Littérature scientifique sur le sujet « Deprivazione educativa »

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Articles de revues sur le sujet "Deprivazione educativa"

1

Milani, Lorena. « Povertà educativa e Global Education. Riflessioni per uno scenario futuro ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (novembre 2020) : 444–57. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9598.

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Résumé :
L'approccio che noi proponiamo alla questione della povertà educativa intreccia sia gli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (Onu, 2015) sia quella della Global Education (Council of Europe, 2019) e dei diritti dei minori dichiarati nella Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (Onu, 1989). In questa prospettiva, indagheremo la questione della povertà educativa in termini non solo di mancanza di opportunità, di deprivazione e di qualità della vita, ma anche come deprivazione morale, di orientamenti e prospettive di vita, di qualità della proposta educativa e dei valori insiti in essa. Partendo dalla situazione attuale generata della pandemia del coronavirus, offriamo una lettura delle ricadute sulle povertà materiali e sulla povertà educativa, considerando anche le povertà altre. La prospettiva viene costruita attorno alla centralità dell'etica e all'ipotesi di un nuovo paradigma: il PEL (Prodotto Etico Lordo) cui è associata l'educazione alla sobrietà. In questa logica, la Global Education diviene approccio pedagogico per promuovere l'educazione alla cittadinanza globale per una vita degna e una dignità educativa
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2

Matutini, Elisa. « Lotta alla povertà educativa : il ruolo della promozione delle capacità e delle aspirazioni ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2020) : 71–80. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001007.

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Résumé :
Il presente saggio affronta alcuni aspetti teorici legati alla povertà educativa. Dopo una pri-ma sintesi del dibattito intorno al concetto e del legame esistente tra povertà economica e po-vertà educativa, il lavoro si sofferma sul contributo offerto dal Capability Approach nella concettualizzazione dell'idea di deprivazione educativa. Questa prospettiva, richiamata da alcune tra le più importanti definizioni di povertà educativa, offre indicazioni interessanti da un punto di vista conoscitivo, ma anche per la scelta dei principi che possono ispirare le misure di intervento.
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3

Ferrigni, Nicola, et Marica Spalletta. « I confini materiali e immateriali delle nuove povertà nel territorio di Roma Capitale e gli effetti sui minori ». SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no 2 (septembre 2022) : 258–76. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-002017.

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Résumé :
L'articolo analizza l'impatto multidimensionale della pandemia sul territorio di Roma Capitale, focalizzando in particolare l'attenzione su quei "nuovi poveri", in cima alla cui lista svettano le famiglie con minori. I risultati confermano la crescente esposizione al rischio povertà di questi nuclei familiari, riconoscendo ai minori lo status di "poveri tra i poveri la cui preesistente condizione di fragilità risulta ulteriormente compromessa da una deprivazione tanto economica, quanto immateriale, che investe contemporaneamente la sfera educativa, culturale e relazionale.
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4

Gozzelino, Giulia, et Federica Matera. « Pedagogical lines and critical consciousness for quality education at the time of the Covid-19 pandemic ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no 3 (31 décembre 2021) : 191–99. http://dx.doi.org/10.36253/form-10178.

