Articles de revues sur le sujet « Conflitto sociale »

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Bellanca, Nicolň. « Conflitto sociale e incomparabilitŕ dei beni ». PARTECIPAZIONE E CONFLITTO, no 3 (octobre 2009) : 123–46. http://dx.doi.org/10.3280/paco2009-003008.

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Résumé :
- According to mainstream economics, rational agents choose between alternatives that aree supposed to be ranked and compared. This assumption is strongly criticized by sociologists and anthropologists; it may partly hold true only when the commercial transactions sphere establishes a uniform measure: money. But what happens when a community compares social goods supplied by different institutional spheres? The rigorous equalization of any rate of exchange is replaced by a system of conventional equivalences. This system is temporary, since it changes as collective beliefs evolve; it is conflictual, because the "rates of conversion" between social goods often express relations of power among the groups themselves; and finally it is unstable, because individuals tend to develop private "rates of conversion" that aree different from the collective ones. This system, despite its fragility, is a crucial tool of reproduction of a complex society. This essay discusses and analyzes some aspects of the issue.Keywords: Incomparability, Rational Choice, Money, Conflict, Participation.
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Fontana, Renato. « Oltre la terziarizzazione dei conflitti : medialitŕ e virtualitŕ ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 2 (juillet 2012) : 15–29. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-002002.

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Résumé :
Il percorso lungo il quale si articola questo contributo muove dalle forme convenzionali tipiche di quello conosciuto come il conflitto di classe fino a quelle odierne, dove spesso prevalgono le dimensioni della medialitŕ e pure della virtualitŕ. Le forme prese in considerazione saranno le seguenti: il conflitto di classe; il conflitto terziario; il conflitto mediatico; il conflitto virtuale. Mentre il primo tipo presuppone un confronto diretto e immediato, il secondo chiama in campo il ruolo giocato dai media. Ma č soprattutto con il terzo tipo che i media, piů che i sindacati e le istituzioni, conferiscono ai conflitti quella legittimazione sociale di cui essi hanno bisogno per far emergere i problemi legati al mondo del lavoro e per dargli risonanza sul piano pubblico. Quanto piů un problema č conosciuto tanto piů sarŕ urgente risolverlo. Il conflitto virtuale, da ultimo, si gioca tutto sulla Rete ma sarebbe erroneo ritenere che le sue implicazioni non abbiano riflessi sulla vita quotidiana dei soggetti che abitano nelle strutture organizzative, come cercheremo di dimostrare.
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Pica, Federico. « Mezzogiorno, finanza pubblica e conflitto economico-sociale ». STUDI ECONOMICI, no 114 (décembre 2015) : 5–29. http://dx.doi.org/10.3280/ste2014-114001.

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Tomasello, Federico. « Violenza : una costruzione sociale fra potere e conflitto ». HISTORIA MAGISTRA, no 21 (novembre 2016) : 36–51. http://dx.doi.org/10.3280/hm2016-021004.

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Pisani, Giacomo. « Dal conflitto territoriale al conflitto sociale. Il movimento No Tav fra resistenza e auto-determinazione ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 2 (août 2017) : 183–91. http://dx.doi.org/10.3280/sd2017-002009.

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Pierson, Paul. « LO STATO SOCIALE NELL'ERA DELL'AUSTERITÀ PERMANENTE ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 29, no 3 (décembre 1999) : 393–439. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200028902.

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Résumé :
IntroduzioneDa tempo riconosciuto come un elemento caratterizzante delle democrazie industriali avanzate, il welfare state reclama oggi più attenzione che mai. Malgrado l'incremento delle disuguaglianze in molti paesi, le domande di tagli alla spesa sociale si sono intensificate. I tentativi in tale senso hanno provocato un acceso dibattito e diffuse proteste e ciò pone il welfare al centro del dibattito politico e del conflitto sociale.
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Bianco, Adele. « Sviluppo e conflitto sociale nel Governo dell'economia e azione sindacale di Michel Martone. Una lettura sociologica ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 1 (juillet 2009) : 103–20. http://dx.doi.org/10.3280/sa2009-001005.

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Résumé :
- "Governo dell'economia e azione sindacale" Unions, the Author focuses his attention on the post-war period. In this historical phase the relationships between State and Trade Unions is very cooperative. The analysis of this phenomena is the second very interesting topic of this book. The third relevant aspect is the concept of legislazione riflessiva (reflexive legislation). It means a transformation in the legislation processes: Trade Unions' action, its role and its result are increasingly important, so that it becomes part of ruling and legislation processes.Key words: Italy (history); Italian State; Economics; Trade Unions' Action; Development Social conflict. Parole chiave: Governo dell'economia - Relazioni Stato-Organizzazioni sindacali; Sviluppo; Conflitto sociale; Contrattazione collettiva; Concertazione.
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Allegra, Marco. « Divisa, contesa, ineguale : il destino di Gerusalemme e della sua area metropolitana ». STORIA URBANA, no 128 (février 2011) : 87–108. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-128005.

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Résumé :
Il saggio affronta il tema del conflitto a Gerusalemme concentrandosi sull'area metropolitana e la sua trasformazione a partire dalla riunificazione della cittŕ nel 1967, in seguito alla conquista Israeliana di Gerusalemme Est durante la guerra dei Sei Giorni. Nonostante grandi investimenti politici e materiali da parte di Israele per rafforzare il proprio controllo su quest'area, il conflitto si č col tempo incancrenito. Gerusalemme č oggi piů che mai dal 1967 una cittŕ frammentata dal punto di vista fisico, economico, sociale e legale. Questa frammentazione non sembra essere tuttavia la premessa di una nuova partizione della cittŕ; si tratta invece di uno sviluppo in continuitŕ con il passato recente del conflitto. Per quanto č possibile prevedere il futuro, nessun cambiamento dellosembra essere in vista.
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Pisu, Daniela. « Nuovi orizzonti per la fanciullezza negata. Quali strategie per fronteggiare emergenza sanitaria e pandemia sociale nella gestione dello spazio neutro ? » SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no 2 (septembre 2022) : 78–91. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-002006.

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Résumé :
Il contributo approfondisce il diritto alla bigenitorialità dei minori nell'ambito di interventi tesi alla presa in carico di fratture coniugali complesse, aggravate dalle lacerazioni emotive della pandemia sociale. Il case study sul colloquio di restituzione nello spazio neutro in un servizio specialistico della Sardegna, mostra l'integrazione delle pratiche interdisciplinari come un social investment di lungo periodo per il benessere di minori adultizzati dal conflitto genitoriale.
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Viegas, Moacir Fernando, et Adriana Janice Lenz. « Revisitando o conflito para pensar a prática educativa ». Revista Educação e Emancipação 12, no 2 (31 mai 2019) : 11. http://dx.doi.org/10.18764/2358-4319.v12n2p11-32.

