Littérature scientifique sur le sujet « Controllo della tensione »

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Articles de revues sur le sujet "Controllo della tensione"

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Nazzaro, Ubaldo. « LOTTA AL TERRORISMO INTERNAZIONALE TRA STRATEGIA DELLA TENSIONE E VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI ». Revista de Direito Brasileira 21, no 8 (19 mars 2019) : 385. http://dx.doi.org/10.26668/indexlawjournals/2358-1352/2018.v21i8.5238.

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Squassina, Angela Paola. « La Casa dell’abate a San Giovanni in Persiceto : Indagini conoscitive e questioni operative per la conservazione di un «edificio-fossile» ». Arqueología de la Arquitectura, no 5 (30 décembre 2008) : 207. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2008.96.

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Résumé :
manufatto medioevale a struttura mista in legno e muratura, uno dei pochi superstiti in Italia, probabile sede dell’Abate del Monastero di Nonantola. Si tratta di un «edificio-fossile», oggetto di grande interesse data la rarità, l’antichità della struttura e delle modalità costruttive, nonché per la presenza di una stratificazione quasi millenaria. La Casa dell’Abate è stata infatti sottoposta ad un lento ma continuo processo di trasformazione per sostituzione graduale degli elementi lignei con muratura, che lo ha condotto da una condizione di edificio-fondaco a carattere non residenziale, verso un assetto prevalentemente abitativo. A ciò si aggiunge una generale condizione di ridotta leggibilità stratigrafica, dovuta ad un intervento risalente agli anni Sessanta, che ha comportato profonde trasformazioni strutturali ed una generale alterazione delle superfici esterne sistematicamente rinnovate, con conseguente modifica della percezione di antichità dell’insieme. Una condizione che suggerisce alcune riflessioni sul rapporto fra leggibilità stratigrafica e conservazione dell’autenticità. In un edificio fortemente alterato, viene drasticamente ridotta la capacità risolutiva dello strumento stratigrafico, di cui diventa necessario ricalibrare codici e modalità applicative. Tuttavia, da questa necessità di continuo adattamento a diverse condizioni di lettura, risulta un’articolazione della stratigrafia – qualora inclusa organicamente nella concezione del progetto di restauro – e la leggibilità stratigrafica può divenire anche prezioso indicatore delle alterazioni indotte e criterio tecnico-culturale di orientamento del progetto, come tensione ideale verso il controllo delle trasformazioni nell’intervento. Che si configura qui in termini minimali e rispettosi delle testimonianze superstiti frammentate e della loro leggibilità stratigrafica.
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Ferrando, Anna. « La libertà impossibile. Informazione e potere politico in Egitto (1922-1955) ». MONDO CONTEMPORANEO, no 3 (septembre 2022) : 5–41. http://dx.doi.org/10.3280/mon2021-003001.

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Résumé :
Bacino di raccolta delle informazioni da Nord Africa e Medio Oriente, l'Egitto fu teatro di tensioni e convergenze fra le più influenti agenzie di stampa occidentali per tutta la complessa transizione verso l'indipendenza, anche dopo il 1922 e il 1936. In questo contesto, la rivendicazione della libertà di espressione e del controllo nazionale sulle notizie divenne bandiera del giornalismo egiziano non solo per affermare una propria specificità e dignità professionale, ma anche come strumento di emancipazione politica tout court. A partire dai fondi documentari dell'Agence Havas, dell'American University del Cairo e dell'archivio privato del giornalista Mustafa Amin, l'articolo indaga la svolta della decolonizzazione in Egitto attraverso il complicato intreccio mediatico-diplomatico e il prisma, scarsamente considerato dalla storiografia, delle agenzie di stampa. Chi furono gli individui e i gruppi che in Egitto sfidarono le agenzie di stampa occidentali? Quali strategie perseguirono? Come cambiò il rapporto fra giornalisti e potere politico nel passaggio dalla monarchia di re Faruq alla repubblica degli Ufficiali Liberi, caratterizzata dall'istituzione della Middle East News Agency nel 1955?
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Leonardi, Daniela. « Piattaforme digitali e lavoratori on demand : contraddizioni, conflitti e processi di (contro) soggettivazione. Inchiesta con i rider a Torino ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 158 (novembre 2020) : 199–221. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-158010.

