Articles de revues sur le sujet « Costrutti personali »

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Castiglioni, Marco, Laura Contino et Manuel Villegas y Besora. « Tra libertŕ e costrizione. Il dilemma dell'agorafobia ». PSICOBIETTIVO, no 1 (avril 2011) : 139–53. http://dx.doi.org/10.3280/psob2011-001010.

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Résumé :
Scopo della ricerca č sottoporre al vaglio empirico la tesi clinica, comune a diversi approcci psicoterapeutici, circa la connessione tra agorafobia e semantica della libertŕ, ipotizzando che i costrutti personali connessi alla sfera della "libertŕ-costrizione" siano preminenti per i pazienti agorafobici.. La tecnica delle griglie di repertorio (Kelly, 1955) č stata applicata a 30 pazienti agorafobici, cosě da elicitare i loro costrutti personali piů significativi. Come "gruppo di controllo" sono stati utilizzati altrettanti pazienti affetti da altre psicopatologie. I costrutti personali dei due gruppi di pazienti sono stati categorizzati secondo criteri ermeneutici e comparati mediante test statistici. I risultati corroborano l'ipotesi formulata: tra i pazienti agorafobici vi č una significativa prevalenza dei costrutti relativi alla semantica della libertŕ, mentre ciň non si rileva nel gruppo di controllo. Tali risultati e i loro limiti sono discussi sia alla luce delle possibili ricadute cliniche sia di questioni epistemologiche e metodologiche piů ampie inerenti la ricerca.
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Castiglioni, Marco, Elena Faccio, Guido Veronese, Annalisa Poiana Mosolo et Richard C. Bell. « Disturbi alimentari e costruzione del significato ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 3 (novembre 2011) : 5–28. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-003001.

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Résumé :
Secondo l'approccio sistemico-costruzionista la psicopatologia č una "scienza del significato": i disturbi psicopatologici sono legati a specifiche dimensioni semantiche e alla posizione occupata dai singoli individui nel loro contesto familiare. La semantica del potere č considerata la dimensione di significato critica per le persone che presentano disturbi alimentari (anoressia, bulimia, obesitŕ). Scopo della ricerca č sottoporre al vaglio empirico la teoria che connette i disturbi del comportamento alimentare (DCA) alla semantica del potere, formulando l'ipotesi che i significati personali "vincente/perdente" e i loro correlati siano predominanti per questi pazienti.. I costrutti personali di 30 giovani DCA (suddivisi in 10 obesi, 10 anoressiche, 10 bulimiche) sono stati rilevati utilizzando la tecnica delle Griglie di Repertorio (Kelly, 1955) e posti a confronto con quelli di un gruppo di controllo composto da 30 soggetti normo-peso. I costrutti personali sono stati classificati in categorie semantiche e i dati confrontati attraverso opportune analisi statistiche. Dai risultati emerge che i costrutti del gruppo DCA sono correlati alla semantica del potere piů di quelli del gruppo di controllo, confermando le ipotesi formulate, sebbene l'interpretazione dei dati relativi ai sottogruppi appaia meno chiara. Tali risultati sono discussi alla luce sia delle loro implicazioni cliniche sia dei vincoli metodologici della ricerca.
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Ardino, Vittoria, Paola Di Blasio et Luca Milani. « Disturbo post-traumatico e comportamento criminale : rischio di recidiva e costrutti personali ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 1 (mars 2010) : 45–65. http://dx.doi.org/10.3280/mal2010-001004.

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Résumé :
Gli eventi traumatici causano esiti psicopatologici di natura diversa e con diverse configurazioni di sintomi. Il presente studio analizza le cognizioni post-traumatiche nei contesti forensi per verificare le connessioni tra esperienze di traumatizzazione precoce, sintomi del Disturbo Post-Traumatico da Stress e rischio di recidiva di reato in una popolazione carceraria. L'ipotesi principale sostiene che cognizioni disfunzionali (worry, percezione negativa del supporto degli altri) mediano la relazione tra i sintomi DPTS ed il rischio di recidiva. Lo studio, inoltre, esplora il modello della Psicologia dei Costrutti Personali basato sulla teoria di Kelly (1995) per comprendere in che modo un sistema di credenze post-traumatico possa frammentare la visione del mondo e del Sé del campione. I risultati hanno mostrato che la percezione negativa del supporto degli altri media tra sintomi DPTS e rischio di recidiva e che i partecipanti con i sintomi DPTS hanno maggiori difficoltŕ ad integrare eventi traumatici e il reato stesso all'interno del loro sistema di costrutti e credenze.
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Ardino, Vittoria, Paola Di Blasio et Luca Milani. « Disturbo Post-Traumatico e comportamento criminale : rischio di recidiva e costrutti personali ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 2 (juillet 2016) : 107–29. http://dx.doi.org/10.3280/mal2016-s02007.

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Cooley, Alison. « A new date for Agrippa's theatre at Ostia ». Papers of the British School at Rome 67 (novembre 1999) : 173–82. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200004542.

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Résumé :
UNA NUOVA DATA PER IL TEATRO DI AGRIPPA AD OSTIAQuest'articolo riesamina la data di fondazione del teatro di Ostia, e suggerisce che esso possa contribuire a un più generale modello di costruzione dei teatri tipico dell'impero in un periodo particolare del regno di Augusto. Vi è generale consenso sul fatto che il teatro di Ostia sia stato costruito nel periodo augusteo, dietro suggerimento del braccio destro di Augusto, Marco Agrippa, ma è stato talvolta associato con la prima parte del suo regno. La prima parte della discussione sottolinea l'importanza di un frammento epigrafico, che dovrebbe essere aggiunto ai due frammenti pubblicati come CIL XIV 82. Le due lettere del frammento suggeriscono l'ipotesi che la fondazione del teatro appartenga al periodo 18–12 a.C, e forse al 18–17 a.C. Il teatro di Ostia appartiene quindi ad un gruppo di teatri che furono costruiti fra il 25 ed il 15 a.C. e che sono associati con personaggi influenti che avevano legami personali con Augusto.
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Falconi, Sabina. « Life skills and Green Transition : the design of a university course ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no 1 (4 février 2023) : 188–97. http://dx.doi.org/10.36253/form-13843.

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Résumé :
Well-being is a psycho-social construct, built through life skills and is central to sustainability, enabling personal resources to be activated in order to be ethical agents of change as foreseen by the Green Comp (Bianchi, Pisiotis, & Cabrera Giraldez, 2022). A university teaching approach, which is linked to these two frameworks of skills is transformative learning, can make subjects capable of transformative agency within the classroom and in professional contexts (Engeström, 2016). The article proposes the modelling experience of the Training and Guidance models for the Green Transition course, in CDLM 57/85 of the University of Florence based on these assumptions. Life skills e Green Transition: la progettazione di un corso universitario. Il benessere è un costrutto psico-sociale, costruito attraverso le life skills ed è centrale nella sostenibilità, poiché permette di attivare le risorse personali in funzione dell’essere agenti etici di cambiamento come prevede il GreenComp (Bianchi, Pisiotis, & Cabrera Giraldez, 2022). Un approccio didattico universitario, che sia correlato a questi due quadri di competenze, è l’apprendimento trasformativo che può rendere i soggetti capaci di agency trasformativa all’interno dell’aula e nei contesti professionali (Engeström, 2016). L’articolo propone l’esperienza della modellizzazione del corso Modelli di formazione e guidance per la transizione verde, nel CDLM 57/85 dell’Università degli Studi di Firenze in funzione di questi presupposti.
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Ruggiero, Giuseppe. « Un oceano di silenzio. Omaggio a Franco Battiato ». PSICOBIETTIVO, no 1 (mars 2022) : 155–61. http://dx.doi.org/10.3280/psob2022-001012.

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Prendendo spunto dalle immagini di un documentario recentemente trasmesso dalla Rai in memoria di Franco Battiato, l'Autore propone una sua personale rilettura di alcune delle piu celebri opere musicali del cantautore siciliano, che rappresentano una sorta di itinerario simbolico ricco di spunti anche per la formazione e la crescita personale del terapeuta. In particolare, egli prende in esame alcune tematiche centrali della poetica di Battiato: la consapevolezza di se, oltre gli automatismi comportamentali, il rapporto dell'uomo con il sacro, l'attualita di costrutti fondamentali delle filosofie orientali, tra cui il concetto di morte e rinascita.
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Ziolkowski, Adam. « Was Agrippa's Pantheon the temple of Mars in Campo ? » Papers of the British School at Rome 62 (novembre 1994) : 261–77. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010084.

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Résumé :
ERA IL PANTHEON DI AGRIPPA IL TEMPIO DI MARS IN CAMPO?Il Pantheon di Agrippa non era un reale pantheion, essendo questo appellativo unicamente legato a motivi storici. Non si tratta di un santuario dinastico, perchè uno dei suoi dei tutelari, Marte, non fu mai considerate un antenato divino degli Iulii. Un indizio per la sua interpretazione viene dalla sua collocazione topografica. Assieme alla basilica di Nettuno (un memoriale alle vittorie navali di Agrippa, in particolare Actium) esso formava un complesso di due edifici simili che si aprivano su una piazza posta fra di loro. Le divinità di Actium erano Apollo, divinità personale di Augusto, e due esperti militari divini, Marte e Nettuno. Il pantheon di Agrippa avrebbe dovuto quindi essere dedicato a Marte e commemorare le vittorie terrestri del suo fondatore. Ciò è corroborato dai Fasti Fratrum Arvalium del 23 settembre, che citano feste dedicate a: Marti, Neptuno in Campo, Apollini e theatrum Marcelli. I tempii di Marte e Nettuno in Campo, fondati sotto Augusto nella zona delle attività costruttive di Agrippa e dedicati ad Augusto nel giorno del suo compleanno insieme al tempio di Apollo, erano sicuramente memoriali per Actium. Poichè la Basilica di Nettuno viene anche riferita come τὸ Ποσειδώνιον, il che rende inevitabile la sua identificazione con il tempio di Nettuno in Campo, il Pantheon di Agrippa avrebbe dovuto essere il tempio di Marte in Campo. Questi tempii, costruiti su terreni privati ed assenti dal calendario ufficiale, costituivano sacra privata. Ciò facilitò la loro reinterpretazione, nel successivo periodo dei Giulio-Claudii, discendenti di Marco Antonio, rispettivamente di mal definito pantheion (non una aedes publica, poichè le iscrizioni conservate da Adriano non citano alcuna divinità) e di basilica.
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Smorti, Martina, et Ilaria Detti. « Le caratteristiche personali come mediatori dell'atteggiamento verso il futuro negli adolescenti ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 1 (mars 2010) : 77–91. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-001005.

