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Bignamini, Bignamini. « Il consenso di chi non può consentire in sperimentazione clinica : etica e GCP a confronto ». Medicina e Morale 48, no 6 (31 décembre 1999) : 1087–105. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1999.790.

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Résumé :
In sperimentazione, il consenso di chi non può consentire costituisce l’incrocio di quattro condizioni alternativamente su base reale o formale: a) posizione etica o legalmente corretta; b) informazione e consenso, o documentazione del consenso; c) impossibilità fisica o tecnica; d) atti che non implicano o implicano utilità diretta per il paziente. Le incapacità previste dalla GCP sono: 1. non sa (o non può) leggere e scrivere; 2. minore o legalmente incapace ma con capacità reale; 3. minore o legalmente incapace senza capacità reale, o incosciente, con rappresentate legalmente accettabile; 4. minore o legalmente incapace senza capacità reale, o incosciente, senza rappresentante legalmente accettabile. Per queste condizioni la GCP prevede procedure precise che però possono porsi in contrasto con l’accettabilità etica e produrre conflitti con i comitati di etica, anche perché la GCP considera equivalenti il soggetto e il suo rappresentante, posizione accettabile in studi terapeutici ma non accettabile per studi non terapeutici. Quando l’incapacità al consenso è formale non c’è sostanzialmente contrasto fra GCP ed etica, purché l’informazione sia data in maniera completa e vi sia la possibilità reale di consentire liberamente. Su questi aspetti si concentrerà il comitato di etica. Quando l’impossibilità a consentire è reale, il comitato di etica ed il medico sperimentatore, vincolati ad operare sotto le condizioni specifiche degli interventi medici straordinari in emergenza, aventi come condizione irrinunciabile il presumibile beneficio per il soggetto stesso, potrebbero respingere su base vincolante etica e deontologica, anche protocolli formalmente conformi alla GCP.
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Mencarelli, Emanuela, et Luigi Milone. « La formazione e l'occupazione ambientale tra vincoli e nuove opportunità ». PRISMA Economia - Società - Lavoro, no 2 (mars 2012) : 42–56. http://dx.doi.org/10.3280/pri2011-002004.

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Résumé :
In recent years, in the Italian panorama, many environmental training and educational activities have been aimed at facilitating and accelerating the transition to green economy. About 2000 training activities are offered every year by more than 500 private and public institutions, universities and research institutes. Given the amount of the educational and training investments and the relevance of the issues treated, it seems useful to analyse the characteristics and trends of environmental training, highlighted in the specific compass of basic training, degrees and post-degree, in order to explore critical aspects and potentialities. In this article employment trends data of three-year environmental degrees and master will be discussed. Significant occupational trends emerge, despite the influence of the economic crisis.
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Zabłocki, Jan. « Leges de plebiscitis ». Prawo Kanoniczne 35, no 1-2 (5 juin 1992) : 237–46. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1992.35.1-2.13.

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Résumé :
Nella definizione data da Capitone (Gell. 10. 20. 2) si legge che per lex deve intendersi una delibera di carattere generale votata da popolo о plebe su proposta della magistratura. L’efficacia vincolante dei plebisciti, in quanto votati dai soli plebei senza il concorso dei patrizi, veniva tuttavia messa in dubbio (G. 1. 3). Varie fonti (Plin. Nat. hist. 16. 10. 37; Gell. 15. 27. 4; D. 1. 2. 2. 8; Inst. 1. 2. 4) sostengono che i plebisciti siano stati equiparati alle leggi soltanto con l’emanazione della legge Hortensia. Il racconto di Livio informa tuttavia che l’efficacia dei plebisciti era già stata regolamentata in due leggi anteriori: in primo luogo nella lex de plebiscitis (Liv. 3.54-55), votata sotto il consolato di L. Valerio e. M. Orazio, che avrebbe equiparato alle leggi i plebisciti che erano stati votati subito dopo la secessione della plebe; e in secondo luogo nella lex de plebiscitis (Liv. 8. 12. 14-16), votata su proposta del dittatore Publio Filone, che avrebbe riconosciuto vincolante per tutto il popolo qualsiasi plebiscito cui fosse concessa l’auctoritas patrum. Ma in breve una successiva lex Publilia Philonis statui che l’auctoritas patrum avrebbe dovuto concedersi preventivamente; e per qualche tempo non fu chiaro se tale disposizione riguardasse anche i plebisciti. Il problema fu definitivamente risolto dalla lex Hortensia, emanata nel periodo della dittatura di Ortensio.
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Giordano, Filippo Maria. « Willem Adolph Visser't Hooft e il federalismo europeo. Dalla Resistenza alle iniziative per l'unitŕ europea nel dopoguerra ». CITTADINANZA EUROPEA (LA), no 2 (octobre 2011) : 93–110. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2011-002005.

