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Thèses sur le sujet « Contratti finanziari »

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GIULIANI, SAMUELE. « FORMA E NULLITÀ DI PROTEZIONE NEI CONTRATTI FINANZIARI ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2021. http://hdl.handle.net/2434/850498.

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Résumé :
Il presente studio si propone di analizzare, in una prospettiva funzionale, i nuovi requisiti di forma del contratto introdotti dalla legislazione speciale e di settore, unitamente al correlato rimedio della nullità di protezione. Nella disciplina dei rapporti connotati da disparità di forza negoziale, il legislatore ha inteso recepire le esigenze del mutato contesto economico, caratterizzato non più dalla centralità della proprietà fondiaria, ma dal dinamismo di un mercato concorrenziale di prodotti e di servizi – di consumo, bancari, finanziari – ove impera la contrattazione asimmetrica; in questo contesto, il bene giuridico più rilevante è l’informazione detenuta dal contraente c.d. forte, nei cui confronti l’altra parte si trova in posizione di strutturale e fisiologica debolezza. La forma diviene così, da vestimentum della dichiarazione negoziale teso a garantire – anzitutto – esigenze di certezza nella circolazione dei beni immobili, uno strumento per ridurre le asimmetrie informative e garantire la trasparenza del contenuto contrattuale, promuovendo, di riflesso, l’ordine, l’efficienza e la competitività del mercato di riferimento. La medesima ratio di tutela del contraente debole ispira la previsione della nullità protettiva, che limita il diritto di azione alla sola parte debole del rapporto. Forma e nullità “di protezione” si prestano così a uno studio congiunto e interconnesso, condotto con specifico riguardo al settore dell’intermediazione finanziaria, che rappresenta un fecondo campo di indagine per l’esame delle criticità connesse al raccordo tra normativa speciale e disciplina generale codicistica. Questa analisi, demandata al formante dottrinale, procede di pari passo con il processo di progressiva rimeditazione delle categorie generali del diritto civile. In questa prospettiva – avallata anche dal recente orientamento della Suprema Corte, che sembra porsi nel solco di una rinnovata giurisprudenza degli interessi – ci si propone di indagare come la valorizzazione, in chiave ermeneutica, del dato funzionale consenta di superare una pretesa intangibilità e immutabilità dei concetti, affinché gli stessi possano arricchirsi di nuovi significati, così da fornire risposte adeguate ai problemi posti dalla moderna realtà economica. Queste riflessioni prendono le mosse dallo studio dell’evoluzione, in senso funzionale, del requisito di forma del contratto, oggetto del primo capitolo. Il secondo capitolo è dedicato all’approfondimento della forma dei contratti finanziari, svolto analizzando i presupposti e i limiti della tutela formale in subiecta materia, nonché l’integrazione della stessa mediante la previsione di specifici obblighi di informazione e di condotta in capo agli intermediari; tra le questioni problematiche sollevate dal requisito di forma, particolare attenzione è dedicata a quella della validità del contratto quadro di investimento recante la sottoscrizione del solo investitore. Il terzo capitolo è incentrato sulla nullità di protezione prevista in relazione ai contratti di investimento: si affronta, in particolare, il tema dei possibili abusi della posizione di vantaggio accordata dall’ordinamento, con specifico riguardo alle azioni di nullità c.d. “selettiva”, cercando di prospettare soluzioni interpretative tese ad evitare che la normativa di protezione finisca per essere piegata disfunzionalmente, nel perseguimento di scopi ulteriori e diversi da quelli che il legislatore ha ritenuto meritevoli di tutela. La valorizzazione della specifica ratio della normativa speciale si rivela idonea, da un lato, a garantire una coerente interpretazione evolutiva degli istituti tradizionali della forma e della nullità; e, dall’altro lato, a prevenire un ricorso opportunistico alla normativa di tutela del contraente debole, suscettibile di produrre effetti distorsivi non solo sul singolo rapporto, ma sul sistema nel suo complesso. Nella specifica materia dell’intermediazione finanziaria, dette considerazioni inducono a ritenere non meritevoli di accoglimento le azioni fondate sulla nullità del contratto quadro, ove esercitate in assenza di un reale vulnus informativo, al solo fine di ottenere la restituzione delle somme impiegate per investimenti rivelatisi svantaggiosi, a prescindere da vizi intrinseci degli stessi sul piano dell’informazione e dell’adeguatezza al profilo di rischio del cliente. L’analisi svolta permette infine di offrire un contributo allo studio dei limiti della tutela formale-informativa, soprattutto nei settori connotati, come quello finanziario, da un’intrinseca ed elevata complessità dei prodotti e dei servizi offerti. Come testimoniato dall’evoluzione normativa e regolamentare, la trasparenza informativa veicolata dal documento contrattuale, ancorché necessaria, non è sufficiente a garantire una tutela sostanziale del contraente debole, che passa necessariamente per l’effettivo rispetto dei doveri di comportamento che gravano sulla controparte professionale.
This study aims to analyze the new formal requirements of contracts introduced by special legislation, together with the connected remedy of “protective nullity”, in the perspective of their respective functions. Through the regulation of relationships with disparity of contractual power, the legislator acknowledged the needs emerging from the changed economic context, where real estate property is no longer central, given the rise of a dynamic, competitive market of products and services, where asymmetric contracts prevail; in this context, the most relevant asset is information, held by the “strong” professional party, towards which the other party is in a position of structural weakness. In this situation, the form of the contract is no longer only aimed at guaranteeing certainty in the circulation of property: it becomes an instrument for reducing information asymmetries and ensuring the transparency of the contractual contents, with consequent promotion of the order, the efficiency and the competitiveness of the relevant market. The same protection purpose inspires the nullity provision, which limits the right of action to the weaker party only. Therefore, the “protective” form and nullity of the contract will be analyzed in a joint and interconnected study, carried out with specific reference to the financial sector, which represents a fertile field of investigation for the examination of the critical issues regarding the connection between special legislation and general rules set forth under the Italian Civil Code. This analysis, to be carried out by doctrine, proceeds together with the process of gradual review of the general categories of civil law. In such perspective, this study investigates how the enhancement of the function of law can contribute to evolve legal categories, in order to provide adequate answers to the problems arising in the modern economic reality. This approach is also endorsed by a recent ruling of the Italian Supreme Court, which seems an expression of a renewed “jurisprudence of interests”. The above-mentioned analysis starts from the study, in the first chapter, of the evolution of the functions of the form of contract. The second chapter is dedicated to the in-depth study of the form of financial contracts, carried out by analyzing the characteristics and limits of formal protection in such field, as well as its integration through the provision of specific information and conduct duties of financial intermediaries. Among the issues which arise from the formal requirement, particular attention is paid to the validity of financial contracts signed only by the investor. The third chapter focuses on the protective nullity provided for investment contracts; it is dedicated, in particular, to the issue of possible abuses of the advantages granted by the legal system to the weaker party, with specific regard to the so-called “selective” claims. The study tries to suggest solutions aimed at avoiding a dysfunctional use of the protective legislation, which occurs when such rules are exploited for purposes other than those envisaged by the legislator. On the one hand, the enhancement of the specific functions of special legislation is useful in order to guarantee a consistent interpretation and a renovation of the traditional legal categories of form and nullity of the contract; on the other hand, such approach allows to prevent an opportunistic use of the rules aimed at protecting the weaker party, which would have disruptive effects not only on individual contractual relationships, but also on the system as a whole. In the specific field of financial intermediation, the considerations above demonstrate the unfairness of legal actions based on the nullity of the financial contract, when proposed in the absence of a real information harm, for the sole purpose of obtaining the return of the sums used for disadvantageous investment transactions, regardless of an actual lack of information or inadequacy to the investor’s risk profile. Lastly, the analysis carried out offers a contribution to the study of the limits of formal protection, especially in sectors such as the financial one, characterized by an intrinsic high complexity of the products and services under offer. In light of the evolution of legislation and regulation, it is now clear that information transparency, conveyed by the contractual document, is necessary but not sufficient to ensure a substantial protection of the weaker party. This outcome inevitably requires the effective compliance with the behavioural duties of the professional party.
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2

Passeri, Barbara <1996&gt. « I contratti finanziari derivati utilizzati dai Comuni italiani ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21223.

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Résumé :
Per oltre vent'anni i Comuni italiani hanno stipulato contratti finanziari derivati, i quali molto spesso hanno generato forti perdite nei bilanci degli enti. L'elaborato sviluppa tre tematiche principali: in una prima parte, le regole di finanza pubblica, la normativa relativa all'indebitamento e la sua gestione, l'andamento storico e il quadro attuale del debito delle amministrazioni locali; una seconda parte relativa alla normativa e alla giurisprudenza in tema di contratti bancari stipulati da Enti Locali; una terza parte in cui si analizzano i contratti derivati, le criticità ad essi relative, l'evoluzione storica del loro utilizzo da parte degli enti locali e la relativa normativa, gli effetti che hanno generato per gli enti che ne hanno fatto utilizzo.
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3

GIOBBI, MANUELA. « Contratti di investimento in strumenti finanziari, regole di comportamento e tutela del risparmiatore ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2010. http://hdl.handle.net/11566/241999.

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4

GROSSULE, EDOARDO. « LA NUOVA DISCIPLINA DEI CONTRATTI DERIVATI OVER THE COUNTER ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6136.

