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Thèses sur le sujet « Consumatori italiani »

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1

Basato, Nicola <1993&gt. « Luxury Fashion e Retail : studio sulle preferenze dei consumatori italiani ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15291.

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Résumé :
Si intende analizzare le preferenze di acquisto dei consumatori italiani, sia abitualiche occasionali, di abbigliamento di lusso cercando di capire al tempo stesso quali fattori propri delle boutique monomarca possano invertire la crescente tendenza delle persone ad acquistare online.
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2

Lovat, Katia <1995&gt. « La moda sostenibile in Italia : futuro imminente o utopia ? Analisi quantitativa sulla propensione all’acquisto di capi moda sostenibili tra i consumatori italiani ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18767.

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Résumé :
Oggigiorno la ricerca della sostenibilità è diventato il macro-trend di ogni settore economico: dall’alimentare alla finanza, dall’edilizia al turismo, toccando anche il settore tessile e della moda. Questo elaborato si pone lo scopo di analizzare quantitativamente il dilagare in Italia del fenomeno della moda sostenibile. La moda è infatti uno dei settori chiave dell’economia italiana ed il popolo italiano è tra i maggiori consumatori a livello mondiale. In particolare, ciò che si vuole approfondire è la disponibilità a pagare un sovrapprezzo che è implicito nel concetto stesso di sostenibilità. Il modello fast fashion, che da ormai molti anni monopolizza il mass market della moda ha di fatto alterato e completamente compromesso le abitudini e lo stile di consumo degli acquirenti, rendendolo antitetico a quello più moderato promosso dalla sostenibilità. La premessa, che sarà confermata o disattesa dalla ricerca empirica, parte dal presupposto che il popolo italiano è a favore di una moda più sostenibile, ma non è ancora disposto a rinunciare ai principali predicati del fast fashion, ovvero l’economicità dei prodotti e la vastità dell’offerta. L’elaborato è composto da due sezioni distinte: la prima, atta ad inquadrare il fenomeno, si concentra sulle conseguenze distruttive che il modello fast fashion ha provocato non solo all’ambiente ma anche a livello etico. Inoltre, si analizzano i costi effettivi che le aziende di moda devono sostenere per produrre dei capi 100% sostenibili, costi che chiaramente non le rendono competitive. Infine, questa sezione si conclude riportando dei dati sul fenomeno della moda sostenibile raccolti a livello mondiale e rielaborati da KPMG, per fornire ai lettori uno spaccato concreto sulla reale diffusione e percezione della sostenibilità legata alla moda a livello mondiale, approfondendo le differenze che emergono a livello culturale. La seconda sezione è puramente un’analisi quantitativa del fenomeno in Italia, con il fine non solo di stimare la disponibilità attuale a pagare un sovrapprezzo per la moda sostenibile ma anche cercare delle correlazioni tra stili di consumo e una maggiore propensione agli acquisti sostenibili.
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3

Cacace, Daniel Francesco <1991&gt. « Sostenibilità e vino : come l'utilizzo di materiali sostenibili nella produzione e nel packaging influenza le scelte di acquisto e di consumo dei consumatori Italiani ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20046.

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Résumé :
Nel corso degli ultimi vent’anni, il tema della sostenibilità ha assunto un’importanza sempre più elevata interessando diversi settori, da quello economico a quello politico fino al sociale. Ad oggi il concetto di sostenibilità è al centro dello sviluppo economico ed ambientale delle diverse Nazioni, infatti, per le imprese, integrare la sostenibilità nel core business è diventato uno dei fattori di maggior rilievo poiché è chiaro che questa integrazione rappresenti la giusta soluzione e la più naturale risposta ad un cambiamento sempre più rapido e competitivo del mercato globale. A conferma dell’importanza per le aziende della sostenibilità si aggiunge il cambiamento osservabile negli ultimi anni delle scelte dei consumatori nell’acquisto di prodotti e servizi. I consumatori oggi sono sempre più informati e sempre più legati a questioni di carattere ambientale ed etico, tanto da aver modificato radicalmente i fattori predominanti nella scelta dei prodotti da acquistare. Nel corso degli ultimi anni, infatti, il consumatore è sempre più attento a scegliere prodotti che in qualche modo tutelino l’ambiente nella speranza di salvaguardare il presente e garantire un futuro migliore per le prossime generazioni. Nel settore vitivinicolo il tema della sostenibilità è ancora oggetto di numerosi studi e di pareri contrastanti. Molte aziende del settore non si sono tutt’ora adeguate al cambiamento, spesso per paura di modificare un prodotto tanto iconico come il vino, specialmente per il nostro Paese, non considerando però il cambiamento generazionale ed una nuova presa di conoscenza da parte dei consumatori, sempre più inclini a preservare l’ambiente che li circonda. L’obiettivo di questo studio è quello di analizzare l’importanza dell'utilizzo di materiali sostenibili sia nella produzione che soprattutto nel packaging del prodotto vino e di come questi possano modificare o influenzare le decisioni di acquisto e di consumo da parte dei consumatori. Per rispondere a questa domanda, un gruppo di consumatori è stato sottoposto ad un questionario online. Gli utenti sono stati invitati a rispondere a domande inerenti alle loro esperienze di acquisto e di consumo di vini sostenibili ( nella produzione e nel packaging) e dell’importanza di determinati driver di acquisto nelle loro scelte.
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4

Mion, Giulia <1994&gt. « Entomofagia e consumatore italiano ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16647.

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Résumé :
Il presente elaborato tratta il tema dell'entomofagia, ossia la pratica di consumare insetti come alimenti. L'entomofagia è una pratica tradizionale in Asia, America Latina e Africa e fa parte della cultura alimentare di 2 miliardi di persone, con oltre 2000 specie consumate. Nella prima parte dell’elaborato l’entomofagia viene trattata dal punto di vista mondiale, descrivendo la pratica nei paesi in cui essa fa parte della tradizione e come viene presa in considerazione nei paesi in cui, invece, non viene praticata. Successivamente si descrivono i i benefici dell'entomofagia dal punto di vista nutrizionale e ambientale. La seconda parte dell’elaborato riguarda un’analisi empirica svolta tramite un questionario somministrato ai consumatori italiani fra i 18 e i 40 anni per osservare se il consumatore italiano è pronto ad accogliere il consumo di insetti commestibili e se esiste una disponibilità a pagare di più per prodotto alimentari a base di insetti. Questa seconda parte, dunque, inizia con la descrizione di precedenti studi svolti sui consumatori europei e italiani riguardanti il consumo di insetti, prosegue con la definizione del concetto di “willingness to pay” e con la descrizione dei metodi esistenti per stimarla e descrive il modello di regressione logistica, poiché costituisce il modello di base per la stima della willingness to pay sui dati raccolti tramite il questionario sopra citato. Infine, vengono presentati i risultati ottenuti analizzando i dati raccolti tramite il questionario.
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5

SAMPALEAN, NICULINA IUDITA. « ESPLORAZIONE DEL COMPORTAMENTO DEI CONSUMATORI NEI CONFRONTI DELLE DIVERSE ETICHETTE RELATIVE AGLI ALIMENTI DI QUALITÀ CERTIFICATA DALL'UNIONE EUROPEA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/115280.

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Résumé :
Qualsiasi prodotto alimentare che si trova sul mercato contiene diverse etichette che aiutano i consumatori nel loro processo decisionale quando fanno acquisti. Questo aiuto può essere garantito solo se i consumatori comprendono il significato di queste etichette, le differenze tra loro e le informazioni che certificano. La tesi ha esplorato il ruolo delle etichette nel settore del marketing alimentare usando studi condotti sull'approccio del consumatore. Utilizzando diversi metodi (statistici ed econometrici), abbiamo analizzato le percezioni, la consapevolezza e la conoscenza dei consumatori verso alcune etichette alimentari e le loro preferenze e comportamenti verso i prodotti alimentari che portano queste etichette (etichette nutrizionali sul fronte della confezione e marchi di qualità europei). I prodotti alimentari certificati di qualità sono stati scelti perché sono drammaticamente rilevanti per il settore agroalimentare europeo, e ancora di più per quello italiano dove costituisce la DOP Economy, data la sua densità. Sulla base dei risultati abbiamo formulato alcune raccomandazioni di marketing, policy, e di comunicazione che potrebbero essere utilizzate dai consorzi per migliorare l'impegno dei consumatori per i prodotti con marchi di qualità. Le raccomandazioni sono state rivolte anche ai policy maker e ai produttori dei prodotti DOP/IGP/STG/Organici ma anche ai policy maker dell'Etichettatura Nutrizionale.
Any food product found on the market contains several labels that help consumers in their decision making when shopping. This help can be guaranteed only if the consumers understand the significance of those labels, the differences between them and the information that they certify. The thesis explored labels’ role in the food marketing sector and studies were carried out according to consumer approach. Using different methods (statistics and econometrics), we analyzed consumers perceptions, awareness, knowledge towards some food labels and their preferences and behavior toward food products bearing these labels (Front of Packaging Nutritional Labels and Quality labels). Quality certified food products were chosen because are dramatically relevant for the European agri-food sector, even more of the Italian one where it forms the DOP Economy, due to its density. Assessments of several food labels from a consumer behavior perspective was carried out. Based on the findings we formulated some policy, marketing recommendations and communication suggestions that could be used by the consortia to enhance consumers’ engagement for products with quality certifications (PDO/PG/TSG or organic). The recommendations were also addressed to policy makers and producers of the PDO/PGI/TSG/Organic products but also to the policy makers of the Nutritional Labelling.
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6

Deamoli, Cristina <1993&gt. « I Millennials italiani ed il vino : comportamenti del consumatore e tendenze dei consumi ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12372.

