Littérature scientifique sur le sujet « Design per la sanità »

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Articles de revues sur le sujet "Design per la sanità"

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Bocciardi, Letizia. « PNRR e sanità : la social innovation per una sanità sostenibile ». PROJECT MANAGER (IL), no 51 (août 2022) : 34–37. http://dx.doi.org/10.3280/pm2022-051007.

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Quintaliani, Giuseppe, Maria Luisa Standoli et Carlo Giammarioli. « Qualità e Sostenibilità in Sanità ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no 1 (3 octobre 2014) : 75–77. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.866.

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Résumé :
Ci sono diverse interpretazioni sulla qualità del nostro SSN: per alcuni è al secondo posto in Europa, mentre per altri finiamo al 21° posto in classifica. Questo per l’utilizzo di diversi indicatori, di cui la maggior parte è basata sul costo e non sulla qualità clinica. Per la sopravvivenza del nostro SSN, anche in considerazione del cambiamento demografico della popolazione, formata da anziani e malati cronici, è necessario sviluppare e utilizzare indicatori di processo clinici dettati dalle varie società scientifiche, abbandonando la SDO come sistema di valutazione della qualità clinica: l’abbattimento del costo, se non accompagnato all’efficacia clinica, non può essere considerato un risultato. In questo processo, di grande aiuto possono essere i flussi informatici, i cosiddetti big data, attraverso l’incrocio tra i vari database. Il SSN si salverà se ridurrà davvero le spese, basando le scelte sulla clinica e sull’appropriatezza diagnostica. (Clinical_Management)
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Mengoni, Alessandro, Anna Maria Murante, Sabina Nuti et Paolo Tedeschi. « Segmentazione e marketing per la sanitÀ pubblica ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 1 (mars 2010) : 119–39. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-001009.

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Résumé :
In linea con le nuove strategie di intervento dei sistemi sanitari pubblici, orientate verso un approccio proattivo in grado di fornire servizi differenziati in base ai bisogni, lo studio propone un tentativo di segmentazione dell'utenza dei servizi distrettuali. Nella prima parte vengono presentate le motivazioni alla base della ricerca, la review della letteratura internazionale ed il contesto oggetto di analisi. Da un'indagine su 3461 utilizzatori, vengono successivamente individuati - tramite l'analisi fattoriale e l'analisi cluster - 4 segmenti: i "modesti", i "coscienti e sostenuti" gli "esperti" e gli "evoluti". Le caratteristiche dei segmenti vengono infine commentate, con l'esposizione delle possibili implicazioni gestionali.
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Origo, Lorena. « L’Organizzazione Mondiale della Sanità per un’odontoiatria di comunità ». Dental Cadmos 89, no 02 (février 2021) : 88. http://dx.doi.org/10.19256/d.cadmos.02.2021.02.

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Gallucci, M. « Forum Sanità Futura : Un'esperienza formativa per lo spirito ». Rivista di Neuroradiologia 17, no 5 (octobre 2004) : 716–18. http://dx.doi.org/10.1177/197140090401700516.

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Refolo, Pietro, Dario Sacchini, Filippo Rumi, Americo Cicchetti et Antonio G. Spagnolo. « “Farmaci insostenibili” e giustizia intergenerazionale in Sanità ». Medicina e Morale 68, no 4 (20 décembre 2019) : 411–22. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2019.596.

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Résumé :
Una ripresa secondo una dimensione pubblica del dibattito sulla giustizia distributiva in Sanità si è verificata in tempi recenti con l’introduzione dei nuovi farmaci antivirali ad azione diretta per il trattamento dei pazienti affetti da epatite C, estremamente efficaci nel curare la patologia ma dai costi esorbitanti. Obiettivo del presente contributo è di fornire un breve approfondimento sul tema dei c.d. “farmaci insostenibili”, esaminato sotto un particolare modello di giustizia distributiva, ossia l’egualitarismo, e secondo la prospettiva intergenerazionale. La conclusione è che ad oggi i sistemi sanitari stanno affrontando il problema della sostenibilità attraverso l’ottimizzazione della spesa farmaceutica, ma non sembrano ancora ben equipaggiati per affrontare l’eventualità di una divaricazione inaggirabile tra domanda e offerta di questa tipologia di farmaci. Quest’ultima va affrontata in riferimento all’idea di giustizia distributiva che ha una società, e più specificatamente, alla quantità di risorse che una società è disposta a pagare per la cura di un suo membro. Da ultimo, in termini di giustizia distributiva, l’idea – spesso supportata dalle analisi di farmacoeconomia – che sia giustificabile spendere una cifra molto elevata oggi per ricavare risparmi nel lungo periodo non è di per sé coerente con le principali teorie della giustizia, e necessita di argomenti a sostegno estrinseci ai loro presupposti teorici.
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Conigliani, C., A. Tancredi et A. Manca. « Il metodo bayesiano per le analisi decisionali in sanità ». PharmacoEconomics Italian Research Articles 12, no 1 (mars 2010) : 1–4. http://dx.doi.org/10.1007/bf03320525.

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Spagnolo, Antonio G., et Elio Sgreccia. « L’insegnamento di bioetica nei Diplomi Universitari della sanità ». Medicina e Morale 47, no 6 (31 décembre 1998) : 1121–40. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.814.

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Résumé :
Lo spostamento nell’ambito universitario del luogo di formazione di molte figure professionali dell’area sanitaria, mediante l’istituzione di specifici corsi di Diploma Universitario (DU), ha richiesto anche un livello universitario di formazione bioetica. Gli obiettivi, contenuti nelle tabelle ministeriali, sono quelli di permettere agli allievi di acquisire durante il corso la capacità di valutare i propri comportamenti, di conoscere i principi bioetici generali e quelli specifici che costituiscono le basi del consenso informato e delle valutazioni di pertinenza dei Comitati di bioetica, di approfondire le tematiche etico-deontologiche nella cura e nell’assistenza delle persone. L’articolo, che costituisce uno dei capitoli di un “manuale di bioetica” specificamente rivolto agli allievi e ai docenti dei DU, intende fare il punto sul problema dell’insegnamento della bioetica, considerando alcuni aspetti. Innanzitutto, la collocazione più opportuna della disciplina nell’ambito dei corsi integrati. Gli autori, presentando l’esperienza della Facoltà di Medicina chirurgia dell’Università Cattolica del S. Cuore e tenendo conto anche delle indicazioni in materia del Comitato Nazionale per la Bioetica, propongono l’inserimento della bioetica sin dal primo anno di corso e non solo all’ultimo come previsto dalle tabelle ministeriali. Circa gli obiettivi che gli allievi dovrebbero raggiungere, viene sottolineata la necessità di far sviluppare una maggiore consapevolezza e un’adeguata capacità di analisi razionale dei dilemmi morali nella professione, preparando lo studente ad accettare le responsabilità derivanti dal suo ruolo di operatore sanitario sia come singolo che come membro di una équipe. Metodologicamente, viene proposto di programmare un modulo di insegnamento in parte integrato ad altre materie per far cogliere l’aspetto pratico della bioetica, in parte distinto per comprende il nucleo teoretico che ci deve essere dietro ad ogni decisione etica. Infine, viene proposta la formazione di una specifica figura di docente di bioetica, per la quale andrebbe previsto e strutturato un corrispondente itinerario formativo risultante il più possibile da una integrazione di competenze disciplinari diverse.
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Arynda, Wiena, et Rosmida M Marbun. « Improving The Knowledge Of Primary School Children On Fourth Grade Stundents About Vegetables And Fruits And Attraction Of Puzzle Media In SDN Mekarjaya I ». SANITAS : Jurnal Teknologi dan Seni Kesehatan 8, no 2 (1 décembre 2017) : 134–45. http://dx.doi.org/10.36525/sanitas.2017.19.

