Articles de revues sur le sujet « Connettivi »

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Baranzini, Laura. « Opposition argumentative et opposition non argumentative : le cas des expressions italiennes quando et mentre ». Travaux neuchâtelois de linguistique, no 51 (1 janvier 2011) : 5–18. http://dx.doi.org/10.26034/tranel.2011.2768.

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Résumé :
L'intento di queste pagine è quello di illustrare un caso di apparente ''sinonimia'' di due espressioni connettive temporali in un loro impiego oppositivo. I due connettivi si presentano, in questo uso, perfettamente intercambiabili nella maggior parte dei casi. Quelle configurazioni che invece non permettono la presenza di uno dei due connettivi (secondo criteri ben diversi da quelli che ne differenziano l'uso temporalmente) permettono di mostrare come la caratteristica predominante di quando sia il suo carattere argomentativo. È questa sua capacità di orientare il discorso, creando una dinamica argomentativa, a fornire la risposta più convincente per una descrizione delle due espressioni che renda conto del loro diverso funzionamento al di là del movimento di opposizione creato da entrambi in contesti simili.
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2

Malagnini, Francesca, et Irene Fioravanti. « Connettivi e unità fraseologiche in italiano L2 : un’indagine parallela ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 56, no 1 (8 mars 2022) : 138–94. http://dx.doi.org/10.1177/00145858221081886.

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Résumé :
Questo studio presenta un’analisi corpus-based dell’uso e della produzione dei connettivi e delle unità fraseologiche dell’italiano in apprendenti di italiano L2 di diversi livelli di competenza linguistica. I connettivi e le unità fraseologiche rivestono un ruolo chiave nell’uso di una L2. Da un lato, i connettivi aiutano gli apprendenti a organizzare la struttura informativa del testo e a collegare frasi e blocchi testuali. Dall’altro, le unità fraseologiche influenzano positivamente la fluenza e l’uso della L2. Gli apprendenti tendono a usare sia i connettivi sia le unità fraseologiche fin dalle prime fasi dell’apprendimento. Tuttavia, lo sviluppo dell'uso di quest’ultimi sembra non essere lineare nella L2. Il presente studio indaga, quindi, se e in quale misura ci sia un progresso nell’uso dei connettivi e delle unità fraseologiche in apprendenti di italiano L2.
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3

Somogyi, Judit W. « Segnali discorsivi nell’italiano e nell’ungherese : un’analisi di approccio contrastivo ». Annales Universitatis Paedagogicae Cracoviensis | Studia de Cultura 9, no 3 (4 juillet 2018) : 92–102. http://dx.doi.org/10.24917/20837275.9.3.9.

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Résumé :
Lo studio tratta i segnali discorsivi attitudinali dell’italiano con l’intento di individuare le possibili cause delle difficoltà nella comprensione e nell’uso adeguato dell’italiano per apprendenti e utenti ungheresi. Sono menzionati l’origine dei connettivi e alcuni fattori extralinguistici rilevanti nell’apprendimento e nell’uso di tali elementi. L’analisi inoltre specifica gli argomenti seguenti: la variabilità formale negli usi testuali del verbo sapere; correlazioni tra posizione e funzione, con particolare attenzione alla posposizione; problemi d’interpretazione dei connettivi ricorrenti in sequenze.Znaczniki dyskursywne w języku włoskim i węgierskim – analiza kontrastywnaArtykuł omawia znaczniki dyskursu typowe dla języka włoskiego i opisuje możliwe trudności związane z ich właściwym zrozumieniem i odpowiednim użyciem w języku włoskim przez węgierskojęzycznych uczniów. Autorka wskazuje na pochodzenie konektorów oraz na kilka pozajęzykowych czynników istotnych w nauczaniu tychże elementów. Przeprowadzona przez autorkę analiza obejmuje także następujące zagadnienia: zmienność formalną w tekstualnych użyciach czasownika sapere, korelacje pomiędzy pozycją i funkcją (ze zwróceniem szczególnej uwagi na postpozycję), problem interpretacji powtarzających się konektorów.
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4

Rosi, Benedetta, et Roska Stojmenova. « L’interazione tra i due punti e i connettivi nella scrittura italiana contemporanea. Il caso di "infatti" e "perché" ». Annales Universitatis Paedagogicae Cracoviensis. Studia de Cultura 1, no 9 (2017) : 166–79. http://dx.doi.org/10.24917/20837275.9.1.15.

