Thèses sur le sujet « Contratti della pubblica amministrazione »
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Panagia, Angela <1976>. « L'attività contrattuale della pubblica amministrazione alla luce del D.lgs. n. 163/2006 ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/926.
Texte intégralThe new Code of Public contracts (DLGS n. 163/2006) puts into effect the Public procurement European law, and in particular the directives n. 2004/18/UE and n. 2004/17/UE about public contracts of works, services and supplies. This paper will examine both the accordance of the Italian law to the European directives, in particular to the public procurement rules required to assure the fair and competitive development of the enterprises’ economic activity in the market place, both the special nature of the public administration’s action in its contractual relationships with the economic subjects, always double connected to public and civil law, and therefore involving questions about jurisdictional division and claim for damages.
Esposito, Antonella. « Sopravvenienze e contratto di appalto ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/165.
Texte intégralL’indagine prende le mosse dallo studio da un lato dell’intreccio delle regole civilistiche e pubblicistiche, partendo dall’assunto che l’attività amministrativa, volta alla cura di interessi pubblici, ben può essere esercitata attraverso istituti di diritto privato, nella considerazione che l’autonomia negoziale debba necessariamente innestarsi nell’autonomia funzionale della quale l’amministrazione è portatrice, e dall’altro lato dallo studio del fatto che il perdurare nel tempo del rapporto contrattuale e delle relative situazioni giuridiche possa venire intralciato da accadimenti esterni che possono ostacolare l’attuazione e la realizzazione degli interessi sottesi. La scelta di esaminare proprio il contratto di appalto dipende dal fatto che trattasi di fattispecie in grado di coniugare i due momenti fondamentali della ricerca: per un verso infatti racchiude, quando si tratta di appalto pubblico, sia la fase pubblicistica contraddistinta dall’attività della pubblica amministrazione quale il soddisfacimento dell’interesse pubblico affidato alla sua cura, attraverso l’obbligato rispetto dei canoni fondamentali di trasparenza, efficienza, parità di condizioni nell’accesso al mercato ed economicità, sia la fase privatistica della stipulazione di un contratto, utilizzando tutti quegli strumenti posti a disposizione dei contraenti dal diritto civile e costituenti l’autonomia contrattuale (art. 1321 c.c.), secondo cui le parti sono libere di determinare il contenuto, ovviamente nei limiti imposti dalla legge e sempre che si realizzino interessi meritevoli di tutela secondo il nostro ordinamento. La stessa scelta del contraente dovrà avvenire secondo procedure di evidenza pubblica che, ai sensi dell’art 2, co. 1 d. lgs. 163/2006, dovranno “svolgersi nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, tempestività e correttezza, di libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza, proporzionalità, pubblicità”. L’altro momento della ricerca riguarda un’analisi più strettamente privatistica dello schema negoziale del contratto di appalto, in cui l’interesse del committente e dell’appaltatore alla realizzazione del risultato pone in primo piano le vicende che intercorrono tra la conclusione del contratto di appalto ed il compimento dell’opera. Infatti l’appalto è suscettibile di subire nel corso del suo svolgimento una serie di trasformazioni mutamenti e alterazioni riconducibili alla nozione di modificazione. La ricerca analizza la fase successiva alla stipulazione contrattuale, perché è proprio in questa fase che si fondono i due temi della ricerca. La conclusione del contratto rappresenta il momento finale attraverso il quale si esprimono e si consolidano gli effetti dell'atto negoziale, a sua volta comprendente il bilanciamento delle opposte aspettative controfattuali degli stipulanti. Successivamente alla conclusione, ognuno dei contraenti beneficia della tranche favorevole della stipula, ponendo conseguentemente in essere i comportamenti che, da soli o in concorso con quelli della propria controparte, hanno la funzione di eseguire il contratto. Proprio dallo studio di questo momento si comprende come la stipulazione non sia idonea a cancellare il dna di autorità della pubblica amministrazione che, pur dopo la stipula del contratto, può tornare a valutare l’interesse pubblico per il quale si è determinata a contrarre, decidendo di annullare l’aggiudicazione per motivi di legittimità (entro un termine ragionevole e tenendo conto, ai sensi dell’art. 21 nonies, degli interessi dei destinatari e dei controinteressati) o di revocarla, ai sensi dell’art. 21 quinquies, per sopravvenuti motivi di pubblico interesse per mutamento della situazione di fatto o di nuova valutazione dell’interesse pubblico originario. Assumono, altresì, rilevanza giuridica quelle sopravvenienze in grado di alterare notevolmente sul piano qualitativo (impossibilità e presupposizione) o quantitativo (eccessiva onerosità) la prestazione. In linea di principio, secondo il diritto privato, non è in discussione che il contratto possa subire modifiche le quali possono intervenire o in esecuzione di una specifica clausola di rinegoziazione, inserita preventivamente nel contratto, oppure perché le parti si accordano per rivedere il regolamento contrattuale successivamente alla sua definizione. Dopo una panoramica sull’attività contrattuale della pubblica amministrazione, che conduce al riconoscimento per la pubblica amministrazione della piena soggettività giuridica e quindi la piena e generale possibilità di essere titolare di tutte le posizioni giuridiche tipiche del diritto privato; si analizza, brevemente, la procedura di aggiudicazione dei contratti di appalti pubblici al fine di ricostruire la stessa seguendo lo schema negoziale tipico del diritto privato. Da una siffatta analisi si deduce che soltanto la stipulazione e non l’aggiudicazione equivale ad accettazione dell’offerta, e per tali ragioni si affrontano le vicende