Littérature scientifique sur le sujet « Costiera »

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Articles de revues sur le sujet "Costiera"

1

Cazzari, Chiara, Federico Martellozzo et Filippo Randelli. « Evoluzione del costruito nelle aree costiere della Sardegna. Fra sviluppo economico e vulnerabilità ecologica ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 134 (août 2022) : 31–51. http://dx.doi.org/10.3280/asur2022-134002.

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Résumé :
Dagli anni '60, i litorali sardi hanno ospitato sempre più turisti, che hanno cau- sato la perdita di habitat costieri. Grazie all'uso del GIS e di database statistici regionali e nazionali, questo lavoro mostra i risultati dell'analisi sulle strutture ricettive a fini turistici lungo la fascia costiera sarda. La polarizzazione nord-sud dei flussi turistici e dell'attività edilizia intensiva sottolineano l'importanza di con- siderare il costruito nel processo di valutazione ambientale.
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2

Williams. « Il Cane Incantato della Divina Costiera ». Tennessee Williams Annual Review, no 6 (2003) : 1. http://dx.doi.org/10.2307/48615523.

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3

Della Valle, Valeria. « Dunoso, dunare o dunale ? » XII, 2020/1 (gennaio-marzo) 12, no 1 (4 février 2020) : 26–27. http://dx.doi.org/10.35948/2532-9006/2020.3226.

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4

Isenburg, Teresa. « "Il palpitare lontano di scaglie di mare" ». SOCIETÀ E STORIA, no 126 (mars 2010) : 673–75. http://dx.doi.org/10.3280/ss2009-126005.

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Résumé :
Nel corso della seconda metÀ dell'ottocento la frangia costiera e il suo immediato entroterra, spesso costituito da zone umide, ha subito una drastica modificazione grazie all'utilizzo delle tecnologie rese possibili dalla forza della macchina a vapore: č questa un'ulteriore conferma dello scarso legame con l'universo marino della formazione culturale e dell'agire operativo dell'Italia contemporanea.
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Cerreta, Florindo, Mimi Gisolfi D'Aponte, Andrea Perrucci, Nello D'Aponte et Mimi D'Aponte. « Teatro religioso e rituale della penisola sorrentina e la costiera amalfitana ». Italica 63, no 2 (1986) : 187. http://dx.doi.org/10.2307/478999.

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Cammalleri, I., L. Gianguzzi, V. Ilardi et S. Sortino. « Dati Preliminari Sulla Vegetazione Della Fascia Costiera di Torre Salsa (Sicilia Meridionale) ». Giornale botanico italiano 130, no 1 (janvier 1996) : 477. http://dx.doi.org/10.1080/11263509609439697.

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Scalercio, Stefano. « Nuovi dati di distribuzione dei macrolepidotteri eteroceri della fauna calabrese (Insecta Lepidoptera) ». Memorie della Società Entomologica Italiana 91, no 1-2 (15 décembre 2014) : 3. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2014.3.

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Résumé :
Vengono riportati dati di distribuzione di 566 specie relativi a 224 località. Le località sono state raggruppate in nove rvincie ambientali (PA) individuate su base ecologica e geografica, in modo da offire una lettura più ecologica e meno amministrativa della distribuzione della fauna sul territorio. Per molte specie si tratta della prima segnalazione per una determinata PA (33 per il Pollino-Orsomarso versante calabrese, 165 per la Catena Costiera, 83 per la Sila, 33 per il Marchesato, 12 per le Serre, 60 per l’Aspromonte, 63 per la Valle del Crati, 72 per la Costa tirrenica, 31 per la Costa ionica). Si segnalano per la prima volta 7 specie per la Calabria (<em>Catocala lupina</em> e <em>Dichagyris candelisequa</em> rinvenute nel Pollino-Orsomarso, Z<em>anclognatha lunalis, Cucullia calendulae</em> e <em>Lithophane</em> <em>merckii</em> rinvenute lungo la Costa tirrenica, <em>Luperina</em> <em>testacea</em> e <em>Xanthia</em> <em>togata</em> raccolte in Sila), mentre 38 specie erano note solo per una località. Inoltre, viene confermata la presenza di <em>Proserpinus</em> <em>proserpina</em> in Calabria. Si evidenzia la mancanza di uniformità della distribuzione dello sforzo di campionamento nella regione, con PA molto poco conosciute come la Catena Costiera, le Serre, il Marchesato, la Valle Crati e l’Aspromonte, auspicando che vengano promosse iniziative per coprire omogeneamente il territorio calabrese.
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Paola, Gaudenzio, et Luigi Minuto. « Indagine Floristica Sulle Specie Ornamentali Nel Verde Pubblico Della Fascia Costiera Franco Ligure ». Giornale botanico italiano 128, no 1 (janvier 1994) : 381. http://dx.doi.org/10.1080/11263509409437201.

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Caputi, Alessandra. « Il "mostro" di Fuenti. Una storia ambientale e di impegno civile ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 297 (janvier 2022) : 141–70. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-297007.

