Articles de revues sur le sujet « Crisi monetaria »

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Lunghini, Giorgio. « Sulla crisi : torniamo ai classici ! » QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no 3 (septembre 2010) : 125–29. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-003006.

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Résumé :
Perché soltanto pochi economisti hanno previsto la crisi? La ragione principale č che la teoria economica č diventata una branca delle matematiche applicate, e ha perso di vista le istituzioni del mondo reale. In un'economia monetaria di produzione i fattori reali e i fattori finanziari sono interconnessi, cosě che la crisi non č un caso fortuito. Keynes e Marx mostrano che č vero l'opposto: č l'equilibrio che puň darsi soltanto per un caso o per un disegno deliberato, poiché esso "ein Zufallist". I difetti della societŕ in cui viviamo sono l'incapacitŕ di assicurare la piena occupazione e una distribuzione arbitraria e iniqua della ricchezza e del reddito, sono gli stessi difetti denunciati da Keynes nel 1936. E la filosofia sociale di Keynes ne costituisce l'unica via di uscita.
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2

Canepa, Allegra. « UNCONVENTIONAL MONETARY POLICIES AND COMMUNICATION STRATEGIES OF THE EUROPEAN CENTRAL BANK ». Il Politico 252, no 1 (22 juin 2020) : 67–88. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2020.298.

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Résumé :
Il lavoro ripercorre ed analizza il ruolo della Banca Centrale Europea e gli interventi adottati durante la crisi finanziaria soffermandosi sul contenuto, la fisionomia ed in modo specifico sulle modalità di comunicazione delle diverse misure adottate. Come risulta dall’analisi, la BCE ha fatto ricorso a misure di politiche monetaria non convenzionali per l’efficacia delle quali gli aspetti comunicativi sono risultati molto importanti. In questo senso le politiche di comunicazione relative alle misure non convenzionali adottate risultano interessanti ed attuali da esaminare perché mostrano come esse siano diventate non solo una modalità di incremento di trasparenza ma un supporto fondamentale per l’efficacia della politica monetaria.
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3

Pianta, Mario. « Fai la macroeconomia giusta : le molte ragioni del libro di Paul Krugman fuori da questa crisi, adesso ! » QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no 4 (janvier 2013) : 127–45. http://dx.doi.org/10.3280/qu2012-004005.

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Résumé :
Fai la macroeconomia giusta: le molte ragioni del libro di Paul Krugman Fuori da questa crisi, adesso! L'analisi della crisi e le proposte di politica economica avanzate nel nuovo libro di Paul Krugman sono esaminate sul piano delle idee e del ruolo dei governi. Il volume riprende l'approccio di Keynes, arricchito dei contributi di economisti come Fisher, Kalecki e Minsky, e offre un quadro convincente degli aspetti macroeconomici. Si affrontano le questioni della domanda, della politica monetaria e le misure di austeritŕ che hanno aggravato la depressione in Usa ed Europa. L'analisi di Krugman, tuttavia, trascura i problemi dell'apertura internazionale, del sistema produttivo e della distribuzione del reddito. Sono discusse infine le lezioni che si possono trarre per l'Europa e l'Italia.
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Jimena Quesada, Luis. « Pace, Lorenzo Federico. Il regime giuridico dell’euro. La nascita dell’Uione economica e monetaria, la sua crisi e la risposta dell’Unione europea, Cacucci Editore, Bari, 2018, 184 pp., ISBN 978-88-6611-695-0 ». Estudios de Deusto 68, no 1 (3 juillet 2020) : 577–83. http://dx.doi.org/10.18543/ed-68(1)-2020pp577-583.

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Résumé :
El Doctor Lorenzo Federico Pace, Profesor de Derecho de la Unión Europea (UE) en la Università degli Studi del Molise (Italia), nos ofrece una monografía sólida y de lectura imprescindible para acercarse al régimen jurídico del euro y, como más específicamente reza el subtítulo y sirve de eje a la estructura de la obra en tres grandes capítulos: al nacimiento de la Unión Económica y Monetaria (capítulo primero), a su crisis (capítulo segundo) y a la respuesta dada por la propia UE (capítulo tercero).
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5

ZELMANOVITZ, LEONIDAS. « LA TEORÍA AUSTRÍACA DEL CICLO ECONÓMICO Y LA RECIENTE CRISIS FINANCIERA ». Criterio Libre 9, no 15 (4 décembre 2017) : 23–58. http://dx.doi.org/10.18041/1900-0642/criteriolibre.2011v9n15.1201.

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Résumé :
La argumentación de este artículo se basa en el reconocimiento de que la Teoría Austríaca del Ciclo Económico está desactualizada en su descripción de cómo los efectos del fenómeno monetario son transmitidos al sector real y generan ciclos de negocio. En el artículo se sostiene que hay limitaciones epistemológicas para prevenir exitosamente las expansiones inflacionarias por la adopción de políticas específicas de inflación y que la adopción de dichas políticas es la causa del “boom” económico que terminó en 2007. También se describe cómo ocurrió la contracción monetaria empezando en septiembre de 2008 y que se ofrece como una explicación para el inicio del declive. Finalmente, una vez el declive inició hubo una respuesta prudente de las autoridades monetarias. Una respuesta que habría sido la imitación de las reacciones de los proveedores de dinero, competidores en un mercado libre y que sería el curso de acción apropiado bajo los actuales acuerdos monetarios.
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Mota Pacheco, Francisco A. « Otras opciones de política monetaria. Un análisis jurídico de las políticas monetarias no convencionales y su posible implementación en la República Dominicana ». Ciencia, Economía y Negocios 5, no 1 (17 juin 2021) : 5–35. http://dx.doi.org/10.22206/ceyn.2021.v5i1.pp5-35.

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Résumé :
Este ensayo presenta un análisis jurídico de las políticas monetarias no convencionales aplicadas en respuesta a la crisis financiera de 2008 y la actual crisis económica generada por el Covid-19 en el sistema jurídico monetario de la República Dominicana. Discutimos sobre la implementación de nuevas herramientas para ejecutar la política monetaria, ya que los instrumentos convencionales en situaciones de crisis severas tienden a ser ineficaces. Abordamos los aspectos generales de la política monetaria no convencional: naturaleza y fundamentos; asimismo, examinamos la aplicación de los diferentes instrumentos de política monetaria no convencional por parte de los bancos centrales de las principales economías mundiales en el marco de la crisis financiera de 2008, así como su excelente aplicación en la crisis económica actual. Finalmente, el documento demuestra cómo es posible su implementación en el sistema jurídico dominicano, conforme a la Ley Monetaria y Financiera 183-02, de fecha 3 de noviembre de 2002.
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Bracke, Thierry. « CENTRAL BANK COMMUNICATION IN THE PAST TWO DECADES. THE ECB’S EXPERIENCE ». Il Politico 252, no 1 (22 juin 2020) : 89–102. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2020.299.

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Résumé :
Sin dagli anni Ottanta del secolo scorso, la comunicazione delle banche centrali ha vissuto un cambiamento radicale. La letteratura è passata da un’attenzione ai livelli ottimali di segretezza delle banche centrali ad un’analisi dei benefici della comunicazione e della trasparenza. Le banche centrali hanno gradualmente intensificato la loro attività di comunicazione. Ciò vale anche per la BCE, che ha adottato una politica di trasparenza avanzata già al momento del lancio dell’euro nel 1999, e da allora ha gradualmente ampliato le sue attività di comunicazione. L’articolo passa in rassegna le ragioni di questa evoluzione - o rivoluzione - della comunicazione delle banche centrali, concentrandosi su tre tendenze ed illustrandole con il caso concreto della BCE. La tendenza di più lunga data, più o meno sin dagli anni Settanta e Ottanta, è un legittimo aumento della domanda di trasparenza come parte di un cambiamento della società e come correlato naturale di una maggiore indipendenza delle banche centrali. Una seconda tendenza, più recente, è la crescente consapevolezza che la comunicazione non è solo una risposta alla domanda del pubblico, ma anche una componente chiave di un moderno kit di strumenti di politica monetaria. Una terza tendenza riguarda il crescente interesse dell’opinione pubblica - ma anche la crescente critica dell’opinione pubblica - nei confronti delle istituzioni in generale e delle banche centrali in particolare, che è diventata particolarmente intensa all’indomani della crisi iniziata nel 2008.
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8

Maccioni, Elena. « Mercato cambiario e uomini d’affari a Barcellona durante la guerra tra Alfonso il Magnanimo e la Repubblica Fiorentina ». Anales de la Universidad de Alicante. Historia Medieval, no 23 (26 mai 2022) : 61. http://dx.doi.org/10.14198/medieval.21218.