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Résumé :
Con l'entrata in vigore il 1° dicembre 2009 del Trattato di Lisbona č stato conferito carattere vincolante alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. La Corte europea di giustizia, dopo quella data, ha giŕ richiamato le disposizioni della Carta in oltre trenta sentenze. Viene qui fatta una valutazione di questa prima giurisprudenza, ponendo l'accento sul fatto che la Corte ha, in linea generale, pienamente valorizzato la portata garantista del Bill of rights dell'Unione, assumendolo in alcuni casi come parametro di legittimitŕ ‘costituzionale' degli atti normativi sovranazionali. Il ruolo della Carta si profila oggi come centrale nello sviluppo della giurisprudenza ‘multilivello' ed influenzerŕ inevitabilmente anche gli orientamenti dei giudici nazionali, anche al di lŕ del suo ambito di applicazione diretta, cosě rafforzando la dimensione sostanziale della cittadinanza europea.
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Curami, Andrea. « I primi passi dell'industria aeronautica italiana ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 261 (février 2011) : 623–52. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-261004.

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Il saggio esamina lo sviluppo dell'industria aeronautica dalla guerra italo-turca fino al suo consolidamento nella prima guerra mondiale, analizzando le cause dello stato lacunoso dei reparti aeronautici (ma non soltanto di quelli) allo scoppio della guerra e le motivazioni che portarono alla ragguardevole produzione, durante il conflitto, di circa 12.000 velivoli da parte della nascente industria nazionale, grazie a uno sviluppo tumultuoso e a un progressivo affrancamento dai vincoli internazionali che la speciale condizione del conflitto consentiva. Il rapporto tra lo Stato committente e l'industria aeronautica č il motivo centrale di questa disamina critica, che mette in luce i molteplici aspetti delle difficoltŕ incontrate dal paese per equipaggiare in maniera abbastanza efficiente l'aeronautica, soddisfacendo allo stesso tempo le aspirazioni degli industriali. Illuminante in questa prospettiva e la spesso dimenticata inchiesta parlamentare sulle spese di guerra, ricca di dati e di documenti preziosi per la storia dell'industria bellica nella Grande guerra.
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Pampanini, Rossella, Andrea Marchini et Francesco Diotallevi. « Il mercato del tartufo fresco in Italia tra performance commerciali e vincoli allo sviluppo : il contributo delle regioni italiane ». ECONOMIA AGRO-ALIMENTARE, no 3 (décembre 2012) : 11–28. http://dx.doi.org/10.3280/ecag2012-003002.

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Résumé :
The aim of this paper is to provide some elements of synthesis useful for economic analysis of the general field of fresh truffle in Italy. In particular, this work focuses on aspects of production and trade (import/export) sector, analyzing, through specific indicators of performance, the strengths and weaknesses that the sector has to date, and, in this case, the importance in the same role that is played from the local economy of the different favorable regions compared to other Italian regions. The basic assumption is that there are significant potential to increase the local sales performance in response to increased worldwide demand.
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Pappalardo, Adriano. « SISTEMI ELETTORALI, SISTEMI PARTITICI CAUSE E CONSEGUENZE ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 33, no 2 (août 2003) : 195–224. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200027155.