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Résumé :
Nel secondo dopoguerra il paesaggio italiano è stato aggredito in maniera sistematica dalla speculazione edilizia, un fenomeno riconducibile all'assenza di pianificazione urbanistica e alla frammentazione delle competenze amministrative in materia ambientale e urbanistica. In quest'articolo si esamina un caso specifico che riguarda la Costiera amalfitana: quello del cosiddetto "mostro di Fuenti", un albergo costruito abusivamente negli anni Settanta del secolo scorso e abbattuto dopo trent'anni di lotte, proteste e azioni legali. Questo caso consente di indagare anche il ruolo cruciale delle associazioni ambientaliste che contrastarono l'ecomostro, in particolare quello di Italia Nostra. La maggior parte della documentazione consultata per la ricostruzione storica è conservata presso l'archivio di Elena Croce, custodito presso la Fondazione Biblioteca Benedetto Croce, e l'archivio di Antonio Iannello, custodito presso il Comune di Napoli.
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Tizzoni, Elisa. « Tourism will tear us apart. Turismo e ambiente nell'Italia del boom attraverso un caso di studio nel Levante ligure ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 297 (janvier 2022) : 95–116. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-297005.

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Résumé :
Nonostante il crescente interesse per il turismo da parte degli storici ambientali, l'impatto sull'ambiente della diffusione della vacanza balneare lungo le coste mediterranee nella seconda metà del XX secolo ha riscosso un'attenzione limitata sino a oggi. Al fine di contribuire a colmare questa lacuna nell'attuale panorama di studi, l'articolo indaga i conflitti ambientali causati dal tentativo di sviluppare il turismo di massa nel Levante ligure, un'area costiera situata nel Nord-Ovest dell'Italia. L'articolo applica una duplice prospettiva, analizzando sia gli aspetti materiali che quelli immateriali dei conflitti ambientali; inoltre, la ricerca ricostruisce il ruolo giocato dai diversi attori coinvolti nello scontro per la protezione / lo sfruttamento del patrimonio naturale. L'articolo tiene conto delle più recenti acquisizioni della storia ambientale e offre una prospettiva multi-disciplinare sulle conseguenze ambientali del turismo di massa lungo le coste del Mediterraneo.
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Thèses sur le sujet "Costiera"

1

SOLE, FRANCESCO MARIA. « Valutazione della vulnerabilità delle coste della Sardegna a fenomeni di erosione ed inondazione dovuti all'impatto degli eventi estremi meteo-marini ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266637.

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Résumé :
The main goal of this work is to provide a regional assessment of the coastal vulnerability of Sardinian sandy beaches to storm impacts. To do this we have assessed the geomorphic coastal vulnerability taking into account the intensity of storm induced hazards and the adaptation capacity of the system. The methodology aplied allows to calculate quantitatively -in a separate manner- the erosion and inundation hazards induced by the storms associated to a given probability of occurrence. The practical application of this method is to provide information that allows stakeholders to manage resource allocation and mitigate consequences. This framework has been developed by covering the following steps:(i). Define forcing conditions for the Sardinian coast using a storm classification method; to obtain this we have divided the Sardinian coast in 4 different sectors. For each sector storm events have been defined from hindcast wave data obtained for the period between 1979-2012. (ii) Find out the induced beach response to each storm class measured by the quantification of the flooding and erosion hazards. In each sector sandy beaches have been characterized in terms of their slope, height, widht and grain size. (iii) Estimation of a coastal vulnerability index formulated in terms of these two intermediate variables by means of a linear function that ranges from a minimum value of 0 (optimum state) to a maximum of 1 (failure state), defining 5 qualitative categories (Very Low, Low,. Medium, High, Very High). (iv) Assessment and mapping of the coastal vulnerability index along different sectors of the island. In terms of prospective analysis we have built a projected timeline of beach hazard based on existing storm data fitted into an extreme probability function. Once the probability of occurrence of the flooding and erosion hazards has been assessed and a risk level defined by the stakeholders, the spatial distribution of vulnerabilities associated to selected probability level will permit to "robustly" compare areas along the coast to identify the most endangered zones.
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Buonocore, Annalisa. « Varietà dialettali microareali della Costiera Amalfitana ». Frankfurt, M. Berlin Bern Bruxelles New York, NY Oxford Wien Lang, 2007. http://d-nb.info/992818079/04.

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GALIANO, ILARIA CINZIA. « Caratterizzazione idrogeologica dell'area costiera di Arborea ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2015. http://hdl.handle.net/11584/266588.

