Littérature scientifique sur le sujet « Crisi monetaria »

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Articles de revues sur le sujet "Crisi monetaria"

1

Lunghini, Giorgio. « Sulla crisi : torniamo ai classici ! » QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no 3 (septembre 2010) : 125–29. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-003006.

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Résumé :
Perché soltanto pochi economisti hanno previsto la crisi? La ragione principale č che la teoria economica č diventata una branca delle matematiche applicate, e ha perso di vista le istituzioni del mondo reale. In un'economia monetaria di produzione i fattori reali e i fattori finanziari sono interconnessi, cosě che la crisi non č un caso fortuito. Keynes e Marx mostrano che č vero l'opposto: č l'equilibrio che puň darsi soltanto per un caso o per un disegno deliberato, poiché esso "ein Zufallist". I difetti della societŕ in cui viviamo sono l'incapacitŕ di assicurare la piena occupazione e una distribuzione arbitraria e iniqua della ricchezza e del reddito, sono gli stessi difetti denunciati da Keynes nel 1936. E la filosofia sociale di Keynes ne costituisce l'unica via di uscita.
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2

Canepa, Allegra. « UNCONVENTIONAL MONETARY POLICIES AND COMMUNICATION STRATEGIES OF THE EUROPEAN CENTRAL BANK ». Il Politico 252, no 1 (22 juin 2020) : 67–88. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2020.298.

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Résumé :
Il lavoro ripercorre ed analizza il ruolo della Banca Centrale Europea e gli interventi adottati durante la crisi finanziaria soffermandosi sul contenuto, la fisionomia ed in modo specifico sulle modalità di comunicazione delle diverse misure adottate. Come risulta dall’analisi, la BCE ha fatto ricorso a misure di politiche monetaria non convenzionali per l’efficacia delle quali gli aspetti comunicativi sono risultati molto importanti. In questo senso le politiche di comunicazione relative alle misure non convenzionali adottate risultano interessanti ed attuali da esaminare perché mostrano come esse siano diventate non solo una modalità di incremento di trasparenza ma un supporto fondamentale per l’efficacia della politica monetaria.
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Pianta, Mario. « Fai la macroeconomia giusta : le molte ragioni del libro di Paul Krugman fuori da questa crisi, adesso ! » QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no 4 (janvier 2013) : 127–45. http://dx.doi.org/10.3280/qu2012-004005.

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Résumé :
Fai la macroeconomia giusta: le molte ragioni del libro di Paul Krugman Fuori da questa crisi, adesso! L'analisi della crisi e le proposte di politica economica avanzate nel nuovo libro di Paul Krugman sono esaminate sul piano delle idee e del ruolo dei governi. Il volume riprende l'approccio di Keynes, arricchito dei contributi di economisti come Fisher, Kalecki e Minsky, e offre un quadro convincente degli aspetti macroeconomici. Si affrontano le questioni della domanda, della politica monetaria e le misure di austeritŕ che hanno aggravato la depressione in Usa ed Europa. L'analisi di Krugman, tuttavia, trascura i problemi dell'apertura internazionale, del sistema produttivo e della distribuzione del reddito. Sono discusse infine le lezioni che si possono trarre per l'Europa e l'Italia.
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Jimena Quesada, Luis. « Pace, Lorenzo Federico. Il regime giuridico dell’euro. La nascita dell’Uione economica e monetaria, la sua crisi e la risposta dell’Unione europea, Cacucci Editore, Bari, 2018, 184 pp., ISBN 978-88-6611-695-0 ». Estudios de Deusto 68, no 1 (3 juillet 2020) : 577–83. http://dx.doi.org/10.18543/ed-68(1)-2020pp577-583.

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Résumé :
El Doctor Lorenzo Federico Pace, Profesor de Derecho de la Unión Europea (UE) en la Università degli Studi del Molise (Italia), nos ofrece una monografía sólida y de lectura imprescindible para acercarse al régimen jurídico del euro y, como más específicamente reza el subtítulo y sirve de eje a la estructura de la obra en tres grandes capítulos: al nacimiento de la Unión Económica y Monetaria (capítulo primero), a su crisis (capítulo segundo) y a la respuesta dada por la propia UE (capítulo tercero).
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ZELMANOVITZ, LEONIDAS. « LA TEORÍA AUSTRÍACA DEL CICLO ECONÓMICO Y LA RECIENTE CRISIS FINANCIERA ». Criterio Libre 9, no 15 (4 décembre 2017) : 23–58. http://dx.doi.org/10.18041/1900-0642/criteriolibre.2011v9n15.1201.

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Résumé :
La argumentación de este artículo se basa en el reconocimiento de que la Teoría Austríaca del Ciclo Económico está desactualizada en su descripción de cómo los efectos del fenómeno monetario son transmitidos al sector real y generan ciclos de negocio. En el artículo se sostiene que hay limitaciones epistemológicas para prevenir exitosamente las expansiones inflacionarias por la adopción de políticas específicas de inflación y que la adopción de dichas políticas es la causa del “boom” económico que terminó en 2007. También se describe cómo ocurrió la contracción monetaria empezando en septiembre de 2008 y que se ofrece como una explicación para el inicio del declive. Finalmente, una vez el declive inició hubo una respuesta prudente de las autoridades monetarias. Una respuesta que habría sido la imitación de las reacciones de los proveedores de dinero, competidores en un mercado libre y que sería el curso de acción apropiado bajo los actuales acuerdos monetarios.
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6

Mota Pacheco, Francisco A. « Otras opciones de política monetaria. Un análisis jurídico de las políticas monetarias no convencionales y su posible implementación en la República Dominicana ». Ciencia, Economía y Negocios 5, no 1 (17 juin 2021) : 5–35. http://dx.doi.org/10.22206/ceyn.2021.v5i1.pp5-35.

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Résumé :
Este ensayo presenta un análisis jurídico de las políticas monetarias no convencionales aplicadas en respuesta a la crisis financiera de 2008 y la actual crisis económica generada por el Covid-19 en el sistema jurídico monetario de la República Dominicana. Discutimos sobre la implementación de nuevas herramientas para ejecutar la política monetaria, ya que los instrumentos convencionales en situaciones de crisis severas tienden a ser ineficaces. Abordamos los aspectos generales de la política monetaria no convencional: naturaleza y fundamentos; asimismo, examinamos la aplicación de los diferentes instrumentos de política monetaria no convencional por parte de los bancos centrales de las principales economías mundiales en el marco de la crisis financiera de 2008, así como su excelente aplicación en la crisis económica actual. Finalmente, el documento demuestra cómo es posible su implementación en el sistema jurídico dominicano, conforme a la Ley Monetaria y Financiera 183-02, de fecha 3 de noviembre de 2002.
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Bracke, Thierry. « CENTRAL BANK COMMUNICATION IN THE PAST TWO DECADES. THE ECB’S EXPERIENCE ». Il Politico 252, no 1 (22 juin 2020) : 89–102. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2020.299.

