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Thèses sur le sujet « Conversazionali »

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PERNA, Ilenia Serena. « Le parole dell'incontro. Dinamiche interazionali e procedure conversazionali dell'essere straniero nel gruppo classe ». Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2011. http://hdl.handle.net/11695/66300.

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Résumé :
Il lavoro di tesi focalizza l’attenzione sulle prime fasi di inserimento di un bambino straniero, di nazionalità cinese, in un contesto classe in cui sia per le insegnanti che per gli alunni questa rappresenta la prima esperienza di scambio interculturale. In particolare, la ricerca indaga come la presenza della diversità di cui l’alunno è portatore modifichi e influenzi le dinamiche interazionali tipiche del contesto classe, causando una vera e propria ricostruzione del setting originario. La classe interculturale, difatti, rappresenta il luogo in cui si realizza una situazione di doppia asimmetria relazionale tra nativo - non nativo e tra insegnante - alunno. Partendo dunque dal presupposto secondo cui tale interazione è prototipicamente asimmetrica (Orletti, 2000) e, ancora, che la figura dell’interlocutore nativo si sostanzi in una posizione di minore potere conversazionale, sono state analizzate le soluzioni adottate dai vari partecipanti alla situazione comunicativa (insegnante, gruppo dei pari, alunno straniero, mediatore linguistico), vere e proprie strategie comunicative che hanno contribuito a favorire e mantenere l’interazione, quantomeno diminuendo fraintendimenti ed “incidenti” di percorso. Inoltre l’attenzione di focalizzare l’analisi sull’interazione con un alunno di nazionalità cinese non è stata casuale poiché sono davvero pochi gli studi condotti su apprendenti di lingua cinese in un contesto di scuola primaria mentre abbondano quelli effettuati su apprendenti sinofoni di italiano L2 nei successivi gradi di istruzione (in particolar modo scuole secondarie superiori e università) e, in secondo luogo, per verificare se la particolarità della cultura di provenienza potesse dar luogo a conferme o smentite già annunciate in letteratura. La ricerca si avvale di una metodologia qualitativa che utilizza l’approccio della Conversation Analysis (Sacks, Schegloff, Jefferson, 1974): sono state effettuate circa 60 ore di videoregistrazione, debitamente trascritte, durante un intero anno scolastico. Sul piano teorico si è fatto riferimento agli studi dell’interazionismo simbolico e della teoria dell’interazione sociale con particolare riferimento alla sociologia di Goffman e Garfinkel, ma non mancano riferimenti al costruttivismo sociale (Berger e Luckmann, Schütz), alla sociolinguistica pragmatica e agli studi più recenti sulla comunicazione interculturale (Asante, Gudykunst, Bennett, Benhabib, Matsumoto, Scollon & Scollon, Wievorka).
The present work focuses on the first phases of including a foreign Chinese student in the institutional setting “classroom” where the intercultural talk-in interaction is seen as a very new experience by both teachers and students. Research particularly investigates how the several Chinese student’s varieties influence and change the system dynamics, which are typical of such a setting, by causing a real redevelopment of the original setting. In consequence of that, the intercultural classroom represents the place where a double asymmetrical relationship takes place, the first one among native and non - native speakers, the second one between the teacher and the student. By basing on this particular assumption, according to whom such an interaction is prototypically asymmetric (Orletti, 2003) and, moreover, the figure of the native partner results in a weaker position in the conversational turn, the several solutions adopted by the different participants of such a conversation have been here analysed, as well as the real communication strategies, which help to support and maintain the interaction, at least by lowering the degree of misunderstanding or snags. Furthermore, the choice of focusing on the analysis of the interaction with a Chinese speaker student as a participant of classroom conversation hasn’t been made by chance: on the one hand there are very few studies on Chinese native language learners in the setting “primary school”, whereas there are too much research on L2 Italian Chinese native learners in other settings, such as “high schools” or “universities”; on the other hand research have been carried out to verify/check if the varieties of one’s own cultural background could confirm or deny the previous theories of literature. Research make use of the typical qualitative approach of the Conversational Analysis (Sacks, Schegloff, Jefferson, 1974): the experimental part of this work is made up of 60 hours of video recordings, duly transcribed, for a whole school year. Concerning the theoretical part, the studies on the symbolic interactionism and the theory of social interaction have been taken into account with particular reference to Goffman and Garfinkel’sociological studies, but there are also many references to the social constructionism (Berger and Luckmann, Schütz), the pragmatics and sociolinguistics and to the new studies on the intercultural communication (Asante, Gudykunst, Bennett, Benhabib, Matsumoto, Scollon & Scollon, Wievorka).
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IZZO, EMANUELA. « SEQUENZE CONVERSAZIONALI TRA INSEGNANTI E BAMBINI IN UN CONTESTO MULTILINGUE DI SCUOLA DELL’INFANZIA ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2017. http://hdl.handle.net/10281/170823.