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Résumé :
In a global context of children’s material and cultural deprivation, the Covid-19 pandemic contributed to redefine the human condition’s vulnerability, favoring the emergence of new forms of poverty and invisibility. Starting from the analysis of the consequences caused by the spread of the pandemic on children’s environment and fundamental development factors, the contribution focuses on the emerging educational challenges, to offer a pedagogical reflection on the possibilities of quality education at the time of emergency. The interviews – carried out as part of the Research Project Povertà educativa e Covid-19: linee di riflessione pedagogica e di advocacy per i minori – make possible to restore visibility and voice to the discomfort of mothers and children between zero and six years old, acting as a starting point for the development of some work’s lines for a reappropriation of relationality, awareness and corporeality, with a look at the children’s rights and at the society’s ethical and civil responsibility in their global protection. Linee pedagogiche e sentieri di coscientizzazione per un’educazione di qualità al tempo della pandemia Covid-19. In un contesto globale di forte deprivazione materiale e culturale dell’infanzia e dell’adolescenza, la pandemia da Covid-19 ha contribuito a ridefinire i volti della vulnerabilità della condizione umana, favorendo l’emergere di nuove forme di povertà e di invisibilità. A partire dall’analisi delle conseguenze provocate dalla pandemia sugli ambienti e sui fattori di sviluppo fondamentali della minore età, il contributo si concentra sulle sfide educative emergenti, per offrire una riflessione pedagogica sulle possibilità di una relazione e di una educazione di qualità dentro il tempo dell’emergenza. Le interviste svolte nell’ambito del Progetto di Ricerca Povertà educativa e Covid-19: linee di riflessione pedagogica e di advocacy per i minori hanno consentito di restituire visibilità e parola al disagio delle mamme dei bambini tra gli zero e i sei anni, ponendosi come punto di partenza per lo sviluppo di alcune linee di lavoro per una riappropriazione della relazionalità, della consapevolezza e della corporeità, con uno sguardo ai diritti dei minori e alla responsabilità etica e civile della società tutta nella loro tutela globale. In un contesto globale di forte deprivazione materiale e culturale dell’infanzia e dell’adolescenza, la pandemia da Covid-19 ha contribuito a ridefinire i volti della vulnerabilità della condizione umana, favorendo l’emergere di nuove forme di povertà e di invisibilità. A partire dall’analisi delle conseguenze provocate dalla diffusione della pandemia sugli ambienti e sui fattori di sviluppo fondamentali della minore età, il contributo si concentra sulle sfide educative emergenti, per offrire una riflessione pedagogica sulle possibilità di una relazione e di una educazione di qualità dentro il tempo dell’emergenza. Le interviste svolte nell’ambito del Progetto di Ricerca “Povertà educativa e Covid-19: linee di riflessione pedagogica e di advocacy per i minori” hanno consentito di restituire visibilità e parola al disagio delle mamme dei bambini tra gli zero e i sei anni, ponendosi come punto di partenza per lo sviluppo di alcune linee di lavoro per una riappropriazione della relazionalità, della consapevolezza e della corporeità, con uno sguardo ai diritti dei minori e alla responsabilità etica e civile della società tutta nella loro tutela globale.
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5

Chiodo, Emanuela. « Generare legami. Inclusione sociale ed educativa in una periferia del Mezzogiorno ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2020) : 29–38. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001004.

