Littérature scientifique sur le sujet « Dinamiche materiali »

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Articles de revues sur le sujet "Dinamiche materiali"

1

Giacomini, Lorenzo. « Derive dell'ibrido. Uno schema ontologico e archetipico ». TERRITORIO, no 56 (mars 2011) : 99–105. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056017.

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Résumé :
L'ontologia estetica di René Magritte descrive il mondo come processo ibrido di traduzione e traslazione di una somiglianza universale. Ibridazione come dimensione ultima ed elementare dei rapporti materiali e mentali tra gli esseri: uno strato del mondo che riaffiora da profonditŕ remote, come quella ‘logica dell'ambiguo, dell'equivoco, della polaritŕ' che il mito conosceva bene, e che ci appare oggi stranamente affine alle dinamiche del moderno, in un senso estetico e antropologico che mette in gioco le radici del concetto di cultura. Su questo sfondo ontologico va proiettata la centralitŕ contemporanea, ma anche l'universalitŕ della categoria di ibridazione per l'architettura. Qui si traccia lo schema di questa tesi: dal modello epistemico della deriva, legittimazione epistemica di un'estetica dell'ibridazione, ai suoi riflessi architettonici, raffigurati in conclusione con esempi di ‘derive archetipiche'.
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2

Anzera, Giuseppe, et Alessandra Massa. « Chi ha paura di Internet ? Le piattaforme online nei processi di radicalizzazione e di deradicalizzazione ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (octobre 2021) : 122–38. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-special-2021oa12471.

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Résumé :
Radicalizzazione online e self-radicalization sono aree ancora poco analizzate all'interno della gamma dei fenomeni che conducono all'inasprimento ideologico e all'estremismo violento. In questo articolo, si esploreranno le principali ragioni dello stretto legame tra piattaforme online e pratiche di radicalizzazione e interventi di deradicalizzazione legati alle ideologie di matrice islamista. Le traiettorie di radicalizzazione dipendono da numerose direttrici incrociate: predisposizioni individuali e disposizioni contestuali; motivazioni psicologiche e questioni materiali; rivendicazioni identitarie e moventi politici. In questo senso, la costruzione narrativa delle esperienze, soprattutto dei giovani soggetti di seconda generazione, è determinante nel comprendere gli autoposizionamenti dei soggetti radicali, e nel ricostruire il display delle esperienze individuali. Le piattaforme, e più in generale i media, si configurano quindi come spazio di costruzione della realtà sociale. I mezzi di comunicazione digitali si sono dimostrati particolarmente efficaci nella disintermediazione delle pratiche di partecipazione politica: per quanto riguarda la radicalizzazione, queste si dimostrano rilevanti per finalità strumentali e per utilizzi comunicativi, incidendo sull'organizzazione e sulla socializzazione ai fenomeni radicali, mentre favoriscono la rappresentazione pubblica e la propaganda di tali fenomeni. Seppure il peso maggiore delle dinamiche di radicalizzazione sia imputabile a processi politici e sociali offline, alcune tecnicalità delle piattaforme interferiscono con le dinamiche di polarizzazione. Negli ultimi anni sono nate una serie di iniziative volte a limitare l'impatto delle piattaforme sulla radicalizzazione: queste iniziative coinvolgono attori pubblici, privati e organizzazioni di attori autonomi. Il contrasto della radicalizzazione online deve utilizzare strategie flessibili, contro-narrazioni e media literacy.
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3

Capitano, Olimpia. « Pensare la storia del lavoro. A che punto siamo ? » SOCIETÀ E STORIA, no 175 (avril 2022) : 105–25. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-175004.

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Résumé :
L'autrice cerca di affrontare la questione del declino degli studi in materia di storia del lavoro a partire dagli anni settanta, fornendo una panoramica di alcuni passaggi fondamentali interni al dibattito intellettuale e adottando una prospettiva teorizzante. Emerge nel testo il carattere nodale del rapporto tra condizioni materiali e culturali, tra modo di praticare, pensare e parlare di lavoro. Per quanto riguarda l'evoluzione del dibattito contemporaneo è volutamente sottolineato il contributo fornito dall'area di interessi che definisce la global labour history che, attraverso un significativo ampliamento geografico, tematico e temporale dell'analisi, pone interessanti stimoli per allargare i parametri della ricerca senza assumere categorie analitiche tradizionali in chiave aprioristica. In questo senso è rilevata la nuova attenzione rivolta alla precarietà come oggetto-simbolo di una storiografia emancipata dalla centralità del lavoro salariato. Viene altresì sottolineata la centralità del binomio controllo/autonomia come chiave di lettura delle dinamiche di coercizione che attraversano molteplici relazioni lavoro libero e non libero.
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Storato, Giulia, Giuliana Sanò et Francesco Della Puppa. « Fare casa nella città interstiziale, tra dinamiche attrattive e forze espulsive. Condizioni abitative e strategie della vita quotidiana di richiedenti asilo e rifugiati senza dimora a Trento ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 124 (mars 2021) : 138–55. http://dx.doi.org/10.3280/sur2021-124008.

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Résumé :
Il presente contributo, frutto di una ricerca etnografica condotta nella Provincia Autonoma di Trento, indaga le condizioni di vita di rifugiati e richiedenti asilo al di fuori del sistema di accoglienza. In particolare, approfondisce gli effetti prodotti dagli insediamenti informali in cui essi dimorano e dalle condizioni materiali che li caratterizzano sulla vita quotidiana di questi immigrati, nonché le forme di riappropriazione di tali spazi che gli stessi immigrati esercitano.
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5

Rizzardi, Clementina. « Ravenna, il suo porto e i suoi orizzonti mediterranei : l’importazione di materiali marmorei fra dinamiche commerciali ed ideologiche (V - VI secolo) ». Hortus Artium Medievalium 22 (mai 2016) : 190–99. http://dx.doi.org/10.1484/j.ham.5.111342.

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6

Firouzi Tabar, Omid. « Inclusione sociale delle/dei richiedenti asilo, forza e ambivalenze delle "buone pratiche" autorganizzate ». WELFARE E ERGONOMIA, no 2 (janvier 2021) : 31–49. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-002004.

