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Articles de revues sur le sujet « Conformazione »

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Magrini, Paolo, et Augusto Degiovanni. « UN NUOVO RHEGMATOBIUS DEL LAZIO (COLEOPTERA, CARABIDAE) ». Fragmenta Entomologica 40, no 2 (31 octobre 2008) : 261. http://dx.doi.org/10.4081/fe.2008.98.

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Résumé :
Nella presente nota viene descritto <em>Rhegmatobius</em> <em>petriolii</em> n. sp. della Grotta l’Arnale N° 871 La/Fr (Lazio), specie di grosse dimensioni ben distinta da<em> R. quadricollis</em> (Ehlers, 1883) per il pronoto più stretto e allungato, le antenne più lunghe e soprattutto per la diversa conformazione dell’edeago, in particolare in visione ventrale.
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Pancera, Carlo. « Una transizione di lungo periodo ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 43 (juin 2012) : 7–19. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-043001.

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Résumé :
Nella lunga fase di transizione graduale da una cultura orale a una in cui si legge, l'articolo individua una decina di coppie concettuali che permettono di cogliere alcune aspettative e anche illusioni che si coltivavano a proposito del passaggio all'uso del mezzo scrittorio e dei suoi effetti. Riguardano: rapporto conservazione/perdita, tradizione/canone, scrittura/lettura, piacere/necessitÀ, conflitto/civiltÀ, invio/ricezione, continuitÀ/discontinuitÀ, conformazione/ autoformazione, specchio-dell'autore/specchio-del-lettore, sapere/esperire, dicibile/indicibile.
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Magrini, Paolo. « NOTE SUGLI HYPOTYPHLUS JEANNEL, 1937 CIRCUMTIRRENICI CON DESCRIZIONE DI UNA NUOVA SPECIE DEL LAZIO (Coleoptera, Carabidae) ». Fragmenta Entomologica 45, no 1-2 (31 octobre 2013) : 25. http://dx.doi.org/10.4081/fe.2013.14.

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Résumé :
Nella presente nota viene descritto <em>Hypotyphlus degiovannii</em> n. sp. endogea del Lazio: Montagna di Scauri (Latina) e Esperia (Frosinone); si tratta della terza specie nota dell’Italia continentale, affine però più a <em>H. sardous</em> (Jeannel, 1937) della Sardegna che ai taxa continentali. Il nuovo taxon si differenzia dagli altri di Italia e Corsica per la diversa conformazione dell’organo copulatore maschile, maggiormente apprezzabile in visione ventrale. Vengono poi riportate iconografie relative agli organi copulatori maschili di tutte le specie circumtirreniche e una chiave analitica per la distinzione delle medesime.
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Magrini, Paolo, Andrea Petrioli et Augusto Degiovanni. « UN NUOVO DUVALIUS TROGLOBIO DELLA SICILIA DEL “GRUPPO SILVESTRII” (COLEOPTERA, CARABIDAE) ». Fragmenta Entomologica 42, no 2 (31 décembre 2010) : 405. http://dx.doi.org/10.4081/fe.2010.212.

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Résumé :
Nella presente nota viene descritto un nuovo <em>Duvalius</em> troglobio della Sicilia occidentale appartenente al gruppo <em>silvestrii</em> (sensu Magrini, 1997-1998). Il nuovo taxon, come la specie nominale del gruppo e <em>Duvalius</em> <em>adelphus</em> (Magrini <em>et al</em>., 2008), presenta un edeago di grandi dimensioni, fornito di una lamella copulatrice anch’essa assai grande, conformata a doccia e con apice inciso di consistenza membranosa. La nuova specie risulta facilmente distinguibile e ben caratterizzata per la conformazione dell’habitus e dell’organo copulatore maschile (edeago e lamella).
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Divino, Federico. « FUGGIRE DALLA CITTÀ : SUL RUOLO DELL’ANTROPIZZAZIONE E DELL’AREA URBANA NELLA FORMAZIONE DELLA PRATICA ASCETICA NELL’ANTROPOLOGIA BUDDHISTA. » Rivista Italiana di Antropologia Applicata 8, no 2 (novembre 2022) : 79–102. http://dx.doi.org/10.32054/2499-1848-2022-2-4.

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Abstract: Nel presente articolo si intende analizzare antropologicamente il ruolo della città nella pratica ascetica buddhista, e di come la realtà urbana abbia significativamente contribuito alla formazione di certe idee buddiste che permangono ancora nella modernità, seppur in forma diversa. Il ruolo conflittuale che il buddhismo proponeva in una battaglia contro l’antropizzazione si è infatti evoluto in un adattamento nello spazio urbano che mantiene però tratti di resistenza nei confronti di un certo ordine costituito. Tale conformazione ha origini molto antiche, e dev’essere dunque indagata anche in relazione alla formazione del primo buddhismo. Keywords: buddhismo e antropizzazione, ascesi e spazio urbano, città e meditazione, antropologia del buddhismo
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Zullo, Francesco, et Luca Blasioli. « Analisi dell'interferenza antropica nei Parchi Nazionali italiani ». TERRITORIO, no 91 (juin 2020) : 164–73. http://dx.doi.org/10.3280/tr2019-091016.

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Résumé :
La questione delle aree protette rappresenta un tema attuale nel dibattito nazionale ed internazionale, sempre più attento alla conciliazione delle esigenze antropiche di sviluppo con la salvaguardia dei valori ambientali. Tali considerazioni sono più significative all'interno dei confini italiani, la cui peculiare conformazione geomorfologica e paesaggistica ha determinato in tempi storici lo sviluppo di gran parte degli insediamenti in contesti ad elevata naturalità. Il presente lavoro analizza le dinamiche demografiche, socio-economiche ed urbane che hanno interessato le aree protette a partire dal 1991, delineando possibili strategie di intervento e politiche di gestione volte a mitigare gli effetti delle trasformazioni antropiche e al miglioramento delle condizioni ambientali compatibilmente con i margini di recupero e conservazione emersi dalla classificazione tipologica.
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Ruiu, Maria Laura. « La vetrinizzazione delle cittŕ contemporanee. Bratislava - Milano : due realtŕ a confronto ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 95 (juillet 2011) : 115–30. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-095007.