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Résumé :
This work aims to the hydrogeologica l characterization of the Bonifica d i Arborea coastal area, an interesting site on the hydrogeologica l , geological and also historical and geographical point of view. Agricultural practices that rely on the use of fertilizers and cattle manure for enhancing soil productivity, accompanied by the intensive use of groundwater resources, have made this area particularly vulnerable to nitrate contamination,and pursuant to the Regional Government resolution n. 1/12 of 18/01/2005, the Bonifica d i Arborea has been designated as a Nitrate Vulnerable Zone (ZVN). The nitrate contamination of the shallow aquifer was studied and very high levels of this pollutant was founded. These studies revealed that this area is geologically and stratigraphica l very complicated, then a geological survey has been carried out. Vertical Electrical Soundings (VES) and statigraphies was used for this purpose, they have been implemented with ArcGIS10. It allowed to know the domain of the shallow aquifer, and in particular his bottom, identified with the first clay level. It was studied the hydrodynamics of the aquifer with Surfer 8, and the issues confirmed the geological survey results. Finally two geological sections have been drown with Adobe Illustrator Artwork 13.0
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Maistrello, Giuseppe. « Erosione costiera : modellazione numerica di Cesenatico ponente ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Résumé :
In questa attività di tesi si è affrontato il problema dell’erosione costiera considerando come sito d’interesse il tratto della costa Emiliano romagnola di Cesenatico ponente. Lo studio sviluppa delle modellazioni di profili e tratti di spiaggia con il fine di valutare la variazione di questi a fronte di mareggiate caratteristiche di scenari climatici estremi di medio e lungo termine per tempi di ritorno differenti. Si pone come obbiettivo anche quello di valutare possibili differenze denotabili tra modellazione monodimensionale e bidimensionale. Inoltre, in questo studio, si effettuano delle valutazioni di possibili interventi di ripascimento. Tali interventi sono messi in atto sui profili monodimensionali per effettuarne una modellazione numerica che ha il fine di valutarne anche in tal caso la risposta rispetto agli scenari climatici, quantificando l’entità di erosione ed inondazione che può subire tale tratto costiero. Per effettuare tale attività si è fatto uso dei software Qgis, matlab e Delft3D per l’elaborazione dei dati, mentre per la modellazione numerica si è utilizzato il modello numerico XBeach. Nel seguente elaborato finale si è effettuato un richiamo teorico dei concetti riguardanti l’idraulica marittima, successivamente si sono riportati nel dettaglio le caratteristiche principali che riguardano il sito di Cesenatico ponente, rendendolo nel quadro costiero regionale un sito ad alto rischio. Si sono trattate poi le attività operative di elaborazione, modellazione ed interpretazione dei risultati, insieme ad una trattazione delle caratteristiche del modello numerico XBeach e del software Delft3D.
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Mazzucato, Arianna <1985&gt. « Erosione costiera e tutela dell'ambiente : profili normativi ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4990.

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Résumé :
Con il presente elaborato, si è preso in considerazione il problema dell’erosione costiera che da 50 anni a questa parte ha acquisito una crescente attenzione dovuta al fatto che, per fattori sia naturali che antropici, sta provocando un realistico degrado dell’ambiente costiero. Lo sviluppo e lo sfruttamento della fascia costiera ha portato i legislatori, sia locali che internazionali, a sviluppare normative non solo con finalità di protezione dell’ambiente ma anche a regolamentare le diverse modalità per risolvere il problema dell’erosione. Si è cercato, perciò, di fornire un'analisi del quadro normativo comprendendo tutti i livelli giuridici, ovvero regionale, nazionale, europeo e internazione, in merito ai metodi di risoluzione del problema sopra citato, per i quali si riscontrano delle divergenze normative. L'obiettivo primario è quello di fornire al lettore le modalità dell'intervento dell'uomo finalizzate a ripristinare una situazione ormai critica avvalendosi di un complesso di principi e norme che stabiliscono regole di comportamento per gli Stati al fine di realizzare la tutela dell’ambiente e l’uso equilibrato delle risorse naturali in un contesto di sviluppo economico e sociale. La trattazione del problema dell’erosione costiera è inizialmente finalizzata a definire quali fattori sono coinvolti a scatenare la preoccupazione del crescente degrado ambientale che coinvolge i litorali europei ma soprattutto quelli italiani in quanto l’Italia è lo Stato europeo con maggiori siti di balneazione, seguito da Francia, Spagna e Grecia. I siti balneabili italiani sono i più controllati d’Europa perché di fatto il nostro Paese ha, da oltre venti anni, adottato i criteri più restrittivi della direttiva europea che ha finora disciplinato il settore, in termini di conformità dei siti balneari ai valori guida dei parametri microbiologici espressamente regolamentati. Dopo aver definito il problema, vengono ampiamente descritti i metodi di difesa attuati, in particolar modo il metodo dei rinascimenti, nei quali viene dedicato un intero capitolo a definire come Unione Europea, Italia, Regioni ed Enti Locali, adottino i principi della concertazione e dell’integrazione fra le diverse amministrazioni pertinenti in materia. Per ottemperare agli obiettivi prefissati, si sono, dunque, illustrate e analizzate le specifiche tecnico-normative inerenti la movimentazione dei sedimenti marini, essendo la tematica delicata per i rischi ambientali connessi, nell’ottica di un eventuale riutilizzo ai fini di ripascimento artificiale delle spiagge.
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Sanfilippo, Francesca. « Monitoraggio da dati in situ e telerilevati delle proprietà ottiche delle acque costiere dell’Adriatico a supporto della gestione costiera ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7901/.

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Résumé :
Il presente lavoro è stato finalizzato all’analisi delle caratteristiche spettrali delle acque sia da dati in situ che telerilevati, attraverso l’implementazione di algoritmi semi-empirici e modelli bio-ottici dedicati. Inoltre prende in considerazione la correzione delle immagini ottiche per la mappatura delle concentrazioni del particellato sospeso per osservarne la distribuzione nelle acque costiere dell’Alto Adriatico. Le acque costiere sono caratterizzate da un'alta variabilità di proprietà ottiche che dipende dalle specifiche ambientali e stagionali, dai processi idrodinamici e dalle componenti che contiene. Lo studio della dinamica di dispersione del materiale totale sospeso, analizzato in questo lavoro, è stato possibile proprio grazie alle proprietà ottiche del particellato sospeso che, assieme alla clorofilla, è annoverato tra le sostanze otticamente attive. E’ stata svolta un’analisi pluriennale al fine di valutare quali fossero i diversi fattori che influenzano le dinamiche e la distribuzione del particellato sospeso presente nelle acque costiere nell’area prospiciente il delta del Po. La dinamica di dispersione del materiale sospeso in acque superficiali è modulato da variazioni spazio-temporali legate a diversi fattori, tra i quali sono stati considerati l’influenza dell’apporto fluviale del Po e il contributo derivante da diverse condizioni meteomarine. L’analisi effettuata e i risultati ottenuti sono un contributo preliminare a supporto di una gestione costiera, e può fornire una visuale d’insieme dei principali fattori che determinano la presenza di materiale sospeso nella regione costiera esaminata. Tali informazioni sono utili ad una gestione più informata al fine di ridurre gli impatti legati alla presenza di materiale sospeso nelle acque dell’area presa in esame. Le attività svolte sono incluse nel progetto CYAN IS WAS all’interno del programma esecutivo sulla cooperazione scientifica e tecnologica tra la Repubblica d’Italia e il Regno di Svezia per gli anni 2010-2013 e nell’ambito del progetto bandiera RITMARE.
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Marcato, Silvestre. « Speciazione del cromo nei sedimenti di una laguna costiera ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3225/.