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Résumé :
Una lunga ricerca etnografica svoltasi tra il 2015 ed il 2018 a Padova e Provincia, ha porta-to a galla numerose criticità legate all'organizzazione dell'accoglienza dei richiedenti asilo. È stato osservato che la violazione dei diritti emerge nettamente su quelle pratiche di "buona accoglienza" orientate all'implementazione dell'autonomia dei beneficiari e a una loro inclu-sione sociale improntata alla valorizzazione della loro agency e autodeterminazione. In que-sto quadro emergenziale, i richiedenti asilo si trovano ora esposti a forme di violenta segre-gazione e marginalizzazione ora alle prese con la fruizione delle rare risorse "inclusive", spesso subordinata alla completa osservanza delle linee di condotta e disciplinamento stabili-te dalle strutture ospitanti e dalla disponibilità allo svolgimento di lavori bassamente qualifi-cati e sottopagati. In questo contesto paradigma sicuritario e umanitario tendono spesso a intrecciarsi. I confini e le pareti dell'accoglienza però, sia quelle materiali che quelle simboliche, sono spesso flessibili e porose. Negli ultimi anni abbiamo infatti assistito a crescenti processi di "fuoriuscita", volontaria e forzata, dal circuito, un fenomeno recentemente acuito dall'abrogazione della protezione umanitaria e dalla impossibilità del rinnovo della stessa (Legge 132/2018), provvedimenti che espongono i migranti a nuove forme di irregolarizza-zione e allo stesso tempo a dinamiche di invisibilizzazione e stigmatizzazione sociale. Questa progressiva permeabilità delle pareti dell'accoglienza ci pone sempre più l'urgenza di inda-gare a fondo le relazioni tra questi soggetti, le istituzioni e gli attori sociali che abitano il territorio. A partire da questo proviamo a guardare al ruolo rappresentato da alcune "buone pratiche" autorganizzate dal basso, cercando di capire come esse si misurino con il rischio di ripro-durre a loro volta paternalismo e infantilizzazione, tipici ingredienti del modello "assimila-zionista" e quanto riescano invece a mettere al centro l'autonomia dei soggetti intercettati.
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7

Slochower, Joyce. « L'idealizzazione nel rapporto con pazienti e allievi ». RICERCA PSICOANALITICA, no 2 (mai 2012) : 101–26. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2012-002007.

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Résumé :
Questo lavoro esplora le dinamiche dell'idealizzazione nella coppia analitica. Anche se parlare di idealizzazione non č cosa nuova, si č scritto molto poco sul contributo dell'analista all'idealizzazione del paziente o sulla sua tendenza a idealizzare il paziente. La sola idea che potremmo trovarci ad essere idealizzati dai nostri pazienti, o ad idealizzarli, si scontra con l'ideale che abbiamo di noi stessi come professionisti. Di conseguenza tendiamo a resistere con forza al riconoscimento di queste dinamiche. La loro mancata elaborazione fa sě che spesso esse si trasformino in denigrazione, quando divengono insostenibili o vengano smascherate. Farň uso di materiale pubblicato e inedito per riflettere sull'idealizzazione cocostruita, come si manifestň nel trattamento di Masud Khan e di Harry Guntrip da parte di Winnicott. Intendo sostenere l'universalitŕ di queste dinamiche, la necessitŕ di portarle a consapevolezza e di sottoporle a elaborazione, e non certo mettere sotto accusa Winnicott.
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8

Landika, Mirjana, et Vedran Šupuković. « Scheduling of activities and optimisation of material consumption as the function of improving quality and developing business systems ». Notitia, no 3 (16 novembre 2018) : 91–101. http://dx.doi.org/10.32676/n.3.8.

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Résumé :
Gospodarski sustav obuhvaća veliki broj kategorija i aktivnosti koje, kao glavni zadatak, moraju zadovoljiti zahtjeve i potrebe korisnika pomoću učinkovite kombinacije znanja, ideja, kapitala i tehnologije. Gospodarski subjekti gospodarskog sustava obuhvaćaju tvrtke, kao elemente usmjerene na ostvarivanje ciljeva i usmjerene na stvarne i gospodarski profitabilne tržišne afirmacije, što podrazumijeva odgovarajuće priznanje i učinkovito zadovoljenje korisničkih potreba. Gospodarski sustav u visokom je stupnju interaktivnosti s brojnim sustavima, poput sustava znanosti i tehnologije, globalnog gospodarskog sustava i socio-političkog sustava. Ekonomski sustavi imaju različite razine razvoja, različite dinamike razvoja i različite učinkovitosti rada. Cjelokupni cilj gospodarskog sustava može se predstaviti kao formacija dinamičke mreže učinkovitih poslovnih sustava, dijela gospodarskog sustava čiji rad postiže najveći mogući stupanj učinkovitosti, izražen kao omjer postignutih rezultata i razine angažmana ograničenih resursa za njegovu realizaciju. Osiguravanje i poboljšanje kvalitete rada određenog sustava zahtijeva usklađivanje širokog spektra aktivnosti unutar samog sustava, što omogućuje izražavanje poslovne sposobnosti i odražava se na razvoj gospodarskog sustava u cjelini. Poslovni sustavi imaju različite poslovne koncepte, poslovnu osjetljivost i poslovnu sposobnost, a time i različite izvore poboljšanja. Planiranje i koordinacija aktivnosti u tehnološki zahtjevnim industrijama, kao i optimizacija ulaznih podataka u svrhu postizanja željenog rezultata temelji se na potencijalu modela optimizacije, čija odgovarajuća upotreba omogućava povećanje razine razvoja sustava.
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HADĂR, ANTON, RAUL CORMOŞ et HORIA-ALEXANDRU PETRESCU. « Numerical evaluation of the performances of a multilayered ». Journal of Engineering Sciences and Innovation 3, no 1 (10 janvier 2018) : 1–10. http://dx.doi.org/10.56958/jesi.2018.3.1.1.

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Résumé :
The improvements made in the field of the research of composite materials led to the wide usage of composite materials, which, nowadays, tend to replace traditional metallic materials in engineering applications. In this paper, the performances of a landing gear, subjected to dynamic loadings and made of a multilayered honeycomb composite material are evaluated in comparison with traditional metallic materials using numerical simulation. The obtained values of mechanical stress for the hybrid landing gear design are lower compared to those for a landing gear made entirely of aluminium. The use of the multilayered honeycomb composite material decreases the values of the stresses, for the given load case. Also, reduction of the mass of the landing gear improves flight dinamics and increases manoeuvrability.
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Cangelosi, Manuela, et Arianna Santero. « Famiglie in separazione e scuole : tra bisogni specifici e pregiudizi ». SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no 3 (novembre 2022) : 115–35. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-003008.