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Résumé :
Diversi studi condotti tra insegnanti di scuola dell’infanzia e bambini in piccolo gruppo, hanno mostrato l’utilità della conversazione per incentivare lo sviluppo del linguaggio e una miglior crescita cognitiva. Questo studio si è occupato di investigare gli interventi a cui gli insegnanti di scuola dell’infanzia ricorrono per gestire momenti di conversazione con un piccolo gruppo di bambini, in un contesto scolastico multilingue. Inoltre si è considerata la relazione tra gli effetti degli interventi degli insegnanti e l’emergere di ragionamenti condivisi tra i bambini all’interno di sequenze. Da ultimo, questo studio ha esaminato la 7 partecipazione dei bambini bilingue all’interno delle sequenze di co-costruzione del discorso. Dieci insegnanti sono state videoregistrate mentre conversavano con bambini italiani e bilingue, con un’età compresa tra i 3 e i 5 anni. Tutte le conversazioni sono state trascritte ricorrendo ai criteri usati da Pontecorvo e Fasulo (1999). Con l’obiettivo di comprendere più a fondo alcune dinamiche, sono stati utilizzati altri strumenti per la raccolta dei dati: questionari, note di campo, interviste. Una prima analisi quantitativa è stata condotta sugli interventi delle insegnanti all’interno delle conversazioni, sull’emergere di sequenze di co-costruzione del ragionamento da parte dei bambini e sulla partecipazione dei bambini italiani e bilingue all’interno di queste sequenze. In seguito, a partire dai risultati dell’analisi quantitativa, è stata condotta un’analisi qualitativa sulle conversazioni. L’analisi quantitativa ha mostrato una relazione tra gli interventi degli insegnanti e l’emergere di sequenze di co-costruzione del discorso tra insegnante e bambini. Inoltre la partecipazione dei bambini bilingue all’interno di queste sequenze è risultata inferior a quella degli italiani. L’analisi qualitativa ha fatto emergere che gli insegnanti promuovono la partecipazione dei bambini mostrando un interesse autentico per le loro parole. Questo aspetto è collegato a un’attenta e consapevole valutazione delle domande da rivolgere ai bambini e con la scelta di ricorrere a interventi a specchio. Infine è risultato importante supportare i ragionamenti dei bambini creando dei collegamenti tra i loro interventi e usando i loro contributi per guidare la conversazione.
Different studies suggested that conversations between preschool teachers and small groups of children improve language development and cognitive growth. The current study investigated the interventions of preschool teachers to manage conversations with a small group of children in a multilingual context. Moreover, it also investigated the relationship between teachers' interventions and children's co-construction of reasoning, within sequences. Finally, it focused on bilingual children participations during the co-constructional sequences. Ten teachers were video recorded while conducting conversations with Italian and bilingual children aged 3 to 5 years old. All conversations were transcribed using Pontecorvo Fasulo’s (1999) criteria. In order to understand better some dynamics, other collecting data instruments were used: questionnaire, field notes, and interviews. A first quantitative analysis was conducted on teacher’s interventions in conversations, children's co-construction of reasoning within sequences, and Italian and bilingual children's participation during these sequences. Afterwards, starting from quantitative results, a qualitative analysis on conversations was computed . The quantitative analysis indicated a relationship between teacher’s interventions and the emergence of children-teacher co-constructional sequences . Furthermore, bilingual children were found to participate within these sequences less frequently than Italian children. Qualitative analyses suggested that teachers promoted children’s participation by showing an authentic interest in their speech. This was related with a conscious choice of what and how to ask questions, and with teachers' responsiveness by doings things like mirror talk and revoicing. At last, it emerged the importance of supporting children's discourse by connecting their interventions and using their contributions to guide conversations.
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Russo, Camilla. « Metafore cristallizzate, implicature “fabbricate” ed implicature “mancate” : analisi di alcuni aspetti delle implicature conversazionali ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13741/.

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Résumé :
All’interno di questa tesi mi propongo, dopo una breve introduzione del linguista e filosofo H. P. Grice e del concetto di implicatura conversazionale da lui elaborato, di osservare e commentare, attraverso vari esempi, sia quelle espressioni linguistiche ormai cristallizzate (in cui dunque non “scatta” più l’implicatura), che quei casi in cui (per motivi che esporrò in seguito) la comunicazione non avviene con “successo”.
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Pecorelli, Margherita. « Studio e sviluppo di interfacce conversazionali a supporto di persone con disabilità : un prototipo integrato su Alexa ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20473/.