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Résumé :
L'obiettivo di questo lavoro č approfondire se e in che misura alcune caratteristiche individuali, come le strategie di coping, l'ego- resiliency e l'autoefficacia sociale, sono associate ad un diverso orientamento verso il futuro degli adolescenti. Intendiamo anche valutare il ruolo che le differenze di genere possono svolgere nel mediare tali ordini di variabili. Metodologia. La ricerca si č svolta su 243 adolescenti (115 maschi e 128 femmine; etŕ media = 18,6 anni; d.s. 2) divisi in due gruppi: soggetti con atteggiamento positivo verso il futuro (145 soggetti di cui 67 maschi e 78 femmine) e soggetti con atteggiamento negativo verso il futuro (98 soggetti di cui 48 maschi e 50 femmine). Strumenti. Per la rilevazione dei dati abbiamo utilizzato una batteria composta da quattro scale: Scala di atteggiamento verso il futuro (Jessor, 1992); Coping Strartegy Indicator (Amirkhan, 1990), Scala di Ego- Resiliency (Block e Kremen, 1996), Scala di Autoefficacia Sociale (Bandura, 1993). Risultati. L'analisi dei dati (MANOVA) ha evidenziato che i soggetti con atteggiamento positivo verso il futuro, rispetto a quelli con atteggiamento negativo, dispongono di un maggiore senso di autoefficacia (p < .001), e ego- resiliency (p < .001) e usano strategie di coping piů costruttive (p = .01). Non sono emerse invece differenze di genere.
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Ghidoni, Andrea. « “Au tans le roi Artu” : i “linguaggi” eroici della “Suite vulgate” del “Merlin” ». AOQU (Achilles Orlando Quixote Ulysses). Rivista di epica 3, no I (15 juillet 2022) : 57–108. http://dx.doi.org/10.54103/2724-3346/18436.

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Résumé :
Nel romanzo in prosa noto come Suite Vulgate del Merlin (altrimenti intitolato Les premiers faiz le roy Artu dal manoscritto di Bonn), il racconto è concepito come una introduzione alle gesta di re Artù e dei suoi principali cavalieri, rappresentati come giovani protagonisti di enfances avventurose nell’atto di gettare le fondamenta del regno arturiano. Un duplice processo costruttivo sarà pertanto al centro del presente studio: la plasmazione di singoli personaggi, presi in considerazione ai loro esordi; l’edificazione di una heroic age che impone modelli e codici, una “grammatica” della mitologia arturiana.
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Bertoli, Roberta. « Connections between internship and professional identity in educational professions training : a narrative review. » Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 3 (31 décembre 2022) : 192–205. http://dx.doi.org/10.36253/form-13614.

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Résumé :
Today’s society at the Italian and European levels is subject to rapid and continuous change, and those who are part of it must acquire the necessary tools and skills to cope with it and to be active builders of their own personal and professional life projects. The curricular internship is proposed as a device for learning about and experiencing the circularity between theory and practice, which is fundamental to the construction of the professional identity of educators and pedagogues. The literature review presented here aims to highlight the close connection between internship and professional identity in the initial training of the educational professions. Connessioni tra tirocinio e identità professionale nella formazione delle professioni educative: una rassegna narrativa. La società attuale a livello italiano ed europeo è soggetta a veloci e continui cambiamenti e coloro che ne fanno parte devono acquisire gli strumenti e le competenze necessari per farvi fronte e per essere attivi costruttori del proprio progetto di vita personale e professionale. Il tirocinio curriculare viene proposto come dispositivo per conoscere e sperimentare la circolarità tra teoria e pratica, fondamentale per la costruzione dell’identità professionale di educatori e pedagogisti. La rassegna letteraria qui presentata mira a mettere in luce la stretta connessione tra il tirocinio e l’identità professionale nella formazione iniziale delle professioni educative.
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Maeran, Roberta, Angelo Boccato, Davide Bottecchia et Alessandra Cicciarella. « Networking : una possibile strategia per gli interventi di outplacement ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 3 (décembre 2021) : 1–25. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12107.

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Il networking è una strategia che ha come obiettivo la gestione della propria rete di conoscenze per acquisire informazioni in modo informale, in particolare, su possibili proposte lavorative non pubblicizzate mediante inserzioni. Senza una solida rete di contatti le persone in cerca di lavoro incontreranno maggiori ostacoli nel loro percorso. Nello specifico contesto italiano la maggior parte delle opportunità professionali sono nascoste e regolate da un processo di passaparola.Focus della presente ricerca è quello di descrivere come il networking venga percepito e utilizzato dai partecipanti a percorsi di outplacement per valutarne un suo possibile utilizzo come strategia per il reinserimento lavorativo. Il questionario prende in esame le tre dimensioni del networking (intensità, qualità e atteggiamento) oltre alle capacità comunicative, all'autoefficacia, alla personalitàproattiva e alla resilienza.La ricerca, svolta in collaborazione con Intoo, società leader nei servizi di outplacement in Italia, ha coinvolto 146 disoccupati attivi con un'età media di 46.94 anni.Differenze significative si sono riscontrate per due dimensioni del networking: per l'intensità in rapporto al genere e per l'atteggiamento con l'ultimo ruololavorativo ricoperto dai partecipanti.Non sono emerse differenze significative per quanto riguarda età, titolo di studio e periodo trascorso dall'inizio del percorso di outplacement e le dimensioni del networking. Tali dimensioni presentano tutte correlazioni positive e significative con i costrutti di personalità. Vengono discussi implicazioni e limiti dello studio.
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Alesi, Marianna, et Annamaria Pepi. « L'assessment del profilo motivazionale scolastico ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 3 (février 2013) : 341–59. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-003002.

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Résumé :
La motivazione all'apprendimento scolastico rappresenta un processo di rilevanza cruciale studiato dalla psicologia dello sviluppo e dell'educazione. Una questione ampiamente discussa nella letteratura attuale, riguardante aspetti sia teorici sia empirici, si occupa dei nuovi metodi per valutare le componenti motivazionali. In linea con un'ampia definizione del profilo motivazionale scolastico, articolato in variabili quali autostima, autoefficacia, concezioni personali dell'intelligenza, obiettivi di rendimento per decenni sono stati costruiti numerosi strumenti volti all'analisi di tali dimensioni. A tal proposito la letteratura internazionale evidenzia come la ricerca sulla motivazione abbia sviluppato prevalentemente strumenti self-report. In questo articolo discutiamo i vantaggi e i limiti degli strumenti self-report e di approcci di misurazione di diversa natura quali approcci fenomenologici, neuropsicologici/fisiologici, comportamentali. Va, tuttavia, enfatizzato, che un singolo approccio non puo esprimere la natura multidimensionale della motivazione scolastica di uno studente. Sono, invece, necessari approcci alternativi multimetodo, che integrino i metodi precedentemente menzionati, per ottimizzare l'analisi del profilo motivazionale e incrementare le conoscenze attuali. In sintesi, questi nuovi metodi sollevano questioni critiche relative agli aspetti epistemologici del framework teorico di riferimento.
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Aschieri, Alberto. « L'acustica plastica delle forme nella luce di Firminy ». TERRITORIO, no 59 (novembre 2011) : 139–46. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-059018.

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Le opere di Le Corbusier a Firminy possono mostrare ‘un Le Corbusier piů vicino' nella ‘réponse au site'. Il principio attivo, la proiezione di vita negli organismi edificati, la fisiologia delle sensazioni e la biologia del costruito si manifestano come procedura attenta a ‘integrarsi' e a costruire matrici architettoniche correlative che ‘ascoltano' gli orientamenti del luogo geografi co e aderiscono alla modellazione stessa del suolo. Secondo Le Corbusier alcuni edifici comunicano e «promuovono di fronte ai personaggi estremamente rispettabili del ‘paesaggio' e ‘dei quattro orizzonti', ‘l'introduzione nel dominio delle forme' di un fenomeno di ‘acustica visuale': ‘le forme fanno rumore o fanno silenzio', ‘alcune parlano, altre ascoltano...»
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Agrati, Laura. « La ‘variabilità ; linguistica' del costrutto di Qualità ; della Vita. Uno studio sugli atteggiamenti degli operatori del servizio di orientamento ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 1 (juillet 2019) : 170–89. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2019oa7989.

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Résumé :
The article deals with the dynamic aspect of the 'Quality of life' (QoL) construct, focusing on the attitudes of some operators of orientation services and social inclusion on domains of it.In the first part a brief logical-critical analysis of the QoL construct is conducted: starting from its 'dynamic' character, those aspects that allow to assume it as a possible fuzzy concept will be underlined.In the second part, a study on the multi-factorial model of Schalock and Verdugo - within the ‘LabInclusion' research-training coordinated by the For.Psi.Com Department of the University of Bari and carried out in 2017 - is described.The study on the attitudes of 71 operators involved in the post-diploma orientation service of Taranto, towards the factors and domains of the multifactorial model, has been conducted with a mixed method through questionnaire and documentary analysis of products and highlighted the substantial ‘reinterpretation' of the 'Rights and empowerment' and 'Material well-being' domains.The study restates, in general, the 'linguistic variability' as well as the 'inter-intra-individual personal variability' of the QoL construct and invites to pursue in the search for more advanced and interdisciplinary methods for the estimation of the variance of complex measures, such as the indicators of QoL (Betti et al., 2016).
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Carlotta Pizzi. « Discipline STEAM e studenti Altamente Sensibili : Promuovere lo sviluppo di competenze trasversali e la valorizzazione delle differenze individuali nell'apprendimento. » IUL Research 1, no 2 (1 décembre 2020) : 94–106. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i2.64.