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Résumé :
La metà del secolo XV fu per la Corona d’Aragona e specialmente per Barcellona un periodo complicato: Alfonso V era impegnato nelle guerre italiane, in particolare contro Firenze e Milano, Genova e Venezia; il Regno di Napoli era stato annesso all’Unione, e richiedeva sforzi importanti per il suo mantenimento; allo stesso tempo dalla capitale catalana provenivano richieste di apertura “democratica” del Consiglio dei Cento, che portavano a un’evidente instabilità interna, frutto in parte di una dimostrata crisi monetaria, dovuta anche alla scarsa capacità di governo dell’economia. Nonostante ciò, i mercanti, gli armatori e i banchieri continuarono a cercare di portare avanti i propri interessi economici nel Mediterraneo, anche servendosi delle istituzioni di natura corporativa, come il Consolato del mare. Attraverso l’analisi di alcuni registri di protesti di lettere di cambio gestiti dal notaio del Consolato barcellonese, si cercherà di mettere in luce l’evoluzione delle reti mercantili-finanziarie catalane, in particolare lungo la rotta meridionale italiana. Lo studio non avrà l’obiettivo di analizzare l’uso tecnico dello strumento cambiario, ma quello di portare alla luce strategie e protagonisti del processo di inserimento del capitale mercantile e finanziario in Italia durante il regno di Alfonso il Magnanimo e in special modo durante la guerra contro Firenze. Emergeranno, così, i nomi di quelle persone che furono le protagoniste dei grandi e quotidiani spostamenti di denaro fra i centri politico-commerciali del Commonwealth catalanoaragonese. Si tenterà una prima ricostruzione delle loro attività e dei loro movimenti, nonché delle connessioni con i più importanti operatori del sistema finanziario europeo, ovvero i toscani.
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Rivas Santos, Pablo. « Algunas notas a considerar en el análisis monetario de los ciclos económicos ». Pensamiento Crítico 18, no 1 (8 septembre 2014) : 131. http://dx.doi.org/10.15381/pc.v18i1.8920.

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Résumé :
El presente artículo describe las explicaciones monetarias de los ciclos económicos, considerando que la expansión del crédito ocurre mediante la excesiva emisión primaria y por ende la excesiva concesión de créditos bancarios efectuados respectivamente por el BCR y los bancos. Los obstáculos con que ha tropezado la explicación monetaria de las crisis cíclicas son de carácter teórico y político. Las continuas alzas y bajas de la actividad económica ; y la inevitable secuencia de auges y depresiones, son efectos provocados por los reiterados intentos de reducir el interés mediante la expansión del crédito. Es inevitable el colapso final del auge generado mediante la expansión del crédito. Solo cabe optar entre provocar más pronto la crisis poniendo fin a la expansión del crédito ; o dejar que la crisis del sistema monetario se produzca un poco más tarde. En la explicación monetaria de los ciclos económicos ; el BCR y los bancos consideran pernicioso el nivel del interés determinado por el mercado, por lo que cabe provocar una rebaja del interés mediante la expansión del crédito. Esta medida provocará los ciclos económicos. Así, el período 1992-2012 reflejó un continuo progreso económico; una y otra vez interrumpido por auges y depresiones. Las estadísticas recogen esas fluctuaciones contrarias a la tendencia general hacia un continuo aumento del capital invertido y un permanente incremento de la producción.
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González Fernández, Sara, et Juan Mascareñas Pérez-Iñigo. « Los aspectos monetarios en el relato de Europa : 1948-1978 ». Pasado y Memoria. Revista de Historia Contemporánea, no 19 (20 décembre 2019) : 205. http://dx.doi.org/10.14198/pasado2019.19.08.

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Résumé :
El relato monetario europeo, desde el final de la Segunda Guerra Mundial hasta la puesta en marcha del Sistema Monetario Europeo y el ECU, se define mediante la paradoja de que los estados miembros de la CEE aspiraban a una mayor unión económica y, al mismo tiempo, se resistían a ceder soberanía en el terreno monetario. Los desajustes provocados por esta paradoja ponían en peligro la viabilidad del proyecto europeo. Con objeto de hacerles frente, el mundo privado impulsó la creación y utilización de “monedas-cesta”, como la European Monetary Unit o el “Eurco” que, paralelamente, servían para señalar al mundo político la necesidad de una moneda única europea. Todo ello en un contexto internacional en el que el dólar y sus problemas se trasladaban a las divisas de los estados de la CEE haciendo muy difícil mantener un equilibrio en el valor del comercio intracomunitario, lo que implicaba crisis monetarias continuas.
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Crivelenti e Castro, Lucas. « Brazilian Dependent Capitalism under the Hegemony of Financialized Capital ». Latin American Perspectives 49, no 2 (8 novembre 2021) : 39–55. http://dx.doi.org/10.1177/0094582x211053011.

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Résumé :
An analysis of the Brazilian economic history of the past 50 years shows that the accumulation of foreign debt and its subsequent crisis in the 1980s, the ensuing fiscal adjustments with supervision by the International Monetary Fund, the execution of the Real Plan in 1994, the resulting macroeconomic trifecta, and new laws and resolutions have reinforced and expanded Brazil’s economic and financial dependency. Since the 1990s, its political-economic relations have been shaped by the principles of a liberal-monetarist economy that is the basis for the accumulation and revaluation of domestic and foreign capital. Uma análise da história econômica brasileira dos últimos 50 anos mostra que o acúmulo da dívida externa e sua posterior crise nos anos 1980, os subsequentes ajustes fiscais com supervisões do International Monetary Fund, a execução do Plano Real em 1994, a decorrente política do tripé macroeconômico e as leis e resoluções, reforçaram e ampliaram a dependência econômico-financeira do Brasil em sua inserção mundial. Desde os anos 1990, o âmago das relações político-econômicas brasileiras está gestado por princípios doutrinários de uma economia liberal-monetarista, a qual é a base para a acumulação e revalorização de capital interno e externo.
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Narbona Fernández, César. « Los sólidos de Justiniano I y de Leovigildo. La memoria de Roma a través del Mediterráneo ». Hispania Antiqua, no XLIV (9 décembre 2020) : 373–420. http://dx.doi.org/10.24197/ha.xliv.2020.373-420.

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A partir del siglo III los emperadores romanos hubieron de hacer frente a la crisis por la que atravesaba el Estado. Uno de los aspectos más endebles del sistema era el económico y, para solucionarlo, los emperadores llevaron a cabo una serie de reformas monetarias; la que perduraría en el tiempo –más allá de la desintegración del Estado Romano a mediados del siglo V- sería la efectuada por Constantino I, continuadora de otra reforma anterior liderada por Diocleciano. Este cambio en el sistema monetario estuvo vigente en nuestra Península, ya bajo el dominio visigodo, hasta bien entrado el siglo VII. Asimismo, se mantuvo también en el Imperio Bizantino, heredero del Imperio Romano y posicionado con fuerza en el otro extremo del Mediterráneo. En el estudio se analizan las semejanzas y diferencias de ambos sistemas monetarios –el visigodo y el bizantino-, haciendo particular referencia a la acuñación de sólidos. Su acuñación tomó como modelo el sistema monetario romano creado a partir de la reforma de Constantino I.
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Zvyagintseva, Natalia. « Modern Facets of Anti-Crisis Regulation of Monetary Sector and Financial Market ». Bulletin of Baikal State University 31, no 1 (31 mars 2021) : 16–24. http://dx.doi.org/10.17150/2500-2759.2021.31(1).16-24.