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Résumé :
Gli effetti della separazione e del divorzio sui bambini sono stati spesso il focus di studi condotti da diverse ricerche, così come anche le dinamiche famigliari relative al coparenting in seguito a vicende separative. Nella letteratura italiana, è tut-tavia limitato l'apporto di studi che analizzino il modo in cui la scuola può sostenere le "famiglie divise". L'articolo, sulla base del materiale empirico raccolto attraverso interviste qualitative nell'ambito del Progetto interdisciplinare socio-giuridico "Changing Families, Changing Institutions?" (InFaCt), si concentra sui rapporti tra scuola e famiglia nel contesto e in seguito all'evento separativo tra genitori.
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Thèses sur le sujet "Dinamiche materiali"

1

PERUFFO, NICOLA. « Materiali Pleccitonici Colloidali : design e dinamiche ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3445790.

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Résumé :
L’interazione fra luce e materia, studiata ormai quasi da un secolo, può generare differenti fenomeni a seconda della forza dell’accoppiamento di queste due entità. La conoscenza dei meccanismi che la regolano e delle dinamiche degli stati energetici coinvolti ne potrebbe permettere l’applicazione in ambito fotovoltaico, in fotonica, nell’intero panorama emergente delle tecnologie quantistiche e, più in generale, laddove sia importante controllare il flusso dell’energia sia temporalmente che spazialmente, anche a livello nanometrico. Una classe di sistemi in cui è possibile generare stati elettronici ibridi luce-materia è quella dei nanomateriali pleccitonici colloidali, ottenuti attraverso l’assemblaggio di nanoparticelle plasmoniche e fluorofori organici in forma aggregata o meno. Questi materiali sono economici, facilmente caratterizzabili e la loro sintesi scalabile semplicemente. Tuttavia, il loro studio ad oggi risulta limitato sia nell’ottimizzazione del loro design che nella razionalizzazione delle dinamiche in differenti regimi di accoppiamento. Con questa tesi di dottorato voglio portare il mio contributo in entrambi gli ambiti. Ho analizzato il design di questi materiali sia attraverso un lavoro di catalogazione e interpretazione della letteratura esistente, sia attraverso la preparazione di due famiglie di nuovi materiali pleccitonici. Lo studio della dinamica si concentra proprio su tali famiglie di materiali, sondate con tecniche di spettroscopia elettronica ultraveloce all’avanguardia. Nel complesso, attraverso la correlazione fra le conoscenze ottenute in questi due ambiti, mai d’altro canto totalmente scindibili, ho dimostrato la versatilità di questi materiali. L’interazione fra luce e materia è, infatti, regolata profondamente dal design dei nanosistemi, che ne influenza fortemente il regime di accoppiamento. Inoltre, sempre attraverso il design di questi materiali, è stato possibile modulare i meccanismi di rilassamento, in particolare rallentandone i tempi caratteristici fino a due ordini di grandezza, e, soprattutto, ingegnerizzando la loro natura quantistica.
The light-matter coupling has been studied during the previous and the present centuries because of the plethora of different phenomena achievable depending on the coupling strength. The knowledge of the mechanisms ruling this coupling, and the dynamics of the involved states could find applications in photonics, solar cells, in the whole emerging panorama of the quantum technologies and, overall, wherever it becomes relevant to control the energy flux either temporally and spatially, even at the nanometric scale. Among the systems exploited to generate hybrid light-matter states, the class of Colloidal Plexcitonic Materials (CPMs) is defined as the assembly of coupled colloidal plasmonic nanoparticles and organic dyes. CPMs are cheap, easy to characterize, and their synthesis is easy to scale up. However, to date, only a limited number of studies have been devoted to the investigation of the optimization of their properties and their dynamics in different coupling regimes. With this Thesis, I want to bring my contribution to both these aspects. For this reason, I analysed the design of these materials either by cataloguing and interpreting the existing literature, and by preparing two new families of CPMs. The study of the dynamics was thus focussed on these families, sifted with the state-of-the-art ultrafast electronic spectroscopy techniques. Overall, the knowledge gained studying the design properties and the dynamics of these systems revealed that, first, these two aspects are strongly correlated, and second, that these materials are highly versatile. Indeed, their design has been found to play a central role in the light-matter strength of interaction and coupling. Moreover, again with the fine tuning of these materials, it was possible to modulate their relaxation mechanisms: their lifetimes could be increased up to two orders of magnitude and, mostly, their quantum nature can be engineered.
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LAPI, ALBERTO. « Studio e sviluppo di metodi e strumenti per la misura senza contatto delle prestazioni dinamiche di altoparlanti e delle caratteristiche dei materiali componenti ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2010. http://hdl.handle.net/11566/242170.

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3

GREPPI, PAOLA. « IL REIMPIEGO DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE NEL CANTIERE MEDIEVALE. DINAMICHE DI TRASFORMAZIONE, LINEE EVOLUTIVE E INDICATORI CRONOTIPOLOGICI NELLE ARCHITETTURE MILANESI TRA TARDOANTICO E XII SECOLO ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/3157.

