Articles de revues sur le sujet « Conoscenza tecnologica »

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Benarros, Myriam. « INFORMATIZZAZIONE DELL’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA. GARE TELEMATICCHE NELLE P.A. NUOVO ELEMENTO DI EFFICIENZA E ECONOMICITÀ ? ANALISI E PROSPETTIVE ». Revista Jurídica da FA7 5 (30 avril 2008) : 11–54. http://dx.doi.org/10.24067/rjfa7;5.1:210.

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Résumé :
Il tema trattato riguarda l’informatizzazione dell’attività amministrativa che si inserisce nel processo di attuazione della Società di Informazione. La Società dell’Informazione è quel lungo processo di modernizzazione attuato nel settore dell’informazione e della comunicazione che ha cambiato significativamente la vita privata, sociale e professionale di ciascun individuo. La rivoluzione tecnologica rappresenta un supporto fondamentale per favorire l’efficienza, la competitività e facilitare l’accesso alla conoscenza dei cittadini. Si intende per e-government il processo di informatizzazione della pubblica amministrazione, il quale unitamente ad azioni di cambiamento organizzativo consente di trattare la documentazione e di gestire i procedimenti con sistemi digitali, grazie all’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict-Information and Communication Tecnologies), allo scopo di ottimizzare il lavoro degli enti e di offrire agli utenti (cittadini e imprese) sia servizi più rapidi, che nuovi servizi, attraverso i siti web delle amministrazioni pubbliche.
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2

Freddi, Daniela. « Technology extension policies : caratteristiche, finalitŕ e contesti applicativi ». ECONOMIA E POLITICA INDUSTRIALE, no 1 (avril 2009) : 157–69. http://dx.doi.org/10.3280/poli2009-001011.

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Résumé :
- The paper illustrates the main characteristics of the policy interventions defined in the literature as Technology Extension. These policies have been undertaken by several advanced countries to support the diffusion of radically new technologies across small and medium enterprises. This work aims to present the key elements that distinguish Technology Extension policies from other interventions for the diffusion of radically new technologies and to highlight the circumstances where these policies can be more appropriate than other alternatives. Keywords: Technology Extension, general purpose technologies, policies, knowledge, technology fusion Parole chiave: Technology Extension, general purpose technologies, politiche, conoscenza, fusione tecnologica Jel Classification: O31 - O33 - O38
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3

Pozzali, Andrea. « Conoscenza tacita e processi di innovazione nel settore delle biotecnologie : dalla scoperta scientifica allo sviluppo della piattaforma tecnologica ». Quaderni di Sociologia, no 38 (1 août 2005) : 113–32. http://dx.doi.org/10.4000/qds.1054.

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4

Costa, Massimiliano. « Formatività e lavoro nella società delle macchine intelligenti ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (novembre 2020) : 89–106. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9379.

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Résumé :
Nell'economia digitale e delle macchine intelligenti, il paradigma di lavoro - che è definito nella sua dematerializzazione cognitiva e produttiva - impone un nuovo collegamento tra azione, sviluppo economico e umano. La generatività dei nuovi contesti sociali e lavorativi del nuovo Cyber Phisical Systems (CPS) è caratterizzata da una più forte plasticità funzionale e da una riorganizzazione attiva e autonoma dei processi di conoscenza. Ciò rende fondamentale ripensare la formazione non come un fattore di produzione ma come una condizione di crescita integrale della persona all'interno di un modello di learnfare basato su un diritto di apprendimento e la promozione della capacitazione del cittadino. Questa sfida coincide, per la ricerca pedagogica, con la necessità di promuovere un modello di formazione capacitativo in grado di favorire un habitus riflessivo e aperto all'alterità. Questo nuovo habitus si basa sulla connessione tra competenza, abilità e capacità di formare una cultura tecnologica umanizzante non pensata come strumento di potere o controllo ma piuttosto di speranza, intersoggettività per uno sviluppo umano consapevole e partecipato
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5

Moccia, Luigi. « La comparaison « au-delà » des systèmes de droit : la protection de l'environnement ». CITTADINANZA EUROPEA (LA), no 1 (août 2021) : 5–31. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2021-001001.

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Résumé :
Due tesi di fondo, distinte ma strettamente correlate tra loro, sono al centro di questo saggio. La prima è che la globalizzazione, non solo economica e tecnologica, ma anche sociale e culturale, incidendo sul piano giuridico chiama in causa il diritto comparato per ripensarne e riaffermarne la propria vocazione di studio critico di problematiche ed esperienze giuridiche e normative, che si pone, al livello teorico, come modo autoriflessivo di conoscenza del diritto. La seconda tesi è che vi sono temi, come è il caso emblematico della tutela ambientale, che assumono carattere di ‘fondamenti' di comparazione giuridica, nel senso di rappresentare un paradigma di un nuovo statuto metodologico ed epistemologico di questo campo di studi, che invece di conoscere il mondo attraverso il diritto, alla maniera di classificazioni (tassonomie) dei sistemi giuridici, cerca di conoscere il diritto attraverso il mondo, nella sua dimensione ‘globale', al tempo stesso territoriale e spaziale, particolare e comune, relativa e universale, come polarità tra loro non oppositive, ma complementari.
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Freda, Maria Francesca. « La salute come bene comune sostenibile ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 3 (octobre 2021) : 19–23. http://dx.doi.org/10.3280/pds2021-003004.

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Résumé :
Negli ultimi decenni abbiamo assistito ad una accelerazione dello sviluppo tecnologico, scientifico e culturale che ha radicalmente trasformato gli scenari della vita sociale, generato importanti opportunità, ma anche introdotto questioni relative alla stessa sostenibilità del pro-cesso. Anche in ambito sanitario, gli sviluppi delle conoscenze scientifiche e tecnologiche han-no portato cambiamenti che non comprendono il solo ambito della medicina, ma implicano questioni etiche, sociali, economiche e, ovviamente, psicologiche. La sostenibilità è una domanda trasversale alla contemporaneità che, per essere affrontata, richiede l'istituzione di un campo di conoscenza transdisciplinare. Alla luce di questo scenario, l'autrice propone il riferimento alla Psicologia della Salute quale vertice fondamentale di un campo di conoscenza transdisciplinare che contribuisca allo sviluppo di un modello della salute come bene comune sostenibile.
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Pessina, Adriano. « La questione del metodo nella prospettiva della bioetica di stampo personalista ». Medicina e Morale 53, no 2 (30 avril 2004) : 317–27. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.646.

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Résumé :
L’Autore affronta la questione del metodo nella prospettiva personalista. Dopo aver chiarito che non esiste un metodo specifico della bioetica, se non nel senso che la bioetica non fa altro che assumere il metodo di indagine che è specifico della riflessione etica dalla quale dipende, l’Autore sottolinea che l’originalità della bioetica rispetto all’etica sta nell’insieme dei contenuti che essa affronta, ossia azioni e processi mediati dalla conoscenza scientifica e dalla prassi tecnologica. In particolare, viene proposta una riflessione su come è articolato il metodo triangolare proposto da Elio Sgreccia nel suo noto Manuale di Bioetica. Questo metodo si distingue dal proceduralismo di altre prospettive, sia per la sua connotazione contenutistica, che ha il suo perno in una concezione sostanzialistica della persona umana, sia per la sua struttura critica o dialettica. Nella connessione tra il dato medico-scientifico, il dato antropologico e il momento etico emerge il significato analogo della verità, concetto non confinato soltanto nel campo delle scienze sperimentali ma efficace anche sul piano etico. In tal senso, la bioetica emerge come una disciplina che si costituisce attraverso un percorso (il itriangolo) che ha il suo esito laddove il giudizio di coscienza è formulato in base alle verità acquisite ed integrate, in base ai diversi beni messi in gioco. Il momento prescrittivo, quello decisivo dell’indagine bioetica, non è assimilabile ad una pura deduzione dai principi morali ma si costituisce all’interno di un complesso itinerario teorico che tiene conto dei diversi approcci alla realtà.
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Messina, Patrizia. « Trasferimento di tecnologia e scienza politica : il caso dello spin-off dell'università di Padova sherpa srl ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (décembre 2018) : 95–108. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003009.