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Résumé :
La povertà di bambini e adolescenti in famiglie deprivate del Mezzogiorno è sia la più invisi-bile, perché spesso occultata dalla più generale condizione di svantaggio del nucleo di appar-tenenza, sia la più estrema, per l'intensità con cui essa si lega a radicate disuguaglianze nella sfera dell'istruzione, della cultura e, in generale, nelle loro chances di vita al presente e nel futuro. In particolare, la povertà educativa è quella che meglio rappresenta lo svantaggio cumulativo che si genera a partire da condizioni di deprivazione materiale ed economica e trova nell'esclusione dall'accesso ad una formazione e a competenze adeguate, ma anche a spazi e ambienti di vita degni, a opportunità ludiche, culturali e di socializzazione più ampia le sue espressioni più evidenti. Napoli e le sue periferie più disagiate costituiscono un caso paradigmatico di tale scenario sia per la povertà multi-generazionale da cui sono interessate sia per l'elevata incidenza del-la popolazione minorile proprio nei quartieri più difficili. Ed è proprio nel contesto urbano e sociale della periferia est della città che l'articolo si cala per definire i contorni di quella «comunità educante» volta al contrasto della vulnerabilità sociale e dei rischi di esclusione per i tanti bambini e adolescenti in condizione di svantaggio economico e sociale. Alla luce della direttrice teorica sui legami sociali come fonte di protezione e riconoscimento (Paugam, 2008) e sulla base di un approccio di ricerca micro-sociologico basato su studi di caso, l'articolo descrive la qualità delle relazioni di social support (Meo, 1999) create, promosse, rafforzate da alcuni enti di terzo settore (associazioni e cooperative sociali) provando a sotto-linearne il valore embedded nel contrasto della povertà educativa. Già a partire dal recupero di spazi vuoti o abbandonati in cui le attività socio-educative promosse si radicano e realiz-zano le loro attività, i centri socioeducativi considerati nella ricerca appaiono in grado di ri-pristinare relazioni e significati plurimi. A partire dalle rappresentazioni raccolte tramite la voce e le parole degli attori intervistati la comunità educante prende forma nei vincoli e nelle risorse, nei limiti e nelle opportunità evidenziate da enti di terzo settore (associazioni e coo-perative sociali) che realizzano advocacy, affiancamento scolastico dei minori, accompagna-mento sociale per le loro famiglie. In particolare, nel testo si evidenzia come, non solo rico-noscendo la «responsabilità educativa» come principio cardine ma anche "agendo" tale principio come orientamento nella prassi concreta di intervento, organizzazioni diverse che abitano e animano la periferia est sono in grado di rendere permeabili tra loro sfere di inclu-sione diverse (culturale, educativa, sociale). Intervenendo nel contrasto della povertà minorile ed educativa tramite azioni di bridging con la famiglia, la scuola, i servizi sociali, le esperien-ze di affiancamento socio-educativo descritte interrogano e allo stesso tempo costruiscono il senso di quella «comunità educante e generativa», capace di «agire in comune» adottando «un modo di fare le cose inclusivo, integrativo e abilitante» (Magatti e Giaccardi, 2014).
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6

Cernigliaro, Achille, Addario Sebastiano Pollina, Gabriella Dardanoni et Salvatore Scondotto. « L'esperienza della Sicilia nella costruzione e nell'uso di un indice sintetico di posizione socioeconomica per la stima della salute nella popolazione ». SALUTE E SOCIETÀ, no 1 (mars 2009) : 151–61. http://dx.doi.org/10.3280/ses2009-001013.

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Résumé :
- A regional socioeconomic index by municipality was build for the fist time. From last census (2001) was considerated education, employment, family, house condition ad immigration. Socioeconomic index was used to describe mortality in general people, highlighting that the social and economic disadvantage is a mortality predictor factor, different in both gender. Moreover it was used to adjust the estimates of mortality and morbidity in residents near the risk areas of Sicily. Key words: socioeconomic position, deprivation, mortality, risk area, petrochemical, epidemiology, Sicily. Parole chiave: posizione socioeconomica, deprivazione, mortalitÀ, area a rischio, petrolchimico, epidemiologia, Sicilia.
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7

Cangelosi, Annalisa, et Rafael Padilha dos Santos. « La formazione umanistica per il Brasile del futuro : le sfide di efficacia dei diritti e doveri educativi in prospettiva umana. » Jurídicas 16, no 2 (1 juillet 2019) : 45–61. http://dx.doi.org/10.17151/jurid.2019.16.2.4.

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Résumé :
Obiettivo: Questo articolo intende stimolare una riflessione sullo stato dell’offerta formativa brasiliana, in particolare per ciò che riguarda le discipline umanistiche. Metodologia: Viene posto particolare accento sulla deprivazione che le istituzioni educative brasiliane hanno pagato – e tuttora pagano – in conseguenza della colonizzazione culturale avviata negli anni della dittatura militare. Risultati: Il problema viene inquadrato in un’ottica più ampia, considerando il rapporto tra educazione e globalizzazione economica nella società di mercato – da un punto di vista tanto globale quanto particolare, secondo l’ottica del Brasile – e di quanto questa relazione incida nei risultati ottenuti in campo formativo. Conclusioni: Infine, vengono richiamati alcuni passaggi che la visione ontopsicologica espone sul ruolo del Brasile nel panorama globale del nuovo umanesimo, e offre alcune proposte di soluzione alle criticità tuttora presenti.
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Cangelosi, Annalisa, et Rafael Padilha dos Santos. « La formazione umanistica per il Brasile del futuro : le sfide di efficacia dei diritti e doveri educativi in prospettiva umana. » Jurídicas 16, no 2 (1 juillet 2019) : 45–61. http://dx.doi.org/10.17151/jurid.2019.16.2.4.