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Résumé :
O artigo constitui-se de revisão teórica e reflexão sobre o conceito de conflito e seu significado na realidade atual, em especial na educação, apontando possibilidades de experiências com o mesmo na realidade escolar. O objetivo é compreender o significado dos conflitos sociais, de modo a subsidiar as discussões sobre o tema, assim como estimular a crítica de concepções tradicionais. A base teórica principal do texto é a dialética, entendendo essa teoria como fundamento essencial para pensar as relações sociais em que se configuram as diferentes formas de conflito nos dias de hoje. O texto parte das características básicas do conceito de conflito, onde, destacando as teorias de Durkheim e de Marx, menciona as ideias as quais têm sido associado na prática social. Depois enfoca as relações entre conflito e consenso, priorizando o debate sobre a teoria da solidariedade durkheiminiana. Conclui com uma discussão inicial sobre o conflito na escola na perspectiva da mediação, em que realça a problemática da compreensão das relações sociais de conflito para a construção das práticas educativas.Palavras-chave: Conflito e Educação. Conflito e Relações Sociais. Mediação de Conflitos.Revisiting the conflict to think about the educative practiceAbstractThe article is made of a theoretical review and a reflexion about the concept of conflict and its meaning in reality nowadays, mainly in education, pointing possibilities of experience with it on schools. The main goal is to contribute theoretically to the comprehension of the meaning of social conflicts, in a way to subsidize and stimulate the criticism of traditional conceptions. The main theoretical base of the text is the dialectic, understanding that this theory as an essential foundation to think about the social relationships in which the different forms of conflict are configured nowadays. Coming from the basic characteristics of the concept of conflict, the article focuses, next, on the relations between conflict and consensus, to then discuss about the conflicts in the social relationships and conclude with a initial discussion about the school conflict in the mediation perspective.Key words: Conflict and Education. Conflict and Social Relationship. Conflict Mediations.Revisitando el conflicto para pensarse la practica educativaResumenEl artículo se constituye de revisión teórica y reflexión sobre el concepto de conflicto y su significado en la realidad actual, en especial en la educación, señalando posibilidades de experiencias con el mismo en la realidad escolar. El objetivo es comprender el significado de los conflictos sociales, de modo a subsidiar las discusiones sobre el tema, así como estimular la crítica de concepciones tradicionales. La base teórica principal del texto es la dialéctica, entendiendo esa teoría como fundamento esencial para pensar las relaciones sociales en que se configuran las diferentes formas de conflicto en los días de hoy. El texto parte de las características básicas del concepto de conflicto, en que destacan las teorías de Durkheim y de Marx, mencionando las ideas que se han asociado en la práctica social. Luego enfoca las relaciones entre conflicto y consenso, priorizando el debate sobre la teoría de la solidaridade Durkheim. Concluye con una discusión inicial sobre el conflicto en la escuela en la perspectiva de la mediación, subrayando la problemática de la comprensión de las relaciones sociales de conflicto para la construcción de las prácticas educativas.Palabras-clave: Conflicto y Educación. Conflicto y Relaciones Sociales. Mediación de Conflictos
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Matucci, Giuditta. « Le agenzie educative e i diritti dei singoli fra unità, identità e autonomia ». DIRITTO COSTITUZIONALE, no 2 (juin 2021) : 55–80. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-002004.

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Résumé :
Famiglia e scuola vantano una storia affine, segnata dalla loro primazia in quanto istituzioni, nei confronti dei loro stessi componenti. L'evoluzione dell'ordinamento ha, poi, seguito una strada diversa, volta a favorire i diritti dei singoli, esigenza imposta dal maturare della coscienza sociale in ordine, soprattutto, alla posizione dei soggetti più deboli: i figli, gli allievi. L'affermarsi dei minori come personalità dotate di soggettività giuridica rimette in discussione gli schemi del passato, favorendo la valorizzazione della loro posizione. Permangano, tuttavia, rischi di conflitto all'interno della formazione nucleare. Lo scritto valuta la possibilità di risolvere tali conflitti alla luce del dovere di solidarietà.
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Arcidiacono, Evelina, et Riccardo Ganazzoli. « A scuola si impara a vivere : la mediazione del conflitto tra pari ». MINORIGIUSTIZIA, no 2 (janvier 2022) : 212–18. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-002019.

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Résumé :
Il cervello-mente è un organo sociale e come tale necessita di contesti esperienziali ricchi di stimoli cognitivo-affettivo-relazionali per favorire la costruzione di una sana identità personale e un'adeguata regolazione degli stati emotivi. Questa importante funzione sociale si sviluppa gradualmente nel corso dell'infanzia ed è originata dalle prime esperienze relazionali di "Attaccamento" del bambino con la madre e da un insieme di "cure ambientali" "sufficientemente buone" e "contenitive" sperimentate nell'incontro con il mondo e con l'Altro. È proprio all'interno di questi contesti relazionali che i bambini imparano a vivere, guardando e riproponendo i comportamenti che "vedono", i discorsi che "sentono", i modelli relazionali a cui sono costantemente esposti. La Scuola diviene, così, il luogo privilegiato in cui si possono sperimentare forme di convivenza pacifica e non violenta, fondate sul riconoscimento dell'altro e nel rispetto delle differenze, al fine di sviluppare le competenze sociali utili a contrastare la diffusione della violenza giovanile. All'interno di questa visione si inserisce il lavoro sulla Peer Mediation realizzato dall'Istituto Comprensivo "Antonio Ugo" di Palermo. L'obiettivo del progetto è quello di creare un sistema efficace per la risoluzione dei conflitti che insorgono tra gli alunni.
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Mencarelli, Paolo. « "Meritarsi la libertŕ" Conflitto sociale e ordine pubblico nelle carte del Ctln ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 265 (juin 2012) : 597–610. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-265004.

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Résumé :
Le carte dell'archivio del Comitato toscano di liberazione nazionale (Ctln) restituiscono un quadro assai variegato delle funzioni svolte dall'organismo di direzione politica della Resistenza toscana soprattutto nell'opera di autogoverno della cittŕ di Firenze nel periodo che intercorre tra la liberazione di quest'ultima (agosto-settembre 1944) e la cessazione della sua attivitŕ (marzo 1946). Lo studio si sofferma in particolare sui complessi problemi di legalitŕ ed equitŕ legati alla contraddittoria transizione alla normalitŕ della vita politica in un periodo ancora segnato dalla guerra civile. Il Ctln, malgrado un contrastato rapporto con il prefetto, svolse un'opera significativa di mediazione sia in tema di ordine pubblico ed epurazione in relazione ai non rari episodi di conflitto sociale (manifestazioni di disoccupati, partigiani e reduci, ecc.) sia tra le istanze centrali e quelle periferiche della stessa rete ciellenistica.
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Ruffino, Marco. « Individualizzazione della diseguaglianza sociale e politiche delle capacitazioni ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 120 (février 2011) : 34–49. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120003.

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Résumé :
L'articolo analizza in modo critico l'approccio dellenelle politiche di welfare attivo, viste in rapporto al "paradigma debole" della. Focalizzando l'attenzione sul rapporto fra capacitazione ed apprendimento, sonoevidenziati due tipi di rischi:) una maggiore individualizzazione della diseguaglianza, se le capacitazioni divengono un terreno di conflitto sociale, che riproduce, invece di correggere, iiniziali;) la riduzione della libertŕ sostantiva, se il diritto ad apprendere si trasforma nell'obbligo di adattamento. L'approccio delle capacitazioni resta indubbiamente essenziale, ma richiede di trovare un equilibrio fra responsabilitŕ personali e responsabilitŕ istituzionali. Alcune evidenze relative all'Europa ed all'Italia mostrano la necessitŕ di andare verso "istituzioni capacitanti", come condizione per utilizzare l'approccio per lo sviluppo di una effettiva libertŕ individuale di scelta.
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D’Acunto, Salvatore. « Moneta, conflitto sociale e performance sistemica. La riforma monetaria tra retorica e realtà ». DEMOCRAZIA E DIRITTO, no 3 (février 2022) : 114–42. http://dx.doi.org/10.3280/ded2021-003006.

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Scivoletto, Chiara. « Giustizia minorile e partecipazione sociale : qualche riflessione sulla mediazione penale ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 3 (décembre 2012) : 55–67. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-003004.

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Résumé :
La mediazione penale č una attivitŕ fondata sulla logica della negoziazione attraverso cui si mira non solo alla gestione della situazione giuridica violata, ma anche alla ricomposizione dei rapporti sociali tra gli individui. La mediazione penale minorile permette all'autore di reato minorenne e alla sua vittima di divenire protagonisti attivi della gestione del conflitto che li oppone. Alla luce dei risultati di una ricerca, sinteticamente riportati nell'articolo, pare possibile affermare che la mediazione consente di aprire nella dimensione processuale penale uno spazio per le vittime che resterebbe altrimenti loro negato. Infatti la mediazione penale minorile ha offerto sia agli autori che alle vittime l'occasione per esprimersi e riconoscersi. Essa si presta dunque a divenire un laboratorio di partecipazione sociale, specie laddove venga praticata nella dimensione tra pari.
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Fiori, Angelo. « Problemi attuali del consenso informato ». Medicina e Morale 42, no 6 (31 décembre 1993) : 1123–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1993.1033.

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Résumé :
L'Autore, dopo aver delineato il problema del consenso informato del paziente sotto i profili giuridico e deontologico, mette in evidenza l'importanza del consenso sociale informato. La disinformazione pubblica sulle possibilità e sui reali limiti della medicina è additata come una delle cause principali dell'attuale conflitto tra medici e società, il quale si manifesta nelle campagne accusatorie intraprese dai mezzi di comunicazione di massa e nelle sempre più frequenti vicende giudiziarie penali e civili.
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van Lawick, Justine, et Margreet Visser. « Lavorare con i bambini, la famiglia e il network nel contesto dei divorzi altamente conflittuali ». TERAPIA FAMILIARE, no 124 (février 2021) : 76–98. http://dx.doi.org/10.3280/tf2020-124005.