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Résumé :
L’elaborato prevede una breve analisi del mercato mondiale del vino, della situazione dei principali paesi esportatori e importatori e delle potenziali novità che si potranno notare negli anni a venire. Di seguito la tesi sarà incentrata sui Millennials italiani, di cui verranno analizzate le caratteristiche e il loro rapporto con questo prodotto; in base ai risultati derivanti da un’indagine demoscopica verranno proposte alcune azioni finalizzate ad influenzare il consumo di questa generazione.
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7

Goffredo, Giovanni <1989&gt. « Il consumatore cinese nel settore vitivinicolo. Studio sul comportamento del consumatore cinese e su casi di aziende italiane presenti in Cina ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4737.

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Résumé :
La tesi riguarda il settore vitivinicolo in Cina, un settore emergente di estremo interesse per l'economia italiana che sicuramente nei prossimi anni avrà uno sviluppo esponenziale. L'elaborato si compone essenzialmente di tre parti. Nella prima parte viene studiata la figura del consumatore cinese nel suo contesto socioculturale, nella seconda si esaminano le diverse fasce di consumatori, i relativi comportamenti e i trend di consumo e acquisto di vino, nell'ultima parte vengono analizzati alcuni esempi di aziende italiane che già esportano vino in Cina. Il lavoro è stato condotto anche prendendo in considerazione un'ampia gamma di siti web cinesi, grazie ai quali è stato possibile acquisire conoscenze dirette sulle abitudini del consumatore cinese.
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8

Molin, Laura <1990&gt. « La percezione nel settore fashion : un'indagine sul comportamento del consumatore nel mercato italiano ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9564.

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Résumé :
L’elaborato prevede una panoramica generale sugli studi della percezione dei settori fashion e luxury. Si andrà a valutare in un primo momento la letteratura esistente a livello globale e internazionale per quanto riguarda l’argomento, si descriverà il modello concettuale adottato da studiosi, che hanno cercato di definire delle componenti chiave del valore percepito del lusso. Il tentativo è stato negli anni quello di definire il concetto stesso del lusso, per poter poi analizzare i risultati empirici di tali ricerche. In un secondo momento, la presente ricerca cercherà di valutare l’esistenza nel mercato italiano di variabili chiave della percezione, simili a quelle studiate in letteratura. Vi sarà a tal fine un’analisi delle risposte di un questionario somministrato ad un campione di popolazione italiana, per capire la loro percezione di consumo riguardo l’abbigliamento fashion. Ne conseguirà un’analisi delle implicazioni manageriali e una possibile segmentazione dei consumatori del mercato italiano, utile per comprendere fino in fondo le motivazioni che spingono all’acquisto, il coinvolgimento e il modo in cui soddisfare i loro bisogni a seconda delle loro percezioni.
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9

Hertzberg, Anna <1977&gt. « La domanda di vino in Italia : analisi delle preferenze del consumatore ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/797/1/Tesi_Hertzberg_Anna.pdf.

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Hertzberg, Anna <1977&gt. « La domanda di vino in Italia : analisi delle preferenze del consumatore ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/797/.

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Lufta, Iva <1991&gt. « L’industria alimentare italiana di fronte al nuovo consumatore : la risposta alle esigenze del XI secolo ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7660.

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Résumé :
Scopo del presente lavoro vuole essere cogliere se il comportamento dell’industria alimentare italiana, a livello di trasformazione del prodotto, scelta del packaging e comunicazione, sia adeguato alle esigenze del consumatore odierno. Si è studiato infatti innanzitutto le tendenze dell’acquirente italiano in ambito alimentare dal secondo dopo guerra ad oggi, con l’emergere di alcune specifiche necessità che egli manifesta alle imprese che operano in ambito food (ad esempio inerenti la sicurezza alimentare o l’appartenenza territoriale). Si sono approfonditi inoltre quelli che sono emersi come i principali fattori di cambiamento degli ultimi decenni, anche sulla base delle considerazioni teoriche proposte in merito ai significati attribuiti dall’uomo al consumo di cibo secondo diverse interpretazioni.
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12

BELLIO, ELENA. « L'invecchiamento dei consumatori in Italia. Il Valore Generato da una Strategia di "Silver Marketing" ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/39861.

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Résumé :
L’italia è un paese che invecchia rapidamente. Oggi il marketing dedica una rinnovata attenzione a questo fenomeno, cercando di valorizzarne appieno le potenzialità. La ricerca analizza le caratteristiche peculiari del cliente “over 65” con l’obiettivo di comprenderne specificità e value driver e di orientare correttamente le azioni volte alla creazione di valore. L’analisi è stata condotta in tre ambiti distinti: 1) Grande distribuzione organizzata indagando il ruolo dell’in-store design rispetto alla progettazione dell’esperienza di acquisto del cliente silver con un focus specifico sul ruolo della nostalgia; 2) Settore bancario focalizzando l’attenzione sulle variabili più rilevanti per la creazione di fiducia e sulle relazioni tra fiducia ed importanza attribuita ad un set di variabili; 3) Settore sanitario, indagando la propensione alla spesa a fronte di elementi migliorativi del servizio ed il grado di accettazione di logiche di prezzo dinamico. La metodologia adottata è una survey condotta per mezzo di un questionario. I dati sono stati raccolti mediante interviste interpersonali e interviste CATI. Complessivamente, è stato raggiunto un campione di 1550 soggetti. I dati sono stati elaborati con analisi di moderazione/mediazione e analisi cluster. I risultati ottenuti hanno consentito di profilare i segmenti senior limitatamente ai loro value driver, evidenziando il ruolo della sfera sociale e relazionale, che si conferma la variabile più critica nell’orientare comportamenti e preferenze.
Italy is a rapidly aging country. Today marketing is showing a renewed attention to this phenomenon, trying to fully exploit its potential. The research analyzes the specific characteristics of the "over 65" customer with the objective of understanding its value drivers in order to correctly guide managerial actions aimed at providing value. The analysis was conducted in three different contexts: 1) Mass retailers, looking at the impact of in-store design solutions on silver customers experience with a specific focus on the role of nostalgia; 2) Banking sector, to identify the variables which impact the most on trust in banks and the financial sector and on the relationships between trust and the importance attributed to a set of other variables; 3) Healthcare sector, investigating the willingness to pay for service improvements and dynamic pricing degree of acceptance. The adopted methodology is a survey developed through questionnaires. Data were collected through personal interviews and CATI. Overall 1550 respondents were reached. Moderation/mediation analysis and cluster analysis were performed on the collected data. Results allow to define different segments of silver customers by identifying their value driver, especially highlighting the specific role played by social interactions.
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BELLIO, ELENA. « L'invecchiamento dei consumatori in Italia. Il Valore Generato da una Strategia di "Silver Marketing" ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/39861.

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Résumé :
L’italia è un paese che invecchia rapidamente. Oggi il marketing dedica una rinnovata attenzione a questo fenomeno, cercando di valorizzarne appieno le potenzialità. La ricerca analizza le caratteristiche peculiari del cliente “over 65” con l’obiettivo di comprenderne specificità e value driver e di orientare correttamente le azioni volte alla creazione di valore. L’analisi è stata condotta in tre ambiti distinti: 1) Grande distribuzione organizzata indagando il ruolo dell’in-store design rispetto alla progettazione dell’esperienza di acquisto del cliente silver con un focus specifico sul ruolo della nostalgia; 2) Settore bancario focalizzando l’attenzione sulle variabili più rilevanti per la creazione di fiducia e sulle relazioni tra fiducia ed importanza attribuita ad un set di variabili; 3) Settore sanitario, indagando la propensione alla spesa a fronte di elementi migliorativi del servizio ed il grado di accettazione di logiche di prezzo dinamico. La metodologia adottata è una survey condotta per mezzo di un questionario. I dati sono stati raccolti mediante interviste interpersonali e interviste CATI. Complessivamente, è stato raggiunto un campione di 1550 soggetti. I dati sono stati elaborati con analisi di moderazione/mediazione e analisi cluster. I risultati ottenuti hanno consentito di profilare i segmenti senior limitatamente ai loro value driver, evidenziando il ruolo della sfera sociale e relazionale, che si conferma la variabile più critica nell’orientare comportamenti e preferenze.
Italy is a rapidly aging country. Today marketing is showing a renewed attention to this phenomenon, trying to fully exploit its potential. The research analyzes the specific characteristics of the "over 65" customer with the objective of understanding its value drivers in order to correctly guide managerial actions aimed at providing value. The analysis was conducted in three different contexts: 1) Mass retailers, looking at the impact of in-store design solutions on silver customers experience with a specific focus on the role of nostalgia; 2) Banking sector, to identify the variables which impact the most on trust in banks and the financial sector and on the relationships between trust and the importance attributed to a set of other variables; 3) Healthcare sector, investigating the willingness to pay for service improvements and dynamic pricing degree of acceptance. The adopted methodology is a survey developed through questionnaires. Data were collected through personal interviews and CATI. Overall 1550 respondents were reached. Moderation/mediation analysis and cluster analysis were performed on the collected data. Results allow to define different segments of silver customers by identifying their value driver, especially highlighting the specific role played by social interactions.
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Rubini, Giulia <1987&gt. « Il benessere del suino pesante italiano : esperienze di ricerca in allevamento, durante il trasporto e nella percezione dei consumatori ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10314/1/Rubini_Giulia_tesi.pdf.

