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Thèses sur le sujet « Conflitti territoriali »

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Grassi, P. « Il limbo urbano : conflitti territoriali, violenza e banditismo giovanile a Città del Guatemala ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Verona, 2013. http://hdl.handle.net/10281/345152.

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Résumé :
In questa tesi analizzo alcune dimensioni conflittuali e sociopolitiche generatrici di forme spaziali all’interno di un particolare contesto etnografico, ossia Città del Guatemala. Per farlo delineo una sorta di ecologia sociale neoliberale della capitale condizionata da una cultura del terrore. I nodi principali di questa ecologia sociale sono rappresentati da tre spazi urbani: i quartieri marginali (slum o baraccopoli), le carceri, i quartieri residenziali (gated community). Grazie ad una ricerca etnografica durata dieci mesi condotta in ognuno dei tre nodi elencati, dimostro come essi siano strettamente correlati da “politiche della separazione” e contemporanee pratiche di resistenza messe in atto da attori appartenenti a distinte classi sociali. Rispetto all’ecologia sociale descritta alcuni gruppi hanno acquisito nel corso degli ultimi anni un ruolo precipuo, ossia le mara o pandilla, le gang giovanili centroamericane. Le mara nascono e si sviluppano infatti in aree cosiddette marginali, sono protagoniste di primo piano delle politiche carcerarie nazionali e, infine, costituiscono una delle principali giustificazioni delle ansie securitarie dell’elite urbana. Quello che cerco di compiere all’interno della tesi è una sorta d’inversione: uno dei fenomeni sociali più impiegati dall’opinione pubblica, dalla politica e dall’apparato punitivo statale per giustificare il modello tratteggiato, è qui utilizzato per decostruirlo. Non con il fine di difendere la violenza perpetuata dalle bande guatemalteche. Semmai al contrario per tentare almeno parzialmente di comprenderla. Rifacendomi ad un ampia letteratura riguardante l’antropologia della violenza, la segregazione urbana, le gang e la devianza giovanile, metterò quindi in luce la configurazione del sistema spaziale di Città del Guatemala. Comparerò i risultati della ricerca con altri contesti sociali (statunitensi e latinoamericani soprattutto), ricollegando l’analisi etnografica a riflessioni di più ampio respiro, consideranti processi storici regionali e fattori macrostrutturali.
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2

Morandi, Anna <1988&gt. « Burundi cuore d'Africa. Le relazioni uomo-ambiente tra generi di vita e conflitti territoriali ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6185.

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Résumé :
Il Burundi, piccolo Paese a forma di cuore, sito a sua volta nel cuore dell'Africa è uno dei paesi più poveri del mondo. La terra, principale fonte di sostentamento per la popolazione burundese, rappresenta un valore economico da difendere ed assume inoltre implicazioni culturali e politiche. Pressione demografica e scarsità della terra rappresentano il binomio che sta alla base dei numerosi e gravi conflitti inter ed intra familiari. Le problematiche connesse all’accesso alla terra e alla regolazione dei relativi conflitti, la necessità di garantire una sufficiente alimentazione a tutta la popolazione sono temi centrali e sempre più attuali in un Paese che ancora oggi versa in una precaria situazione politica e sociale. Il presente lavoro è uno scritto compilativo, arricchito dall'esperienza sul campo di oltre tre mesi che mi ha dato la possibilità di sviluppare i temi trattati con interviste in profondità somministrate a persone significative appartenenti a comunità e contesti diversi. Nella prima parte del lavoro viene descritta la geografia fisica ed umana del Burundi ed analizzati gli effetti tuttora persistenti del colonialismo tedesco e di quello successivo belga sulla organizzazione istituzionale e la situazione sociale del Paese. Nella seconda parte si affrontano i temi inerenti l’agricoltura, la malnutrizione e la questione fondiaria.
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3

Montagner, Maria Giovanna <1978&gt. « Gli agro-eco-paesaggi come risorse strategiche per l'innovazione del sistema turistico : casi di studio : la Provincia di Venezia e la Camargue (F) : processi partecipativi e strategie pubblico-privato per utilizzo e fruizione integrata dei beni ambientali e territoriali ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/1006.

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Résumé :
Il focus della ricerca è rappresentato dall’innovazione del sistema turistico mediante l’integrazione con il settore agricolo grazie alla valorizzazione e fruizione degli agro-eco-paesaggi: tipologia paesaggistica frutto della commistione di risorse naturali ed antropiche proprie di quel determinato territorio. L’individuazione dei paradigmi che hanno condotto alla formazione degli attuali modelli di sviluppo turistico – in particolar modo balneare - e agricolo ha permesso di de-costruirli al fine di predisporre un nuovo sistema turistico integrato costa-entroterra, fondato su politiche, strutture e strumenti, volti alla sostenibilità integrata. La creazione di un sistema integrato e l’aumentare delle risorse e dei soggetti coinvolti nella filiera turistica, conduce inevitabilmente a conflitti socio-ambientali, che vanno gestiti attraverso processi decisionali inclusivi e partecipativi. La scelta dei casi di studio (Provincia di Venezia e Camargue) risponde alla necessità da un lato di ancorare il neologismo paesaggistico ad un caso applicativo e dall’altro di portare un esempio concreto di gestione del territorio di tipo integrato e partecipativo.
The innovation of the Tourist System through the integration with the agricultural sector, thanks to the valorisation and fruition of the agro-eco-landscapes (a new typology of landscape the result of the mix of natural and anthropogenic resources of that specific territory) is the focus of the research. The discovery of the paradigms that have originated many actual models of touristic – seaside in particular - and agricultural developments has allowed the research to deconstruct them, in order to propose a “new integrated coast-hinterland tourist system” based on policies, structures and tools aimed at an integrated sustainability. The creation of an integrated system and, therefore, the increase of the resources and of those subjects involved in the touristic sector, inevitably leads to socio-environmental conflicts that must be managed through participatory and inclusive decision-making processes. The choice of case studies (Province of Venice and Camargue) meets the need, on the one hand, to anchor the landscape neologism to an application case and, on the other, to suggest a concrete example of an integrated and partecipatory territorial management.
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Felix, Francisco Kennedy Leite. « TerritÃrio, poder e litÃgio : conflitos territoriais entre Parambu (CE) e Pimenteiras (PI) ». Universidade Federal do CearÃ, 2015. http://www.teses.ufc.br/tde_busca/arquivo.php?codArquivo=15408.

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Résumé :
CoordenaÃÃo de AperfeÃoamento de Pessoal de NÃvel Superior
A configuraÃÃo territorial do estado do Cearà ocorreu em um primeiro momento a partir da colonizaÃÃo portuguesa e da retirada do indÃgena do territÃrio destinado à pecuÃria. E, em um segundo momento, a partir do desencadeamento de um fluxo comercial e de serviÃos oriundos dos produtos obtidos a partir da criaÃÃo do gado. Com o passar dos anos, diversos distritos conseguiram emancipaÃÃo polÃtica, passando à categoria de municÃpio, tomada, muitas vezes, por interesses polÃticos ligados aos latifundiÃrios, em que nÃo se tinha nenhum critÃrio legal e jurÃdico para a delimitaÃÃo de fronteiras; criando assim, Ãreas de litÃgio entre municÃpios do prÃprio estado quanto com municÃpios de estados vizinhos. Temos como exemplo de Ãrea de litÃgio do Cearà com outros estados do Nordeste, os ocorridos com o Rio Grande do Norte quanto a definiÃÃo do limite da chapada do Apodi; e com o PiauÃ, quanto a definiÃÃo do limite da Chapada da Ibiapaba. Sendo esse Ãltimo o objeto de estudo desse trabalho, na Ãrea de litÃgio entre os municÃpios de Parambu (CE) e Pimenteiras (PI). A criaÃÃo e extinÃÃo de municÃpios por motivos, em sua maioria, polÃticos, que nÃo levavam em consideraÃÃo nenhuma base legal, fez com que fossem criadas diversas Ãreas de litÃgio no territÃrio destes dois estados. Sendo que isso gerou diversos conflitos que se refletem atà os dias atuais, tendo como principais atores envolvidos os posseiros e os latifundiÃrios da regiÃo. Esses conflitos acabam por demonstrar as relaÃÃes de poder existentes no campo, bem como suas contradiÃÃes. A falta de uma soluÃÃo para esses problemas aumenta ainda mais o clima de tensÃo entre os moradores, que sofrem com a falta de polÃticas pÃblicas que supram seus anseios de posse pela terra e melhor qualidade de vida. De acordo com essa conjuntura, o objetivo geral do trabalho à analisar os conflitos territoriais ocorrente da Ãrea de litÃgio entre Cearà e PiauÃ, com destaque para os municÃpios de Parambu e Pimenteiras. Para atingir esse objetivo, buscou-se discutir os processos geogrÃficos, histÃricos, econÃmicos e polÃticos que levaram a formaÃÃo de litÃgio no territÃrio sob influÃncia desses municÃpios; mapear a espacialidade territorial das comunidades envolvidas na Ãrea de litÃgio e analisar as propostas de intervenÃÃo dos dois estados na busca pela resoluÃÃo dessa problemÃtica. Dessa forma, procuramos realizar um trabalho de natureza qualitativa, calcada no mÃtodo dialÃtico. Os procedimentos de trabalho se organizaram em torno de cinco eixos: revisÃo bibliogrÃfica, pesquisa documental, visita a instituiÃÃes que trabalham com o tema, pesquisa de campo, tabulaÃÃo e anÃlise dos dados. Podemos perceber que as questÃes dessa Ãrea de litÃgio sÃo problemas polÃticos, caracterizada, principalmente, por desobediÃncia administrativa, de ambas as partes, que tem nessa Ãrea uma fonte de conquistas de votos por meios lÃcitos e ilÃcitos, sendo necessÃria uma intervenÃÃo imediata do poder pÃblico para solucionar tal questÃo, uma vez que a populaÃÃo encontra-se totalmente desassistida dos seus direitos enquanto cidadÃos.
The territorial configuration of Cearà will take place at first by the Portuguese colonization and the withdrawal of Indian territory for the livestock. And, in a second time from triggering a trade flow and services from the products obtained from cattle raising. Over the years many districts failed political emancipation, going to a municipality, taken often by political interests linked to landowners, which had no legal and judicial criteria for delimitation of borders, creating areas of dispute between the municipalities own state and municipalities with neighboring states. We have an example of Cearà the dispute area with other Northeastern states, that have occurred with the Rio Grande do Norte as the definition of the boundary of the Apodi plateau; and Piaui, as the definition of the limit of the Chapada Ibiapaba. That being last the object of study of this work, but precisely in the dispute area between the towns of Parambu (CE) and Pimenteiras (PI), located in the region of Inhamuns the state of CearÃ. The creation and dissolution of municipalities for reasons mostly politicians, who did not take into account any legal basis, has made several litigation areas were created in the territory of these two states. Generating various conflicts that are reflected to this day, with the main actors involved squatters and landowners in the region. These conflicts eventually demonstrate the power relations in the field as well as its contradictions. The lack of a solution to these problems further increases the tension among residents, who suffer from the lack of public policies that meet their aspirations possession of the land and better quality of life. According to this scenario, the general objective is to analyze the territorial conflicts occurring the dispute area between Cearà and PiauÃ, highlighting the municipalities of Parambu and Pimenteiras. To achieve this goal we tried to discuss the geographical, historical, economic and political processes that led to litigation training in the territory under the influence of these municipalities; map the territorial spatiality of the communities involved in the litigation area; analyzing the intervention proposals of both governments in the search for resolution of this problem. Thus we seek to carry out a qualitative work, based on the dialectical method. The working procedures were organized around five areas: literature review, document search, visit the institutions that work with the topic, fieldwork, tabulation and analysis of data. We can see that the issues of this dispute area are political problems, mainly characterized by administrative disobedience, on both sides, which has in this area a source of votes of achievements through licit and illicit, requiring immediate intervention of the government to solve this question, since the population is totally unassisted their rights as citizens.
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Menezes, Elieyd Sousa de. « Os “piaçabeiros” no médio rio Negro : identidades coletivas e conflitos territoriais ». Universidade Federal do Amazonas, 2012. http://tede.ufam.edu.br/handle/tede/3944.