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Résumé :
Nella concezione fordista dello sviluppo il "trasferimento tecnologico" viene riferito in modo pressoché esclusivo alla produzione di brevetti e spin-off provenienti dalle discipline ad alto contenuto tecnologico, tipico dei politecnici, finalizzati in genere alla produzione industriale. Nell'ambito di una economia della conoscenza, invece, il trasferimento di tecnologia viene inteso principalmente come "condivisione di sapere codificato" e riguarda l'intera gamma della conoscenza scientifica applicata, in grado cioè di generare innovazione nei processi di produzione del benessere della collettività. In questa seconda accezione del termine gli studi sulle politiche di sviluppo locale hanno permesso di elaborare un "sapere esperto" in grado di accompagnare gli attori locali in un percorso collaborativo di design e implementazione di strategie di sviluppo nell'ambito di processi di policy design partecipativi. Il saggio focalizza l'attenzione sull'esperienza maturata sul campo a questo riguardo, presentando il caso dello spin-off dell'Università di Padova Sherpa srl.
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Mele, V., et S. Giardina. « La bioetica che interroga la letteratura nel locus antropologico : l’ermeneutica di una voce letteraria sul tema della tecnocrazia ». Medicina e Morale 52, no 2 (30 avril 2003) : 263–81. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2003.670.

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Résumé :
L’oggetto materiale del lavoro è stato quello di delineare i fondamenti epistemologici della tecnica, di inquadrarli nel periodo immediatamente antecedente alla nascita della bioetica come disciplina sensu stricto e, infine, di far emergere le conseguenze che la tecnologia ha avuto sul vissuto antropologico e sull’umano nell’epoca contemporanea. L’avvento della tecnologia si impone come una delle radici storiche della bioetica. Infatti, le nuove possibilità tecnologiche offerte dalla scienza pongono nuovi quesiti che necessitano d’urgenza una risposta etica. Tali possibilità non minacciano soltanto la salute, la vita dell’uomo e la sopravvivenza dell’intero pianeta, ma possono arrivare a “sconvolgere” l’identità stessa dell’uomo, la sua struttura antropologica. A questo punto la tecnologia da mezzo diventa fine, e la tecnologia si trasforma in tecnocrazia. Partendo dalla concezione che la letteratura è uno strumento di conoscenza che si avvale di strumenti diversi, ma non per questo meno validi, di quelli della scienza, gli autori hanno utilizzato come strumento di indagine per delineare il rapporto uomo-tecnologia alcuni testi dello scrittore Paolo Volponi in cui è evidente la presa di coscienza e la denuncia da parte dello scrittore del riduzionismo antropologico operato dal mondo tecnologico. In altre parole, la letteratura viene assunta quale oggetto formale per delineare l’avvento della tecnocrazia sull’uomo. Scopo del lavoro è inoltre far emergere l’importanza e l’effettiva realizzazione di un dialogo tra discipline diverse: il discorso sulla portata etica della tecnologia si muove oscillando dal terreno più squisitamente etico della bioetica a quello umanistico-antropologico definito dalla letteratura, e viceversa.
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Mistri, Maurizio. « La conoscenza nei distretti industriali marshalliani e nei clusters tecnologici : percorsi divergenti ». ARGOMENTI, no 36 (janvier 2013) : 59–84. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-036003.

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Résumé :
Nel paper viene compiuta una analisi del ruolo che la conoscenza riveste nei Distretti Industriali Marshalliani (DIM) e nei Clusters Tecnologici (CT). L'analisi viene condotta con riferimento alle basi cognitive dei processi decisionali degli agenti che operano nei DIM e nei CT. Il concetto di conoscenza ha una base strettamente cognitivista e si differenzia dal concetto di informazione. Usualmente la conoscenza viene intesa come base della formazione del capitale umano. Tuttavia il concetto di capitale, nel caso delle competenze umane, è un poco sfocato. La riflessione sulla conoscenza in economia politica può partire dall'idea che i DIM e i CT hanno specifiche forme di conoscenza. La differenza fra conoscenza tacita e conoscenza codificata viene discussa con attenzione alle strutture delle reti produttive e sociali dei DIM e dei CT. La conoscenza nei DIM, che sono strutture auto-organizzate, deriva da competenze già esistenti in loco, mentre nei CT ha una origine esogena.
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Tosio, Beatrice. « Imprenditori accademici e innovazione nei processi di trasferimento tecnologico ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 122 (juin 2011) : 139–52. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122010.

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Résumé :
Il rapido progresso tecnologico e la commistione di scienza e tecnologia nei settori più innovativi hanno ridefinito i contorni del perimetro normativo in cui gli attori accademici commercializzano i risultati della propria ricerca scientifica, qualificandosi come imprenditori accademici. Dopo una breve panoramica di alcune teorie sociologiche sulla produzione di conoscenza in ambito pubblico e privato, l'autore ipotizza che due diversi idealtipi di imprenditore accademico corrispondano a due distinti approcci nei confronti del trasferimento tecnologico. L'autore analizza in ottica comparata otto studi di caso di imprenditori accademici nel settore biomedico in Europa. L'evidenza empirica conferma la tipizzazione elaborata. Dall'analisi dei fattori istituzionali alla base delle differenze riscontrate appare cruciale il coinvolgimento dell'ateneo, che a sua volta dipende dal grado di centralizzazione dell'impianto accademico e dall'innovativitŕ del contesto industriale.
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Finelli, Roberto. « NUOVE TECNOLOGIE, SOCIETÀ DELLA CONOSCENZA E “MENTE ORIZZONTALE” ». Revista Dialectus - Revista de Filosofia, no 18 (25 octobre 2020) : 350–64. http://dx.doi.org/10.30611/2020n18id61190.

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Résumé :
La tesi di fondo è che le nuove tecnologie rappresentano un enorme sviluppo dell‟umanità sul piano della trasmissione e dell‟elaborazione delle informazioni. Ma questa gigantesca innovazione, per la cornice dell‟accumulazione capitalistica in cui viene svolta e sviluppata, dà luogo ad una antropologia e ad una formazione della soggettività umana in cui il “conoscere” prevale e domina sul “sentire”. La natura astratta della ricchezza del capitale, e la sua accumulazione, richiedono un individuo parimenti astratto, in cui la conoscenza diventa sempre più informazione. Questa fallace identificazione della conoscenza con l‟informazione è basata su una epocale distorsione del sentire, per la quale il senso del conoscere non proviene più dal corpo emozionale e interiore del soggetto umano ma dall‟esterno, secondo programmi e definizioni di senso in qualche modo già predefiniti e precompilati. In questo ambito di problemi il saggio utilizza una distinzione profonda di significato tra il lemma “tecnica” e il lemma “tecnologia”, a partire da sollecitazioni presenti nelle pagine del Marx maturo, per mettere in discussione una contestualizzazione “umana” e non “capitalistica” della tecnologia. Nello stesso tempo l‟autore svolge una critica profonda della concezione heideggeriana e della tecnica e del modo in cui le filosofie della postmodernità, soprattutto quelle della cosiddetta French Theory, sotto la guida di Nietzsche e di Heidegger, hanno registrato solo la superficializzazione del mondo messa in atto dalla nuova tipologia “flessibile” dell‟accumulazione capitalistica. La liquidazione di ogni forma di soggettività operata dai pensatori francesi, se ha avuto il merito di criticare giustamente forme troppo identitarie e dogmatiche di soggettività, ha nello stesso tempo del tutto liquidato l‟ipotesi marxiana del capitale come vero soggetto della società moderna e contemporanea, con la sua necessità intrinseca di creare un mondo sempre più omogeneo alla sua espansione e universalizzazione.
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Pepe, Dunia, et Debora Vitali. « Il patrimonio culturale metafora dell'interdisciplinarità : storie, conoscenze, tecnologie e professioni ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 36 (février 2022) : 103–19. http://dx.doi.org/10.3280/eds2021-036010.

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Résumé :
Il patrimonio culturale rappresenta un settore strategico per lo sviluppo della società, dell'economia e del lavoro. Una dimensione essenziale della gestione e della fruizione del patrimonio culturale è il processo della sua digitalizzazione. Accanto al patrimonio culturale esiste ormai un patrimonio culturale digitale che ne garantisce la conservazione, la diffusione e la valorizzazione. Le nuove tecno-logie hanno trasformato l'organizzazione di musei, gallerie, siti d'arte e siti archeologici. Queste stesse tecnologie hanno consentito la diffusione e l'operabilità a livello internazionale di infrastrutture digitali di informazione e ricerca. La digitalizzazione ha consentito ai luoghi della cultura di sperimentare nuovi legami, con i territori e con i cittadini, già dall'inizio degli anni 2000 e soprattutto a seguito del lockdown imposto dalla pandemia da Covid 19. Le tante attività di digitalizzazione volte a valorizzare i beni culturali richiedono sia co-noscenze umanistiche che scientifiche. Da un lato, esse implicano la creazione di realtà virtuali e modellizzazioni per una diversa e più profonda conoscenza, dall'altro lato, richiedono l'uso dell'intelligenza artificiale e dei big data per ricostruire il passato delle culture o per conoscere i flussi turistici nei siti d'arte. Anche le professioni, le competenze ed i percorsi formativi legati alla digitalizzazione dei beni culturali nascono dalle interazioni tra sistemi fisici e sistemi virtuali, da conoscenze ed esperienze di diversa natura.
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Buongiorno, Erasmo. « L'aferesi tra arte e scienza ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no 4_suppl (23 juillet 2013) : S5—S8. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1080.