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Résumé :
La ricerca mette in evidenza come la pubblicitŕ imponga una particolare veste estetica allo spazio urbano. Il lavoro si basa sull'analisi e sul confronto del tessuto urbano di due cittŕ molto diverse da ogni punto di vista (economico, sociale, politico): Milano e Bratislava. Lo studio evidenzia le nuove modalitŕ di utilizzo del linguaggio pubblicitario e le sue applicazioni nel contesto urbano: Bratislava ha una conformazione piů caotica risultante dalla diffusione "selvaggia" della pubblicitŕ; Milano, al contrario, č caratterizzata da un modello di pubblicitŕ che tende a "mimetizzarsi" nel tessuto urbano. I processi comunicativi agiscono sulle esperienze di consumo degli individui influenzando le loro scelte in termini di stili di vita, abitudini, luoghi di consumo; cosě, gli stessi luoghi di consumo si trasformano, dando vita ad una nuova architettura della cittŕ.
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Pesarini, Carlo, et Guido Pedroni. « Descrizione di un nuovo sottogenere, una nuova specie ed una nuova sottospecie di Barynotus Germar, 1817 e note sulla sistematica del genere (Coleoptera Curculionidae) ». Natural History Sciences 152, no 2 (1 septembre 2011) : 157. http://dx.doi.org/10.4081/nhs.2011.157.

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Nel presente lavoro viene rivista la sistematica del genere <em>Barynotus</em>, con descrizione del nuovo sottogenere <em>Margaritius</em> (specie tipo B. fairmairei Tournier, 1876), della nuova specie <em>B</em>. <em>monguzzii</em>, diffusa nelle Prealpi centrali dalle Orobie ai Monti Lessini, affine a <em>B. mainardii</em> Solari, 1943 ma distinto da questo per la diversa conformazione del rostro e dei genitali ♂♂, e della nuova sottospecie <em>B. mainardii</em> <em>alpicola</em>, delle Prealpi Bellunesi. Vengono poi fornite chiavi per la determinazione dei gruppi di specie del genere e per quella delle specie del gruppo di <em>B. unipunctatus</em>.
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Liotta, L., D. Arcudi, C. Panetta, A. Siclari et E. D'Alessandro. « Uso dell'analisi d'immagine per la caratterizzazione fenotipica della popolazione asinina Calabrese ». Archivos de Zootecnia 63, no 243 (20 mars 2014) : 551–54. http://dx.doi.org/10.21071/az.v63i243.535.

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Lo studio ha riguardato la caratterizzazione fenotipica di 56 soggetti (tra 2 e 30 anni di età) riconducibili alla popolazione asinina Calabrese, allevati in 23 aziende. Su ciascun soggetto sono stati eseguiti i più significativi rilievi morfometrici mediante l’impiego di un sistema di analisi d’immagine computerizzato. Tali dati sono stati successi-vamente utilizzati per il calcolo dei più significativi indici biometrici. Inoltre sono stati presi in considerazione il colore e le eventuali particolarità del mantello. Gli indici biometrici ricavati ci hanno permesso di inquadrare questa popolazione asinina nel tipo dolicomorfo, come evidenziato dai valori dell’Indice di conformazione laterale del corpo (97,78), dell’Indice toracico di profilo (44,85), dell’Indice di Compattezza (90,80), dell’Indice lunghezza torace (100,79) e dell’Indice di ossatura (12,82). Il colore del mantello è risultato essere principalmente morello (75 %) anche se si è osser-vata la presenza di soggetti baio scuro (20 %) e grigio (5 %). Il colore dell’addome costantemente bianco come anche il muso e le occhiaie. Il colore dell’ano, vulva e mammella è costantemente nero.
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Fauceglia, Domenico. « Nullità e conformazione dei contratti di impresa ad opera delle autorità indipendenti = Nullity and conformation of business contracts by authorities ». CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 10, no 2 (5 octobre 2018) : 306. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2018.4379.

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Riassunto: Sin dall’avvento nel sistema istituzionale italiano delle c.d. Autorità indipendenti, al-le quali è attribuito il potere di regolare settori sensibili del mercato (domain sensibles), si è posta l’attenzione sulla particolare interferenza tra regolazione del mercato e di-sciplina dei contratti. In parti­colare, le Autorità indipendenti godono di un potere re-golamentare abbastanza variegato: la legge attri­buisce alle Authorities i poteri di defi-nire i procedimenti di formazione e conclusione, nonché la forma e il contenuto mi-nimo dei contratti. In relazione a questi ultimi poteri, si cercherà, con tale contributo, di esaminare le ipotesi di nullità negoziale derivanti dalla difformità dei contratti ri-spetto ai regolamenti delle Autorità Indipendenti, nonché le ipotesi di eteroregola-mentazione dei contratti ad opera dei rego­lamenti delle Autorità Indipendenti.Parole chiavi: contratto, mercato, autorità indipendenti, nullità dei contratti, integrazione contrat-tuale, contratti d’impresa, contratti bancari, contratti finanziari.Abstract: Since the inclusion in the Italian institutional system of the c.d. Independent authori-ties, which are given the power to regulate sensitive sectors of the market (domain sensibles), attention has been focused on the particular interference between market regulation and contract discipline. In particular, the Authorities have quite a varied regulatory power: the law gives the Authorities the power to define the starting and conclusion procedures, as well as the form and minimum content of the con­tracts. In relation to these last powers, we will try, with this contribution, to examine the hy-pothesis of negotiation nullity deriving from the non-conformity of the contracts with the regulations of the Inde­pendent Authorities, as well as the hypothesis of external regulation of the contracts by the regulations of Independent Authorities.Keywords: contract, market, independent authorities, nullity of contracts, contractual inte-gration, business contract, banking contracts, financial contracts.
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Nuzzo, Valeria, et Valerio Speziale. « Il diritto del lavoro e la frantumazione dei confini dell'impresa ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 164 (décembre 2022) : 162–82. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-164009.

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Il saggio approfondisce il confronto tra giuslavoristi e sociologi del lavoro sui con-fini dell'impresa, sottolineando come l'assetto e la conformazione dell'impresa sia uno dei temi rimasti lungamente estraneo a tale dialogo. I cambiamenti organizza-tivi degli anni '90 inducono entrambi i settori a una riflessione, ma essi procedono per lo più paralleli, con richiami e citazioni reciproche estremamente rare ed episo-diche, in gran parte limitate al rinvio a una differente prospettiva di indagine. Solo negli ultimi anni tale confronto diventa più rilevante, quando si accentuano i fe-nomeni di outsourcing e si determina, con essi, una fuga dalla regolamentazione che vi si applica, grazie alla possibilità di organizzare la produzione sfruttando i differenziali regolativi e salariali esistenti fra le diverse aziende, fra i diversi settori industriali e anche fra diversi Paesi. Il saggio guarda, dunque, alle differenziazioni e alle asimmetrie che si sono prodotte sfruttando i confini e i differenziali ad essi associati, indagando sui diversi strumenti giuridici utilizzati, dall'appalto alle reti di impresa fino alle catene globali del valore.
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Vercellone, Antonio. « Il <i>Community Land Trust</i> ; negli Stati Uniti e in Italia ». marzo-aprile, no 2 (7 avril 2022) : 259–74. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.81.

