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Articles de revues sur le sujet « Crisi del soggetto »

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Alì, Alessandro. « Piccoli centri. Campi di riforma del progetto urbanistico ». TERRITORIO, no 93 (janvier 2021) : 44–54. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093007.

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Résumé :
Dieci anni separano il nuovo Piano urbanistico di Romano di Lombardia approvato definitivamente nell'aprile 2019 da quello precedente costruito alle soglie della crisi del primo decennio del millennio. Un periodo tradizionalmente breve per l'urbanistica, ma sufficiente per tracciare un profondo mutamento nelle domande e nei fabbisogni che attraversano i territori dei piccoli centri. La crisi di previsioni di crescita urbana e di scelte di sviluppo di impresa apparentemente illimitate, il rapporto tra pubblica amministrazione e soggetto privato nella costruzione del welfare urbano, le difficoltà a compiersi delle grandi trasformazioni pianificate in contrapposizione alla fluidità di quelle piccole e diffuse, sono alcuni aspetti del fare urbanistica messi in questione dal nuovo piano di Romano di Lombardia.
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Patterson, John R. « Crisis : What Crisis ? Rural Change and Urban Development in Imperial Appennine Italy ». Papers of the British School at Rome 55 (novembre 1987) : 115–46. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200008977.

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Résumé :
CRISI: QUALE CRISI? CAMBIAMENTO RURALE E SVILUPPO URBANO NELL'ITALIA APPENNINICA DEL PERIODO IMPERIALEL'articolo esamina le testimonianze usate tradizionalmente a sostegno dell'idea di una ‘crisi del I secolo d.C.’ nell'agricoltura italiana — l'editto di Domiziano sulla vite, le lettere di Plinio, e gli alimenta italiani — e le mette in relazione ai risultati forniti da recenti ricognizioni archeologiche di superficie per proporre un nuovo modello del cambiamento economico negli Appennini centrali in questo periodo. L'autore sostiene che una crisi agricola che si ripercuote su tutta l'ltalia è inconcepibile a causa delle diversità geografiche, climatiche e culturali tra le varie regioni della penisola; così ogni analisi della economia italiana deve avere intenti regionali. Il caso degli Appennini centrali viene preso come soggetto specifico di studio: l'esame di tre fattori interconnessi—l'agglomerazione dei possedimenti rurali, lo sviluppo urbano e una crescente ricchezza dell'elite—suggerisce che l'introduzione degli alimenta fu una risposta dell'imperatore Traiano a un percettibile impoverimento della classe rurale durante il I secolo d.C.
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Pellizzari, Giuseppe. « Il lavoro dell'adolescenza e il lavoro con l'adolescente ». RICERCA PSICOANALITICA, no 1 (mars 2011) : 109–21. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2011-001008.

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Résumé :
Il concetto di "lavoro" č implicito in tutta l'opera di Freud. Designa una attivitŕ di mediazione e di lotta con un oggetto, interno e/o esterno, che ostacola il soggetto imponendo una trasformazione. Il modello naturale di tale lavoro č l'adolescenza come processo di riorganizzazione psichica rivoluzionaria che implica uno sforzo creativo considerevole per ridefinire l'identitŕ del soggetto. La societŕ in cui viviamo tende a banalizzare questo compito favorendo la scarica eccitatoria immediata a scapito della creativitŕ che comporta il tempo. Il lavoro terapeutico con gli adolescenti consiste nel riattivare la drammaticitŕ della loro crisi piuttosto che reprimerla in modo rassicurante. Ciň implica la fiducia nelle nascenti capacitŕ creative dell'adolescente e nello stesso tempo la sospensione del proprio "supposto sapere" al fine di riconquistarlo insieme nella costruzione di un comune spazio di lavoro. Due esempi clinici esemplificano questo processo.
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Alciati, Roberto, et Emiliano R. Urciuoli. « "Andare in crisi". La conversione cristiana antica al di là delle metafisiche del soggetto ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 70 (juin 2021) : 21–36. http://dx.doi.org/10.3280/las2021-070003.

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Scano, Gian Paolo. « L'araba fenice e il tempietto dei perfidi lari : dualismo, mentalismo e teoria del soggetto ». RICERCA PSICOANALITICA, no 3 (novembre 2010) : 77–96. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2010-003006.

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Résumé :
La psicoanalisi nacque come disciplina fisicalista agli albori della crisi della meccanica classica, che ha lasciato la sua impronta sia nella teoria, che rivela un imprevisto dualismo nell'impianto meccanicista, che nella sua evoluzione storica, schiacciata tra contrapposte istanze riduzioniste e mentalista tuttora perduranti. Č difficile dire se la teoria dei sistemi sia sufficiente antidoto contro ogni ritorno del mentalismo, che facilmente filtra nel linguaggio teorico tramite radicate abitudini e pregiudizi, che, come gli idola theatri di F. Bacon, intralciano i processi della conoscenza. L'A. evidenzia alcuni di tali idoli pregiudiziali, riconducendoli ad un'insufficiente considerazione della prospettiva evoluzionista nell'ambito della teoresi psicologica. A partire dall'assunto che il cervello deve essere considerato, anche nelle sue caratteristiche alte e nella sua natura di cervello-che-costruisce-unamente, come un effetto casuale della storia degli organismi di questo pianeta, egli delimita una piattaforma, che poggiando sul ruolo dei qualia nel mondo effettivo della selezione naturale, potrebbe affrontare il problema dell'Io, della soggettivitŕ e dell'intersoggettivitŕ in termini dichiaratamente evoluzionisti in grado di integrare, nella prima, la "natura seconda". Questa prospettiva, tuttavia appena abbozzata, sembra poter consentire di evitare, tanto la Scilla riduzionista quanto la Cariddi mentalista.
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Buoncompagni, Giacomo. « La comunicazione pubblica dell'immigrazione "prima e dopo" la pandemia. Uno studio di caso locale ». PRISMA Economia - Società - Lavoro, no 2 (février 2022) : 15–32. http://dx.doi.org/10.3280/pri2020-002002.

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Résumé :
Sfide complesse, come quella della crisi migratoria, impongono di ripensare la comunicazione pubblica soprattutto in ambito locale, al fine di garantire nuove strategie di inclusione e partecipazione sociale che siano rispondenti ai diversificati fabbisogni informativi di cui si compone il territorio. Ciò diviene particolarmente vero, e necessario, all'interno di uno scenario di crisi o emergenza all'interno del quale misure e servizi devono essere comunicati in maniera chiara e tempestiva anche a quella parte di popolazione ancora molto spesso "invisibile", poco integra-ta, la cui informazione/relazione divengono strumenti primari per mantenere un contatto a distanza con istituzioni e comunità locale. Lo studio intende riflettere sul rapporto tra istituzioni locali, media e comunità straniere, ponendo attenzione alle strategie comunicative promosse dagli enti pubblici per favorire l'accoglienza e il maggiore coinvolgimento del soggetto immigrato nel territorio marchigiano prima e "dopo" la pandemia di Covid-19.
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Sandonà, Leopoldo. « Bioetica performativa. I Comitati per l’etica clinica tra esperienze, crisi e prospettive ». Medicina e Morale 69, no 2 (21 juillet 2020) : 177–92. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2020.614.

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I comitati per l’etica clinica, nonostante la loro diffusione parziale nel contesto italiano, rappresentano un soggetto etico fondamentale all’interno dell’organizzazione sanitaria. Attraverso un’analisi delle esperienze e delle principali criticità, il contributo cerca di recuperare gli elementi performativi e propositivi per una maggiore integrazione di tali Comitati entro le istituzioni sanitarie, attraverso una riscoperta di una specifica competenza etica. Le esperienze mettono in luce le funzioni principali dei Comitati: analisi di casi, redazione di linee d’indirizzo, formazione del personale sanitario e informazione sociale, consulenza su allocazione di risorse nel sistema sanitario. Alcune di queste funzioni rimangono tuttavia frequentemente inesplorate o utilizzate in modo parziale dall’istituzione di riferimento. Proprio tale aspetto consente di addentrarsi nelle criticità di tali Comitati, connesse soprattutto ad un riconoscimento parziale da parte delle strutture istituzionali, oltre che ad una diffusione geografica non capillare e reticolare ma sporadica. L’analisi conduce al riconoscimento di una duplice performatività, da un lato del bioeticista nel Comitato, dall’altro del Comitato nell’istituzione. Inoltre emerge una compenetrazione tra competenza etica nell’era della complessità ed elementi originari della filosofia della medicina nella sua peculiare attenzione alla cura.
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Oliveri, Luca. « COVID-19 ». Revista IBERC 3, no 2 (10 août 2020) : 268–88. http://dx.doi.org/10.37963/iberc.v3i2.118.

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Lo scritto si sofferma sull’emergenza globale che il diffondersi del virus ha causato, analizzando gli effetti che essa potrebbe avere sul sistema sanitario nazionale, a partire dall’insistito richiamo alla solidarietà sociale. In questa ottica, si è cercato di dimostrare come le peculiarità del caso concreto rendano necessaria una valutazione dell’effettivo contenuto delle prestazioni contrattuali tra paziente e struttura sanitaria differente rispetto ai tempi ordinari. Il giudice sembra essere il soggetto posto nelle condizioni migliori per poter apprezzare tali particolarità, senza che si debba procedere all’emanazione di norme emergenziali al fine di disciplinare le conseguenze della crisi sanitaria. Un intervento legislativo, invece, pare essere necessario qualora si faccia riferimento al principio di solidarietà sociale, non attuabile direttamente in via interpretativa.
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Gelli, Bianca R. « L'asimmetria dei generi come problema politico. Uno sguardo sulle attuali teorie femministe ». PSICOLOGIA DI COMUNITA', no 2 (février 2011) : 11–20. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-002002.