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Résumé :
Submitted by Geyciane Santos (geyciane_thamires@hotmail.com) on 2015-05-27T13:29:55Z No. of bitstreams: 1 Dissertação - Elieyd Sousa de Menezes.pdf: 12422138 bytes, checksum: d77c6bd10c638346c8ec2a0f28fc599b (MD5)
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CAPES - Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior
In the municipality of Barcelos-Amazonas [State, Brazil], mid Rio Negro [Black River], the political mobilizations that instigate collective identities, are related to the ideas that the social agents can assure their territorial rights, which imply the social reproduction of traditional peoples and communities. These agents are mobilized in associations, cooperatives, trade unions, and in a colony of fishermen/women demanding access to the natural resources and territory, which in this case, coexist. It is these social agents that call themselves “piaçabeiros”, fishermen and “patrõezinhos”, or constitute indigenas peoples (Tariano, Tukano, Baniwa, Baré, Arapaço, Werequena, Tuyuca). The present dissertation aims to comprehend the dynamic of the territorial conflicts in Barcelos, AM, the central problem being the social implications of these conflicts for the extractivist practices of piaçaba traditionally executed by the self-defined “piaçabeiros”. The designation “piaçabeiros” is marked by discontinuities with respect to the social representation of these agents. For the realization of the research, an undertaking of 4 discontinuous years of fieldwork was necessary, together with the social agents mentioned above, as well as a documentary, bibliographical and archive survey. I interviewed a total of 40 social agents with in the extractivist workers, indigenous people, fishermen/women and piaçaba traders. With the demand for the demarcation of the indigenous land, done by the very indigenous people themselves, of distinct ethnicities of the mid Rio Negro, beginning in 2001, but made official in 2007, the territorial conflicts are intensified in the town, that already was present with the domination of the piaçaba traders designated as “patrões” at the [small] rivers that give access to the so called “piaçabais”. The production unit desginated as “piaçabal” is not only the place of where the piaçaba palm tree occurs. Such a unit is also especially articulated in a complex of social relations entwined in extractivist practices. In the scope of these conflicts, the mobilized and articulated social agents began to distinguish themselves and mobilize (ALMEIDA, 2004) through collective identities, instigating them and looking for identity recognition (FRASER, 2012) to pressure and assure what they consider territorial rights, which are articulated with the logic of access to natural resources. The piaçaba extractivist laborers are immersed in this power game and subordination between the dominant commercial sistem (“aviamento”) and the demands for access to resources that can be assured by the domain of the territory.
No município de Barcelos-AM, médio rio Negro, as mobilizações políticas que acionam identidades coletivas estão vinculadas às idéias de que os agentes sociais podem assegurar seus direitos territoriais, que implicam na reprodução social de povos e comunidades tradicionais. Estes agentes estão mobilizados em associações, cooperativas, sindicatos e colônia de pescadores reivindicando acesso aos recursos naturais e território, que nesse caso, coexistem. São eles que se autodenominam “piaçabeiros”, pescadores e “patrõezinhos”, ou constituem povos indígenas (tariano, tukano, baniwa, baré, arapaço, werequena, tuyuca). A presente dissertação objetiva compreender a dinâmica dos conflitos territoriais em Barcelos-AM, tendo como a problemática central as implicações sociais desses conflitos para as práticas extrativistas da piaçaba realizada tradicionalmente pelos autodefinidos “piaçabeiros”. A designação “piaçabeiro” é marcada por descontinuidades no que tange a representação social destes agentes. Para a realização desta pesquisa foi necessário um empreendimento de quatro anos descontínuos de trabalho de campo junto aos agentes sociais mencionados acima, além de levantamentos documentais, bibliográficos e arquivísticos. Entrevistei um total de 40 agentes sociais entre os trabalhadores extrativistas, indígenas, pescadores e comerciantes da piaçaba. Com a reivindicação da demarcação da terra indígena, feita pelos próprios indígenas de distintas etnias do médio rio Negro a partir de 2001, mas oficializada em 2007 é intensificado os conflitos territoriais no município, que já se faziam presente com o domínio dos comerciantes de piaçaba designados de “patrões” nos igarapés que dão acesso aos chamados “piaçabais”. A unidade de produção designada de “piaçabal” não é somente o lugar de incidência da palmeira de piaçaba, tal unidade está, sobretudo, articulada em um complexo de relações sociais atreladas à prática extrativista. No âmbito destes conflitos, os agentes sociais mobilizados e articulados começaram a se distinguir e mobilizar (ALMEIDA, 2004) através de identidades coletivas, as acionando e buscando reconhecimento (FRASER, 2012) identitário para fazer pressão e assegurar o que eles consideram por direitos territoriais que estão articulados com a lógica ao acesso dos recursos naturais. Os trabalhadores extrativistas da piaçaba estão imersos nesse jogo de poder e subordinação entre o sistema comercial vigente (“aviamento”) e as reivindicações de acesso aos recursos que podem ser assegurados mediante o domínio do território.
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Borges, Luciana Riça Mourão. « Políticas territoriais e o setor elétrico no Brasil : análise dos efeitos da construção de hidrelétricas na Amazônia pelo Programa de Aceleração do Crescimento no período de 2007 a 2014 ». Universidade de São Paulo, 2018. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/8/8136/tde-17092018-135758/.

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Résumé :
O estudo aqui apresentado tem como objetivo analisar o Programa de Aceleração do Crescimento (PAC), o qual tem gerado grandes transformações no Brasil, em várias escalas, modificando estruturas territoriais, políticas, econômicas e sociais. Ao estudarmos esse programa, buscamos compreender a forma como o Estado brasileiro elabora suas estratégias econômicas e políticas a apropriação, o desenvolvimento e a incorporação de territórios no país. Vivenciamos no Brasil diversas políticas territoriais de infraestrutura e de reforma agrária durante o século XX, o que ocasionou uma larga expansão da abrangência do próprio Estado no território nacional, em geral, e no território amazônico, em específico. Tais ações caracterizam, no seu contexto geral, a atual configuração brasileira, quanto ao social, econômico, político, regional e territorial. Nosso objetivo geral consistiu em analisar os efeitos do PAC no território brasileiro a partir da construção de hidrelétricas na Amazônia, considerando tais intervenções como a materialização de um projeto político dos governos Lula e Dilma, e, com isso, entender o desenvolvimentismo como estratégia de avanço e concretização das ações governamentais. Como objetivos específicos: a) Analisar as ações dos governos de Luís Inácio Lula da Silva (2002-2010) e Dilma Roussef (2011-2014) sob a perspectiva do desenvolvimentismo, identificando suas principais características políticas e administrativas; b) Analisar a construção das hidrelétricas na Amazônia dispostas como projetos do PAC 1 e 2 enquanto estudo de caso, bem como entender sua relação com o crescimento do setor elétrico nacional e o desenvolvimento econômico brasileiro; c) Identificar os principais agentes econômicos e políticos envolvidos na construção de hidrelétricas do PAC na Amazônia brasileira; d) Analisar o PAC 1 e 2 nas escalas nacional, regional e local, pela abordagem da infraestrutura energética, com a análise dos relatórios periódicos publicados pelo próprio Governo contrapostos à realização de trabalhos de campo e informações de pesquisas e movimentos sociais; e) Elaborar uma síntese territorial do PAC a partir das informações e dos dados investigados para identificar diferenciações na execução de obras de acordo com os interesses do Governo aliado às grandes empresas e agentes econômicos. Nossa metodologia consistiu na construção do instrumental analítico mobilizado durante o estudo: o levantamento bibliográfico, as etapas metodológicas, as variáveis, os indicadores, a delimitação temporal e espacial e a forma como os resultados têm sido analisados. Podemos afirmar precisamente que a tese com a qual respondemos nosso problema de pesquisa é a de que o PAC é uma política territorial. Por sua vez, essa política não atende às necessidades desse território, quer sejam sociais, econômicas e ambientais. Sendo tal, dentro dos moldes desenvolvimentistas e liberais, de outro lado beneficia (diferentemente de atender) os grupos investidores e os setores capitalistas, sobretudo e prioritariamente.
This study aims to analyze the Growth Acceleration Program (in Portuguese, PAC), which has generated large-scale development transformations in Brasil, modifying territorial, political, economic and social structures. Through this study, it was understood how the Brazilian State elaborates its economic and political strategies, as well as territories appropriation, development and incorporation. In Brazil it was experienced several territorial policies concerning infrastructure and agrarian reform during the twentieth century, which led to a significant expansion in the territorial scope, in general, and in the Amazonian territory, specifically. In general context, these actions characterize Brazilian current configuration, as far as social, economic, political, regional and territorial. The main objective consisted in analyzing PAC effects in Brazilian territory based on construction of hydroelectric plants in the Amazon, considering those interventions as the materialization of Lula and Dilma governments then understand developmentalism as a strategy for the advancement and implementation of government actions. It was formulated as specific objectives: a) To analyze, from the perspective of developmentalism, Luís Inácio Lula da Silva (2002-2010) and Dilma Roussef (2011-2014) governments actions, identifying their main political and administrative characteristics; b) To assess the construction of hydroelectric plants in the Amazon as PAC 1 and 2 projects as case study and to understand its relation with the growth of the national electrical sector and the Brazilian economic development; c) To identify the main economic and political agents involved in the construction of PAC hydroelectric plants in the Brazilian Amazon; d) To evaluate PAC 1 and 2 at the local, state and national levels, under energy infrastructure bias, analyzing periodic reports published by the Government against the fieldwork and information of research and social movements; e) To elaborate a PAC territorial synthesis grounded on the information and data investigated to identify the differences in the execution of works in accordance with the interests of the Government allied to large companies and economic agents. The methodology employed in this work sought to build the analytical instruments mobilized during the study: bibliographic survey, the methodological steps, the variables, the indicators, temporal and spatial delimitations and how results have been analyzed. It can be precisely said that the thesis with which we responded the research problem is that PAC is a territorial policy. In turn, this policy does not meet the needs of this territory, which are social, economic and environmental. Therefore, within the developmental and liberal molds, overall it benefits (unlike attending) the investing groups and the capitalist sectors, especially and, as a matter of priority.
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CAMPOS, Roberta de Souza. « Os ?ndios do sudeste fluminense e a grande transforma??o : territorializa??o, trabalho e conflitos territoriais (1770-1830) ». Universidade Federal Rural do Rio de Janeiro, 2015. https://tede.ufrrj.br/jspui/handle/jspui/1284.

