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Bronzini, Giuseppe. « La giurisprudenza della Corte di giustizia e la protezione ‘anticipata' dello stato di diritto. Il ruolo delle norme dei Trattati e della Carta dei diritti ». CITTADINANZA EUROPEA (LA), no 1 (juin 2022) : 57–80. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2022-001003.

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Résumé :
La Corte di giustizia ha saputo proteggere i principi dello stato di diritto di cui all'art. 2 TUE, in particolare quello dell'indipendenza e dell'autonomia della Magistratura, sulla base dell'applicazione dell'art. 47 della Carta dei diritti e dell'art. 19.2 del TUE. Il rispetto della rule of the law è diventato anche un presupposto per godere delle risorse dell'Unione da parte degli stati. Si è sviluppata una nuova fase del processo di integrazione fondata sulla convergenza sui valori fondamentali, che molto dipenderà dalla cooperazione e dal dialogo tra Corti nazionali e Corte del Lussemburgo.
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Mele, Antonio. « Cambio dinastico, onori e servizio. Il Grandato di Spagna a Napoli nei primi anni del Settecento ». SOCIETÀ E STORIA, no 137 (septembre 2012) : 515–60. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-137002.

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Résumé :
La morte senza eredi di Carlo II di Spagna e il conflitto successorio che ne conseguě imposero al Regno di Napoli ben due cambi dinastici nei primi sette anni del Set- tecento. Tanto Filippo di Borbone, quanto Carlo d'Austria, per ottenere l'appoggio dell'aristocrazia napoletana e per accreditarsi ai suoi occhi come il sovrano legittimo, fecero numerose concessioni della dignitÀ di "Grande di Spagna", ambitissima distinzione onorifica del vertice nobiliare spagnolo. Il saggio ricostruisce numero e destinatari di quelle effettuate tra il 1700 e il 1710, rilevandone il forte aumento rispetto al decennio precedente, e indaga il peso che l'ambizione della prestigiosa dignitÀ ebbe nelle scelte politiche dei maggiori feudatari. Inoltre, esso mette in luce le innovazioni che l'inedito e incerto contesto dinastico apportň sia ai circuiti di patronage capaci di propiziare l'acquisizione della grandeza, sia ai modelli identitari che ispiravano il dialogo tra le "nuove" corti sovrane e l'élite aristocratica.
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Tucci, Giuseppe. « La discriminazione contro il disabile : i rimedi giuridici ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 129 (mars 2011) : 1–28. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2011-129001.

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Résumé :
La discriminazione contro i disabili ha una storia particolare nella nostra esperienza giuridica, in quanto viene fatta oggetto di sanzioni solo molto tempo dopo che erano state eliminate le altre tradizionali forme di discriminazione, come, ad esempio, quella contro le donne. Anche le norme costituzionali, che rendevano certamente illegittime quelle discriminazioni (artt. 2, 3, 4, 32, 35, etc. Cost.), sono state lette in funzione della tutela del disabile solo negli anni '90 del secolo scorso, quando la nostra legislazione ordinaria č stata costretta ad adeguarsi al diritto europeo. Infatti, soltanto l'art. 16 della l. 12 marzo 1999, n. 68, ha abrogato la norma del t.u. sul pubblico impiego che prevedeva la «sana e robusta costituzione» come astratto e generale requisito di accesso al pubblico impiego medesimo, cosě come soltanto nel 2003, in attuazione di precise direttive europee, l'art. 15 st. lav. č stato riformato in modo da qualificare come illegittima la discriminazione contro il disabile nel rapporto di lavoro privato. Oggi la tutela del disabile si realizza a livelli multipli. Infatti, vi č una tutela di diritto interno, una tutela di diritto internazionale, in base alla Convenzione delle Nazioni Unite del 13 dicembre 2006, una tutela di diritto dell'Unione europea in senso stretto ed una tutela basata sulla Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Malgrado tale pluralismo delle fonti delle differenti discipline giuridiche, solo l'intervento delle diverse Corti, come la Corte costituzionale, quella di Lussemburgo e quella di Strasburgo, in costante dialogo tra loro, riesce a tutelare il disabile di fronte alle nuove forme di discriminazioni, come quelle razziali, che spesso hanno ad oggetto, in particolare nella nostra esperienza giuridica, disabili extracomunitari.
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Pegoraro, Lucio. « Ruolo della dottrina, comparazione e “legal tourism¨" ». Diálogos de saberes, no 43 (30 juin 2017) : 219–36. http://dx.doi.org/10.18041/0124-0021/dialogos.43.2015.2586.