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Résumé :
Quando si ha a che fare con i genitori nel contesto di un divorzio altamente conflittuale, tutti sembrano essere coinvolti in spirali distruttive e iniziano a sentirsi impotenti: genitori, figli, nuovi partners, nonni, il contesto sociale e anche quello professionale: avvocati, giudici, scuole, consulenti, mediatori e terapeuti. Margreet Visser e Justine van Lawick, due psicologhe cliniche sistemiche che lavorano ad Haarlem, nei Paesi Bassi, hanno creato un programma rivolto a gruppi multi-familiari per liberare le famiglie e i professionisti dalla spirale del conflitto. Le autrici mettono in guardia rispetto ad eccessive illusioni professionali e ad un atteggiamento "colonizzatore" col quale i terapeuti cercano di educare i genitori a un divorzio adatto ai bambini. Questo spesso aumenta il conflitto. In questo articolo propongono il programma "No Kids in the Middle" ("Nessun bambino messo in mezzo") e gli elementi centrali che costituiscono il fondamento di questo programma. Gli elementi chiave del programma sembrano essere rilevanti anche per lavorare con divorzi altamente conflittuali in altri modelli o contesti.
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Mazzoni, Silvia. « La voce dei figli in tribunale : dall'equidistanza nel conflitto alla dinamica di resistenza e rifiuto verso un genitore ». TERAPIA FAMILIARE, no 124 (février 2021) : 194–216. http://dx.doi.org/10.3280/tf2020-124010.

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Résumé :
L'articolo descrive l'esperienza dell'ascolto dei figli da parte del giudice - affiancato dallo psicologo - nei procedimenti giudiziali di separazione e divorzio. Si tratta di una procedura coerente con le convenzioni internazionali per i diritti dei bambini e degli adolescenti, ma essa può essere considerata come un'occasione importante affinché tutti gli adulti - genitori, avvocati e giudici - tengano conto della voce dei figli per convergere verso i loro obiettivi evolutivi. Dopo aver passato in rassegna alcuni principi teorici che consentono di comprendere la posizione dei figli rispetto al conflitto genitoriale, l'articolo descrive i risultati di un'indagine empirica che ha permesso di rilevare un'alta percentuale di ragazzi che - nonostante le controversie legali dei genitori - esprimono l'esigenza di mantenere un rapporto equidistante che garantisca la loro sicurezza emotiva e sociale. Ciò nonostante, gli esempi che vengono descritti propongono una riflessione sul rischio che i figli del divorzio si trovino a lungo a dover proporre un'inversione di ruolo rispetto agli adulti che non trovano una via d'uscita dal conflitto.
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Bronzini, Micol, et Carla Moretti. « La gestione della diversità e del conflitto nell'edilizia pubblica : un intervento di mediazione sociale abitativa ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2015) : 97–113. http://dx.doi.org/10.3280/we2015-001010.

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Paci, Deborah. « "Proudhon in esilio". La ricezione del pensiero proudhoniano negli ambienti del fuoruscitismo italiano in Francia (anni venti e trenta) ». SOCIETÀ E STORIA, no 131 (mai 2011) : 104–31. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-001004.

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Résumé :
L'autore intende analizzare la ricezione di Pierre-Joseph Proudhon da parte degli antifascisti italiani esuli in Francia negli anni tra le due guerre, prendendo in esame l'interpretazione del pensiero proudhoniano fornita dal sociologo russo Georges Gurvitch. Fu grazie alla mediazione di Gurvitch che fuorusciti italiani come Andrea Caffi e Silvio Trentin accolsero con favore le intuizioni proudhoniane relative al "Diritto economico". La nozione gurvitchiana di "Diritto sociale" (rielaborazione del "Diritto economico" proudhoniano) - l'unico principio normativo in grado di governare in maniera equa il corpo sociale stabilendo una condizione di equilibro all'interno del conflitto - ha suscitato una grande influenza sulla cultura antitotalitaria che gravitava intorno agli ambienti giellisti. L'autore illustra le differenti sensibilitÀ espresse dai fuorusciti a partire da un'indagine dei loro scritti rintracciando i riferimenti teorici presenti nell'opera proudhoniana e nel lavoro di Gurvitch.
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Patanè, Andrea. « Enti del Terzo Settore e principio di solidarietà. Le opportunità del PNRR per rigenerare una rete a sostegno della società ». Società e diritti 8, no 15 (11 janvier 2023) : 55–70. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19678.

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Résumé :
Il tema di ricerca del presente lavoro prende le mosse dal ruolo che ha avuto la solidarietà negli ultimi anni, caratterizzati prima dalla pandemia da covid-19, con le forti conseguenze economiche sociali e poi dal vigoroso conflitto nel cuore dell’Europa con un numero elevato di rifugiati che si sono riversati nei Paesi dell’Unione europea. La risposta della società civile, organizzata nel terzo settore, ha fatto fronte a esigenze per cui lo Stato e gli Enti locali avrebbero incontrato molteplici difficoltà. D’altra parte, il terzo settore, fondato sulla solidarietà, non può essere chiamato in causa solo per sopperire a esigenze temporanee ed emergenziali bensì letto alla luce della chiave interpretativa della valorizzazione della solidarietà per il raggiungimento di un benessere sociale dell’intera comunità.
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Redaelli, Riccardo. « Presentazione ». STORIA URBANA, no 128 (février 2011) : 5–10. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-128001.

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La politicizzazione dell'identitŕ etnica e culturale, la creazione di unper la definizione di un gruppo sociale basato su di un atteggiamento dicotomico verso l'Altro, la competizione per il controllo di un medesimo territorio hanno sempre rappresentato delle potenti forze che muovono la storia, in particolare dopo la nascita in Europa del modello di "stato nazionale". Da qui, l'idea di una serie di fascicoli che, in linea con la tradizione di «Storia urbana», cerchino di favorire una riflessione multidisciplinare - quasi a camminare fra gli interstizi e i confini metodologici di diverse discipline - per analizzare il complesso rapporto fra territorio, autoritŕ centrali, autoritŕ tradizionali e meccanismi identitari all'interno di odierne sintesi statuali particolarmente significative. Muovendo da una prospettiva storico-politica, e con un approccio comparativo, ci si propone di analizzare, in diversi fascicoli, alcuni casi particolarmente significativi della contemporaneitŕ storica (come il conflitto etno-religioso urbano, in Iraq, Iran e cosě via), partendo da questo numero sulle, pur non volendo ridurre la pluralitŕ etnoidentitaria su di un territorio alla sola dimensione del conflitto e della contrapposizione.
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Causarano, Pietro. « Una concreta utopia La costruzione sociale del lavoro fra conflitto industriale e contrattazione sindacale 1968-1974 ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 278 (juillet 2015) : 215–23. http://dx.doi.org/10.3280/ic2015-278001.

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Zincone, Giovanna. « J.M. Barbalet, Cittadinanza : diritti, conflitto e disuguaglianza sociale, Prefazione di Danilo Zolo, Padova, Liviana, 1992, pp. 157. » Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 24, no 2 (août 1994) : 357–59. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200022978.

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Leyton, Juan Carlos Gómez. « DEMOCRACIA V/S AUTORITARISMO EN LA POLÍTICA LATINOAMERICANA : Un viejo dilema político muy actual ». Revista de Estudos e Pesquisas sobre as Américas 7, no 1 (29 septembre 2013) : 70. http://dx.doi.org/10.21057/repam.v7i1.9593.