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Résumé :
Il presente lavoro di tesi ha affrontato le problematiche legate alla speciazione del cromo in particolare i rischi legati alla forma esavalente che risulta particolarmente tossica per gli organismi acquatici. Sono state svolte diverse prove per la messa appunto di una metodica standar dell’US EPA “Method 3060A” indicata per l’estrazione selettiva del Cr(VI) in campioni di sedimento e suolo. Un set di campioni provenienti da sedimenti della laguna costiera della Pialassa della Baiona sono stati analizzati per quantificare i livelli cromo environmentally available, previa dissoluzione in acqua regia, e livelli di cromo esavalente per valutare l’eventuale rischio per il biota acquatico. Sia i livelli di concentrazione di cromo environmentally available confrontati con le linee guida internazionali che i livelli di cromo e Cr(VI) paragonati ai livelli di effetto ritrovati in letteratura non mostrano un potenziale rischio per gli organismi bentonici. I bassi valori di cromo esavalente sono in accordo con le condizioni riducenti tipiche di ambienti di transizione come quello di studio dove la forma chimica del cromo predominante sembra essere quella trivalente. La metodica seguita per la determinazione del cromo esavalente ha diversi limiti rappresentati dall’azione di interferenti quali AVS, Fe(II) e materia organica naturalmente presenti nei sedimenti, per questo procede ancora la ricerca di analisi di speciazione più selettive.
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Ellero, Alberto <1981&gt. « Prosopografia economica della Venetia costiera : riflessi politici e sociali ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/981.

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Toniato, Giulia <1992&gt. « Archeologia costiera. Fenomeni di degrado lungo le coste del Mediterraneo ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9960.

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Résumé :
In questo lavoro vengono presentate le principali caratteristiche dell’archeologia costiera, disciplina che può essere definita come un settore integrativo sia per l’archeologia terrestre sia per quella subacquea e che si pone come obiettivo lo studio dell’area litoranea. Ambiente complesso e fortemente dinamico, la costa necessita di essere studiata attraverso un approccio di tipo diacronico e multidisciplinare, in modo da indagare le relazioni tra azioni e reazioni umane e ambientali. Inoltre, vengono analizzati i diversi fattori, di origine naturale e/o antropica, che possono determinare la degradazione dei siti archeologici localizzati in prossimità del mare; tra questi fenomeni, l’erosione rappresenta il problema che maggiormente interessa l’archeologia costiera ed è aggravata, negli ultimi anni, dai cambiamenti climatici in atto. Per comprendere come l’innalzamento del livello del mare, gli apporti/asporti sedimentari, i fenomeni estremi e violenti, come tsunami e uragani, l’attività erosiva e gli interventi antropici influiscano sul territorio costiero, sono stati studiati, quali esempi, alcuni importanti siti archeologici situati lungo le coste di Libia, Egitto, Turchia, Israele e Italia.
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Franceschini, Iolanda. « Analisi di fragilità di strutture ricettive della zona costiera dell'Emilia-Romagna ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Résumé :
Il presente lavoro si è concentrato sulle strutture ricettive presenti sulla riviera romagnola, con lo scopo di individuare ed analizzare le caratteristiche costruttive che maggiormente influenzano il comportamento sotto sisma. Attraverso indagini statistiche dei dati ISTAT si è cercato individuare una classe di strutture ricettive tipologiche caratteristiche del territorio analizzato, in termini di tipologia costruttiva, epoca di costruzione e numero di piani fuori terra. La struttura ricettiva analizzata è una struttura mista, situata nel Comune di Bellaria – Igea Marina. Di tale struttura è stata eseguita una modellazione a macroelementi con il software 3MURI, rispettando la geometria e i valori dei parametri meccanici degli elementi che la compongono, realizzando diversi modelli con diverse variazioni, sia riguardanti i valori dei parametri meccanici del calcestruzzo armato che quelli della muratura. Sono state eseguite le analisi pushover, dalle quali sono state ottenute le curve di capacità in termini di forza – spostamento, successivamente è stato eseguito il confronto tra lo spostamento ultimo e lo spostamento richiesto, valutato con un metodo modificato (metodo di Guerrini), fino ad arrivare alla costruzione delle curve di fragilità che, in funzione dei diversi livelli di scuotimento del terreno, definiti secondo l’accelerazione massima al suolo (PGA), consentono di valutare la probabilità di superamento di fissati livelli di danno.
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Livres sur le sujet "Costiera"

1

Quercioli, Mauro. La Costiera amalfitana. Roma : Libreria dello Stato, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, 2003.