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Résumé :
Il presente articolo contribuisce al dibattito sulle piattaforme digitali focalizzandosi sull'analisi del livello micro, al fine di comprendere i vissuti dei rider del food delivery rispetto ai macro-cambiamenti del mercato del lavoro. La riflessione indaga il rapporto tra trasformazioni strutturali ed esperienze soggettive nel modello organizzativo delle piattaforme digitali. Il contributo è parte di una più ampia ricerca iniziata a Torino (Italia) nel 2016 e attualmente in corso, concepita e realizzata seguendo l'approccio che Alquati (1993) ha definito "conricerca". L'articolo sottolinea la centralità delle pratiche conflittuali agite dai lavoratori. I risultati evidenziano tra le cause scatenanti dell'antagonismo nei confronti del management, i conflitti tra rider e aziende, la contraddizione tra reddito e salute, le tensioni tra autonomia e controllo. La ricerca mostra come la posta in gioco delle pratiche conflittuali attuate non debba essere intesa come riguardante questioni meramente regolative ma abbia a che fare con questioni interpretative e politiche.
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Bottino, G., et E. Jongari. « L’efficacia della corretta informazione e la sua incidenza nella compliace del paziente. Studio di coorte nella S.S. di Emodinamica dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria ». Working Paper of Public Health 4, no 1 (15 juin 2015). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2015.6698.

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Résumé :
Background: Le procedure invasive diagnostiche e terapeutiche possono essere fonte di dolore e disagio fisico ed emotivo. L'ansia e il disconfort rappresenta un problema infermieristico prioritario nel paziente in attesa di procedure invasive,incidendo sul suo percorso clinico. E’ in questa situazione stressante che l’infermiere si propone come la figura più adatta per valutare e trattare l’ansia e per migliorare l’esperienza ospedaliera degli assistiti, garantendo un ambiente tranquillo e rassicurante e attuare un adeguato approccio terapeutico. Il rilassamento infatti, riduce la tensione muscolare, diminuisce la frequenza cardiaca, può migliorare il volume di eiezione e rafforza il senso di controllo del paziente sul dolore. Obiettivo: L’obbiettivo di questa tesi è quello di rilevare quanto l’informazione data alla persona, che si sottopone a procedura diagnostica e/o terapeutica migliori il livello di ansia e la compliance dell’assistito stesso. La tesi vuole focalizzarsi sulla gestione e sulla presenza di ansia pre-procedura, e dimostrare come la gestione di questo aspetto, attraverso una buona valutazione e un'adeguata informazione possa favorevolmente incidere sulla qualità della procedura stessa e su un adeguata compliance intra e post procedurale. Metodologia: In questo studio vengono confrontati secondo random due gruppi di utenti. Al primo gruppo sono state fornite informazioni precise e complete sull’iter della procedura a cui verranno sottoposti; mentre al secondo gruppo sono state date solo informazioni sommarie, non complete. Verrà studiata poi, la compliace dei due gruppi, determinando le maggiori differenze tra i comportamenti. Lo studio è stato condotto tramite l’utilizzo del questionario APAIS in cui si valutano l’ansia riguardo l’anestesia e l’intervento invasivo, nonché la combinazione finale delle stesse. Contemporaneamente alla somministrazione del questionario sono state anche rilevate le frequenze cardiache e le frequenze respiratorie ai pazienti. Infine, attraverso un'intervista post-procedura verrà somministrata una griglia costruita ad hoc con le principali paure o disagi provati dagli assistiti durante la procedura invasiva, e una scala numerica Numeric Rating Scale (NRS) per stimare il maggior livello di dolore e disagio percepito durante la procedura. Il periodo dello studio è compreso tra marzo e settembre 2014. Risultati: Nel confronto tra i pazienti informati prima e dopo il trattamento si nota una diminuzione di circa 4 punti, poiché da 12,88 il livello d'ansia dei pazienti dopo l'informazione diminuisce a 8,92. Confrontando i valori dei pazienti informati, si può notare una diminuzione significativa del fabbisogno di informazione tra prima e dopo il trattamento definendo un valore medio attorno a 2, rispetto al valore 8,6 pretrattamento. Nel gruppo dei pazienti informati, si nota che la media della frequenza cardiaca e respiratoria è inferiore rispetto al gruppo dei pazienti non informati, stando a significare che i pazienti informati erano più tranquilli nel momento in cui andavano a sottoporsi alla procedura, rispetto all'altro gruppo. Conclusioni: I dati dello studio, seppure con alcuni limiti legati allo strumento e alla metodologia, dimostrano che fornire informazioni adeguate ed esaurienti ai pazienti prima di una qualsiasi procedura incide notevolmente sul livello di ansia da essi percepito. Inoltre si può notare dallo studio che tutti i pazienti, sia quelli appartenenti al gruppo informato che quelli appartenenti al gruppo non informato presentano un fabbisogno di informazione elevato.
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Roncancio García, Ángel David, et David Andrés Camargo Mayorga. « Los dilemas del contable, una reflexión a la luz de los orígenes medievales de la profesión ». Revista Facultad de Ciencias Económicas 26, no 1 (8 novembre 2017). http://dx.doi.org/10.18359/rfce.3140.