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Uno de los conflictos sociales, políticos e históricos de más larga duración y persistentes en la historia política de las sociedades de Nuestra América, aun no resuelto, lo constituye el dilema entre las tendencias políticas democráticas y las tendencias políticas autoritarias. Las cuales se han desarrollado y se manifestado de diferentes formas y en distintos momentos al interior de estas sociedades. La instalación de las democracias transitivas neoliberales en la mayoría de los países durante la década de los años ochenta del siglo XX, hizo pensar que el autoritarismo había dejado de ser una amenaza para la democracia. Sin embargo, los diversos procesos políticos que hoy se observan y se desarrollan en el continente se encuentran atravesados por este viejo, pero siempre actual conflicto. De allí el renovado interés de las ciencias sociales por analizarlo. Hoy en día ya nadie discute que la conflictividad política, social y cultural entre las tendencias democráticas y autoritarias está de regreso. La presente ponencia tiene como objetivo central analizar dicho conflicto en la actualidad. ---DEMOCRACIA vs autoritarismo na política latino-americana: Um velho dilema político atualUm dos conflitos sociais, políticos e históricos mais longo e persistente na história política das sociedades da “Nuestra América”, ainda não resolvido, é o dilema entre as tendências políticas democráticas e as autoritárias. As quais se desenvolveram e manifestaram nestas sociedades de diferentes formas e em distintos momentos. A instalação de democracias transitivas neoliberais na maioria dos países durante a década dos oitenta do século XX, transpareceu que o autoritarismo deixava de ser uma ameaça para a democracia. Entretanto, os diversos processos políticos que se observam e desenvolvem hoje no continente se encontram atravessados por este velho, mas sempre atual, conflito. Hoje em dia pouco se discute sobre o regresso dos conflitos políticos,sociais e culturais entre as tendências democráticas e autoritárias. O objetivo do texto é analisar o conflito atualmente.Palavras-chave: autoritarismo, democracia e conflito político ---Democracy vs authoritarianism in Latin American politics: An old present political dilemmaOne of the longest and most persistent social, political and historical conflicts in the political history of "Nuestra America" societies, is the still unsolved dilemma between democratic and authoritarian political tendencies, and they were developed and expressed in these societies in different ways and at different times. The installation of transitive neoliberal democracies in most countries during the eighties showed that authoritarianism was no longer a threat to democracy. However, the various political processes that are being observed and develop today in the continent are crossed by this old but ever present conflict. Nowadays, little is discussed about the return of political, social and cultural conflicts between democratic and authoritarian tendencies. The purpose of the paper is to analyze the conflict today.Keywords: authoritarianism, democracy and political conflict
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Farini, Federico. « Uno sguardo piů profondo : video osservazione ed analisi valutativa di interventi di promozione della partecipazione sociale ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 46 (avril 2011) : 105–19. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-046008.

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Résumé :
Questo articolo intende argomentare come l'utilizzo della tecnica della video osservazione permetta di costruire indicatori dall'elevato valore informativo nell'ambito di una valutazione degli interventi sociali, nel momento in cui si concretizzano in effettive interazioni tra operatori e destinatari. A questo proposito si farŕ riferimento ad una caso di studio specifico, ossia un'analisi valutativa, svolta da ricercatori dell'Universitŕ di Modena e Reggio Emilia, avente per oggetto un intervento di promozione della cittadinanza europea destinato a studenti delle scuole secondarie di grado superiore. Nello specifico, si mostrerň come la video osservazione dei processi comunicativi permetta di costruire tre indicatori fondamentali per la valutazione di un intervento di promozione della partecipazione attiva dei giovani, ossia: 1) attenzione alla fase di definizione delle aspettative, 2) effettivo grado di autonomia della partecipazione dei destinatari, 3) la capacitŕ di utilizzare la gestione del conflitto come occasione di promozione di una partecipazione attiva e creativa dei destinatari dell'intervento.
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Moreno, Cesare. « La ricerca-azione nel contesto di un intervento sociale ed educativo : il progetto chance a Napoli dal 1998 al 2008 ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 3 (février 2011) : 197–217. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-003012.

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Résumé :
Chance č un progetto di ricerca-azione, promosso dal Ministero della Istruzione, dell'Universitŕ e della Ricerca alla fine degli anni '80, che ha affrontato il problema degli adolescenti in situazione di esclusione sociale, non affrontato dall'istituzione scolastica. Per il suo carattere sperimentale il progetto si č dotato di forti apparati di riflessione presidiati da professionisti di diversa estrazione culturale. Ciň ha premesso di esperire diversi cicli sperimentali, attingendo anche al livello teorico e di farlo a partire da punti di vista diversi. L'interazione con la ricerca scientifica teorica ed accademica ha prodotto una consapevolezza maggiore riguardo al ruolo della teoria e ha consentito di approfondire importanti temi derivati dalla riflessione sulle pratiche. Inoltre, l'attivitŕ di ricerca ha consentito di delineare diversi profili di competenze per i diversi operatori e un percorso per il loro sviluppo. L'acquisizione piů importante riguarda il ruolo dei conflitti in un particolare processo educativo: l'esistenza di conflitti e contraddizioni č la molla principale per lo sviluppo di una attivitŕ autentica di ricerca. Assumere la dimensione del conflitto nel progetto, sviluppare continue attivitŕ negoziali, č una dimensione isomorfa a quella della ricerca-azione e stabilisce un punto di contatto significativo tra ricerca-azione sul campo, intesa come ricerca di costrutti pedagogici operativi, e ricerca-azione di tipo teorico intesa come ricerca di costrutti di pensiero necessari a tenere insieme la complessitŕ delle attivitŕ messe in campo. L'approccio, fondato su diversi punti di vista, ha provocato emozioni e relazioni che possono trovare una espressione metaforica condivisa in quello che viene chiamato ‘mito di fondazione'. Questo ha un ruolo centrale per costruire una narrazione che rappresenti il punto di incontro tra le metodologie sperimentate e le storie professionali degli operatori.
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Pellegrini, Stefania. « La mediazione e le sue tecniche. Un diverso metodo di gestione del conflitto tra dover essere ed essere ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 3 (décembre 2012) : 69–87. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-003005.

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Résumé :
La riforma che ha introdotto la mediazione civile obbligatoria in Italia č stata accolta con molte perplessitŕ sia dagli studiosi, sia dagli operatori. Le ragioni sono varie e vanno dalla mancata considerazione di elementi che fanno della mediazione una forma di "giustizia sociale", a problematiche piů tecniche e procedurali. L'articolo cerca di offrire una visione critica del testo di legge, pur riconoscendo la valenza di questa forma di giustizia, che č alternativa e che, certamente, non puň e non vuole risolvere i problemi della giustizia civile ordinaria.
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Rota, Marco. « Welfare aziendale e alimentazione alla Dalmine : dalle origini al secondo dopoguerra ». STORIA IN LOMBARDIA, no 2 (septembre 2020) : 133–59. http://dx.doi.org/10.3280/sil2018-002007.

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Résumé :
Il coinvolgimento delle imprese nel settore dell'alimentazione popolare costituisce un fenomeno storico significativo ed estremamente articolato. L'articolo analizza le molteplici provvidenze alimentari varate dalla Dalmine nel quadro delle politiche di welfare aziendale, ricostruendo un caso peculiare di integrazione fra agricoltura e industria in un contesto sociale e territoriale fortemente plasmato dall'impresa. Inizialmente vengono descritte le politiche annonarie attuate sino alla fine degli anni Venti, attraverso lo snodo cruciale della Grande Guerra. Nella seconda parte si esaminano le strutture agricole e le provvidenze alimentari sviluppate dalla Società durante gli anni Trenta, in sintonia con gli orientamenti autarchici del regime fascista. In seguito, vengono analizzate le politiche implementate durante il secondo conflitto mondiale, quando la drammatica carenza di generi di consumo e le difficoltà di approvvigionamento costrinsero la Dalmine ad ampliare il proprio ruolo sociale, in maniera non dissimile rispetto ad altre grandi imprese italiane. Nell'ultima parte si osserva l'evoluzione delle provvidenze alimentari e delle strutture agricole nei primi anni del dopoguerra, entro il quadro di una ridefinizione complessiva dell'intero sistema di welfare aziendale costruito nei decenni precedenti
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Basso, Pietro, et Fabio Perocco. « Immigrazione e trasformazione sociale dell'Europa : una svolta epocale e le sue prospettive ». Perspectiva 38, no 4 (13 janvier 2021) : 1–24. http://dx.doi.org/10.5007/2175-795x.2020.e67413.