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Manetti, Rino. Torri costiere del litorale toscano : Loro territorio e antico ruolo di vigilanza costiera. Firenze : Alinea, 1991.

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3

Dolci del sole : Ricette, passione e tradizione della Costiera Amalfitana. Milano : Rizzoli, 2009.

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4

Buonocore, Annalisa. Varietà dialettali microareali della Costiera Amalfitana. Frankfurt am Main : P. Lang, 2009.

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5

Lipinsky, Angelo. Il tesoro sacro della costiera amalfitana. Amalfi : Centro di cultura e storia amalfitana, 1989.

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6

Il sistema dei terrazzamenti in Costiera Amalfitana. Amalfi (SA) : Centro di cultura e storia amalfitana, 2018.

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7

Storia del turismo italiano : La costiera amalfitana. Amalfi : Centro di cultura e storia amalfitana, 2009.

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L' occupazione costiera protostorica del Lazio centromeridionale. Oxford, England : Archaeopress, 2007.

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9

Le vie della tradizione campana : Passaggio in Costiera amalfitana. Napoli : Edizioni scientifiche italiane, 2011.

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10

Francesco, Calzolaio, dir. Cattedrali dell'archeologia industriale costiera = : Cathedrals of coastal industrial archaeology. Venezia : EditGraf, 2006.

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Chapitres de livres sur le sujet "Costiera"

1

Beccarisi, Leonardo, Cosimo Gaspare Giannuzzi, Giorgio D'Andria et Marco Greco. « Habitat and flora monitoring in the Regional Nature Reserve of "Palude del Conte e Duna Costiera di Porto Cesareo" (Puglia, Italy) ». Dans Proceedings e report, 483–91. Florence : Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-147-1.48.

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Résumé :
This study describes the results of the monitoring activity on habitats and plant species in the Regional Nature Reserve of "Palude del Conte e Duna Costiera di Porto Cesareo" (Puglia, Italy) and in the adjoining special areas of conservation (SACs), in the period April-December 2018. The activity combined field vegetation surveys and interpretation of orthophotos on a GIS system. The study identifies the pressure and threat factors that negatively affect the conservation of habitats.
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2

Violante, Crescenzo, Eliana Esposito, Giuseppe Tranfaglia et Giovanni Braca. « Heavy Rains and Flash Floods at Rocky Coast. The Costiera Amalfitana (Southern Italy) ». Dans Advancing Culture of Living with Landslides, 329–36. Cham : Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-53485-5_38.

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3

Mehlhorn, Heinz. « Costia Necatrix ». Dans Encyclopedia of Parasitology, 587. Berlin, Heidelberg : Springer Berlin Heidelberg, 2016. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-43978-4_714.

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Mehlhorn, Heinz. « Costia Necatrix ». Dans Encyclopedia of Parasitology, 1–2. Berlin, Heidelberg : Springer Berlin Heidelberg, 2015. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-27769-6_714-2.

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5

Rossella, Stocco, Pirrera Laura et Cellini Emilio. « L’applicazione di tecniche innovative nel monitoraggio costiero degli habitat prioritari ». Dans Proceedings e report, 620–31. Florence : Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-147-1.62.

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Résumé :
The aim of the present paper is to define the advantage to use innovative techniques based on sperimental tool to supplement the traditional techniques in marine monitoring, through experience of CRSM-ARPACAL (Centro Regionale Strategia Marina) into two regional projects called "SIC Carlit" and "Musmap". Both projects have shown that in the monitoring of coastal marine ecosystems the sperimental techniques to supplement traditional methods can provide more accurate and data with reduced costs and times of work.
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Jaia, Alessandro M. « Produzioni di ceramica a vernice nera nell’area costiera del Latium Vetus ». Dans Tracing Technology, 145–52. Peeters Publishers, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv28bqkxp.13.

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7

Giampaola, Daniela, et Vittoria Carsana. « La fascia costiera di Napoli : dallo scavo al museo della città ». Dans Comunicare la memoria del Mediterraneo, 205–15. Publications du Centre Jean Bérard, 2007. http://dx.doi.org/10.4000/books.pcjb.4021.

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8

Assorati, Giovanni. « I siti produttivi in relazione alla viabilità della fascia costiera cispadana in età antica ». Dans Adriatlas 4. Produzioni artigianali in area adriatica : manufatti, ateliers e attori (III sec. a.C. – V sec. d.C.), 167–76. Ausonius Éditions, 2021. http://dx.doi.org/10.46608/primaluna8.9782356134073.10.

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9

Zangrandi, Matteo, Valerio Ruggiero et Gian Piero Repetti. « Proposal of a Coastal Ferry Using Last Hybrid Technology for Green Transportation in Touristic Areas ». Dans Progress in Marine Science and Technology. IOS Press, 2022. http://dx.doi.org/10.3233/pmst220056.