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Résumé :
Submitted by Jorge Silva (jorgelmsilva@ufrrj.br) on 2016-10-11T20:49:20Z No. of bitstreams: 1 2015 - Roberta de Souza Campos.pdf: 1458484 bytes, checksum: 00d38317e9fafb94c6c0ed2aff6157a4 (MD5)
Made available in DSpace on 2016-10-11T20:49:20Z (GMT). No. of bitstreams: 1 2015 - Roberta de Souza Campos.pdf: 1458484 bytes, checksum: 00d38317e9fafb94c6c0ed2aff6157a4 (MD5) Previous issue date: 2015-09-28
The changes experienced in Rio de Janeiro in the late eighteenth and early nineteenth centuries, from a political and economic point of view, reverberated deeply on indigenous communities living near the city. It occurred not only because the indigenous legislation was amended with the Pombalino Directory and later suspended losing its general characteristic for the entire colonial/national territory, but also because land disputes became increasingly common in the life of these populations. In this context of intense changes, indigenous places like Itaguai and Mangaratiba experienced intricate situations regarding the relations of power, labor and land rights. From a regional history, we seek to highlight a double movement: one by the bias of the State and non-indigenous society and the other by the bias of the indigenous themselves. That is, on the one hand, we describe the hegemonic movement that seeks to assimilate, mix and produce free and dependent work labor between the so called civilized indigenous; while on the other hand, we describe a counter-hegemonic movement that seeks to stay, re-invent and produce a new historical culture, which helped the group identity processes and political interests.
As mudan?as vividas pelo Rio de Janeiro no final do s?culo XVIII e no in?cio do XIX, dos pontos de vista pol?tico e econ?mico, reverberaram com profundidade sobre as comunidades ind?genas que viviam pr?ximas ? cidade. N?o somente porque a legisla??o indigenista foi modificada, com o Diret?rio Pombalino e depois com a suspens?o do mesmo, perdendo seu car?ter geral para todo o territ?rio colonial/nacional, mas tamb?m porque conflitos agr?rios se tornavam cada vez mais cotidianos na vida dessas popula??es. Nesse contexto de intensas transforma??es, lugares ind?genas como Itagua? e Mangaratiba vivenciaram situa??es intrincadas no que diz respeito ?s rela??es de poder, ? m?o de obra e aos direitos territoriais. A partir de uma hist?ria regional, buscamos destacar um movimento duplo: um pelo vi?s do Estado e da sociedade n?o-ind?gena e outro pelo vi?s dos pr?prios ?ndios. Isto ?, de um lado, descrevemos o movimento hegem?nico que busca assimilar, misturar e produzir m?o de obra livre e dependente entre os ?ndios ditos civilizados; por outro lado, descrevemos um movimento contra-hegem?nico que busca permanecer, reinventar e produzir uma cultura hist?rica nova, que auxiliou nos processos identit?rios de grupo e em interesses pol?ticos.
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Santos, Carla Norma Correia dos. « Entre o litoral sul de Sergipe e o litoral norte da Bahia : onde as políticas territoriais se encontram ». Universidade Federal de Sergipe, 2017. https://ri.ufs.br/handle/riufs/5465.

Texte intégral
Résumé :
The municipalities of Indiaroba, locatedon thesoutherncoast of Sergipe, and Jandaíra, on thenorthcoast of Bahia, thedevelopment of tourism and real estateactivity on thelandoccupation by subdivisions for secondresidenceorsummervacation, promoted a territorial andeconomicalreconfiguration. Thesemunicipalities are contiguousand located in extremelimits of theirstateswhichplacedthem in a situation of geographicisolationwithrespect to Aracaju and Salvador. However,therewas a connection betweenthemestablished in geographicalproximity and theirneighbourhood. A stateactionthroughtheconstruction of a road network, transport and communication favored a greater connection between Indiaroba and Jandaíra, and amongnearbymunicipalitiesboth in Sergipe and Bahia, thussettingintraregionaleconomicrelations. From "invisible" territories, thesemunicipalitiesbecomedesirableones, places of high real estatevaluesuch as beaches, dunes, lagoons and estuarieshavebeenmadeattractive to private capital for buildingresidentialcondominiums, vacation homes, hotels and resorts. Thus, in Indiaroba and Jandaíra, externalinterests,verticalizations, introduceorplan to implementnew projects andnewformsbased on theirinterests and logicand on suchprocesses new spaces and new territorialities are formed. Therefore, theadmission of a territorial and economicreconfiguration of Indiaroba and Jandairaisprocessedfrominternaldynamics orhorizons, endogenous to society, and vertical orexternalmovements to society, producingdifferentiatedspaces. The research investigationprocesswasdonewiththefollowingmethodological procedures: bibliographic, documentary, cartographicand field research. The presentthesishad as objective to analyzethehorizontalities and verticalities in the territorial and economicreconfiguration of Indiaroba and Jandaíra. Consideringthefollowingscenario, thequalitative approach proved to bethemostsuitableto interpretthisphenomenon. Indiaroba and Jandaíramunicipalitieshavebeenapproved, they still have a rareoccupation, with some settlementsthat still remain "invisible" and poorlyintegrated as capitals, remaining as peripheralspaces, such as "borders" or "territorial funds". Horizontalitiesexpresstheaims and dynamics of local societies and help developmechanisms of aggregation and solidaritybetween Indiaroba and Jandaíra. Bothgenerate a cohesion of local society and a process of decision-makingautonomywhichis a form of resistance to territorial and economicreconfigurationin whichtheyare goingthrough to attenddemands of the global market. Suchreconfigurationsweredriven by verticalities, whichrefer to global and social intereststhat determine as internalmodalitiestheactions and attend to theinterests ofthehegemonicgroups, oftenunderminingthe local solidaritiescreated by horizontality and leading to conflicts.
Nos municípios de Indiaroba, localizado no Litoral Sul de Sergipe, e Jandaíra, situado no Litoral Norte da Bahia, o desenvolvimento do turismo e da atividade imobiliária, através da ocupação das terras por parcelamentos para fins de segunda residência ou veraneio, promoveu uma reconfiguração territorial e econômica. Estes municípios são contíguos e estão localizados em limites extremos de seus respectivos estados, o que os colocou durante muito tempo em situação de isolamento geográfico em relação à Aracaju e Salvador, embora sempre tenha existido uma conexão entre eles, estabelecida pela proximidade geográfica e laços de vizinhança. A ação estatal através da construção de uma rede viária, de transportes e comunicação favoreceu uma maior conexão entre Indiaroba e Jandaíra, e entre municípios próximos, tanto em Sergipe quanto na Bahia, estabelecendo assim relações econômicas intraregionais. De territórios “invisíveis”, estes municípios, tornam-se territórios desejados, pois lugares de alto valor imobiliário, como praias, dunas, lagoas e estuários têm se tornados atrativos ao capital privado para a construção de condomínios residenciais, casas de veraneio, hotéis e resorts. Desta forma, em Indiaroba e Jandaíra, interesses externos, as verticalidades, introduzem ou planejam implantar novas funções e novas formas, segundo suas lógicas e interesses e nesse processo são formados novos espaços e novas territorialidades. Assim, admite-se como tese que a reconfiguração territorial e econômica de Indiaroba e Jandaíra se processa a partir das horizontalidades ou dinâmicas internas, endógenas à sociedade, e das verticalidades ou movimentos externos à sociedade, produzindo espaços diferenciados. No processo de investigação da pesquisa foram utilizados os seguintes procedimentos metodológicos: pesquisa bibliográfica, pesquisa documental, pesquisa cartográfica e pesquisa de campo. A presente tese teve por objetivo analisar as horizontalidades e as verticalidades na reconfiguração territorial e econômica de Indiaroba e Jandaíra. À vista disso, a abordagem qualitativa se mostrou a mais adequada para interpretar tal fenômeno. Os municípios de Indiaroba e Jandaíra embora tenham sido apropriados, ainda apresentam uma ocupação rarefeita, existindo alguns povoados que ainda permanecem “invisíveis” e pouco integrados economicamente às capitais, mantendo-se como espaços periféricos, como “fronteiras” ou “fundos territoriais”. As horizontalidades expressam os objetivos e as dinâmicas das sociedades locais e ajudam a desenvolver mecanismos de agregação e solidariedade entre Indiaroba e Jandaíra, gerando uma coesão da sociedade local e um processo de autonomia de decisão, o que constitui uma forma de resistência a reconfiguração econômica e territorial pela qual estes municípios vêm passando para atender as demandas do mercado global. Tais reconfigurações foram impulsionadas pelas verticalidades, disseminadas tanto por atores locais quanto globais, que correspondem aos fatores externos que determinam as modalidades internas das ações e atendem aos interesses de grupos hegemônicos, muitas vezes desestruturando as solidariedades locais criadas pelas horizontalidades e ocasionando conflitos.
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Bertolini, Florencia Fernández. « Portraits, biographies et fours à chaux : images, mémoire et construction patrimoniale de l'exploitation minière dans une ville d'Argentine à la fin du XXe siècle ». Master's thesis, Universidade de Évora, 2021. http://hdl.handle.net/10174/31697.

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Résumé :
Cette recherche est basée sur la photographie d'un anthropologue et le travail d'un groupe interdisciplinaire créé en 1999 dans la ville d'Olavarría, province de Buenos Aires, Argentina. L'étude explore le rôle, l'incidence et l'utilisation de l’image photographique dans les processus d'activation, de resignification et de construction du patrimoine. On verra que la photographie est utilisée dans la recherche anthropologique et la documentation des fours à chaux, des techniques et des savoir-faire des travailleurs. L’image est également un élément central des actions et des activités d'intervention communautaire développées par le groupe. Dans ce sens, les photographies deviennent un objet nécessaire et important dans un contexte de conflits territoriaux et de perte des références associés à l'exploitation minière artisanale locale; Portraits, biographies, and lime kilns: Images, memory, and heritage construction of mining in a town in Argentina at the end of the 20th century - Abstract: This research is based on the photography of an anthropologist and the work of an interdisciplinary group created in 1999 in the city of Olavarría, Province of Buenos Aires. The study explores the role, incidence and use of photography in the field of heritage. It will be seen that photography is used in anthropological research and in the documentation of the lime kilns, the techniques, and the workers’ know-how. The image is also a central element in the interventions and community activities developed by the group. In this sense, photographs become a necessary and important object in a context of territorial conflicts and loss of references associated with local artisanal mining.
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Felix, Francisco Kennedy Leite. « Território, poder e litígio : conflitos territoriais entre Parambu (CE) e Pimenteiras ». reponame:Repositório Institucional da UFC, 2015. http://www.repositorio.ufc.br/handle/riufc/16886.