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Résumé :
“Siempre cederemos terreno ante el honor. Será para nosotros como un contable público, justo, practico y prudente en el medir. El pesar, el considerar el evaluar y tasar todo o que hagamos, logremos, pensemos y deseemos.” Leon Battista Alberti (1440) [1] Este epígrafe, tomado de la obra Della Famiglia de Leon Battista Alberti (1404-1472) autor renacentista que abordó diversos campos del conocimiento desde las matemáticas, la pintura, la filosofía, las artes y el comercio -como buen florentino renacentista- nos muestra la figura del contable desde las costumbres de la edad media, y mejor aún, nos deja entrever que los problemas derivados de la contabilidad y la sociedad alrededor de ella, si bien han cambiado en muchas cosas, en otras siguen siendo un reflejo tanto de la sociedad, como de las tensiones que genera en esta.La cita de Alberti, muestra que los dilemas de la contabilidad desde su origen “moderno” abordan no sólo el problema de contar, reflejar o interpretar el mundo de los negocios alrededor de nuestras sociedades comerciales, pues tal y como ese reflejo denota en la edad media, existe desconfianza, permanente alerta sobre la actividad del contable, la recurrencia de fraudes, riesgos en los negocios, interpretaciones contradictorias sobre las cifras, y sobre todo la interferencia de una gran variedad de agentes y de sus intereses particulares. Así entonces los problemas contables no pertenecen exclusivamente a un campo propio o único a nivel del conocimiento. En el último siglo la interacción con diversas disciplinas ha hecho necesario que o bien la contabilidad sirva a otras disciplinas o bien que tomó enfoques, métodos y perspectivas de otras ciencias.El fin del mundo medieval entre el s. XXIV y el s. XV ha sido explicado desde diversas perspectivas en las ciencias sociales. el enfoque historicista más interesante sobre el desarrollo y expansión de las técnicas de medición y cuantificación en occidente es el de Crosby (1998), quien plantea que la ventaja del mundo europeo occidental al final de la edad media radica en particular no en la ciencia y tecnología de la cual eran herederos, sino la utilización de hábitos de pensamiento que en su momento les permitieron avanzar rápidamente en ciencia y tecnología, y que en particular les dieron habilidades administrativas, comerciales, industriales, navales e incluso militares que fueron decisivamente importantes en la expansión de la Europa mercantil. Es precisamente en la baja edad media entre el siglo XIII y el siglo XIV que aparece un nuevo modelo de realidad, un modelo basado en la cuantificación y la medición de la realidad circundante. Este modelo de realidad cuantificadora abarcó todas las disciplinas que en ese momento se estaban desarrollando desde las artes como la pintura, la música, la escultura, la arquitectura, e incluso el desarrollo de las nuevas técnicas comerciales y de la medición de las transacciones. En otras palabras, la aparición de la contabilidad moderna que permite la cuantificación y control de los negocios. Los banqueros del final de la edad media y los empresarios que administraban las nuevas sociedades comerciales como las sociedades anónimas, en comandita ilimitadas que aparecen en la ciudades italianas como Venecia, Génova y Florencia permitieron a algunas familias amasan enormes riquezas y controlar enormes torrentes de flujos de dinero recién adquiridos por medio del comercio de las especias a través de la rutas comerciales a Asia y posteriormente a América.Las pugnas políticas, económicas y territoriales entre las grandes familias y reinos del feudalismo llevan a una considerable expansión en busca de nuevos focos de riqueza, esto explica en parte la aparición de instituciones comerciales -banca, créditos, empréstitos, teneduría de libros, gremios especializados, entre otros- y también de la aparición de técnicas y tecnologías que jalonan distintas disciplinas que anteriormente no existían, entre estas técnicas tenemos la aparición la contabilidad por partida doble o contabilidad “a la veneciana” que desde algunos enfoques históricos es nada más y ni nada menos que el lenguaje con el cual se desarrolla el capitalismo comercial del cual somos herederos en la actualidad.Hacia 1494, y tras la reciente invención de la imprenta por Gutenberg aparece una de las obras más relevantes en el origen de la contabilidad moderna que es la Summa Arithmética, geometría, proportioni et proportionalita de fray Luca Pacioli, quien traslada, recomienda y difunde de manera un poco académica pero en lenguaje popular entre los comerciantes (el italiano romance y no en latín) una práctica ya frecuente entre los comerciantes venecianos, el uso de la partida doble, la aplicación de los números indoarábigos que no llevan más de 200 años en Europa, y técnicas de registro y control de las transacciones entre estas sociedades comerciales emergentes. Pero aparte de resaltar las ventajas y beneficios de estas técnicas de cuantificación, Pacioli también resalta que la actividad del contable está sumergida en medio de muchas tensiones derivadas de los intereses de diversos agentes económicos. “Es conveniente, por tanto, primeramente presuponer e imaginar que cada comerciante (operante) es movido por un fin, y que para aquello debidamente conseguir, habrá de poner todo su esfuerzo, ya que la finalidad de cualquier comerciante (traficantes) en la de obtener lícita y competente ganancia para su sustentación. Y luego, que siempre debe sus negocios comenzar en el nombre de Dios, y el principio de cualquier escritura (teneduría) su santo nombre tener en mente y para ello, lo primero que ser diligentemente inventario, de modo que siempre escriban un folio en un libro parte todo lo que tienen el