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IntroduzioneIn un passaggio frequentemente citato, Giovanni Sartori definisce il sistema elettorale «il più specifico strumento manipolativo della politica» (1968, 273; 1996, 11). In questo articolo, mi propongo di verificare le più tipiche «manipolazioni» attribuite al maggioritario o alla rappresentanza proporzionale, quelle sul sistema partitico. Al riguardo, è ancor oggi utile partire da Duverger (1954), il quale distingueva oltre cinquanta anni fa effetti psicologici ed effetti meccanici. Gli effetti psicologici entrano in causa prima, o al momento, del voto, condizionando la decisione degli elettori di votare o meno e, in caso affermativo, per quale partito. In questo, evidentemente, ha un plausibile peso la percezione che ogni sistema fornisce incentivi, o pone vincoli, a certi comportamenti, ed esige, quindi, una misura di adattamento alla sua logica di funzionamento. Date le alte soglie di rappresentanza associate ai sistemi maggioritari, l'adattamento si manifesta empiricamente sotto forma di voto strategico, cioè con la tendenza degli elettori a votare «utilmente», disertando i partiti senza possibilità di vincere e concentrandosi sui più forti.
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Castiglioni, Marco, Elena Faccio, Guido Veronese, Annalisa Poiana Mosolo et Richard C. Bell. « Disturbi alimentari e costruzione del significato ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 3 (novembre 2011) : 5–28. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-003001.

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Secondo l'approccio sistemico-costruzionista la psicopatologia č una "scienza del significato": i disturbi psicopatologici sono legati a specifiche dimensioni semantiche e alla posizione occupata dai singoli individui nel loro contesto familiare. La semantica del potere č considerata la dimensione di significato critica per le persone che presentano disturbi alimentari (anoressia, bulimia, obesitŕ). Scopo della ricerca č sottoporre al vaglio empirico la teoria che connette i disturbi del comportamento alimentare (DCA) alla semantica del potere, formulando l'ipotesi che i significati personali "vincente/perdente" e i loro correlati siano predominanti per questi pazienti.. I costrutti personali di 30 giovani DCA (suddivisi in 10 obesi, 10 anoressiche, 10 bulimiche) sono stati rilevati utilizzando la tecnica delle Griglie di Repertorio (Kelly, 1955) e posti a confronto con quelli di un gruppo di controllo composto da 30 soggetti normo-peso. I costrutti personali sono stati classificati in categorie semantiche e i dati confrontati attraverso opportune analisi statistiche. Dai risultati emerge che i costrutti del gruppo DCA sono correlati alla semantica del potere piů di quelli del gruppo di controllo, confermando le ipotesi formulate, sebbene l'interpretazione dei dati relativi ai sottogruppi appaia meno chiara. Tali risultati sono discussi alla luce sia delle loro implicazioni cliniche sia dei vincoli metodologici della ricerca.
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Fortunato, Vincenzo. « Classe dirigente, cultura manageriale e sviluppo nel Mezzogiorno ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 162 (mars 2022) : 184–207. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-162009.

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L'articolo analizza alcuni dei principali risultati che emergono da una recente ricerca sulla presenza di manager e dirigenti nelle imprese meridionali e, più in generale sulla scarsa diffusione della cultura manageriale al Sud. Il ruolo svolto dai dirigenti d'impresa nello sviluppo del Mezzogiorno è un tema tanto rilevante quanto poco o affatto esplorato dalla letteratura socioeconomica che focalizza, invece, l'attenzione soprattutto sul ruolo degli imprenditori, dei sindacati e delle istituzioni. I manager e i dirigenti aziendali costituiscono, invece, un banco di analisi privilegiato e utile a comprendere le dinamiche all'interno delle imprese, le tensioni con l'imprenditore, gli elementi di arretratezza e innovazione, le potenzialità e i vincoli allo sviluppo di imprese moderne, competitive e in grado di affrontare con successo le sfide dei mercati globali. Utilizzando i dati, l'obiettivo è quello di approfondire la nostra conoscenza sul ruolo del management; di comprendere se e in quale misura la diffusione della cultura manageriale rappresenta un fattore in grado di influire sullo sviluppo; attraverso quali politiche e interventi è possibile rimuovere gli ostacoli e promuovere lo sviluppo della cultura manageriale nelle realtà del Mezzogiorno; qual è il ruolo dei contesti locali e degli altri attori dello sviluppo.
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Angelozzi, Andrea. « Problemi della previsione in psichiatria ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 4 (décembre 2021) : 623–46. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-004005.