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Résumé :
Sin dagli anni Ottanta del secolo scorso, la comunicazione delle banche centrali ha vissuto un cambiamento radicale. La letteratura è passata da un’attenzione ai livelli ottimali di segretezza delle banche centrali ad un’analisi dei benefici della comunicazione e della trasparenza. Le banche centrali hanno gradualmente intensificato la loro attività di comunicazione. Ciò vale anche per la BCE, che ha adottato una politica di trasparenza avanzata già al momento del lancio dell’euro nel 1999, e da allora ha gradualmente ampliato le sue attività di comunicazione. L’articolo passa in rassegna le ragioni di questa evoluzione - o rivoluzione - della comunicazione delle banche centrali, concentrandosi su tre tendenze ed illustrandole con il caso concreto della BCE. La tendenza di più lunga data, più o meno sin dagli anni Settanta e Ottanta, è un legittimo aumento della domanda di trasparenza come parte di un cambiamento della società e come correlato naturale di una maggiore indipendenza delle banche centrali. Una seconda tendenza, più recente, è la crescente consapevolezza che la comunicazione non è solo una risposta alla domanda del pubblico, ma anche una componente chiave di un moderno kit di strumenti di politica monetaria. Una terza tendenza riguarda il crescente interesse dell’opinione pubblica - ma anche la crescente critica dell’opinione pubblica - nei confronti delle istituzioni in generale e delle banche centrali in particolare, che è diventata particolarmente intensa all’indomani della crisi iniziata nel 2008.
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Maccioni, Elena. « Mercato cambiario e uomini d’affari a Barcellona durante la guerra tra Alfonso il Magnanimo e la Repubblica Fiorentina ». Anales de la Universidad de Alicante. Historia Medieval, no 23 (26 mai 2022) : 61. http://dx.doi.org/10.14198/medieval.21218.

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Résumé :
La metà del secolo XV fu per la Corona d’Aragona e specialmente per Barcellona un periodo complicato: Alfonso V era impegnato nelle guerre italiane, in particolare contro Firenze e Milano, Genova e Venezia; il Regno di Napoli era stato annesso all’Unione, e richiedeva sforzi importanti per il suo mantenimento; allo stesso tempo dalla capitale catalana provenivano richieste di apertura “democratica” del Consiglio dei Cento, che portavano a un’evidente instabilità interna, frutto in parte di una dimostrata crisi monetaria, dovuta anche alla scarsa capacità di governo dell’economia. Nonostante ciò, i mercanti, gli armatori e i banchieri continuarono a cercare di portare avanti i propri interessi economici nel Mediterraneo, anche servendosi delle istituzioni di natura corporativa, come il Consolato del mare. Attraverso l’analisi di alcuni registri di protesti di lettere di cambio gestiti dal notaio del Consolato barcellonese, si cercherà di mettere in luce l’evoluzione delle reti mercantili-finanziarie catalane, in particolare lungo la rotta meridionale italiana. Lo studio non avrà l’obiettivo di analizzare l’uso tecnico dello strumento cambiario, ma quello di portare alla luce strategie e protagonisti del processo di inserimento del capitale mercantile e finanziario in Italia durante il regno di Alfonso il Magnanimo e in special modo durante la guerra contro Firenze. Emergeranno, così, i nomi di quelle persone che furono le protagoniste dei grandi e quotidiani spostamenti di denaro fra i centri politico-commerciali del Commonwealth catalanoaragonese. Si tenterà una prima ricostruzione delle loro attività e dei loro movimenti, nonché delle connessioni con i più importanti operatori del sistema finanziario europeo, ovvero i toscani.
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Rivas Santos, Pablo. « Algunas notas a considerar en el análisis monetario de los ciclos económicos ». Pensamiento Crítico 18, no 1 (8 septembre 2014) : 131. http://dx.doi.org/10.15381/pc.v18i1.8920.

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Résumé :
El presente artículo describe las explicaciones monetarias de los ciclos económicos, considerando que la expansión del crédito ocurre mediante la excesiva emisión primaria y por ende la excesiva concesión de créditos bancarios efectuados respectivamente por el BCR y los bancos. Los obstáculos con que ha tropezado la explicación monetaria de las crisis cíclicas son de carácter teórico y político. Las continuas alzas y bajas de la actividad económica ; y la inevitable secuencia de auges y depresiones, son efectos provocados por los reiterados intentos de reducir el interés mediante la expansión del crédito. Es inevitable el colapso final del auge generado mediante la expansión del crédito. Solo cabe optar entre provocar más pronto la crisis poniendo fin a la expansión del crédito ; o dejar que la crisis del sistema monetario se produzca un poco más tarde. En la explicación monetaria de los ciclos económicos ; el BCR y los bancos consideran pernicioso el nivel del interés determinado por el mercado, por lo que cabe provocar una rebaja del interés mediante la expansión del crédito. Esta medida provocará los ciclos económicos. Así, el período 1992-2012 reflejó un continuo progreso económico; una y otra vez interrumpido por auges y depresiones. Las estadísticas recogen esas fluctuaciones contrarias a la tendencia general hacia un continuo aumento del capital invertido y un permanente incremento de la producción.
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González Fernández, Sara, et Juan Mascareñas Pérez-Iñigo. « Los aspectos monetarios en el relato de Europa : 1948-1978 ». Pasado y Memoria. Revista de Historia Contemporánea, no 19 (20 décembre 2019) : 205. http://dx.doi.org/10.14198/pasado2019.19.08.

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Résumé :
El relato monetario europeo, desde el final de la Segunda Guerra Mundial hasta la puesta en marcha del Sistema Monetario Europeo y el ECU, se define mediante la paradoja de que los estados miembros de la CEE aspiraban a una mayor unión económica y, al mismo tiempo, se resistían a ceder soberanía en el terreno monetario. Los desajustes provocados por esta paradoja ponían en peligro la viabilidad del proyecto europeo. Con objeto de hacerles frente, el mundo privado impulsó la creación y utilización de “monedas-cesta”, como la European Monetary Unit o el “Eurco” que, paralelamente, servían para señalar al mundo político la necesidad de una moneda única europea. Todo ello en un contexto internacional en el que el dólar y sus problemas se trasladaban a las divisas de los estados de la CEE haciendo muy difícil mantener un equilibrio en el valor del comercio intracomunitario, lo que implicaba crisis monetarias continuas.
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Thèses sur le sujet "Crisi monetaria"

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LIONELLO, LUCA. « Trasferimenti di sovranità nell'Unione Economica e Monetaria alla luce della crisi del debito ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/11372.