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Résumé :
Il presente lavoro si propone di analizzare in una prospettiva funzionale la nuova disciplina dei contratti derivati over the counter introdotta in Europa con il Regolamento 648/2012 (EMIR) e in USA con il Dodd-Frank Act, con l’obbiettivo di metterne in luce punti di forza e di debolezza. Per perseguire compiutamente detto obiettivo, la tesi propone un percorso logico che parte dall’approfondimento delle cause economico-giuridiche che hanno favorito il propagarsi degli effetti negativi della crisi, che successivamente si sofferma sulle possibili risposte normative ai problemi posti dagli strumenti derivati. Infine, l’analisi si termina sottolineando gli aspetti problematici legati all’effettività della nuova disciplina, soprattutto alla luce delle policy dynamic che si sviluppano intorno al lungo procedimento di approvazione di norme complesse.
This dissertation aims at analyzing, with a functional approach, the new regulations of over the counter derivatives introduced in Europe with the 648/2012 Regulation (EMIR) and in the US under the Dodd-Frank Act, with the goal to underlying the strengths and weaknesses. To fully achieve this objective, the thesis proposes a logical path that starts from the deepening of economic and legal causes that have favored the spread of the negative effects of the crisis, then focuses on possible regulatory responses to the problems posed by derivatives. Finally, the analysis ends pointing out the problematic aspects related to the effectiveness of the new rules, especially in light of the policy dynamic developed during the long process of approval of these complex rules.
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5

Petrin, Michele <1988&gt. « Analisi di alcuni contratti "critici" di leasing finanziario ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5785.

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Résumé :
Questo studio parte con l'obiettivo di individuare all'interno di alcuni contratti di leasing finanziario, la presenza di anomalie, interessi extracontrattuali ed usurari, in seguito al sospetto, nutrito dai titolari delle piccole - medie aziende cofirmatarie degli accordi, che questi nascondessero clausole anatocistiche. L'analisi si sviluppa attraverso un controllo approfondito dei testi siglati, la ricostruzione dei piani di ammortamento, l'individuazione del costo effettivo degli investimenti ed infine una valutazione di convenienza delle alternative possibili, qualora nel corso della vita delle obbligazioni vi siano state ricontrattazioni o proposte di modifica dei termini.
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ORIANI, ANDREA. « RISOLUZIONE PER INADEMPIMENTO E RESTITUZIONI NEI CONTRATTI DELL'INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/219667.

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Résumé :
This doctoral thesis focuses on conditions and effects of termination of contracts for the provision of investments. In light of their different features, investment services seem to be attributable to two different categories: management services, on one side, execution (of orders) services, on the other side, which two different kinds of contract correspond to. In any case, such contracts appear, from a structural point of view, identical; in particular, they seem mutual (“sinallagmatici”) so that, according to Article 1453 of the Italian Civil Code, the non breaching party (usually, the investor) is entitled to terminate it. Furthermore it seems possible for the investor to demand the partial termination of the contract in order to preserve the investments which have been correctly executed before the breach, provided that such breach is serious enough pursuant to Article 1455 of the Italian Civil Code. Partial termination entails that each party is compelled to return what it has received in execution of the terminated part of the contract. Therefore investor shall return financial instruments purchased while financial intermediary shall return their price, both increased of interests or profits accrued since the date of payment.
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Zampieri, Elisa <1988&gt. « CESSIONE DEL CONTRATTO DI LEASING E SCISSIONE IN PRESENZA DI UN CONTRATTO DI LOCAZIONE FINANZIARIA : OPERAZIONI A CONFRONTO ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2770.

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Mangano, Fabio Salvatore. « Il contratto di gestione patrimoniale ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1134.

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Résumé :
Il presente lavoro analizza la fattispecie del contratto di gestione patrimoniale, meglio nota come contratto di gestione di portafogli di investimento, disciplinata dall'art. 24 del d.lgs. n. 58/1998. Muovendo dall'evoluzione normativa del fenomeno delle gestioni patrimoniali, ci si è soffermati sulla struttura e sul funzionamento del contratto di gestione di portafogli di investimento. Si è tentato, quindi, di inquadrare il modello negoziale nell¿ambito dei contratti aventi ad oggetto la prestazione di un servizio di investimento, onde verificarne i tratti comuni e le dovute differenze rispetto ai modelli contrattuali previsti dal codice civile e, in particolare, rispetto al contratto di mandato. In questo quadro sono state analizzate le diverse tesi adottate dalla dottrina e dalla giurisprudenza ed è stata proposta un'interpretazione dei rapporti tra contratto di investimento e singole operazioni attuative dello stesso con rilevanti ricadute in punto di tecniche di tutela azionabili dal contraente in ipotesi di inadempimento dell'intermediario finanziario.
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9

Zorzetto, Ugo <1990&gt. « The use of derivatives contracts by Italian local authorities ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12131.

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Résumé :
In this thesis, we will analyse the use of derivatives contracts by Italian local authorities. Since 1998, local public administrations were allowed, and in some cases obligated, to use derivatives to reduce their cost of debt and manage in a more efficient way their financial resources. In our research, we find out as the absence of a suitable regulation on the matter and the lack of knowledge on the financial market of the public managers laid the basis for a series of misapplications and misleading practices that caused in many cases financial distress in the authorities that used them. In our work, we also analyse the derivatives contracts underwritten by the city of Milan and by the city of Venice.
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Pandolfi, Matteo <1992&gt. « Atomic Arbitrage : mercati finanziari decentralizzati e smart contracts per l’eliminazione dello slippage nell’arbitraggio fra cryptovalute ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15301.

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Résumé :
The purpose of this master thesis is to prove that, in an arbitrage process, using smart contracts in order to manage cryptocurrencies’ transactions can remove the slippage risk component in the price of those financial instruments. The thesis, as well as describing smart contracts and the Ethereum Platform, illustrates the main features of a proprietary software, privately developed in the last two years, which is able to pull and analyze information provided by decentralized financial markets and automate the investment process. It will cover also the arbitrage algorithm and the programming framework used to develop the software and, furthermore, the business plan and the funding capitals needed by this entrepreneurial project in order to make it works and sustainable for the future. Finally, it will be illustrated a statistical analysis of the software's transactions over the last months in order to understand its profitability and search for the existence of any possible pattern in the features and frequency of the arbitrage opportunities. The final achievement of this project is to allow investors to receive a periodic profit, proportionate to the invested capital, with a low-risk level.
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SAAVEDRA, SERVIDA BLANCA IGNACIA MARIA. « DISCIPLINA DELLA NULLITÀ CONTRATTUALE E PARADIGMA DELL'OPERATIVITÀ A VANTAGGIO ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2020. http://hdl.handle.net/2434/784603.

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Résumé :
This work aims to analyze the various hypotheses of voidness introduced by European private law in order to ascertain whether, in light of their specificity, they can be considered autonomous figures, enacting a system expressive of a different rationality to that underlying the hypotheses contained in the Italian civil code; in particular, it aims to ascertain whether these figures may be considered remedies to guarantee and protect the proper functioning of the European single market. The pro-competitive purpose served by the economic policies of the European Union reverberates in invalidation techniques, which see the voidness entrusted with the task of reacting to the disturbance of the freedom of will caused by the structural imbalance of power that characterizes transactions in the market economy. The first chapter introduces the rules relating to the voidness and voidability in the Italian civil code and their historical background. The critical analysis of the traditional, structuralist approach to voidness, strongly influenced by the theory of the type, leads to the adoption of a functionalist perspective, which provide a theoretical grounding to the idea that the contract, even if void, is legally relevant and that ineffectiveness is the means by which the legal system, if deems it necessary, prevents private regulations contrary to its founding values from being translated into a juridical bond with the force of law between the parties; hence the idea that voidness is designed to allow control over the private autonomy and that ineffectiveness is only one of the possible consequence of voidness. The second chapter reviews the various hypotheses of voidness introduced by the European private law, in order to identify the main differences that exist with respect to the general discipline referred to in Articles 1418 ff. of the Italian civil code; the uniformity of the legal framework that governs these figures shows a remedy aimed at protecting the instrumental interest of the party whose freedom of will, being in a condition of technical weakness, is threatened. Therefore, is outlined a regulatory microsystem in which the ineffectiveness that follows voidness must be limited, where possible, to the sole agreements and clauses in which the violation of an instrumental interest of the weak party is concretized; this solution is the most appropriate to achieve the objective adopted by the European legislator, which is assumed to be the elimination of the imbalances caused by information asymmetries. The third chapter identifies, in terms of interpretative hypothesis, a solution respectful of the “functioning to the advantage of” standard in the event that the voidness is total; the idea that ineffectiveness has always been a purely incidental consequence of voidness will allow to envisage the possibility that it must be modulated in order to ensure that the protective function, summarized in the “functioning to the advantage of” standard, operates on a substantial level as well as procedural.
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Gurioli, Andrea. « Ethereum alla prova dei fatti : Analisi sull'utilizzo degli smart contracts per l'implementazione di opzioni nei mercati finanziari ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20602/.

Texte intégral
Résumé :
Spesso, quando si parla di mercati finanziari, si visualizza subito un'entità centralizzata parte del paradigma monolitico creatosi. E' dunque difficile discostarsi col pensiero da una metodologia così radicata nella struttura sociale qual è la centralizzazione dei mercati, così difficile che la mente evita di abbozzarne una versione differente. Lo sviluppo informatico, fautore di innovazione, è stato, attraverso l'avvento della piattaforma decentralizzata Ethereum, in grado di ristrutturare questo paradigma rompendo lo stigma (solo all'apparenza immutabile) della centralizzazione. Scopo principale di questo lavoro di tesi è dato da un confronto sotto vari aspetti tra il modello attualmente in uso (centralizzato), ed una alternativa proposta da Vishakh immessa nel sistema Ethereum; confronto che è stato attuato prendendo in analisi l'acquisto e la vendita di opzioni finanziarie.
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Du, Pre Davide <1992&gt. « Trade Finance and Blockchain : how smart contracts can improve operations in the world of Trade Finance ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19006.