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Résumé :
Negli ultimi anni si è assistita ad un'evoluzione sul modo in cui l'uomo interagisce con la macchina. Da interazioni di tipo meccanico facenti uso di tastiera e mouse si è prima passati all'utilizzo di schermi sensibili al tatto e più recentemente alla possibilità di poter comunicare oralmente con dispositivi elettronici. In questo lavoro si considerano le interfacce conversazionali con particolare riferimento al modo in cui esse potrebbero migliorare la vita di persone affette da disabilità. Si inizia analizzando in primis le tecnologie esistenti che consentono di realizzare interfacce conversazionali, per poi focalizzarsi su una delle più diffuse: Amazon Alexa. Viene in seguito realizzato un prototipo di assistente virtuale da posizionare all'ingresso del Campus Universitario di Cesena la cui funzione primaria è assistere gli utenti, fungendo da punto informazioni. Lo scopo del prototipo è quello di esplorare se questi nuovi modi di interazione uomo-macchina siano idonei per migliorare l'esperienza quotidiana di utenti con e senza disabilità. A tal fine, nel prototipo si sono integrate funzionalità di ricerca informazioni circa la struttura fisica del luogo, gli eventi in esso disponibili e i servizi erogati dalla struttura. Il lavoro discute le fasi di raccolta dei requisiti, progettazione dell'architettura, design di dettaglio e affronta anche aspetti implementativi. A seguito della realizzazione pratica del prototipo, il suo funzionamento è stato sottoposto a test, tramite utilizzo ed interviste ad utenti. I test hanno dato un esito generalmente positivo ed hanno evidenziato alcune limitazioni correnti sia del prototipo che della piattaforma che ne consente il funzionamento. Il lavoro si conclude quindi con una discussione circa i possibili sviluppi futuri da apportare al prototipo e, più in generale, sulle prospettive future degli assistenti virtuali.
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RAVICCHIO, FABRIZIO. « CPIAbot : un agente conversazionale per l’alfabetizzazione in italiano L2 di adulti analfabeti o debolmente scolarizzati ». Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2022. http://hdl.handle.net/11567/1081056.

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Résumé :
Il dibattito sull’analfabetismo in Italia, fenomeno considerato residuale grazie alla scolarizzazione degli anni ’60-’70, si è riacceso in seguito ai recenti flussi migratori, che hanno visto l’arrivo di migranti adulti con scarsa o nulla scolarizzazione. Le risposte dei territori a questo fenomeno sono molteplici, sia sul versante informale sia sul versante formale. I Centri Provinciali per l’Apprendimento degli Adulti – CPIA, istituti dipendenti dal Ministero dell'Istruzione, ad esempio, forniscono percorsi nei quali lo sviluppo della competenza comunicativa, componente necessaria per il conseguimento della certificazione di livello A2, viene affiancato da interventi che mirano a colmare lacune riguardanti le abilità strumentali. All’interno di questi percorsi, le tecnologie digitali possono offrire un valido supporto, ma occorre tenere conto di due aspetti fondamentali: l'implementazione di sistemi accessibili ad un pubblico di analfabeti e lo sviluppo di risorse che supportino gli obiettivi previsti dagli strumenti metodologici di riferimento. In tale scenario, dunque, nasce il progetto che ha portato alla realizzazione di CPIAbot, un agente conversazionale ideato per supportare la didattica all’interno dei corsi di italiano L2, livello PreA1/A1, offerti dai CPIA genovesi coinvolti nella sperimentazione. Nello specifico, questa glotto-tecnologia, rivolta ad un segmento ancora poco battuto dai software didattici, si propone di stimolare l’utilizzo della lingua d’arrivo all’interno delle lezioni d’aula e nell’extra-scuola, nonché di supportare i docenti nella personalizzazione della didattica. Per comprendere l’aderenza ai bisogni del contesto e agli obiettivi individuati, inoltre, la tecnologia è stata sperimentata all’interno di un CPIA, per dare risposta alle seguenti domande di ricerca: • CPIAbot può supportare la didattica ibrida in classi di apprendenti adulti analfabeti o debolmente scolarizzati, favorendo il raggiungimento degli obiettivi previsti dal sillabo di riferimento? • In quali ambiti e con quali modalità CPIAbot è stato utilizzato dai docenti? Quale rappresentazione restituiscono gli insegnanti, in relazione all’integrazione dello strumento nella loro didattica? • Quali sono le caratteristiche dell’utilizzo di CPIAbot da parte degli studenti adulti analfabeti, all’interno della didattica ibrida? La sperimentazione ha restituito un quadro articolato. L’agente conversazionale, infatti, è stato utilizzato prevalentemente come tutor per l’esercitazione individuale delle abilità strumentali, meno come strumento per esercitare la competenza comunicativa all’interno di situazioni simulate. L’uso di CPIAbot, inoltre, è avvenuto prevalentemente nelle lezioni d’aula, mentre il suo supporto all’ibridazione tra l’apprendimento formale e informale è rimasto in secondo piano. Data la complessità della tecnologia realizzata, tuttavia, un’analisi più approfondita del legame tra le differenti risorse in esso integrate, come l’interfaccia vocale o le caratteristiche agentive del sistema, e i risultati emersi dalla ricerca permette di ipotizzare il contributo che gli agenti conversazionali possono offrire all’alfabetizzazione in L2 di migranti adulti.
The debate on illiteracy in Italy, which was considered a residual phenomenon thanks to the schooling of the 1960s and 1970s, has been rekindled following recent migration flows, which have seen the arrival of adult migrants with little or no schooling. The responses of the territories to this phenomenon are manifold, both on the informal and on the formal side. The Provincial Centres for Adult Learning (CPIA), institutes dependent on the Ministry of Education, for example, provide pathways in which the development of communicative competence, a necessary component for obtaining A2 level certification, is accompanied by interventions aimed at filling gaps in instrumental skills. Within these paths, digital technologies can offer valuable support, but two fundamental aspects must be taken into account: the implementation of systems accessible to an illiterate public and the development of resources that support the objectives set by the methodological tools of reference. The project that led to the creation of CPIAbot, a conversational agent designed to support the teaching of Italian L2 courses, PreA1/A1 level, offered by the CPIAs in Genoa involved in the experiment, was born in this scenario. Specifically, this glotto-technology, which is aimed at a segment that is not yet well covered by educational software, aims to stimulate the use of the target language in classroom and extracurricular lessons, as well as to support teachers in the personalisation of teaching. In order to understand its adherence to the needs of the context and to the objectives identified, the technology was tested within a CPIA, in order to answer the following research questions: - Can CPIAbot support hybrid teaching in classrooms of illiterate or weakly schooled adult learners, fostering the achievement of the objectives set out in the reference syllabus? - In what areas and in what ways has CPIAbot been used by teachers? What representation do teachers give in relation to the integration of the tool in their teaching? - What are the characteristics of the use of CPIAbot by illiterate adult learners in hybrid teaching? The experimentation returned an articulated picture. The conversational agent, in fact, was mainly used as a tutor for the individual practice of instrumental skills, less as a tool to practice communicative competence within simulated situations. The use of CPIAbot, moreover, occurred mainly in classroom lessons, while its support for the hybridisation of formal and informal learning remained in the background. Given the complexity of the technology implemented, however, a deeper analysis of the link between the different resources integrated in it, such as the voice interface or the system's agentive features, and the results that emerged from the research allows us to hypothesise the contribution that conversational agents can offer to adult migrants' L2 literacy.
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ZUCCA, MARIO. « The economics of Conversational Agents ». Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2020. http://hdl.handle.net/11567/1006351.

