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Thèses sur le sujet « Conformazione »

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1

Di, Lieto Pasquale. « La conformazione proprietaria nella pianificazione perequativa ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2016. http://hdl.handle.net/10556/2353.

Texte intégral
Résumé :
2014 - 2015
This study examines the equalisation as an alternative planning method to the zoning, and at the same time as a strategic objective for the public administration. In the absence of a legislative framework, either national or regional, there is not a reference model for equalisation which it is, thus, subject to plural and flexible interpretations. In this context, the praetorian law substitutes the legislator, and legitimizing municipal techniques and plans. The equalisation technique is not free from the discretionary power of the municipality, in accordance with territorial, functional and legislative autonomy. The research aims to identify which are the limits and the evaluation and operating parameters of territorial planning, particularly in relation to the result to be achieved: the substantial equality between the owners, allowing a balanced development of the city services. Preliminary objective is to allocate the rules regulating equalisation in the right normative sources. The legal vacuum is eroded from the "bottom" by the joint public-private exercise of planning in a view of power contractualisation. It is the local public administration which should bind itself, preparing its "own" rules. Detected the functional and hierarchical inadequacy of the rules contained in local urban planning, it is the municipal statute, as sub-prime legislative source, within its competences, which can ensure the required warranties to private property, through the provision of upstream rules , which contain technical, economic and quality standards to be applied to the municipal equalisation method. The proposed legal framework has a double effect, on one hand, it creates a planning method with stable rules, on the other, it provides more guarantees to the private sector in the "vertical" relationship with he local authority, owner of conformative power of property. [edited by Author]
XIV n.s.
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2

Nobile, de Santis Sofia. « Risoluzione di diritto ed esigenze di conformazione convenzionale del rimedio ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2017. http://hdl.handle.net/11577/3424916.

Texte intégral
Résumé :
The purpose of this work is to investigate the relationship between extra-judicial right to terminate the contract and private autonomy, also through comparative insights. After a brief illustration of the issues involved, the thesis consists of three main sections. The first section examines the cases in which the contract does not include a termination clause, conducting an analysis of the unilateral termination regimes typical of the main European legal systems. This section of the research aims at understanding the reasons why contracting parties are interested and encouraged in inserting an express termination clause or an alternative type of agreement regulating termination for breach of contract. Moving from the definition of the requirement of «seriousness of non-performance», the second section intends to outline the functions that legal systems traditionally attribute to termination clauses. More broadly, this part of the work addresses the main issues related to that types of agreements that, as the express termination clause regulated by article 1456 of the Italian civil code, tend to widen the availability of the remedy of termination. The third section is devoted to discussing the validity of a number of clauses which are widespread in common law experience and tend to «stabilize» the contractual relationship, in order to avoid the consequences of the restitution effects. In this context, the research identifies a minimum degree of protection that should be provided to the non-defaulting party. Finally, the work investigates the role of good faith in this framework, adopting an approach that differentiate the case where clauses restrict the right to terminate from the case where they determine an extension of available remedies.
Il presente studio si propone, valorizzando una prospettiva comparatistica, di approfondire il rapporto tra strumenti stragiudiziali di risoluzione del contratto ed autonomia privata, al fine di individuare i limiti all’ammissibilità di deroghe convenzionali che incidano sui presupposti ed elementi della risoluzione per inadempimento. La ricerca muove dall’illustrazione delle ragioni per le quali le parti contraenti risultano incentivate a cautelarsi in via anticipata attraverso la stipulazione di una clausola risolutiva espressa od un’alternativa forma di accordo preventivo, dedicandosi alla disamina dei modi di risoluzione stragiudiziale del contratto che non presuppongono il ricorso all’autonomia privata nella fase di formazione dell’accordo. Chiarite le direzioni che l’accordo preventivo può assumere nel contesto della risoluzione per inadempimento, la seconda parte si propone di tratteggiare le problematiche connesse all’inserimento di clausole che, al pari della fattispecie tipica ex art. 1456 c.c., tendono ad ampliare la sfera di operatività del rimedio risolutorio, mostrando scetticismo nei confronti di convenzioni volte a determinare una deroga in toto al presupposto della non scarsa importanza dell’inadempimento. La ricerca si dedica poi alla disamina di alcune pattuizioni nate nell’esperienza di common law, ma riprodotte anche nella contrattazione (soprattutto commerciale) interna, le quali tendono a rivestire funzioni ulteriori rispetto a quelle tradizionalmente assegnate all’accordo preventivo nell’ambito della risoluzione per inadempimento: il riferimento è, in particolare, alla c.d. «stabilizzazione» del rapporto contrattuale, al fine di evitare le conseguenze che deriverebbero dagli effetti restitutori scaturenti dallo scioglimento del vincolo. Con riguardo a tali convenzioni, si vuole individuare quale sia il grado minimo di tutela che deve comunque essere riconosciuto in capo alla parte non inadempiente, accogliendo una prospettiva che concepisca la risoluzione come «sistema integrato di tutele». Infine, l’indagine si propone di saggiare il ruolo della buona fede in executivis nel contesto in esame verificando, ancora una volta, se non sia opportuno adottare soluzioni diverse secondo che le deroghe convenzionali determinino una limitazione, piuttosto che un ampliamento, della disponibilità del rimedio risolutorio.
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3

Compagnone, Maria. « Atti di destinazione ex art. 2645 ter cod. civ. : modalità di attuazione e tecniche di tutela ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2017. http://hdl.handle.net/10556/2684.