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Résumé :
Abstrakt L’obiettivo del presente contributo consiste nel riflettere sul valore semantico della combinazione dei due punti con i connettivi. A questo fine, lavoriamo a partire da dati ricavati da corpora di italiano scritto funzionale, tra cui PUNT-IT, CORIS e Corpus la Repubblica, e ci concentriamo sui costrutti ‘p: infatti q’ e ‘p: perché q’. Vedremo in particolare che l’influenza vicendevole tra il connettivo e i due punti può interessare la natura concettuale della relazione logico-semantica o la sua portata. Per quanto riguarda il costrutto ‘p: perché q’, ci soffermeremo, infine, su alcune particolari configurazioni sintattico-semantiche. Zależność pomiędzy dwukropkiem i spójnikami we włoskiej pisowni współczesnej: "infatti" i "perché" Celem niniejszej pracy jest analiza znaczeń semantycznych rodzących się w przypadku połączenia dwukropka z różnymi spójnikami. Analiza, oparta na danych pochodzących z korpusów włoskiego języka pisanego, takich jak PUNT-IT, CORIS i korpusu dziennika La Repubblica, koncentruje się na konstrukcjach zdaniowych ‘p: infatti q’ [p: gdyż q] oraz ‘p: perché q’ [p: ponieważ q]. Zostanie pokazane w szczególności, że wzajemne oddziaływanie między spójnikiem i dwukropkiem może wpływać na rodzaj relacji semantyczno-logicznej lub na jej zasięg. W przypadku konstrukcji zdaniowej ‘p: perché q’ analizie poddane zostaną wybrane struktury składniowo-semantyczne.
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Rosi, Benedetta. « I connettivi perché e weil come introduttori di enunciati autonomi nei giornali di oggi ». CHIMERA : Revista de Corpus de Lenguas Romances y Estudios Lingüísticos 7 (16 septembre 2020) : 1–22. http://dx.doi.org/10.15366/chimera2020.7.001.

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Résumé :
The aim of this paper is, first of all, to outline the contemporary uses of causal structures in Italian writing, focusing on some less canonical syntactic and textual manifestations. These non-prototypical constructs will be, then, compared with the corresponding ones in German. The analysis that will be presented are based on qualitative and quantitative data derived from corpora of Italian and German newspaper writing. As far as the Italian language, the paper will focus on the causal connective perché: after presenting its frequency of use compared to the other causal connectives, we will discuss some of its most common syntactic and informative-textual configurations, with particular reference to the case in which perché introduces an independent utterance, preceded by a strong punctuation mark. Right this last use will be observed also in German newspapers, thanks to a preliminary survey that will focus on the causal connective weil. For both languages we will consider the frequency of this peculiar use, as well as its possible forms and textual functions, in order to highlight analogies and differences between German and Italian.
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6

Ferrari, Pier Luigi. « L’interpretazione dei testi matematici tra processi cooperativi e modelli logici : il caso dei connettivi ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 9 (27 mai 2021) : 32–43. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.21.9.2.

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Résumé :
Il tema delle competenze logiche richieste per capire la matematica è stato quasi sempre oggetto di controversie sul piano educativo, tra i sostenitori dell’insegnamento della logica come disciplina e quelli che la guardano come una competenza trasversale. Il problema viene spesso sollevato nel corso della scuola secondaria di secondo grado e all’inizio dei corsi universitari. In questo contributo si discutono i processi di interpretazione dei testi matematici in linguaggio verbale, e il potenziale conflitto tra i meccanismi interpretativi propri delle notazioni simboliche della matematica e quelli usuali delle lingue. Viene affrontato in particolare il tema dell’interpretazione dei condizionali, anche attraverso l’esame di due teorie opposte. Vengono poi illustrati alcuni esempi a proposito di altri connettivi proposizionali. La conclusione è che la diversità dei processi interpretativi tra lingua e linguaggi della logica sconsiglia di proporre attività che richiedono l’interpretazione logica di testi verbali al di fuori dei contesti in cui questa sia giustificata.
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Barsotti, Nicola, Marco Chiera et Diego Lanaro. « La relazione struttura-funzione : le interazioni fra stress, immunità e fascia ». PNEI REVIEW, no 1 (avril 2021) : 71–84. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2021-001003.

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Résumé :
La risposta di stress, tramite il rilascio dei glucocorticoidi e delle catecolamine e modificando le risposte endocrine, neurali e immunitarie, può influenzare la struttura corporea, sia a livello tissutale sia a livello cellulare. In particolare, tramite il coinvolgimento del sistema immunitario, la risposta di stress può alterare la struttura della fascia, un tipo di tessuto connettivo presente nell'interno organismo che svolge importanti ruoli architetturali e di comunicazione per tutti gli organi. Nel presente articolo, attraverso una disamina della risposta di stress, del sistema immunitario e del tessuto connettivo, gli autori eseguono una revisione di queste interazioni alla luce della Pnei per evidenziare come struttura e funzioni corporee siano strettamente collegate. Particolare attenzione verrà posta a come fascia, muscoli e ossa risentano della risposta di stress e a come lo stile di vita possa giocare un ruolo determinante in questo equilibrio.
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Russo, Raffaele, Albino Carrizzo, Alfonso Barbato, Barbara Rosa Rasile, Paola Pentangelo, Alessandra Ceccaroni, Caterina Marra, Carmine Alfano et Luigi Losco. « Clinical Evaluation of the Efficacy and Tolerability of Rigenase® and Polyhexanide (Fitostimoline® Plus) vs. Hyaluronic Acid and Silver Sulfadiazine (Connettivina® Bio Plus) for the Treatment of Acute Skin Wounds : A Randomized Trial ». Journal of Clinical Medicine 11, no 9 (29 avril 2022) : 2518. http://dx.doi.org/10.3390/jcm11092518.