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Résumé :
La tesi è rivolta allo studio comparativo delle tecniche costruttive datate tra tardo antico e romanico (fine IV-XII secolo), con particolare attinenza agli edifici di culto milanesi. L'obiettivo principale è stato quello di delineare le linee evolutive delle tecniche costruttive e identificare la presenza di caratteri tecnici particolari che avessero valore di indicatore cronotipologico. Il quadro complesso e articolato degli studi pregressi sulle più note basiliche medievali milanesi ha reso necessaria l'indagine, per la presenza di ipotesi interpretative contraddittorie e la frequente carenza di indagini aggiornate sotto il profilo metodologico. Per questa ragione, la prima parte del lavoro è stata rivolta alla definizione della storia degli studi editi riguardanti temi di carattere archeologico e architettonico, che hanno costituito la base di riferimento per l'individuazione delle campionature murarie da analizzare. Nell'ambito di questa stessa sezione si è resa poi indispensabile la stesura di una parte destinata alla trattazione del metodo utilizzato che, per quanto riguarda l'analisi del materiale da costruzione in laterizio, ha previsto l'applicazione, in via sperimentale su un raggio di indagine così esteso, del metodo mensiocronologico al materiale di recupero. La seconda parte della tesi ha riguardato l'analisi dei principali contesti architettonici esaminati (S. Giovanni alle Fonti, S. Tecla, S. Simpliciano, S. Nazaro Maggiore, S. Ambrogio, S. Eustorgio), affrontata con schede apposite destinate all'inquadramento dei dati storico-archeologici pregressi, delle campionature murarie esaminate, in pietra e laterizio, e dei risultati delle analisi metriche. Ogni fase costruttiva individuata è stata poi approfondita in sezioni specifiche nelle quali sono confluiti i risultati raggiunti. La terza ed ultima parte del lavoro, è stata infine rivolta alla trattazione delle cronotipologie dei tipi costruttivi elaborate (in opus latericium, opus latericium spicatum e opera di spolia), a quella dei principali indicatori cronotipologici individuati e alle loro modalità di trasformazione nel tempo. Il lavoro di ricerca ha aperto molteplici prospettive di approfondimento, relative ai singoli monumenti trattati ma anche a problematiche di più ampio respiro nel settore dell'edilizia medievale, che sono state trattate nel capitolo conclusivo.
The thesis is dedicated to the comparative study of construction techniques dating from late antiquity and Romanesque (end of 4th-12th century), with particular attention to the religious buildings in Milan. The main objective was to represent the evolutionary lines of the construction techniques and to identify the presence of technical characteristics that have a specific age-typology meaning. The contradictory interpretative hypotheses and the lack of up-to date - in terms of methodology - investigations within the complex and extensive literature on the most known medieval basilicas in Milan has inspired this investigation. For this reason, the first part of the work treats the definition of the history of the published studies on the archaeological and architectural subjects, which have represented the reference for the identification of the masonry samples to be analyzed. As part of this section it was necessary the drafting of a description of the method used. With regard to the analysis of structural clay material, such process provided for the application - on an experimental basis on a so extensive investigation - of the metric-age analysis method to the recovered material. The second part of the thesis concerned the analysis of the main architectural complexes examined (S. Giovanni alle Fonti, S. Tecla, S. Simpliciano, S. Nazario Maggiore, St. Ambrose, St. Eustorgio), performed through dedicated files for the classification of former historic-archaeological data, of the masonry and the stone and brick samples tested, and of the results of the metric analysis. Each identified construction phase was then further investigated in specific sections where the results are gathered. The third and final part of the work concerns the discussion of the developed age-typologies of the construction materials (opus latericium, opus spicatum latericium and works in spolia), the main age-typology indicators identified and the different ways they changed over time. The research has opened up many scenarios for further studies, in relation to the individual monuments treated but also to broader issues in the sector of the Middle Ages building activity, as discussed in the final section.
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GREPPI, PAOLA. « IL REIMPIEGO DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE NEL CANTIERE MEDIEVALE. DINAMICHE DI TRASFORMAZIONE, LINEE EVOLUTIVE E INDICATORI CRONOTIPOLOGICI NELLE ARCHITETTURE MILANESI TRA TARDOANTICO E XII SECOLO ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/3157.

Texte intégral
Résumé :
La tesi è rivolta allo studio comparativo delle tecniche costruttive datate tra tardo antico e romanico (fine IV-XII secolo), con particolare attinenza agli edifici di culto milanesi. L'obiettivo principale è stato quello di delineare le linee evolutive delle tecniche costruttive e identificare la presenza di caratteri tecnici particolari che avessero valore di indicatore cronotipologico. Il quadro complesso e articolato degli studi pregressi sulle più note basiliche medievali milanesi ha reso necessaria l'indagine, per la presenza di ipotesi interpretative contraddittorie e la frequente carenza di indagini aggiornate sotto il profilo metodologico. Per questa ragione, la prima parte del lavoro è stata rivolta alla definizione della storia degli studi editi riguardanti temi di carattere archeologico e architettonico, che hanno costituito la base di riferimento per l'individuazione delle campionature murarie da analizzare. Nell'ambito di questa stessa sezione si è resa poi indispensabile la stesura di una parte destinata alla trattazione del metodo utilizzato che, per quanto riguarda l'analisi del materiale da costruzione in laterizio, ha previsto l'applicazione, in via sperimentale su un raggio di indagine così esteso, del metodo mensiocronologico al materiale di recupero. La seconda parte della tesi ha riguardato l'analisi dei principali contesti architettonici esaminati (S. Giovanni alle Fonti, S. Tecla, S. Simpliciano, S. Nazaro Maggiore, S. Ambrogio, S. Eustorgio), affrontata con schede apposite destinate all'inquadramento dei dati storico-archeologici pregressi, delle campionature murarie esaminate, in pietra e laterizio, e dei risultati delle analisi metriche. Ogni fase costruttiva individuata è stata poi approfondita in sezioni specifiche nelle quali sono confluiti i risultati raggiunti. La terza ed ultima parte del lavoro, è stata infine rivolta alla trattazione delle cronotipologie dei tipi costruttivi elaborate (in opus latericium, opus latericium spicatum e opera di spolia), a quella dei principali indicatori cronotipologici individuati e alle loro modalità di trasformazione nel tempo. Il lavoro di ricerca ha aperto molteplici prospettive di approfondimento, relative ai singoli monumenti trattati ma anche a problematiche di più ampio respiro nel settore dell'edilizia medievale, che sono state trattate nel capitolo conclusivo.
The thesis is dedicated to the comparative study of construction techniques dating from late antiquity and Romanesque (end of 4th-12th century), with particular attention to the religious buildings in Milan. The main objective was to represent the evolutionary lines of the construction techniques and to identify the presence of technical characteristics that have a specific age-typology meaning. The contradictory interpretative hypotheses and the lack of up-to date - in terms of methodology - investigations within the complex and extensive literature on the most known medieval basilicas in Milan has inspired this investigation. For this reason, the first part of the work treats the definition of the history of the published studies on the archaeological and architectural subjects, which have represented the reference for the identification of the masonry samples to be analyzed. As part of this section it was necessary the drafting of a description of the method used. With regard to the analysis of structural clay material, such process provided for the application - on an experimental basis on a so extensive investigation - of the metric-age analysis method to the recovered material. The second part of the thesis concerned the analysis of the main architectural complexes examined (S. Giovanni alle Fonti, S. Tecla, S. Simpliciano, S. Nazario Maggiore, St. Ambrose, St. Eustorgio), performed through dedicated files for the classification of former historic-archaeological data, of the masonry and the stone and brick samples tested, and of the results of the metric analysis. Each identified construction phase was then further investigated in specific sections where the results are gathered. The third and final part of the work concerns the discussion of the developed age-typologies of the construction materials (opus latericium, opus spicatum latericium and works in spolia), the main age-typology indicators identified and the different ways they changed over time. The research has opened up many scenarios for further studies, in relation to the individual monuments treated but also to broader issues in the sector of the Middle Ages building activity, as discussed in the final section.
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Lucas, Max Antonio Ramos. « Fadiga dinamica em fibras oticas ». [s.n.], 1985. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/265536.