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Résumé :
Many prior studies demonstrate a variety of views on the balance of government regulation and self-regulation in a market economy. The views of representatives of different economic schools have significantly changed in the course of time. The article examines the views of representatives of various schools of liberalism on the role of state and self-regulation in the development of financial and economic systems. The article assesses the contribution of Monetarist and Keynesian scientific schools to the formation of anti-crisis measures. A hypothesis about the greater importance of anti-crisis regulation, which is based on the postulates of Keynesianism, as compared to monetarism, was formulated. The tools of monetarism demonstrate insufficient usefulness for mitigating and eliminating the consequences of financial and economic crises. The article considers the features of state regulation of the economy in crisis conditions (crises of 2007-2009, 2020). Using the general-to-specific method, the article focuses on the regulation of the financial sector. In particular, measures of state regulation of the monetary sector and the financial market are summarized. An express analysis of some regulatory procedures in the field of the financial market and monetary regulation is carried out. It is concluded that a «new normality», as a consequence of the peculiarities of a state anti-crisis regulatory impact, is ambiguous.
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Anaya Merchant, Luis Manuel. « México no gana el oro que gasta : eso es la crisis. Polémicas sobre las reformas monetarias de 1931 y 1932 ». América Latina en la Historia Económica 20, no 3 (26 août 2013) : 170. http://dx.doi.org/10.18232/alhe.v20i3.553.

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Résumé :
<span style="font-family: Times New Roman; font-size: small;"><span style="font-size: small;">Este ensayo revisa la reforma monetaria de 1931 y su enmienda de 1932. Un objetivo central es profundizar el conocimiento de los problemas económicos y monetarios que las causaron. La revisión es pertinente por el desequilibrio presente actualmente en la historiografía y los énfasis de su enfoque. Por esto, el ensayo cuestiona la historiografía canónica, sus fuentes y la pertinencia de sus premisas y conclusiones que aquí se examinan a la luz de argumentos y fuentes distintas (algunas contrarias), en aras de construir una visión más equilibrada del momento y de las decisiones que normaron el cambio de políticas monetarias. </span><span style="font-size: small;"> </span></span><span style="font-family: Times New Roman; font-size: small;"> </span>
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Fernández Alonso, José. « La economía política de swaps de monedas : derivaciones para la periferia global ». Ola Financiera 15, no 42 (9 mai 2022) : 38. http://dx.doi.org/10.22201/fe.18701442e.2022.42.82584.

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Résumé :
<p>El estallido de la crisis financiera en Estados Unidos en 2007-2008 y su expansión acelerada alrededor del globo incitaron un sinnúmero de cambios político-económicos internacionales, muy particularmente en lo ateniente a sus dimensiones monetarias y financieras. La emergencia del complejo de acuerdos de intercambio de divisas –swaps, conforme su voz inglesa- entre las autoridades político-monetarias de un colectivo heterogéneo de economías constituye, sin dudas, una de las expresiones más acabadas de dichos cambios. La República Argentina no quedó ajena a estas nuevas tendencias de la diplomacia financiera y monetaria contemporánea, al firmar sendos acuerdos con Brasil y China, en lo principal. El propósito del presente artículo es el de indagar los fundamentos y alcances del complejo emergente de acuerdos de intercambios de divisas. Concretamente, el artículo se propone escrutar, a la luz de la experiencia argentina reciente, si los acuerdos mentados constituyen la base de una reforma sustantiva de los sistemas monetarios y financieros o, por el contrario, se inscriben cual respuestas marginales a los desafíos institucionales del contexto.</p><div><hr align="left" size="1" width="33%" /></div>
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Lazo M., José Francisco. « Dolarización y liquidez en El Salvador. Crisis en perspectiva ». ECA : Estudios Centroamericanos 59, no 663-664 (28 février 2004) : 53–68. http://dx.doi.org/10.51378/eca.v59i663-664.5461.

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Résumé :
El modelo de dolarización de El Salvador se asemeja al manejo monetario y del comercio exterior con un patrón monetario metálico puro. De acuerdo con el autor, la dolarización con baja competitividad, en los mercados internacionales, la globalización y la firma de tratados de libre comercio son una gran irresponsabilidad, las cuales pueden ocasionar una serie de trastornos económicos de incalculables consecuencias. De hecho, el país no cuenta con las condiciones para insertarse de forma adecuada y con ventajas en la globalización. Cualquier economía que pretenda dolarizarse debe tomar en cuenta que es imprescindible contar con una balanza en cuenta corriente positiva, con suficiente capacidad competitiva y que los beneficios sean a corto y mediano plazo, pues en el largo plazo puede tener consecuencias económicas que deriven en una crisis profunda. En tal sentido, recomienda buscar una moneda regional común con el consenso de todos sus participantes, de tal manera que todos sus integrantes puedan tener la capacidad para manejar una política monetaria. ECA Estudios Centroamericanos, Vol. 59, No. 663-664, 2004: 53-68.
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Anglingkusumo, Reza. « MONETARY POLICY IN POST CRISIS INDONESIA : SOME LESSONS LEARNED ». Buletin Ekonomi Moneter dan Perbankan 5, no 3 (11 octobre 2003) : 1–51. http://dx.doi.org/10.21098/bemp.v5i3.312.

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Résumé :
The base money-targeting framework has shown signs of success in containing the reemergence of inflationary pressures in post crisis Indonesia. We have attributed this initial success to the plausible existence of the monetarist type economic relationships that have lent support to the effectiveness of the framework. Moreover, a clear cut and overriding commitment to maintain monetary stability clearly enhanced the framework’s performance. To further improve the effectiveness of monetary policy in the future, we suggest the use of a full-information strategy in formulating monetary policy such as the one employed by the European Central Bank (ECB).
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González Guardiola, Joan. « The Crisis of European Social Sciences : The Case of Money ». Investigaciones Fenomenológicas, no 4-I (15 janvier 2014) : 197. http://dx.doi.org/10.5944/rif.4-i.2013.29744.

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Résumé :
Our aim in this article is to put into practice, in the field of social sciences, the principles that Husserl displayed in his book from 1936, "The crisis of European sciences and transcendental phenomenology”. In that seminal work, Husserl reflected on the mathematization of nature and produced an historical meditation on the essence of geometry. Here we will try to extend the reach of Husserlian postulates in order to deal with economics and, more specifically, with the theory of money. We think that, in certain social sciences, and in particular in those with a clear mathematical penchant like economics, the use of formalization often helps to cover an uncritical use of phenomenologically ungrounded idealizations. This fact ultimately results in a massive concealment of the true sense of some of its principal phenomenanamely, money. It is worth mentioning that this concern does not have its roots only in phenomenology, for even academic monetary theory openly acknowledges that we lack an understanding of the meaning of money which could help us clarify and prevent financial crisis and economic collapses. Crisis, in short, are not the result of a deep understanding of the concept of money; on the contrary, they highlight the fact that we don’t really know what money is. Thus, our goal here is to illustrate the possibilities offered by the phenomenological method in its application to the question of money. It is in this sense that the research taking place here can be understood as a “phenomenological critique of monetary theory”.En el presente artículo se pretende llevar a cabo una aplicación de los principios que Husserl lleva a cabo en su obra de 1936, “La crisis de las ciencias europeas y la fenomenología transcendental”, a las ciencias sociales; concretamente, al concepto de dinero. En su obra de 1936, Husserl puso el énfasis en la matematización de la naturaleza, centrándose sobre todo en la meditación histórica sobre la geometría. Pero en el caso de algunas ciencias sociales, como la economía, la utilización libre de construcciones idealizadoras fenomenológicamente infundadas, como en el caso del dinero, está teniendo como resultado un enorme encubrimiento de sentido del fenómeno monetario. Esto no es vivido tan solo desde la feno-menología: desde la propia teoría monetaria se reconoce que estamos faltos de una comprensión del sentido del dinero que nos ayude a clarificar y prevenir de manera suficiente las crisis financieras. Estas crisis no son fruto de que hayamos comprendido demasiado bien el concepto de dinero, sino de que todavía estamos faltos de una comprensión profunda del sentido del dinero. Aquí pretendemos ilustrar las posibilidades que el método fenomenológico ofrece, aplicado al caso del dinero. En este sentido, pueden considerarse las investigaciones que tienen lugar aquí como “crítica fenomenológica de la teoría monetaria”.
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Nudelsman, Susana. « La política cambiaria de América Latina en el contexto de baja cooperación monetaria internacional ». Relaciones Internacionales 28, no 57 (9 décembre 2019) : 19–35. http://dx.doi.org/10.24215/23142766e069.