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Il discorso, prendendo le mosse dall'elaborazione teorica femminista, si incentra sull'uomo/donna tuttora presente nel privato come nei vari ambiti del sociale, pur in presenza delle trasformazioni culturali e politiche. Data per affermata l'incoercibile differenza uomo/donna, due i percorsi teorici lungo i quali l'A si muove, passando dall'uno all'altro: - evidenziare, partendo dalla differenza, uno spazio intermedio dove il confronto e il dialogo possano articolarsi declinando Io/Tu nel. Il che prelude, passando dal rapporto individuale a quello di comunità allargata, a una politica di pacificazione e democrazia (Irigaray); - considerando la differenza come differenza, individuare, in una nuova forma di materialismo, nel ritorno al corpo come mente incarnata, il luogo della enunciazione della parola della Donna, come soggetto in divenire (Braidotti). Le profonde trasformazioni del postmoderno portano al realizzarsi di un utopia ovvero al divenire maggioranza delle donne e deglicomedall'uomo, attualmente in crisi.
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Belcastro, Vincenzo, et Paolo Calabresi. « Indicazioni per la terapia antiepilettica del disabile grave ». CHILD DEVELOPMENT & ; DISABILITIES - SAGGI, no 3 (avril 2012) : 43–48. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-003007.

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Il trattamento farmacologico dei pazienti gravemente disabili affetti da epilessia presenta difficoltŕ peculiari, dovute sia all'incapacitŕ del soggetto di riferire puntualmente i sintomi e gli eventuali effetti collaterali della terapia sia alla carenza di trial specifici in letteratura. Per il primo problema č fondamentale la mediazione dell'operatore/educatore che, grazie alla sua costante vicinanza al paziente, puň riferire i segni diretti e indiretti di interesse clinico. Il farmaco da somministrare deve essere scelto in base al tipo di crisi, valutando anche i possibili effetti collaterali gravi e irreversibili. Nel presente contributo vengono brevemente commentati i vantaggi e i rischi connessi alla somministrazione dei nuovi farmaci antiepilettici, richiamando anche le raccomandazioni contenute in alcuni recenti lavori pubblicati sulle riviste "Neurology" e "Seizures". Viene poi argomentato alla luce di nuove ricerche il concetto di refrattarietŕ alla terapia antiepilettica. Infine l'Autore riporta un caso di netto peggioramento della sintomatologia comiziale in rapporto alla somministrazione di carbamazepina, che teoricamente risultava indicata nel paziente in questione.
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Cangiano, Mimmo. « Gli uomini parleranno, ma non diranno nulla’. La via italiana alla Sprachkritik ». Quaderni d'italianistica 36, no 2 (27 juillet 2016) : 69–102. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v36i2.26900.

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La Sprachkritik, o critica del linguaggio, si pone — in particolar modo per l’intellighenzia austriaca e francese — quale uno dei luoghi fondamentali della “cultura della crisi” primonovecentesca, anzitutto in quanto riflesso, nelle strutture linguistiche, di una più generale messa in discussione del concetto di verità oggettiva. Il saggio analizza, in primo luogo, la presenza di tale questione in alcuni intellettuali italiani del periodo coevo (Giuseppe Prezzolini, Aldo Palazzeschi, Giovanni Boine e Carlo Michelstaedter), e chiarifica, in secondo luogo, come l’emersione di tale problematica implichi la partecipazione italiana ad alcune delle principali direttive culturali moderniste. Il tema analizzato permette infine di esplicitare, mediante le diverse prese di posizione degli intellettuali italiani sul tema, una fondamentale frattura all’interno dello stesso orizzonte culturale modernista; permette di chiarire, vale a dire, come il movimento modernista, pur partendo da nuclei tematico-filosofici similari, abbia immediatamente espresso su tali nuclei giudizi e soluzioni differenti. Le diverse prese di posizione sulla questione della Sprachkritik esemplificano la diversità degli approcci culturali rispetto a più centrali e diffusi nuclei tematici modernisti quali la questione della “morte di Dio”, l’entrata in crisi dell’idea di Soggetto e l’impossibilità della Forma di contenere in sé il dilagare della Vita.
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Polanowska, Patrycja. « poesie più recenti di Milo De Angelis ». Polisemie 2 (7 septembre 2021) : 113–35. http://dx.doi.org/10.31273/polisemie.v2.819.

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The article compares the poetic trends which emerged during the 1970s, and still present in the field of contemporary poetry, with the latest poems written by the Milanese author, Milo De Angelis. By underlining the problem of the crisis of the subject, the article also considers how this phenomenon may affect the vision of the poetic chronotope. Distancing itself from the dominant approach found in contemporary poetry, De Angelis' latest collection, Linea intera, linea spezzata (2021), aims instead to recover the status of the subject and the autonomy of the lyrical encounter through a particular form of memory. L’articolo confronta le tendenze evidenziatesi durante gli anni Settanta, e fin ora presenti nel campo della poesia contemporanea, con le ultime poesie dell’autore milanese Milo De Angelis. Rilevando il problema della crisi del soggetto, viene mostrato inoltre come tale fenomeno può incidere sulla visione del cronotopo poetico. Lontana dall’impostazione dominante, l’ultima raccolta di De Angelis, Linea intera, linea spezzata (2021), attraversando una particolare forma di memoria, si volge invece a recuperare lo statuto dell’io, nonché l’autonomia dell’incontro lirico.
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Bini, Andrea. « L'umorismo di Pirandello fra Opera Aperta e la scoperta dell'io ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 52, no 1 (14 février 2018) : 63–84. http://dx.doi.org/10.1177/0014585817747263.

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Il presente saggio analizza l'estetica di Pirandello, contenuta soprattutto nel suo saggio L'umorismo, e il suo contributo dato all'estetica del XX secolo. Costituendo una rottura rispetto agli ideali estetici precedenti, la distinzione pirandelliana fra arte umoristica e non-umoristica può essere paragonata a quella fra arte aperta e arte classica teorizzata da Umberto Eco nel suo saggio Opera Aperta (1962). Ma interpretare L'umorismo come esempio ante litteram di opera aperta in quanto meta-arte autoriflessiva è anche lo spunto per ripensare il cuore della poetica pirandelliana incentrato sul problema della dissoluzione dell' io. Nella seconda parte di questo lavoro intendo dimostrare che nonostante l'esplicita dichiarazione di scetticismo lo scrittore siciliano è testimone acuto di una società in cui a emergere è proprio l'interiorità del soggetto, che si afferma parallelamente al declino delle varie maschere sociali. Detto in termini più specifici, nella società moderna di massa ad andare in crisi è il valore sociale del performativo. Questo significa leggere Pirandello alla luce delle tesi del sociologo Richard Sennet, contenute nel libro The Fall of the Public Man (1977), e di quelle di impostazione psicanalitica che il filosofo Rober Pfaller ha esposto in Die Illusionen der anderen. Über das Lustprinzip in der Kultur (2002).
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Kowal, Janusz. « Indult eksklaustracji w normach Kodeksu Prawa Kanonicznego i praktyce Kurii Rzymskiej ». Prawo Kanoniczne 40, no 1-2 (5 juin 1997) : 115–46. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1997.40.1-2.06.

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Le norme del Codice di Diritto Canonico ed i problemi pratici della vita comune negli Istituti di Vita Consacrata dimostrano una costante necessita d ’esclaustrazione e la sua grande utilità nel rimediare le difficoltà riguardanti sia le crisi della vocazione che quelle della vita comune. L’articolo vuole offrire un’analisi delle norme giuridiche riguardanti l’istituzione d ’esclaustrazione finora vigenti e incluse nell’attuale Codice di Diritto Canonico. Per chiarire meglio la problematica, l’autore presenta le vigenti categorie d’esclaustrazione, quindi ne fa un’analisi dettagliata. Nel primo posto viene dimostrata l’esclaustrazione volontaria concessa per un periodo di tre anni. Si prendono in considerazione cause, soggetto, questioni riguardanti la sua durata, competenza dei superiori e contenuto dell’indulto. In simile modo sono stati presentati le ulteriori categorie d’esclaustrazione: esclaustrazione semplice per un periodo di piü di tre anni, esclaustrazione delle monache ed esclaustrazione imposta. Viene descritta anche l’esclaustrazione qualificata che non si trova nelle norme del Codice, e usata tuttavia nella pratica della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Nell’ultima parte dell’articolo l’autore presenta gli effetti canonici dell’esclaustrazione, comuni per tutte le categorie. L’analisi fatta dall’articolo riguardante le prescrizioni attualmente vigenti tiene conto anche della questione pratica della loro applicazione. Si spera che essa possa diventare un aiuto per coloro che, in quanto superiori degli istituti di Vita Consacrata о delle Società di Vita Apostolica, devono servirsi di quest’istituzione giuridica.
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Colao, Floriana. « La sovranità della Chiesa cattolica e lo Stato sovrano. Un campo di tensione dalla crisi dello Stato liberale ai Patti Lateranensi, con un epilogo nell'articolo 7 primo comma della Costituzione ». Italian Review of Legal History, no 8 (21 décembre 2022) : 257–312. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19255.