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Résumé :
The coastal passenger transport in touristic areas like Costa Smeralda (Sardinia), Cinque terre (Liguria), Costiera Amalfitana (Campania), Venetian Lagoon (Veneto) and others, is constantly growing. At the same time, the sensitivity of authorities to the issue of environmental impact in those areas is leading the transportation companies to investigate technical solutions that can guarantee high volumes of passenger being as much as possible eco-friendly. Hybrid or full electric passenger vessels are becoming more and more popular, starting from this assumption the authors examined the possibility to combine state of art technologies, with an innovative approach to match the propulsion system with hull resistance data, in order to propose a passenger ferry capable to operate in protected areas with an extremely low impact on the environment and taking advantage also from a basic energy distribution ashore. The usage of new generation batteries, with the highest safety standards, will be also investigated. The paper starts from the determination of the operative profile for the ferry, evaluating the best solution in terms of efficiency and power management, considering the resistance data of various hulls, focusing on a traditional displacement hull, and then developing a study of the propulsion system through the usage of last generation generators with variable speed and batteries different from traditional Li-Fe-PO4, in order to achieve a high efficiency level.
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Leone, Federica, et Corrado Zoppi. « Misure di conservazione e piani costieri : ». Dans Multilevel green governance, 35–44. Quodlibet, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gvdnct.6.

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Actes de conférences sur le sujet "Costiera"

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Maccarrone, Maria. « Paesaggi costieri modificati da mezzi nautici a fine vita ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7997.

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Résumé :
Guardare dei luoghi prodotti da eterogenee mescolanze di elementi di varia natura può attivare dei processi trasformativi dei paesaggi in cui è possibile plasmare e riusare ciò che si trova. La ricerca sui Beni galleggianti a fine del ciclo di vita nei paesaggi costieri indaga il fenomeno dell’abbandono dei mezzi nautici alla fine del ciclo di vita come forma apparente che muta in altra forma e il paesaggio contaminato come deposito dell’energia di una natura persistente. Paesaggi fluviali, marittimi o lacustri accolgono l’azione umana per ciò che in essi lascia, vale a dire resti di natanti arenati sulle coste o accatastati in luoghi di fortuna; stampi di costruzione dismessi; relitti faticosamente censibili di imbarcazioni affondate per avaria o deliberatamente inabissate in quanto ritenute desuete. L’insieme delle imbarcazioni alla fine del ciclo di vita assume la forma di un patrimonio nautico dell'abbandono che occupa porzioni di litorali, depaupera gli ecosistemi di terra e d'acqua e altera la percezione del paesaggio preesistente. Il riconoscimento del fragile stato di quei particolari ambiti terrestri ed acquatici, vitali e limitati, è fondamentale per la loro sopravvivenza, e non solo. Preludio per nuovi stadi evolutivi, i paesaggi costieri contaminati si possono trasformare in metafore poetiche di un dialogo rinnovato fra uomo e natura, luoghi d’innovazione e di possibilità in grado di autogenerarsi e garantire nel tempo una fruibilità condivisa. Looking at places produced by heterogeneous mixtures is possible activate the transformative processes of the landscapes where to reuse what you find. The research on "floating at the end of the life cycle in coastal landscapes" explores the phenomenon of abandoned boat at the end of life as a form apparent, and the polluted landscape as the storage of persistent nature. Landscapes of river, sea or lake the accommodate human actions: the remains of boats stranded on the coasts or stacked; molds abandoned; wrecks of sunken ships to deliberately damage or sunken as they are considered obsolete. The set of vessels at the end of the life cycle takes the form of a abandoned nautical heritage which occupies portions of the coasts, depletes ecosystems of land and water and alters the perception of the landscape preexisting. The recognition of the fragile state of those particular areas of land and water, vitals and limited, it is essential for their survival, and more. Prelude to new developmental stages, the coastal landscape hybridized can transformed into poetic metaphors of a renewed dialogue between man and nature, place of innovation and opportunity that can self-generate and ensure the usability.
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Vacca, Daniele. « Le torri costiere del Regno di Sardegna : costruzione, danni e restauri ». Dans FORTMED2015 - International Conference on Modern Age Fortifications of the Western Mediterranean coast. Editorial Universitat Politècnica de València, 2015. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2015.2015.1779.

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Nocco, Sebastiana. « Il sistema difensivo costiero della Sardegna meridionale nella cartografia dei secoli XVI-XVII ». Dans FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia : Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11379.

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Résumé :
The coastal defensive system of Southern Sardinia in the cartography of the sixteenth-seventeenth centuriesStarting from the sixteenth century, the coastal landscape of Sardinia suffered deep transformations related to the construction of defensive structures to protect the inhabitants of the towns and land resources. Coastal towers and fortresses are the most evident signs of these interventions. This paper aims to reconstruct these processes through archival and cartographic documents produced between the second half of the sixteenth century and the first decades of the seventeenth century. Particularly interesting is the comparison between the maps depicting the coastal area between Cagliari and Quartu and its hinterland drawn in 1577 by Rocco Capellino and those drawn underneath the viceroy Vivas in 1623-1625. Cartographic and archive documents can reveal interesting data to reconstruct the changes that occurred in this period, as a result of the interventions aimed at the defense of the coast and the towns with the construction of the first watchtowers and the progressive modernization of the outer walls of the fortress of Cagliari and its ramparts’ raising.
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Tricarico, Giuseppe. « Le fortificazioni litoranee di Terra d’Otranto : una panoramica sulle torri costiere della provincia di Lecce ». Dans FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia : Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11471.

