimostrare come la Costituzione italiana venga direttamente applicata dai giudici ordinari. Si compie un’analisi dei rapporti tra i giudici ordinari e la Legge fondamentale sin dall'emanazione dello Statuto Albertino e ci si concentra su alcune specifiche questioni in cui si è registrata la diretta applicazione delle norme della Statuto. La tesi mira a dimostrare come, dopo una prima fase di necessario assestamento seguente all’entrata in vigore della Costituzione repubblicana, si cominci a parlare di diretta applicazione della Costituzione nella risoluzione di problematiche inerenti il risarcimento del danno biologico e di come, attraverso il risarcimento del danno esistenziale, i giudici civili abbiano posto in essere un’applicazione a tratti eccessivamente ampia dell’art. 2 della Costituzione; si è cercato, dunque, di individuare eventuali soluzioni a tale problema. Per quanto riguarda il giudizio penale, il lavoro di ricerca, una volta comprovata nel nostro ordinamento l’esistenza di un diritto costituzionale al dissenso alle terapie salvavita, è teso a dimostrare come i giudici penali in tale ambito si siano dimostrati meno propensi ad una piena applicazione delle norme costituzionali; si è cercato di individuarne gli aspetti problematici e si sono ripercorsi i principali orientamenti giurisprudenziali e dottrinali in materia.
The research aims at demonstrating how the Italian Constitution is directly applied by civil and criminal courts. It analyzes the relationship between the courts and the constitutional law since the promulgation of the Albertine Statute (1848), and focuses on a set of specific issues where Statute provisions were directly enforced. With regard to the Republican Constitution, the dissertation seeks to explain that, after an inevitable adjustment period following its first implementation, direct application of the Constitution in the resolution of disputes concerning the compensation of physical and psychological losses has become a discussed topic; and that, through the compensation of existential losses, civil courts have occasionally applied Article 2 of the Constitution too freely and widely. Finally, the dissertation seeks to identify possible solutions to this problem. For what concerns criminal law, the research, first, argues that our legal system includes a constitutional right to refuse life-saving therapies; then, illustrates how criminal courts have been less willing to fully apply constitutional provisions, than their civil counterparts.
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Carnaccini, Francesco. « Studio di fattibilità della produzione diretta di tc-99m mediante ciclotrone ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5970/.

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Résumé :
Le caratteristiche del 99mTc e la possibilità per gli ospedali di produrlo in loco quotidianamente grazie ai generatori, hanno reso questo radioisotopo il più utilizzato della fisica medica: è richiesto in circa l’80% delle procedure di medicina nucleare con circa 7 milioni di somministrazioni all’anno in Europa e 8 milioni negli USA. Inoltre il campo di applicabilità del 99mTc è molto vasto: viene infatti utilizzato per scintigrafie ossee, epatiche, renali, celebrali, tiroidee e per il controllo della funzionalità epatica. A causa del notevole incremento dell’insorgenza di patologie oncologiche e dell’aumento della popolazione, la richiesta di 99mTc è sempre cresciuta negli anni ed è ancora destinata a crescere nei prossimi; l’unico fattore attenuante è lo sviluppo di altre tecniche di diagnostica funzionale come la PET ( Positron Emission Tomography ). Nonostante la creazione del 99mTc da generatori di 99Mo sia ancora oggi il metodo di produzione più efficiente, si sta ponendo recentemente la necessità di ricercare nuove tecniche di produzione dell’isotopo per soddisfare le grandi quantità richieste dal mercato globale. Questo accade perché malgrado l’utilizzo del 99mTc sia in forte crescita, la produzione di 99Mo è destinata a diminuire in quanto necessita di reattori nucleari: gli ingenti costi delle moderne centrali e le elevate quantità di scorie prodotte, stanno guidando la politica mondiale verso una denuclearizzazione che renderà in pochi anni impossibile soddisfare la richiesta di 99Mo della medicina nucleare. Questo lavoro di tesi si colloca in questo contesto, cioè nella ricerca di un metodo alternativo per la produzione di 99mTc: l’irraggiamento con protoni di un target di 100Mo arricchito, in un ciclotrone ad uso medicale. L’obbiettivo che si vuole raggiungere è fornire una stima attendibile su tale produzione, valutare la qualità dell’isotopo e mettere in luce eventuali problematiche riscontrabili.
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Gallio, Nicolo <1982&gt. « Framing Death. La morte in diretta, tra cinema e media digitali ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5893/1/Gallio_Nicolo_tesi.pdf.

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Résumé :
Come dimostrano i sempre più numerosi casi di cronaca riportati dai notiziari, la preoccupazione per la gestione delle immagini di morte si configura come un nodo centrale che coinvolge spettatori, produttori di contenuti e broadcaster, dato che la sua emersione nel panorama mediale in cui siamo immersi è sempre più evidente. Se la letteratura socio-antropologica è generalmente concorde nel ritenere che, rispetto al passato, oggi la morte si manifesti con meno evidenza nella vita comune delle persone, che tendono a rimuovere i segni della contiguità vivendo il lutto in forma privata, essa è però percepita in modo pervasivo perché disseminata nei (e dai) media. L'elaborato, concentrandosi in maniera specifica sulle produzioni audiovisive, e quindi sulla possibilità intrinseca al cinema – e alle sue forme derivate – di registrare un evento in diretta, tenta di mappare alcune dinamiche di produzione e fruizione considerando una particolare manifestazione della morte: quella che viene comunemente indicata come “morte in diretta”. Dopo una prima ricognizione dedicata alla tensione continua tra la spinta a considerare la morte come l'ultimo tabù e le manifestazioni che essa assume all'interno della “necrocultura”, appare chiaro che il paradigma pornografico risulta ormai inefficace a delineare compiutamente le emersioni della morte nei media, soggetta a opacità e interdizioni variabili, e necessita dunque di prospettive analitiche più articolate. Il fulcro dell'analisi è dunque la produzione e il consumo di precisi filoni quali snuff, cannibal e mondo movie e quelle declinazioni del gore che hanno ibridato reale e fittizio: il tentativo è tracciare un percorso che, a partire dal cinema muto, giunga al panorama contemporaneo e alle pratiche di remix rese possibili dai media digitali, toccando episodi controversi come i Video Nasties, le dinamiche di moral panic scatenate dagli snuff film e quelle di contagio derivanti dalla manipolazione e diffusione delle immagini di morte.
As demonstrated by the increasing number of cases reported by the news media, handling images of death seems to concern the viewers, producers and broadcasters, since their emergence in the media landscape in which we are immersed is increasingly evident. Even though Sociology and Anthropology generally agree that, compared to the past, death is less present in the life of common people – that tend to keep grief private – however, it is perceived as a pervasive presence because scattered throughout the media. The dissertation, focusing specifically on audiovisual productions, considers the possibility inherent cinema - and its derivative forms - to record a live event, and attempts to map some of the dynamics involving actual deaths captured on camera. After a survey of the tensions between the urge to think of death as the ultimate taboo, and the events that instead take place in the so called "necroculture", it is clear that the pornographic paradigm is now ineffective to frame death in the media, and therefore requires more complex analytical perspectives. The focus of this analysis is thus the production and consumption of specific subgenres such as snuff, cannibal and mondo movies, and those horror films that blurred the line between fact and fiction: the attempt is to map some trends ranging from silent films to the contemporary remix mediascape, considering case studies in moral panic such as the Video Nasties, the mythology of the snuff movie and the contagion arising from consuming and spreading images of death.
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Gallio, Nicolo <1982&gt. « Framing Death. La morte in diretta, tra cinema e media digitali ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5893/.

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Résumé :
Come dimostrano i sempre più numerosi casi di cronaca riportati dai notiziari, la preoccupazione per la gestione delle immagini di morte si configura come un nodo centrale che coinvolge spettatori, produttori di contenuti e broadcaster, dato che la sua emersione nel panorama mediale in cui siamo immersi è sempre più evidente. Se la letteratura socio-antropologica è generalmente concorde nel ritenere che, rispetto al passato, oggi la morte si manifesti con meno evidenza nella vita comune delle persone, che tendono a rimuovere i segni della contiguità vivendo il lutto in forma privata, essa è però percepita in modo pervasivo perché disseminata nei (e dai) media. L'elaborato, concentrandosi in maniera specifica sulle produzioni audiovisive, e quindi sulla possibilità intrinseca al cinema – e alle sue forme derivate – di registrare un evento in diretta, tenta di mappare alcune dinamiche di produzione e fruizione considerando una particolare manifestazione della morte: quella che viene comunemente indicata come “morte in diretta”. Dopo una prima ricognizione dedicata alla tensione continua tra la spinta a considerare la morte come l'ultimo tabù e le manifestazioni che essa assume all'interno della “necrocultura”, appare chiaro che il paradigma pornografico risulta ormai inefficace a delineare compiutamente le emersioni della morte nei media, soggetta a opacità e interdizioni variabili, e necessita dunque di prospettive analitiche più articolate. Il fulcro dell'analisi è dunque la produzione e il consumo di precisi filoni quali snuff, cannibal e mondo movie e quelle declinazioni del gore che hanno ibridato reale e fittizio: il tentativo è tracciare un percorso che, a partire dal cinema muto, giunga al panorama contemporaneo e alle pratiche di remix rese possibili dai media digitali, toccando episodi controversi come i Video Nasties, le dinamiche di moral panic scatenate dagli snuff film e quelle di contagio derivanti dalla manipolazione e diffusione delle immagini di morte.
As demonstrated by the increasing number of cases reported by the news media, handling images of death seems to concern the viewers, producers and broadcasters, since their emergence in the media landscape in which we are immersed is increasingly evident. Even though Sociology and Anthropology generally agree that, compared to the past, death is less present in the life of common people – that tend to keep grief private – however, it is perceived as a pervasive presence because scattered throughout the media. The dissertation, focusing specifically on audiovisual productions, considers the possibility inherent cinema - and its derivative forms - to record a live event, and attempts to map some of the dynamics involving actual deaths captured on camera. After a survey of the tensions between the urge to think of death as the ultimate taboo, and the events that instead take place in the so called "necroculture", it is clear that the pornographic paradigm is now ineffective to frame death in the media, and therefore requires more complex analytical perspectives. The focus of this analysis is thus the production and consumption of specific subgenres such as snuff, cannibal and mondo movies, and those horror films that blurred the line between fact and fiction: the attempt is to map some trends ranging from silent films to the contemporary remix mediascape, considering case studies in moral panic such as the Video Nasties, the mythology of the snuff movie and the contagion arising from consuming and spreading images of death.
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Previtali, Giuseppe (ORCID:0000-0001-5856-718X). « Morte in diretta. Spettacolarizzazione e uso politico di un tabù visivo ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2019. http://hdl.handle.net/10446/128619.