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Résumé :
In Indonesia, 93.5% of the population aged ≥10 years still consume less fruits and vegetables 5 servings per day for 7 days a week (RISKESDAS, 2013). The preliminary study conducted at SDN Mekarjaya I shows that the level of knowledge of school children about vegetables and fruits by 60% is still low and 93.3% of vegetable and fruit consumption is still lacking. In addition, SDN Mekarjaya I has never been used as a place of prior research. Therefore, it is necessary to conduct research on the knowledge of fruit vegetables in the fourth grade students of SDN Mekarjaya I. One of them is by doing counseling with the media of puzzle game. This research was conducted to know the increase of knowledge about vegetables and fruits before and after given counseling with puzzle game media in fourth grade students of SDN Mekarjaya I. This research was conducted by Pre-exsperiment method using "One group pretest and posttest" research design. Sampling by purposive sampling is 66 people. The statistical test used is paired sample t-test. Based on the results of the analysis shows that there is a significant difference of knowledge where p-value 0.000 or p <0,05 means there is a meaningful difference between before and after given counseling with puzzle game media.This puzzle game media can be developed by the teachers as a medium of learning in the classroom so that students are more motivated in following the learning process and make students do not feel bored
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Condò, Franco. « Presentazione ». Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S4 (mars 2002) : 7–8. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000435.

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Résumé :
Accolgo con favore l'iniziativa del Centro Studi e Ricerche della ASL Roma E di realizzare un'edizione italiana del rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità sulla salute mentale delle popolazioni indigene nel mondo.Questa pubblicazione, ottimamente curata dal dr. Pompeo Martelli, è motivo d'orgoglio per la nostra Azienda impegnata nel miglioramento continuo della qualità dei servizi sanitari e delle prestazioni offerte alla cittadinanza per la promozione della salute, la prevenzione, la cura e la riabilitazione.Gli operatori della salute pubblica del nostro paese si confrontano sempre più spesso con cittadini provenienti da altre culture.Le regole per l'assistenza sanitaria agli immigrati indirizzate dal Ministero della Salute agli operatori del SSN e ai cittadini che provengono da paesi non appartenenti all'Unione Europea e le “Linee guida per l'assistenza sanitaria agli stranieri” pubblicate dall'Assessorato alla Sanità della Regione Lazio pur caratterizzandosi come iniziative molto avanzate nel panorama normativo europeo hanno altresì bisogno di un valido e collaudato modello di servizio sanitario “culturalmente sensibile”, obiettivo questo che la nostra Azienda si è impegnata a percorrere considerando che lo sviluppo di nuove procedure di accesso per utenti stranieri conduce a cambiamenti significativi nell'attuale organizzazione dei servizi.
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Thèses sur le sujet "Design per la sanità"

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Pennetta, Renato. « Gli Uffici per le Relazioni con il Pubblico delle Aziende Sanitarie : progettare servizi di gestione e comunicazione nella Pubblica Amministrazione ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25690/.

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Résumé :
La pubblica amministrazione italiana è molto variegata, Governata da principi costituzionali e dal lavoro dei ministeri, è caratterizzata da molti enti dalle diverse dimensioni e competenze che spesso vanno a sovrapporsi o ad entrare in contrasto, con ripercussioni variegate sui cittadini. A causa della situazione sanitaria attuale, ho deciso di approfondire lo studio sulla Pubblica Amministrazione concentrandomi sulle Aziende Sanitarie e sui loro Uffici per le Relazioni con il Pubblico. L’elaborato si articola in quattro capitoli a cui sono aggiunti introduzione e conclusione. Nell’introduzione sono riassunti i principi, anche costituzionali, che governano la Pubblica Amministrazione, gli enti che ne fanno parte, la transizione digitale che essi stanno vivendo e le basi teoriche di questo elaborato. Nel primo capitolo sono esposte le caratteristiche degli URP, tra personale, funzioni e avviamento di un ufficio di questo tipo all’interno di un ente, in particolare delle Aziende Sanitarie. Nel secondo capitolo è approfondita la comunicazione online e alcune su tecniche, considerando il ruolo che essa ha assunto sia a causa del periodo storico-sociale sia per la situazione pandemica. Il terzo capitolo riguarda l’analisi di interviste condotte con il personale di URP di tutta Italia e le conseguenti considerazioni in merito alle modalità, all’organizzazione del lavoro e alle criticità che incontrano. L’approfondimento continua nel quarto capitolo, che vede la collaborazione diretta con l’ASL di Taranto nell’ambito di un progetto programmatico di riorganizzazione funzionale della struttura di comunicazione dell’ASL di Taranto e nell’analisi di un servizio di recente introduzione rivolto ai pazienti e ai loro familiari. Infine, la conclusione riassume le considerazioni fatte nei capitoli precedenti, aggiungendo degli spunti utili a diffondere una cultura innovativa in merito alla comunicazione istituzionale e alla replicazione di servizi utili ai cittadini.
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Trebbi, Eleonora. « Progetto per la scuola di Design ai Prati di Caprara ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23226/.

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Résumé :
Riqualificare gli spazi dimenticati della periferia bolognese significa confrontarsi con problematiche cittadine fino ad ora mai affrontate.L’area militare di Santa Viola rappresenta in pieno questa situazione e racchiude al suo interno un contesto completamente distaccato dal resto del quartiere, cristallizzato nel tempo a causa del suo muro di recinzione; intervenire in un contesto così distaccato dal contesto rappresenta una sfida per chiunque ci si voglia avvicinare. Le recenti proteste contro il disboscamento dell’area ovest dei Prati di Caprara e l’urbanizzazione intensiva di quest’ultima hanno fornito spunti importanti su quale fosse la strada migliore da perseguire. Il progetto propone la realizzazione di un nuovo complesso pubblico che diventi portavoce della relazione, al giorno d’oggi frammentato, fra centro abitato e le aree verdi che lo circondano, e lo fa attraverso una rete di percorsi ciclopedonali semplici, in stretta connessione con i nuovi sistemi di mobilità pubblica, in particolare la tramvia e la stazione ferroviaria previsti dal PUMS di Bologna. Col fine di portare nuova linfa vitale al quartiere, l’area diventerà un nuovo polmone verde fruibile dalla cittadinanza, ospitando al suo interno la nuova scuola di Design ed il museo della memoria per la strage del 2 agosto. Il grande spazio di carattere pubblico genera un corridoio verde che parte del parco fluviale e giunge in prossimità di Porta San Felice, congiungendo sia idealmente che fisicamente il nuovo polo attrattore del quartiere a quelli già presenti in zona: la fondazione MAST e l’Opificio Golinelli.Insieme collaborano per restituire una nuova immagine al quartiere Santa Viola, culturalmente attiva e strattamente connessa alla città storica.
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Donati, Dina, et Dina Donati. « progettare formazione e-learning in sanità ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Résumé :
Abstract Tra il passato e il presente con l’emergenza Covid, una presentazione di progetti e risultati, di come si muove la macchina istituzionale verso il mondo digitale, con le esperienze di e-learning fatte nell’AUSL di Bologna, che invitano all’ottimismo per la formazione in futuro della Sanità e della PA. In questo ambito il Blended learning e la Formazione totalmente e-lerning sono gli strumenti più idonei a traghettare la formazione tradizionale in presenza. La trasformazione digitale nella nuova PA – il Syllabus - Conoscere le tecnologie emergenti per la trasformazione digitale Le attività di formazione e-learning con SELF_PA/MOODLE Regione Emilia-Romagna La creazione di strumenti per l’e-learning con la Community di Self: • la lezione condizionale, presentazione di una simulazione con gamification; • le risorse di H5P in particolare “BRANCHIN SCENARIO” per l’interattività, obiettivo futuro di espansione nella formazione in Sanità La Fad può e deve riguardare l’educazione continua in Sanità, poiché ne è risorsa. Questa tesi nasce con l’intento di raccogliere, mettere a confronto e comunicare linee progettuali degli interventi formativi; gli oggetti della formazione che possono o non possono essere ricompresi in una FAD che permetta un apprendimento significativo; i metodi migliori da inserire in un contesto più grande di una formazione in cui l’assenza di vincoli di spazio e di tempo permette di rendere concreto il modello della formazione permanente o continua sempre più valida e innovativa. La possibilità è venuta dalla possibilità di sperimentare nuovi oggetti (attività) di Self (H5P principalmente), nuovi strumenti pensati per rendere fruibili e gradevoli gli apprendimenti da sottoporre ai discenti: la nuova release di Moodle è stata una grande occasione per sperimentare e sperimentarsi anche grazie alla risorsa della Community. Dina Donati
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SCOTTI, LORENZA. « Metodi statistici per la valutazione economica in sanità : analisi costo-efficacia per la valutazione dell'incremento di aderenza ai trattamenti per patologie croniche ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2012. http://hdl.handle.net/10281/29855.