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Il saggio ricostruisce la genesi della ‘Premessa’ al Trattato del Laterano del 1929, in cui le Due Alte Parti – governo italiano e Santa Sede, con le firme di Mussolini e del cardinale Gasparri – garantirono alla Chiesa «una sovranità indiscutibile pur nel campo internazionale». Da qui la «necessità di costituire, con particolari modalità, la Città del Vaticano […] con giurisdizione sovrana della Santa Sede», e l’art. 2, «l’Italia riconosce la sovranità della Santa Sede nel campo internazionale come attributo inerente alla sua natura, in conformità alla sua tradizione ed alle esigenze della sua missione». Il saggio considera che i giuristi – Vittorio Emanuele Orlando, che, da presidente del Consiglio nel maggio giugno 1919 tentò una trattativa con la Santa Sede per la risoluzione della Questione romana, e Amedeo Giannini, che tra i primi suggerì a Mussolini un «nuovo codice della legislazione ecclesiastica» – legarono la Conciliazione alla crisi dello Stato liberale ed al «regime diverso», insediatosi in Italia il 28 Ottobre 1922. Il saggio considera che già nel 1925 il guardasigilli Alfredo Rocco coglieva nelle ‘due sovranità’ una pietra d’inciampo nella costruzione dello Stato totalitario, anche se dichiarava di dover abbandonare l’«agnostico disinteresse del vecchio dottrinarismo liberale». Il saggio considera che Rocco rimase ai margini delle trattative con la Santa Sede, dal momento che metteva in guardia dal riconoscimento del «Pontefice sovrano, soggetto di diritto internazionale», e da «un altro Stato nello Stato», principio su cui convergevano giuristi quali Ruffini, Scaduto, Schiappoli, Orlando. Le trattative segrete furono affidate a Domenico Barone – consigliere di Stato, fiduciario del Duce – e Francesco Pacelli, avvocato concistoriale e fiduciario del cardinal Gasparri; la sovranità della Chiesa ed un suo ‘Stato’ appariva come la posta in gioco. Il saggio considera che la nascita dello Stato della Città del Vaticano complicava l’‘immagine’ del Regno d’Italia persona giuridica unitaria, ‘costruita’ dalla giuspubblicistica nazionale, difesa anche da Giovanni Gentile sul «Corriere della Sera». Mostra che il fascismo intese riconoscere il cattolicesimo «religione dominante dello Stato» per rafforzare la legge 13 Maggio 1871 n. 214, «sulle guarentigie pontificie e le relazioni fra Stato e Chiesa», che aveva previsto un favor religionis per la Chiesa cattolica. La Conciliazione risalta come l’approdo di un lungo processo storico, che offriva forma giuridica al ruolo che il cattolicesimo aveva e avrebbe rivestito per l’identità italiana; non a caso nel Marzo 1929 Agostino Gemelli celebrava una «nuova Italia riconciliata con la Chiesa e con sè stessa, con la propria storia e la propria bimillenaria civiltà». Il saggio mostra che la sovranità della Chiesa e lo Stato della Città del Vaticano furono molto discusse nel dibattito parlamentare sulla ratifica dei Patti firmati l’11 Febbraio 1929, con i toni duri di Mussolini, che definì la Chiesa «non sovrana e nemmeno libera». Rocco affermò che il «regime fascista» riconosceva «de iure» una sovranità «immutabile de facto»; rispondeva agli «improvvisati e non sinceri zelatori dello Stato sovrano, ma anticlericale», che «lo Stato è fascista, non abbandona parte alcuna della sua sovranità». Jemolo e Del Giudice – estimatori delle « nuove basi del diritto ecclesiastico – colsero il senso di questa «pace armata» tra governo e Santa Sede. Il saggio esamina l’ampio dibattito sulla «natura giuridica» della sovranità della Chiesa e sulla «statualità» dello Stato della Città del Vaticano, tra diritto pubblico, ecclesiastico, internazionale, teoria generale dello Stato. Coglie uno snodo nel pensiero di Santi Romano, indicato da Giuseppe Dossetti alla Costituente come assertore del «principio della pluralità degli ordinamenti giuridici». Il saggio esamina poi il confronto sullo Stato italiano come Stato confessionale, teoria sostenuta da Santi Romano, negata da Francesco Scaduto. Taluni – Calisse, Solmi, Checchini, Schiappoli – guardavano ai Patti Lateranensi come terreno del rafforzamento della sovranità dello Stato; Meacci scriveva di «Stato superconfessionale, cioè al di sopra di tutte le confessioni»; Piola e Del Giudice tematizzavano uno «Stato confessionista». Jemolo – che nel 1927 definiva la «sovranità della Chiesa questione forse insolubile» – affermava che, dopo gli Accordi, «il nostro Stato non sarà classificabile tra i Paesi separatisti, ma tra quelli confessionali». Il saggio esamina poi il dibattito sulla sovranità internazionale della Chiesa – discussa, tra gli altri, da Anzillotti, Diena, Morelli – a proposito della distinzione o unità tra la Santa Sede e lo Stato Città del Vaticano – prosecuzione dello Stato pontificio o «Stato nuovo» – e della titolarità della sovranità. Il saggio si sofferma poi sul dilemma di Ruffini, «ma cos’è precisamente questo Stato», analizzando uno degli ultimi scritti del maestro torinese, il pensiero di Orlando, Jemolo, Giannini, una monografia di Donato Donati e una di Mario Bracci, due dense «Lectures» di Mario Falco sul Vatican city, tenute ad Oxford, Ordinamento giuridico dello Stato della Città del Vaticano di Federico Cammeo, in cui assumeva particolare rilievo la «sovranità, esercitata dal Sommo Pontefice», per l’«importanza speciale» nei «rapporti con l’Italia». Quanto agli ecclesiasticisti, il saggio esamina le prospettive poi sviluppate nell’Assemblea Costituente, uno scritto del giovane Giuseppe Dossetti – docente alla Cattolica – sulla Chiesa come ordinamento giuridico primario, connotato da sovranità ed autonomia assoluta non solo in spiritualibus; le pagine di Jannaccone e D’Avack sulla «convergenza tra potestas ecclesiastica e sovranità dello Stato come coesistenza necessaria della Chiesa e dello Stato e delle relative potestà»; un ‘opuscolo’ di Jemolo «per la pace religiosa in Italia», che nel 1944 poneva la libertà come architrave di nuove relazioni tra Stato e Chiesa. Il saggio conclude il percorso della «parola sovranità» – così Aldo Moro all’Assemblea Costituente – nell’esame del sofferto approdo all’articolo 7 primo comma della Costituzione, con la questione definita da Orlando «zona infiammabile». Sull’‘antico’ statualismo liberale e sul ‘monismo giuridico’ si imponeva il romaniano pluralismo; Dossetti ricordava la «dottrina dell’ultimo trentennio contro la tesi esclusivista della statualità del diritto». Rispondeva alle obiezioni dei Cevolotto, Calamandrei, Croce, Orlando, Nenni, Basso in nome di un «dato storico», «la Chiesa cattolica […] ordinamento originario […] senza alcuna compressione della sovranità dello Stato». Quanto al discusso voto comunista a favore dell’art. 7 in nome della «pace religiosa», Togliatti ricordava anche le Dispense del 1912 di Ruffini – imparate negli anni universitari a Torino – a suo dire ispiratrici della «formulazione Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani». Tra continuità giuridiche e discontinuità politiche, il campo di tensione tra ‘le due sovranità’ si è rivelato uno degli elementi costitutivi dell’identità italiana, nel segnare la storia nazionale dei rapporti tra Stato e Chiesa dall’Italia liberale a quella fascista a quella repubblicana, in un prisma di temi-problemi, che ancora oggi ci interroga.
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Capogna, Stefania. « Lo stage tra orientamento ed empowerment del soggetto Uno studio di caso ». SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE, no 88 (décembre 2009) : 106–33. http://dx.doi.org/10.3280/sr2009-088005.

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- The starting point is observation of the crisis of the traditional model of transfer, which has oriented education practice in the past. The meaning and value or alternating theory and practice in training are taken into consideration in order to assess the importance of internships as an empowering device for the subject, destined to increase young people's employment potential. This article aims to rethink internships as a guidance, training and pre-educating device that penetrates (or should) a wider area of innovative and shared teaching methods in the academic world.
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Marchesi, Andrea. « Qui ci vuole (anche) il maschio. Sulla latitanza degli uomini nelle professioni educative ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 18 (septembre 2012) : 114–25. http://dx.doi.org/10.3280/eds2012-018012.

