Littérature scientifique sur le sujet « Della comunicazione internazionale »

Créez une référence correcte selon les styles APA, MLA, Chicago, Harvard et plusieurs autres

Choisissez une source :

Consultez les listes thématiques d’articles de revues, de livres, de thèses, de rapports de conférences et d’autres sources académiques sur le sujet « Della comunicazione internazionale ».

À côté de chaque source dans la liste de références il y a un bouton « Ajouter à la bibliographie ». Cliquez sur ce bouton, et nous générerons automatiquement la référence bibliographique pour la source choisie selon votre style de citation préféré : APA, MLA, Harvard, Vancouver, Chicago, etc.

Vous pouvez aussi télécharger le texte intégral de la publication scolaire au format pdf et consulter son résumé en ligne lorsque ces informations sont inclues dans les métadonnées.

Articles de revues sur le sujet "Della comunicazione internazionale"

1

Minnaja, Carlo. « Giuseppe Peano e Louis Couturat sullo sfondo della lingua internazionale ». Language Problems and Language Planning 31, no 3 (6 décembre 2007) : 281–89. http://dx.doi.org/10.1075/lplp.31.3.06min.

Texte intégral
Résumé :
Molti studi hanno trattato la grande e diversificata attività del matematico italiano Giuseppe Peano, evidenziandone la genialità e l’originalità. Il suo carteggio con il filosofo francese Louis Couturat, recentemente pubblicato, maturato intorno al problema di una lingua internazionale per la comunicazione scientifica, evidenzia anche altri aspetti della personalità di Peano, ma soprattutto mette in luce l’impegno di Couturat nelle proposte di soluzione di tale problema. I due protagonisti convengono sulla necessità dell’adozione di una lingua artificiale, ma all’atto della scelta le vedute non sono più coincidenti. La nascita dell’Ido e il passaggio entusiasta al nuovo progetto da parte di Couturat, che prima era un appassionato fautore dell’esperanto, mentre Peano rimane un fautore del suo latino sine flexione, raffredda i rapporti tra i due e il loro contatto si interrompe bruscamente. Il carteggio è pubblicato con grande apparato critico, accuratezza di documentazione e acutezza di interpretazioni, anche se rimane qualche minima sbavatura. La questione se gli sforzi di Couturat e la nascita dell’Ido abbiano portato un vantaggio alla soluzione della comunicazione internazionale rimane senza una risposta definitiva.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

Paoloni, Paola, Francesca Dal Mas et Amelia Barcellini. « Leadership femminile in sanità : possibili soluzioni e strumenti. Un caso di studio ». MECOSAN, no 120 (février 2022) : 83–104. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-120006.

Texte intégral
Résumé :
Obiettivo Lo scopo dell'articolo e approfondire le tematiche relative alla leadership femminile delle imprese sanitarie, andando a individuare, nella letteratura internazionale e mediante un caso di studio, le caratteristiche rilevanti che impattano sulle pari opportunita. L'articolo intende, quindi, approfondire i possibili strumenti e soluzioni al fine di supportare la leadership femminile e rafforzare il ruolo della donna nel management delle aziende sanitarie.Nell'articolo viene utilizzata la metodologia di analisi di un caso di studio. Oggetto dello studio e il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (Fondazione CNAO) di Pavia. La Fondazione CNAO e caratterizzata dalla presenza di un middle management a prevalenza femminile (dei 130 operatori, 66 sono donne, di cui 30 madri). A capo della direzione scientifica, medica, tecnico- infermieristica vi sono donne. Sempre donne rivestono il ruolo di responsabili della Comunicazione e URP, Qualita e Regulatory Affairs, Contabilita Generale e Aspetti Fiscali, Amministrazione Clinica, Risorse Umane, Pianificazione Acquisti e Servizi Generali. Dei 12 medici attuali, 10 sono donne, compreso il Direttore Medico, in controtendenza con la media internazionale (per la quale solo il 25% dei medici in ambiente ospedaliero e rappresentato da donne). Risultati L'analisi condotta attraverso il modello del CAOS consente, a partire dall'esperienza della Fondazione CNAO, di determinare alcuni strumenti operativi per facilitare l'accesso delle donne a posizioni di leadership in ambito sanitario. Tramite il caso di studio sono investigate e mappate le soluzioni di flessibilita adeguatamente applicate durante il periodo dell'emergenza causata dalla pandemia da Covid-19. I risultati consentono di proporre strumenti per valorizzare il ruolo delle donne nel management sanitario, in ambiti fortemente multidisciplinari e a elevato impatto di innovazione e tecnologia. Implicazioni teoriche L'articolo contribuisce al tema della diversita di genere nelle aziende sanitarie, con particolare riferimento a barriere, vantaggi e strumenti operativi per facilitare la leadership femminile. Implicazioni operative L'esperienza della Fondazione CNAO, adeguatamente collocata nella letteratura, consente di individuare alcune best practices di concreta applicabilita per le aziende sanitarie, stimolando eventuali studi comparativi.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

La Mantia, Cesare. « La stagione di Moda Polska nella Polonia socialista : aspetti interni e internazionali ». MONDO CONTEMPORANEO, no 2 (mai 2021) : 343–60. http://dx.doi.org/10.3280/mon2020-002017.

Texte intégral
Résumé :
Nel secondo dopoguerra il settore della moda fu tra i protagonisti della rinascita della Polonia. Le sarte polacche crearono da tendaggi e vecchi vestiti abiti per vestire nella maniera più elegante la popolazione, soprattutto femminile. Durante la stagione di Moda Polska e di figure di spicco quali Jadwiga Grabowska o Barbara Hoff, la moda polacca si pose in contrasto con quella sovietica e stabilì rapporti a livello internazionale, anche con le case di moda francesi. La moda polacca divenne un forte fattore identitario nella delicata fase in cui Mosca cercava di sostituire le precedenti e radicate identità nazionali degli Stati sotto la sua influenza con nuovi modelli culturali e politici. Il fascino della moda polacca e delle sue creatrici contribuì a rafforzare all'estero l'immagine di una Polonia insofferente verso il comunismo e a mantenere un ulteriore canale di comunicazione con l'Occidente oltre a quello già presente grazie ai rapporti con la Santa Sede.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

de Girolamo, Giovanni. « Classificazione, diagnosi ed ICD-10. I - Principi generali e considerazioni critiche ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 2, no 2 (août 1993) : 83–103. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00006850.

Texte intégral
Résumé :
RiassuntoScopo- Discutere i principali problemi teorico-pratici connessi alia classificazione in campo medico e psichiatrico, e presentare la struttura generale della decima revisione della Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD-10), entrata ufficialmente in vigore dal gennaio del 1993.Risultati- Sono dapprima discussi i fondamenti epistemologici della classificazione, le varie strategic classificatorie adottate in campo medico e psichiatrico ed i principali modelli classificatori esistenti. Sono quindi analizzati i problemi relativi alia attendibilità ed alia validità delle diagnosi psichiatriche, e vengono descritte le strategic che possono essere impiegate per migliorarle. Infine sono discussi i principi che hanno informato ia stesura dell' ICD-10 ed ifield trialseffettuati al fine di preparare il testo finale delle direttive diagnostiche.Conclusioni- La classificazione in psichiatria rappresenta un passaggio obbligato e necessario per rendere possibile la sistematizzazione delle nuove conoscenze e la comunicazione tra operatori, ricercatori ed utenti. La decima revisione dell' ICD rappresenta lo sforzo più ampio sinora compiuto in campo psichiatrico al fine di predisporre un sistema classificatorio rigoroso che, nel contempo, sintetizzi approcci e culture psichiatriche differenziate.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

Monti, Fiorella, Alessandra Farneti et Alessandra Sansavini. « Dalla psicologia dell'età evolutiva alla psicologia dello sviluppo ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 2 (octobre 2021) : 227–42. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12609.