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Résumé :
Objectives: Compare the efficacy and tolerability of Connettivina® Bio Plus (Group A) gauze and cream, and Fitostimoline® Plus (Group B) gauze and cream for the treatment of acute superficial skin lesions. Design: Single-center, parallel, randomized trial. A block randomization method was used. Setting: University of Salerno—AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Participants: Sixty patients were enrolled. All patients fulfilled the study requirements. Intervention: One application of the study drugs every 24 h, and a six-week observation period. Main outcome measures: Efficacy and tolerability of the study drugs. Results: In total, 60 patients (Group A, n = 30; Group B, n = 30) were randomized; mean age was 58.5 ± 15.8 years. All patients were included in the outcome analysis. Total wound healing was achieved in 17 patients undergoing treatment with Connettivina® Bio Plus and 28 patients undergoing treatment with Fitostimoline® Plus. The greater effectiveness of the latter was significant (p = 0.00104). In Group B, a significantly greater degree of effectiveness was observed in reducing the fibrin in the wound bed (p = 0.04746). Complications or unexpected events were not observed. Conclusions: Both Connettivina® Bio Plus and Fitostimoline® Plus are secure and effective for treating acute superficial skin lesions. Fitostimoline® Plus was more effective than Connettivina® Bio Plus in wound healing of acute superficial skin lesions, especially if fibrin had been observed in the wound bed.
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Rampinelli, G., A. Müller, A. Corica, R. Pinotti et V. Rossi. « Il prelievo di tessuto connettivo : indicazioni, tecniche e alternative ». Dental Cadmos 84, no 9 (novembre 2016) : 561. http://dx.doi.org/10.19256/d.cadmos.09.2016.05.

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Skytte, Gunver. « La connessione "implicita" ». Linguistica 49, no 1 (29 décembre 2009) : 107–20. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.49.1.107-120.

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Résumé :
L’articolo descrive le differenti strategie per codificare la connessione «implicita», definita come ogni tipo di connessione interproposizionale realizzata senza connettivo esplicito, in chiave comparativa (italiano-danese). La connessione implicita viene esaminata in rapporto alla coerenza testuale attraverso l’analisi di una esemplificazione che rappresenta varie strategie di codificazione, tenendo conto delle variazioni intra- e interlinguistiche.
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Dezio, Catherine. « Verso un'infrastruttura materiale e immateriale per la Bioregione ». TERRITORIO, no 93 (janvier 2021) : 32–36. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093005.

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Résumé :
L'idea bioregionale sottende un progetto di ricomposizione dei paesaggi di bordo che, ripristinando flussi, funzioni ecologiche, relazioni e identità, realizza un tessuto connettivo e attivatore. Tale tessuto agisce tramite interventi locali, caratterizzati da strumenti e linguaggi multidisciplinari e transcalari. Secondo quest'ottica, gli spazi rappresentano entità che si attivano attraverso una dimensione relazionale, di natura sociale, politica, economica, culturale, dai risvolti spaziali. Pratiche di modificazione, forme di regolamentazione, politiche di governo, gesti e usi, immaginari urbani e rurali concorrono, in forma plurale, alla generazione di spazi che sono il prodotto di questa molteplicità. È, quindi, attraverso questo quadro bioregionale che possiamo rileggere spazi, azioni progettuali e relazioni come elementi di una rete.
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Borghi, Vando, et Marco Marrone. « Il potere infrastrutturale nel capitalismo di piattaforma. Lavoro, connettività ed ecologia ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 164 (décembre 2022) : 51–69. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-164003.

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Questo contributo vuole mettere in evidenza, accanto alla centralità assunta dalle piattaforme digitali nella nostra società, l'emergere di un "potere infrastrutturale" - categoria che prendiamo in prestito dal lavoro di Michael Mann - in grado di con-dizionare tanto le attività lavorative, quanto le stesse forme della vita quotidiana. L'oggetto della riflessione è l'origine di tale potere, le sue caratteristiche e le sue implicazioni nei confronti della capacità produttiva e riproduttiva della società. Dopo aver ripercorso le trasformazioni avvenute sul piano della connettività, verrà dunque analizzata l'ascesa delle piattaforme e le conseguenze tanto nell'ottica specifica del lavoro, quanto all'interno di una più ampia prospettiva ecologica. Nelle conclusioni, la lente infrastrutturale verrà presentata anche come pista pro-mettente attraverso cui ripensare un "inversione" delle componenti materiali e immateriali che determinano il "potere infrastrutturale" delle piattaforme.
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Orazi, Francesco. « Innovazione, tecnologia e governance : il ruolo dell'universitŕ nel rilancio delle economie locali ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 125 (mars 2012) : 155–73. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-125010.

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L'articolo, a partire da ipotesi innovative di governance (Rete di Competenza) descrive il ruolo strategico dell'universitŕ in un contesto di economie basate sul fattore conoscenza, mettendo in luce ipotesi di ammodernamento dei sistemi territoriali. L'obiettivo del lavoro intende verificare le condizioni di persistenza, presso i territori provinciali della Terza Italia, di condizioni favorevoli per lo sviluppo di tessuti produttivi innovativi basati sui fattori tecnologia e conoscenza e caratterizzati per capacitŕ operative di tipo reticolare/virtuale. Il prodotto della ricerca da un lato propone una specifica pratica di governance diffusa per il coordinamento istituzionale delle risorse di sviluppo, dall'altro una dorsale connettiva web based per l'interazione strategica degli attori produttivi, istituzionali e sociali e per l'incremento delle attivitŕ di networking territoriale e virtuale.
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Battaglini, Elena. « Infrastrutturare un luogo come metaterritorio. Casi di innovazioni disruptive in Italia ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (janvier 2022) : 141–70. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-003011.