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Gli uomini impegnati in campo educativo sono, ormai, una minoranza sempre piů residuale e di questa evidenza invisibile si discute poco, come se fosse un dato naturale che ad occuparsi di educazione siano solo le donne. Eppure non č sempre stato cosě, basti pensare alla figura del maestro elementare come all'educatore dei servizi extrascolastici. Che cosa ha determinato la scomparsa degli uomini dal mondo dell'educazione? E quali effetti sta producendo sulle pratiche e sui soggetti? La perdita di prestigio sociale e l'indebolimento della carica trasformativa dell'educazione possono spiegare, in parte, l'assenza degli uomini, senza sottovalutare i cambiamenti che investono il genere maschile: la crisi della figura del padre, del principio di autoritŕ e responsabilitŕ. L'educazione sembra, allora, ridursi alla dimensione della cura, con una presenza esclusivamente femminile, indebolendo il gioco dei ruoli e delle differenze che segna il confronto tra generazioni. Č forse il sintomo di una crisi piů ampia, che prefigura nuovi orizzonti nei quali si collocano proprio i giovani uomini che, in controtendenza, scelgono di impegnarsi come educatori.
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Masahiro, Nishikawa. « Supervisione e gestione della crisi in una classe elementare pubblica ». GRUPPI, no 1 (octobre 2010) : 35–47. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-001004.

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Résumé :
Questo studio č basato su una tecnica psicodinamica, l'asse della matrice mosaica (MMA), che si pone l'obiettivo di promuovere il consolidamento del Sé soggettivo individuale. Questo processo č permesso da una specifica sequenza psicodinamica: lo stabilirsi della repressione primaria individuale, della differenziazione tra sé e non sé e del vincolo dinamico tra Ego e autoidentitŕ. Un caso di intervento su una classe ingestibile di bambini in etŕ di latenza serve per illustrare la tecnica. L'autore ha condotto la supervisione di una consulente al quarto anno di un master di psicologia clinica. Le fasi dinamiche che hanno permesso il superamento della crisi sono state: 1) mostrando la propria "presenza" ai bambini, l'adulto cattura la libido nel corpo-Ego-identitŕ di ciascun bambino; 2) catturando sia la libido sia l'aggressivitŕ del bambino, l'adulto rafforza la funzione dell'Ego del bambino nel dialogo; 3) creando una configurazione edipica intergenerazionale, che viene rappresentata dal gruppo normativo, l'adulto consente la collocazione del bambino nella configurazione. La strategia di base č stata formulata sulla base della Teoria della fluttuazione dell'equilibrio (Kotani) e si propone la gestione della fluttuazione di ogni bambino come una molecola utile a governare la macro-fluttuazione di una scuola, come organizzazione e come gruppo allargato.
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Arcuri, Maria Cristina, Elisa Bocchialini et Monica Rossolini. « Crisi e proprietŕ delle Sgr : quali implicazioni sulla struttura delle commissioni ? » ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 3 (septembre 2011) : 571–92. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003009.

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Résumé :
Recenti interventi di operatori del mercato hanno sottolineato l'importanza di indagare le conseguenze degli assetti proprietari dei soggetti gestori del risparmio, evidenziando un possibile legame tra crisi finanziaria e sistemi di corporate governance. Il presente lavoro intende approfondire tale ambito, cercando di definire i seguenti punti: la proprietŕ della Sgr č in grado di influenzare la struttura delle commissioni attive? La proprietŕ della Sgr č in grado di influenzare la struttura delle commissioni passive? Si evidenziano modifiche significative tra le commissioni del periodo precedente la crisi e successivo al manifestarsi della stessa? L'analisi č svolta su un campione di Sgr, distinte tra indipendenti e non indipendenti (ossia, in questo contesto, di proprietŕ di banche e assicurazioni). Di queste si analizzano commissioni attive e passive nel quadriennio 2005-2008. I risultati raggiunti consentono di formulare utili riflessioni sull'importanza delle caratteristiche di governance dei gestori del risparmio e sulle scelte dagli stessi operate al fine di superare la crisi finanziaria e recuperare margini di redditivitŕ.
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Petrolo, Marina. « La crisi separativa e il sistema legale : procedure in alternative dispute resolution e interdisciplinarietà ». TERAPIA FAMILIARE, no 124 (février 2021) : 238–57. http://dx.doi.org/10.3280/tf2020-124012.

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Résumé :
L'articolo focalizza il diritto o la pratica collaborativa come uno dei più significativi strumenti di risoluzione alternativa del contenzioso familiare che giunge a valle di un profondo mutamento culturale. I professionisti collaborativi non sono soltanto avvocati, ma anche commercialisti, mediatori familiari, psicologi che si impegnano per offrire ai cittadini un approccio non contenzioso, riservato e rispettoso della dignità dei soggetti coinvolti per la gestione delle questioni attinenti la loro separazione e/o divorzio, l'affidamento dei bambini, la revisione degli accordi e le altre questioni di diritto di famiglia, utilizzando il "diritto (definibile anche metodo) collaborativo". Oltre l'esito deflattivo del contenzioso, il metodo collaborativo presenta altresì aspetti di indubbia utilità sociale. L'articolo, dopo una descrizione della storia del diritto collaborativo, presenta i principi e le procedure che guidano i professionisti che aderiscono alla sua pratica.
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Giampieri, Emanuela, Alessandra Ratti, Alessandra Beretta, Cinzia Mattavelli, Elena Ferrarini, Carlo Pruneri et Italo Carta. « Determinants of hospitalization from psychiatric E.R. from S. Gerardo hospital in Monza : epidemiological cross-sectional study ». Epidemiology and Psychiatric Sciences 11, no 4 (décembre 2002) : 266–76. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005844.

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RIASSUNTOScopo – Individuare i fattori predittivi di ricovero in pazienti che giungono presso il Pronto Soccorso con problem psichiatrici. Disegno – Studio epidemiologico trasversale condotto presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale S. Gerardo di Monza, tra il 1 giugno 1995 ed il 31 maggio 1997. Sono stati inclusi tutti i soggetti di età maggiore di 18 anni per i quali sia stata richiesta una valutazione psichiatrica. E' stato sondato il peso di variabili socio-demografiche, di variabili cliniche e di variabili di servizio sulla decisione di ricovero. Principali misure utilizzate – I dati sono stati raccolti mediante una scheda appositamente costruita, compilata dal medico di guardia al momento della visita. I dati sono stati analizzati tramite analisi univariata e regressione logistica. Risultati – Sono stati raccolti dati inerenti 2076 casi. All'analisi univariata la probabilita di ricovero è risultata più elevata per soggetti tra i 39 ed i 48 anni, celibi o nubili, disoccupati, affetti da schizofrenia, da disturbi deH'umore o da disturbi di personalità. Il ricovero è più probabile in proporzione alia gravità, all'ideazione suicidiaria ed a precedenti ricoveri. Tra i sintomi troviamo che l'ansia protegge dal ricovero laddove allucinazioni, delirio, assenza di critica di malattia, blocco psicomotorio, agitazione psicomotoria, stato confusionale, crisi pantoclastiche, bizzarrie comportamentali, alterazioni dello stato di coscienza e precedenti ricoveri incrementano la probabilità di ospedalizzazione. Il lunedì ed il venerdì sono i giorni a più alta frequenza di ricoveri. La regressione logistica conferma il ruolo predittivo di età, sintomi, aggressività, gravità ed ideazione suicidiaria, e dei giorni della settimana tra le variabili di servizio. Conclusione – Tra i fattori predittivi di ricovero in SPDC le variabili cliniche mantengono un ruolo predominante, rispetto a fattori socio-demografici. Accanto a queste, tuttavia, si nota un peso rilevante deH'organizzazione del servizio con un aumento del tasso di ricoveri proprio nei giorni a cavallo del fine settimana, quando i servizi territoriali chiudono.
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Nencioni, Tommaso. « Un capitolo di storia della sinistra italiana Riccardo Lombardi, Lelio Basso e la crisi del Partito d'azione ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 267 (novembre 2012) : 211–37. http://dx.doi.org/10.3280/ic2012-267002.

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Résumé :
L'autore individua nel 1947 un anno di svolta nella lotta politica italiana e internazionale. Nell'ambito della sinistra, questo decisivo tornante sanziona tanto il passaggio all'opposizione dei partiti del movimento operaio con l'affermarsi del centrismo degasperiano, quanto, all'interno di quel campo, l'egemonia comunista. Questi fattori sono allo stesso tempo causa ed ef- fetto di profondi mutamenti nella galassia socialista. Sempre nel 1947 il Partito socialista italiano (Psi) inizia un percorso che lo porterŕ a una netta cesura sia con la tradizione prefascista, sia con le socialdemocrazie europee, e dunque alla costituzione insieme al Pci, in vista delle elezioni del 1948, del Fronte popolare. Infine, in quell'anno giunge a maturazione la definitiva crisi di un altro dei soggetti politici che, da sinistra, aveva contribuito all'abbattimento del fascismo: il Partito d'azione (Pd'a), la maggioranza del cui gruppo dirigente andrŕ a ingrossare proprio le file del Psi. Attraverso la ricognizione di come Riccardo Lombardi, ultimo segretario azionista, e Lelio Basso, allora segretario socialista, agirono nel corso di quei tumultuosi eventi, l'Autore intende gettare luce su alcuni aspetti di lungo periodo delle relazioni interne al campo della sinistra in Italia.
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Gasperoni, Domenico. « Amministrazione sammarinese : agenzia culturale e di sviluppo economico ? » RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 3 (septembre 2011) : 57–77. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-003005.

