Littérature scientifique sur le sujet « Congregazione »

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Articles de revues sur le sujet "Congregazione"

1

Rozkrut, Tomasz. « Nowa Instrukcja o synodach diecezjalnych ». Prawo Kanoniczne 42, no 1-2 (15 juin 1999) : 145–56. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1999.42.1-2.04.

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Résumé :
L’articolo intitolato La nuova Istruzione sui sinodi diocesani presenta un piccolo commento all’lstruzione pubblicata nel 1997 insieme dalle Congregazione per i vescovi e per l’evangelizzazione dei popoli. Lo incomincia la seguente domanda: perche oggi le Congregazioni pubblicano l’Istruzione? Successivamente, dopo la risposta, l’articolo presenta il contenuto dell’Istruzione, dove sono sottolineate soprattutto le novita del documento. Alla fine, in poche righe, l’articolo si dedica a dare le conclusion airistruzione sui sinodi diocesani.
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2

Meloni, Federica. « Congregazione del Concilio, ecumenismo e conciliarismo ». Rechtsgeschichte - Legal History 2012, no 20 (2012) : 373–74. http://dx.doi.org/10.12946/rg20/373-374.

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3

Orczykowski, Andrzej. « Rola osób konsekrowanych w duszpasterstwie migrantów ». Prawo Kanoniczne 48, no 3-4 (10 décembre 2005) : 67–85. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2005.48.3-4.04.

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Résumé :
Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, assieme al Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti ed I’Itineranti, hanno rivolto una lettera congiunta alle superiore ed ai superiori generali degli istituti di vita consacrata. Questa lettera deve incoraggiare, un sempre maggiore l’impegno, le persone consacrate sui vari aspetti di mobilità della Chiesa secondo l’Istruzione del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti ed I’Itineranti Erga migrantes caritas Christi (La carità di Cristo verso i migranti). Il documento invita ad una sfida particolare, specialmente per le persone consacrate, perché abbiano sempre nella pastorale dei migranti, un ruolo di primo piano sia per il carisma di congregazioni volto a tale specifico settore, che per l’apporto personale di singoli consacrati o di singole comunità appartenenti a vari istituti di vita religiosa e società di vita apostolica. Tutti e due documenti sottolineanno che, la Chiesa fa, e continua a fare, grande affidamento sul contributo dei consacrati a tale pastorale specifica.
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4

Góralski, Wojciech. « Korektury rzymskie pierwszego polskiego synodu plenarnego z 1936 roku ». Prawo Kanoniczne 33, no 1-2 (5 juin 1990) : 153–73. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1990.33.1-2.07.

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Résumé :
Sono passati 50 anni dalla celebrazione del primo sinodo plenario polacco in Częstochowa, convocato per trattare negozi ecclesiastici della Chiesa in Polonia comprendente cinque provincie ecclesiastiche. L’assemblea sinodale, presieduta dal card. Francesco Marmaggi, legato speciale del Pio XI, ha radunato tutti i vescovi polacchi (51) di tre riti (latino, greco-cattolico, aremeno) con il card. Augusto Hlond, primate di Polonia, gli ordinari religiosi (31), i rappresentanti dei capitoli metropolitanie cattedrali (24), i delegati delle università e delle facoltà teologiche (5), il presidente dell’Azione Cattolica. Il risultato delle quattro sessioni sinodali (25—26 agosto) furono i 150 decreti divisi in 15 capitoli, presentati in seguito dal legato pontificio alla S. Congregazione del Concilio per essere esaminati e riconosciuti, conformemente alla disposizione del can. 291 § 1 del CJC. L’approvazione della S. Sede fu concessa il 23 maggio 1937, dopo di che i decreti furono stati promulgati (15 dicembre 1937). L’autore presenta i risultati della sua ricercha compiuta recentemente nel Archivo della Congregazione per il Clero sulle „corretture romane” introdotte nei decreti del sinodo polacco durante il procedimento del’esame e dell’approvazione del testo legislativo sinodale. Dopo aver conosciuto la procedura del riconoscimento della redazione dei decreti sinodali, il lettore prende conoscenza del merito delle corretture introdotte dai cardinali della Congregazione al testo presentato. L’analisi degli interventi ai decreti permette di constatare due speci degli emendameni compiuti dai correttori. Assai numerosi sono quelli di natura piuttosto formale che non cambiano la sostanza stessa delle rispettive norme. Poco numerosi sono questi che toccano il loro merito avendo un valore importante. Questa osservazione sembra essere conforme all’accertamento della Congregazione stessa che nel decreto della ricognizione ed approvazione dei decreti del sinodo (19 luglio 1937) ha menzionato che essi vengono approvati „.... nonnullis haud magni momenti tantummodo exceptis, ...”e ehe „... non solum ad normam vigentis Codicis Iuris Canonici reperta et recognita sunt, sed etiam digna habita quae promeritis laudibus honestarentur”
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5

Brogi, Marco. « L'impegno quotidiano della Congregazione per le Chiese Orientali ». Revista Española de Derecho Canónico 53, no 141 (1 janvier 1996) : 681–93. http://dx.doi.org/10.36576/summa.5916.