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Le discipline STEAM rappresentano uno strumento didattico efficace per la promozione della parità, la valorizzazione delle differenze individuali come occasione di crescita collettiva e lo sviluppo di competenze trasversali che favoriscano la costruzione integrata della propria identità personale e professionale. In quest’ottica rappresentano un’opportunità di emersione e realizzazione per tutti quegli studenti Altamente Sensibili caratterizzati da una personalità introversa, e portatori di inclinazioni, necessità e potenzialità di cui la scuola deve necessariamente tenere conto per realizzare una didattica realmente inclusiva e costruttiva. Se posti nelle giuste condizioni, coi giusti strumenti e un corretto approccio metodologico basato sulla conoscenza e la consapevolezza del ruolo che genetica, ambiente ed esperienze formative giocano nella costruzione del Sé, questi studenti potranno acquisire consapevolezza nelle proprie capacità e avere l’opportunità di realizzarsi pienamente nel rispetto delle proprie caratteristiche individuali.
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Fiore, Ilaria, et Michele Baldassarre. « Ripensare gli spazi : l’educazione all’aperto come proposta per il benessere e il miglioramento dell’apprendimento degli alunni ». IUL Research 3, no 6 (21 décembre 2022) : 137–49. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.347.

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Résumé :
Negli ultimi anni sono state svolte numerose esperienze didattiche accomunate dall’idea che gli spazi aperti siano luoghi in grado di supportare l’apprendimento dei bambini, apportando vantaggi che si riflettono sul loro benessere psicofisico e sociale (Farné & Agostini, 2014). In questa prospettiva si inserisce l’Outdoor Education (OE) che prevede percorsi da realizzare in ambienti naturali, in cui le esperienze possiedono un carattere pratico e coinvolgono gli studenti a livello sensoriale e corporeo (Malone & Waite, 2016). L’attuale sfida è quella di integrare l’OE nella pratica didattica, estendendo il concetto di aula ad altri ambienti open space, utilizzabili sia per momenti di studio sia per quelli di incontro e riflessione personale (Ceciliani, 2019). Diviene, così, necessario riflettere sulla qualità degli ambienti educativi e avvalersi di spazi in cui i discenti siano i diretti costruttori e responsabili dei luoghi che abitano (Mortari, 2008).
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Biondi, Teresa. « Donne in rivalsa e nuove “simboliche dei corpi femminili” tra antropomorfismo filmico, moda e idealismo di genere nel primo periodo del cinema viscontiano ». dObra[s] – revista da Associação Brasileira de Estudos de Pesquisas em Moda, no 35 (29 juillet 2022) : 55–82. http://dx.doi.org/10.26563/dobras.i35.1414.

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Il verismo filmico viscontiano riguarda il racconto delle trasformazioni identitarie degli italiani dal dopoguerra al boom economico, e si basa sulla rappresentazione del contesto psico-socio-antropologico in cui “modelli di donne della contemporaneità” appaiono per tratti erotizzati, e sempre emblematici di tentativi di una rivalsa femminile ancora in germe. Nei primi film di Visconti questo particolare aspetto prende dunque forma in toni solo idealmente progressisti e non concreti, rappresentati in personaggi interpretati da dive del tempo quali Giovanna-Calamai in Ossessione (1943), Maddalena-Magnani in Bellissima (1951) e Pupe-Schneider ne Il lavoro (1962). Alla base dei potenziali espressivi di queste opere vi è il valore antropomorfico del cinema, descritto in un suo saggio famoso che sembra più una “dichiarazione di intenti”, un preambolo ai suoi film atto a evidenziare la capacità, tutta da costruire, di riprodurre il valore dell’autenticità umana nella recitazione attoriale e nella scena, o a partire dagli aspetti materiali di cui è composta. Proprio la teoria filmica alla base dei suoi film e la correlata rappresentazione scenica, sia nelle forme simboliche costruite dalla regia, sia in quelle materialistiche dell’insieme di scenografie, costumi e fabbisogno scena, inizialmente assumono i tratti del neorealismo, o come egli precisava del “verismo umano” del quale manterrà sempre il carattere, anche nei film del secondo periodo definito dalla critica barocco e decadentista. Questo cambiamento sarà determinato dalla comprensione che il boom economico e il correlato avvento di una nuova società capitalista hanno cambiato radicalmente la vita e la cultura degli italiani, e non sempre verso il meglio. Per narrare tale cambiamento Visconti definirà nuove forme del racconto “realisticamente pre-strutturate” che mostrano, nella ricchezza della materialità degli ambienti e dei costumi, gli aspetti simbolici di un nuovo verismo umano degenerato dal denaro e spesso celato dietro la maschera dell’apparente crescita sociale. A partire da questo discorso si analizzano i tre personaggi femminili citati sopra, con particolare attenzione a Pupe-Schneider, caso di studio scelto per le particolari connotazioni drammaturgiche costruite tramite elementi barocchi della scena e costumi/abiti del marchio Chanel.
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Stiefel, Viola. « Transmediale Übertragungsstrategien im Comic Dante’s Inferno (Gage/Latorre) ». Deutsches Dante-Jahrbuch 94, no 1 (23 septembre 2019) : 143–53. http://dx.doi.org/10.1515/dante-2019-0007.

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Résumé :
Riassunto Il fumetto Dante’s Inferno è uscito nel 2010 per la casa editrice Panini. Questo Inferno, ispirandosi alla struttura del testo originale dantesco, non segue tuttavia la tradizione dell’illustrazione ›classica‹ della Divina Commedia, ma offre una nuova interpretazione transmediale: Dante è rappresentato come crociato e guerriero, colpevole e peccatore. Beatrice in confronto sembra ambigua: è illustrata tanto come donna fedele quanto come regina mostruosa dell’inferno. Dall’analisi condotta secondo il modello di Juliane Blank emerge che l’Inferno dantesco non è soltanto una fonte di ispirazione tematica per gli autori, ma serve da modello per la struttura che sta alla base del fumetto. L’azione è costruita sull’organizzazione dei cerchi infernali e dei rispettivi peccati. Simultaneamente, sia i personaggi che i motivi danteschi subiscono una conversione transmediale adattata al genere del fumetto.
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Ferrandes, Giovanna, et Paola Mandich. « Riflessioni sulla medicina predittiva e sulla necessitŕ di integrazione delle discipline : proposta di un modello di consulenza genetica integrata ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 3 (décembre 2012) : 11–28. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-003002.

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Résumé :
"Chi sono?". E questa la domanda da sempre oggetto di riflessioni filosofiche nel corso dei secoli. Con l'avvento dell'analisi del DNA vi e stata una crescente attesa che la risposta si possa trovare nei nostri geni. Le nuove tecnologie hanno migliorato la diagnosi, la predizione e il trattamento di numerose malattie ereditarie. D'altra parte, l'entusiasmo per i possibili vantaggi derivanti dall'avanzamento della tecnologia deve essere bilanciato dalla valutazione rigorosa dell'utilita clinica, dal rapporto rischio-beneficio e dalle implicazioni etiche di tutti i test. Gli autori presentano il protocollo di consulenza genetica multidisciplinare per le malattie neurologiche ad insorgenza tardiva, sviluppato a Genova per i test pre-sintomatici, con lo scopo di aiutare le persone a rischio a decidere in base alle personali caratteristiche e scelte di vita e di prepararle a confrontarsi in modo costruttivo con il risultato del test. Il protocollo e caratterizzato dalla presenza contemporanea, durante l'intero iter di consulenza, del genetista e dello psicologo. Per le persone a rischio la decisione di effettuare il test genetico e complessa ed emotivamente impegnativa. Gli autori presentano due casi esemplificativi di questi percorsi.
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Zambianchi, Manuela, et Bitti Pio Enrico Ricci. « Benessere soggettivo, stili di coping, salute fisica e mentale percepite nella terza e nella quarta etŕ ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 2 (avril 2010) : 135–50. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-002007.

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Résumé :
In ambito gerontologico, le principali teorie sull'invecchiamento positivo evidenziano come tra i fattori che concorrono a determinarlo il benessere soggettivo rivesta un ruolo centrale (Rowe, Khan, 1987; Freund, Baltes, 2002; Gerstorf, Smith, Baltes, 2006). Secondo Ryff (1995), il benessere psicologico si definisce come un costrutto multidimensionale comprendente sei dimensioni: Autonomia, Controllo ambientale, Crescita personale, Relazioni positive con gli altri, Scopo di vita, Accettazione di sé. La ricerca ha investigato le caratteristiche ed il livello di benessere psicologico nell'anziano, l'influenza delle seguenti variabili sociodemografiche sul benessere psicologico: etŕ, sesso, titolo di studio, composizione del nucleo familiare, residenza in centro o area rurale, il rapporto tra il benessere psicologico e le seguenti variabili: stili di coping; valutazione soggettiva della salute fisica e mentale. Hanno partecipato 142 soggetti (etŕ media 73 anni, 55 maschi, 80 femmine, suddivisi poi in Terza Etŕ (65-79 anni, n° 107) e Quarta Etŕ (80 anni8 e oltre, n° 28). I fattori predittivi del benessere psicologico nell'anziano risultano essere il coping di controllo, la salute mentale percepita, la composizione del nucleo familiare, l'etŕ. Questi risultati pongono in evidenza la necessitŕ di considerare, nelle ricerche future, anche le dimensioni attive individuali e le loro interazioni con quelle sociali nella determinazione del benessere nella persona che invecchia.
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Sgambelluri, Rosa. « Valutare in ambito didattico. Dalla personalizzazione del curricolo alla progettazione universale ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2021) : 158–76. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12408.