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Résumé :
Il presente lavoro si propone di indagare il fenomeno visivo della morte filmata indagandone le sue funzioni, a cavallo fra spettacolarizzazione del decesso e suo uso politico, attraverso l’esplorazione di tre casi di studio. Ciascuna di queste prospettive sul tema si premurerà tanto di ricostruire le coordinate storico-culturali del proprio oggetto di attenzione quanto di connetterlo ad una rete di riflessioni situate a cavallo fra teoria del cinema e studi sulla cultura visuale. In un primo momento si considererà il fenomeno dei mondo movies, finti documentari prodotti in Italia per almeno tre decenni come momento di elaborazione problematica del rapporto fra immagine e referente, in relazione alla fondazione di un progetto spettatoriale nuovo per l’epoca. Successivamente l’attenzione si focalizzerà sulla mitologia culturale dello snuff movie, oggetto osceno per eccellenza e sorta di grande rimosso della cultura visiva contemporanea. A completamento di queste riflessioni sulla resa spettacolare della morte filmata, l’analisi condotta sui video prodotti dallo Stato islamico mostrerà come, nel contesto più strettamente contemporaneo, questo topos visuale abbia progressivamente assunto il nuovo ruolo di gesto performativo dotato di una precisa valenza politica.
The object of this study is the visual phenomenon of filmed death, that is explored in its cultural relevance and functions through three specific case studies, between spectacularization and political use. Every single perspective on the topic will first of all specify the historical and cultural premises of its object, that will also be theoretically connected to some crucial reflections elaborated in the paradigm of visual culture studies. The first chapter will be devoted to the phenomenon of mondo movies, Italian pseudo-documentaries completely neglected by the national critics and produced between the late ‘50s and the late ‘80s. They will be considered as a peculiar example of how the connection between image and reality can be complexified by specific genres. In the second chapter the main focus will be the cultural mythology of the snuff movie, a kind of great taboo of contemporary visual culture. In the third and final chapter, the analysis of the Islamic State’s video production will show how in the last year the theme of filmed death started to assume a new protagonism as a political (and performative) gesture.
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Succi, Luca. « Tecnologie per l'implementazione dell'iniezione diretta di benzina in motori ad accensione comandata ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11647/.

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Résumé :
In questo elaborato sono stati analizzati i vantaggi di un motore benzina GDI rispetto ad un motore PFI, studiando in particolar modo le tecnologie per la formazione della miscela omogenea e stratificata, le configurazioni spray-guided, wall-guided e air-guided della camera di combustione, i principali iniettori utilizzati e le loro caratteristiche. Inoltre è stato eseguito un approfondimento sui parametri che influenzano maggiormente l'emissione di inquinanti come la fasatura delle valvole, la posizione dell'iniettore e l'iniezione multipla, cercando di ottimizzarli in funzione delle nuove normative europee relative alle emissioni per i motori benzina. Infine è stata verificata l'efficienza dell'applicazione del filtro antiparticolato per motori benzina ad iniezione diretta (GPF).
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Giorgi, Federico. « Giunzione di lamiere in acciaio inossidabile mediante procedimento LASER a deposizione diretta ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Résumé :
Partendo dalla “Deposizione diretta di polveri”, si è scelto di sfruttare la Tecnologia Laser per la giunzione di lamiere. La decisione di studiare la suddetta procedura è data dalla volontà di delineare la fattibilità di un processo di saldatura mediante laser con materiale d’apporto, in quanto solitamente questa tecnologia di giunzione viene realizzata senza l’utilizzo di alcun materiale esterno. Nell’elaborato vengono analizzati i parametri che sono stati individuati come i più influenti sul risultato di saldatura. Per valutare il risultato dell’applicazione del processo, viene osservato in prima istanza il cordone, successivamente il provino viene sezionato così da essere inglobato, lucidato, attaccato chimicamente e infine analizzato al microscopio per valutare le microstrutture ottenute e il rapporto di diluizione (percentuale di fusione dei lembi). Una volta terminata la sessione di analisi dei campioni ottenuti mediante il processo descritto, dopo aver selezionato i provini con un profilo del cordone di saldatura più promettente si procede ad effettuare una prova di caratterizzazione meccanica su questi, così da poter valutare la potenzialità del processo basandosi sulle proprietà meccaniche ottenute.
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Falchieri, Francesco. « Studio dell'effetto dell'iniezione di acqua diretta in motori GDI mediante simulazioni CFD ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20184/.

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Résumé :
L’introduzione di normative antinquinamento sempre più stringenti ha costretto le case automobilistiche a progettare motori sempre più efficienti e puliti, sviluppando propulsori downsized sovralimentati sottoposti a notevoli sollecitazioni termomeccaniche. L’iniezione di acqua è una tecnologia innovativa che sfrutta il calore latente di evaporazione dell’acqua per raffreddare la carica, allontanando il rischio di detonazione nei motori ad accensione comandata. Essa punta a sostituire l’attuale arricchimento della miscela nei punti di funzionamento critici, in modo da diminuire i consumi di carburante e contenere le emissioni di CO, sottoposte nel prossimo futuro a limitazioni più stringenti nei cicli di omologazione RDE. Il presente lavoro di tesi ha voluto indagare, tramite simulazioni CFD, gli effetti dell’iniezione diretta di acqua su un motore GDI sovralimentato, modellato virtualmente. Le simulazioni hanno coinvolto dapprima le fasi di aspirazione e compressione, valutando l’effetto di raffreddamento sulla carica, la dinamica di evaporazione dell’acqua immessa e l’interazione sia con la dinamica dell’aria all’interno del cilindro, sia con la miscelazione aria-combustibile. Presi come riferimento i casi con λ1 e λ0,75 senz’acqua, l’analisi è iniziata quindi valutando quale fosse la fasatura di iniezione ottimale ed è proseguita analizzando gli effetti di due sistemi di iniezione a 50 bar e 150 bar al variare della quantità di acqua immessa. Una volta trovati i casi migliori nelle due configurazioni, si è proceduto a simulare la combustione, verificando che i benefici ottenuti fossero sfruttati in questa importante fase. Il raffreddamento della miscela permette di aumentare gli anticipi di accensione e quindi avere sia un maggior margine alla detonazione, sia un aumento di lavoro indicato. L’acqua però, comportandosi da inerte, inibisce la propagazione della fiamma, generando combustioni molto lunghe, che influiscono negativamente sulle temperature di scarico.
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Marconi, Laura. « Interpretazione in relay : uno studio delle differenze tra interpretazione diretta e indiretta ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24983/.

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Résumé :
Nel presente studio vengono analizzate le rese in interpretazione simultanea di 16 studenti, che hanno lavorato in parte in maniera diretta da originale (gruppo di russo), in parte in maniera indiretta ascoltando il relay fornito da un’interprete dell’Unione Europea (gruppo di inglese). L’obiettivo è quello di analizzare le differenze tra questi due tipi di interpretazione in quanto, nonostante il relay sia una pratica altamente utilizzata, rimane tuttora un argomento poco studiato. Dopo aver presentato una panoramica sul relay e la metodologia dell’esperimento, si propone un’analisi dettagliata delle prove: in particolare, ci si concentra sulla velocità di eloquio (e i suoi effetti sulla presenza di pause piene, pause vuote e disfluenze), sul lessico giuridico, sui problemi di controllo della lingua italiana e infine su tre momenti puntuali. La differenza più evidente riguarda la categoria dei problemi di controllo sull’italiano. Il gruppo di inglese ha infatti commesso 76 errori, mentre il gruppo di russo, che ha presumibilmente una conoscenza minore della lingua di partenza a causa del minor numero di anni di studio, 28. Le altre categorie prese in considerazione non hanno mostrato differenze significative tra i due gruppi, se non per un maggior numero di esitazioni presenti nelle rese dall’inglese all’italiano nella categoria del lessico giuridico.
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Riga, Stefano. « Prove sperimentali per la produzione diretta di 68Ga in ciclotrone mediante target liquido ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14828/.

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Résumé :
L’aumento della domanda di 68Ga, impiegato per la marcatura di diversi radiofarmaci PET, rende necessaria la valutazione di possibili alternative alla sua produzione attualmente effettuata unicamente tramite generatore. Questo lavoro di tesi, svolto presso il Servizio di Fisica Sanitaria del Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna, si è posto l’obbiettivo di valutare la capacità di produzione diretta di 68Ga in ciclotrone mediante irraggiamento in target liquido di una soluzione di 68Zn. Inizialmente, sono state effettuate le stime teoriche di resa a saturazione dei principali radionuclidi prodotti durante un irraggiamento di una soluzione acquosa di Zn. Inoltre, è stato necessario analizzare alcuni aspetti, come la preparazione del materiale bersaglio ottimale da irraggiare, il controllo della reattività del target a contatto con soluzioni acide e l’ottimizzazione dell’energia del fascio. Il target utilizzato è un target liquido in niobio della General Electric usato per la produzione di 18F. Successivamente, è stato modificato in modo tale da avere un fascio di protoni incidente di energia pari a 12 MeV, al fine di ottimizzare la produzione. I risultati ottenuti nelle sei prove di irraggiamento di una soluzione di Zn(NO3)2 1.7M in HNO3 0.2N mostrano una resa a saturazione media di 68Ga di (330±30) MBq/µA, corrispondente a un'attività prodotta di (4.4±0.4) GBq in un irraggiamento a 50 µA da 30 minuti. Infine, è stato implementato un sistema di separazione del 68Ga e di recupero del materiale bersaglio, tramite cromatografia a scambio ionico. Pur essendo necessarie ottimizzazioni e ulteriori avanzamenti, i risultati ottenuti sono molto promettenti e hanno mostrato la possibilità di produrre in ciclotrone 68Ga con livelli di purezza radionuclidica superiore ai limiti imposti dalla Farmacopea Europea, rendendo perciò ipotizzabile una linea di sperimentazione in campo clinico in tempi brevi.
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Salvi, Gabriele. « Catalizzatori a base di fosfati metallici per l'idrolisi diretta di cellulosa e lignocellulosa ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6538/.

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Résumé :
Questo lavoro confronta i comportamenti catalitici di alcuni catalizzatori acidi per l'idrolisi diretta di lignocellulosa e cellulosa. I catalizzatori utilizzati sono Zr/P/O e Nb/P/O. Le analisi di reattività di questi sistemi catalitici per l'idrolisi di lignocellulosa e cellulosa, mostrano diversi comportamenti in termini di selettività in monosaccaridi e prodotti di degradazione. Tali differenze sono dovute alle diverse proprietà acide dei sistemi catalitici. Il sistema Zr/P/O presenta un'elevata affinità per i β-1,4-glucani, come dimostrato dall'attività nell'idrolisi della cellulosa a formare glucosio; al contrario, il sistema Nb/P/O presenta un'elevata attività nella formazione di prodotti di degradazione e sottoprodotti. Infine è stato effettuato uno studio preliminare del sistema Zr/P/O sull'idrolisi diretta di biomasse lignocellulosiche derivanti da scarti agricoli.
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Galloni, Elena. « Un target a basso costo per la produzione diretta di 99mTc mediante ciclotrone ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7415/.