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Sono esaminati vari problemi relativi alla previsione in psichiatria. I dati disponibili mostrano, in modo simile alle scienze sociali, ampi limiti nella capacità previsionale, specie per quanto riguarda il suicidio, la violenza e altri aspetti comportamentali. Vengono esaminate le difficoltà che nascono dal cercare di derivare il futuro della persona dal suo passato, la mancata coerenza fra aspetti di personalità e possibili comportamenti e il privilegio dato a strumenti psicopatologici incentrati sul singolo caso, rispetto a quelli attuariali con valutazioni testistiche e statistiche. Vengono anche evidenziati i numerosi bias cognitivi che distorcono le previsioni, in particolare l'errore fondamentale di attribuzione, che privilegia aspetti personologici rispetto a quelli situazionali. Ma altri bias hanno una importante azione distorsiva, da quelli della rappresentatività a quelli della disponibilità, da quelli statistici, al framing o al priming. Emerge una psichiatria molto legata nelle pratiche ancora al senso comune e alla folk psychology, con la ricchezza ma anche i molti errori che la caratterizzano. Di fatto esiste una modesta capacità previsionale riconosciuta alla psicologia popolare e alla psichiatria, ma è legata più a vincoli situazionali che a modelli personologici e psicopatologici e in ogni caso scarsamente affidabile per la previsione clinica in psichiatria.
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Bortolotti, Lando. « L'Arno come asse dello sviluppo toscano. Una funzione che si esaurisce ». STORIA URBANA, no 125 (avril 2010) : 11–33. http://dx.doi.org/10.3280/su2009-125002.

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L'argomento del saggio č il sistema di trasporto delle merci per vie d'acqua interne, fiumi canali e laghi, che faceva capo all'Arno, nel Granducato di Toscana e nel piccolo Stato di Lucca, fra il 1737 e il 1859 cioč nell'epoca dei granduchi Asburgo Lorena. Sono presi in esame l'organizzazione politico-amministrativa, e aspetti geografici e tecnici: l'Arno come confine e/o elemento di unitŕ, le infrastrutture della navigazione, le imbarcazioni; ed anche le politiche condotte dai Lorena, in base ai valori diffusi dall'illuminismo L'importanza del trasporto per via d'acqua cala, anche durante il regno del principe riformatore Pietro Leopoldo. Mancano riforme organiche, gli interventi sono pochi, piů per conservare che per riformare. In realtŕ la preminenza č data alle strade, conformemente alle teorie degli illuministi e agli esempi stranieri. Il cambiamento dei valori, l'eliminazione dei privilegi, dei vincoli e dell'assistenza ai poveri con i prezzi "politici" delle "grasce" porta trasformare il lago di Bientina, e vari decenni dopo quello di Fucecchio, in aree coltivate, a favore del ceto fondiario toscano.
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Padovano, Fabio. « The Budget Deficit in the Soviet Economic System : Origins and Perspectives* ». Journal of Public Finance and Public Choice 9, no 1 (1 avril 1991) : 41–56. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345199.

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Abstract Il deficit del bilancio dello Stato nelle economie a pianificazione centralizzata (in questo articolo, si prende in particolare considerazione quella dell’URSS) appare legato soprattutto alia crisi del settore produttivo. Questo settore costituisce, al tempo stesso, la principale fonte di entrate fiscali ed il destinatario del maggior volume di spese pubbliche; è quindi evidente che un calo della redditività delle imprese comporta per il bilancio un assottigliamento delle poste attive e un maggior esborso per spese a sussidio dell’economia. È proprio questo meccanismo che si suppone stia alia base del disavanzo, e i dati statistici sembrano confermare questa tesi.L’articolo, inoltre, esamina brevemente le cause principali della crisi del settore produttivo, individuate in una struttura dei diritti di proprietà che favorisce pratiche gestionali non efficienti ed in una politica di «credito facile» che consente di mantenere in vita le imprese non produttive.La constatazione della facilità con cui le aziende ricevono prestiti dalle banche fa inoltre supporre che il deficit pubblico sia stato finanziato in massima parte tramite emissione di moneta. L’andamento divergente del gettito fiscale rispetto al deficit ed il fatto che i titoli del debito pubblico non sono uno strumento finanziario diffuso nelle economie a pianificazione centralizzata sembrano dimostrare questa supposizione.La conclusione è che la monetizzazione del disavanzo - e la presenza stessa del disavanzo - pongono seri vincoli al processo di trasformazione delle economie a pianificazione centralizzata in economie di mercato.
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Del Gobbo, Giovanna, Paolo Federighi, Francesco De Maria, Daniela Frison, Glenda Galeotti, Silvia Iossa, Giorgia Pasquali et Beatrice Spennato. « Educational ecosystems : a research model applied in four Italian territories of the Tuscany Region ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 1 (30 avril 2022) : 377–92. http://dx.doi.org/10.36253/form-12965.