Texte intégral
Résumé :
2015 - 2016
Il lavoro ha ad oggetto lo studio degli atti di destinazione disciplinati dall’art. 2645 ter, inserito nell’impianto codicistico con l’art. 39 novies, d.l. 273/2005, convertito in legge, con modificazioni, con la l. 51/2006. La consacrazione normativa della trascrizione degli atti di destinazione per fini meritevoli si insinua nell’ampia disputa, dottrinale e giurisprudenziale, sull’ammissibilità e trascrivibilità di negozi giuridici che abbiano l’effetto di realizzare una segregazione all’interno del complesso dei beni di titolarità di un unico soggetto, così da creare dei patrimoni che siano, per un verso, vincolati al perseguimento di uno scopo prefissato e, per altro verso, aggredibili soltanto per i debiti assunti dal gestore del patrimonio nell’esercizio delle attività strumentali al perseguimento di quello scopo. L’art. 2645 ter cod. civ. legittima ora la destinazione patrimoniale per la realizzazione di interessi la cui individuazione non è operata ex ante dal legislatore, bensì rimessa all’iniziativa dei soggetti, purché meritevoli di tutela ai sensi dell’art. 1322, 2°co cod. civ., così avvalorando l’idea di meritevolezza quale controllo di conformità dell’atto di autonomia all’assetto valoriale dell’ordinamento. Sebbene collocata nella normativa codicistica dedicata alla trascrizione, la norma presenta un’innegabile vocazione sostanziale, sì da imporre all’interprete la ricostruzione della figura negoziale dai “frammenti” di disciplina ivi contenuti. In particolare, il dato normativo consente di individuare nella separazione e nella conformazione dello statuto giuridico del bene vincolato la «minima unità effettuale» dell’atto di destinazione. Il vincolo destinatorio modula il contenuto della situazione giuridica soggettiva proprietaria allo scopo cui si destina il bene, sì da ascrivere ad esso i connotati della realitas. Al contempo, dà luogo ad un patrimonio separato, sottraendo il bene medesimo e i relativi frutti alla garanzia generica dei creditori, potendo su di essi soddisfarsi coattivamente soltanto i creditori cd. di scopo, in deroga al disposto di cui all’art. 2740, comma 1, cod. civ. ed in conformità al successivo secondo comma. La ricostruzione della fattispecie negoziale costitutiva del vincolo apre la strada alla indagine del momento attuativo della destinazione e alla delineazione delle possibili modalità di gestione del “programma destinatorio”, muovendo dalla natura delle situazioni soggettive coinvolte e dalla valorizzazione dell’efficacia conformativa del vincolo, che funzionalizza l’esercizio della situazione dominicale verso la realizzazione dello scopo designato, precludendo forme di esercizio per esso pregiudizievoli e, pertanto, abusive perché “controfunzionali”. L’individuazione delle modalità gestorie del bene vincolato consente allora di rintracciare i possibili rimedi esperibili in caso di inattuazione del vincolo dovuta ad inerzia o mala gestio dell’attuatore, sia esso il disponente o un terzo, mandatario o fiduciario. A tal fine, l’art. 2645 ter cod. civ. legittima, oltre il conferente, qualsiasi interessato ad agire per la «realizzazione» dell’interesse destinatorio. Si consente così di apprestare un apparato rimediale eterogeneo e modulabile in relazione all’interesse di destinazione concretamente messo in evidenza, teso a tutelare l’attuazione del vincolo, sia qualitativa, a fronte dell’inerzia o di condotte abusive dell’attuatore, sia quantitativa, in quanto tesa alla conservazione del patrimonio destinato. [a cura dell'autore]
The paper concerns the study of separate acts, governed by art. 2645 ter of Civil Code, inserted in the Civil Code with Article 39 novies of the Decreto Legge no. 273 of 2005 (law no. 51 of 2006) and analyses the broad discussion kept by Doctrine and Jurisprudence, on the eligibility and the opportunity of registration of legal trades that have the effect of achieving segregation within the whole of the property of a single owner, in order to create assets that are, on the one hand, bound by the pursuit of a predetermined purpose and, on the other hand, only aggrieved by the debts of the asset manager in the exercise of the instrumental activity to pursue that purpose. The legal rule regulated by Article 2645 ter cod. civ. legitimates creation of patrimony separation in order to protect interests, that are not identified by law ex-ante, but refered to parties’ initiative, as long as they are “meritevoli” according to Article 1322, 2nd paragraph, Civil Code, which advocates idea of “meritevolezza” as a control of conformity of the act in compliance with the value of the legal system. Even if this legal rule is collocated in the chapter of the Civil Code dedicated to registration, it has an undeniable substantial vocation, so that the commentator is obligated to interpretate the figure from the "fragments" of discipline contained therein. In particular, the legal rule allows to identify the “minima unità effettuale” of the separate act in the separation and conformation of the legal status of the bound goods. The boundary constituency modulates the content of the subjective juridical situation for the purpose of the good, so as to ascribe it the connotations of ‘realitas’. At the same time, it creates a separate asset, subtracting the same asset and its benefits to the generic guarantee of the creditors, by virtue of which they can satisfy only the creditors ‘di scopo’, notwithstanding the Article 2740, paragraph 1, of Civil Code, in accordance with the following second paragraph. The reconstruction of the negotial figure paves the way for research of the moment in which there is the implementation of the destination and the delineation of the possible ways of managing the "target program", moving from the nature of the subjective situations involved and the enhancement of the constraint-effective effectiveness which functionalizes the exercise of the dominant situation towards the realization of the intended purpose, precluding forms of exercise for it prejudicial and therefore abusive because they are "counter-functional". Determining the management mode of the constrained asset allows then to trace possible remedies in case of nonexecution of the constraint due to the inertia or maltreatment of the actuator, both the dispenser or a third party or a trustee. For this purpose, Art. 2645 ter of the Civil Code legitimates, besides the conferring, any interested in acting for the "realization" of the target interest. It is thus possible to provide a heterogeneous and modulating remedial apparatus in relation to the target interest that is specifically highlighted to protect the implementation of the bond, both qualitatively, in presence of inertia or abusive conducte of the actuator, and quantitative , as it is aimed at the conservation of the heritage. [edited by author]
XV n.s.
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4

Maiolin, Irene <1986&gt. « La ripartizione dei compensi da diritto d'autore : conseguenze sulla conformazione dell'offerta nella musica dal vivo ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5893.

Texte intégral
Résumé :
Lo scopo della presente ricerca è quello di fornire una panoramica ed analizzare i possibili scenari di sviluppo conseguenti alla presenza in Italia del dibattito sulla liberalizzazione del mercato che ha come oggetto la tutela del diritto d’autore e la sua remunerazione. Tale dibattito, che trova le proprie origini nella complessità della materia, si è acuito negli ultimi decenni come conseguenza del rapido evolversi della tecnologia utilizzata nella diffusione delle opere dell’ingegno e della relativa difficoltà nella pratica di aggiornamento della normativa in merito. Nel nostro paese, ciò che da più parti viene denunciato è in primis una generalizzata carenza informativa e formativa, accompagnata da una diffusa mancanza di trasparenza, tracciabilità e analiticità delle transazioni, economiche ma non solo, nel flusso delle operazioni riguardanti la tutela dell’individualità dell’autore. Le recenti normative di emanazione europea inoltre, registrano l’urgenza di creare strumenti di armonizzazione per il settore in oggetto e per gli attori che vi operano all’interno del mercato europeo; il dibattito è ritornato in primo piano, integrando nuove istanze stimolate dalle innovazioni in termini di standard tecnogologici di diffusione disponibli in sempre più forme e funzionalità diverse. La ricerca si focalizzerà sull’ambito della creazione musicale e sarà riferita in particolare alle sue espressioni “live”, nei termini della qualificazione dei soggetti e delle opere oggetto della tutela. In questo ambito, la problematica è di interesse quanto mai attuale: in particolare, essa risulta maggiormente avvertita dalle imprese di medio-piccola dimensione, nonché dalle singole individualità che operano nel settore musicale in qualità di autori, editori e distributori. In ultima analisi tale problematica si identifica quale cornice del quadro che più in generale delinea i tratti di un freno per lo sviluppo dell’innovazione, sia che si parli di creazione e produzione del “materiale” musicale sia che si parli della sua successiva gestione. Vanno di conseguenza a delinearsi nel settore della creazione musicale del nostro paese delle barriere all’ingresso determinate da fattori esogeni, descrivibili solo in minima parte in riferimento all’incontro dell’offerta con la domanda.
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5

Parro, Mattia <1991&gt. « Analisi tecnica e trading systems - sviluppo di un sistema di trading automatico basato sulla conformazione grafica a bandiera ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18525.

Texte intégral
Résumé :
Trasformazione di una formazione grafica dei prezzi, la conformazione a bandiera, in un trading system automatizzato. Analisi dei risultati e confronto dei rendimenti con la strategia di investimento basata sul buy&hold
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6

Bisulli, Mirko. « Processi di pianificazione, conformazione della proprietà, valutazione : un modello per la stima a fini fiscali delle aree edificabili ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423793.