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Un'educazione di tipo inclusivo si propone di rispondere alle diversità dei bisogni di ogni allievo attraverso un'organizzazione didattica flessibile, capace di intercettare le differenze e le particolarità di ciascuno (Cottini, 2019). La progettazione di un curricolo inclusivo permette, sin da subito, ad ogni studente di sentirsi accettato ed il contesto classe diventa il luogo nel quale si sente più accolto. Il costrutto pedagogico dello Universal Design for Learning rappresenta un elemento fondante del curricolo inclusivo, in quanto permette di progettare a priori uno strumento utilizzabile da tutti, mediante un approccio adatto a chiunque. Attraverso l'UDL si assiste ad un capovolgimento di prospettiva che prevede la progettazione intenzionale e sistematica dei curricoli didattici, rispondenti alle esigenze del singolo. Il presente contributo intende mettere in risalto come la valutazione rappresenti un pilastro importante su cui si fonda la scuola inclusiva: si tratta di un considerevole strumento metodologico orientato alla valorizzazione e al potenziamento dei saperi degli studenti. Il presupposto pedagogico è quello di verificare quanto si è premeditatamente progettato di insegnare e di perfezionare per ciascuno allievo, non solo per valutare il percorso di apprendimento e la presa di coscienza di strategie, stili personali, attitudini, competenze, tuttavia, per adattare il curricolo comune diversificandolo, così che possa accogliere le esigenze di ciascuno studente.
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Pozzi, Marta, Ilaria Portolan, Erica Fassetta, Chiara Inguě, Antonio Natoli et Roberta Sabbion. « "Liberamente" il setting di gruppo per pazienti poliabusatori L'esperienza del Dipartimento per le Dipendenze di Pordenone ». S & ; P SALUTE E PREVENZIONE, no 54 (avril 2010) : 71–86. http://dx.doi.org/10.3280/sap2009-054006.

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L'articolo presenta l'esperienza di un gruppo terapeutico per poliabusatori svoltasi all'interno del Dipartimento per le Dipendenze dell'ASS6 di Pordenone. Nelle premesse gli autori riportano alcuni dati rispetto alla situazione attuale del fenomeno del poliabuso in crescente espansione e la funzione terapeutica svolta dallo strumento del gruppo per i pazienti tossicodipendenti. In seguito vengono descritte le caratteristiche e i principali risultati dell'esperienza del gruppo "Liberamente". Il Millon III ed il Temperament and Character Inventory (TCI) di Cloninger sono stati gli strumenti testistici utilizzati come test e re-test per valutare l'impatto di sei mesi di gruppo terapeutico. I dati ottenuti con l'autosomministrazione del Millon III evidenziano il raggiungimento di un miglior livello di benessere personale, una migliorata auto-percezione ed atteggiamenti relazionali piů positivi. L'uso del TCI testimonia un significativo decremento della dimensione della ricerca della novitŕ ed un aumento dei punteggi nell'autodirezionalitŕ. L'articolo si conclude con una riflessione sui punti di forza e su i limiti dell'esperienza svolta, nonché con alcune provocazioni costruttive in un'ottica tica progettuale che guarda alla crescita e al rinnovamento dei Servizi per le Dipendenze. Parole chiave: poliabuso, gruppo, dipendenza, TCI, Millon, autodirezionalitŕ.
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Galli, Ida, Debora Sommella, Roberto Fasanelli et Carmela Franzese. « Lewin e l'onda. Una ricerca-azione nell'ottica del mutamento ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 1 (décembre 2011) : 71–93. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-001005.

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Questo studio pilota e stato condotto tra il novembre e il dicembre 2008, periodo caratterizzato dal momento di massima espressione del movimento studentesco conosciuto come "l'Onda". A partire dall'osservazione dello scarso coinvolgimento mostrato dagli studenti di primo anno di una Facoltŕ di Sociologia di un grande Ateneo meridionale, si č deciso di condurre una ricerca azione per promuovere nelle matricole comportamenti piů partecipativi. A tale scopo, l'lewiniana e stata integrata con la, una strategia addizionale particolarmente utile e coerente con il principio di partecipazione democratica. Alla ricerca hanno preso parte 16 peer educators e, complessivamente, 168 studenti suddivisi in due sottogruppi, dei quali solo uno e stato coinvolto nell'esperienza di educazione tra pari. A distanza di 23 giorni, entrambi i sottogruppi sono stati sottoposti a due differenti momenti di valutazione attraverso un questionario costruito; nell'arco di questo periodo, uno solo dei due sottogruppi (N=94) ha partecipato all'intervento di. I dati ottenuti sono stati analizzati attraverso un'analisi categoriale frequenziale a mano, condotta senza l'ausilio di, da giudici indipendenti. Per i soggetti che avevano preso parte all'esperienza di, i risultati hanno evidenziato un incremento nel loro grado di consapevolezza e coinvolgimento personale nel movimento dell'Onda.
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Bianchera, Luciana, Alessandra Furin, Angelo Silvestri et Salvatore Inglese. « Prolegomeni sulle basi fondative di una ricerca inerente l'integrazione tra diverse epistemologie culturali e di pensiero ». GRUPPI, no 1 (octobre 2020) : 41–55. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2020oa10481.

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In questo dialogo, promosso dalla rivista Gruppi, Luciana Bianchera e Salvatore Inglese ci raccontano la ricerca, che svolgono in collaborazione con Alberto Eiguer, in merito all'integrazione di diverse epistemologie culturali e di pensiero. Tutto è partito dalla necessità di Luciana di confrontarsi con degli esperti in merito a quanto emerge nei gruppi di parola con i migranti ospiti dei CAS che coordina. I contenuti che emergono in questi gruppi vengono letti attraverso diverse prospettive: la psicoanalisi, la psicoanalisi operativa e l'etnopsichiatria. La loro esperienza è un esempio di come si possa confrontare, far dialogare e integrare matrici molto diverse tra loro. Lo scritto parte dall'interrogarsi su cosa è un enigma, costrutto che sarà il punto focale di tutto il lavoro e che verrà declinato nelle sue varie prospettive. Lucianaspiega la storia di questa ricerca, nata per rispondere a molti enigmi, e Salvatore parla della propria formazione personale per spiegare in cosa consiste l'etnopsichiatria, per molti di noi disciplina enigmatica. Parte importante della ricerca è stato lo studio della mitologia e del magico, aspetti imprendibili e impensabili che hanno a che fare con la presenza dell'invisibile che emerge nei gruppi di parola, e della gestione della lingua: le varie traduzioni possono diventare un ponte che crea uno spazio di pensabilità altro, nuovo, che "tradisce" piuttosto che tradurre e permette nuovi orizzonti di senso.
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Iannotta, Daniella. « Dalla fenomenologia della memoria alla poetica del perdono : leggendo Paul Ricoeur ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 2 (juillet 2012) : 63–73. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2012-002004.

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il paradosso della presenza attuale nella memoria del passato assente costituisce il filo conduttore della ricerca ricoeuriana sulla memoria e sul suo rapporto con l'oblio. Ora, se il passato torna alla mente come immagine una indagine sulla memoria dovrŕ incontrare lo statuto della rappresentazione, della sua veritŕ, della sua fedeltŕ al passato. Il presente saggio, partendo dall'analisi della fenomenologia della memoria, costruita attorno al paradosso della realtŕ e dell'immagine, vuole mettere in evidenza come in Ricoeur gli enigmi del pensiero ricevano una soluzione non giŕ in quella che egli chiama la hybris della riflessione totale, bensě nel lavoro delle nozioni concernenti la problematica indagata. Cosě, attorno alla rete semantica dei concetti di eikon e phantasma, memoria e immagine, impronta, traccia, presentificazione, percezione, oblio, ri-presentificazione, rappresentazione/ rappresentanza, egli costruirŕ il progetto di un lavoro della memoria e di un lavoro del lutto, freudianamente facendo del lavoro del ricordo una attivitŕ di recupero in vista di un progetto futuro. Dividendo l'orizzonte della memoria in personale, storica e dei piů vicini, Ricoeur farŕ del progetto di recupero del passato un vettore mirante non soltanto alla conoscenza fedele del passato stesso, bensě alla sua confluenza in una esplorazione di sensi "altri" degli avvenimenti passati, in vista dell'esperienza, difficile ma possibile, del perdono.
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Romanò, Sara, Tania Parisi, Giulia Bocca, Davide Barrera et Filippo Barbera. « Diversi ma non troppo. Studiare gli innovatori in laboratorio ». STUDI ORGANIZZATIVI, no 2 (décembre 2021) : 38–66. http://dx.doi.org/10.3280/so2021-002002.

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Résumé :
La figura dell'innovatore è spesso descritta con le sembianze dell'eroe mo-derno: un individuo con caratteristiche eccezionali e comportamenti radicalmente diversi dal resto della popolazione. In virtù di questa supposta eccezionalità, è an-data sovrapponendosi la logica dell'innovazione con la logica dell'eccellenza, co-sicché, in diversi contesti, le risorse vengono destinate a una platea ristretta di indi-vidui. Questo studio ha il seguente interrogativo: gli innovatori hanno davvero caratteri-stiche così differenti dal resto della popolazione? Per rispondere a questo interroga-tivo, si è condotto un esperimento di laboratorio in cui i comportamenti di un gruppo di lavoratori ad elevato potenziale innovativo sono stati confrontati con quelli di individui a potenziale moderato o meno. Attraverso dei task sono state misurate le differenze tra i due gruppi in termini di propensione alla fiducia inter-personale, al rischio, all'altruismo e all'egualitarismo. I risultati mostrano che nes-suna delle misure comportamentali costruite è più alta tra gli innovatori ad elevato potenziale rispetto al resto dei lavoratori, ad eccezione della propensione al rischio, risultata appena al di sopra della soglia di significatività. Lo studio conclude solle-vando l'avvio di una discussione, anche attraverso ulteriori studi più estesi, circa la legittimità della sovrapposizione tra logica dell'innovazione e logica dell'eccellenza.
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Olivetti, Elena, Camilla Bongiovanni, Laura Staccini, Daniele Cavadini, Laura Mandelli et Stefano Porcelli. « Passaggio alla psicoterapia online durante la pandemia da Coronavirus (Covid-19) : precedente esperienza, familiarità con la tecnologia e conoscenze teoriche sulla psicoterapia online da parte del terapeuta. Il caso del Centro Medico Santagostino ». QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no 49 (janvier 2022) : 21–34. http://dx.doi.org/10.3280/qpc49-2021oa13211.