Texte intégral
Résumé :
The blockchain is an innovative technology that is attracting a lot of attention but its characteristics and possible uses are not yet clear. The thesis, analyzing the peculiarities of the blockchain, will try to provide possible solutions to improve and automate processes in the economic and financial sectors through the use of smart contracts. The applications of the technology within the Private Equity sector will be initially hypothesized first, in particular in the due diligence and acquisition. The use of technology in the banking sector will also be evaluated, specifically in anti-money laundering and customer identification procedures. An initial examination of the innovative aspect linked to blockchain technology will allow us to understand its functioning and potential. A list of the types of structure will then help to identify the applications of each in the various private and public economic sectors. In the second chapter, smart contracts will be defined, analyzing both their positive and critical aspects. The regulatory aspect that defines the nature of smart contracts in the Italian and European legislative system will be illustrated. A detailed analysis will demonstrate the flaws in the regulatory system concerning these "smart contracts". Having clarified the regulatory limits and the difficulties in applying smart contracts, a possible use within the acquisition process in Private Equity will be illustrated. Through the explanation of the acquisition process, the use of smart contracts will be hypothesized to speed up and automate some steps. A second hypothesis of use in the financial field will conclude the analysis undertaken in this chapter. The goal of this application is to improve and implement the analysis and information collection processes for the completion of anti-money laundering controls. In the third chapter, the new methods of crownfounding and token acquisition will be the main protagonists; which will be carefully examined together with their reference ecosystems. Considerable space will be reserved for the sustainability and scalability of technology, highlighting the possible impacts, positive and negative, on the corporate environment and the territory that hosts them. Finally, the paper concludes by demonstrating that the inclusion of the blockchain ecosystem through the use of smart contracts can lead to substantial innovation in the financial sector by radically changing the process of managing and using information.
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Tremante, Francesca <1997&gt. « Modello risk based per la determinazione del pricing delle attività di compliance in materia di antiriciclaggio e contrasto al finanziamento del terrorismo ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20277.

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Résumé :
Dopo un articolato percorso giuridico, l’Italia, che da sempre si è rivelata un punto di riferimento in tema di antiriciclaggio, è giunta ad oggi ad una disciplina tecnico- normativa, nazionale e internazionale, piuttosto innovativa ed efficace. Uno dei presidi in ambito bancario impone che gli istituti valutino in fase istruttoria il rischio di riciclaggio di un cliente, passando attraverso un’adeguata verifica dello stesso. Viene poi richiesto che la banca continui a monitorare il cliente per assicurarsi che il rischio attribuitogli non vari; va tenuto conto che, maggiore è il rischio in capo ad un individuo, maggiori sono i costi di compliance che la banca deve sostenere. Il presente lavoro si propone di presentare un modello di pricing che consenta alle banche di determinare un prezzo per i principali prodotti o servizi bancari, prezzo che consenta di avere un mark up anche in ragione dei costi che la banca deve sostenere nel monitoraggio richiesto dalla disciplina antiriciclaggio. La trattazione è così articolata: il primo capitolo riporta l’evoluzione storica della disciplina antiriciclaggio e definisce il reato di riciclaggio. Il secondo capitolo si occupa delle variabili che incidono sulla valutazione del rischio del cliente, il terzo capitolo invece analizza i costi coinvolti e quindi si occupa di stimare i costi di neutralizzazione.
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Piovesana, Luisa <1987&gt. « La cooperazione tra Amministrazione Finanziaria e contribuente tra esigenze di tutela del cittadino e di contrasto all'evasione fiscale ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2452.

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Résumé :
Scopo del presente lavoro è la dissertazione dei principali istituti improntati al principio di cooperazione che l'ordinamento tributario mette a punto in tutti i momenti in cui si declina il rapporto impositivo, con l'introduzione di spunti critici alla luce delle contrapposte esigenze in capo al cittadino contribuente e all'Amministrazione Finanziaria.
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Boscolo, Chielon Alessia <1996&gt. « Derivatives on Cryptocurrencies : the case of futures contracts on Bitcoin ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19679.

Texte intégral
Résumé :
In this thesis, we will talk about the most famous cryptocurrency that is Bitcoin. We introduce this virtual money and then we will focus on the only derivatives contract that it was issued until now, which is Bitcoin futures. First, we will analyze the volatility, then the Bitcoin futures that was introduced in the market by the Chicago Mercantile Exchange (CME) and the Chicago Board Options Exchange (CBOE). At the end, we will compare two portfolios: the first one with just Bitcoin and the second one with Bitcoin futures and in this way we can see how futures contract can hedge the investments.
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MARASCA, MATTEO. « Verso la tipizzazione del leasing finanziario : la ritrovata unità funzionale del contratto alla luce dei più recenti interventi normativi e giurisprudenziali ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2017. http://hdl.handle.net/11566/245378.