Texte intégral
Résumé :
The analysis of the most recent regional urban planning laws, rules and court rulings on tax matters revealed a contradiction about the attribute of building areas. The new generation of urban plans provide for the separation between the strategic plan and can attribute to areas a destination of possible future building devoid of conformative character. The tax authorities, however, consider these areas as building areas for tax purposes (IMU in particular), although the conformative process of building capacity is not yet completed. On the basis of laws, the owners of these areas, therefore, are required to pay taxes for years for building land that did not have any potential buildable. It is clear the contradiction between planning instruments and tax rules. A fair taxation of real estate is essential to protect both the public and private: the study therefore aims to identify a model that allows to formalize the dynamic mechanism of consolidation of land value as a function of the different steps of the conformative process. The objective is to define a flexible model capable of broad generality and can thus be used in different regulatory environments and enable the government to manage a system of building areas taxation more equitable. The research is developed through the study of interdisciplinary literature, and legal and legislative sources through the analysis of several case of studies that relate to the application of local taxes in different areas of the country. Elaborations carried out then led to the preparation of a regression model that consider as the dependent variable the natural logarithm of unit prices and as independent variables the location of these areas and their related administrative process. The prepared model is very simply. The market value of building land is expressed as a function of two variables: the position and the progress of the conformative process of the property. The development of the model has allowed us to identify the difference between the value of building land characterized by different levels of the administrative procedure. The differences of the values confirm that the land market has implemented the directions of the regional legislature, has learned and assessed the levels of uncertainty associated with the new regulatory framework, the timing and uncertainty of new planning instruments and has segmented its value, therefore, of the assets to the indirect utility function of administrative legal proceedings.
L’analisi delle più recenti leggi urbanistiche regionali, delle norme e delle sentenze in materia tributaria ha evidenziato una contraddizione in merito all’attributo dell’edificabilità delle aree. I piani urbanistici di nuova generazione prevedono la separazione tra piano strategico e possono attribuire alle aree una destinazione di futura possibile edificabilità priva di carattere conformativo. L’amministrazione tributaria, tuttavia, considera tali aree edificabili ai fini dell’imposizione fiscale (IMU in particolare) anche se l’iter di conformazione della capacità edificatoria non è ancora concluso. Sulla base delle leggi vigenti, i proprietari di tali aree pertanto sono tenuti a pagare per anni imposte per un terreno edificabile senza disporre di alcun potenziale edificatorio. Appare evidente la contraddittorietà tra gli strumenti urbanistici e le norme in materia fiscale. Una equa tassazione dei beni immobili è fondamentale per tutelare sia i soggetti pubblici che privati: lo studio si propone pertanto di individuare un modello che consenta di formalizzare il meccanismo dinamico di consolidamento del valore dei suoli in funzione dei diversi passaggi in merito alla conformazione della capacità edificatoria. L’obiettivo è quello di definire un modello flessibile suscettibile di ampia generalità e che possa dunque essere impiegato in contesti normativi diversi e permetta alle amministrazioni di gestire un sistema di tassazione delle aree edificabili più equo. La ricerca si sviluppa attraverso lo studio della letteratura scientifica a carattere interdisciplinare, delle fonti legislative e giuridiche e attraverso l’analisi di diversi casi di studio che riguardano l’applicazione delle imposte locali in diversi comuni del Paese. Le elaborazioni svolte hanno quindi portato alla predisposizione di un modello di regressione che considera come variabile dipendente il logaritmo naturale dei prezzi unitari e come variabili indipendenti la localizzazione delle aree stesse e il loro relativo iter amministrativo. Il modello predisposto è dunque di estrema semplicità. Il valore di mercato dei terreni edificabili è espresso in funzione di due variabili: la posizione e l’avanzamento del processo amministrativo di conformazione della proprietà. Lo sviluppo del modello ha consentito di individuare lo scarto di valore tra terreni edificabili caratterizzati da diversi livelli della procedura amministrativa. Gli scarti di valore confermano come il mercato fondiario abbia recepito le indicazioni del legislatore regionale, abbia appreso e valutato i livelli di incertezza legati al nuovo quadro normativo, ai tempi e all’aleatorietà dei nuovi strumenti urbanistici e abbia segmentato il valore, di conseguenza, dei beni a utilità indiretta in funzione del procedimento giuridico amministrativo.
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7

BIANCHI, GRETA. « Compaction and condensation properties of intrinsically disordered model proteins ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2023. https://hdl.handle.net/10281/404606.