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The article presents the OLESchool research, which conducted a feasibility study aimed at the definition of an integrated learning ecosystem model in which the school system becomes the focus of an open learning environment. The research considered the criticalities, priorities and limitations related to the pandemic event, highlighting the resources and opportunities generated, and aimed to identify those success factors and criteria for building prototypes and hypotheses of expected results to be implemented at a subsequent stage. The research adopted a collaborative approach starting with the stakeholder engagement process. The research team applied a methodological design inspired by the Grounded Theory paradigm, studying the phenomenon holistically from different points of view with qualitative-quantitative parallel research phases and triangulation between researchers, theories, data and tools. The contribution presents the results, distinguished between output and outcome of the research. Ecosistemi educativi: un modello di ricerca applicato in quattro territori della Toscana. Il contributo presenta la ricerca OLESchool che ha visto la realizzazione di uno studio di fattibilità volto alla definizione di un modello di ecosistema formativo integrato dove il sistema scolastico diventa fulcro di un ambiente di apprendimento aperto. Sono state tenute in considerazione criticità, priorità e vincoli relativi all’evento pandemico, facendo emergere le risorse e le opportunità scaturite e puntando all’individuazione di quei fattori di successo e criteri di costruzione di prototipi e ipotesi di risultati attesi da implementare in una fase successiva. La ricerca ha seguito un approccio di tipo collaborativo a partire dal processo di stakeholder engagement. È stato adottato un disegno metodologico ispirato al paradigma della Grounded Theory, studiando il fenomeno in modo olistico da punti di vista differenti, con fasi di ricerca parallele quali-quantitative e trasversali di triangolazione tra ricercatori, teorie, dati e strumenti. Nel contributo sono presentati i risultati distinti tra output e outcome della ricerca.
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Felicita Sabatella, Rosaria, Paolo Accadia, Maria Cozzolino, Dario Pinello, Monica Gambino, Loretta Malvarosa et Evelina Carmen Sabatella. « Impatto socioeconomico sulla piccola pesca dell'emergenza Covid-19 ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 111 (février 2021) : 131–49. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-111007.

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Il settore ittico ha risentito in maniera rilevante della crisi sanitaria del Covid-19 sebbene le attività del comparto alieutico fossero incluse tra quelle strategiche per l'economia nazionale e, dunque, non sottoposte a vincoli o chiusure. Il presente articolo valuta l'entità e le cause degli impatti sul reddito e sulla profittabilità della piccola pesca artigianale che, nel contesto del settore ittico italiano, assume un ruolo rilevante in termini sociali ed economici sia a livello nazionale che locale nel-le numerose piccole marinerie presenti lungo la costa. L'impatto socioeconomico del periodo di lockdown legato alla diffusione del Covid-19 sulla piccola pesca italiana viene valutato mediante l'analisi di tre indi-catori socioeconomici: il costo del lavoro, il valore aggiunto ed il profitto lordo. L'analisi si basa sull'utilizzo di un modello economico e sulle risposte a un que-stionario sottoposto al 5% dei battelli della piccola pesca. I risultati dimostrano che la pandemia ha impattato su un settore già sottopo-sto a recessione e ridimensionamento produttivo ed occupazionale. Sulla base dei dati raccolti, in Italia per il segmento della piccola pesca si osserva una rilevante riduzione del livello di attività rispetto allo stesso periodo del 2019, con un conse-guente andamento negativo del valore aggiunto e del profitto lordo. L'articolo inoltre discute le misure di intervento pubblico previste in ambito nazionale e re-gionale a supporto dei pescatori e delle imprese da pesca e le misure di mitigazione, a volte anche di carattere innovativo, messe a punto dagli operatori per superare il periodo di crisi.
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Scaffidi Runchella, Livio. « L’adeguamento dell’ordinamento italiano al regolamento generale sulla protezione dei dati : qualche riflessione nella prospettiva del diritto internazionale privato e processuale ». Oñati Socio-Legal Series, 28 septembre 2022. http://dx.doi.org/10.35295/osls.iisl/0000-0000-0000-1329.