modificative successive alla stipula del contratto. Particolare rilievo è dato alla cessione del contratto e al sub-appalto, istituti osservati spesso con sfavore perché in grado di incidere in profondità lo stretto rapporto fiduciario insito nel rapporto tra committente ed appaltatore; da tale sfiducia ne è derivata, infatti, l’impossibilità di disporre mutamenti nella figura del privato contraente senza apposita adesione della stazione appaltante, che autorizzi la modifica soggettiva del rapporto contrattuale. Da tener presente sono anche i casi di successione di un soggetto giuridico nella titolarità di un’impresa appaltatrice, in cui il principio cardine su cui ruota tale interpretazione è quello dell’immodificabilità del soggetto partecipante alla gara, in quanto “l’immutabilità della persona dell’esecutore delle opere ha sempre rivestito per l’amministrazione particolare importanza, se non altro per il fatto che lo stesso viene scelto o dovrebbe essere scelto di regola al termine di un complesso procedimento concorsuale volto innanzitutto a consentire la più ampia partecipazione di imprese e poi ad individuare il soggetto meglio qualificato”. Le modifiche contrattuali affrontate nel lavoro comprendono anche il fenomeno del cd. jus variandi dell’amministrazione sui progetti di opere pubbliche già posti in esecuzione. La relativa disciplina consente all’amministrazione, ove se ne verifichi il bisogno, di introdurre nei progetti di lavori, già in corso di esecuzione, “variazioni od aggiunte” che non siano previste dal contratto e di provvedere a tale scopo “mediante una perizia suppletiva che servirà di base ad una distinta sottomissione o ad un’appendice al contratto principale”. Nel caso di varianti e addizioni oltre i limiti consentiti, l’interesse dell’appaltatore è tutelato mediante il diritto potestativo allo scioglimento del contratto. E da qui parte lo studio circa le fattispecie di estinzione dell’appalto diverse dalle cause tipiche di estinzione dell’appalto comuni ai altri contratti, quali l’adempimento, la risoluzione per inadempimento o per impossibilità sopravvenuta della prestazione dell’appaltatore, il mutuo consenso, il decorso del tempo. Infine, non può mancare un considerevole riferimento alla sorte del contratto nel caso di annullamento dell’aggiudicazione, ed il correlato tema del risarcimento dei danni. Molti degli atti del procedimento amministrativo in tema di pubblici appalti sono infatti suscettibili di essere riguardati sia sotto l’angolo visuale del diritto pubblico, sia sotto quello del diritto privato. Si pensi, per esempio, al bando di gara, che può essere considerato come atto amministrativo, lex specialis della procedura selettiva, sia come invito a offrire; e così all’aggiudicazione, che può essere vista come l’atto conclusivo del procedimento amministrativo in cui la pubblica amministrazione esprime definitivamente la propria volontà (certamente impugnabile davanti al giudice amministrativo) o come accettazione della proposta contrattuale. Dall’analisi effettuata si evidenzia l’impossibilità di descrivere compiutamente il fenomeno rappresentandolo nella rigida contrapposizione di due distinte fasi, senza tener conto degli effetti che ciascuna produce sull’altra, facendone sfumare peraltro i connotati anche in ragione della frequente possibilità di qualificare sotto il profilo privatistico le medesime fattispecie a seconda del particolare caso concreto che di volta in volta occorre affrontare e risolvere. [a cura dell'autore]
IX n.s.
Auriemma, Barbara. « Profili della contrattazione pubblico-privato in materia di appalti pubblici e scelta del contraente in diritto italiano e comparato ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2010. http://hdl.handle.net/10556/250.
Texte intégralUna profonda trasformazione ha consentito alla pubblica amministrazione di passare da una posizione di originaria supremazia e di potere a quella di soggetto prevalentemente al servizio della collettività. Il nuovo modo di operare della p.a. ha avuto come conseguenze inevitabili sia il mutamento delle funzioni esercitate dal potere pubblico sia il mutamento degli strumenti di esercizio di tali funzioni. Alcuni compiti istituzionali sono stati devoluti a soggetti privati, in altri casi amministrazioni e privati concorrono alla realizzazione di obiettivi di interesse generale, attraverso il ricorso agli istituti di diritto comune e a nuove forme organizzative. Il settore delle opere pubbliche, in particolare, ha visto lo sviluppo di forme di azione concordata nelle quali, pur sussistendo una forte componente pubblicistica dal punto di vista gestionale ed organizzativo, è divenuta fondamentale la partecipazione degli interessati. ricorrendo all'organizzazione imprenditoriale e finanziaria dei privati per i procedimenti di scelta. Vengono utilizzati istituti tipici del diritto civile per regolare settori di competenza della pubblica amministrazione; regole pubblicistiche e regole privatistiche sono in continua e reciproca interazione. Nella contrattazione pubblico-privato si assiste alla compresenza. quindi, di due momenti fondamentali: 1. il soddisfacimento dell'interesse pubblico (fase pubblicistica); 2. la utilizzazione degli strumenti di diritto privato (fase privatistica). Il primo, si realizza attraverso la previsione dell'obbligo di rispettare i canoni fondamentali di trasparenza., efficienza, efficacia, parità di condizioni nell'accesso al mercato, economicità, ragionevolezza. ecc.. Il secondo. consente la stipulazione dei contratti mediante la utilizzazione di tutti gli strumenti del diritto civile, nel rispetto dell'autonomia contrattuale in base alla quale le parti sono libere di determinarne il contenuto, ovviamente nei limiti imposti dalla legge e sempre che si realizzino interessi meritevoli di tutela. I modelli privatistici utilizzati dall'amministrazione a volte presentano alterazioni, limiti. prescrizioni integrative e derogatorie... [a cura dell'Autore]
VIII n.s.
Favarolo, Ada. « La gestione delle sopravvenienze nei contratti ad evidenza pubblica : la rinegoziazione ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/135.