Texte intégral
Résumé :
Orientador : Ricardo Enrique Medrano
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Engenharia de Campinas
Made available in DSpace on 2018-07-16T09:01:01Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Lucas_MaxAntonioRamos_M.pdf: 1263993 bytes, checksum: 0b378bfe7c62d6f44b0d3bbf6ecca75d (MD5) Previous issue date: 1985
Resumo: A fadiga das fibras ópticas é um dos principais fatores a serem analisados em projetos de cabos Ópticos. Este fenômeno resume-se no crescimento de fissuras através de ataques químicos, sendo os ions da água o principal causador deste crescimento.Vários autores já apresentaram trabalhos sobre o assunto, selecionando previamente as amostras mais resistentes e extrapolando lineannente estes dados para tempos altos (20 anos) e tensões pequenas. Questionando este procedimento, nós elaboramos um experimento que não selecionou previamente as amostras, de forma a dividir o conjunto de dados em grupos de amostras fracas, médias e mais resistentes. De posse destes dados, podemos estabelecer uma comparação da relação tensão versus tempo para os três conjuntos de dados e verificar se mantém a linearidade da curva de fadiga para tempos altos
Abstract: Fatigue of optical Fibers is one of the factors that should be analysed in a optical cable project. This phenornenon can be resumed in the grow of flaws, through chemical attack. Ions of water are mainly responsible for this processo. Several papers on the subject are presently available, where the authors are dealing wi th the case of high strength samples. They extrapolate linearly their data to long times (twenty years) and low stress. Contrary to this procedure we perfonn an experiment, without selecting the strength of the samples. We divide the data in three groups of low, medium and high strenth samples. From our set of data, we can establish a comparison of the relation between stress and time for the above three group of data and verify if the lineari ty of the fatigue curve for long times is satisfied
Mestrado
Mestre em Engenharia Mecânica
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6

Recchiuti, Federica. « Alcuni problemi di dinamica relativa del punto materiale ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6181/.

Texte intégral
Résumé :
Il documento tratta di alcuni problemi di dinamica relativa. Dopo un'introduzione sulla cinematica vengono analizzati principalmente, in ambito statico e dinamico, il problema della variazione del peso in funzione della latitudine e il problema dei due corpi. Prendendo le origini da quest'ultimo, infine vengono esposte le tre leggi di Keplero
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7

Sousa, Kerlles Rafael Pereira. « Analise de tensões em placas finas de materiais compositos sob carregamento dinamico usando o metodo dos elementos de contorno ». [s.n.], 2009. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/265480.

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Résumé :
Orientadores: Eder Lima de Albuquerque, Paulo Sollero
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Engenharia Mecanica
Made available in DSpace on 2018-08-15T04:21:12Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Sousa_KerllesRafaelPereira_M.pdf: 1489778 bytes, checksum: 08fe8a77e9ca4ba0d1272c061013bac7 (MD5) Previous issue date: 2009
Resumo: Este trabalho apresenta uma formulação dinâmica do método dos elementos de contorno para o cálculo de tensões e critério de falhas de placas finas anisotrópicas. As formulações utilizam soluções fundamentais da elasto-estática e os termos de inércia são tratados como forças de corpo. As integrais de domínio provenientes de forcas de corpo são transformadas em integrais de contorno usando o método da integração radial (RIM). No RIM, a função de aproximação "thin plate spline"de placas finas e usada na aproximação das forças de corpo. São implementados formulações para análise transiente de placas finas. A integração no tempo é realizada usando o método de Houbolt. Uma equação integral para a segunda derivada de deslocamento é desenvolvida e todas as derivadas da solução fundamental são calculadas analiticamente. Apenas o contorno é discretizado. Os resultados numéricos apresentaram boa concordância com os resultados disponíveis na literatura e também com resultados do método dos elementos finitos
Abstract: This work presents a dynamic formulation of the boundary element method for stress and failure criterion analyses of anisotropic thin plates. Formulations use elastostatic fundamental solutions and inertia terms are treated as body forces. Domain integrals that come from body forces are transformed into boundary integrals using the radial integration method (RIM). In the RIM, the augmented thin plate spline is used as the aproximation function. A formulation for transient analysis is implemented. The time integration is carried out using the Houbolt method. Integral equations for the second derivatives of deflection are developed and all derivatives of fundamental solutions are computed analitically. Only the boundary is discretized in the formulation. Numerical results show good agreement with results available in literature as well as finite element results
Mestrado
Mecanica dos Sólidos e Projeto Mecanico
Mestre em Engenharia Mecânica
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Santana, Andre Pereira. « Formulações dinamicas do metodo dos elementos de contorno aplicado a analise de placas finas de compositos laminados ». [s.n.], 2008. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/263845.

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Résumé :
Orientadores: Eder Lima de Alburquerque, Paulo Sollero
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Engenharia Mecanica
Made available in DSpace on 2018-08-14T09:43:07Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Santana_AndrePereira_M.pdf: 7222618 bytes, checksum: bdf2ef461db36640bbac335c4317c1ae (MD5) Previous issue date: 2008
Resumo: Este trabalho apresenta formulações dinâmicas do método dos elementos de contorno para a análise de placas finas anisótropicas. As formulações utilizam soluções fundamentais da elasto-estática e os termos de inércia são tratados como forças de corpo. As integrais de domínio provenientes de forças de corpo são transformadas em integrais de contorno usando o método da reciprocidade dual (DRM) e o método da integração radial (RIM). No DRM, é escolhida uma solução particular e a função de aproximação é obtida usando a equação de equilíbrio. No RIM, quatro funções de aproximação são usadas. São implementados formulações para análise modal e análise transiente de placas finas. Na análise modal, a formulação integral é transformada em um problema de auto-valores e auto-vetores onde os auto-valores estão relacionados às frequências naturais e os auto-vetores são os modos de vibrar. Na análise transiente, a integração no tempo é realizada usando o método de Houbolt. Apenas o contorno é discretizado em todas as formulações implementadas. Os resultados numéricos mostram boa concordância com os resultados disponíveis na literatura e também com resultados do método dos elementos finitos.
Abstract: This work presents dynamic formulations of the boundary element method for the analysis of anisotropic thin plates. Formulations use elastostatic fundamental solutions and inertia terms are treated as body forces. Domain integrals that come from body forces are transformed into boundary integrals using the dual reciprocity boundary element method (DRM) and the radial integration method (RIM). In the DRM, a particular solution is chosen and a approximation function is obtained using the equilibrium equation. In the RIM, four different approximations functions are used. Formulations for modal and transient analysis are implemented. In the modal analysis, the integral formulation is transformed in a eigen-value and eigen-vector problem where the eigen-values are related to natural frequencies and the eigen-values stand for vibration shape modes. In the transient analysis, the time integration is carried out using the Houbolt method. Only the boundary is discretized in all implemented formulations. Numerical results show good agreement with results available in literature as well as finite element results.
Mestrado
Mecanica dos Sólidos e Projeto Mecanico
Mestre em Engenharia Mecânica
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Paiva, William Portilho de. « Analise de problemas estaticos e dinamicos em placas anisotropicas utilizando o metodo dos elementos de contorno ». [s.n.], 2005. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/265072.