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Résumé :
Abastract (ita) Il contratto di locazione finanziaria, pur presentando delle assonanze con il contratto di locazione, è un contratto nettamente e funzionalmente diverso. Il contratto di locazione finanziaria, o meglio il leasing finanziario, nasce e si afferma negli Stati Uniti d'America quale strumento di finanziamento alle imprese, per poi divenire un contratto fruibile da tutti i soggetti privati, siano essi enti commerciali, artigianali o semplicemente singoli consumatori. Il leasing risponde a molteplici esigenze pratiche e garantisce ad una azienda, o ad un singolo soggetto, il godimento di un bene funzionale all'attività economica esercitata, o semplicemente di largo consumo, senza dover corrispondere immediatamente l’intero costo di acquisto. La società di leasing, in qualità di intermediario finanziario, non dispone direttamente del bene richiesto dalla cliente, ma lo acquista da un terzo scelto dalla futura utilizzatrice. Tale circostanza consente di distinguere il contratto in esame da altre figure negoziali note agli ordinamenti nazionali e, in particolare, di distinguere il contratto dalla vendita a rate con patto di riservato dominio e dalla locazione. Nella vendita rateale il venditore è anche produttore del bene alienato. Nella locazione il locatore dispone già del bene da concedere in godimento. I beni che possono formare oggetto di locazione finanziaria sono i più svariati e non appartengono ad un solo genere: ecco allora che la società di leasing non è un'impresa che produce per immettere sul mercato, ma è un ente che svolge attività di intermediazione, in quanto finanzia l'acquisto di un bene al solo scopo di remunerare il capitale investito nell'operazione. Quest'ultima si impegna all'acquisto del cespite al solo scopo di concederlo in godimento alla cliente-utilizzatrice, la quale - a sua volta - si obbliga a rimborsare il capitale impiegato nell'operazione, dietro pagamento di un numero predeterminato di canoni periodici, comprensivi anche di una quota di interessi, che rappresentano il profitto dell'ente di credito. I canoni periodici non sono determinati in funzione del valore economico del bene (come avviene nella vendita rateale) o del suo valore d'uso (come avviene nella locazione). I canoni rappresentano le rate periodiche che l'affidatario deve corrispondere al soggetto finanziatore. Non a caso, le principali società di leasing predispongono il piano di ammortamento dei pagamenti attraverso modalità tipicamente finanziarie, ovvero basandosi sul merito creditizio della cliente e sul margine di rischio connesso alla specifica operazione. In tali termini è evidente la natura finanziaria del contratto e la sua riconduzione nella categoria dei contratti di credito. Una tale soluzione vale, non solo per il nostro paese, ma anche per gli altri ordinamenti giuridici europei ed extraeuropei. La Convenzione di Ottawa sul leasing internazionale, oltre a rappresentare un punto di sintesi tra le diverse esperienze giuridiche nazionali, conferma la natura finanziaria dell’operazione, in quanto si occupa di disciplinare alcune vicende attinenti al rapporto negoziale in maniera del tutto incompatibile con il regolamento di interessi proprio dei contratti di scambio (siano essi traslativi o di mero godimento). Tali circostanze risultano laddove la Convenzione si occupa di disciplinare gli effetti conseguenti alla risoluzione del contratto per inadempimento dell'utilizzatrice (art. 13) o laddove la stessa si occupa di prevedere l'accollo in capo all'utilizzatrice di ogni rischio derivante dall'utilizzo del bene (art. 8). La locazione finanziaria, dato il suo frequente utilizzo in ambito commerciale, sia nazionale, che internazionale, presenta oggi una struttura uniforme e standardizzata, che si manifesta in alcune clausole ricorrenti nella prassi, tanto da essere ritenute dei veri e propri naturalia negotii che caratterizzano la specifica figura negoziale. Per alcuni paesi europei (come, ad esempio, la Francia), la locazione finanziaria rappresenta un contratto tipico, mentre, per altri Stati comunitari (come l'Italia), la locazione finanziaria resta (ancora) un contratto atipico meritevole di tutela. Seppur il leasing, in passato, si è manifestato nei traffici nazionali quale contratto "alieno", oggi sembra aver particolarmente "familiarizzato" con il nostro sistema economico-giuridico, tanto che il legislatore richiama il leasing in diverse disposizioni di legge, finanche a descrivere la complessiva operazione commerciale in cui lo stesso negozio si inserisce. Il legislatore si è anche spinto fino a disciplinare con legge alcune specifiche vicende negoziali riferite al rapporto contrattuale, cristallizzando, senza sostanziali modifiche, quanto emerso nella prassi riferita all'istituto in esame. L'assenza di una compiuta disciplina del rapporto, tuttavia, ha determinato alcune incertezze in dottrina e in giurisprudenza in merito alla qualificazione e alla normativa in concreto applicabile all'atto di autonomia privata. La ricerca della normativa applicabile alla locazione finanziaria non risponde all’obiettivo di integrare il regolamento contrattuale in presenza di "lacune", ma risponde alla più pregnante esigenza di controllo (in via giudiziale) dell'atto di autonomia, ovvero alla necessità di un'attenta verifica della sua compatibilità con le norme imperative di legge e con i principi generali vigenti nell'ordinamento giuridico. La tendenza della giurisprudenza nel nostro paese è stata quella di ricondurre il contratto di leasing nell'alveo applicativo della disciplina prevista per un contratto tipico. Da qui la “forzata” distinzione funzionale tra più tipologie di locazione finanziaria (leasing traslativo e leasing di godimento) e ciò nonostante l'evidente uniformità ed univocità applicativa del regolamento di interessi generalmente praticato. L'errore commesso dalla giurisprudenza è risultato quello di non aver saputo valorizzare appieno il principio di autonomia contrattuale richiamato dall'art. 1322, c. 2, cod. civ. Tale disposizione, nel prevedere che le parti possono concludere contratti che non appartengono ai tipi aventi una disciplina particolare (purché siano diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo l'ordinamento giuridico), legittima le contraenti a regolare i propri interessi attraverso schemi negoziali differenti da quelli predisposti dal legislatore e sempre che, dall'analisi concreta dell'assetto globale di interessi instaurato, possa apprezzarsi la positiva valutazione da parte dell'ordinamento, inteso quale insieme di principi desumibili dai valori costituzionali e dal sistema delle fonti, del risultato finale e del fine dalle stesse perseguito. In altri termini, il giudizio di meritevolezza richiesto dall'art. 1322, c. 2, cod. civ. per i contratti atipici, non può essere limitato alla valutazione dei singoli elementi interni al negozio posto in essere dalle parti (ed essere così sovrapposto al diverso giudizio di liceità), ma deve essere rivolto alla complessiva operazione economica perseguita dalle contraenti, in quanto - solo in tal modo - è possibile cogliere fino in fondo la ragione dell'interesse e la sostanziale liceità del disegno unitario voluto da quest'ultime. La giurisprudenza, al contrario, si è limitata nel tempo a sindacare le singole clausole del contratto di locazione finanziaria, senza svolgere una più attenta analisi sull'effettivo e generale equilibrio sussistente tra vantaggi e oneri per le parti. Il leasing finanziario sarebbe, per la giurisprudenza, un contratto misto, o meglio un "ibrido", a metà strada tra la vendita a rate e la locazione, pur presentando degli aspetti e una funzione del tutto peculiari e incompatibili con ambedue le fattispecie negoziali. Un ibrido contrattuale che, a prescindere da ogni reale e necessaria qualificazione causale del rapporto, viene diversamente inquadrato dalla giurisprudenza prevalente sulla base di indici del tutto discrezionali, che si manifestano del tutto inidonei a rappresentare un valido paramento di riferimento per l'individuazione della disciplina applicabile al caso concreto. Tutto ciò in sfregio dell'interesse generale all'uniforme applicazione del diritto su tutto il territorio nazionale e alla tradizionale autonomia concettuale del contratto atipico in esame. Il rapporto di locazione finanziaria, se si guarda alla specifica funzione per il quale viene costituito, non rappresenta affatto un ibrido, ma si manifesta quale particolare tecnica di finanziamento alle imprese e ai privati. Ciò è quanto emerge dal regolamento contrattuale praticato in via generalizzata dalle principali società di leasing. Basti qui richiamare quanto già evidenziato dalla dottrina a sostegno dell'assoluta legittimità della clausole di inversione del rischio convenute in favore della concedente, nonché quanto si è parimenti sostenuto per le penali inserite in contratto allo scopo di regolare gli effetti derivanti dalla risoluzione per inadempimento dell'utilizzatrice. Si ricordi, inoltre, la peculiare trilateralità che caratterizza la complessiva operazione economico-finanziaria e il significativo ruolo di intermediazione svolto dalla concedente. Il legislatore, peraltro, ogni volta in cui ha avvertito la necessità di disciplinare alcune vicende del rapporto di locazione finanziaria, lo ha fatto in rispondenza della consolidata prassi negoziale del contratto e in via del tutto divergente dalla disciplina tipica prevista per altri contratti nominati. Con l'emanazione del Testo unico bancario nel 1993 e con la consacrazione del contratto quale particolare tecnica di finanziamento, il legislatore ha chiarito ogni dubbio sull'opportunità di considerare il leasing quale univoco e specifico contratto a causa finanziaria e di durata, caratterizzato da elementi strutturali socialmente tipici e formalizzanti il paradigma. Il legislatore, in aggiunta, ha previsto che il contratto deve essere offerto sul mercato soltanto da intermediari abilitati, rimarcandone così, anche da un punto di vista soggettivo, la peculiare natura finanziaria. Non a caso, la percentuale di guadagno pattuita in favore della concedente è espressa in percentuale, come avviene per ogni contratto finanziario a titolo oneroso. Tale percentuale viene indicata in contratto con la denominazione "tasso leasing" e rappresenta il margine di profitto per la concedente a fronte dell’attività svolta. Il costo di acquisto del bene va a coprire la casella dell'importo finanziato, mentre il tasso leasing assume il ruolo dell’interesse corrispettivo, dovuto dall'utilizzatrice a fronte dell'affidamento indiretto di denaro in suo favore. Da ultimo va detto come il legislatore sembri ormai intenzionato a tipizzare il contratto di locazione finanziaria e tale risultato verrà, con buone probabilità, raggiunto grazie all'ormai prossima approvazione, ad opera del Parlamento del DDL Concorrenza, come emendato nel luglio del 2016 dalla X° Commissione Industria del Senato della Repubblica. Il testo uscito dalla Commissione parlamentare, oltre a definire in via generale e per la prima volta la complessiva operazione di locazione finanziaria, al pari di quanto già parzialmente avvenuto con l'art. 17, c. 2, legge n. 183/1976 e con l'art. 1, c. 76, legge n. 208/2015, rappresenta un punto d’arrivo sulle questioni maggiormente dibattute nel tempo da dottrina e giurisprudenza, e tipizza, in un colpo solo, le clausole di esonero da responsabilità previste in contratto in favore della concedente, le penali da risoluzione previste per il caso di inadempimento dell'utilizzatrice, nonché la complessa struttura trilaterale riferita all'operazione economica e il collegamento sussistente tra il contratto di fornitura e quello di leasing. Ma tale intervento ha anche un ulteriore pregio, forse il più significativo: nel disciplinare univocamente il rapporto di locazione finanziaria, non considera alcuna distinzione funzionale dell'istituto, ma valorizza l'unitarietà del contratto, escludendo ogni remota possibilità di applicare al rapporto, e in via analogica, norme disciplinanti figure contrattuali tipiche, ponendo definitivamente fine alla “soffocante” affinità con la vendita a rate con patto di riservato dominio e con la locazione. La novella conferma e ribadisce tutte le peculiarità di quello che fino ad oggi è stato e rimane un contratto, socialmente tipico, uniformemente praticato e meritevole di tutela.
Abstract (eng) Although it does present some similarities with the rental contract, the financial leasing contract is a clearly and functionally different contract from it. The financial leasing contract was established and affirmed in the United Sates as a financing tool for companies, which then went on to become a contract useable by all private individuals, be they traders, craftsmen or simple individual consumers. Leasing meets several practical needs. It guarantees a company or an individual the possibility to use an asset that is functional for the financial activity carried out or simply a consumer product, without having to immediately pay its entire purchase cost. In its capacity as a financial broker, the leasing company does not directly possess the asset that the client wishes to use, but rather, purchases it from a third party chosen by the future user. This circumstance enables us to distinguish the contract we are examining here from other well-known types of contract within the national legal systems. In particular, it can be singled out from the instalment credit contract with a title retention agreement and from the rental agreement. In instalment sales for example, the selling party is also the manufacturer of the product being sold. In the case of a rental on the other hand, the lessor is already in possession of the asset to be granted for use. The most wide-ranging types of goods can be the object of a financial lease and they cannot be limited to a single genre. The leasing company is not therefore a company that manufactures goods in order to make them available on the market, but rather, an organisation carrying out a commercial brokerage activity: it finances the purchase of a product with the sole aim of remunerating the capital invested in the operation. The latter therefore agrees to purchase the goods with the sole aim of granting them for use to the client-user, who, in turn, undertakes an obligation to reimburse the capital used in the operation with the payment of a pre-determined number of periodical instalments, which also include a quota of interest, representing the profit that the credit organisation earns for lending the money. The periodical instalments therefore, are not determined on the basis of the financial value of the goods (as is the case for hire purchase) or the use value (as is the case for rentals): the payments are the periodical instalments that the contractor must pay to the financing party. It is no coincidence then that the main leasing companies draw up a typical loan repayment schedule, that is, one that is based on the client’s credit rating and on the risk margin associated with the specific operation. In such terms, the financial nature of the contract and its positioning within the category of credit agreements is obvious. This solution is valid, not only in our country but also within other European and Non-European legal systems. While representing a point of synthesis between the various national legal experiences, the Ottawa Convention on international leasing confirms the financial nature of the operation. It deals with regulating certain aspects relating to the contractual relationship in a manner that is entirely incompatible with the regulation of one’s own interest, which is typical of exchange contracts, be they associated with the transferral of a right or the right to use. Such circumstances are present when the Convention deals with regulating the effects produced by the termination of the contract due to non-compliance on the part of the user (art. 13) or when it deals with holding the user responsible for all risk deriving from the use of the asset (art. 8). Given the fact that it is frequently availed of in the commercial sector, on a national and international level, financial leasing now has a uniform and standardised structure, which is outlined in certain clauses that reoccur in practice, to the extent that they are believed to be naturalia negotii which characterise the specific contractual figure. In certain European countries (such as France for example), financial leasing is considered to be a typical contract, while in other EU states (such as Italy), financial leasing (still) remains an atypical contract that is deserving of special protection. In the past, leasing was present within national traffic as an “alien” contract, however, nowadays it seems to have “familiarised” well with our economic-legal system, so much so that lawmakers refer to leasing in several legal dispositions, even going so far as to describe the overall commercial operation in which the same contract is housed. Lawmakers have also gone so far as to make laws to regulate certain specific contractual events referring to the contractual relationship. This has resulted, without any substantial amendments, in what has emerged in routine procedure pertaining to the institute being examined. The absence of a full set of rules governing this type of relationship has however determined uncertainty in doctrine and law regarding the qualification and regulations that are actually applicable to the act of a private transaction. Research carried out on the regulations applicable to financial leasing does not meet the objective of integrating the contractual regulation in the presence of “shortcomings”, but rather, meets the more pressing need to control (from a legal perspective) the act of a private transaction, that is, the need for careful verification of its compatibility with the imperative regulations of law as well as the general principles in force within the legal system. The tendency of law in our country has been to lead the leasing contract into the application realm of the regulations governing a typical contract. From here stems a somewhat “forced” functional distinction between several types of financial leasing (purchase leasing and leasing for use) and this in spite of the evident uniformity and univocal application of the payment of interest generally applied. The mistake made by the law has been its inability to appreciate the full value of the principle of freedom to contract recalled in article 1322, paragraph 2 of the Civil Code. In providing for the fact that the parties can sign contracts that do not come under the types with a special regulation (as long as they aim to implement interests that are deserving of protection, in compliance with the legal system in question), this disposition in fact legitimises the contracting parties to regulate their own interests. This can be done through contractual schemes that differ from those set out by the legislator and as long as, from a concrete analysis of the overall structure of the interests in question, there is a positive assessment by the legal system. This is understood to be a set of principles that are inferable from constitutional values and from the system of sources and aim pursued by the same. In other words, the judgement of worthiness for atypical contracts, as set out by article 1322, paragraph 2 of the Civil Code cannot be limited to an assessment of the individual elements within the agreement set up by the parties (and therefore be superimposed with the differing judgement of lawfulness), but rather, it must assess the overall financial operation that the contracting parties wish to enact, as only in this manner is it possible to comprehend the reasoning behind the interest and the substantial lawfulness of the unitary plan devised by them. On the contrary, over time, the law has limited itself to inspecting the individual clauses of the financial lease contract, without carrying out a more careful analysis of the actual general balance that exists between the advantages and disadvantages for the parties. Thus the financial leasing contract is, in the eyes of the law, a mixed contract, a “hybrid”, half way between a hire purchase agreement and a rental agreement, although it has certain characteristics and a function that are entirely peculiar and incompatible with both contractual types. It is a contractual hybrid which, regardless of every real and necessary causal qualification of the relationship, is classified differently by prevalent law on the basis of entirely discretionary indexes, which are proven to be entirely unsuitable for representing a valid reference parameter for the identification of the regulations that are applicable to the actual case in question. What is more, all of this is an affront to the general interest of the standardised application of the law throughout the entire national territory and to the traditional conceptual autonomy of the atypical contract being examined. If we examine the specific function for which it was created, we see that the financial lease contract is by no means a hybrid, but rather it is a particular financing method for companies and private individuals. Furthermore, this is what emerges from the contractual regulation implemented generally by the main leasing companies. It suffices to refer here to the doctrine supporting the absolute legitimacy of the risk inversion clauses agreed upon in favour of the investment companies as well as to what is also sustained by the penalties inserted into the contract with the aim of regulating the effects deriving from the termination of the same due to non-compliance on the part of the user. We would also point out the peculiar trilateral nature that characterises the overall economic-financial operation and the significant role of brokerage carried out by the grantor. Each time that it felt the need to regulate certain events associated with the financial lease relationship, the legislator did so in compliance with the consolidated contractual practice and in a manner that diverges entirely from the typical regulations foreseen for the other contracts mentioned. With the promulgation of the single text on banking in 1993 and with the consecration of the contract as a particular financing technique, the legislator clarified all doubts on the appropriateness of considering leasing as a univocal and specific contract with a financial cause and with a duration, characterised by structural elements that are socially typical and that formalise the paradigm. In addition to this, the legislator also provided for the fact that the contract must be made available on the market only by qualified brokers, underlining in this manner, from a subjective point of view, its peculiar financial nature. It is no coincidence that the percentage of profit agreed upon in favour of the conveyor is expressed in a percentage, as is the case for every financial loan contract. This percentage is indicated in the contract with the name “leasing rate” and it represents the profit margin for the conveyor for the activity carried out. The purchase cost of the asset, furthermore, covers the slot of the amount loaned, while the leasing rate takes on the role of the corresponding interest, owing from the user for the indirect entrustment of money in his favour. Lastly, it should be pointed out that the legislator seems to want to portray the financial lease contract as a type, and the result of this will most likely come about thanks to the upcoming approval by Parliament, of the Competition Draft Law as amended in July 2016 by the X° Industry Commission of the Senate of the Republic. The text issued by the parliamentary Commission in fact not only defines the overall financial lease operation for the first time, which is what occurred partially already with art. 17, paragraph 2, of law n. 183/1976 and with art. 1, paragraph 76, of law n. 208/2015, it also represents a point of arrival on the issues that have been debated the most over time by doctrine and law, and in one go it typifies: the liability exoneration clauses foreseen in the contract in favour of the conveyor, the termination penalties foreseen in cases of non-compliance by the user, as well as the overall trilateral structure referring to the financial operation and the link that exists between the supply contract and the lease contract. Such an intervention has another merit however, which is perhaps the most important: by univocally regulating financial leasing, it does not consider any functional distinction in this institute, but rather, it valorises the unitary nature of the contract, excluding every remote possibility of applying regulations governing typical contractual types to this contract, even in an analogical manner. It definitively puts an end to the “suffocating” similarities with hire purchase, title retention agreements and rentals. The new aspect therefore confirms and reiterates all of the peculiarities of what up to now has been and remains a socially typical contract, that is widely practiced and deserving of protection.
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OGGIONI, Giorgia. « Average cost power contracts and CO2 burdens for energy intensive industry ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2008. http://hdl.handle.net/10446/53.