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Résumé :
In Medicina Nucleare è possibile ottenere immagini funzionali grazie all’iniezione nel paziente di un radiofarmaco. Quello più utilizzato nelle procedure diagnostiche di Medicina Nucleare è il 99mTc, un gamma emettitore con tempo di dimezzamento di circa sei ore. Attualmente, questo nuclide è prodotto attraverso generatori di 99Mo-99mTc, sfruttando il decadimento β- del 99Mo. Da diversi anni, però, si cerca in tutto il mondo una soluzione alternativa alla produzione di 99mTc, poiché il 99Mo si ottiene in reattori nucleari a partire dalla reazione di fissione del 235U, ma tali reattori sono stati quasi tutti costruiti più di cinquanta anni fa e necessitano continuamente di spegnimenti prolungati e riparazioni. L’alternativa più accreditata è quella relativa alla produzione diretta di 99mTc in ciclotrone attraverso l’irraggiamento di 100Mo con protoni. Il problema principale risiede nella scelta della forma chimica che contenga il 100Mo e del tipo di target da irraggiare. Quest’ultimo deve resistere ad alte correnti e a lunghi tempi di irraggiamento per ottenere quantità di 99mTc sufficienti a soddisfare almeno il fabbisogno del centro ospedaliero in cui è prodotto. Questo lavoro di tesi, svolto presso il Servizio di Fisica Sanitaria del Policlinico S.Orsola-Malpighi, è basato sulla realizzazione di un target a basso costo di triossido Molibdeno arricchito per la produzione diretta di 99mTc. Si sono inoltre valutate le impurezze e l’attività del nuclide di nostro interesse a seguito di irraggiamenti nel ciclotrone PETtrace.
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Duronio, Francesco. « Iniezione diretta di combustibili liquidi e gassosi nei motori alternativi a combustione interna ». Doctoral thesis, Università degli Studi dell'Aquila, 2021. http://hdl.handle.net/11697/169677.

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Résumé :
The adoption of direct injection systems in internal combustion engines seems to be a proficient way to reduce tailpipe pollutant emissions, fuel consumption and enhance vehicles performances. Indeed, in the last decades the ever-increasing concerns about the environmental pollution and the green-house effect demonstrate the absolute necessity to achieve, among the many human activities, a sustainable mobility too. In this scenario many solutions have been developed to enhance the environmental performance of the vehicles. The hybrid or fully electric vehicles alone are not the solution of this issue, at least in the short period. Consequently, the author decides to investigate internal combustion engines and, in particular, injection processes performed directly in combustion chamber. Direct injection, established practice in compression ignition engines, is challenging to be implemented in spark ignition engines due to the intrinsic nature of the latter but allow meeting the latest rules about pollutant emissions. Latest advancement in the field of fluid dynamic simulations and of experimental non-invasive optical techniques allow to deeply analyze injection processes and effectively adopt them in commercial vehicle. Therefore, in this work the concept of direct injection was intensively studied and declined for liquid and gaseous fuels. At the first category belong Gasoline Direct Injection (GDI) engines which are a promising technology that is giving a new life to gasoline engines. Thermal efficiency enhancement and engine downsizing are the key improvement achievable. Special attention will be paid to flash boiling sprays in GDI engines that is a topic of great scientific interest in the last years and a phenomenon capable to improve GDI technology. Among the gaseous fuel Compressed Natural Gas (CNG) was chosen in this study. CNG compared with gasoline has higher-octane number, higher hydrogen to carbon ratio, and lower energy-specific CO2 emissions. Furthermore, it can be produced in renewable ways and is more widespread and cheaper than conventional liquid fossil fuels. In this regard, the direct injection of CNG engines can be considered a promising technology for highly efficient and low-emission future engines. The jets produced by a single hole and a multi hole device were studied detailing the characteristics of under-expanded structures present in supersonic gaseous jets. A proper Computational Fluid Dynamic (CFD) method, featuring high order scheme discretization, was developed and tested. The results of the simulations have been validated by means of the experimental data collected.
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Marullo, Annarosaria <1979&gt. « Diagnosi diretta e indiretta dell'infezione da Herpesvirus 1 in bufali del Sud Italia ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8284/1/tesi_PhD_Marullo_Annarosaria%20_29%C2%B0ciclo.pdf.

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Résumé :
Il bufalo mediterraneo (Bubalus bubalis) è l’ospite primario e reservoir di Bubaline Herpesvirus 1 (BuHV-1). Nella specie bufalina è noto che circola anche Bovine Herpesvirus 1 (BoHV-1). BoHV-1 e BuHV-1 appartengono alla sottofamiglia degli α-herpesvirinae, e pur essendo altamente correlati tra di loro, l’analisi filogenetica li classifica come patogeni diversi. Inducono patologie altamente trasmissibili come IBR, IPV, IPB; e stabiliscono latenza nei gangli craniali (gangli trigeminali, TGs) e/o sacrali. Ciò rappresenta un problema sul piano della patologia e dell’epidemiologia in quanto si verifica un’aggiuntiva disseminazione del virus nell’ambiente esterno e rappresenta così un’ulteriore contagio per gli animali sani. I due patogeni compromettendo la via aerogena e la via venerea del bufalo inducono sia danni sanitari diretti (malattia subclinica/clinica) che indiretti (economici: ipofertilità/infertilità, calo della produzione lattea, aborto, encefaliti, spese veterinarie, etc.). Nel presente progetto di ricerca lo scopo principale è stato quello eseguire una diagnosi di infezione da Herpesvirus 1 (BoHV-1 e BuHV-1), mediante modalità diretta e indiretta, su campioni di bufalo prelevati nel sud Italia, in particolare nella regione Campania, e valutarne l’effettiva efficienza, sensibilità, specificità, potere discriminante. Ciò affinchè nella stesura di piani di risanamento futuri per la specie bufalina si faccia attenzione alla scelta dei test diagnostici, in modo da individuare quelli più performanti per raggiungere l’obiettivo.
The Mediterranean buffalo (Bubalus bubalis) is the primary host and reservoir of Bubaline Herpesvirus 1 (BuHV-1). In the buffalo species it is also known that Bovine Herpesvirus 1 also circulates (BoHV-1). BoHV-1 and BuHV-1 belong to the subfamily of α-herpesvirinae, and although they are highly correlated with each other, but phylogenetic analysis classifies them as different pathogens. They induce highly transmissible diseases such as IBR, IPV, IPB; and establish latency in the cranial (trigeminal ganglions, TGs) and/or sacral ganglions. This represents a problem in terms of pathology and epidemiology as there is an additional dissemination of the virus in the external environment and thus represents a further contagion for healthy animals. The two pathogens compromising the airway pathway and the venereal pathway of the buffalo induce both direct medical damage (subclinical/clinical disease) and indirect (economic: hypofertility / infertility, loss of milk production, abortion, encephalitis, veterinary expenses, etc.). In the present research project the main purpose was to perform a diagnosis of Herpesvirus 1 infection (BoHV-1 and BuHV-1), using direct and indirect methods, on buffalo samples taken in southern Italy, particularly in the Campania region, and evaluate its effective efficiency, sensitivity, specificity, discriminating power. This is so that in drafting plans for future remediation for the buffalo species, pay attention to the choice of diagnostic tests, so as to identify the most performing to achieve the goal.
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Burato, Claudio. « Un contributo all'utilizzo di idrogeno molecolare in processi ecocompatibili : sintesi diretta di H2O2 ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425093.

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Résumé :
Hydrogen peroxide, which annual world production is estimated in 3.5 mil tons/year, is prevalently used in paper industry, chemical synthesis and textile industry. The use of the green oxidant H2O2 is strongly recommended because of the high content of active oxygen and the formation of water as the only oxidation by-product. However, H2O2 is rather expensive, and today its wide employment is unfortunately far. The reaction of direct synthesis of hydrogen peroxide is know from 1914 and it can be considered as a possible strategic solution to obtain in an economic way diluite hydrogen peroxide solution. The Research Group where I carry out this Thesis work has a long experience in the activation of molecular hydrogen and oxygen upon using size controlled metal nanoclusters supported on cross-linked functional polymers. These type of catalysts, were synthesized, characterized by TEM, EXAFS, a-XRD and tested in the direct synthesis of hydrogen peroxide. With Pd°/K2621 catalysts, yields greater than 50% (respect the limiting reagent H2) after 90 minutes were obtained. A very promising catalyst was obtain upon generation of Pd° nanoclusters inside Nafion Sac-13. The support is a super acidic commercial material, obtained by dispersion of the perfluorinated polymer Nafion (13% w/w) on silica. This catalyst showed in the direct synthesis of hydrogen peroxide a very high selectivity (higher than 90%), respect to the limiting reagent H2.
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Puzzo, Francesco. « Studio delle caratteristiche di catalizzatori per la sintesi diretta di acido acrilico da glicerolo ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7630/.

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Résumé :
La saturazione del mercato del glicerolo, co-prodotto del biodiesel, ha portato allo sviluppo di nuovi processi che permettessero la sua trasformazione in composti a maggiore valore aggiunto. Uno dei principali processi di interesse è la sintesi diretta di acido acrilico, che prevede uno step di disidratazione, catalizzato da siti acidi, con l’ottenimento dell’acroleina, e un successivo step di ossidazione dell’aldeide insatura, mediato da siti redox, ad acido acrilico. Il compimento di entrambi gli step catalitici può essere effettuato mediante l’utilizzo di catalizzatori bifunzionali. I sistemi più promettenti sono costituiti da bronzi di tungsteno/vanadio con struttura esagonale. Per sviluppare ulteriormente tali sistemi è necessario determinare l’influenza di alcune loro caratteristiche, come l’acidità e le caratteristiche dello ioni vanadio, sulle prestazioni catalitiche. Lo scopo di questo lavoro ha riguardato lo studio dell’influenza dei centri acidi presenti nei bronzi esagonali di tungsteno/vanadio, e del ruolo dello ione vanadio, analizzando il comportamento catalitico di bronzi di tungsteno e di alluminofosfati.
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Conti, Fabio <1981&gt. « Terapia con antivirali ad azione diretta nei pazienti anziani con epatite cronica HCV-relata ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8283/1/Tesi%20Dottorato.pdf.