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Résumé :
Muovendo dai risultati di un’ampia ricerca sull’uso della dottrina da parte delle corti di vertice (costituzionali e supreme), l’articolo denuncia i rischi generati dall’esportazione acritica delle soluzioni “nazionali” e dalla recezione delle stesse, non supportata da un’analisi del contesto in cui si calano. In particolare, si sofferma sulla prassi delle “relazioni nazionali” nei congressi e nell’accettazione supina dei loro risultati da parte di uditori non attrezzati con le categorie della comparazione. Segnala che la rinuncia alla comparazione (in particolare, la mancata considerazione per il milieu dell’ordinamento recettore) riverbera conseguenze anche sui formanti dinamici (legislazione e giurisprudenza). Evidenzia che, ciò nonostante, le corti citano spesso autori (come quelli statunitensi) che assegnano valenza universale a teorie “locali” o “regionali” del diritto costituzionale, contribuendo a un’uniformazione giuridica formale, che non sempre riesce a mascherare profonde fratture tra i formanti.
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Caianiello, Michele. « Processo penale e prescrizione nel quadro della giurisprudenza europea. Dialogo tra sistemi o conflitto identitario ? » Revista Brasileira de Direito Processual Penal 3, no 3 (14 octobre 2017) : 967. http://dx.doi.org/10.22197/rbdpp.v3i3.99.

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Precarietà e incertezza sembrano affliggere, nei tempi recenti, la prescrizione del reato, quando la si osservi da una prospettiva sovranazionale o comparata. Sullo sfondo, si pone il problema della tenuta del nostro sistema nel suo complesso, e persino della sua identità, come l’abbiamo concepita e tramandata di generazione in generazione. Con l’ordinanza n. 24 del 2017, la Corte costituzionale, sollevando una nuova questione pregiudiziale, mostra l’intento di non consumare una rottura del dialogo con l’ordinamento UE, limitandosi a paventare il rischio di ricorrere ai controlimiti, senza effettivamente porli in essere. Tuttavia, il provvedimento appare criticabile per alcuni argomenti utilizzati, e per la posizione assunta, che sembra lasciare poco spazio per specificazioni e aggiustamenti alla Corte di giustizia. La decisione, infatti, pur mostrando formalmente apertura a un confronto con la Corte di giustizia, tende a proporre in realtà una divisione tra mondi opposti e inconciliabili: di qua il diritto italiano, con la sua tradizione irrinunciabile; di là quello europeo, al quale formalmente si mostra deferenza (purché non si ingerisca in questioni vitali). Sembra il piano per una sorta di convivenza da separati, che certo ha il pregio di guadagnare tempo. Tuttavia, non si intravvede, nel ragionamento condotto, alcuna strada per raggiungere, o almeno per intraprendere il cammino verso una integrazione reale degli ordinamenti: è questo, in realtà, il nodo che, se non affrontato adesso, tenderà a riproporsi in successive occasioni.
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Bonfatti, Rossella. « Frammenti del corpo-voce : le poetesse improvvisatrici fra Sette e Ottocento ». ENTHYMEMA, no 28 (1 janvier 2022) : 92–105. http://dx.doi.org/10.54103/2037-2426/16026.