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Résumé :
Obiettivo: Questo articolo intende stimolare una riflessione sullo stato dell’offerta formativa brasiliana, in particolare per ciò che riguarda le discipline umanistiche. Metodologia: Viene posto particolare accento sulla deprivazione che le istituzioni educative brasiliane hanno pagato – e tuttora pagano – in conseguenza della colonizzazione culturale avviata negli anni della dittatura militare. Risultati: Il problema viene inquadrato in un’ottica più ampia, considerando il rapporto tra educazione e globalizzazione economica nella società di mercato – da un punto di vista tanto globale quanto particolare, secondo l’ottica del Brasile – e di quanto questa relazione incida nei risultati ottenuti in campo formativo. Conclusioni: Infine, vengono richiamati alcuni passaggi che la visione ontopsicologica espone sul ruolo del Brasile nel panorama globale del nuovo umanesimo, e offre alcune proposte di soluzione alle criticità tuttora presenti.
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Thèses sur le sujet "Deprivazione educativa"

1

FINETTI, SIMONA. « LA POVERTA' EDUCATIVA : UN'ANALISI IN PROSPETTIVA PEDAGOGICA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/118473.

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Résumé :
Il sintagma “povertà educativa”, introdotto in Italia da Save the Children nel 2014 e successivamente tradotto dalla stessa onlus come “educational poverty” in ambito internazionale, ha avuto un certo successo sul piano politico e istituzionale nel contesto italiano, contribuendo a catalizzare l’attenzione sulle povertà dei minori e, in particolare, su quelle immateriali. Negli anni è stato utilizzato per designare un complesso insieme di fenomeni, tuttavia dal punto di vista pedagogico è mancata una disamina critica che ne facesse emergere i significati latenti. Pur provenendo dall’ambito delle discipline economico-sociali, il costrutto di “povertà educativa” interpella in modo inequivoco la riflessione pedagogica, riferendosi evidentemente a dimensioni squisitamente pertinenti al mondo dell’educazione. La presente ricerca ne ha ricostruito le origini e ha cercato di delineare direzioni di senso utili alla definizione dello spettro delle diverse “povertà educative” e di possibili modi per prevenirle e contrastarle. Le fonti selezionate attingono a letteratura internazionale aggiornata a dicembre 2021. Ulteriore fonte sono le voci di adolescenti, raccolte durante un esercizio di ricerca qualitativa ispirato al movimento Student Voice e condotto con un approccio di derivazione fenomenologica.
The phrase “povertà educativa”, introduced in Italy by Save the Children Italia in 2014 and later translated internationally as “educational poverty” by the same organization, has been successful in Italy both politically and socially, contributing to drawing attention to child poverty and, in particular, to financing prevention projects and enforcement actions against non-material child poverty. Over the years it has been used to denote a complex set of phenomena, however a critical pedagogical examination was missing in order to bring out some of its implicit meanings. Even if it originated from the fields of economics and social sciences, the idea of an “educational” poverty unequivocally challenges the pedagogical reflection, clearly referring to dimensions that are uniquely relevant to the world of education, both in its formal and informal implications. The present research reconstructed its origins and tried to outline meaningful directions for defining both the spectrum of different "educational poverties" and possible ways of preventing and contrasting them. The selected sources were drawn from an international literature updated in December 2021. Furthermore, adolescent voices were collected during a qualitative research exercise inspired by the Student Voice movement and conducted with a phenomenological derivation approach.
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