Texte intégral
Résumé :
Questo elaborato contiene studi riguardanti il benessere del suino pesante italiano ed in particolare si sofferma su alcuni aspetti particolarmente significativi per il miglioramento del benessere. Gli aspetti in esame hanno riguardato la percezione da parte del consumatore italiano del benessere in azienda; inoltre sono stati studiati gli effetti sul benessere di alcune caratteristiche dell'allevamento e di aspetti multifattoriali riguardanti il trasporto al macello. Alla luce dei lavori contenuti in questo lavoro, emerge come una revisione della normativa, anche considerando la categoria dei suini pesanti, possa migliorare notevolmente le loro condizioni di benessere. I consumatori italiani, infatti, hanno confermato di essere attenti e interessati al benessere animale, oltre che disposti a spendere di più per gli animali derivanti da pratiche innovative e più rispettose del benessere, come l'immunocastrazione. Un altro criterio importante, soprattutto in questa categoria di prodotti, è la disponibilità di spazio. Le nostre evidenze sperimentali dimostrano che garantire a questa categoria di suini requisiti di spazio superiori a quelli richiesti dalla normativa migliora il comportamento degli animali e i parametri di produzione. Infine, in termini di trasporto, lo studio da noi condotto ha permesso di identificare parametri da utilizzare come indicatori del livello di stress degli animali, risultando in una buona correlazione con i parametri di stress ematobiochimico. A conclusione di queste variegate esperienze di ricerca, si evidenzia quindi come investire in ulteriori impegni da parte del settore suinicolo, perseguendo l'obiettivo di ridurre al minimo gli stress a cui sono sottoposti i suini pesanti nel corso della loro vita, dall'adozione di tecniche di castrazione meno invasive, il miglioramento delle condizioni di allevamento e di trasporto, dovrebbe essere l'obiettivo comune di tutti i protagonisti della filiera, anche con l’obiettivo di ottenere un prodotto finale con un valore etico che soddisfi le aspettative implicite del consumatore.
This paper contains studies concerning the welfare of the Italian heavy pig and focuses on some aspects particularly significant for the improvement of welfare. The aspects under investigation concerned the perception of the Italian consumer of welfare on the farm; in addition, the effects on the welfare of some characteristics of the farm and of the multifactorial characteristics that occur during transport to the slaughterhouse were investigated. In the light of the works included in this paper, it emerges how reviewing the legislation, also considering the category of heavy pigs, could significantly improve their welfare conditions. In fact, Italian consumers have confirmed that they are attentive and interested in animal welfare, as well as willing to spend more for animals resulting from innovative practices that are more respectful of welfare, such as immunocastration. Another important criterion, especially in this product category, is the availability of space. Our experimental evidence shows that guaranteeing this category of pigs space requirements higher than those required by the legislation improves the behavior of the animals and production parameters. Finally, in terms of transport, the study we conducted made it possible to identify parameters to be used as indicators of the stress level of the animals, resulting in a good correlation with the hematobiochemical stress parameters. In light of these varied research experiences, it is therefore highlighted how to invest in additional commitments by the pig sector, pursuing the objective of minimizing the stresses to which heavy pigs are subjected throughout their life, from the adoption of techniques less invasive castration, the improvement of housing and transport conditions, should be the common goal of all the protagonists of the supply chain, also in pursuit of an ethical content of the final products that satisfies the implicit expectations of the consumer.
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Giusto, Valentina <1990&gt. « Confronto del comportamento del consumatore italiano e cinese nel processo d'acquisto di un'auto. Il caso Fiat 500 ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6882.

Texte intégral
Résumé :
L’obiettivo di questa tesi è quello di analizzare il processo d’acquisto del bene automobile del consumatore cinese ed effettuarne un confronto con quello italiano; nello specifico si è analizzato il caso di Fiat 500. Il primo capitolo è dedicato ad una introduzione del contesto che si andrà a studiare, sono illustrate le principali teorie di marketing cross culturale e viene approfondita l’importanza di uno dei fattori che influenzano l’acquisto di un bene: il country of origin. Segue, nel secondo capitolo, un’analisi più specifica del settore, orientata verso l’indagine del mercato automotive in Cina; si è delineata la situazione attuale del mercato per poi spostarsi sul comportamento d’acquisto dell’automobile del consumatore cinese per poi effettuarne un confronto con quello italiano. Successivamente, è stato preso in esame il caso di Fiat 500 sul mercato cinese, le strategie di lancio da parte dell’azienda e la risposta del consumatore extraeuropeo considerato.
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Carletti, Manuela <1993&gt. « Vendita di vino online in Italia e Social Media : analisi del comportamento del consumatore ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12447.

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Résumé :
La vendita di vino online è il canale off trade che registra le crescite maggiori nel mondo, ma in Italia la penetrazione dell’online sulla vendita totale di vino al consumatore finale è di circa lo 0,2% con una delle quote più basse tra i principali Paesi produttori e consumatori. Attraverso uno studio sul comportamento e sulle abitudini di acquisto del consumatore si denota che i principali fattori che incidono sulla decisione di non acquistare vino online sono la scarsa conoscenza e fiducia verso il distributore e la poca conoscenza del prodotto, e per questo motivo si rivelano necessari un marchio commerciale ad alta riconoscibilità e un’educazione del cliente sul prodotto venduto. Anche l’utilizzo e la raccomandazione dell’e-commerce da parte di amici, familiari o conoscenti ha un effetto sulla decisione di acquisto così come la comunicazione tramite social network da parte di produttori e distributori. Attraverso questa tesi si cerca di analizzare se esiste una relazione positiva tra la comunicazione tramite Social Media -intesa come la combinazione di informazioni tecniche sul prodotto e sulla cantina e la possibilità che questi strumenti offrono per la diffusione del “Word of Mouth”- e la decisione di acquisto di vino, in particolare in riferimento alle vendite online.
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Bau', Alberto <1990&gt. « L’after sales : il ramo aziendale espressione della tutela del consumatore. Il caso Ideal Standard e la normativa italiana ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9589.

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Résumé :
Attraverso questo lavoro ho voluto descrivere il ramo aziendale del post-vendita e metterlo a confronto con la legislazione italiana di riferimento. Nella prima parte ho svolto un’analisi storico-aziendale, cercando di raccontare l’evoluzione che tale branca aziendale ha avuto con particolare riguardo alla storia italiana e, poi, mi sono concentrato sugli aspetti gestionali e strategici tipicamente aziendali, ponendo l’accento sullo studio dell’attività di assistenza al cliente. Nella seconda parte, è presentata l’azienda Ideal Standard, produttrice di articoli idro-sanitari ed è descritta la sua struttura aziendale relativa all’assistenza post-vendita ai clienti. Nell’ultimo capitolo, infine, è operato il confronto tra le politiche after-sales assunte dal management di Ideal Standard e le leggi previste dal nostro ordinamento descritte nella prima parte. In definitiva, questo elaborato vuole mettere in luce gli aspetti concreti e le criticità dell'applicazione delle previsioni normative alle strategie e alle politiche proprie dell'impresa nell'ottica del servizio after-sales.
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Koch, Kristian. « Il mercato della grappa in Italia e Germania ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425213.

Texte intégral
Résumé :
The present study analyzes the grappa market in its two major markets, Italy and Germany. The analysis comprises various aspects, regarding consumer, product, provisioning, communication and distribution. The first part carries out a hedonic price analysis in the Italian grappa market, utilizing a dataset composed of 15.576 observations of retail chain prices related to transactions which have taken place in Italy in the period 1997-2004, in order to estimate the implicit price of the main product attributes. Results show that particularly bottle format, high alcohol content and brand affect the consumer's willingness-to-pay for grappa. In particular, the Prime Uve variable presents statistically significant, positive estimated coefficients, with high magnitude, which are interpreted as a "fads and fashion effect". The second part of this thesis analyzes the German market, where grappa has gained popularity only about thirty years ago. This part is subdivided in two sections, the first of which studies the restaurant channel and the second the retail channel. Today, grappa has a good image in the restaurant channel and is seen as a welcome alternative to other distillates. Quality of good grappa is considered excellent, whilst the risk persists that the presence of inferior quality grappa threatens the image of all grappas. What has to improve considerably is communication, which today is hardly present. Clients confide in the waiter's suggestions when it comes to selecting grappa, underlining their importance in communication efforts. The retail channel on the other hand shows a much darker picture than that of the restaurant channel, for the majority of grappa sold in this channel is accounted for by discount stores, which certainly do not contribute to an improvement of grappa's image in Germany. Also in other types of retail stores grappa is not well represented, as its shelf positioning is poor and selection is very limited, ranging from two items in supermarkets to less than ten in hypermarkets. The only category where grappa is well represented are department stores, where a good selection is combined with good shelf positioning. Comparing the Italian market with the German one the following points can be sketched out: Italian consumers prefer bigger bottle formats than their German counterparts. Some grappa types, such as white or aromatized grappa are much better represented in Italy than in Germany, where single variety grappa is more important. In fact, for the German consumer grape variety is the principal characteristic when deciding for a certain grappa, while in Italy grappa brand is imperative. Well-known brands are very few in Germany and amongst the most notorious are some of those brands that inherit their name from famous Italian wines.
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Colasuonno, Maria Laura <1989&gt. « La Cina ha sete di Italia ? La creazione di un'offerta mirata ai nuovi consumatori nel mercato vinicolo ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3539.