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Incandescenti e apodittici, i corpi delle improvvisatrici hanno rappresentato un fenomeno di spiccata intermedialità tra Sette e Ottocento, caricandosi di valori culturali estesi che sono stati valorizzati dalle recenti ricerche multidisciplinari. Ripensati come documenti viventi, come luoghi cioè di una performance che è messa in scena di sé nelle forme di un dialogo continuo con il pubblico, con la tradizione, con le convenzioni sociali, con i generi, quei corpi inviolati non hanno ancora smesso di parlare, di interrogarci nella loro atemporale eloquenza. Quest’intervento intende sondare alcuni aspetti del corpo-voce delle poetesse improvvisatrici attraverso fonti documentarie letterarie e iconografiche, partendo, in particolare, da alcuni celebri ritratti realizzati da Angelica Kauffmann per arrivare alla statuaria celebrativa e alla memoria trasmessa dalle cronache degli spettacoli, dalle recensioni, dagli egodocuments, al fine di mettere in luce la costruzione di un’identità pubblica dentro e fuori le scene.
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González Heras, Natalia. « Doni diplomatici : strumenti per il dialogo tra la Santa Sede e la Monarchia spagnola nel XVIII secolo ». CHEIRON, no 1 (janvier 2022) : 208–25. http://dx.doi.org/10.3280/che2020-010.

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Le relazioni tra la Santa Sede e la Monarchia spagnola nella seconda metà del XVIII secolo furono caratterizzate da una forte tensione. L'obiettivo principale di questo lavoro è analizzarne alcune testimonianze in determinati frangenti politici, a partire dallo studio della pratica del dono, che era parte del cerimoniale associato all'ingresso pubblico dei nunzi apostolici a Madrid. Osserveremo quattro ingressi - uno per il governo di Fernando VI (1746-1759) e tre per quello del successore, Carlo III (1759-1788) - che ci permetteranno di indagare ciò che sta dietro agli aspetti meramente materiali degli oggetti inviati dal Papa ai Re spagnoli e i membri della loro Corte nel corso del secolo.
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Amplatz, Alma, Tecla Cappellucci, Valentina Cosmi, Alessandra Dore, Elena Guidi, Andrea Luca, Nadia Maria Peron, Walter Roberto, Sabina Salvaneschi et Cristiano Scandurra. « Del corpo, del limite : riflessioni sull'omogenitorialità ». PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no 1 (juin 2022) : 175–88. http://dx.doi.org/10.3280/psp2022-001013.

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L'articolo descrive i temi che sono stati approfonditi da un gruppo di studio della SIPP su: "Sfumature in dialogo: identità di genere, tematiche LGBTQ+ e nuove configurazioni familiari" in un iniziale periodo di incontri. Gli argomenti non sono stati affrontati da una prospettiva clinica, ma la porta d'accesso è stata quella della ricerca psicoanalitica, con un'apertura alle molteplici sfumature dell'essere umano, e con la consapevolezza dell'importanza della disponibilità all'ascolto e della capacità di sospensione del giudizio, l'epoché nel senso husserliano. Il primo argomento di studio è stato: l'omogenitorialità. L'articolo descrive quanto tale tema non possa prescindere da una nuova considerazione del legame mente-corpo: il corpo è considerato nei diversi passaggi legati alla Procreazione Medicalmente Assistita o alla Gestazione per Altri, ma anche quando sono coinvolti, in modo reale o simbolico, i corpi di donatori, donatrici e gestanti. Con le nuove frontiere pro-creative si assiste alla diffrazione del processo di concepimento (scissione mente-corpo) e la filiazione che ne deriva si costituisce come una rappresentazione «bio-medica del legame tra parti del corpo e prodotti del corpo». Ma ci troviamo anche a fare i conti con le menti e con il pensiero di queste coppie che si scontrano con la legittimità che la società può offrire ai loro desideri, alle loro scelte di vita, che possono in alcuni casi entrare in conflitto anche con il mondo interno di ciascuno. Passando per una disamina storico-filosofica del concetto mente-corpo nonché di limite, si è giunti ad alcuni interrogativi attuali: le tecnologie di fecondazione assistita rappresentano un ulteriore passo per una scissione mente-corpo o una delle tante espressioni di un sano progresso umano? Dove va a finire nella visione classica dell'Edipo il corpo sessuato? Quanto i termini, materna e paterna, appaiono ancora oggi adeguati?
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Di Pietro, M. L., A. Mancini et A. G. Spagnolo. « La consulenza etica nella sterilità di coppia ». Medicina e Morale 51, no 6 (31 décembre 2002) : 1019–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.678.