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Résumé :
Orientador: Paulo Sollero
Tese (doutorado) - Universidade Estaudal de Campinas. Faculdade de Engenharia Mecanica
Made available in DSpace on 2018-08-07T18:05:59Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Paiva_WilliamPortilhode_D.pdf: 26643195 bytes, checksum: 744132c2c47025a4ed4eec9de86c860b (MD5) Previous issue date: 2005
Resumo: Esta tese apresenta o desenvolvimento, a implementação e aplicações de uma formulação de elementos de contorno para análise de problemas estáticos e dinâmicos em placas anisotrópicas submetidas a carregamentos de flexão. O trabalho se baseia na teoria de placas finas de Kirchhoff Uma vez que a formulação dinâmica de elementos de contorno não foi encontrada na literatura consultada, as análises são realizadas utilizando-se uma formulação desenvolvida a partir das soluções fundamentais para elastostática. As integrais de domínio, provenientes dos carregamentos distribuídos ou dos termos de inércia, são transformadas em integrais de contorno usando-se o método da reciprocidade dual. Esta formulação é aplicada no cálculo da deflexão de placas isotrópicas e anisotrópicas, na análise dinâmica de estruturas ortotrópicas, anisotrópicas e estruturas de materiais compósitos laminados, submetidas a cargas harmônicas. É analisada a influência dos nós internos e da malha na precisão dos resultados. Os resultados numéricos são apresentados para problemas quaseisotrópicos, ortotrópicos e totalmente anisotrópicos. Os resultados obtidos são comparados com resultados presentes na literatura e mostram boa concordância
Abstract: Here, static and dynamic analysis of a number of anisotropic problems using the boundary element method are presented. The formulation used is developed fram the elastostatic fundamental solutions and the domain integraIs due to inertial terms are transformed into boundary integraIs by using the dual recipracity method. Application is made to the calculation of deflections in anisotrapic plates, to the dynamic analysis of orthotrapic plates and to the analysis of anisotropic and composite laminar plates under harmonic loads. Numerical results are presented for quasi-isotropic, orthotropic and anisotrapic problems. The influence of number of internal nodes and number of boundary elements on the accuracy of the results is analyzed. The results are compared with other results fram the literature showing good agreement
Doutorado
Mecanica dos Sólidos e Projeto Mecanico
Doutor em Engenharia Mecânica
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Lupidi, Michele. « Analisi Dinamica di Gusci Rotanti a Doppia e Singola Curvatura in Materiale Composito ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Résumé :
L'obiettivo della tesi è trovare il valore di velocità angolare critica per una vasta gamma di strutture a guscio rotanti in materiale composito. I valori di velocità critica sono stati trovati con il metodo GDQ, utilizzando sia la teoria del primo ordine FSDT sia teorie di ordine superiore. Dove possibile è stato considerato anche l'effetto ZIG ZAG mediante la funzione di Murakami. I materiali usati comprendono materiali isotropi, ortotropi e FGM, disposti secondo diversi schemi di laminazione, tra cui pannelli sandwich. Le strutture analizzate includono gusci a doppia e singola curvatura. Inoltre si sono trovati valori di velocità critica per gusci rotanti su fondazione elastica.
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Livres sur le sujet "Dinamiche materiali"

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Colesanti, Gemma Teresa, Blanca Garì et Núria Jornet-Benito, dir. Clarisas y dominicas. Modelos de implantación, filiación, promoción y devoción en la Península Ibérica, Cerdeña, Nápoles y Sicilia. Florence : Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-676-7.

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Résumé :
Il volume è frutto della ricerca del progetto Claustra. Atlante della spiritualità femminile. Il libro si occupa dell’analisi del paesaggio religioso contrassegnato dalle comunità di clarisse e di domenicane. L’approfondimento della struttura territoriale dei vari regni avviene tramite cinque linee: la conoscenza di aree poco studiate nella topografia monastica femminile; la comprensione delle dinamiche fondazionali e il ruolo delle comunità di mulieres religiose; la dinamica dell’impianto urbano e i processi di comunicazione e di azione, creatori del paesaggio monastico; l’importanza del mecenatismo e del patrocinio femminile nei modelli fondazionali e nella promozione culturale; l’analisi delle pratiche devozionali e della cultura materiale delle comunità in un contesto funzionale, spaziale e performativo. El presente volumen es el resultado de la investigación del proyecto Claustra. Atlas de espiritualidad femenina. El libro se ocupa del análisis del paisaje religioso marcado por las comunidades de clarisas y dominicas. Desde una estructura territorial por reinos se abordan cinco lineas: el conocimiento de áreas poco estudiadas en la topografía monástica femenina; la comprensión de dinámicas fundacionales y el papel de grupos de mulieres religiosae; la dinámica de implantación urbana y los procesos de interacción creadores de paisaje monástico; la importancia del mecenazgo y patronazgo femenino en los modelos fundacionales y de promoción cultural; el análisis de las prácticas devocionales y la cultura material de las monasterios femeninos en un contexto funcional, espacial y performativo.
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service), SpringerLink (Online, dir. Dinamica dei gas rarefatti. Berlin, Heidelberg : Springer-Verlag Berlin Heidelberg, 2011.

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1914-, Struminskiĭ Vladimir Vasilʹevich, Akademii͡a nauk SSSR. Otdelenie mekhaniki i prot͡sessov upravlenii͡a., Institut problem upravlenii͡a (Akademii͡a nauk SSSR) et Akademii͡a nauk SSSR. Sektor mekhaniki neodnorodnykh sred., dir. Molekuli͡arnai͡a gazovai͡a dinamika i dinamika razrezhennogo gaza : Materialy VII Vsesoi͡uznoĭ konferent͡sii po molekuli͡arnoĭ gazovoĭ dinamike i dinamike razrezhennogo gaza. Moskva : [s.n.], 1985.