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Résumé :
La tesi intende fornire un’analisi critica dello sviluppo dell’Unione Economica e Monetaria (UEM) alla luce della crisi del debito sovrano. A partire dal 2009 sono state progressivamente attuate diverse riforme che hanno limitato l’autonomia degli Stati Membri nell’esercizio delle loro prerogative sovrane ed hanno fornito alle istituzione europee nuovi poteri nell’ambito di diverse politiche. La ricerca investiga i trasferimenti di sovranità in corso dal livello nazionale a quello europeo focalizzandosi sulle trasformazioni sia dell’Unione Economica che di quella Monetaria. Nel primo capitolo la tesi analizza i carattere originali dell’UEM dalla sua creazione fino alla ratifica del trattato di Lisbona. Il secondo capitolo considera la creazione dei meccanismi di stabilizzazione introdotti per salvare i paesi a rischio default e garantire la stabilità finanziaria della zona euro nel suo complesso. Il terzo capitolo studia gli interventi della Banca Centrale Europea durante la crisi, analizzando in che modo la necessità di proteggere la moneta unica abbia sviluppato il ruolo della BCE ed esteso il suo mandato. Il quarto capitolo studia la riforma della governance economica tramite il rafforzamento della disciplina fiscale degli Stati Membri. Il quinto capitolo analizza la riforma della governance bancaria e la creazione dell’Unione Bancaria, che è stata finalmente introdotta per interrompere il circolo vizioso tra crisi del debito e crisi bancaria. Nello sviluppo della tesi le diverse riforme verranno analizzate dal punto di visto della loro legalità, efficacia e legittimità democratica.
The thesis aims to provide a critical analysis of the development of the Economic and Monetary Union (EMU) in the light of the sovereign debt crisis. Since 2009 a number of measures have been progressively implemented, which have limited the autonomy of Member States in exercising their sovereign prerogatives and have granted EU institutions new powers in key policy areas. The research will investigate the ongoing transfers of sovereignty from national to European level focusing on the transformation of both the Economic and the Monetary Union. In the first chapter, it will consider the original features of the EMU, from its introduction at the intergovernmental conference of Maastricht until the ratification of the Lisbon Treaty. The second chapter will focus on the creation of rescue and stabilization mechanisms put in place to save Member States from imminent default and to ensure the financial stability of the Eurozone as a whole. The third chapter will study the interventions of the European Central Bank during the crisis considering how the necessity to protect the single currency has developed its role and extended its mandate. The fourth chapter will focus on the reform of the economic governance through the fiscal discipline of Member States. The fifth chapter will take into consideration the reform of the banking governance and the establishment of the European Banking Union, which was finally introduced to stop the vicious cycle between the debt and banking crisis. By developing the thesis, the analysis will consider each reform from the point of view of its legality, effectiveness and democratic legitimacy.
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LIONELLO, LUCA. « Trasferimenti di sovranità nell'Unione Economica e Monetaria alla luce della crisi del debito ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/11372.

Texte intégral
Résumé :
La tesi intende fornire un’analisi critica dello sviluppo dell’Unione Economica e Monetaria (UEM) alla luce della crisi del debito sovrano. A partire dal 2009 sono state progressivamente attuate diverse riforme che hanno limitato l’autonomia degli Stati Membri nell’esercizio delle loro prerogative sovrane ed hanno fornito alle istituzione europee nuovi poteri nell’ambito di diverse politiche. La ricerca investiga i trasferimenti di sovranità in corso dal livello nazionale a quello europeo focalizzandosi sulle trasformazioni sia dell’Unione Economica che di quella Monetaria. Nel primo capitolo la tesi analizza i carattere originali dell’UEM dalla sua creazione fino alla ratifica del trattato di Lisbona. Il secondo capitolo considera la creazione dei meccanismi di stabilizzazione introdotti per salvare i paesi a rischio default e garantire la stabilità finanziaria della zona euro nel suo complesso. Il terzo capitolo studia gli interventi della Banca Centrale Europea durante la crisi, analizzando in che modo la necessità di proteggere la moneta unica abbia sviluppato il ruolo della BCE ed esteso il suo mandato. Il quarto capitolo studia la riforma della governance economica tramite il rafforzamento della disciplina fiscale degli Stati Membri. Il quinto capitolo analizza la riforma della governance bancaria e la creazione dell’Unione Bancaria, che è stata finalmente introdotta per interrompere il circolo vizioso tra crisi del debito e crisi bancaria. Nello sviluppo della tesi le diverse riforme verranno analizzate dal punto di visto della loro legalità, efficacia e legittimità democratica.
The thesis aims to provide a critical analysis of the development of the Economic and Monetary Union (EMU) in the light of the sovereign debt crisis. Since 2009 a number of measures have been progressively implemented, which have limited the autonomy of Member States in exercising their sovereign prerogatives and have granted EU institutions new powers in key policy areas. The research will investigate the ongoing transfers of sovereignty from national to European level focusing on the transformation of both the Economic and the Monetary Union. In the first chapter, it will consider the original features of the EMU, from its introduction at the intergovernmental conference of Maastricht until the ratification of the Lisbon Treaty. The second chapter will focus on the creation of rescue and stabilization mechanisms put in place to save Member States from imminent default and to ensure the financial stability of the Eurozone as a whole. The third chapter will study the interventions of the European Central Bank during the crisis considering how the necessity to protect the single currency has developed its role and extended its mandate. The fourth chapter will focus on the reform of the economic governance through the fiscal discipline of Member States. The fifth chapter will take into consideration the reform of the banking governance and the establishment of the European Banking Union, which was finally introduced to stop the vicious cycle between the debt and banking crisis. By developing the thesis, the analysis will consider each reform from the point of view of its legality, effectiveness and democratic legitimacy.
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Nidasio, Gerolamo Daniele <1994&gt. « Fino a dove può spingersi la politica monetaria ? Analisi comparativa delle politiche monetarie di Giappone e Unione Europea all’indomani della crisi ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13393.

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Résumé :
Lo scopo della ricerca è l'analisi comparativa delle politiche monetarie di Giappone e Unione Europea a partire dal 2013, ovvero rispettivamente dall'insediamento del governo Abe e di Mario Draghi come governatore della Banca Centrale Europea. L'analisi è finalizzata alla ricerca di somiglianze e differenze nell'implementazione della politica monetaria tra due sistemi economici diversi per struttura, ma simili per quanto riguarda i sintomi di malessere economico. La ricerca tenterà appunto di comprendere se e fino a che punto la politica monetaria possa risolvere i problemi dei due sistemi economici. Il lavoro è diviso in tre parti. Nella prima parte, puramente teorica, si farà una panoramica delle scuole di pensiero economico che hanno esercitato un'influenza sulla conduzione della politica monetaria in generale. Si analizzeranno poi il ruolo della Banca Centrale e i meccanismi di trasmissione della politica monetaria. La seconda parte invece è puramente empirica e consiste nell'elaborazione e analisi delle politiche monetarie dei due paesi anno per anno a partire dal 2013. La terza parte funge da conclusione: si opererà un confronto tra i due sistemi e tra i risultati ottenuti nella seconda parte e il quadro teorico di riferimento analizzato nella prima.Fatto ciò si risponderà alla domanda posta all'inizio dell'elaborato: può, e se sì fino a che punto, la politica monetaria risolvere i problemi di Giappone ed Unione Europea?
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CARMASSI, JACOPO. « A proposal of a new approach to financial supervision after the 2007-2008 financial crisis ». Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2009. http://hdl.handle.net/11385/200786.

Texte intégral
Résumé :
The 2007-2008 financial crisis: selective cross-sector bailouts and the need of a new regulatory and supervisory approach (subprime crisis). Systemic risk: traditional views and a new perspective. Supervision of Systemically Relevant financial Institutions.
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BRAGOLI, DANIELA. « THREE ESSAYS ON OPEN ECONOMY MACROECONOMICS AND POLICY ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/624.