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Résumé :
Nei Regional Studies il concetto di territorio esprime un sistema di idee o dimensioni organizzate in termini di finalità (efficacia e efficienza di policy) oppure si riferisce a principi "interni", come quelli delle "vocazioni" o "funzioni" spaziali, che non consentono di cogliere appieno il retroterra cognitivo (ed emotivo) causalmente attivo all'interno di uno specifico contesto spazio-temporale e, soprattutto, le sue proprietà emergenti. Anche in riferimento agli stimoli provenienti da altri ambiti disciplinari, questo studio tenterà di far luce sui legami, sulle sinapsi connettive e sulle temporalità complesse, e stratificate, dei processi socioterritoriali, introducendo il concetto di metaterritorio. Due studi di caso, condotti nel settore dell'engineering corroboreranno la definizione fornita, le sue principali dimensioni nonché le implicazioni per l'avanzamento teorico ed empirico degli studi socioterritoriali.
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Dondi, Lavinia, et Michele Morganti. « Per una citt&agrave ; compatta pi&ugrave ; resiliente : il ruolo strategico degli i ». TERRITORIO, no 97 (février 2022) : 85–94. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-097-supplementooa12931.

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Résumé :
La pandemia ha messo in luce le fragilità della città compatta - da tempo assunta a modello di riferimento per la qualità dei suoi spazi, la sua efficienza, la vitalità e il benessere degli abitanti - specie nei tessuti edilizi più densi, poiché generalmente sprovvisti di una rete di spazi aperti di prossimità. Ma ci ha anche fatto rivolgere l'attenzione verso uno degli elementi morfologici predominanti: l'isolato e la sua corte. Seppur sottostimato in termini spaziali, sociali e ambientali, l'invaso cortilizio costituisce un potenziale prezioso per il miglioramento della resilienza urbana. Lo studio indaga tale potenziale nelle recenti esperienze europee di rigenerazione, facendo emergere cinque temi di progetto essenziali per valorizzare il tessuto connettivo semiprivato e incrementare la resilienza della città compatta, anche in relazione ai disastri naturali, crisi sanitarie incluse.
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Forcellini, Silvia, Mariangela Annaloro, Alessia Bortot, Giorgia Russo et Yuri Battaglia. « Lupus eritematoso sistemico all'esordio complicato da un severo coinvolgimento multiorgano ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no 2 (6 juillet 2013) : 112–16. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1019.

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Il Lupus Eritematoso Sistemico (LES) è una connettivite autoimmune sistemica che coinvolge più frequentemente la cute e il sistema muscolo-scheletrico e articolare. Quadri di LES “grave” all'esordio possono presentarsi con manifestazioni cliniche aspecifiche ed evolvere rapidamente verso l'insufficienza multiorgano. Abbiamo riportato il caso di un paziente affetto da LES sistemico, non precedentemente diagnosticato, esordito con sintomatologia gastrointestinale e iperpiressia. I dati di laboratorio all'ingresso segnalavano insufficienza renale acuta, proteinuria ed emoglobinuria. L'evoluzione rapida e infausta verso l'insufficienza multiorgano e l'exitus (venti giorni) sottolineano l'importanza di riconoscere tempestivamente segni clinici e di laboratorio suggestivi per LES “grave”, in modo da avviare il più precocemente possibile una terapia immunosoppressiva specifica.
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Ceccarini, Luana, et Salvatore Rao. « "In-tre-cci : Casa - Cura - Comunità". Un progetto per promuovere una pratica di salute comunitaria ». PSICOLOGIA DI COMUNITA', no 2 (septembre 2020) : 41–62. http://dx.doi.org/10.3280/psc2020-002004.

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Il presente contributo si propone di descrivere una sperimentazione avviata nel comune di Piossasco (Torino, Italia) a partire dal 2016. Ispirandosi all'approccio dell'Integrated Com-munity Care, viene proposta una pratica di "salute comunitaria", che mette al centro nuovi per-corsi e luoghi di cura, interventi e servizi di sostegno alla domiciliarità per la popolazione an-ziana, l'integrazione tra i Servizi Sociali e Sanitari, tra soggetti pubblici e del privato sociale e tra differenti professioni. Tramite l'attivazione di processi partecipativi, il progetto sperimenta nuove modalità per dare impulso a una comunità consapevole e responsabile, soggetto attivo del prendersi cura, in cui l'empowerment individuale si connette con quello collettivo e dove gli operatori divengono attivatori e connettori di risorse.
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Esposito, Giorgia. « Il Modello di Basilea per l’analisi di también : uno studio contrastivo con l’italiano ». Cuadernos de Filología Italiana 27 (7 juillet 2020) : 77–107. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.63494.