mundo en muebles e inmuebles comenzando por las cosas de más valor y que son más fáciles de perderse, como son el dinero contante” (Pacioli; 1523)[2]. Como vemos en esta cita del texto más famoso de la contabilidad, el que un comerciante llevara correctamente los libros le salvaba de un caos o una torre de Babel por decirlo así. Ahora bien, la técnica que permite salvar este caos es precisamente el uso de partida doble y de una correcta disposición moral tanto del contable como del comerciante. Ya muchos autores del final de la edad media mencionaban los enormes dilemas que tenían que enfrentar tanto los contables, como los comerciantes a la hora de explicar y clarificar sus actividades, pues se prestaban para muchos malentendidos e inconvenientes, que incluso podían llevar a problemas de carácter legal o personal (precisamente en ello radica el origen de las primeras regulaciones comerciales y de carácter punitivo sobre los negocios).Uno los textos más famosos de la edad media, que ahonda de una manera fresca y sin intereses moralistas las tradiciones y hábitos de la gente del común, son los cuentos de Canterbury de Geoffrey Chaucer (1343-1400). En donde en varias ocasiones se muestran algunas de las tensiones alrededor de esta contabilidad naciente y del mundo de los negocios. Allí se menciona que incluso hasta la contabilidad más honrada si era inexacta, daba lugar a muchos malentendidos, los cuales producían pérdidas y las pérdidas provocaban estallidos en cólera de algunos de los comerciantes o ya bien de otros de los socios de estas primigenias empresas.En “el cuento del marino” de Chaucer (1973) que aparece en su compilación de anécdotas de la vida medieval de los cuentos de Canterbury, se narran las peripecias de un contable con respecto al comerciante quien debía dar cuentas. Las malinterpretaciones de la información no eran desconocidas dado que los mercaderes tenían a veces serios problemas tanto para interpretar como para disponer de la información contable.“¿cuánto tiempo vas a estar contando repasando tus sumas y tus libros y tus cosas? ¡Que el diablo se lleve todos los cálculos!” (Chaucer; 1973)[3]Ya otros autores de la baja edad media como Datini, Cotrugli, Alberti, Schwartz, y posteriormente grandes figuras de la literatura como Shakespeare (en su Mercader de Venecia) y el mismo Miguel de Cervantes (quien tuvo una etapa de su vida como contable) manifiestan este tipo de dilemas entre los contables y los comerciantes. Estos conflictos de intereses estaban basados esencialmente en el desconocimiento y la aparente complejidad de los números y las técnicas de registro de los contables como suspicazmente lo relaciona Chaucer, pero también se debían a veces a la pereza, o al uso de antiguas prácticas de nemotecnia que no eran muy fiables pues intentaban retener si para números y negocios en la memoria.Las prácticas de control a las que ha origen la contaduría por partida doble si bien garantizaban cierta claridad, no garantizaban la honradez. La especulación con las cifras financieras ha estado con nosotros desde el origen de la partida doble pero es evidente que esta técnica utilizada por unos que mercaderes italianos y que poco a poco se fue expandiendo por el resto del mundo europeo permitía por medio de registros cuantitativos precisos y claros que comprendieran y controlaran la multitud de detalles de la vida económica. Y así como el renacimiento fue el origen de múltiples mecanismos de tecnologías que aún nos acompañan como la impresión y el libro moderno, el reloj mecánico, el uso de la geometría y las matemáticas en la música, en la pintura, como en la arquitectura; a su vez la contabilidad permitía medir con cierto grado de confiabilidad los negocios.A pesar de que han transcurrido más de 500 años desde la consolidación de las prácticas de la contabilidad moderna en el seno de la economía de mercado, algunos de estos mismos dilemas siguen siendo pan de cada día en las decisiones, imaginarios y en las perspectivas desde las cuales analizamos la profesión contable. Los dilemas de la práctica son esencialmente dilemas de lo ético, por ello las referencias literarias y culturales tienen ese grado de universalidad de los clásicos. Esa universalidad que permite leer entre comillas y que nos permite trascender más allá de las fronteras, la misma singularidad de las distintas lenguas, que trasciende las barreras geográficas, e incluso históricas, pero que permite construir la identidad cultural de una comunidad en particular, o de un grupo social, como es el caso de los contables.Es en la actualidad cuando vemos el surgimiento de regulaciones casuísticas como los códigos de ética de la IFAC, el surgimiento también de mecanismos punitivos de la actuación de los contables, y los escándalos financieros que involucran tanto a los administradores, socios y propietarios de grandes organizaciones, y a quienes aseguran los distintos contratos contables en medio de una lucha de fuerzas e intereses económicos muy diversos, que la salvedad de Alberti sigue teniendo vigencia a pesar de las grandes diferencias entre el mundo de la edad media y el nuestro.[1] Leon Battista Alberti, Della Famiglia (también conocido como Della amicitá). Traducción tomada de La medida de la Realidad (Crosby, A.; 1998) Ed. Crítica; Barcelona, España.[2] Pacioli, L. (1994) Summa Arithmetica Proportioni et proportionalitá. Distinctio Nona Tractatus XI De computis et scripturis (de las cuentas y la escritura) traducción, prólogo y revisión Giorgio Berni, sobre la segunda edición (1523) . Instituto Mexicano de contadores públicos, México Distrito Federal; 1994.[3] Chaucer, G. (1973) Los cuentos de Canterbury. editorial Iberia; Madrid, 1973
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Thèses sur le sujet "Controllo della tensione"