Texte intégralIl rischio delle sopravvenienze - tanto maggiore quanto più esteso è il lasso temporale tra la conclusione e l’esecuzione del contratto - determina una divaricazione tra il regolamento contrattuale, di per sé statico, e la realtà, dinamica, e pone notevoli difficoltà in ordine alla gestione del rapporto. A fronte di tali evenienze, si rivela utile il ricorso agli strumenti conservativi invalsi nella prassi negoziale, soprattutto internazionale, che sono orientati al riequilibrio del rapporto. In luogo dei tradizionali rimedi ablativi si auspica l’applicazione, in via generalizzata, di meccanismi di prosecuzione del rapporto che consentono la rimodulazione degli accordi, in via convenzionale e/o giudiziale. Questa soluzione si presenta in linea con le nuove frontiere del diritto contrattuale, una delle quali è quella che si sviluppa attraverso la sequenza conservazione-adeguamento-rinegoziazione del contratto. Si evidenzia l’autonomia della fase esecutiva del rapporto e si attribuisce al contratto una flessibilità indispensabile per porre rimedio, mediante l’adeguamento, alla inevitabile incompletezza economica dei rapporti destinati a protrarsi nel tempo. L’interesse verso l’applicazione dell’istituto della rinegoziazione ai contratti della pubblica amministrazione muove dalla crescente diffusione dei rapporti consensuali in cui è coinvolta la p.a., sul piano sia delle previsioni normative che delle prassi amministrative. Le ragioni di questo sviluppo si rinvengono nelle forti trasformazioni sociali che hanno caratterizzato l’ordinamento in senso pluralistico e autonomistico, nonché nel riconoscimento della rilevanza di tali contratti dal punto di vista economico, in considerazione dell’intervento sempre più massiccio dei pubblici apparati nella dinamica dei fenomeni economici ed imprenditoriali. Acquisita la consapevolezza circa la possibilità di perseguire il fine pubblico mediante moduli consensuali, le pubbliche amministrazioni hanno fatto sempre più ricorso a strumenti di stampo civilistico, attuando, così, i fondamentali principi di efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa e superando il dogma della incompatibilità tra discrezionalità amministrativa e autonomia negoziale, nonché l’idea del ricorso al modello autoritativo quale strumento esclusivo di realizzazione degli interessi pubblici. La funzionalizzazione dell’attività amministrativa al perseguimento del pubblico interesse implica l’operatività di regole particolari, che, però, non garantiscono la predisposizione o, comunque, la persistenza di una regolamentazione equilibrata di tutti gli interessi coinvolti. L’esigenza di tutelare l’equilibrio contrattuale non è estranea ai contratti della P.A., poiché un regolamento non rispondente a tutti gli interessi rappresentati nel contratto, o non più tale per effetto di circostanze sopravvenute, integra un momento patologico dell’attività amministrativa. In questa prospettiva, la ricerca si prefigge l’obiettivo di valutare la configurabilità e gli eventuali limiti della rinegoziazione nei contratti della Pubblica Amministrazione, quale strumento di pianificazione dei conflitti e modalità di tutela dell’interesse pubblico. L’esigenza di evitare distorsioni della concorrenza e assicurare l’attuazione del principio della par condicio tra i partecipanti alle gare giustifica la diffidenza verso l’istituto, al punto da affermare un divieto di rinegoziazione, sia nella fase propriamente procedimentale sia in quella successiva alla stipula del contratto. Questo divieto sarebbe espressione dell’impossibilità di dar luogo a forme di contrattazione nell’ambito delle procedure di evidenza pubblica, in quanto, alla possibilità di rivedere in melius - anche in favore della stazione appaltante- le condizioni contrattuali, si oppone l’esigenza di salvaguardare la par condicio fra i concorrenti di una procedura ormai definitivamente conclusa e, pertanto, intangibile. La questione merita di essere analizzata anche alla luce dei criteri di efficienza ed economicità dell’azione amministrativa, in ossequio al principio del buon andamento. La dialettica tra questi principi è idonea a conferire alla rinegoziazione una diversa dignità di ruolo e consente di configurare le operazioni di adattamento contrattuale, in presenza di sopravvenienze, come rispondenti ad esigenze legittime sia dell’amministrazione, sia del soggetto aggiudicatario. Non sembra pertanto corretto ritenere che la rinegoziazione comporti necessariamente una violazione dei principi di trasparenza e concorrenza. La rigorosa delimitazione dell’ambito applicativo della rinegoziazione nei contratti ad evidenza pubblica alla sola gestione degli eventi sopravvenuti, con il fine di ripristinare l’equilibrio economico-giuridico esistente al momento della stipulazione del contratto consente di superare la principale obiezione mossa all’impiego degli strumenti manutentivi, rappresentata dalla lesione delle regole della concorrenza, e realizza, al contempo, un equilibrato bilanciamento tra gli interessi coinvolti. Si evidenzia, così, l’impossibilità di accogliere una soluzione univoca e la necessità di procedere a una verifica in concreto circa i reali effetti sortiti dalla rinegoziazione sull’assetto complessivo della gara. La soluzione prospettata è il risultato sia di una valorizzazione della capacità negoziale della P.A. - che non si esaurisce al momento della conclusione del contratto, ma rimane aperta alla dinamica degli interessi (pubblici e privati) - sia di una ricostruzione della buona fede quale clausola generale del nostro ordinamento con valenza non solo interpretativa, ma anche integrativa del contenuto contrattuale, idonea a garantire la conservazione dell’equilibrio economico-giuridico del contratto. [a cura dell'autore]
IX n.s.
Pistore, Giovanna. « I POTERI DATORIALI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IN ITALIA E IN SPAGNA LOS PODERES EMPRESARIALES DE LA PÚBLICA ADMINISTRACIÓN COMO EMPLEADORA EN ITALIA Y ESPAÑA ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3422753.
Texte intégralLa tesi analizza i poteri datoriali privatistici della Pubblica Amministrazione in Italia e in Spagna, come enucleati, in particolare, dal Testo Unico del Pubblico Impiego (d. lgs. n. 165/2001) e dal Estatuto Básico del Empleado Público (Real Decreto Legislativo n. 5/2015, già Ley n. 7/2007). Si incomincia con l'individuazione dell'interesse creditorio dedotto nel contratto, attraverso l'analisi delle norme civilistiche ed amministrative in materia. Quindi, si è verificato se gli strumenti privatistici siano idonei a perseguire l'interesse pubblico generale e come si atteggi tale interesse nel conformare le prerogative datoriali della Pubblica Amministrazione. Infine, si esamina l'incidenza dell'interesse creditorio della Pubblica Amministrazione sulla struttura del contratto di lavoro privatistico del pubblico impiegato.
SEVERINO, Chiara. « I contratti atipici e flessibili nella pubblica amministrazione ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2013. http://hdl.handle.net/10446/28668.
Texte intégralFesta, Gianclaudio. « Il danno all'immagine della pubblica amministrazione ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1249.
Texte intégralMARTA, PAOLO. « Il danno all’immagine della Pubblica Amministrazione ». Doctoral thesis, Università del Piemonte Orientale, 2014. http://hdl.handle.net/11579/46566.
Texte intégralBIANCHINI, Stefano. « La responsabilità precontrattuale della pubblica amministrazione ». Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2010. http://hdl.handle.net/11392/2389341.
Texte intégralMelillo, Flavia. « La responsabilità civile della Pubblica Amministrazione ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2014. http://hdl.handle.net/10556/1756.