Texte intégral
Résumé :
Il presente lavoro ripercorre alcune tra le principali ricerche nell'ambito della psicologia dell'età evolutiva, avviate dai primi allievi di Renzo Canestrari a partire dagli anni '50 del secolo scorso. In particolare, rilegge il percorso accademico degli allievi Marco Walter Battacchi e Giuliana Giovanelli, che hanno ricoperto la I e la II Cattedra di Psicologia dell'Età Evolutiva, poi Psicologia dello Sviluppo, nell'Ateneo di Bologna, ricordandone i principali contributi scientifici e didattici.Tra questi, i contributi, su numerosi temi, di Battacchi (il ritardo mentale, le difficoltà dei figli degli immigrati italiani in Germania, il pregiudizio etnico, la delinquenza minorile, lo sviluppo del pensiero e delle emozioni e i rapporti con il linguaggio e la teoria della mente) e di Giovanelli (modalità di valutazione e comunicazione tese a valorizzare le potenzialità di ogni bambino/a, psicologia della percezione, del tempo, del neonato a termine e pretermine e dei primi processi percettivi, cognitivi e linguistici) hanno dato un apporto innovativo e ampiamente riconosciuto a questa disciplina e ai primi 50 anni di storia dell'Istituto, poi Dipartimento, di Psicologia. Le loro idee e i loro lavori pioneristici hanno costituito un fondamentale riferimento per i nuovi gruppi di ricerca in ambito evolutivo sia nell'Ateneo di Bologna che a livello nazionale e internazionale.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
6

Valtolina, Giovanni Giulio, et Nicoletta Pavesi. « Famiglie migranti e minori con disabilità. Problematiche e prospettive della presa in carico ». MONDI MIGRANTI, no 3 (novembre 2022) : 61–75. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-003004.

Texte intégral
Résumé :
Analizzare le condizioni di vita delle famiglie migranti in cui è presente un figlio disabile risponde a una esigenza quanto mai attuale. Le reti familiari in cui è presente un minore disabile possono essere considerate potenzialmente multiproblematiche: la loro vulnerabilità, infatti, è legata tanto alla diagnosi, alla cura e alla gestione della disabilità, quanto all'essere stranieri, talvolta privi di un adeguato sostegno sociale, o in condizioni di particolare disagio economico e/o sociale, o ancora non a proprio agio nel complesso mondo dei servizi sanitari, sociali, educativi offerti dal nostro sistema di welfare. L'articolo intende offrire una rassegna della letteratura internazionale sul tema del rapporto tra famiglie immigrate in cui è presente un minore disabile e i servizi di welfare, rassegna necessaria in quanto nel contesto italiano questo tema non è ancora stato affrontato. Lo scopo del contributo è quello di evidenziare un primo frame teorico entro il quale poter collocare future ricerche empiriche, anche con lo scopo di sostenere la progettazione sociale in questo specifico campo. In particolare, emergono come rilevanti le prospettive teoriche dell'empowerment, della reticolazione degli attori, dell'incontro tra saperi professionali ed esperienziali e della comunicazione interculturali quali bussole per la progettazione di servizi/interventi efficaci.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
7

Casini, Simone. « I media italiani all’estero : questioni linguistico-educative tra nostos, tradizione, identità e nuove generazioni ». Italian Canadiana 35 (18 août 2021) : 285–306. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v35i0.37234.

Texte intégral
Résumé :
Il contributo prende in esame il ruolo educativo che i media hanno esercitato nella storia linguistica italiana e internazionale, tracciando un profilo semiotico sulle implicazioni che questi hanno avuto nel determinare il paradigma del nostos in contesto estero e migratorio. A fronte di una prima ricognizione sui processi linguistico-educativi italiani per i quali è risultato evidente il ruolo dei mezzi di comunicazione nella definizione del processo di unificazione linguistica nazionale, l’analisi propone una riflessione sui media italiani in Canada, affrontandone le dinamiche in chiave linguistico educativa con una prospettiva intergenerazionale che sostenga il ruolo del nostos entro le diverse generazioni di utenti. L'analisi si conclude con una indagine sociolinguistica e con una riflessione che guarda ai media come fattore di una rete articolata di elementi in grado di cooperare per arginare il processo di diminuzione della presenza della lingua italiana in contesto straniero sui piani della formazione e del generale uso linguistico.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
8

Cristini, Francesca, Francesca Poser, Luca Scacchi et Angela Perri. « Quando la Peer education esce dalla scuola ». S & ; P SALUTE E PREVENZIONE, no 55 (décembre 2010) : 31–52. http://dx.doi.org/10.3280/sap2010-055002.

Texte intégral
Résumé :
La peer education č stata ampiamente utilizzata come strumento per la promozione del benessere e per la prevenzione dei comportamenti a rischio, tra cui in particolare il consumo di sostanze psicoattive ed i comportamenti sessuali a rischio. Il contesto elettivo di applicazione della peer education č tradizionalmente stato quello scolastico, tuttavia recentemente si č assistito ad una sua diffusione sempre maggiore anche nei contesti extra-scolastici. La ricerca inerente i progetti di peer education in contesti extra-scolastici č tuttavia ridotta rispetto allo studio dell'applicazione della peer education a scuola. Il presente lavoro ha lo scopo di illustrare alcune caratteristiche dell'applicazione della peer education in contesti scolastici ed extrascolastici. Le caratteristiche dei progetti realizzati al di fuori della scuola sono state estrapolate da un'analisi svolta su alcuni progetti di peer education, realizzati a livello nazionale e internazionale. Vengono evidenziate le peculiaritŕ e le differenze nell'applicazione della peer education nel tradizionale contesto scolastico ed in quello extra-scolastico, facendo riferimento in particolare ai progetti di prevenzione dei comportamenti a rischio. Sono quindi delineati vantaggi e limiti dell'applicazione della peer education nei due diversi contesti. Infine vengono sottolineate alcune criticitŕ nell'utilizzo della peer education al di fuori della scuola, quali in particolare la mancanza di specifiche linee-guida che permetterebbero una maggior comunicazione e coordinazione tra i progetti, il mancato riferimento a specifici modelli teorici, la carenza di rigorosi ed appropriati sistemi di valutazione dei progetti.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
9

Cristini, Guido. « Unificazione di insegne e sostituzione della marca commerciale in un gruppo distributivo leader : ricadute di ordine economico, strategico e gestionale ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 4 (novembre 2010) : 121–44. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-004008.