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L’obiettivo di questo studio consiste in un’analisi contrastiva della particella additiva dello spagnolo también e dei suoi possibili traducenti in italiano, con lo scopo di individuare i livelli di analisi più rilevanti in un’ottica contrastiva fra le due lingue. Lo studio è realizzato adottando una prospettiva funzionale e un approccio semasiologico. Inoltre, l’analisi si avvale di un modello di segmentazione pragmatica del testo: il Modello di Basilea (Ferrari et al. 2008), del quale studi precedenti (p. es., Borreguero 2014 e De Cesare / Borreguero 2014) hanno dimostrato la produttività in quanto strumento euristico capace di spiegare il comportamento testuale delle particelle polifunzionali, anche in un’ottica interlinguistica. Ad esempio, la saturazione del Quadro Informativo da parte di también attiva la funzione di connettivo testuale (vs. avverbio focalizzante) che, in un’ottica contrastiva con l’italiano, si traduce nella selezione di equivalenti diversi da anche. Infine, si focalizzerà l’attenzione su alcuni casi in cui l’ambiguità referenziale innescata dall’ampia mobilità distribuzionale di también deve essere necessariamente risolta per veicolare, nella traduzione, il medesimo insieme di elementi in gioco.
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Salaffi, F., M. Carotti et C. Cervini. « Modificazioni morfo-funzionali della cartilagine nella senescenza e nell'osteoartrosi ». Rivista di Neuroradiologia 7, no 3_suppl (octobre 1994) : 25–36. http://dx.doi.org/10.1177/19714009940070s305.

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Résumé :
La cartilagine articolare è un tessuto connettivo avascolare, aneurale che ricopre le superfici articolari. La funzione di assorbimento delle sollecitazioni meccaniche, a protezione dell'osso subcondrale, rende la supeficie articolare idonea a sostenere il carico. Le funzioni inerenti le modalità di assorbimento della sollecitazione meccanica, che fanno sì che la deformazione sia reversibile, dipendono in larga parte dalle caratteristiche della cartilagine, intesa come struttura altamente organizzata. Nell'osteoartrosi umana e nei suoi modelli animali l'alterazione strutturale dei proteoglicani cartilaginei rappresenta l'evento centrale. Vengono discusse, alla luce delle acquisizioni più recenti, le implicazioni sulle proprieta fisico-chimiche e morfo-strutturali della cartilagine articolare riguardanti le caratteristiche di base dei proteoglicani, la struttura dei collageni, l'organizzazione della matrice extracellulare e le sue modificazioni nella senescenza ed in corso di osteoartrosi con le relative conseguenze sulle proprietà biomeccaniche del disco intervertebrale. Le conoscenze relative alle alterazioni della struttura proteoglicanica e lo sviluppo di nuovi metodi di determinazione dei markers biochimici del danno cartilagineo potrebbero migliorare la comprensione delle relazioni fra senescenza ed osteoartrosi, nonchè il riconoscimento delle modificazioni più precoci e la valutazione della risposta terapeutica.
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Longo, Giuseppe. « Tecnologia, reti sociali e intelligenza collettiva ». SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no 40 (juin 2010) : 12–34. http://dx.doi.org/10.3280/sc2009-040003.

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Résumé :
Oggi l'evoluzione biologica basata su mutazioni genetiche č di gran lunga superata dalla molto piů rapida evoluzione della cultura e della tecnologia. Ciň ha due conseguenze importanti: 1) la nascita dell'homo technologicus, una creatura simbiotica dove la biologia incontra la tecnologia; 2) la costituzione della Creatura Planetaria, che ha origine dall'interconnessione dei singoli simbionti uomo-macchina, ed č annunciata da Internet e dalle attivitŕ di comunicazione che vi operano, in particolare quelle che avvengono nei cosiddetti social networks. La Creatura Planetaria č una struttura singola che pervade tutto il mondo, dove hanno luogo processi comunicativi e cognitivi, che si sviluppano in un'intelligenza connettiva che tende a trascendere e ad assorbire le intelligenze individuali. Questo processo puň arricchire le capacitŕ degli individui, dato che la crescente efficienza e i costi decrescenti della comunicazione offrono grandi opportunitŕ per aumentare conoscenza e creativitŕ e ottenere nuove forme di attivitŕ intellettuale. Potrebbero esservi anche conseguenze negative, come dipendenza da computer e dal mondo virtuale, delega di attivitŕ e di capacitŕ alle macchine, vulnerabilitŕ di sistemi complessi, controllo indebito sui singoli, sfruttamento economico. Il lavoro esamina alcune importanti conseguenze di questi sviluppi.
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Di Lullo, Luca, Fulvio Floccari, Vincenzo Barbera, Antonio Granata, Antonio De Pascalis, Rossella Faiola, Moreno Malaguti, Alberto Santoboni, Rodolfo Rivera et Claudio Ronco. « Una tipica manifestazione di Sindrome Cardio-Renale di Tipo 5 : lo shock settico ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no 3 (16 septembre 2013) : 248–55. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1047.