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Résumé :
In ogni momento di crisi e di grandi cambiamenti politici, sociali ed economici del mondo esterno, la Repubblica di San Marino subisce un attentato alla sua identitŕ. Per sopravvivere si trova ogni volta costretta a ripensarsi e a riposizionarsi. L'autore illustra l'appuntamento storico di oggi, che si gioca con tre soggetti: la grande crisi economico-finanziaria mondiale, la nascita dell'Europa e un mutato e difficile rapporto con l'Italia. Fa rilevare che si č alla ricerca di un nuovo modello Paese, mediante il superamento dell'attuale "non modello economico". Per questa prospettiva, secondo l'autore, essenziale diventa il ruolo dell'Amministrazione pubblica, ma di una amministrazione post-burocratica. Viene approfondita l'analisi delle attuali criticitŕ e sono indicate le strade del rinnovamento: la ricerca di unanuova, la ritaratura delle funzioni stesse dello Stato, la riprogettazione di un nuovo modello di welfare. L'autore propone un'ipotesi di lavoro secondo cui l'Amministrazione sammarinese, da problema puň essere parte della soluzione e da consumatrice di Pil, diventerŕ produttrice, anche di conoscenza.
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Gubernale, Marco, Anna Volzone, Susanna Negrin, Annamaria Gobbo et Paolo Bonanni. « Neuropsicologia delle encefalopatie epilettiche : analisi delle variabili piů significative e descrizione della nostra esperienza con un gruppo pediatrico affetto da epilessia mioclono-astatica ». CHILD DEVELOPMENT & ; DISABILITIES - SAGGI, no 3 (avril 2012) : 35–52. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-s03003.

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Résumé :
Sono discussi i punti cruciali della clinica epilettologica e neuropsicologica delle encefalopatie epilettiche, con l'intento di documentare la relazione complessa e non sempre diretta che intercorre tra questi due livelli di osservazione in particolare riferimento all'outcome cognitivo. Segue la descrizione del profilo neuropsicologico del nostro campione clinico (n = 10), riguardo al quale possiamo dimostrare un andamento duplice, di tipo rispettivamente avverso o piů propizio in funzione della maggiore o minore frequenza delle manifestazioni elettrocliniche e della poli- o monoterapia. Il gruppo con outcome cognitivo piů favorevole (n = 7) documenta un'ampia variabilitŕ dei risultati e si presenta mediamente con disabilitŕ intellettiva lieve, difficoltŕ grafomotorie e attenzione entro limiti di norma, in innesto a variabili psicopatologiche borderline tipo attenuazione del tono dell'umore e disattenzione-iperattivitŕ. Poiché la storia clinica mette in evidenza che questi soggetti risultano essere quelli liberi da tempo da crisi e con non piů di due principi in terapia, le evidenze neuropsicologiche supportano dunque una relazione causale tra la malignitŕ del quadro e l'outcome cognitivo.
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Pellizzari, Paolo. « Socialisti e comunisti italiani di fronte alla questione energetico-nucleare 1973-1987 ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 259 (novembre 2010) : 237–61. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-259003.

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Il saggio si concentra sulle proposte avanzate dai partiti politici e dalle istituzioni repubblicane tra anni settanta e ottanta per sciogliere i problemi riguardanti l'approvvigionamento energetico dell'Italia, con uno sguardo particolarmente attento alla questione nucleare e al potenziale impatto ecologico di quelle proposte. In particolare, sono qui analizzate le posizioni via via assunte dai principali rappresentanti della sinistra socialcomunista italiana (Partito comunista italiano, Partito socialista italiano, Confederazione generale italiana del lavoro, Unione italiana del lavoro) in rapporto all'effetto di rottura di alcuni eventi traumatici (dalla crisi petrolifera del 1973 all'incidente di Chernobyl del 1986) e alle risposte dell'opinione pubblica. I soggetti qui presi in esame si dimostrarono particolarmente attenti al tema energetico, considerando soprattutto le ripercussioni occupazionali delle scelte in tale ambito. Benché al suo interno molte voci si siano schierate a sostegno delle battaglie antinucleariste, il movimento ope- raio, complessivamente inteso, non sembra invece essere riuscito a cogliere le potenzialitŕ dello scontro sul tema ecologico.
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Policicchio, Nicola. « Gruppi e migrazioni ». GRUPPI, no 1 (octobre 2020) : 134–51. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2020oa10489.

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Résumé :
L'incontro con lo straniero reca con sé la conoscenza di aspetti nuovi, ma anche sentimenti di inquietudine. L'esperienza migratoria porta ad accogliere al proprio interno contraddizioni, conflitti e ambivalenze, a volte sofferenza e traumi. Questi sono processi individuali e collettivi che agiscono sia sul piano consapevole che inconscio.Quando l'incontro avviene durante un periodo di crisi del contesto, le variabili esterne avranno un'influenza maggiore sulla qualità delle relazioni nel mondo esterno e sull'integrità dell'identità dei soggetti. Queste interazioni possono causare conflitti forti e pericolosi. Attraverso il riferimento ad alcuni concetti di base provenienti dalla teoria della psicodinamica dei gruppi, l'autore prova a indicare alcuni sentieri di pensiero utili ad attraversare questi territori dell 'esistenza. Alcune considerazioni sono orientate a esplorare l'esperienza delle accoglienze per richiedenti asilo e rifugiati. L'autore suggerisce infine come un modo di pensare orientato ai gruppi possa essere efficace nell'affrontare le sfide della crisi contemporanea e interagire positivamente con i cambiamenti derivanti dall'influenza dei flussi migratori.
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Coletto, Diego, et Simona Guglielmi. « Perdita del lavoro, crisi economica, benessere economico e soggettivo : somiglianze e differenze fra lavoratori italiani e stranieri in Lombardia ». MONDI MIGRANTI, no 1 (septembre 2013) : 123–49. http://dx.doi.org/10.3280/mm2013-001007.

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Alessi, Cristina, Francesca Malzani, Fabio Ravelli et Maria Luisa Vallauri. « L’emergenza COVID-19 in Italia e il diritto del lavoro ». TRABAJO, PERSONA, DERECHO, MERCADO. Revista de Estudios sobre Ciencias del Trabajo y Protección Social, no 1 (2020) : 223–39. http://dx.doi.org/10.12795/tpdm.2020.i1.09.

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Résumé :
Il contributo analizza le misure italiane adottate nel periodo dell’emergenza Covid per cercare di far fronte alle necessità, da un lato, di protezione della salute e, dall’altro, di continuità nell’erogazione delle attività lavorativa e dei servizi, prendendo in considerazione la regolazione del lavoro che potremmo qualificare in Spagna come lavoro a distanza, sotto il profilo dell’orario (e il suo controllo da parte dell’impresa), della prevenzione dei rischi o degli obblighi aziendali in tema di necessaria formazione professionale nell’uso di strumenti informatici. Questo modo di rendere la prestazione lavorativa viene riportato al lavoro agile, una modalità che esisteva prima della pandemia in quanto espressamente contemplata dalla legge, anche se la situazione della crisi sanitaria ne ha cambiato non solo la fisionomia ma anche il tipo di utilizzo. In questo modo, la domanda che inevitabilmente deve essere posta è: è questo un modo di lavorare che offrirà solo una risposta congiunturale alla situazione di emergenza vissuta o, al contrario, questa opzione sarà valorizzata in futuro con effetti permanenti? Nella seconda sezione dell’articolo, vengono analizzate le condizioni per richiedere congedi per la cura di disabili e bambini. La ratio dei permessi è strettamente connessa con la decisione del Governo di chiudere scuole e centri diurni. Infine, vengono esaminate altre misure adottate al fine di garantire il mantenimento del rapporto di lavoro, che consistono in una serie di divieti di procedere al licenziamento collettivo durante un determinato periodo di tempo, nonché misure economiche riconosciute a specifici soggetti (liberi professionisti o lavoratori agricoli, tra gli altri).
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Tajani, Cristina. « Reti, attori, politiche e beni collettivi nei processi di riaggiustamento industriale in Lombardia ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 122 (juin 2011) : 221–34. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122016.

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Résumé :
Le reti formalizzate tra imprese e quelle tra imprese e istituzioni sono un fenomeno su cui la letteratura si è interrogata a lungo utilizzando sia una prospettiva economica, sia sociologica e organizzativa. Scopo del presente articolo è quello di indagare, in primo luogo, i meccanismi che presidiano la formazione di queste reti, al fine di meglio comprendere chi siano gli attori che gestiscono questi processi e il ruolo delle politiche (in particolare le modalitŕ di finanziamento all'innovazione) nella nascita della rete. In seconda battuta si guarderŕ ai beni collettivi per la competitivitŕ ricercati e generati da queste aggregazioni e al ruolo giocato, nella loro produzione, dai soggetti pubblici o misti a livello territoriale. L'obiettivo è quello di capire quali siano i beni collettivi funzionali alla riorganizzazione su base territoriale dell'economia e se - e in che modo - le istituzioni del territorio riescano a contribuire alla loro produzione. L'analisi si appoggerŕ sulla comparazione tra due casi di reti tra medie imprese di recente formazione, entrambe situate in Lombardia, ed entrambe sorte come esito intenzionale della gestione di importanti crisi aziendali.
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Piccoli, Giorgina Barbara, Martina Ferraresi, Federica Neve Vigotti et Gerardo Di Giorgio. « Esiste oggi un ruolo per l'emodialisi domiciliare e che cos'è oggi l'emodialisi domiciliare ? » Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no 2 (7 février 2014) : 102–11. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.875.