Texte intégral
Résumé :
Nel processo di concentrazione tra gruppi distributivi a livello nazionale ed internazionale in corso da diversi anni, uno degli aspetti piů ricorsivi č costituito dalla stra- tegia di unificazione delle insegne. Tale strategia si traduce nell'analisi del valore delle insegne acquisite e, di norma, nell'eliminazione di quelle che operano ad una scala dimensionale inferiore e/o che manifestano una brand equity minore. In tale contesto, non č infrequente rilevare come l'obiettivo perseguito dal gruppo distributivo acquisitore sia quello di disporre di un'unica insegna in grado di generare economie di scala non solo esterne (sul versante della contrattualistica con i fornitori), quanto interne (comunicazione, logistica, marketing, etc.), propedeutiche al raggiungimento di gradi piů elevati di efficienza. In realtÀ, in diverse occasione, la cancellazione di una determinata insegna a favore di un'altra si č tradotta, nel breve termine, in una perdita di valore per il gruppo driver, in particolare sul versante delle vendite di marca commerciale in offerta. Nel quadro appena richiamato, obiettivo del presente articolo risulta quello di verificare se i vantaggi derivanti dall'adozione di una marca privata di Gruppo, pur in presenza della storica insegna di canale, risultino superiori a quelli ottenuti disponendo di una private label consolidata, rispondente in termini di immagine a quella caratterizzante la situazione pre-esistente. In particolare, interessa comprendere, se nel processo di cambiamento in atto non solo se il trade off risulti positivo, ma anche se i tempi e le risorse investite nel processo di conversione siano, nel complesso, da considerarsi accettabili per il distributore driver in relazione ai vantaggi raggiunti ex post.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
10

Cignetti, Luca, Silvia Demartini, Simone Fornara et Vincenzo Todisco. « Editoriale ». DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no 1 (9 novembre 2021) : VII—VIII. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.00.

Texte intégral
Résumé :
Prende l’avvio, con questo fascicolo, DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, una nuova rivista scientifica nata dalla collaborazione tra il Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione del Dipartimento formazione e apprendimento della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni. Alla rivista partecipano quindi due istituzioni universitarie che si occupano della formazione degli insegnanti del Ticino e dei Grigioni, i due cantoni svizzeri in cui l’italiano è lingua ufficiale (nei Grigioni accanto al tedesco e al romancio): un contesto del tutto particolare, che vede l’italiano insieme lingua di scolarizzazione e lingua prima (in Ticino e nel Grigioni italiano), lingua seconda (in Ticino) e lingua straniera nella scuola dell’obbligo (nella parte tedesca del Canton Grigioni). In una realtà così peculiare dal punto di vista linguistico e culturale, DIDIT intende offrire uno strumento di ricerca e aggiornamento rivolto a chi opera, per ragioni di studio o di lavoro, nell’ambito della didattica dell’italiano come lingua prima, come lingua seconda o come lingua straniera. Vista la particolare situazione linguistica del Canton Grigioni, del limitrofo Alto Adige e tenuto conto delle diverse altre lingue presenti sul territorio grigionese e ticinese accanto alle lingue ufficiali, la nuova rivista prende in considerazione anche la ricerca sulla didattica del plurilinguismo. In questo senso la rivista si presenta come luogo di scambio scientifico privilegiato e unico nel panorama delle pubblicazioni scientifiche presenti sul territorio nazionale svizzero e come uno dei pochi strumenti a livello internazionale che prendono in esame l’italiano nei diversi contesti di insegnamento; l’obiettivo sul medio-lungo termine è di configurarsi come un punto di riferimento nel campo degli studi sulla didattica dell’italiano e del plurilinguismo, caratterizzati dal costante connubio tra dimensione teorica e dimensione applicativa. DIDIT è divisa in tre sezioni: Studi e ricerche, Esperienze didattiche e Recensioni e segnalazioni. La prima, affidata alla penna di studiose e studiosi di chiara fama nel settore della didattica della lingua e della letteratura italiana (in questo primo numero Maria G. Lo Duca e Giuliana Fiorentino e, per la tematica del plurilinguismo, Ruth Videsott), accoglie approfondimenti teorici su temi afferenti agli ambiti didattici sopra ricordati. La seconda è dedicata a esempi di applicazioni e percorsi didattici, affidati a studiose e studiosi, ricercatrici e ricercatori, docenti attive e attivi nella scuola di ogni ordine e grado (in questo numero Livia Radici Tavernese, Daniele Dell’Agnola, Stefania Crameri e Daniela Kappler). La terza presenta, infine, recensioni di libri e studi che possono contribuire all’innovazione didattica nelle discipline di riferimento e a segnalazioni di opere – come albi illustrati, poesie, raccolte di racconti e romanzi – rivolte a lettori di diverse fasce di età. Tenuto conto dei contesti minoritari con cui si vede confrontato l’italiano in Svizzera, la rivista ambisce a diventare anche uno strumento per il sostegno e la promozione della lingua italiana in questo contesto nazionale, e non solo. In tal senso, si propone di estendere il proprio orizzonte agli studi sulla didattica dell’italiano in un’accezione ampia, che accolga prospettive plurali e sguardi capaci di spaziare dalla teoria all’applicazione pratica, avendo sempre come obiettivo di fondo un aggiornamento costante sulle strategie, sui metodi, sulle ricerche volte a migliorare e a innovare l’insegnamento dell’italiano. In tal modo la rivista garantisce lo scambio e la comunicazione tra il mondo della ricerca e quello della scuola, a livello nazionale e internazionale: attraverso la scelta dei temi, degli ambiti di ricerca e di riflessione, DIDIT vuole così rispondere alle sfide didattiche e teoriche poste alla disciplina e stimolare il dibattito scientifico e pubblico.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.

Thèses sur le sujet "Della comunicazione internazionale"

1

Greco, Maria Letizia. « Proposta di traduzione di alcuni pannelli museali della sezione precolombiana del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

Trouver le texte intégral
Résumé :
In questo elaborato ho presentato una proposta di traduzione di alcuni brevi testi e di pannelli museali del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza. Come argomento ho deciso di trattare l’arte precolombiana, sia per il legame storico tra il Portogallo e il Nuovo Mondo, sia per la presenza della ceramica in tutte e tre le culture (portoghese, italiana e precolombiana). In questo elaborato presenterò il Museo Internazionale della Ceramica, partendo dalla storia e dalla fondazione del museo per arrivare alla sezione precolombiana (come è strutturato il percorso, cosa offre la sezione precolombiana e quante sono le opere presenti nella sala). In seguito, vi sarà la proposta di traduzione che verterà su vari aspetti della vita e della cultura precolombiana: la ceramica, i tessuti, le fasi di sviluppo cronologico delle varie popolazioni che hanno abitato il continente, la piramide sociale, la fauna e la flora, l’alimentazione, la guerra, la religione, i giochi, la musica, il calcolo, la scrittura, l’arte e lo scambio commerciale. Infine, presenterò gli aspetti fondamentali della scrittura museale, includendo gli aspetti caratteristici del pubblico, il contesto in cui avviene la lettura dei testi scritti e le linee guida per scrivere correttamente i testi museali. L’ultima parte sarà dedicata al commento relativo alla traduzione: la fase di studi e di ricerca precedente alla traduzione, le difficoltà riscontrate durante la fase traduttiva, le scelte e gli aspetti principali che hanno influenzato la mia proposta di traduzione (morfosintassi, lessico, punteggiatura).
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

Antonini, Veronica. « Aviation English : una lingua per volare Analisi linguistica della comunicazione in aviazione civile ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20818/.