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6

Barszcz, Waldemar. « Przyczyny i procedury przeniesienia duchownych do stanu świeckiego na podstawie uprawnień Kongregacji ds. Duchowieństwa ». Prawo Kanoniczne 54, no 3-4 (10 décembre 2011) : 53–76. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2011.54.3-4.02.

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Résumé :
Il presente studio ha lo scopo di illustrare le tre facoltà speciali concesse dal Sommo Pontefice alla Congregazione per il Clero, al fine di procedere, in via amministrativa, alla riduzione allo stato laicale dei chierici che si trovano in situazione irregolare. Tali facoltà sono gli strumenti di cui possono servirsi tutti gli Ordinari (diocesani e religiosi), nei casi dove appare chiara una violazione della legge da parte del chierico e quando l’interessato non intende chiedere, in via graziosa, la dispensa dagli obblighi che derivano dall’Ordine Sacro. Le facoltà sono state concesse anzitutto le situazioni dove non è possibile, o non è conveniente, procedere per le vie già previste dalla legge. La competente Congregazione ha elaborato gli schemi che illustrano la procedura che ogni Ordinario deve seguire prima di presentare i singoli casi alla Sede Apostolica (cf. allegato). Il contenuto puntualizza innanzitutto le procedure, presentando, con indicazioni pratiche ed esplicative, l’applicazione delle norme particolari, specie a livello locale, prima della presentazione dei casi alla Sede Apostolica.
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7

Gałkowski, Tomasz. « Wiedza psychologiczna w formacji kandydatów do kapłaństwa ». Prawo Kanoniczne 53, no 1-2 (9 janvier 2010) : 41–59. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2010.53.1-2.03.

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Résumé :
Il 29 giugno 2008 la Congregazione dell’Educazione Cattolica ha emesso il documento intitolato «Orientamenti per l’utilizzo delle competenze psicologiche nell’ammissione e nella formazione dei candidati al sacerdozio». Questo documento è stato sottoposto all’analisi dettagliata nella quale l’Autore sottolinea le idee principali riguardanti le questioni pratiche circa l’utilizzo delle competenze psicologiche nel processo formativo al sacerdozio.
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8

Eisenbichler, Konrad. « Sebregondi, Ludovica, ed. La Congregazione dei Buonomini di San Martino. » Confraternitas 31, no 2 (25 janvier 2022) : 139–41. http://dx.doi.org/10.33137/confrat.v31i2.38076.

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9

Vaquero Piñeiro, Manuel. « Manifatture romane nel XVIII secolo : le fornaci della Congregazione dell’Oratorio ». Mélanges de l’École française de Rome. Italie et Méditerranée 120, no 1 (2008) : 169–87. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.2008.10513.

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Ratzinger, Joseph. « Presentazione dell'Enciclica "Veritatis Splendor" ». Medicina e Morale 42, no 6 (31 décembre 1993) : 1101–10. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1993.1031.

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Résumé :
Il presente articolo intende fornire alcune possibili coordinate per un approccio all'ultima Enciclica "Veritatis Splender" di Giovanni Paolo II. L'Autore, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, individua anzitutto due ragioni fondamentali per le quali l'Enciclica risulti necessaria: da una parte perché il cristianesimo non è pura teoria, ma prassi concreta, dall'altra a motivo della morale come questione di sopravvivenza per l'umanità. L'articolo prosegue poi illustrando la struttura ed i contenuti del documento papale.
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Thèses sur le sujet "Congregazione"

1

Bianchini, Chiara. « La congregazione del clero intrinseco dalle origini alla stesura degli statuti ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3421688.