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Résumé :
For many years software has been developed to automate the internal processes of a company. Over the years we have learned to measure the cost / benefit ratio linked to the introduction of new automation tools. We have also figured out how to define a strategy that allows introduction into the company by minimizing risks and maximizing returns. This implies the launch of initiatives aimed at preparing the organization for the changes that will be induced through the creation of new features. However, in the last period we are observing a constant growth in the demand for new automation models that can make the most of recent scientific advances made in the field of cognitive services. In recent years we have witnessed the introduction of new automation services for the processes borrowed from the experiences made in the field of robotics and adapted to more complex business models. With the advent of increasingly sophisticated cognitive services we can easily imagine how, by combining RPA tools with cognitive services, we can significantly extend the services that companies can offer. In fact, we can think of automating certain business processes by integrating cognitive services, allowing us to add a new dimension of intervention, allowing the system to interact using natural language. We can briefly define these new tools as conversational agents. There are already several concrete implementations of these technologies that are abandoning the field of research to try their hand at the industrial world. We are in fact witnessing a progressive spread of conversational platforms also in the consumer sphere. Some of the most concrete examples that have had an important commercial success are Google Home®, Alexa®, Siri®, Cortana® etc. Such a significant success that the concept of virtual assistant is cleared through. The main companies have begun the introduction of these technologies through the implementation of simple chatbots which, however, are changing the main way of interacting with customers through the progressive replacement of traditional call centers. However, many decision makers remain doubting about the claims surrounding the promised business value of the conversational platforms. Potential adopters must be informed about the true value and economic returns of the technological investments needed to introduce these new tools into organizations. In this work we want to define precisely what the conversational agents are and provide a solid economic model that allows to estimate what are the factors that influence the adoption of this technology and the economic returns of the investments.
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Cicoletti, Malmberg Eva. « Skulpturen Conversazioni : Essentiell form - Sofistikerade budskap ». Thesis, Uppsala universitet, Konstvetenskapliga institutionen, 2018. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:uu:diva-355950.