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Montesano, Pasquale. « Controllo della tensione della rete di distribuzione in media tensione tramite comunicazione diretta con la generazione distribuita ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9383/.

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Résumé :
Le attività riguardanti la mia tesi sono state svolte presso Hera S.p.A.. Hera ha iniziato nel 2013 un progetto sperimentale di implementazione di tecnologie cosiddette smart grid su una porzione di rete gestita. Il progetto di Hera si focalizza su diversi aspetti riguardanti sia l’automazione della rete MT, ai fini della riduzione del tempo necessario per individuare il guasto in linea, sia su aspetti riguardanti la regolazione della tensione. In particolare la mia attività di tesi si è incentrata sugli aspetti riguardanti la regolazione della tensione, partendo da una panoramica di quelli che sono ad oggi i metodi più diffusi di regolazione della tensione agendo essenzialmente sul regolatore sotto carico del trasformatore AT/MT presente in cabina primaria e descrivendo quello che è invece il metodo analizzato nel dimostrativo di Hera. In particolare mi sono soffermato sulla regolazione di tensione realizzata con il supporto dei generatori distribuiti connessi alla rete MT di Hera i quali possono, nei limiti delle loro capability, intervenire all’occorrenza assorbendo od erogando potenza reattiva. Il supporto dei generatori distribuiti può essere richiesto qualora la regolazione realizzata con la variazione del commutatore sottocarico del trasformatore in cabina primaria non sia sufficiente per ottenere il risultato desiderato. Appare sin d’ora evidente che questo tipo di regolazione presuppone l’esistenza di una infrastruttura di comunicazione tra il centro operativo del distributore e il campo, inteso come i nodi su cui sono connessi i generatori. Nell’ambito del dimostrativo Hera ha quindi progettato e sta ora realizzando l’infrastruttura di comunicazione che permette la comunicazione del centro di telecontrollo con i generatori. Questa infrastruttura ha caratteristiche particolarmente performanti non tanto per conseguire gli scopi della regolazione, che comunque non necessitano di tempi di latenza eccessivamente stringenti, quanto piuttosto per implementare un’automazione di rete veloce che permette di evitare la disalimentazione degli utenti a monte di guasto attraverso una selezione rapida e intelligente del ramo guasto.
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Bergami, Luca. « Analisi e ottimizzazione del gruppo di alimentazione e taglio della carta in una macchina incartatrice ad alta velocità ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Résumé :
L'elaborato si propone di analizzare e ottimizzare il sistema di alimentazione e taglio del materiale da incarto di una macchina incartatrice ad elevata velocità produttiva. Tale macchina si occupa dell'incartamento di dadi da brodo pressati. Gli obiettivi sono quelli di aumentare la qualità del prodotto finale e di incrementare la produttività della macchina. In primo luogo si analizzano le diverse tecniche di rilevazione del diametro bobina di materiale da incarto, al fine di individuarne le migliori. Inoltre si studia la funzione di controllo di tensione del nastro in svolgimento. In seguito viene studiato il sistema di giunzione automatica, necessario per svolgere il processo di cambio bobina senza l'arresto della produzione. La successiva trattazione di modelli cinematici e dinamici rappresentativi del meccanismo di movimentazione del gruppo permettono di valutare le conseguenze dovute ad un aumento di produttività della linea. Viene poi approfondito il sistema ballerino, la cui funzione è quella di garantire il tempo necessario per effettuare la giunzione delle due bobine. Si analizzano tutte le sue funzionalità, definendo un modello matematico che ne descriva i comportamenti cinematici e dinamici, funzionale per verificare il corretto dimensionamento della molla che ne governa la movimentazione. L'obiettivo è quello di aumentarne il tempo di buffer: si sono progettate così due nuove soluzioni di ballerino, studiandone le differenze prestazionali rispetto al ballerino attuale. Infine, per ottenere una migliore qualità del prodotto finale è necessario risolvere alcune problematiche legate alla zona di accoppiamento tra materiale di incarto e dado. Si è sviluppata un'analisi fluidodinamica al fine di studiare il campo di moto dell’aria generato da soffi introdotti per l'accompagnamento del nastro. I risultati dell'analisi hanno permesso di effettuare una riprogettazione dei condotti di alimentazione dei soffi d'aria al fine di ridurre le oscillazioni del nastro.
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Bignucolo, Fabio. « Il controllo delle reti attive di distribuzione ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426853.