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Il regolamento (UE) n. 2016/679 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali intende garantire certezza del diritto e trasparenza per le persone fisiche e gli operatori economici. Il presente lavoro, muovendo dall’esame di alcune norme della legge italiana di adeguamento al regolamento, svolge alcune riflessioni sul tema nella prospettiva del diritto internazionale privato. L’indagine si inserisce in un quadro assai complesso poiché le nuove tecnologie mettono costantemente alla prova il processo legislativo, così come l’interpretazione e l’applicazione delle pertinenti disposizioni di legge. Inoltre, i dati personali nel mondo online non sono vincolati da confini geografici: la natura “ubiqua” di internet rende problematico localizzare le situazioni giuridiche che vengono di volta in volta in considerazione.
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Gafà, Rossella Maria, Francesco La Vigna, Lucio Martarelli, Gennaro Maria Monti et Angelantonio Silvi. « Contributo alla definizione delle variazioni delle condizioni idrogeologiche indotte dalla sequenza sismica 2016-2017 in alcune aree del Parco Nazionale dei Monti Sibillini ». Acque Sotterranee - Italian Journal of Groundwater, 30 mars 2020. http://dx.doi.org/10.7343/as-2020-451.

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Il Servizio Geologico d’Italia di ISPRA (SGI), nell’ambito di una convenzione (inizio giugno 2018 e termine aprile 2020) con il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, sta conducendo alcuni studi finalizzati ad accertare le principali variazioni delle condizioni idrogeologiche di alcune sorgenti e corsi d’acqua verificatesi nel territorio del Parco a seguito degli effetti della sequenza simica 2016-2017 dell’Italia centrale. Il Parco ha garantito i permessi per raggiungere alcune aree sottoposte a vincoli e ha fornito i dati idrogeologici in suo possesso. Inoltre, è stata avviata una raccolta di dati presso gli Enti gestori della risorsa idrica ed altri Enti coinvolti nello studio degli effetti sismici sulle risorse idriche dei Monti Sibillini [...].
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Nicolussi, Andrea. « Limiti del pacta sunt servanda, buona fede equitativa e dimensione sociale del contratto ». Revista de Direito da Cidade 13, no 3 (23 septembre 2021). http://dx.doi.org/10.12957/rdc.2021.62312.

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Il contratto come ogni atto dell’uomo nasce storicamente condizionato, come ogni testo esso si forma dentro un certo contesto. Inoltre, il contratto è bensì applicazione del principio di autonomia, e quindi esplicazione del potere/libertà di darsi delle regole e così vincolarsi alla parola data: pacta sunt servanda; tuttavia l’autonomia in questo ambito è da intendere nel senso di un’autonomia relazionale in cui svolgono il loro ruolo almeno due altri principi fondamentali di carattere etico-giuridico. Questi principi sono la buona fede e il Ssinalagma. Nell'articolo, tali principi sono analizzati soprattutto per quanto riguarda l'equilibrio o proporzionalità tradizionale differenza tra buona fede ed equità e viene esaminata la contaminazione tra buona fede ed equità: la buona fede equitativa. La buona fede equitativa in giurisprudenza è anche analizzata in modo proficuo e l'articolo si concentra sul rapporto tra diritto, buona fede e la questione delle modifiche delle circostanze del contratto. Viene definita la ed equità di fronte alla sopravvenienza tipica e alla sopravvenienza atipica.
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Negri, Antonella. « CATALOGUING CULTURAL ASSETS IN ITALY : METHODS, TOOLS AND COOPERATION BETWEEN DIFFERENT INFORMATION SYSTEMS TO MANAGE KNOWLEDGE ». Revista CPC, 29 juillet 2016, 99–118. http://dx.doi.org/10.11606/issn.1980-4466.v0iesp21p99-118.