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Résumé :
La cooperación monetaria en el contexto del sistema monetario internacional posterior a los Acuerdos de Bretton Woods es baja. Aunque el régimen de tipos de cambio flotantes prometía ajustes menos traumáticos que su predecesor, varios factores concurrieron para la obtención de resultados de signo contrario. La mayor flexibilidad de las políticas cambiarias de América Latina partir de los 2000 así como la acumulación de reservas externas contribuyeron a sortear la crisis financiera global de manera más eficiente que en shocks exógenos del pasado. A nivel global, la acumulación de reservas alimenta el problema de los desequilibrios globales mientras que la existencia de una multiplicidad de acuerdos cambiarios torna al sistema monetario internacional un universo semi-caótico.
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Llaguno Ayala, Oliver Renato, Bryan Davis Recalde Bravo et John Alexander Campuzano Vásquez. « Análisis de inflación y base monetaria del Ecuador en el periodo 2015-2020 ». Sociedad & ; Tecnología 4, S2 (15 octobre 2021) : 306–19. http://dx.doi.org/10.51247/st.v4i(s2).153.

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Résumé :
La teoría cuantitativa del dinero es una herramienta de suma importancia que se emplea para el estudio de las políticas monetarias y económicas de los países, permite conocer la relación que existe entre la base monetaria y la inflación, y cómo la inflación afecta al desarrollo económico. Debido a que el enfoque de esta teoría estipula que un incremento de la base monetaria sin control equivaldría al aumento en el nivel general de precios, se planteó como objetivo determinar si existe causalidad entre las variables de estudio, base monetaria e inflación, en el Ecuador durante el periodo 2015-2020, al ser este un periodo post crisis por el descenso de los precios internacionales del petróleo. Los resultados evidencian una relación de equilibrio a largo plazo entre estas variables, con bajos niveles de inflación y con una base monetaria bastante estable, debido al control cuasi rígido que produce la dolarización sobre el gasto público, lo que permitió concluir que, en el periodo de estudio, en el Ecuador existió causalidad positiva entre la inflación y la base monetaria; además la relación de cointegración de dichas variables se cumple a largo plazo
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Pineda Pacheco, Rosario Yackeline, Rina Elizabeth Posas Montano, Britani Scarleth Maradiaga López, Valery Andrea Flores Melgar, Neidi Yanira Gómez Gómez et Rosy Fabiola Hernández Gutiérrez. « Análisis de los mecanismos de transmisión de la política monetaria y su efecto en el crecimiento económico, período 2006-2021 ». Economía y Administración (E&A) 13, no 1 (12 décembre 2022) : 84–118. http://dx.doi.org/10.5377/eya.v13i1.15294.

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Résumé :
La investigación muestra los aspectos teóricos más importantes de los principales mecanismos de transmisión de la política monetaria. Para comenzar, se presentan los antecedentes de los mecanismos de transmisión monetaria en Honduras y cómo a través de los años han cambiado según las crisis que se han presentado en varios países, la literatura muestra varias estructuras y modelos para medir cada uno de los mecanismos de transmisión monetaria, posteriormente se desarrollan teóricamente cada uno de los seis mecanismos de transmisión como ser; la tasa de interés de corto plazo, la tasa de interés de largo plazo, el precio de los activos, el tipo de cambio, el crédito y las expectativas. Y se especifica las relaciones que se establecen entre las variables involucradas. Se estima un modelo VAR (Modelo de Vectores Autorregresivos) para estudiar la correlación y el crecimiento económico y los mecanismos de transmisión monetaria variables ya mencionados anteriormente usando datos obtenidos del Consejo Monetario Centroamericano y del Banco Central de Honduras. Finalmente, se hacen algunas observaciones que se consideran importantes, entre las que se destaca que los mecanismos de transmisión de la política monetaria son independientes de la estrategia de política monetaria que sigan las autoridades y que éstas deben comprender y tener en cuenta, la gran cantidad de posibles efectos directos e indirectos, inclusive aquellos no deseados, derivados de sus medidas de política.
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Rossi, Sergio. « MONETARY POLICY AND INCOME DISTRIBUTION IN THE COVID-19 PANDEMIC CRISIS : A EUROPEAN PERSPECTIVE ». Investigación Económica 81, no 322 (29 septembre 2022) : 98. http://dx.doi.org/10.22201/fe.01851667p.2022.322.83636.

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<p align="center"><strong>ABSTRACT</strong><strong></strong></p><p>This paper focuses on central banks’ interventions during the COVID-19 pandemic crisis and their impacts on income distribution across Europe, particularly as regards Switzerland and the euro area. The first section offers a survey of the monetary policy tools that have been put into practice to deal with the macroeconomic shock resulting from this pandemic. The second section points out the impact of central banks’ interventions on the whole economic system, before elaborating on the distributive effects of them. The third section suggests an alternative monetary policy stance to reduce the latter effects and to enhance sustainable development for the common good.</p><p> </p><p align="center">POLÍTICA MONETARIA Y DISTRIBUCIÓN DEL INGRESO EN LA CRISIS DE LA PANDEMIA COVID-19: UNA PERSPECTIVA EUROPEA</p><p align="center"><strong>RESUMEN</strong></p>El presente artículo analiza las intervenciones de los bancos centrales durante la crisis de la pandemia COVID-19 y sus impactos en la distribución del ingreso en Europa, en particular en lo que concierne a Suiza y el área del euro. Después de la introducción, la segunda parte ofrece una revisión de los instrumentos de política monetaria puestos en práctica para confrontar el choque resultante de esta pandemia. La tercera parte enfatiza el impacto de las intervenciones de los bancos centrales en todo el sistema económico, previo al escrutinio de sus efectos distributivos, y la cuarta sugiere un enfoque alternativo de política monetaria para atenuar estos efectos y para mejorar el desarrollo sustentable de los bienes comunes.
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Cartelier, Jean. « Teoría del valor o heterodoxia monetaria : los términos de un opción ». Lecturas de Economía, no 22 (3 mars 2011) : 53–72. http://dx.doi.org/10.17533/udea.le.n22a7928.

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• Resumen: La presentación habitual de la economía política como compuesta por diferentes corrientes -según la teoría del valor que se adopte por ejemplo- oculta esta oposición más fundamental: la escogencia analítica crucial es entre el análisis real -es decir, la teoría del valor- y el análisis monetario. La primera descansa en la exclusión de la moneda y describe el carácter cuantitativo de las relaciones económicas mediante precios o valores asociados a una lista dada -a priori- de bienes. La segunda no necesita ninguna hipótesis de nomenclatura y parte del dinero concebido como un conjunto de bienes. Se sostiene aquí que el análisis real implica, necesariamente, un proceso de ajuste (el mercado). Desafortunadamente, no disponemos de ninguna teoría que satisfaga tal mecanismo social. La heterodoxia monetaria permite una presentación más fructífera de la economía. En particular, dos rasgos esenciales de la sociedad pueden así ser verdaderamente tratados: la crisis y la heterogeneidad entre empresarios y asalariados. • Abstract: The common presentation of political economy as composed of various currents (for example, depending on the theory of value adopted) obscures a more basic distinction: that between real analysis and “monetary analysis". The former starts out from bundles of goods and hence requires a theory of value. The other, by contrast, postulates the existence of money in terms of bundles of goods. While real analysis is crippled by its dependence on the social mechanism of markets which lies outside its theoretical formulation, "monetary analysis" permits a more fruitful approach especially to such questions as crises and the differences between employees.
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Lavoie, Marc. « Rethinking monetary theory in light of Keynes and the crisis ». Brazilian Keynesian Review 2, no 2 (31 janvier 2017) : 174–88. http://dx.doi.org/10.33834/bkr.v2i2.96.