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Résumé :
Within the energy landscape, both in the national and international context, a drastic revolution in the electrical power system management strategy is in progress. The ongoing trend leads to a gradual decentralization of energy production, which tends to be allocated close to the load in medium or small scale plants connected to Medium Voltage (MV) and Low Voltage (LV) distribution networks. In this perspective, the Distributed Generation (DG) is one of the emerging technologies, presenting significant benefits in particular related to the ability to exploit locally available energy resources like renewables or cogeneration. However, an increased penetration of DG plants in present distribution networks introduces some unavoidable implications in the way the networks are nowadays operated. The current connection and management methods, in fact, may induce heavy restrictions on the generable power or significant investments finalized to a complete modernization of the network. Increasing the DG penetration level, distributors necessary need to adopt new techniques for an appropriate control and regulation of the distribution systems, in order to maximize the DG penetration and simultaneously ensure adequate standards in terms of reliability, safety and quality of supply. The distribution networks, initially thought and now performed for a purely passive use, will be gradually translated into intelligent (smart), reliable, sustainable and economic systems. New operational strategies based on an active management of distribution networks are called to face and solve some structural problems induced by local generators, for example the voltage monitoring and regulation at each node both through set point references and price signals, the network and users controllability in normal, emergency and fault conditions and the protection effectiveness in presence of bidirectional power flow. In this context, new procedures and algorithms able to achieve these objectives, maximizing the system benefits introduced by DG plant connection and minimizing the problems resulting from the randomness of the active and passive users behavior, have been developed. Since the achievement of a proper monitoring of the network operational state will probably be a distributor cost, innovative tools to ensure a greater level of accuracy in the estimation of parameters associated with different plants on the system are required. Two solutions are developed to be used in alternative or integrated way, basing on load modeling, discrete communications from remote generation units and on-line voltage measurements optimally allocated into the field. At the same time, two strategies for the management of active distribution networks have been developed. The first, applicable in a short-term prospect, is based on a set point remote regulation activated on DGs in order to maximize their active power injections and at the same time to optimize the voltage regulation and the local compensation of reactive exchanges, aiming to achieve a global reduction of distribution losses. The latter, focused on a medium-long perspective, is based on a transparent computation of a price signal in a local active and reactive energy market, aimed to obtain a technical and economic optimization of the behaviors of active and passive price sensitive users. Island operation and economic evaluations of network reinforcement and regulation costs are obtainable implementing the developed tools.
All’interno del panorama energetico nazionale e internazionale è in corso un graduale mutamento della strategia di gestione del sistema elettrico. La tendenza avviata conduce ad una progressiva decentralizzazione della produzione, che tende ad essere allocata in impianti di taglia medio-piccola posti in prossimità dei carichi e allacciati alle reti di distribuzione in Media Tensione (MT) e Bassa Tensione (BT). In questo contesto, la Generazione Distribuita (GD) è una delle realtà impiantistiche emergenti, in quanto prospetta notevoli vantaggi e possibilità, legati in particolare alla capacità di sfruttamento di risorse sparse sul territorio, sia di tipo rinnovabile che a fonte tradizionale (a limitato impatto ambientale), per lo più realizzate in assetto cogenerativo. Tuttavia, l’aumento della penetrazione di GD nelle attuali reti di distribuzione introduce alcune inevitabili implicazioni nelle modalità di esercizio delle reti stesse. L’attuale criterio di allacciamento e gestione, infatti, comporterebbe necessariamente pesanti limitazioni alla potenza iniettabile oppure ingenti investimenti per un completo ammodernamento della rete. Si rende dunque necessaria l’adozione di nuove tecniche di controllo e gestione della rete di distribuzione finalizzate a massimizzare la penetrazione di GD garantendo contestualmente standard adeguati in termini di affidabilità, sicurezza e qualità del servizio di connessione e di fornitura dell’energia elettrica. La rete di distribuzione, inizialmente pensata e attualmente esercita per un esercizio puramente passivo, dovrà quindi trasformarsi gradualmente in un sistema intelligente (smart), affidabile, sostenibile ed economico. Le principali problematiche che si riscontrano nella realizzazione di una gestione attiva della rete di distribuzione in presenza di GD sono rappresentate dalla necessità di controllare la tensione ad ogni nodo, di verificare il funzionamento degli impianti di rete e di utenza, di adottare nuove modalità di protezione operanti anche in presenza di bidirezionalità nei flussi di potenza e nei contributi alle correnti di guasto e infine di monitorare gli impianti connessi al sistema di distribuzione, in particolar modo le unità GD. Per raggiungere tali obiettivi sono necessarie strategie di monitoraggio e gestione delle risorse distribuite, al fine di massimizzare i benefici al sistema introdotti dall’allacciamento di impianti GD e allo stesso tempo minimizzare le problematiche conseguenti alla aleatorietà del comportamento delle utenza attive e passive connesse. Poiché il corretto monitoraggio delle condizioni operative della rete sarà probabilmente onere del distributore, tale soggetto dovrà adottare strumenti in grado di garantire un maggiore livello di accuratezza nella stima dei parametri fondamentali associati ai diversi impianti del sistema. Sono proposte due soluzioni, sviluppabili in modo alternativo o integrato, basate sull’utilizzo di tecniche di modellazione del carico, di comunicazioni discrete da parte delle unità di produzione e di misurazioni on-line ottimamente allocate provenienti dal campo. Al contempo, sono state sviluppate due strategie per la supervisione e la gestione delle reti: la prima, applicabile sul medio-breve periodo, si basa sull’invio di set-point agli impianti al fine di massimizzare la produzione iniettabile in rete e ottimizzare al contempo la regolazione della tensione e la compensazione locale degli scambi reattivi; la seconda, incentrata in un’ottica di medio-lungo periodo, basata sull’ottimizzazione del comportamento delle utenze attive e passive che vengono rese sensibili ad un segnale di prezzo nodale a mezzo di meccanismi di mercato locale, con la possibilità di esercire e auto sostenere in isola porzioni del sistema di distribuzione.
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Vancini, Luca. « Progetto e realizzazione del sistema di controllo di un inverter multifase a tre livelli per applicazioni industriali ed eoliche ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15222/.