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Résumé :
FELIX, Francisco Kennedy Leite. Território, poder e litígio: conflitos territoriais entre Parambu (CE) e Pimenteiras (PI). 2015. 164 f. Dissertação (mestrado em geografia)- Universidade Federal do Ceará, Fortaleza-CE, 2015.
Submitted by Elineudson Ribeiro (elineudsonr@gmail.com) on 2016-03-31T19:59:31Z No. of bitstreams: 1 2016_dis_fklfelix.pdf: 21577941 bytes, checksum: 016b7c22671682b32176f0d064b1d793 (MD5)
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Made available in DSpace on 2016-05-18T21:23:14Z (GMT). No. of bitstreams: 1 2016_dis_fklfelix.pdf: 21577941 bytes, checksum: 016b7c22671682b32176f0d064b1d793 (MD5) Previous issue date: 2015
The territorial configuration of Ceará will take place at first by the Portuguese colonization and the withdrawal of Indian territory for the livestock. And, in a second time from triggering a trade flow and services from the products obtained from cattle raising. Over the years many districts failed political emancipation, going to a municipality, taken often by political interests linked to landowners, which had no legal and judicial criteria for delimitation of borders, creating areas of dispute between the municipalities own state and municipalities with neighboring states. We have an example of Ceará the dispute area with other Northeastern states, that have occurred with the Rio Grande do Norte as the definition of the boundary of the Apodi plateau; and Piaui, as the definition of the limit of the Chapada Ibiapaba. That being last the object of study of this work, but precisely in the dispute area between the towns of Parambu (CE) and Pimenteiras (PI), located in the region of Inhamuns the state of Ceará. The creation and dissolution of municipalities for reasons mostly politicians, who did not take into account any legal basis, has made several litigation areas were created in the territory of these two states. Generating various conflicts that are reflected to this day, with the main actors involved squatters and landowners in the region. These conflicts eventually demonstrate the power relations in the field as well as its contradictions. The lack of a solution to these problems further increases the tension among residents, who suffer from the lack of public policies that meet their aspirations possession of the land and better quality of life. According to this scenario, the general objective is to analyze the territorial conflicts occurring the dispute area between Ceará and Piauí, highlighting the municipalities of Parambu and Pimenteiras. To achieve this goal we tried to discuss the geographical, historical, economic and political processes that led to litigation training in the territory under the influence of these municipalities; map the territorial spatiality of the communities involved in the litigation area; analyzing the intervention proposals of both governments in the search for resolution of this problem. Thus we seek to carry out a qualitative work, based on the dialectical method. The working procedures were organized around five areas: literature review, document search, visit the institutions that work with the topic, fieldwork, tabulation and analysis of data. We can see that the issues of this dispute area are political problems, mainly characterized by administrative disobedience, on both sides, which has in this area a source of votes of achievements through licit and illicit, requiring immediate intervention of the government to solve this question, since the population is totally unassisted their rights as citizens.
A configuração territorial do estado do Ceará ocorreu em um primeiro momento a partir da colonização portuguesa e da retirada do indígena do território destinado à pecuária. E, em um segundo momento, a partir do desencadeamento de um fluxo comercial e de serviços oriundos dos produtos obtidos a partir da criação do gado. Com o passar dos anos, diversos distritos conseguiram emancipação política, passando à categoria de município, tomada, muitas vezes, por interesses políticos ligados aos latifundiários, em que não se tinha nenhum critério legal e jurídico para a delimitação de fronteiras; criando assim, áreas de litígio entre municípios do próprio estado quanto com municípios de estados vizinhos. Temos como exemplo de área de litígio do Ceará com outros estados do Nordeste, os ocorridos com o Rio Grande do Norte quanto a definição do limite da chapada do Apodi; e com o Piauí, quanto a definição do limite da Chapada da Ibiapaba. Sendo esse último o objeto de estudo desse trabalho, na área de litígio entre os municípios de Parambu (CE) e Pimenteiras (PI). A criação e extinção de municípios por motivos, em sua maioria, políticos, que não levavam em consideração nenhuma base legal, fez com que fossem criadas diversas áreas de litígio no território destes dois estados. Sendo que isso gerou diversos conflitos que se refletem até os dias atuais, tendo como principais atores envolvidos os posseiros e os latifundiários da região. Esses conflitos acabam por demonstrar as relações de poder existentes no campo, bem como suas contradições. A falta de uma solução para esses problemas aumenta ainda mais o clima de tensão entre os moradores, que sofrem com a falta de políticas públicas que supram seus anseios de posse pela terra e melhor qualidade de vida. De acordo com essa conjuntura, o objetivo geral do trabalho é analisar os conflitos territoriais ocorrente da área de litígio entre Ceará e Piauí, com destaque para os municípios de Parambu e Pimenteiras. Para atingir esse objetivo, buscou-se discutir os processos geográficos, históricos, econômicos e políticos que levaram a formação de litígio no território sob influência desses municípios; mapear a espacialidade territorial das comunidades envolvidas na área de litígio e analisar as propostas de intervenção dos dois estados na busca pela resolução dessa problemática. Dessa forma, procuramos realizar um trabalho de natureza qualitativa, calcada no método dialético. Os procedimentos de trabalho se organizaram em torno de cinco eixos: revisão bibliográfica, pesquisa documental, visita a instituições que trabalham com o tema, pesquisa de campo, tabulação e análise dos dados. Podemos perceber que as questões dessa área de litígio são problemas políticos, caracterizada, principalmente, por desobediência administrativa, de ambas as partes, que tem nessa área uma fonte de conquistas de votos por meios lícitos e ilícitos, sendo necessária uma intervenção imediata do poder público para solucionar tal questão, uma vez que a população encontra-se totalmente desassistida dos seus direitos enquanto cidadãos.
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Macaulay, Christopher Cody. « Territorial Issue Salience : Escalation, Resources, and Ethnicity ». Thesis, University of North Texas, 2017. https://digital.library.unt.edu/ark:/67531/metadc1011849/.

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Résumé :
Conflict over territory is a major concern to scholars and policymakers, and much of conflict over territory is driven by the issues that make territory more or less attractive, or salient, to states. I examine the impact that tangible and intangible issue salience has on territorial claims, and in particular, how it drives both conflict and conflict escalation. I argue that intangible issues, such as ethnic or religious kin, plays a greater role in driving more severe forms of armed conflict and conflict escalation, compared to tangible factors such as natural resources. This is theorized to be due to the difficulty in dividing territory with intangible elements, as well as domestic political pressure driving leaders to escalate. These suppositions are supported, with the finding that identity plays a particularly crucial and unique role in driving states to more severe forms of armed conflict. Further, I examine how natural resources may be viewed by states by their type and form of utilization, with certain resources likely to be more valuable or strategic to states based on their rarity, concentration, or ease of substitution, based in part on a state's level of development. The results support a fairly uniform role of natural resources, with particular resources and combinations of resources serving to drive low level conflict, but with generally little impact on severe forms of armed conflict. Development also is found to play a role, driving poorer states to dispute natural resources of certain types. Lastly, I return to the topic of conflict over territory with an ethnic dimension by examining the role of issue indivisibility in the negotiations process, and find that negotiated settlements are harder to reach, and states more likely to favor unilateral action when disputing territory with an ethnic or religious component compared to other types of issues in claimed territory.
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Ferreira, Graziele. « Comunidade de pescadores artesanais no Lago de Itaipu - conflitos territoriais na Colônia Z11 de São Miguel do Iguaçu/PR ». Universidade Estadual do Oeste do Parana, 2014. http://tede.unioeste.br:8080/tede/handle/tede/34.

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Résumé :
Made available in DSpace on 2017-05-12T14:42:02Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Graziele Ferreira.pdf: 10378591 bytes, checksum: f382d2695b9e4eda7a3432b1112144ab (MD5) Previous issue date: 2014-04-11
This research aims to analyze the formation of the fishing territory in Itaipu Lake, specifically in the fishing town of Colony Z11, in São Miguel do Iguaçu, Paraná State, Brazil. The element that motivated the study was the understanding of the formation process of this fishing territory: a territory built (from flooding), imposed on the population, with varied uses and conflicts involving different actors with different interests, such as artisanal fishermen and small farmers, Ministry of Fisheries and Aquaculture, Fishing Colony and ItaipuBinacional. For this study, the methodology used was based on literature reading, on statistics survey of artisanal fisheries in Brazil and in the Itaipu Lake, as well as on public policy in the fishing sector, on the historical process of fishing colonies, and on field work that include interviews and questionnaires. From our results, it is worth noting that the fisherman of Colony Z 11 is a fisherman because of the reality imposed; he fishes in an artificial lake, a territory full of varied subjects and conflicts; practices pluriactivities; lives in a discontinuous community (geographically distant from each other); and fishing, besides craft, is an important source of income. Nevertheless, reality shows the activity weakened by the difficulties in the extraction, production and marketing of fish circuit. In the riverine communities of Itaipu Lake, many family farmers, farm workers and even urban farmers began to engage in fishing activities frequently since the formation of Itaipu Lake. This new alternative income and life spans customs, way of life, now interrelated, forming a new territory as a result of upgrading and new power relations. This new social subject reinvents itself and expands territorially, in a conflictual space.
Esta pesquisa objetiva analisar a formação do território da pesca no Lago de Itaipu, especificamente na localidade pesqueira da Colônia Z11, do município de São Miguel do Iguaçu, Estado do Paraná, Brasil. O elemento que motivou o estudo foi a compreensão do processo de formação deste território pesqueiro: um território construído (a partir do alagamento), imposto à população, com variados usos e conflitos, que envolvem variados agentes com diferentes interesses, como os pescadores artesanais e os pequenos agricultores, o Ministério da Pesca e Aquicultura, a Colônia de Pescadores e a Itaipu Binacional. Para este estudo, a metodologia utilizada baseou-se em leituras bibliográficas, no levantamento de dados estatísticos da pesca artesanal no Brasil e no Lago de Itaipu, bem como nas políticas públicas do setor pesqueiro, no processo histórico das colônias de pesca, e nos trabalhos de campo que contemplam entrevistas e aplicação de questionários. Dos resultados obtidos, cabe destacar que o pescador da Colônia Z 11 é pescador pela realidade imposta; pesca em um lago artificial, um território repleto de sujeitos variados e de conflitos; pratica a pluriatividade; vive em comunidade descontínua (distante geograficamente uns dos outros); e a pesca, além de um ofício, é importante fonte de renda. Não obstante, a realidade mostra a atividade fragilizada pelas dificuldades no circuito da extração, produção e comercialização do pescado. Nas comunidades ribeirinhas ao Lago de Itaipu, muitos agricultores familiares, trabalhadores rurais e até urbanos passaram a exercer a atividade pesqueira frequentemente a partir da formação do lago de Itaipu. Essa nova alternativa de renda e de vida abarca costumes, modo de viver, agora inter-relacionados, formando um novo território, como resultado da readaptação e das novas relações de poder. Esse novo sujeito social reinventa-se e amplia-se territorialmente, em um espaço conflituoso.
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Aguiar, Vinicius Gomes de. « Conflito territorial e ambiental no quilombo mesquita/cidade ocidental : racismo ambiental na fronteira DF e Goiás ». Universidade Federal de Goiás, 2015. http://repositorio.bc.ufg.br/tede/handle/tede/7942.