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Résumé :
Nella tesi viene proposta un'analisi del quadro attuale del settore vinicolo cinese e dell'export italiano in tale mercato, che negli ultimi anni ha seguito uno sviluppo costante, attirando l’attenzione di produttori ed esportatori. La tesi può essere divisa in una prima parte teorico-descrittiva riguardante le variabili culturali che influenzano il modo di fare business in Cina, il quadro economico nel settore vitivinicolo e il ruolo attuale e futuro dell’export italiano. L’attenzione si concentra poi sulla percezione del prodotto italiano in Cina, fino all’inserimento dell’offerta nel contesto del turismo enogastronomico in Italia, nella parte centrale della tesi, nella quale si cominciano a delineare le strategie da tenere in considerazione per il successo nel mercato. La parte finale della tesi è quella in cui le teorie descritte trovano riscontro attraverso interviste mirate, fino ad arrivare alla proposta di un'offerta concreta, pensata su misura per il consumatore cinese. Il tema è stato scelto non solo per il crescente interesse che il settore sta rivolgendo negli ultimi anni alla Cina, ma perché il vino italiano si colloca tra i portavoce dell’eccellenza dell’agroalimentare del nostro Paese, tra i simboli più genuini del Made in Italy, legato ai concetti di terra e territorio che ci riportano direttamente alle nostre origini. Il vino e l’agroalimentare rappresentano ciò che l’Italia ha di buono da offrire e su cui sarebbe necessario puntare per un'auspicabile ripresa economica. Nel primo capitolo vengono presentati dei modelli culturali di riferimento, al fine di avvicinare maggiormente coloro che intraprendono rapporti con questo tipo di mercato al modo di pensare cinese, spesso visto come incomprensibile e distante, con la convinzione che le variabili culturali abbiano un ruolo determinante per il successo di una trattativa commerciale. Il secondo capitolo mostra il quadro attuale del settore vinicolo cinese e le abitudini di consumo della bevanda in Cina; vengono infine riportati i dati dell’export italiano, analizzando le criticità che finora ne hanno impedito uno sviluppo concorrenziale. Il terzo capitolo descrive l’immagine che il consumatore cinese ha del vino italiano e dell’Italia in generale, dei punti di forza e della capacità di appeal del prodotto. Si individuano, inoltre, i target di riferimento nel settore, prendendo in considerazione eventuali adattamenti da realizzare al fine di soddisfarne al meglio le esigenze. Nello stesso capitolo si parla di alcuni metodi per l’esportazione, in particolare di come l’e-commerce non solo rappresenti una novità in questo senso, ma sembri anche promettere ampi margini di crescita. Il quarto capitolo tratta del legame tra prodotto e territorio, della gestione del turismo enogastronomico in Italia e di come l’offerta possa essere adattata al turista cinese interessato al vino. Il quinto capitolo riporta delle interviste significative ad attori coinvolti nel settore, alla ricerca di un riscontro concreto dei modelli culturali analizzati e al fine di delineare future strategie di successo. Sono inoltre proposti degli itinerari enogastronomici e delle offerte create sulla base delle esigenze dei target di riferimento individuati. Il sesto ed ultimo capitolo raccoglie i risultati delle interviste e delle analisi, costruendo infine una proposta che non solo risulti adatta e coerente per i profili dei consumatori individuati nel mercato di riferimento, ma sia anche portatrice di novità significative e fruttuose.
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Pascerini, Giulia <1989&gt. « Propensione al consumo di cibo italiano in Giappone : Un’ analisi dei segmenti di consumatori di caffè, vino e gelato in Giappone ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8502.

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Résumé :
Il boom italiano in Giappone ha radici profonde e si può notare un sempre maggiore interesse da parte dei giapponesi verso la cultura italiana, la lingua e la sua Cultura. Tra tutti gli ambiti forse quello dell’amore per il “buon cibo italiano” è quello che più anima intensi rapporti commerciali non solo italiani verso il Giappone. Soprattutto in tempi recenti, l’attenzione di questo paese verso il cibo italiano sta subendo un cambiamento: è sempre più apprezzato il prodotto tipico e di qualità, ricercato nonostante il prezzo, simbolo di un’Italia che ha imparato a distinguersi dagli altri paesi per prodotti Dop e per il Made in Italy. In questo scenario molte aziende italiane della Food Industry si approcciano al mercato nipponico trasmettendo questi valori e cercando di attirare da una parte una fascia di consumatori sempre più attenta alla qualità, al vino pregiato piuttosto che al salume stagionato, mantenendo però l’immagine del cibo italiano come alla portata di tutti. La mia analisi si propone di individuare i gruppi sociali che più consumano questi tre prodotti cercando di strutturare questa propensione al consumo in un modello. Nello specifico, individua tre prodotti campione (caffè, vino, gelato) interessanti perché sono caratterizzate da diverse fasce di consumatori in Italia, con l’obbiettivo di verificare quanto queste tendenze si mantengano in Giappone. Attraverso una prima analisi dello schema di Pierre Bourdieu sulle classi sociali legate ai consumi e su come queste siano applicabili o meno al Giappone di oggi, l’intento è quello di associare ai tre prodotti italiani una o più gruppi di consumatori. La metodologia di analisi si divide in due parti. In una fase iniziale si cercherà di prevedere le tendenze al consumo per i tre prodotti basandosi su articoli di giornale e letteratura di settore, mentre in una seconda parte andremo a vedere se queste previsioni vengano o meno confermate dalla raccolta di dati sul campo sotto forma di questionario. Il problema della metodologia da applicare nella stesura del questionario non è da poco: come applicare le distinzioni in classi di Bourdieu a una cultura come quella giapponese? Come muoversi per valutare l’immagine del cibo italiano senza ricadere negli stereotipi classici? Questa indagine cerca di far luce sull’immagine del cibo italiano percepita dai giapponesi per capire meglio quanto questa sia legata all’azione delle aziende di settore e della ristorazione di oggi. Allo stesso tempo ci si chiede come si muovano le aziende per trasmettere l’italianità, soprattutto vista la concorrenza delle grandi catene giapponesi e americane, attraverso alcuni esempi di posizionamento nel mercato di aziende di origine italiana legate a caffè, vino e gelato, e come il loro approccio sia vincente o meno in un mercato in continuo mutamento come quello Giapponese.
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Dal, Pont Monica <1991&gt. « Il gap di percezione del brand tra management e consumatori nelle startup : il caso del Biotech in Italia ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11560.

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Résumé :
Al giorno d’oggi, in un mondo sempre più globalizzato, in cui vi è una spietata concorrenza su tutti i fronti, non esiste impresa che non sia spinta ad innovare e ad avere nuove idee. Le start up rappresentano una spinta innovativa importante per il sistema economico di un Paese, ciò nonostante, lo sviluppo di queste nuove imprese porta con sé una serie di problematiche. Uno degli aspetti di maggior interesse per un’azienda che si trova nei suoi primi momenti di vita è lo sviluppo del proprio brand. In studi recenti si è notato che le startup tendono a dare maggior importanza agli aspetti finanziari piuttosto che al branding e alla sua costruzione che invece può rivelarsi la chiave del successo, sia per attrarre investitori, sia per i consumatori. Questa ricerca si pone come obiettivo quello di analizzare il ruolo del brand e l’importanza che gli viene data nelle prime fasi di sviluppo di un’impresa e in particolare si vuole porre attenzione all’eventuale presenza di un gap di percezione del brand che si può verificare tra management e consumatori. L’elaborato è diviso in due parti principali. La prima parte del lavoro è dedicata a fornire un quadro di riferimento teorico del processo di sviluppo di una startup e del brand all’interno di questa realtà. Si è ritenuto poi fondamentale enfatizzare a livello teorico l’importanza del gap di percezione che si può verificare e gli effetti che questo ha sulla performance di un’azienda. La seconda parte dell’elaborato invece, riguarda l’indagine: ci si è focalizzati sul settore delle biotecnologie analizzando l’approccio al brand, tramite il metodo del convergent parallel design, di tre startup italiane particolarmente sensibili al tema dell’ecosostenibilità.
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MORUZZI, ROMINA. « I consumatori di fronte ai paradossi dell’offerta di prodotti alimentari sostenibili. Uno studio comparativo tra Francia e Italia ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1729.