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Résumé :
Background e obiettivi: la prevalenza di infezione da virus dell'epatite C (HCV) sta raggiungendo il picco in età avanzata. La disponibilità di terapie con antivirali ad azione diretta (DAA) ha ampliato il pool di pazienti eleggibili per il trattamento. In questo studio prospettico, abbiamo valutato l'efficacia e la sicurezza dei DAA nei pazienti con epatopatia cronica HCV-relata di età ≥65 anni. E’ stata inoltre valutata la sopravvivenza e l’insorgenza di epatocarcinoma (HCC) durante il follow-up. Metodi: tra il 1 Ottobre 2014 e il 30 Settembre 2016, sono stati valutati tutti i pazienti con epatopatia cronica HCV-relata afferenti ad un centro terziario italiano per le malattie di fegato. Durante questo periodo, sono stati arruolati tutti i pazienti sottoposti a trattamento antivirale con DAA. Risultati: Tra gli 824 pazienti con una epatopatia cronica HCV-relata, 254 (30.8%) sono stati trattati con DAA. Di questi, 130 (51.2%) avevano un’età ≥65 anni. La risposta virologica sostenuta (SVR) è risultata sovrapponibile nei due gruppi (96% in quelli di età<65 anni e 96.9% in quelli con età ≥65 anni, p=0.744). La frequenza di eventi avversi non era significativamente maggiore nei pazienti di età ≥65 (p=0.078). L’età ≥65 anni [OR=2.114 (1.197-3.734), p=0.010], l’utilizzo di RBV [OR=2.104 (1.114-3.974), p=0.022] e la durata del trattamento [OR=2.079 (1.154-3.746),p=0.015] erano associati all’insorgenza di eventi avversi. Nei pazienti con cirrosi, la sopravvivenza è stata sostanzialmente sovrapponibile tra anziani e giovani. L’insorgenza di HCC è stata documentata in 27 (14.8%) pazienti senza significativa differenza tra i due gruppi di età. Conclusioni: Il trattamento antivirale con DAA ha dimostrato un ottimo profilo di efficacia e sicurezza anche nei pazienti di età ≥65 anni. La SVR non sembra tuttavia annullare il rischio a breve termine di sviluppare HCC dopo la terapia antivirale.
Background and aims: The prevalence of hepatitis C virus (HCV) infection are gradually increasing in elderly patients. The availability of direct-acting antiviral agents (DAA) regimens has expanded the pool of patients eligible for treatment. In this prospective study, we evaluated the efficacy and safety of DAAs in patients with chronic hepatitis C aged ≥65 years. Furthermore, we evaluated the survival and development of hepatocellular carcinoma (HCC) during follow-up. Methods: Between 1 October and 30 September 2016, all consecutive patients with chronic hepatitis C afferred at an italian tertiary referral centre for liver disease were evaluated. During this period, all patients treated with DAA were enrolled. Results: among 824 patients with chronic hepatitis C, 254 (30.8%) were treated with DAA. Among them, 130 (51.2%) aged ≥65 years or older. Sustained virologic response (SVR) were similar between two groups (96% in younger and 96.9% in elderly, p=0.744). Adverse events were similar between two groups (p=0.078). Age ≥65 yeras [OR=2.114 (1.197-3.734), p=0.010], use of RBV [OR=2.104 (1.114-3.974), p=0.022] and duration of treatment [OR=2.079 (1.154-3.746),p=0.015] were associated with development od adverse events. In patients with cirrhosis, survival were similar between elderly and younger. HCC was detected during follow-up in 27 (14.8%) patients without difference between two age-groups. Conclusion: treatment with DAA are safe and effective in elderly patients with chronic hepatitis C. In addition, patients obtained SVR have still a risk of HCC development in the short term, despite DAA treatment.
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Sarzo, Matteo. « La struttura dell'obbligo internazionale e l'effetto diretto La structure de l'obligation internationale et l'effet direct ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3423594.

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Résumé :
Once read in relation to the problem of its “self-executing” character, the structure of international obligations has been the subject of comprehensive studies only within the narrow scope of human rights. The concept of direct effect is generally perceived as the fact that a domestic judge applies an international rule to settle a dispute between two parties. In this case, the claimant demands that the international rule has been violated to the extent that it obliges the domestic authorities to supply him a material benefit. The interpretation of the concept of “direct effect”, limited to the effects that the international rule produces in a domestic trial, partially explains the interaction between international law and domestic law. If state organs keep a certain course of conduct to achieve a practical, material result, by virtue of an internal rule that gives them the power to act, the same happens for international obligations, which often prescribe to achieve a particular result, a material event. From this perspective, all domestic rules should allow organs to keep a course of conduct in order achieve the “effet utile” of the relevant international obligation. Here, the supremacy of international law toward domestic orders makes itself self-evident. However, the way that international obligations oblige to achieve a particular result relies on the structure of the obligation itself. For instance, the fact that it is phrased in negative or positive manner, or in terms of diligence or result, will have different consequences on the way that it will be complied with by domestic organs and on the finding of a breach thereof. It happens that, by virtue of an international obligation, a right is accrued to individuals even if, at the same time, international law leaves the States free to manage the legal consequences of such a breach in the international order. This seems to be the case when a treaty-based rule does not provide individuals for the right to resort to an international tribunal in order to assess any kind of breach of the international rule made by domestic state organs. This conclusion is valid for the international obligation to protect a human right as much as for those, which regulate economic relations. As for this last kind of rules, the nature of the direct effect is evident, once compared the European Union treaties with WTO covered agreements. It is clear that governments restrict the internal effects of the international rule to set aside a broad discretional power to manage the compliance of the treaties and the consequences of their breach.
La struttura dell’obbligazione internazionale, letta nell’ottica del suo effetto diretto è finora stata oggetto di una trattazione completa solo nei limiti di alcuni studi riguardanti i diritti umani. Il concetto di effetto diretto è generalmente inteso come il fatto che il giudice interno applichi, nel corso di un processo, la regola internazionale per risolvere la questione giuridica sottopostagli. In questo caso, una delle parti allega che la regola internazionale è stata violata nei propri confronti nella misura in cui essa impone agli organi statali di riconoscerle un vantaggio materiale. Questa interpretazione dell’effetto diretto, intesto nel senso di effetto processuale, spiega solo in parte l’interazione fra il diritto internazionale e il diritto interno. In effetti, gli organi statali tengono determinati comportamenti per raggiungere un risultato pratico, materiale, in virtù di una regola interna che conferisce loro il potere di agire. D’altronde, anche le obbligazioni internazionali prescrivono spesso la realizzazione di un evento materiale. Da quest’ottica, tutte le norme interne dovrebbero permettere agli organi di tenere dei comportamenti volti al conseguimento dell’effetto utile dell’obbligo internazionale. In tale aspetto si scorge il presupposto logico di funzionamento del diritto internazionale, che si pone come superiore all’ordinamento giuridico nazionale. D’altronde, tale conseguenza dipende anche dalla struttura dell’obbligo internazionale. Nel momento in cui esso è formulato come obbligo negativo o positivo, di diligenza o di risultato, immediato o soggetto a termine, altrettanto diverse saranno le ricadute applicative nel diritto interno e l’accertamento di una sua violazione. Può ad esempio accadere che l’obbligo internazionale primario impegni lo Stato a realizzare un vantaggio nei confronti di un singolo e, al tempo stesso, lasciare liberi gli Stati di gestire le conseguenze giuridiche di tale violazione nell’ordinamento internazionale. Questa sembra la regola nei casi in cui una specifica regola pattizia non attribuisca all’individuo leso un diritto d’azione per far constatare un’eventuale violazione di fronte a un giudice sovra statuale. Ciò può benissimo accadere tanto se l’obbligo internazionale tutela un diritto dell’uomo quanto nel caso in cui esso regoli rapporti economici. Rispetto a quest’ultimo ambito, si rivela l’essenza dell’effetto diretto, una volta messi a confronto i meccanismi del diritto dell’unione europea con i trattati che compongono l’OMC. Appare così evidente che gli Stati hanno voluto limitare gli effetti interni della norma internazionale, così riservandosi un ampio margine di discrezionalità per gestire fra loro l’adempimento dei trattati e le conseguenze che derivino dalla loro violazione.
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Bovina, Riccardo <1980&gt. « Identificazione di mutanti di interesse agronomico in orzo mediante approcci di genetica diretta e inversa ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1972/1/Bovina_Riccardo_Tesi.pdf.

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Bovina, Riccardo <1980&gt. « Identificazione di mutanti di interesse agronomico in orzo mediante approcci di genetica diretta e inversa ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1972/.

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Passon, Andrea. « Analisi dell'effetto di soluzioni di raffreddamento della miscela in motori ad iniezione diretta di media cilindrata ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Le normative europee sempre più stringenti in termini di emissioni di inquinanti obbligano le case automobilistiche a ricercare sempre nuove soluzioni per produrre veicoli meno inquinanti e allo stesso tempo più efficienti. Tra gli obiettivi principali per i motori ad accensione comandata, vi è quello di raffreddare la carica all'interno del cilindro per operare su tutta la mappa motore in regime stechiometrico. Molte sono le soluzioni studiate, tra cui si pensa siano efficaci l'applicazione di cicli di sovraespansione e l'iniezione di acqua. Il presente elaborato di tesi si prefigge l'obiettivo di verificare tali ipotesi applicando queste tecnologie ad un motore volto alla ricerca dell'efficienza, sul quale si è applicato un incremento del rapporto corsa- alesaggio. Tale studio è svolto tramite simulazioni tridimensionali CFD. Una valutazione preliminare permetterà di identificare quali parametri possano essere variati per aumentare efficacemente il rapporto C/D. Successivamente si passerà alle simulazioni che si dividono in tre serie per valutare. Il primo gruppo permetterà di determinare quale sia la miglior configurazione tra quelle adottate con la variazione della corsa. Successivamente, ad essa saranno applicate diverse fasature Miller e Atkinson per valutare l'effetto di questi ultimi sul raffreddamento della carica. Infine si applicherà l'iniezione indiretta di acqua ai migliori risultati per confrontare quale tecnologia sia più efficiente. I risultati proposti mirano a migliorare la conoscenza di tali tecnologie, sottolineandone gli aspetti positivi e quelli critici di ognuna di esse.
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Fabbri, Alan. « Studio degli effetti della stimolazione transcranica a corrente diretta (tdcs) sui potenziali evocati visivi steady state ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7014/.

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Résumé :
I potenziali evocati visivi steady state (ssVEPs) consistono in una perturbazione dell’attività elettrica cerebrale spontanea e insorgono in presenza di stimoli visivi come luci monocromatiche modulate sinusoidalmente. Nel tracciato EEG si instaurano oscillazioni di piccola ampiezza ad una frequenza pari a quella dello stimolo. L’analisi nel dominio delle frequenze permette di mettere in evidenza queste oscillazioni che si presentano con un picco ben distinto in corrispondenza della frequenza dello stimolo. L’obiettivo di questo lavoro è quello di capire se la stimolazione transcranica in corrente continua (tDCS) ha degli effetti a breve e a medio termine sui SSVEPs. Si è studiato gli effetti della stimolazione anodica utilizzando un montaggio di stimolazione extra-cefalico (anodo posizionato su Oz e catodo sul braccio destro). L’esperimento prevede il flickering a 3 frequenze di interesse (12, 15, 20 Hz) di 3 quadrati colorati (rosso e giallo) su sfondo nero. Sono state quindi messe a confronto 4 condizioni operative: baseline, stimolazione sham, stimolazione anodica, condizione Post Anodica.L’esperimento è stato sottoposto a 6 soggetti di età tra i 21 e i 51 anni. Il segnale è stato acquisito da due canali bipolari localizzati nella regione occipitale (O1-PO7 e O2-PO8). È stato effettuato un filtraggio tra 3-60 Hz e a 50 Hz. Si sono stimate le PSD normalizzate rispetto alla condizione di riposo in baseline e le potenze nell’intorno della frequenze di interesse (12,15,20 Hz). I dati chiaramente artefattuali sono stati scartati mediante un’analisi esplorativa. Da qui è stato deciso di non includere nella statistica la stimolazione anodica. L’analisi statistica considera tre aspetti: effetto stimolazione, effetto frequenza ed effetto colore. In alcune configurazioni la stimolazione post anodica si è rivelata significativamente differente con ranghi medi delle colonne inferiori alle altre stimolazioni. Non ci sono differenze significative tra le frequenze. Il colore giallo è risultato significativamente maggiore al colore rosso.
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Tahiraj, Rezarta <1977&gt. « L'imposizione diretta dei redditi del lavoro autonomo : analisi comparata della disciplina italiana, francese, convenzionale e comunitaria ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4220/1/tahiraj_rezarta_tesi.pdf.pdf.