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Résumé :
Arte e scienza, emozione e ragione rappresentano i fondamentali strumenti di conoscenza e di relazione dell'uomo con ciò che lo circonda, in un rapporto talora armonico, più spesso conflittuale, ma, sempre, fecondo. Oggi, quando solo le scienze sperimentali sembrano produrre conoscenze riproducibili, verificabili e in grado di spiegare il mondo com'è, relegando le scienze umane a un ruolo secondario, appare evidente, in realtà, come non possa esistere una scienza separata dalla filosofia di coloro che la coltivano, perché essa, sia nelle direzioni che intraprende che nei contenuti in cui si concretizza, è l'esito delle complesse stratificazioni culturali degli scienziati e vive nel suo tempo. L'Aferesi Terapeutica è una terra di confine, in cui le applicazioni tecnologiche seguono da vicino l'avanzamento della scienza, ma, talvolta, sembrano precederla, sembrano, cioè, crearsi loro stesse la strada e dettare i tempi della ricerca, in un nobile tentativo dell'uomo di superare la sua finitezza.
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NETO CUNHA, Joaquim Ferreira da. « O smartphone na aprendizagem à luz da Teoria Histórico Crítica ». INTERRITÓRIOS 6, no 11 (6 août 2020) : 182. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i11.247755.

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Résumé :
Este trabalho tem por objetivo principal refletir a utilização das tecnologias móveis na aprendizagem à luz da Teoria Histórico Critica. A metodologia a ser utilizada é a revisão literária em textos consagrados da literatura da área pesquisada. O smartphone, enquanto tecnologia digital móvel alterou a forma de comunicação e informação, convergindo diversas funcionalidades com o fato de se fazer onipresente, e apresentando inúmeras possibilidades que podem ser utilizadas a favor do ensino-aprendizagem. Nesse sentido, a Teoria Histórico Critica vem contribuir com o processo ensino e aprendizagem, pois propicia ao educando uma aprendizagem significativa, promovendo suas capacidades psíquicas, a socialização do saber sistematizado, promovendo a promoção humana, alterando seus comportamentos para se colocarem conscientemente no âmbito social. Destarte, percebemos que a tecnologia móvel smartphone é uma auxiliar muito importante no processo de ensino, onde os educando buscam constantemente novos conhecimentos. Smartphone. Tecnologias da Informação e Comunicação (TIC). Teoria Histórico Crítica.ABSTRACT This work has as main objective to reflect the use of mobile technologies in learning in the light of the Critical Historical Theory. The methodology to be used is the literary revision of consecrated texts of the literature of the researched area. The smartphone, as a mobile digital technology, changed the form of communication and information, converging several functionalities with the fact of being ubiquitous, and presenting numerous possibilities that can be used in favor of teaching-learning. In this sense, the Critical Historical Theory contributes to the teaching and learning process, as it provides the student with meaningful learning, promoting their psychic abilities, the socialization of systematized knowledge, promoting human promotion, changing their behaviors to place themselves consciously in the social sphere. Thus, we realize that mobile smartphone technology is a very important aid in the teaching process, where the students constantly seek new knowledge.Smartphone. Information and Communication Technologies (TIC). Critical Historical Theory. RESUMEN Este trabajo tiene como objetivo principal reflejar acerca del uso de tecnologías móviles en el aprendizaje a la luz de la Teoría Histórica Crítica. La metodología a utilizar es la revisión literaria de textos consagrados de la literatura del área investigada. El smartphone, como tecnología digital móvil, ha cambiado la forma de comunicación e información, convergiendo varias características con el hecho de que es omnipresente y presenta numerosas posibilidades que pueden utilizarse a favor de la enseñanza-aprendizaje. En este sentido, la Teoría Histórica Crítica viene a contribuir al proceso de enseñanza y aprendizaje, ya que proporciona al estudiante un aprendizaje significativo, promueve sus habilidades psíquicas, socializa el conocimiento sistematizado, promueve la promoción humana, cambia sus comportamientos para ubicarse conscientemente en la esfera social. Por lo tanto, nos damos cuenta de que la tecnología móvil smartphone es una ayuda muy importante en el proceso de enseñanza, donde los estudiantes buscan constantemente nuevos conocimientos. Smartphone. Tecnologías de la Información y la Comunicación (TIC). Teoría Histórica Crítica.RIASSUNTO Questo lavoro ha come obiettivo principale quello di riflettere l'uso delle tecnologie mobili nell'apprendimento alla luce della teoria storica critica. La metodologia da utilizzare è la revisione letteraria in rinomati testi della letteratura dell'area ricercata. Lo smartphone, in quanto tecnologia digitale mobile, ha cambiato la forma di comunicazione e informazione, facendo convergere diverse funzionalità con il fatto che è onnipresente e presenta numerose possibilità che possono essere utilizzate a favore dell'insegnamento-apprendimento. In questo senso, la Teoria storica critica arriva a contribuire al processo di insegnamento e apprendimento, poiché fornisce allo studente un apprendimento significativo, promuovendo le sue capacità psichiche, la socializzazione della conoscenza sistematizzata, promuovendo la promozione umana, cambiando i loro comportamenti per posizionarsi consapevolmente nella sfera sociale . Pertanto, ci rendiamo conto che la tecnologia dello smartphone mobile è un aiuto molto importante nel processo di insegnamento, in cui gli studenti cercano costantemente nuove conoscenze.Smartphone. Tecnologie dell'informazione e della Comunicazione (TIC). Teoria Storica Critica.
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De Filippis, Tiziana, Luigi Di Prinzio, Paolo Minguzzi et Sandra Chiarato. « Tecnologie e reti di conoscenza per un'agricoltura sostenibile ». TERRITORIO, no 52 (avril 2010) : 60–63. http://dx.doi.org/10.3280/tr2010-052009.

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Origgi, Giancarlo. « Apprendimento ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 15 (décembre 2010) : 19–25. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-015003.

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Il saggio tenta di dare forma alle tante dimensioni del concetto di apprendimento nella societŕ della conoscenza, in relazione alle tematiche del lifelong learning ed a quelle relative all'innovazione dei modelli di conoscenza e di formazione legati all'introduzione delle nuove tecnologie ed al ruolo, sempre piů significativo, che l'individuo assume all'interno della realtŕ virtuale. Un concetto fondamentale dell'articolo č il concetto di "rete" assunto come metafora essenziale capace di delineare la vita degli individui nella knowledge society. Il termine "rete" fa riferimento, in tal senso ed allo stesso tempo, a tanti concetti estremamente significativi della societŕ contemporanea e della vita degli individui: la rete designa al tempo stesso la conoscenza, la cittŕ, la societŕ, internet, la navigazione tra mondi reali e virtuali disegnati, dalle nuove tecnologie, nella formazione cosě come nel cinema, nella letteratura cosě come nelle discipline del costruttivismo. L'articolo si conclude con un breve rimando alla cultura del rinascimento anticipatrice di uno spirito in cui scienza, conoscenza e tecnica sono tra loro fortemente legate. La sperimentazione che ha luogo nel rinascimento, nella bottega dell'artigiano, diventa punto di partenza e filo unificante di diverse istanze della conoscenza e dell'arte, della ricerca scientifica e dell'esplorazione tecnica.
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Orazi, Francesco. « Innovazione, tecnologia e governance : il ruolo dell'universitŕ nel rilancio delle economie locali ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 125 (mars 2012) : 155–73. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-125010.

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L'articolo, a partire da ipotesi innovative di governance (Rete di Competenza) descrive il ruolo strategico dell'universitŕ in un contesto di economie basate sul fattore conoscenza, mettendo in luce ipotesi di ammodernamento dei sistemi territoriali. L'obiettivo del lavoro intende verificare le condizioni di persistenza, presso i territori provinciali della Terza Italia, di condizioni favorevoli per lo sviluppo di tessuti produttivi innovativi basati sui fattori tecnologia e conoscenza e caratterizzati per capacitŕ operative di tipo reticolare/virtuale. Il prodotto della ricerca da un lato propone una specifica pratica di governance diffusa per il coordinamento istituzionale delle risorse di sviluppo, dall'altro una dorsale connettiva web based per l'interazione strategica degli attori produttivi, istituzionali e sociali e per l'incremento delle attivitŕ di networking territoriale e virtuale.
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Velŕzquez, Lourdes. « Radici etiche e umanistiche della tecnologia nel Messico pre-coloniale ». EPISTEMOLOGIA, no 2 (novembre 2012) : 318–27. http://dx.doi.org/10.3280/epis2012-002010.