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The purpose of the present paper is to examine the main changes that have occurred or that need to occur in monetary economics, and to do this in light of what Keynes told us 80 years ago in his General Theory, or even more than 85 years ago when he wrote the Treatise on Money. Inflation targeting and central bank independence are re-examined, as are the standard views of the money multiplier and of the fractional-reserve system. Unconventional monetary policies, although previously suggested by Keynes, appear to be a disguised return to Monetarism and the actual impact of quantitative easing must be understood in light of a theory of endogenous money with monetary implementation occurring within a framework where the target interest rate is set at the floor of the corridor.
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Williamson, Stephen D. « Liquidity, Monetary Policy, and the Financial Crisis : A New Monetarist Approach ». American Economic Review 102, no 6 (1 octobre 2012) : 2570–605. http://dx.doi.org/10.1257/aer.102.6.2570.

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A model of public and private liquidity integrates financial intermediation theory with a New Monetarist monetary framework. Non-passive fiscal policy and costs of operating a currency system imply that an optimal policy deviates from the Friedman rule. A liquidity trap can exist in equilibrium away from the Friedman rule, and there exists a permanent nonneutrality of money, driven by an illiquidity effect. Financial frictions can produce a financial-crisis phenomenon that can be mitigated by conventional open market operations working in an unconventional manner. Private asset purchases by the central bank are either irrelevant or they reallocate credit and redistribute income. (JEL E13, E44, E52, E62, G01)
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Fane, George. « Indonesian Monetary Policy During the 1997–98 Crisis : A Monetarist Perspective ». Bulletin of Indonesian Economic Studies 36, no 3 (décembre 2000) : 49–64. http://dx.doi.org/10.1080/00074910012331338953.

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Ülgen, Faruk. « De Bretton Woods y Keynes a las crisis del siglo XXI : ¿hay piloto a bordo ? » Ola Financiera 14, no 40 (24 septembre 2021) : 80. http://dx.doi.org/10.22201/fe.18701442e.2021.40.80783.

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<p>El sistema monetario y financiero internacional de Bretton Woods gobernó la economía mundial durante más de dos décadas y dejó un legado de instituciones y prácticas que todavía se utilizan ampliamente en las relaciones internacionales. Después del fin de los acuerdos de tipo de cambio fijo anclados en la convertibilidad del dólar en oro en 1971, el mundo comenzó a experimentar repetidas crisis monetarias y financieras de mucha mayor magnitud y duración que las experimentadas en las dos décadas posteriores a la Segunda Guerra Mundial. Además, con cada nueva crisis de magnitud mundial, se hizo costumbre una nueva coordinación/cooperación internacional y, desde finales de la década de 1990, de un nuevo Bretton Woods. Este artículo ofrece una revisión sintética de la evolución del sistema monetario y financiero internacional a la luz de los objetivos del Plan Keynes, cuyos aspectos revolucionarios habían sido descartados en Bretton Woods. Se sostiene que este plan contiene al menos las semillas de un esquema de coordinación internacional que podría ofrecer vías de reforma para fortalecer la estabilidad del sistema monetario y financiero que constituye el corazón de las economías capitalistas.</p><div><div><p> </p></div></div>
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Duarte, Cesar. « Políticas monetarias no convencionales en Estados Unidos. La trampa de la liquidez en la economía contemporánea ». Ola Financiera 14, no 38 (10 avril 2021) : 133. http://dx.doi.org/10.22201/fe.18701442e.2021.38.79220.

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<p>El artículo analiza el fundamento teórico detrás de las políticas monetarias no convencionales implementadas en Estados Unidos a raíz de la crisis 2008 y la Gran Recesión, en la versión institucional oficial, a partir de la revisión de los informes publicados por la Reserva Federal y el Banco Internacional de Pagos. A esta perspectiva se contrapone el concepto de trampa de liquidez de la teoría keynesiana. Se muestra que el análisis teórico de estas instituciones ignora un elemento clave en el diagnóstico de las dificultades enfrentadas por la política monetaria, la situación de las expectativas respecto al futuro. Adicionalmente, se hace énfasis en la idea de que, en las condiciones actuales del capitalismo, la trampa de liquidez es un fenómeno permanente debido al poder que tienen los intermediarios financieros, lo que rompe con el mecanismo de transmisión tradicional de la política monetaria.</p><div><div><p> </p></div></div>
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Blanco, Luis Armando, et Julián Libreros. « Milton Friedman y la contrarrevolución keynesiana ». ODEON, no 17 (28 mai 2020) : 7–43. http://dx.doi.org/10.18601/17941113.n17.02.

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Résumé :
La revolución contra la teoría cuantitativa la hizo Keynes en la década de los treinta dentro de la economía oficial. La contrarrevolución keynesiana la realizó Milton Friedman en la década de los setenta, también dentro del sistema teórico dominante y se conoció con los nombres de Escuela de Chicago, monetarismo o neoliberalismo, términos que nunca le gustaron al propio Friedman. En el artículo se analizan algunos aspectos fundamentales de este gran cisma intelectual en la economía, en torno a la economía monetarista, la crítica a la curva de Phillips, la política monetaria y su explicación sobre los determinantes de las crisis económicas, especialmente el Gran Crac de 1929, para contrastarlo con la crisis de 2008.
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Pereyra Ayala, José-Luis. « Sostenibilidad fiscal luego del Covid 19 ». Journal of Economics Finance and International Business 4, no 1 (12 janvier 2021) : 45. http://dx.doi.org/10.20511/jefib.2020.v4n1.843.

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Debido a la crisis sanitaria y al confinamiento obligatorio consecuencia del Covid 19 en 2020, muchas economías han desnudado vulnerabilidades que ahora se están intensificando, y que constituyen profundas dificultades para una recuperación. Sin embargo, pese a la gran crisis mundial algunos países han logrado contener las caídas de corto plazo utilizando medidas de política monetaria y un gran soporte fiscal como en el caso del Perú. A pesar de la drástica caída del producto (30,2 por ciento en el primer trimestre y 17 por ciento en el primer semestre de 2020) la respuesta se ha traducido en medidas monetarias y fiscales del orden del 20 por ciento del producto dirigidas al otorgamiento de garantías y ampliación del crédito, a la reducción de tasas de interés y al inicio de medidas de gasto público e impuestos.
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Andrade Rosas, Luis Antonio, Santiago León López, Nayelli Escobar Loza et Carlos Alberto Jiménez Bandala. « La política monetaria mexicana ante la crisis petrolera y la pandemia de la CoVID-19 ». Revista del Centro de Investigación de la Universidad la Salle 14, no 55 (31 mai 2021) : 25–64. http://dx.doi.org/10.26457/recein.v14i55.2646.

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La pandemia del coronavirus CoVID-19 llegó a México en un momento coyunturalmente difícil por el enfriamiento económico y el shock de oferta petrolera, en ese sentido las medidas de confinamiento adoptadas para mitigar la propagación del virus podrían tener efectos profundamente perjudiciales a la economía. Por ello, este trabajo tiene como objetivo, analizar las decisiones de política monetaria que el Banco de México ha tomado ante estos choques externos, análisis hecho mediante un conjunto de modelos econométricos. Los resultados muestran que tanto la pandemia como la caída de precios del petróleo han influenciado en la aplicación de políticas monetarias expansivas pero mesuradas, es decir, por un lado la disminución de la tasa de interés por choques petroleros y por otro lado, la contención de una rápida disminución de la tasa de interés, por la cuestión del CoVID-19. Cabe mencionar, que una política expansiva estimularía la inversión privada lo que ayudará en la recuperación económica, sin embargo, aún no se tienen los datos suficientes por la premura del fenómeno, lo que se convierte en la principal limitación de modelar fenómenos tempranamente. Sin embargo, hacer seguimientos puntuales permite identificar los puntos de inflexión en que una variable deja de ser significativa sobre otra y con ello ayudar a las autoridades monetarias a tomar decisiones oportunas.
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ROMERO, Victor Olivo. « Friedman, Monetarism and Quantitative Easing ». Theoretical and Practical Research in the Economic Fields 7, no 1 (30 juin 2016) : 11. http://dx.doi.org/10.14505/tpref.v7.1(13).02.