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Résumé :
The coastal fortifications of Terra d’Otranto: a panoramic view of the coastal towers in the province of LecceDuring the Modern Age we witnessed the birth, consolidation and decline of great powers that dragged numerous political and religious conflicts with them. The Mediterranean Sea, as area of contact between the most distant Empires, experienced an era of intense naval activity in the form of piracy, race wars and armed deterrence, spreading along its shores with coastal watch towers. The organization of the defensive coastal system took place in intimate relationship with the territory, strongly characterizing the coasts which for centuries have seen them as the unique anthropical presence. Their exclusively military character has, however, inhibited their reuse over time, arousing until a few decades ago the disinterest of the community and their disavowal of architectures worthy of protection. The knowledge of the historical events and the morphotypological characteristics of the Apulian system of coastal towers thus becomes the starting point for their acknowledgment as fundamental identifying characters of the territory, finalizing their study to the re-appropriation of these assets by the community as strategical vehicles for the transmission of the local history and its intrinsic values. The classification of the towers in the province of Lecce has made them the object of spatial and typological analyses produced with the help of the opensource software “Quantum GIS” and geo-referenced on the official cartographic bases.
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Isgrò, Sara. « Le fortificazioni costiere austroungariche sulla frontiera italiana nell’Istria e Dalmazia dagli studi dello Scacchiere orientale ». Dans FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia : Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11601.

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Résumé :
Austro-Hungarian coastal fortifications on the Italian border at Istria and Dalmatia from the studies on the eastern areaRight after the Unification of Italy, land’s topography, with landscape acquisition and restitution through explorations across borders, and in particular regarding Austro-Hungarian fortification on the Italian land and sea border, were immediately observed by Major State’s officials. In early 1900 the long and jagged stretch of Dalmatian coast between Pola and Cattaro, full of natural ports and coastal canals formed by many islands sometimes arranged in multiple orders along the coast, and in the past defended by many works which are now mostly radiated or abandoned (except for S. Nicolò fort, near Sebenico), can count on some works realized in Lussinpiccolo (Monte Asino): Ragusa wall has been entirely unarmed and defensive organization of Cattaro’s cannons is only maritime, in fact, for the part towards the land the Austrians provided to organize the defensive arming against neighboring Montenegro; Pola maritime square instead includes a sea front and a land front, so it can obtain protection by gulf, city’s arsenal and Fasana Canal. Archive’s material consulted in Kriegsarchiv of Vienna, historical cartography of Austro-Hungarian fortification system detected by Italian officers during Major State journeys on a side, together with many Memories on Austrian maritime fortifications between Cattaro and Pola, published by Major State Command, operations Division, allow to investigate and deepen Austro-Hungarian forts system along Italian coast, in Istria and Dalmatia.
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Bauer, Paul W., Charles L. Pillmore, K. Mawer, Steve Hayden, Spencer G. Lucas, Jeff Meyer, Gerald K. Czmanske et al. « First-day road log, from Red River to Questa, Costilla, Valle Vidal, Cimarron and Philmont ». Dans 41st Annual Fall Field Conference. New Mexico Geological Society, 1990. http://dx.doi.org/10.56577/ffc-41.1.

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Ferreira, Alice Rosim Sundfeld Di Tella. « A comunidade imaginada a partir da fotografia : a obra do romeno Costica Acsinte (1897-1984) ». Dans Encontro de História da Arte. Universidade Estadual de Campinas, 2019. http://dx.doi.org/10.20396/eha.vi14.3349.

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Nocco, Sebastiana. « Torri e piazzeforti nella Sardegna moderna. Fonti cartografiche e documentarie nella lettura delle trasformazioni territoriali del paesaggio costiero sardo tra XVI e XVIII secolo ». Dans FORTMED2015 - International Conference on Modern Age Fortifications of the Western Mediterranean coast. Editorial Universitat Politècnica de València, 2015. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2015.2015.1686.

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Rapports d'organisations sur le sujet "Costiera"

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Doon, Ben, et Dan Quintana. Costilla County Biodiesel Pilot Project. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), août 2011. http://dx.doi.org/10.2172/1031030.

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Lindow, Steven E., Shulamit Manulis, Dan Zutra et Dan Gaash. Evaluation of Strategies and Implementation of Biological Control of Fire Blight. United States Department of Agriculture, juillet 1993. http://dx.doi.org/10.32747/1993.7568106.bard.

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Résumé :
The main objective of this study was to develop data that would facilitate a consistently effective method of biological control of fire blight disease to be developed and to enable its implementation for disease control by ensuring its compatibility with variations in the biological, environmental, and chemical conditions present in pear orchards. As considerable information on the pathogen and biological control of fire blight was already gathered from studies in California and elsewhere, an emphasis was placed on investigating the genetics and ecology of Erwinia amylovora, the causal agent of fire blight in Israel. Studies of plasmid profile, virulence on several host, serological characteristics, as well as DNA fingerprints with selected primers all revealed E. amylovora strains in Israel to be homogeneous. Strains did vary in their resistance to streptomycin, with those from more northern locations being resistant while those in the southern costal plain were all sensitive to streptomycin. Resistance appeared to be conferred by chromosomal mutations as in streptomycin-resistant strains in California. The biological control agent Pseudomonas fluorescens strain A506 colonized flowers of both the Costia and Spodona pear cultivars in Israel as well as Bartlett pear in California. Flowers that were open at the time of spray inoculation of trees subsequently harbored from 105 to 107 cells of strain A506 per flower, while those that opened subsequent to spraying developed population sizes of about 105 cells/flower within 5 days. The incidence of fire blight infections were reduced about 3-fold in several trials in which moderate amounts of disease occurred in the plot areas; this degree of biological control is similar to that observed in California and elsewhere. On two occasions warm and moist weather that favored disease led to epidemics in which nearly all flowers became infected and which was so severe that neither P. fluorescens strain A506 nor chemical bactericides reduced disease incidence. A novel method for identifying antagonistic microorganisms for biological control of fire blight and other diseases was developed. A bacterial ice nucleation gene was introduced into E. amylovora to confer an Ice+ phenotype and the population sizes of this modified pathogen on flowers that had been pre-treated with potential control agents was estimated by measuring the freezing temperature of colonized flowers. Antagonistic strains that prevented the growth of E. amylovora in flowers were readily detected as those in which flowers froze at a low temperature. The method is both rapid and unbiased and several bacterial strains with substantial biological control potential have been identified using this method.
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Flaishman, Moshe, Herb Aldwinckle, Shulamit Manulis et Mickael Malnoy. Efficient screening of antibacterial genes by juvenile phase free technology for developing resistance to fire blight in pear and apple trees. United States Department of Agriculture, décembre 2008. http://dx.doi.org/10.32747/2008.7613881.bard.