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La tecnologia, nel suo significato moderno, č essenzialmente scienza applicata e come tale si basa su conoscenze teoriche. Anche nel Messico pre-coloniale la tecnologia (intesa in questo senso) era presente, come risulta chiaramente dall'esistenza di osservatori astronomici e di calendari molto precisi. Una caratteristica generale di questa tecnologia, per altro, č il fatto che essa implicava una gran quantitŕ di conoscenze scientifiche e notevoli abilitŕ costruttive, ma era inoltre tesa a esprimere un ricco ventaglio di significati riguardanti valori umani, il senso della vita e dell'universo, oltre a concezioni etiche. Ciň viene mostrato attraverso la discussione dei due esempi sopra menzionati, ossia gli osservatori e i calendari.
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Li Calzi, Giada. « Perché parlare di complessità e management della Sanità è attuale ». MECOSAN, no 118 (août 2021) : 9–54. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-118002.

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La sociologia della complessita aiuta a guardare a fenomeni propri della post-modernita, in cui la dimensione planetaria dell'economia e dei mercati finanziari e una crescente interconnessione tramite il web trasformano la condizione dell'uomo "costretto" a confrontarsi con multicause dagli effetti non prevedibili deterministicamente, non lineari, emergenti da processi di auto-organizzazione, in un mondo sempre piu ampio e accelerato dai progressi nelle conoscenze scientifiche. Anche la sanita va verso un approccio sempre piu tecnologico e data-driven. L'Autrice evidenzia che se si tratta di tecnologie intensive, che incorporano il ruolo e le scelte dell'essere umano, per cui poter predire non coincide necessariamente con il poter controllare, il ruolo del manager in Sanita diventa quello di facilitatore di processi flessibili, capaci di adattarsi a un ambiente incerto e mutevole, anche dotandosi di nuovi profili di competenza capaci di collegare saperi esperti.
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Dalmar Chaka. « Utilizzo della nanotecnologia Nello sviluppo di fertilizzanti organici e pesticide ». International Journal of Science and Society 4, no 2 (12 juillet 2022) : 355–64. http://dx.doi.org/10.54783/ijsoc.v4i2.479.

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Non si può negare che lo sviluppo della tecnologia e il suo utilizzo sia strettamente correlato all'aumento della competitività dell'industria di un paese. È necessaria una maggiore conoscenza e padronanza delle nuove tecnologie per vincere la concorrenza nell'era del commercio globale sia da parte del governo che dell'industria. Un esempio di tecnologia che viene discussa caldamente è la nanotecnologia. L'uso della nanotecnologia è ben noto, anche nei settori della salute, della cosmesi e dell'agricoltura. Fondamentalmente, il principio della scoperta delle nanotecnologie è massimizzare la resa o la produzione delle colture riducendo al minimo l'uso di fertilizzanti, pesticidi e altri bisogni monitorando le condizioni del suolo come le radici e applicandole direttamente al bersaglio in modo che nulla venga sprecato. Per i pesticidi, se applicato, sarà in grado di ridurre al minimo l'uso di pesticidi sulle piante perché solo gli insetti bersaglio sono interessati. L'uso della nanotecnologia nei fertilizzanti consentirà il rilascio dei nutrienti contenuti nel fertilizzante può essere controllato. Quindi vengono rilasciati solo i nutrienti che verranno effettivamente assorbiti dalle piante, in modo che non ci sia perdita di nutrienti ci siano bersagli indesiderati come suolo, acqua e microrganismi. Nei nano fertilizzanti, i nutrienti possono essere sotto forma di incapsulamento di nanomateriali, ricoperti da un sottile strato protettivo o rilasciati sotto forma di emulsione da nanoparticelle.
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Longo, Giuseppe. « Tecnologia, reti sociali e intelligenza collettiva ». SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no 40 (juin 2010) : 12–34. http://dx.doi.org/10.3280/sc2009-040003.

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Résumé :
Oggi l'evoluzione biologica basata su mutazioni genetiche č di gran lunga superata dalla molto piů rapida evoluzione della cultura e della tecnologia. Ciň ha due conseguenze importanti: 1) la nascita dell'homo technologicus, una creatura simbiotica dove la biologia incontra la tecnologia; 2) la costituzione della Creatura Planetaria, che ha origine dall'interconnessione dei singoli simbionti uomo-macchina, ed č annunciata da Internet e dalle attivitŕ di comunicazione che vi operano, in particolare quelle che avvengono nei cosiddetti social networks. La Creatura Planetaria č una struttura singola che pervade tutto il mondo, dove hanno luogo processi comunicativi e cognitivi, che si sviluppano in un'intelligenza connettiva che tende a trascendere e ad assorbire le intelligenze individuali. Questo processo puň arricchire le capacitŕ degli individui, dato che la crescente efficienza e i costi decrescenti della comunicazione offrono grandi opportunitŕ per aumentare conoscenza e creativitŕ e ottenere nuove forme di attivitŕ intellettuale. Potrebbero esservi anche conseguenze negative, come dipendenza da computer e dal mondo virtuale, delega di attivitŕ e di capacitŕ alle macchine, vulnerabilitŕ di sistemi complessi, controllo indebito sui singoli, sfruttamento economico. Il lavoro esamina alcune importanti conseguenze di questi sviluppi.
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Mistri, Maurizio. « Processi cognitivi ed organizzazione dei distretti industriali ». ARGOMENTI, no 30 (mars 2011) : 39–67. http://dx.doi.org/10.3280/arg2010-030003.

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Résumé :
Questo saggio ha l'obiettivo di analizzare la capacitŕ di adattamento del sistema dei distretti industriali italiani ai cambiamenti in atto nella economia mondiale e nell'universo delle innovazioni tecnologiche. L'analisi viene compiuta con un riferimento costante alle basi cognitive dei processi decisionali degli agenti che operano nei distretti industriali. Il concetto di conoscenza, in effetti, ha una base strettamente cognitivista, a differenza di quanto č accaduto per il concetto di informazione. La riflessione sulla conoscenza in economia politica puň partire dall'idea che ogni sistema economico č incardinato in sistemi piů ampi (politici, culturali, militari, ecc.) che ne condizionano il funzionamento e le dinamiche evolutive. Ne deriva che nel mondo economico i processi dinamici non sono del tutto conoscibili ex ante, a causa dei limiti informativi e dei limiti computazionali a cui sono soggetti gli agenti economici.
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Nosi, Costanza, et Carlo Alberto Pratesi. « La domanda di auto elettriche tra entusiasmi tecnologici e resistenze psicologiche : una ipotesi di segmentazione ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 2 (septembre 2012) : 31–44. http://dx.doi.org/10.3280/mc2012-002005.

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Gli Autori propongono una segmentazione della domanda italiana di auto elettriche basata sull'attrattivitÀ che alcune caratteristiche specifiche del prodotto esercitano sugli individui. Con la cluster analysis sono stati classificati 8.423 intervistati in quattro segmenti di mercato. I risultati dello studio offrono informazioni utili sia per gli operatori del settore, per il miglioramento delle loro strategie di marketing, sia per i policy maker per l'elaborazione di programmi tesi a favorire comportamenti collettivi piů responsabili. Forniscono altresě un contributo alla scarsa letteratura manageriale sul mercato dei veicoli elettrici puri e alla limitata conoscenza degli atteggiamenti degli italiani circa i prodotti ecologici.
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LINO, LUCIA ALVES, ALEXANDRE MAGNO DA COSTA et ALFREDO TIOMNO TOLMASQUIM. « NOVA MEDIA ». Nuncius 16, no 2 (2001) : 767–79. http://dx.doi.org/10.1163/182539101x00695.

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Abstracttitle RIASSUNTO /title In questo articolo viene presentata la Bibliografia Brasiliana di Storia della Scienza. Il database, che raccoglie una grande quantit di pubblicazioni, anche recenti, concernenti la storia della scienza, della tecnologia e della medicina, stato concepito non soltanto come strumento di aiuto bibliografico, ma intende offrire un contributo per una pi ampia conoscenza delle attivit di ricerca in questo settore in Brasile. Una prima base di 1200 voci gi disponibile per la consultazione in rete.
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Sbicego, Marco. « Dall'altra parte di Wikipedia : migliorare la produzione di testo in italiano L2 attraverso l'edizione di voci dell'enciclopedia libera online ». Texto Livre : Linguagem e Tecnologia 4, no 2 (3 octobre 2011) : 82–88. http://dx.doi.org/10.17851/1983-3652.4.2.82-88.

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Résumé :
Questo articolo discute le potenzialità dell'uso didattico di Wikipedia come strumento per l'insegnamento della lingua italiana L2 attraverso uno studio di caso concreto. Vengono evidenziati il contesto didattico e quello tecnologico, i prerequisiti necessari, i passi preparatori e le metodologie seguite, nonché i risultati ottenuti sia sotto il profilo strettamente didattico-linguico che sotto quello della corretta educazione alla libera circolazione delle conoscenze.
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Glucksman, Myron L. « Il "Progetto" di Freud : la connessione mente-cervello rivisitata ». SETTING, no 44 (mars 2021) : 5–30. http://dx.doi.org/10.3280/set2020-044001.