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La consulenza alla coppia sterile non consiste solo negli aspetti tecnici di una diagnosi clinica, ma nell’attenzione alle persone nella loro totalità e relazionalità, in particolare alla loro richiesta di aiuto nel fronteggiare la sofferenza generata sia dal desiderio di un figlio, sia dagli insuccessi e delusioni che frequentemente costellano fino a quel momento la ricerca di una soluzione. Gli Autori, analizzando la letteratura scientifica in merito, rilevano una pressoché esclusiva attenzione all’aspetto psicologico della coppia, per lo più considerato separatamente dalla consulenza per la sterilità. Gli Autori si soffermano sulla consulenza alla coppia sterile nella prospettiva legislativa italiana sulla “procreazione medicalmente assistita”: la proposta di legge in questione si sofferma sull’efficacia e sulle modalità di esecuzione delle tecniche, sulla loro abortività, sui rischi per la donna e per l’embrione, ma pure sulle ricadute etiche e sui costi. La considerazione degli aspetti etici, seppur poco presente in letteratura, non può essere trascurata, essendo in queste procedure implicate la concezione di persona e di famiglia e le finalità riconosciute alla medicina. Non è un fatto eticamente neutro, né per la coppia né per il consulente, le cui convinzioni etiche in questa sede si fronteggiano. Accanto a tali considerazione gli Autori presentano la personale esperienza maturata presso l’Istituto di Bioetica dell’Università Cattolica del S. Cuore, tra il gennaio 2000 e il giugno 2002, su 25 coppie di età compresa tra i 30 e i 40 anni. Dallo studio emerge la delusione della coppia per un comportamento poco umano dei medici precedentemente consultati e la carenza dell’informazione sulle procedure. Il counselling condotto ha previsto una fase di racconto dal quale è emerso, tra l’altro, un’incompletezza nelle indagini mediche eseguite e una scarsa o erronea informazione da parte dello specialista sugli interventi post-diagnostici e una fase di dialogo tra il consulente eticista e la coppia. Gli Autori concludono che la risoluzione/gestione del desiderio di paternità e maternità della coppia non può prescindere, a motivo della sua complessità e peculiarità, dall’integrazione interdisciplinare di diverse e indispensabili competenze: quella del ginecologo, dell’andrologo, dell’esperto in biologia della riproduzione, dello psicologo e del bioeticista.
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DUQUE, Tiago, Esmael Alves de OLIVEIRA et Simone BECKER. « Agência e interseccionalidade em quadra : inquietações sobre escolas e diferenças em Mato Grosso do Sul ». INTERRITÓRIOS 6, no 10 (14 avril 2020) : 225. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i10.244904.