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Résumé :
TesiIl contributo esamina l’esperienza statunitense del Community Land Trust, meccanismo di accesso all’abitazione e di governo delle aree urbane nato negli USA in via di prassi, attraverso il ricorso a strumenti di diritto privato per assolvere a bisogni tradizionalmente appannaggio del diritto pubblico, ricorrendo a una complessa tecnica di conformazione negoziale della proprietà. Valorizzando i vantaggi del modello, capace di impostare una redistribuzione della rendita fondiaria in favore dei singoli e della collettività, il saggio esamina quindi gli istituti ai quali si dovrebbe ricorrere per costruire, a diritto vigente, un Community Land Trust di diritto italiano. The author’s view This essay examines the American experience of Community Land Trusts, a mechanism of access to housing and governance of urban areas emerged from the bottom up in the United States, in order fulfil, through private law, needs and rights traditionally assigned to public law. The Community Land Trust does that relying on contract to shape property rights, this way enabling a complex system of socialization of land rent. Highlighting the advantages of this institution, the paper shows the technical tools we could rely on to build a Community Land Trust under Italian private law.
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Cattoni, Silvia. « La letteratura italiana tradotta in Argentina ». Revista de Italianística, no 34 (7 novembre 2017) : 90. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i34p90-102.

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In due secoli di storia della letteratura argentina, lo sviluppo della letteratura italiana tradotta è in stretto rapporto con i propositi pedagogici o estetici determinati dal contesto culturale dei diversi momenti storici. In linea di massima, è possibile affermare che, dalla conformazione dello Stato nazionale e durante i primi decenni del XX secolo, la traduzione letteraria mirava ad ampliare l’orizzonte culturale di un lettore che si consolidava al ritmo della fiammante nazione. Nelle fasi successive e in stretto rapporto con la politica culturale portata avanti da Victoria Ocampo a partire dal 1931 tramite la rivista Sur e il suo posteriore progetto editoriale, la traduzione è stata soprattutto una pratica di scrittura che ebbe un’influenza decisiva nell’ordito della letteratura nazionale favorendo il suo rinnovo e incentivando le versioni di traduttori argentini. Fu questa un’apertura che favorì, durante la seconda metà del secolo, nel contesto della ricezione della letteratura universale, l’ingresso della letteratura italiana in Argentina. Il presente lavoro tratta in maniera sistematica, ma provvisoria, il panorama della letteratura italiana tradotta in Argentina. Lo scopo principale comporta il registro dei momenti più fecondi e l’interpretazione degli esiti ottenuti nei confronti della traduzione nel sistema letterario nazionale.
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Fabbro Carmen. « Telecomunicazioni aeronautiche : natura giuridica, regime normativo e forme di delega ». International Journal of Science and Society 4, no 4 (25 novembre 2022) : 388–98. http://dx.doi.org/10.54783/ijsoc.v4i4.584.

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Questo articolo si propone di analizzare la natura giuridica delle telecomunicazioni aeronautiche e il potere-dovere dell'Unione di promuoverne la delega. Si segue il metodo di approccio descrittivo e logico-induttivo, indagando la strutturazione del servizio nell'ordinamento del Paese e verificandone la conformazione pragmatica, in modo da suggerire un modello di delega rilevante. Sembra che le telecomunicazioni aeronautiche siano un argomento poco studiato nel campo delle scienze giuridiche. In quanto servizio posto a tutela dell'Unione, integra un elemento di navigazione aerea, con un intrinseco collegamento alla sicurezza aeroportuale, ma con elementi caratteristici di un servizio di telecomunicazioni (art. 21, XI c/c XII, c della Costituzione del Repubblica Federativa del Brasile). Considerato il comando legale che ne consente la prestazione da parte di agenti pubblici o soggetti privati specializzati (art. 47 c/c 48 e unico comma del Codice Aeronautico Brasiliano), tale servizio dovrebbe seguire il trend di depubblicizzazione degli aeroporti pubblici, per essere oggetto di delega autonoma su larga scala, con opportuna definizione della corretta modalità (concessione o autorizzazione). Si prevede, infine, di incoraggiare incursioni legali che approfondiscano il tema, oltre a suggerire una politica pubblica finalizzata alla privatizzazione delle Telecomunicazioni Aeronautiche.
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Guglielmo, Matteo. « Dinamiche politiche e regimi di conflitto nella Mogadiscio contemporanea ». STORIA URBANA, no 126 (septembre 2010) : 17–36. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-126002.

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La guerra civile in Somalia si protrae ormai da diciotto anni, cambiando spesso attori, interessi e caratteri. A causa di essa, le sue cittŕ sembrano essere mutate, non tanto in seguito alla definizione di politiche urbane ufficiali, ma piuttosto seguendo linee imposte dal conflitto stesso. Mogadiscio, capitale della Repubblica Somala dal 1960, č uno dei centri che ha risentito maggiormente dei cambiamenti politici e sociali post- 1991, adattando i suoi spazi e confini ai processi di scontro e, conseguentemente, di mobilitŕ forzata che continuano a contraddistinguere l'intero paese e la sua popolazione. Cosě, la geografia del conflitto ha finito col trasferire i suoi caratteri nella stessa conformazione urbana della capitale, trasformando profondamente quartieri, mercati, spazi e, al tempo stesso, aprendola a nuovi centri di potere e di autoritŕ i quali, seppur brutali e illiberali, sembrano comunque aver registrato un certo grado di successo. In tale contesto, i processi di globalizzazione hanno trovato campo fertile: Mogadiscio č diventato uno dei centri economici piů dinamici del Corno d'Africa, aperto non solo ai mercati regionali, ma anche a quelli arabi, i cui vettori principali si sviluppano tutt'oggi attraverso l'asse Dubai-Mogadiscio. Questo articolo si propone di fornire uno spaccato sulle dinamiche politiche e sociali che hanno contraddistinto la capitale somala dallo scoppio della guerra civile nel 1991 ad oggi, cercando di individuare non solo i suoi mutamenti fisici e strutturali, ma anche di identificare gli attori che ne hanno determinato i nuovi assetti economici e di potere.
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Magrini, Paolo, Marco Bastianini et Piero Abbazzi. « DUE NUOVE SPECIE DI OTIORHYNCHUS (LIXORRHYNCHUS) REITTER, 1914 E UNA NUOVA SPECIE DI RAYMONDIONYMUS WOLLASTON, 1873 DEI MONTI AURUNCI (LAZIO) (COLEOPTERA, CURCULIONOIDEA) ». Fragmenta Entomologica 40, no 2 (31 octobre 2008) : 333. http://dx.doi.org/10.4081/fe.2008.101.