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Résumé :
Il passaggio dal continente di emigrazione al continente di immigrazione è stato un enorme cambiamento per l'Europa. Dal 1945, decine di milioni di immigrati sono arrivati in Europa occidentale, prima di altre regioni europee, dopo dei quattro angoli del mondo. Così si è verificata un'enorme trasformazione sociale: la nascita (definitiva) di società multinazionali, multirazziali, multiculturali, multireligiose. Per molto tempo i governi e le aziende hanno voluto che gli immigrati fossero solo temporanei, per avere una massa di lavoratori precari, poco integrati e vulnerabili. Questa rivendicazione, tornata con forza negli ultimi anni, ha incontrato l'orgogliosa resistenza delle popolazioni immigrate, che hanno creato un sempre maggiore radicamento sociale. Lo stesso vale per l'analoga rivendicazione dei poteri istituiti di sottoporre le popolazioni e i lavoratori migranti a uno sfruttamento differenziato e ad ogni tipo di discriminazione, che sono state affrontate con lotte e ribellioni. Per decenni, nel fondo minaccioso della grande crisi irrisolta del 2008, questo conflitto si è aggravato fino a trasformare la “questione immigrazione” in una questione militare, che deve essere risolta con le marine militari e la polizia di frontiera. Questo articolo spiega che c’è tanta cosa in gioco: o torniamo a un modello di società e stato basato sulla più brutale oppressione “razziale” e di classe, oppure passiamo a una società definitivamente liberata da queste e altre forme di oppressione
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Sariolghalam, Mahmoud. « Cultura politica ed evoluzione dello stato in Iran. Un approccio di storia culturale ». STORIA URBANA, no 131 (novembre 2011) : 35–51. http://dx.doi.org/10.3280/su2011-131003.

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Résumé :
L'articolo si concentra sulla storia dell'evoluzione delle strutture diin Iran, concentrandosi sul periodo rivoluzionario, e investigandone i limiti e le potenzialitŕ. Pesano sullo stato iraniano secoli di autoritarismo e soprattutto l'ambigua definizione delle prioritŕ geostrategiche, vista la peculiare posizione geografica della Repubblica islamica, che ha causato il sacrificio di obiettivi quali la crescita economica e sociale del paese sull'altare della "sicurezza nazionale". Il saggio affronta anche la questione dell'identitŕ iraniana, elemento di difficile definizione a causa della composita ereditŕ culturale nazionale: fortemente nazionalista, al tempo stesso essa č anche religiosa e "intima, filosoficamente, con la storia intellettuale dell'Occidente". Queste diverse "fonti" dell'identitŕ sono in perenne conflitto e, sommate a un modello di governo contestato, rendono la cultura politica e ladella Repubblica islamica estremamente instabili.
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Olivi, Alessandra. « Coltivando lo spazio pubblico : l'orto in cittŕ come forma di resistenza urbana ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 92 (février 2011) : 103–22. http://dx.doi.org/10.3280/sur2010-092008.

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Résumé :
Partendo da una riflessione sull'importanza di analizzare i processi di costruzione della localitŕ, rompendo l'asimmetria tra dinamiche locali e globali e ricollocando la centralitŕ del luogo nei processi di costruzione identitaria, il presente articolo analizza l'evoluzione del movimento urbano del Huerto del Rey Moro nella cittŕ di Siviglia. Nel caso proposto, l'azione di resistenza urbana organizzata, diretta a contrastare lo sviluppo urbanistico di un'area abbandonata ubicata nel centro storico della cittŕ, si coniuga con una progettualitŕ concreta che prende la forma di orti comunitari autogestiti. L'analisi del conflitto sociale consente di far emergere significati latenti nella cittŕ contemporanea, che rimandano alla centralitŕ dello spazio pubblico e delle aree verdi, in particolare, come laboratori che consentono di riattivare la facoltŕ creativa dell'abitare urbano.
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Paganoni, Maria Cristina. « Fra consumo e utopia. Il cibo planetario all'Expo 2015 ». CULTURE DELLA SOSTENIBILITA ', no 6 (juin 2010) : 36–50. http://dx.doi.org/10.3280/cds2009-006003.

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Résumé :
Nel 2015 Milano ospiterŕ un'esposizione universale dedicata al rapporto fra cibo, salute e sviluppo sostenibile. Atteso come occasione per rilanciare la cittŕ, l'evento č giŕ da tempo anticipato da una campagna mediatica in costante espansione. Mediante gli strumenti dell'analisi del discorso e dei generi testuali, si sono confrontati documenti promozionali e articoli apparsi sulla stampa nazionale e internazionale inglese e francese per portare alla luce l'intreccio delle molteplici finalitŕ - culturali, sociali e commerciali - della manifestazione. A livello discorsivo si č rilevato che la campagna dell'Expo 2015 adotta un registro ufficiale pedagogico e universalista e ricorre a un'incalzante retorica delle promesse. Seppur velatamente, entrambe le caratteristiche mirano soprattutto alla promozione dell'aspetto commerciale dell'Expo, utilizzando a tal fine tecniche di marketing ben riconoscibili in filigrana e rappresentando il capoluogo lombardo come World City all'incrocio strategico fra locale e globale per ragioni di rebranding. Laddove lo sguardo disincantato della stampa internazionale registra le molte contraddizioni della complessa pianificazione dell'evento, la stampa nazionale riporta un conflitto di opinioni e valori che rende problematica la costruzione del consenso da parte dell'opinione pubblica. L'evidenza testuale rileva quindi serie discrepanze fra le molteplici narrazioni mediatiche. Tale cesura discorsiva e sociale rischia di minare non solo l'immagine dell'Expo come spazio sociale utopico del prossimo futuro, ma soprattutto la realizzazione di interventi significativi di riqualificazione urbana.
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Rigon, Giancarlo, et Stefano Costa. « Normalitŕ e patologia in adolescenza ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 2 (juillet 2010) : 35–50. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-002004.

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Il concetto di normalitŕ č cambiato nel tempo in rapporto ai mutamenti sociali e culturali. Nel campo della psichiatria del bambino e dell'adolescente la definizione di normalitŕ e di patologia deve tener conto della evolutivitŕ che caratterizza questo periodo della vita. Il limite che separa la normalitŕ dalla patologia č fortemente messo in discussione dal cambiamento delle regole di comportamento sociale in atto in questi anni. Di fronte a questi segnali di cambiamento della "normalitŕ", ci si chiede quali saranno le conseguenti modi_ che relative allo sviluppo psicologico e sociale dei bambini e degli adolescenti. Per dare risposta a questa domanda sono stai presi in esame i risultati di due studi che gli Autori hanno dedicato all'analisi del rapporto fra uso di sostanze e autolesionismo e psicopatologia in adolescenza. Pur nella diversitŕ della casistica considerata, il fattore fragilitŕ rappresenta l'elemento in comune che risulta significativo nel passaggio da una condizione di normalitŕ alla patologia franca. A partire da questo dato, vengono svolte alcune rifl essioni che investono la definizione del concetto di fragilitŕ, il valore dell'approccio diagnostico strutturale, la perdita della centralitŕ dell'Io e del conflitto nel guidare lo sviluppo del bambino e dell'adolescente a favore delle esigenze di sostegno narcisistico, le conseguenze che un tale viraggio ha sulla pratica terapeutica orientandone il passaggio dalla interpretazione al setting.
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Cisternas Villacura, Iván. « La comprensión de los conflictos de interpretación en la práctica del perito social forense ». Revista Perspectivas : Notas sobre intervención y acción social, no 23 (8 juillet 2014) : 123. http://dx.doi.org/10.29344/07171714.23.467.