Texte intégral
Résumé :
Le proteine prive di una struttura terziaria stabile sono definite proteine intrinsecamente disordinate (IDP). La risultante plasticità conformazionale conferisce alle IDP l’abilità di interagire con numerosi partner. Di conseguenza, le IDP sono coinvolte nelle cascate di trasduzione del segnale e nei fenomeni di condensazione proteica (detti separazione di fase liquido-liquido), i quali originano i cosiddetti “organelli privi di membrana” (MLO). Gli MLO includono svariati condensati citoplasmatici e nucleari che svolgono funzioni biologiche cruciali nella cellula. Le IDP mantengono il proprio network di interazioni principalmente attraverso contatti elettrostatici, essendo le loro catene particolarmente ricche di residui cationici ed anionici. La distribuzione delle cariche opposte (o patterning delle cariche) è emersa come caratteristica chiave responsabile delle dimensioni complessive e della propensione alla condensazione delle IDP. Un parametro di sequenza, k, è stato introdotto per descrivere in maniera quantitativa il patterning delle cariche nelle catene polipeptidiche. Investigare l’importanza del patterning delle cariche in relazione alla conformazione delle IDP e alla separazione di fase è l’obiettivo principale di questa tesi, che si organizza in due sezioni. Nella prima sezione, è stato studiato l’effetto della distribuzione delle cariche sull’ensemble conformazionale di IDP modello, determinando parallelamente l’influenza del contenuto di proline e degli elementi di struttura secondaria. Tre regioni intrinsecamente disordinate modello (IDR), ovvero NTAIL, PNT4 e NFM, similmente cariche ma con differente contenuto di proline, sono state permutate così da ottenere, a partire da ciascuna sequenza wild-type (wt), due varianti di k che presentano una differente distribuzione dei residui carichi: un costrutto “Low k”, che mostra un’alternanza più regolare rispetto alla proteina wt dei residui dotati di carica opposta; una variante “High k” con una separazione più pronunciata delle cariche elettriche opposte. La composizione amminoacidica complessiva e le coordinate dei residui non carichi non sono state alterate. Le proprietà conformazionali della proteina wt e delle varianti di k sono state determinate combinando la cromatografia ad esclusione molecolare e la spettrometria di massa nativa. I dati sperimentali suggeriscono che la clusterizzazione delle cariche produce il rimodellamento dell’ensemble conformazionale delle IDP, il quale promuove la compattazione della catena polipeptidica e/o l’acquisizione di una forma più sferica in maniera proteino-specifica, secondo il contesto di sequenza. Nella seconda sezione, il patterning delle cariche è stato analizzato in relazione ai fenomeni di separazione di fase. Il dominio disordinato N-terminale (hNTD) della topoisomerasi I umana è stato scelto come IDR modello a causa dell’elevata densità di residui carichi e della sua propensione alla separazione di fase predetta attraverso metodi bioinformatici. Due mutanti di carica di hNTD, Mk-NTD e Hk-NTD, caratterizzati da una progressiva clusterizzazione dei residui cationici ed anionici, sono stati prodotti al fine di verificare l’impatto del patterning delle cariche sul processo di separazione di fase. Sono stati impiegati il salto di pH e l’aggiunta di RNA come stimoli efficienti per promuovere la condensazione delle proteine modello. Le analisi di turbidimetria e microscopia confocale hanno confermato che hNTD va incontro a separazione di fase attraverso interazioni elettrostatiche e che una più spiccata clusterizzazione dei residui amminoacidici con carica opposta intacca la morfologia dei condensati e la sensibilità a sali e RNA. Complessivamente, i risultati inclusi in questa tesi di dottorato aiutano a delineare il ruolo sfaccettato della distribuzione delle cariche nel determinare sia le proprietà della singola catena che quelle multi-catena.
Proteins lacking a stable tertiary structure are defined as intrinsically disordered proteins (IDPs). The resulting conformational plasticity gives IDPs the ability to rapidly and reversibly respond to environmental changes and to interact with multiple partners, acquiring an ordered structure upon binding or maintaining fuzzy conformations. As a consequence, IDPs are largely involved in signal transduction cascades and protein condensation phenomena (designated as liquid-liquid phase separation), which give rise to the so-called “membraneless organelles” (MLOs). MLOs include many cytoplasmatic and nuclear condensates, such as stress granules and the nucleolus, which exert crucial biological functions in the cell. IDPs maintain this interaction network primarily through electrostatic contacts, being their chains particularly enriched in cationic and anionic residues, together with prolines and glycines. Besides the net charge of the proteins, the distribution of opposite charges (or charge patterning) has emerged as a key feature dictating the overall size and condensation propensity of IDPs. A sequence parameter, k, has been introduced to quantitatively describe charge patterning in polypeptide chains. Investigating the relevance of charge patterning on IDP conformation and phase separation is the main objective of this thesis, which is organized into two sections. In the first section, the effect of charge distribution on the conformational ensemble of model IDPs was studied, in parallel assessing the influence of other sequence features such as proline content and secondary structure elements. Three model intrinsically disordered regions (IDRs), namely NTAIL, PNT4 and NFM, similarly charged yet with different proline fractions, were permutated in order to obtain from each wild-type (wt) sequence two k -variants with different distributions of charged residues: a “Low-k" variant, with a more regular alternation of oppositely charged residues than in the wt protein; a “High- k" variant with a more pronounced separation of opposite charges. The overall amino acid composition and the coordinates of uncharged residues were not altered. Conformational properties of wt and k-variants were assessed combining size-exclusion chromatography and native mass spectrometry. Experimental data confirm that charge clustering induces the remodeling of the IDP conformational ensemble, promoting chain compaction and/or increasing the spherical shape in a protein-specific manner, depending on the sequence context. In the second section, charge patterning was analyzed in relation to phase separation phenomena. The disordered N-terminal domain (hNTD) of human topoisomerase I was chosen as the model IDR for this study due the high density of its charged residues and the propensity for phase separation predicted by bioinformatic methods. It was observed that the charge pattern of NTDs follows a clear evolutionary trend, with vertebrates showing an extremely regular distribution of opposite charges, while yeasts and fungi present the strongest charge separation. Two hNTD charge permutants, named Mk-NTD and Hk-NTD, with progressive clustering of opposite charges, were recombinantly produced to assess the impact of different charge patterns on phase separation. The pH jump and the addition of RNA proved to be effective stimuli for the condensation of all model proteins. Turbidimetric and confocal microscopy analyses confirmed that hNTD undergoes phase separation through electrostatic interactions and that the increased clustering of residues with opposite charges impairs condensate morphology and sensitivity to salts and RNA. Overall, the results included in this thesis help delineate the multifaceted role of charge patterning in determining both single-chain and multiple-chain properties.
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8

Raspagliesi, Domenico. « Caratterizzazione di isolati del virus della tristeza degli agrumi mediante elettroforesi capillare della conformazione dei polimorfismi del singolo filamento (CE-SSCP) e messa a punto di protocolli di analisi rapida ». Thesis, Universita' degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/296.