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This paper argues that the theoretical origin of Quantitative Easing (QE) programs, as a general concept, clearly links to Friedman’s (and monetarist) ideas, but that the specific implementation of QE operations to cope with the 2008 financial crisis does not comply with key principles developed by Friedman. Based on Friedman’s work during the sixties, I contend that his monetary framework links to QE through what he (and Anna Schwartz) called the “monetary” effects of monetary policy and not the portfolio balance effect highlighted by Nelson (2011) and Bernanke (2012). The combination of the “monetary” effects and the stabilizing role of monetary policy should produce QE programs with a path of the monetary base (central bank assets) and M2 that differs dramatically from what transpired under the 2008-2014 QE arrangements based on the portfolio balance effect.
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Albert Moreno, Juan F., Natalia Martín Fuentes et Salvador Pérez Moreno. « Política monetaria, desigualdad y crisis climática ». International Review of Economic Policy-Revista Internacional de Política Económica 3, no 2 (30 décembre 2021) : 1. http://dx.doi.org/10.7203/irep.3.2.22784.

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En los últimos años están cobrando un gran protagonismo, tanto en la literatura económica como en la praxis política, las conexiones entre la política monetaria y los retos de la desigualdad y la crisis climática. Este artículo sintetiza y examina los principales debates actuales acerca de los efectos potenciales de la política monetaria sobre la desigualdad de la renta y de la riqueza a través de diferentes canales, al tiempo que valora cómo dichas desigualdades pueden incidir en la aplicación de la política monetaria. Asimismo, en relación con la crisis climática, se abordan las implicaciones que pueden derivarse de la degradación ambiental y el cambio climático sobre la política monetaria, así como las posibilidades de esta para favorecer la sostenibilidad ambiental. Finalmente, teniendo en cuenta las nuevas sensibilidades de los bancos centrales para hacer frente a tales retos, se proponen distintas actuaciones de política monetaria que podrían contribuir a un crecimiento inclusivo sostenible en el marco de la Agenda 2030.
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Buchieri, Flavio E. « Prestamista de Última Instancia y Cajas de Conversión bajo Crisis Bancarias : "Inestabilidad Endógena" en un Modelo de Equilibrios Múltiples (El Caso de Argentina a Fines de 2001) ». Ciencias Económicas 2 (23 décembre 2008) : 9–28. http://dx.doi.org/10.14409/ce.v2i9.1126.

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El presente trabajo intenta mostrar los ajustados límites que los arreglos de tipo Currency Board tienen a la hora de actuar como prestamista de última instancia que, en caso de producirse una corrida bancaria, puede llevar a las autoridades monetarias de un país a la difícil elección entre sostener al sistema bancario vs. el arreglo cambiario elegido, fruto del incremento en la inestabilidad del propio sistema bancario. Esta situación persiste aún en casos como el argentino donde su Caja de Conversión, instaurada en Abril de 1991, mostraba límites más flexibles que versiones más ortodoxas, dados por la propia conformación del backing de su base monetaria. La situación antes comentada permite plantear una hipótesis objeto de análisis y verificación empírica: cómo afecta al sistema financiero (esto es, el incremento en la inestabilidad del mismo) cuando se dota a la autoridad monetaria de un país de una capacidad limitada de emisión de dinero para cubrir el rol de prestamista de última instancia ante una crisis bancaria bajo un contexto de Caja de Conversión no ortodoxa.
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López Terán, Héctor Rubén. « Dineros alternativos : herramientas monetarias con cualidad ecológica ». Revista Economía 73, no 117 (1 juin 2021) : 79–92. http://dx.doi.org/10.29166/economia.v73i117.2485.

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La creación de dinero exponencial producto de la financiarización implica un mecanismo de acumulación de capital que conlleva a constantes crisis económicas y financieras. Ante las constantes crisis, los dineros alternativos han emergido en todo el mundo, desde comunidades locales y actores organizados, como una herramienta monetaria para resolver la escasez de dinero. Si bien, los dineros alternativos coadyuvan a solucionar problemas económicos y sociales, tienen la cualidad de convertirse en una herramienta ecológica al trastocar el esquema de financiarización monetario que dinamiza la reproducción de capital. La propuesta de generar esquemas de economía local empleando el dinero como herramienta para el intercambio, enfrenta la financiarización y el crecimiento exponencial de dinero y de capital que conlleva a una catástrofe ecológica. En este sentido, se consideran que los dineros alternativos empleados con una estructura de producción y consumo orientada hacia la vida asumen una cualidad ecológica.
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Medina Moral, Eva, et David Salvador Perucha. « Medición de la vulnerabilidad monetaria en el área latinoamericana bajo un enfoque de señales “móviles” ». Estudios de Economía Aplicada 36, no 2 (2 juin 2019) : 603. http://dx.doi.org/10.25115/eea.v36i2.2545.

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Anticipar las crisis financieras permite a las autoridades aplicar medidas con la suficiente antelación para evitar la crisis y, con ello, sus efectos. Desde el colapso del Sistema Monetario Europeo (1992-1993), diferentes autores han tratado de anticipar estos episodios generando Sistemas de Alerta Temprana. Entre las metodologías utilizadas destaca el enfoque de señales, ampliamente implementado por su fácil interpretación. El objetivo de este estudio es diseñar un Sistema de Alerta Temprana, basado en el enfoque de señales, que permita que el punto de corte utilizado para identificar una señal varíe bajo escenarios temporales alternativos. Esta estrategia mejora la calidad de la predicción, ya que incorpora en el análisis la influencia que, sobre la evolución de los indicadores, podrían tener las medidas que las autoridades monetarias aplican desde que la primera señal es emitida.
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Cordero-Díaz, Carlos. « Repercusiones monetarias de la crisis financiera de fines del siglo xx ». UDA AKADEM, no 1 (2 juin 2018) : 4–19. http://dx.doi.org/10.33324/udaakadem.vi1.114.

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La crisis que comprometió al sistema financiero ecuatoriano a fines del siglo XX es de las más fuertes que ha enfrentado nuestro país, comparable, en cuanto a sus implicaciones macroeconómicas y reformas económicas, con la que se desarrolló en los años veinte del siglo pasado; pero más devastadora en términos de los efectos sociales que tuvo. Los testimonios de personas que perdieron sus recursos económicos, primero en el feriado bancario y luego con la liquidación de varios bancos e instituciones financieras, demuestran la magnitud de la crisis.La culminación de la crisis financiera coincide con el cambio del régimen monetario en nuestro país, cambio que también provocó pérdidas a ciudadanos y empresas, ya que el elevado tipo de cambio utilizado, provocó una significativa reducción en el valor de los ahorros. La participación del Estado ecuatoriano en el surgimiento, desarrollo y culminación de la crisis financiera fue sin duda determinante. La nueva normativa para la regulación bancaria y financiera dictada a inicios de los años noventa fue uno de los factores explicativos del origen; la entrega de recursos a las instituciones financieras, a través del Banco Central y a los depositantes a través de la AGD, permitieron que la crisis el sistema financiero se trasladara al ámbito monetario.El Ecuador inauguró el nuevo siglo con un nuevo régimen monetario y sintiendo también las repercusiones de la las crisis financiera.Palabras claves: crisis financiera, dolarización, banco central, macroeoconomíaAbstractThe crisis which compromised the Ecuadorian financial system in the late twentieth century is the strongest our country has faced, comparable in terms of its macroeconomic implications and economic reforms, with the one developed in the twenties of the last century; however, more devastating in terms of its social impact. The testimonies of people who lost their economic resources first during the bank holiday; and then, with the liquidation of several banks and financial institutions, demonstrate the magnitude of the crisis. The culmination of the financial crisis coincides with the change of the monetary regime in our country; change that also caused losses to citizens and businesses, since the high exchange rate caused a significant reduction in savings value.The participation of the Ecuadorian State in the emergence, development and culmination of the financial crisis was certainly crucial. The new rules for the banking and financial regulation enacted in the early nineties was one of the explanatory factors of the origin. The provision of resources to financial institutions by the Central Bank, and to depositors through the AGD (Deposit Guarantee Agency), enabled the crisis of the financial system to move to the monetary field.Ecuador inaugurated the new century with a new monetary system; but at the same time feeling the impact of the financial crisis. Keywords: Financial Crisis, Dollarization, Central Bank, Macro Economy.
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Momirović, Dragan, Zoran Simonović et Aleksandar Kostić. « ECB monetary policy during COVID-19 ». Ekonomika 67, no 2 (2021) : 13–22. http://dx.doi.org/10.5937/ekonomika2102001p.