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Résumé :
Introduzione: Nell’ultimo decennio il Servizio Sanitario Nazionale ha subito numerosi cambiamenti principalmente a causa della riduzione delle risorse economiche disponibili. Si è però contemporaneamente assistito ad un incremento della spesa sanitaria dovuto alla crescente e continua introduzione di tecnologie in campo sanitario. È quindi necessario condurre appropriate analisi, quali le analisi costo-efficacia, che valutano congiuntamente costi ed efficacia legati al’introduzione di una nuova tecnologia sanitaria al fine di fornire importanti informazioni ai decisori in campo sanitario che possono influenzare l’allocazione delle scarse risorse a disposizione. Un campo d’interesse per la valutazione economica in campo sanitario può essere l’analisi costo-efficacia dell’incremento di aderenza alle terapie per il trattamento delle patologie croniche nella pratica clinica corrente. Infatti, affinchè queste terapie siano efficaci devono essere assunte con continuità e per un consistente periodo di tempo. I risultati ottenuti negli studi clinici circa la loro efficacia non sempre sono evidenziati anche dagli studi osservazionali in quanto nella pratica clinica si osserva una scarsa aderenza dei pazienti alla terapia. Sarebbe quindi necessario attivare degli interventi volti a incrementare l’aderenza al trattamento al fine di massimizzare l’efficacia dei farmaci. Per questo tipo di analisi, gli usuali metodi utilizzati per l’analisi costo-efficacia, quali i modelli markoviani, non sono particolarmente adatti in quanto questi generalmente utilizzano dati provenienti dalla letteratura scientifica e in particolare da studi clinici controllati e randomizzati che a causa delle loro caratteristiche non sono in grado di descrivere la pratica clinica corrente. L’obiettivo principale di questo lavoro è quello di identificare l’approccio per effettuare analisi costo-efficacia nel contesto degli studi osservazionali unendo le potenzialità di questi studi, largamente utilizzati in farmaco epidemiologia per indagare l’efficacia del trattamento farmacologico nel prevenire alcuni eventi di interesse, con l’analisi economica per mettere in relazione i costi legati alla storia farmacologica dei pazienti con l’efficacia della terapia stessa. L’approccio individuato è stato applicato alla valutazione dell’effetto dell’aumento di aderenza alle terapie croniche utilizzate nella prevenzione primaria di differenti patologie quali quelle cardiovascolari e le fratture osteoporotiche utilizzando i dati provenienti dai database amministrativi della regione Lombardia. Metodi: Dai database amministrativi della regione Lombardia sono state selezionate tre coorti di pazienti che avevano ricevuto almeno una prescrizione di statine (coorte 1), antipertensivi (coorte 2) o bifosfonati (coorte 3) in un determinato periodo di reclutamento. Successivamente a queste coorti sono stati applicati alcuni criteri di esclusione per assicurare l’inclusione dei soli utilizzatori incidenti del farmaco in prevenzione primaria, che avessero almeno un anno di follow-up e che fossero utilizzatori continui del farmaco. I pazienti hanno accumulato anni-persona di follow-up dalla data della prima prescrizione fino al più precoce dei seguenti eventi: i) evento di interesse (ischemia miocardica acuta per la prima coorte, evento cardiovascolare per la seconda e frattura osteoporotica per la terza, identificate nel database delle schede di dimissione ospedaliera, ii) morte o migrazione iii) termine del follow-up. Per ogni paziente, l’aderenza al trattamento è stata valutata tramite la Proportion of Days Covered (PDC), ovvero la percentuale di giorni di follow-up coperta dal trattamento. Per ogni coorte, è stato implementato un modello di regressione di Cox per valutare la relazione tra aderenza al trattamento (inclusa come covariata tempo-dipendente) e insorgenza dell’evento d’interesse. Le stime ottenute sono state aggiustate per età, genere, indice di comorbosità di Charlson, e cotrattamenti ricevuti durante il follow-up. Per ogni paziente, è stato calcolato il costo totale del trattamento come somma della spesa relativa ad ogni prescrizione del farmaco d’interesse, ricevuta durante il follow-up. Il costo individuale per giorno di trattamento è stato ottenuto dividendo la spesa totale per il numero di giorni coperti dal trattamento. Per ognuna delle coorti sono stai creati alcuni scenari in cui l’aderenza media al trattamento viene incrementata. In ogni scenario, per ogni paziente è stato generato un nuovo livello di PDC, sommando al valore osservato nella coorte originale (baseline) un valore di incremento, estratto da una variabile casuale normale. Per ogni scenario è stata valutata la spesa farmaceutica e una misura d’efficacia rappresentata per le prime due coorti dagli eventi evitati e nella terza coorte dal tempo atteso libero da malattia grazie all’aumento di aderenza alla terapia. L’indicatore utilizzato per valutare se l’incremento dell’aderenza al trattamento è costo efficace è l’Incremental Cost-Effectiveness Ratio (ICER) ovvero il rapporto tra la differenza dei costi medi annuali e la differenza tra gli eventi evitati o il tempo atteso libero da malattia osservati al baseline e in ogni scenario. Risultati: Nella prima coorte sono stati inclusi 84,262 utilizzatori incidenti di statine che hanno accumulato 358,798 anni persona di follow-up (in media 4.3 anni per paziente) di cui il 45% era coperto dal trattamento. La coorte ha generato 1,397 eventi di ischemia miocardica acuta,con un tasso di incidenza di 39 casi ogni 10,000 anni persona a rischio. Per questa coorte, l’ICER varia tra 243 mila euro (95% IC: 230 - 259 mila euro) nello scenario in cui l’aderenza media è pari al 50% e 413 mila euro (95% IC: 391 – 439 mila euro) ogni 10,000 anni persona nello scenario in cui l’aderenza media è pari al 90% per evitare un evento di IMA ogni 10,000 anni persona grazie all’aumento dell’aderenza al trattamento con statine. La coorte degli utilizzatori di antipertensivi era formata da 209,650 utilizzatori incidenti di del farmaco che hanno accumulato 1,244,870 anni persona di follow-up (in media 6 anni per paziente di cui il 52% era coperto dal trattamento. La coorte ha generato 10,688 eventi cardiovascolari, con un tasso di incidenza di 86 casi ogni 10,000 persone anno a rischio. Per questa coorte, i valori dell’ICER decrescono da 76 mila euro (95% IC: 74- 77 mila euro), a 75 mila euro (95% IC: 73 - 76 mila euro) 73 mila euro (95% IC: 72 - 75 mila euro) per ogni evento cardiovascolare evitato dall’incremento dei livelli di aderenza alla terapia con antipertensivi dal baseline rispettivamente a livelli medi di aderenza pari al 60% e all’80%. Infine nell’ultima coorte sono state incluse 28,558 utilizzatori incidenti di bifosfonati che hanno accumulato 177,868 anni persona di follow-up (in media 6 anni per paziente) di cui il 33% era coperto dal trattamento. La coorte ha generato 1,921 eventi di frattura osteoporotica, con un tasso di incidenza di 108 casi ogni 10,000 anni persona a rischio. Per quanto riguarda questa coorte l’ICER varia tra 135 mila euro (95%IC:119 - 152 mila euro) per ogni anno libero da malattia guadagnato nello scenario in cui l’aderenza media è pari al 40% fino a 60 mila euro (95%IC:56 - 65 mila euro) nello scenario in cui l’aderenza media è dell’80%. Conclusioni: Il metodo proposto per l’analisi costo-efficacia consente di integrare le potenzialità degli studi osservazionali, largamente utilizzati in farmaco epidemiologia per indagare l’efficacia del trattamento farmacologico, con l’analisi economica. Inoltre l’approccio sottolinea come i database amministrativi siano un’importante fonte di dati per gli studi di farmacoepidemiologia e farmacoeconomia in quanto consentono di valutare sia costi che efficacia dei farmaci nell’ambito della reale pratica clinica ed inoltre permettono di condurre studi su una popolazione ampia e non selezionata e in tempi brevi. Un importante risparmio di risorse potrebbe essere ottenuto incoraggiando l’uso di farmaci meno costosi, come quelli generici, e scoraggiando lo spreco di risorse per il trattamento di pazienti che non necessitano della terapia farmacologica. Questo potrebbe liberare le risorse necessarie per finanziare gli interventi per migliorare l’aderenza ai trattamenti cornici.
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D'ORIA, MARIKA. « L’uso di metafore linguistiche nella Medicina Generale. Aspetti educativi per la formazione dei professionisti della cura ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2018. http://hdl.handle.net/10281/199145.