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Résumé :
Submitted by Franciele Moreira (francielemoreyra@gmail.com) on 2017-11-03T15:25:07Z No. of bitstreams: 2 Tese - Vinicius Gomes de Aguiar - 2015.pdf: 7395587 bytes, checksum: d82231770ce201760892886f3d89c388 (MD5) license_rdf: 0 bytes, checksum: d41d8cd98f00b204e9800998ecf8427e (MD5)
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La communauté Mesquita, située dans la municipalité de Cidade Ocidental (GO) et le Distrito Federal (DF) a réçu de l’Incra – Institute National de la Colonisation et la Réforme Agraire – le Rapport Téchnique de l’Identification et Délimitation (RTID) des ses terres en 2011 en occupant 4.160 hectare avec 785 familles et 1299 individus (BRAGA e MARTINS, 2011). La municipalité de Cidade Ocidental est, aux divers aspects socioeconomiques, impliquée à la dynamique de Brasilia et inserée à la Région Integré de Dévéloppement (RIDE) du Distrito Federal et les municipes limitrophes. Avec cette dynamique régionale, deux noyaux urbains ont été dévéloppés : l’aire urbaine ‘central’ située aux environ de la route BR-040 ; et l’autre noyau urbain au extrême nord de la municipalité et le DF, lié par la route GO-521, appelé Jardim ABC. Entre les deux noyaux urbains est inseré le territoire du quilombo Mesquita. Un produit agricole traditionel du Mesquita est le coing, parce que depuis le siècle XVIII cette communauté utilise traditionelement ce fruit pour la production de la marmelade de coings, comercialisé dans la région. Les années dernières on a eu la promotion des cours et l’assistance téchnique agricole pour le dévéloppement de la production des fruits, des légumes et aussi aucunes petites productions des grains aux lots ocuppés par les familles quilombolas. Même si on est un quilombo, au territoire proposé pour le Mesquita on a des entreprises de l’agriculture et élévage pas quilombolas et des lotissements urbains. Outre cela, le territoire Mesquita, les années dernières, a réçu investissement du capital immobiliaire qu’on a instalé des copropriétés horizontales et l’autres entreprises en marge du territoire. Ainsi, c’est possible observer que le territoire a souffré avec les procès du conflit environnemental territorial e spatial qu’on a induit l’arrivée des projets de l’infrastructure, le déplacement des cimitières où des ancestrales des quilombolas ont été inhumés, au-délà de la dégradation des poteaux établis par la Fundação Cultural Palmares – FCP – de l’identification du territoire quilombola. Avec le panorama de la spéculation immobiliaire, cette recherce croie dans l’hypothèse que le quilombo Mesquita est inseré dans un conflit environnemental territorial et spatial. On a établi, par consequence, que la communauté quilombola souffri avec le racisme environnemental, caracterisé quand quelque action ou projet, autant publique que privé, affect différemment ou lése des individus, des groupes ou des communautés de couleur ou de race, indépendant de l’intention (BULLARD, 2002a, 2002b e 2004). Cette recherche a l’objectif de comprendre comment la dynamique urbaine de Cidade Ocidental (GO) et de Brasília influence dans la formation des conflits environnementales territoriales et spatiales entre les quilombolas et les pas-quilombolas dans la municipalité.
O quilombo Mesquita, localizado em uma porção territorial que envolve uma parte do município de Cidade Ocidental em Goiás (GO) e também do Distrito Federal (DF), recebeu do Incra – Instituto Nacional de Colonização e Reforma Agrária – o Relatório Técnico de Identificação e Delimitação – RTID – das suas terras em 2011com aproximadamente 4.160 hectares ocupados por 785 famílias e 1299 indivíduos, sendo que desta área total somente 761 ha estão sob posse dos quilombolas (BRAGA e MARTINS, 2011). O município de Cidade Ocidental está, em vários aspectos socioeconômicos envolvido na dinâmica de Brasília e regionalmente está inserido na Região Integrada de Desenvolvimento (RIDE) do Distrito Federal e Entorno. Com essa dinâmica regional onde se insere Cidade Ocidental, dois núcleos urbanos foram desenvolvidos: a área urbana ‘central’, situada nas proximidades da BR-040; e o outro núcleo urbano no extremo norte do município na divisa entre o município e o DF, ligado pela GO-521, chamado de Jardim ABC. Entre estes dois núcleos urbanos está inserido o território do quilombo Mesquita. Um item tradicional da produção agrícola do Mesquita é o Marmelo, pois desde o século XVIII esta comunidade utiliza tradicionalmente este fruto para a produção do doce de Marmelo que é comercializado na região. Nos últimos anos houve a promoção de cursos e assistência técnica agrícola que proporcionou o desenvolvimento de produções de frutas, hortaliças e também algumas pequenas produções de grãos que se dão nos lotes ocupados pelas famílias quilombolas. Mesmo se tratando de um quilombo, no território proposto para o Mesquita existem empreendimentos agropecuarista não-quilombolas e loteamentos urbanos. Não se limitando a isso, o território Mesquita nos últimos anos tem recebido investidas do capital imobiliário que tem instalado condomínios horizontais e outros empreendimentos nas margens do Território. De posse dessa realidade, é possível observar que o território tem sofrido com os processos de conflito ambiental territorial e espacial devido ao processo de especulação imobiliária ao longo dos últimos anos, pautados basicamente pela comercialização de terras no quilombo que tem induzido a chegada de projetos de infraestrutura, deslocamento de cemitérios onde os ancestrais dos quilombolas foram sepultados, além da degradação dos marcos implantados pela Fundação Cultural Palmares – FCP – de identificação do território enquanto quilombola. Com o cenário de especulação imobiliária, esta pesquisa acredita na hipótese que o quilombo do Mesquita está inserido em um conflito ambiental territorial e espacial. Foi estabelecido, por consequência, que a comunidade quilombola tem sofrido com o Racismo Ambiental, caracterizado quando alguma ação ou projeto, tanto público, quanto privado, afeta de modo diferente ou prejudica indivíduos, grupos ou comunidades de cor ou raça, independente da intenção (BULLARD, 2002a, 2002b e 2004). Sendo assim, esta pesquisa tem como objetivo compreender como a dinâmica urbana de Cidade Ocidental (GO) e de Brasília influencia na formação de conflitos ambientais territoriais e espaciais entre quilombolas e não-quilombolas do Município.
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Mota, Rosiane Dias. « O protestantismo nas territorialidades e na identidade territorial da comunidade Quilombola Kalunga – Goiás ». Universidade Federal de Goiás, 2016. http://repositorio.bc.ufg.br/tede/handle/tede/6324.

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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior - CAPES
The Kalunga Quilombo Community, located in the Historic and Heritage Site of the Kalunga SHPC, in the north and northeast regions of the state of Goias, Brazil, consists of a rural community. This is a community facing an undeveloped condition living on the margins of society which has its history and identity mostly described and reported by government agencies and by other institutions in general. Kalunga people usually used to have their way of life and territorial identity built from within based on a collective self-view and perceptions, permeated by different cultural practices associated with popular Catholicism. However, in recent decades this community has faced an evangelization process led by Protestant agents. Their actions initially sporadic became increasingly recurrent resulting in the opening of Protestant Churches within the limits of the Kalunga territory. By taking into account these factors and context, the main approach of this thesis is a critical reading of an expanding Protestantism over a traditional community; an analysis to be done within the perspective of the Geography. Issues addressed by this study are related to religious discourses, identity conflicts, the reinterpretation of cultural practices, among other things that involve the local culture and territorial identity of the Kalunga. It has as a general objective to analyze the influence of the Protestantism on the Kalunga Community with special attention given to the production of the sacredness of the Protestant space, as well as the reframing and the new meanings of the territorial identity and practices of converted Kalunga, and the cultural landscape as perceived by the Quilombo dwellers. The proposal is to investigate the new set territorial relations by under-positioned Kalunga after the incursions of the Protestant Church and the religious speeches made by the preachers, and the way the Quilombo discourse reframes the community territorial identities. As part of the study, it was chosen ‘space’, ‘territory’ and ‘landscape’ as categories. The methodology was split into method and methodological tools. The chosen method permeated the cultural geography in densifying spiritualist approach as presented by Andreotti (2002; 2003). Literature review and field research were the methodological tools. For assessing the data, it was used discourse analysis based on Orlandi (2005), Foucault (1986, 1996 and 1999), Fernandes (2005), and Possenti (2002). And as part of the procedures, it was offered insights on the relation between religion and the geographical categories: living space, territory, territoriality, territorial identities, and cultural landscape. A historical analysis on the spread of Christianity, including in Brazil, as well how this religion reached the traditional communities. A reading ofthe Kalunga way of life and on how the religious discourse propitiated a reinterpretation of its territorial practices and identities, as well as of its cultural landscapes is part of this investigation. This study was the identification ofnew forms of territorial relations established in the Kalunga site with the introduction and spread of Protestantism. The converted Kalunga feel themselves much closer to outsiders due to common religious bonds, to social benefits, and to spiritual aspects and experiences, and yet, conversely, in reason of conflicting ideas evolved from religious discourses, the converted Kalunga experienced blinking periods of strong and weak bonds with non-converted Kalunga. Yet, it was found that the Quilombo community converted to Protestantism has reframed the structures of its beliefs according to new dogmas and religious creeds as discursively conformed.
A Comunidade Quilombola Kalunga, situada no Sítio Histórico e Patrimônio Cultural Kalunga – SHPC, regiões norte e nordeste do estado de Goiás, consiste em uma comunidade rural. Trata-se de um povo em uma condição subalterna, os quais vivem às margens da sociedade, e possuem sua história e identidade descritas por meio de narrativas oficiais de órgãos governamentais e instituições de modo em geral. Contudo, esse povo tem seu modo de vida e sua identidade territorial construídos dentro de um imaginário coletivo, permeado por distintas práticas culturais associadas ao catolicismo popular. Nas últimas décadas essa comunidade passou a ser evangelizada por agentes protestantes. As ações destes, inicialmente esporádicas, se tornaram cada vez mais frequentes, isso culminou na abertura de Igrejas Protestantes nos limites do território Kalunga. Neste contexto, a temática principal desta tese está relacionada a uma leitura geográfica sobre o protestantismo e essa comunidade tradicional. São abordadas questões voltadas para os discursos religiosos, os conflitos identitários, a ressignificação de práticas culturais, entre outras que envolvem a cultura local e a identidade territorial Kalunga. Tem-se como objetivos gerais analisar a influência do protestantismo na Comunidade Quilombola Kalunga, ressaltando a produção da sacralidade do espaço protestante, da ressignificação de práticas territoriais e identitárias do Kalunga convertido, e da paisagem cultural lida pelo quilombola. Assim como também se propôs a investigar as novas relações territoriais estabelecidas pelo Kalunga subalterno após a entrada da Igreja Protestante frente aos discursos religiosos proferidos pelos pastores, e de que forma o discurso do quilombola retrata a ressignificação de suas identidades territoriais. Escolheu-se como categorias espaço, território e paisagem. Dividiu-se a metodologia em método e instrumentos metodológicos. O método escolhido permeou a abordagem da geografia cultural adensando na espiritualista apresentada por Andreotti (2002, 2003). Utilizou-se como instrumentos metodológicos a pesquisa bibliográfica e a pesquisa de campo. No tratamento dos dados realizouse a análise dos discursos com base em Orlandi (2005), Foucault (1986, 1996, e 1999), Fernandes (2005), e Possenti (2002). E, como procedimentos uma reflexão sobre a relação da religião com as categorias geográficas: espaço vivido, território, territorialidades, identidades territoriais, e paisagem cultural. Uma análise histórica é feita sobre a expansão do cristianismo, inclusive no território brasileiro e como essa religião atingiu as comunidades tradicionais. Uma leitura do modo de vida Kalunga e de que forma o discurso religioso proporciona uma ressignificação das suas práticas territoriais e identitárias, e de suas paisagens culturais, é também concernente a este estudo. Com este estudo houve a identificação de novas formas de relações territoriais estabelecidas no Sítio após a entrada do Protestantismo. O Kalunga convertido se aproxima com o “de fora” por causa da identificação religiosa, dos benefícios sociais, de aspectos e experiências espirituais, e ora se aproxima, ora se distancia dos “de dentro” por causa dos conflitos de ideias gerados pelos discursos religiosos. Verificou-se, ainda, que o Quilombola ao se converter ao Protestantismo ressignifica as estruturas de suas crenças de acordo com os novos dogmas e doutrinas religiosas apreendidos discursivamente.
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Marques, Leônidas de Santana. « Os Fundos de Pasto do município de Monte Santo (BA) e a política de desenvolvimento territorial : conflitos e interesses territoriais no campo ». Pós-Graduação em Geografia, 2013. https://ri.ufs.br/handle/riufs/5575.