Texte intégralLa ricerca ha ad oggetto la ricostruzione del rapporto tra autorità e libertà in una prospettiva evolutiva, che tenga conto della complessità del fenomeno, ripudiando una concezione astorica e avalutativa. L’entrata in vigore della Costituzione ha imposto il ripensamento del rapporto tra soggetto pubblico e soggetto privato nel rispetto del principio di legalità costituzionale che, nel rinnovato sistema delle fonti dell’ordinamento, non consente di rinvenire una dicotomia tra pubblico e privato o una supremazia del primo sul secondo. Le conseguenze del rinnovato sistema di valori si sono avute, in modo tangibile, attraverso l’eliminazione di aree di franchigia dei pubblici poteri e, in primo luogo, con l’affermazione della responsabilità della pubblica amministrazione per i danni cagionati, con il suo comportamento, al soggetto privato. Occorre, però, evidenziare che la mera affermazione di massima non implica l’effettiva realizzazione del programma costituzionale, volto alla realizzazione del valore della persona umana, nei suoi diritti fondamentali, ivi incluso il diritto ad una tutela piena ed effettiva, anche nei confronti dei poteri pubblici. Nel presente lavoro, quindi, si evidenzia come, in concreto, taluni aspetti della disciplina sia sostanziale che processuale incidono sulla posizione giuridica soggettiva del privato, andando a limitarne la tutela. La prova è data dal grande dibattito svoltosi con riguardo alla natura giuridica della responsabilità della pubblica amministrazione. Per quanto la giurisprudenza maggioritaria ne individui il paradigma nella responsabilità aquiliana, non mancano diverse opzioni ricostruttive nel senso della natura contrattuale, precontrattuale o speciale. Si evidenzia la necessità di operare una valutazione in concreto della fattispecie, senza eliderne le peculiarità al solo fine di una sua inclusione nell’uno o nell’altro paradigma di responsabilità. Occorre, comunque, rilevare che il dibattito circa talune conseguenze applicative - ritenute più o meno favorevoli all’amministrazione o al privato - la cui soluzione è tradizionalmente dipesa dalla soluzione offerta al quesito circa la natura giuridica della responsabilità della pubblica amministrazione, è stato sopito dall’intervento risolutivo del legislatore, oppure dall’opera ricostruttiva della giurisprudenza. Infatti, con riferimento al problema della prescrizione, occorre rilevare che il legislatore ha previsto, all’art. 30 c.p.a., un termine decadenziale di 120 giorni per esperire l’azione; mentre, in riferimento all’elemento soggettivo, la giurisprudenza amministrativa fa applicazione del meccanismo presuntivo, sì che è onere della pubblica amministrazione dimostrare la scusabilità dell’errore. Al riguardo, poi, è necessario fare i conti con la recente giurisprudenza della Corte di giustizia, interrogandosi sull’ambito applicativo della regola espressa in materia di appalti, per la quale il criterio di imputazione della responsabilità sarebbe oggettivo, sì che un problema di distribuzione dell’onere della prova nemmeno si porrebbe, non facendo, la colpa, parte degli elementi costitutivi della responsabilità. Tuttavia, il più grande limite all’effettiva attuazione del programma costituzionale pare essere costituito dalla limitazione del sindacato della Corte di cassazione sulle decisioni del giudice amministrativo ai soli profili di giurisdizione. Questa barriera, frutto di una retriva concezione del rapporto tra i due plessi, intacca il principio di unicità della funzione giurisdizionale. In primo luogo, manca una sede istituzionale per comporre eventuali contrasti tra giudici ordinari e giudici amministrativi nell’interpretazione delle stesse disposizioni, così svalutandosi il ruolo nomofilattico della Corte di Cassazione. Inoltre, il limite del sindacato ai soli motivi di giurisdizione impedisce una statuizione del giudice ordinario sui diritti soggettivi, quando riservati alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo. Queste problematiche sono vieppiù avvertite ove si rilevi che la distinzione tra interessi legittimi e diritti soggettivi, alla luce degli interventi legislativi e giurisprudenziali, non è più idonea a fondare il riparto di giurisdizione. Se svincolata dalla valutazione storica e culturale che l’ha prodotta, la dicotomia perde di rilievo e pare solo evidenziare una residuale area di privilegio in favore dei pubblici poteri, una latente ma resistente concezione autoritaria del rapporto tra soggetto pubblico e soggetto privato, in palese contrasto col principio di legalità costituzionale, sì che si auspica una profonda revisione del sistema di tutela delle posizioni giuridiche soggettive che si trovino a confrontarsi con una pubblica amministrazione, revisione che attui il programma costituzionale e si prefissi l’obiettivo della massima tutela del valore della persona umana. [a cura dell'autore]
XII n.s.
SPADARO, NADIA SIMA. « Inerzia della pubblica amministrazione e tutela risarcitoria ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2013. http://hdl.handle.net/10281/40193.
Texte intégralVERNILE, SCILLA. « INERZIA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED EFFETTIVITÀ DELLA TUTELA DEL PRIVATO ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/215986.
Texte intégralVindigni, Marcella. « Inerzia della Pubblica amministrazione : profili sostanziali e processuali ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1246.
Texte intégralRichiedei, Michela <1974>. « La responsabilità della Pubblica Amministrazione per danno ambientale ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4955.
Texte intégralSenatore, Ileana, Pietro Pantano et Pietro Orlando De. « Complessità e pubblica amministrazione : la pianificazione strategica e il sistema di misurazione e valutazione della performance : il caso della Agenzia delle entrate ». Thesis, Università della Calabria, 2016. http://hdl.handle.net/10955/1339.
Texte intégralMedoni, Giorgia <1992>. « La gestione della qualità nella Pubblica Amministrazione : il settore scolastico ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10621.
Texte intégralSERRA, GIUDITTA. « La nuova dimensione degli acquisti. Riflessioni sull'innovazione della Pubblica Amministrazione ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2014. http://hdl.handle.net/11584/266539.
Texte intégralFartade, Bianca Valentina <1996>. « La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione : un confronto tra Italia e Spagna ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21345.
Texte intégralIppoliti, Martini Carlotta <1987>. « Responsabilità della pubblica amministrazione e prevenzione tra tutela della salute ed esigenze di mercato ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amsdottorato.unibo.it/8113/1/ippolitimartini_carlotta_tesi.pdf.