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RESUMO As inquietações aqui apresentadas foram suscitadas a partir de duas pesquisas em contextos e temporalidades distintas e que atravessam a trajetória dos autores no Mato Grosso do Sul. A primeira deu-se em decorrência dos diálogos travados por um dos autores com jovens efeminadas (gays, travestis, transexuais) na cidade de Corumbá-MS, na fronteira com a Bolívia. A segunda, foi resultado do diálogo de dois dos autores com jovens indígenas Kaiowá da Terra Indígena (TI) de Panambizinho, localizada a aproximadamente 20km de Dourados-MS, no distrito de Panambi. Por meio de uma perspectiva interdisciplinar, sustentada numa análise qualitativa, intenta-se refletir sobre os dilemas e possibilidades que cercam a relação entre minorias e a escola na contemporaneidade a partir de um ponto de vista interseccional. Como resultado, a compreensão de que se a escola continua em vários momentos a se produzir como um espaço de docilização de corpos e subjetividades, de outro, a constante capacidade de negociação e agenciamento dos sujeitos que a enredam.Escola. Marcadores sociais. Minorias. Agenciamentos. Agency and intersectionality in court: concerns about schools and differences in Mato Grosso do SulABSTRACT The concerns presented here were raised from two researches in different contexts and temporalities that cross the trajectory of the authors in Mato Grosso do Sul. The first occurred as a result of the dialogues carried out by one of the authors with effeminate young people (gays, transvestites), transsexuals) in the city of Corumbá-MS, on the border with Bolivia. The second was the result of the dialogue between two of the authors with young Kaiowá indigenous people from the Indigenous Land (TI) of Panambizinho, located approximately 20km from Dourados-MS, in the Panambi district. Through an interdisciplinary, sustained perspective in a qualitative analysis, we intend to reflect on the dilemmas and possibilities that surround the relationship between minorities and the school in contemporary times from an intersectional point of view. As a result, the understanding that if the school continues at various times to produce itself as a space for the docilization of bodies and subjectivities, on the other, the constant capacity for negotiation and agency of the subjects who enmesh it.School. Social markers. Minorities. Agency. Agencia e interseccionalidad en la corte: preocupaciones por las escuelas y diferencias en Mato Grosso do SulRESUMENLas inquietudes presentadas aquí han sido planteadas por dos investigaciones en diferentes contextos y temporalidades que cruzan la trayectoria de los autores en Mato Grosso do Sul, travestis, transexuales) en la ciudad de Corumbá-MS, en la frontera con Bolivia. El segundo fue el resultado del diálogo entre dos autores con el joven indígena Kaiowá de la Tierra Indígena (TI) de Panambizinho, ubicado a unos 20 km de Dourados-MS, en el distrito de Panambi. Mediante una perspectiva interdisciplinaria, respaldada por un análisis cualitativo, pretendemos reflexionar sobre los dilemas y las posibilidades que rodean la relación entre las minorías y la escuela en los tiempos contemporáneos desde un punto de vista interseccional. En consecuencia, el entendimiento de que si la escuela continúa produciéndose en varias ocasiones como un espacio para la docilización de cuerpos y subjetividades, por otro lado, la constante capacidad de negociación y agencia de los sujetos que la involucran.Escuela. Indicadores sociales. Minorías. Agencia. Agenzia e intersezionalità in tribunale: preoccupazioni per le scuole e differenze nel Mato Grosso do Sul SINTESE Le preoccupazioni qui presentate sono state sollevate da due ricerche in contesti e temporalità diversi che attraversano la traiettoria degli autori nel Mato Grosso do Sul. , travestiti, transessuali) nella città di Corumbá-MS, al confine con la Bolivia. Il secondo è stato il risultato del dialogo tra due autori con i giovani indigeni Kaiowá della Terra indigena (TI) di Panambizinho, situato a circa 20 km da Dourados-MS, nel distretto di Panambi. Attraverso una prospettiva interdisciplinare, supportata da un'analisi qualitativa, intendiamo riflettere sui dilemmi e sulle possibilità che circondano la relazione tra le minoranze e la scuola nei tempi contemporanei da un punto di vista intersezionale. Di conseguenza, la comprensione che se la scuola continua in varie occasioni a prodursi come spazio per la docilizzazione di corpi e soggettività, dall'altra la costante capacità di negoziazione e di agenzia delle materie che la coinvolgono.Cuola. Indicatori sociali. Minoranze. Agenzia.
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Bunn, Daniela, et Mariele Lúcia Tortelli. « A participação da língua italiana no Projeto Multidisciplinar PIBID/UFSC Línguas Estrangeiras/Adicionais : interação, cooperação e formação docente ». Revista Italiano UERJ 13, no 1 (17 octobre 2022) : 18. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2022.70752.