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La crisi economica globale, l'indicazione alla massima deospedalizzazione dei pazienti cronici e le innovazioni nel trattamento dell'uremia cronica sono alla base del rinnovato interesse per trattamenti dialitici “non convenzionali o intensivi”, spesso od obbligatoriamente domiciliari. Un primo punto evidenziato da questa revisione narrativa della letteratura è il superamento dell'antagonismo storico tra emodialisi domiciliare (HHD) e dialisi peritoneale (PD), all'insegna del motto “home dialysis first”: ascrivere il successo di una metodica domiciliare alla competizione con l'altra è riduttivo quanto il considerare che i pazienti ideali per l'HHD siano principalmente i soggetti che hanno dovuto interrompere la dialisi peritoneale. Ciò detto, è possibile scomporre il problema della dialisi domiciliare non solo secondo criteri clinici, ma anche secondo i quattro principi etici di beneficio, non maleficio, giustizia e autonomia. Se il beneficio non è facile da dimostrare, anche per la peculiare selezione dei pazienti, il non maleficio è evidente: in tutti gli studi analizzati, l'emodialisi domiciliare, sia essa standard o quotidiana o intensiva, non risulta mai significativamente inferiore ai trattamenti convenzionali. Il principio della giustizia, inteso in maniera un po' riduttiva come giustizia distributiva, può essere analizzato valutando i costi del trattamento, divisi tra costi diretti (disposable e macchine) e costo del personale medico e infermieristico; il vantaggio economico della riduzione del personale è ovvio, ma va anche ricordato che un sistema domiciliare necessita di una massa critica per essere favorevole dal punto di vista economico e che i costi “indiretti” (struttura ospedaliera in particolare) sono difficili da quantificare. Il quarto principio è l'autonomia dei pazienti: per questo sarebbe necessario offrire l'emodialisi domiciliare a tutti coloro che ne hanno le indicazioni, creando dei Centri di riferimento accessibili, dove i pazienti possano ascoltare il parere di medici, infermieri e pazienti con esperienza specifica.
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Picon Alt, Júlio, Mauren Buzzatti, Ana Monteiro Costa et Saritha Denardi Vattathara. « Expansão da mineração carbonífera no Rio Grande do Sul e a crise de valor do capitalismo contemporâneo : Uma análise socioeconômica do EIA/RIMA da Usina Termelétrica Nova Seival nos assentamentos da reforma agrária em Candiota e Hulha Negra ». AMBIENTES : Revista de Geografia e Ecologia Política 3, no 2 (21 décembre 2021) : 251–96. http://dx.doi.org/10.48075/amb.v3i2.28237.

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Neste trabalho, compreendemos a expansão da fronteira extrativista minerária no Rio Grande do Sul à luz do movimento atual do capital, vinculando a crise de sobreacumulação do capitalismo à decorrente intensificação da acumulação por despossessão, tendo o land grabbing como um dos seus principais ajus­tes tempo-espaço. Nosso objetivo consistiu em apontar as contradições e ameaças sobre os territórios dos agricultores assentados em Hulha Negra e Candiota-RS, considerando os sujeitos diretamente atingi­dos pelo empreendimento, bem como o impacto sobre o processo de reterritorialização como um todo na região, levando em consideração a dinâmica de mobilização e desmobilização de mão-de-obra e os impactos nas estruturas públicas dos municípios. Por meio de revisão teórica marxista e demais fontes secundárias, analisamos criticamente o EIA/RIMA (2020) apresentado pela empresa proponente. Para subsidiar a pesquisa, também foram realizadas entrevistas por ligações e reuniões virtuais com morado­res e representantes das organizações locais, levando em conta i) a Geração de expectativas e incertezas na população; ii) Mobilização e desmobilização de mão-de-obra; iii) Pressão e interferências sobre infra­estruturas e serviços públicos; iv) Dinamismo na economia; v) Aumento/diminuição de arrecadação mu­nicipal, entre outros. Considerando os impactos sobre os assentamentos, a geração de energia por meio de matéria-prima já rejeitada e os danos ambientais já encontrados na região causados pela mineração do carvão pretérita, identificamos que esse empreendimento não se vincula ao desenvolvimento susten­tável local, mas ao land grabbing tão importante à acumulação por despossessão. Palavras-chave: extrativismo; crise de valor do capital; acumulação por despossessão; Assentamentos rurais; Land grabbing. Abstract In this paper, we understand the expansion of the mining extractive industry’s frontier in Rio Grande do Sul (the southernmost state in Brazil) in light of the current movement of the capital, linking the overaccumulation crisis in capitalism to the resulting intensification of accumulation by dispossession, where land grabbing plays a major role in its time-space adjustments. Our goal is to point out the contradictions and threats on the territories of the peasants settled in two municipalities (Hulha Negra and Candiota), considering the subjects directly affected by the undertaking, as well as the impact on the re-territorialization process as a whole in the region, taking into consideration the dynamics of mobilizing and demobilizing labor force and the impacts in the public structures of the municipalities. Through a Marxist Theoretical review and secondary sources, we critically analyze the EIA/RIMA (2020) presented by the proposing company. To support the research, interviews were also conducted through calls and virtual meetings with residents and representatives of local organizations, taking into account i) the generation of expectations and uncertainties in the population; ii) Mobilization and demobilization of labor; iii) Pressure and interference on infrastructure and public services; iv) Dynamism in the economy; v) Increase/decrease in municipal collection; between others. Considering the impacts on the settlements, the generation of energy through raw material that has already been rejected and the environmental damage already found in the region caused by past coal mining, we identified that this undertaking is not linked to local sustainable development, but to land grabbing that is so important to the accumulation by dispossession. Keywords: extractivism; capital value crisis; accumulation by dispossession; rural settlements; land grabbing. L'espansione delle miniere di carbone minerale nel Rio Grande do Sul e la crisi del capitalismo contemporaneo: Un’analisi socioeconomica dello EIA/RIMA della centrale termoelettrica Nova Seival negli insediamenti di riforma agraria in Candiota e Hulha Negra Astratto In questo articolo analisiamo l'espansione della frontiera estrattiva mineraria nel Rio Grande do Sul alla luce dell’attuale movimento di capitale, congiungendo la crisi di sovraaccumulazione del capitalismo alla conseguente intensificazione dell'accumulazione per espropriazione, avendo il fenomeno land grabbing come uno dei suoi principali aggiustamenti spazio-temporali. Il nostro obiettivo era di evidenziare le contraddizioni e le minacce sui territori degli agricoltori insediati nei lotti in Hulha Negra e Candiota-RS, considerando i soggetti direttamente impattati dall'impresa, nonché l'impatto sull’intero processo di ri-territorializzazione nella regione, portando a considerare le dinamiche di coinvolgimento e smobilitazione del lavoro e gli impatti sulle strutture pubbliche nei comuni. Con una rassegna teorica marxista e altri dati di campo, analizziamo criticamente lo EIA/RIMA (2020) presentata dall’impresa proponente. A supporto della ricerca sono state realizzate interviste tramite call e incontri virtuali con residenti e rappresentanti delle organizzazioni locali, tenendo conto i) della generazione di aspettative e incertezze nella popolazione; ii) Surgimento e smobilitazione del lavoro; iii) pressioni e interferenze su infrastrutture e servizi pubblici; iv) Dinamicità nell'economia; v) Aumento/diminuzione della riccetta comunale; tra altri. Considerando gli impatti nei lotti di riforma agraria, la generazione di energia attraverso materie prime già scartate e i danni ambientali già riscontrati nella regione causati dalle attività estrattive del carbone fossile passate, abbiamo identificato che questo progetto non è coerente allo sviluppo sostenibile locale, ma al land grabbing che è il fenoeno importante per l’accumulazione per espropriazione. Parole-chiave: estrattivismo; crisi del valore del capitale; accumulazione per espropriazione; lotti agricoli; land grabbing.
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Minutoli, Fabio. « Innovative technologies, certification and assessment tools for a sustainable building heritage ». VITRUVIO - International Journal of Architectural Technology and Sustainability 6, no 2 (31 décembre 2021) : 102–15. http://dx.doi.org/10.4995/vitruvio-ijats.2021.16530.

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E' evidente che buoni risultati nel campo della sostenibilità ambientale si possono ottenere da politiche di efficienza energetica per gli edifici - per lo più realizzati o in itinere - costruiti per oltre il 50% prima della disattesa legge 373/76 che prevedeva, nel periodo del petrolio europeo crisi, vincoli per la progettazione, installazione, esercizio e manutenzione degli impianti termici e requisiti per l'isolamento termico degli edifici per il contenimento dei consumi.Meno chiara è invece la parte di fabbricato oggetto di conservazione (ai sensi del D.Lgs. 42/2004 o previgenti normative in materia) o di immobili vincolati ope legis (art. 12 D.Lgs. 42/2004, asset appartenenti allo Stato, alle regioni, agli enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e soggetti giuridici privati senza scopo di lucro e che siano opera di autore non più in vita e la cui esecuzione risalga a più di settant'anni ), per i quali non sarebbe possibile applicare le limitazioni dei decreti 192/2005 e 311/2006, che esonerano gli edifici "il cui rispetto dei requisiti comporterebbe un'alterazione inaccettabile della loro natura o aspetto, con particolare riferimento ai o caratteristiche artistiche"degli obblighi di efficienza energetica.In questo lavoro si vogliono giustificare e illustrare alcune scelte fatte da istituti di ricerca internazionali in merito alla difficoltà di conciliare le nuove richieste di sostenibilità legate alla necessità di ridurre i consumi (soprattutto da combustibili fossili) con quelle del valore storico degli edifici oggetto di intervento , presentando criteri di valutazione che possano fornire un metodo oggettivo per quantificare la compatibilità tra nuovo ed esistente, criteri che – per avere capacità predittiva e quindi poter guidare le scelte ex ante e non misurarle ex post – utilizzino strumenti di progettazione digitale (BIM , GIS, ecc.).
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Pacciolla, Aureliano. « EMPATHY IN TODAYS CLINICAL PSYCHOLOGY AND IN EDITH STEIN ». Studia Philosophica et Theologica 18, no 2 (7 décembre 2019) : 138–60. http://dx.doi.org/10.35312/spet.v18i2.29.