Texte intégralThe increasing expansion of the liability of the Public Administration imposes to consider the more specific question of the applicability of liability rules in order to compensate injuries caused by inadequate implementation of safety measures aimed to reach a reasonable balance between the protection of the human health and the market efficiency. The analysis of cases in which the just indicated problem arises reveals a predominant prevalence of European Union’s Directive and Regulations inspired by the precautionary principle. In this prospective it is firstly necessary to investigate the interplay between the domestic case law and the Court of Justice’s case law in order to define the boundary in which the precautionary principle play a fundamental role in the Italian tort law system and in particular where human health protection is involved. Adopting this method the research focuses on representative cases (such as, for example, those in which the Public Administration has the duty to ensure the preservation of an healthy environment, the safety of the water intended for human consumption, the safety of drugs and foods) in order to identify general rules useful to solve the indicated issues even in cases other than those considered and in which there is no a specific legislation which imposes to the Public Administration detailed protection duties.
LETTERESE, Ester Monica. « LA MODERNIZZAZIONE DIGITALE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE TRA INTERVENTI LEGISLATIVI E BIG DATA ». Doctoral thesis, Università degli studi di Cassino, 2020. http://hdl.handle.net/11580/75234.
Texte intégralLinzi, Silvia <1993>. « Il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione : analisi critica e proposte di miglioramento ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13343.
Texte intégralCARUSO, Germana. « La valutazione del personale non dirigente tra ottimizzazione della produttività ed efficienza della pubblica amministrazione ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2013. http://hdl.handle.net/10446/28643.
Texte intégralTurrini, Lorenzo. « Studio della tecnologia Blockchain, analisi di di piattaforme blockchain e possibili applicazioni all’interno della pubblica Amministrazione ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.
Trouver le texte intégralRapa, Daniela <1981>. « Il processo di digitalizzazione della Pubblica amministrazione e la Sanità Digitale in Italia ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20674.
Texte intégralRossa, Stefano. « Digitalizzazione, Pubblica Amministrazione e Dati Aperti. L’Open Data Analysis pubblica come esempio di Born-Digital Administrative Functions ». Doctoral thesis, Università del Piemonte Orientale, 2020. http://hdl.handle.net/11579/115040.
Texte intégralMazziol, Antonella <1965>. « La interoperabilità nella gestione dei dati della Pubblica Amministrazione : il caso dei Comuni italiani ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9401.
Texte intégralGiordan, Filippo. « La pubblica amministrazione e il mercato. Servizi pubblici, attività contrattuale e tutela della concorrenza ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3426177.
Texte intégralL’oggetto della ricerca ha carattere trasversale e, conseguentemente, l’attenzione non è stata focalizzata su di uno specifico istituto ma, più in generale, sul ruolo svolto dalla pubblica amministrazione nei vari momenti in cui lo svolgimento della funzione si intreccia con la tutela di interessi privatistici o di interessi generali quale è certamente la tutela della concorrenza nei mercati. Molto sinteticamente si può dire che il lavoro è stato suddiviso in tre macro aree. Nel primo capitolo mi sono soffermato sulla posizione dell’amministrazione e, in generale del soggetto pubblico, nell’economia di mercato, nella duplice veste di operatore che svolge un ruolo attivo attraverso lo strumento societario e di soggetto investito di una funzione di garanzia degli equilibri di mercato (focalizzando qui l’attenzione sulla funzione delle autorità garanti). Nel secondo capitolo ci si è concentrati sul ruolo della p.a. quale soggetto tenuto a garantire l’erogazione di servizi di interesse economico generale e, conseguentemente, l’analisi ha avuto ad oggetto la disciplina pro concorrenziale di stampo comunitario e le sue diverse declinazioni nell’ordinamento interno. Particolare rilievo è stato assegnato alla disciplina dei servizi pubblici locali dove è molto accentuata la tensione tra apertura al mercato, da un lato, e salvaguardia degli interessi pubblici sottesi ai servizi da erogare, dall’altro. Nel terzo capitolo l’analisi si è spostata sul ruolo dell’amministrazione quale operatore di mercato la cui attività contrattuale si caratterizza per numerosi profili di specialità rispetto alla disciplina normalmente applicabile ai rapporti tra privati. Sono stati svolti, quindi, alcuni approfondimenti in tema di responsabilità precontrattuale, sorte del contratto ad esito dell’annullamento del provvedimento prodromico di aggiudicazione e in relazione ad alcune vicende della contrattualistica pubblica che possono rappresentare un pericolo per le esigenze di tutela della concorrenza e di parità delle chances competitive dei vari soggetti privati interessati ad essere controparti negoziali della p.a.
Sartori, Valentina. « Lo statuto penale della Pubblica Amministrazione e il fenomeno della privatizzazione degli enti pubblici : nuove e vecchie problematiche ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3424810.
Texte intégralLe qualifiche soggettive di “pubblico ufficiale” e di “incaricato di un pubblico servizio” hanno da sempre avuto un ruolo di preminente importanza nel delimitare i confini della tutela penale della Pubblica Amministrazione. Nel presente lavoro, l’analisi degli articoli 357 e 358 del codice penale è affrontata nella specifica prospettiva dell’influenza che il fenomeno della privatizzazione degli enti pubblici ha avuto con riferimento all’attribuzione della qualifica pubblicistica al soggetto attivo del reato. In tale contesto, dapprima il legislatore e, successivamente, la giurisprudenza, hanno adottato un criterio funzionale-oggettivo nel riconoscimento della figura del pubblico ufficiale e dell’incaricato di un pubblico servizio, valorizzando la concreta attività svolta dal soggetto agente. Il medesimo percorso interpretativo è stato seguito nel riconoscimento, ai fini penalistici, degli indici identificativi di un “ente pubblico”, ma con un risultato diverso: in questo caso, non rileva tanto la distinzione tra ente pubblico ed ente privato, quanto la “funzionalizzazione” dell’attività concreta svolta dal soggetto all’interesse generale. Il tema di ricerca offre, quindi, importanti spunti di riflessione in ordine ad eventuali modelli di tutela alternativi allo statuto penale della Pubblica Amministrazione, da individuarsi nell’ambito del diritto penale d’impresa e nella disciplina extra-penale.
Montorsi, Tommaso <1977>. « Crisi economiche, sostenibilità ambientale e politiche pubbliche : il ruolo del legislatore e della pubblica amministrazione ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5462/1/montorsi_tommaso_tesi.pdf.