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Résumé :
This work is part of a larger theme having the association of the urban secular clergy as a subject and is focused on the Clero Intrinseco Congregation of the medieval Verona. After a general introduction on the documents forming the Clero Intriseco collection - and in particular of those used for this work - and after a survey of historiography produced on the theme, a deeper knowldedge of the Clero Intrinseco Congregation has been made possible by some local studies and thanks to the large amount of documents produced during the third and fourth decades of the XIV Century, when the Cancelleria of the Congregation was formed, enrolling notars coming from the Bishop Curia. On 1323, these notars, along with the Arciprete and other members of the Congregation, were active in producing the Statuti where it is possible to recognize the pre ence of mores and consuetudes already documented on 1177. Within the Statuti, the rituality based on regulation of Cura Animarum vivorum et defunctorum and on some corporative aspects peculiar to the Clero intrinseco congregation prevail. (On 1326, following the indications given by the Constitutions 50, 51 and 42 of the Statuti, the notars of the Cancelleria started a compilation of two very importand registers recording copies and summaries of documents produced till that year)
La ricerca rientra nel tema dell’associazionismo del clero urbano ed è incentrata sullo studio della congregazione del clero intrinseco di Verona nel medioevo. Dopo una indagine di carattere introduttivo e generale sul materiale del fondo archivistico e una presentazione di quello specificamente utilizzato per compiere la ricerca e a seguito di una ricognizione sulla storiografia prodotta su tale tema, è stato possibile ampliare la conoscenza della congregazione del clero di Verona grazie agli studi locali e all’abbondante materiale documentario che fu redatto nel secondo ventennio del Trecento quando venne istituita una cancelleria di notai provenienti dalla curia episcopale. Essi nel 1323, assieme all’arciprete e ai membri della congregazione, furono parte attiva nella stesura degli statuti, in cui è possibile riconoscere la rielaborazione di mores e la presenza di consuetudini, già documentate nel 1177. All’interno di essi prevalgono la ritualità basata sulla regolamentazione della cura animarum vivorum ac defunctorum e degli aspetti corporativi propri dell’ente religioso. Gli stessi notai nel 1326, sulla base di precise indicazioni della costituzione 50,51 e 52 del corpus statutario, procedettero alla compilazione di due poderosi registri riguardanti la raccolta del materiale prodotto fino a quella data
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2

Rocco, Giacomino <1959&gt. « Il fondo "Congregazione di carità" di Padova. Regesto dei verbali della Commissione (1868 - 1881) ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4124.

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Résumé :
Analisi e descrizione dei verbali di seduta della Commissione di carità del Comune di Padova con schede archivistiche che riportano la descrizione materiale dei registri, la composizione dell'unità archivistica ed il contenuto dei verbali di commissione. Storia e formazione dell'archivio della Congregazione di carità di Padova. Modalità di comilazione del Regesto.
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3

D'ARCANGELO, POTITO. « ECCLESIA SANCTE MARIE MONTIS VIRGINIS. LA CONGREGAZIONE VERGINIANA DALLE ORIGINI ALL'ETÀ SVEVA(1126-1250) ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/159059.

Texte intégral
Résumé :
The work concerns the abbey of Montevergine (Mercogliano, Italy) and its congregation from the origins (1126 ca.) to 1250. The first section outlined the abbey’s growth and consolidation up to XVI century, focusing on the creation of an extended network of depending religious houses; the second one is about the community’s normative sources and its inner organization; in the third section the point at issue is the rise of the monastic lordship. An historiographic introduction and four appendixes integrate the text.
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4

Andenna, Cristina. « Mortariensis ecclesia una congregazione di canonici regolari in Italia settentrionale tra XI e XII secolo ». Berlin Münster Lit, 2000. http://deposit.d-nb.de/cgi-bin/dokserv?id=3012723&prov=M&dok_var=1&dok_ext=htm.

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5

Andenna, Cristina. « Mortariensis ecclesia : una congregazione di canonici regolari in Italia settentrionale tra XI e XII secolo / ». Berlin ; Münster : Lit-Verl, 2007. http://deposit.d-nb.de/cgi-bin/dokserv?id=3012723&prov=M&dokv̲ar=1&doke̲xt=htm.

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6

CODA, CATERINA GIOVANNA. « La congregazione vallombrosana : promozione della santità e culto delle reliquie tra Medioevo e Età moderna ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/738.