Texte intégral
Résumé :
Citrus tristeza virus (CTV) e' una specie virale del genere Closterovirus che causa una delle malattie piu' dannose per l'agrumicoltura. Il CTV ha portato alla morte oltre 85 milioni di piante di agrumi in tutto il mondo e reso economicamente improduttive altrettante. L'uso di portinnesti tolleranti consente di arginare gli effetti di alcuni ceppi del virus ma non di tutti. L'eradicazione delle piante infette e' una strategia di lotta efficace, perseguita in molti Paesi del mondo e valida fino al punto in cui la malattia non habbia ancora assunto livelli di diffusione superiori al 5%. Superato questo limite la ricerca e l'esperienza suggeriscono l'estirpazione limitata alle piante affette da ceppi virulenti e l'impiego di tecniche di protezione crociata o di interferenza. Per questo motivo, negli anni recenti, sono state messe a punto numerose tecniche per la caratterizzazione degli isolati di CTV. Oltre ai saggi biologici, troppo lunghi e costosi, affidabili sono l'uso di multiple-molecular-markers (MMM) (molto laborioso) ed il sequenziamento (non accessibile a tutti i laboratori). Informazioni utili puo' dare l'analisi della conformazione dei polimorfismi del filamento singolo (SSCP) della quale, nella ricerca oggetto del dottorato, si e' cercato di migliorare la potenzialita' attraverso l'elettroforesi capillare. La ricerca eseguita ha permesso di mettere a punto e validare protocolli di CE-SSCP (elettroforesi capillare dell'analisi della conformazione dei polimorfismi del filamento singolo) specifica per CTV. Questa tecnica abbina le potenzialita' della tradizionale tecnica SSCP ai vantaggi dell'elettroforesi capillare. Per la messa a punto del metodo sono stati utilizzati tre isolati provenienti dalla Sicilia (SG29, Tapi e TDV) e un isolato esotico (RPC3), precedentemente caratterizzati biologicamente. I prodotti dell'amplificazione dei geni p18 (425bp), p23 (594bp) e p25 (415bp) sono stati utilizzati per l'analisi SSCP e CE-SSCP. I profili ottenuti hanno permesso di clusterizzare gli isolati SG29, RPC3, TDV e Tapi in gruppi differenti. TDV e Tapi, isolati da piante provenienti dallo stesso vivaio e presenti in due appezzamenti contigui hanno mostrato profili simili, cosi' come tanti altri isolati provenienti da piante dell'areale. SG29 e RPC3 hanno mostrato sintomi gravi in tutte le piante indicatrici, mentre Tapi e TDV hanno mostrato sintomi tipici degli isolati blandi. Le analisi filogenetiche rivelano che questi due isolati sono localizzati in un cluster che comprende le varianti di sequenza dei ceppi blandi, mentre SG29 e RPC3 ricadono nel clado degli isolati virulenti. In base ai risultati ottenuti la tecnica e' stata utilizzata per caratterizzare 54 isolati di CTV provenienti da diversi areali della Sicilia, ai fini della validazione e della definizione del protocollo di analisi. Dalla vasta gamma di pattern ricavati e' stata effettuata una suddivisione in 9 gruppi. In alcuni di essi vi erano gruppi di piante residenti in appezzamenti agrumicoli vicini. La clusterizzazione arbitraria degli isolati e' stata confermata dai dati ottenuti dalla caratterizzazione biologica e dalle analisi filogenetiche. Per poter consentire una migliore applicazione del metodo messo a punto e' stato anche predisposto un protocollo di analisi che combina, in maniera sequenziale, la tecnica molecolare CE-SSCP con il test immunologico DAS-ELISA. In tal modo e' possibile abbinare la rapidita' dello screening all'analisi della struttura genetica, risparmiando tempo e risorse. Il metodo e' altamente sensibile, semplice e particolarmente conveniente per l'analisi rapida di numerosi campioni. In tale circostanza consente di sviluppare una rapida caratterizzazione della variabilita' genetica di popolazioni di isolati del virus, risultando vantaggioso rispetto alla SSCP convenzionale, anche per la migliore risoluzione e per la possibilita' di accumulare i dati e di gestirli tramite un software.
Citrus tristeza virus (CTV), a viral species of the Closterovirus genus, is responsible for the most economically damaging disease of Citrus. It has killed over 85 millions of Citrus trees all over the world and made as many economically unproductives. Eradication programmes and use of CTV tolerant rootstocks are suitable to mitigate the negative effect of mild strains, whereas they are not effective against SP strains. Moreover, eradication is effective as long as the disease does not assume spread levels over 5%, otherwise it is suggested to pull out only those trees affected by severe strains aswell as cross-protection with mild strains or interfering RNA, being envisaged the future strategy to control the disease. For this reason, the development of new characterization techniques is becoming of important concern. In addition to the biological characterization (time consuming and costly), the most reliable techniques are the multiple-molecular-markers (labor consuming) and sequencing (not easy for many laboratories). Useful information can be achieved by the single stranded conformation polymorphism analysis (SSCP), which this doctoral research has empowered by performing the analysis through capillary electrophoresis. In this paper a novel fluorescence-based Capillary Electrophoresis Single Strand Conformation Polymorphism (CE-SSCP) protocol was applied for molecular characterization of CTV isolates. It combines the potentiality of single strand conformation analysis with automation and standardization of capillary electrophoresis. Three CTV isolates from Sicily (SG29, TDV, Tapi) and an exotic isolate (RPC3) previously characterized biologically were used in conventional SSCP and CE-SSCP analyses of partial p18 (425 bp), p23 (594 bp) and p25 (415 bp) genes. Profiles showed clear differences between SG29, RPC3, TDV and Tapi, altough the two latter isolates were similar, as expected, being originated from two close by plots and coming from the same nursery. Characterization of the clus-tered isolates were confirmed by data obtained from biological characterization and phylogenetic analysis. SG29 and RPC3 showed severe symptoms on the set of indicator plants, while Tapi and TDV showed typical symptoms of mild isolates. The phylogenetic analysis revealed that Tapi and TDV are localized in a cluster comprising the sequence variance of mild isolates, while SG29 and RPC3 belong to the cluster of virulent isolates. Based on these results a collection of 54 CTV isolates collected in different orchards of Sicily was analysed by CE-SSCP to further validate the protocol. A wide range of patterns was observed, tentatively placed in 9 groups. Clusters mostly included samples from trees originating from near-by infected trees, apparently infected with closely similar CTV isolates. Furthermore, in the present work we present a new protocol which combines the CE-SSCP molecular assay with DAS-ELISA immunological test in a sequential time. This new metodology allows the detection of CTV as well as the rapid analysis of the genetic structure of the isolates in a con-tinuous process. The method is highly sensitive, simple and very convenient for massive samples analysis. The technique enables rapid characterization of genetic variability within virus isolates, gives the best resolution compared to conventional SSCP and allows data accumulation and management through a specific software, thus saving both time and resources.
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Rossi, Nicolo. « Sintesi di PNA a libertà conformazionale ridotta ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7345/.

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Résumé :
The present work started a research project aimed at the synthesis of conformationally “locked” PNA (Peptide Nucleic Acids) monomers. Compared to classic aeg-PNA, this structural modification would result in an improvement in the pairing properties with natural nucleic acids, due to entropic variations in the process. Specifically, an attempt was made to build a PNA monomer around a β-lactam ring. That ring could be imagined as obtained by linking the methylene groups in α position of both the nucleobase and the carboxyl function. These structural properties would imply pre-organization of the final oligomer, improving the pairing process in biological systems. The first step of this work was the investigation of the Staudinger reaction for the ciclization of the lactam ring, and in particular the activation method of the carboxylic group of the nucleobase derivatives. Use of triazine chloride led to the synthesis of the adenine-based β-lactam-PNA. Attempts to synthesize the same monomer based on cytosine, guanine and thymine were unsuccessful, so alternative methods for carboxylic group activation were investigated. Conversion of carboxylic acids to acyl chlorides led to a partial result: despite the method worked well with analogues of the final reactants, it didn’t worked with substrates needed for lactam based PNAs. Search for a valid activation process continued involving carbonyl diimidazole, Mukayama reagent, and LDA (with methylester derivative of nucelobase) without good results. Last, it was investigated a different synthetic approach by first synthesizing a proper backbone with a chlorine in the β- lactam ring. This chlorine ring should undergo substitution by a nucleobase anion to give the desired PNA monomer. Unluckily also this synthetic route didn’t lead to the desired monomers.
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Viale, Roberto. « Studio conformazionale di 2-arilpiridine. Valutazione della nucleofugacità di eteroatomi ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6543/.

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Résumé :
In questo lavoro di tesi sono stati effettuati studi conformazionali di 2-arilpiridine orto-sostituite su entrambi gli anelli aromatici. Essendo questi sistemi dotati di sostituenti relativamente ingombranti, le rotazioni attorno all’asse arile-arile risultano essere limitate e la molecola può presentarsi sotto forma di due enantiomeri conformazionali. È stato effettuato un paragone tra le energie di attivazione di due serie di 2-arilpiridine variamente sostituite con una serie di molecole aventi sostituenti analoghi ma caratterizzata dall’assenza di atomi di azoto piridinici. Nel caso di quest’ultima serie, i fattori che regolano le barriere rotazionali sono da imputare a motivazioni di tipo puramente sterico. La nucleofugacità è un parametro importante che interviene nella determinazione delle energie di attivazione di questo tipo di processi: è stato osservato sperimentalmente che gruppi uscenti peggiori destabilizzino maggiormente lo stato di transizione di un processo di interconversione, mentre molecole aventi atomi più elettronegativi sul gruppo uscente presentino energie di attivazione inferiori. Le barriere rotazionali sono state misurate tramite NMR dinamico e razionalizzate grazie all’aiuto di calcoli eseguiti con metodo DFT, necessari per prevedere le geometrie degli stati fondamentali e di transizione delle molecole studiate.
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Vicenzi, Lisa <1977&gt. « Integrazione della riduzione della mobilità respiratoria nel trattamento radiante esterno conformazionale ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3317/1/Vicenzi_Lisa_tesi.pdf.