Texte intégralThis work analyzes the role of the legislator and of the public administration respectively in outlining and implementing public policies aimed at the promotion of economic development models distinguished by a high rate of environmental sustainability. For this purpose, the work is split into four chapters. The first chapter takes into consideration the main elements of the general theory making up the keys to understanding the topic being dealt with. This first research phase is centred, on the one hand, on the (historical-evolutionary) analysis of the environment concept in the light of prevalent legal interpretation and, on the other, on the formation of the concept of sustainable development, especially in an environmental perspective. In the central part of the work, consisting of the second and the third chapter, the analysis involves three areas of investigation of great importance for the systematic contextualization of public policies in the sector: the system of relations existing between the numerous entities (international, national and local) involved in finding solutions to the systemic environmental crisis; the identification and definition of the substantial principles regulating the environment protection system and directing policy choices in the sector; the main, currently applicable protection instruments (juridical and economic). The fourth and last chapter takes into consideration the policies relating to the authorization procedures for the building and running of energy production plants fuelled by renewable sources, analyzed as a specific case which can be taken as a paradigm of the role played by the legislator and the public administration in the sector of sustainable development policies. The analysis conducted shows a high rate of complexity of the institutional and organizational system, to which must be added evident limits of efficiency as regards the administrative system of authorizations introduced by the national legislator.
Montorsi, Tommaso <1977>. « Crisi economiche, sostenibilità ambientale e politiche pubbliche : il ruolo del legislatore e della pubblica amministrazione ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5462/.
Texte intégralThis work analyzes the role of the legislator and of the public administration respectively in outlining and implementing public policies aimed at the promotion of economic development models distinguished by a high rate of environmental sustainability. For this purpose, the work is split into four chapters. The first chapter takes into consideration the main elements of the general theory making up the keys to understanding the topic being dealt with. This first research phase is centred, on the one hand, on the (historical-evolutionary) analysis of the environment concept in the light of prevalent legal interpretation and, on the other, on the formation of the concept of sustainable development, especially in an environmental perspective. In the central part of the work, consisting of the second and the third chapter, the analysis involves three areas of investigation of great importance for the systematic contextualization of public policies in the sector: the system of relations existing between the numerous entities (international, national and local) involved in finding solutions to the systemic environmental crisis; the identification and definition of the substantial principles regulating the environment protection system and directing policy choices in the sector; the main, currently applicable protection instruments (juridical and economic). The fourth and last chapter takes into consideration the policies relating to the authorization procedures for the building and running of energy production plants fuelled by renewable sources, analyzed as a specific case which can be taken as a paradigm of the role played by the legislator and the public administration in the sector of sustainable development policies. The analysis conducted shows a high rate of complexity of the institutional and organizational system, to which must be added evident limits of efficiency as regards the administrative system of authorizations introduced by the national legislator.
Ferro, Federica <1989>. « I tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione e gli effetti sulle Piccole e Medie Imprese ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7163.
Texte intégralTirindelli, Davide <1993>. « L'evoluzione della Pubblica Amministrazione e il Customer Satisfaction Management. Caso di studio : Comune di Susegana ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12678.
Texte intégralTrocciola, Gaetano. « Il ruolo della co-produzione di servizi nella Pubblica Amministrazione : il sistema dei Beni Culturali ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2016. http://hdl.handle.net/10556/2295.
Texte intégralThis research project is aimed at exploring the rising role of service co-production in the public sector, with a focus on cultural heritage. In several countries, both in Europe and abroad, an increasing involvement of users in service co-production, at both the individual and the collective levels, could be identified. Eventually, co-production is intended at addressing the political, economic and social challenges which have been produced by the crisis of the welfare state. Since ‘70s, the scientific literature has widely discussed the distinguishing attributes of co-production in the fields of education, social services, health care, social safety, and environment protection, claiming that the involvement of users is crucial, on the one hand, to improve service quality, enhancing their ability to meet the growing expectations of users, and, on the other hand, to pave the way for increased sustainability, due to cost reduction and higher effectiveness. This thesis attempts to examine whether significant experiences of co-production have been realized in a particular public context, that is to say cultural heritage, which have been poorly analyzed through the lenses of co-production. Besides, it investigates what kinds of changes the involvement of users could generate on the cultural heritage management. This work is organized as follows. First of all, a brief introduction contextualizes the object of the research. Then, the research design is depicted; a mixed research method has been adopted, in line with the specific characteristics of this research project. In the first chapter, a narrative literature review has been performed, to describe the evolution of the co-production concept and to devise a theoretical framework aimed at providing several insights on the potential role of co-production in the process of public value creation. The second chapter focuses on the relationship between users and providers, examining the specific experiences of co-production experienced by the Royal Palace of Caserta, one of the most renowned cultural site of Italy and included among the UNESCO world heritage sites since 1997. The third chapter analyzes the contribution of service co-production for the purposes of protection and promotion of cultural heritage. The role of co-production is examined in light of the recent legislative reform of the Italian Ministry for cultural heritage and Tourism (MiBACT), which have provided the main cultural sites of Italy with an increased managerial autonomy. Conclusions summarized the role that information technologies and digital tools could play – especially in a social perspective – to pave the way for co-creating relationships, realizing the full potential of innovative forms of participation, including co-production. [edited by Author]
XIV n.s.
Stanzione, Maria Gabriella. « Principio di precauzione e diritto alla salute tra responsabilità del privato e della Pubblica Amministrazione ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/168.