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Résumé :
RESUMEN El presente artículo es una reflexión sobre la práctica del trabajo social en el rol de perito social forense dentro del sistema de administración de justicia, donde su labor se funda en mediar entre la realidad del periciado –sujeto del que se debe dar cuenta en una investigación judicial– y quien requiere de los antecedentes necesarios para que el “Juez” dicte sentencia, lo que habitualmente genera un “conflicto de interpretaciones”. En tal sentido, es relevante discutir las dificultades que deben enfrentar las y los trabajadores sociales, en cuanto a la comprensión de una realidad cada vez más compleja, y al conflicto que se genera entre las interpretaciones de los mundos de vida de las personas y los requerimientos del sistema judicial chileno. Palabras clave: Pericia judicial social forense - Trabajo Social Pericial - Conflicto de interpretaciones. A compreensão dos conflitos de interpretação na prática do perito social forense RESUMO O presente artigo é uma reflexão sobe a prática do trabalho social no rol de perito social forense dentro do sistema de administração de justiça; onde seu labor funda-se em mediar entre a realidade do periciado – pessoa de quem se deve dar conta numa investigação judicial – e quem precisa dos antecedentes necessários para que o “Juiz” determine sentencia o que habitualmente, gera um “conflito de interpretações”. Neste sentido, é relevante discutir as dificuldades que devem enfrentar as e os trabalhadores sociais, em quanto á compreensão de uma realidade cada vez mais complexa, e ao conflito que se gera entre as interpretações dos mundos de vida das pessoas e aos requerimentos do sistema judicial chileno. Palavras chave: Pericia judicial social forense - Trabalho Socia Pericial - Conflito das interpretações. Understanding the conflicts of interpretation in the social forensic expert practice ABSTRACT This article is a reflection on social work practice in the social role forensic expert plays in the legal system, where their job is based on mediating between ‘periciado’ – individual who is being charged during a trial at the court and requires the necessary case background for the ‘Judge’ to deliver judgment, which usually generates a “conflict of interpretations”. In this view, it is relevant to discuss the difficulties faced by social workers, in terms of understanding an increasingly complex reality, and the conflict that emerges among the interpretations of the life of people and Chilean legal system requirements. Keywords: Forensic Social Legal Expertise - Forensic Social Work – Conflict of interpretations
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Morganti, Adolfo. « I Piccoli e i Grossi. La dimensione internazionale della Repubblica di San Marino ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 3 (septembre 2011) : 15–35. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-003003.

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Résumé :
Le recenti difficoltŕ nelle relazioni bilaterali fra la Repubblica di San Marino e l'Italia, giunte ad innescare alcuni prodromi di un diffuso conflitto sociale, obbligano e riprendere in mano ildelle relazioni internazionali della Repubblica di San Marino nell'attuale contesto di crisi dello Stato nazionale e diffusa globalizzazione politico-finanziaria. Partendo dall'analisi di alcuni dati storici l'articolo inquadra l'ampiezza delle relazioni internazionali della RSM sia rimandando a quelle propriamente istituzionali che datano dal 1862 fino all'opera delle reti parallele, nello specifico dell'. Assistendo quindi ad una diffusione in Europa del modello del Piccolo Stato, si affronta il tema delle prospettive che i Piccoli Stati Europei in generale, e la Repubblica di San Marino in particolare, possono aprirsi sia nella relazione con le grandi aggregazioni sovranazionali - prima fra le quali l'Unione Europea - sia con il vicino Stato Italiano.
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Tonelli, Annapaola. « Il trustee sempre più protagonista nelle strategie concorsuali : il peculiare caso di un concordato bolognese ». Trusts, no 6 (1 décembre 2022) : 1158–62. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.228.

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Sunto Nell’ambito di un concordato preventivo ex art. 161, comma 2 e 3 L.F., il Tribunale di Bologna ricorrere al trust di scopo per risolvere un delicato conflitto di interessi a carico della classe dei creditori obbligazionisti, risultanti anche gli acquirenti all’asta dell’intero capitale sociale dell’impresa in concordato, per il tramite di una Newco Lussemburghese costituita ad hoc. Per la prima volta in Italia, piano e proposta concordataria sono stati presentati al ceto creditorio a firma di un trustee, del tutto terzo rispetto alla Newco acquirente e all’impresa in concordato. Grazie al trust istituito, la Newco ha potuto votare all’adunanza dei creditori alla quale diversamente sarebbe stata esclusa ex art. 177, comma 4, L.F. Gli elementi di internazionalità presente nell’operazione complessiva hanno comportato l’espletamento di una accurata procedura di verifica ex L. 21 novembre 2007, n. 231.
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Giliberti, Luca. « Il ritorno delle frontiere interne in Europa e la solidarietà ai migranti in transito : il caso della Val Roja ». REMHU : Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 28, no 58 (avril 2020) : 69–87. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880005805.

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Riassunto Il presente articolo analizza la solidarietà ai migranti in transito nell’Europa della “crisi dell’accoglienza” attraverso lo studio di caso della Val Roja, una piccola valle francese al confine con l’Italia. Il contributo contestualizza il ritorno delle frontiere interne in Europa e si focalizza sulle forme, gli attori e le pratiche della solidarietà ai migranti in questa valle. Si tratta di una solidarietà endogena, che nasce in particolare dalle reti di neorurali e si struttura attorno a valori condivisi, oltreché ad un determinato approccio di difesa del territorio. Allo stesso tempo, voci ostili ai migranti e alla solidarietà emergono, all’interno di un conflitto sociale tra i nativi – le cosiddette familles de souches – e i più recenti abitanti. L’articolo si basa su una ricerca etnografica di un anno e mezzo, svolta attraverso un processo di immersione nella realtà locale e l’uso di tecniche quali l’osservazione partecipante e le interviste semi-strutturate.
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Cella, Gian Primo. « Le istituzioni e le relazioni industriali ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 172 (février 2022) : 595–609. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-172007.

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Résumé :
Questo breve saggio considera il ruolo ed il significato delle istituzioni nelle relazioni industriali e nella più ampia realtà sociale a partire dalla bella e importante ricerca di Lauralba Bellardi del 1989 sulle istituzioni bilaterali nel settore edile. L'argomento non è nuovo nella teoria delle relazioni industriali, che si è misurata spesso con il processo di istituzionalizzazione, ovvero con quel processo che mira non solo a fornire stabilità al sistema ma anche a regolare il conflitto sottostante. Un invito inatteso al ritorno su questi temi è fornito da un recente contributo del filosofo politico Roberto Esposito, che riprende i contributi dell'istituzionalismo giuridico. Una corrente di pensiero, forse dimenticata nelle riflessioni di questi ultimi decenni, che permette di svelare molti punti deboli delle relazioni industriali italiane. Relazioni che hanno attraversato un rilevante processo di istituzionalizzazione, senza tuttavia pervenire alla creazio-ne e alla sperimentazione di vere e proprie istituzioni, prime fra tutte quelle della partecipazione sui luoghi di lavoro (secondo l'ispirazione dell'art. 46 della Costituzione).
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Correale, Antonello. « La psicoanalisi al di lŕ dei soliti confini ». RICERCA PSICOANALITICA, no 2 (août 2010) : 31–41. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2010-002004.

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Résumé :
L'autore individua alcuni punti chiave della visione psicoanalitica dell'essere umano e li applica al sociale. L'attenzione liberamente fluttuante, come capacitŕ di vedere ciň che si nasconde fra le pieghe, per la particolare utilitŕ di restituire un senso di apertura nelle situazioni che appaiono come prive di una via d'uscita. Il concetto di libido intesa come eros, cioč come dimensione del desiderio che si contrappone a quella del bisogno: la spinta che porta l'essere umano verso l'apertura e non verso la ripetizione degli schemi relazionali ed emotivi dai quali sarebbe altrimenti completamente condizionato. Il conflitto come umana impossibilitŕ di conciliare tutte le cose, la cui consapevolezza ci rende piů saggi e delicati nelle relazioni d'aiuto. Il transfert come coinvolgimento appassionato, difficile da reggere, fonte del rischio di trincerarsi nei ruoli. Infine l'autore si sofferma sulla differenza fra istituzione e comunitŕ. Comunitŕ deriva da munus che significa contemporaneamente impegno e dono. Nella dimensione del dono trova spazio l'unicitŕ della persona.
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Rorandelli, Tristana. « NASCITA E MORTE DELLA MASSAIA DI PAOLA MASINO E LA QUESTIONE DEL CORPO MATERNO NEL FASCISMO ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 37, no 1 (mars 2003) : 70–102. http://dx.doi.org/10.1177/001458580303700105.