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Résumé :
Rationale. La metafora è definita come «un’espressione che descrive una persona o un oggetto, riferendosi a qualcosa che si presuppone abbia caratteristiche simili» (Cambridge Academic Content Dictionary, s.v. “Metaphor,” 2017). A partire dagli anni ’90, nei contesti di Medicina Generale (MG) le metafore sono state studiate come strategie comunicative capaci di ricadere sulla qualità della cura (Mabeck & Olesen, 1997). Nelle Cure Palliative e Primarie, sono usate per motivi formativi, professionali, clinici, organizzativi (Rodriguez & Bélanger, 2014). Le ricerche hanno esaminato in particolare le metafore dei pazienti, e molto meno quelle dei curanti. Inoltre, non ci sono studi sulla riflessione e meta-riflessione di questi ultimi circa l’uso consapevole delle stesse. L’attuale dibattito scientifico è scisso in un dualismo, che le vede come strumenti utili oppure rischiosi. Metodologia. Il quesito “qual è la rappresentazione che hanno i professionisti di un gruppo di MG sull’uso delle metafore?” è nato da un gap presente in letteratura. Come metodologia è stata scelta l’Interpretative Phenomenological Analysis (IPA) (Smith et al., 2009) che, a differenza del metodo fenomenologico puro (Giorgi, 1985), non esclude una preliminare ricerca bibliografica. Lo studio qualitativo a scopo idiografico (Mantovani, 1998) coglie le rappresentazioni di medici, infermieri e segretarie di un gruppo di MG, una forma di associazionismo in cui condividere luoghi e obiettivi terapeutici. Campione. Ipotizzando che un gruppo di MG fosse più aperto a trattare queste tematiche rispetto ad un setting pensato per lavorare singolarmente, abbiamo reclutato un gruppo di 15 partecipanti con criterio propositivo (10 medici, 3 segretarie, 2 infermieri) (10 donne, 5 uomini). Strumenti. Sono state condotte 15 interviste semi-strutturate sia sull’uso di metafore da parte di pazienti e curanti, sia sulle metafore nella loro formazione. Dopo un mese sono state effettuate 15 interviste libere (Sità, 2012) per approfondire alcuni aspetti delle precedenti. Analisi. L’IPA prevede la lettura approfondita delle interviste, e la selezione e organizzazione dei contenuti raggruppati in categorie. Si elabora un piccolo set di generalizzazioni che saturino i dati, rispettando le differenze di ogni partecipante. Infine, si crea un costrutto teorico sulla base della letteratura. I risultati sono stati riportati seguendo la strategia dello studio di caso (Mortari & Zannini, 2017). Risultati. Dall’esperienza dei partecipanti si evince che la rappresentazione delle metafore cambia, se vengono espresse da medici o da pazienti; il riconoscimento delle metafore varia a seconda dei partecipanti; sono stati indicati dei vantaggi nell’uso clinico di queste espressioni, a cui seguono limiti nell’uso professionale. Talvolta, le metafore sono state usate inconsapevolmente per spiegare alcuni argomenti, come l’educazione del paziente, gli effetti del linguaggio clinico su di essi e l’identità professionale. Conclusione. L’ipotesi circa il campione scelto ha riportato i risultati sperati. Superando il dualismo presente in letteratura, da questo studio si evince che la metafora sia essenzialmente un fenomeno epistemologico, relazionale e ontologico. Pertanto, nella formazione dei futuri curanti,
Rationale. The metaphor is defined as «an expression which describes a person or an object, by referring to something that is supposed to have similar characteristics» (Cambridge Academic Content Dictionary, s.v. “Metaphor,” 2017). Since the 90s, metaphors were studied in General Practice (GP), as strategies that impact on the quality of healthcare (Mabeck & Olesen, 1997). In Palliative and Primary Care, metaphors are used to educate students and patients, and to ameliorate clinical and organizational issues (Rodriguez & Bélanger, 2014). Research explored more metaphors expressed by patients, than those of clinicians. There is no research on the reflection and meta-reflection of clinicians about their deliberate use of metaphors in clinical encounters. The state of the art provides a dualism on metaphors, as useful or dangerous tools. Methodology. The research question “what is the representation of metaphor provided by professionals who work in a GP group, on the use of metaphors?” arose from a gap in the literature. The Interpretative Phenomenological Analysis (IPA)(Smith et al., 2009) was selected as methodology, because it suggests a preliminary bibliographic search, differently from the pure phenomenological approach (Giorgi,1985). The design is qualitative, with an idiographic focus (Mantovani, 1998). The research aims to understand the representations of physicians, nurses, and administrative assistants in a GP group, which is a situation where it is possible to share contexts and therapeutic goals. Sample. We hypothesized that a group was more opened to talk about these issues than a context in which a physician works alone. We recruited a group of 15 participants (10 physicians, 3 administrative assistants, 2 nurses) (10 females, 5 males) with a purposeful sampling. Tools. We conducted 15 semistructured interviews on the use of metaphors by participants and patients, and on the use of metaphors in their professional education. After a month, we conducted 15 indepth interviews (Sità, 2012), to saturate data. Analysis. The IPA requires a careful read of the interviews, the selection and the organization of the contents into categories. A set of generalizations is created to saturate data, by respecting the differences among participants. A theoretical construct is formulated according to the literature. The results report follows the case study strategy (Mortari & Zannini, 2017). Results. The representation of metaphors changes, if these expressions are used by clinicians or by patients, in clinical and educative contexts, and differs for each participant. Strengths and limitations are provided on the clinical use of metaphors. Sometimes, metaphors are used unconsciously by participants, to express some concepts, to talk about patient education, the effects of clinical language, or their professional identity. Conclusion. The hypothesis on the sample is verified. To overcome the dualism in the literature, this study suggests that a metaphor is an epistemological, a relational, and an ontological phenomenon. Therefore, specific curricula could be designed to enhance awareness on this issue, to help students/professionals to reflect on metaphoric language as a communicative strategy in clinical encounters, that also impact on patient education.
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6

Pizzardo, Cinzia <1977&gt. « Gli Uffici Relazioni per il Pubblico e il sistema di gestione dei reclami in sanità ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/86/1/tesi_dott_Cinzia_Pizzardo.pdf.

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Pizzardo, Cinzia <1977&gt. « Gli Uffici Relazioni per il Pubblico e il sistema di gestione dei reclami in sanità ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/86/.

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8

Pinto, Claudio. « Efficienza e "best practices" in sanità. Uno studio per gli ospedali e le regioni italiane ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2012. http://hdl.handle.net/10556/359.