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Résumé :
Nella presente nota vengono descritti tre nuovi Curculionoidea ipogei dei Monti Aurunci (Lazio): <em>Otiorhynchus</em> (<em>Lixorrhynchus</em>) <em>avoni</em> n. sp.; <em>Otiorhynchus</em> (<em>Lixorrhyn­chus</em>) <em>paulae</em> n. sp. e <em>Raymondionymus pulcherrimus</em> n. sp. Nel testo vengono riportate immagini fotografiche dei principali caratteri esoscheletrici (sia interni che esterni) che contraddistinguono le nuove specie, nell’ambito dei gruppi di appartenenza. Una cartina geografica riassume lo stato dell’attuale distribuzione dei <em>Lixorrhynchus</em> anoftalmi o microftalmi in Italia penisulare e nell’area Sardo-Corsa. Le prime due specie presentano indubbie affinità con <em>Otiorhynchus</em> (<em>Lixorrhynchus</em>) <em>bastianinii</em> Magrini, Meoli &amp; Abbazzi, 2005, recentemente descritto dei Monti Aurunci centrali [Grava dei Serini (= Grotta dei Serini) 587 La/FR], mentre la terza specie costituisce, insieme a <em>R</em>. <em>meggiolaroi</em> (Osella, 1977) (Liguria),<em> R. eximius</em> Meregalli &amp; Osella, 2006 (Lazio, Monti Simbruini) e <em>R. zoiai</em> (Osella &amp; Giusto, 1985) (Piemonte, Massiccio del Monviso), un gruppo immediatamente riconoscibile rispetto ai taxa congeneri, per la particolare conformazione del pronoto.
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Luni, M. « Il Forum–Caesareum di Cirene e la moderna riscoperta ». Libyan Studies 25 (janvier 1994) : 191–210. http://dx.doi.org/10.1017/s0263718900006348.

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Résumé :
Agli inizi dell'Ottocento si assiste al sorgere e al diffondersi di particolare interesse da parte di esponenti della cultura e della diplomazia internazionale verso gli imponenti resti archeologici di Cirene e di altre città della Tripolitania e della Cirenaica, che diventano meta di visita. Nella circostanza vengono in genere compilati diari di viaggio e relazioni, spesso illustrati da disegni di monumenti antichi e talvolta anche da preziose carte topografiche in cui sono evidenziate ampie aree di affioramento di ruderi e tracce superstiti di viabilità cittadina ed extraurbana.Si tratta generalmente di documentazione poco omogenea, talvolta occasionale e frutto di osservazioni del tutto personali. Di estrema rilevanza sono comunque i dati che è possibile desumere da questo tipo di ‘fonte’, spesso dovuti allo spirito di osservazione di personaggi dai vasti interessi e anche a casualità, ma sempre assai utili a comprendere il clima di indagine pionieristica della prima metà dell'Ottocento e le tappe decisive della riscoperta di Cirene.La città, per altro, era nota alla cultura storico-archeologica dell'epoca attraverso la documentazione costituita dalle fonti letterarie classiche (una delle prime sintesi è in Thrige, 1819). Esse costituiscono un valido supporto di base che accompagna vari viaggiatori nella ricerca del sito su cui sorgeva Cirene e della sua antica conformazione. Gli appunti di viaggio in seguito vengono ulteriormente elaborati e prendono corpo in opere che hanno avuto in qualche caso ampia fortuna in Europa e che hanno costituito il primo fondamento della moderna conoscenza e del rifiorire degli studi e delle ricerche sulla ‘Atene d'Africa’.
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Doimo, Martino. « Mies van der Rohe : Cuba 1957 - Berlin 1968. Il compimento della “nuova” arte del costruire | Mies van der Rohe : Cuba 1957 - Berlin 1968. The fulfillment of the “new” art of building ». ZARCH, no 8 (2 octobre 2017) : 314. http://dx.doi.org/10.26754/ojs_zarch/zarch.201782172.

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Résumé :
L’arte del costruire (Baukunst) del nostro tempo trova fondamento nella ricerca di una nuova forma di composizione dei differenti autonomi elementi costruttivo/figurativi, nei quali risulta originariamente frammentata e stratificata: l’elemento plastico murario, che si occupa della fondazione del suolo, come massa stereotomica topograficamente modellata in rapporto alla conformazione del luogo; l’elemento propriamente tettonico della struttura di sostegno del riparo, strettamente riferibile ai procedimenti di montaggio di elementi finiti; l’elemento, portatore di motivi tessili, dell’involucro che dà forma allo spazio interno: pura superficie di rivestimento (Bekleidung) tendente alla smaterializzazione. Questi elementi si sono definiti attraverso un lungo processo di formazione, a partire dalla radicale revisione teorica delle tradizionali categorie tettoniche, nel corso dell’Ottocento. Essi sembrano trovare compimento nell’ultima fase della ricerca miesiana della “nuova” arte del costruire, nel progetto della Halle monumentale per Cuba/Berlin (1957-68).KEYWORDS: Mies van der Rohe; tettonica; spazio; struttura; costruzione; Baukunst.The art of building (Baukunst) of our time is founded on the search of a new kind of composition of different autonomous elements, in which it was originally fragmented and stratified: the plastic masonry element of the earthwork, as a stereotomic, topographic mass, closely related to the specific site; the properly tectonic element of the light carpentry framework/roofwork, largely connected to the rational modularity of assembly technique; the dematerialized element of spatial enclosure, as textile cladding surface: the pure dressing (Bekleidung). These elements have been defined through a long form-giving process, started with the radical nineteenth-century theoretical review of traditional tectonic categories. The same elements seem to reach their fulfillment in the last phase of Mies’ research on the “new” art of building: the project for a monumental Halle in Santiago de Cuba, finally built in Berlin (1957-68).KEYWORDS: Mies van der Rohe; tectonics; space; structure; construction; Baukunst.
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Lesk, A. M. « Classificazione automatica delle conformazioni delle anse degli anticorpi ». European Physical Journal B 14, no 4 (avril 2000) : 783–86. http://dx.doi.org/10.1007/s100510051089.