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Résumé :
Objectives: The original objectives of this project were to: Produce juvenile-free pear and apple plants and examine their sensitivity to E. amylovora; Design novel vectors, for antibacterial proteins and promoters expression, combined with the antisense TFL1 gene, and transformation of Spadona pear in Israel and Galaxy apple in USA. The original objectives were revised from the development of novel vectors with antibacterial proteins combined with the TFL-1 due to the inefficiency of alternative markes initially evaluated in pear, phoshomannose-isomerase and 2-deoxyglucose-6-phosphate phosphatase and the lack of development of double selection system. The objectives of project were revised to focus primarily on the development additional juvenile free systems by the use of another pear variety and manipulation of the FT gene under the control of several promoters. Based on the results creation of fire blight resistance pear variety was developed by the use of the juvenile free transgenic plant. Background: Young tree seedlings are unable to initiate reproductive organs and require a long period of shoot maturation, known as juvenile phase. In pear, juvenile period can last 5-7 years and it causes a major delay in breeding programs. We isolated the TFL1 gene from Spadona pear (PcTFL1-1) and produced transgenic ‘Spadona’ trees silencing the PcTFL1 gene using a RNAi approach. Transgenic tissue culture ‘Spadona’ pear flowered in vitro. As expected, the expression of the endogenous PcTFL1 was suppressed in the transgenic line that showed precocious flowering. Transgenic plants were successfully rooted in the greenhouse and most of the plants flowered after only 4-8 months, whereas the non-transformed control plants have flowered only after 5-6 years of development. Major achievements: Prior to flower induction, transgenic TFL1-RNAi ‘Spadona’ plants developed a few branches and leaves. Flower production in the small trees suppressed the development of the vegetative branches, thus resulting in compact flowering trees. Flowering was initiated in terminal buds, as described for the Arabidopsis tfl1 mutant. Propagation of the transgenic TFL1-RNAi ‘Spadona’ was performed by bud grafting on 'Betulifolia' rootstock and resulted in compact flowering trees. The transgenic flowering grafted plants were grown in the greenhouse under a long photoperiod for one year, and flowered continuously. Pollination of the transgenic flowers with ‘Costia‘ pear pollen generated fruits of regular shape with fertile F1 seeds. The F1 transgenic seedling grown in the greenhouse formed shoots and produced terminal flowers only five months after germination. In addition, grafted F1 transgenic buds flower and fruit continuously, generating hybrid fruits with regular shape, color and taste. Several pear varieties were pollinated with the transgenic TFL1-RNAi ‘Spadona’ pollen including `Herald Harw` that was reported to have resistance to fire blight diseases. The F-1 hybrid seedlings currently grow in our greenhouse. We conclude that the juvenile-free transgenic ‘Spadona’ pear enables the development of a fast breeding method in pear that will enable us to generate a resistance pear to fire blight. Implications: The research supported by this grant has demonstrated the use of transgenic juvenile free technology in pear. The use of the juvenile free technology for enhancement of conventional breeding in fruit tree will serve to enhance fast breeding systems in pear and another fruit trees.
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4

Geologic map of the Russell Quadrangle, Costilla County, Colorado. US Geological Survey, 1997. http://dx.doi.org/10.3133/mf2312d.

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Geologic map of the Ojito Peak Quadrangle, Costilla County, Colorado. US Geological Survey, 1996. http://dx.doi.org/10.3133/mf2312b.

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6

Geologic map of the Trinchera Ranch quadrangle, Costilla County, Colorado. US Geological Survey, 1996. http://dx.doi.org/10.3133/mf2312c.

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Geologic map of the Fort Garland Quadrangle, Costilla County, Colorado. US Geological Survey, 1997. http://dx.doi.org/10.3133/mf2312e.

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Geologic map of the McCarty Park Quadrangle, Costilla and Huerfano counties, Colorado. US Geological Survey, 1995. http://dx.doi.org/10.3133/mf2282.

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Geologic Map of the San Luis Hills Area, Conejos and Costilla Counties, Colorado. US Geological Survey, 1989. http://dx.doi.org/10.3133/i1906.

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10

Geologic map of the Trinchera Peak Quadrangle, Costilla, Huerfano, and Las Animas counties, Colorado. US Geological Survey, 1996. http://dx.doi.org/10.3133/mf2312a.

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