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La Sindrome Cardio-Renale (SCR) di Tipo 5 si configura come una sindrome clinica di recente classificazione e viene diagnosticata in un'ampia serie di patologie sistemiche, allorché si assiste a un contemporaneo interessamento secondario di rene e apparato cardiovascolare. I meccanismi fisiopatologici dipendono, sostanzialmente, dalla tempistica con la quale si manifesta una SCR di Tipo 5; ben diverso è il quadro di una forma acuta (sepsi, connettiviti, malattia di Wegener), che si manifesta rapidamente rispetto all'insorgenza della patologia primitiva, in contrasto con quello di una forma cronica (cirrosi epatica e sindrome epato-renale), che esordisce e si sviluppa subdolamente. La diagnosi si basa sul dosaggio dei livelli plasmatici di bio-marcatori di danno cardiaco e renale e sulle tecniche di diagnostica per immagini (ecocardiografia, ecografia addominale). La terapia deve mirare al trattamento della patologia di base e a quello delle complicanze cardio-renali. (Cardionephrology)
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Campana, Andrea. « Fisiopatologia del blocco atrio-ventricolare di I grado molto marcato : quando può essere ragionevole l’impianto di pacemaker ? » Cardiologia Ambulatoriale, no 1 (30 janvier 2020) : 71–80. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2020-1-6.

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Résumé :
Un intervallo P-R di 200 ms sull’elettrocardiogramma è indicato come limite superiore della norma, ma la definizione di BAV di I° grado varia da > 200 a ≥ 220 ms. La prevalenza di un intervallo P-R >200 ms è dell’1-2% nella popolazione generale ed aumenta con l’età. Il significato clinico di un intervallo P-R superiore a 200 ms è considerato generalmente benigno, ma alcuni studi suggeriscono l’opposto e cioè che il BAV di I° grado possa essere associato con un aumentato rischio di fibrillazione atriale, scompenso cardiaco, impianto di pacemaker e mortalità totale. Le cause conosciute di BAV di I° grado sono numerose ed includono cardiopatie congenite, malattie degenerative del sistema di conduzione, cardiomiopatie, connettiviti, malattie infiammatorie ed uso di farmaci. Nella pratica clinica, il BAV di I° grado marcato (P-R > 300 ms) non è comune e la sua prevalenza è < 1/10000. Pur trattandosi di un reperto piuttosto raro, un intervallo P-R > 300 ms può causare sintomi la cui risoluzione potrebbe richiedere l’impianto di un pacemaker definitivo; i sintomi sono legati ad una sensibile alterazione temporale delle componenti del riempimento ventricolare, configurandosi un quadro emodinamico che viene definito come “pacemaker-like-syndrome”. Il BAV di I° grado costituisce l’1.6% delle indicazioni ad impianto di pacemaker in Italia, ma è verosimile che l’associazione con altri disturbi della eccito-conduzione possa, nella maggior parte dei casi, contribuire a rafforzare l’indicazione, essendo veramente poco frequente l’impianto di un pacemaker nel BAV di I° grado esclusivamente per motivazioni di tipo emodinamico.
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Papa, Anna. « La complessa realtŕ della Rete tra "creativitŕ" dei fornitori di servizi Internet ed esigenze regolatorie pubbliche : la sottile linea di demarcazione tra provider di servizi "content" e di "hosting attivo" ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 2 (novembre 2012) : 221–53. http://dx.doi.org/10.3280/ed2012-002004.

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Résumé :
La Rete Internet si presenta come una realtŕ complessa nell'ambito della quale alla funzione di trasmissione di dati si associano, acquisendo sempre maggiore rilevanza, funzioni legate all'utilizzo diffuso degli strumenti propri della societŕ dell'informazione e della comunicazione. In costante crescita sono anche i soggetti che offrono servizi legati alle funzioni ora citate, in particolare fornitori di connettivitŕ e gestori di applicazioni in grado di consentire la comunicazione e la diffusione in Internet di notizie, opinioni e contenuti. A fronte di una cosě complessa realtŕ, la legislazione nazionale, in linea con la normativa europea, in materia si presenta ancora poco sensibile alle differenziazioni dei ruoli ricoperti dai soggetti operanti in Rete, come fornitori di servizi e come utenti. Essa attribuisce centralitŕ, soprattutto sul piano della responsabilitŕ, all'Internet provider, considerato come il soggetto centrale della fruizione dei servizi Internet, pur nella tripartizione ora prevista dalla normativa nazionale (in ossequio a quella comunitaria) che distingue tra access, caching e hosting. In realtŕ, pur certi dell'importanza dei Service per il funzionamento (e il controllo) della Rete, appare ormai evidente che i fornitori di servizi Internet si presentano come un universo ben piů articolato e dinamico, con prestazioni che vanno a collocarsi nello spazio creato dalla Rete e non semplicemente nella funzione di trasmissione o conservazione dei dati immessi o prodotti. Una prima importante conseguenza č la difficoltŕ di distinguere tra "hosting" e "content" provider. Sono soprattutto questi ad essersi molto evoluti negli ultimi anni. Nel saggio ne vengono forniti tre esempi: siti istituzionali, gestori di piattaforma e curatori di luoghi di discussione. In assenza di una regolamentazione normativa, a livello europeo e nazionale, la giurisprudenza sta cercando di individuare un punto di bilanciamento tra i diversi interessi coinvolti che tenga conto delle caratteristiche e del carattere innovativo della Rete rispetto ad esperienze e contesti preesistenti. Appare tuttavia evidente che l'azione giurisprudenziale da sola non č in grado di stabilizzare e di dare affidabilitŕ ad un comparto che necessita invece di regole, frutto di una riflessione condivisa, idonee a garantire una operativitŕ "regolata", rispettosa dei diritti individuali, della concorrenza ma nel contempo capace di assecondare la profonda innovazione dell'informazione e della comunicazione che la Rete sta realizzando
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Naranjo, Jorge, et Ilaria Molineri. « LA SFIDA DELLA DIDATTICA A DISTANZA IN UNA UNIVERSITÀ SUDANESE : LA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI E I RISULTATI NEI CORSI DI LINGUA ITALIANA ». Italiano LinguaDue 13, no 2 (26 janvier 2022) : 748–67. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17167.