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Résumé :
La seguente tesi e’ costituita da tre diversi elaborati, il primo e’ l’estensione di un modello di equilibrio generale a due regioni (Benigno JIE 2004) con l’intento di calcolare i pesi ottimali per l’inflazione dell’area euro utilizzando micro dati sull’eterogeneità delle rigidità dei prezzi in Europa. Il secondo e il terzo elaborato si focalizzano invece sulle crisi d’insolvenza con l’obiettivo di selezionare le variabili che forniscono maggiori informazioni per la previsione della crisi. La metodologia utilizzata e’ l’analisi della transvariazione. Mentre il secondo ‘essay’ si concentra sulla versione univariata, il terzo estende la metodologia al caso multivariato. Il primo analizza le crisi d’insolvenza più severe degli anni ’90, la seconda utilizza invece gli episodi di crisi analizzati da Frankel e Rose (1996).
The present work is made of three different essays, the first is an extension of a two region general equilibrium model (Benigno JIE 2004), with the intent of calculating optimal weights for EU inflation using micro data on the level of price rigidities, the second and the third have as main focus financial and currency country crises, with the task of selecting the most important variables in terms of crisis prediction by means of a descriptive statistics methodology called transvariation analysis. While the second essay focuses on univariate transvariation, the third extends the methodology to a multivariate framework. The last two essays are based on two different datasets. The first studies the most recent deep financial crises of the 1990s and the source is IMF, International Financial Statistics, the second uses a vast sample of currency crisis episodes taken from Frankel and Rose (1996) dataset made of annual data on more than one hundred developed countries from 1971 through 1992 and defining currency crash as a large change of nominal exchange rate that is also a substantial increase in the rate of change of nominal depreciation. The source in this case is World Bank, World Development Indicators.
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BRAGOLI, DANIELA. « THREE ESSAYS ON OPEN ECONOMY MACROECONOMICS AND POLICY ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/624.

Texte intégral
Résumé :
La seguente tesi e’ costituita da tre diversi elaborati, il primo e’ l’estensione di un modello di equilibrio generale a due regioni (Benigno JIE 2004) con l’intento di calcolare i pesi ottimali per l’inflazione dell’area euro utilizzando micro dati sull’eterogeneità delle rigidità dei prezzi in Europa. Il secondo e il terzo elaborato si focalizzano invece sulle crisi d’insolvenza con l’obiettivo di selezionare le variabili che forniscono maggiori informazioni per la previsione della crisi. La metodologia utilizzata e’ l’analisi della transvariazione. Mentre il secondo ‘essay’ si concentra sulla versione univariata, il terzo estende la metodologia al caso multivariato. Il primo analizza le crisi d’insolvenza più severe degli anni ’90, la seconda utilizza invece gli episodi di crisi analizzati da Frankel e Rose (1996).
The present work is made of three different essays, the first is an extension of a two region general equilibrium model (Benigno JIE 2004), with the intent of calculating optimal weights for EU inflation using micro data on the level of price rigidities, the second and the third have as main focus financial and currency country crises, with the task of selecting the most important variables in terms of crisis prediction by means of a descriptive statistics methodology called transvariation analysis. While the second essay focuses on univariate transvariation, the third extends the methodology to a multivariate framework. The last two essays are based on two different datasets. The first studies the most recent deep financial crises of the 1990s and the source is IMF, International Financial Statistics, the second uses a vast sample of currency crisis episodes taken from Frankel and Rose (1996) dataset made of annual data on more than one hundred developed countries from 1971 through 1992 and defining currency crash as a large change of nominal exchange rate that is also a substantial increase in the rate of change of nominal depreciation. The source in this case is World Bank, World Development Indicators.
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GABRIELI, SILVIA. « Three essays on the unsecured euro money market and its functioning during the 2007-2008 financial crisis ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/207780.