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Résumé :
Il saggio esamina il romanzo di Paola Masino (1908–1989) Nascita e morte della massaia (1939; pubblicato nel 1945), interpretando i temi del corpo femminile e della maternità alla luce del contesto storico-culturale dell'epoca fascista. Questi due topoi sono letti in relazione alla socializzazione e alla meccanizzazione del corpo femminile proposte dalla propaganda e dalla politica fasciste allo scopo di promuovere la campagna demografica e l'espansione coloniale italiana. Il romanzo della Masino è successivamente collocate, pur nella sua originalità, nell'ambito della reazione negativa, evidente nella stampa femminile coeva, alla trasformazione fascista del corpo femminile in “macchina” per la produzione di prole, Esaminando il conflitto interiore della protagonista e il drammatico risultato della normalizzazione e del controllo esercitati dal regime sulla sua sfera femminile, il saggio si concentra sul modo in cui il romanzo mette in discussione i presupposti della dottrina fascista relativa alle donne e soprattutto la sua concezione riduttiva, sociale e biologica dell'esistenza femminile.
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Grassi, Davide. « SINDACATO E CONSOLIDAMENTO DEMOCRATICO ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 28, no 2 (août 1998) : 321–55. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200026010.

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Résumé :
IntroduzioneLe recenti transizioni democratiche in America latina e nell'Europa del Sud hanno messo in evidenza la speciale posizione dei sindacati tra le forze della società civile che reagiscono con un'accresciuta mobilitazione all'avvio della liberalizzazione in seno a regimi autoritari (Berins Collier e Mahoney 1997). Le organizzazioni sindacali, infatti, hanno generalmente la capacità di promuovere, in momenti critici, una mobilitazione più ampia ed efficace rispetto ad altri gruppi sociali. Esse non solo possiedono reti organizzative che, attraverso strutture più o meno permanenti, facilitano lo svolgimento di proteste e dimostrazioni, ma possono anche contare su schiere di militanti con specifici interessi in comune e su identità collettive politicamente definite. A differenza di gruppi come le organizzazioni degli studenti e le associazioni religiose o di quartiere, inoltre, i sindacati possono colpire e danneggiare direttamente l'economia attraverso rivendicazioni salariali e scioperi (Valenzuela 1988, 3; Cella 1990, 17). La concomitanza delle transizioni politiche più recenti con una perdurante e diffusa crisi economica e con ripetuti tentativi di stabilizzazione e riforma hanno reso ancora più temibile questa capacità. Utilizzando poteri coercitivi garantiti dallo stato, o la semplice forza della persuasione, il sindacato, d'altra parte, può convincere la propria base ad aspettare sino a che le riforme producano dei risultati, contribuendo così a ridurre i livelli del conflitto sociale (Przeworski 1991, 181).
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Mogavero, Domenico. « Il muro tra Vaticano e Italia per rafforzare la pace sociale e politica ». FUTURIBILI, no 3 (septembre 2012) : 40–81. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-003004.

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Résumé :
Il tema viene affrontato alla luce degli avvenimenti storici che hanno caratterizzato le vicende della Chiesa in Italia dal 20 settembre 1870, occupazione di Roma da parte dell'esercito italiano, fino ai nostri giorni. L'esposizione si fonda sull'analisi di documenti ufficiali. La storia del muro tra Vaticano e Italia č proposta in tre fasi. La prima, definita di conflittualitŕ insanabile, descrive la situazione venutasi a creare con la breccia di Porta Pia, che determinň l'opposizione assoluta del Papa al nuovo assetto della cittŕ di Roma e dell'Italia. Iniziň da questo evento la cosiddetta "questione romana", incentrata sul mancato reciproco riconoscimento delle due istituzioni (la Santa Sede e il Regno d'Italia). Inoltre, il Papa rifiutň la tutela unilaterale proposta dal governo italiano formulata con la cosiddetta Legge delle Guarentigie. La seconda fase, caratterizzata da reciproco riconoscimento e collaborazione, inizia l'11 febbraio 1929, data in cui furono sottoscritti i Patti lateranensi con i quali fu sancita la riconciliazione tra l'Italia e il Papato. Dopo una trattativa lunga e complessa, si pervenne alla soluzione della questione romana, formalizzata nel "Trattato" e nella "Convenzione finanziaria", documenti che sancirono la nascita dello Stato della Cittŕ del Vaticano e ne riconobbero l'indipendenza e la sovranitŕ, garanzie per l'esercizio libero del ministero del Papa, capo della Chiesa universale. A ciň si aggiunse la sottoscrizione del "Concordato", con il quale furono regolamentate le materie di competenza mista tra Stato e Chiesa. La terza fase č quella della revisione concordataria, motivata dagli eventi seguiti al Secondo conflitto mondiale (caduta del regime fascista e instaurazione di uno stato democratico repubblicano, fondato su una nuova Costituzione) e segnata anche dagli eventi che caratterizzarono la vita ecclesiale (celebrazione del Concilio ecumenico Vaticano e promulgazione di un nuovo Codex iuris canonici). In questa fase, il 18 febbraio 1984 fu sottoscritto l'"Accordo di revisione del Concordato lateranense", con il quale la normativa pattizia fu adeguata alle mutate condizioni sociali, culturali e religiose del Paese della Chiesa.
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Di Pietro, M. L., M. Pennacchini et M. Casini. « Evoluzione storica dell’istituto dell’obiezione di coscienza in Italia ». Medicina e Morale 50, no 6 (31 décembre 2001) : 1093–151. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2001.743.

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Résumé :
La storia dell’obiezione di coscienza è una storia antica, tanto che le prime testimonianze la datano già alla civiltà ellenica. Tuttavia, nell’antichità l’obiezione di coscienza non era un diritto, era una testimonianza di fedeltà a dei valori assoluti che può destare anche ammirazione, ma che non poteva trovare che risposte dure da parte dell’autorità politica, la quale si sentiva sfidata e minacciata. L’obiezione di coscienza, dunque, così come la intendiamo noi oggi, è una conquista delle civiltà giuridica moderna e in Italia il riconoscimento di tale istituto risale a tempi relativamente recenti. Obbiettivo di questo lavoro è la ricostruzione della storia giuridica dell’istituto dell’obiezione di coscienza nel nostro Paese sia negli ambiti in cui esso ha raggiunto una regolamentazione sia in quelli in cui non ha trovato tale riconoscimento. Tale ricostruzione ha messo in evidenza che, mentre l’istituto dell’obiezione di coscienza ha raggiunto un assetto definitivo in ambito sociale, si stanno, invece, moltiplicando in ambito sanitario le situazioni che possono richiedere all’operatore sanitario interventi in conflitto con la propria coscienza morale e deontologica.
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D’Amico, Elisabetta, Rita Frascari, Mariagrazia Giachin, Anna Marcianò, Sonia Melgiovanni, Michela Melillo, Mara Siragusa, Valeria Tossichetti et Cristina Truppi. « L'incerto è il nostro futuro "Bisogna saper navigare come sulle rapide di un torrente, barcamenandosi tra i flutti" (Racamier) ». INTERAZIONI, no 2 (novembre 2022) : 70–96. http://dx.doi.org/10.3280/int2022-002006.

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L'articolo mette in luce alcune riflessioni di un gruppo di lavoro che si è costituito durante il periodo della pandemia e che ha continuato la sua ricerca nell'attuale fase del conflitto russo-ucraino. Le autrici si interrogano su quanta emergenza sia possibile tollerare per tutti, e cosa comporti vivere e lavorare nell'incertezza per pazienti e terapeuti. A partire da riflessioni sul concetto di "adattamento a qualsiasi cosa" di Silvia Amati Sas, vengono confrontati temi teorici declinati nell'esperienza clinica, dove mondo interno e mondo esterno hanno subito scossoni e inevitabili cambiamenti. L'irruzione della realtà esterna, con la sua incertezza per il futuro, è entrata prepotentemente nell'attività clinica influendo sia sulla dimensione intrapsichica, che sui legami di coppia e familiari. Gli stessi strumenti analitici hanno necessariamente dovuto subire degli adattamenti, così come la mente dell'analista che ha trovato nel setting interno e nella duttilità una possibilità di incontro con l'altro. La dimensione sociale della psicoanalisi ha trovato maggiore espressione nelle varie situazioni emergenziali, senza rinunciare alla propria identità, anzi acquisendo ancora un valore prezioso nel confronto con la realtà.
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López-Gajardo, Miguel Á., Jesús Díaz-García, Iván Ramírez-Bravo, Jose Carlos Ponce-Bordón et Francisco M. Leo. « Relación entre los Conflictos Intra-Grupo y el Rendimiento en Deportes Colectivos : Efecto Mediador de la Eficacia Colectiva ». Cuadernos de Psicología del Deporte 22, no 1 (3 janvier 2022) : 57–66. http://dx.doi.org/10.6018/cpd.473361.