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Résumé :
Nel 2005 è stato istituito a seguito della Direttiva Europea 2003/87 il mercato di scambio dei permessi di emissione (EU-ETS). Chi opera nell'ETS può produrre gas serra in misura eguale al numero di permessi che detiene. Ogni permesso equivale al diritto di emettere una tonnellata di anidride carbonica ed è liberamente commerciabile. Come si evince dall'analisi di mercato tale creazione dell'EU-ETS può danneggiare le industrie Europee caratterizzate da un elevato consumo d'elettricità sia in modo diretto che indiretto. L'impatto diretto dell'ETS è dovuto ai costi di abbattimento delle emissioni delle vecchie tecnologie e dall'acquisto dei permessi di emissione sul mercato. L'effetto indiretto è invece rappresentato dal trasferimento del costo dei permessi di emissione nel prezzo dell'elettricità. L'azione combinata di questi due effetti può ridurre la competitivita delle grandi industrie Europee sui mercati internazionali. Alcuni di questo settori industriali minacciano di trasferire le loro attività produttive al di fuori dell'Europa. Questo potrebbe portare al cosiddetto fenomeno di "carbon leakage". Facendo riferimento ad una proposta avanzata dalle grandi industrie francesi, si analizzano politiche contrattuali mediante le quali le grandi imprese possono acquistare elettricità al costo medio. Il prezzo pagato dagli altri consumatori è calcolato in base al costo marginale di produzione dell'elettricità. Grazie a questi contratti, le compagnie produttrici di energia riservano parte dei loro impianti alle grandi industrie che pagano un prezzo basato sul costo medio della capacità, del combustibile e delle emissioni, relativi alle tecnologie a loro dedicate. Tale prezzo include anche il costo medio di trasmissione. Le industrie possono decidere di essere rifornite ad un unico prezzo medio regionale oppure a dei prezzi medi zonali (assimilabili a prezzi nodali). Il fine ultimo consiste nell'analisi degli effetti provocati dall'applicazione dei prezzi basati sul costo medio (singolo e zonale) considerando i casi in cui le imprese produttrici di energia dispongono di una capacità fissata o sono predisposte per nuove tecnologie. Il sistema di trasmissione è del tipo "flow based market coupling" e il prezzo dei permessi d'emissione è endogeno. I risultati ottenuti dimostrano che i contratti basati sul costo medio possono parzialmente contenere i costi diretti e indiretti dell'EU-ETS e ridurre la tendenza delle grandi industrie Europee a trasferire le loro attività. Tuttavia, gli effetti differiscono su base regionale in corrispondenza delle diverse politiche nazionali applicate in campo energetico. Infine, l'EU-ETS influenza le strategie d'investimento indirizzandole verso l'impiego di risorse rinnovabili e del nucleare. I modelli sono formulati come problemi di complementarietà non-monotoni in cui i costi di trasmissione, il prezzo dell'elettricità e dei permessi di emissione sono endogeni. Tali modelli sono implementati in GAMS e risolti mediante PATH. Le simulazioni sono condotte su un prototipo del mercato elettrico dell'Europea Nord-Occidentale comprendente Francia, Germania, Belgio ed Olanda.
Market evidences of the last three years show that the application of the EU-ETS may endanger the European electricity intensive industries both directly and indirectly. The direct ETS burdens come from the costs of both abating emissions from old technologies and buying emission allowances on the market. The pass through of carbon cost in electricity price implies an indirect ETS charge. The combined action of these two carbon burdens may negatively a ect European industries' competitiveness at international level. Some of these industries are threatening to relocate their production activities outside of Europe. This would lead to the so-called "carbon leakage" phenomenon. Taking stock of a French industrial proposal, I consider some special contractual policies whereby electricity intensive industries can buy electricity at average cost. The rest of the market is instead priced at marginal cost. Thanks to these contracts, generators reserve part of their power plants for these industries and apply to them a price depending on the average capacity, fuel and emission costs of these dedicated units. In addition, these contracts account for the average transmission charges. Industries can choose to be supplied either at a single regional average cost price or at zonal (assimilated to nodal) average cost prices (in which case transmission costs are equal to zero). The nal objective consists in analyzing the e ects provoked by the application of the single and the nodal average cost prices in the cases where generators dispose of fi xed capacity or can invest in new technologies. The market for transmission services is of the "flow based market coupling" type and the allowance price is endogenous. The results show that power contracts indeed partially relieve the direct and the indirect carbon costs and mitigate the incentive of European electricity intensive industries to relocate their activities, but with quite diverse regional impacts in correspondence with di erent national policies. Finally, the EU-ETS drives generators' investment choices towards clean and nuclear based technologies. Models are formulated as non-monotone complementarity problems with endogenous electricity, transmission and allowance prices. These are implemented in GAMS and solved by PATH. They are applied to a prototype power system calibrated on four countries of the Central Western Europe represented by France, Germany, Belgium and The Netherlands.
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FANTI, ROVETTA MARCO. « Strumenti finanziari ibridi e disallineamenti fiscali tra qualificazione giuridica e finalità antiabuso. Profili ricostruttivi delle misure di contrasto ai disallineamenti da ibridi in attuazione delle raccomandazioni internazionali e delle Direttive antielusione ». Doctoral thesis, Università degli studi di Brescia, 2022. http://hdl.handle.net/11379/560855.