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Résumé :
La mia tesi di dottorato consiste di tre articoli empirici sul mercato interbancario europeo non collateralizzato e il suo funzionamento durante la crisi finanziaria del 2007-2008. Il primo articolo, intitolato “Il funzionamento del mercato interbancario europeo durante la crisi finanziaria del 2007-2008”1 fornisce un’analisi dettagliata del funzionamento del mercato interbancario europeo dei prestiti non collateralizzati con scadenza overnight (O/N) durante la crisi finanziaria del 2007-2008, studiando le serie storiche dei tassi di interesse, del turnover del mercato, e dei costi di indebitamento delle banche. Lo scopo è cercare di distinguere l’impatto degli eventi di mercato – sin dall’inizio delle tensioni nell’estate del 2007 fino alla fine di novembre 2008 – da pattern stagionali, dinamiche regolari determinate dalla cornice istituzionale dell’operatività dell’Eurosistema, dall’impatto degli interventi eccezionali intrapresi dalla Banca Centrale Europea (BCE) durante la crisi. I risultati mostrano il ruolo importante, accanto agli eventi di mercato, della liquidità addizionale fornita dalla BCE e dell’accresciuta tendenza delle istituzioni finanziarie a trattenere la liquidità in eccesso piuttosto che scambiarla sul mercato interbancario. L’aumento del rischio di controparte e fattori stagionali sono importanti determinanti dei tassi d’interesse e dei volumi O/N; la fornitura eccezionale di liquidità da parte dell’Eurosistema e i notevoli cambiamenti alla cornice istituzionale di implementazione della politica monetaria hanno influenzato gli incentivi delle banche a scambiare liquidità nel mercato. L’analisi dei tassi di interesse pagati dalle singole banche per i prestiti non collateralizzati documenta il ruolo chiave della reputazione al fine di ottenere migliori condizioni di funding e, durante la crisi, mostra un ripiegamento verso controparti nazionali e la garanzia implicita goduta dalle banche con i maggiori volumi d’affari di essere “too-big-to-fail”. Il secondo articolo, intitolato “La microstruttura del mercato monetario prima e dopo la crisi finanziaria: una prospettiva di rete”2, fornisce una dettagliata analisi sulla microstruttura del mercato monetario europeo secondo l’approccio della teoria delle reti. Le banche sono i nodi delle reti; i prestiti overnight non collateralizzati formano i link che connettono i nodi. L’analisi statica degli indicatori di rete conferma molti fatti stilizzati verificati per altri sistemi complessi: le reti interbancarie sono molto sparse – lungi dall’essere complete – esibiscono la proprietà “small world” e una distribuzione del grado (il numero di controparti con cui ogni banca stabilisce dei link) che segue una legge esponenziale. D’altra parte la tendenza della banche al clustering, cioè a formare gruppi dove i link sono relativamente più densi, è molto più bassa rispetto ad altri sistemi reali. L’analisi della topologia delle reti prima versus dopo l’inizio della crisi fornisce intuizioni interessanti sul potenziale per il contagio finanziario; la partizione delle reti in diverse sotto-reti più piccole e internamente connesse documenta un movimento contro l’integrazione del mercato; pattern eterogenei degli indicatori per banche che hanno dimensioni diverse offrono intuizioni sul loro comportamento. Infine, 1 CEIS Working Paper No. 158 (December 2009). Submitted to the International Journal of Central Banking. 2 CEIS Working Paper No. 181 (January 2011). l’analisi degli indicatori di centralità di rete indica chiaramente che le banche più grandi sono anche le più centrali/influenti nel sistema prima della crisi. Questo cambia dopo Agosto 2007, quando le banche di medie dimensioni e quelle molto piccolo gradualmente aumentano la loro influenza nel mercato come prestatori di liquidità. Il terzo articolo, intitolato “Too-connected versus too-big-to-fail: la centralità di rete delle banche e i tassi di interesse overnight”3 studia cosa determina i costi di indebitamento delle banche nel mercato monetario non collateralizzato. L’obiettivo è testare se misure di centralità, che quantificano gli effetti di rete dovuti alle interazioni tra le banche nel mercato, possono aiutare a spiegare i pattern eterogenei nei tassi di interesse pagati per prendere a prestito fondi non collateralizzati una volta che si controlla per la dimensione della banca e per altri fattori specifici di ogni banca e del mercato. Evidenza preliminare mostra che le banche grandi si indebitano in media a tassi migliori rispetto alle istituzioni più piccole, sia prima che dopo l’inizio della crisi finanziaria. Tuttavia, controllando per la dimensione, le misure di centralità riescono a catturare parte della variazione cross-section nei tassi overnight. Più in particolare: (1) Prima dell’inizio della crisi tutte le banche, indipendentemente dalla loro dimensione, beneficiano di forme diverse di interconnessione, ma l’effetto è piccolo in termini economici. La reputazione della banca e il rischio di controparte sono i fattori più rilevanti per ridurre i tassi d’interesse medi giornalieri. Le banche straniere prendono a prestito a sconto rispetto a quelle italiane. (2) Dopo Agosto 2007 l’impatto della centralità delle banche diventa più forte ma assume segno opposto: la “ricompensa” derivante da una maggiore interconnessione diventa una “punizione”, segnale questo forse di disciplina di mercato. La reputazione della banca diventa ancora più importante. (3) Dopo la bancarotta di Lehman l’effetto della centralità sullo spread mantiene lo stesso segno che aveva dopo Agosto 2007, ma la sua dimensione economica è notevolmente più grande. Le banche straniere pagano un premio significativo rispetto a quelle Italiane; la reputazione diventa estremamente più importante rispetto a prima della crisi.
My doctoral thesis consists of three empirical papers on the unsecured euro money market and its functioning during the 2007-2008 financial crisis. The first paper, titled “The functioning of the European interbank market during the 2007-2008 financial crisis”1 provides a detailed analysis of the functioning of the overnight (O/N) unsecured euro money market during the 2007-2008 financial crisis by looking at the time patterns of interest rates, market turnover and banks’ borrowing costs. The aim is to disentangle the impact of market events – since the outbreak of tensions in the summer of 2007 until the end of November 2008 – from seasonal patterns of market activity, movements determined by the Eurosystem’s operational framework, the impact of the ECB’s exceptional crisis-related interventions. The results show the important role, alongside market events, of the additional refinancing provided by the ECB and of credit institutions’ increased tendency to hoard surplus reserves rather than trading them in the secondary market. Higher counterparty credit risk and seasonal factors are important determinants of O/N rates and volumes; the exceptional provision of liquidity by the Eurosystem and the relevant changes to the operational framework have influenced banks’ incentives to trade liquidity in the market. The analysis of banks’ costs for uncollateralised loans provides evidence of the major role of bank reputation to obtain better funding and, during the crisis, of a retreat towards national counterparties and of a too-big-to-fail guarantee implicitly granted to the banks with the highest volumes of business. The second paper, titled “The microstructure of the money market before and after the financial crisis: a network perspective”2, provides a detailed microstructure analysis of the euro money market by taking a network perspective. Banks are the nodes of the networks; overnight unsecured loans form the links connecting the nodes. The static analysis of network indicators confirms a number of stylised facts verified for other real complex systems: interbank networks are highly sparse, far from being complete, exhibit the small world property and a power-law distribution of degree (the number of counterparties each bank establishes links with). On the other hand the tendency of banks to cluster, i.e. to form groups where links are relatively denser, is much lower than in other real systems. The analysis of the topology before versus after the start of the crisis provides interesting insights into the potential for financial contagion; the partition of the network into several smaller sub-networks documents a move against market integration; heterogeneous patterns of indicators across banks of different size offer insights into banks’ behaviour. Finally, the analysis of network centrality indicates unambiguously that the biggest banks are also the most central/influent in the system before the onset of the crisis. Things change after August 2007 since medium-sized and very small banks progressively increase their influence in the market as liquidity providers. 1 CEIS Working Paper No. 158 (December 2009). Submitted to the International Journal of Central Banking. 2 CEIS Working Paper No. 181 (January 2011). The last paper, titled “Too-connected versus too-big-to-fail: banks’ network centrality and overnight interest rates”3 aims at studying what influences banks’ borrowing costs in the unsecured euro money market. The objective is to test whether measures of centrality, quantifying network effects due to interactions among banks in the market, can help explain heterogeneous patterns in the interest rates paid to borrow unsecured funds once bank size and other bank and market factors that affect the overnight segment are controlled for. Preliminary evidence shows that large banks borrow on average at better rates compared to smaller institutions, both before and after the start of the financial crisis. Nonetheless, controlling for size, centrality measures can capture part of the cross-sectional variation in overnight rates. More specifically: (1) Before the start of the crisis all the banks, independently of their size, profit from different forms of interconnectedness, but the economic size of the effect is small. Bank reputation and perceived credit riskiness are the most relevant factors to reduce average daily interest rates. Foreign banks borrow at a discount over Italian ones. (2) After August 2007 the impact of banks’ interconnectedness becomes larger but changes sign: the “reward” stemming from a higher centrality becomes a “punishment”, which possibly reflects market discipline. Bank reputation becomes even more important. (3) After Lehman’s bankruptcy the effect of centrality on the spread maintains the same sign as after August 2007, but the magnitude increases remarkably. Foreign banks borrow at a relevant premium over Italian ones; reputation becomes outstandingly more important than in normal times.
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8

Schlaepfer, Alain. « Essays on uncertainty, monetary policy and financial stability ». Doctoral thesis, Universitat Pompeu Fabra, 2016. http://hdl.handle.net/10803/393734.

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Résumé :
In the first chapter, I examine both theoretically and empirically how income uncertainty affects the effectiveness of monetary policy. I consider income risk from potential unemployment, and find that monetary policy has a smaller influence on aggregate demand when unemployment risk is high. I build on the fact that saving arising from a precautionary motive has a smaller interest elasticity. As a consequence, aggregate demand reacts less to the interest rate when uncertainty is high. The second chapter links the build-up of financial risk that led to the recent financial crisis to the preceding period of exceptionally low macroeconomic volatility. The degree of stability that a country has enjoyed before 2007 predicts robustly how much it suffered from the crisis, a result that also holds for individual firms. In the final chapter, I connect this period of low volatility to the conduct of monetary policy. Building on a stylized model, I show empirically that monetary policy may have been `too successful' in stabilizing inflation, as this has contributed to excessive financial risk taking.
En el primer capítol, aquesta Tesi Doctoral estudia com la incertesa en els ingressos afecta l'eficàcia de les polítiques monetàries. Considerant el risc en els ingressos de la desocupació potencial, la investigació conclou que les polítiques monetàries tenen una influència menor en la demanda agregada quan el risc de desocupació és elevat. Parteixo del fet que l’estalvi sorgit de motius preventius té una menor elasticitat respecte el tipus d'interès. Com a conseqüència, la demanda agregada reacciona menys als tipus d’interès quan la incertesa és alta. En el segon capítol s’enllaça el risc financer que va precedir la crisi financera recent amb el període precedent caracteritzat per una volatilitat macroeconòmica baixa. El grau d’estabilitat que un país va gaudir abans del 2007 prediu de forma robusta el grau en què va patir durant la crisi econòmica, un resultat que també es manté quan s’analitzen les empreses. En l’últim capítol de la Tesi, connecto aquest període de volatilitat baixa amb la manera en què s’han desenvolupat les polítiques monetàries. A través d’un model, mostro com les polítiques monetàries han estat massa “exitoses” en estabilitzar la inflació, la qual cosa ha contribuït en una excessiva aversió al risc financer.
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IHARA, RAFAEL MAROJA. « CHANGES IN MONETARY POLICY IN THE RECENT CRISIS ». PONTIFÍCIA UNIVERSIDADE CATÓLICA DO RIO DE JANEIRO, 2013. http://www.maxwell.vrac.puc-rio.br/Busca_etds.php?strSecao=resultado&nrSeq=26870@1.