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Résumé :
The present study aimed to analyze the relationship between intra-group conflict and team perceived performance at the end of the season, and to examine the mediating effect of collective efficacy on this relationship. 420 semi-professional and amateur players (M = 22,40; SD = 4,71) of basketball, handball, soccer and volleyball participated. Structural equation modeling was used to test the predictive effects between variables and the bootstrap method with bias correction to find the indirect effects of the models. The results showed that intra-group conflict (task and social) was negatively related to team performance and collective efficacy showed significant results acting as a mediator between the relationship of intra-group conflict (task and social) and team perceived performance. It is important to highlight that intra-group conflict seems to worsen the collective functioning and that collective efficacy can soften this negative relationship, achieving an increase in team performance at the end of the season. Therefore, the findings could be very useful for professionals who work daily with sports teams, reducing the number of intra-group conflicts and increasing the confidence in their players about the capabilities of the team to successfully develop a certain task. El presente estudio tuvo como objetivo analizar la relación entre el conflicto intra-grupo y el rendimiento percibido a final de temporada, y examinar como actúa la eficacia colectiva como variable mediadora en esta asociación. Participaron 420 jugadores semi-profesionales y amateurs (M = 22,40; DT = 4,71) de baloncesto, balonmano, fútbol y voleibol. Se utilizó el modelado de ecuaciones estructurales para testar los efectos predictores entre variables y el método bootstrap con corrección de sesgo para hallar los efectos indirectos de los modelos. Los resultados mostraron que el conflicto intra-grupo (tarea y social) se relacionó negativamente con el rendimiento percibido del equipo, y que la eficacia colectiva mostró resultados significativos actuando como mediadora entre la relación del conflicto intra-grupo (tarea y social) y el rendimiento percibido del equipo. Es importante destacar que los conflictos intra-grupo parecen empeorar las percepciones sobre el rendimiento grupal y que la eficacia colectiva puede suavizar esta relación negativa, consiguiendo un aumento en el la percepción de los jugadores sobre el rendimiento del equipo a final de temporada. Por lo tanto, estos hallazgos podrían ser de gran utilidad para los profesionales que trabajan diariamente con equipos deportivos, tratando de reducir el número conflictos intra-grupo y aumentando la confianza en sus jugadores sobre las capacidades que posee el equipo para desarrollar con éxito una determinada tarea. O presente estudo teve como objetivo analisar a relação entre conflito intra-grupo e desempenho percebido no final da temporada, e examinar como a eficácia coletiva atua como uma variável mediadora nesta associação. Participaram 420 jogadores semiprofissionais e amadores (M = 22,40; DT = 4,71) de basquete, handebol, futebol e voleibol. A modelagem de equações estruturais foi utilizada para testar os efeitos preditivos entre as variáveis ​​e o método bootstrap com correção de viés para encontrar os efeitos indiretos dos modelos. Os resultados mostraram que o conflito intra-grupo (trabalho de casa e social) estava negativamente relacionado ao desempenho percebido da equipe e que a eficácia coletiva apresentou resultados significativos atuando como mediador entre a relação do conflito intra-grupo (trabalho de casa e social) e o desempenho percebido da equipe. É importante destacar que o conflito intra-grupo parece agravar o funcionamento coletivo da equipe e que a eficácia coletiva pode amenizar essa relação negativa, conseguindo um aumento na percepção do desempenho da equipe no final da temporada. Portanto, esses achados podem ser de grande utilidade para os profissionais que trabalham com equipes esportivas no dia a dia, tentando reduzir o número de conflitos intra-grupo e aumentando a confiança em seus jogadores sobre as capacidades da equipe para desenvolver com sucesso uma determinada tarefa.
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Girolama Caruso, M., et Anna Valeri. « Sicut palea : Merini sotto l'urto del rifiuto ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (septembre 2021) : 128–48. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-001012.

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Résumé :
Il contributo si basa sul proficuo rapporto tra letteratura e sociologia e sulla relazione bidi-rezionale di conoscenza e analisi critica legata ai mutamenti sociali. La letteratura, per la sua portata, spesso, infatti, è uno strumento di riflessione sociologica. La relazione biunivoca tra letteratura e sociologia si ha quando gli argomenti letterari fuoriescono dall'analisi del testo e assumono la veste di riflessione sociologia. Il lavoro presenta due livelli di analisi: - la rilevanza didattica di un personaggio come la Merini, che è partita come analisi concreta della forma linguistica, risultante di un passaggio retorico da una sovrabbondanza di senso ad una pagina bianca, da una parte, e ricerca - discreta ma rigorosa della rap-presentazione invasiva sulla società del personaggio-artista, nel conflitto mai risolto della contaminazione genio-follia. - la riflessione sociologica che discende dal progetto didattico "Ricordami il pensiero della vita. Il mondo di Alda Merini" è stato motivo di approfondimento empirico sul concetto di normalità, stereotipo e dis-abilità. I quesiti proposti nella sezione sulla disabilità sono molteplici fanno riferimento alla tipologia della disabilità, alla rappresentazione sociale della dis-abilità livello di accettazione; l'inclusione e la relazione tra creatività e follia. La biografia della Merini ha avuto un significato particolare poiché, pur essendo esposta al giudizio e alla vergogna, il suo essere è una sfida alle gerarchie dell'abilismo.
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Riva, Franco, et Pietro Prini. « Gabriel Marcel ». Trilhas Filosóficas 13, no 3 (31 mars 2020) : 159–68. http://dx.doi.org/10.25244/tf.v13i3.1230.

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Résumé :
La voce Gabriel Marcel per l’Enciclopedia filosofica di Gallarate (Bompiani. Milano 2006), redatta con ottiche complementari da Pietro Prini (1915-2008) e Franco Riva, è una sintesi efficace di pensiero e interpretazioni della filosofia di Marcel, anche per ulteriori percorsi. La classica interpretazione di Prini affronta tre temi centrali in Marcel dal punto di vista di una «metodologia dell’inverificabile»: 1. - La filosofia dell’esistenza, per rivendicare la piena dignità di un pensiero alternativo e incarnato nel clima esistenzialistico di reazione al razionalismo; 2. - Il mistero ontologico dentro l’esistenza, che vede nella tensione tra problema e mistero un potenziale superamento del conflitto tra sguardo epistemologico e partecipazione; 3. - Essere e avere, che riflette la lotta per una vita personale e sociale in viaggio tra atteggiamenti contrapposti, come disponibile/indisponibile, e approcci concreti al mistero ontologico (fedeltà, amore, speranza, ecc.). Al di là di ogni etichetta, Franco Riva privilegia invece un’ottica fenomenologica ed ermeneutica, attenta a intrecci e lettori dell’opera di Marcel. 4. - Fenomenologia ed esistenzialismo, una coppia da rivisitare sul lato sia dell’esistenzialismo, dati i rapporti con Heidegger e Sartre, che della fenomenologia di cui Marcel è, a suo modo, un raffinato interprete nonostante le polemiche [...]
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Arias, Cora Cecilia. « Discursos mediáticos versus discursos sociales en la Argentina contemporánea ». Revista Temas Sociológicos, no 17 (26 janvier 2017) : 223. http://dx.doi.org/10.29344/07194145.17.174.

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Résumé :
Resumen:Este artículo reflexiona sobre las estrategias recreadas por los medios de comunicación a la hora de informar los conflictos sociales. Con ese objetivo, se selecciona una protesta sindical de gravitante resonancia pública en la Argentina: el paro de subterráneos de la Ciudad de Buenos Aires de abril de 2004. Se contrastan y ponen en tensión los discursos de los protagonistas de esa experiencia con los discursos emitidos por la televisión sobre ese caso. De esta manera, y entendiendo a los medios de comunicación como agentes de control social, se resaltan los sentidos y significados políticos que la televisión vehiculizó sobre ese conflicto social.Palabras clave: Discurso; televisión; protesta; conflicto sindical.Abstract:This article is a reflection on the strategies the media use to inform of social conflicts. It takes a union protest widely covered in Argentina, namely the subway workers strike in Buenos Aires in April 2004. Discourses by the protagonists are contrasted with discourses broadcasted on television. Understanding the media as agents for social control, the political senses and meanings television transmitted on this case are highlighted.Key words: discourse; television; protest; union conflict
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