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By Stein Edith: Zum problem der Einfühlung, Niemeyer, Halle 1917, Reprint der OriginalausgabeKaffke, München 1980, trad. it. Il problema dell’empatia, trad. di E. Costantini e E. Schulze Costantini, Studium, Roma 1985. Beiträge zur philosophischen Begründ der Psychologie und Geisteswissen schaften: a) Psychische Kausalität; b)Individuum und Gemeinschaft, «Jahrbuch für Philosophie und phänomenologische Forschung», vol. 5, Halle 1922, pp. 1-283, riedito da Max Niemeyer, Tübingen 1970, trad. it. Psicologia e scienze dello spirito. Contributi per una fondazione filosofica, trad. di A. M. Pezzella, pref. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1996. Was ist Phänomenologie?, in Wissenschaft/Volksbildung, supplemento scientifico al «Neuen Pfälzischen Landes Zeitung», n. 5, 15 maggio 1924; è stato pubblicato nella rivista «Teologie und Philosophie», 66 (1991), pp. 570-573; trad. it. Che cosa è la fenomenologia? in La ricerca della verità – dalla fenomenologia alla filosofia cristiana, a cura di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1993, pp. 55-60. Endliches und ewiges Sein. VersucheinesAufstiegszum Sinn des Sein (ESW II), hrsg. von L. Gelber und R. Leuven, Nauwelaerts-Herder, Louvain-Freiburg 1950, trad. it. Essere finito e essere eterno. Per una elevazione al senso dell’essere, trad. it. di L. Vigone, rev. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1988. Welt und Person. BeträgezumchristlichenWahrheitstreben (ESW VI), hrsg. von L. Gelber und R. Leuven, Newelaerts – Herder, Louvain – Freiburg 1962, trad. it. Natura, persona, mistica. Per una ricerca cristiana della verità, trad. it. di T. Franzoni, M. D’Ambra e A. M. Pezzella, a cura di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1999. AusdemLebeneinerjüdischenFamilie (ESW VII), Herder, Freiburg i. Br. 1987, trad. it. Storia di una famiglia ebrea. Lineamenti autobiografici: l’infanzia e gli anni giovanili, Città Nuova, Roma 1992. 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FERRARESE, Elaine Da Silveira Ribeiro, et Tamires Da Silva OLIVEIRA. « A Semana da Consciência Negra em uma Escola Periférica : Narrativas de um Trabalho Coletivo ». INTERRITÓRIOS 6, no 12 (7 décembre 2020) : 189. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i12.248996.

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RESUMOO objetivo do trabalho é inscrever os enfrentamentos para implementação de um projeto interdisciplinar em escola pública periférica, sobre a cultura afro-brasileira. Justifica-se a partir de evidências cotidianas e estatísticas onde os sujeitos negros são “invisibilizados” nas narrativas que compõem a identidade nacional brasileira. Pelas narrativas das professoras envolvidas no projeto, buscou-se problematizar, contextualizar e refletir a partir de bibliografia majoritariamente negra, as crises e dramas do cotidiano escolar específicos ao recorte racial. Considera-se que professoras e professores necessitam fazer voz para que a prática de enaltecer a pluralidade de existências e a luta do povo negro no Brasil ocorra não apenas em datas específicas, mas ao longo de todo o ano letivo.Consciência negra. Racismo. Escola. Narrativas. Projeto interdisciplinar. ABSTRACTThe work objective is to register the confrontations for the implementation of an interdisciplinary project in a peripheral public school, about Afro-Brazilian culture. It is justified based on daily evidence and statistics where black people are “invisible” in the narratives that make up the Brazilian national identity. Through the narratives of the teachers involved in the project, we sought to problematize, contextualize, and reflect from a mostly black bibliography, such as crises and dramas of the school routine specifics to the racial profile. It is considered that qualified teachers need to make a voice so that the practice of extolling the plurality of existences and the struggle of the black people in Brazil occurs not only on specific dates, but throughout the school year.Black awareness. Racism. School. Narratives. Interdisciplinary project. RESUMENEl objetivo del trabajo es registrar los enfrentamientos para la implementación de un proyecto interdisciplinario en una escuela pública periférica, sobre la cultura afrobrasileña. Se justifica con base en evidencias y estadísticas diarias donde los sujetos negros son “invisibilizados” en las narrativas que conforman la identidad nacional brasileña. A través de las narrativas de las docentes involucradas en el proyecto, se buscó problematizar, contextualizar y reflexionar desde una bibliografía mayoritariamente negra, las crisis y dramas de la rutina escolar propios del contorno racial. Se considera que las profesoras y los profesores necesitan hacer una voz para que la práctica de ensalzar la pluralidad de existencias y la lucha del pueblo negro en Brasil ocurra no solo en fechas específicas, sino durante todo el año escolar.Conciencia negra. Racismo. Escuela. Narrativas. proyecto interdisciplinario. SOMMARIOL'obiettivo del lavoro è registrare i confronti per l'attuazione di un progetto interdisciplinare in una scuola pubblica periferica, sulla cultura afro-brasiliana. È giustificato sulla base di prove e statistiche quotidiane in cui i soggetti neri sono "invisibili" nelle narrazioni che compongono l'identità nazionale brasiliana. Attraverso le narrazioni dei docenti coinvolti nel progetto si è cercato di problematizzare, contestualizzare e riflettere da una bibliografia prevalentemente nera, le crisi e i drammi della routine scolastica tipica del profilo razziale. Si ritiene che gli insegnanti e le insegnanti debbano farsi una voce in modo che la pratica di esaltare la pluralità delle esistenze e la lotta dei neri in Brasile avvenga non solo in date specifiche, ma durante l'intero anno scolastico.Coscienza nera. Razzismo. Scuola. Narrazioni. progetto interdisciplinare.
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D’Agostino, Francesco. « Biopolitica : fondamenti filosofico-giuridici ». Medicina e Morale 58, no 2 (30 avril 2009). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2009.251.

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La riflessione di Francesco D'Agostino procede a partire da una sintetica presentazione della genealogia e dei successivi sviluppi del concetto di “persona” nella cultura occidentale, soffermandosi specificamente sulla sua recente identificazione positivistica (astratta e formalizzante) con la categoria di “soggetto di diritto” – e sulla sua conseguente manipolabilità pragmatica e normativa. Tale paradigma è entrato ormai in crisi, come testimoniano le irresolubili problematiche sorte attorno alla disciplina legale del bios, ed in particolare alla difficoltà, che ne deriva direttamente, di arginare normativamente ogni tentazione di strapotere biopolitico: né il tentativo empirista di riabilitare il concetto in base alla capacità di autodeterminazione, appare davvero serio e teoreticamente persuasivo. Più promettente risulta invece la proposta di tornare ad una fondazione del diritto nella persona e nella sua concreta corporeità: andando oltre le proposte di Stefano Rodotà, messe fecondamente a confronto con il personalismo di Elio Sgreccia, D'Agostino suggerisce di prendere sul serio l'idea di “biografia” per riscoprirne al fondo un integrato, perché relazionale, concetto di persona umana. In questo impegno teoretico appare ricco di conseguenze il passaggio dalla considerazione prioritaria dei corpi a quella della “carne”, assai più densa dal punto di vista filosofico e teologico: sia per via del suo riferimento intrinseco alla vulnerabilità, sia per la sua strutturale apertura, alternativa alla chiusura individualistica del corpo in se stesso, alla relazione con l'altro da sé e soprattutto con il Dio in-carnato. ---------- The reflection of Francesco D'Agostino proceeds from a brief presentation of the genealogy and subsequent developments of the concept of "person" in Western culture, focussing specifically on the recent and abstract identification positivistic between the concept of person and the concept of "subject of law "- and its consequent manipulation by the pragmatic legislation. This paradigm is now in crisis, as shown by the neverending discussions about the legal framework of the “bios”, and in particular the difficulties to contain by the legislation every temptation of the excesses of the biopolitics: neither the empiricist attempt to rehabilitate the concept proceeding from the ability to self-determination, appears very serious and theoretically persuasive. More promising is instead the proposal to return to a foundation of law in person and in his concrete corporeity: going beyond the proposals of Stephen Rodotà, originally compared with the personalism of Elio Sgreccia, D'Agostino suggested to take seriously the idea of "biography" to rediscover an integrated and relational concept of the human person. In this commitment, the transition from the concept of “body” to concept of “flesh” promises many theoretical consequences, because the concept of flash is much more dense in terms of philosophical and theological thought: as well as by its reference to the intrinsic vulnerability, both for its structural openness to the relationship with the other and with the christian God, just appeared in the flesh.
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Lazzarini, Anna. « Rebulding reciprocity for civil economics and civil education in the age of complexy ». MeTis. Mondi educativi. Temi, indagini, suggestioni 10, no 2 (décembre 2020). http://dx.doi.org/10.30557/mt00139.