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Résumé :
Il testo di Freud Progetto per una psicologia scientifica (1895) riflette il suo ten-tativo di spiegare i fenomeni psichici in termini neurobiologici, motivato dalla scoperta del neurone avvenuta da poco. La sua ipotesi fondamentale era che i neuroni fossero veicoli per la conduzione di "correnti" o "eccitazioni" e che fossero connessi tra loro. Utilizzando questo modello, Freud ha tentato di descrivere una serie di fenomeni mentali, tra cui coscienza, percezione, affetti, Sé, processi cognitivi, sogno, memoria e formazione del sintomo. Tuttavia, non fu in grado di completare l'esplorazione di tali processi mentali in quanto, all'epoca, mancavano le informazioni e la tecnologia necessarie che sarebbero diventate disponibili nel secolo successivo. Infatti, tecniche quali la risonanza magnetica funzionale (fMRI), la tomografia ad emissione di positroni (PET), l'elettroencefalogramma (EEG), nonché scoperte quali le sinapsi, le reti neurali, i fattori genetici, i neurotrasmettitori e i circuiti discreti del cervello avrebbero facilitato una significativa espansione delle conoscenze sui fenomeni mente-cervello. Tutto questo materiale scientifico ha portato allo sviluppo di efficaci trattamenti farmacologici per la schizofrenia, i disturbi dell'umore e l'ansia. Non solo, ora posso-no essere misurate le variazioni della funzionalità del cervello che riflettono il buon esito dei trattamenti farmacologici e psicoterapeutici. Nonostante questi progressi, la comprensione del rapporto tra le funzioni di mente e cervello rimane limitata. Oltre un secolo dopo la pubblicazione del Progetto non è ancora completamente compresa la neurobiologia sottostante i fenomeni della coscienza, dell'inconscio, delle sensazioni, dei pensieri e della memoria. Possiamo aspettarci di arrivare ad un'integrazione più completa della mente e del suo substrato neurobiologico tra un secolo? Lo scopo di questo articolo è quello di aggiornare la nostra conoscenza della neurobiologia associata alle specifiche funzioni mentali che Freud esaminò nel Progetto, nonché di porre domande riguardanti i fenomeni mente-cervello che si spera troveranno risposte in futuro.
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Lavagna, Monica. « Paola Ascione, Conoscenza e progetto nei quartieri d’autore. Tecnologia e ambiente negli interventi di Luigi Cosenza ». TECHNE - Journal of Technology for Architecture and Environment, no 24 (26 juillet 2022) : 271–72. http://dx.doi.org/10.36253/techne-13442.

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Niccolucci, Franco. « 4CH : un progetto per sviluppare le applicazioni e le competenze digitali per la gestione del patrimonio culturale ». DigItalia 17, no 1 (juin 2022) : 161–67. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00045.

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Résumé :
L’articolo descrive il progetto europeo 4CH – Centro di Competenza per la conservazione del patrimonio culturale. Il progetto, coordinato da INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare attraverso la sua rete di laboratori CHNet, realizzerà un Centro che metterà a disposizione di operatori e istituzioni tecnologie scientifiche e digitali avanzate per la conservazione e il restauro, in particolare l’uso di modelli 3D. Le metodologie e tecnologie saranno documentate e rese disponibili, insieme a standard e buone pratiche, su una base digitale della conoscenza. Saranno inoltre creati strumenti di formazione e di aggiornamento. Il Centro di Competenza europeo si articolerà attraverso una rete di Centri nazionali, e insieme contribuiranno a realizzare la trasformazione digitale del settore dei beni culturali.
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Pasqualetti, Fabio, Dariusz Grządziel et Maria Paola Piccini. « Evaluation of Distance Education in Roman Pontifical Universities ». HUMAN REVIEW. International Humanities Review / Revista Internacional de Humanidades 11, Monográfico (20 décembre 2022) : 1–23. http://dx.doi.org/10.37467/revhuman.v11.4162.

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Résumé :
L’esperienza della Pandemia ci ha obbligato a sperimentare modalità di studio inusuali e stereotipate all’interno dell’acronimo DAD (Didattica A Distanza). Il gruppo di ricerca crede che ci troviamo in un momento storico molto importante che, grazie a questa esperienza e nonostante tutti i suoi limiti, ci apre a possibilità di innovazione didattica ancora da esplorare. Pertanto, l’obiettivo è sondare, fra gli studenti delle diverse Università Pontificie, alcuni aspetti dell’esperienza fatta, non per contrapporre DAD a PRESENZA, quanto per capire come poter integrare meglio queste tecnologie digitali per la conoscenza, all’interno della didattica universitaria.
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Costa, Paolo. « La variabile sociologica nella valutazione degli effetti della progettazione architettonica ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 90 (septembre 2010) : 113–27. http://dx.doi.org/10.3280/sur2009-090007.

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Résumé :
La valutazione post-occupativa (POE, Post-Occupancy Evaluation), č una pratica che studia gli spazi costruiti dopo che sono stati abitati, allo scopo di individuare lo scarto tra gli obiettivi inscritti nel progetto e le opportunitŕ e i significati effettivamente colti dai suoi abitanti. Dopo aver ricostruito la storia di questa pratica, indicato le sue fasi principali e i vari livelli a cui essa č in grado di produrre conoscenza, il saggio analizza criticamente gli approcci adottati nelle valutazioni degli ultimi anni, mostrando come queste abbiano dato sempre minor rilievo all'analisi delle variabili sociologiche, a fronte di una attenzione crescente verso le dimensioni tecnologiche e funzionali della progettazione architettonica.
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Benedetti, A., et D. Curri. « Il controllo neuroradiologico postoperatorio precoce nella patologia vertebromidollare ». Rivista di Neuroradiologia 2, no 2 (juin 1989) : 187–88. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200215.

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Résumé :
L'evoluzione della neuroradiologia ha permesso di estendere la metodica del controllo post-operatorio precoce, consentendo di acquisire nuove informazioni molto utili al neurochirurgo per migliorare la tecnica e prevenire le complicanze. Tale screening si avvale di esami non invasivi, di rapida esecuzione e fornisce immagini anatomicamente ben definite anche nei dettagli. Va però sottolineato come sia difficile, specie nel controllo postoperatorio precoce, la corretta valutazione dell'immagine ottenuta con tecnologie, che richiedono conoscenze non strettamente medico-specialistiche, lunga esperienza e stretta collaborazione fra clinico e radiologo.
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Guerrieri, Claudia. « Linked open data e rappresentazione del patrimonio culturale : un caso applicativo per diffondere la conoscenza dei beni culturali ecclesiastici nel web semantico ». DigItalia 17, no 1 (juin 2022) : 184–202. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00047.

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Résumé :
Nel dominio dei beni culturali molte organizzazioni stanno applicando le tecnologie del web semantico e hanno affrontato progetti – alcuni dei quali sperimentali – di pubblicazione dei dati descrittivi del patrimonio culturale in linked open data (LOD): la sfida è far affiorare la conoscenza rappresentata dai dati rendendola immediatamente interpretabile dalle macchine. Attraverso la delicata fase di definizione non ambigua dei concetti e delle relazioni che rappresentano una determinata porzione di realtà (modellazione dei dati) il web semantico si pone come strumento per far emergere significati e produrre nuove relazioni reciproche. Questo contributo ha l’obiettivo di porre le basi per una prospettiva strategica di produzione e pubblicazione di LOD del patrimonio informativo esposto sul portale BeWeB – Beni ecclesiastici in web, scelto come esempio altamente rappresentativo del dominio culturale in virtù non solo dei suoi numeri – circa 12 milioni di schede descrittive di beni culturali di proprietà ecclesiastica – ma soprattutto della modalità in cui è costruito e quotidianamente popolato. Il portale è ideato e coordinato dall’Ufficio nazionale per i Beni Culturali ecclesiastici e l’Edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana (Ufficio nazionale BCE – CEI), con l’ambizione di offrire una lettura d’insieme sui beni culturali di proprietà ecclesiastica conservati in Italia, dove gli authority data assumono il ruolo di punto di snodo per la tessitura di relazioni tra risorse culturali di natura diversa (risorse storico-artistiche, architettoniche, bibliografiche, archivistiche, fotografiche, istituti di conservazione). La proposta di integrazione nel web semantico del patrimonio informativo esposto sul portale BeWeB mira al raggiungimento di una piena interoperabilità semantica, attraverso l’analisi delle ontologie già presenti nel dominio culturale, per favorirne un loro riuso. BeWeB è dunque un case study presentato e introdotto da un inquadramento generale, utile a spiegare il contesto in cui sono inscritte le tecnologie che abilitano la realizzazione del web semantico e dei progetti di costruzione dei grafi della conoscenza (knowledge graph).
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Perrotta, Manuela. « Il pre-embrione (non) è uno di noi : breve storia di una innovazione inter-organizzativa tra istituzioni, comunitŕ professionali e tecnologie ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 122 (juin 2011) : 194–205. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122014.