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RESUMO: Políticas públicas de formação de professores e incentivo à docência como o Programa Institucional de Bolsas de Iniciação à Docência (PIBID/MEC), que tem como objetivo antecipar o vínculo entre os futuros professores e a sala de aula, fazendo uma articulação entre a educação superior e as escolas estaduais e municipais, não contemplam línguas adicionais como o italiano, o francês e o alemão. Tendo em vista essa lacuna, num esforço de resistência e união, professores do Departamento de Metodologia do Ensino e do Departamento de Língua e Literatura Estrangeira, da Universidade Federal de Santa Catarina, refletiram sobre a possibilidade de um subprojeto multidisciplinar que apoiasse essas línguas não contempladas no programa. O objetivo principal deste relato é expor como a experiência da interação entre professores universitários dos cursos de italiano, espanhol, inglês e francês; professores de espanhol e inglês da rede pública de educação de Santa Catarina e graduandos dos cursos de italiano, espanhol, inglês e francês têm criado um espaço de res(ex)istência nas discussões sobre o fazer docente e o ensino de língua-cultura na escola (MENDES, 2004; 2008; 2010; 2015). Como essa equipe e essa experiência multidisciplinar podem contribuir no processo de formação de professores em contexto remoto de ensino e como podemos fomentar o diálogo entre as línguas estrangeiras em nossas universidades são algumas questões norteadoras. É objetivo ainda apresentar o desenvolvimento do projeto durante a pandemia e sua contribuição para a formação dos alunos do curso de licenciatura, especialmente do curso de Italiano. Pela análise de material empírico e teórico estudado ao longo do projeto, procurou-se levantar algumas perspectivas tendo em vista que, de pequenas iniciativas como essas, como a proposta multidisciplinar, o empenho coletivo de professores de LE, a procura por uma bolsa alternativa à da Capes e o interesse e empenho da aluna bolsista, a área do italiano pôde acessar espaços mais democráticos dentro da Universidade e da escola.Palavras-chave: Ensino. Aprendizagem. Língua. Italiano. Pibid Multidisciplinar. ABSTRACT: Politiche pubbliche per la formazione degli insegnanti e incentivi come il Programma Istituzionale per le Borse di Iniziazione all'Insegnamento (PIBID/MEC), che mirano ad anticipare il legame tra i futuri insegnanti e l'aula, creare un collegamento tra l'istruzione superiore e le scuole statali e comunali, non include lingue aggiuntive come l'italiano, il francese e il tedesco. In considerazione di questa lacuna, in uno sforzo di resistenza e di unione, professori del Dipartimento di Metodologia Didattica e il Dipartimento di Lingua Straniera e Letteratura dell'Università Federal de Santa Catarina hanno riflettuto sulla possibilità di un sottoprogetto multidisciplinare che supportasse queste lingue non incluse nel Programma. L'obiettivo principale di questa presentazione è quello di esporre come l'esperienza dell'interazione tra docenti universitari di corsi di italiano, spagnolo, inglese e francese; insegnanti di spagnolo e inglese della rete di istruzione pubblica e laureandi di corsi di italiano, spagnolo e inglese hanno creato uno spazio di resistenza nelle discussioni sulla didattica e l'insegnamento della lingua-cultura a scuola (MENDES, 2004; 2008; 2010; 2015). Come questo team e questa esperienza multidisciplinare possono contribuire al processo di formazione degli insegnanti in un contesto di insegnamento remoto e come possiamo promuovere il dialogo tra le lingue straniere nelle nostre università sono alcune questioni guida. Si propone anche di presentare lo sviluppo del progetto durante la pandemia e il suo contributo alla formazione degli studenti del corso di laurea, in particolare il corso di italiano. L'analisi del materiale empirico e teorico ci ha aitutato ad elevare alcune prospettive in vista di piccole iniziative come la proposta multidisciplinare, l'impegno collettivo degli insegnanti di LE, la ricerca di una borsa di studio alternativa e l'impegno della studente, così l'italiano ha potuto accedere a spazi più democratici all'interno dell'Università e della scuola.Parole chiave: Insegnamento. Apprendimento. Lingua. Italiano. Pibid Multidisciplinare. ABSTRACT: Public policies for teacher training and incentive to teaching such as the Institutional Program for Teaching Initiation Scholarships (PIBID/MEC), which aims to anticipate the link between future teachers and the classroom, making a link between higher education and state and municipal schools, does not include additional languages such as Italian, French and German. In view of this gap, in an effort of resistance and union, professors from the Department of Teaching Methodology and the Department of Foreign Language and Literature of the Universidade Federal de Santa Catarina reflected on the possibility of a multidisciplinary subproject that would support these languages not included in the program. The main objective of this presentation is to expose how the experience of the interaction between university professors of Italian, Spanish, English and French courses; teachers of Spanish and English of the public education and undergraduates of Italian courses, Spanish and English have created a space of res(ex)istência in the discussions on the teaching and language-culture teaching at school (MENDES, 2004; 2008; 2010; 2015). How this team and this multidisciplinary experience can contribute to the teacher training process in a remote teaching context and how we can foster dialogue between foreign languages in our universities are some guiding issues. It also aims to present the development of the project during the pandemic and its contribution to the training of students of the undergraduate course, especially the Italian course. The analysis of empirical and theoretical material, also in view of the formal documents of Santa Catarina, sought to raise some perspectives with a view to small initiatives such as the multidisciplinary proposal, the collective commitment of LE teachers, the search for an alternative scholarship t and the interest and commitment of the scholarship student, the Italian area was able to access more democratic spaces within the University and the school.Keywords: Teaching. Learning. Language. Italian. Multidisciplinary Pibid.
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Sperti, Angioletta. « Libertà, eguaglianza, dialogo tra le corti ». Cultura e diritti, no 4 (2015). http://dx.doi.org/10.12871/978886741516813.