Texte intégral
Résumé :
La tesi si propone l'obiettivo di esaminare le caratteristiche della lingua dell'aviazione, il cosiddetto Aviation English (AE), rivolgendo un'attenzione particolare alle dinamiche delle interazioni verbali che avvengono tra piloti e controllori del traffico aereo. A partire da un breve excursus sui diversi tipi di linguaggi, da quelli specialistici alle lingue controllate, si cercherà di fornire una chiara definizione dell'AE, delineando gli aspetti che lo rendono una vera e propria lingua e non una semplice varietà di inglese. La tesi passerà in rassegna tutte le convenzioni e le regole che compongono questa lingua e che rendono la comunicazione in volo efficace a livello internazionale. Si vedrà anche come la comunicazione in aviazione sia suscettibile a molti fattori linguistici (e non), il che comporta per gli operatori del settore, l'obbligo di conoscerla a fondo, più della loro stessa lingua madre. In conclusione, si eseguirà un'analisi conversazionale di una comunicazione terra-bordo-terra realmente avvenuta in un'emergenza. Più precisamente, si tratta dell'estratto del volo US Airways 1549, diventato famoso come "il miracolo dell'Hudson". Questo permetterà di mettere in risalto le regole dell'AE, applicate in un caso concreto, quanto singolare, e notare come queste siano efficaci nel gestire, a livello comunicativo e operativo, gli imprevisti.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

ABU, HOJAILAH ASSEM. « Comunicazione internazionale e opinione pubblica : Una storia della comunicazione internazionale dal XIX secolo al XXI secolo ». Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/2158/1027921.

Texte intégral
Résumé :
Comunicazione internazionale e opinione pubblica: Una Storia della comunicazione internazionale dal XIX secolo al XXI secolo. Il sistema internazionale è caratterizzato da un cambiamento dinamico e costante, dove le unità politiche lavorano per cambiare modi e meccanismi di conoscenza delle trasformazioni in atto. È in questo quadro che l'opinione pubblica gioca un ruolo decisivo e attivo nella politica estera degli Stati, soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, influenzando il comportamento degli attori politici in più ambiti: transazionale, interno, governativo e non-governativo. Non a caso, grazie alla crescente importanza dei media, l'opinione pubblica è diventata la cosiddetta quarta potenza, la quale si aggiunge agli elementi tradizionali conosciuti: potere economico, militare e diplomatico. Negli ultimi anni le ricerche dedicate alla storia della comunicazione si sono moltiplicate, al punto che la comunicazione si presenta come la cosiddetta chiave del futuro. Anche, i media si sono evoluti nel corso dei secoli, dall’oralità alla scrittura in Babilonia; dalla pietra al papiro in Egitto; dal papiro alla pergamena nell’Impero romano e dalla pergamena alla carta nel medioevo. E le tecnologie legate all'informazione come il telegrafo, il telefono, la radio e la televisione con canali satellitari, il computer e il web hanno svolto un ruolo importante sulla scena mondiale, sia nel sostenere il dominio e rafforzare la posizione geopolitica da parte di talune potenze, sia a livello di vita social-economica per lo sviluppo culturale. Lo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa divenne diffuso - a partire dalla Prima Guerra Mondiale - con influenza sociale. Inoltre, i media hanno ottenuto l’attenzione dei sistemi politici e delle potenze coloniali: tra i cui i giornali a larga tiratura, il cinema, l’industria discografica, l’editoria, le nuove compagnie radiofoniche. La tecnologia della raccolta e della trasmissione delle informazioni (radio, tecniche fotografiche e cinema) ebbe una rapida crescita in rapporto alla guerra. Si può anche notare che - dopo la seconda guerra mondiale - la crescita della funzione narrativa degli strumenti di comunicazione degli eventi bellici, l’influenza sull’opinione pubblica e l’uso crescente dei media come armi belliche in particolare al livello ideologico. A causa dell’importanza dei mezzi di comunicazione i poteri politici hanno cercato di controllare il flusso informativo applicando la censura in diversi gradi sulle fonti d’informazione specialmente nei momenti caldi degli eventi militari. La comunicazione internazionale rispetto ai suoi albori svolge un ruolo fondamentale all’interno di un’arena planetaria o quasi tale (piuttosto che semplicemente regionale, per esempio); è organizzata, pianificata o coordinata su scala globale; è in grado di reciprocità e interdipendenza, nel senso che attività locali di diverse zone del mondo determinano l’una la forma delle altre. Il ruolo della comunicazione mediata nelle nostre società è oggettivamente cresciuto dall’inizio della rivoluzione industriale a oggi. In altre parole, la comunicazione internazionale ha svolto un ruolo di rilievo di tipo economico, politico e militare e ha anche allargato l’ambito spaziale e temporale rendendola più un fondamento della democrazia. Soprattutto nella sua fase più recente, crescenti fenomeni d’individualizzazione e frammentazione sociale hanno prodotto un declino della partecipazione e del coinvolgimento degli individui a realtà organizzate come la famiglia, le istituzioni religiose, i partiti politici, le associazioni. Si potrebbe dire che da una parte i media hanno dapprima unificato e fatto parlare tra loro delle comunità linguistiche attraverso la stampa, la radio e la televisione di stato. Mentre dall’altra essi estesero questo processo unificativo al mondo intero, creando le basi per quel “villaggio globale” di cui parla McLuhan, che è alla base del processo di globalizzazione. Sartre scrisse: “la classe al potere preferisce sempre un dandy a un rivoluzionario” e questo è il compito di questi mezzi di comunicazione internazionale creare il dandy al potere. Dato che I mezzi di comunicazione hanno giocato un ruolo importante - continuando tuttora a farlo - la domanda resta: come possiamo resistere all’influsso dei mezzi di comunicazione che ci manipolano nelle nostre case e nei luoghi di lavoro?
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

Biasiol, Andrea. « Il racconto della crisi : la comunicazione delle banche centrali durante la grande recessione 2007-2012. I comunicati ufficiali alla stampa nazionale e internazionale : il percorso delle notizie ». Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/1017304.