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Sala, Maria Milagrosa Ros. Dinamica urbanistica y cultura material del Hierro Antiguo en el Valle del Guadalentin. Murcia : Colegio Oficial de Arquitectos, 1989.

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Sardegna nel Mediterraneo occidentale dalla fase fenicia all'egemonia cartaginese, il problema del V secolo (Conference) (2013 Santadi, Italy). Il Mediterraneo Occidentale dalla fase fenicia all'egemonia cartaginese : Dinamiche insediative, forma rituali e cultura materiale nel V secolo a.C. Roma : Edizioni Quasar, 2021.

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Akimov, I͡U G. Rossii︠a︡ i NATO : K novoĭ dinamike otnosheniĭ : materialy mezhdunarodnoĭ nauchnoĭ konferent︠s︡ii, Sankt-Peterburg, 19 fevrali︠a︡ 2005 g. Sankt-Peterburg : Peterburgskiĭ gos. universitet, 2006.

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Russia) Charnoluskie chtenii︠a︡ (4th 2011 Murmansk. Charnoluskie chtenii︠a︡ : Saami v dinamike sovremennoĭ kulʹtury : materialy IV mezhdunarodnoĭ nauchno-prakticheskoĭ konferent︠s︡ii, 14-15 noi︠a︡bri︠a︡ 2011 g. Murmansk : MGGU, 2011.

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Fedorovich, Zhukov Mikhail, Nauchnyĭ sovet po probleme "Fizika nizkotemperaturnoĭ plazmy" (Akademii͡a nauk SSSR) et Institut teplofiziki (Akademii͡a nauk SSSR), dir. Materialy I Vsesoi͡uznogo seminara po dinamike silʹnotochnogo dugovogo razri͡ada v magnitnom pole : Novosibirsk 10-13 apreli͡a 1990 g. Novosibirsk : In-t teploviziki SO AN SSSR, 1990.

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E, Nakori͡akov V., dir. Materialy II Vsesoi͡uznogo seminara po dinamike silʹnotochnogo dugovogo razri͡ada v magnitnom pole, Novosibirsk, 4-6 dekabri͡a 1991 g. Novosibirsk : In-t teplofiziki SO RAN, 1992.

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Barletti, Luigi, et Giorgio Ottaviani, dir. Il premio Laboratorio Matematico “Riccardo Ricci” 2014-2016. Florence : Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-939-3.

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Résumé :
Si può comprendere la matematica con forbici, colla, spago e mattoncini da costruzione? Questo volume, che presenta quasi tutte le opere in concorso nelle edizioni 2014 e 2016 del Premio Laboratorio Matematico Riccardo Ricci, racconta come ciò sia possibile, anche attraverso le tecnologie più avanzate come il laser. I lavori presentati sono prodotti da gruppi di studenti della scuola superiore di secondo grado, con la supervisione dei docenti che ne hanno curato personalmente la stesura. Sono opere ricche di creatività e fantasia, la cui lettura è consigliata ai docenti interessati all’approccio laboratoriale alla matematica e a tutti gli appassionati e cultori della materia. Il Premio ricorda lo spirito didattico di Riccardo Ricci (1953-2013), docente di Sistemi dinamici presso l’Università di Firenze e punto di riferimento nella comunità matematica fiorentina, grazie anche al suo ruolo di referente del Progetto Lauree Scientifiche e di docente nei corsi di formazione per gli insegnanti.
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Chapitres de livres sur le sujet "Dinamiche materiali"

1

Biscari, Paolo, Giuseppe Saccomandi, Tommaso Ruggeri et Maurizio Vianello. « Dinamica del punto materiale ». Dans UNITEXT, 173–95. Milano : Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-5495-0_9.

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Biscari, Paolo, Tommaso Ruggeri, Giuseppe Saccomandi et Maurizio Vianello. « Dinamica del punto materiale ». Dans UNITEXT, 187–203. Milano : Springer Milan, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-5726-5_9.

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Biscari, Paolo, Tommaso Ruggeri, Giuseppe Saccomandi et Maurizio Stefano Vianello. « Dinamica del punto materiale ». Dans UNITEXT, 199–215. Milano : Springer Milan, 2016. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-5773-9_9.

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Biscari, Paolo, Tommaso Ruggeri, Giuseppe Saccomandi et Maurizio Vianello. « Dinamica del punto materiale ». Dans UNITEXT, 265–89. Milano : Springer Milan, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-4018-2_10.

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Actes de conférences sur le sujet "Dinamiche materiali"

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Lecardane, Renzo, et Zeila Tesoriere. « Patrimonio militare e progetti di rigenerazione urbana : l’infrastruttura bellica dell’Atlantic Wall e di Saint-Nazaire ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7908.

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Résumé :
Nel 2010, la base sottomarina di Saint-Nazaire è stata dichiarata «Patrimonio del XX secolo» dal Ministère de la Culture et de la Communnication francese ed è divenuta il simbolo di un nuovo approccio patrimoniale che riconosce il patrimonio materiale e immateriale in tutte le sue forme, non limitandosi soltando al manufatto certificato come monumento. La memoria, i beni materiali o i luoghi poco conosciuti hanno così contribuito a definire una nuova dimensione urbana proiettata verso il futuro. Riferirsi esplicitamente al tema del rapporto tra waterfront e patrimonio militare, attraverso l’esempio di Saint-Nazaire, ci porta a riflettere sul ruolo del progetto urbano nella trasformazione della città contemporanea. Gli stessi principi collegano tale caso di studio a molte altre operazioni di rigenerazione della città europea e, in particolare, delle città portuali francesi. A partire dagli anni ‘80, per far fronte alla crisi del settore industriale, alcune città portuali, tra cui Marsiglia, Le Havre, Saint-Nazaire e Dunkerque, hanno elaborato numerosi studi e progetti sulle loro aree industriali obsolete o abbandonate, al fine di potenziare le attività portuali e di destinare gli spazi resi liberi a nuove attività. Il riconoscimento del valore di risorsa urbana e patrimoniale a tali aree portuali ha consentito di riattivare dinamiche economiche, sociali e spaziali spesso interrotte o in disuso. In 2010 the submarine base in Saint-Nazaire was declared ‘Heritage of the XX century’ by the French Ministère de la Culture et de la Communnication. Thereafter it became the symbol of a new approach related to heritage that recognises the tangible and intangible heritage in all its forms, not only restricted to the artifact acknowledged as a ‘monument’. Remembrance, the material assets or the little known places have thus contributed to defining a new urban dimension projected toward the future. The case of Saint-Nazare, relating clearly to the relationship between waterfront and military heritage, encourages us to meditate on the role of urban design in the transformation of the contemporary city. The same principles connect this case study to several other redevelopment operations in the European city and, in particular, the French port cities. Starting from the '80s, in order to face the crisis in the industrial sector, several port cities, including Marseille, Le Havre, Dunkirk and Saint-Nazaire, produced diverse studies and projects regarding their obsolete or abandoned industrial areas, in order to boost port activities and to allocate the vacant places to new activities. Acknowledgment of the value of these port areas as urban resources (as well as cultural heritage) has consented the regeneration of (often previously interrupted or abandoned) economic, social and spatial activity.
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Cedroni, Anna Rita. « Roadmap per una citta sostenibile : Vienna ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7915.