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Résumé :
La tesi ripercorre diacronicamente (dal Medioevo fino all’Età moderna) la storia della congregazione vallombrosana attraverso il culto dei santi e delle reliquie, prestando particolare attenzione al rapporto che si stabilisce tra il fenomeno cultuale e i problemi di carattere sociale e politico-istituzionale. La ricerca è partita da una riconsiderazione delle fonti agiografiche, alla luce della storiografia ad esse dedicata, e si è estesa anche a tipologie di fonti non propriamente agiografiche (memoriali, inventari, note di spese ecc.). Particolare attenzione è stata data agli oggetti materiali, le reliquie e i reliquiari, in continuità con la recente storiografia che considera i resti di un santo e gli oggetti preposti a conservarlo, non solo come funzionali alla storia del culto, ma come strumenti di ricerca anche e soprattutto in funzione della loro concretezza e materialità. Il veicolo attraverso il quale una reliquia diventa visibile e “fruibile” è costituito dal reliquiario, un oggetto “in progress” che muta con il passare del tempo e che, attraverso la sua struttura architettonica, le sue decorazioni e gli elementi comprovanti l’autenticità della reliquia, è capace di suscitare domande non solo sulla storia del culto, ma anche su quella degli enti che ne detengono il possesso o la custodia. L’atteggiamento della congregazione fondata da Giovanni Gualberto nei confronti della politica delle canonizzazione e della strategia di circolazione, conservazione, e tesaurizzazione delle reliquie è l’osservatorio privilegiato dal quale questo lavoro ha “letto” e interpretato le fonti della storia della santità vallombrosana. Gli “spazi sacri” sui quali si è concentrata la ricerca sono le comunità di Vallombrosa, Badia a Passignano, e Santa Trinita (Firenze), luoghi importanti sia nella vita del fondatore, ma anche e soprattutto nella circolazione delle sue reliquie. Dalla ricostruzione del percorso che le reliquie, hanno compiuto, nel tempo, fra i tre luoghi è emerso che all’interno della congregazione vallombrosana a partire dal XII secolo, fino al XIX secolo, con momenti di stasi e momenti di maggiore promozione, questi oggetti sono diventati lo strumento di legittimazione del prestigio, o addirittura del potere istituzionale, di ognuna di queste comunità. I processi di tesaurizzazione nelle comunità si svolgono in tempi e con modalità differenti, portando ad esiti diversi. La riflessione sui delicati rapporti intercorsi tra di esse, messi in luce dalla circolazione delle reliquie, dalla committenza dei reliquiari, dalla promozione agiografica e dalla realizzazione di opere d’arte aventi come oggetto la santità della congregazione, ha permesso di ricostruire il percorso compiuto dalla congregazione vallombrosana nella costruzione del proprio pantheon.
The thesis presses again diachronically the history of the Vallombrosa’s congregation through the worship of the saints and the relics, giving a particular attention to the connection between the cultural case and the social and political-institutional problems. The research has started by a reconsideration of the hagiographical sources, thanks the historiography dedicated to them, and it extended a no-hagiographical sources too (f. e. memorials, inventories, shopping list, etc.). We give a particular attention to the material objects, the relics and reliquaries, according to the late historiography that considers the saint’s remains and the objects useful to keep them not only like functional things for the history of the worship, but also like research instruments thanks their concreteness and materiality. The vehicle through which a relic becomes visible and “benefiting” has founded by the reliquary, an object “in progress” that modifies in time and that, though its architectonical structure, its decorations and the elements that confirm the relic’s authenticity, is able to stimulate some questions not only on the history of the worship, but also on the history of the corporations that control its possession and its care. The attitude of the congregation founded by Giovanni Gualberto compared with the politics of the relics circulation and preservation is the privileged observatory from who this work has “read” and interpreted the sources of the history of the Vallombrosa’s holiness. The “holy spaces” on which we have concentrated our research are the communities of Vallombrosa, Badia, Passignano and Santa Trinita (Florence); those are very important places in founder’s life,but also and above all in the circulation of his relics. By the reconstruction of the way that the relics have made, over the time, between the three places has emerged that in the Vallombrosa’s congregation, beginning from XII century, until XIX century, with moments of standstill and moments of major promotion, these objects are turned to instrument of legitimation of the prestige, or even of the institutional power, each one of these communities. The hoarding’s process in the communities develops with different phases and modalities, and produces different results. The reflection on delicate relations passed between them, emphasized by relics circulation, by the ordered of the reliquaries, by the hagiographical promotion and by the realization of works of art that have like subject the congregational holiness, has allowed to reconstract the way completed by the Vallombrosa’s congregation in own “pantheon’s” construction.
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7

D’Errico, Gian Luca <1972&gt. « L'inquisizione di Bologna e la Congregazione del Sant'Uffizio alla fine del XVII secolo : analisi e ricerche ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1321/1/derrico_gianluca_tesi.pdf.

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D’Errico, Gian Luca <1972&gt. « L'inquisizione di Bologna e la Congregazione del Sant'Uffizio alla fine del XVII secolo : analisi e ricerche ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1321/.

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Bernardi, Ilaria <1994&gt. « "Per li presenti, et urgenti bisogni di peste : la Congregazione di Sanità di Senigallia nel Seicento" ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17155.