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Résumé :
Questo studio si propone di esplorare i paradossi esistenti nell’offerta di prodotti alimentari sostenibili e, di conseguenza, i comportamenti (strategie di coping) (Lazarus e Folkman, 1984) adottati dai consumatori al momento di tale percezione. A questo scopo abbiamo adattato il modello concettuale di Mick e Fournier (1998), sviluppato inizialmente per i paradossi delle tecnologie moderne, al contesto dell’Alimentazione sostenibile. A livello metodologico, è stata realizzata un’inchiesta qualitativa presso 84 individui “ordinari” (non militanti) in Francia e Italia. In più, sono stati interrogati 18 soggetti (individui militanti) che fanno abitualmente i loro acquisti presso la rete dell’AMAP, in Francia, e dei GAS in Italia. Le interviste semi-strutturate hanno permesso di mettere in luce delle differenze tra i consumatori “ordinari” dei due Paesi da un punto di vista delle strategie di coping evocate per superare i paradossi percepiti. Così abbiamo proposto tre profili di consumatori “ordinari”. Al contrario gli individui militanti si avverano come un gruppo più omogeneo tra i due contesti d’indagine, sia a livello di percezione di paradossi sia nell’adozione di pratiche sostenibili. La ricerca ha, altresì, evidenziato delle caratteristiche più specifiche alle due nazioni, per esempio a livello della struttura di mercato, della comunicazione sui prodotti sostenibili, nonché nell’ottica delle caratteristiche socioculturali. Pertanto questo studio ha avuto tre obiettivi: teorico al fine di verificare i paradossi elencati e le strategie di coping adottate dai consumatori francesi e italiani; metodologico adattando gli “ingranaggi” del modello concettuale di Mick e Fournier (1998) al contesto specifico di ricerca; e poi pratici allo scopo di distinguere degli elementi frenanti la diffusione dell’offerta sostenibile e altri che possano favorire lo sviluppo di un consumo sostenibile in ciascun Paese, come attraverso un’offerta più mirata agli aspetti ambientali in Francia ("filière nord/nord" di agricoltori francesi equo-solidali, biologici e locali) e delle produzioni più legate agli aspetti etici in Italia (ex. prodotti di economie solidali).
This study aims to explore existing paradoxes in the offer of food sustainable products and consequently consumers’ behaviours (coping strategies) (Lazarus and Folkman, 1984) at the time of this perception. For this purpose, the theoretical model of Mick and Fournier (1998), built initially for studying the paradoxes of modern technologies, were adapted to sustainable food consumption. At methodological level, a qualitative survey was conducted among 84 “ordinary” consumers in France and Italy. Later other 18 subjects, usually involved into sustainable purchases (participants of AMAP, GAS), were interviewed. The semi-structured interviews shed light on some differences between “ordinary” consumers of the two countries when they adopted coping strategies to go beyond perceived paradoxes. Thus we proposed three ordinary consumers’ profiles. On the contrary engaged individuals are like a more homogeny group going over national boundaries. They agree with paradoxes and sustainable practices. In addition, the research pointed out some divergent aspects connected with specific context, for instance market of sustainable food products, communication over this offer and social cultural characteristics. Finally, this work had three objectives: theoretical to verify the paradoxes listed and evocated consumers’ strategies by French and Italian consumers; methodological regarding the adaptation of the conceptual model “gears” of Mick et Fournier (1998) to the context of sustainable consumption; and then practical ones such as identification of barriers for developing sustainable consumption and specific possible ways of growth: more attention to environmental aspects in France (“filière nord/nord” of organic, fairly, local French peasants) and ethics products in Italy (products issued from social economies).
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MORUZZI, ROMINA. « I consumatori di fronte ai paradossi dell’offerta di prodotti alimentari sostenibili. Uno studio comparativo tra Francia e Italia ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1729.

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Résumé :
Questo studio si propone di esplorare i paradossi esistenti nell’offerta di prodotti alimentari sostenibili e, di conseguenza, i comportamenti (strategie di coping) (Lazarus e Folkman, 1984) adottati dai consumatori al momento di tale percezione. A questo scopo abbiamo adattato il modello concettuale di Mick e Fournier (1998), sviluppato inizialmente per i paradossi delle tecnologie moderne, al contesto dell’Alimentazione sostenibile. A livello metodologico, è stata realizzata un’inchiesta qualitativa presso 84 individui “ordinari” (non militanti) in Francia e Italia. In più, sono stati interrogati 18 soggetti (individui militanti) che fanno abitualmente i loro acquisti presso la rete dell’AMAP, in Francia, e dei GAS in Italia. Le interviste semi-strutturate hanno permesso di mettere in luce delle differenze tra i consumatori “ordinari” dei due Paesi da un punto di vista delle strategie di coping evocate per superare i paradossi percepiti. Così abbiamo proposto tre profili di consumatori “ordinari”. Al contrario gli individui militanti si avverano come un gruppo più omogeneo tra i due contesti d’indagine, sia a livello di percezione di paradossi sia nell’adozione di pratiche sostenibili. La ricerca ha, altresì, evidenziato delle caratteristiche più specifiche alle due nazioni, per esempio a livello della struttura di mercato, della comunicazione sui prodotti sostenibili, nonché nell’ottica delle caratteristiche socioculturali. Pertanto questo studio ha avuto tre obiettivi: teorico al fine di verificare i paradossi elencati e le strategie di coping adottate dai consumatori francesi e italiani; metodologico adattando gli “ingranaggi” del modello concettuale di Mick e Fournier (1998) al contesto specifico di ricerca; e poi pratici allo scopo di distinguere degli elementi frenanti la diffusione dell’offerta sostenibile e altri che possano favorire lo sviluppo di un consumo sostenibile in ciascun Paese, come attraverso un’offerta più mirata agli aspetti ambientali in Francia ("filière nord/nord" di agricoltori francesi equo-solidali, biologici e locali) e delle produzioni più legate agli aspetti etici in Italia (ex. prodotti di economie solidali).
This study aims to explore existing paradoxes in the offer of food sustainable products and consequently consumers’ behaviours (coping strategies) (Lazarus and Folkman, 1984) at the time of this perception. For this purpose, the theoretical model of Mick and Fournier (1998), built initially for studying the paradoxes of modern technologies, were adapted to sustainable food consumption. At methodological level, a qualitative survey was conducted among 84 “ordinary” consumers in France and Italy. Later other 18 subjects, usually involved into sustainable purchases (participants of AMAP, GAS), were interviewed. The semi-structured interviews shed light on some differences between “ordinary” consumers of the two countries when they adopted coping strategies to go beyond perceived paradoxes. Thus we proposed three ordinary consumers’ profiles. On the contrary engaged individuals are like a more homogeny group going over national boundaries. They agree with paradoxes and sustainable practices. In addition, the research pointed out some divergent aspects connected with specific context, for instance market of sustainable food products, communication over this offer and social cultural characteristics. Finally, this work had three objectives: theoretical to verify the paradoxes listed and evocated consumers’ strategies by French and Italian consumers; methodological regarding the adaptation of the conceptual model “gears” of Mick et Fournier (1998) to the context of sustainable consumption; and then practical ones such as identification of barriers for developing sustainable consumption and specific possible ways of growth: more attention to environmental aspects in France (“filière nord/nord” of organic, fairly, local French peasants) and ethics products in Italy (products issued from social economies).
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Trivellato, Marco <1993&gt. « Il consumo di cibo etnico in Italia. Un approccio statistico per l’analisi delle preferenze del consumatore ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13675.

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Résumé :
Ad oggi molte persone che vivono nei paesi sviluppati tendono a mangiare più per piacere piuttosto che per soddisfare il bisogno primario di nutrizione e sopravvivenza e vedono il momento del pasto come evento di socializzazione. Nella sua definizione più ristretta, il cibo etnico è quello che ha origine da una cultura diversa dalla propria e ha un’eredità molto radicata in un determinato territorio, che conosce e sfrutta tutti gli alimenti primari che ha a disposizione per preparare pietanze più o meno complesse. Com’era di facile previsione, l’Italia è una nazione particolare dal punto di vista gastronomico, con radici ben radicate da nord a sud e con una prevalenza di popolazione in età adulta/anziana, sussistono dunque vari punti che limitano la diffusione, l’accettazione e il consumo di prodotti etnici. Avvalendomi di uno studio empirico, questa tesi mira a indagare le preferenze dei consumatori nei confronti del cibo etnico, cercando di individuare eventuali discriminanti relative all’origine dei vari prodotti e alla sicurezza percepita.
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RUGGIERO, ANGELO. « La rapida adozione degli smartphones nel mercato italiano : rivisitare il TAM di Davis F. per interpretare l'accettazione da parte del consumatore ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2014. http://hdl.handle.net/10446/30742.

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Maraspin, Adriano <1989&gt. « Analisi del comportamento d'acquisto del consumatore italiano attraverso il modello Almost Ideal Demand System prima e dopo la recente crisi economica ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3851.

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Résumé :
Nel periodo di crisi economica che sta attraversando il nostro Paese molte famiglie italiane hanno cominciato a ridefinire l’allocazione del proprio budget da destinare ai consumi, delineando una nuova mappa dei bisogni e dei desideri. Questo lavoro si pone come obiettivo quello di analizzare, mediante l’ausilio di strumenti come l’indagine sui consumi delle famiglie, gli indici dei prezzi al consumo e soprattutto applicando il modello Almost Ideal Demand System, i cambiamenti occorsi nel comportamento d'acquisto dei nuclei familiari negli anni della crisi concentrandosi sulle annate 2007 e 2009 ritenute maggiormente significative. Ogni capitolo della trattazione contempla un approfondimento teorico seguito da una disamina di carattere maggiormente empirico dei risultati ottenuti. Nella prima parte si esamina la metodologia dell’indagine sui consumi delle famiglie condotta dall’Istat, in particolare per quanto concerne le finalità, l’oggetto della rilevazione e il piano di campionamento, soffermandosi sugli step di costruzione e valutazione delle stime. Infine, perseguendo una logica di progressiva focalizzazione sul tema oggetto della tesi, si attua un’ulteriore ricerca sui mutamenti subiti dalla spesa media mensile, dapprima a livello di macrocategoria e successivamente distinguendo per area geografica, numero di componenti, tipologia e condizione professionale. Il secondo blocco assume fondamentale importanza, in quanto funge da punto di connessione tra la precedente trattazione e il successivo studio empirico. Si analizzano gli indici dei prezzi al consumo NIC, FOI e IPCA contemplando i medesimi aspetti esaminati in sede dell’indagine sui consumi delle famiglie, con enfasi rilevante sulle procedure di calcolo dei suddetti, sulla determinazione dei pesi, delle variazioni percentuali e delle rivalutazioni monetarie. Il capitolo termina con una breve disamina sulle serie storiche registratesi, indispensabile per effettuare un raffronto negli anni della crisi tra l’andamento dell’indice NIC rilevato a livello nazionale e quello osservato nelle macroregioni. Nella terza parte vengono presentati i risultati della ricerca empirica realizzata personalmente adoperando il modello Almost Ideal Demand System. Naturalmente antecedentemente si è proceduto a richiamare alcuni concetti di teoria economica (elasticità, preferenze, utilità) e ad una descrizione dell’approccio utilizzato in termini di formulazione, campi di applicazione, evoluzioni recenti ed eventuali limiti. Quest’analisi rappresenta, quindi, un ottimo strumento di marketing di conoscenza dei gusti e delle preferenze dei consumatori in un’ottica di formulazione e implementazione di strategie mirate a target specifici.
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Pozzoli, Luca <1990&gt. « Le dimensioni della personalità di marca nel settore birrario italiano : un'analisi fattoriale esplorativa e confermativa per individuare la percezione del consumatore ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7887.