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Résumé :
2008 - 2009
I Sistemi Sanitari Europei sono sottoposti da alcuni anni a penalizzanti tensioni economico/finanziarie dovute sia agli elevati debiti pubblici sia al ciclo economico non favorevole. Tale situazione assume maggior rilevanza nei Paesi in cui i Sistemi Sanitari sono pubblicamente finanziati. Nonostante le suddette condizioni i Sistemi Sanitari sono stati e sono impegnati a perseguire gli obiettivi propri di miglioramento dello stato di salute della popolazione, di garanzia ad un accesso equo ai servizi sanitari, di un uso efficiente ed economico delle risorse ad essi assegnate, di perseguimento di un sistema di finanziamento più equo, di miglioramento della qualità delle cure e appropriatezza dei trattamenti sanitari. Tra le condizioni economico/finanziarie non agevoli e l'impegno al perseguimento degli obbiettivi sopra indicati i Sistemi Sanitari Europei sono stati oggetto di numerose e radicali riforme, e a questo non ha fatto eccezione il Sistema Sanitario Italiano, soprattutto a partire dagli anni '90. Gli obiettivi principali delle riforme sanitarie Italiane, ma non solo in Italia le riforme hanno avuto luogo, sono stati l'istituzione di un Servizio Sanitario Nazionale (SSN) pubblico, più anteriormente, nonché la creazione di "quasi mercati", ovvero la separazione tra acquirenti e fornitori di servizi, la razionalizzazione della rete ospedaliera, l'introduzione di sistemi di finanziamento ospedaliero diversi dai sistemi precedentemente adottati sia per le strutture pubbliche che private accreditate, l'istituto dell'accreditamento, il proseguimento del processo federalista, soprattutto di natura fiscale, che sta attribuendo alle Regioni Italiane sempre maggiore autonomia sia dal lato della spesa sia dal lato delle fonti di finanziamento in sanità, per citarne alcuni dagli anni '90 in poi... [a cura dell'autore]
VIII n.s.
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9

Creta, Giacomo. « l'Health Technology Assessment per l'acquisizione di tecnologie sanitarie : ruolo in un sistema sanitario nazionale e il caso Cina ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Résumé :
Oltre il 50% della popolazione mondiale vive in un contesto nel quale lo stato centrale investe meno dell’8% di PIL in sanità. La sempre maggior diffusione di tecnologia specializzata nelle operazioni di diagnosi, terapia ed assistenza medica ed i crescenti investimenti in ricerca e sviluppo necessari ad assicurare al mercato migliori performance ed elevati standard di sicurezza hanno fatto in modo che le voci di bilancio dedicate ai dispositivi medici ad alto tasso tecnologico crescessero in numero e peso specifico nei bilanci delle strutture sanitarie e del servizio sanitario nazionale. Il dibattito sulla sostenibilità e sull’organizzazione di un sistema sanitario ha dato origine e diffusione, negli ultimi anni, al termine “Health Technology Assessment” abbreviato nell’acronimo HTA. L’invecchiamento della popolazione e la necessità di una sanità che si occupi della prevenzione e della gestione delle malattie croniche comporterà sicuramente un aumento del costo della sanità. In Paesi a limitata reperibilità di risorse, a maggior ragione, le metodiche dell’HTA divengono uno strumento fondamentale e irrinunciabile per operare nel migliore dei modi soddisfacendo le necessità di vincolo senza per questo rinunciare ad erogare prestazioni sanitarie di base e non a tutta la popolazione. Dopo aver contestualizzato storicamente l’argomento si discuteranno la problematica del caso Cina: un paese dall’economia forte ma dal sistema sanitario sviluppato tardivamente che vedrà, grazie agli investimenti nazionali, un forte sviluppo nel prossimo decennio. Storia dell’HTA nel paese asiatico e l’attuale mercato dei dispositivi biomedici.
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Bernardi, Ilaria <1994&gt. « "Per li presenti, et urgenti bisogni di peste : la Congregazione di Sanità di Senigallia nel Seicento" ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17155.

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Résumé :
L’obiettivo dell’elaborato è analizzare in che modo la città di Senigallia affrontò le pestilenze del 1630 e del 1656. Si accede ad un’ampia tradizione storiografica sul tema della “peste” per poter ripercorrere l’andamento delle epidemie nei diversi secoli e comprendere l’entità del pericolo, così come percepito dagli uomini nei vari momenti storici. Dal contesto italiano si giunge poi ad indagare quello strettamente territoriale della città marchigiana. Lo spiccato carattere storico dell’elaborato è dovuto alla lettura delle fonti presenti nell’Archivio Storico di Senigallia, con l’obiettivo di ricostruire quali furono le reazioni alla peste, sia al livello sociale che organizzativo ed economico. Nello specifico i fondi relativi ai Negotia Sanitatis e alla Congregazione di Sanità ci permetteranno di confrontare per la prima volta l’organizzazione senigalliese con quella di altre città italiane, individuarne le misure condivise e quelle invece che furono proprie solo di alcune realtà specifiche. La ricerca dedica un’attenta riflessione soprattutto all'organismo istituzionale della Congregazione di Sanità individuandone la composizione, il ruolo, gli obiettivi e i limiti. Tale elaborato permette dunque alla comunità senigalliese di riportare alla memoria alcuni eventi che hanno interessato la città nel XVII secolo e che potrebbero dare vita a nuovi studi, come quelli relativi alla rilevanza del pericolo di peste nelle attività portuali o nei rapporti commerciali.
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Livres sur le sujet "Design per la sanità"

1

THP 2006 : Una sfida olimpica per la sanità. Torino : Testo & immagine, 2003.

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2

Palumbo, Roberto. Edilizia per la sanità : Ospedali, presìdi medici e ambulatoriali, strutture in regime residenziale. Torino : UTET scienze tecniche, 2005.

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3

Oberosler, Carlotta. Architetture resilienti per la sanità territoriale : Linee guida per la progettazione : un nuovo modello di Ospedale di comunità. Milano, Italy : FrancoAngeli, 2022.

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4

Sirchia, Girolamo. Spunti per una sanità migliore. Padova : Piccin, 2011.

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5

Marini, Maria Giulia, et Lidia Arreghini. Medicina narrativa per una sanità sostenibile. Milano : Lupetti, 2012.

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6

Cavicchi, Ivan. Sanità : Un libro bianco per discutere. Bari : Dedalo, 2005.

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7

Fondi, Daniela. Architettura per la sanità : Forma, funzione, tecnologia. Roma : Kappa, 2002.

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8

Adriana, Della Valle, dir. Architettura per la sanità : Forma, funzione, tecnologia. Roma : Kappa, 2002.

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9

Russo, Giovanni. Bioetica medica : Per medici e professionisti della sanità. Messina : Coop. S. Tom, 2009.

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10

Russo, Giovanni. Bioetica medica : Per medici e professionisti della sanità. Messina : Coop. S. Tom, 2009.

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Chapitres de livres sur le sujet "Design per la sanità"

1

Shtylla, J. « Standard per l’e-learning e learning object ». Dans E-learning in sanità, 85–90. Milano : Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1824-2_12.

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2

Guelfi, M. R., M. Masoni, A. Conti et G. F. Gensini. « Come redigere la descrizione generale di un corso e-learning per l’area sanitaria ». Dans E-learning in sanità, 101–14. Milano : Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1824-2_14.

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3

Berlingieri, E. « E-learning e copyright : le regole per creare e proteggere i materiali didattici ». Dans E-learning in sanità, 195–205. Milano : Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1824-2_22.

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4

Berlingieri, E. « Usare le licenze Creative Commons per l’e-learning. Come funzionano e cosa sono ». Dans E-learning in sanità, 207–14. Milano : Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1824-2_23.

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5

Dal Negro, Roberto Walter, et Massimo Farina. « La Qualità in Sanità e in Pneumologia oggi ». Dans L’approccio e la gestione per processi in Pneumologia, 1–10. Milano : Springer Milan, 2005. http://dx.doi.org/10.1007/88-470-0338-5_1.

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6

Nuti, S., et C. Panero. « La sfida dei servizi in sanità tra personalizzazione e standardizzazione dei processi ». Dans Sxi — Springer per l’Innovazione / Sxi — Springer for Innovation, 193–213. Milano : Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1845-7_9.