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Résumé :
In recent years, the debate about Fundos and Fechos de Pasto communities has grown considerably. This can be recognized as a major step forward in the context of academic thought that can insert more intensely in the national agrarian context and structure. It was necessary to analyze some intricacies that pertain to communities daily life, particularly regarding their relationship with the State. In this sense, the objective of this dissertation is to analyze the relationship between the process of struggle and resistance of Fundos de Pasto communities and territorial development policy at Monte Santo city, in Bahia state, Brazil. Along this, the creation of institutional territories ("rural" and "da cidadania" on a national scale, and "de identidade" on a regional scale) is related with the way as today the State behaves as an agent in the capitalist production of geographical space. From the methodological point of view, the approach was based on analytical historical and dialectical materialism and the geographical perspective of the production of space, with territory as central concept. The research was based on a predominantly qualitative analysis, using primary data (interviews and focus groups) and secondary (from government and non-governmental institutions). Fundos de Pasto communities reality in general and specific features of Monte Santo municipality were analyzed in the first few chapters, taken quantitative and historic data of agrarian economy into account, aiming to recognize and to spatialize the various ways in which locally materializes the peasant conflict for land/territory. After this, it was considered the process of internationalization of capital and their reflections about the State, relating to the way in which public policies are designed. Finally, it was more thoroughly analyzed the insertion of Monte Santo municipality and their communities in the context of Território do Sisal and the State s management and planning mechanisms, linking it with the various interests that are stroked and the connection between appearance and essence in building institutional territories. It is acknowledged that the territorial development policy necessarily exists following two basic premises, which are essentially convergent: first, it will never be viable from the democratic and popular State point of view, because it will not be from institutional mechanisms that will have its nature changed; second, the territorial development policy is completely feasible from the point of view that might become the guarantor of capital progress from mechanisms that incorporate social participation as save-conduct.
O debate sobre a questão das comunidades camponesas de Fundo e Fecho de Pasto tem crescido consideravelmente nos últimos anos. Isso pode ser reconhecido como um importante avanço no contexto do pensamento acadêmico que pode inserir de forma mais intensa essa discussão na conjuntura e estrutura agrária nacional. Ainda assim, sentiu-se a necessidade de analisar alguns meandros que perpassam o cotidiano dessas comunidades, principalmente quanto a sua relação com o Estado. Neste sentido, o objetivo geral desta dissertação é analisar as relações entre o processo de luta e resistência das comunidades de Fundo de Pasto e a política de desenvolvimento territorial no município de Monte Santo, estado da Bahia. Com isto, tem-se em conta que compreender a criação dos territórios institucionais ( rurais e da cidadania em escala nacional, e de identidade em escala estadual) é problematizar essencialmente a forma de atuação do Estado enquanto agente na produção capitalista do espaço geográfico. Do ponto de vista metodológico, teve-se como fundamento analítico o materialismo histórico-dialético e a perspectiva geográfica da produção do espaço, com centralidade para o conceito de território. A pesquisa baseou-se em uma análise predominantemente qualitativa, utilizando-se de dados primários (entrevistas e grupos focais) e secundários (provenientes de instituições governamentais ou não). Nos primeiros capítulos, considera-se a realidade das comunidades de Fundo de Pasto de uma forma geral, bem como as especificidades do município de Monte Santo. São levados em conta dados quantitativos e históricos da conjuntura agrária, objetivando reconhecer e espacializar as diversas formas como se materializa o conflito pela terra/território camponês localmente. Após isto, considerou-se o processo de internacionalização do capital e seus reflexos sobre o Estado, relacionando com a forma como as políticas públicas passam a ser pensadas. Por fim, analisa-se mais detidamente a inserção do município de Monte Santo e de suas comunidades no contexto do Território do Sisal e dos mecanismos de gestão e planejamento do Estado, relacionando-o com os diversos interesses que são traçados e a conexão entre aparência e essência na construção dos territórios institucionais. Reconhece-se que a política de desenvolvimento territorial existe necessariamente seguindo dois prismas básicos (que, em essência, convergem): primeiro, nunca será viável do ponto de vista de democratização e popularização do Estado, porque não será a partir de mecanismos institucionais que este terá a sua natureza alterada; segundo, a política de desenvolvimento territorial é completamente viável do ponto de vista de que pode se tornar a garantidora do avanço do capital a partir de mecanismos que incorporem a participação social como salvo conduto.
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Sales, Lidiane Taverny. « Território retireiro em disputa : cerca que divide e a perda do território de uso comunal dos Retireiros e Retireiras do Araguaia no Mato Grosso ». reponame:Repositório Institucional da UnB, 2018. http://repositorio.unb.br/handle/10482/33842.

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Résumé :
Dissertação (mestrado)—Universidade de Brasília, Centro de Desenvolvimento Sustentável, 2018.
Esta dissertação analisa as modificações no regime de utilização comunal dos varjões do Rio Araguaia, território dos Retireiros e Retireiras do Araguaia: As pressões e transformações socioterritorial ocorridas a partir do ano de 2003, os conflitos desencadeados devido à pressão expansão/invasão latifundiária, grileira e especulativa, a cerca como símbolo desta modificação, com destaque o ano de 2013, conflito vivido mais fortemente na comunidade. Bem como, estudar os processos de autoafirmação identitária de Retireiros e Retireiras do Araguaia, reforçadas em contextos de ataques, ameaças, usurpação e expropriação do território tradicional Mato Verdinho. Identidades política e de resistência ativadas e fortalecidas na busca de estratégias de defesa socioterritorial. Para busca de dados, apoiou-se na pesquisa ação participativa, ativista e engajada, com participação observante; roda de conversas e reuniões. Na busca das informações, registros e observações, segui os carreiros/trieros formados por gados e homens no território. Entre os resultados obtidos, ativadores de conflito socioterritorial, estimulador do abandono das práticas do uso em regime comunal do território tradicional, destaca-se a concentração fundiária, a cerca como elemento característico desta concentração, a especulação fundiária como garantia em empréstimos bancários, suprir a economia verde, o avanço do agronegócio e a renúncia de alguns retireiros ao acordo de convivência. As práticas históricas desiguais na distribuição e acesso à terra na região do médio Rio Araguaia matogrossense, intensificadoras de conflitos estão ainda fortemente ligada aos mecanismos estatais e políticos provocadoras de expropriações e invasão dos territórios tradicionais.
This dissertation analyses the modifications in the ways of communal use of the varjões (lowlands) of the Araguaia River, territory of the Retireiros and Retireiras (cattle withdrawers) of Araguaia: The socioterritorial changes occurred from 2003, the conflicts risen from the expansion/invasion of the large real estate property through illegal means, the fences as symbol of these changes, highlighting the year of 2013 in which occurred the hardest conflict with the community. It also approaches the process of identity self-awareness of the Retireiras and Retireiros of Araguaia, strengthened in the context of attack, threats, usurpation and expropriation of the traditional territory of Mato Verdinho. These are political identities of resistance, awakened and strengthened in the search for socioterritorial defense strategies. To get empirical information, it was used a participative, activist and committed research following reunions, conversation circles and participative observation with the carreiros/tireiros, composed by people and cattle, through the territory. From the analytical perspective on the socioterritorial conflict igniters, and the stimulators of the abandonment of the communal and traditional practices, its seen as research results the land concentration, having the fences as distinctive element, the rural real estate speculation as assurance of bank loans, the suppression of the green economy, the advance of the agribusiness and the resignation of some Retireiros to the coexistence agreement. The historical unequal distribution and access to land in the region of mid-Araguaia – MT are intensifiers of conflicts that are heavily tied to the state and political mechanisms that provoke expropriation and invasion of the traditional territories.
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Borges, Luciana Riça Mourão. « Políticas territoriais na fronteira : o Programa de Aceleração do Crescimento e as transformações em Rondônia no início do séc. XXI ». Universidade de São Paulo, 2012. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/8/8136/tde-07122012-095454/.

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Résumé :
Tendo como base a reflexão sobre como o Estado brasileiro formula sua estratégia política e econômica para a ocupação, exploração, desenvolvimento e incorporação de territórios no país, objetivamos com este estudo compreender qual a nova configuração territorial em Rondônia a partir do Programa de Aceleração do Crescimento (PAC). Para tanto, pretendemos analisar a importância desse programa na transformação do território desse estado, que recebe atualmente duas das maiores obras de infraestrutura do Governo Federal: as hidrelétricas de Santo Antônio e Jirau. Partimos do pressuposto de que, a partir da década de 2000 se inicia um novo período de ascensão econômica em Rondônia modificando profundamente as relações entre os diversos agentes, tanto em âmbito local quanto regional. Definimos como recorte temporal do estudo o período entre 1990 (após os projetos de colonização das décadas de 1970 e 1980) e 2010 (PAC-1). Em nossa análise, porém, focalizamos o PAC-1 (2007 a 2010), no eixo Infraestrutura Logística e Energética, que corresponde ao Plano Plurianual (PPA) 2008-2011 referente ao segundo mandato do presidente Lula, assim como as transformações territoriais consequentes de seus projetos. Com ênfase no estado de Rondônia, investigamos desde as formas de incorporação da Amazônia ao contexto econômico e político do país, passando pelas políticas ambientais da década de 1990, até chegarmos ao atual cenário de megaempreendimentos e grandes obras. Algumas hipóteses nos nortearam: a) a ideia de que os projetos de infraestrutura até o final da década de 1980 serviram de base para a atual configuração territorial que se forma no estado, b) a política ambiental, após os programas de colonização, teve um efeito de conservação de áreas com floresta, sendo um obstáculo ao grande avanço do capital produtivo, restando hoje apenas as unidades de conservação e demais áreas protegidas, c) o PAC dá continuidade a um novo ciclo de programas governamentais iniciado com Fernando Henrique na segunda metade da década de 1990, repetindo projetos de infraestrutura que não se concretizaram anteriormente, d) as localidades que recebem grandes obras em favor do desenvolvimento econômico nacional sofrem grandes danos devido aos interesses das empresas envolvidas serem a prioridade nesse processo. Os procedimentos metodológicos que adotamos para o estudo foram pesquisa bibliográfica, análise de documentos oficiais do PAC, trabalho de campo realizado em Rondônia e sistematização das informações em gabinete. Nossas variáveis analíticas consistiram em população, PIB, dados de energia e atividades econômicas. Ao conflitarmos os dados fornecidos por movimentos sociais com os das secretarias governamentais, identificamos disparidades, o que municiou nossa discussão sobre as implicações desses projetos na atual configuração territorial rondoniense.
Based on the thought of how the Brazilian government formulates its strategy and economic policy for the occupation, exploitation, development and incorporation of territories in the country, this study aimed to understand what the new territorial configuration in Rondônia from the Program for Accelerated Growth (PAC). To this end, we intend to analyze the importance of this program in the transformation of that states territory, which currently receives two major infrastructure works of the Federal Government: the Santo Antonio and Jirau hydroelectrics. We assume that from the 2000s begins a new period of economic upswing in Rondônia modifying deeply the relationships between various actors, both locally and regionally. We defined as the time frame of the study the period between 1990 (after the colonization projects of the 1970s and 1980s) and 2010 (PAC-1). In our analysis, however, we focused on PAC-1 (2007-2010), in the Logistics and Energy Infrastructure axis, which corresponds to the Multiyear Plan (PPA) from 2008 to 2011 for the second President Lulas term of office, as well as the territorial changes resulting from their projects. With emphasis on the state of Rondônia, we investigated since the ways of incorporating the Amazon to the economic and political country context, through the environmental policies of the 1990s, until we reach the current scenario of megaprojects and great works. Some hypotheses have guided us: a) the idea that the infrastructure projects by the end of the 1980s served as the basis for the current territorial configuration that is formed in the state, b) environmental policy, after the colonization programs, had a effect of conservation areas with forest and a great obstacle to the advancement of productive capital, leaving today only conservation areas and other protected areas, c) the PAC continues a new period of government programs initiated by Fernando Henrique Cardoso in the second half the 1990s, repeating infrastructure projects that did not happen earlier, d) the locations that receive large works in favor of national economic development suffer major damage due to the interests of companies involved in this process are the priority. The methodological procedures adopted for the study were literature, analysis of official documents of the PAC, fieldwork in Rondônia and systematization of information in the office. Our analytical variables consisted of population, GDP, energy data and economic activities. When conflicted data provided by social movements with those of government departments, identify gaps, it equipped our discussion of these projects implications in the Rondônias current territorial configuration.
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Silva, Sarlene Moreira da. « Conflito territorial e sócio ambiental na região Surumu Terra Indígena Raposa Serra do Sol ». Pontifícia Universidade Católica de São Paulo, 2012. https://tede2.pucsp.br/handle/handle/1027.