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Résumé :
L’obiettivo dell’elaborato è analizzare in che modo la città di Senigallia affrontò le pestilenze del 1630 e del 1656. Si accede ad un’ampia tradizione storiografica sul tema della “peste” per poter ripercorrere l’andamento delle epidemie nei diversi secoli e comprendere l’entità del pericolo, così come percepito dagli uomini nei vari momenti storici. Dal contesto italiano si giunge poi ad indagare quello strettamente territoriale della città marchigiana. Lo spiccato carattere storico dell’elaborato è dovuto alla lettura delle fonti presenti nell’Archivio Storico di Senigallia, con l’obiettivo di ricostruire quali furono le reazioni alla peste, sia al livello sociale che organizzativo ed economico. Nello specifico i fondi relativi ai Negotia Sanitatis e alla Congregazione di Sanità ci permetteranno di confrontare per la prima volta l’organizzazione senigalliese con quella di altre città italiane, individuarne le misure condivise e quelle invece che furono proprie solo di alcune realtà specifiche. La ricerca dedica un’attenta riflessione soprattutto all'organismo istituzionale della Congregazione di Sanità individuandone la composizione, il ruolo, gli obiettivi e i limiti. Tale elaborato permette dunque alla comunità senigalliese di riportare alla memoria alcuni eventi che hanno interessato la città nel XVII secolo e che potrebbero dare vita a nuovi studi, come quelli relativi alla rilevanza del pericolo di peste nelle attività portuali o nei rapporti commerciali.
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Palmiro, Mileto. « Le diversita' etnico-culturali : tra sfida e progetto : un'indagine esplorativa nella congregazione missionaria comboniana (verso la comunita' religiosa interculturale) / ». Romae : Pontificia università gregoriana, 2007. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb41171545t.

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Livres sur le sujet "Congregazione"

1

La congregazione : Romanzo. Milano : Mondadori, 2020.

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2

Megli, Samuele. Congregazione camaldolese dell'Ordine di San Benedetto. Città del Vaticano : Biblioteca apostolica vaticana, 2014.

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3

Francesco, Chiovaro, dir. Storia della Congregazione del Santissimo Redentore. Roma : Rogate, 1993.

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4

Vasaturo, Nicola R. Vallombrosa, l'Abbazia e la Congregazione : Note storiche. Vallombrosa (FI) : Edizioni Vallombrosa, 1994.

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5

Rusconi, Roberto, writer of preface, Canonici regolari del SS. Salvatore, Biblioteca apostolica vaticana et Biblioteca apostolica vaticana, dir. Congregazione dei canonici regolari del SS. Salvatore. Città del Vaticano : Biblioteca apostolica vaticana, 2018.

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6

La Congregazione dei Buonomini di San Martino. Firenze : Edizioni Polistampa, 2018.

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7

Cattana, Valerio. Storia della Congregazione di San Bernardo in Italia. Roma : Città nuova, 1997.

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8

Antonino, Cuomo, Ferraiuolo Pasquale, Aiello Immacolata et Merolla Eleonora, dir. La Congregazione dei servi di Maria a Sorrento. Napoli : Casa editrice Fausto Fiorentino, 1995.

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9

Fasano, Carlo. Un' esperienza riuscita : Religiosi e laici insieme. Milano : Àncora, 2002.

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10

Tra Mantova e la Sicilia nel Cinquecento. Firenze : Leo S. Olschki, 2003.

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Chapitres de livres sur le sujet "Congregazione"

1

Nardi, Paolo. « Caterina Colombini e le origini della congregazione delle gesuate ». Dans Le vestigia dei gesuati, 41–56. Florence : Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-228-7.06.

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Résumé :
The results of new archival research, compared with some epistles of Blessed Giovanni Colombini, allowed to frame the mystical experience of his cousin Caterina Colombini, which matured in the Sixties of the fourteenth century, in a situation of serious breakdown with his family, caused by patrimonial reasons. Caterina succeeded, also with the help of some friends of her cousin, to free herself from the family context and to constitute the first community of Gesuate, so-called because they observed the same way of life as the Gesuati, then in 1371 to equip this congregation with a residence purchased with her own money in the Sienese district of Vallepiatta and finally to submit it to the protection and jurisdiction of the female Benedictine monastery of Saints Abondio and Abondanzio near Siena. Thus a new female congregation was born, that also spread to other cities in Italy, but it did not turn into a religious order, while avoiding the accusation of heresy for “beguinage”.
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2

« Misticismo, santità e devozione nel «secolo dei lumi». Percorsi di ricerca nell’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede ». Dans Inquisitionen und Buchzensur im Zeitalter der Aufklärung, 321–49. Verlag Ferdinand Schöningh, 2011. http://dx.doi.org/10.30965/9783657771479_019.

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