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Résumé :
This study consists of an analysis of the artwork Conversazioni, by the artist Oliviero Rainaldi. It is a monumental bronze sculpture  situated in Rome, Italy, portraying the pope John Paul II. The initiative for the monument honouring the late pope was taken for the official celebrations of his beatification in 2011. This contemporary artwork is executed in a stylized form with very few details. The study aims to put in evidence the multiple layers of meaning which can be found, in opposition to the visible simplicity of its shape. The major narrative context emerges through an in- depth investigation of possible interpretations. This pope had a well known devotion to the Virgin Mary, a character strongly connected with the concept of mercy, being mercifulness a characteristics of Cristian faith. The artist has expressed this concept by focalizing on the opened cloak of the pope referring to the Virgin of Mercy, a Marian model of medieval origin. Furthermore it is possible to find and interpret other biblical quotations.  The theoretical framework consists in the one built around the art historian Erwin Panofsky’s iconographical three-step method. Referring to Panofsky this study could best be classified as an iconological analysis since  the intrinsic meanings of  rather vague and complicated  symbolisms have been sought. The method has consisted in field studies of the sculpture and its context as well as literature studies in order to create a background for major comprehension of the subject. An interview with the author of the artefact has also been made.  The work became immediately heavily critiziced in mass media both because of its supposedly unflattering shape and the  lack of resemblance with the portrayed person. The debate came to the point where the artist agreed to modify it. The study contains opinions from both people and institutions collected from  italian newspaper articles written after the unveiling of the statue.  An attempt has been done to try to better understand the negative reception it received. The answers can only be suppositions. Nevertheless, some valid hypothesis can be formulated: contemporary artworks easily seem out of context in Rome since they are quite unfrequent; The pope’s statue is out of context twice, being one of its kind in a profane and in modern history anticlerical environment; the iconography is not easily readable for an average beholder, a circumstance that could contribute to the initial low grade of comprehension;  The statue doesn’t live up to people’s expectations of likeness; John Paul II  is not immediately recognizable which is experienced by the viewer as disturbing as it is dealing with an homage to a famous person. It seems though, that the appreciation of it, after overcoming the initial disappointment, generally has grown. A plausible theory is that the sculpture Conversazioni however, manage to visualize universally valid religious concepts such as mercifulness and protection, a welcoming gesture readable and perceptible to everyone.
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Maroni, Barbara. « Il silenzio e il ritmo conversazionale nell'interazione in classe ». Doctoral thesis, La Sapienza, 2003. http://hdl.handle.net/11573/917509.

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Sasso, Greta. « Chat e Oggetti Intelligenti : Un'Interfaccia Conversazionale per l’Internet Of Things ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15589/.

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Résumé :
La tesi riguarda la progettazione e lo sviluppo di un sistema di integrazione delle Chat con gli Oggetti Intelligenti, dell'Internet Of Things. Si è sviluppato un sistema composto dal kit contenente le lampadine Philips Hue con cui l’utente abbia la possibilità di interagire tramite una chat di messaggistica mobile, come ad esempio Telegram o Facebook Messanger, utilizzando il linguaggio naturale per esprimere i propri desideri, intenzioni, come se stesse dialogando con un'altra persona. Si è quindi studiato e realizzato un diverso tipo di interfaccia per interagire con gli smart device sostituendo la necessità di utilizzare le diverse applicazioni fornite dalle aziende, migliorando notevolmente l'usabilità.
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Wojtowicz, Patryk. « La rivoluzione dei Chatbot : sviluppo di un sistema conversazionale in azienda ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15600/.

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Résumé :
L'evoluzione dei sistemi conversazionali ha permesso lo sviluppo di tecnologie in grado di rivoluzionare i processi aziendali. La tesi si propone come obiettivo quello di analizzare lo stato dell'arte e sviluppare un prototipo di chatbot che risponda ad un esigenza reale di un'azienda.
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FERRARO, GIOVANNI. « Le intercettazioni di conversazioni o comunicazioni : aspetti interpretativi della disciplina ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/201927.

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Leali, Francesca <1993&gt. « Ufficio stampa dal cartaceo al web 2.0 : nuova dimensione conversazionale e vecchie buone pratiche nel circuito multidisciplinare Arteven ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13310.

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Résumé :
L’evoluzione dell’ufficio stampa in epoca 2.0 segue ritmi serrati e richiede un continuo aggiornamento al presente. Web marketing e social media management sono discipline nate negli ultimi anni e oramai imprescindibili per orientarsi nel nuovo universo conversazionale. L’esperienza di stage svolta presso il circuito multidisciplinare Arteven a Mestre fornisce spunti e materiale per riflettere sui nuovi compiti e le necessarie attività a cui è chiamato un ufficio stampa moderno. Ad uno studio introduttivo del contesto e delle organizzazioni nate come circuiti teatrali territoriali segue l’approfondimento della struttura e delle caratteristiche dello specifico veneto, con Arteven. Il focus passa poi all’analisi delle tecniche e delle procedure dell’ufficio stampa ideale, con un continuo confronto con gli accorgimenti accolti dall’ufficio stampa del circuito.
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Vassallo, Erika <1982&gt. « Culture familiari e pratiche di vita quotidiana. Modelli educativi e culturali nelle conversazioni tra genitori e bambini ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7675/1/ERIKA_VASSALLO_TESI.pdf.

