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Thèses sur le sujet « Crisi aziendale »

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1

Vianello, Giulio <1996&gt. « Gli strumenti a supporto della crisi aziendale ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20069.

Texte intégral
Résumé :
La crisi aziendale rappresenta, oggi più che mai, un tema di grande attualità ed importanza; l'ultimo ventennio è stato caratterizzato da forti incertezze delle economie di molti Paesi. In un mondo sempre più competitivo, caratterizzato negli ultimi anni da eventi che hanno influenzato pesantemente le nostre economie (crisi finanziaria, pandemia da Covid-19) le imprese più deboli, frequentemente, hanno dovuto affrontare situazioni di difficoltà economica e finanziaria trasformatesi in insolvenza e dissesto. Emerge sempre più, in primo luogo, l'importanza di saper effettuare valutazioni adeguate circa lo stato di "salute" delle imprese e, in secondo luogo, di conoscere gli strumenti che siano in grado di produrre tempestivamente segnali di allerta per prevedere ed evitare crisi e fallimenti aziendali. L'obiettivo dell'elaborato è quello di analizzare il fenomeno della crisi d'impresa concentrandosi sugli strumenti a disposizione per effettuare valutazioni economico finanziarie e previsioni attendibili. La scelta di trattare l'argomento deriva da una serie di elementi: primo tra tutti, le difficoltà economiche e sociali legate alla crisi sanitaria da Covid-19 conferiscono grande attualità ai temi legati alla crisi d'impresa. In secondo luogo la crisi d'impresa è un fenomeno caratterizzato da una certa gravità con impatti socio-economici rilevanti che finiscono per coinvolgere, spesso, un elevato numero di soggetti. In terzo luogo si vuole divulgare l'importanza degli strumenti di analisi e previsione ritenuti fondamentali per valutare l'andamento dell'impresa e le prospettive future. I primi due capitoli si concentrano sulla definizione del fenomeno della crisi d'impresa definendone cause e tipologie, sugli indicatori di allerta descritti nel Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza e sull'analisi di bilancio per indici. L'analisi di bilancio per indici e flussi rappresenta lo strumento principale per apprezzare l'equilibrio economico-finanziario e patrimoniale potendo esprimere giudizi sullo stato di salute e sulle prospettive future delle aziende. Il terzo capitolo illustra i principali riferimenti in letteratura a sostegno della capacità segnaletica degli indici di bilancio, descrive le principali analisi monovariate ed i modelli multivariati utili in ottica di previsione delle crisi aziendali, presenta sinteticamente alcuni strumenti previsionali "interni" a disposizione dell'azienda. Il quarto capitolo, tramite un'analisi empirica effettuata su un campione di imprese Italiane, si propone di verificare l'applicabilità ed affidabilità di alcuni strumenti a supporto delle crisi aziendali presentati in precedenza.
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2

FOIS, EMILIA. « Continuità aziendale e scelte organizzative delle società in crisi ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2021. http://hdl.handle.net/11584/313091.

Texte intégral
Résumé :
The paper analyzes the concept of going concern, as it emerges from the provisions dictated to overcome the crisis in companies and, in particular, from the perspective adopted in the new Code of Crisis and Insolvency, relating to the preservation of the company, the maintenance and recovery of the business, including through reorganization choices. Firstly, the reform legislation is framed in the context of European regulations and in comparison with those of other continental European countries, highlighting how it is based on a new approach to business crisis. Going concern is now a point of reference in management, the diligence of managers takes on a more specific connotation, they are required to prepare adequate accounting arrangements to prevent the state of crisis and maintain the business. The changes inevitably also affect the profiles of the managers' responsibility. The focus of the thesis is the verification of which reorganizational solutions are preferable in order to recover the going concern for companies in crisis and in what way the corporate reorganization can be a valid tool for the resolution of the failure. Moreover, the analysis focuses on the identification of the elements on which to calibrate the reorganization and the operations serving it, in order to assess the needs and characteristics of the individual company.
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3

Baggio, Francesca <1993&gt. « Crisi e risanamento aziendale. Il caso dell’azienda Orv Manufacturing Spa ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12794.

Texte intégral
Résumé :
Tale progetto di tesi vuole trattare il tema del risanamento aziendale come soluzione alla crisi d’impresa, focalizzandosi in particolare sullo strumento del concordato preventivo in continuità aziendale. Nel primo capitolo si definisce il concetto di crisi e sono descritte le cause principali nonché le tipologie e gli indicatori utilizzati per prevederla. Nel secondo capitolo si affronta il tema del risanamento aziendale, descrivendo il ventaglio di possibilità a disposizione dell’azienda per fronteggiare la crisi e, in particolare, soffermandosi sulla procedura concorsuale del concordato preventivo. Nella parte finale dell’elaborato si cerca di approfondire le tematiche trattate in precedenza nell’azienda Orv Manufacturing Spa, indagando sulle cause e sul procedimento che l’hanno portata a richiedere ed utilizzare con successo tale procedura concorsuale.
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4

Zaccarin, Monia <1988&gt. « La crisi aziendale : implicazioni e possibilità di intervento. Un'analisi empirica delle aziende del mobile del nord-est ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3857.

Texte intégral
Résumé :
La tesi intende affrontare il problema della crisi aziendale nella realtà del settore del mobile del nord-est. Lo scoppio della crisi mondiale del 2008, ha portato molte conseguenze appartenenti a qualsiasi classe dell’economia. Con particolare riferimento alla situazione italiana si registra un calo drastico dei consumi, la diminuzione dell’occupazione e il tasso di disoccupazione che è andato alle stelle. L’economia si era paralizzata, sia per quanto riguarda le famiglie che per quanto riguarda le imprese. Un’incidenza maggiore su quest’ultime è stato anche il credit crunch, la chiusura dell’accesso al credito per le imprese ha rappresentato un punto cruciale per la loro sopravvivenza: il rapporto banca-impresa si è incrinato ed è diventato sempre più complesso. Da un lato la banca per poter sottostare agli accordi di Basilea 2 non eroga più credito a quelle realtà che non siano solide o non abbiano idee concrete e le piccole-medie imprese, che hanno come prima fonte di finanziamento il credito bancario, si trovano sul lastrico, non sapendo più come continuare. Tutto ciò accompagnato ad una situazione di difficoltà del momento porta l’azienda in crisi. Per crisi aziendale si intende un momento di difficoltà non irreversibile. Il tempo ne è padrone: se presa per tempo si riesce ad uscirne più forti di prima. Si analizzeranno quelli che sono gli strumenti idonei per far venire alla luce i momenti di difficoltà aziendali, non dimenticando che ciò che è fondamentale è il cambiamento dell’etica imprenditoriale: l’imprenditore deve riuscire ad ammettere che la propria società sta attraversando un momento di difficoltà e non cercare di minimizzare quanto sta accadendo, poiché più passa il tempo più si avranno possibilità di fallimento. L’imprenditore per capire per tempo la reale situazione dell’impresa si baserà su un’analisi per indici accompagnata da un buon controllo di gestione e anche da strumenti di previsione per il futuro come il budget. Si introdurrà inoltre anche un modello di previsione della crisi: lo Z-Score di Altman. La conclusione della crisi aziendale vede infine due vie: il fallimento o la ristrutturazione. Si affronteranno le tematiche alla luce delle modifiche introdotte con la Legge di Stabilità del 2013. Le procedure concorsuali sono radicalmente cambiate per permettere all’azienda in difficoltà di poter affrontare il problema e sono stati introdotti dei nuovi istituti rispetto all’iniziale legge del 1942. Il concordato preventivo ora prevede una diversa disciplina, molto più predisposta nei confronti dell’imprenditore ed è stato recentemente introdotto anche il concordato in continuità, strumento per permette alle aziende che stanno attraversando questo particolare momento storico di uscire dalla crisi. Si spiegheranno infine gli istituti dell’accordo di ristrutturazione e del piano di risanamento, nonostante quest’ultimo non venga quasi più utilizzato. La tesi si conclude analizzando poi un campione di aziende del settore del mobile del nord-est dal 2007 al 2011, individuando attraverso un’analisi per indici lo stato di difficoltà che hanno o stanno attraversando. Si cercherà poi attraverso una lettura approfondita del bilancio di capire quali siano stati gli strumenti utilizzati in tema di ristrutturazione e infine si applicherà il modello di Altman per vedere se la crisi che ha colpito questa realtà fosse o meno prevedibile.
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Pedrazzi, Nicola <1990&gt. « La valutazione dell'azienda in crisi ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17928.

Texte intégral
Résumé :
Nell’ambito della finanza aziendale il tema della valutazione d’azienda non è più visto come un caso raro o isolato, dovuto alle classiche "operazioni straordinarie", ma piuttosto come una necessità che sorge nella vita aziendale, utile a risolvere svariate problematiche valutazioni a fini gestionali, per una ristrutturazione/riorganizzazione aziendale, a scopi di bilancio o finanziari. L'elaborato cerca di approfondire le varie metodologie che vengono utilizzate nella pratica, con una focalizzazione sullo stato dell'azienda in crisi.
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Leanza, Erika <1988&gt. « Indici di allerta della crisi d'impresa : sistema di allerta, indicatori, indici e indizi della crisi ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17516.