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Le università sudanesi affrontano la pandemia da COVID 19 in un contesto caratterizzato da frequenti interruzioni di corrente, accesso irregolare e limitato a internet, mancanza di preparazione dei docenti e scarse competenze digitali fra gli studenti. Questa ricerca si propone di valutare l’esperienza formativa degli studenti che hanno utilizzato la piattaforma Moodle durante il lockdown presso l’università sudanese Comboni College of Science and Technology a Khartum. I dati sono stati raccolti attraverso la somministrazione di un questionario e le informazioni del diario del docente di italiano, con il confronto tra i voti dei corsi di italiano del primo semestre, erogato in presenza, e il secondo semestre, a distanza su piattaforma Moodle. Lo studio conclude che un corso online attentamente costruito, ricco di risorse facilmente disponibili e su misura per soddisfare la scarsa connettività Internet, metodi di valutazione integrati e modalità di erogazione del corso adatte può garantire il rispetto degli obiettivi del corso e dei risultati di apprendimento. The challenge of distance learning in a Sudanese university: student evaluation and results in Italian language courses Sudanese higher education institutions faced the challenges of the COVID-19 pandemic in a context characterized by frequent power cuts, irregular and limited access to the internet, lack of preparedness of the teaching staff and very limited digital skills among students. This study aims to assess the learning experience of university students who used a Learning Management System (LMS), Moodle, during the lockdown due to the COVID-19 pandemic at Comboni College of Science and Technology in Khartoum. The data for the assessment were collected from a questionnaire distributed among the students, the diary of the lecturer of Italian and the comparison between the final marks of the courses of Italian Language, obtained in the first semester under ordinary conditions, and in the second semester, after the use of the LMS. The study concludes that a carefully constructed online course, rich in resources easily available and tailored to comply with scarce internet connectivity, integrated assessment methods and course delivery modes can guarantee compliance with the course objectives and learning outcomes.
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Roncallo, F., I. Turtulici, A. Bartolini, R. Corvò, G. Sanguineti, V. Vitale, G. Margarino, M. Scala, P. Mereu et F. Badellino. « Tomografia computerizzata e risonanza magnetica nella patologia del distretto testa collo ». Rivista di Neuroradiologia 9, no 4 (août 1996) : 471–91. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900421.

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Scopo del lavoro è quello di delineare le indicazioni generali alla radioterapia, definitiva o in associazione alla chirurgia, nei pazienti affetti da carcinoma del distretto testa-collo, anche sulla base delle informazioni TC ed RM, e di descrivere le alterazioni morfologiche radiologiche che emergono, differenziando quelle suggestive di persistenza o recidiva neoplastica, da quelle indotte dalla radioterapia. Sono stati selezionati 95 pazienti che hanno praticato radioterapia come unico trattamento o in associazione alla chirurgia. Il primo controllo radiologico è stato effettuato di norma in un periodo di tempo compreso tra i 3 e i 4, 5 mesi dal termine della radioterapia. I pazienti sono stati seguiti nel tempo con esami seriati rispettivamente a 6, 9 e 12 mesi a distanza dal termine della radioterapia, a seconda dei rilievi emersi al primo controllo a ciclo terapeutico ultimato. Per quanto concerne la valutazione della risposta del tumore primitivo alla radioterapia sono stati distinti tre gruppi di pazienti. Il primo gruppo comprende soggetti nei quali il tumore primitivo, valutato alla TC e/o RM prima del trattamento radioterapico, ha dimostrato una regressione volumetrica superiore al 75% nei controlli tra i 3 ed i 12 mesi dalla fine del ciclo terapeutico (31 pazienti). Il secondo gruppo comprende soggetti nei quali il volume tissutale residuo dopo radioterapia, nei controlli a tre mesi, ha dimostrato una regressione inferiore al 50%, una persistenza o addirittura una progressione (44 pazienti). Un terzo gruppo è costituito da soggetti nei quali la regressione volumetrica del tessuto neoplastico nel controllo a tre mesi dal termine del ciclo terapeutico radioterapico è compresa tra il 50 ed il 75%. Quest'ultimo gruppo è quello che pone i maggiori problemi diagnostici e che viene seguito con controlli seriati ogni tre mesi, anche in presenza di negatività degli esami clinici ed endoscopici (20 pazienti). Le alterazioni tissutali post-radioterapiche sono state distinte in transitorie e permanenti. Quelle transitorie hanno raggiunto il massimo della loro espressività al termine del ciclo di trattamento, con visualizzazione di una massa conglomerata più estesa del tumore primitivo. Quelle permanenti si sono verificate a carico dei tessuti superficiali (ispessimenti della cute e del platisma, addensamenti nel tessuto adiposo sottocutaneo), nei piani fasciali profondi periviscerali (fibrosi del connettivo lasso adiposo parafaringeo, cervicale anteriore e posteriore, pericarotideo), nelle logge salivari (scialoadenite reattiva e degenerazione grassa), a livello degli spazi mucosi profondi (ispessimento simmetrico e infiltrazione delle pliche ariepiglottiche e delle corde vocali false, obliterazione dei piani adiposi pre- e paraglottici). La difficoltà di interpretazione delle immagini, con particolare riguardo ai possibili falsi positivi e falsi negativi, rappresenta soltanto una delle diverse facce della complessa problematica in corso di carcinoma del distretto testa-collo. Infatti i quesiti da risolvere coinvolgono anche il clinico, il chirurgo, il radioterapista oltre che il radiologo, il cui sforzo comune deve essere quello di garantire al paziente la migliore terapia possibile a fronte di una qualità di vita accettabile.
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Fiorentini, Ilaria. « Connessione e contatto. Connettivi italiani nel ladino fassano parlato ». Cuadernos de Filología Italiana 21 (21 janvier 2015). http://dx.doi.org/10.5209/rev_cfit.2014.v21.47458.