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Résumé :
la ricerca vuole analizzare e descrivere i modelli educativi agiti e trasmessi dai genitori nell'interazione quotidiana, privilegiando fra gli altri un peculiare contesto naturale quale quello delle cene in famiglia. Attraverso una interrogazione sistematica dell’apparente normalità delle interazioni tra genitori e figli, l’analisi si propone di amplificare la portata educativa delle pratiche quotidiane. A partire da un approccio qualitativo allo studio dell’interazione, il parlare-in-interazione è qui considerato come uno dei più potenti strumenti attraverso cui genitori e figli costantemente costruiscono, negoziano e mantengono le loro rispettive identità, ruoli, posizioni sociali. L’analisi si sofferma in particolare sul micro-ordine delle interazioni familiari, così come si realizzano nel contesto domestico (l’abitazione di ogni famiglia), in un momento specifico della giornata (la consumazione della cena). A tale scopo è stato raccolto un corpus di 28 cene video registrate presso 6 famiglie italiane riprese presso le loro case durante la consumazione della cena. La ricerca intende mostrare come modelli educativi, orientamenti valoriali e credenze culturali siano costantemente (ri)prodotti sul piano del micro ordine della vita quotidiana.
The research focuses on the ordinary life parents/children interactions. Through a systematical consideration of the only seeming normality of interactions between parents and children, the analysis aims at enlarging the educational meaning of family practices in the process of everyday life. On the basis of a qualitative approach to interaction studies, talking-in-interaction is here considered as one of the most powerful means by which parents and children steadily construct, negotiate and maintain their reciprocal identities, roles, social positions. The analysis specifically focuses on the micro-order of family interactions in the way they take form in the domestic environment (every family household) and in a specific moment of the day (dinner time). To this effect a corpus of twenty-eight Italian family dinners recorded in their own household has been collected. This research intends to show how educational patterns, values orientations and cultural beliefs are steadily reproduced and reshaped in the context of daily, interactive micro-order.
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Vassallo, Erika <1982&gt. « Culture familiari e pratiche di vita quotidiana. Modelli educativi e culturali nelle conversazioni tra genitori e bambini ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7675/.

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Résumé :
la ricerca vuole analizzare e descrivere i modelli educativi agiti e trasmessi dai genitori nell'interazione quotidiana, privilegiando fra gli altri un peculiare contesto naturale quale quello delle cene in famiglia. Attraverso una interrogazione sistematica dell’apparente normalità delle interazioni tra genitori e figli, l’analisi si propone di amplificare la portata educativa delle pratiche quotidiane. A partire da un approccio qualitativo allo studio dell’interazione, il parlare-in-interazione è qui considerato come uno dei più potenti strumenti attraverso cui genitori e figli costantemente costruiscono, negoziano e mantengono le loro rispettive identità, ruoli, posizioni sociali. L’analisi si sofferma in particolare sul micro-ordine delle interazioni familiari, così come si realizzano nel contesto domestico (l’abitazione di ogni famiglia), in un momento specifico della giornata (la consumazione della cena). A tale scopo è stato raccolto un corpus di 28 cene video registrate presso 6 famiglie italiane riprese presso le loro case durante la consumazione della cena. La ricerca intende mostrare come modelli educativi, orientamenti valoriali e credenze culturali siano costantemente (ri)prodotti sul piano del micro ordine della vita quotidiana.
The research focuses on the ordinary life parents/children interactions. Through a systematical consideration of the only seeming normality of interactions between parents and children, the analysis aims at enlarging the educational meaning of family practices in the process of everyday life. On the basis of a qualitative approach to interaction studies, talking-in-interaction is here considered as one of the most powerful means by which parents and children steadily construct, negotiate and maintain their reciprocal identities, roles, social positions. The analysis specifically focuses on the micro-order of family interactions in the way they take form in the domestic environment (every family household) and in a specific moment of the day (dinner time). To this effect a corpus of twenty-eight Italian family dinners recorded in their own household has been collected. This research intends to show how educational patterns, values orientations and cultural beliefs are steadily reproduced and reshaped in the context of daily, interactive micro-order.
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Montobbio, Daria. « Interpretare per Večernij Urgant : particolarità del programma che si riflettono sulla prestazione degli interpreti ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17858/.

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Résumé :
Il presente elaborato costituisce uno studio del lavoro degli interpreti durante le interviste con ospiti stranieri nel late-show russo Večernij Urgant, volto a mettere in luce aspetti caratteristici delle singole puntate, aspetti relativi alla trasmissione nel suo complesso e fenomeni che dipendono dal medium (la televisione) e dal macrogenere (intrattenimento), genere (talk show) e sottogenere (late-night show) delle interviste esaminate. In primo luogo, è stato creato un corpus formato da 10 interviste tratte dalla trasmissione con ospiti anglofoni e italiani. I criteri di trascrizione e analisi si rifanno all’analisi conversazionale, particolarmente efficace per l’analisi di testi, come quelli dei talk show, dialogici o polilogici e vicini alla conversazione ordinaria. L’analisi del corpus è stata utilizzata per studiare il ruolo e l’identità dell’interprete e le analogie o differenze con le caratteristiche tipiche (secondo studi precedenti) del discorso e dell’interpretazione in televisione e nel talk show. Tre interpreti che hanno lavorato per Večernij Urgant sono stati inoltre intervistati sulle condizioni lavorative (preparazione, orari di lavoro, dotazione tecnica) e sulla loro percezione del lavoro (principali difficoltà, livello di stress). La tesi è divisa in 5 capitoli: nel primo vengono illustrate le principali peculiarità del discorso mediatico e dell’interpretazione televisiva; il secondo capitolo, analogamente, è dedicato ai tratti tipici del discorso e dell’interpretazione nel genere del talk show. Il terzo capitolo include un excursus sulla storia e sulla contemporaneità della televisione russa di intrattenimento e una presentazione di Večernij Urgant. Nel quarto capitolo vengono presentati il corpus, il metodo seguito per le trascrizioni e l’analisi, e i risultati dell’analisi. Il quinto capitolo, infine, verte sulle interviste agli interpreti, che vengono commentate e comparate, seguite da un breve confronto con la realtà televisiva italiana.
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FORLEO, GIANROBERTO. « Digital AgriFood – Conversazioni online e Big Data per lo sviluppo della comunicazione strategica e progettuale del sistema produttivo marchigiano. Abstract ». Doctoral thesis, Urbino, 2023. https://hdl.handle.net/11576/2710331.