Texte intégralSempre più forte è l’esigenza, nella società attuale, di un punto di equilibrio tra il progresso, momento essenziale nella vita della comunità, e un ambiente vivibile, protetto da alterazioni. Il problema, anche quando sembra riferirsi esclusivamente alla tutela dell’ambiente – cui la riflessione giuridica moderna è particolarmente sensibile – riguarda il fondamentale diritto alla salute e interessa una molteplicità di discipline, scientifiche sociali ed economiche. Il diritto alla salute, infatti, inteso nell’accezione accolta nel Preambolo della Costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, vale a dire non soltanto come mera assenza di malattie, bensì come stato di benessere fisio-psichico della persona, non può essere disgiunto dal diritto ad un ambiente salubre. Rispondere al quesito se il diritto debba intervenire in ambiti in cui all’elevata utilità per l’uomo si accompagna il sospetto di un rischio per la sua salute, quali il trasporto di energia elettrica, la radiotelefonia, l’immissione sul mercato di organismi geneticamente modificati, farmaci sperimentali, nanotecnologie, e così via, significa rispondere preliminarmente al quesito se – e secondo quali criteri – il diritto debba disciplinare ambiti in cui vi sia l’incertezza scientifica. La medesima Corte Costituzionale ha più volte ribadito che l’incertezza scientifica non è sufficiente per escludere provvedimenti volti alla salvaguardia della salute umana ex art. 32 Cost. Da più parti si invoca la necessità di adottare misure cautelative dinanzi a rischi di danni gravi e irreversibili all’ambiente e alla salute. L’incertezza non può giustificare l’immobilismo giuridico dinanzi ai mutamenti, soprattutto nell’ambito scientifico-tecnologico, dove la scienza contempla una pluralità di previsioni e asserzioni, in alcuni casi opposte. Emerge, così, l’ulteriore interrogativo di come il diritto possa disciplinare situazioni in cui gli effetti, soprattutto se a lungo termine, non siano prevedibili con sufficiente sicurezza. Ad esso si aggiunge il problema delle modalità con cui dare attuazione alla norma. Tali esigenze si traducono nell’elaborazione, nel diritto internazionale, prima, e in quello comunitario, poi, del principio di precauzione, che impone di assumere come esistente la situazione più pericolosa per la salute umana e di adottare misure di cautela anche qualora il rischio che si realizzi un danno grave o irreversibile all’ambiente sia meramente sospettato. [a cura dell'autore]
IX n.s.
PINTUS, GIACOMO. « Responsabilizzazione della dirigenza pubblica e nuove logiche sanzionatorie nell’amministrazione di risultato ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266719.
Texte intégralDall’Agata, Claudia <1967>. « Innovazione organizzativa e istituzionale della pubblica amministrazione. Un approccio interpretativo e l'analisi di un dispositivo partecipativo nel settore della cultura ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1420/1/dall%27agata_claudia_tesi.pdf.
Texte intégralDall’Agata, Claudia <1967>. « Innovazione organizzativa e istituzionale della pubblica amministrazione. Un approccio interpretativo e l'analisi di un dispositivo partecipativo nel settore della cultura ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1420/.
Texte intégralRamos, Moragues Francisco <1980>. « Il rapporto tra politica e pubblica amministrazione e la disciplina della dirigenza : il modello spagnolo e italiano ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4430/1/ramos_francisco_tesi.pdf.
Texte intégralThe aim of this thesis is the study of the relationships between politics and Public Administration distinguishing between the Spanish and the Italian model. Regarding its structure, it is divided into three chapters, preceded by an introduction and followed by some conclusions. The first one is focused on the Spanish model, both on the historical background and on the current situation in which it is highlighted the approval of the Law No. 7/2007 on the Basic Statute of the Public Worker. The second one analyses the Italian model from an historical perspective. Finally, the third chapter is focused in detail on the reform carried out by the Law No. 15/2009 and the Legislative Decree No. 150/2009 that develops the previous one.
Ramos, Moragues Francisco <1980>. « Il rapporto tra politica e pubblica amministrazione e la disciplina della dirigenza : il modello spagnolo e italiano ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4430/.
Texte intégralThe aim of this thesis is the study of the relationships between politics and Public Administration distinguishing between the Spanish and the Italian model. Regarding its structure, it is divided into three chapters, preceded by an introduction and followed by some conclusions. The first one is focused on the Spanish model, both on the historical background and on the current situation in which it is highlighted the approval of the Law No. 7/2007 on the Basic Statute of the Public Worker. The second one analyses the Italian model from an historical perspective. Finally, the third chapter is focused in detail on the reform carried out by the Law No. 15/2009 and the Legislative Decree No. 150/2009 that develops the previous one.
CRISTOFERI, FILIPPO. « PIANIFICAZIONE STRATEGICA E PROGRAMMAZIONE INTEGRATA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. IL CASO DI REGIONE LOMBARDIA ALL'INIZIO DELLA IX LEGISLATURA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1413.
Texte intégralThe aim of this research is to contribute to the methodologic improvement of strategic and operation integrated planning in public administration system. Through a methodological approach based on a longitudinal case study, this work analyzes the experience of Lombardy Region at the begining of ninth legislature in order to identify regularities that could lead to a analitical generalization. A policy research approach has been usefull in order to guarantee susteinable future application in different regional contexts. The substantive approach has the aim to bring out the elements, techniques, methodologies and tools that have been developed in Lombardy experience. This allowes us to detect regularities that are independent of the particular context. Among others, for example, the importance of continuity, integration and versatility of the process, and the presence of a department dedicated and a supporting information system that support and implement strategic process. The hope is that the final methodological considerations will be usefull to some regional governments to re-model their strategic and operational processes and systems.
CRISTOFERI, FILIPPO. « PIANIFICAZIONE STRATEGICA E PROGRAMMAZIONE INTEGRATA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. IL CASO DI REGIONE LOMBARDIA ALL'INIZIO DELLA IX LEGISLATURA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1413.
Texte intégralThe aim of this research is to contribute to the methodologic improvement of strategic and operation integrated planning in public administration system. Through a methodological approach based on a longitudinal case study, this work analyzes the experience of Lombardy Region at the begining of ninth legislature in order to identify regularities that could lead to a analitical generalization. A policy research approach has been usefull in order to guarantee susteinable future application in different regional contexts. The substantive approach has the aim to bring out the elements, techniques, methodologies and tools that have been developed in Lombardy experience. This allowes us to detect regularities that are independent of the particular context. Among others, for example, the importance of continuity, integration and versatility of the process, and the presence of a department dedicated and a supporting information system that support and implement strategic process. The hope is that the final methodological considerations will be usefull to some regional governments to re-model their strategic and operational processes and systems.
Favaro, Stefano <1986>. « IL RUOLO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NELLA TUTELA DELL’AMBIENTE : IL CASO DELL’ENTE PARCO NELLA DIFESA DELLA NATURA E NELLA PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1767.
Texte intégralVeronese, Gessica <1986>. « Valutare la performance nella Pubblica Amministrazione alla luce della riforma Brunetta : il caso del Consiglio regionale del Veneto ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3358.
Texte intégralConte, Giorgio <1976>. « Gli organismi di diritto pubblico : strumento per ottimizzare l'andamento della pubblica amministrazione o ibrido giuridico lesivo della concorrenza e dei diritti degli utenti ? » Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2009. http://hdl.handle.net/10579/740.
Texte intégralGreggio, Marco <1980>. « Il ciclo di gestione della performance e la valutazione nella pubblica amministrazione. Il caso del Consiglio regionale del Veneto ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6375.