Texte intégral
Résumé :
Il presente elaborato persegue l'obbiettivo di investigare sul concetto di crisi d'impresa, tentando di cogliere tutte le sfaccettature che lo caratterizzano, e tentando altresì di individuare la corretta metodologia di tempestiva rilevazione, cosi da porre in essere le strategie necessarie per risanamento dell’azienda. Per fare ciò, il punto di partenza è rappresentato da una breve analisi di quanto contenuto nel nuovo codice della crisi e dell’insolvenza (CCII) contenuto nel DLgs. del 12.01.2019 n.14, il quale, antecedentemente la diffusione del Covid19 sarebbe dovuto entrare in vigore a partire dal 15.08.2020. L’entrata in vigore del suddetto decreto è stata posticipata al 2021, e tenterò di introdurre nell’elaborato un breve focus su come tale emergenza abbia inciso sul Codice della crisi e dell’insolvenza. Naturalmente essendo l’elaborato incentrato sul concetto di crisi, e su tutte le sue sfaccettature, la vera attenzione è posta principalmente sull’art. 12 e 13 del Dlgs. 14/2019. Mentre il primo articolo identifica cosa e quali sono gli strumenti di allerta posti a carico dei soggetti individuati dal medesimo decreto (art.14), il secondo articolo citato individua nel co. 1 gli “indicatori della crisi” e gli “indici significativi” rimettendo nel co. 2, al Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti ed esperti contabili (CNDCEC) il compito di elaborare con cadenza triennale gli indici, che valutati unitariamente fanno presumere la sussistenza di uno stato di crisi. La finalità perseguita si focalizza dunque sullo studio analitico degli indicatori predisposti dal consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, nel tentativo di individuarne aspetti positivi e criticità. A seguire, una parte applicativa. La parte applicativa si concentrerà su cinque imprese ( clienti dello studio presso cui sto svolgendo l'attività di tirocinio), le prime due appartenenti al settore dell'automotive, le due successive al settore immobiliare ed infine l'ultima azienda che opera nel settore della consulenza informatica. La motivazione di tali scelte, ricade nella volontà di ottenere uno studio diversificato. Inizialmente verrà svolta un'analisi attraverso i classici indici di bilancio su dati a consuntivo, prendendo in esame i bilanci depositati negli ultimi quattro anni, con l'obbiettivo di tracciare una dinamica dell'evoluzione dell'azienda e fornire un'interpretazione dei risultati ottenuti. Successivamente invece, la parte applicativa consisterà in un tentativo di applicazione degli indici redatti dal CNDCEC, oggetto della parte teorica di questo elaborato.
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Campagnaro, Nicolo' <1983&gt. « Il Fair Value nell'era della crisi ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2939.

Texte intégral
Résumé :
La tesi intraprenderà un percorso volto alla comprensione delle posizioni a sfavore e successivamente a favore della cosiddetta Fair Value Accounting che durante l'era della crisi è salita, suo malgrado, sul banco degli imputati. Il prosieguo logico sarà quello di analizzare le iniziative intraprese da parte degli accounting standard setter relative ai progetti dell'IFRS 9 - Financial Instruments - e dell'IFRS 13 - Fair Value Measurements - che saranno resi obbligatori a partire dai prossimi anni.
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Galeotti, Elisabetta <1994&gt. « Indici di bilancio nella crisi d'impresa ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18434.

Texte intégral
Résumé :
Il Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza, pubblicato il 12 gennaio 2019 ha l’obiettivo di riorganizzare ed innovare la disciplina delle procedure concorsuali. In un contesto di impresa è fondamentale essere in grado di riconoscere e percepire una crisi aziendale. Tra le novità più rilevanti vi è l’introduzione di un regime di allerta incaricato di individuare preventivamente una potenziale crisi e di prevenire casi di default, attraverso una maggiore responsabilizzazione del debitore e degli organi di governance. A tale fine il CNDCEC ha elaborato degli appositi indici, suddivisi anche per attività, che permettono di identificare le imprese in grado di non sostenere i propri debiti e prive di continuità aziendale. Tali indicatori talvolta possono non essere sufficienti a rappresentare in modo adeguato la situazione aziendale. Il CNDCEN ha pertanto inserito la possibilità di utilizzare ulteriori indici, con idonea spiegazione nella Nota Integrativa, nel caso questi ultimi siano ritenuti più adeguati.
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9

Bolgan, Erica <1998&gt. « Indicatori e cause della crisi d'impresa ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21975.

Texte intégral
Résumé :
Oggi più che mai, le imprese si trovano a dover affrontare situazioni di crisi, a causa dell’instabilità che ha coinvolto il nostro Paese nell’ultimo periodo. In questa situazione di incertezza le imprese si sono indebolite e hanno dovuto affrontare, in un panorama emergenziale, dissesto ed insolvenza. Per questi motivi viene messa in discussione la capacità dell’azienda di continuare a svolgere la sua attività, mettendo in dubbio il presupposto di continuità aziendale che rappresenta uno dei principi per la redazione del bilancio d’esercizio. L’obiettivo del primo capitolo è quello di sviluppare tale tematica sia a livello di normativa civilistica che internazionale, nonché secondo i principi di revisione e i decreti attuati per far fronte alla mancanza di tale elemento a causa della crisi sanitaria da Covid-19. Le difficoltà che sorgono fanno convergere inevitabilmente verso un unico concetto ossia la crisi di impresa. L’obiettivo dell’elaborato è quello di analizzare tale fenomeno concentrandosi in particolar modo sulle novità in tema di Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, fornendo anche delle testimonianze su come le imprese abbiano affrontato tale situazione. Nell’ultimo capitolo, si è voluto dare importanza alla capacità di saper valutare lo stato di “salute” delle imprese, che grazie a degli strumenti appositi possono essere in grado di identificare in modo tempestivo eventuali segnali di allerta per evitare di incorrere in una potenziale crisi.
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Ribon, Elia <1996&gt. « Il turismo e l’informazione mediatica in Italia come termometri delle crisi : confronto tra la crisi finanziaria del 2008 e la crisi economica derivante dalla pandemia Covid-19 ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20827.

Texte intégral
Résumé :
L’analisi sarà rivolta al confronto tra la crisi finanziaria del 2008 e la crisi economica del 2020 in Italia, rispetto ai dati dei principali Paesi occidentali (Europa, USA), utilizzando come parametri in primo luogo un’analisi quantitativa sulle conseguenze sul turismo italiano in termini di presenze e arrivi (dati Istat e Banca d’Italia), in secondo luogo l’andamento dell’informazione mediatica durante le crisi e le reazioni di ricerca online della popolazione. Quest’ultimo parametro verrà analizzato tramite interrogazione di query al database open source Media Cloud per la crisi pandemica, il quale permette di analizzare le principali fonti di informazione online (giornali, blog, siti di informazione) sull’argomento in oltre cento paesi (tra i quali l’Italia), estrarre i termini più utilizzati, mappare la rete di argomenti e tracciare l’interesse, per capire come sia cambiata la narrazione nel tempo. Per studiare le reazioni delle persone, l’analisi verrà condotta su dataset open source di Twitter e su dati Google Trends.
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Fragale, Flavio. « Il cambiamento organizzativo in contesti di crisi aziendale : due casi studio ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5441/.

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DI, VONA Francesco. « L’errore nell’esperienza economico-aziendale : il caso dei predittori della crisi d’impresa ». Doctoral thesis, Università degli studi di Cassino, 2021. http://hdl.handle.net/11580/84142.