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Résumé :
Durante la pandemia da Coronavirus (Covid-19), l'uso della psicoterapia online (PO) è stato ampiamente rivalutato. In situazioni in cui il passaggio alla PO siano caratterizzati da necessità e urgenza, la preparazione tecnica e teorica del terapeuta può essere cruciale. Nel presente studio abbiamo pertanto indagato il ruolo di tale preparazione sul passaggio alla PO durante l'emergenza Covid-19, nel contesto di un servizio privato di psicoterapia (Santagostino). Un questionario costruito ad hoc è stato utilizzato per rilevare l'esperienza pregressa di PO di 86 terapeuti, il grado riferito di familiarità con i sistemi di videocomunicazione, di conoscenza teorica e scientifica della PO, e la percentuale di pazienti in cura passati in PO. Sono state inoltre raccolte informazioni riguardo all'orientamento terapeutico e al grado personale di scetticismo nei confronti della PO prima della pandemia. Su 158 terapeuti contattati, 86 hanno completato il questionario. L'esperienza pregressa del terapeuta in PO si è dimostrata la variabile più predittiva per il passaggio dei pazienti alla PO. Accanto a essa la familiarità tecnica dei terapeuti, associata a un basso scetticismo. I risultati dello studio suggeriscono che una precedente esperienza, e dunque formazione, all'uso della PO, potrebbe favorire sia il suo utilizzo da parte del terapeuta, che l'adesione dei pazienti alla PO stessa. Una adeguata formazione tecnica e teorica potrebbe incrementare il senso di padronanza e fiducia (vs. scetticismo) nella PO.
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CAMELO, Danielle, et José BATISTA NETO. « Concepções sobre a Relação Ensino-Pesquisa no/do Currículo da Licenciatura em História da UFPE em Contexto de Reforma Curricular ». INTERRITÓRIOS 6, no 11 (6 août 2020) : 36. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i11.247747.

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O presente artigo tem como objetivo analisar concepções construídas por docentes e funcionário do corpo técnico-administrativo do curso de licenciatura em História da Universidade Federal de Pernambuco sobre a relação ensino-pesquisa proposta pelo curso a partir de sua reforma curricular, implantada em 2012.2. Para construímos a pesquisa, utilizamos a entrevista semiestruturada como instrumento metodológico. Foram entrevistados/as docentes do curso e funcionário do corpo técnico administrativo. A análise dos dados foi realizada a partir da produção teórica de Soares e Cunha (2017); Cunha (2011); Monteiro e Penna (2011); Tardif (2002); Freire (1997), e categorizada a partir da técnica da Análise de Conteúdo de Bardin. As entrevistas mostraram divergências entre as concepções dos sujeitos sobre o currículo do curso, o processo de reforma e, dentro disto, acerca da concepção teoria-prática, concebida como indissociável por um grupo de sujeitos e como dicotômica por outro grupo. Ensino-Pesquisa. Formação de Professores/as. Licenciatura.ABSTRACTThe objective of this article is to analyze conceptions built by professors and employees of the technical-administrative staff of the degree course in History of the Federal University of Pernambuco about the teaching-research relationship proposed by the course from its curricular reform, implemented in 2012.2 To build the research, we use the semi-structured interview as a methodological tool. The course teachers and administrative staff were interviewed. The data analysis was performed from the theoretical production of Soares e Cunha (2017); Cunha (2011); Monteiro and Penna (2011); Tardif (2002); Freire (1997), and categorized from the technique of Content Analysis of Bardin. The interviews showed divergences between the subjects' conceptions about the course curriculum, the reform process and, within this, about the theory-practical conception, conceived as inseparable by one group of subjects and as dichotomous by another group.Teaching-Research. Teacher Training. Bachelor's Degree.RESUMENEl propósito de este artículo es analizar las concepciones construidas por profesores y funcionarios del personal técnico-administrativo del curso de Historia en la Universidad Federal de Pernambuco sobre la relación de enseñanza-investigación propuesta por el curso a partir de su reforma curricular, implementada en 2012.2. Para construir la investigación, utilizamos la entrevista semiestructurada como herramienta metodológica. Los profesores y el personal técnico administrativo fueron entrevistados. El análisis de datos se realizó con base en la producción teórica de Soares y Cunha (2017); Cunha (2011); Monteiro y Penna (2011); Tardif (2002); Freire (1997), y categorizado según la técnica de análisis de contenido de Bardin. Las entrevistas mostraron divergencias entre las concepciones de los sujetos sobre el currículo del curso, el proceso de reforma y, dentro de esto, sobre el concepto de teoría-práctica, concebido como inseparable por un grupo de sujetos y como dicotómico por otro grupo.Enseñanza-Investigación. Formación del profesorado. Licenciatura.RIASSUNTOQuesto articolo ha lo scopo di analizzare le concezioni costruite da professori e dipendenti del personale tecnico-amministrativo del corso di Storia dell'Università Federale del Pernambuco sul rapporto insegnamento-ricerca proposto dal corso dalla sua riforma curriculare, attuato nel 2012.2. Per costruire la ricerca, abbiamo usato l'intervista semi-strutturata come strumento metodologico. Sono stati intervistati insegnanti e personale amministrativo del corso. L'analisi dei dati è stata eseguita sulla base della produzione teorica di Soares e Cunha (2017); Cunha (2011); Monteiro e Penna (2011); Tardif (2002); Freire (1997), e classificato usando la tecnica di Content Analysis di Bardin. Le interviste hanno mostrato divergenze tra le concezioni dei soggetti sul curriculum del corso, il processo di riforma e, all'interno di questo, sulla concezione teoria-pratica, concepita come inseparabile da un gruppo di soggetti e come dicotomica da un altro gruppo.Insegnamento-Ricerca. Formazione degli insegnanti. La laurea.
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Torrigiani, Claudio. « La visita all'Acquario di Genova : definizione di un indice di efficacia educativa ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 49 (mai 2012) : 93–117. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-049007.

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Questo saggio illustra un percorso di ricerca valutativa, richiesto dall'Acquario di Genova e sviluppato dal Dipartimento di Scienze Antropologiche, finalizzato alla costruzione di un indice di efficacia educativa della visita, che consentisse al management aziendale di avere un'indicazione sintetica e di individuare piů facilmente i punti di forza e di debolezza del percorso dal punto di vista educativo. A questo scopo, dopo una preliminare ricognizione della bibliografia di riferimento, il primo passo č consistito nella chiarificazione concettuale dell'evaluando, ricercata attraverso focus group e interviste in cui i dirigenti e gli operatori della struttura sono stati invitati a definire in maniera piů puntuale gli obiettivi educativi della visita. Trovato un accordo dei partecipanti su questo punto focale della ricerca, a partire dagli indicatori cosě individuati sono stati costruiti dei questionari somministrati ai visitatori sia prima della visita, per assicurarsi che gli obiettivi individuati dal management aziendale collimassero con le aspettative dei visitatori, sia dopo la visita, per valutarne l'efficacia. In fase conclusiva il personale della struttura č stato coinvolto nel processo di ponderazione degli indicatori di efficacia educativa precedentemente individuati, consentendo di rivalutare i punteggi ottenuti sui diversi indicatori con la somministrazione dei questionari e di calcolare cosě un indice di efficacia educativa, su una scala 0- 100, che rispettasse le prioritŕ relative degli obiettivi educativi come definiti da manager e esperti dell'Acquario. Il pregio dell'indice, cosě calcolato, č che esso rispecchia le prioritŕ assegnate ai diversi obiettivi educativi dal management aziendale e su queste basi restituisce un feed-back sintetico sull'efficacia educativa della visita. Il suo limite intrinseco consiste nella non necessaria coincidenza tra le prioritŕ assegnate agli obiettivi da dirigenti e operatori, da un lato, e la prioritŕ relativa delle aspettative degli utenti, dall'altro, e questo rappresenta un importante elemento di incertezza per la definizione di strategie aziendali appropriate.
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Petrović, Ljiljana. « BARICCO E JAPRISOT TRA STORIA E MEMORIA-TRAUMA TRANSGENERAZIONALE ». Nasledje Kragujevac 18, no 49 (2021) : 277–88. http://dx.doi.org/10.46793/naskg2149.277p.

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Sebastien Japrisot nel romanzo Una lunga domenica di passioni (Une longue dimanche de fiançailles) e Alessandro Baricco in Questa storia trattano lo stesso tema – la Prima guerra mondiale. I due romanzi sono caratterizzati da una specifica carica emotiva e da un realismo nelle descrizioni. Dato che entrambi gli scrittori non sono stati contemporanei degli eventi descritti, rimane poco chiaro quali siano state le fonti su cui è basata la loro narrazione. Infatti, il lettore non comprende se le due storie siano state costruite soltanto sui resti materiali, volontariamente cercati, di un’epoca passata, o se gli autori siano stati in contatto diretto e spontaneo con un “portatore vivente della memoria”. A questo proposito si esaminano le attuali teorie sulla memoria e le situazioni familiari degli autori. Si scopre che ognuno di questi due scrittori è cresciuto accanto a un nonno che aveva partecipato alla Prima guerra mondiale e ne era uscito con traumi specifici. Un’ulteriore analisi mette in luce, da un lato, la somiglianza tra i personaggi dei romanzi, i loro destini, i caratteri e gli atteggiamenti, e dall’altro i destini, i caratteri e gli atteggiamenti dei nonni di Japrisot e Baricco. Seguendo questa traccia, si esplora la possibilità della trasmissione transgenerazionale dei traumi di guerra subita da questi scrittori, concentrandosi soprattutto sul concetto di postmemoria di Marianne Hirsh. Viene esaminato anche il ruolo della narrazione nella liberazione dal trauma.
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Filosofi, Fabio, Angela Pasqualotto et Paola Venuti. « Representation of disability within the school textbook : primary school teachers’ attitudes ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 1 (30 avril 2022) : 106–19. http://dx.doi.org/10.36253/form-12559.