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Ursino, S., V. Seccia, P. Cocuzza, P. Ferrazza, T. Briganti, F. Matteucci, L. Fatigante et al. « Qual è l’effetto della radioterapia sulla funzionalità deglutitoria nei pazienti con tumore del rinofaringe e orofaringe ? Risultati a breve termine di uno studio prospettico ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 3 (mai 2016) : 174–84. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-640.

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Résumé :
In questo lavoro vengono riportati i risultati a breve termine di uno studio prospettico, finalizzato alla valutazione strumentale della funzionalità deglutitoria in pazienti affetti da tumore del rinofaringe e orofaringe sottoposti a trattamento radio o radiochemioterapico con tecnica ad intensità modulata (IMRT). L’ IMRT è stata finalizzata, oltre che al miglioramento della conformazione della dose radiante al volume tumorale, alla riduzione della stessa alle strutture responsabili della deglutizione (SWOARs). I criteri dello studio hanno previsto in tutti i pazienti la valutazione strumentale della deglutizione con Videofluoroscopia (VFS), Fibroscopia Endoscopica della deglutizione (FEES) e Scintigrafia Orofaringea (OPES) prima dell’inizio del trattamento e ad 1 mese dal termine dello stesso. Ogni esame è stato eseguito rispettivamente in seguito all’assunzione di un bolo liquido (L) e semiliquido (SL) e per ognuno sono stati calcolati i seguenti valori strumentali: presenza o meno di caduta pre-deglutitoria, presenza o meno di aspirazione, tempo di transito faringeo (PTT) ed indice di ritenzione ipofaringeo (HPRI). Dal Gennaio 2012 al Giugno 2013, un totale di 20 pazienti ha terminato il trattamento ed ha eseguito la valutazione strumentale a 1 mese dal termine della radioterapia. Il confronto tra i valori dell’HPRI prima e dopo il trattamento radiante ha mostrato un peggioramento significativo sia alla FEES-L (p = 0,021) e SL (p = 0,02) che alla VFS-L (p = 0,008) che SL (p = 0,005). Inoltre è stata riscontrata una significativa correlazione tra i valori dell’HPRI basale ed a 1 mese alla FEES-L e SL (p = 0,005) così come alla VFS-L e SL (p < 0,001). Diversamente, il tempo di transito faringeo (PTT) non è risultato essere influenzato dalla radioterapia (p > 0,2). Solo in pochi pazienti è stata riscontrata la comparsa di caduta pre-deglutitoria ( 1 paziente con tumore della base linguale alla FEES-L e SL) e la presenza di aspirazione (1 paziente con tumore del rinofaringe alla OPES-L e FEES-SL). Nel complesso i risultati iniziali del nostro studio mostrano che l’ IMRT, finalizzata al risparmio delle SWOARs, determina soltanto un significativo incremento della ritenzione di bolo a livello del distretto ipofaringeo. Un follow-up più lungo sarà necessario per valutare se tale incremento sia associato o meno ad un maggior rischio di sviluppare fenomeni di aspirazione tardivi.
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De Maria, Francesco. « The role of educational conditions in defining migratory potential : the case of the young people of the Ivory Coast ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 1 (30 avril 2022) : 279–96. http://dx.doi.org/10.36253/form-12860.

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Résumé :
The paper is part of the international debate on the theme of human mobility with a transversal and developing educational perspective in the field of Migration Studies. It presents a research work carried out in Ivory Coast on the potential educational dimension of migration related to the search for better living and working opportunities. We discuss the results related to the study of the educational conditions of a potential migrant subjects, considered as variables that affect the conformation of the migration aspiration and allow a better understanding of the situations in which the birth of the desire to leave can occur, regardless of the presence or absence of the ability to migrate. The research followed a qualitative-quantitative approach in line with the methodological framework of Mixed Methods Research, adopting an exploratory-sequential design, arriving at the construction of a transferable model of analysis of the migratory potential which is composed of four main categories: migration project, educational conditions, migratory aspiration and learning potential. The aim of this paper is to present the results to the second category. Il ruolo delle condizioni educative nella definizione del potenziale migratorio: il caso dei giovani della Costa d’Avorio. Il contributo si colloca all’interno del dibattito internazionale sul tema della mobilità umana con una prospettiva educativa trasversale e in divenire nell’ambito dei Migration Studies. Si presenta un lavoro di ricerca realizzato in Costa d’Avorio sulla dimensione formativa potenziale della migrazione legata alla ricerca di migliori opportunità di vita e di lavoro. Nello specifico vengono discussi i risultati relativi allo studio delle condizioni educative di un pubblico potenziale migrante, considerate come variabili che incidono nella conformazione dell’aspirazione migratoria e che permettono una maggiore comprensione delle situazioni in cui può verificarsi la nascita del desiderio di partire, a prescindere dalla presenza o meno della capacità di emigrare. La ricerca ha seguito un approccio quali-quantitativo in linea con l’impianto metodologico dei Mixed Methods Research, adottando un disegno di tipo esplorativo-sequenziale, arrivando alla costruzione di un modello di analisi del potenziale migratorio trasferibile e composto da quattro categorie principali: progetto di migrazione, condizioni educative, aspirazione migratoria e potenziale di conoscenza. Ai fini del presente lavoro, vengono qui presentati i risultati relativi alla seconda delle quattro categorie.
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Bozzato, Gianni. « Quando inizia ad esistere l’individuo umano ? » Medicina e Morale 48, no 1 (28 février 1999) : 77–93. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1999.811.