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Résumé :
Les théories du post-industrialisation utilisent comme une preuve empirique du changement du processus historique l’entrée dans une nouvelle structure sociale que, par ailleurs, se distingue par le déplacement des biens et des services et par la formation de nouvelles structures professionnelles et de la gestion. Dans ce contexte, en premier lieu, c’est très intéressant à comprendre comme les nouvelles formes de l’organisation économique et sociale ont reussies à influer sur les systèmes de la fiscalité directe de l’État italien et de l’État français à la formation et au perfectionnement de la notion de revenu du travail indépendant et aussi à la formation et au perfectionnement des modèles de la taxation directe des revenus du travail indépendant. Par conséquent, la recherche, dans le principe, se concentre sur le processus de la construction et de l’évolution de la notion de revenu du travail indépendant et aussi de la construction et de l’évolution des formes nationales de la taxation directe des revenus du travail indépendant; un processus dévelopé au cours de l’Époque Moderne et de l’Époque Contemporaine que, du point de vue historique-fiscale, s’encadre comme l’époque des grands changements en ce qui concerne aussi à la fiscalité directe des revenus de la richesse mobilière. En second lieu, c’est très important à préciser si existe la possibilité de reconstruire les notions actuelles des revenus du travail indépendant en vue de l’aproximation des modalitès de la taxation directe de cette catégorie de revenus de la richesse mobilière avec les modalitès de la taxation directe des revenus de l’entreprise adoptées dans les systèmes italien et français de la fiscalitè directe; par conséquent, la recherche s’oriente vers la déscrition et l’analyse des questions en ce qui concerne à la définition fiscale objective et subjective des revenus du travail indépendant, à la direction vers laquelle on doit s’adresser actuellement les modèles nationaux de la taxation directe des revenus du travail indépendant et les raisons que la justifient. En autre, la recherche s’étendre vers une analyse comparative laquelle évidence les éléments de la convergence et de la divergence nécessaires pour tirer avec exactitude des conclusions sur l’approximation au niveau national et européen des notions des revenus du travail indépendant et des principes et modalités de la taxation directe des revenus du travail indépendant à fin de garantir les libertés de l’établissement et de la prestation des services et les principes de non-dicrimination et de la non-différenciation fiscale des travailleurs indépendants transfrontières dans le marché intérieur. En troisième lieu, c’est très intéressant à préciser avec cette recherche si dans le cadre conventionnel et européen existe une notion de revenu du travail indépendant ou non et si existe un modèle européen unifié ou, au contraire, il s’agit d’une approximation des modèles nationales de la taxation directe des revenus du travail indépendant. Par conséquent, un’autre argument de la recherce est l’analyse de la normative conventionnelle et de la législation européenne et aussi de la jurisprudence de la Cour de la Justice de l’Union Européenne relatives à la construction d’une notion conventionnelle et aussi européenne du travail indépendant au matiere de la fiscalité directe et l’incidence de principes conventionnels et aussi de libertés européenne de l’établissement et de la prestation des services à la taxation directe des revenus des travailleurs indépendants par rapport aux principes de non-discrimination et de la non-différenciation fiscale; une analyse laquelle évidence l’absence d’un modèle conventionnel et d’un modèle européen harmonisé relativement à la taxation directe des revenus du travail indépendant à raison de la prévalence du principe de la souveranité fiscale au domaine de la fiscalitè directe et pour cette raison en peut parler seulement d’une approximation des modèles nationales de la taxation directe des revenus du travail indépendant à fin de garantir les libertés européenne de l’établissement et de la prestation des services des travailleurs indépendants et les principes conventionnels de non-discrimination et de la non-différenciation fiscale. À la fin, c’est très intéressant à préciser si existe une corrélation entre les Traités fiscales et le Droit fiscal européen en ce qui concerne à la notion de revenus du travail indépendant et les principes fiscales. Par conséquent, la recherche se compléte avec l’analyse du régime fiscale des revenus du travail indépendant évidencé dans le Modèle de la Convention de l’OCDE et dans la Convention Italie-France concernant à l’élimination de la double imposition; une analyse laquelle, en analogie avec le droit fiscal européen, précise l’approximation des revenus du travail indépendant avec les revenus de l’entreprise en se référant le Modèle de la Convention de l’OCDE et l’absence d’un modèle conventionel de la taxation directe des revenus du travail indépendant, mais, à différence du droit fiscal européen, évidence la présence des certains critéres adoptés par la normative conventionnelle à fin de garantir l’arrêt de la double imposition et le principe de la non-discrimination que, en substance, sont points de convérgence avec le droit fiscal européen. En autre, l’analyse de la normative conventionnelle de l’OCDE, à différence de la normative conventionnelle relative à la Convention de l’élimination de la double imposition finalisée par l’Italie et la France, évidence une évolution de la fiscalitè directe en ce qui concerne aux travailleurs indépendants laquelle se vérifie à l’adoption des critéres de la fiscalitè directe des revenus des sociétés et de la quelle en se dérive l’approximation de la notion des revenus du travail indépendant avec la notion des revenus de l’entreprise, en substance, revenus provenant par les activités économiques. Compte tenu de ce qui précède, c’est clair la convérgence parmis les législations nationales de la taxation directe des revenus du travail indépendant et la normative conventionnelle du Modèle de la Convention de l’OCDE et la normative europénne; une convérgence que confirme la nouvelle diréction vers la quelle s’adressent les notions et les modèles de la taxation directe des revenus du travail indépendant dans les systèmes nationals de la taxation directe: l’approximation avec les modèles nationales de la taxation directe des revenus des sociétés en vue de l’approximation des notions des revenus dérives par les activités économiques.
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Tahiraj, Rezarta <1977&gt. « L'imposizione diretta dei redditi del lavoro autonomo : analisi comparata della disciplina italiana, francese, convenzionale e comunitaria ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4220/.

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Résumé :
Les théories du post-industrialisation utilisent comme une preuve empirique du changement du processus historique l’entrée dans une nouvelle structure sociale que, par ailleurs, se distingue par le déplacement des biens et des services et par la formation de nouvelles structures professionnelles et de la gestion. Dans ce contexte, en premier lieu, c’est très intéressant à comprendre comme les nouvelles formes de l’organisation économique et sociale ont reussies à influer sur les systèmes de la fiscalité directe de l’État italien et de l’État français à la formation et au perfectionnement de la notion de revenu du travail indépendant et aussi à la formation et au perfectionnement des modèles de la taxation directe des revenus du travail indépendant. Par conséquent, la recherche, dans le principe, se concentre sur le processus de la construction et de l’évolution de la notion de revenu du travail indépendant et aussi de la construction et de l’évolution des formes nationales de la taxation directe des revenus du travail indépendant; un processus dévelopé au cours de l’Époque Moderne et de l’Époque Contemporaine que, du point de vue historique-fiscale, s’encadre comme l’époque des grands changements en ce qui concerne aussi à la fiscalité directe des revenus de la richesse mobilière. En second lieu, c’est très important à préciser si existe la possibilité de reconstruire les notions actuelles des revenus du travail indépendant en vue de l’aproximation des modalitès de la taxation directe de cette catégorie de revenus de la richesse mobilière avec les modalitès de la taxation directe des revenus de l’entreprise adoptées dans les systèmes italien et français de la fiscalitè directe; par conséquent, la recherche s’oriente vers la déscrition et l’analyse des questions en ce qui concerne à la définition fiscale objective et subjective des revenus du travail indépendant, à la direction vers laquelle on doit s’adresser actuellement les modèles nationaux de la taxation directe des revenus du travail indépendant et les raisons que la justifient. En autre, la recherche s’étendre vers une analyse comparative laquelle évidence les éléments de la convergence et de la divergence nécessaires pour tirer avec exactitude des conclusions sur l’approximation au niveau national et européen des notions des revenus du travail indépendant et des principes et modalités de la taxation directe des revenus du travail indépendant à fin de garantir les libertés de l’établissement et de la prestation des services et les principes de non-dicrimination et de la non-différenciation fiscale des travailleurs indépendants transfrontières dans le marché intérieur. En troisième lieu, c’est très intéressant à préciser avec cette recherche si dans le cadre conventionnel et européen existe une notion de revenu du travail indépendant ou non et si existe un modèle européen unifié ou, au contraire, il s’agit d’une approximation des modèles nationales de la taxation directe des revenus du travail indépendant. Par conséquent, un’autre argument de la recherce est l’analyse de la normative conventionnelle et de la législation européenne et aussi de la jurisprudence de la Cour de la Justice de l’Union Européenne relatives à la construction d’une notion conventionnelle et aussi européenne du travail indépendant au matiere de la fiscalité directe et l’incidence de principes conventionnels et aussi de libertés européenne de l’établissement et de la prestation des services à la taxation directe des revenus des travailleurs indépendants par rapport aux principes de non-discrimination et de la non-différenciation fiscale; une analyse laquelle évidence l’absence d’un modèle conventionnel et d’un modèle européen harmonisé relativement à la taxation directe des revenus du travail indépendant à raison de la prévalence du principe de la souveranité fiscale au domaine de la fiscalitè directe et pour cette raison en peut parler seulement d’une approximation des modèles nationales de la taxation directe des revenus du travail indépendant à fin de garantir les libertés européenne de l’établissement et de la prestation des services des travailleurs indépendants et les principes conventionnels de non-discrimination et de la non-différenciation fiscale. À la fin, c’est très intéressant à préciser si existe une corrélation entre les Traités fiscales et le Droit fiscal européen en ce qui concerne à la notion de revenus du travail indépendant et les principes fiscales. Par conséquent, la recherche se compléte avec l’analyse du régime fiscale des revenus du travail indépendant évidencé dans le Modèle de la Convention de l’OCDE et dans la Convention Italie-France concernant à l’élimination de la double imposition; une analyse laquelle, en analogie avec le droit fiscal européen, précise l’approximation des revenus du travail indépendant avec les revenus de l’entreprise en se référant le Modèle de la Convention de l’OCDE et l’absence d’un modèle conventionel de la taxation directe des revenus du travail indépendant, mais, à différence du droit fiscal européen, évidence la présence des certains critéres adoptés par la normative conventionnelle à fin de garantir l’arrêt de la double imposition et le principe de la non-discrimination que, en substance, sont points de convérgence avec le droit fiscal européen. En autre, l’analyse de la normative conventionnelle de l’OCDE, à différence de la normative conventionnelle relative à la Convention de l’élimination de la double imposition finalisée par l’Italie et la France, évidence une évolution de la fiscalitè directe en ce qui concerne aux travailleurs indépendants laquelle se vérifie à l’adoption des critéres de la fiscalitè directe des revenus des sociétés et de la quelle en se dérive l’approximation de la notion des revenus du travail indépendant avec la notion des revenus de l’entreprise, en substance, revenus provenant par les activités économiques. Compte tenu de ce qui précède, c’est clair la convérgence parmis les législations nationales de la taxation directe des revenus du travail indépendant et la normative conventionnelle du Modèle de la Convention de l’OCDE et la normative europénne; une convérgence que confirme la nouvelle diréction vers la quelle s’adressent les notions et les modèles de la taxation directe des revenus du travail indépendant dans les systèmes nationals de la taxation directe: l’approximation avec les modèles nationales de la taxation directe des revenus des sociétés en vue de l’approximation des notions des revenus dérives par les activités économiques.
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Pinton, Damiano <1988&gt. « L'(im)politeness nel giapponese contemporaneo e Discourse Politeness theory : meccanismi e applicazioni Un'analisi linguistica diretta ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8858.