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MIBACT’s (Ministry of Cultural Heritage and Activities and Tourism) ICCD (Central Institute for Cataloguing and Documentation) is the in stitutional reference in terms of defining, developing methodologies and planning activities related to cataloguing Italy’s cultural heritage. To that end, it coordinates research relating to the definition of cataloguing standards for the different kinds of cultural assets under the MiBACT’s protection. It also coordinates the general national catalog of archeological, architectural, historic, artistic, ethnic and anthropologic heritage. Since its inception (1975) to this day, ICCD has consistently focused its operational policies on the “dialog” with other actors involved in the cultural assets segment to identify rules and work categories to share knowledge related to heritage, such as cataloguing standards and data exchange protocols. The creation of the new SIGECweb (Web-based General Cataloguing Information System) gave the Institute new resources and technologies to manage the entire process of producing cataloguing data, from assigning unambiguous codes to file cards publishing for free use, in order to assure consistency and the sharing of generated information. The procedures for the interoperability with external systems were defined, and ICCD was part of the development of the Vincoli in Rete (VIR) collaboration platform. This platform enables the interoperability between the three major MIBACT’s databases, it is also the main access to the shared data registry of assets related to immovable cultural heritage.
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Foddis, A. « Il Controllo di Gestione e la Spending Review ». Working Paper of Public Health 2, no 1 (15 juin 2013). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2013.6757.

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Résumé :
Obiettivi: In un’ottica di razionalizzazione dei costi, tenuto conto che la regionalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e la sua articolazione in aziende sanitarie sono state concepite dalle riforme come strumento proprio per tentare di raggiungere un equilibrio tra le limitate risorse e la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), obiettivo del presente lavoro è quello di delineare il ruolo fondamentale che il Controllo di Gestione (CdG), in quanto strumento in grado di verificare l’efficienza di gestione delle singole strutture in cui si articola il SSN, riveste in tale contesto. Metodologia: Caso studio legato agli adempimenti compiuti dall’Azienda Ospedaliera di Alessandria in attuazione della DGR 2-4474 del 06.08.2012 “Determinazione obiettivi economici-finanziari delle aziende sanitarie regionali per l’anno 2012”. Dalla data di approvazione di tale provvedimento, la direzione aziendale si è impegnata in una serie di azioni volte a garantire l’equilibrio economico finanziario della gestione nel rispetto delle citate disposizioni della Regione Piemonte in materia di Spending Review (SR), emanate a compimento di quelle decretate a livello nazionale (DL 95/12 “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”). Tali obiettivi hanno di fatto stimolato l’esigenza di dare ulteriore impulso alle già avviate attività aziendali in ambito di Controllo di Gestione (CdG), con particolare riguardo al sistema di budget, quale strumento di responsabilizzazione dirigenziale sulle azioni intraprese e sui risultati raggiunti in riferimento a tali vincoli. Risultati: Il sistema di Cdg collegato a quello di valutazione della performance risulta essere confacente alle misure di SR, solo se inteso come strumento di valutazione di efficacia e di valutazione della capacità delle politiche pubbliche di produrre gli effetti desiderati. La valutazione di efficacia diventa rilevante per identificare spese che non contribuiscono a raggiungere gli obiettivi che sono stati affidati alle diverse strutture sanitarie o che li raggiungono solo in maniera inefficiente, a fronte di spese molto più alte del necessario; tale valutazione deve essere mirata a interventi volti a indurre un cambiamento in condizioni o comportamenti ritenuti problematici. Conclusioni: La SR non dovrebbe assumere carattere di misure correttive straordinarie mirate ad assicurare il rispetto dei vincoli di bilancio (come sembrano essere finalizzate, da ultime, quelle decretate dal Governo Monti), ma intrecciarsi all’interno dell’intero processo di budgeting e di performance management per farle divenire uno strumento sistematico attraverso il quale ricercare le modalità più efficienti ed efficaci di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) su tutto il territorio nazionale, in un contesto di controllo e razionalizzazione della spesa sanitaria. Concludendo, al fine di realizzare un sistematico programma di analisi e valutazione della stessa, e quindi di eludere in futuro la necessità di dover ricorrere ad ulteriori riduzioni per garantire l’equilibrio dei conti pubblici, diventa improrogabile l’esigenza di rafforzare le attività di programmazione strategica e di controllo sul sistema di gestione delle aziende sanitarie potenziando, nel contempo, le strutture e gli strumenti di controllo e monitoraggio all’interno delle medesime.
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Puccetti, Renzo, Maria Cristina Del Poggetto, Vincenzo Costigliola et Maria Luisa Di Pietro. « Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (DAT) : revisione della letteratura ». Medicina e Morale 58, no 3 (30 juin 2009). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2009.246.