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Résumé :
Several methods to reduce respiratory-induced motion have been described in literature, with the goal of increasing accuracy of treatment to minimize normal tissue toxicity or increase dose to the target volume. We analyzed two different techniques of respiratory gating: the deep inspiration breath hold technique and the respiratory gating using the Real-time Position Management (RPM) system. The first method is a self-gating technique in which radiation treatment take place during a phase of breath-holding. The second technique use a reflective marker placed on the patient’s anterior surface. The motion of the marker is tracked using a camera interfaced to a computer. The gating thresholds are set when the tumor is in the desired portion of the respiratory cycle. These thresholds determine when the gating system turns the treatment beam on and off. We compared both techniques with a standard external radiation treatment. The dosimetric analysis has led to considerable advantage of these methods compared to the external radiation treatment, particularly in reducing the dose to the lung.
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Vicenzi, Lisa <1977&gt. « Integrazione della riduzione della mobilità respiratoria nel trattamento radiante esterno conformazionale ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3317/.

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Résumé :
Several methods to reduce respiratory-induced motion have been described in literature, with the goal of increasing accuracy of treatment to minimize normal tissue toxicity or increase dose to the target volume. We analyzed two different techniques of respiratory gating: the deep inspiration breath hold technique and the respiratory gating using the Real-time Position Management (RPM) system. The first method is a self-gating technique in which radiation treatment take place during a phase of breath-holding. The second technique use a reflective marker placed on the patient’s anterior surface. The motion of the marker is tracked using a camera interfaced to a computer. The gating thresholds are set when the tumor is in the desired portion of the respiratory cycle. These thresholds determine when the gating system turns the treatment beam on and off. We compared both techniques with a standard external radiation treatment. The dosimetric analysis has led to considerable advantage of these methods compared to the external radiation treatment, particularly in reducing the dose to the lung.
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Murello, Anna. « La spettroscopia di forza basata sull'AFM nello studio dello spazio conformazionale e dei processi aggregativi di proteine prioniche ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8878/.

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Résumé :
Le malattie neurodegenerative sono caratterizzate da aggregazione proteica, dipendente dalla perdita della usuale struttura fisiologica funzionale delle proteine coinvolte, a favore di conformazioni tossiche (patologiche). Il modello corrente descrive questi cambiamenti conformazionali come eventi rari e ritiene che non esista una sola conformazione patogena, ma che tali possibili conformazioni siano piuttosto eterogenee. La caratterizzazione di queste strutture è, di conseguenza, difficile con le tradizionali tecniche in bulk che permettono di studiare solo la conformazione media e non rendono possibile il riconoscimento delle caratteristiche dei conformeri individuali. Lo sviluppo delle tecniche di singola molecola ha permesso di studiare in modo approfondito le conformazioni possibili. In questo lavoro la spettroscopia di forza di singola molecola basata sull'AFM viene applicata a PrP (proteina responsabile delle encefalopatie spongiformi trasmissibili). Si studiano gli equilibri conformazionali del monomero e quelli di costrutti oligomerici, allo scopo di caratterizzare gli step iniziali dei processi aggregativi. Nel corso di questo lavoro di tesi è stato, in particolare, sviluppato un sistema di analisi dati, al fine di studiare in modo quantitativo le distribuzioni di eventi ottenute. Grazie a tale strumento è stato possibile riconoscere i segnali di unfolding della conformazione nativa del monomero e notare come essa sia presente anche in costrutti oligomerici, ad indicare come questo ripiegamento sia stabile anche in presenza di più monomeri ravvicinati. Si è osservato l'effetto del pH sulla stabilità di tale struttura, notando come pH acidi destabilizzino il ripiegamento nativo. Inoltre si è studiato il ruolo dell'orientazione dei monomeri nella formazione di strutture dimeriche. Monomeri e oligomeri di PrP sono stati descritti come proteine parzialmente strutturate il cui panorama energetico contiene molti minimi locali, dando origine a parecchie conformazioni transienti.
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Ghezzo, Francesca. « Peptidi derivati da fattori endogeni ad attività pro- ed anti-angiogenica : sintesi, caratterizzazione conformazionale e saggi biologici in vitro e in vivo ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3426740.

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Angiogenesis, the formation of new capillaries, is among the key events in some physiological processes, like organ growth and development, wound healing and reproduction. However, an impairment of this process is also a hallmark of different pathologies, such as chronic inflammation, ischemic diseases, tumor growth and metastasis. Angiogenesis is a complex process involving extensive interplay among cells, soluble factors and extracellular matrix. Physiologically, the body controls angiogenesis through a series of "on" and "off" regulatory switches, maintaining a perfect balance of positive and negative angiogenesis modulators. Normally, endothelium exists in a quiescent state ("turned off"); angiogenic stimuli, including hypoxia, inflammation, and mechanical factors, activate endothelial cells (ECs), by initiating the autocrine or paracrine production and release of growth factors or cytokine. Uncontrolled growth of vessels, due to a balance breakdown, may lead to angiogenesis-dependent diseases. So, the regulation of both angiogenesis stimulators and inhibitors, can represent a promising target for therapy and drug development. Among endogenous modulators, the chemokine Stromal Derived-Factor 1 (SDF-1), and the small polypeptide Thymosin ß4 (Tß4), were found to play a crucial role in vascular biology, stimulating proliferation, migration and differentiation of ECs. The above mentioned events are also mediated by cell adhesion molecule. Compound containing adhesive sequences, such as RGD motif and heparin-binding domain, can be used either in tissue engineering as adhesion factors, or as anti-angiogenic agents, through a competition with extracellular matrix components for the binding to cell surface. This work focused on i) design and solid phase synthesis of peptide sequences contained in SDF-1, Tß4 and ECM protein; ii) conformational studies and iii) evaluation in vitro and in vivo of their angiogenic effects on human umbilical vein endothelial cells (HUVECs) culture and chorioallantoic membrane (CAM). Tß4 is a member of the ß-thymosins, molecules with hormone-like properties, and is the most abundant G-actin sequestering peptide in human blood platelets and white cells. Philp et al (2003), suggested that Tß4 exerts its pro-angiogenic activity in vitro e in vivo through the sequence motif 17LKKTET22, involved in actin binding. Starting from these considerations it was studied the behavior of three bio-active peptides representing the central part, the N and C terminus of Tß4, and characterized of containing the binding actin site. The structural analysis (NMR and Circular Dichroism), demonstrates that each peptide reproduces the conformation adopted in native protein and exerts both in vitro and in vivo pro-angiogenic effects, comparable to that induced by Fibroblast Growth Factor 2 (FGF-2). These results confirm the significant role of central binding actin site in the induction of neo-vessel formation and suggest in vitro a positively modulation by the N terminus part of Tß4. Stromal Derived Factor-1 (SDF-1) is an ?-chemokine that binds to G-protein-coupled CXCR4 receptor. The SDF-1/CXCR-4 axis plays an important role in the regulation of stem/progenitor cell trafficking, in normal development of the nervous system, and in hematopoietic system. Moreover, SDF-1 favours the formation of metastasis by increasing tumor cell motility (Libura et al. 2002), and plays an important role in the development of the vascular system by exerting a strong pro-angiogenic effect both in vitro and in vivo. SDF-1 is constitutively expressed in stromal cells, ECs, dendritic cells, and other cells. It is present mainly in two splice forms alpha and beta, which have identical amino acid sequences except for the presence of four additional amino acids at the carboxy terminus of SDF-1ß. The biological significance of the existence of 2 splice forms of SDF-1 has remained unclear. SDF-1 consists of three structural regions: N-terminus, a central beta sheet core, and C-terminus. Structure-function analysis of chemokine identified the NH2-terminal amino acids as critical to CXCR4 binding and activation, and suggested that C-terminus of protein, is one of interaction sites with glycosaminoglycans (GAGs) and may exert a modulation to biological function of SDF-1. This research verified that the C-terminus could be responsible of the pro-angiogenic effects of SDF-1. The designed peptides correspond to the C-terminus sequences of the two natural isoforms of splicing, mutated analog peptides of SDF-1ßT C-terminal region, and fusion forms containing both N- and C-terminus. The collected data indicated that C-terminal region is functional implicated in pro-angiogenic SDF-1 activity, but only the wild-type sequence were able to induce both in vitro and in vivo an angiogenic response. In 1971, Folkman proposed that tumour growth and metastasis are angiogenesis-dependent, and hence, blocking angiogenesis could be a strategy to arrest tumour growth. This possibility stimulated an intensive search for anti-angiogenic molecules. Cell adhesion to macromolecules of the extracellular matrix is needed to allow EC proliferation and migration inside the tumor. EC adhesion can be mediated by i) RGD-dipendent integrin receptors or ii) heparin sulphate proteoglycans (HSPGs), which recognized heparin-binding sites on extracellular matrix proteins. Since the loss of anchorage can induce pro-apoptotic signals leading to an inhibition of angiogenic process, RGD-peptides and vitronectin heparin-binding domain (HVP) were assayed as soluble agents to evaluate the effects on angiogenesis. Experimental evidences indicate that some designed peptides, i.e. (GRGDSP)4K and HVP, may represent promising anti-angiogenic agents whose effects seems to be related to an inhibition of both EC morphogenesis and FGF-2-induced angiogenic effects.
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Capodiferro, Marco. « Determinazione delle barriere rotazionali di nuovi atropisomeri N-N : confronto tra metodi DFT e sperimentali ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23195/.