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This paper aims to point out the monetary policy measures that the European This paper aims to point out the monetary policy measures that the European Central Bank has taken since the outbreak of the COVID-19 crisis. In the Eurozone, at the start of the COVID-19 crisis, financial conditions deteriorated sharply, potentially threatening to worsen the economic outlook, deepen market fragmentation, jeopardize monetary policy transmission, encourage a downward inflationary trajectory, weaken prices and undermine public and private stability. Aware of the new situation of the ECB, it responded quickly and efficiently with coordinated and ambitious measures to alleviate the perceived financial and economic difficulties. To maintain a flexible monetary policy stance, the ECB adopted an interim non-standard measured COVID-19 Asset Purchase Program (PEPP) to mitigate and improve financial conditions and restart an earlier Asset Purchase Program (APP) aimed at inflation expectations. At the same time, other measures have been strengthened and expanded, such as Targeted Long-Term Refinancing Operations (LTROs, TLTRO III, and PLTRO) aimed at providing liquidity ampleness to the real sector and collateral standards. The implementation of the adopted measures has influenced the stabilization of the economic and financial system of the EU and improved lending to corporate and household banks.
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Argandoña Ramiz, Antonio. « Milton Friedman y el monetarismo en la teoría y en la práctica ». Iberian Journal of the History of Economic Thought 7, no 1 (12 mai 2020) : 29–43. http://dx.doi.org/10.5209/ijhe.65959.

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El pensamiento monetarista se fue formando a partir de los años 1950, de la mano de Milton Friedman, Karl Brunner, Allan Meltzer y otros conocidos economistas; alcanzó su mayor esplendor en los años 1970, cuando se enfrentó con el keynesianismo como explicación de las fluctuaciones económicas y la inflación, ejerciendo una notable influencia en el diseño y la aplicación de la política monetaria. Las circunstancias económicas de los años 1980 le hicieron perder relevancia, pero el monetarismo sigue vigente en la actualidad, a través de numerosas ideas que están recogidas en los modelos macroeconómicos y en el trabajo de los bancos centrales, y que la crisis financiera reciente y la Gran Recesión no han hecho sino acrecentar.
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Beltrani, Mariano. « Una nota sobre la experiencia de las Metas de Inflación en Argentina ». Divulgatio. Perfiles académicos de posgrado 3, no 09 (30 août 2019) : 134. http://dx.doi.org/10.48160/25913530di09.96.

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En el año 2016, Argentina adoptó formalmente un régimen de Metas de Inflación (MI). Esta decisión se produjoen simultáneo a un proceso de apertura de la cuenta capital del balance de pagos y el comienzo de un nuevo ciclo de endeudamiento público, sobre todo de carácter externo. Dos años después, el país atravesó la crisis cambiaria más importante desde la salida de la convertibilidad, y abandonó formalmente las MI, lo cual representó un hito en la historia de este arreglo monetario y cambiario. En la presente nota se analizan de manera preliminarlas causas que llevaron a las autoridades a tomar la decisión de abandonar las MI, abordando tanto las estrategias empleadas en su instrumentación como las circunstancias en las cuáles se llevó a la práctica este régimen de política monetaria. Clasificación JEL: E31, E52, E62, F31
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Gorchakova, Maria E. « Денежно-кредитная политика банка Японии в условиях глобального кризиса ». Азиатско-Тихоокеанский регион : экономика, политика, право 55, no 2 (2020) : 30–38. http://dx.doi.org/10.24866/1813-3274/2020-2/30-38.

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Мировая банковская система непрерывно развивается и совершенствуется. Банковские системы отдельных стран модифицируются под влиянием интеграции финансовых отношений государств мира и глобализации в сфере банковского дела. Экономика Японии получила широкое развитие в период так называемого «экономического чуда», во время которого Япония стала второй страной в мире по общему объёму производства, занимая третье место по экспорту продукции. Быстрыми темпами развивается непроизводственный сектор Японии: сфера услуг, финансы, научно-исследовательская деятельность. Статья посвящена изучению деятельности центрального банка Японии – одного из ведущих мировых финансовых институтов. Выделены организационные принципы функционирования Банка Японии. Рассмотрены три руководящих принципа управления, используемых Банком Японии в процессе его деятельности для выполнения роли центрального банка и достижения таких целей, как поддержание ценовой стабильности и содействие экономическому росту в стране. Банк Японии, будучи первым звеном банковской системы страны, реализует денежно-кредитную политику, применяя комплекс мер, направленных на управление совокупным спросом через условия денежного рынка. В статье отражены инструменты денежно-кредитной политики, применяемые Банком Японии для обеспечения стабильности экономического развития страны. Особое внимание уделяется мерам, предпринятым Банком Японии в связи с кризисом, вызванным пандемией коронавируса COVID-19. Речь идёт о поддержке компаний, пострадавших от последствий коронавируса COVID-19, включая предоставление беспроцентных займов, выдачу гарантий по кредитам малому и среднему бизнесу, пострадавшему от пандемии, субсидии по переводу бизнеса в онлайн. Банк Японии планирует использовать пакет фискальных и монетарных антикризисных мер для поддержки экономики страны. Реализация мероприятий необходима для ограничения экономического ущерба от кризисных явлений, вызванных коронавирусом COVID-19, и сглаживания волатильности рынков. Актуальность исследования обусловлена тем, что в условиях финансовой глобализации необходимо учитывать опыт зарубежных банковских систем, особенно в ситуации мирового кризиса, затронувшего экономики всех стран. Ключевые слова: мировая банковская система, глобализация, банковское дело, Япония, центральный банк, денежно-кредитная политика, операции на открытом рынке, экономическая активность, ликвидность, COVID-19, финансовый кризис, антикризисные меры. The world banking system is constantly developing and improving. The banking systems of individual countries are modified under the influence of the integration of financial relations between the countries of the world and globalization in bank-ing. The Japanese economy was widely developed during the period of the so-called «economic miracle», during which Japan became the second country in the world in total production volume, ranking third in the export of products. The non-manufacturing sector of Japan is developing rapidly: the service sector, finance, and research. The article is devoted to the study of the activities of the Central Bank of Japan – one of the leading global financial institutions. The organizational principles of the Bank of Japan are highlighted. Three management principles used by the Bank of Japan in the course of its activities to fulfill the role of the central bank and achieve goals such as maintaining price stability and promoting economic growth in the country are considered. The Bank of Japan, being the first link in the country's banking system, implements monetary policy by applying a set of measures aimed at managing aggregate demand through money market conditions. The article reflects the monetary policy instruments used by the Bank of Japan to ensure the stability of the country's economic development. Particular attention is paid to the measures taken by the Bank of Japan in connection with the crisis caused by the pandemic of the coronavirus COVID-19. It is about supporting companies affected by the consequences of the coronavirus COVID-19, including providing interest-free loans, issuing guarantees for loans to small and medium-sized businesses affected by the pandemic, subsidies for transferring business online. The Bank of Japan plans to use a package of fiscal and monetary anti-crisis measures to support the country's economy. Implementation of measures is necessary to limit the economic damage from the crisis caused by the coronavirus COVID-19, and to smooth out the market volatility. The relevance of this study is due to the fact that in the context of financial globalization, it is necessary to take into account the experience of foreign banking systems, especially in the situation of the global crisis that affected the economies of all countries. Keywords: world banking system, globalization, banking, Japan, central bank, monetary policy, open market operations, economic activity, liquidity, COVID-19, financial crisis, anti-crisis measures.
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Zwolankowski, Marek. « THE FINANCIAL CRISIS, FINANCIAL SYSTEM INSTABILITY AND MONETARY TRANSMISSION MECHANISM ». JOURNAL OF INTERNATIONAL STUDIES 4, no 1 (20 mai 2011) : 26–32. http://dx.doi.org/10.14254/2071-8330.2011/4-1/3.