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Résumé :
Introduzione: In tutti i paesi in cui le dichiarazioni anticipate di trattamento (DAT) hanno ottenuto un riconoscimento giuridico, si è ritenuto che esse potessero consentire l’estensione dell’esercizio dell’autonomia e autodeterminazione delle persone anche nel caso di perdita della competenza. Mediante revisione della letteratura sono stati verificati 5 presupposti fondativi della validità delle DAT: 1. i desideri dei pazienti sono stabili nel tempo, 2. i pazienti sono in grado di trasferire tali desideri nelle DAT, 3. i fiduciari sono in grado di interpretare correttamente i desideri dei pazienti, 4. i pazienti desiderano che la condotta clinica segua pedissequamente le indicazioni contenute nelle DAT, 5. i medici sono in grado di modificare la condotta usuale in ossequio al contenuto delle DAT. Metodi: ricerca multifonte nelle principali banche dati elettroniche (Medline, EMBASE, PASCAL Biomed) e ricerca manuale nelle referenze degli articoli identificati. Risultati: nessuno dei 5 presupposti teoretici esaminati ha dimostrato un sufficiente livello di attendibilità. Le preferenze del paziente mostrano ampi ed imprevedibili livelli di variabilità, peraltro crescenti nel tempo. Molto spesso i pazienti stilano le DAT in assenza di basilari conoscenze sia delle procedure che delle implicazioni delle scelte nei diversi scenari clinici. La capacità di prevedere i desideri del paziente da parte dei fiduciari è complessivamente scarsa ed in molti casi non avviene in misura più accurata di quanto reso possibile dalla semplice casualità. Il pattern decisionale preferito dai pazienti consiste nella capacità di condividere le decisioni da parte del medico e dei familiari. Infine la letteratura mostra che i medici ignorano le DAT e quindi non modificano le procedure standard, oppure che, nel tentativo di uniformarsi a quanto espresso nelle DAT, possono mettere in atto condotte non conformi ai migliori standard terapeutici e pregiudicare la salute dei pazienti. Conclusioni: è da ritenere che al posto delle DAT, per gli intrinseci limiti di tali documenti, sia da proporre l’estensione dell’anamnesi del paziente, senza obbligo vincolante per i medici. ---------- Introduction: wherever advance directives of treatment (DAT) have been legalized they have been expected to allow the extension of autonomy and self-determination in case of loss of competence. By reviewing literature 5 establishing postulates for the validation of DAT have been verified: 1. wishes of patient are stable over time, 2. patients can transfer those wishes into their DAT, 3. surrogates can correctly understand wishes of patients, 4. patients want clinical management slavishly follows instructions expressed by their DAT, 5. physicians can modify their usual therapeutic behaviour according to the content of DAT. Methods: multi-source search in main electronic databases (Medline, EMBASE, PASCAL Biomed) and manual research in identified article references. Results: none of the 5 theoretical postulates examined has demonstrated a sufficient validity. Wishes of patient show wide and unpredictable variability, moreover increasing over time. Very often patients draft their DAT without any basic knowledge about either procedures or implications of choices in different clinical scenarios. The ability to predict patients’ wishes from surrogates is overall scarce and in many cases prediction is not more accurate than expected by chance alone. Patients’ favourite decisional pattern is represented by shared decisions between family members and physicians. Lastly the majority of literature shows that either physicians ignore DAT and do not change their standard procedures, or that in the intent of conforming to the content of DAT, they may realize behaviours inconsistent with the best therapeutic standards, harming patients’ health. Conclusions: it is reputed that in the place of DAT, because of their intrinsic limits, we can propose the extension of patient’s anamnesis, without mandatory obligation on physicians.
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