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Cicchinelli, Giulia. « Interpretare per i minorenni : osservazioni su un'esperienza con alunni della scuola secondaria di primo grado ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15516/.

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Résumé :
This dissertation focuses on the peculiarities of interpreting for children described in the literature and on the need for a specific training for interpreters and other professionals who work in this field, emphasizing the importance of collaboration among experts in the best interest of the child. The study describes four interpreter-mediated interviews with children aged 11 and 12. Each interview involves an Italian-speaking child, a professional interpreter and a German interviewer who tries to gather information about the events featuring in a video showing a mugging and watched by the four children before the interview. The interpreter’s strategies and approach were explored, together with children’s participation to the interaction. The analysis shows that the interpreter, who was not used to working with children, was able to manage the turn-taking system and to give coherence and cohesion to fragmented and incoherent turns uttered by the children. In terms of information transfer, the four interviews had a positive outcome since the interviewer got a report which was similar to the actual events shown in the video. From an interactional point of view, though, many of the rapport-building strategies used by the interviewer (repetition of the child’s name, backchannels, greetings and expressions of gratitude) were not reproduced by the interpreter in his translation. The analysis of these four interpreter-mediated interviews with children highlights that specific training to work with children would be beneficial to all participants in the interaction. In particular the interpreter should be made aware of the pragmatic and interactional consequences of her/his interpreting decisions and should be encouraged to cooperate with the person who conducts the interview so that the best interest of the child is pursued. Since our sample is relatively small and homogeneous, our findings should be further explored and expanded using more extensive and diverse data.
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Marchesini, Francesca. « Interpretare per i minorenni : osservazioni su un'esperienza con alunni della scuola primaria e secondaria di secondo grado ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15517/.

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Résumé :
Pre-trial questioning of minors is a widely unexplored field. Since many challenges may arise from working with children in legal settings, especially if an interpreter is involved, further research is needed. To gain some insight about how children, interpreters and interviewers interact, this dissertation aims at providing examples of how communication works in four interpreter-mediated interviews with children and teen agers. They involve two German-speaking interviewers, two Italian children aged 6, 8, and two Italian teen agers aged16 and 17 and a professional interpreter who had not worked with children before. The data analysis shows that our interviewers and interviewees communicate successfully as demonstrated by the interviewers’ satisfaction with the information they have gathered. However, some interpreter’s initiatives may have limited the interviewees’ participation in the communicative event. This happened in particular with divergent renditions and some zero renditions. Examples of how interpreters may impair children’s participation in communicative events can be found also in some previous studies, like the ones by Keselman (2010) and Hitching & Nilsen (2010), among others, focusing on questionings of asylum-seeking minors. Children are vulnerable because of their age and they are even more so when involved in legal proceedings of which they do not share the language. Also, they communicate in a way that may be different from adults. Professionals who work with children in legal settings, including interpreters, should therefore be aware of what they should pay attention to in order to work effectively and in the best interest of the child. The amount of analysed data is very limited and needs expanding, still this study could be considered as an attempt to show that traditional training is not enough to deal efficiently with all the challenges involved in an interview with a child and that specific training for working with children is needed.
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VERGINE, ILARIA. « (Inter)azioni Comunicative e Identità in Ambienti di Realtà Mista : Una Proposta Metodologica ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/107360.