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The school textbook is a cultural artefact capable of conveying a particular cultural and social imagery that clearly affects the attitudes of teachers and learners towards disability. This paper presents an exploratory-descriptive study that aims to investigate the attitudes of primary school teachers towards the representation of disability within the school textbook. Correlation between attitudes and teaching qualifications and experience were also sought. For this purpose, a questionnaire was constructed starting from macro-themes that emerged from semi-structured interviews during the previous qualitative phase. Findings have shown that teachers, while aware of the low educational value of the textbook and the scarcity of images and texts related to disability, have positive attitudes towards inclusive representation, use and design of materials related to special needs. Finally, teachers with the specialization for support activities were found to have more positive attitudes towards the representation and management of materials representing the reality of disability. Rappresentazione della disabilità nei libri di testo: gli atteggiamenti degli insegnanti della scuola primaria. Il libro di testo scolastico costituisce un artefatto culturale che veicola un particolare immaginario destinato ad influenzare le percezioni di insegnanti e alunni. L’articolo presenta uno studio esplorativo-descrittivo che mira ad investigare gli atteggiamenti dei docenti nei confronti della rappresentazione della disabilità all’interno dei libri di testo scolastici. A tale scopo è stato costruito un questionario ad hoc a partire dai macro-temi emersi dalle interviste semi-strutturate durante la precedente fase qualitativa. La ricerca mostra che gli insegnanti, pur consapevoli dello scarso valore educativo del libro di testo e della scarsità di immagini e testi relativi alla disabilità, hanno atteggiamenti positivi nei confronti della rappresentazione inclusiva e delle competenze personali nella gestione di materiali relativi alla realtà dei bisogni speciali. Gli insegnanti in possesso della specializzazione per le attività di sostegno, infine, tendono ad avere atteggiamenti più positivi nei confronti della rappresentazione della e dell’utilizzo di immagini e testi disabilità all’interno dei libri di testo rappresentanti la disabilità.
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Rodríguez, Isabel, Alfonso Valero-Valenzuela et David Manzano-Sánchez. « Elaboración de una escala para el análisis de los valores adquiridos con el Modelo de Responsabilidad Personal y Social en el entorno escolar (ECVA-12) ». Cuadernos de Psicología del Deporte 21, no 3 (23 septembre 2021) : 156–67. http://dx.doi.org/10.6018/cpd.459221.

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El objetivo de la presente investigación fue el diseño y la validación de una escala que permitiera analizar los valores adquiridos con el Modelo de Responsabilidad Personal y Social en escolares, en comparación con la metodología impartida previamente por el docente (ECVA-12) desde las diferentes materias del currículum escolar. El estudio de carácter transversal y descriptivo se llevó a cabo en varias fases y con muestras diferentes: con una muestra de 127 estudiantes entre 9 y 15 años, validez de contenido mediante la técnica Delphi con 11 jueces expertos, validez de comprensión, análisis de la estabilidad temporal y validez de constructo mediante Análisis Factorial Exploratorio. Posteriormente, y en este caso con una muestra de 76 estudiantes de entre 12 y 15 años, se realizó un Análisis Factorial Confirmatorio, mostrando valores de ajuste adecuados en un modelo de 2 factores y 12 ítems, con saturaciones e índices de consistencia interna elevados tanto en escala como en las sub-escalas. Los resultados obtenidos confirman que el instrumento diseñado cumple con los criterios de validez y fiabilidad establecidos, capaz de medir el grado de satisfacción y los cambios percibidos en el comportamiento de los estudiantes, convirtiéndolo en una herramienta básica para investigaciones relacionadas con la aplicación de este modelo de enseñanza. The objective of this research was the design and validation of a scale that would allow the analysis of the values acquired with the Model of Personal and Social Responsibility in schoolchildren, in comparison with the methodology previously taught by the teacher (ECVA-12) from the different subjects of the school curriculum. The cross-sectional and descriptive study was carried out in several phases and with different samples: with a sample of 127 students between 9 and 15 years old, content validity using the Delphi technique with 11 expert judges, comprehension validity, analysis of the temporal stability and construct validity through Exploratory Factor Analysis. Subsequently, and in this case with a sample of 76 students between 12 and 15 years old, a Confirmatory Factor Analysis was performed, showing adequate adjustment values in a 2-factor and 12-item model, with saturations and high internal consistency indices both in scale as in the subscales. The results obtained confirm that the designed instrument meets the established validity and reliability criteria, capable of measuring the degree of satisfaction and the perceived changes in the behavior of students, making it a basic tool for research related to the application of this teaching model. L'obiettivo di questa ricerca è stato quello di progettare e validare una scala che permettesse l'analisi dei valori acquisiti con il Modello di Responsabilità Personale e Sociale nei bambini in età scolare, rispetto alla metodologia precedentemente insegnata dall'insegnante (ECVA-12) dalle diverse materie del curriculum scolastico. Lo studio trasversale e descrittivo è stato condotto in diverse fasi e con diversi campioni: con un campione di 127 studenti tra i 9 e i 15 anni, validità dei contenuti con la tecnica Delphi con 11 giudici esperti, validità della comprensione, analisi della stabilità temporale e validità dei costrutti con l'Analisi Fattoriale Esplorativa. In seguito, e in questo caso con un campione di 76 studenti tra i 12 e i 15 anni, è stata eseguita un'Analisi Fattoriale di Conferma, che ha mostrato valori di fit adeguati in un modello a 2 fattori e 12 voci, con saturazioni elevate e indici di consistenza interna sia in scala che in subscale. I risultati ottenuti confermano che lo strumento progettato soddisfa i criteri di validità e affidabilità stabiliti, in grado di misurare il grado di soddisfazione e i cambiamenti percepiti nel comportamento degli studenti, rendendolo uno strumento fondamentale per la ricerca legata all'applicazione di questo modello didattico. O objetivo desta pesquisa foi o desenho e validação de uma escala que permitisse a análise dos valores adquiridos com o Modelo de Responsabilidade Pessoal e Social em escolares, em comparação com a metodologia previamente ensinada pelo professor (ECVA-12) das diferentes disciplinas do currículo escolar. O estudo transversal e descritivo foi realizado em várias fases e com amostras distintas: com amostra de 127 alunos entre 9 e 15 anos, validade de conteúdo pela técnica Delphi com 11 juízes especialistas, validade de compreensão, análise de estabilidade temporal e validade de construto por meio da Análise Fatorial Exploratória. Posteriormente, e neste caso com uma amostra de 76 alunos entre 12 e 15 anos, foi realizada uma Análise Fatorial Confirmatória, mostrando valores de ajuste adequados em um modelo de 2 fatores e 12 itens, com saturações e altos índices de consistência interna ambos em escala como nas subescalas. Os resultados obtidos confirmam que o instrumento elaborado atende aos critérios de validade e confiabilidade estabelecidos, capazes de medir o grau de satisfação e as mudanças percebidas no comportamento dos alunos, tornando-se uma ferramenta básica para pesquisas relacionadas à aplicação deste modelo.
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Simião, Sara Gabriela. « O Palácio da Loucura : a mente humana retratada por Ariosto ». Revista Italiano UERJ 13, no 1 (17 octobre 2022) : 16. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2022.70741.

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RESUMO: Este artigo tem por objetivo mostrar como o episódio do Palácio de Atlante é construído de modo a traçar uma espécie de retrato da mente humana obcecada, mais especificamente, da loucura, tema fundamental da obra Orlando furioso (1532), de Ludovico Ariosto. Ao longo do poema, as personagens empreendem quêtes próprias, tentando satisfazer as suas pulsões. Com isso, acabam se embrenhando cada vez mais na selva, espaço labiríntico em que se perdem física e mentalmente. Trata-se de uma obra marcada pelo movimento delirante, circular, e, muitas vezes vão, que desemboca em episódios de loucura (apaixonada e furiosa), e o Palácio aparece como uma síntese dessa pulsação incontrolável e delirante. Dentro dessa construção, a confusão sentimental das personagens e o errar são observáveis na perseguição doentia de projeções. O poeta, então, desenha um vai e vem incessante, que ocorre em um tempo e espaço infinitos. O delirante errar das personagens, que nunca alcançam os seus objetos de desejo, exprime os movimentos da loucura, que atingem o vazio. Além disso, as repetições refletem a energia gasta inutilmente atrás das infinitas metas do desejo. Isso reproduz o caráter monomaníaco da mente perdida e obcecada em uma ideia, da qual parece impossível se livrar. O atravessar de diferentes lugares marca, também, a circularidade presente ao longo do poema, que exprime o drama da ilusão e a dialética entre razão e loucura. Assim, circularidade e repetição formam o movimento da loucura humana e se materializam no Palácio.Palavras-chave: Orlando furioso. Palácio de Atlante. Repetições. Circularidade. Representação da loucura. ABSTRACT: Questo articolo si propone di mostrare come l’episodio del Palazzo di Atlante sia costruito per tracciare una sorta di ritratto della mente umana ossessionata, più precisamente della follia, tema fondamentale dell’opera Orlando furioso (1532), di Ludovico Ariosto. Per tutto il poema, i personaggi intraprendono le proprie quêtes, cercando di soddisfare le loro pulsioni. Di conseguenza, finiscono penetrando, sempre di più, la selva, uno spazio labirintico in cui si perdono fisicamente e mentalmente. È un’opera segnata da un movimento delirante, circolare e spesso vano, che porta a episodi di follia (appassionata e furiosa), ed il Palazzo appare come una sintesi di questa pulsione incontrollabile e delirante. All’interno di questa costruzione, la confusione sentimentale dei personaggi e l’errare sono osservabili nella malsana ricerca di proiezioni. Il poeta, quindi, disegna un incessante andirivieni, che si svolge in un tempo e in uno spazio infiniti. L’errare delirante dei personaggi, che non ottengono mai i loro oggetti del desiderio, esprime i movimenti della follia, che raggiungono il vuoto. Inoltre, le ripetizioni riflettono l’energia sprecata inutilmente dietro gli infiniti obiettivi del desiderio. Questo riproduce il carattere monomaniaco della mente perduta e ossessionata da un’idea, di cui sembra impossibile liberarsi. L’attraversamento di luoghi diversi segna anche la circolarità presente in tutto il poema, che esprime il dramma dell’illusione e la dialettica tra ragione e follia. Così la circolarità e la ripetizione formano il movimento della follia umana e si materializzano nel Palazzo.Parole-chiave: Orlando furioso. Palazzo di Atlante. Ripetizioni. Circolarità. Rappresentazione della follia. ABSTRACT: This article aims to show how the Atlantes’s Castle episode is constructed in order to draw a kind of portrait of the human mind obsessed, more specifically of madness, a fundamental theme of the work Orlando Furioso (1532) by Ludovico Ariosto. Throughout the poem the characters undertake quêtes of their own, trying to satisfy their drives. As a result, they end up deeper and deeper into the forest, a labyrinthine space in which they get lost physically and mentally. It is a work marked by a delirious, circular and often vain movement, which leads to episodes of madness (passionate and furious) and the Castle appears as a synthesis of this uncontrollable and delirious drive. Within this construction the characters’ sentimental confusion and the roam are observable in the unhealthy pursuit of projections. Then the poet draws an incessant coming and going, which takes place in infinite time and space. The delirious roam of the characters, who never reach their objects of desire, expresses the movements of madness, which reach the emptiness. Furthermore the repetitions reflect the energy wasted uselessly behind the endless goals of desire. This reproduces the monomaniac character of the lost mind obsessed with an idea, which seems impossible to get rid of. The crossing of different places also marks the circularity present throughout the poem, which expresses the drama of illusion and the dialectic between reason and madness. Thus circularity and repetition form the movement of the human madness and materialize in the Castle.Keywords: Orlando Furioso. Atlantes’s Castle. Repetitions. Circularity. Representation of madness.
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Monaci, Massimiliano. « L'innovazione sostenibile d'impresa come integrazione di responsabilitŕ e opportunitŕ sociali ». STUDI ORGANIZZATIVI, no 2 (avril 2013) : 26–61. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002002.