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Résumé :
Made available in DSpace on 2016-04-25T16:44:27Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Sarlene Moreira da Silva.pdf: 1894710 bytes, checksum: 9ffb47c5423bda2fe2b52ed0444b6005 (MD5) Previous issue date: 2012-04-20
Fundação Carlos Chagas
The research aimed to analyze the conflicts for the ownership of the land between Indians and settlers in the Indian Region Surumu Raposa Serra do Sol in Brazilian State of Roraima and the reasons that determined this conflict. To verify the processes arising from the occupation by non-Indians in the region and the repercussions for the indigenous community, as well as analyzing the results of conflicts in the economic, social and environmental implications for the community. We started from the hypothesis that the entry of squatters on Indian reserve, as was the small farmers that generated conflict and violence in indigenous communities. The research was conducted in the Surumu region being conducted interviews and life stories with leaders and professors. The survey results allowed us to verify that the entry of settlers changed the social, economic and cultural development of indigenous communities living in the Raposa Serra do Sol conflicts caused violence and the death of many indigenous and environmental degradation. This picture has been modified by the intervention of the religious organizations that supported the struggle for the demarcation of indigenous lands in Roraima State and the Brazilian federal government that guaranteed the landmark. The process of inoccupation of the land was long, demanding the intervention of the Brazilian Supreme Court actually to occur remove the invaders
A pesquisa teve como objetivo analisar os conflitos pela posse da terra entre índios e posseiros na região Surumu Terra Indígena Raposa Serra do Sol Roraima e os motivos que os determinaram. Verificar os processos decorrentes da ocupação pelos não índios na região e a repercussão para a comunidade indígena, bem como analisar os resultados dos conflitos nos aspectos econômicos, sociais e ambientais e suas implicações. Partiu-se da hipótese de que a entrada de posseiros na terra indígena, como pequenos criadores foi o que gerou conflitos e violência nas comunidades indígenas. A pesquisa foi realizada na região Surumu sendo realizadas entrevistas e historia de vida com lideranças e professores da comunidade. Os resultados da pesquisa permitiram verificar que a entrada dos posseiros mudou a vida social, econômica e cultural das comunidades indígenas que vivem na Terra Indígena Raposa Serra do Sol. Os conflitos ocasionaram violência e morte de indígenas, além da degradação ambiental. Esse quadro foi modificado pela intervenção da igreja que apoiou a luta pela demarcação das terras indígenas em Roraima e do governo federal que garantiu a demarcação. O processo de desocupação da terra foi longo, exigindo a intervenção do Supremo Tribunal Federal para que de fato ocorresse a desintrusão dos posseiros
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Wallet, Frédéric. « La gouvernance du développement des territoires ruraux : analyse des dispositifs de coordination et des processus d'innovation institutionnelle ». Thesis, Bordeaux 4, 2012. http://www.theses.fr/2012BOR40018.

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Les recompositions à l’œuvre sur les territoires ruraux décrivent une mosaïque de situations soulignant l’importance du rôle des dispositifs de coordination pour expliquer les trajectoires vertueuses ou de déclin. Mais, paradoxalement, les modalités d’intervention publique apparaissent de plus en plus difficiles, soulignant le caractère crucial de la question de la gouvernance territoriale. C’est l’objet de cette thèse, qui traite du rôle joué par la gouvernance territoriale dans le développement territorial, et des dynamiques de changement des dispositifs institutionnels qui composent la gouvernance territoriale. La première partie pose les termes du débat actuel sur les questions de gouvernance territoriale et sa place dans les processus de développement, et présente les principales conceptions et grilles analytiques de la littérature sur cette notion, avant de proposer une grille de lecture originale mobilisée dans des chapitres suivants. La seconde partie met l’accent sur deux dimensions majeures de la gouvernance territoriale, la place des conflits et des processus de négociation, et les mécanismes de changement institutionnel. Enfin, la troisième partie, traite de l’influence des formes de gouvernance sur les modalités de valorisation des ressources territoriales. Les réflexions portent plus précisément sur l’implication des acteurs dans la mise en œuvre des dispositifs de gestion des biens publics à partir de l’exemple des productions sous indication géographique, et sur le rôle des initiatives privées et associatives comme contributrices à la gouvernance des territoires ruraux, illustrées ici par la stratégie des coopératives agricoles
The reorganization at work in rural areas describes a mosaic of situations stressing the important role of coordination mechanisms to explain territorial virtuous trajectories and situations of decline. But, as a paradox, public interventions appear more and more difficult to define and settle, emphasizing territorial governance as a core issue. This is the subject of this thesis, which deals with this issue through two questions: the role of territorial governance in territorial development, and the forms and changes in institutions devices as part of territorial governance. The first part addresses the terms of the current debate on territorial governance issues and their role in the development process, and presents the main concepts and analytical grids of the literature on this concept, before clearing an analytical grid mobilized in the following chapters. The second part focuses on two major dimensions of territorial governance, the role of conflict and negotiation processes and innovation in institutional devices. The third part deals with the influence of forms of governance on the valuation methods of territorial resources. Reflections relate specifically to the involvement of stakeholders in the implementation of management systems of public goods on illustrated by the example of geographical indication devices, and the role of private and community initiatives as contributing to the governance of rural areas, illustrated by the strategy of agricultural cooperatives
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Reyes, Fernando Siliano. « O papel das vias de circulação na coesão territorial do Estado Boliviano : da Audiência de Charcas à Bolívia de 1971 ». Universidade de São Paulo, 2010. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/8/8136/tde-01102010-141912/.

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Résumé :
Para entendermos o papel que as vias de circulação desempenharam na tentativa de dar coesão ao território boliviano, buscamos entender a ocupação do espaço andino desde a chegada dos espanhóis no território pré-boliviano, nas terras altas de Potosi. Também tentamos analisar os caminhos construídos a partir dessa ocupação, seja para o escoamento da prata, seja para o abastecimento da população que orbitava ao redor do complexo mineiro. No decorrer da história da Bolívia independente, a circulação foi um dos motes da tentativa de unificação espacial com o Peru, comandada pelo general Andrés de Santa Cruz, uma vez que, na primeira metade do século XIX, alcançar o litoral boliviano era uma tarefa extremamente difícil, em face da inexistência de técnicas que tornassem menos dispendiosa a transposição da escarpa andina. A guerra com o Chile, no final do século XIX, ainda hoje desperta sentimentos nacionalistas na população boliviana em função da perda de todo o seu território voltado para o Pacífico. A amputação de sua saída para o mar fez com que o governo boliviano exigisse do vencedor Chile a construção de uma estrada de ferro. Esta ligaria o país a um porto no Pacífico, a fim de seu comércio internacional não fosse sufocado e sua economia arruinada, devido a sua condição mediterrânea. A disputa com o Brasil pelo território do Acre levou a Bolívia, mais uma vez, a pensar em uma solução circulatória que permitisse o escoamento da borracha, uma mercadoria então cobiçada no mercado internacional. No acordo entre os dois países, o Brasil se comprometeu a construir uma estrada de ferro para escoar a mercadoria boliviana pelos rios da bacia amazônica. A guerra do Chaco, disputada com o Paraguai, cujo motivo teria sido uma disputa por petróleo, na realidade, foi uma tentativa de o governo boliviano alcançar o Atlântico utilizando o rio Paraguai. A derrota fez com que a Bolívia conseguisse acessar o Oceano Atlântico por intermédio da construção de uma ferrovia entre Santa Cruz de la Sierra e Corumbá, na fronteira com o Brasil, e de lá até o porto de Santos. Além dessa alternativa, a Bolívia também se utilizou do transporte ferroviário para alcançar o Atlântico, via Argentina, chegando até o porto de Buenos Aires. A violenta derrota boliviana na guerra do Chaco abriu cicatrizes que culminaram na Revolução Nacionalista de 1952. O governo nacionalista estatizou as ferrovias e criou uma empresa estatal para cuidar das rodovias da Bolívia, porém, ao incentivar a construção de estradas de rodagem, a ingerência estadunidense inviabilizou a efetiva integração territorial boliviana por vias férreas e, por extensão, a ligação ferroviária entre os oceanos Atlântico e Pacífico, pela união dos portos de Arica no Chile e de Santos no estado de São Paulo.
To understand the role played by the circulation ways so as to provide cohesion to the Bolivian territory, one must understand the occupation of the Andean space since the arrival of the Spanish at the pre-Bolivian territory, in the high lands of Potosi. We have also tried to analize the ways built after such occupation, whether for the flow of silver, or for the provisioning of the population orbiting the mining complex. In the course of independent Bolivias history, circulation was one of the mottos in the search for spatial unification with Peru, commanded by General Andrés de Santa Cruz, seeing that it was such an extremely hard task to reach the Bolivian sea coast in the first half of the 19th century, due to the inexistence of techniques which could make the transposition of the Andean scarp less costly. The war against Chile at the end of the 19th century still arouses nationalistic feelings in the Bolivian people today, for the loss of their whole territory facing the Pacific. The amputation of their exit to the sea made the Bolivian government demand that a railroad connecting Bolivia to a port in the Pacific should be built by the winner Chile. Thus, international trading would not be suffocated and consequently, Bolivian economy would not be ruined by their mediterranean condition. The dispute against Brazil for the territory of Acre once again forced Bolivia to come up with a circulatory solution so as to enable the flow of latex, such a coveted raw material in international markets by then. It was agreed that Brazil would build a railroad for the flow of Bolivian commodities along the Amazon watershed. The Chaco War, whose motto was the dispute for oil against Paraguay, was, in fact, another Bolivian attempt to reach the Atlantic through the Paraguay river. The defeat enabled Bolivia to access the Atlantic after the construction of a railroad connecting Santa Cruz de la Sierra to Corumbá, in the borderline with Brazil, and from that point to the Port of Santos. Besides this alternative, Bolivia also used railways to reach the Atlantic through Argentina, up to the Port of Buenos Aires. Bolivias huge defeat in the Chaco War has left scars which culminated in the nationalistic revolution of 1952. The nationalistic government took over all railways and created a state-owned company to manage Bolivian roads. However, North-American interference and stimulus to the construction of highways precluded an effective integration of the Bolivian territory through railroads and, thus, the railway connection between the Atlantic and the Pacific, uniting the Port of Arica in Chile and the Port of Santos in São Paulo.
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Schwade, Tiago Maiká Müller. « Reordenamento territorial e conflitos agrários em Presidente Figueiredo – Amazonas ». Universidade Federal do Amazonas, 2012. http://tede.ufam.edu.br/handle/tede/4344.