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Alacevich, Michele, Pier Francesco Asso et Sebastiano Nerozzi. « HARVARD MEETS THE CRISIS : THE MONETARY THEORY AND POLICY OF LAUCHLIN B. CURRIE, JACOB VINER, JOHN H. WILLIAMS, AND HARRY D. WHITE ». Journal of the History of Economic Thought 37, no 3 (11 août 2015) : 387–410. http://dx.doi.org/10.1017/s1053837215000292.

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The paper discusses the interpretation of the Great Depression and the policy decision making by four Harvard economists: Lauchlin B. Currie, Jacob Viner, John H. Williams, and Harry D. White. All were eminent scholars in the field of monetary and international economics, and were deeply involved in policy decisions during the New Deal. We will discuss how their Harvard training provided them with a common methodological and analytical perspective, and how this common perspective translated into specific policies when they moved from the academia to public service in the US administration. Their interpretation of the causes of the Great Depression and their policy proposals show the eclectic approach that these four economists had to monetary, fiscal, and economic analysis, and the points of contact with both the US monetarist tradition and the work of John Maynard Keynes. At the same time, this very eclecticism, far from making them part of the monetarist or the Keynesian schools, characterized them as a group of their own: a network of scholars who, by virtue of their studies and the evolution of their professional careers, developed a style of analysis and policy prescriptions that deeply influenced the nature of the New Deal.
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Rojas, Daniel. « La Eurozona : una crisis de centro-periferia ». Cuadernos de Economía 38, no 76 (1 janvier 2019) : 331–35. http://dx.doi.org/10.15446/cuad.econ.v38n76.69235.

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Résumé :
Tras casi diez años de la última crisis financiera global, Europa continúa sin dar muestras de recuperación. Por el contrario, algunos países enfrentan crisis de deuda soberana y una convulsión política que amenaza la estabilidad de la comunidad europea. Sin embargo, la crisis europea actual no es meramente una crisis financiera y de deuda soberana, y no todos los países de la comunidad han sido igualmente afectados. Crisis in the European Monetary Union: A core-periphery perspective ofrece un marco analítico sustentado en amplia evidencia empírica que permite entender la dimensión de la crisis europea actual desde la historia, la geografía, la globalización y el mismo proceso de europeización. En este libro, cuatro economistas italianos argumentan que la crisis europea es el efecto final de la interacción entre la crisis financiera internacional y la naturaleza defectuosa de las instituciones europeas, particularmente, la Unión Monetaria Europea (UME).Este argumento es desarrollado desde la perspectiva centro-periferia, la cual permitirá incluir en el análisis problemas globales que reciben una creciente atención, tales como los flujos financieros, la flexibilización laboral y las cadenas de valor, entre otros. Además, con esta perspectiva analítica, Celi, Ginzberg, Guarascio y Simonazzi (2018) ponen en evidencia el déficit democrático de la Eurozona y acaban con el mito de la comunidad europea como una comunidad de iguales.
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De Vroey, Michael. « La teoría marxista del valor : Balance crítico de los debates recientes ». Lecturas de Economía, no 27 (26 janvier 2011) : 73–110. http://dx.doi.org/10.17533/udea.le.n27a7757.

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Résumé :
• Resumen: La teoría económica marxista ha sufrido una grave crisis en los últimos años, lo que se manifiesta en el desacuerdo entre las varias líneas de interpretación. La teoría del valor es la base de la construcción analítica de Marx y este artículo presenta un panorama de las distintas versiones actuales -énfasis en la noción de trabajo abstracto o en la forma dineraria del valor-, en relación con la economía política del equilibrio. Al final se plantea que la ambigüedad teórica de Marx sólo podrá ser superada reconociendo el fracaso de mucha parte de su análisis y aceptando algunas pistas que el pensamiento heterodoxo moderno plantea: la idea de "separación" y su simétrica obligada, la economía monetaria. • Abstract: Marxist economic theory has gone through a severe crisis in the last few years. This crisis reveals itself in the disagreement between the different interpretations. The value theory, as Marx's analytical construction basis, is used in this article to present a panoramic view of the different current versions with an emphasis on the idea of abstract labor, where value takes a monetary form, in relationship to political economy and general equilibrium, or the neoricardian theory. The last part of the article, states that Marx theoretical ambiguity can only be overcome once the failure of some parts of its analysis recognized and it accepts certain clues stated in modern heterodox economic though, such as the idea of "separation" and its obliged symmetry monetary economics.
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Nogueira Batista, Paulo. « Crisis monetaria, dolarización y tipo de cambio ». Revista de la CEPAL 1993, no 50 (30 septembre 1993) : 93–107. http://dx.doi.org/10.18356/0f5e3ef6-es.

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Claro, Sebastián, et Catalina Margulis. « Gobernanza de bancos centrales para los desafíos del siglo XXI ». Estudios Públicos, no 167 (1 septembre 2022) : 7–44. http://dx.doi.org/10.38178/07183089/1123220117.

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Résumé :
Luego de décadas de consolidación en el mundo de un esquema monetario basado en bancos centrales autónomos, nuevos desafíos han surgido para la política monetaria y la estabilidad financiera a partir de las sucesivas crisis económicas de los últimos quince años y del fuerte aumento en inflación durante los últimos trimestres. Estos desafíos exigen revisitar algunos aspectos de la gobernanza de los bancos centrales. Tomando en consideración los debates financieros más relevantes en la actualidad y las mejores prácticas internacionales, este artículo revisa aquellos principios que han sustentado el éxito de los bancos centrales, y que constituyen la base de una banca central moderna. Aspectos relacionados con el mandato, la disponibilidad de herramientas, la autonomía de sus miembros y con los procesos de rendición de cuentas son revisados detalladamente de manera de establecer cuáles elementos de la institucionalidad deben mantenerse y cuáles deben robustecerse para enfrentar los desafíos macroeconómicos futuros.
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Li, Kui-Wai. « IS THERE A “LOW INTEREST RATE TRAP” ? » Ekonomika 91, no 1 (1 janvier 2012) : 7–23. http://dx.doi.org/10.15388/ekon.2012.0.910.

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Résumé :
This article stylizes the monetary policy features applied during the chairmanship of Mr. Alan Greenspan and condenses statistical discussion into the “low interest rate trap” in the U.S. economy. Data from the U.S. in the decade prior to the 2008 financial crisis are used. A monetarist solution to the “low interest rate trap” is provided. The paper challenges the theoretical discussion on the Keynes’ interest rate – output relationship, and poses the question whether difference in investment returns would present a different picture in output growth.
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Sayavush Demirli, Kamil. « AZƏRBAYCAN RESPUBLİKASININ MONETAR SİYASƏTİ ». SCIENTIFIC WORK 54, no 05 (5 juin 2020) : 103–6. http://dx.doi.org/10.36719/aem/2007-2020/54/103-106.

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Chu, Xuanle, Chang Guo et Chang Liu. « Research on the new Keynesian and monetarist economists’ responses to the 2008 financial crisis in the USA ». BCP Business & ; Management 23 (4 août 2022) : 216–22. http://dx.doi.org/10.54691/bcpbm.v23i.1353.

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Résumé :
This article’s main topic is How New Keynesian and monetary response to most countries’ business cycle recession. The purpose of choosing this topic is to study how new Keynesian and monetarist economists respond to the 2008 financial crisis in the USA by an easy way from definition-model-reality to analyze the question. Using a case study and comparative analysis, this paper research Model explanations of the Great Recession in different methods and causes of the great recession from 2007 to 2009. Moreover, this paper shows that the primary distinction between new Keynesian and monetarist approaches to the Great Recession is the use of the government budget and money supply. Finally, through the data and results this paper obtained, readers may have a clearer understanding of the practicability of these two theories so that they can make a better choice according to the real situation. In addition, it lets the readers understand the question and provide more research information for the researchers in the future.
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