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Résumé :
Le concezioni e le prassi di responsabilitŕ sociale d'impresa (CSR, corporate social responsibility) che si sono affermate sino a tempi molto recenti riflettono prevalentemente una logica reattiva, incentrata sulla necessitŕ delle aziende di rilegittimarsi nei confronti dei loro stakeholder corrispondendo alla richiesta di riduzione e prevenzione dei costi sociali legati all'attivitŕ d'impresa (degrado ecologico, disoccupazione conseguente a ristrutturazioni, ecc.). Tuttavia l'attuale periodo, anche per le incertezze e questioni poste dalla crisi economica, rappresenta una fase singolarmente feconda per andare oltre questo approccio adattivo e raccogliere la sfida di una visione piů avanzata della dimensione sociale dell'agire d'impresa come innovazione sostenibile. Tale modello si basa sulla valorizzazione di beni, risorse ed esigenze di significato sociale ed č indirizzato alla creazione di valore integrato - economico, umano-sociale e ambientale - nel lungo termine. La caratteristica centrale di questo profilo d'impresa č la tendenza a operare in maniera socialmente proattiva, sviluppando un'attitudine a cogliere o persino anticipare le direzioni del cambiamento sociale con i suoi bisogni e problemi emergenti e facendo sě che l'integrazione di obiettivi economici e socio-ambientali nei processi strategico-produttivi si traduca in fattore di differenziazione dell'offerta di mercato e in una reale fonte di vantaggio competitivo. Nel presente lavoro si indica la praticabilitŕ di un simile modello riferendosi ai risultati di una recente indagine condotta su un campione di dieci imprese italiane, eterogenee per dimensioni, collocazione geografica, fase del ciclo di vita e settori di attivitŕ, che si estendono da comparti tradizionali (come quelli alimentare, edilizio, sanitario, dell'arredamento e della finanza) a campi di piů recente definizione e a piů elevato tasso di cambiamento tecnologico (quali l'ingegneria informatica, la comunicazione multimediale, il controllo dei processi industriali e il risanamento ambientale). La logica di azione di queste organizzazioni sembra ruotare intorno a una duplice dinamica di "valorizzazione del contesto": da un lato, l'internalizzazione nella strategia d'impresa di richieste e al contempo di risorse sociali orientate a una maggiore attenzione per l'ambiente naturale, per la qualitŕ della vita collettiva nei territori, per i diritti e lo sviluppo delle persone dentro e fuori gli ambienti di lavoro; dall'altro lato, la capacitŕ, a valle dell'attivitŕ di mercato, di produrre valore economico e profitti generando anche valore per la societŕ. Nei casi analizzati č presente la valorizzazione delle risorse ambientali, che si esprime mediante la riprogettazione di prodotti e processi e politiche di efficienza energetica di rifornimento da fonti di energia rinnovabile, raccordandosi con nuove aspettative sociali rispetto alla questione ecologica. Č coltivato il valore umano nel rapporto spesso personalizzato con i clienti e i partner di business ma anche nella vita interna d'impresa, attraverso dinamiche di ascolto e coinvolgimento che creano spazi per la soddisfazione di svariati bisogni e aspirazioni che gli individui riversano nella sfera lavorativa, aldilŕ di quelli retributivi. C'č empowerment del "capitale sociale" dentro e intorno all'organizzazione, ravvisabile specialmente quando le condotte d'impresa fanno leva su risorse relazionali e culturali del territorio e si legano a meccanismi di valorizzazione dello sviluppo locale. Troviamo inoltre il riconoscimento e la produzione di "valore etico" per il modo in cui una serie di principi morali (quali la trasparenza, il mantenimento degli impegni, il rispetto di diritti delle persone) costituiscono criteri ispiratori dell'attivitŕ di business e ne escono rafforzati come ingredienti primari del fare impresa. E c'č, naturalmente, produzione di valore competitivo, una capacitŕ di stare e avere successo nel mercato che si sostiene sull'intreccio di vari elementi. Uno di essi coincide con l'uso della leva economico-finanziaria come risorsa irrinunciabile per l'investimento in innovazione, piuttosto che in un'ottica di contenimento dei costi relativi a fattori di gestione - come la formazione - che possono anche rivelarsi non immediatamente produttivi. Altrettanto cruciali risultano una serie di componenti intangibili che, oltre alla gestione delle risorse umane, sono essenzialmente riconducibili a due aspetti. Il primo č lo sviluppo di know-how, in cui la conoscenza che confluisce nelle soluzioni di business č insieme tecnica e socio-culturale perché derivante dalla combinazione di cognizioni specializzate di settore, acquisite in virtů di una costante apertura alla sperimentazione, e insieme di mappe di riferimento e criteri di valutazione collegati alla cultura aziendale. L'altro fattore immateriale alla base del valore competitivo consiste nell'accentuato posizionamento di marchio, con la capacitŕ di fornire un'offerta di mercato caratterizzata da: a) forte specificitŕ rispetto ai concorrenti (distintivi contenuti tecnici di qualitŕ e professionalitŕ e soprattutto la corrispondenza alle esigenze dei clienti/consumatori e al loro cambiamento); b) bassa replicabilitŕ da parte di altri operatori, dovuta al fatto che le peculiaritŕ dell'offerta sono strettamente legate alla particolare "miscela" degli altri valori appena considerati (valore umano, risorse relazionali, know-how, ecc.). Ed č significativo notare come nelle imprese osservate questi tratti di marcata differenziazione siano stati prevalentemente costruiti attraverso pratiche di attenzione sociale non modellate su forme di CSR convenzionali o facilmente accessibili ad altri (p.es. quelle che si esauriscono nell'adozione di strumenti pur importanti quali il bilancio sociale e il codice etico); ciň che si tratti - per fare qualche esempio tratto dal campione - di offrire servizi sanitari di qualitŕ a tariffe accessibili, di supportare gli ex-dipendenti che avviano un'attivitŕ autonoma inserendoli nel proprio circuito di business o di promuovere politiche di sostenibilitŕ nel territorio offrendo alle aziende affiliate servizi tecnologici ad alta prestazione ambientale per l'edilizia. Le esperienze indagate confermano il ruolo di alcune condizioni dell'innovazione sostenibile d'impresa in vario modo giŕ indicate dalla ricerca piů recente: la precocitŕ e l'orientamento di lungo periodo degli investimenti in strategie di sostenibilitŕ, entrambi favoriti dal ruolo centrale ricoperto da istanze socio-ambientali nelle fasi iniziali dell'attivitŕ d'impresa; l'anticipazione, ovvero la possibilitŕ di collocarsi in una posizione di avanguardia e spesso di "conformitŕ preventiva" nei confronti di successive regolamentazioni pubbliche in grado di incidere seriamente sulle pratiche di settore; la disseminazione di consapevolezza interna, a partire dai livelli decisionali dell'organizzazione, intorno al significato per le strategie d'impresa di obiettivi e condotte operative riconducibili alla sostenibilitŕ; l'incorporamento strutturale degli strumenti e delle soluzioni di azione sostenibile nei core-processes organizzativi, dalla ricerca e sviluppo di prodotti/ servizi all'approvvigionamento, dall'infrastruttura produttiva al marketing. Inoltre, l'articolo individua e discute tre meccanismi che sembrano determinanti nei percorsi di innovazione sostenibile osservati e che presentano, per certi versi, alcuni aspetti di paradosso. Il primo č dato dalla coesistenza di una forte tradizione d'impresa, spesso orientata sin dall'inizio verso opzioni di significato sociale dai valori e dall'esperienza dell'imprenditore-fondatore, e di apertura alla novitŕ. Tale equilibrio č favorito da processi culturali di condivisione e di sviluppo interni della visione di business, da meccanismi di leadership dispersa, nonché da uno stile di apprendimento "incrementale" mediante cui le nuove esigenze e opportunitŕ proposte dalla concreta gestione d'impresa conducono all'adozione di valori e competenze integrabili con quelli tradizionali o addirittura in grado di potenziarli. In secondo luogo, si riscontra la tendenza a espandersi nel contesto, tipicamente tramite strategie di attraversamento di confini tra settori (p.es., alimentando sinergie pubblico-private) e forme di collaborazione "laterale" con gli interlocutori dell'ambiente di business e sociale; e al contempo la tendenza a includere il contesto, ricavandone stimoli e sollecitazioni, ma anche risorse e contributi, per la propria attivitŕ (p.es., nella co-progettazione dei servizi/prodotti). La terza dinamica, infine, tocca piů direttamente la gestione delle risorse umane. Le "persone dell'organizzazione" rappresentano non soltanto uno dei target destinatari delle azioni di sostenibilitŕ (nelle pratiche di selezione, formazione e sviluppo, welfare aziendale, ecc.) ma anche, piů profondamente, il veicolo fondamentale della realizzazione e del successo di tali azioni. Si tratta, cioč, di realtŕ organizzative in cui la valorizzazione delle persone muove dagli impatti sulle risorse umane, in sé cruciali in una prospettiva di sostenibilitŕ, agli impatti delle risorse umane attraverso il loro ruolo diretto e attivo nella gestione dei processi di business, nella costruzione di partnership con gli stakeholder e nei meccanismi di disseminazione interna di una cultura socialmente orientata. In tal senso, si distingue un rapporto circolare di rinforzo reciproco tra la "cittadinanza nell'impresa" e la "cittadinanza dell'impresa"; vale a dire, tra i processi interni di partecipazione/identificazione del personale nei riguardi delle prioritŕ dell'organizzazione e la capacitŕ di quest'ultima di generare valore molteplice e "condiviso" nel contesto (con i clienti, il tessuto imprenditoriale, le comunitŕ, gli interlocutori pubblici, ecc.). In conclusione, le imprese osservate appaiono innovative primariamente perché in grado di praticare la sostenibilitŕ in termini non solo di responsabilitŕ ma anche di opportunitŕ per la competitivitŕ organizzativa. Questa analisi suggerisce quindi uno sguardo piů ampio sulle implicazioni strategiche della CSR e invita a riflettere su come le questioni e i bisogni di rilievo sociale, a partire da quelli emergenti o acuiti dalla crisi economica (nel campo della salute, dei servizi alle famiglie, della salvaguardia ambientale, ecc.), possano e forse debbano oggi sempre piů situarsi al centro - e non alla periferia - del business e della prestazione di mercato delle imprese.
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Carlucci, Alba, et Domenico Bellavita. « Una lettura de "I promessi sposi" : l’esempio del Liceo Cantonale di Porrentruy (Giura) ». Versants. Revista suiza de literaturas románicas 2, no 67 (31 octobre 2020). http://dx.doi.org/10.22015/v.rslr/67.2.5.