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RECCHIONE, SANDRA. « Dal dialogo tra le Corti alla resa dei conti ». Archivio penale, no 3 (2016). http://dx.doi.org/10.12871/97888674161104.

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Azzena, Luisa Iria Maria. « Dialogo tra Corti intorno al diritto di proprietà ». Revista Brasileira de Estudos Políticos, no 120 (juin 2020). http://dx.doi.org/10.9732/p.0034-7191.2020v120p319.

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Salgado, Eneida Desiree, et Carolina Alves das Chagas. « Il controllo giurisdizionale di costituzionalità delle riforme costituzionali in Brasile : modello attuale e la Proposta di Emendamento n. 33 alla Costituzione ». A&C - Revista de Direito Administrativo & ; Constitucional 16, no 65 (15 janvier 2017). http://dx.doi.org/10.21056/aec.v16i65.265.

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I valori legali e politici delle Costituzioni, specialmente nel secolo 20, distaccano questioni sulla possibilità di creazione e modificazione del testo costituzionale e sul ruolo dei rami politici nella sua protezione. In Brasile, il controllo di costituzionalità delle riforme ha messo messo in discussione questo tema. La riforma della Costituzione in Brasile succede ordinariamente con il processo di emendamento. Questo processo è garantito costituzionalmente per limiti formali, materiali e circostanziali. Conseguentemente la dottrina e la giurisprudenza riconoscono automaticamente la possibilità del controllo di costituzionalità di queste riforme. Un ramo no-democratico può rifiutare la decisione di una ampia maggioranza dei rappresentanti politici che ha aprovato l’emendamento. Questa situazione crea controversie sulla legittimità di questo ruolo della Suprema Corte brasiliana. Contro il “super-potere” del ramo giudiziale, la Proposta di Emendamento Costituzionale n. 33 propone alterazione nel processo di controllo di costituzionalità degli emendamenti, stabilendo il dialogo tra il Potere Giudiziale, il Potere Legislativo e la populazione, e ripensando le frontiere tra costituzionalismo e democrazia.
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« Il trascorrere del tempo nel diritto penale : la prescrizione del reato tra le criticità della disciplina e il difficile dialogo tra CGUE e Corte costituzionale ». Archivio penale, 2018. http://dx.doi.org/10.12871/978883318026710.

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Casini, Marina. « L’insegnamento di “Bioetica e Diritti umani” nei corsi di laurea delle professioni sanitarie ». Medicina e Morale 60, no 6 (30 décembre 2011). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2011.150.