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Résumé :
Innovazione e cambiamento sono temi centrali all'interno della sociologia del lavoro e dell'organizzazione, in particolare in relazione alla continua evoluzione delle nuove tecnologie. Il paper intende offrire un contributo teorico ed empirico al filone di ricerca degli Innovation Studies a partire da un caso empirico: l'emergere di un "nuovo oggetto scientifico" - il pre-embrione - come innovazione organizzativa all'interno di un network di elementi eterogenei distribuiti tra il setting istituzionale, le comunitŕ professionali coinvolte e le tecnologie della riproduzione assistita. Il caso appare particolarmente interessante alla luce di un approccio all'innovazione ispirato all'Actor Network Theory, poiché permette di analizzare un tentativo (fallito) di (ri)stabilizzazione del sistema attraverso l'attivazione di un network basato sull'appartenenza a diverse comunitŕ professionali, sulla mobilitazione di conoscenze scientifiche e sulla creazione discorsiva di un nuovo oggetto.
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Fasce, F. « Daniele Pozzi. Dai gatti selvaggi al cane a sei zampe. Tecnologia, conoscenza e organizzazione nell'Agip e nell'Eni di Enrico Mattei ». Enterprise and Society 11, no 2 (19 mars 2010) : 414–16. http://dx.doi.org/10.1093/es/khq011.

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Sicurello, Rossana. « La revisione dell'istruzione professionale : giovani, orientamento, competenze trasversali e occupabilità PDF ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 1 (juin 2020) : 5–28. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2020oa10074.

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Résumé :
Il processo di globalizzazione e il progresso tecnologico alla base della Quarta Rivoluzione Industriale hanno sconvolto il tradizionale modello di organizzazione dell'istruzione e del mercato del lavoro divenuti sempre più dinamici e complessi. La formazione professionale, cercando di rispondere ai bisogni attuali dei singoli e della società della conoscenza e del lavoro 5.0, si sta adoperando per assicurare azioni efficaci di modernizzazione e di innovazione delle pratiche didattiche, formative e valutative, facendo dell'orientamento e della pratica lavorativa gli strumenti principali della loro azione. Lo scopo è quello di verificare la propria capacità di stare al passo con i cambiamenti sociali, nonché di contribuire in maniera significativa alla crescita economica e, quindi, alla promozione della mobilità e dell'employability di cui le soft skills costituiscono una dimensione chiave, soprattutto nell'ambito dell'attuale dibattito politico, sociale, culturale ed economico attorno al mercato del lavoro e al tema della disoccupazione.
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Chieffi, Lorenzo, et Lorenzo Chieffi Chieffi. « Il contributo della Bioetica alla promozione dei diritti umani ». Revista Fronteiras Interdisciplinares do Direito 2, no 1 (10 novembre 2020) : 02–13. http://dx.doi.org/10.23925/2596-3333.2020v2i1a1.

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Résumé :
Dalla storicizzazione alla relativizzazione dei principi costituzionali. L’analisi interdisciplinare delle questioni bioetiche ha certamente rappresentato un importante stimolo per l’arricchimento interpretativo dei principi fondamentali posti alla base dell’edificio costituzionale. Il proficuo approfondimento da parte degli esperti, appartenenti alle scienze umane e a quelle biomediche, delle conseguenze prodotte dalle più sofisticare applicazioni tecnologiche, induce a ricercare nuove soluzioni esegetiche, mutevoli nel tempo, coerentemente alla continua trasformazione di una società per sua natura liquida. In presenza di un’inarrestabile evoluzione delle conoscenze scientifiche, un approfondimento dell’indagine bioetica, consapevole della primazia dei diritti umani, potrà certamente contribuire ad un progressivo sviluppo interpretativo di principi storicizzati dal Costituente italiano nel
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Boccia Artieri, Giovanni. « La rivoluzione inavvertita del web sociale e i consumatori connessi ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 116 (avril 2010) : 53–62. http://dx.doi.org/10.3280/sl2009-116006.

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Résumé :
Questo saggio analizza l'emergere di una realtŕ del consumo caratterizzata dai pubblici/consumatori connessi. Il temine "pubblici connessi" fa riferimento a una diversificata interrelazione e co-evoluzione tra pratiche culturali, relazioni sociali e sviluppo delle tecnologie mediali in direzione di una connessione digitale. Questo concetto si pone in alternativa a quello di audience o consumatori per sottolineare il mutamento dei modi in cui gli individui sono connessi e mobilitati oggi attraverso i media e per mezzo di questi. Ora i pubblici comunicano sempre di piů secondo logiche che potremmo definire bottom-up, top-down oltre che, naturalmente orizzontalmente tra pari. I pubblici possono reagire, (ri)fare e (ri)distribuire partecipando alla condivisione di cultura e conoscenza attraverso le logiche del discorso e dello scambio oltre che quelle della sola ricezione mediale.
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Vučo, Julijana. « L’insegnamento basato sui task e le nuove tecnologie nello scambio europeo di conoscenze e di buone pratiche ». Italica Belgradensia 2019, Speciale (2019) : 145–54. http://dx.doi.org/10.18485/italbg.2019.ns_zogovic.11.

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Boccacci, Daniel. « Il laboratorio "Il filo di Arianna" Un'esperienza tra le nuove frontiere dell'apprendimento ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 43 (juin 2012) : 41–49. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-043005.

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Il saggio prende in esame il nuovo stile cognitivo dei giovani, che, in simbiosi con le tecnologie digitali, apprendono in maniera multitasking, condividendo conoscenze e resistendo ad approcci sistemici. Tali caratteristiche si presentano in forme talmente marcate e naturali, da far pensare a un nuovo orizzonte antropologico, evidente nelle difficoltÀ di comunicazione tra giovani e insegnanti, oggigiorno vera urgenza della scuola. Per le sue potenzialitÀ multicodice, "Il filo di Arianna", laboratorio coordinato dall'autore e rivolto a ragazzi della scuola secondaria di primo grado con disturbi specifici dell'apprendimento, viene proposto qui come pratica didattica da estendere a tutti i preadolescenti che, in quanto nativi digitali, si possono considerare ‘dislessici generazionali'.
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Di Nunzio, Daniele, Marcello Pedaci, Fabrizio Pirro et Emanuele Toscano. « La didattica a distanza durante la pandemia di covid-19 : il lavoro dei docenti e la diversità dei contesti scolastici ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 1 (juin 2021) : 98–106. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-001008.

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Résumé :
L'articolo presenta i risultati di un'indagine rivolta ai docenti delle scuole dell'infanzia, prima-ria e secondaria, in merito alla didattica a distanza attuata durante la fase emergenziale della pandemia di Covid-19. L'Indagine è stata condotta su tutto il territorio nazionale, con questio-nario online, tecnica Cawi, dal 3 aprile al 7 maggio 2020, con 1197 questionari validi. L'analisi approfondisce il ruolo dei contesti scolastici nel determinare gli impatti sia sulle con-dizioni di lavoro dei docenti che sulle disuguaglianze di accesso al diritto di istruzione da parte degli studenti. In particolare, sono considerati i seguenti fattori intervenienti: il ruolo delle possibilità di partecipazione dei docenti, la formazione ricevuta e la disponibilità di strumenti tecnologici. L'indagine è stata promossa dalla Flc-Cgil (Federazione Lavoratori della Conoscenza) e con-dotta in collaborazione con Fondazione Giuseppe Di Vittorio, Università di Teramo e Labora-torio LO-Lavoro e Organizzazioni del Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche dell'Università degli Studi di Roma «La Sapienza».
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Rostan, Michele, et Massimiliano Vaira. « Gli spin-off universitari in Italia : un possibile contributo allo sviluppo ? » SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 118 (juillet 2010) : 55–66. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-118004.