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Résumé :
Questa tesi si propone di analizzare alcuni aspetti del fenomeno della scortesia linguistica, con particolare attenzione all’ambito della lingua giapponese. L’attenzione finora prestata da molti studiosi (giapponesi e non) all’aspetto della politeness nella lingua giapponese, o, per meglio dire, alle sue realizzazioni a livello morfologico – sintattico (linguaggio onorifico, sue funzioni e sue dinamiche in primis), ha contribuito a confermare l’idea tradizionalmente diffusa ed affermata del giapponese come “lingua cortese” per eccellenza. Ma ha davvero senso parlare di lingue “più cortesi” e “meno cortesi”? È la scortesia un’esigenza di tutte le lingue naturali? È possibile cioè evidenziare dei tratti di “universalità” in una tale dinamica linguistica complessa? Oppure un approccio singolo a ciascuna lingua è necessario? Ed in questo caso, il giapponese è una lingua particolare che non prevede realizzazioni della scortesia linguistica, se non in quantità ed intensità molto limitata (o comunque più limitata rispetto ad altre lingue, come le colorite lingue occidentali, italiano fra tutte), a causa di fattori socio-culturali specifici e unici alla realtà giapponese? Le peculiarità morfo-sintattiche della lingua giapponese, certamente diverse da quelle delle moderne lingue occidentali, determinano una differenza strutturale (ma anche di pensiero e interazione relazionale) significativa che ne fanno un’eccezione sulla quale non è possibile applicare teorie adottabili nello studio di altre lingue? In poche parole, non è possibile attuare un attacco linguistico in giapponese, “parlare con qualcuno […] più giù, molto più giù, con grande disprezzo” (come già faceva notare l’illustre Fosco Maraini)? Questa tesi vuole esplorare questi orizzonti (socio)linguistici, e fare chiarezza, nei limiti del possibile, su concetti comunemente usati negli studi in ambiente anglofono come ad esempio (im)politeness, politeness relativa e non marcata, minus politeness, FTA (Face Threatening Act), con particolare riferimento all’ambito giapponese. Ci si baserà in particolare sugli studi finora realizzati (prevalentemente in area anglofona, essendo quelli in area nipponica ancora numericamente limitati e spesso molto controversi) a partire da Brown e Levinson (1987), i fondatori della Politeness Theory attualmente al centro dell’attenzione degli studiosi del settore, sui cui principi si basa a sua volta la prima analisi dell’impoliteness proposta da Culpeper. Come ricorda infatti, fra gli altri, Chiara Zamborlin (2004: 175) “Una ricerca sulla scortesia verbale […] non può prescindere dalla definizione del suo fenomeno opposto: la politeness, ovvero la cortesia linguistica”. Si presenterà in particolare un approccio piuttosto innovativo adottato da Usami Mayumi in una serie di studi atti a integrare la molto criticata teoria di Brown e Levinson (1987), accogliendo e tentando di rispondere a tali voci contrarie e ampliando la visione della stessa per dimostrarne validità e, possibilmente, universalità (o per lo meno applicabilità anche al caso giapponese)
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Montesano, Pasquale. « Controllo della tensione della rete di distribuzione in media tensione tramite comunicazione diretta con la generazione distribuita ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9383/.

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Résumé :
Le attività riguardanti la mia tesi sono state svolte presso Hera S.p.A.. Hera ha iniziato nel 2013 un progetto sperimentale di implementazione di tecnologie cosiddette smart grid su una porzione di rete gestita. Il progetto di Hera si focalizza su diversi aspetti riguardanti sia l’automazione della rete MT, ai fini della riduzione del tempo necessario per individuare il guasto in linea, sia su aspetti riguardanti la regolazione della tensione. In particolare la mia attività di tesi si è incentrata sugli aspetti riguardanti la regolazione della tensione, partendo da una panoramica di quelli che sono ad oggi i metodi più diffusi di regolazione della tensione agendo essenzialmente sul regolatore sotto carico del trasformatore AT/MT presente in cabina primaria e descrivendo quello che è invece il metodo analizzato nel dimostrativo di Hera. In particolare mi sono soffermato sulla regolazione di tensione realizzata con il supporto dei generatori distribuiti connessi alla rete MT di Hera i quali possono, nei limiti delle loro capability, intervenire all’occorrenza assorbendo od erogando potenza reattiva. Il supporto dei generatori distribuiti può essere richiesto qualora la regolazione realizzata con la variazione del commutatore sottocarico del trasformatore in cabina primaria non sia sufficiente per ottenere il risultato desiderato. Appare sin d’ora evidente che questo tipo di regolazione presuppone l’esistenza di una infrastruttura di comunicazione tra il centro operativo del distributore e il campo, inteso come i nodi su cui sono connessi i generatori. Nell’ambito del dimostrativo Hera ha quindi progettato e sta ora realizzando l’infrastruttura di comunicazione che permette la comunicazione del centro di telecontrollo con i generatori. Questa infrastruttura ha caratteristiche particolarmente performanti non tanto per conseguire gli scopi della regolazione, che comunque non necessitano di tempi di latenza eccessivamente stringenti, quanto piuttosto per implementare un’automazione di rete veloce che permette di evitare la disalimentazione degli utenti a monte di guasto attraverso una selezione rapida e intelligente del ramo guasto.
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Berardi, Marco. « Saldatura di acciai alto-resistenziali : confronto tra processo laser autogeno e tecnologia a deposizione diretta di polvere ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Résumé :
Nel seguente lavoro di tesi sono stati ricercati i parametri di processo per la realizzazione di un giunto saldato su lamiere di acciai alto-resistenziali (AHSS) martensitici, mediante una sorgente Laser in continuo ad alta potenza. In particolare, è stato realizzato un confronto tra un processo di saldatura Laser convenzionale, il quale sfrutta l’elevata densità di energia del fascio laser senza l’impiego di materiale d’apporto ed un processo che invece utilizza del materiale d’apporto. Nel primo caso, lo studio si è incentrato sulla definizione dei parametri di processo in grado di poter realizzare un giunto di profondità pari allo spessore della lamiera ed esente dai principali difetti di saldatura come ad esempio può essere la presenza di porosità. Nel secondo caso, il materiale è stato depositato sotto forma di polvere metallica utilizzando un’applicazione particolare della tecnologia laser, normalmente non associata alle operazioni di saldatura massive: il cladding (o riporto) e, più nello specifico, mediante quella che viene identificata come operazione a deposizione diretta di polvere, o Direct Laser Deposition (DLD). In questo lavoro di tesi, tale tecnologia è stata sperimentata per la realizzazione di giunti saldati, analogamente alle operazioni di saldatura con materiale d’apporto nelle tecnologie di saldatura tradizionali. In particolare, attraverso un leggero scostamento tra le lamiere o delle piccole cianfrinature a “V”, in aggiunta all’elevato apporto energetico del fascio laser, è stato possibile riempire il giunto con la polvere metallica e dunque realizzare la giunzione. Nel caso in esame la polvere metallica è in acciaio inox austenitico, AISI 316L, caratterizzato quindi da proprietà anticorrosive piuttosto che alto-resistenziali come quelle del materiale base. Dunque, pur avendo caratteristiche differenti dal materiale base, questo può essere trattato come un riporto affine poiché entrambi risultano essere degli acciai.
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Carlucci, Stefania. « Valutazione della applicazione del ciclo Miller a motori a benzina ad iniezione diretta ad alta potenza specifica ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Résumé :
Negli ultimi decenni nuove e sempre più restrittive normative antiinquinamento son state introdotte nei paesi maggiormente industrializzati dettando un aumento degli sforzi progettuali imposti all’industria automobilistica per cercare di contenere l’impatto ambientale esercitato dai motori a combustione interna. E’ evidente quindi l’importanza di possedere una profonda conoscenza dei fenomeni fisici e chimici che influenzano i processi di combustione così come avere a disposizione modelli quanto più accurati per la loro corretta rappresentazione tramite CFD. Per i motori ad accensione comandata gli studi si sono focalizzati sulla ricerca dell’efficienza evitando di incorrere in rischi di detonazione. Numerose sono le tecnologie che permettono di assolvere alle funzioni richieste, tra le più affermate vi sono i sistemi a fasatura variabile, in particolare le strategie che prendono il nome di ciclo Miller. Tale sistema, implementabile facilmente senza l’utilizzo di alcun sistema aggiuntivo, permette di ridurre sensibilmente temperature e pressioni in camera. Il seguente lavoro di tesi studierà, attraverso simulazione numerica tridimensionale condotta con software CONVERGE®, gli aspetti fisici e fluidodinamici indotti dalle diverse strategie REF, EIVC e LIVC applicate ad un motore GDI con tecnologia downsizing e turbocharging (modellato in ambiente CAD, tramite PTC CREO®). Successivamente, allo stesso motore, saranno apportate modifiche progettuali con lo scopo di comprendere in che modo un aumento di un punto del rapporto di compressione, che equivale a spostarsi verso zone a prestazioni più elevate, impatti sull’entità di pressione, temperatura e comportamento fluidodinamico e fisico a pari condizioni operative e di alzata. L’analisi ed il confronto con gli altri casi sancirà se questa nuova configurazione possa essere accettabile o rischiosa ai fini della detonazione.
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UBERTINI, FULVIA. « Pirimidina 5'-nucleotidasi umana, p5N-1 : evidenze della formazione di un intermedio fosforilato e mutagenesi sito-diretta ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2008. http://hdl.handle.net/11566/242603.