Texte intégral
Résumé :
OBIETTIVI DELLA TESI Il ruolo delle Banche Centrali nelle società si esplica non solo in ambito economico, ma assume una rilevanza sociale nel loro atto stesso del comunicare. Lo studio sull'impatto sociale della crisi passa necessariamente anche attraverso lo studio dello story telling della “Grande recessione”. Con il presente lavoro ci si è proposti di identificare quali siano state le strategie e lo stile di comunicazione utilizzati dalle principali Istituzioni coinvolte nella gestione della crisi 2007-2012, Banca d'Italia, Banca Centrale Europea e Federal Reserve, così come ci vengono rappresentati negli atti di comunicazione pubblicoistituzionale per eccellenza, ovvero i comunicati stampa ufficiali. Il lavoro si pone l'obiettivo di delineare non solo l'approccio comunicativo ma anche il milieu culturale che emerge dal racconto della crisi da parte delle BC e di rilevarne le differenze. Le dimensioni, che abbiamo preso come riferimento della presente indagine, sono: le parole della crisi, le differenze tra il contesto socioeconomico europeo e quello americano, la cultura organizzativa degli Istituti che traspare dal linguaggio utilizzato. INQUADRAMENTO TEORICO Il lavoro si fonda su un approccio multidisciplinare che combina tematiche e teorie economiche, comunicazionali e sociolinguistiche; si parte da un inquadramento storico, economico e sociale dell’Istituzione Banca Centrale, passando all’analisi delle principali teorie sulla comunicazione in genere e su quella pubblica e istituzionale. Il tema “crisi” è declinato sia nella sua componente socioeconomica sia nel suo rapporto con la comunicazione e la società, mentre la comunicazione delle BC nel rapporto con i media viene analizzata sia nelle modalità che un Istituto Centrale utilizza per comunicare l’economia, sia nelle strategie comunicative messe in atto per una sana gestione della crisi. L'approccio teorico e i metodi utilizzati per la ricerca vengono illustrati presentando i riferimenti metodologici e le teorie e le prassi di analisi testuale di tipo quali-quantitativo. CAMPIONAMENTO E METODI UTILIZZATI Al fine di identificare le parole chiave utilizzate durante la crisi 2007-2012 dai 3 Istituti Centrali, si è partiti dal campionamento dei comunicati stampa ottenuti dai siti Internet di Fed, BCE e Bankitalia, estrapolando empiricamente quei comunicati che trattano il tema della crisi. Sono state identificate le milestones della crisi (anni dal 2007 al 2012), poi raggruppate in bienni; i testi, uniti per biennio in un unico corpus per Istituto, ci forniscono 3 corpora in inglese per BCE e Fed, mentre per Bankitalia (vista anche l’incongruenza linguistica) un corpus unico in italiano relativo al terzo biennio. L’indagine di tipo empirico utilizza strumenti quantitativi quali i software di analisi testuale T-LAB, per la parte di studio lessicometrico, Word Tree, per l'analisi delle concordanze (quali-quantitativa), e WordClouds, per una rappresentazione grafica dei risultati. Per le tecniche qualitative si è utilizzata una griglia di riferimento dell’analisi retorica, per compendiare i dati ottenuti dall’analisi computer assistita. L’analisi retorica poi è stata accompagnata da una griglia teorico-empirica rispetto alle teorie dell’organizzazione, volta a inquadrare le macro-tendenze della cultura organizzativa che traspare dai testi esaminati. I risultati ottenuti per Fed e BCE sono poi stati messi a confronto, mentre il caso Bankitalia è stato analizzato a parte per disomogeneità linguistica e parziale indisponibilità dei dati. RISULTATI OTTENUTI In generale il linguaggio delle 3 Istituzioni si avvale del ragionamento logico piuttosto che agire su un piano emozionale, secondo una pragmatica del discorso volta a calmierare gli effetti emotivi dell’economia e a scongiurare il panico. La forma scritta in stile reportistico, lo stile formale, le frasi brevi, lo scarso uso di frasi secondarie (meno per Bankitalia, vista l’articolata struttura grammaticale e del discorso della lingua italiana), il linguaggio asciutto, lo scarso uso dell’aggettivazione e di figure retoriche, l’utilizzo di terminologia tecnica e di dati a supporto, sono tutti elementi comuni al tipo di racconto utilizzato. Rispetto alle 3 dimensioni dell’indagine (parole della crisi, differenze tra contesto europeo e americano, indizi di cultura organizzativa) possiamo declinare i risultati seguenti. Il linguaggio e gli obiettivi comunicazionali e strategici della Fed e della BCE differiscono visibilmente; la BCE sembra più orientata ad azioni di stabilizzazione dell'Eurosistema, in un'ottica di generale supervisione dei fenomeni di crisi, mentre la Fed si rivolge maggiormente alla tutela dei consumatori e ad un approccio che mira ad affrontare la crisi del mercato immobiliare, in modo da attutire le ripercussioni sul sistema bancario. Dal punto di vista dell’azione risulta più attiva e tempestiva quella del contesto USA, più prudente e dunque meno reattiva quella del contesto europeo. Ciò riflette anche la struttura socioeconomica fondamentalmente diversa dei due contesti culturali, più liberista e flessibile quello americano, più conservativo e rigido quello europeo. Rispetto alle modalità operative, sebbene entrambe le Banche Centrali rispondano a norme di collegialità, non mancano delle differenze che investono le modalità di funzionamento delle Authority: la BCE più verticistica e “segreta” rispetto alla formazione delle decisioni, la Fed più incline a partecipazione e trasparenza. La Banca d’Italia, pur non trovandosi allora in prima linea rispetto a situazioni di emergenza, sia sul fronte del salvataggio di gruppi bancari che del debito sovrano - peraltro non esente da criticità acuite a causa di speculazioni sullo spread -, presenta una comunicazione prudente centrata sulle politiche europee di contenimento e previsione della rischiosità delle posizioni creditizie, con riferimenti agli stress test e alle indicazioni di patrimonializzazione delle banche. Rispetto alla cultura organizzativa si evidenzia come la BCE interpreti il proprio ruolo secondo uno schema organizzazionale c.d. debole: il sistema di controllo verticistico, gerarchizzato e centralistico fa da contraltare al rischio di individualismi nazionali e personali dei membri del Board e assicura quell’unità di intenti e di azioni tipica delle organizzazioni burocratizzate, che temono la perdita del controllo e lo sviluppo di subculture. Trattandosi comunque di una struttura burocratica che esercita il proprio potere in forma centralizzata e gerarchizzata, anche la Federal Reserve presenta le medesime caratteristiche; la differenza con la BCE è insita nell’incentivazione e nel riconoscimento della pluralità delle subculture, che riportate in un alveo decisionale comune possono essere fonte e garanzia di trasparenza e pluralismo nella collegialità. Lo stile Bankitalia si connota, data l’assenza di partecipazione attiva dei cittadini e dei soggetti interessati al percorso normativo e data la politica non disclosing in merito alle diverse opinioni dei membri del Direttorio, per un sistema organizzativo a tratti di ispirazione gerarchico-normativa, caratterizzato da una cultura organizzativa di tipo centralista, che può correre il rischio di gemmazione di subculture rispetto ai valori aziendali condivisi. CONCLUSIONI Con questo lavoro di ricerca abbiamo cercato di rispondere a varie domande rispetto al tipo di comunicazione messa in atto dalle Banche Centrali durante i periodi di crisi e constatato come siano molti i livelli di lettura possibili rispetto all’uso delle parole all’interno di un testo. Siamo consapevoli però che vi sono diversi tagli di ricerca e filoni di studio che possono partire da questa tesi, quali ad esempio l’interrelazione tra le dichiarazioni rilasciate alla pubblica opinione e l’andamento degli indicatori dell’economia e dei mercati, o l’analisi delle trascrizioni delle dichiarazioni dei Governatori in conferenza stampa e delle interviste pubblicate (sia in forma scritta che in forma audiovisiva), nonché delle sessioni di Q&A che seguono alle riunioni dei Board delle varie BC. Verificare se dall’analisi di testi diversi, prelevati negli stessi periodi, si ottengano risultati simili potrà costituire una conferma alle considerazioni qui formulate.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

NARDACCI, MARTINA. « Terrae incognitae dell’arte. Narrazioni e mappe della vita quotidiana nelle pratiche artistiche ». Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11573/944089.