Texte intégral
Résumé :
My research project deals with the error in the economic-business experience. The paper, in particular, is composed of 5 chapters and is divided into 3 parts: the first relating to the definition of the concept of error, the second relating to the management aspects and, in particular, to the ways in which to deal with the error, the last one concerning the evaluation profiles, which will end with the analysis of an empirical case. More specifically, in the first part (Chapter 1) I proceeded to carry out a historical-philosophical excursus on the concept of error, starting from the idea that it had since the dawn of civilization, recalling the writings of the main Greek philosophers (among which Parmenides, Heraclitus, Plato, Socrates and Aristotle), passing through the works of St. Augustine, St. Thomas and Descartes, up to the advent of statistics, with the theories formulated by Laplace, in which the error finds a first true quantitative expression. The second part (Chapters 2 and 3) mainly refers to the theme of choices: the latter concern, in particular, experience, time and risk. In Chapter 2, I deepened the relationship between time and experience, which are closely related concepts. In fact, a person who finds himself having to make choices, in order to achieve success, must do so according to very precise and defined times so that he can maximize the result and limit making mistakes. It is obvious how processes repeated over time contribute to increasing the experience held by decision-makers, which is influenced not only by subjective variables, such as those just described, but also by exogenous components, such as objective experience, i.e. shared by other subjects, not necessarily contemporary. Furthermore, in Chapter 3 I dealt with the issue of risk, its management, evaluation and the errors that could arise from it. It is clear how overestimating a risk results in a lower degree of achievement of the objectives or, in any case, in a lengthening of the time needed to achieve these expected results; on the other hand, underestimating a risk means jeopardizing the entire business, with more or less serious consequences that can range from simple loss of value to, in extreme cases, crisis or bankruptcy. In the third part (Chapters 4 and 5), finally, I proceeded to carry out an investigative analysis on the error in determining the value and in the perspective of business continuity. In Chapter 4, in particular, I have closely analyzed the determination of the value, which is susceptible to significant variations due to the choices of the valuation hypotheses formulated upstream which, by influencing assumptions, theories and approximations, could degenerate into errors and cause, as said, the crisis or bankruptcy. In Chapter 5 I introduced the predictive models and indicators of the crisis, which aim to stem the consequences of the mistakes made, foreseeing their effects sufficiently in advance, to allow the management to intervene in time and align the company performance with management best practices, in order to guarantee continuity (going concern) over time and space for the entire company complex. The final part of the thesis is dedicated to a brief empirical case. The survey sample was constructed by considering the 85 largest companies based in Lazio that have failed, in bankruptcy/para-bankruptcy proceedings or in a state of insolvency in the last 25 years (1996-2020). By analyzing the last 5 financial statements filed for each of them, I was able to identify two different orders of predictors: one referred to the Altman Z-score model, the other to the indicators identified by the CNDCEC. The objective of the paper, therefore, is to discuss the conceptual quality of the models and to investigate the attitude of the latter to be able to effectively identify, and sufficiently in advance, situations of crisis or insolvency and concretely intervene on management processes to ensure the continuity of the organization.
Il mio progetto di ricerca tratta dell’errore nell’esperienza economico-aziendale. L’elaborato, in particolare, è composto da 5 capitoli e si divide in 3 parti: la prima relativa alla definizione del concetto di errore, la seconda inerente agli aspetti gestionali e, in particolare, alle modalità attraverso le quali affrontare l’errore, l’ultima riguardante i profili valutativi, che terminerà con l’analisi di un caso empirico. Più nello specifico, nella prima parte (Capitolo 1) ho proceduto ad effettuare un excursus di carattere storico-filosofico sul concetto di errore, partendo dall’idea che se ne aveva fin dagli albori della civiltà, richiamando gli scritti dei principali filosofi greci (tra cui Parmenide, Eraclito, Platone, Socrate e Aristotele), passando per le opere di Sant’Agostino, San Tommaso e Cartesio, fino a giungere all’avvento della statistica, con le teorie formulate da Laplace, nelle quali l’errore trova una prima vera espressione a livello quantitativo. La seconda parte (Capitoli 2 e 3) si riferisce principalmente al tema delle scelte: queste ultime riguardano, in particolar modo, l’esperienza, il tempo e il rischio. Nel Capitolo 2 ho approfondito il rapporto che intercorre tra tempo ed esperienza, i quali sono concetti strettamente legati tra loro. Infatti, un soggetto che si trova a dover compiere delle scelte, per giungere al successo, deve farlo secondo tempi ben precisi e definiti affinché possa massimizzare il risultato e limitare il commettere errori. È ovvio come processi reiterati nel tempo contribuiscano ad accrescere l’esperienza detenuta dai soggetti decisori, la quale viene influenzata oltre che da variabili soggettive, come quelle appena descritte, anche da componenti esogene, come ad esempio l’esperienza oggettiva, cioè quella vissuta e condivisa da altri soggetti, non necessariamente contemporanei. Inoltre, nel Capitolo 3 ho affrontato il tema del rischio, della sua gestione, della valutazione e degli errori che ne potrebbero scaturire. È chiaro come sopravvalutare un rischio si traduca in un minor grado di raggiungimento degli obiettivi o, comunque, in un allungamento dei tempi per conseguire tali risultati attesi; di contro, sottovalutare un rischio vuol dire mettere a repentaglio l’intera attività, con conseguenze più o meno gravi che possono spaziare dalla semplice perdita di valore fino ad arrivare, nei casi limite, alla crisi o al fallimento. Nella terza parte (Capitoli 4 e 5), infine, ho proceduto ad effettuare un’analisi di carattere investigativo sull’errore nella determinazione del valore e nella prospettiva della continuità aziendale. Nel Capitolo 4, in particolare, ho analizzato da vicino la determinazione del valore, il quale è suscettibile a variazioni significative dovute alle scelte delle ipotesi valutative formulate a monte le quali, influenzando assunti, teorie e approssimazioni, potrebbero degenerare in errori e causare, come detto, la crisi o il fallimento. Nel Capitolo 5 ho introdotto i modelli predittivi e gli indicatori della crisi, i quali hanno l’obiettivo di arginare le conseguenze degli errori commessi, prevedendone gli effetti con sufficiente anticipo, per permettere al management di intervenire in tempo e allineare l’andamento aziendale con le best practices gestionali, al fine di garantire all’intero complesso aziendale la continuità nel tempo e nello spazio. La parte conclusiva della tesi è dedicata a un breve caso empirico. Il campione d’indagine è stato costruito considerando le 85 più grandi imprese con sede nel Lazio fallite, in procedure concorsuali/para-concorsuali oppure in stato di insolvenza negli ultimi 25 anni (1996-2020). Tramite l’analisi degli ultimi 5 bilanci depositati di ciascuna di esse, mi è stato possibile individuare due ordini differenti di predittori: uno riferito al modello Z-score di Altman, l’altro agli indicatori individuati dal CNDCEC. L’obiettivo che si prefigge l’elaborato, pertanto, è quello di discutere sulla qualità concettuale dei modelli e di indagare in merito all’attitudine di questi ultimi di essere capaci di individuare efficacemente, e con sufficiente anticipo, le situazioni di crisi o insolvenza e intervenire concretamente sui processi di gestione per garantire la continuità dell’organizzazione.
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Negro, Giulia <1990&gt. « La crisi aziendale e la relazione del revisore legale dei conti ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6298.

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Résumé :
La crisi economico – finanziaria che dal 2008 sta colpendo l’economia di tutti i Paesi ha messo a dura prova la capacità di sopravvivenza delle imprese, che hanno visto acuirsi e/o nascere problematiche di inefficienza, rigidità, crisi finanziarie; la capacità degli imprenditori di individuare sintomi premonitori ed affrontare per tempo il declino innanzitutto con gli strumenti contabili (analisi di bilancio) o impostando interventi di risanamento stragiudiziali o ricorrendo agli strumenti concorsuali previsti dalla normativa fallimentare, diventa un elemento fondamentale per mantenere il requisito della continuità aziendale. In questo contesto il ruolo assunto dal revisore legale dei conti, che attraverso la sua relazione deve esprimere un giudizio sull’attendibilità dei valori contabili contenuti nel bilancio societario, è particolarmente arduo in merito alla verifica del principio della “continuità aziendale”: un eventuale giudizio negativo, infatti, potrebbe incidere sulla sopravvivenza o meno dell’impresa.
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Speretta, Elena <1993&gt. « La continuità aziendale nel nuovo Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18071.

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Résumé :
La presente tesi mira a descrivere le procedure adottate dal revisore durante la verifica del principio di continuità aziendale in conformità dei principi di revisione internazionale al fine di esprimere un giudizio relativo al bilancio d'esercizio. Il Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza (D. Lgs. 14/2019) ha enfatizzato l'esistenza della continuità aziendale prevedendo un sistema avente l'obiettivo di segnalare tempestivamente le prime avvisaglie della crisi. In tal modo, ha previsto l'ampliamento della platea di imprese soggette all'obbligo di nomina dell'organo di controllo rendendo difficile l'applicazione delle procedure di revisione nelle nano imprese.
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Primo, Giovanna <1988&gt. « IL RISANAMENTO DELLA CRISI AZIENDALE IL PIANO ATTESTATO E L'ASSEVERAZIONE DEL PROFESSIONISTA ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1978.

Texte intégral
Résumé :
La crisi d'impresa è un fenomeno complicato e molto frequente nell'attuale contesto competitivo caratterizzato da incertezza e instabilità. Con la riforma della legge fallimentare, iniziata nel 2005, il legislatore ha voluto predisporre degli strumenti di risoluzione della crisi aziendale ispirati ad una logica concordataria tra debitori e creditori, dove i primi propongono una soluzione e i secondi controllano l'esito della stessa. La riforma delle procedure concorsuali ha cercato di agevolare la conservazione dei valori aziendali, enfatizzando il ruolo del professionista chiamato a gestire la crisi. Con questo elaborato si è voluto tracciare un quadro generale del fenomeno della crisi d'impresa, inividuando gli strumenti stragiudiziali che sembrano più adatti a gestirla, concentrando l'attenzione sul "Piano Attestato di Risanamento", previsto dall'art. 67, comma3, lettera d) della legge fallimentare, e sul ruolo del professionista chiamato ad asseverare l'idoneità del piano al superamento della difficile situazione aziendale. L'analisi di questo strumento, sia nella fase della predisposizone del piano, sia nella fase delle verifiche effettuate dal professionista, è accompagnata dalla presentazione di un reale caso aziendale.
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Ragazzo, Ilaria <1990&gt. « La capacità segnaletica degli indici di bilancio in contesti di crisi aziendale ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5346.

Texte intégral
Résumé :
La tesi affronta il tema dell’analisi di bilancio per indici come metodo di previsione delle crisi aziendali. Mai come oggi, in un contesto di impresa, è necessario essere in grado di riconoscere e percepire i sintomi di una crisi aziendale. Grazie al preventivo riconoscimento, infatti, l’imprenditore potrà affrontare la crisi in modo adeguato evitando, se possibile, il fallimento della sua azienda. Vari sono gli strumenti di diagnosi che si possono utilizzare e tra i più noti vi è l’analisi di bilancio per indici. La capacità segnaletica degli indici economico - finanziari è stata verificata in numerose ricerche, a partire dagli studi di Beaver e di Altman, fino ad arrivare agli approfondimenti più recenti e sofisticati in materia di previsione delle insolvenze. Nel primo capitolo viene affrontato il tema dell’analisi di bilancio per indici dal punto di vista formale, descrivendo le varie fasi di cui si compone. Unitamente a ciò vengono illustrati gli indici reddituali, patrimoniali e finanziari più utilizzati nella prassi. Nel secondo capitolo, dopo una digressione sulle cause e sulle fasi della crisi aziendale, sono esposti i più noti modelli di previsione delle crisi aziendali basati sugli indici di bilancio. Tali modelli vengono suddivisi in tre categorie: i modelli di analisi monovariata (Beaver, Ruozi e Barontini), i modelli di analisi multivariata (Altman, Tamari e Alberici) e i modelli alternativi. In conclusione viene esposta la ricerca empirica affrontata su un campione di società di capitali italiane appartenenti al settore dell’edilizia. Tale campione è composto al 50% da imprese attive tutt’oggi e dal restante 50% da aziende che, tra il 2013 e il 2014, hanno intrapreso una procedura di concordato preventivo o fallimento. Attraverso questa ricerca si è voluto, in primis, verificare la trasparenza dei documenti contabili in un’ottica di analisi di bilancio. Sono stati analizzati tutti gli schemi di bilancio delle società appartenenti al campione scelto e sono state riscontrate numerose differenze tra le due categorie di società che vi appartengono. In seguito si è verificata l’attendibilità del modello Z” Score di Altman su un campione ridotto di società. Questa scelta ha permesso di adottare uno dei modelli più conosciuti nella letteratura di riferimento, che allo stesso tempo non richiede notevoli competenze statistiche, garantendone l’applicabilità da parte di molti. Tuttavia è necessario sottolineare che esso deve essere considerato come un modello di warning, piuttosto che un modello di previsione (Teodori , 1989).
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Colombi, Stefania <1985&gt. « LA COMUNICAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA IN TEMPO DI CRISI ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1690.