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Résumé :
Theoretical DFT calculations on rotational barriers of tetrasubstituted hydrazines were performed in order to synthesize new enantioenriched atropoisomers with chiral N-N axis. The molecules studied were chosen to be subsequently synthesized through asymmetric organocatalysis. New atropoisomers with chiral N-N axis were synthesized through organocatalysis methods via enamine or phase transfer. Cinchona alkaloid derivatives were used as catalysts. HPLC analyzes show that the three new synthesized molecules are atropoisomers at room temperature. Using an asymmetric procedure to synthesize the molecules studied, it was possible to generate enantiomeric excesses that remained unchanged for more than three weeks. The experimental rotational barrier of one of the three synthesized compounds was calculated. The experimental energy barrier at 25°C (ΔG^≠=25,7 kcal/mol) was lower than the DFT calculations and with a tendency to increase with temperature, due to a negative reaction entropy.
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ASARO, Massimo. « Pianificazione e conformazione paesaggistica ». Doctoral thesis, 2023. https://hdl.handle.net/11573/1665839.

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Résumé :
Il percorso logico tracciato congiunge il punto (iniziale) dell’attività amministrativa para-normativa a quello (intermedio) della discrezionalità amministrativa e poi a quello (finale) della conformazione dei territori e dei diritti reali privati. L’interesse di ricerca si è sviluppato, in generale, sull’appropriatezza dello strumento pianificatorio e di quello vincolistico rispetto ai principi costituzionali in materia di paesaggio e, in particolare, sull’appropriatezza degli strumenti scelti e adottati, in collaborazione con il Ministero competente, da due regioni. Il lavoro ha inteso analizzare quanto il valore (costituzionale) “paesaggio” riceva “tutela” giuridica dai piani di cui al vigente codice dei beni culturali e del paesaggio e, conseguentemente, quanto (e come) il diritto di proprietà privata (anch’esso costituzionalmente riconosciuto e garantito) possa essere conformato per realizzare la tutela del valore paesaggio. La ricerca ha dimostrato la sussistenza di alcuni limiti dello strumento pianificatorio, sia quale modello teorico sia nella casistica empirica, e di alcuni punti di forza (primo tra tutti il principio di sovraordinazione) che rendono stabile l’impianto normativo nazionale. La verifica di “tenuta” è stata fatta considerando il contenzioso e gli aggiornamenti ai piani. La ricerca ha inoltre dimostrato come (e perché) resti ancora valida, pur in presenza delle influenze normative sovranazionali, la gratuità del sacrificio del diritto reale conformato (fino al massimo grado di sacrificio della inedificabilità o dell’obbligo di demolizione) per esigenze paesaggistiche. Infine, il lavoro ha cercato di individuare se ci siano strumenti e spazi di tutela del paesaggio al di fuori del codice.
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Barletta, Federica. « La conformazione delle istanze dei privati ». Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/2158/1220296.