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Résumé :
Nel saggio sono posti in rilievo i seguenti principali aspetti di ordine biologico che contrastano con le argomentazioni sostenute da N. M. Ford nel suo libro When did I begin? 1) Nel cosiddetto pre-embrione, le cellule non sono totipotenti. (Ossia, non sono in grado di esprimere la totipotenza residua nucleare e cioè produrre altrettanti pre-embrioni. Nel presente articolo l’analisi della questione riguardante la totipotenza del pre-embrione, delle sue cellule o del loro nucleo viene soltanto appena accennata). La possibilità che il pre-embrione (individuo originario) dia origine a più gemelli monozigoti c. d. “identici” non è la conseguenza della totipotenza delle cellule, ma del loro distacco fisico dal pre-embrione, oppure della loro semplice “separazione/isolamento” dal suo schema di organizzazione dell’espressione genica del DNA (schema di OEG-DNA). 2) Le cellule del pre-embrione, inoltre, sono “identiche e indiscernibili” soltanto dal punto di vista genetico (genotipico), ma non da quello biologico (fenotipico). Anche dal punto di vista biologico (v. schema di OEG-DNA) il pre-embrione non è un semplice aggregato di cellule individuali, ma è una unità integrata e cioè un sistema individuale di cellule che possiede già una sua identità biologica, dunque ontologica. 3) Durante lo sviluppo, le cosiddette fasi (o stadi) e le forme anatomiche dell’embrione sono sempre precedute e prodotte da forme temporali (schemi di processi biochimici). Pertanto, sempre dal punto di vista dell’identità biologica (e ontologica), lo zigote (o il pre-embrione), anche nel caso di successiva gemellazione, è già un individuo umano in sviluppo (in atto) molto tempo prima che “appaia” - all’osservatore - un indizio “visibile” della sua forma anatomica individuale; dunque, ancor prima della “comparsa” della stria primitiva. 4) Proprio per il fatto che l’identità biologica dell’individuo umano non corrisponde alla sua identità genetica (ovvero il genotipo non è il fenotipo), i gemelli c. d. “identici” non sono mai veramente identici tra loro; essi sono sempre diversi fin dall’inizio del loro sviluppo, il quale avviene per biforcazione (una rottura di simmetria) dello schema di OEG-DNA dell’individuo pre-embrione originario. Lo studio della conformazione delle loro membrane fetali ci consente, infatti, di dedurre e di affermare che essi sono già in formazione (in atto) molto tempo prima della comparsa della stria primitiva e, in quanto biologicamente diversi, che sono già distinti; dunque, potenzialmente discernibili.
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Tarsi, Elena, et Diletta Vecchiarelli. « Superare il ghetto. Analisi della segregazione abitativa dei lavoratori agricoli nella provincia di Foggia ». CRIOS, no 21 (novembre 2021) : 70–85. http://dx.doi.org/10.3280/crios2021-021007.

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Résumé :
In Italia esistono situazioni di segregazione abitativa che rimandano ad un passato che sembrava definitivamente superato. L'articolo propone una analisi delle conformazioni spaziali, sia spontanee che risultato di interventi pubblici, legate alla presenza di lavoratori agricoli, stagionali e stanziali, di origine straniera nella provincia di Foggia. Il saggio descrive i caratteri spaziali di questi insediamenti, conosciuti come ghetti, la mancanza di servizi e le fragilità sociali dei loro abitanti e propone una analisi delle soluzioni che sono state avanzate in ambito pubblico. Lo studio diventa occasione per proporre delle riflessioni sulle responsabilità e sulle sfide della disciplina urbanistica verso un superamento delle situazioni estreme di segregazione spaziale e sfruttamento che interessano le campagne del Sud Italia e non solo.
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D'Arienzo, Maria. « Gli enti delle confessioni religiose diverse dalla cattolica. Il dialogo istituzionale e la prassi amministrativa ». Stato, Chiese e pluralismo confessionale, 5 juillet 2022. http://dx.doi.org/10.54103/1971-8543/18204.

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SOMMARIO: 1. Il riconoscimento della personalità giuridica degli enti acattolici quale realizzazione di una “convergenza di interessi” - 2. L’attività consultiva del Consiglio di Stato: sindacato di conformità o principio di conformazione? - 3. Le confessioni religiose senza intesa. Il processo decisionale di riconoscimento della personalità giuridica degli enti esponenziali tra vecchie e nuove dinamiche. The bodies of the non-Catholic religious denominations. Institutional dialogue and administrative practice ABSTRACT: Through an analysis of the administrative practice, the contribution examines the system of relations between public institutions and religious denominations without an agreement, with specific regard to the application profiles of Article 2 of Law no. 1159 of 1929.
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Piva, Erminio. « Inaspettata scoperta di Cimbrodytes heterognathus, eccezionale nuovo genere e nuova specie di Trechino troglobio dell’Altopiano di Asiago (Prealpi vicentine, Veneto) (Coleoptera Carabidae Trechinae) ». Memorie della Società Entomologica Italiana, 21 avril 2021, 171–89. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2020.171.

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Résumé :
Viene descritto Cimbrodytes heterognathus, nuovo genere e nuova specie di Trechino troglobio scoperto in una grotta dell’Altopiano di Asiago, nelle Prealpi vicentine, Veneto (Coleoptera Carabidae Trechinae). Il nuovo taxon, per il primo protarsomero dilatato nel maschio, si colloca nella linea filetica di Neotrechus (sensu Jeannel, 1928) e si avvicina particolarmente al genere Orotrechus Müller, 1913, con il quale condivide alcuni caratteri morfologici (labium saldato al prebasilare, gruppo omerale di setole ombelicate disaggregato, tibie e tarsi pubescenti, edeago piccolo e semplice, con lobo mediano privo di bulbo basale distinto, lamella copulatrice ritorta, in posizione anisotopa, parameri brevi, lamellari, con alcune setole all’apice in numero variabile). La particolare conformazione mandibolare risulta essere l’unico caso, per ciò eccezionale, fra tutti i Trechini noti.
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Magrì, Rosanna. « Título del envío : Gli interventi di restauro e di abbellimento della chiesa di Santa Maria dei Greci dal periodo Normanno al Borbonico ». UCOARTE. Revista de Teoría e Historia del Arte, 4 décembre 2019, 09–25. http://dx.doi.org/10.21071/ucoarte.v8i.12517.

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La storia dei restauri e delle opere di “abbellimento” eseguiti nella chiesa di Santa Maria dei Greci in Agrigento attraversa un intervallo temporale che va dal periodo normanno ai nostri giorni, in un continuo lavoro di ricerca voluto da studiosi, che hanno creduto fortemente nella valorizzazione del monumento. La chiesa – sorta sui resti del tempio dorico risalente alla seconda metà del V secolo a. C.– è edificata con molta probabilità durante il periodo bizantino tra il 395 - Editto di Teodosio - e il 596, quindi prima della conquista musulmana. La struttura architettonica bizantina della chiesa ha subito, nel corso dei secoli, importanti trasformazioni che hanno determinato quella che oggi è la sua conformazione attuale. L’esame del periodo, che abbraccia quasi sette secoli – dal 1100 al 1750 - durante il quale sono state apportate all’edificio importanti trasformazioni architettoniche e completamenti stilistici, costituisce l’oggetto della presente argomentazione.
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Piovan, Silvia Elena, et Leonardo Mora. « L’ex-ferrovia Ostiglia-Treviso : analisi di una foresta e greenway sui binari ». Bollettino della Società Geografica Italiana, 29 septembre 2022, 81–100. http://dx.doi.org/10.36253/bsgi-1623.