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Il contributo considera le ragioni per le quali l’insegnamento “Bioetica e Diritti umani” ben si colloca nei corsi di laurea delle professioni sanitarie. Accanto alle tre prospettive (integrazione, unificazione, chiarificazione) che accomunano la bioetica e i diritti dell’uomo nel campo della medicina, vi sono anche le note vicende storiche del secondo dopoguerra a mostrare quanto bioetica, diritti umani e medicina siano in stretto collegamento. Inoltre, l’A. mette in evidenza come, nel corso degli anni, il dialogo tra bioetica e diritti umani sia diventato sempre più intenso, coinvolgendo sempre di più la medicina e gli operatori sanitari. Di qui la necessità di affrontare la nuova “emergenza antropologica” e di offrire agli studenti la possibilità di maturare una propria capacità di confronto critico, coerenza argomentativa, interesse per la ricerca e l’approfondimento. ---------- This article shows the reasons why teaching “Bioethics and Human Rights” fits well within degree courses for Health Care professions. Bioethics and human rights have in common three perspectives (integration, unification, clarification) in the medical arena. The years after the Second World War showed how bioethics, human rights and medicine are closely related. Besides, the Author highlights how, as years went by, the relationship between human rights and bioethics grew closer and closer and increasingly involved medicine and health care practitioners. Therefore, it is necessary to face a new “anthropological emergency” and to give students the opportunity to develop their critical thinking and logical argumentation abilities as well as their interest in academic research.
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Dota, Michela. « «NON SONO AVVEZZO A PREZZOLARE, MI DICA L’ULTIMO PREZZO». LA NEGOZIAZIONE NEI DIALOGHI DI COMPRAVENDITA IN ITALIANO L1/L2/LS TRA XVII E XX SECOLO ». Italiano LinguaDue 14, no 2 (17 janvier 2023). http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19632.

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Per la situazione comunicativa della compravendita al dettaglio, in alcune linguo-culture è tuttora ammesso, se non proprio auspicabile, l’evento comunicativo della negoziazione del prezzo. Lo stesso evento, nella linguo-cultura italiana odierna, potrebbe apparire inopportuno e non essere incentivato; lo conferma il fatto che difficilmente la negoziazione del prezzo è inclusa nei sillabi dei corsi di italiano L2/LS: tendenzialmente non compare nei dialoghi ideati per gli attuali apprendenti di italiano. Eppure, come mostrano i numerosi manuali di conversazione e grammatiche bilingui o trilingui raccolti per questa indagine, in passato l’evento comunicativo della negoziazione del prezzo era rappresentato nei dialoghi, a partire almeno dal XVI secolo e sino al primo Novecento. Sulla base del corpus di testi menzionato, la presente ricerca illustra come poteva articolarsi l’evento comunicativo della negoziazione del prezzo, ripercorrendo le mosse comunicative e gli atti linguistici ammessi e la loro evoluzione in diacronia; sono altresì considerati i molteplici fattori che possono averne condizionato la rappresentazione (come i destinatari delle opere e le diverse lingue madri tematizzate) e la sua progressiva regressione. “I am not able to bargain. Tell me the last price”. Bargaining in Italian language between the 17th and 20th centuries Due to the communicative situation of retail buying and selling, in some languages and cultures, the communicative event of bargaining is still admitted, if not actually desirable. The same event, in today's Italian language, might appear inappropriate and not be encouraged; this is confirmed by the fact that bargaining is hardly included in the syllabi of Italian L2/LS courses: it does not tend to appear in dialogues designed for today's learners of Italian. Yet, as the numerous bilingual or trilingual conversation manuals and grammars collected for this investigation show, in the past, the communicative event of bargaining was represented in dialogues, starting at least from the 16th century until the early 20th century. Based on the corpus of texts mentioned, the present research illustrates how the communicative event of bargaining could be articulated, tracing the communicative moves and linguistic acts admitted and their evolution in diachrony; the multiple factors that may have conditioned its representation (such as the addressees of the works and the different mother tongues thematised) and its progressive regression are also considered.
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Rugge, Giacomo, et Valentina Volpe. « La Corte Oltre Lo Specchio - Un Dialogo Tra Giudici Constituzionali con Sabino Cassese e Daria de Pretis (The Court Through the Looking-Glass - A Dialogue between Constitutional Justices : An Interview with Sabino Cassese and Daria de Pretis) ». SSRN Electronic Journal, 2016. http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.2772480.

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