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Résumé :
Obiettivo del lavoro è indagare l’evoluzione delle logiche sottese al diritto tributario internazionale, approfondendone i riflessi sulle sovranità fiscali degli Stati. A tal fine, prenderemo le mosse dalla sua origine, allorquando l’esigenza avvertita era rappresentata dalla necessità di introdurre regole volte a prevenire che fattispecie economiche condotte oltre i confini nazionali scontassero una duplicazione dell’onere impositivo. Verificheremo quindi come lo sviluppo dell’economia globale e delle relazioni giuridiche abbia condotto al moltiplicarsi degli spazi, a disposizione dei contribuenti, per abbattere l’onere fiscale, sino al punto talvolta di annullarlo, esaminando le declinazioni sia patologiche (quelle cioè integranti casi di evasione o elusione) sia fisiologiche (arbitraggio fiscale) del fenomeno. Volgeremo quindi a delineare i tratti di una particolare categoria giuridica riconducibile, per tradizione, tra le seconde: gli strumenti finanziari ibridi. Dall’analisi delle misure di contrasto elaborate in attuazione delle raccomandazioni internazionali e delle Direttive antielusione per rimediare agli eventuali disallineamenti fiscali cui possono dar luogo, cercheremo di far emergere come le più recenti politiche fiscali siano volte, al fine di recuperare materia imponibile, a limitare il risparmio fiscale anche se perfettamente legittimo.
The aim of the work is to investigate the evolution of the logics behind international tax law and their impact on the fiscal sovereignty of States. To this end, we will start from its origin, when the need was felt to introduce rules aimed at preventing the duplication of the tax burden on economic activities carried out across national borders. We will then examine how the development of the global economy has widened the possibilities for taxpayers to reduce their tax burden, investigating the pathological (i.e., cases of tax evasion or tax avoidance) and physiological (tax arbitrage) declinations of the phenomenon. We will then outline the characteristics of a particular legal category that has traditionally been considered an expression of tax arbitrage: hybrid financial instruments. By analyzing the measures developed by international recommendations and anti-avoidance directives to counter their possible mismatches in tax qualification, we will try to show how the most recent tax policies are aimed, in order to recover taxable income, to avoid tax saving in all its forms.
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FANTI, ROVETTA MARCO. « Strumenti finanziari ibridi e disallineamenti fiscali tra qualificazione giuridica e finalità antiabuso. Profili ricostruttivi delle misure di contrasto ai disallineamenti da ibridi in attuazione delle raccomandazioni internazionali e delle Direttive antielusione ». Doctoral thesis, Università degli studi di Brescia, 2022. http://hdl.handle.net/11379/560836.

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Résumé :
Obiettivo del lavoro è indagare l’evoluzione delle logiche sottese al diritto tributario internazionale, approfondendone i riflessi sulle sovranità fiscali degli Stati. A tal fine, prenderemo le mosse dalla sua origine, allorquando l’esigenza avvertita era rappresentata dalla necessità di introdurre regole volte a prevenire che fattispecie economiche condotte oltre i confini nazionali scontassero una duplicazione dell’onere impositivo. Verificheremo quindi come lo sviluppo dell’economia globale e delle relazioni giuridiche abbia condotto al moltiplicarsi degli spazi, a disposizione dei contribuenti, per abbattere l’onere fiscale, sino al punto talvolta di annullarlo, esaminando le declinazioni sia patologiche (quelle cioè integranti casi di evasione o elusione) sia fisiologiche (arbitraggio fiscale) del fenomeno. Volgeremo quindi a delineare i tratti di una particolare categoria giuridica riconducibile, per tradizione, tra le seconde: gli strumenti finanziari ibridi. Dall’analisi delle misure di contrasto elaborate in attuazione delle raccomandazioni internazionali e delle Direttive antielusione per rimediare agli eventuali disallineamenti fiscali cui possono dar luogo, cercheremo di far emergere come le più recenti politiche fiscali siano volte, al fine di recuperare materia imponibile, a limitare il risparmio fiscale anche se perfettamente legittimo.
The aim of the work is to investigate the evolution of the logics behind international tax law and their impact on the fiscal sovereignty of States. To this end, we will start from its origin, when the need was felt to introduce rules aimed at preventing the duplication of the tax burden on economic activities carried out across national borders. We will then examine how the development of the global economy has widened the possibilities for taxpayers to reduce their tax burden, investigating the pathological (i.e., cases of tax evasion or tax avoidance) and physiological (tax arbitrage) declinations of the phenomenon. We will then outline the characteristics of a particular legal category that has traditionally been considered an expression of tax arbitrage: hybrid financial instruments. By analyzing the measures developed by international recommendations and anti-avoidance directives to counter their possible mismatches in tax qualification, we will try to show how the most recent tax policies are aimed, in order to recover taxable income, to avoid tax saving in all its forms.
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FANTI, ROVETTA MARCO. « Strumenti finanziari ibridi e disallineamenti fiscali tra qualificazione giuridica e finalità antiabuso. Profili ricostruttivi delle misure di contrasto ai disallineamenti da ibridi in attuazione delle raccomandazioni internazionali e delle Direttive antielusione ». Doctoral thesis, Università degli studi di Brescia, 2022. http://hdl.handle.net/11379/560837.

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Obiettivo del lavoro è indagare l’evoluzione delle logiche sottese al diritto tributario internazionale, approfondendone i riflessi sulle sovranità fiscali degli Stati. A tal fine, prenderemo le mosse dalla sua origine, allorquando l’esigenza avvertita era rappresentata dalla necessità di introdurre regole volte a prevenire che fattispecie economiche condotte oltre i confini nazionali scontassero una duplicazione dell’onere impositivo. Verificheremo quindi come lo sviluppo dell’economia globale e delle relazioni giuridiche abbia condotto al moltiplicarsi degli spazi, a disposizione dei contribuenti, per abbattere l’onere fiscale, sino al punto talvolta di annullarlo, esaminando le declinazioni sia patologiche (quelle cioè integranti casi di evasione o elusione) sia fisiologiche (arbitraggio fiscale) del fenomeno. Volgeremo quindi a delineare i tratti di una particolare categoria giuridica riconducibile, per tradizione, tra le seconde: gli strumenti finanziari ibridi. Dall’analisi delle misure di contrasto elaborate in attuazione delle raccomandazioni internazionali e delle Direttive antielusione per rimediare agli eventuali disallineamenti fiscali cui possono dar luogo, cercheremo di far emergere come le più recenti politiche fiscali siano volte, al fine di recuperare materia imponibile, a limitare il risparmio fiscale anche se perfettamente legittimo.
The aim of the work is to investigate the evolution of the logics behind international tax law and their impact on the fiscal sovereignty of States. To this end, we will start from its origin, when the need was felt to introduce rules aimed at preventing the duplication of the tax burden on economic activities carried out across national borders. We will then examine how the development of the global economy has widened the possibilities for taxpayers to reduce their tax burden, investigating the pathological (i.e., cases of tax evasion or tax avoidance) and physiological (tax arbitrage) declinations of the phenomenon. We will then outline the characteristics of a particular legal category that has traditionally been considered an expression of tax arbitrage: hybrid financial instruments. By analyzing the measures developed by international recommendations and anti-avoidance directives to counter their possible mismatches in tax qualification, we will try to show how the most recent tax policies are aimed, in order to recover taxable income, to avoid tax saving in all its forms.
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SABETTA, ARIANNA. « Le prospettive dei confidi meridionali ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/732.