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7

Harper, Erica. « Broken, by design ». Dans The Last 10 Per Cent, 21–38. London : Routledge India, 2023. http://dx.doi.org/10.4324/9781003376996-3.

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8

Leclercq, Pierre, et Ann Heylighen. « 5. 8 Analogies per Hour ». Dans Artificial Intelligence in Design ’02, 285–303. Dordrecht : Springer Netherlands, 2002. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-017-0795-4_14.

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9

Lombardi, Mauro. « Ripensare gli indicatori per le politiche per l’innovazione attraverso il Design-thinking ». Dans Studi e saggi, 149–61. Florence : Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-310-9.10.

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Résumé :
The final chapter contains the proposal to rethink the policies for innovation based on the approach defined Design thinking. Particularly important is the introduction of concepts such as global order parameters, referring to a systemic view of the techno-economic dynamics, and of a complementary methodology, called Agile. Based on the proposed framework, the decision-making space of different actors (private, public) in pursuing objectives at different levels is then analyzed. In this way a multi-level and multi-stakeholder decision making process can be enriched through a multiplicity of indicators in order to timely verify the efficiency of implementation process.
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10

Albright, Thomas D. « Neuroscienze per l’architettura ». Dans La mente in architettura, 193–211. Florence : Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-286-7.12.

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Résumé :
Discusses the Indian design treatise the Vaastu Veda in relation to visual neuroscience. Relates visual perception in architecture to functional organisation of the brain. Relates Hubel and Weisel’s orientation sensitivity to the sense of order and pleasure imparted by the regularity of colonnades and cable stay bridges. Suggests aspects of perception facilitated by neuronal architecture and the dynamic between familiarity and novelty, plasticity and visual attunement.
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Actes de conférences sur le sujet "Design per la sanità"

1

Power, Katie. « Creating a SANCTuary of learning spaces in universities teaching for diversity in use of spaces, both physical and virtual to ensure a best learning and inclusive experience for students ». Dans Learning Connections 2019 : Spaces, People, Practice. University College Cork||National Forum for the Enhancement of Teaching and Learning in Higher Education, 2019. http://dx.doi.org/10.33178/lc.2019.11.

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Résumé :
The SANCT Model as per Vollmer (2016) suggests that certain elements are necessary for the support of learning in spaces, being – Self-esteem, Autonomy, Normality, Control and moTivation. The SANCT model can be applied to university spaces to ensure a SANCTuary of optimum spaces for users to enjoy. These spaces create a community for students and staff within safe boundaries and the desire is that these boundaries will be permeable to the general community through extended campus initiatives. The SANCT elements must be planned for and sustained in the design of university spaces, both physical and virtual to encourage the enjoyment of space by local users in the form of students, staff and outsider users in the form of community and professional visitors. The people are the most important part of every university and the spaces must meet the unique learning needs of the users who occupy them. The spaces must wrap around the people to keep them physically and emotionally safe with a sense of identity and belonging being encouraged by the distinct entity of university spaces.
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2

Parrinello, Sandro, Francesca Picchio, Anna Dell’Amico et Chiara Malusardi. « Le mura di Cartagena de Indias tra sperimentazione metodologica e protocolli operativi. Strumentazioni digitali a confronto per lo studio del sistema difensivo antonelliano ». Dans FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia : Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11393.

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Résumé :
The walls of Cartagena de Indias through methodological experimentation and survey systems protocols. Digital tools comparison for the study of the Antonelli’s defense systemCartagena de Indias, one of the main Spanish commercial ports in the Caribbean Sea, was strategically built on a system of islands and peninsulas that formed a lacustrine system along the coast of Tierra Firme, known today as Colombia. For several centuries, Cartagena fortifications have been at the fore-front of Spanish military technologies. This site became the scene of action of the main military engineers at the service of the Spanish crown. In 1586 Battista Antonelli received from King Philipe II the task to design this monumental defensive system. The first project for the Cartagena wall enclosure (1595) is due to Battista and it was continued and modified by his nephew Cristoforo Roda. Nowadays, Antonelli walls still fit into the urban fabric of the city and delineate the perimeter of the historic city. The research project follows the previous research experiments conducted by the Lab DAda-LAB of the University of Pavia in the territory of Panama for the study of the Antonelli fortifications systems of Portobello and San Lorenzo del Chagres. It concerned an extensive action aimed at the documentation and to the study of the entire fortified system of the historic center of Cartagena. The perimeter walls of the old city and the fort of San Felipe de Barajas have been documented through the use of a mobile laser scanner that uses SLAM technology, evaluating the most effective performed strategies for fast survey activities. In parallel, a more specific action was conducted on the portion of the Baluarte of Santa Catalina walls, where it was possible to give a comparison between different methods and instruments, in order to verify the reliability of the 3D databases. Analysis protocols have been developed for the documentation and study of the defensive system. The paper will highlight the construction technologies that qualify the fortresses of Cartagena de Indias and the results obtained by the comparison between different data acquisition technologies to evaluate the quality of the models for the development of documentation strategies for heritage enhancement and protection.
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Silva, Germannya D''garcia Araújo, Juliana Carvalho da Silva, Tiberio Cesar Macedo Tabosa, Ana Maria Queiroz de Andrade et Virginia Pereira Cavalcanti. « ADIÇÃO DE RESÍDUO INDUSTRIAL NO DESENVOLVIMENTO DE MASSAS CERÂMICAS PARA O ARTESANATO DO CABO DE SANTO AGOSTINHO - PERNAMBUCO ». Dans 11º Congresso Brasileiro de Pesquisa e Desenvolvimento em Design. São Paulo : Editora Edgard Blücher, 2014. http://dx.doi.org/10.5151/designpro-ped-01294.

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Yee, David K., Kare Lundberg et Chris K. Weakley. « Field Demonstration of a 1.5 MW Industrial Gas Turbine With a Low Emissions Catalytic Combustion System ». Dans ASME Turbo Expo 2000 : Power for Land, Sea, and Air. American Society of Mechanical Engineers, 2000. http://dx.doi.org/10.1115/2000-gt-0088.

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Résumé :
An electric utility grid connected test facility has been established at Silicon Valley Power (SVP) in Santa Clara, California to validate the reliability, availability, maintainability and durability (RAMD) of a commercial-ready catalytic combustor system (XONON). Installed in the Silicon Valley Test Facility (SVTF) is a 1.5MW Kawasaki M1A-13A gas turbine fitted with a catalytic combustor. The gas turbine package is controlled by a Woodward MicroNet control system. The combustor utilizes a two stage lean premix preburner system to obtain the required catalyst inlet temperatures and low NOx over the operating load range. The fuel-air mixer incorporates counter rotating swirlers to mix the catalyst fuel and air to achieve the desired uniformity. The patented catalyst design is composed of specially coated metal foils. Overall engine performance was measured and the emissions were continuously monitored. As of December 1999, emissions of NOx < 2.5 ppmv and CO and UHC < 6 ppmv have been maintained at 100% load for over 3700 hours of operation on the utility grid. The turbine continues to operate 24 hours a day, 7 days per week with commercial levels of unit availability.
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Abu-Issa, Abdallatif S., Iyad K. Tumar et Wasel T. Ghanem. « SR-TPG : A low transition test pattern generator for test-per-clock and test-per-scan BIST ». Dans 2015 10th International Design & Test Symposium (IDT). IEEE, 2015. http://dx.doi.org/10.1109/idt.2015.7396748.

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6

Lee, Sooryeong, Hayoung Lee, Younwoo Yoo, Seung Ho Shin et Sungho Kang. « PROG : Per-Row Output Generator for BOST ». Dans 2022 19th International SoC Design Conference (ISOCC). IEEE, 2022. http://dx.doi.org/10.1109/isocc56007.2022.10031319.

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7

Roper, Maik, Patrick Svedman et Armin Dekorsy. « Distributed Precoder Design Under Per-Small Cell Power Constraint ». Dans 2018 IEEE 88th Vehicular Technology Conference (VTC-Fall). IEEE, 2018. http://dx.doi.org/10.1109/vtcfall.2018.8690588.