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Résumé :
PONTIFÍCIA UNIVERSIDADE CATÓLICA DO RIO DE JANEIRO
COORDENAÇÃO DE APERFEIÇOAMENTO DO PESSOAL DE ENSINO SUPERIOR
PROGRAMA DE SUPORTE À PÓS-GRADUAÇÃO DE INSTS. DE ENSINO
Neste trabalho analisamos a política monetária brasileira em relação a um grupo de países que seguem o regime de metas para a inflação. Nossos resultados indicam que muitos países tiveram mudanças na política monetária, detectadas através de uma quebra na função de reação empírica dos bancos centrais, no período entre 2007 e 2009, possivelmente relacionadas com a crise financeira global. Encontramos evidências que o banco central brasileiro reduziu sua resposta aos desvios da inflação em relação à meta após esta mudança e também que as expectativas de inflação ficaram desancoradas, sugerindo uma inconsistência com o regime de metas para inflação. Apesar de termos detectado quebras na maioria dos países que seguem o regime de metas, as duas mudanças acima não ocorreram na maior parte dos países. Desta forma, utilizamos esses países para aplicar o método do controle sintético e estimar qual seria a trajetória da taxa de inflação e crescimento do PIB, caso não tivesse ocorrido tal mudança na política monetária brasileira. Os resultados do método do controle sintético sugerem que a mudança na política monetária brasileira resultou em uma taxa de inflação notavelmente maior em relação à trajetória sintética, ou seja, a inflação caso não tivesse ocorrida a mudança na política monetária; e um crescimento do PIB mais volátil, com ganhos limitados no período após a mudança e um crescimento menor nos anos seguintes, comparativamente à trajetória sintética do crescimento do PIB.
In this dissertation, we analyze the Brazilian monetary policy and a group of countries under inflation targeting. Our results indicate that many countries had changes in monetary policy, detected through a break in the central bank reaction function between 2007 and 2009, possibly related to the global financial crisis. We find evidence that the Brazilian central bank lowered its response to inflation deviations from the target and also that inflation expectations became unanchored, suggesting an inconsistency with the inflation targeting regime. Although we detected breaks in almost every country, the two above changes did not occur in most of the countries. Thus, we used these countries to apply the synthetic control method and estimate the trajectory of inflation and GDP growth if the Brazilian central bank had not changed its monetary policy. The results of the synthetic control method suggest that the change in the Brazilian monetary policy resulted in higher inflation and a more volatile GDP dynamic, with limited gains in the period after the change and lower growth in the following years, compared to the synthetic trajectory.
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Chang, Michele M. « Crisis and credibility in the European monetary system / ». Diss., Connect to a 24 p. preview or request complete full text in PDF format. Access restricted to UC IP addresses, 1998. http://wwwlib.umi.com/cr/ucsd/fullcit?p9902292.

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Livres sur le sujet "Crisi monetaria"

1

Eugenia, Correa, Girón Alicia, Martínez Ifigenia et Universidad Nacional Autónoma de México. Instituto de Investigaciones Económicas., dir. Globalidad, crisis y reforma monetaria. México, D.F : Universidad Nacional Autónoma de México, Instituto de Investigaciones Económicas, 1999.

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2

Nigro, Giampiero, dir. Le crisi finanziarie. Gestione, implicazioni sociali e conseguenze nell’età preindustriale / The Financial Crises. Their Management, Their Social Implications and Their Consequences in Pre-Industrial Times. Florence : Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-949-8.

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Résumé :
L'attuale crisi finanziaria e la crisi monetaria dell'Unione Europea degli ultimi anni hanno condotto a una serie di studi analitici e altre pubblicazioni con un quadro di riferimento storico che, tuttavia, raramente va oltre il XIX e il XX secolo. Studi analoghi che si occupano di crisi finanziarie in tempi premoderni sono rari, tanto più quando si tratta di strategie di gestione delle crisi, delle conseguenze sociali e dello sfondo di queste crisi. Il volume si articola dunque intorno a questi temi principali: l’analisi delle crisi finanziarie, il ruolo dei (re)attori, la gestione delle crisi e il ruolo delle istituzioni. Sono qui presentati i risultati di ricerca del progetto bandito dalla Fondazione Istituto di Storia Economica “F. Datini” nel 2013 che si era posto come obiettivo, partendo da un approccio teorico sulle cause e i percorsi delle crisi finanziarie e le loro conseguenze economiche e sociali nel contesto dello sviluppo economico, quello di dimostrare o negare la significatività delle "teorie sulle crisi" del periodo pre-industriale. Se le conseguenze economiche delle crisi finanziarie sono ben note (i fallimenti delle imprese, le crisi commerciali e la depressione, le inadempienze e i crolli nelle reti dei pagamenti senza contanti, e la loro influenza sull’intero ciclo economico delle economie prese in considerazione), più sfumata risulta la visione del comportamento dell'individuo, o dell’intera società, che agisce economicamente in tempi di crisi finanziaria. Negli ultimi anni, il dibattito scientifico si è concentrato sulla questione di come agiscono o reagiscono gli homines oeconomici durante le crisi finanziarie. Dal punto di vista di casi studio del periodo pre-industriale, diventa chiaro che il ruolo dell'individuo è sostanzialmente più importante e grave sia per l’occorrenza della crisi sia per i tentativi di superarla, più di quanto appaia (ammesso che appaia) da ricerche precedenti. Infine, i contributi hanno indagato sulla gestione delle crisi in tempi di turbolenze finanziarie. L'analisi della gestione delle crisi in epoca pre-industriale può costituire infatti un essenziale passo avanti nella nostra comprensione della gestione della crisi attuale.
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3

Crisi finanziarie, liquidità e sistema monetario internazionale. Roma : Edizioni dell'Elefante, 2001.

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4

Valdés, F. Soberón. El laberinto monetario global. Ciudad de La Habana, Cuba : Editorial de Ciencias Sociales, 2012.

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5

Cuatros y billetes : Crisis monetaria peruana 1821-1879. Lima : Seminario de Historia Rural Andina, Universidad Nacional Mayor de San Marcos, 2006.

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6

Gutiérrez, Róger Norori. Crisis económica, bancos y reforma monetaria en Nicaragua, 1870-1926. Managua : Academia de Geografía e Historia de Nicaragua, 2008.

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7

Crisis económica, bancos y reforma monetaria en Nicaragua, 1870-1926. Managua : Academia de Geografía e Historia de Nicaragua, 2008.