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Résumé :
Lo scopo di tale tesi di ricerca sperimentale, è quello di creare e validare nel territorio italiano una scala di personalità delle marche di birra, ottenendo una struttura dimensionale della personalità di marca che possa essere determinante in questo specifico settore. Questo sarà utile per constatare come il consumatore italiano percepisce la personalità delle marche che operano nel settore birrario. Infatti, tale settore, risulta avere notevoli opportunità di crescita in Italia e tende a competere con il tanto acclamato settore vinicolo. Sino ad ora, scarsa importanza è stata data alla creazione di una scala di personalità di marca che abbracci una concezione micro, ovvero che studi uno specifico settore o prodotto, tantomeno nel settore della birra. Inoltre, molti degli studi riguardanti l’analisi della personalità di marca sono stati svolti da ricercatori stranieri, mentre molto pochi in Italia. Per tali ragioni, si è reputato importante colmare tale lacuna, effettuando uno studio esplorativo nel mercato italiano della birra. Si vuole sottolineare che la ricerca di Jennifer Aaker rappresenterà il punto di partenza per l’individuazione della personalità di marca nel contesto birrario italiano.
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SAVARESE, MARIAROSARIA. « IL RUOLO DELLE DETERMINANTI PSICOLOGICHE NEL CONSUMO DI ALIMENTI "SENZA" : UNO STUDIO MIXED-METHODS SULLA POPOLAZIONE ITALIANA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/79303.

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Résumé :
L'aumento delle intolleranze, e la crescente volontà dei consumatori di seguire diete più sane, stanno interrogando il dibattito scientifico circa il ruolo del glutine e del lattosio nelle abitudini alimentari, sia dal punto di vista nutrizionale che di qualità di vita. Nel contesto italiano, l'improvviso cambiamento nelle diete dei consumatori sta causando cambiamenti critici dal punto di vista economico e culturale. Le motivazioni alla base di questi cambiamenti alimentari sembrano poco chiare, suggerendo così la necessità di uno approccio psicologico. Questa tesi di dottorato propone una ricerca mixed-methods volta a esplorare le determinanti psicologiche delle diete “senza” glutine e lattosio tra i consumatori italiani, con particolare attenzione ai consumatori tolleranti. I risultati mostrano che questi consumatori sembrano coinvolti in un profondo cambiamento psicologico e che le diete "senza" rappresentano per loro un "passaggio" per iniziare a ricostruire il loro equilibrio attraverso nuovi piani alimentari (e di stile di vita). Riflettendo sul caso critico delle diete “senza” lattosio e glutine, questa ricerca sottolinea le potenzialità per la psicologia di studiare le scelte alimentari e promuovere la salute e il benessere dei consumatori.
The estimated increase in the adverse reactions from food, along with consumers’ desires to pursue healthier diets, are raising questions for people about the role of gluten and lactose in their food habits. Consequences of this food regimen on a healthy population are under discussion, both from nutritional perspective and broader quality of life. In the Italian context, the sudden change in consumer diets is bringing about critical changes economically and culturally. The motivations behind these dietary changes in tolerant consumers appear unclear, thus suggesting the need for a psychological approach. This dissertation propose a mixed-methods research aimed at exploring to explore the psychological determinants of gluten and lactose-free diets among Italian consumers, with a main focus on tolerant consumers. Results show that these consumers appear involved in a deep psychological change and “free from” diets represent for them a “gate” to start rebuilding a perceived balance through new food (and lifestyle) plans. This is a first attempt that, reflecting on the critical case of lactose- and gluten-free diets, would underline potentialities for psychology to intervene in this field and to promote consumer health and wellbeing through food consumptions.
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SAVARESE, MARIAROSARIA. « IL RUOLO DELLE DETERMINANTI PSICOLOGICHE NEL CONSUMO DI ALIMENTI "SENZA" : UNO STUDIO MIXED-METHODS SULLA POPOLAZIONE ITALIANA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/79303.

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L'aumento delle intolleranze, e la crescente volontà dei consumatori di seguire diete più sane, stanno interrogando il dibattito scientifico circa il ruolo del glutine e del lattosio nelle abitudini alimentari, sia dal punto di vista nutrizionale che di qualità di vita. Nel contesto italiano, l'improvviso cambiamento nelle diete dei consumatori sta causando cambiamenti critici dal punto di vista economico e culturale. Le motivazioni alla base di questi cambiamenti alimentari sembrano poco chiare, suggerendo così la necessità di uno approccio psicologico. Questa tesi di dottorato propone una ricerca mixed-methods volta a esplorare le determinanti psicologiche delle diete “senza” glutine e lattosio tra i consumatori italiani, con particolare attenzione ai consumatori tolleranti. I risultati mostrano che questi consumatori sembrano coinvolti in un profondo cambiamento psicologico e che le diete "senza" rappresentano per loro un "passaggio" per iniziare a ricostruire il loro equilibrio attraverso nuovi piani alimentari (e di stile di vita). Riflettendo sul caso critico delle diete “senza” lattosio e glutine, questa ricerca sottolinea le potenzialità per la psicologia di studiare le scelte alimentari e promuovere la salute e il benessere dei consumatori.
The estimated increase in the adverse reactions from food, along with consumers’ desires to pursue healthier diets, are raising questions for people about the role of gluten and lactose in their food habits. Consequences of this food regimen on a healthy population are under discussion, both from nutritional perspective and broader quality of life. In the Italian context, the sudden change in consumer diets is bringing about critical changes economically and culturally. The motivations behind these dietary changes in tolerant consumers appear unclear, thus suggesting the need for a psychological approach. This dissertation propose a mixed-methods research aimed at exploring to explore the psychological determinants of gluten and lactose-free diets among Italian consumers, with a main focus on tolerant consumers. Results show that these consumers appear involved in a deep psychological change and “free from” diets represent for them a “gate” to start rebuilding a perceived balance through new food (and lifestyle) plans. This is a first attempt that, reflecting on the critical case of lactose- and gluten-free diets, would underline potentialities for psychology to intervene in this field and to promote consumer health and wellbeing through food consumptions.
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Moschetta, Alessandra. « Come il Covid-19 ha cambiato il comportamento del consumatore favorendo le farmacie online e i suoi servizi in italia ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Secondo una ricerca è necessario un tempo di circa 66 giorni affinché si generi una nuova abitudine; la pandemia dura purtroppo da più di 66 giorni e questo ha portato a un cambiamento delle abitudini del consumatore. Per poter mostrare come il Covid-19 ha influito sul consumatore partirò analizzando l'ambito della farmacia fisica e quella online mostrando poi a che punto siamo arrivati oggi. Come tutti i settori, la farmacia si è adeguata al cambiamento. Le farmacie online erano già presenti sul mercato ma non erano viste di buon occhio. Poca fiducia, se ne parlava male e il cliente non era disposto a fare questo cambiamento. L'arrivo del lockdown ha obbligato le persone a star chiuse in casa e ad interfacciarsi con un nuovo modo di vivere. Le abitudini con il tempo hanno iniziato a cambiare un pò per comodità e un pò anche per la paura del contagio. Vedremo però che le nuove preferenze saranno presenti anche dopo il lockdown. L'"effetto Covid-19" porterà alla luce una serie di fattori e modifiche sul comportamento e un nuovo modo di vivere la farmacia: si progetta una nuova farmacia del futuro dove il digitale incontra l'analogico.
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Iezzi, Novella. « La meritevolezza concorsuale. Prospettive storiche e comparate dalle origini al nuovo Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza : un focus sul consumatore ». Doctoral thesis, Urbino, 2021. http://hdl.handle.net/11576/2691277.