Texte intégral
Résumé :
La tesi esplora le modalità di dichiarare l'identità tra arte e vita attraverso diversi assi temporali e diversi movimenti: il movimento Dada tedesco e quello francese, l'Internazionale Situazionista e il GRAV, il Laboratorio di Comunicazione Militante, la videoarte in Europa e negli Stati Uniti come strumento di contestazione, la net.art e i movimenti contro la globalizzazione dentro e fuori il web, fino ad alcuni esempi di arte pubblica e esperimenti di cartografica critica. Viene esplorato un secolo di movimenti artistici e politici collettivi che, di volta in volta, utilizzano i mezzi tecnologici a loro più vicini per affermare con convinzione che l'arte non è "altra" dalla vita quotidiana ma, piuttosto, la riflette e può essere strumento per il suo miglioramento.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
6

PETRINI, Maria Celeste. « IL MARKETING INTERNAZIONALE DI UN ACCESSORIO-MODA IN MATERIALE PLASTICO ECO-COMPATIBILE : ASPETTI ECONOMICI E PROFILI GIURIDICI. UN PROGETTO PER LUCIANI LAB ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251084.

Texte intégral
Résumé :
Con l’espressione “marketing internazionale” ci si riferisce a quell’insieme di attività adottate dall’impresa al fine di sviluppare o perfezionare la propria presenza sul mercato estero. Oggetto della presente ricerca è l’analisi degli aspetti problematici che tali attività sollevano sul piano giuridico: attraverso un approccio basato sull’integrazione della cultura economica del marketing d’impresa con quella più propriamente giuridica, l’indagine mira ad individuare le fattispecie di marketing rilevanti sotto il profilo giuridico e giuspubblicistico, ad analizzarne i profili che risultano più critici per l’impresa e proporre soluzioni concrete. La ricerca è stata condotta in collaborazione all’azienda Gruppo Meccaniche Luciani, che oltre ad essere un affermato fornitore di stampi per calzature, progetta design innovativi attraverso una sua articolazione organizzativa creativa, denominata Luciani LAB. L’impresa investe molto nell’innovazione, ed in questo senso, particolarmente significativo è stato l’acquisto di una potente stampante 3D, tecnologicamente all’avanguardia, che ha consentito all’azienda di progettare diversi prodotti, tra cui una borsa, realizzarli in prototipazione rapida, e successivamente renderli oggetto di specifiche campagne promozionali, illustrate nel presente lavoro. Viene evidenziato come queste rispecchino la peculiarità dell’approccio al marketing da parte della piccola/media impresa, descritto dalla dottrina maggioritaria come intuitivo ed empirico, distante da quello teorico e strategico del marketing management. La collaborazione con l’impresa partner del progetto ha costituito il riferimento principale per l’elaborazione del metodo con cui condurre la ricerca: l’azienda ha promosso i propri prodotti mediante diverse strumenti di marketing, come inserti pubblicitari su riviste, campagne di e-mail marketing e fiere di settore. Queste attività si distinguono tra esse non solo rispetto alle funzioni, alle differenti modalità con cui vengono impiegate e al pubblico cui si rivolgono, ma anche e soprattutto rispetto alla disciplina giuridica di riferimento: ognuna di esse infatti è regolata da un determinato complesso di regole e solleva questioni che si inseriscono in una specifica cornice giuridica. Al fine di giungere ad una sistematica trattazione dei profili giuridici connessi, si è scelto di classificare le diverse azioni di marketing in tre gruppi: quelle riferite alla comunicazione, quelle inerenti l’aspetto del prodotto e quelle che si riferiscono al cliente Per ognuna di queste aree si individua una precisa questione critica per l’impresa, e se ne trattano i profili problematici dal punto di vista giuridico. In relazione al primo gruppo, ovvero la comunicazione pubblicitaria d’impresa, si evidenziano le criticità connesse alla possibilità di tutelare giuridicamente l’idea creativa alla base del messaggio pubblicitario: si mette in discussione l’efficacia degli strumenti giuridici invocabili a sua tutela, in particolare della disciplina del diritto d’autore, della concorrenza sleale e dell’autodisciplina. Si prende come riferimento principale il contesto italiano, considerando la pluralità degli interessi pubblici, collettivi ed individuali coinvolti. Il secondo profilo d’indagine riguarda la disciplina giuridica riconducibile all’e-mail marketing, uno degli strumenti più diffusi di comunicazione digitale. L’invasività di questo sistema nella sfera personale dei destinatari impone l’adozione di adeguati rimedi da parte delle imprese per evitare di incorrere nella violazione delle disposizioni a tutela della privacy. Si trattano le diverse implicazioni derivanti dall’uso di tale strumento, in particolare quelle riferite al trattamento dei dati personali alla luce della normativa vigente in Italia e nell’Unione Europea, e connesse alle modalità di raccolta degli indirizzi e-mail dei destinatari potenzialmente interessati. Infine, la costante partecipazione alle fiere di settore da parte dell’azienda dimostra quanto l’esteriorità del prodotto costituisca uno strumento di marketing decisivo per la competitività aziendale, dunque grande è l’interesse dell’impresa a che il suo aspetto esteriore venga protetto dall’imitazione dei concorrenti. Il tema giuridico più significativo che lega il processo di marketing al prodotto dell’azienda è proprio la protezione legale del suo aspetto, ovvero la tutela del diritto esclusivo di utilizzarlo, e vietarne l’uso a terzi. L’aspetto di un prodotto può essere oggetto di protezione sulla base di diverse discipline che concorrono tra loro, sia a livello nazionale che sovranazionale, dei disegni e modelli, del marchio di forma, del diritto d’autore e della concorrenza sleale. Si è scelto di concentrare il lavoro, in particolare, sulla prima: si ricostruisce il quadro normativo e l’assetto degli interessi implicati dalla fattispecie, per arrivare ad evidenziare le principali criticità nell’interpretazione delle norme, sia a livello nazionale, che nell’Unione Europea. Si approfondiscono gli orientamenti di dottrina e giurisprudenza di alcune disposizioni chiave per l’applicazione della disciplina, quali gli artt. 6 e 7 del Regolamento CE, n. 6/2002, concernenti rispettivamente il «carattere individuale» e la «divulgazione», i due requisiti fondamentali per ottenere la registrazione e conseguente protezione giuridica del disegno. Tali nozioni sono soggette ad interpretazioni parzialmente difformi da parte dei giudici dei diversi Stati membri, e ciò contribuisce a minare l’applicazione omogenea della disciplina in tutto il territorio UE. In questo senso, viene messo in evidenza il ruolo chiave dell’orientamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea nell’interpretazione di tali concetti, avente l’effetto di uniformare l’approccio degli Stati. La Direttiva 98/71/CE ha introdotto la possibilità di cumulare la protezione conferita all’aspetto del prodotto dalla disciplina dei disegni e modelli con quella riconosciuta dalle altre normative. Tale previsione solleva questioni di rilievo sistematico e concorrenziale: ci si interroga su quali problemi di tipo sistematico e di concorrenza vengano sollevati dal riconoscimento su uno stesso prodotto della protezione sia come disegno che come marchio di forma, e sia come disegno che come opera dell’ingegno. In particolare nell’ambito del diritto dei marchi d’impresa e del diritto d’autore, le tutele hanno durata potenzialmente perpetua, diversamente dalla registrazione come disegno o modello, che garantisce la titolarità del diritto di utilizzare il proprio disegno in via esclusiva per un periodo limitato di massimo 25 anni. Questa differenza temporale rende il cumulo problematico sia a livello di coordinamento, che di concorrenza, poiché incentiva il sorgere di “monopoli creativi” sulle forme del prodotto. Il presente lavoro ha come obiettivo l’ampliamento della conoscenza sul tema del marketing con particolare riferimento ai profili giuridici che si pongono, con riguardo alla promozione del prodotto nell’ambito dell’Unione Europea. Si ritiene che il valore aggiunto e l’aspetto più originale della ricerca consista nella sua forte aderenza alla realtà della piccola/media impresa: tramite l’integrazione della ricerca giuridica e dello studio dei fenomeni di marketing si delineano i problemi pratici che questa si trova a dover affrontare nell’implementazione delle attività quotidiane di marketing. Tale indagine vuole essere utile a tutte le piccole/medie imprese che si trovano impreparate nell’affrontare le sfide poste dal marketing e nel conoscere le implicazioni giuridiche che da questo derivano.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
7