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Résumé :
Nell’attuale situazione di crisi diviene sempre più importante per le aziende il ruolo della comunicazione economico-finanziaria. Quest’ultima dovrebbe essere utilizzata come elemento determinante per chiarire il cambiamento in atto e far riacquisire la credibilità delle imprese stesse. La tesi è suddivisa in una prima parte teorica e in una seconda parte di analisi empirica. Nella prima parte viene analizzato il ruolo e le caratteristiche dell’informativa economico-finanziaria, le maggiori teorie riguardanti la comunicazione e il legame di quest’ultime con l’attuale crisi economica. La seconda parte concerne invece l’analisi empirica del settore bancario e in particolare modo la comunicazione di quest’ultimo con il mercato dei capitali.
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Franceschi, Nicolo' <1987&gt. « Restructuring e Turnaround nei casi di crisi d'impresa ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2201.

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Résumé :
Esame e analisi del fenomeno delle crisi d'impresa con particolare focalizzazione operativa sui processi di ristrutturazione e rilancio aziendale. Case-study conclusivo sul quale il laureando ha lavorato durante il tirocinio.
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Doratiotto, Sara <1996&gt. « I pilastri del Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza. La gestione preventiva della crisi ed il sistema degli indicatori di allerta ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18023.

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Résumé :
Il 12 gennaio 2019 viene pubblicato il nuovo Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza, composto da 391 articoli, a sostituzione, dopo ben settantasette anni, della vecchia legge fallimentare. Tramite la nuova riforma il legislatore si è adoperato per ammodernare l’intero sistema ponendosi come obiettivo, in base anche alle direttive recepite, la preventiva emersione della crisi. L’attenzione è quindi posta nel garantire, finché possibile, la prosecuzione dell’attività imprenditoriale, premesso che l’insolvenza conclamata di un debitore non costituisce una perdita solo per il ceto creditorio ma anche un ostacolo allo sviluppo economico dei mercati e che il decadimento reputazionale che investe di norma il debitore può comunque accelerare l’aggravamento della crisi e addirittura determinarne negativamente l’esito. Sono due le novità principali introdotte dal nuovo codice oggetto di presentazione del primo Capitolo e che fungono da pilastri all’intero diritto concorsuale: la prima riguarda gli obblighi introdotti nel codice civile posti a carico degli organi d’impresa, la seconda riguarda l’introduzione delle procedure di allerta e di composizione assistita della crisi. Segue poi il Secondo Capitolo che espone alcuni aspetti fondamentali riguardanti la crisi aziendale. In particolare, si evidenzierà l’evoluzione in ambito economico del concetto ‘crisi d’impresa’ e di come la filosofia del legislatore attuale si sia modernizzata rispetto alla teoria aziendalistica odierna che esprime la crisi come un processo graduale di deterioramento dell’economicità suddividibile in quattro fasi, ognuna delle quali è caratterizzata da precisi segnali premonitori. Verranno poi illustrate le principali cause della crisi, la cui individuazione costituisce il primo passo per l’emersione preventiva della crisi nonché la fase fondamentale per l’individuazione delle azioni correttive. Dopo di ché si presenterà il nuovo sistema degli indici di allerta presentato ed elaborato dal Consiglio Nazionale dei Commercialisti ed Esperti Contabili tenendo conto dei vincoli posti dal legislatore. Infine nell’ultimo capitolo verificheremo la capacità predittiva degli indici di allerta attraverso un’analisi empirica in AIDA che confronta i valori dei rispettivi indici di due campioni differenti di società di capitali. Il primo prende in considerazione il bilancio degli ultimi cinque anni delle società che sono state dichiarate fallite negli ultimi quattro anni, mentre il secondo considera i bilanci degli ultimi cinque anni di società ad esse comparabili ma che al 31/12/2018 sono considerate attive.
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Gaglione, Angelo <1992&gt. « Le nuove procedure di allerta e gli indicatori di crisi ai sensi dell’art. 13 del nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20633.

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Résumé :
Il seguente elaborato ha l’obiettivo di analizzare la nuova disciplina delle procedure di allerta e di composizione assistita, introdotta dal D.lgs. n 19 del 12 gennaio 2014, ovvero il Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza. Attraverso la nuova riforma delle procedure concorsuali, si vuole consentire l’ottenimento di una diagnosi precoce dello stato di difficoltà delle imprese, al fine di salvaguardare quella che è la capacità imprenditoriale dei soggetti prossimi al fallimento d’impresa. Il Codice della crisi e dell’impresa ha introdotto diversi strumenti affinché si possa giungere ad una pronta emersione dello stato di crisi, come il fatto che l’imprenditore deve dotarsi di un assetto organizzativo adeguato ai fini della tempestiva rilevazione dello stato di crisi, oppure dotarsi di modelli di previsione delle insolvenze aziendali al fine di analizzare quelli che sono gli indicatori di crisi di cui all’art. 13 del CCI. In conclusione, con l’emanazione del nuovo Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza, il legislatore ha introdotto una visione dinamica e prospettica di quella che è la situazione economico e finanziaria dell’impresa, allontanandosi così da quella visione alquanto statica propria della Legge Fallimentare.
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Bettio, Stefano <1992&gt. « Analisi e valutazione della crisi d'impresa, ridefinizione dell'assetto strategico ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13567.

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Résumé :
1.-LA CRISI D’IMPRESA 2.-ANALISI STRATEGIA DI RISANAMENTO 3.-INTERVENTI PER IL RISANAMENTO AZIENDALE E RILANCIO DELL’IMPRESA 4.-IL PROCESSO DI TURNAROUND 5.-IL RAPPORTO CON GLI INTERMEDIARI FINANZIARI 6.-REPERIMENTO DEL CAPITALE DI RISCHIO, AL PASSO CON L’INNOVAZIONE
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Boccato, Giada <1991&gt. « Finanza aziendale comportamentale e decisioni dei manager. Declino e crisi di Nokia Corp ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8189.

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Résumé :
La tesi discute l'importanza della finanza comportamentale e delle sue applicazioni alla finanza aziendale. Saranno descritte le implicazioni della finanza aziendale comportamentale nelle decisioni prese dai manager e saranno presentati casi di insuccesso aziendale in cui gli aspetti comportamentali sono stati individuati e ne è stata valutata la rilevanza.
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Maragno, Angela <1993&gt. « Imprese che sopravvivono alla crisi. Concetti teorici e risultati empirici ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11716.

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Résumé :
In quest'elaborato, si esamineranno i principali elementi che hanno permesso alle imprese italiane di sopravvivere alla recente crisi economica e finanziaria. In particolare, si descriveranno i principali effetti che la crisi ha comportato, i cambiamenti nel contesto economico e nel modo di fare impresa. Successivamente, si presenteranno e analizzeranno gli elementi che, secondo la letteratura economica, potrebbero aver garantito alle aziende la sopravvivenza a questo shock economico e finanziario. Infine, si condurrà un'analisi empirica, attraverso la Survival Analysis secondo Cox, sulle imprese del Nord-Est Italia per determinare quali elementi abbiano consentito realmente alle imprese di resistere, confrontando i risultati con quanto riportato dalla letteratura e verificando se sia possibile individuare un metodo empirico per prevedere l'andamento futuro di un'azienda.
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Dalle, Sasse Sara <1995&gt. « Il Going Concern e il nuovo codice della crisi d'impresa ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18610.

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Résumé :
L’evoluzione continua del contesto aziendale espone le imprese a condizioni di rischio costante poiché influenzate non solamente dalle decisioni del proprio management ma anche dall’ambiente esterno che le circonda. Il cambiamento comporta per le aziende indubbi sforzi nell’attività di pianificazione e programmazione delle proprie attività poiché caratterizzato da elementi quali imprevedibilità e incontrollabilità. In un sistema così mutevole e dinamico risulta infatti indispensabile per la sopravvivenza delle imprese la lettura tempestiva degli eventi e la qualità delle scelte aziendali. Ma non tutte ci riescono e in questi casi possono sorgere situazione di difficoltà (contrattura) che a lungo andare possono sfociare in un dissesto aziendale o addirittura nella liquidazione aziendale. Risulta dunque vitale per le imprese una profonda conoscenza del proprio stato di salute tramite un costante monitoraggio degli equilibri aziendali così da poter intervenire con azioni correttive in tempo utile. La riforma al Codice della Crisi d’impresa contenuta nel Decreto Legislativo n. 14 del 14 febbraio 2019 introduce le cosiddette procedure di allerta con il fine di preservare le realtà aziendali e garantendo la continuità aziendale. Tramite un’appropriata analisi di bilancio per indici è infatti possibile individuare i sintomi della crisi consentendo interventi anticipati. Qualora la crisi sia ad uno stadio avanzato è possibile in ogni caso ricorrere alle procedure concorsuali. Per queste operazioni di vigilanza viene riconosciuta l’importanza della partecipazione attiva dell’organo di controllo, del revisore legale o della società di revisione, i quali hanno un duplice obbligo, ossia di monitorare l’equilibrio economico-finanziario ma anche di segnalare l’esistenza di segnali di crisi. Questa riforma inoltre, rivede l’approccio di revisione, non più svolto solamente a consuntivo ma anche, e necessariamente, in via previsionale perché orientato alla solidità del principio del going concern e poiché “prevenire è meglio che curare”.
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Titolo, Sara <1997&gt. « L'efficacia degli indicatori di allerta nella prevenzione della crisi d'impresa ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19862.