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Vitale, Giovanni <1980&gt. « Terapia con antivirali ad azione diretta in pazienti con epatite cronica HCV e severa fibrosi o cirrosi ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7443/1/Tesi_definitiva.pdf.

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Résumé :
Introduzione: l’epatite cronica C è la più comune infezione virale trasmessa per via ematica e la principale causa di mortalità tra le epatopatie. La terapia antivirale può prevenire la progressione della malattia nei pazienti HCV. Telaprevir e simeprevir sono Direct Acting Antivirals e due inibitori delle proteasi, utili nell’eradicazione del virus. Scopo: stabilire l’efficacia e sicurezza di un regime di terapia antivirale con telaprevir, pegIFN/ribavirin e di uno con simeprevir-sofosbuvir+/- ribavirina. Metodi: 35 pazienti venivano consecutivamente arruolati nel gruppo telaprevir (54.3% maschi, età mediana 61, 43-71) e confrontati con 70 controlli, selezionati random da una popolazione di pazienti trattati con simeprevir-sofosbuvir e appaiati per età, sesso e fibrosi. Erano valutati l’efficacia misurata attraverso la risposta virologica sostenuta (SVR) e il miglioramento dei parametri biochimici, e la sicurezza. Risultati: i pazienti trattati con telaprevir presentavano eventi avversi nel 94.2% dei casi contro il 28.6% del gruppo simeprevir (p.000). Gli eventi avversi di grado severo si concentravano poi tutti nel gruppo telaprevir (20% vs 0%, p.000). Il più comune evento avverso in entrambi i gruppi era rappresentato dall’anemia (77.1% nel gruppo telaprevir va 14.3% nel gruppo simeprevir, p 0.000). L’SVR era del 91.4% nei casi e del 71.4% nei controlli (p 0.01). L’utilizzo di ribavirina, il tipo di genotipo 1 e lo stadio di fibrosi, non influenzavano i tassi di SVR. Conclusioni: il nostro studio ha mostrato che il telaprevir è meno efficace e sicuro del simeprevir nei pazienti con fibrosi avanzata o cirrosi epatica. I dati confermano l’indicazione a preferire i regimi liberi da interferone a quelli che lo contengono ancora.
Introduction: Chronic hepatitis C (CHC) is the most common viral infection blood-transmitted and it is the leading cause of death from liver disease. Antiviral therapy can prevent disease progression in patients with CHC. Telaprevir and Simeprevir are Direct Acting Antivirals and two protease inhibitor, useful in the eradication of the virus. Aim: to assess the safety and efficacy of telaprevir-based antiviral therapy with pegIFN/ribavirin or simeprevir-based antiviral therapy with sofosbuvir ± ribavirin. Methods: consecutive 35 CHC patients (54.3% males, median age 61, range 43-71) were enrolled in telaprevir group and compared with 70 controls, randomly selected from the population of patients treated with simeprevir-sofosbuvir and matched by age ± 5 years, sex and degree of fibrosis. Efficacy by sustained virological response (SVR) and improvement of laboratory tests and safety were evaluated. Results: patients treated with telaprevir had adverse events in 94.2% of cases while occurred in 28.6% of patients treated with simeprevir (p.000). Severe adverse events occurred all in telaprevir group (20% vs 0%, p 0.000). The most common adverse event in both groups was anemia (77.1% in telaprevir treatment vs 14.3% in simeprevir treatment, p 0.000). SVR was 91.4% in cases and 71.4% in controls (p 0.01). Use of ribavirin, type of genotype 1 and stage of fibrosis did not affect SVR rates. Conclusion: our study showed the telaprevir is less effective and safe compared to simeprevir in patients with advanced fibrosis or cirrhosis. The data confirm the indication to prefer interferon free regimens to those still based on interferon in this setting.
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Vitale, Giovanni <1980&gt. « Terapia con antivirali ad azione diretta in pazienti con epatite cronica HCV e severa fibrosi o cirrosi ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7443/.

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Résumé :
Introduzione: l’epatite cronica C è la più comune infezione virale trasmessa per via ematica e la principale causa di mortalità tra le epatopatie. La terapia antivirale può prevenire la progressione della malattia nei pazienti HCV. Telaprevir e simeprevir sono Direct Acting Antivirals e due inibitori delle proteasi, utili nell’eradicazione del virus. Scopo: stabilire l’efficacia e sicurezza di un regime di terapia antivirale con telaprevir, pegIFN/ribavirin e di uno con simeprevir-sofosbuvir+/- ribavirina. Metodi: 35 pazienti venivano consecutivamente arruolati nel gruppo telaprevir (54.3% maschi, età mediana 61, 43-71) e confrontati con 70 controlli, selezionati random da una popolazione di pazienti trattati con simeprevir-sofosbuvir e appaiati per età, sesso e fibrosi. Erano valutati l’efficacia misurata attraverso la risposta virologica sostenuta (SVR) e il miglioramento dei parametri biochimici, e la sicurezza. Risultati: i pazienti trattati con telaprevir presentavano eventi avversi nel 94.2% dei casi contro il 28.6% del gruppo simeprevir (p.000). Gli eventi avversi di grado severo si concentravano poi tutti nel gruppo telaprevir (20% vs 0%, p.000). Il più comune evento avverso in entrambi i gruppi era rappresentato dall’anemia (77.1% nel gruppo telaprevir va 14.3% nel gruppo simeprevir, p 0.000). L’SVR era del 91.4% nei casi e del 71.4% nei controlli (p 0.01). L’utilizzo di ribavirina, il tipo di genotipo 1 e lo stadio di fibrosi, non influenzavano i tassi di SVR. Conclusioni: il nostro studio ha mostrato che il telaprevir è meno efficace e sicuro del simeprevir nei pazienti con fibrosi avanzata o cirrosi epatica. I dati confermano l’indicazione a preferire i regimi liberi da interferone a quelli che lo contengono ancora.
Introduction: Chronic hepatitis C (CHC) is the most common viral infection blood-transmitted and it is the leading cause of death from liver disease. Antiviral therapy can prevent disease progression in patients with CHC. Telaprevir and Simeprevir are Direct Acting Antivirals and two protease inhibitor, useful in the eradication of the virus. Aim: to assess the safety and efficacy of telaprevir-based antiviral therapy with pegIFN/ribavirin or simeprevir-based antiviral therapy with sofosbuvir ± ribavirin. Methods: consecutive 35 CHC patients (54.3% males, median age 61, range 43-71) were enrolled in telaprevir group and compared with 70 controls, randomly selected from the population of patients treated with simeprevir-sofosbuvir and matched by age ± 5 years, sex and degree of fibrosis. Efficacy by sustained virological response (SVR) and improvement of laboratory tests and safety were evaluated. Results: patients treated with telaprevir had adverse events in 94.2% of cases while occurred in 28.6% of patients treated with simeprevir (p.000). Severe adverse events occurred all in telaprevir group (20% vs 0%, p 0.000). The most common adverse event in both groups was anemia (77.1% in telaprevir treatment vs 14.3% in simeprevir treatment, p 0.000). SVR was 91.4% in cases and 71.4% in controls (p 0.01). Use of ribavirin, type of genotype 1 and stage of fibrosis did not affect SVR rates. Conclusion: our study showed the telaprevir is less effective and safe compared to simeprevir in patients with advanced fibrosis or cirrhosis. The data confirm the indication to prefer interferon free regimens to those still based on interferon in this setting.
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MASULLI, MARCO. « L'OEUVRE DES TRAVAILLEURS EUX-MÊMES. IL SINDACALISMO D'AZIONE DIRETTA ITALIANO TRA ESILIO, CLANDESTINITÀ E DIASPORA DEI MILITANTI ». Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2019. http://hdl.handle.net/11567/945801.

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Résumé :
Starting from an historical reflection about internationalism and transnationalism, the research focuses on the reconstruction and analysis of the Italian syndicalism of direct action between 1910 and 1930, by facing the phases experienced between the illegality and the exile following the rise to power of the Italian Fascism. Intended as “ Collective Biography” of the movement, the thesis analyses political and existential itineraries made by some militants in France and in Spain, by connecting them to the political changes within the movement. Thanks to the study of the structure and transnational militants’action, as well as the totality of trade union practices and anti-capitalist and anti-fascist solidarity, the thesis wants to reconstruct the conditions that allow the movement spread on an international level although in the absence of stable coordination structures
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Matuozzo, Greta. « Effetto combinato di Osmosi Diretta e Pulsed Electric Field su cinetiche di processo e qualità di Kiwifruit essiccati ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Résumé :
Lo scopo di questa tesi è stato quello di sviluppare un nuovo prodotto, fette di kiwifruit essiccate, a partire dai frutti sotto calibro della varietà Jintao, con lo scopo di valorizzare i frutti considerati scarti, in quanto non conformi agli standard commerciali. I campioni prima dell’essiccazione a tre diverse temperature (50 – 60 – 70°C) hanno subito trattamenti PEF (campi elettrici pulsati) ed OD (disidratazione osmotica) singolarmente o combinati tra loro. Di ciascun campione è stata valutata la cinetica di essiccazione e successivamente i prodotti sono stati caratterizzati dal punto di vista qualitativo (contenuto in acqua, sostanza secca, attività dell’acqua, colore e texture) e dal punto di vista nutrizionale (attività antiossidante, contenuto di polifenoli totali ed acido ascorbico), ed in fine è stata effettuata un’analisi sensoriale. I risultati ottenuti hanno dimostrato come i pre-trattamenti, campi elettrici pulsati (PEF) e osmosi diretta (OD), possano diminuire i tempi di essiccazione e come l’effetto combinato di tali per-trattamenti possa incidere sui vari parametri investigati. Tutti i campioni ottenuti hanno mantenuto un colore giallo tipico del kiwifruit Jintao. La croccantezza dei campioni è risultata più elevata nei campioni essiccati a 70°C, in particolare nei campioni Controllo e in quelli trattati con PEF e successivamente OD. Dall’analisi sensoriale è emerso un maggiore gradimento per lo snack ottenuto con la combinazione dei pre-trattamenti OD/PEF e PEF/OD rispetto agli altri. Considerando complessivamente sia i risultati delle analisi qualitative che dell’analisi sensoriale, l’utilizzo del trattamento PEF e OD può rappresentare valide soluzioni per l’ottenimento di fette di kiwifruit essiccate con un buon livello di qualità e contemporaneamente una buona gradevolezza complessiva da parte di potenziali consumatori.
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Maggio, Roberta. « Gli effetti della pandemia COVID-19 sulle scelte di mobilità sistematica : confronto fra diversi scenari mediante indagine diretta ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Résumé :
Il presente elaborato analizza gli effetti della pandemia del Covid-19 sulle scelte di mobilità sistematica. È stato appositamente sviluppato e inviato un questionario ad un campione della popolazione studentesca e lavoratrice dell’Università di Bologna. Il questionario conta complessivamente 32 domande e i dati di riferimento sono stati raccolti in 10 giorni. La ricostruzione degli scenari “Pre-Lockdown” e “Attuale” e l’utilizzo del software SPSS, hanno consentito di analizzare un campione di 3852 risposte, suddividendolo anche in base al genere e alle fasce d’età che sono risultati essere fattori discriminanti. Il 22% del campione ha dichiarato di aver cambiato le proprie scelte di trasporto. Lo studio della frequenza con cui avviene lo spostamento verso la sede, evidenzia una diversa distribuzione delle frequenze di viaggio con un notevole incremento della frequenza nulla. La distribuzione dei modi è fortemente variata: l’auto, oggi, risulta largamente più adoperata mentre i mezzi di trasporto pubblico sono i più penalizzati. Il calo dell’utilizzo dei modi bus e treno è evidente in maniera più marcata per il primo che per il secondo. La soddisfazione degli utenti circa il proprio viaggio è mutata: nel primo scenario l’Università è descritta come maggiormente accessibile, gli attributi di viaggio tempo e costo non soddisfano attualmente gli stessi utenti che dichiarano di sostenere un costo maggiore impiegando, mediamente, più tempo. La paura del contagio ha giocato un ruolo fondamentale nelle scelte modali, cosa non verificatasi con la riduzione dei posti disponibili a bordo e le limitazioni al servizio. Analisi più dettagliate sono state svolte mediante regressione logistica, cercando le relazioni più significative tra variabili dipendenti e indipendenti.
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Baldazzi, Federica <1976&gt. « Rilascio dei biomarkers di danno miocardico dopo iniezione diretta per via percutanea di cellule staminali e terapia genica ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2099/1/baldazzi_federica_tesi.pdf.