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Résumé :
La meritevolezza concorsuale è un criterio di interpretazione giudiziale utile a selezionare categorie di soggetti da sottrarre alle conseguenze più severe di applicazione della legge fallimentare. Per essere in grado di servire interessi mutevoli e di adattarsi a logiche punitive differenti, la meritevolezza deve necessariamente consistere in una clausola elastica. Non a caso, nell’arco dell’ultimo secolo, essa ha rappresentato il criterio di accesso al concordato preventivo del debitore commerciale onesto e sfortunato, altrimenti destinato al fallimento; poi il filtro attraverso il quale il sistema ha selezionato apparati produttivi e forza lavoro delle imprese in crisi da salvare; infine il limite di accesso alla esdebitazione per il debitore sovraindebitato. La sua continua metamorfosi ha accompagnato e facilitato la parabola storica del diritto concorsuale e la transizione da un diritto fallimentare fortemente punitivo e disgregativo degli apparati produttivi, a un diritto concorsuale che si fa carico dell’ascesa e del declino della grande impresa; che accentua la sua natura negoziale e concordataria rimettendo ai privati l’articolazione dei rispettivi interessi; che configura l’esdebitazione come conclusione del fallimento, ammettendo alle procedure concorsuali anche il debitore civile, finanche consumatore; che trasla, infine, nel versante creditorio con l’accoglimento di una prospettiva di responsible lending. Sul piano della ricerca comparata, lo studio attinge dalle esperienze afferenti ai sistemi di common law, che hanno introdotto il concetto di discharge e lo hanno condizionato ad una meritevolezza resa per la prima volta un principio di diritto cogente. Il modello concorsuale americano, in particolare, stemperando sempre più la carica etica della meritevolezza ha finito per produrre, nella sua storia recente, un paradosso in virtù del quale, osservato il sistema del credito su una scala sufficientemente ampia, non è più il debitore il soggetto che si giova della esdebitazione. Il piano della ricerca storica restituisce, invece, una minore distanza dalle esperienze concorsuali britannica e americana, vissute comunemente come archetipi di alterità. Attraverso una analisi del fallimento dalle origini al tardo Rinascimento, infatti, emerge un filo conduttore nello sviluppo di modalità di trattamento dell’insolvenza che accomuna Europa insulare e continentale, e che le rende per certi versi, reciprocamente, meno aliene. Ed è proprio il concetto di meritevolezza che salda, in un’unica matrice, esperienze che per altri versi vanno differenziandosi in civils e commons, trascorrendo dalla ciceroniana incolpevolezza dell’indebitamento, alla divisione tra debitori onesti e sfortunati e non dello Stracca, al medesimo honest but unfortunate debtor della tradizione anglosassone a partire dagli Stuart. Il piano della ricerca normativa evidenzia un notevole intervallo -prodotto dalla stratificazione degli interventi normativi- di declinazioni riconnesse alla meritevolezza (quella dell’accordo con i creditori, del piano del consumatore, della liquidazione dei beni, dell’incapiente e del credito) tutte contemporaneamente vigenti. Questa moltiplicazione di significati favorirà necessariamente l’intervento suppletivo della giurisprudenza, che dovrà esercitare una opzione interpretativa, avvertita tanto dei rischi connessi all’abbandono della tradizionale attitudine rigoristica, quanto della necessità di stemperarla in virtù non soltanto delle temperie economiche e sociali che minacciano il debito commerciale e civile, ma anche delle istanze solidaristiche che fondano il nostro sistema giuridico.
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LANZA, Elisabetta. « LA CONCORRENZA NEGLI ORDINAMENTI COSTITUZIONALI. PROFILI DI COMPARAZIONE TRA ITALIA E STATI UNITI D’AMERICA ». Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2012. http://hdl.handle.net/11392/2389255.

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Résumé :
This research aims to focus on the basis of the freedom of competition in the constitutional systems. On one hand, the thesis reconstructs the antitrust role in the constitutional framework and, on the other hand, it investigates the relationship between the antitrust enforcement and the interests of the community and of the private citizen, as a consumer. Competition is a rule of neutralization of the power and the choice of the market structure is an expression of the correlation between power and liberty. The need for a balance between authority and liberty was the reason of the adoption of the Sherman Act in the United States of America. In order to analyze the relationship between power and liberty - besides the cultural, institutional and judicial evolution of the competition in the Italian constitutional system - the thesis develops the history of the adoption of the Sherman Act. The US experience is shaped by the role of the competition regulation as an instrument of public policy and the protection of the individual fundamental rights, under a substantial and procedural perspective, through the claim of class actions: a feature also recently introduced in Italy. The thesis starts with the analysis of the introduction of the freedom of competition in Italy, from the efforts of the Constitutional framers up to the recent reform motion of Art. 41 of the Italian Constitution. Art. 41 represents the basis of the competition, even if it explicitly refers just to the freedom of economic initiative. On this aspect, the thesis thoroughly studies the relevant doctrine on the issue, and examines the Italian developments since accession to the European Economic Community and the adoption of the statute n. 287/1990. The statement of the principle of competition in the Italian constitutional structure is also the result of the long route run by the Italian Constitutional Court. For a long time, the Court considered the competition as a fact, consequent to the enforcement of the freedom of economic initiative. Step by step, the Court attributed a constitutional value to the competition. Moreover, the Court played an important role in the settlement of the boundaries between Regions and State on the legislative regulation of the competition. Indeed, the competition, as a principle intended for the neutralization of power, shows the influence of the antitrust model on the development of a democratic legal system. Therefore, in the last part of the thesis there is a comparative analysis between United States of America and Italy on some issues, having a special purport on the antitrust systems under a public law point of view, id est: the relationship between information pluralism and freedom of competition, the relationship between competition and consumer, the competition policies in the federal and in the regional system, and the repercussions of the competition model in the democratic legal system.
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NOTARANGELO, NICLA MARIA. « A Deep Learning approach for monitoring severe rainfall in urban catchments using consumer cameras. Models development and deployment on a case study in Matera (Italy) Un approccio basato sul Deep Learning per monitorare le piogge intense nei bacini urbani utilizzando fotocamere generiche. Sviluppo e implementazione di modelli su un caso di studio a Matera (Italia) ». Doctoral thesis, Università degli studi della Basilicata, 2021. http://hdl.handle.net/11563/147016.