SBARBATI, Claudia. « LE STRAGI E LO STATO. NARRAZIONI SU CARTA DELLO STRAGISMO ITALIANO:CRONACA, MEMORIA E STORIA ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251127.

Texte intégral
Résumé :
Oggetto del presente studio è la narrazione pubblica delle stragi degli anni Settanta, realizzata attraverso il filtro della carta stampata di ieri e di oggi. In particolare, le stragi delle quali è stato ricostruito il pubblico racconto sono quelle di Milano (12 dicembre 1969), di Brescia (28 maggio 1974) e di Bologna (2 agosto 1980). L’interesse di ricerca è nato dalla percezione di un vuoto storiografico rispetto all’“impressione di realtà” - quindi all’immaginario - che nel corso dei decenni quotidiani e periodici nazionali hanno edificato riguardo allo stragismo neofascista. In generale, l’eversione di destra – seppur oggetto di preziosi studi - è stata meno analizzata rispetto a quella di sinistra e quello che è divenuto il cosiddetto “caso Moro”, perché sovente stigmatizzata come subalterna allo Stato e quindi priva di una sua dimensione particolare. È esattamente in questo spazio che la ricerca s’inserisce, guardando alla storia d’Italia attraverso l’interpretazione dello stragismo offerta dall’informazione a stampa. La scelta della fonte giornalistica come fonte storica per analizzare le categorie interpretative e i quadri di riferimento messi a disposizione dell’opinione pubblica, ha richiesto di tenere in considerazione gli elementi distintivi del giornalismo italiano e i suoi rapporti con il contesto politico nazionale coevo alle stragi, con attenzione anche per i cambiamenti occorsi nel tempo nel mondo dell’informazione e nel panorama internazionale, definendo un arco temporale che dal 1969 giunge sino al 2017. Inoltre, gli scenari politici sovranazionali della Guerra Fredda sono costantemente richiamati in virtù dell’intima connessione fra eversione di destra, forze dell’ordine e servizi di sicurezza italiani da un lato, ed equilibri geopolitici internazionali dall’altro. Si è scelto di attingere a numerose testate nazionali per dare conto delle diverse linee editoriali, delle molteplici caratterizzazioni politiche delle stesse, dei differenti stili comunicativi e della pluralità di lettori cui ogni quotidiano o periodico è destinato. Fra gli archivi storici più attenzionati emergono quelli del “Corriere della Sera”, “La Stampa”,“la Repubblica”, “L’Unità”, “Il Giorno”, “La Notte”, “La Nazione”, “L’Avanti!”, “il Manifesto”, “Lotta Continua”, “Umanità Nova”, “Il Popolo”, “il Secolo d’Italia”, “Candido” e “il Borghese”. A ogni strage è stato dedicato uno specifico capitolo in cui sono introdotti i fatti e gli esiti giudiziari, analizzate le prime reazioni della stampa, ricostruiti gli anni dei processi e la ricezione delle sentenze, sino a riproporre l’eco pubblica delle opere che nel corso dei decenni sono intervenute sul tema. Gli articoli di cronaca e gli editoriali di approfondimento analizzati permettono di vagliare la riproposizione su carta delle versioni ufficiali delle forze dell’ordine, della magistratura e della politica; le memorie dei protagonisti degli eventi e l’analisi offerta dagli opinion makers che di volta in volta hanno raccontato le stragi dell’Italia repubblicana (giornalisti, storici, magistrati, scienziati sociali). L’ultimo capitolo è stato invece dedicato al problema della Memoria e dei suoi rapporti con la Storia, analizzando la produzione memorialistica degli ex terroristi, delle vittime di prima, seconda e terza generazione, sino al tema della riconciliazione e della pacificazione. Si è dunque ricostruito il dibattito sviluppatosi “a caldo” ed “ex post”, nella consapevolezza che l’informazione e la comunicazione pubblica della Storia sono fondamentali per la storicizzazione del passato traumatico della Nazione.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
8

FORESI, Elisa. « A Multisectoral Analysis for economic policy : an application for healthcare systems and for labour market composition by skills ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251178.