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8

« Cyclone-Resistant Design of Buildings as Per Indian Standards ». Dans International Conference on Disaster Management and Civil Engineering. Universal Researchers, 2015. http://dx.doi.org/10.17758/ur.u1015325.

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9

Kantor, Miroslaw, Radu State, Thomas Engel et Gaston Ormazabal. « A policy-based per-flow mobility management system design ». Dans IPTComm '15 : Principles, Systems and Applications of IP Telecommunications. New York, NY, USA : ACM, 2015. http://dx.doi.org/10.1145/2843491.2843835.

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10

Thomas, Christo Kurisummoottil, et Dirk Slock. « Hybrid Beamforming Design in Multi-Cell MU-MIMO Systems with Per-RF or Per-Antenna Power Constraints ». Dans 2018 IEEE 88th Vehicular Technology Conference (VTC-Fall). IEEE, 2018. http://dx.doi.org/10.1109/vtcfall.2018.8690820.

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Rapports d'organisations sur le sujet "Design per la sanità"

1

Demuth, Scott Francis, et James K. Sprinkle. Select Generic Dry-Storage Pilot Plant Design for Safeguards and Security by Design (SSBD) per Used Fuel Campaign. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), mai 2015. http://dx.doi.org/10.2172/1182623.

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2

Farrel, A., H. Endo, R. Winter, Y. Koike et M. Paul. Addressing Requirements and Design Considerations for Per-Interface Maintenance Entity Group Intermediate Points (MIPs). RFC Editor, novembre 2013. http://dx.doi.org/10.17487/rfc7054.

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3

Rodriguez, Dirk, et Cameron Williams. Channel Islands Nation Park : Terrestrial vegetation monitoring annual report - 2016. National Park Service, août 2022. http://dx.doi.org/10.36967/2293561.

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Résumé :
This report presents the data collected in 2016 as part of the long-term terrestrial vegetation monitoring program at Channel Islands National Park. The purposes of the monitoring program are to document the long-term trends in the major vegetation communities within the park. The data collected are from 30 m point-line intercept transects. In the past, each transect was sampled annually. However, beginning in 2012 the program began adding randomly located transects to improve the representativeness of the sampling, and transitioned to a rotating panel design. Now only a core subset of the transects are read annually. Non-core transects are assigned to one of four panels, and those transects are read only once every four years. A summary analysis of the 2016 data shows that: 165 transects were read. The 165 transects were distributed across all five islands: Santa Rosa Island (n = 87), Santa Cruz Island (n = 33), Santa Barbara Island (n = 18), Anacapa Island (n = 9) and San Miguel Island (n = 11). Relative native plant cover averaged 63% across all islands and sampled communities while absolute native plant cover averaged 32%. Among plant communities, relative percent native cover ranged from a low of 1% in seablite scrub to a high of 98% in oak woodland. In general, the number of vegetation data points recorded per transect positively correlates with average rainfall, which is reflected in the number of “hits” or transect points intersecting vegetation. When precipitation declined there is a corresponding drop in the number of hits. In 2016, however this was not the case. Even though rainfall increased as compared to the previous 4 years (18.99 inches in 2016 vs an average of 6.32 for the previous 4 years), the average number of hits was only 64. To put this into perspective, the highest average number of hits was 240 in 1993, an El Niño year of high precipitation. The number of vegetation communities sampled varied by island with the larger islands having more communities. In 2016, there were 15 communities sampled on Santa Rosa Island, 12 communities on Santa Cruz Island, 7 communities on San Miguel Island, 7 communities on Santa Barbara Island, and 7 communities on Anacapa Island. Twenty-six vegetation types were sampled in 2016. Of these, 13 occurred on more than one island. The most commonly shared community was Valley/Foothill grassland which was found in one form or another on all five islands within the park. The next most commonly shared communities were coastal sage scrub and coastal scrub, which were found on four islands. Coastal bluff scrub and coreopsis scrub were monitored on three islands. Four communities—ironwood, mixed woodland, oak woodland, riparian, and seacliff scrub—were monitored on two islands, and 12 communities—Torrey pine woodland, shrub savannah, seablite scrub, Santa Cruz Island pine, perennial iceplant, lupine scrub, fennel, coastal strand, coastal marsh, cactus scrub, boxthorn scrub, barren, and Baccharis scrub—were each monitored on one island.
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Waisner, Scott, Victor Medina, Charles Ellison, Jose Mattei-Sosa, John Brasher, Jacob Lalley et Christopher Griggs. Design, construction, and testing of the PFAS Effluent Treatment System (PETS), a mobile ion exchange–based system for the treatment of per-, poly-fluorinated alkyl substances (PFAS) contaminated water. Engineer Research and Development Center (U.S.), mars 2022. http://dx.doi.org/10.21079/11681/43823.

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Résumé :
Poly-,Per-fluorinated alkyl substances (PFAS) are versatile chemicals that were incorporated in a wide range of products. One of their most important use was in aqueous film-forming foams for fighting liquid fuel fires. PFAS compounds have recently been identified as potential environmental contaminants. In the United States there are hundreds of potential military sites with PFAS contamination. The ERDC designed and constructed a mobile treatment system to address small sites (250,000 gallons or less) and as a platform to field test new adsorptive media. The PFAS Effluent Treatment System (PETS) has cartridge filters to remove sediments and a granular activated carbon (GAC) media filter to remove organic compounds that might compete with PFAS in the ion exchange process, although it may also remove PFAS too. The last process is an ion exchange resin specifically designed to remove PFAS to a target level of 70 ng/L or less (equivalent to the US Environmental Protection Agency (EPA) Drinking Water Health Advisory). The system was tested at Hurlburt Field, a US Air Force facility in Florida and at Naval Support Activity (NSA) Mid-South in Millington, TN.
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Iyer, Ananth V., Samuel Labi, Steven Dunlop, Thomas Brady Jr. et Eki Amijaya. Cost and Benefit Analysis of Installing Fiber Optics on INDOT Projects. Purdue University, 2020. http://dx.doi.org/10.5703/1288284317131.

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Résumé :
The Indiana Department of Transportation (INDOT) is tasked with the stewardship of billions of dollars’ worth of public invested highway infrastructure. Not only does INDOT continually seek design and operational policies that foster cost effective project delivery and procurement, they also seek opportunities for revenue generation. Due to population growth and the increased demand for online connectivity and global information transmission, the fiber-optic cable industry has experienced rapid growth over the past few years. Information and communication technology (ICT) companies have long sought to achieve higher economic productivity by installing fiber-optic cables in the right of way (ROW) of access-controlled highways. Based on these developments, an experiment was conducted to measure the economic impact in Indiana. To determine this impact, a database was developed by compartmentalizing the analysis into (1) GDP per county per industry type, (2) the natural growth of GDP as a factor, and (3) the extent of contribution of broadband in the growth of GDP. A general formula was developed to incorporate the adjusted median income on both the industry and county levels, along with a broadband contribution factor. This formula was employed to determine policies that can produce optimum economic outcome by leveraging the Pareto method.
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Dong, Hongwei. Can Californian Households Save Money on Transportation Costs by Living in Transit-Oriented Developments (TODs) ? Mineta Transportation Institute, janvier 2022. http://dx.doi.org/10.31979/mti.2022.2012.