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Résumé :
Aims: We aimed to quantify the release of bio-markers of myocardial damage in relation to direct intramyocardial injections of genes and stem cells in patients with severe coronary artery disease. Methods and Results: We studied 71 patients with “no-option” coronary artery disease. Patients had, via the percutaneous transluminal route, a total of 11±1 (mean ± SD) intramyocardial injections of vascular endothelial growth factor genes (n=56) or mesenchymal stromal cells (n=15). Injections were guided to an ischemic area by electromechanical mapping, using the NOGA™/Myostar™ catheter system. ECG was monitored continuously until discharge. Plasma CKMB (upper normal laboratory limit=5 μg/l) was 2 μg/l (2-3) at baseline; increased to 6 (5-9) after 8 hours (p < 0.0001) and normalized to 4 (3-5) after 24 hours. A total of 8 patients (17%), receiving a volume of 0.3 ml per injection, had CKMB rises exceeding 3 times the upper limit, whereas no patient in the group receiving 0.2 ml had a more than two fold CKMB increase. No patient developed new ECG changes. There were no clinically important ventricular arrhythmias and no death. Conclusion: Direct Intramyocardial injections of stem cells or genes lead to measurable release of cardiac bio-markers, which was related to the injected volume.
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Baldazzi, Federica <1976&gt. « Rilascio dei biomarkers di danno miocardico dopo iniezione diretta per via percutanea di cellule staminali e terapia genica ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2099/.

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Résumé :
Aims: We aimed to quantify the release of bio-markers of myocardial damage in relation to direct intramyocardial injections of genes and stem cells in patients with severe coronary artery disease. Methods and Results: We studied 71 patients with “no-option” coronary artery disease. Patients had, via the percutaneous transluminal route, a total of 11±1 (mean ± SD) intramyocardial injections of vascular endothelial growth factor genes (n=56) or mesenchymal stromal cells (n=15). Injections were guided to an ischemic area by electromechanical mapping, using the NOGA™/Myostar™ catheter system. ECG was monitored continuously until discharge. Plasma CKMB (upper normal laboratory limit=5 μg/l) was 2 μg/l (2-3) at baseline; increased to 6 (5-9) after 8 hours (p < 0.0001) and normalized to 4 (3-5) after 24 hours. A total of 8 patients (17%), receiving a volume of 0.3 ml per injection, had CKMB rises exceeding 3 times the upper limit, whereas no patient in the group receiving 0.2 ml had a more than two fold CKMB increase. No patient developed new ECG changes. There were no clinically important ventricular arrhythmias and no death. Conclusion: Direct Intramyocardial injections of stem cells or genes lead to measurable release of cardiac bio-markers, which was related to the injected volume.
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SALAMONE, GIUSEPPE. « La confisca come misura di sicurezza e come sanzione : problematiche applicative, in particolare con riferimento ai rapporti tra confisca diretta e per equivalente ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2017. http://hdl.handle.net/10281/158261.

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Résumé :
La confisca è da sempre un istituto al centro di accesi dibattiti giurisprudenziali e dottrinali. Accanto al modello di confisca prevista come misura di sicurezza, il legislatore nel corso degli anni, ha previsto varie ipotesi speciali per contrastare, a fronte dell’inadeguatezza del modello classico, i diversi fenomeni criminali. Tali ripetuti interventi normativi – che hanno portato all’introduzione di misure che, anche alla luce dell’interpretazione fornita dalle Corti europee, assumono la natura di vere e proprie sanzioni penali (in particolare la confisca per equivalente) – hanno però creato un quadro confuso e disarticolato, il quale ha portato la stessa giurisprudenza, in sede di interpretazione, a sovrapporre in molti ambiti misure ablatorie diverse, perdendo molto spesso di vista, in nome di una pur comprensibile efficienza repressiva, il riferimento ai principali parametri costituzionali. Il presente lavoro si pone l’obbiettivo di analizzare le principali forme di confisca previste nel nostro ordinamento in relazione alla diversa natura giuridica di misura di sicurezza o di sanzione, al fine di mettere in luce i problemi applicativi che derivano dalla qualificazione giuridica delle misure ablative patrimoniali, anche con riferimento alle indicazioni provenienti dalle Corti europee, a dire il vero non sempre seguite dalla giurisprudenza nazionale. Ci si concentrerà in particolare sull’analisi dei rapporti tra confisca diretta e confisca per equivalente, dando atto dei problemi che derivano dalla tendenza della giurisprudenza nazionale, soprattutto nell’ambito dei reati tributari, a sovrapporre due istituti fra loro assai diversi per natura e presupposti applicativi. In particolare si illustrerà come la giurisprudenza più recente, al fine di consentire una ampia applicazione della confisca nei casi in cui l’oggetto sia rappresentato da somme di denaro, invochi la misura della confisca diretta, senza che sia necessario “scomodare” la sanzione della confisca per equivalente. A fronte di tale critica situazione in tema confisca, l’unica soluzione prospettabile sembra essere rappresentata da una completa opera di risistemazione della materia da parte del legislatore, in modo che vengano finalmente salvaguardate, in sede di applicazione della misura, non soltanto le garanzie che competono al destinatario del provvedimento ablatorio, ma anche il fondamentale principio di certezza del diritto.
Confiscation is an institution that is always at the center of heated jurisprudential and doctrinal debates. Next to the confiscation model provided as a safety measure, over the years the legislator has provided various special assumptions to counter the different criminal phenomena, in view of the inadequacy of the classical model. Those repeated regulatory interventions - which have led to the introduction of measures that take on the nature of authentic penalties (including confiscation for equivalent), thanks to the interpretation given by the European Courts – have however created a confusing and disjointed picture, which has brought the case-law itself to overlap different ablatorie measures in many areas in the interpretation stage, often losing sight of the reference to the main constitutional principles, in the name of a repressive, while understandable, efficiency. The present work has the objective of analyzing the main forms of confiscation under the italian legal system in relation to the different legal nature of detention or punishment, in order to highlight the practical problems arising from the legal classification of ablative measures equity, also based on the guidelines given by the European Courts, (truth be told) not always followed by national law. We will focus in particular on the analysis of the relationship between direct seizure and confiscation for equivalent, taking note of the problems which arise from the tendency of the national case law, especially in the context of tax rules, to overlay two institutions different in nature and in assumptions applications. In particular, we will discuss how the most recent case-law, in order to allow a wider application of confiscation in cases where the object is represented by sums of money, relies on the measurement of direct confiscation, without “bothering” the sanction of confiscation for the equivalent. In view with this critical situation on confiscation, the only solution seems to be a complete work of resettlement on the matter by the legislator, so that not only the guarantees that compete to the recipient of scalers measure but also the fundamental principle of legal certainty are finally safeguarded when applying the measure.
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Urbani, Stefania <1972&gt. « Valutazione degli antiossidanti dell'olio di oliva mediante iniezione diretta in HPLC con sistema di rivelazione fluorimetrica o spettroscopia di fluorescenza ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/75/1/Tesi_Dottorato_-_Urbani.pdf.

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Urbani, Stefania <1972&gt. « Valutazione degli antiossidanti dell'olio di oliva mediante iniezione diretta in HPLC con sistema di rivelazione fluorimetrica o spettroscopia di fluorescenza ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/75/.

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Zammattio, Arianna. « Metodi di valutazione diretta ed indiretta della conducibilità idraulica verticale dei terreni sciolti Esempi applicativi nella Alta e Bassa Pianura Friulana ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9631/.

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Résumé :
Nel corso del tempo, nell’ambito dell’idrogeologia sono state sviluppate diverse tecniche per la determinazione conducibilità idraulica (K). Negli ultimi decenni sempre maggiori sforzi sono stati compiuti per integrare le tecniche geofisiche a questo specifico settore di ricerca; in particolare le metodologie geoelettriche sono state fonte di molteplici studi per la determinazione indiretta di K. Su questa idea è stato impostato il lavoro presentato in questo elaborato di tesi. Ciò che questo propone è infatti l’esecuzione di test in campo che prevedono il monitoraggio time lapse con tecnologia ERT (Electrical Resistivity Tomography) di un tracciante salino iniettato nel terreno. Il fine ultimo è quello di poter sviluppare una tecnica indiretta per la stima della conducibilità idraulica verticale dei terreni sciolti. Le immagini tomografiche, realizzate in sequenza nel tempo, premettono la visualizzazione l’avanzamento del plume basso resistivo in movimento nel terreno (causato dalla salamoia iniettata). Un successivo confronto grafico fra queste permette di quantificare lo spostamento nel tempo, in modo da calcolare in seguito la velocità di infiltrazione del tracciante, e in ultimo stimare la K del terreno in analisi. I risultati ottenuti con tale metodologia sperimentale, opportunamente elaborati tramite specifici software, sono stati confrontati, dove possibile, con i valori forniti dall’impiego di altre tecniche più tradizionali, in modo da poter valutare la bontà del dato ottenuto. Le aree studio individuate per condurre tali sperimentazioni ricadono all’interno del territorio regionale del Friuli Venezia Giulia, in particolare nell’area di Alta e Bassa pianura friulana. La strumentazione (resistivimetro multicanale VHR X612-EM della MAE-Molisana Apparecchiature Elettroniche) e il software (Res2dinv) per la raccolta e l’elaborazione delle immagini tomografiche sono stati gentilmente messi a disposizione dalla società Geomok s.r.l. del Dott. Geol. Mocchiutti (Udine) con la cui collaborazione è stato realizzato questo elaborato di tesi.
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