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Résumé :
Il d.lgs. n. 14/2019, altresì noto come “Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza”, ha riformato, dopo quasi ottant’anni, la disciplina fallimentare dettata dal R.D. n. 267/1942, tutt’ora vigente. La principale novità introdotta dal Codice, destinato ad entrare in vigore il 1° settembre 2021, è rappresentata dalle “procedure di allerta e di composizione assistita della crisi”, il cui scopo è quello di favorire la continuità dell’impresa mediante l'emersione anticipata degli squilibri, evitando così la dispersione del valore aziendale. In tale ottica il Legislatore, nell’articolo 13 del Codice, ha definito gli indicatori della crisi, ossia i segnali che dovrebbero far assumere agli amministratori la consapevolezza di dover intraprendere il prima possibile le azioni necessarie per il ripristino del going concern. Al fine di favorire un quadro completo per l’analisi, il Legislatore ha altresì delegato il CNDCEC all’elaborazione di un set di indici il cui superamento fa ragionevolmente presumere lo stato di crisi dell’azienda. Dopo un primo capitolo volto alla spiegazione degli equilibri aziendali, delle cause della crisi e delle possibili soluzioni, nonché un secondo dove verrà effettuato un excursus storico della normativa fallimentare, verranno approfonditi il sistema di allerta definito dal Codice e gli indici della crisi cercando di valutare, anche tramite l’ausilio di un’analisi empirica, se il set di indicatori così definito sia realmente efficace ai fini di un'emersione anticipata. Le imprese che non dovessero ritenerlo idoneo, infatti, potranno derogarvi, inserendo e motivando in Nota integrativa gli indicatori ritenuti maggiormente efficaci.
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Franco, Filippo <1994&gt. « I sistemi di programmazione e controllo nella crisi di impresa ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20681.

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Résumé :
Nel presente elaborato verrà presa in considerazione l’importanza dei sistemi di programmazione e controllo da utilizzare non solo in caso di crisi di impresa ma anche come propri strumenti di controllo per monitorare l’andamento dell’azienda. La presenza di una pianificazione e l’introduzione di adeguati sistemi di programmazione e controllo, consentono di monitorare in maniera costante l’andamento e lo stato di “salute” dell’azienda, al fine di poter acquisire in maniera tempestiva tutte le informazioni necessarie al processo decisionale manageriale. La presenza di tali strumenti risulta fondamentale per poter disporre di una grande quantità di dati, utili ai manager per svolgere la loro attività decisionale in tempi brevi e soprattutto in maniera compatibile con il manifestarsi degli eventi che possono, come sappiamo, incidere in maniera importante sulla stabilità della azienda stessa. Con l’attività di pianificazione, fissando obiettivi, e con quella di controllo, verificando che gli stessi obiettivi siano stati raggiunti, un’azienda può effettivamente capire l’andamento della sua attività gestionale e comprendere se e in che modo migliorarla, non solo in itinere attraverso la giustapposizione tra quanto raggiunto e quanto programmato ma anche ex post, acquisendo informazioni necessarie per apprendere, identificare e sviluppare delle scelte alternative. All’interno di questo elaborato si partirà dalla definizione del concetto di programmazione e controllo, per poi passare a quello di crisi di impresa e a come tali strumenti rappresentino un punto focale per scongiurare una crisi. Avendo svolto il tirocinio professionale all’interno di uno studio specializzato in restructuring, verrà analizzato il caso pratico di una azienda in crisi e verrà mostrato come attraverso delle assumptions sia economiche che patrimoniali sia stato possibile rielaborare un nuovo piano industriale, con proiezioni economiche e finanziarie. Nel dettaglio, all’interno del primo capitolo verrà effettuata una analisi teorica e funzionale sul concetto di programmazione e controllo come tecnica amministrativa necessaria per capire se ciò che viene messo in atto in azienda rispetti i canoni di efficienza di uso delle risorse, ed efficacia nel raggiungimento degli obiettivi prefissati; inoltre verrà effettuata una analisi sul concetto di economicità, condizione necessaria da cui deriva la capacità di una azienda di persistere nel tempo. Nel secondo capitolo, verrà analizzato il concetto di crisi di impresa analizzando sia i fattori di causa interni che esterni, dalla crisi finanziaria dei mercati all’inadeguatezza della corporate governance. Verrà preso in esame il nuovo codice della crisi di impresa, che mira a garantire il proseguimento dell’attività aziendale attraverso l’utilizzo di sistemi di programmazione e controllo mirati. Nel terzo capitolo, verranno analizzati nello specifico i vari strumenti di programmazione e controllo messi a disposizione dal nuovo codice. Da tale analisi è chiara la scelta da parte del legislatore di adottare un approccio maggiormente rivolto alla risoluzione della crisi di impresa piuttosto che alla sua disgregazione. Attraverso le varie novità introdotte nell’accordo di ristrutturazione dei debiti e nel concordato preventivo, questi strumenti possono essere messi in atto in maniera più agevole dalle imprese che si trovano in difficoltà.
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Brun, Michele <1994&gt. « Analisi dei cambiamenti dei framework contabili internazionali e nazionali in risposta alle crisi finanziarie globali - dalla crisi finanziaria dei mutui sub-prime al Covid-19 ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17202.

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Résumé :
Il presente elaborato ha la finalità di riassumere i temi che verranno trattati nonché gli obiettivi perseguiti all’interno della mia tesi di laurea magistrale dal titolo “Analisi dei cambiamenti dei framework contabili internazionali e nazionali in risposta alle crisi finanziarie globali – dalla crisi finanziaria dei mutui sub-prime al Covid-19”. L’elaborato esporrà le reazioni e gli interventi nei framework contabili poste in essere dalle istituzioni nonché dai vari organismi di contabilità nazionali e internazionali in risposta alle crisi finanziarie del XXI secolo e, in particolare, alla crisi finanziaria dei mutui sub-prime del 2007-2009 e all’attuale crisi economica provocata dall'emergenza sanitaria del COVID-19. Per ciascuna delle succitate crisi finanziarie si esporranno inizialmente le cause generanti nonché gli effetti sull’economia globale e sull’economia italiana, anche attraverso delle analisi macroeconomiche. Si esamineranno inoltre le iniziative poste in essere dalle istituzioni per contenerne gli effetti sino ad arrivare all’obiettivo principale dell’elaborato: l’analisi dettagliata dei cambiamenti nei principi contabili nazionali e internazionali posti in essere dagli organismi responsabili delle loro emanazioni, come ad esempio l’Organismo Italiano Contabilità (OIC) e l’International Accounting Standards Board (IASB).
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Carrer, Marta <1990&gt. « Il profilo di rischio nell’asset allocation, prima e durante la crisi ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5330.

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Maculan, Alberto <1993&gt. « Le Reoco come strumento di soluzione della crisi dei mutui immobiliari ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14887.

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Résumé :
L'elaborato si pone l'obiettivo di analizzare dettagliatamente come la crisi del 2007-2008 ha impattato sul mercato immobiliare italiano, considerando tutti i principali indicatori del settore (compravendite, quotazioni, stock,…), incluso l'aspetto bancario (mutui concessi, crediti in sofferenza, tassi di interesse,…). Ciò al fine di offrire una panoramica esaustiva della situazione che ha caratterizzato il mercato immobiliare negli ultimi 10 anni, supportata da una solida base statistica. Viene poi presentato uno dei veicoli oggi utilizzati dagli istituti finanziari per cercare di sanare la situazione legata ai mutui immobiliari sofferenti: la Real Estate Owned Company (in sigla REOCO). Tale strumento viene prima descritto dal punto di vista normativo, analizzando le disposizioni che hanno permesso la sua introduzione, e successivamente da un punto di vista pratico, elencandone le caratteristiche e le potenzialità. Per chiudere il cerchio verranno infine esaminati alcuni casi concreti in cui è stata impiegata una REOCO, e gli effetti che ha prodotto. Seguirà una considerazione conclusiva sulla sua bontà.
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Novello, Claudia <1996&gt. « Il nuovo Codice della crisi e dell'insolvenza : gli indici di allerta ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17716.

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L'elaborato analizza il nuovo Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza ponendo una particolare attenzione agli indici forniti dal Consiglio dei dottori commercialisti ed esperti contabili. Fornisce poi un'altra analisi di bilancio classica perché gli indici forniti sono poco esaustivi e con molte lacune.
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Gardellin, Alessio <1996&gt. « LA SOPRAVVIVENZA DELL’AZIENDA : NUOVE MISURE DI ALLERTA PER EVITARE LA CRISI ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19634.

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Résumé :
Il presente elaborato si pone l’obiettivo di analizzare il Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza d’impresa (d.lgs. 12 gennaio 2019, n.14, pubblicato sul Supplemento ordinario alla “Gazzetta Ufficiale” n. 38 del 14 febbraio 2019 – Serie generale) non ancora in fase di attuazione, descrivendone gli indicatori indispensabili per l’azienda per capire se sta operando in condizioni di salute o se la sua sopravvivenza è a forte rischio. In secondo luogo, verranno descritti i fattori e le variabili, definiti anche driver di sopravvivenza, studiati in letteratura economica, che permettono alle imprese di sopravvivere e perseguire quindi il primo obiettivo di un’impresa: perdurare nel tempo. Infine, si condurrà un’analisi empirica sulle imprese manifatturiere italiane nate negli ultimi dieci anni e si cercherà di verificare, attraverso un modello econometrico, se gli indicatori presenti nel Decreto, utili per determinare se un’impresa è solvibile, impattino realmente sulla sopravvivenza dell’impresa.
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Smaniotto, Giovanna <1992&gt. « DALLA CRISI AL DISSESTO FINANZIARIO DELLE AZIENDE : L'EVOLUZIONE DEI MODELLI PREVISIONALI ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20641.