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8

Keynesianism, monetarism, and the crisis of the state. Aldershot, Hants, England : E. Elgar, 1988.

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9

Dinenzon, Marcelo. El régimen monetario internacional y la crisis de la deuda. Buenos Aires, Argentina : Centro de Investigaciones Sociales sobre el Estado y la Administración (CISEA), 1987.

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10

Rivera, Eugenio. La crisis económica y el Fondo Monetario Internacional en Costa Rica. San José, Costa Rica : Centro de Estudios para la Acción Social, 1985.

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Chapitres de livres sur le sujet "Crisi monetaria"

1

Bonefeld, Werner. « Monetarism and Crisis ». Dans Global Capital, National State and the Politics of Money, 35–68. London : Palgrave Macmillan UK, 1996. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-349-14240-8_3.

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2

Ghosh, Chandana, et Ambar Nath Ghosh. « Monetary Policy and Crisis ». Dans India Studies in Business and Economics, 371–79. New Delhi : Springer India, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-81-322-1650-6_21.

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3

Best, Jacqueline. « The Paradox of Monetary Credibility ». Dans The Coming Crisis, 69–76. Cham : Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-63814-0_9.

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4

Jónsson, Ásgeir, et Hersir Sigurgeirsson. « Dealing with Monetary Pollution ». Dans The Icelandic Financial Crisis, 251–87. London : Palgrave Macmillan UK, 2016. http://dx.doi.org/10.1057/978-1-137-39455-2_8.

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5

Beker, Victor A. « Argentina’s Debt Crisis ». Dans Financial and Monetary Policy Studies, 31–42. Cham : Springer International Publishing, 2016. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-20991-3_2.

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6

Beker, Victor A. « From the Economic Crisis to the Crisis of Economics ». Dans Financial and Monetary Policy Studies, 183–99. Cham : Springer International Publishing, 2016. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-20991-3_9.

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7

Moss, Bernard H. « Introduction : The EU as a Neo-liberal Construction ». Dans Monetary Union in Crisis, 1–25. London : Palgrave Macmillan UK, 2005. http://dx.doi.org/10.1057/9780230524002_1.

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8

Michie, Jonathan. « The Political Economy of the UK, 1979–2002 ». Dans Monetary Union in Crisis, 222–32. London : Palgrave Macmillan UK, 2005. http://dx.doi.org/10.1057/9780230524002_10.

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9

Jones, Erik. « The “Monetarist” Turn in Belgium and the Netherlands ». Dans Monetary Union in Crisis, 233–48. London : Palgrave Macmillan UK, 2005. http://dx.doi.org/10.1057/9780230524002_11.

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10

Abse, Tobias. « Italy’s Long Road to Austerity and the Paradoxes of Communism ». Dans Monetary Union in Crisis, 249–65. London : Palgrave Macmillan UK, 2005. http://dx.doi.org/10.1057/9780230524002_12.

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Actes de conférences sur le sujet "Crisi monetaria"

1

Černohorská, Liběna, Jana Janderová et Veronika Procházková. « Monetary Policy Before and After the Financial Crisis and Its Economic and Legislative Impacts – Case of The Czech Republic ». Dans 2nd International Conference on Business, Management and Finance. Acavent, 2019. http://dx.doi.org/10.33422/2nd.icbmf.2019.11.775.

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Résumé :
The article analyses monetary policy response to the world financial crisis and focuses more closely on the monetary policy of the Czech National Bank (CNB) at this time. Until 2007, the implementation of monetary policy in OECD countries was perceived very positively. However, the financial crisis has clearly shown that the world’s financial markets are highly interconnected, and this can have a major impact on individual national economies. Therefore, the monetary policy strategy has changed from a policy based on the so-called flexible inflation targeting. Ensuring price stability is emphasised as part of the monetary policy role of the CNB in the provisions of Article 98 of the Constitution, in the Czech Republic. CNB is perceived as one of the most independent central banks, the contituional dimension of its independence being confirmed by case law of the Czech Constitutional Court. In response to the financial crisis, CNB was forced to pursue unconventional monetary policy in the form of foreign exchange interventions between 2013 and 2017. However, during the time period of these interventions, CNB policy did not lead to achievement of the inflation target. Following the completion of foreign exchange interventions, CNB returned to conventional monetary policy through interest rates.
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2

Huo, Cuifeng. « Evolvement, Comparison and Enlightenment of Monetary Crisis Theories ». Dans 2009 International Conference on Environmental Science and Information Application Technology, ESIAT. IEEE, 2009. http://dx.doi.org/10.1109/esiat.2009.500.

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3

Kurtucz, Csaba. « The Lessons Learned from the Great Recession ». Dans 7th International Scientific Conference ERAZ - Knowledge Based Sustainable Development. Association of Economists and Managers of the Balkans, Belgrade, Serbia, 2021. http://dx.doi.org/10.31410/eraz.2021.77.

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Résumé :
The lessons learned from the crisis management of the 2008 Great Recession stem from significant structural differences between the two centers of the world, the United States and the eurozone. In the case of the United States, a monetary, fiscal and political union is realized, with a single economic policy, operates as a coherent unit, uniting the three ar­eas. In the case of the eurozone, we can talk about a monetary union. The crisis has highlighted the structural flaws of the eurozone because without a unified fiscal policy no effective economic policy can be achieved. The symp­toms of the euro area crisis weren’t the consequences of the global econom­ic downturn; rather the stalling of the integration process, the lack of real convergence, and the weaknesses of monetary and fiscal policy were the problems that have been brought to the fore and exacerbated by the crisis.
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4

Lu, Bei, et Xin Liu. « Unconventional Monetary Policies Response to the Global Financial Crisis ». Dans 2010 International Conference on Management and Service Science (MASS 2010). IEEE, 2010. http://dx.doi.org/10.1109/icmss.2010.5577231.

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5

Zheng, Yongkang. « Russian Monetary Policy Adjustment Under Financial Crisis in 2014 ». Dans 6th International Conference on Economics, Management, Law and Education (EMLE 2020). Paris, France : Atlantis Press, 2021. http://dx.doi.org/10.2991/aebmr.k.210210.047.

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6

Meng, Lei, Ju'e Guo et Zengkai Zhang. « China's Monetary Policy in the Context of Financial Crisis ». Dans 2010 First International Conference on Networking and Distributed Computing (ICNDC). IEEE, 2010. http://dx.doi.org/10.1109/icndc.2010.64.

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7

Santosa, Budi. « Indonesian Banking Efficiency in the Post-Asian Monetary Crisis ». Dans Proceedings of the First Lekantara Annual Conference on Public Administration, Literature, Social Sciences, Humanities, and Education, LePALISSHE 2021, August 3, 2021, Malang, Indonesia. EAI, 2022. http://dx.doi.org/10.4108/eai.3-8-2021.2315127.

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8

Öztürk, Serdar, Ali Sözdemir et Özlem Ülger. « The Global Economic Crisis and its Effects on the Monetary Policy of Turkey ». Dans International Conference on Eurasian Economies. Eurasian Economists Association, 2012. http://dx.doi.org/10.36880/c03.00536.