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Résumé :
L’avanzamento delle tecnologie digitali ha permesso ai soggetti di interagire in ambienti diversi da quelli fisici causando cambiamenti nelle modalità di comunicazione. Il dispositivo Microsoft HoloLens (MHL) ha introdotto la possibilità di sperimentare un nuovo ambiente chiamato pure mixed reality. Questo lavoro consiste in una proposta metodologica interdisciplinare per studiare la comunicazione sincrona e il farsi dell’identità in essa quando viene utilizzato MHL. Per rispettare la complessità ontologica del fenomeno, ho combinato due prospettive: multimodality e social psychology of cyberplaces. L’adozione di queste prospettive ha permesso di ritagliare all’interno del fenomeno studiato un oggetto di ricerca definibile come (inter)azione comunicativa. Per studiarlo, ho elaborato una proposta metodologica che combina due metodi qualitativi: multimodal (inter)action analysis (MIA; dalla multimodality) e analysis of conversations (AC; dalla social psychology of cyberplaces). Per esaminare il farsi dell’identità nell’(inter)azione comunicativa, ho arricchito la proposta metodologica con l’intersubjectivity model, una proposta di modello teorico derivato da: MIA identity framework dalla multimodality e modello dell’intersoggettività enunciativa dalla social psychology of cyberplaces. L’intera linea argomentativa del lavoro è stata supportata da esempi di analisi utilizzando un corpus di 16 (inter)azioni comunicative diadiche videoregistrate. Ogni diade era composta da un soggetto che utilizzava MHL e uno che utilizzava un pc.
Advances in digital-based technologies have allowed subjects to interact in environments other than physical ones causing changes in communication modalities. Microsoft HoloLens (MHL) introduced the possibility of experiencing a new digital environment: pure mixed reality. This work consists of an interdisciplinary methodological proposal to study synchronous communication and the making of identity in it when MHL is used. To respect the phenomenon’s ontological complexity, I combined two perspectives in this work: multimodality and social psychology of cyberplaces. The adoption of these perspectives reduced the phenomenon in a research object called communicative (inter)action. To study it, I elaborated a methodological proposal that combines two qualitative methods: multimodal (inter)action analysis (MIA; from multimodality) and analysis of conversations (AC; from social psychology of cyberplaces). To examine the making of identity in communicative (inter)action, I enriched the methodological proposal with a theoretical model proposal. The theoretical model proposal is a model that I called intersubjectivity model derived from: MIA framework on multimodal identity from multimodality and utterance intersubjectivity model from social psychology of cyberplaces. The line of argument was supported by analysis examples using a corpus of 16 videotaped dyadic communicative (inter)actions. Each dyad had one subject using MHL and another using a pc.
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BOFFO, VANNA. « Conversazioni in famiglia. Formazione familiare e Comunicazione ». Doctoral thesis, 2003. http://hdl.handle.net/2158/674528.

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Résumé :
La tesi presenta un’indagine teorico-critica attorno al tema della conversazione proponendo una riflessione che, a partire da una rivisitazione storico/filosofica della conversazione, si attesta sul suo uso educativo/formativo in una società occidentale sempre più refrattaria alla costituzione di forti legami comunitari. La conversazione risulta declinarsi come il dispositivo per la costruzione delle singole soggettività, attuabile attraverso lo scambio/dono della parola reciproca e del pensiero liberamente circolante fra i membri di una medesima società. La conversazione è stata e può ancora essere un valido modello di formazione per la persona umana. Il focus del percorso è dato dalla ricerca di uno statuto per il soggetto che si viene a formare nella famiglia attraverso e con la pratica della conversazione. La tesi intende dimostrare come la conversazione organizzata dal dialogo genitore-figlio sorregga il reciproco rapporto educativo. La conversazione, attraverso l’intensa pratica dell’ascolto, permette l’accesso all’educazione alla reciprocità, all’affettività, alla progettualità esistenziale.
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Ciardullo, Maria Assunta. « La calabrese vuole essere parlata : analisi della dominanza conversazionale nel parlato intercettato delle donne di 'ndrangheta ». Thesis, 2018. http://hdl.handle.net/10955/1630.

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Résumé :
Dottorato di ricerca in Politica, cultura e sviluppo, XXX ciclo
This thesis investigates the conversational dominance of a ‘ndrangheta ruling woman within a corpus of wiretappings. Wiretappings are known to be a peculiar linguistic material because of the way they are achieved: in fact, wiretapped speakers produce spontaneous speech because they are not aware of being recorded for forensic purposes. Even though they are characterized by such important feature, wiretapped conversations have not received much attention by scholars, especially by those who work within the field of Pragmatics. This thesis aims to fill this gap by focusing on forensic interceptions authorized for ‘ndrangheta trials. In particular, 21 wiretappings are analysed in order to verify the conversational dominance practised by one of the very few ‘ndrangheta ruling women with members of her ndrina (i.e. structural nuclei of ‘ndrangheta) and with her relatives. Conversational dominance constitutes a pragmatic paradigm made up of three dimensions, namely sequential, participatory and quantitative dimensions. This pattern is examined starting from distribution of the sequential and participatory controlling actions, both successful and attempted, produced by the speakers and by measuring the length of speakers’ interactional spaces for the quantitative dimension. Both quantitative and qualitative results suggest that the ruling woman dominates the sequential dimension of the telephone callings made with her son because of the typical default interactional asymmetry between mother and son. The woman dominates also wiretapped conversations made with her affiliates because of the topics developed. As far as concerns the participatory dimension, ‘ndrangheta ruling woman produces more successful controlling participatory actions only in those dyads where she interacts with affiliated women because they are socially dominated by the ruling member of the ‘ndrina. Further, the quantitative dimension doesn’t show any relevant result because the parameter focuses more on conversational turn rather than on pragmatic moves included. The results in this thesis will contribute towards increasing the number of studies conducted upon conversational dominance within spontaneous speech intercepted for criminal trials.
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BRUNO, Pierfrancesco. « Intercettazioni di comunicazioni o conversazioni - L'intercettazione come mezzo di ricerca della prova nel processo penale ». Doctoral thesis, 1990. http://hdl.handle.net/11573/443444.

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