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Nell'ultimo decennio, il fenomeno degli spin-off universitari (Sou) ha attratto un crescente interesse. L'attenzione si č rivolta al mutamento dei sistemi e delle istituzioni di istruzione superiore - di cui gli Sou sono un aspetto - e alle ricadute che la creazione di Sou puň avere sullo sviluppo in un'economia basata sulla conoscenza. Dopo aver delineato il quadro dei mutamenti istituzionali nei quali il fenomeno degli Sou ha il suo radicamento, vengono presi in considerazione lo sviluppo degli Sou in Italia e il loro apporto allo sviluppo economico locale. Le informazioni presentate indicano la plausibilitŕ della relazione tra sviluppo degli Sou e trasformazione dell'ambiente istituzionale e dell'organizzazione delle universitŕ mentre non consentono ancora una piena valutazione del contributo degli Sou allo sviluppo locale. Gli elementi raccolti fanno tuttavia ritenere che gli Sou siano solo un elemento tra molti di un tessuto istituzionale favorevole allo sviluppo basato sulle alte tecnologie.
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De Luca, M. « Advanced hybrid closed-loop : review of the current systems available in Italy for the treatment of type 1 diabetes mellitus ». Journal of AMD 25, no 2 (juillet 2022) : 120. http://dx.doi.org/10.36171/jamd22.25.2.1.

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OBIETTIVO DELLO STUDIO La terapia con microinfusore è raccomandata nelle persone con DMT1 per il raggiungimento degli obiettivi glicemici e di una migliore qualità di vita. Lo studio si propone di confrontare i diversi sistemi ibridi ad ansa chiusa attualmente disponibili in Italia al fine di valutare le caratteristiche di ognuno di essi, riconoscere il profilo del paziente a cui destinarli e prendere decisioni terapeutiche informate e consapevoli. DISEGNO E METODI È stata analizzata la letteratura e le schede tecniche relative a 3 diversi sistemi ibridi ad ansa chiusa attualmente commercializzati in Italia: MiniMed™ 780G associato al CGM Guardian e algoritmo SmartGuard, Tandem t:slimX2 associato al CGM Dexcom G6 con algoritmo Control IQ e Accu- Check Insight associato al CGM Dexcom G6 con algoritmo DBLG1. Sono stati inoltre analizzati i principali sistemi Hybrid Closed-loop open-source (Do It Yourself – Artificial Pancreas System). RISULTATI Il sistema Medtronic 780G utilizza il sensore Guardian 4, mentre i sistemi Tandem e Accu-chek Insight utilizzano il sensore Dexcom G6. I loro algoritmi (PID per Medtronic ed MPC per Tandem ed Accu-chek Insight) sono integrati alla pompa insulinica. Durante gli studi pivotal, a seconda della popolazione dello studio e dell’HbA1c di base, questi sistemi raggiungono una percentuale di tempo trascorsa nell’intervallo target tra il 65% ed il 76% con un basso rischio di ipoglicemia. OpenAPS è il primo sistema open source sviluppato per automatizzare il controllo glicemico, il cui algoritmo è stato creato e successivamente aggiornato dagli utenti stessi. CONCLUSIONI Una conoscenza approfondita e aggiornata delle più recenti tecnologie è fondamentale affinché il team diabetologico possa guidare i propri pazienti, fornendo loro l’educazione ed il supporto necessari ad una scelta di cura condivisa e consapevole. Questa rassegna riassume in modo pragmatico le principali caratteristiche dei sistemi Hybrid Closed-loop e si pone come strumento di consultazione per un utilizzo più appropriato di questa tecnologia. PAROLE CHIAVE diabete mellito; microinfusori; hybrid closed loop.
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Caselli, Marco, Federica de Cordova, Eleonora Riva et Nicoletta Vittadini. « Tecnologie digitali e pratiche identitarie tra gli adolescenti figli di genitori immigrati. Introduzione ». IKON, no 58 (mars 2011) : 5–9. http://dx.doi.org/10.3280/ikr2009-058001.

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Résumé :
Il lavoro qui presentato analizza le pratiche di comunicazione tra pari mediate dalle nuove tecnologie. In particolare, è stato approfondito l'utilizzo di tali modalità comunicative in un gruppo di adolescenti di origine straniera residenti a Milano.Gli obiettivi della ricerca consistevano in:1. individuare pratiche di comunicazione e socializzazione tecnologicamente mediate, specifiche dei giovani adolescenti di origine straniera;2. evidenziare il ruolo di tali pratiche comunicative innovative nell'orientare le relazioni tra il gruppo migrante e quello degli autoctoni, in termini di processi di acculturazione;3. definire se e in che modo tali comportamenti consentono spazi di azione creativa e mediazione culturale tra le molteplici culture di appartenenza;4. identificare possibili strategie di costruzione identitaria in termini transnazionali. L'indagine di tipo qualitativo prevedeva l'analisi di casi singoli in profondità. Il campione è stato individuato all'interno di due istituti tecnici della città di Milano ed è costituito da un gruppo di 20 tra ragazzi e ragazze di origine straniera di età compresa tra i 15 e i 19 anni, che avessero iniziato un percorso di scolarizzazione in Italia non oltre la classe prima media. Esso è stato selezionato secondo un criterio di conoscenza avanzata delle tecnologie informatiche. I dati sono stati raccolti attraverso interviste individuali, focus group e un periodo di virtual shadowing. In questa occasione è stato possibile raccogliere materiali multimediali prodotti dai ragazzi stessi. I risultati dell'analisi dei dati, analizzati secondo una metodologia qualitativa, vengono presentati e discussi dal punto di vista della teoria del flow e dei processi di acculturazione e transnazionalismo. I risultati delineano l'emergere di pratiche comunicative specifiche di questa popolazione, in cui i processi di socializzazione messi in atto sembrano rinnovare la tradizionale dicotomia culturale italiano/straniero per aprire nuovi spazi simbolici di rappresentazione e costruzione di sé.
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Löbl, Ivan. « La sovrastima dei metodi molecolari e dei modelli matematici rispetto a quelli tradizionali può condurre a problemi reali nella conoscenza della biodiversità mondiale ». Memorie della Società Entomologica Italiana 92, no 1-2 (15 décembre 2015) : 85. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2015.85.

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Fin dal 1992, con la Convenzione sulla Diversità Biologica di Rio de Janeiro, la biodiversità della terra è una materia di costante interesse pubblico, ma la comunità scientifica, impegnata nel descrivere e identificare le specie animali includendole in grandi raggruppamenti diversificati, deve affrontare difficoltà in continua crescita. I problemi derivano dalla scarsa comprensione della specificità della tassonomia e dall’assegnare eccessivo valore ai metodi quantitativi e alle moderne tecnologie. Dato che la maggior parte delle specie animali deve essere ancora scoperta e studiata, è necessario affrontare la situazione con metodi più equilibrati.
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Dettori, G. Filippo, et Barbara Letteri. « Valutare per includere gli studenti con disturbi dello spettro dell'autismo. Il supporto delle tecnologie per una valutazione di qualit& ; ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2021) : 139–57. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12403.

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Il presente contributo analizza le difficoltà di una valutazione efficace per gli studenti con disturbi dello spettro dell'autismo e rileva in che modo le tecnologie possono facilitare tale processo. Attraverso una ricerca che ha coinvolto 276 docenti di scuola secondaria di primo grado si è cercato di comprendere quanto le TIC siano in grado di rendere le prove di verifica più accessibili agli studenti con autismo. Il questionario utilizzato ha rivelato quali software e applicativi i docenti, con esperienza almeno quinquennale, utilizzano nel valutare gli studenti che presentano disturbi dello spettro dell'autismo. I risultati evidenziano conoscenze molto limitate da parte dei  docenti di classe e di sostegno (senza titolo) mentre si evince che coloro che hanno seguito un percorso formativo di specializzazione universitaria hanno maggiori capacità di utilizzare le tecnologie per la valutazione dei loro studenti. Tutti coloro che hanno preso parte alla ricerca suggeriscono la necessità di un investimento serio sulla formazione dei docenti di classe e di sostegno per consentire loro di trovare nelle TIC nuove opportunità per una valutazione maggiormente inclusiva.
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Genovino, Cinzia, et Rosa Maria Caprino. « Il ruolo della banca nel processo di innovazione del modello di business ». ESPERIENZE D'IMPRESA, no 2 (janvier 2021) : 69–105. http://dx.doi.org/10.3280/ei2018-002005.