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Résumé :
In questo elaborato viene descritto il metodo utilizzato per determinare una nuova tecnica di modulazione che garantisca l'equilibratura della tensione dei condensatori del Bus-DC. L'inverter in studio appartiene alla categoria NPC a tre livelli in configurazione T-type. Nell'elaborato si è analizzato, sia il caso di inverter NPC T-type in configurazione trifase, che in configurazione pentafase. Si riportano i risultati delle simulazioni e delle prove sperimentali, effettuate al fine di validare la tecnica di modulazione proposta.
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RINCHI, MIRKO. « Controllo della tensione sulla lamiera nei treni di laminazione a caldo ». Doctoral thesis, 2000. http://hdl.handle.net/2158/1023907.

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Résumé :
Nel processo di laminazione dell'acciaio spesso intervengono fenomeni vibratori associati a fenomeni di tipo termico e/o dinamico che possono determinare, se non adeguatamente controllati, un forte scadimento della qualità del prodotto finito. Le vibrazioni che si producono nei vari stadi di laminazione, di tipo forzato o autoeccitato, a volte influenzano lo spessore del laminato oppure, più spesso, determinano l'insorgenza di striature a bande trasversali sul prodotto finito che ne deprimono la qualità. Oltre a tali effetti descritti in precedenza, le vibrazioni determinano anche una riduzione del tempo di vita dei cilindri di lavoro e di appoggio che, una volta danneggiati, devono essere rettificati determinando un aumento dei costi per le lavorazioni e la diminuzione della produttività conseguente agli arresti. Lo scopo della presente tesi è quindi quello di modellare dal punto di vista dinamico un impianto di laminazione ed analizzare le tecniche di controllo della tensione tra i vari stadi dei laminatoi, attraverso la quale è possibile agire efficacemente per la riduzione dei fenomeni vibratori.
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Chapitres de livres sur le sujet "Controllo della tensione"

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« Structure/Property Relationships ». Dans Superalloys, 211–86. 2e éd. ASM International, 2002. http://dx.doi.org/10.31399/asm.tb.stg2.t61280211.