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Résumé :
Il presente elaborato intende proporre un analisi degli stati di difficoltà aziendali e una ricostruzione delle procedure di creazione e di sviluppo delle differenti metodologie di previsione degli stessi. Nello specifico, nella prima parte del lavoro si eseguirà un approfondimento circa i concetti di crisi e degli altri stati che potrebbero seguire alla stessa in assenza di adeguati interventi riparatori, quali l'insolvenza e il dissesto. Si proseguirà con l'identificazione di alcune delle possibili cause e tipologie di crisi aziendali, richiamando l'importante lavoro di teorici ritenuti determinanti in materia. La seconda parte si aprirà con un'esposizione sintetica delle differenti metodologie di previsione degli stati di difficoltà aziendali utile per la seguente analisi dettagliata di ciascuna. Si inizierà dalla disamina dei modelli tradizionali fino al determinante contributo di Altman per poi soffermarsi anche sui modelli, sia di tipo tradizionale che innovativo, elaborati successivamente.
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Bizzotto, Caterina <1992&gt. « Il ruolo del Business Plan per un'impresa in crisi. Il caso aziendale Trè S.r.l ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9323.

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La crisi economica che ha colpito l’Italia negli ultimi anni ha peggiorato le condizioni competitive di molte imprese. In questo contesto economico di difficoltà, il Business Plan assume un ruolo chiave per monitorare lo stato di salute dell’impresa e contribuire a prevenire una possibile crisi d’azienda. Il presente elaborato ha lo scopo di descrivere funzioni e struttura del Business Plan per imprese in crisi e esplorare la sua utilità a supporto di percorsi di risanamento. Il primo capitolo affronta il concetto di strategia, di pianificazione strategica e, quindi, descrive obiettivi, struttura e limiti del Business Plan. Nel corso del secondo capitolo vengono identificate le possibili cause di crisi aziendale, descritti i diversi modi che l’impresa ha a disposizione per prevenire la crisi e le alternative possibili per il risanamento aziendale. Nel terzo ed ultimo capitolo, viene analizzato un caso aziendale di un’impresa in crisi, la società Trè S.r.l., che nell’ambito di un processo di ristrutturazione della situazione debitoria verso le banche ha sviluppato un proprio Business Plan. Attraverso il caso aziendale si avrà modo di discutere il processo di stesura del Business Plan di risanamento e approfondire il contributo che esso può dare per superare la crisi. In sintesi, attraverso il presente lavoro si vuole mostrare la struttura del Business Plan di risanamento di un’impresa in crisi, analizzandone vantaggi, svantaggi, ruoli e utilità all’interno dell’azienda.
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Petenò, Veronica <1996&gt. « CRISI E RISANAMENTO DELLE IMPRESE : ANALISI DI ALCUNI CASI PRATICI DI TURNAROUND ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17615.

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Il presente elaborato approfondisce il tema della crisi d’impresa e delle strategie che possono essere implementate con lo scopo di risanare la stessa. Ci si è concentrati in primis sulla definizione del termine “crisi” e sullo studio delle varie fasi in cui si sviluppa il fenomeno; sono stati poi approfonditi la classificazione delle tipologie di crisi sulla base delle cause scatenanti le stesse, l’analisi dei metodi di previsione del default e lo studio degli indicatori di bilancio ritenuti utili per la valutazione della situazione aziendale. Proseguendo si analizza il tema del risanamento aziendale: si definisce il termine “turnaround” e si esaminano i fattori chiave determinanti il successo della procedura e il Turnaround Index. Si definisce poi il processo di risanamento, le fasi che caratterizzano lo stesso e gli interventi che devono essere attuati per raggiungere l’equilibrio economico, finanziario e patrimoniale; per concludere si esamina il contenuto del piano che deve essere predisposto per l’attuazione del risanamento. Nella seconda parte della tesi ci si dedica invece allo studio di alcuni casi pratici di turnaround: si analizzano l’attività svolta dall’azienda e le cause che hanno condotto alla crisi, per poi procedere con la descrizione degli interventi implementati al fine di risanare l’impresa; in concomitanza con la parte qualitativa si realizza una breve analisi di bilancio, esaminando gli indicatori utili alla valutazione dello stato di salute dell’azienda.
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Spolverato, Gianmarco <1995&gt. « Crisi d'impresa e risanamento. Analisi empirica del settore alberghiero di Abano Terme ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18786.

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Résumé :
Con il presente elaborato si è voluto approfondire un tema molto attuale nell’economia, ovvero la crisi d’impresa. Dal 2007 ad oggi questo tema purtroppo è trattato quotidianamente sia da fonti scientifiche-economiche che giornalistiche. Quando si parla di crisi di impresa si intende generalmente il momento in cui l’impresa stessa non riesce più a far fronte ai propri impegni, aggravando così la situazione finanziaria, patrimoniale ed economica. Per poter affrontare in maniera esaustiva l’argomento, oltre che riuscire a dare una corretta definizione della crisi di impresa, bisogna saper indicare quali sono le cause. Importante risulta anche utilizzare i metodi di allerta che segnalano l’entrata in crisi dell’impresa. Ogni realtà, per uscire da un periodo di crisi, deve mettere in atto un processo di risanamento, che richiede uno studio approfondito per definire la strategia da poter applicare, e la successiva consegna di un piano di risanamento ai propri stakeholder, i quali lo dovranno approvare. Il presente elaborato comprende inoltre un’analisi giuridica che ha il compito di mettere in evidenza le diverse tipologie di procedure concorsuali disposte dal Codice della Crisi e dell’Insolvenza. Lo studio di questi aspetti teorici è diretto ad un’analisi del settore alberghiero italiano, la quale metterà in luce il caso specifico di Abano Terme. L’analisi del caso sarà svolta mediante l’utilizzo degli indicatori forniti dal Codice della Crisi d’impresa e tramite l’applicazione del modello Z-score di Altman; con un conseguente rapporto tra le due metodologie si effettuerà un’analisi finanziaria che dimostrerà se i risultati tra i due sono concordi e l’effettivo andamento finanziario del caso analizzato.
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Tagliapietra, Riccardo <1996&gt. « Aree critiche di bilancio ed impairment test nella crisi pandemica Covid-19 ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20218.

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Résumé :
Le imprese hanno dovuto affrontare una vera e propria sfida per la redazione e l’approvazione del bilancio 2020, caratterizzato dalle circostanze emergenziali sorte conseguentemente al diffondersi della pandemia Covid-19. L’avvento della crisi pandemica ha portato effetti devastanti non solo dal punto di vista sociale e sanitario, ma anche dal punto di vista economico mettendo in ginocchio numerose imprese italiane. Il seguente elaborato si concentrerà, inizialmente, sulle aree critiche di bilancio: tali aree sono caratterizzate da maggiore discrezionalità e per tale ragione potrebbero essere soggette a possibili manipolazioni di bilancio (Earnings Management), volte a fornire una rappresentazione non veritiera e corretta di alcune voci di bilancio. Al fine di evitare azioni manipolative e, soprattutto, al fine di sostenere le imprese, verranno analizzati i principali interventi normativi sia a livello nazionale sia internazionale, i quali hanno rappresentato una facoltà significativa per le imprese che hanno risentito maggiormente delle conseguenze della pandemia. Successivamente, verrà fornita una panoramica generale sull’impairment test e sulla svalutazione delle attività aziendali, focalizzandosi soprattutto sull’avviamento. La pandemia da Covid-19 per intensità ed imprevedibilità costituisce per tutte le imprese un fattore esterno di potenziale presunzione di perdita di valore e pertanto richiede un'analisi di impatto della crisi sul valore di tutte le attività immobilizzate. Per tale ragione, si farà riferimento agli effetti della pandemia sull’impairment test e alle linee guida dell’Organismo Italiano di Valutazione. Infine, vi saranno due analisi empiriche con obiettivi differenti. La prima si concentra nell’individuare quali sono stati gli effetti della pandemia a bilancio nelle società quotate italiane non finanziarie. Sarà presentata un'analisi, attraverso un confronto tra i dati relativi al bilancio 2019 e bilancio 2020, dei principali trend delle voci dell’attivo e del passivo, degli indici di redditività ed efficienza, degli eventuali cambiamenti della struttura finanziaria, e, infine, è stata effettuata una breve indagine sull’impairment dell’avviamento. Inoltre, si è voluto identificare, attraverso un’analisi settoriale, quali sono le imprese che, all’interno del Mercato Telematico Azionario, hanno subito maggiormente le circostanze emergenziali sopravvenute con l’avvento della pandemia e quali, invece, hanno resistito o registrato performance migliori. La seconda analisi riprende la tematica relativa alle manipolazioni di bilancio e si pone come obiettivo quello di individuare la correlazione tra gli incentivi dettati dagli Earnings Management e la rilevazione di una svalutazione conseguente all’impairment test. La tematica delle manipolazioni conseguenti alle svalutazioni di attività aziendali è stata ampiamente studiata in letteratura internazionale, nella quale gli studi empirici condotti in merito sono numerosi, ma lo stesso non si può affermare rispetto alla letteratura nazionale, nella quale invece gli studi a riguardo sono ancora numericamente bassi, anche se in costante aumento. Successivamente, sulla base della letteratura analizzata, si cercherà di individuare la possibile propensione alle manipolazioni nel contesto pandemico rispetto a quello pre-pandemico. Ci si concentrerà sia sulle politiche di bilancio volte ad accrescere l’utile d’esercizio sia quelle volte a rilevare svalutazioni (in eccesso o quando non vi è necessità), sfruttando la situazione di crisi, in modo idoneo da ottenere un miglioramento significativo negli esercizi successivi.
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Nascimben, Elena <1984&gt. « La crisi di impresa e il fine-vita aziendale : aspetti economici e giuridici della liquidazione ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3588.

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Dopo aver osservato la disciplina relativa alla liquidazione dal punto di vista procedurale, gestorio e degli effetti prodotti sugli organi sociali, si ritiene doveroso esaminarne i documenti che, per obbligo di legge o per necessità pratica, accompagnano l’espletamento della procedura e ne supportano le decisioni.
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Deroma, Silvia <1988&gt. « L'impairment test delle immobilizzazioni materiali e immateriali : profili applicativi in contesti di crisi ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2695.