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Résumé :
Capitalism has faced the most severe and the longest crisis since 1929. Resource of the emerging financial crisis in the second half of 2007 was mortgage crisis that experienced in the United States. The collapse of housing market has caused great instability in the financial markets and then turned into the strong liquidity crisis and spread all over the world. The impact of global economic crisis on the world economies in the last quarter of 2008 was very fast and it occured in a devastating way. In this process, the asset prices declined, capital of financial institutions seriously damaged and this caused bankruptcy of many large financial organizations such as Lehman Brothers. In this context, the growth rates in the world fell down quickly, external demand contraction and global export decreased. At this point, developed countries applied large scale financial incentive packages. Especially, the Central Banks of developed countries have provided exceptional levels of liquidity that is used as a monetary policy tool by taking the risk of deterioration of their balance sheets. During this period, as a result of these policies followed by money and finance authorities have changed only the shape of global crisis and as a result the financial crisis has turned into a debt crisis. The effects of Global Economic Crisis on the Turkish economy emerged prominently in the last quarter of 2008. However, in comparison with many European countries, it is clear that all dynamics have became more favourable for Turkey after 2010.
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Gazioğlu, Şaziye. « Recent Monetary Policy in Turkey : Capital Flow, Reserves and Exchange Rate ». Dans International Conference on Eurasian Economies. Eurasian Economists Association, 2011. http://dx.doi.org/10.36880/c02.00241.

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Résumé :
In this paper, we investigate the recent monetary policies and development of Turkish banking system during the post 2001 financial and banking crisis. We explore the effects of capital inflows and outflows to real exchange rates and the real stock market prices, before and after the financial crisis. We investigate the relationship between real exchange rate, real stock prices and capital flows. We decompose the foreign flows into real assets and liabilities, in order to investigate the possible long-term effect of inflows and outflows. Reversal of capital flow seems to create a possibility of exchange rate crisis. The Turkish Central Bank by taking lessons from this experience they formulate their recent policies accordingly. Recent Monetary Policy mix in Turkey aims to have financial stability by increasing the reserve ratio in each component of capital flows in Turkey. The ratio increases shorter the period of the asset. The Central Bank work claims to have an effect similar to inflation targeting.
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Rasulev, Alisher. « National Features of Economic Policy in the Global Crisis and Post-Crisis Period ». Dans International Conference on Eurasian Economies. Eurasian Economists Association, 2011. http://dx.doi.org/10.36880/c02.00366.

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Résumé :
The main feature of present stage in global economic system development is the overcome of global financial crisis and global financial architecture reformation, which requires anti-crisis adjustment in monetary policy. There are two important issue related to realization of anti-crisis program: the relation of anti-crisis policy nature and purpose to national economic development strategy and final aim of economic policy. The second important issue is elimination of contradictions between national policy (interests) and global values. The given article focuses on the features of national economy development on conditions of world economic crisis and the post crisis period, the role of government as the basic actor in economy management, the principal direction of the anti-crisis program and measures of Uzbekistan.
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Rapports d'organisations sur le sujet "Crisi monetaria"

1

Christiano, Lawrence, Christopher Gust et Jorge Roldos. Monetary Policy in a Financial Crisis. Cambridge, MA : National Bureau of Economic Research, juin 2002. http://dx.doi.org/10.3386/w9005.

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2

Aguiar, Mark, Manuel Amador, Emmanuel Farhi et Gita Gopinath. Coordination and Crisis in Monetary Unions. Cambridge, MA : National Bureau of Economic Research, juillet 2014. http://dx.doi.org/10.3386/w20277.

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3

Mishkin, Frederic. Monetary Policy Strategy : Lessons from the Crisis. Cambridge, MA : National Bureau of Economic Research, février 2011. http://dx.doi.org/10.3386/w16755.

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4

Vargas, Hernando, Andrés Murcia, Juan Sebastián Rojas, Philip Rory Symington-Alzate, Sara Ariza, Ittza Alejandra Barreto, Oscar David Botero-Ramírez et al. Reporte de Mercados Financieros - cuarto trimestre de 2022. Banco de la República Colombia, janvier 2023. http://dx.doi.org/10.32468/rmf-4-trim.2022.

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Résumé :
El Banco de la República genera información para la toma de decisiones, la rendición de cuentas y la difusión al público. En particular, el Reporte de Mercados Financieros está enmarcado dentro del principio de difusión al público y contribuye a cumplir con el servicio que presta el Banco de ofrecer información e investigación económica de calidad. En línea con lo anterior, este reporte busca proveer al público un análisis general del comportamiento y las tendencias de los mercados financieros nacionales e internacionales. Adicionalmente, el reporte señala los principales factores que permiten explicar el comportamiento de dichos mercados, así como sus interacciones. El reporte también presenta una descripción de los principales cambios en política monetaria y decisiones de los bancos centrales a nivel mundial. El año 2022 se caracterizó por la desaceleración económica frente al alto crecimiento observado en el año anterior, luego de la recuperación de la crisis del COVID-19. Por otro lado, se aceleró el aumento de la inflación en la mayoría de los países, que provenía desde finales del año 2021 y alcanzó niveles que no se observaban en las últimas dos décadas. Esto se les atribuye principalmente a las disrupciones de las cadenas de suministro, la rápida recuperación de la demanda interna, producto de los importantes estímulos monetarios y fiscales implementados durante la pandemia, y los mayores precios de los commodities, los cuales se acentuaron por el conflicto entre Rusia y Ucrania. En respuesta, la mayoría de los bancos centrales adoptaron políticas monetarias más contractivas: la Reserva Federal de EE.UU. aumentó su tasa al rango de 4% a 4,25% (el nivel más alto desde el año 2007) y el Banco Central Europeo aumentó su tasa a 2% (el nivel más alto desde el año 2009). Lo anterior llevó a una fuerte desvalorización de los títulos de deuda a nivel global, y en mayor medida, en economías emergentes.
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Neely, Christopher J., Enrique Martinez-Garcia, Etienne Gagnon et Dario Caldara. Monetary Policy and Economic Performance since the Financial Crisis. Federal Reserve Bank of St. Louis, 2020. http://dx.doi.org/10.20955/wp.2020.026.

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Friedman, Benjamin. The Simple Analytics of Monetary Policy : A Post-Crisis Approach. Cambridge, MA : National Bureau of Economic Research, avril 2013. http://dx.doi.org/10.3386/w18960.

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Owyang, Michael T., Laura E. Jackson et Neville Francis. How Has Empirical Monetary Policy Analysis Changed After the Financial Crisis ? Federal Reserve Bank of St. Louis, 2014. http://dx.doi.org/10.20955/wp.2014.019.

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Blinder, Alan, Michael Ehrmann, Jakob de Haan et David-Jan Jansen. Necessity as the Mother of Invention : Monetary Policy after the Crisis. Cambridge, MA : National Bureau of Economic Research, octobre 2016. http://dx.doi.org/10.3386/w22735.

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Benmelech, Efraim, et Nitzan Tzur-Ilan. The Determinants of Fiscal and Monetary Policies During the Covid-19 Crisis. Cambridge, MA : National Bureau of Economic Research, juillet 2020. http://dx.doi.org/10.3386/w27461.

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Friedman, Benjamin. Has the Financial Crisis Permanently Changed the Practice of Monetary Policy ? Has It Changed the Theory of Monetary Policy ? Cambridge, MA : National Bureau of Economic Research, mai 2014. http://dx.doi.org/10.3386/w20128.

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