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Résumé :
La tesi analizza la possibilità per il privato, successivamente alla presentazione di una istanza incompleta o errata, di integrare o regolarizzare quanto in essa attestato in merito al possesso dei requisiti stabiliti dalla legge per l’ottenimento di un vantaggio giuridico o economico. Tale facoltà viene denominata nel lavoro “conformazione”. La ricerca intende dunque valutare quali siano i compiti gravanti sull’amministrazione, o meglio sul responsabile del procedimento, davanti a una domanda erronea o incompleta in relazione a un requisito stabilito dalla legge. Ci si chiede, cioè, se il responsabile del procedimento sia tenuto, invece di respingere la domanda, a indurre il privato a rettificarla. Specularmente, il quesito che si pone è se il privato possa pretendere di essere invitato a tale attività di regolarizzazione o integrazione della sua domanda rispetto ai requisiti prescritti dalla legge, quale condizione preliminare per la legittimità del rigetto della stessa. La struttura della conformazione, per come definita, pare attagliarsi ai soli aspetti vincolati dell’attività, in quanto solo i requisiti stabiliti a monte da una norma trovano nella norma medesima un metro di paragone rispetto al quale valutare l’erroneità o l’incompletezza della domanda. Ciò non significa tuttavia che lo schema della conformazione riguardi la sola attività integralmente vincolata, coinvolgendo piuttosto anche quei procedimenti che si compongono di una prima fase dedicata all’accertamento dei requisiti predeterminati dalla legge, a cui segua una seconda fase a carattere valutativo, anche di tipo tecnico (per esempio, le procedure concorsuali). Pertanto, sono ricompresi nel campo d’indagine i procedimenti a istanza di parte nei quali il privato aspira a un vantaggio indifferentemente di tipo economico (l’acquisizione di un bene) o giuridico (la possibilità di porre in essere un’attività, di partecipare a un concorso). L’indagine suddetta, in mancanza di una norma che preveda espressamente, in termini generali, un simile istituto, non può che muovere – nel primo capitolo – dalla ricerca di ipotesi speciali, nel diritto positivo, in cui una simile struttura sia ravvisabile. In effetti, una pretesa alla conformazione emerge, tra le altre ipotesi, anzitutto nella disciplina della Scia, nonché in materia di appalti pubblici. In altri casi, invece, pur essendo prevista la rettifica della domanda presentata incompleta o errata, la norma non è formulata testualmente in termini di obbligo, bensì di mera possibilità per l’amministrazione di invitare alla conformazione: così accade, per esempio, nell’art. 6, lett. b), l. 241/1990. Infine, altre ipotesi ancora negano espressamente anche tale possibilità: in particolare, si tratta di atti amministrativi generali, quali per esempio alcuni bandi di concorso. Dall’esame del diritto positivo, poi, si traggono alcune conclusioni che evidenziano un tessuto comune delle fattispecie disciplinate in termini di obbligo dell’amministrazione di invitare alla conformazione. In particolare, esse sono maturate nell’alveo dell’affermarsi delle politiche di semplificazione dell’attività amministrativa che, in modo sempre più pervasivo, hanno finito per abbracciare la gran parte dei settori dell’azione pubblica. Il secondo capitolo è invece improntato a definire la posizione del privato istante quando si riscontri un obbligo di tal tipo in capo all’amministrazione. In particolare, viene valutata la possibilità di accostare questa facoltà a una pretesa procedimentale, quali quelle tradizionalmente attribuite al privato nel procedimento, a partire dalla definizione delle regole che presidiano lo svolgimento della funzione amministrativa. Il testo, pertanto, inserisce la questione in una più ampia ricostruzione circa l’evoluzione delle pretese procedimentali, storicamente nate e sviluppatesi nel contesto dell’attività discrezionale, nel loro inevitabile intreccio con la categoria dell’interesse legittimo, ripercorrendone le varie teorizzazioni. Dopo tale inquadramento storico-dogmatico, l’esame si appunta nuovamente sul tratto caratteristico della conformazione, ovvero la natura vincolata degli aspetti dell’attività in cui essa può operare, e raffronta i caratteri delle pretese procedimentali con la situazione soggettiva del privato nell’ambito di attività aventi tale natura. In conclusione, la conformazione pare assumere la veste di una pretesa procedimentale del privato a fronte della quale si pone un obbligo vero e proprio per l’amministrazione di invitare alla rettifica, dotato della medesima cogenza che si accompagna alla titolarità in capo al privato di un diritto a una prestazione personale della controparte, pari al rapporto creditore-debitore di matrice privatistica. Il terzo e ultimo capitolo è anzitutto dedicato allo studio di come si atteggino i principi generali dell’attività amministrativa rispetto alla previsione della conformazione. Rispetto a ciò, la pretesa alla conformazione, costituendo un ulteriore passaggio nel procedimento, si pone da un lato – almeno a un primo sguardo – come un aggravio per l’apparato burocratico-amministrativo, pur dall’altro rispondendo a un’istanza garantista e partecipativa, che si impone in seno all’evoluzione in senso paritario del rapporto tra amministrazione e individuo. Tuttavia, a un esame più approfondito, è emerso come la previsione di una regola che obblighi l’amministrazione a consentire la conformazione apporti vantaggi anche sotto il profilo dell’efficienza e del buon andamento dell’azione pubblica: si pensi, per esempio, all’aggravio di costi dovuto alla riedizione di un procedimento arrestatosi per mero vizio formale connesso alla mancata allegazione di un requisito di cui in realtà il privato era già in possesso; o, ancora, ai costi di un eventuale ed evitabile contenzioso. In un secondo passaggio, sulla scia dell’esame dei principi, vengono tracciati i rapporti intercorrenti tra la regola della conformazione e il principio del soccorso procedimentale, o soccorso istruttorio in senso ampio – ovvero quello che l’interpretazione maggioritaria definisce come un generale dovere dell’amministrazione di collaborare con i privati nel corso del procedimento; nonché rispetto al soccorso istruttorio previsto dal codice degli appalti. Infine, dopo aver perimetrato le condizioni di operatività della conformazione, vengono esaminate le prospettive applicative di una simile regola in merito agli effetti che produrrebbe sull’eventuale provvedimento di diniego della domanda non preceduto dall’invito alla rettifica, nonché sull’eventuale disposizione amministrativa che neghi espressamente e in via generale tale possibilità.
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MIGNECO, Luisa Maria. « Sintesi, struttura e reattività di cicloesanoni e decaloni sostituiti : effetto del sostituente e della sua conformazione ». Doctoral thesis, 1991. http://hdl.handle.net/11573/223688.

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BISULLI, MIRKO. « Processi di pianificazione, conformazione della proprietà, valutazione : un modello per la stima a fini fiscali delle aree edificabili ». Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3107900.

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Résumé :
L'analisi delle più recenti leggi urbanistiche regionali, delle norme e delle sentenze in materia tributaria ha evidenziato una contraddizione in merito all'attributo dell'edificabilità delle aree. I piani urbanistici di nuova generazione prevedono la separazione tra piano strategico e possono attribuire alle aree una destinazione di futura possibile edificabilità priva di carattere conformativo. L'amministrazione tributaria, tuttavia, considera tali aree edificabili ai fini dell'imposizione fiscale (IMU in particolare) anche se l'iter di conformazione della capacità edificatoria non è ancora concluso. Sulla base delle leggi vigenti, i proprietari di tali aree pertanto sono tenuti a pagare per anni imposte per un terreno edificabile senza disporre di alcun potenziale edificatorio. Appare evidente la contraddittorietà tra gli strumenti urbanistici e le norme in materia fiscale. Una equa tassazione dei beni immobili è fondamentale per tutelare sia i soggetti pubblici che privati: lo studio si propone pertanto di individuare un modello che consenta di formalizzare il meccanismo dinamico di consolidamento del valore dei suoli in funzione dei diversi passaggi in merito alla conformazione della capacità edificatoria. L'obiettivo è quello di definire un modello flessibile suscettibile di ampia generalità e che possa dunque essere impiegato in contesti normativi diversi e permetta alle amministrazioni di gestire un sistema di tassazione delle aree edificabili più equo. La ricerca si sviluppa attraverso lo studio della letteratura scientifica a carattere interdisciplinare, delle fonti legislative e giuridiche e attraverso l???analisi di diversi casi di studio che riguardano l'applicazione delle imposte locali in diversi comuni del Paese. Le elaborazioni svolte hanno quindi portato alla predisposizione di un modello di regressione che considera come variabile dipendente il logaritmo naturale dei prezzi unitari e come variabili indipendenti la localizzazione delle aree stesse e il loro relativo iter amministrativo. Il modello predisposto è dunque di estrema semplicità. Il valore di mercato dei terreni edificabili è espresso in funzione di due variabili: la posizione e l'avanzamento del processo amministrativo di conformazione della proprietà. Lo sviluppo del modello ha consentito di individuare lo scarto di valore tra terreni edificabili caratterizzati da diversi livelli della procedura amministrativa. Gli scarti di valore confermano come il mercato fondiario abbia recepito le indicazioni del legislatore regionale, abbia appreso e valutato i livelli di incertezza legati al nuovo quadro normativo, ai tempi e all'aleatorietà dei nuovi strumenti urbanistici e abbia segmentato il valore, di conseguenza, dei beni a utilità indiretta in funzione del procedimento giuridico amministrativo.
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