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Résumé :
Il bilancio ordinario ha come scopo principale quello di rappresentare la situazione attuale e – per quanto possibile – prospettica di un’azienda. Tale rappresentazione risulta fondamentale in relazione alle esigenze conoscitive che ruotano intorno alle vicende aziendali; tuttavia al giorno d’oggi il dinamismo e la complessità dell’ambiente in cui si collocano la maggior parte delle imprese rende questo compito informativo assai oneroso e difficile. Infatti i destinatari del bilancio sono numerosi e spesso con esigenze, aspettative e scopi diversi. La sempre maggiore complessità aziendale e il continuo cambiamento, sia nei processi interni che nelle relazioni con l’ambiente esterno, comportano la necessità di rivedere ed aggiornare periodicamente i principi e le regole previste per la redazione del bilancio. Il contenuto e le finalità del bilancio vanno ripetutamente verificati e aggiornati nelle ipotesi di fondo. Tali problematiche hanno portato all’esigenza di introdurre dei principi contabili di generale accettazione, che consistono in procedure tecniche idonee a standardizzare le soluzioni da seguire nella predisposizione dei bilanci a livello sovranazionale. L’avvento dei principi contabili internazionali risponde, dunque, all’esigenza di armonizzare i processi di valutazione e di rappresentazione degli eventi di gestione; ciò consente di riconoscere e controllare le modalità con cui i bilanci vengono redatti e permette un più facile raffronto fra i valori in essi contenuti.
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Tonin, Tommaso <1987&gt. « La crisi d'impresa e l'attività di Turnaround financing : un'analisi empirica delle aziende italiane ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4172.

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La tesi tratta il tema delle ristrutturazioni aziendale attraverso l’utilizzo di fondi di private equity in Italia. L’attuale situazione macroeconomica mondiale risente ancora fortemente della crisi scoppiata nel 2008, e le difficoltà a superare la recessione che è in atto si ripercuotono di conseguenza sulle imprese che lavorano sul nostro territorio. La crisi d’impresa non è una situazione irreversibile, ma senza la tempestività e gli opportuni interventi volti a correggere la situazione di dissesto, può diventarlo. Nel primo capitolo si affronta il tema della crisi mondiale e delle sue ripercussioni sull’economia reale, andando ad evidenziare come sia cambiato il rapporto tra imprese e banche. Infatti quest’ultime attualmente tengono un atteggiamento molto più attento rispetto al passato nei confronti delle imprese per quanto riguarda la concessione di prestiti e l’aiuto in casi di crisi; ciò è dovuto sostanzialmente alla troppa superficialità con cui avevano concesso mutui in passato e all’attuale situazione economica che invita ad effettuare un’analisi più attenta degli investimenti. La parte centrale dell’elaborato indaga le cause della crisi d’azienda e quali possono essere i meccanismi per poter controllare l’andamento gestionale d’impresa; questi sono stati individuati in: l’analisi di bilancio e i relativi indici economico-finanziari, il controllo di gestione e l’analisi dei costi, e i modelli di scoring per la previsione di un possibile stato di insolvenza dell’impresa. Il dissesto in molti casi può condurre al fallimento, del quale si presenta una trattazione con particolare riguardo agli istituti di concordato fallimentare, preventivo e agli accordi di ristrutturazione del debito. Tuttavia le vie di risanamento sono molteplici e nel III capitolo si presenta il Turnaround Financing e si descrive quali sono le sue caratteristiche dal processo di investimento ai vantaggi che questo tipo di ristrutturazione porta alle aziende. Nell’ultima parte del lavoro si effettua un’analisi empirica delle imprese italiane che nell’ultimo quinquennio hanno fatto ricorso a questa particolare tipologia di ristrutturazione andando, andando a studiare, attraverso opportuni indici, la situazione economico-finanziaria dell’impresa prima e dopo il momento in cui si è effettuato il Turnaround Financing.
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Levada, Silvia <1992&gt. « Successo e sopravvivenza delle imprese durante la crisi – Aspetti teorici ed evidenze empiriche ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10502.

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Résumé :
Attraverso questo elaborato si cercherà di dare un contributo ai filoni di ricerca che studiano le variabili che influenzano le probabilità di successo e di sopravvivenza delle imprese. Per quale ragione alcune aziende periscono mentre altre riescono a non arrendersi e ad avere successo? Dopo aver presentato i principali avvenimenti che hanno determinato la crisi economica e le relative conseguenze sul ciclo vitale delle imprese, si cercherà di rispondere a questo interrogativo presentando, il più esaurientemente possibile, le variabili più significative studiate in letteratura rivelatesi determinanti per la sopravvivenza delle imprese. Solo negli ultimi decenni hanno cominciato ad accumularsi degli studi su quei fattori, di seguito definiti driver della sopravvivenza, che permettono alle imprese di sopravvivere e perdurare nel tempo. Molti di questi studi si sono concentrati sui concetti di robustezza, resilienza ed anti-fragilità, i quali indubbiamente rappresentano elementi chiave per la sopravvivenza; tuttavia, anche se meno dibattuti in letteratura, esistono altri aspetti che impattano sulla sopravvivenza e che, pertanto, si ritiene opportuno esaminare. In particolare, si cercherà di capire se gli indicatori utilizzati per analizzare la capacità di un’impresa di essere sana e solvibile siano adeguati per prevedere la capacità di sopravvivere di un’impresa italiana, nata nel 2006 e passata attraverso la crisi. L’elaborato è organizzato in quattro capitoli: i primi tre avranno un taglio principalmente teorico, mentre il terzo avrà un taglio del tutto empirico.
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Simonetto, Alice <1991&gt. « La valutazione delle aziende in crisi : criticità di applicazione. Analisi di un caso ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14848.

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Résumé :
Le imprese si caratterizzano per il succedersi di determinate fasi: nascita, sviluppo, maturità; altrettanto tipiche, soprattutto negli ultimi anni, sono le fasi del declino e della crisi. Ovvero di situazioni in cui lo squilibrio economico-finanziario porta l’impresa al dissesto laddove non si intervenga con tempestività a livello strategico, gestionale e finanziario. Le valutazioni in contesti di crisi aziendale vengono considerate – sia in dottrina che nella prassi professionale – fra le più complesse per la situazione di “incertezza operativa” che l’impresa sta affrontando. Incertezza che impone di considerare e ponderare, nel processo di stima, la probabilità che l’impresa non sopravviva nell’immediato futuro. Si tratta, come si vedrà meglio nel seguito, di un aspetto del processo di stima che determina diverse criticità. Si consideri, a titolo di esempio, che i criteri di valutazione usualmente utilizzati sono “costruiti” per stimare il valore di aziende sane e possono non risultare efficaci in contesti di declino o di crisi aziendale. L’elaborato, affrontando fattori critici, limiti e problematiche, propone un’analisi empirica per valutare un’azienda in difficoltà, applicando alcune correzioni ai metodi tradizionali al fine di elaborare una stima del valore d’azienda corretto e coerente con il periodo che sta affrontando.
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Perzia, Dafne Maria Francesca <1996&gt. « Il controllo di gestione : il ruolo che assume nella prevenzione della crisi d'impresa ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18719.

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Résumé :
Il mio elaborato finale ha per argomento principale la funzione aziendale del controllo di gestione. Il controllo di gestione è la parte finale del processo manageriale: i manager, dopo aver stabilito gli obiettivi e le strategie tramite cui raggiungere gli obiettivi, attuano il controllo di gestione, ovvero controllano se i comportamenti messi in atto dai propri dipendenti sono efficaci nel raggiungere gli obiettivi prefissati. Tutti gli strumenti che migliorano l’efficacia manageriale e che direzionano i comportamenti dei dipendenti verso il raggiungimento degli obiettivi desiderati vanno a comporre il sistema di controllo di gestione (MCS). Se i comportamenti desiderabili non sono messi in atto o gli obiettivi raggiunti non sono soddisfacenti e il controllo di gestione non interviene tempestivamente si potrebbe incorrere in una crisi aziendale. Pertanto, dopo aver parlato nella prima parte dell’elaborato del perché un’impresa necessita di un sistema di controllo di gestione e degli strumenti principali di cui si serve, nella seconda parte mi soffermerò ad analizzare il concetto di crisi aziendale e di come tale crisi potrebbe essere risolta o, addirittura, essere evitata grazie ad un sistema di controllo di gestione ben congegnato.
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Dal, Compare Enrico <1992&gt. « Il nuovo Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza : un'analisi empirica del settore dell'abbigliamento ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19612.

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Résumé :
La tesi vuole analizzare l'impresa e la sua struttura ottimale di indebitamento finanziario. Vengono presentati gli indicatori del nuovo Codice della Crisi d'Impresa e raffrontati ad un campione di imprese fallite ante-riforma del nuovo Codice della crisi e dell’insolvenza del settore tessile dell'abbigliamento della provincia di Treviso. Attraverso l'analisi degli indicatori elaborati dal CNDCEC si vuole cercare di capire se, con l’obbligatorietà di segnalazione a seguito del superamento delle soglie previste dal nuovo Codice, il dissesto poteva essere segnalato e gli organi di vigilanza delle singole imprese si sarebbero attivati, salvando l'impresa dal dissesto e dal successivo fallimento.
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Ferraretto, Vera <1989&gt. « Il ruolo della pianificazione fiscale nelle PMI del Nord-Est italiano : effetti della crisi ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3548.

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Résumé :
Alla luce della crisi economica, che sta colpendo il nostro paese, le PMI del Nord-Est stanno attraversando un periodo di criticità dal punto di vista della liquidità anche a fronte di ingenti obblighi tributari. Gli obiettivi sono: osservare quali sono le uscite fiscali che tali aziende devono sostenere durante l'esercizio e definire una pianificazione fiscale interna. A sostegno di ciò, ho deciso di esaminare un campione di società di capitali del Nord-Est che rispettino i limiti della definizione delle PMI per verificare l'incidenza della loro pressione fiscale micro.
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Gatto, Davide <1996&gt. « La previsione della crisi d’impresa : gli indici di allerta e il modello Z-Score ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19336.