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Résumé :
Il percorso della ferrovia Ostiglia-Treviso, aperta tra il 1925 e il 1941 e chiusa definitivamente tra il 1945 e il 1987, è stato parzialmente convertito in pista ciclabile a partire dal 2005. Oltre alla trasformazione parziale in ciclopedonale, il tracciato ha visto altre dinamiche, tra cui l’inglobamento in terreni agricoli, la conversione in strade e carrarecce e l’abbandono. Questa ricerca studia la densa vegetazione originatasi a seguito dell’abbandono della linea e si concentra sull’analisi spaziale dei poligoni vegetati nel loro contest storico-culturale e naturalistico. A tal fine è stato creato un database GIS di tutti i poligoni vegetati lungo l’intero percorso della ex-ferrovia. L’analisi quantitativa ha fornito dati che sono stati comparati con i parametri richiesti dalla definizione di foresta della FAO. Ciò ha portato a definire la copertura vegetale lungo l’ex-Ostiglia Treviso come una “serie di foreste”. Inoltre, la sua conformazione lineare funge da collegamento tra elementi di particolare interesse naturalistico e culturale che caratterizzano il territorio rendendola agli effetti sia un corridoio ecologico che una potenziale greenway nella sua totale lunghezza.
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Casale, Achille, Pier Mauro Giachino et Dante Vailati. « Tre nuove specie di Coleotteri sotterranei di Grecia (Coleoptera : Carabidae e Cholevidae) ». Bollettino della Società Entomologica Italiana, 15 avril 2013, 9–25. http://dx.doi.org/10.4081/bollettinosei.2013.9.

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Résumé :
Nel presente contributo è presentata una sintesi delle attuali conoscenze sugli Artropodi fino ad oggi noti della grotta Megálo Spilió (= grande grotta), che si apre nell’oros Sérekas (Grecia occidentale, etolía-Akarnanía). Tre specie inedite di Coleotteri sotterranei sono descritte e illustrate della grotta suddetta. Duvalius (Duvalius) ionicus Casale, Giachino & Vailati, nuova specie (Carabidae, Trechini), simpatrico e sintopico con la specie congenere Duvalius (euduvalius) ruffoanus Casale, Giachino, Vailati e Vigna Taglianti, 1996, è particolarmente caratterizzato dalla peculiare combinazione di caratteri nella chetotassi elitrale, nella forma dei tarsomeri basali anteriori nel maschio, e nella straordinaria struttura dell’edeago e dell’endofallo. Tali caratteri lo isolano al momento da tutte le altre specie di Duvalius note di Grecia. Speluncarius vailatii Casale & Giachino, nuova specie (Carabidae, Pterostichini), pare essere affine a S. henroti Cerruti, 1973, della grotta drogaráti sull’isola di Cefalonia, nota dal solo olotipo femmina, dalla quale differisce per le minori dimensioni (14.5 mm in S. henroti), per la totale assenza di occhi, per il pronoto allungato, non trasverso, con angoli anteriori molto salienti, per le interstrie elitrali convesse e per la terza interstria con due soli pori setigeri discali (assente l’anteriore, presente in S. henroti). Epiroella acharnanis Giachino, Vailati & Casale, nuova specie (Cholevidae, Leptodirinae), è attribuibile al genere epiroella Casale, Giachino, Vailati e rampini, 1991 (status novus, genere valido), e differisce da E. muelleriana (Paoletti, 1975) e da E. epirota (Giachino, 1989) per le minori dimensioni, per la superficie delle elitre con striole trasversali appena evidenti, per la carena mesosternale anteriormente prominente, per le dimensioni dell’edeago ridotte in rapporto alle dimensioni del corpo, per la diversa conformazione delle fanere del sacco interno, e per la forma differente della spermateca. Sono inoltre forniti alcuni commenti sull’origine del popolamento dell’area considerata. I taxa attualmente presenti indicano una composizione della fauna complessa, risultato di linee di popolamento “nord-egeiche” attraverso la catena del Pindo, di connessioni con l’isola di Cefalonia durante la crisi di salinità del Mediterraneo, e di colonizzazioni ed eventi cladogenetici più recenti durante le modificazioni climatiche del Pleistocene.
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Bucci, L. M., M. Paganelli, A. Ventura, F. Ventura et R. Celesti. « Osservazioni etiche e implicazioni medico-legali in materia di “test genetici” ». Medicina e Morale 54, no 4 (30 août 2005). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2005.386.

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Résumé :
A partire dalla Corea di Huntigton, e procedendo lungo la ricerca del genoma e la sua decodificazione, si sono riscontrate e scoperte numerose conformazioni genetiche che possono preludere all’instaurarsi di malattie o contribuire ad una predisposizione; ciò sembra sempre più importante in termini di eziopatogenesi per esempio nella ricerca oncologica e anche delle malattie degenerative. Tale situazione comporta che l’analisi del patrimonio genetico di ciascun individuo contribuirà ad identificare una schiera innumerevole di non-pazienti, e nello stesso tempo a mutare il concetto di salute e di malattia, dato che predisposizioni genetiche ad una malattia piuttosto che ad un’altra sono presumibilmente ubiquitarie. Ne risulta la necessità di regolamentare secondo principi etici volta per volta identificati l’uso dei tests genetici, e a limitarne l’applicazione indiscriminata; ne risulterebbe altrimenti un’utilizzazione eugenetica o comunque discriminante delle singole persone e/o nascituri. ---------- Beginning from Huntington’s Chorea, and proceeding belong the research of genome and his codification, many genetic conformation have been found to predictive into most of cancers or degenerative diseases. This situation involves that the analysis of genetic heritage of each individual will contribute to an identification of a multitude of un-patients, and will give a contribution to change the concept of health and illness. The result is the need to regulate the useful of genetic tests in agree on ethical principles every time in according with the people or the patients; the indiscriminate application of them risks an eugenic and discriminating utilization against people or new born.
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Piazza, Stefano. « Cupole e facciate loggiate nell'architettura chiesastica siciliana del Settecento ». Espacio Tiempo y Forma. Serie VII, Historia del Arte, no 11 (1 janvier 1998). http://dx.doi.org/10.5944/etfvii.11.1998.2318.