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Résumé :
In the last 50 years, flooding has figured as the most frequent and widespread natural disaster globally. Extreme precipitation events stemming from climate change could alter the hydro-geological regime resulting in increased flood risk. Near real-time precipitation monitoring at local scale is essential for flood risk mitigation in urban and suburban areas, due to their high vulnerability. Presently, most of the rainfall data is obtained from ground‐based measurements or remote sensing that provide limited information in terms of temporal or spatial resolution. Other problems may be due to the high costs. Furthermore, rain gauges are unevenly spread and usually placed away from urban centers. In this context, a big potential is represented by the use of innovative techniques to develop low-cost monitoring systems. Despite the diversity of purposes, methods and epistemological fields, the literature on the visual effects of the rain supports the idea of camera-based rain sensors but tends to be device-specific. The present thesis aims to investigate the use of easily available photographing devices as rain detectors-gauges to develop a dense network of low-cost rainfall sensors to support the traditional methods with an expeditious solution embeddable into smart devices. As opposed to existing works, the study focuses on maximizing the number of image sources (like smartphones, general-purpose surveillance cameras, dashboard cameras, webcams, digital cameras, etc.). This encompasses cases where it is not possible to adjust the camera parameters or obtain shots in timelines or videos. Using a Deep Learning approach, the rainfall characterization can be achieved through the analysis of the perceptual aspects that determine whether and how a photograph represents a rainy condition. The first scenario of interest for the supervised learning was a binary classification; the binary output (presence or absence of rain) allows the detection of the presence of precipitation: the cameras act as rain detectors. Similarly, the second scenario of interest was a multi-class classification; the multi-class output described a range of quasi-instantaneous rainfall intensity: the cameras act as rain estimators. Using Transfer Learning with Convolutional Neural Networks, the developed models were compiled, trained, validated, and tested. The preparation of the classifiers included the preparation of a suitable dataset encompassing unconstrained verisimilar settings: open data, several data owned by National Research Institute for Earth Science and Disaster Prevention - NIED (dashboard cameras in Japan coupled with high precision multi-parameter radar data), and experimental activities conducted in the NIED Large Scale Rainfall Simulator. The outcomes were applied to a real-world scenario, with the experimentation through a pre-existent surveillance camera using 5G connectivity provided by Telecom Italia S.p.A. in the city of Matera (Italy). Analysis unfolded on several levels providing an overview of generic issues relating to the urban flood risk paradigm and specific territorial questions inherent with the case study. These include the context aspects, the important role of rainfall from driving the millennial urban evolution to determining present criticality, and components of a Web prototype for flood risk communication at local scale. The results and the model deployment raise the possibility that low‐cost technologies and local capacities can help to retrieve rainfall information for flood early warning systems based on the identification of a significant meteorological state. The binary model reached accuracy and F1 score values of 85.28% and 0.86 for the test, and 83.35% and 0.82 for the deployment. The multi-class model reached test average accuracy and macro-averaged F1 score values of 77.71% and 0.73 for the 6-way classifier, and 78.05% and 0.81 for the 5-class. The best performances were obtained in heavy rainfall and no-rain conditions, whereas the mispredictions are related to less severe precipitation. The proposed method has limited operational requirements, can be easily and quickly implemented in real use cases, exploiting pre-existent devices with a parsimonious use of economic and computational resources. The classification can be performed on single photographs taken in disparate conditions by commonly used acquisition devices, i.e. by static or moving cameras without adjusted parameters. This approach is especially useful in urban areas where measurement methods such as rain gauges encounter installation difficulties or operational limitations or in contexts where there is no availability of remote sensing data. The system does not suit scenes that are also misleading for human visual perception. The approximations inherent in the output are acknowledged. Additional data may be gathered to address gaps that are apparent and improve the accuracy of the precipitation intensity prediction. Future research might explore the integration with further experiments and crowdsourced data, to promote communication, participation, and dialogue among stakeholders and to increase public awareness, emergency response, and civic engagement through the smart community idea.
Negli ultimi 50 anni, le alluvioni si sono confermate come il disastro naturale più frequente e diffuso a livello globale. Tra gli impatti degli eventi meteorologici estremi, conseguenti ai cambiamenti climatici, rientrano le alterazioni del regime idrogeologico con conseguente incremento del rischio alluvionale. Il monitoraggio delle precipitazioni in tempo quasi reale su scala locale è essenziale per la mitigazione del rischio di alluvione in ambito urbano e periurbano, aree connotate da un'elevata vulnerabilità. Attualmente, la maggior parte dei dati sulle precipitazioni è ottenuta da misurazioni a terra o telerilevamento che forniscono informazioni limitate in termini di risoluzione temporale o spaziale. Ulteriori problemi possono derivare dagli elevati costi. Inoltre i pluviometri sono distribuiti in modo non uniforme e spesso posizionati piuttosto lontano dai centri urbani, comportando criticità e discontinuità nel monitoraggio. In questo contesto, un grande potenziale è rappresentato dall'utilizzo di tecniche innovative per sviluppare sistemi inediti di monitoraggio a basso costo. Nonostante la diversità di scopi, metodi e campi epistemologici, la letteratura sugli effetti visivi della pioggia supporta l'idea di sensori di pioggia basati su telecamera, ma tende ad essere specifica per dispositivo scelto. La presente tesi punta a indagare l'uso di dispositivi fotografici facilmente reperibili come rilevatori-misuratori di pioggia, per sviluppare una fitta rete di sensori a basso costo a supporto dei metodi tradizionali con una soluzione rapida incorporabile in dispositivi intelligenti. A differenza dei lavori esistenti, lo studio si concentra sulla massimizzazione del numero di fonti di immagini (smartphone, telecamere di sorveglianza generiche, telecamere da cruscotto, webcam, telecamere digitali, ecc.). Ciò comprende casi in cui non sia possibile regolare i parametri fotografici o ottenere scatti in timeline o video. Utilizzando un approccio di Deep Learning, la caratterizzazione delle precipitazioni può essere ottenuta attraverso l'analisi degli aspetti percettivi che determinano se e come una fotografia rappresenti una condizione di pioggia. Il primo scenario di interesse per l'apprendimento supervisionato è una classificazione binaria; l'output binario (presenza o assenza di pioggia) consente la rilevazione della presenza di precipitazione: gli apparecchi fotografici fungono da rivelatori di pioggia. Analogamente, il secondo scenario di interesse è una classificazione multi-classe; l'output multi-classe descrive un intervallo di intensità delle precipitazioni quasi istantanee: le fotocamere fungono da misuratori di pioggia. Utilizzando tecniche di Transfer Learning con reti neurali convoluzionali, i modelli sviluppati sono stati compilati, addestrati, convalidati e testati. La preparazione dei classificatori ha incluso la preparazione di un set di dati adeguato con impostazioni verosimili e non vincolate: dati aperti, diversi dati di proprietà del National Research Institute for Earth Science and Disaster Prevention - NIED (telecamere dashboard in Giappone accoppiate con dati radar multiparametrici ad alta precisione) e attività sperimentali condotte nel simulatore di pioggia su larga scala del NIED. I risultati sono stati applicati a uno scenario reale, con la sperimentazione attraverso una telecamera di sorveglianza preesistente che utilizza la connettività 5G fornita da Telecom Italia S.p.A. nella città di Matera (Italia). L'analisi si è svolta su più livelli, fornendo una panoramica sulle questioni relative al paradigma del rischio di alluvione in ambito urbano e questioni territoriali specifiche inerenti al caso di studio. Queste ultime includono diversi aspetti del contesto, l'importante ruolo delle piogge dal guidare l'evoluzione millenaria della morfologia urbana alla determinazione delle criticità attuali, oltre ad alcune componenti di un prototipo Web per la comunicazione del rischio alluvionale su scala locale. I risultati ottenuti e l'implementazione del modello corroborano la possibilità che le tecnologie a basso costo e le capacità locali possano aiutare a caratterizzare la forzante pluviometrica a supporto dei sistemi di allerta precoce basati sull'identificazione di uno stato meteorologico significativo. Il modello binario ha raggiunto un'accuratezza e un F1-score di 85,28% e 0,86 per il set di test e di 83,35% e 0,82 per l'implementazione nel caso di studio. Il modello multi-classe ha raggiunto un'accuratezza media e F1-score medio (macro-average) di 77,71% e 0,73 per il classificatore a 6 vie e 78,05% e 0,81 per quello a 5 classi. Le prestazioni migliori sono state ottenute nelle classi relative a forti precipitazioni e assenza di pioggia, mentre le previsioni errate sono legate a precipitazioni meno estreme. Il metodo proposto richiede requisiti operativi limitati, può essere implementato facilmente e rapidamente in casi d'uso reali, sfruttando dispositivi preesistenti con un uso parsimonioso di risorse economiche e computazionali. La classificazione può essere eseguita su singole fotografie scattate in condizioni disparate da dispositivi di acquisizione di uso comune, ovvero da telecamere statiche o in movimento senza regolazione dei parametri. Questo approccio potrebbe essere particolarmente utile nelle aree urbane in cui i metodi di misurazione come i pluviometri incontrano difficoltà di installazione o limitazioni operative o in contesti in cui non sono disponibili dati di telerilevamento o radar. Il sistema non si adatta a scene che sono fuorvianti anche per la percezione visiva umana. I limiti attuali risiedono nelle approssimazioni intrinseche negli output. Per colmare le lacune evidenti e migliorare l'accuratezza della previsione dell'intensità di precipitazione, sarebbe possibile un'ulteriore raccolta di dati. Sviluppi futuri potrebbero riguardare l'integrazione con ulteriori esperimenti in campo e dati da crowdsourcing, per promuovere comunicazione, partecipazione e dialogo aumentando la resilienza attraverso consapevolezza pubblica e impegno civico in una concezione di comunità smart.
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CICERI, ANDREA. « Il ruolo del wine packaging nel processo decisionale : confronto tra consumatori danesi e italiani integrando metodologia tradizionale e di neuromarketing ». Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/10808/22423.

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Résumé :
La ricerca realizzata ha preso in esame il processo decisionale del vino, focalizzandosi in particolar modo sul ruolo che ha l’aspetto estetico del packaging. Si è deciso da un lato di prendere a oggetto di studio questo prodotto, in quanto connotato da una elevata percezione di rischio. Dall’altro, si è ristretto l’ambito decisionale al solo packaging, poiché è un elemento che assume un ruolo del tutto peculiare e fondamentale nel processo decisionale di questo prodotto. Bottiglie con soluzioni estetiche gradite hanno infatti una maggiore probabilità di essere scelte, una maggiore disponibilità a pagare (DAP) e una maggiore propensione all’acquisto. Lo studio parte da un gap di ricerca. Sino ad oggi, la ricerca sul vino in generale e sul suo packaging nello specifico, ha adottato metodi di ricerca tradizionali quali i self report o i questionari, che la ricerca stessa, ha evidenziato avere il limite di cogliere soltanto la parte razionale e consapevole dei processi decisionali. Partendo da questa premessa, l’approccio che si è utilizzato in questa ricerca ha combinato le metodologie di ricerca classica con la metodologia di neuromarketing, permettendo così di esplorare con maggiore affidabilità la tematica di ricerca. La ricerca si è svolta a Milano e a Copenaghen. Si è deciso di confrontare questi due gruppi di partecipanti (millenials e tutti consumatori di vino) perché caratterizzati da abitudini di consumo radicalmente differenti. Da un lato, l’Italia in cui il consumo di vino è un elemento culturale tipico e dall’altro la Danimarca in cui questo prodotto ha un ruolo del tutto marginale negli stili di consumo. Lo studio ha previsto due fasi. Una prima fase (316 partecipanti, 146 danesi e 170 italiani), finalizzata a raccogliere le abitudini di consumo dei rispettivi gruppi di ricerca e a classificare in termini di moderno e tradizionale (la classificazione più comune che si segue per definire il packaging del vino) le soluzioni grafiche realizzate per essere poi usate nella seconda fase della ricerca. La seconda fase (120 partecipanti, 52 danesi e 68 italiani), si è svolta presso due centri di ricerca dell’Università IULM e della Copenaghen Business School. In questa seconda fase i partecipanti sono stati profilati per livello di conoscenza (basso) e di coinvolgimento (basso) verso questo prodotto. Si è optato per questo target per diversi motivi: perché rappresentativo del consumatore medio, perché è un segmento di consumatori in forte crescita e infine perché per questi consumatori il packaging è importante quanto il prodotto stesso. Il protocollo di ricerca prevedeva la somministrazione di un totale di 24 soluzioni grafiche di packaging, combinate tra loro a coppie, abbinando una soluzione grafica moderna a una tradizionale. Il partecipante aveva 4 secondi per esprimere la preferenza di scelta rispetto a ciascuna delle 12 coppie di soluzioni grafiche. I dati eye tracking e di attivazione fisiologica (SC) sono stati raccolti durante questa fase. Successivamente il partecipante compilava un questionario finalizzato a cogliere per ciascuna soluzione grafica: il gradimento, la propensione all’acquisto e la disponibilità a pagare. Gli obiettivi della ricerca erano due. Il primo verificare se target differenti (per genere e nazionalità) avevano preferenze differenti rispetto alle soluzioni grafiche testate. In particolare le ipotesi di ricerca, derivate da questo primo obiettivo erano due e ipotizzavano rispettivamente che i partecipanti danesi e le partecipanti donne avessero una preferenza maggiore per soluzioni grafiche moderne. Il secondo obiettivo era quello di esplorare il processo decisionale, analizzando in particolar modo la difficoltà nel portare a termine la scelta. Sono state definite due ipotesi di ricerca che ipotizzavano una maggiore difficoltà decisionale per partecipanti danesi e partecipanti donne. I risultati non hanno confermato le prime due ipotesi. Tutti i partecipanti, indiscriminatamente da sesso o nazionalità hanno espresso una netta preferenza per le soluzioni grafiche tradizionali, risultati supportati sia dai dati indiretti eye tracking (la cui analisi ha adottato come framework teorico il gaze bias effect) che dai dati verbali dei self report. Differenze significative e in linea con le ultime due ipotesi di ricerca sono state invece trovate per quanto riguarda il processo decisionale.
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Lopreite, Milena. « Endogeneità dell'offerta di moneta e cartolarizzazione : il caso italiano ». Thesis, 2011. http://hdl.handle.net/10955/817.

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