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Anna, Antonacci, Abbinante Antonia, De Vito Danila, Praino Emanuela et Iannone Florenzo. « Alterazioni del cavo orale e qualità della vita nel paziente sclerodermico. Aspetti clinici. Capillaroscopici e condizionamenti psicologici ». Journal of Advanced Health Care, 8 janvier 2020. http://dx.doi.org/10.36017/jahc2001-005.

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Résumé :
La Sclerosi Sistemica è una malattia infiammatoria del tessuto connettivo caratterizzata da una risposta autoimmune che causa vasculopatia e accumulo di collagene nella pelle e negli organi interni. Obiettivo: verificare gli effetti della malattia sul cavo orale del paziente sclerodermico e la sua influenza sulla qualità della vita, analizzando aspetti clinici, capillaroscopici e psicofisici. A tal fine è stato condotto uno studio osservazionale su 25 pazienti affetti. Sono stati rilevati indici specifici per la valutazione dello stato di salute dento-parodontale, eseguita la capillaroscopia orale e somministrati test per verificare l'impatto della patologia sulla qualità della vita. E’ stato impostato un protocollo preventivo-terapeutico per alleviare la sintomatologia presente e ritardare la progressione delle patologie orali. La deformità delle mani, l’ipomobilità di lingua e labbra, la microstomia e la xerostomia, compromettono le condizioni di igiene orale dei pazienti sclerodermici . La presenza di ectasie, microemorragie e megacapillari alterano gravemente il microcircolo. La progressiva disabilità, i continui cambiamenti del loro aspetto e le sofferenze fisiche favoriscono il peggioramento della qualità della vita Sulla base dei dati emersi, risulta fondamentale la collaborazione dell’igienista dentale con il reumatologo per l’attuazione di un piano personalizzato che consideri in modo prioritario il contesto bio-psico-sociale del paziente.
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Bagaglini, Veronica. « MOBILE ASSISTED LANGUAGE LEARNING : UN POTENZIAMENTO DELL’APPRENDIMENTO FORMALE ». Italiano LinguaDue 14, no 2 (17 janvier 2023). http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19661.

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Résumé :
I dispositivi mobili hanno cambiato profondamente modi e tempi delle nostre attività quotidiane. Se da un lato la loro pervasività è considerata da alcuni un rischio di depauperamento in termini di abilità relazionali e cognitive, dall’altro, la multimedialità e la connettività che li caratterizzano possono essere sfruttate per arricchire l’esperienza individuale e sociale, anche in ambito didattico, come testimonia anche il Piano Nazionale Scuola Digitale (2015). In questo contributo si prova a riassumere e a descrivere la complessa e ampia riflessione sull’uso dei dispositivi elettronici ai fini dell’apprendimento che ha caratterizzato il campo di ricerca del Mobile Learning (ML), con particolare riferimento alla sua declinazione nell’ambito della didattica delle lingue, il Mobile Assisted Language Learning (MALL), alle sue diverse applicazioni e sperimentazioni. Sebbene siano stati individuati i tratti principali che delineano l’apprendimento mobile, la ricerca sul ML e sul MALL continua ad essere in una fase di elaborazione e sviluppo. Mobile assisted language learning: development of formal learning Mobile devices profoundly changed the ways and times of our daily activities. If, on the one hand, their pervasiveness is considered by some to be a risk of impoverishment for relational and cognitive skills, on the other hand, the multimedia and connectivity characterizing them can be exploited to empower the individual and social experience, even in the didactic field, as evidenced by the National Digital School Plan (2015). In this paper, we try to summarize and describe the complex and broad reflection on the use of electronic devices for learning purposes that has characterized the research field of Mobile Learning (ML), with particular reference to its decline in language learning, Mobile Assisted Language Learning (MALL) and its various applications and experiments. Although the main features that outline mobile learning have already been identified, research on ML and MALL continues to be in a phase of elaboration and development.
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