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Il testo riflette sul modo in cui il capitalismo globale, nella sua forma neoliberale, e la società dei consumi siano all’origine di profonde ristrutturazioni degli spazi sociali e politici. La loro azione congiunta ha generato una crisi della socialità e della democrazia. In particolare, nel tempo della complessità, il neoliberismo trasforma i contorni del politico, sul piano soggettivo e oggettivo, controllando i processi di identificazione e di soggettivazione. In questo quadro, la pedagogia deve tematizzare la crisi degli spazi di mediazione sociale come questione cruciale del nostro tempo e promuovere una rinnovata attivazione sociale: favorire la ricostruzione di luoghi e contesti di prossimità, in cui sperimentare partecipazione ed esperienze di reciprocità; promuovere la produzione sociale di beni relazionali, per ricostruire la trama della vita collettiva.
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Casnici, Niccolo'. « A portata di click. Uno studio sociologico sul trading online in Italia negli anni della pandemia. » Cambio. Rivista sulle Trasformazioni Sociali 12, no 23 (6 décembre 2022). http://dx.doi.org/10.36253/cambio-12964.

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Questo articolo pone al centro dell’attenzione il fenomeno dell’investimento da remoto in asset finanziari (trading online), ad oggi una delle macro-aree di maggiore successo dell’industria Fintech. L’obiettivo principale della ricerca è identificare i fattori di rilevanza sociologica che ne hanno catalizzato la crescita, con un focus particolare sul caso dell’Italia. In primo luogo, dal lato dell’offerta, l’espansione di tale pratica nel paese è stata alimentata dal progressivo consolidamento di un articolato ecosistema di servizi digitali per l’investimento. D’altra parte, anche dinamiche legate alla domanda hanno rivestito un ruolo di primo piano: per meglio comprenderle abbiamo condotto uno studio qualitativo su un campione di 25 investitori amatoriali italiani; la nostra indagine mostra che l’espansione del trading online si deve soprattutto ad una diffusa necessità di far fronte a questioni cruciali per gli individui, come la gestione della carriera personale o il reperimento delle risorse finanziarie necessarie alla riproduzione sociale. Il materiale raccolto evidenzia inoltre che, soprattutto per i soggetti più fragili, il legame tra finanza e sfera personale tende ulteriormente a intensificarsi nei momenti di crisi, e la rapida crescita registrata dal settore in occasione della recente emergenza pandemica rappresenta un chiaro esempio di questa dinamica.
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« La violenza democratica. Le relazioni tra i sessi e l'eccedenza della politica ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 36 (janvier 2010) : 83–98. http://dx.doi.org/10.3280/las2009-036007.

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- Due studiose italiane riflettono sul rimosso, sul rovescio, della democrazia, ovvero su quella violenza democratica che riproduce continuamente forme di esclusione delle alteritÀ. Si tratta di una violenza anzitutto simbolica e discorsiva che si fonda sulla neutralizzazione delle differenze, sulla cancellazione dei corpi, dei soggetti sessuati, e si traduce anche in una violenza materiale e fisica. Elemento cruciale di questa violenza č la cancellazione del rapporto madrefigli o del rapporto tra sorelle, ai quali non č riconosciuta una valenza politica. In questo modo la politica si inceppa ogni volta che le donne irrompono nello spazio pubblico con il loro senso delle relazioni, riproponendo una sessuazione della sfera politica. In un momento in cui č evidente una crisi dell'autoritÀ maschile le due studiose mostrano come la libertÀ femminile pensata come libertÀ nella relazione ecceda lo stesso statuto democratico, cosicché ridurre la politica alla democrazia non significa fare un buon servizio alla politica ma nemmeno alla democrazia, che ha bisogno piuttosto di mantenere uno spazio sempre aperto verso l'impensato e l'imprevisto.
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Riccobono, Marta. « «Cosa umana non sono» : la Turandot di Puccini tra devianza e addomesticamento ». altrelettere, 13 juin 2018. http://dx.doi.org/10.5903/al_uzh-39.

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Nel repertorio delle donne pucciniane Turandot rappresenta un unicum. Definita «principessa di morte» dallo stesso Puccini, nell’opera eponima essa si mostra del tutto estranea a quella femminilità appassionata, a tratti patetica, che contraddistingue eroine come Tosca, Mimì o Cio-Cio-San, donne che non temono di sacrificare la propria vita in nome dell’amore. Turandot, dal canto suo, rifiutando il matrimonio e la maternità mette in crisi un sistema basato su rigide distinzioni di genere e rappresenta una minaccia per il mantenimento dell’ordine sociale di matrice patriarcale. Se vista in relazione al personaggio di Liù, schiava dolce e remissiva, Turandot emerge in tutta la sua statura di creatura mostruosa e anti-materna, fredda incarnazione lunare, che il compositore e i suoi librettisti cercano strenuamente di ricondurre entro gli argini di una femminilità “corretta” e socialmente accettabile. Obiettivo del saggio è cogliere nella relazione che si instaura tra autore e personaggio i segni di un disagio che colpisce la società nel momento in cui si trova ad avere a che fare con elementi dalla sessualità non normativa. Il modo in cui il personaggio di Turandot viene codificato nel contesto della produzione pucciniana e i tentativi di normalizzazione cui tanto il Maestro quanto i suoi librettisti lo sottopongono sono sintomatici di una tendenza che, al di là della finzione artistica, stigmatizza quei soggetti che in maniera più o meno consapevole si ribellano al binarismo di genere e all’imposizione di ruoli sociali cui si cerca solitamente di attribuire un fondamento biologico.
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Freni, Fortunato. « Ecologia integrale e pluralismo etico-religioso ». Stato, Chiese e pluralismo confessionale, 19 octobre 2022. http://dx.doi.org/10.54103/1971-8543/18917.

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SOMMARIO: 1. Introduzione: per una transizione ecologica integrale - 2. La varietà dei modelli eco-culturali dei soggetti del pluralismo etico-religioso - 3. Le associazioni animaliste e lo stile di vita vegano - 4. Le comunità smart dell’economia collaborativa sostenibile - 5. Le imprese socialmente responsabili - 6. Le “società benefit” - 7. I domini collettivi e le cooperative di comunità nella gestione dei beni comuni - 8. La tutela dei siti naturali d’interesse culturale - 9. Le organizzazioni agresti di impegno sociale - 10. Il sostegno finanziario delle banche etiche allo sviluppo sostenibile - 11. Conclusione: un ulteriore impegno per l’ecclesiasticista. Integral ecology and ethical-religious pluralism ABSTRACT: The contribution intends to attest the interest for the scholar of ecclesiastical law for the phenomenon of ecological transition, in which some confessional bodies, as well as groups, associations and communities of people who are differently oriented from the ethical-cultural point of view, driven by a resilience movement induced by the social and environmental crisis, they are involved in various ways. They, in pursuing what Pope Francis defined, in the encyclical Laudato si', “integral ecology”, combine attention to the protection of creation and the expression of the personality of man, through the implementation of initiatives based on a new development model.
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Giudici, Daniela. « Beyond Compassionate Aid : Precarious Bureaucrats and Dutiful Asylum Seekers in Italy ». Cultural Anthropology 36, no 1 (8 février 2021). http://dx.doi.org/10.14506/ca36.1.02.

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Résumé :
In this article, I track shifting paradigms of refugee management in Italy in times of austerity and welfare state restructuring. Drawing on an ethnographic analysis of asylum-related bureaucratic work in Bologna, the essay explores paradoxical and violent effects of welfare decline both on reception workers’ labor conditions and on the dynamic of aid that they end up providing to asylum seekers. On the one hand, recent developments in asylum management in Italy suggest a transition to post-compassionate forms of aid, hinged more on the making of dutiful subjects ready to repay the “hospitality” offered by the state than on the moral imperative to rescue suffering bodies and lives. On the other hand, reception workers’ precarious positioning and unrest hold the potential for exposing the inherent contradictions of state-based narratives, thereby shaping alternative discourses on the causes and responsibilities of both refugee and economic “crises.” Abstract Questo articolo ricostruisce l’emergere di nuovi paradigmi di gestione dei rifugiati in Italia, in tempi di austerità e ristrutturazione dei sistemi di welfare. Prendendo spunto dall’analisi etnografica di un ufficio di supporto per l’asilo a Bologna, l’articolo esplora effetti violenti e paradossali dello smantellamento del welfare pubblico, sia sulle condizioni di lavoro degli operatori dell’accoglienza, che sulle dinamiche di aiuto a richiedenti asilo che essi finiscono col contribuire a produrre. Le recenti trasformazioni nella gestione dell’asilo in Italia suggeriscono uno slittamento verso forme di aiuto post-compassionevoli, incentrate più sulla costruzione di soggetti attivamente impegnati nel ricompensare “l’ospitalità” offerta dallo stato, che sull’imperativo morale di salvare corpi e vite sofferenti. Al tempo stesso, la precarietà e il dissenso dei lavoratori dell’accoglienza sono potenzialmente in grado di illuminare alcune delle contraddizioni intrinseche alle narrazioni statali, elaborando così discorsi alternativi sulle cause e responsabilità della “crisi”, sia migratoria che economica.
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