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Résumé :
Può un romanzo scritto nell’Ottocento e ambientato nel Seicento risultare nei suoi contenuti ancora attuale e quindi rivelarsi interessante agli occhi degli allievi a cui proporlo? È una questione di prospettiva. L’approccio tematico sarà la nostra prospettiva di lettura che, in chiave semiotica, potrà far luce sul concetto di autorità, costruita ed esercitata sull’ambigua alleanza tra potere e finzione. La storia proposta dal Manzoni può essere letta come riflessione e analisi dei segni verbali e non verbali descritti. Parole e gesti che permettono ai personaggi di interagire in un determinato contesto sociale, definendo la propria posizione gerarchica. Keywords: Manzoni, giustizia, autorità, ambiguità verbale e gestuale, attualità
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Garosi, Linda. « Painting with words. Some considerations on the picture of women from The Child of Pleasure to The Virgins of the Rocks by Gabriele D’Annunzio ». Estudios Románicos 30 (29 juillet 2021). http://dx.doi.org/10.6018/er.456141.

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Résumé :
Il saggio si occupa di un aspetto fondamentale della ricerca compiuta da D’Annunzio che è la fusione di scrittura e arte figurativa, e della sua declinazione secondo i dettami dell’estetismo finisecolare. Lo studio intende mettere in luce non solo le modalità stilistiche e compositive, ma anche la finalità poetica e le valenze ideologiche, della sperimentazione ecfrastica realizzata nel passaggio tra il romanzo di debutto (Il piacere) e il romanzo del superomismo (Le vergini delle rocce). L’analisi testuale prenderà in esame come i ritratti dei personaggi femminili, costruiti attraverso la comparazione con oggetti d’arte, poggino altresì sulla narrazione dell’effetto prodotto sull’io del protagonista che sceglie e guarda tali opere d’arte. La visione viene cristallizzata nelle immagini verbali che ornano le pagine del libro, il quale, a sua volta, diventa museo e si offre allo sguardo del lettore del tempo proponendogli un nuovo canone estetico di Bellezza. The essay deals with a fundamental aspect of D'Annunzio’s research which is the fusion of writing and figurative art, and its declination according to the dictates of end-century aesthetics. The study intends to highlight the stylistic and compositional modalities, in addition to the poetic purpose and ideological values, of the ecphrastic experimentation carried out in the transition between the debut novel (The Child of Pleasure) and the novel of superomismo (The Virgins of the Rocks). The textual analysis will examine how the portraits of female characters, constructed through the comparison with objects of art, rest at the same time on the narration of the effect produced on the Self of the protagonist who chooses and looks at these works of art. The vision turns out to be crystallized in verbal images which adorn the pages of the book which in turn becomes a museum and offers itself to the eye of the reader of the time, proposing a new aesthetic canon of Beauty. Il saggio si occupa di un aspetto fondamentale della ricerca compiuta da d’Annunzio che è la fusione di scrittura e arte figurativa, e della sua declinazione secondo i dettami dell’estetismo finisecolare. Lo studio intende mettere in luce le modalità stilistiche e compositive, oltre alla finalità poetica e le valenze ideologiche, della sperimentazione ecfrastica realizzata nel passaggio tra il romanzo di debutto (Il piacere) e il romanzo del superomismo (Le vergini delle rocce). L’analisi testuale prenderà in esame come i ritratti dei personaggi femminili, costruiti attraverso la comparazione con oggetti d’arte, poggino al tempo stesso sulla narrazione dell’effetto prodotto sull’io del protagonista che sceglie e guarda tali opere d’arte. La visione viene cristallizzata nelle immagini verbali che ornano le pagine del libro, il quale, a sua volta, diventa museo e si offre allo sguardo del lettore del tempo proponendogli un nuovo canone estetico di Bellezza.
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Clerici, Renata, Anna Serbati et Lorenza Da Re. « Strumenti e dispositivi di analisi e valorizzazione della professionalità ; docente in Università ; ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, janvier 2021, 31–43. http://dx.doi.org/10.3280/exioa0-2021oa11126.

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Résumé :
Il contributo presenta tre strumenti progettati e messi a disposizione con finalità e funzioni diverse per valorizzare la professionalità docente.1) L'indagine "Didattica e Insegnamento in Università" (Felisatti & Serbati, 2017; Felisatti & Clerici, 2020) si è proposta di sviluppare e sperimentare a livello nazionale un protocollo di rilevazione che, integrando dati "oggettivi", disponibili negli archivi amministrativi delle Università partecipanti, con dati "soggettivi", direttamente rilevati presso i docenti attraverso una survey di tipo Cawi, delineasse un quadro delle pratiche didattiche in uso e definisse una classificazione di expertise, bisogni e interesse rispetto alle attività di insegnamento svolte nelle aule universitarie.2) Il Teaching Perspectives Inventory (Pratt et al., 1998; Pratt & Collins, 2000) è un questionario self-reported validato che permette di rilevare le prospettive di insegnamento; lo strumento ha l'obiettivo di promuovere una riflessione personale e/o collettiva sulle proprie prospettive di insegnamento e sul loro equilibrio o sulle eventuali differenze, identificando possibili inconsistenze interne (tra credenze, intenzioni e azioni) ed esterne, tra le prospettive.3) Il Teaching Practices Inventory (Wieman & Gilbert, 2014) è uno strumento self-reported ampiamente testato, costruito per mappare le pratiche che caratterizzano la didattica, indagando le metodologie adottate dai docenti nell'attività di insegnamento, attraverso una lista di quelle rinvenute in letteratura. Il questionario offre utili informazioni per comparare diverse azioni didattiche compiute dai docenti in diversi contesti e per un confronto e un apprendimento reciproco tra colleghi.
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Gandolfini, Massimo, et Adelaide Conti. « Neuroscienze e neuroetica : riflessioni scientifiche e correlati bioetici ». Medicina e Morale 60, no 2 (30 avril 2011). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2011.172.

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Résumé :
Le nuove tecnologie di neuroimaging, che rientrano nel grande campo delle neuroscienze, ci consentono di indagare lo studio della funzionalità cerebrale nel momento in cui eseguiamo un dato compito o elaboriamo un pensiero. Oltre allo studio degli stati post-coma, si è così aperto il grande capitolo delle cosiddette “neuroscienze cognitive”, cioè lo studio delle funzioni simboliche superiori che caratterizzano la persona umana. Siamo oggi in grado di mappare le aree cerebrali che sono coinvolte nella memoria, nelle percezioni e nelle emozioni, nell’elaborazioni del processo decisionale, fino a giungere alla condotta etica. L’indubbio grande valore scientifico di queste ricerche trascina con sé il rischio di una pericolosa “invasione di campo”, in argomenti di portata etica che spettano ad altre discipline, dalla filosofia all’antropologia, dalla teologia alla psicologia. La tentazione di ridurre la complessità della persona umana ad una “macchina” neurologicamente predeterminata, con un’architettura neuronale costruita sull’impianto genico non modificabile, porta con sé il pesante ridimensionamento (o l’abolizione) di grandi istanze etiche, quali la libera scelta e la responsabilità. Ne è nata una nuova disciplina, la neuroetica, che si prefigge di leggere l’uomo, nella sua individualità e globalità, alla luce della neurobiologia documentata dalle neuroscienze. Nella realtà, proprio partendo dai dati scientifici, genetici e neurologici, possiamo rigorosamente dimostrare ed affermare che questa impostazione è riduttiva, limitata, lacunosa e, quindi, oggettivamente inaccettabile. Si richiede la fondazione di un’etica delle neuroscienze, piuttosto che l’attuale deriva delle neuroscienze dell’etica. ---------- The new neuroimaging technology allows us to investigate the study of brain function at the moment in which a specific task is executed or a thought is elaborated. In this way, the vast chapter on the so called “cognitive neurosciences” has been opened. Today we are able to map the areas of the brain involved in memory, perception and emotions, in the elaboration of the decisional process, all the way to ethical conduct. The temptation to reduce the complexity of humans to a neurologically predetermined “machine” with an unalterable genetic structure built with a neuronal architecture carries with it a heavy downsizing (or abolition) of important ethical issues, such as freedom of choice and personal responsibility. In reality, starting precisely from scientific, genetic and neurological data, we can state and rigorously demonstrate that this formulation is reductive, limited and faulty and therefore unacceptable objectively. We request the formulation of an ethics for neurosciences rather than the existing neurosciences of ethics into which we have draft.
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