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Résumé :
Il contributo rappresenta un approfondimento del Rapporto MACREF Strategie di integrazione tra produzioni agroalimentari e turismo ed in particolar modo il ruolo della banca nei processi d'innovazione dei modelli di business per le PMI. Si è cercato di offrire un'analisi critica della letteratura sul tema della scelta relativa alla struttura finanziaria efficiente delle imprese, con particolare riguardo alla realtà delle piccole e medie imprese italiane, ed in particolar modo del settore agroalimentare, attraverso una visione della letteratura empirica sull'argomento. Le PMI si caratterizzano tradizionalmente per l'uso quasi esclusivo di capitale di debito nella copertura del fabbisogno finanziario e presentano di conseguenza una struttura finanziaria quanto mai semplificata, nella maggior parte dei casi composta dal debito bancario da una parte e dal capitale dei soci fondatori dall'altra. In questo momento di crisi e di particolare frammentazione del tessuto societario italiano, in particolar modo quello del comparto agroalimentare, un ruolo determinante è stato rivestito dagli istituti bancari anche come gestori di garanzie e contributi pubblici. La scarsa patrimonializzazione delle nostre aziende, spesso a carattere e proprietà familiare, è stata negli anni supplita con un forte ricorso al credito bancario, dal quale le imprese sono diventate dipendenti a scapito di un corretto equilibrio finanziario. L'intero sistema si trova difronte ad una rieducazione finanziaria, dunque sia le imprese che le banche, quest'ultime spinte dall'innovazione tecnologica e dalla ricerca di redditività, si accingono al superamento della loro tradizionale veste istituzionale legata alla erogazione di credito. Gli istituti di credito possono e stanno quindi trasformando in opportunità tale situazione rivedendo i propri modelli distributivi e di business per diversificare le proprie fonti di reddito concentrandosi sull'offerta di nuovi servizi ad alto valore aggiunto alle imprese, sostenendo lo sviluppo e la crescita economica del nostro paese. Oggi il ruolo trainante della ripresa è infatti rappresentato da quelle imprese che sono innovative, che sanno coniugare la produttività e la tecnologia, che si aggregano tra loro o che si internazionalizzano: è proprio a queste impr- se che il sistema bancario deve guardare offrendo loro un supporto non solo in termini finanziari ma in termini di esperienza, conoscenze, competenza e consulenza.
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Paradiso, Michele, José Fernando Muñoz Robledo, Bianca Galmarini et Valentina D’Ippolito. « LA GUADUA E L’INFORMALE. LA CONOSCENZA STRUTTURALE E LA QUALIFICAZIONE DEI MATERIALI NATURALI NEL BARRIO DE INVASIÓN NUEVA ESPERANZA, KM41, MANIZALES, COLOMBIA ». Revista M 15 (16 août 2019) : 48–69. http://dx.doi.org/10.15332/rev.m.v15i0.2178.

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Résumé :
Nueva Esperanza è un insediamento di tipo informale situato nella regione andina colombiana, nel Dipartimento di Caldas, a cavallo del Río Cauca e sulla via che collega Manizales a Medellín. Come occupazione autogestita con ambizione di legalizzazione, è un modello non estraneo alla gestione colombiana, la cui emergenza abitativa è il risultato dell’instabilità politica e della lunga condizione di guerriglia, concentrata soprattutto in scenario rurale. Il lavoro che presentiamo investiga le forme dell’abitare sviluppatesi in questa comunità, alla luce delle differenti origini sociali e geografiche, formazione e competenze dei residenti. L’oggetto della ricerca è lo studio delle modalità di autocostruzione delle abitazioni in materiali locali (guadua angustifolia) e dell’efficacia delle soluzioni tecniche e costruttive adottate in tale contesto. Conseguente ai risultati dell’attività di rilievo e restituzione dei manufatti architettonici è l’individuazione di tre casi studio rappresentativi per diversi livelli di qualità d’esecuzione, qualità di conservazione, complessità della composizione. Si intravede, allora, un progetto ex novo che assolverà alla duplice intenzione di realizzare un luogo di socializzazione (ad oggi assente) e di sperimentare un cantiere autogestito a scopo didattico, per la valorizzazione del materiale e della tecnologia opportuna al fine di una ricostruzione consapevole delle abitazioni.
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Mugarra, Miriam Velazco. « Derecho Agrario : instrumento del desarrollo agrícola y rural ». Przegląd Prawa Rolnego, no 2(23) (15 décembre 2018) : 159–69. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2018.23.2.12.

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Résumé :
L’obiettivo dell’articolo è di presentare le sfide contemporanee del diritto agrario in materia di sviluppo sostenibile delle zone rurali, tenendo conto delle politiche agricole attuate a livello locale, regionale, internazionale e globale. Nello specifico si è cercato di approfondire l’influenza del c.d. approccio territoriale allo sviluppo sostenibile delle zone rurali e la sua importanza per il diritto agrario. Per attuare il concetto di agricoltura sostenibile a Cuba è necessaria un’implementazione decisiva del progresso tecnologico, una moderata, razionale ed economicamente giustificata intensificazione della produzione e un contenimento del degrado della produttività potenziale del suolo. È inoltre inevitabile ampliare e modernizzare l’infrastruttura tecnica delle zone rurali e delle aziende agricole stesse. Oltre alla necessità di aumentare il livello di istruzione e di conoscenza professionale da parte degli agricoltori, come anche il livello di consapevolezza ecologica, queste azioni richiedono un sostegno finanziario tramite stanziamenti del bilancio pubblico e dei fondi regionali. È anche necessario migliorare il reddito agricolo, in quanto esso determina le possibilità di intraprendere investimenti e attività pro-ecologiche, che a loro volta determinano la sicurezza alimentare del Paese. Secondo l’autore, l’approccio territoriale è uno strumento efficace che facilita la gestione pubblica delle zone rurali e contribuisce a un ulteriore sviluppo socio-economico della popolazione rurale.
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Annese, Mariella, Antonio Labalestra et Marco Pietrosante. « Landscape transformation and territorial marketing. The Noi Techpark restoration project in Bolzano : a remarkable case of territorial branding ». Valori e Valutazioni 30 (août 2022) : 135–48. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223009.

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Résumé :
The Noi Techpark project in Bolzano has substantially transformed a portion of the Bolzano surroundings, localizing university and management functions in an area characterized by the presence of a dismissed industrial settlement built between the two World Wars by the Montecatini group. The project was pursued through the creation of a technology park, renovating the structures of the old factory which was in a state of abandon and then acquired by the Autonomous Province of Bolzano. This allowed the establishment of a pole of new public- private structures for technology transfer. The present paper intends to retrace the history of this intervention, describing its main characteristics in terms of urban form, functions and presence of public spaces in relation to the achievement of the objective of re- evaluating an entire urban area. including the relevant residential zone. But at the same time the ambition of the essay lies in the attempt to represent how, in the assessment of the complexity of local policies of territorial development, a significant role is played by the ability to contribute to economic growth in terms of birth of new businesses, improvement of competitiveness of existing ones, enhancement of financial resources, human and material present in the area and, finally, the ability to attract new productive factors in the area. In this sense, the Noi Techpark project is emblematic. Il Progetto Noi Techpark a Bolzano ha trasformato in maniera sostanziale una porzione consistente della periferia di Bolzano, localizzando funzioni universitarie e direzionali in un’area caratterizzata dalla presenza di un insediamento industriale dismesso realizzato, negli anni tra le due guerre mondiali, dal gruppo Montecatini. L’intervento è stato perseguito mediante la realizzazione di un parco tecnologico che, attraverso il risanamento delle strutture del vecchio opificio – acquisito al patrimonio della Provincia autonoma di Bolzano dopo il suo abbandono – ha permesso l’istituzione di un polo di nuove strutture pubblico-private destinate al trasferimento tecnologico. Il presente contributo intende ripercorrere la storia di questo intervento, soffermandosi nel descriverne le principali caratteristiche in termini di forma urbana, funzioni e presenza di spazi pubblici in relazione al raggiungimento dell’obiettivo di rivalutare un’intera area urbana. Ivi compreso quella occupata dal tessuto residenziale di pertinenza. Ma allo stesso tempo l’ambizione del saggio risiede nel tentativo di rappresentare come, nella valutazione della complessità delle politi- che di sviluppo locale di un territorio, un ruolo rilevante sia ricoperto dalla capacità di contribuire alla crescita economica nei termini di nascita di nuove imprese, di miglioramento della competitività di quelle esistenti, di valorizzazione delle risorse finanziarie, umane e materiali presenti in loco e, infine, dalla capacità di attrarre nuovi fattori produttivi sul territorio. Proprio in questo senso Il progetto del parco tecnologico Noi Techpark sembra emblematico. Nell’aver perseguito, oltre al risanamento di un’area industriale di smessa, l’obiettivo della creazione e della diffusione dell’innovazione per mezzo di un brand territoriale. In questo modo, al vantaggio di arginare la perdita di valore del contesto edilizio dell’intera area, si aggiunge il risultato prestigioso di aver messo in contatto i laboratori di ricerca, da un lato, e il tessuto imprenditoriale, dell’altro. L’intera operazione restituisce, dunque, un contesto entro cui è stato possibile sviluppare la capacità di trasferire know-how, di diffondere informazioni tecnologiche sul territorio, di creare un network di relazioni che stanno alla base della diffusione e della creazione della conoscenza e dello sviluppo di un ambito territoriale. Tutti elementi, non immediatamente quantificabili in termini economici nel breve periodo, ma che ci sembra debbano essere presi in considerazione nelle valutazioni complessive del vantaggio dell’opportunità di portare a termine questo tipo di iniziative.
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