Texte intégralGIANNELLI, VALENTINA. « ILLEGITTIMITA' DELLA LEGGE E AZIONE AMMINISTRATIVA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35756.
Texte intégralThe research investigates the effects of the declaration of unconstitutionality of a law on the activities of the Public administration. The analysis moves from article 136 of the Italian Constitution and art. 30 par. 3 of l.n. 87/1953, looking at the prohibition of the application of the (declared) unconstitutional law as the key to activate the retroactive effect of the declarations of unconstitutionality by the Constitutional court. Following a critical analysis of the traditional idea that this prohibition operates only as a “procedural” rule, the emphasis is placed on the importance of art. 30 par. 3, which can be seen as a binding rule not only for the judge, but also for the administration itself. The purpose of that rule can be seen, in fact, to “brand” unlawful rules as being objectively inapplicable by any public or private subject. It is therefore necessary to focus on the possibility for the administration to re-examine its acts which were based on the unconstitutional law: that power, exercised beyond the time constraints of the judicial activity, is the one which best suits to verify the existence of constraints imposed by the judgments of the Constitutional court to the administration.
GIANNELLI, VALENTINA. « ILLEGITTIMITA' DELLA LEGGE E AZIONE AMMINISTRATIVA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35756.
Texte intégralThe research investigates the effects of the declaration of unconstitutionality of a law on the activities of the Public administration. The analysis moves from article 136 of the Italian Constitution and art. 30 par. 3 of l.n. 87/1953, looking at the prohibition of the application of the (declared) unconstitutional law as the key to activate the retroactive effect of the declarations of unconstitutionality by the Constitutional court. Following a critical analysis of the traditional idea that this prohibition operates only as a “procedural” rule, the emphasis is placed on the importance of art. 30 par. 3, which can be seen as a binding rule not only for the judge, but also for the administration itself. The purpose of that rule can be seen, in fact, to “brand” unlawful rules as being objectively inapplicable by any public or private subject. It is therefore necessary to focus on the possibility for the administration to re-examine its acts which were based on the unconstitutional law: that power, exercised beyond the time constraints of the judicial activity, is the one which best suits to verify the existence of constraints imposed by the judgments of the Constitutional court to the administration.
D'Ambrosio, Mariangela. « Cyberbullismo : patologia sociale off o nichilismo on line ? Nuove prospettive integrate della devianza emozionale alla luce della responsabilità e del controllo adottato dalla Pubblica Amministrazione ». Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2019. http://hdl.handle.net/11695/91395.
Texte intégralEmotions are the result of a combination made by specific and general physiological activations linked to endogenous and socio-cultural factors (Iagulli, 2014) such as the social definition of situations and the cultural contexts itself (Gordon, 1989, 1990): “Social forces shaped the world and converted it into a fragment of experiences with a name, a story, a meaning and specific consequences” (Turnaturi, 1995:159). Emotional deviance is one of the most important examples of this condition: it occurs when there is no congruence between what individual feels in a social situation and what he/she should experience to be in harmony with social rules and vice versa (D'Andrea, 2005:78-79). At the base of emotional deviance, among the elements considered, there are: a) the social roles’ plurality simultaneously covered by the subject; b) situations of subcultural marginality; c) situations of role transitions; d) too much rigid rules to regulate roles and rituals (Iagulli, 2016) that are connected, in my analysis, to bullying and, in particular, to the cyberbullying phenomenon. The background of these behaviors, is the “interreality” space (Riva, 2014:60) that includes both the real and the virtual world in a very strong and interdependent interrelation dimension. In fact, talking about sociological emotions and their possible social dysfunctions, is not easy for the particular nature of the topic. The new frontiers of youth deviance (in terms of bullying/cyberbullying) (Anichini, Chiarugi, 2012) are based on the emotional behavior. Online relationships, in particular, are very real because they are able to bring true joys and sorrows in the general understanding: it is difficult, therefore, to distinguish between feelings in the network and emotions vis à vis. Children, in other words, get excited online but they do not really feel emotions; on the contrary, they experience these in an altered way, through media contents and messages that can be misunderstood. Emotional affordances (Hochschild, 1979, 1983, 2000) tested on line can be characterized by three specific elements: shock (repulsion); surprise (attraction) and security (Riva, 2014: 80). These emotions can be positive or negative, but they are disembodied: they exist but they aren’t really experienced (Ibidem). Social Media and Media act on the emotional component, “onlife”: there is a symbolic window through which the user looks at himself/herself as a “second self” (Salerno, Lena, 2016: 12-17). The connection seems to change, in an dysfunctional and dissonant emotional type of relation that transforms the ability to choose friends and to share certain contents rather than others, like in cyberbullying cases (Turkle, 2012). The emotional deviance, in this sense, becomes a macro theoretical sector that can be useful to study cyberbullying starting from the gap between feeling rules and the real social and emotional context - legitimately approved and vice versa (Thoits, 1989; Hochschild, 1989; 1990; 2006; 2013).
Rambelli, Giorgio. « Classificazione di contenuti provenienti da Social Media tramite algoritmi di Machine Learning su architettura Big Data a supporto della Pubblica Amministrazione ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.
Trouver le texte intégralManfreda, Stefano <1981>. « Promozione della concorrenza e poteri regolatori nel settore dei servizi pubblici locali : ruolo delle authorities e sindacato del giudice amministrativo sugli atti anticoncorrenziali della pubblica amministrazione ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amsdottorato.unibo.it/8231/1/manfreda_stefano_tesi.pdf.
Texte intégralThe thesis examines the rules governing local public services from the angle of view of competition. The first paragraph is devoted to a comprehensive examination of national discipline in the field of local public services. The second focuses on the question of the difficult balancing cit., and raises a reflection on the modalities and approach the legislator should take to "put the hand" on matter. Following is a reflection and comparison between the European and national notions of service of general interest and local public service and the analysis of competition in the market, for the market and self-production in the current context. The second chapter deals with independent administrative authorities, their nature still controversial, their lack of predictability in the constitutional charter and the problematic profiles pertaining to the exercise of their implied powers, procedural safeguards and protection for those affected by the decisions and Their role in the implementation and protection of competition. The last chapter deals with the administrative court syndicate on anti-competitive public administration acts. The conclusions reflect on the need for the legislator to address coherently, homogeneously and prudently the pro-competitive reform approach in the complex field of local public services.