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Résumé :
Obiettivo del presente lavoro è analizzare l’evoluzione recente dei Confidi meridionali alla luce delle performance espresse nei bilanci di un campione di essi con l’intento di indagare le principali determinanti della redditività e del rischio al conseguimento della stessa e di apprezzare l’esistenza di equilibri economico – patrimoniali e il mantenimento nel tempo degli stessi. La legge quadro sui Confidi e la Nuova Regolamentazione Prudenziale Internazionale rappresentano per i gli organismi di garanzia italiani l’occasione per ridefinire il loro perimetro di azione e per un riposizionamento strategico al fine di continuare a svolgere una funzione di rilievo nel mercato del credito e delle garanzie. Il rischio che le innovazioni legislative e regolamentari incidano negativamente sull’operatività dei Confidi è ipotizzabile in particolar modo per gli organismi di piccole dimensioni, localizzati soprattutto nelle regioni meridionali dove, più che in altre regioni d’Italia, il sistema finanziario è incentrato sulle banche e dove storicamente si sono registrate differenze nel costo e nell’accesso al mercato dei prestiti da parte delle PMI. Lo studio si sviluppa in cinque capitoli. Il primo capitolo è dedicato alla presentazione del lavoro. Nel secondo capitolo viene analizzata la funzione delle garanzie nel mercato del credito alla luce dei modelli teorici e dei risultati della letteratura empirica che univocamente evidenziano un uso delle garanzie particolarmente diffuso presso le PMI, aziende caratterizzate da maggiori livelli di opacità informativa e con maggiori difficoltà di accesso al credito. Alla luce di tali risultati, nel terzo capitolo si affronta il problema del credito alle imprese di minore dimensione e si analizza il fenomeno della garanzia mutualistica che consente di superare le asimmetrie informative tipiche del rapporto banca-impresa: l’analisi evidenzia che, con riferimento al contesto italiano, i vantaggi della partecipazione ad un Confidi sono maggiori, in termini di costo e di rischiosità, per le imprese che operano nel Mezzogiorno del Paese. Sulla base di tale evidenza, nel capitolo quarto si esaminano gli effetti delle novità legislative e regolamentari sul sistema italiano dei Confidi caratterizzato storicamente da localismo e frammentazione, ormai incompatibili con il nuovo scenario. Nell’ultimo capitolo viene effettuata un’analisi dell’evoluzione recente del sistema dei Confidi Meridionali: utilizzando la metodologia dell’analisi di bilancio, così come nell’analisi economico-finanziarie di Cacciamani (1999) e Vallascas (2005), su un campione di Confidi meridionali, si cerca di cogliere i fattori critici e le determinanti delle performance aziendali degli stessi nonché le tendenze in atto e i possibili percorsi evolutivi futuri. I risultati dell’analisi evidenziano che le limitate dimensioni dei Confidi Meridionali non consentono di raggiungere adeguati livelli di efficienza e di economicità che giustifichino la loro permanenza sul mercato del credito. Ciò ha delle implicazioni sulle loro prospettive di sopravvivenza: per continuare a svolgere il proprio ruolo dovranno necessariamente intraprendere percorsi evolutivi che portino ad un aumento delle dimensioni aziendali pena l’uscita dal mercato.
The aim of this work is to analyze the recent progress of the Italian Southern Mutual Loan-Guarantee Societies (Confidi) by using a sample of its year’s Balance Sheet in order to investigate the determinants of its profitability and to get a better idea of how to plot next year’s profitability story and what Confidi future business wealth will be. Recently, the evolution of the Confidi has been influenced by the regionalization of economic policy, by the Basel II accord and finally by the introduction of a modern legal framework for prudential supervision. As a result of the Framework law of 2003, the Confidi are not for profit entities specialized in granting collective guarantees to SMEs. In order to enforce their role as a link between banks and SMEs, with the objective of facilitating access to bank credit, the Italian Confidi need to implement an evolutionary progress of their mission and to work proactively with banks and the SMEs themselves. Despite the strength and dynamism of the Italian Confidi system, the future is not without challenges in particular for small Confidi most of which are located in the South of Italy. In this area the financial system is mainly based on banks and there is also a gap between North and South of Italy in the availability and in the cost of credit for SMEs. Overall, the work is divided into five chapters. The first chapter provides a descriptive analysis of the new competitive environment and a theoretical study on role and rationale of Italian Confidi. The second chapter focuses on the theoretical models and on the empirical researches on the determinants of collateral usage in credit market: it is shown that banks normally require guarantees on loans granted to SMEs that appear to be riskier, less capitalized, and with multiple banking relationships. On the base of these results, the third chapter investigates the problem of bank loans to small firms and the role of mutual guarantees as possible solution in facilitation SMEs’ access to finance: exiting evidence suggests a critical relevance of the Italian Mutual loan-Guarantee Societies on the small firms’ credit access and condition and also a reduction on the cost of credit due to the Confidi intermediation, particularly for Italian Southern SMEs. On this evidence the fourth chapter analyzes the effect of the new Capital Adequacy Directive and of the Framework law 2003 on the Italian Confidi system. Finally, in order to study the recent progress of the Italian Southern Confidi, the fifth chapter focus on a sample of Italian Southern Confidi and, by applying the methodology suggested by Cacciamani (1999) and Vallascas (2005), investigates the determinants of its performance and the way to enforce their role in the new competitive environment. Overall, the empirical findings of this research show that the small size of Italian Southern Confidi is an impediment to reach adequate level of efficiency and profitability for its staying in credit market. In order to continue to have a significant role to play in facilitating SMEs access to finance, the reinforcement of its administrative structure – often limited – and the improvement of the risk monitoring procedures are the main elements for further professionalization.
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Edoli, Enrico. « Pricing of gas swing contracts with indexed strike : a viscosity solution approach with applications ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3422584.