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Résumé :
Il tema della crisi d’impresa è da sempre oggetto di dibattito nella letteratura manageriale italiana e internazionale. A partire dal 1929, dopo il crollo della borsa di Wall Street, l’interesse degli studiosi si è acuito in particolar modo verso i modelli predittivi delle insolvenze, quali strumenti utili alla valutazione dello stato di salute di un’impresa. In effetti, prevedere tempestivamente la presenza di disfunzioni patrimoniali o finanziarie è essenziale per la salvaguardia dell’intero complesso aziendale. Come si comprende, la tempestività nel cogliere i primi segnali nonché la prontezza nel predisporre misure risanatorie efficaci garantiscono la permanenza dell’impresa all’interno del tessuto socio-economico. Il primo obiettivo della trattazione è di fornire una visione esauriente del fenomeno “crisi d’impresa” attraverso la descrizione delle sue fasi evolutive, delle cause, delle fattispecie e delle diverse procedure di gestione disponibili siano esse stragiudiziali o giudiziali. Il secondo obiettivo s’incentra sull’esposizione dei principali strumenti predittivi come l’analisi di bilancio, gli indici di allerta elaborati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e, infine, il modello Z-Score di Altman. Il terzo obiettivo è la realizzazione di un’analisi empirica su un campione casuale finalizzata a valutare quale strumento, tra gli indici di allerta e lo Z-Score di Altman, risulta più efficace per prevenire una crisi.
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Marinello, Alberto <1989&gt. « La crisi del mercato italiano dell'auto. La situazione economico-patrimoniale e finanziaria del Gruppo Fiat ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3608.

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Résumé :
L’attenzione di questo lavoro si rivolge al mercato italiano dell’auto, che sta vivendo in questi ultimi anni momenti difficili. Si è analizzato, pertanto, l’andamento del settore prestando attenzione anche al carico fiscale che lo Stato impone sull’automotive. Si mette in luce come il mercato sia ormai in una fase matura, che vede lo squilibrio tra domanda e offerta pendere dalla parte dell’offerta: elevato tasso di motorizzazione e basso incremento demografico frenano la crescita a discapito di una sovraccapacità produttiva. Si può parlare in questo caso di crisi strutturale del mercato dell’auto. Il mercato del nuovo e il giro d’affari sull’usato sono inoltre penalizzati da un eccessivo carico fiscale, che ha disincentivato il ricambio dell’auto se non addirittura il suo l’utilizzo. Questo lavoro si compone delle seguenti due parti: una prima che vuole mostrare come la crisi abbia colpito anche il mercato italiano dell’auto, mettendo in difficoltà tutta la filiera del settore; e una seconda che vuole analizzare, oltre all’andamento della gestione, la situazione economico-patrimoniale e finanziaria del Gruppo Fiat, in quanto comprendente le principali case automobilistiche italiane. Con riferimento alla seconda parte si è proceduto ad un’analisi per indicatori e per indici al fine di ottenere utili indicazioni sulla performance del Gruppo.
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Basso, Marco <1994&gt. « La crisi d'impresa : i fattori che influenzano l'esito delle procedure, un'analisi empirica sul territorio veneto ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13945.

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Résumé :
L'elaborato si propone di analizzare il processo di crisi d'impresa, in particolare le sue fasi, le cause e le diverse tipologie di crisi, evidenziando inoltre, come è possibile prevenire il declino attraverso l'analisi di bilancio. Successivamente, si esamineranno gli strumenti giuridici a disposizione dei manager per superare tali difficoltà, permettendo così, di invertire il ciclo di vita dell'impresa, soffermandosi soprattutto sulla procedura stragiudiziale degli accordi di ristrutturazione del debito e su quella giudiziale del concordato preventivo. Infine, si esporranno i risultati dell’analisi empirica che è stata condotta sulle aziende venete che hanno presentato richiesta di concordato o di accordi di ristrutturazione del debito, nel periodo intercorso tra dicembre 2011 e giungo 2016. Lo scopo dell’analisi è quello di indagare la relazione che lega le cause della crisi, ed altri indicatori economico-finanziari aziendali, con la buona riuscita del processo di risanamento. Nello specifico, l’analisi empirica partirà dalla descrizione della metodologia, proseguendo con l’analisi descrittiva del campione per terminare con la presentazione dei risultati ottenuti con l’analisi statistica sui fattori che favoriscono il processo di risanamento.
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Pessotto, Marta <1994&gt. « IL CREDITO ALLE IMPRESE DOPO LA CRISI : VALUTAZIONE EMPIRICA DI UTILIZZO DEI FINANZIAMENTI IN POOL ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14306.

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Résumé :
Il primo luogo l’elaborato intende sviluppare una trattazione generale dei temi della liquidità e della solvibilità in banca, e un’analisi del ruolo della liquidità nella recente crisi finanziaria. Viene poi presentata la risposta alla crisi finanziaria da parte del comitato di Basilea con la pubblicazione di Basilea III e il cambiamento nell’erogazione bancaria di prestiti alle imprese. In seguito viene analizzata la nascita di un nuovo strumento di finanziamento: il Finanziamento in Pool. La ragione che muove questa analisi è data principalmente dall’importanza assunta da queste tipologie di finanziamento all’interno dei mercati finanziari, nonché delle relative funzionalità ad essi sottesi, come l’entità della somma erogata e il partizionamento del rischio fra i co-finanziatori. Nell’ultimo capitolo empirico si intende proporre un analisi di mercato relativa all’utilizzo del finanziamento in pool in una delle maggiori banche d’investimento italiane, mostrando come questo strumento sia redditizio e preferibile alle normali operazioni bilaterali.
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Giacomin, Ylenia <1997&gt. « La valutazione delle aziende in crisi : come il dissesto finanziario impatta sul costo del capitale ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19495.

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Résumé :
L’elaborato si concentra sulla stima del valore delle aziende che si trovano in uno stato di crisi. In particolare, l’argomento si apre con una parte introduttiva volta alla comprensione delle caratteristiche tipiche delle imprese in dissesto finanziario, degli indicatori utilizzati dal nuovo Codice della crisi e dell’insolvenza e dei motivi per i quali si effettua la valutazione. Si procede con la trattazione dei Principi Italiani di Valutazione focalizzando l’attenzione sul processo e sulle assunzioni stabilite dall’Organismo Italiano di Valutazione. Segue l’illustrazione dei metodi di valutazione proposti dalla dottrina: accanto a quelli tradizionali viene posto il metodo del Valore Attuale Modificato con inclusione dei costi del dissesto di Fernandez. Infine, vi è un focus sulla stima del costo del capitale: si cerca di comprendere quanto premio per il rischio di default carichi la best practice nel WACC utilizzato nella valorizzazione di un campione di aziende in crisi e se esso sia approssimabile a quello ricavabile dai costi del dissesto unitari del modello di Fernandez.
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Masiero, Romina <1990&gt. « La crisi d’impresa e la ristrutturazione finanziaria. Investimenti di private equity e performance industriale in Italia ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5008.

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Résumé :
Il presente elaborato intende analizzare le difficili situazioni di crisi o dissesto finanziario che continuano ad affliggere le imprese italiane dal crollo dei mercati finanziari nell’estate del 2007. In particolare si è deciso di porre un accento alla relazione tra imprese in difficoltà finanziaria e l’accesso ai finanziamenti necessari per rilanciare l’attività imprenditoriale. Si tratta, dunque, di un tema particolarmente attuale che richiede un’analisi estesa, non solo delle disfunzionalità aziendali che possono sfociare in dissesto e successivamente in crisi, ma anche delle asimmetrie che ostacolano gli interventi di ricorso al credito. La prima parte ha uno scopo introduttivo al problema e pertanto mira a definire la crisi d’impresa nella sua accezione più ampia attraverso la trattazione di aspetti economici e peculiarità aziendali che possano indurre un dissesto finanziario. Non solo si tratta di delineare una definizione il più possibile comprensiva del carattere multiforme del fenomeno “crisi”, ma si cerca oltretutto di ricercare le cause di tale dissesto e lo sviluppo dello stesso affinché si giunga alla comprensione del dissesto come un processo recuperabile alla luce di una costante misurazione dei rischi endogeni ed esogeni della realtà aziendale. Si passa dunque all’indagine più approfondita delle inefficienze, siano esse strutturali o indotte esternamente, per poi giungere ad un’analisi finanziaria che coniuga aspetti contabili e misurazioni finanziarie per comprendere le asimmetrie d’informazione che caratterizzano il rapporto tra le imprese e gli istituti finanziari esterni come le banche. Nella parte finale dell’elaborato si intraprende uno studio empirico che ha come oggetto d’analisi il confronto tra performance industriali dei settori italiani in presenza di investimenti di private equity. L’indagine empirica introduce una sezione dedicata alla letteratura di base che giustifica la domanda di ricerca e la selezione del campione in esame per poi proseguire nella determinazione del modello di riferimento. In quest’ultima parte si intende rispondere empiricamente alla tesi esposta nel resto dello studio: la presenza dei fondi privati di investimento ha degli effetti positivi anche sulla performance industriale? Lo scopo principale del lavoro è, dunque, di indagare il rapporto tra impresa in crisi e istituti finanziari, una relazione di vitale importanza in quanto entrambe le parti non possono sopravvivere senza l’attività dell’altra. Il fine di questo lavoro è di compendiare prima e analizzare poi la crisi finanziaria d’impresa e le interrelazioni con il mercato del finanziario, con lo scopo principale di veicolare il principio fondamentale che le imprese attuali vivono in ecosistemi di business che gli istituti di credito dovrebbero saper leggere in quanto essi stessi vi fanno parte. Inoltre si analizza la crescente presenza degli operatori di private equity come possibile soluzione alle problematiche gestionali e finanziarie esposte.
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