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Résumé :
Abstract This chapter examines the effect of heat treating and other processes on the microstructure-property relationships that occur in superalloys. It discusses precipitation and grain-boundary hardening and how they influence the phases, structures, and properties of various alloys. It explains how the delta phase, which is used to control grain size in IN-718, improves strength and prevents stress-rupture embrittlement. It describes heat treatments for different product forms, discusses the effect of tramp elements on grain-boundary ductility, and explains how section size and test location influence measured properties. It also provides information and data on the physical and mechanical properties of superalloys, particularly tensile strength, creep-rupture, fatigue, and fracture, and discusses related factors such as directionality, porosity, orientation, elongation, and the effect of coating and welding processes.
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Actes de conférences sur le sujet "Controllo della tensione"

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Chen, Y., W.-Y. Chen, A. S. Rao, Z. Li, Y. Yang, B. Alexandreanu et K. Natesan. « Fracture Resistance of Cast Austenitic Stainless Steels ». Dans 2016 24th International Conference on Nuclear Engineering. American Society of Mechanical Engineers, 2016. http://dx.doi.org/10.1115/icone24-60736.

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Résumé :
Cast austenitic stainless steels (CASS) possess excellent corrosion resistance and mechanical properties and are used alongside with wrought stainless steels (SS) in light water reactors for primary pressure boundaries and reactor core internal components. In contrast to the fully austenitic microstructure of wrought SS, CASS alloys consist of a dual-phase microstructure of delta ferrite and austenite. The delta ferrite is critical for the service performance since it improves the strength, weldability, corrosion resistance, and soundness of CASS alloys. On the other hand, the delta ferrite is also vulnerable to embrittlement when exposed to reactor service temperatures and fast neutron irradiations. In this study, the combined effect of thermal aging and neutron irradiation on the degradation of CASS alloys was investigated. Neutron-irradiated CASS specimens with and without prior thermal aging were tested in simulated light water reactor environments for crack growth rate and fracture toughness. Miniature compact-tension specimens of CF-3 and CF-8 alloys were tested to evaluate the extent of embrittlement resulting from thermal aging and neutron irradiation. The materials used are static casts containing more than 23% delta ferrite. Some specimens were thermally aged at 400 °C for 10,000 hours prior to the neutron irradiation to simulate thermal aging embrittlement. Both the unaged and aged specimens were irradiated at ∼320°C to a low displacement damage dose of 0.08 dpa. Crack growth rate and fracture toughness J-integral resistance curve tests were carried out on the irradiated and unirradiated control samples in simulated light water reactor environments with low corrosion potentials. While no elevated crack propagation rates were detected in the test environments, significant reductions in fracture toughness were observed after either thermal aging or neutron irradiation. The loss of fracture toughness due to neutron irradiation seemed more evident in the samples without prior thermal aging. Transmission electron microscope (TEM) examination was carried out on the thermally aged and neutron irradiated specimens. The result showed that both neutron irradiation and thermal aging can induce significant changes in the delta ferrite. A high density of G-phase precipitates was observed with TEM in the thermally aged specimens, consistent with previous results. Similar precipitate microstructures were also observed in the neutron-irradiated specimens with or without prior thermal aging. A more extensive precipitate microstructure can be seen in the samples subjected to both thermal aging and neutron irradiation. The similar precipitate microstructures resulting from thermal aging and neutron irradiation are consistent with the fracture toughness results, suggesting a common microstructural origin of the observed embrittlement after thermal aging and neutron irradiation.
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Mahardhini, Antus, Putu Yudis, Izzad Abidiy, Yolani Bawono et Rico Pradityo. « Successful Case of Resin-Based Chemical Sand Consolidation as a Remedial Sand Control Treatment ». Dans Abu Dhabi International Petroleum Exhibition & Conference. SPE, 2021. http://dx.doi.org/10.2118/207942-ms.

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Résumé :
Abstract The Mahakam delta in east Kalimantan, Indonesia, yields gas as the main hydrocarbon production with giant reservoirs ranging from shallow to very deep zones. Reservoirs consists of clean sandstone with high permeability. Due to the field maturity, production gradually moved from the deep, consolidated zones into very shallow, unconsolidated zones. Sand production often causes significant problems at the surface when the well is online. The best approach to sand control is to keep it inside the reservoir, because it could create problems not only at surface but within the wellbore as well. Sand consolidation has been a common approach applied in Mahakam field for more than a decade. Several products have been utilized, including laboratory testing and field trials. The case history is based on a well that had been treated using 2 different sand consolidation products in the past, but both eventually produced inadequate results. Sand continued to break through after each treatment, hence the reserves could not be drained in full. Since the reservoir still had promising reserves, another remedial sand consolidation treatment was planned. This treatment was executed by utilizing a tension packer with a J-slot mechanism in order to focus injection of the resin into the zone of interest. Additionally, there was a challenge with another open zone above the subject interval. The remedial sand consolidation treatment using a resin-based chemical delivered excellent results. Even though this reservoir had been exposed to 2 different chemical treatments in the past, by using the resin-based sand consolidation product, the well was still able to be produced at target rates without sand production. In conclusion, resin-based sand consolidation solutions can unlock prolific reserves that may have been a significant challenge with traditional methods.
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