Texte intégral
Résumé :
L’Agenda Digitale Europea stabilisce il ruolo chiave delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) grazie a un mercato digitale unico basato su internet veloce e superveloce e su applicazioni interoperabili, al fine di ottenere vantaggi socioeconomici sostenibili COM(2010)245. Le TIC producono un'innovazione di prodotto e cambiamenti strutturali all'interno di tutto il sistema economico e possiamo affermare che dal punto di vista multisettoriale hanno un ruolo moltiplicativo sulla crescita economica, poiché l’aumento della domanda di TIC stimola a sua volta tutte le altre produzioni. Inoltre come riscontrato in letteratura economica, nelle istituzioni internazionali, nonché confermate dai dati periodici rilasciati dagli uffici statistici nazionali, una maggiore incidenza della popolazione attiva formalmente istruita in associazione con l'adozione delle TIC è altamente correlata ad una crescita robusta, sostenibile ed equa. In questo quadro è importante valutare il ruolo delle TIC nel sistema economico, in particolare verrà analizzato il ruolo delle TIC sia rispetto ad un particolare settore quello della sanità, che dal lato dei soggetti che dovrebbero essere parte attiva nella gestione delle TIC ovvero la situazione delle abilità digitali dei lavoratori dipendenti. Il primo articolo si focalizza sul ruolo delle TIC nella determinazione dell’output del settore sanitario, utilizzando il database WIOD (World Input Output Database), di 24 paesi nell’arco temporale 2000-2014, tenendo conto anche dei differenti sistemi sanitari nazionali. La produzione del settore “Sanità e Servizi Sociali” assume, almeno in alcuni paesi specifici, il ruolo di stimolo all’innovazione che compensa ampiamente quello di peso sul bilancio pubblico. Nel secondo articolo analizziamo come l’uso delle TIC stia progressivamente aumentando nel sistema sanitario italiano e in particolare come l'introduzione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), strumento di condivisione dei dati sanitari del singolo cittadino, potrebbe determinare cambiamenti nella produzione sui servizi sanitari. Verranno analizzati gli eventuali cambiamenti strutturali dei processi produttivi e della produzione totale applicando l'Analisi Strutturale di Decomposizione (SDA). La base dati di riferimento sarà la tavola di Input-Output riferita a due diversi periodi al fine di individuare i risultati sia degli effetti tecnologici sia della domanda finale a livello settoriale. Infine l’ultimo articolo ha l’obiettivo di valutare le conseguenze dei cambiamenti nella composizione dell'occupazione per competenza digitale all’interno del flusso di produzione e distribuzione del reddito. Verrà costruita una Matrice di Contabilità Sociale (SAM) che consente di rappresentare le relazioni tra i cambiamenti di produzione delle attività e i cambiamenti di compensazione dei dipendenti per competenze, grado di digitalizzazione e genere. LA SAM sviluppata nel documento è relativa all'Italia nel 2013; il lavoro è disaggregato in competenze formali / non formali / informali e, inoltre, competenze digitali / non digitali. Le abilità digitali del lavoro seguono la definizione di “competenza formale” della Commissione Europea (2000): i) competenza formale a seconda del livello di istruzione e formazione; ii) competenza non formale acquisita sul posto di lavoro e attraverso le attività delle organizzazioni e dei gruppi della società civile; iii) competenza informale non acquisita intenzionalmente durante la vita. In questo quadro è stata introdotta un'ulteriore classificazione di input di lavoro basata sull'uso / non utilizzo di computer collegati a Internet. Sulla base della SAM, è stato implementato un modello multisettoriale esteso. Infine, verrà individuata una struttura adeguata di domanda finale che consente di ottenere i migliori risultati in termini di valore aggiunto distribuiti a lavoratori più qualificati con una elevata competenza digitale.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.

Livres sur le sujet "Della comunicazione internazionale"

1

Media activism : Strategie e pratiche della comunicazione indipendente : mappa internazionale e manuale d'uso. Roma : DeriveApprodi, 2002.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

Convegno, "Noetica versus informatica le nuove strutture della comunicazione scientifica" (2013 Rome Italy). Noetica versus informatica : Le nuove strutture della comunicazione scientifica : atti del Convegno internazionale, Roma, Tempio di Adriano, 19-20 novembre 2013. Firenze : Leo S. Olschki editore, 2015.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

Bastianini, Guido, et Simona Russo, dir. Comunicazioni. Florence : Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-918-4.

Texte intégral
Résumé :
Questo volume di Comunicazioni dell’Istituto Papirologico «G. Vitelli» , il dodicesimo della serie a partire dal 1995, è articolato in tre sezioni: 1. Edizione e riedizione di testi; 2. Note critiche; 3. Chronique de Lexicographie Papyrologique de la vie matérielle. I testi della prima sezione appartengono per lo più alla collezione dell’Istituto «Vitelli», ma vi sono compresi anche due documenti del Museo Egizio del Cairo e un frammento dell’Archivio di Stato di Firenze. I quattro contributi della seconda sezione affrontano argomenti di papirologia letteraria (esegesi ai classici) e documentaria (revisioni di lettura e note linguistiche). La terza sezione, una novità assoluta, accoglie i primi frutti di un progetto di ricerca internazionale riguardante il lessico della cultura materiale documentato nei papiri dall’epoca ellenistica a quella araba
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

Cotoneschi, Patrizia, dir. L'Archivio E-Prints dell'Università di Firenze : prospettive locali e nazionali. Florence : Firenze University Press, 2004. http://dx.doi.org/10.36253/88-8453-205-1.

Texte intégral
Résumé :
Archivio E-Prints è l'archivio istituzionale dei documenti elettronici (e-prints) dell'Università di Firenze: una risorsa fondamentale per la comunicazione scientifica. Contiene documenti per la didattica e la ricerca prodotti da docenti e ricercatori dell'Ateneo (materiale didattico, rapporti tecnici, tesi, working papers, preprints, postprints). Il Convegno di cui il libro raccoglie gli Atti, ha presentato Archivio E-Prints, i suoi obiettivi, le sue potenzialità per l'aumento della visibilità dell'autore, della sua produzione scientifica e dell'istituzione cui appartiene, contestualizzandolo nelle prospettive italiane e internazionali degli Archivi aperti e della Biblioteca digitale.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

Simposio internazionale su "Giornalismo e letteratura" (2005 Rome, Italy). Giornalismo e letteratura : Simposio tra due mondi : atti del Simposio internazionale su "Giornalismo e letteratura" tenuto a Roma presso la Facoltà di scienze della comunicazione sociale dell'Università pontificia salesiana, il 18 novembre 2005 = Journalism and literature : Symposium between two worlds. Caltanissetta : S. Sciascia, 2005.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
6

Chiti-Batelli, Andrea. Unità europea e pluralità delle culture : Filosofia del linguaggio e comunicazioni internazionali. Manduria : Lacaita, 1990.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
7

Chiti-Batelli, Andrea. Unità europea e pluralità delle culture : Filosoia del linguaggio e comunicazioni internazionali. Manduria : Lacaita, 1990.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
8

Germano, Gualdo, Commission internationale de diplomatique et International Congress of Historical Sciences (16th : 1985 : Stuttgart, Germany), dir. Cancelleria e cultura nel Medio Evo : Comunicazioni presentate nelle giornate di studio della Commissione : Stoccarda, 29-30 agosto 1985, XVI Congresso internazionale di scienze storice. Città del Vaticano : Archivio segreto vaticano, 1990.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
9

Flavio, Nuvolone, dir. La fondazione di Bobbio nello sviluppo delle comunicazioni tra Langobardia e Toscana nel Medioevo : Atti del convegno internazionale, Bobbio, Auditorium di S. Chiara, 1-2 ottobre 1999 ... Bobbio (Piacenza) : Associazione culturale Amici di Archivum bobiense, 2000.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
10

Famiglia e comunicazione : Atti della conferenza internazionale organizzata in collaborazione con l'Unione Internazionale degli Organismi familiari (UIOF). Roma : Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1985.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
Nous offrons des réductions sur tous les plans premium pour les auteurs dont les œuvres sont incluses dans des sélections littéraires thématiques. Contactez-nous pour obtenir un code promo unique!

Vers la bibliographie