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Il prospetto chiesastico concepito come torre belvedere, legato all'esigenza di fornire alle monache di clausura un luogo da cui poter godere del paesaggio ed assistere a distanza alla vita cittadina, costituisce una soluzione architettonica discretamente diffusa nei complessi conventuali femminili della Sicilia settecentesca. Si tratta di un tema prettamente siciliano le cui componenti genetiche potrebbero tuttavia, in assenza di riscontri italiani, connettersi ad opere spagnole come la facciata della chiesa de ias Gaitanas a Toledo, il cui periodo di realizzazione (metà dei XVII secolo) precede le opere siciliane fin oggi note. Il tema della loggia belvedere, nel corso del Settecento, ebbe comunque nell'isola una grande variabilità di forme e applicazioni, conoscendo interessanti ibridazioni con le facciate a tre ordini o, ancora, autonome conformazioni in torri belvedere emergenti dai monasteri.The church facade conceived as belvedere tower, linked to the demand of providing to the cloistered nuns a place from which they could enjoy the landscape and to assist from distance to the city lite, it represents quitly widespread architectural solution in the temale conventual buildings of Sicily of the XVIII century. It deals with a tipically sicilian theme whose genetic components couid however, in absence of italian comparisons, connect itself to spanish Works like the church of Las Gaitanas in Toledo, whose realization period (half XVIII century) goes before the sicilian works knowm till now. The theme of belvedere loggia during the XVIII century had a great variability of shapes and applications in the island, knowing interesting hybridizations with the facades of three orders or besides indipendent conformations in emergent belvedere towers from monasteries. Even in the latter case possible comparisons with spanish architecture seem to arise again.
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Grosso, F., V. Maglione, A. Fozza, M. Rossi, I. De Martino, L. Randi, E. Guasco et al. « Terapia neoadiuvante e Total Mesorectal Excision (TME) con approccio mininvasivo per cancro del retto : analisi dei risultati di una serie consecutiva di 117 pazienti trattati in un unico centro ». Working Paper of Public Health 1, no 1 (15 juin 2012). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2012.6784.

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Contesto: la terapia neoadiuvante dell’adenocarcinoma rettale (AR) migliora il controllo locale della malattia e rappresenta lo standard per la malattia localmente avanzata. La total mesorectal excision (TME) per via laparoscopia e robotica si è rapidamente diffusa grazie alla magnificazione dell’immagine della pelvi che facilita la dissezione del meso-retto e ai noti vantaggi dell’approccio mininvasivo. Metodi: una serie consecutiva di pazienti con AR localmente avanzato o in sede ultrabassa hanno ricevuto un trattamento neoadiuvante e chirurgia mininvasiva (TME) presso il Nostro Centro. Abbiamo rivisto i dati clinici raccolti in modo prospettico focalizzandoci sulla fattibilità, sulla risposta tumorale e sui risultati a lungo termine del trattamento. Risultati: in un periodo di tredici anni, 117 pazienti affetti da AR (80 maschi e 37 femmine) hanno ricevuto un trattamento neoadiuvante e chirurgia mininvasiva (TME). L’età media alla diagnosi era 67 anni; lo stadio pre-trattamento era: I in 10 pazienti (9%); IIA in 58 pazienti (50%); IIC in 5 (4%); IIIA in 10 (9%); IIIB in 31 (26%) e IV in 3 pazienti (2%), rispettivamente. Tutti i pazienti hanno ricevuto radioterapia conformazionale a fasci esterni (3D-CRT), 79 (67%) di essi con concomitante chemioterapia. 103 pazienti sono stati sottoposti ad una chirurgia laparoscopica e 14 robotica. Complessivamente 90 pazienti (77%) sono stati sottoposti ad una resezione anteriore dle retto (RAR) e 27 (23%) un’amputazione addominoperineale. Un dowstaging si è osservato in 70 pazienti (66%). Non si sono verificate complicazioni intraoperatorie maggiori. Ad un follow-up mediano di 52 mesi, 8 pazienti (7%) hanno avuto una recidiva locale, 7 di questi con recidiva a distanza e 16 pazienti (14%) hanno avuto una ricaduta a distanza. La sopravvivenza attuariale a 5 anni libera da recidiva (RFS) è stata del 76,5%. Conclusioni: i nostri dati suggeriscono che in un ospedale pubblico la chirurgia mini-invasiva dopo terapia neoadiuvante è fattibile nella reale pratica clinica e offre un consistente vantaggio nel controllo della malattia.
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Ambra Nicolini, Laura, et et al. « Infezione cronica da HBV : prevalenza e impatto di mutazioni escape sulla risposta alla terapia antivirale. » JHA - Journal of HIV and Ageing, mars 2022. http://dx.doi.org/10.19198/jha31530.

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Résumé :
Il virus dell’epatite B (HBV) rappresenta un importante problema sanitario, con 1.5 milioni di nuove infezioni ogni anno. L’infezione da HBV può essere prevenuta dalla vaccinazione con l’antigene HBV ricombinante (HBsAg). mutazioni escape nel “a-determinant” di HBsAg possono causare un cambio conformazionale di HBsAg, che potrebbe evadere la diagnosi di HBV e la seroprotezione indotta dal vaccino.<br />In questo studio, abbiamo voluto valutare la prevalenza e l’impatto clinico delle mutazioni escape in una coorte retrospettiva di pazienti con infezione cronica da HBV. <br />Sono stati valutati tutti i pazienti con infezione cronica da HBV, seguiti presso l’Unità di Malattie Infettive del Policlinico San Martino dal 2014 al 2018, con sequenziamento di HBV. Sono state raccolte anche le informazioni sulla coinfezione da HIV e HCV, nonché lo status per HBeAg, il genotipo di HBV e la presenza di mutazioni dei geni S e RT. La risposta virologica era definita da HBV-DNA non rilevabile entro 12 mesi dall’inizio del trattamento, secondo le linee guida EASL.<br />Complessivamente, sono stati valutati 143 pazienti con HBV, 54 (37.8%) dei quali inclusi nel presente studio. La maggioranza presentava HBV con genotipo D (36/54, 66.6%) e genotipo A (11/54, 20.4%). Nove (16.6%) presentavano almeno una mutazione escape. <br />Otto pazienti presentavano la mutazione escape prima di iniziare il trattamento per HBV, mentre nell’ultimo il sequenziamento è stato effettuato solo dopo l’inizio del trattamento con entecavir.<br />Tutti i soggetti con mutazione escape erano negativi per HBeAg prima di iniziare il trattamento per HBV (p=0.04). D’altro canto, le mutazioni escape non erano associate al genotipo D dell’infezione (4/36, 11%, in genotipo D vs. 5/18, 27.7%, p=0.14, in genotipi non-D). La risposta virologica è stata raggiunta in 39 pazienti (72%) e non era associata alle mutazioni escape al basale (p=0.7), alle mutazioni RT (p=0.46) e al genotipo HBV (p=0.33).<br />Nella nostra coorte, la prevalenza di mutazioni escape era 16-6%. La risposta virologica non era influenzata dalla presenza delle mutazioni.
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