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Résumé :
Al di là di più di duemila anni di tradizione storica, l’Austria, ha mostrato con coraggio, fin dall’entrata nella Comunità Europea, il suo sviluppo economico così come la sua modernità e la sua apertura verso l’esterno. La dinamicità culturale e tecnologica della sua capitale, l’ha resa uno degli esempi più apprezzati da tutta l’Europa fin dall’inizio di questo secolo. In poco più 15 anni, Vienna è diventata di fatto la città europea con la migliore qualità della vita. Il merito di tale successo è dato sicuramente da due componenti fondamentali: la stabilità politica del Paese e il metodo di gestione dei processi di pianificazione territoriale e urbana. L’attuale sviluppo del territorio mostra come alla base di tale qualità i fattori prevalenti siano l’architettura, ma anche le politiche urbanistiche territoriali. Sta di fatto, spiega un recente rapporto del comune di Vienna sul tema risparmio energetico e sostenibilità, che per garantire e mantenere una tale qualità della vita, occorre tener conto di tre costanti essenziali nelle dinamiche dei processi di sviluppo urbano: il rinnovamento, la ristrutturazione e l’espansione. Tali elementi consentono poi il confronto con modelli europei culturalmente più avanzati. La tutela dell’ambiente e del patrimonio ambientale si inseriscono in questo processo come una delle sfide più importanti che scaturiscono da tale confronto. Questo paper si prefigge di trattare l’esperienza viennese, ripercorrendo il lungo, ma rapido processo di cambiamento cominciato all’inizio degli anni Ottanta. Strumento generale di pianificazione urbanistica, il Piano di Sviluppo della Città (Stadtentwicklungsplan), ha costituito e costituisce tuttora lo strumento decennale di previsione e di programmazione energetica a livello urbano e territoriale, stabilendo le direttrici strategiche di espansione, di ristrutturazione e di rinnovamento della Città e del suo hinterland. Ma l’esclusività di tale strumento, è da vedere nell’anticipazione di temi come il consumo energetico, la sostenibilità e nell’individuazione della tutela ambientale, come questione prioritaria da includere nei programmi d’intervento da attuare a breve termine. Infatti, con la formulazione del primo Programma KliP (Klimaschutzprogramm) (1999–2009) e, successivamente, del secondo Programma KliP (2010-2020), vengono elaborati dei “pacchetti” di provvedimenti con obiettivi ben definiti, come per esempio la riduzione del 21%, a persona, dei gas di emissione e di gas propellenti rispetto ai valori rilevati nel 1990. Gli strumenti con i quali raggiungere tali obiettivi sono: la riduzione del fabbisogno energetico, l’introduzione di fonti di energia ecosostenibile, l’uso di materiali biologici nell’edilizia pubblica e privata a grande e piccola scala, ma soprattutto, gli interventi sulla mobilità, sulla gestione dei rifiuti e sulla protezione del paesaggio. Accanto ai Piani di Sviluppo, Il Programma SEP (Städtische Energieeffizienz-Programm), definisce le linee generali da seguire nella gestione della politica dei consumi energetici a lungo termine, ovvero fino alla fine del 2015. I risultati portano già nel 2011 ad un aumento della quota di energia rinnovabile del 10% del volume totale del consumo di energia. Tra gli incentivi ci sono quelli rivolti alla realizzazione di centrali elettriche, inceneritori per il riciclo di materie dalle quali ricavare energia, mentre un ruolo sempre più importante è dato dall’uso della geotermia, e dell’energia solare. La continuità programmatica culmina nella formulazione di un progetto unitario, SMART CITY WIEN, che riunisce ben dieci gruppi differenti di interessi, istituzioni pubbliche, enti privati, centri universitari di ricerca, ecc., attorno ad una visione a lunga scadenza: Smart Energy vision 2050. Al centro della tavola rotonda le tematiche: lo sviluppo della popolazione, l’ambiente, i metodi di gestione, l’economia, l’energia e la mobilità. Accanto a queste, sostenibilità, partecipazione, diversità, efficienza di risorse, sviluppo regionale integrato come pure sviluppo economico equilibrato sono gli elementi fondamentali per la preparazione delle decisioni future.
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Kovalenko, Eugene S., et Sergey N. Sharangovich. « Dynamical Model of Reconstruction and Amplification of Holograms in Photopolymer Materials ». Dans Holography. Washington, D.C. : Optica Publishing Group, 1996. http://dx.doi.org/10.1364/holography.1996.htua.5.

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Résumé :
Recently it has been shown the possibility of making and using of the photopolymer materials which are organic light-sensitivity for purposes of holographic optical memory [1,2]. The main advantages of these media are the high light sensitivity and possibility to writing of holograms with the high diffraction efficiency. The experimental investigations showed that the photopolymerization peculiarities and the photopolymer composition component concentrations are significant in the dynamics of the reconstruction processes of holographic gratings [1,2]. However up to now available dinamical models of this phenomena have been developed only for composite and photorefractive materials [3,4]. These models do not give full explanation of present experimental results of kinetics peculiarities of read out process in photopolymer materials.
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« issledovanie kharaktera endotelizatsii vnutrenney poverkhnosti samorasshiryayushchikhsya stentov iz nikelida titana s ionno-immersionnoy modifikatsiey poverkhnosti kremniem u eksperimentalnykh zhivotnykh posle implantatsii v dinamike ». Dans Perspektivnye materialy s ierarkhicheskoy strukturoy dlya novykh tekhnologiy i nadezhnykh konstruktsiy, Khimiya nefti i gaza. Tomsk State University, 2018. http://dx.doi.org/10.17223/9785946217408/169.

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