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Résumé :
Swing contracts are structured products mostly traded on energy and gas markets, tailor-made to handle simultaneously price and volume risk arising from the modern liberalized markets. This thesis deals with some specific swing contracts relevant for the gas market. In gas market, swing contracts are also known as take or pay. They are long-term supply contracts which allow flexibility of delivery: the holder of such a contract has multiple exercise rights and can decide the amount exercised as well, hedging the volume risk caused by a frequent demand fluctuation which in practice is impossible to foresee in the long period. Moreover, such type of contracts can be also seen as a strip of spread options on gas market spot price and the contractual price (called strike): in this view, they can be used to hedge the price fluctuation risk. On the other hand, even if the holder can exercise the option with a volume control, such control has however to satisfy some upper and lower limits at all times as well as a total volume, so the given flexibility need to be optimised, i.e. one must know the optimal execution of this flexibility. Today, the correct valuation of these type of contracts is important both for trading purposes as well as for portfolio optimization. In fact, after the recent liberalization, the price of such contracts is negotiated between agents and no more set by regulators. On the other hand, the embedded flexibilities may be used not only to manage demand fluctuation, but also to make profit against local market price. In this thesis we model, in a continuous time framework, a gas swing contract in the spirit of [6], with one additional state variable corresponding to a stochastic strike price. Since, in real contracts, the strike is a market index which is updated monthly, this results in a mixed discrete/continuous stochastic control problem that we reduce to the usual continuous time situation by adding another state variable, corresponding to an index rolled-over in continuous time. The price of a swing contract is then equal to the value function of one sequence of Markov control problems, each one corresponding to a period between two consecutive changing dates of the index. After that, we prove that the value function of the corresponding control problem is the unique viscosity solution of the resulting Hamilton-Jacobi-Bellman (HJB) equation, and that the value function is smooth enough to ensure the existence of an optimal strategy, that we find out. Briefly spoken, this is the content of the first two chapters of this thesis where, after having framed the valuation problem as a stochastic optimal control problem, an introductory part on viscosity solutions is then applied to the particular problem at hand. This entails in some new results in the theory of viscosity solutions for parabolic nonlinear equations stemming from these swing options. After having found the HJB equations, which become nonlinear partial differential equations, the problem is then to solve them. To do this, in the third chapter we present a finite difference (FD) method for solving the HJB equations numerically. We derive explicitly the boundary conditions for a particular model, when both gas and strike price are supposed to be in the class of the one-factor Schwartz-Smith dynamics. More in detail, we suppose that the log-prices follow Ornstein-Uhlenbeck processes driven by two correlated Brownian motions. Also, the third chapter presents the popular Least Square Monte Carlo (LSMC) algorithm, originally developed by Longstaff-Schwartz for valuing American options and here extended to the present problem. This algorithm is based on the backward solution of the discrete-time version of the control problem. It regresses the continuation value in the Bellman equation to the current available information, obtained using Monte Carlo simulations. Two critical steps using the LSMC algorithm are the choice of both type and number of the basis functions used in the regression; we approach this problem adapting to our case the radial basis function approximation introduced in [11] for storage structured products, which seems very appropriate and interesting for such applications. Several comparison examples are then numerically analysed, in particular the effect that the number of basis functions and the number of simulated paths have on the solution of LSMC as well as the efficiency of the FD method. Some conclusion on the comparison between the two algorithms ends the chapter. The last chapter is from the published paper [17] and deals with the so-called make-up clauses, which extend the swing option previously studied by allowing to the holder of the contract more flexibility among years. From a technical point of view, a swing contract with an embedded make-up clause can not be any more split into yearly contracts, but one must consider the whole contract at once, typically lasting over several years (usually from 3 to 5). To approach the complexity of such problem, another numerical method popular among practitioners is introduced for the purpose of pricing, namely lattice of trees. After having presented the algorithm and analysed its computational cost, the fourth chapter ends with many numerical examples testing for the swing option price's dependency on various crucial parameters
I contratti swing nei mercati dell'energia e del gas sono prodotti strutturati creati su misura per gli operatori al fine di gestire contemporaneamente il rischio derivante dalle variazioni del prezzo di mercato e dall'incertezza volumetrica dovuta alla continua e imprevedibile fluttuazione della domanda. La presente tesi si occupa di un particolare tipo di contratto swing, frequentemente scambiato tra grossi operatori del mercato del gas naturale. I contratti swing nei mercati del gas sono noti anche come take-or-pay e sono contratti di fornitura a lungo termine che permettono flessibilità nel ritiro del gas: l'acquirente possiede infatti la possibilità (ma non l'obbligo) di decidere sia quando sia quanto gas ritirare, essendo tuttavia obbligato a soddisfare dei vincoli di quantità minima e massima sia su ciascun periodo di ritiro (solitamente il giorno) sia complessivamente sull'anno. Da un lato, tale flessibilità volumetrica ben si adatta a soddisfare una domanda altalenante e imprevedibile. Dall'altro lato, un contratto swing può semplicisticamente essere visto come una strip di opzioni sullo spread tra il prezzo del gas di mercato e il prezzo contrattuale di ritiro: in quest'ottica, esso diventa un ottimo strumento di gestione del rischio derivante dalle fluttuazioni di prezzo nel breve periodo, permettendo di non esercitare, o di esercitare il minimo possibile, nei momenti avversi. La corretta valutazione di simili contratti è oggi di grande importanza sia per ragioni di trading, essendo il prezzo di tali opzioni contrattato direttamente tra i players del mercato e non più imposto come durante il regime regolamentato, sia per ragioni di ottimizzazione di portafoglio, poiché le flessibilità volumetriche offerte possono potenzialmente essere usate anche per generare puri profitti. Partendo da quanto esposto in [6] per i mercati energy, in questa tesi si descrive e risolve, a tempo continuo, il problema del pricing di un contratto swing tipico dei mercati gas, in cui sia il prezzo di mercato quanto il prezzo contrattuale (prezzo strike, o indice) sono aleatori. In pratica, il prezzo strike viene aggiornato mensilmente, mentre il prezzo di mercato cambia con granularità almeno giornaliera: tecnicamente questo origina un problema di controllo ottimo stocastico in cui una variabile è discreta, mentre tutte le altre sono continue. Per superare questa difficoltà, e ridurre il problema ad uno classico a solo tempo continuo, si introduce una variabile di stato ad hoc, corrispondente alla dinamica a tempo continuo dell'indice. Tale variabile continua verrà successivamente campionata ad opportuni intervalli di tempo per ottenere la reale successione discreta di strikes contrattuali. Dopodiché, si dimostra che il prezzo del contratto è dato da una serie di problemi di controllo ottimo, ciascuno dei quali viene risolto all'interno di un periodo tra due cambi consecutivi dello strike. Si dimostra quindi che le funzioni valore di tali problemi di controllo ottimo sono l'unica soluzione di viscosità delle equazioni di Hamilton-Jacobi-Bellman (HJB) associate a ciascun problema, e che tali soluzioni sono sufficientemente regolari da garantire l'esistenza del controllo ottimo. Sommariamente, questo è il contenuto dei primi due capitoli, nei quali, dopo aver richiamato la nozione e i principali risultati noti sulle soluzioni di viscosità per i problemi di controllo ottimo, la teoria classica viene estesa ed applicata al problema in oggetto, portando ad alcuni nuovi risultati per le soluzioni di viscosità di equazioni paraboliche non lineari. Il terzo capitolo è dedicato ai metodi numerici. Dopo aver ricavato l'equazione HJB il problema si sposta alla soluzione della stessa. A tal fine, si introduce uno schema di soluzione numerica basato sulle differenze finite. Tale algoritmo necessita di condizioni al contorno sui domini di soluzione, che vengono ricavate analiticamente nell'ipotesi in cui la dinamica dei prezzi di gas e indice segua un caso particolare del modello di Schwartz-Smith ad un fattore, cioè quando si suppone che il logaritmo dei prezzi sia un processo di Ornstein-Uhlenbeck guidato da due moti Browniani correlati. Uno studio empirico, attraverso un caso numerico, sulla stabilità dell'algoritmo FD al variare della discretizzazione del dominio temporale e spaziale completa la parte analitica. Al fine di confrontare i risultati ottenuti con la best practice in uso nelle aziende, il popolare algoritmo noto come Least Square Monte Carlo, originariamente sviluppato da Longstaff e Schwartz per valutare opzioni di tipo americano, viene adattato al problema del pricing di contratti swing. Questo algoritmo, molto usato tra i practitioners, risolve un'approssimazione a tempo discreto del problema originale usando la ricorsione all'indietro. Ad ogni iterazione dell'algoritmo, il valore di continuazione nell'equazione di Bellman a tempo discreto viene regredito sull'informazione presente a quell'istante, ottenuta tramite delle simulazioni Monte Carlo. Due punti in questo tipo di algoritmo risultano essere particolarmente critici: la scelta del tipo e del numero di funzioni di base usate nella regressione, nonchè il numero di simulazioni Monte Carlo adottate. Per quanto riguarda la scelta del tipo di funzioni, seguendo e adattando al caso presente quanto sviluppato in [11], viene introdotto un metodo di regressione basato su funzioni radiali di base, che sembra ben adattarsi a problemi di pricing di contratti strutturati. Riguardo invece l'effetto della scelta del numero di basi e del numero di simulazioni usate nell'algoritmo LSMC, viene presentato uno studio empirico attraverso casi numerici. L'ultimo capitolo riprende quanto già pubblicato in [17] ed estende la valutazione di contratti swing in cui è presente una clausola chiamata di make-up, che in pratica permette più flessibilità nel ritiro del gas abbassando il livello minimo di ritiro di un certo anno, e forzando in uno o più anni successivi il richiamo del gas non preso. Tecnicamente, quando tale clausola è presente, non è più possibile separare il problema di valutazione sugli anni, ma è necessario considerare l'intero intervallo temporale su cui è scritta la clausola di make-up (solitamente da 3 a 5 anni). Per affrontare la complessità del pricing di un tale contratto nel capitolo si introduce un algoritmo basato su alberi, noto come lattice of trees. Dopo un'accurata descrizione di tale algoritmo, anche da un punto di vista di complessità computazionale, il quarto capitolo termina con un'applicazione reale dell'algoritmo di pricing volto ad esaminare l'impatto di vari fattori di mercato e parametri contrattuali sul prezzo di un ipotetico contratto swing
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CALDANA, RUGGERO. « Spread and basket option pricing : an application to interconnected power markets ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2012. http://hdl.handle.net/10281/39422.

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Résumé :
An interconnector is an asset that gives the owner the right, but not the obligation, to transmit electricity between two locations each hour of the day over a prefixed time period. The financial value of the interconnector is given by a series of options that are written on the price differential between two electricity markets, that is, a strip of European options on an hourly spread. Since the hourly forward price is not directly observable on the market, Chapter 1 proposes a practical procedure to build an hourly forward price curve, fitting both base load and peak load forward quotations. One needs a stochastic model, a valuation formula, and a calibration method to evaluate interconnection capacity contracts. To capture the main features of the electricity price series, we model the energy price log-returns for each hour with a non-Gaussian mean-reverting stochastic process. Unfortunately no explicit solution to the spread option valuation problem is available. Chapter 2 develops a method for pricing the generic spread option in the non-Gaussian framework by extending the Bjerksund and Stensland (2011) approximation to a Fourier transform framework. We also obtain an upper bound on the estimation error. The method is applicable to models in which the joint characteristic function of the underlying assets is known analytically. Since an option on the difference of two prices is a particular case of a basket option, Chapter 3 extends our results to basket option pricing, obtaining a lower and an upper bound on the estimated price. We propose a general lower approximation to the basket option price and provide an upper bound on the estimation error. The method is applicable to models in which the joint characteristic function of the underlying assets and the geometric average is known. We test the performance of these new pricing algorithms, considering different stochastic dynamic models. Finally, in Chapter 4, we use the proposed spread option pricing method to price interconnectors. We show how to set up a calibration procedure: A market-coherent calibration is obtained, reproducing the hourly forward price curve. Finally, we present several examples of interconnector capacity contract valuation between European countries.
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RUSSO, Vincenzo. « Pricing and managing life insurance risks ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2012. http://hdl.handle.net/10446/26710.

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Résumé :
The aim of this thesis is to investigate about the quantitative models used for pricing and managing life insurance risks. It was done analyzing the existing literature about methods and models used in the insurance field in order to developing (1) new stochastic models for longevity and mortality risks and (2) new pricing functions for life insurance policies and options embedded in such contracts. The motivations for this research are to be searched essentially in: (1) a new risk-based solvency framework for the insurance industry, the so-called Solvency II project, that will becomes effective in 2013/2014; (2) a new IAS/IFRS fair value-based accounting for insurance contracts, the so-called IFRS 4 (Phase 2) project (to be approval); (3) more rigorous quantitative analysis required by the industry in pricing and risk management of life insurance risks. The first part of the thesis (first and second chapters) contains a review of the quantitative models used for interest rates and longevity/mortality modeling. The second part (remaining chapters) describes new methods and quantitative models that it thinks could be useful in the context of pricing and insurance risk management.
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