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Many residents in large Californian metropolitan areas are heavily burdened by housing costs. Advocates, researchers, and elected officials in California are debating whether transit-oriented development (TOD) could be an effective tool to mitigate the housing affordability problem by increasing housing supply and reducing transportation costs in transit-rich neighborhoods. This study contributes to this debate by estimating how much Californian families can save on transportation costs by living in transit-oriented developments (TODs). By utilizing the confidential version of the 2010–2012 California Household Travel Survey, this study evaluates the impact of TOD on household transportation expenditures by comparing TOD households with two control groups. When controlling for household demographics, TOD households save $1,232 per year on transportation expenditures—18% of their total annual transportation expenditures. When controlling for both demographics and neighborhood environment, TOD households save $429 per year—about 6% of their total annual transportation expenditures. The study confirms that Californian households save money on transportation costs by living in TODs mainly because they own fewer vehicles. About two-thirds of the savings can be attributed to transit-friendly neighborhood environment and one-third to access to rail transit, which highlights the importance of integrating a rail transit system with supportive land use planning and neighborhood design.
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Chauvin, Juan Pablo, et Clemence Tricaud. Gender and Electoral Incentives : Evidence from Crisis Respons. Inter-American Development Bank, septembre 2022. http://dx.doi.org/10.18235/0004458.

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While there is evidence of gender differences in leaders behavior, less is known about what drives these gaps. This paper uncovers the role of electoral incentives. Using a close election regression discontinuity design in Brazil, we first show that female mayors handled the COVID-19 crisis differently over the year 2020, which ended with new municipal elections. We find that having a female mayor led to more deaths per capita at the beginning of the pandemic a period characterized by uncertainty about the severity of the threat but to fewer deaths per capita later in the year, a period where this uncertainty was reduced. We provide additional evidence that female mayors were less likely to close non-essential businesses early on, and more likely to do so at the end, and that residents in female-led municipalities were more likely to stay at home in the weeks surrounding the election. We then show that these results can be rationalized by a simple political agency model where politicians seek re-election and where voters assess female and male politicians actions differently. Consistent with this interpretation, we show that the gender differences we find are driven exclusively by mayors who were not term-limited and thus allowed to run for re-election, and that the effects are stronger in municipalities with greater gender discrimination. Taken together, the results suggest that female and male leaders face different electoral incentives and adapt their policy decisions to voters expectations.
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Amzeri, Achmad, B. S. DARYONO et M. SYAFII. GENOTYPE BY ENVIRONMENT AND STABILITY ANALYSES OF DRYLAND MAIZE HYBRIDS. SABRAO Journal of Breeding and Genetics, septembre 2020. http://dx.doi.org/10.21107/amzeri.2020.2.

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Résumé :
The phenotypic analysis of new candidate varieties at multiple locations could provide information on the stability of their genotypes. We evaluated the stability of 11 maize hybrid candidates in five districts in East Java Province, Indonesia. Maize hybrids with high yield potential and early maturity traits derived from a diallel cross were planted in a randomized complete block design with two checks (Srikandi Kuning and BISI-2) as a single factor with four replicates. The observed traits were grain yield per hectare and harvest age. The effects of environment, genotype, and genotype × environment interaction on yield were highly significant (P < 0.01). KTM-1, KTM-2, KTM-4, KTM-5, and KTM-6 showed higher average grain yield per hectare than the checks (Srikandi Kuning = 8.49 ton ha−1 and BISI-2 = 7.32 ton ha−1) at five different locations. The average harvest age of 11 candidates was less than 100 days. KTM-4 and KTM-5 had production yields that were higher than the average yield of all genotypes in all environments (Yi > 7.78 tons ha−1) and were considered stable on the basis of three stability parameters, i.e., Finlay–Wilkinson, Eberhart–Russell, and additive main effect multiplicative interaction (AMMI). KTM-2 had the highest yield among all tested genotypes (9.33 ton ha−1) and was considered as stable on the basis of AMMI but not on the basis of Finlay–Wilkinson and Eberhart–Russell. KTM-1 performed well only in Pamekasan, whereas KTM-6 performed well only in Sampang. Thus, these two genotypes could be targeted for these specific locations.
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Erdman, Richard, Geoffrey Dahl, Hanina Barash, Israel Bruckental, Avi Shamay et Anthony Capuco. Management Strategies to Maximize Skeletal Growth Rate in Dairy Heifers. United States Department of Agriculture, juillet 2002. http://dx.doi.org/10.32747/2002.7695848.bard.

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The objectives of this study were to determine the effects of recombinant bovine somatotropin (bST) and added dietary rumen undegradable protein (RUP) on organ and tissue weights and body composition in growing dairy heifers. A total of 32 Holstein heifers, 3 months of age at the beginning of the study were used in the experiment. Eight heifers were slaughtered at 3 mo of age to determine pre- treatment body composition. The remaining heifers were randomly assigned to treatments (n=6) consisting of 0.1 mg/kg body weight per day of bST and 2% added dietary RUP (dry matter basis) applied in a 2X2 factorial design. A total of six heifers per treatment group (3 each at 5 and 10 mo of age), were slaughtered to determine body composition an organ masses. There was a trend for increased live and empty body weights (EB:W), carcass and non-carcass components for heifers treated with bST or fed RUP. Added RUP increased rumen and reticulum weights whereas administration of bST tended to increase the weights of small and large intestine at 10 months of age by 22 % and 26%, respectively. Spleen, heart, and kidney weights at 10 months of age were increased 36%, 28% and 23% for bST treatments respectively, compared with controls. Rates of ash and protein deposition between 3 and 10 months of age were increased by bST by 7.2 g/d and 28.9 g/d, respectively, while no treatment differences were observed for rates of fat and energy deposition. Bovine somatotropin significantly altered the metabolism of growing heifers in a manner that led to increased protein and ash deposition, and tended to reduce fat percentage, and there was a similar tendency observed with added RUP. This suggests that nutritional and endocrine manipulations could increase growth rates of skeletal and lean tissues without increasing fat deposition in prepubertal dairy heifers.
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Seginer, Ido, Daniel H. Willits, Michael Raviv et Mary M. Peet. Transpirational Cooling of Greenhouse Crops. United States Department of Agriculture, mars 2000. http://dx.doi.org/10.32747/2000.7573072.bard.

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Background Transplanting vegetable seedlings to final spacing in the greenhouse is common practice. At the time of transplanting, the transpiring leaf area is a small fraction of the ground area and its cooling effect is rather limited. A preliminary modeling study suggested that if water supply from root to canopy is not limiting, a sparse crop could maintain about the same canopy temperature as a mature crop, at the expense of a considerably higher transpiration flux per leaf (and root) area. The objectives of this project were (1) to test the predictions of the model, (2) to select suitable cooling methods, and (3) to compare the drought resistance of differently prepared seedlings. Procedure Plants were grown in several configurations in high heat load environments, which were moderated by various environmental control methods. The difference between the three experimental locations was mainly in terms of scale, age of plants, and environmental control. Young potted plants were tested for a few days in small growth chambers at Technion and Newe Ya'ar. At NCSU, tomato plants of different ages and planting densities were compared over a whole growing season under conditions similar to commercial greenhouses. Results Effect of spacing: Densely spaced plants transpired less per plant and more per unit ground area than sparsely spaced plants. The canopy temperature of the densely spaced plants was lower. Air temperature was lower and humidity higher in the compartments with the densely spaced plants. The difference between species is mainly in the canopy-to-air Bowen ratio, which is positive for pepper and negative for tomato. Effect of cooling methods: Ventilation and evaporative pad cooling were found to be effective and synergitic. Air mixing turned out to be very ineffective, indicating that the canopy-to-air transfer coefficient is not the limiting factor in the ventilation process. Shading and misting, both affecting the leaf temperature directly, proved to be very effective canopy cooling methods. However, in view of their side effects, they should only be considered as emergency measures. On-line measures of stress: Chlorophyll fluorescence was shown to accurately predict photosynthesis. This is potentially useful as a rapid, non-contact way of assessing canopy heat stress. Normalized canopy temperature and transpiration rate were shown to correlate with water stress. Drought resistance of seedlings: Comparison between normal seedlings and partially defoliated ones, all subjected to prolonged drought, indicated that removing about half of the lowermost leaves prior to transplanting, may facilitate adjustment to the more stressful conditions in the greenhouse. Implications The results of this experimental study may lead to: (1) An improved model for a sparse canopy in a greenhouse. (2) A better ventilation design procedure utilizing improved estimates of the evaporation coefficient for different species and plant configurations. (3) A test for the stress resistance of transplants.
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