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FAPEAM - Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado do Amazonas
This dissertation presents a discussion of the territorial reorganization and agrarian conflicts arising from the dispute and coexistences between landowners and squatters in the city of Presidente Figueiredo - Amazonas. The first chapter is a discussion of the transformations in the field in this century. The second one is an analysis of the territory occupation that are related to the Indigenous people Waimiri-Atroari and major infrastructure , mining, and land projects that settled in the region. The last chapter refers to the process of occupation by squatters and the conflicts with the titular landowners of the land, where we present the results of the survey data in two rural communities in the city (Santo Antônio do Abonari Community and Terra Santa Community), ending with a discussion of the legal issues involved in land conflicts.
Esta dissertação apresenta uma discussão sobre o reordenamento territorial e conflitos agrários decorrentes da disputa e coexistências entre latifundiários e pequenos posseiros no Município de Presidente Figueiredo – Amazonas. O primeiro capítulo é uma discussão sobre as transformações no campo neste início de século. O segundo é uma análise da ocupação do território que nos remetem ao povo Indígena Waimiri-Atroari e aos grandes projetos de infraestrutura, de mineração e fundiários que se instalaram na região. O último capítulo refere-se ao processo de ocupação por pequenos posseiros e aos conflitos com os latifundiários titulares da terra, onde apresentamos o resultado do levantamento de dados em duas comunidades rurais do município (Comunidade Santo Antônio do Abonari e Comunidade Terra Santa), finalizando com uma discussão sobre as questões legais envolvidas nos conflitos fundiários.
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Silva, Ricardo Gilson da Costa. « Dinâmicas territoriais em Rondônia : conflitos na produção e uso do território no período de 1970/2010 ». Universidade de São Paulo, 2011. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/8/8136/tde-14092011-131342/.

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Résumé :
A proposta desta tese é explicar o estado de Rondônia a partir das dinâmicas territoriais estruturantes, no período de 1970 à 2010. O caminho percorrido partiu das determinações históricas e geográficas que se manifestam no processo de acumulação e transformação do território pelo trabalho social. O estudo aponta que Rondônia vivenciou dois processos de organização do território com focos diferentes, sendo complementares e contraditórios. No primeiro momento (1970-1995), a trajetória assumida se deu com a ação do Estado e suas agências institucionais, na formação de uma coerência territorial cujo objetivo macro foi a construção de um tecido funcional em meio a um escasso processo econômico e populacional, desdobrando-se na produção e expansão do território estatal. O segundo momento se desdobra no período pós 1995, alimentado por novos usos do território composto por um conjunto de atividades produtivas que amplia a escala de ação e de realização dos principais processos econômicos. Comparece com mais fervor a ação do capital individual (grandes empresas) nas atividades econômicas de transformação da base primária, na formação de agroindústrias com volume e escala de produção, alargando o contexto social dos lugares e do território. No primeiro momento, sob a égide do Estado, a produção literal do território é proeminente manifestada na formação de cidades, colonização, migração, nos eixos rodoviários, e no fomento ao modelo agropecuário de base familiar. Posteriormente, o território se constitui com uma coerência funcional para o capital, alimentado por atividades econômicas cuja escala geográfica produz uma fragmentação territorial. Nesta situação, evidencia-se a nascente agricultura capitalista e a agroindustrialização como processo mobilizadores no campo e na cidade. A ação do capital é fragmentadora do território, ao passo que a do Estado busca uma densidade e articulação no seu conjunto. Como resultado manifesta-se a simultaneidade como elemento estruturante do território.
The purpose of the thesis is to explain the federal unity Rondônia from the structuring territorial dynamics in the period of 1970-2010. We departed from historical and geographical determinations which manifested in the accumulation and transformation of the territory by the social labour. The study point out that Rondônia was submitted to two processes of territorial organisation with different complementary and contradictory focuses. In the first moment, (1970-1995), the trajectory was implemented by the state action and its institutional agencies in the formation of a territorial coherence which macro-objective was the building of a functional net in the middle of a scarce economic and population process, ending in the production and expansion of the state territory. The following moment happened in the post-1995 epoch made by a joint of productive activities which amplified the scale of action and of realisation of the major economic activities in the territory. It is more evident the action of the individual capital (great business) in the primary-transformative productive activities, in the formation of agribusiness with volume and scale of production, enlarging the social context of places and of territory. In the first moment, under the auspices of the state, the literal production of territory is more evident and it is manifested in the creation of cities, in colonisation of lands, in migrant flows, in road axis and support of small-scale agropecuary. Lately, the territory was constituted as a functional coherence for the capital, feed by economic activities whose geographical scale produced the territorial fragmentation. In this above-mentioned situation, it is clear the new-born capitalistic agriculture and the agro-industrialisation as dynamic processes in the rural and urban dimension. The capital action fragments the territory whilst the state action searches a density and articulation in its total, even if in contradiction in those actions. Manifests a simultaneity and selectivity time-space as a structuring element of the territory.
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Camargos, Tássia Henriques de Morais. « Royalties do petróleo no conflito territorial entre os municípios sergipanos de Pacatuba e Pirambu ». Pós-Graduação em Desenvolvimento e Meio Ambiente, 2017. http://ri.ufs.br/jspui/handle/riufs/8120.

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Résumé :
Exploiting natural oil and gas in Sergipe, from the second half of the twentieth century onwards, together with other mineral resources, enhanced the local economy by introducing the mineral extractive industry, contributing to the transformation of a traditionally agricultural economy state into one of the biggest oil producing state of Brazil. In that context, this study looks into this theme and into the territorial dispute between Sergipe’s municipalties Pacatuba and Pirambu. So, the conflict was analysed, debating its causes and consequences to the involved population and keeping the social rights thereof. To that and other specific goals, distinct methodological procedures associated to different stages were used, namely: searching bibliographical and documental data of various times, analysing court papers and visiting the municipalities, in order to interact with the disputed area people. Results show that such territorial conflict began in 2002, soon after the installation of the Robalo Oil Collecting Plant, by Petrobras, in geographical areas always known to be Pacatuba’s. Some time before that, IBGE (Brazilian Geography and Statistics Institute), on making the 2000 Statistic Municipal Map, aiming only populational counting, altered the boundaries of the two municipalities, affecting the distribution of oil royalties, and thereby harming especially the municipality of Pacatuba. Furthemore, the conflict, as time went on, influenced local political issues, impacting mainly the mineral extracting activity, damaging the citizens quality of life. So, taking into consideration the intentions in the municipal arena, and the role of the interested ones, one can see a paradox between a potentally rich subsoil and the growing poverty of the population, to which part of the rights and guarantees of constitutional article sixth do not exist.
A partir da segunda metade do século XX, a exploração do petróleo e gás natural em Sergipe, aliada a outros recursos minerais, dinamizou a economia do Estado com implantação da indústria extrativo-mineral, transformando uma economia tradicionalmente agrícola, em uma das maiores regiões produtoras de petróleo do Brasil. Dentro deste contexto, a investigação proposta caminha por este tema e alcança uma disputa territorial abrangendo os municípios sergipanos de Pacatuba e Pirambu. Diante disso, analisou-se o conflito, discutiu-se suas causas e as consequências que afetam os direitos sociais da população envolvida. Para concretização desse e dos demais objetivos específicos, utilizou-se distintos procedimentos metodológicos associados a diferentes etapas, a saber: levantamento bibliográfico e de documentos de diferentes épocas, análise de peças processuais e realização de visitas aos municípios, estabelecendo um contato mais direto com a população da área do litígio. Os resultados desse trabalho mostram que o referido conflito territorial teve seu início em 2002, logo após a instalação da Estação Coletora de Petróleo “Robalo”, da PETROBRÁS, em áreas geograficamente reconhecidas como pertencentes ao município de Pacatuba. Isto porque, em data anterior, o Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística (IBGE), ao elaborar o Mapa Municipal Estatístico de 2000, visando, apenas, o recenseamento populacional, por setor censitário, alterou os limites territoriais dos dois municípios, trazendo repercussões na distribuição dos royalties do petróleo e prejudicando principalmente o município de Pacatuba. Além disso, o litígio ao longo do tempo, repercutiu em questões políticas locais, atingiu, sobretudo, a área de influência direta da atividade de exploração mineral e alterou a qualidade de vida dos cidadãos. O reconhecimento do conflito, do papel dos envolvidos e das intenções que permeiam a disputa são elementos que compõem o cenário em estudo. Assim, verificouse a existência de um paradoxo entre um subsolo potencialmente rico e uma população em crescente estado de pobreza, desprovida de garantias e direitos estabelecidos no artigo 6º da Constituição da República Federativa do Brasil.
São Cristóvão, SE
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Giacomini, Rose Leine Bertaco. « Conflito identidade e territorialização. Estado e comunidades remanescentes de quilombos do Vale do Ribeira de Iguape-SP ». Universidade de São Paulo, 2010. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/8/8136/tde-28012011-132054/.

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Résumé :
Resgatar a identidade de remanescentes de quilombos e sua ancestralidade foi a oportunidade encontrada pelas comunidades rurais negras, no Vale do Ribeira de Iguape, para superar os conflitos que emergiram na região, após a abertura política para o desenvolvimento territorial, a partir dos anos de 1950. Ao mesmo tempo, encontraram, no processo de valorização da memória, o resgate e a valorização das tradições que são o suporte para as mudanças necessárias no presente. Os conflitos surgiram no Vale do Ribeira em torno da posse e da propriedade da terra, por consequencia da introdução das políticas públicas e, como desígnio desse processo, destacaram-se as territorialidades das comunidades de quilombos, uma vez que esses grupos resistiram às pressões sofridas e conseguiram manter o modo de vida tradicional contíguo ao território que já era ocupando por seus ancestrais, há mais de cem anos. O direito constitucional conquistado por força da luta do movimento negro, em defesa da propriedade das terras quilombolas no Brasil, trouxe para as comunidades rurais negras uma garantia em defesa de seus direitos étnicos e culturais. Esta pesquisa teve o propósito de estudar as comunidades de quilombos, no Vale do Ribeira de Iguape, pelo fato de nessa região, estar concentrada grande parte desses grupos e, de uma forma mais ampla, foi onde se deu o inicio da luta do movimento quilombola no Estado de São Paulo, na busca de seus direitos. Motivados pela ameaça de construção da Hidrelétrica-Tijuco Alto, no Rio Ribeira, e pela criação das Unidades de Conservação sobre seus territórios, que provocaram mudanças nos seus modos de vida, essas comunidades cobraram do Estado o cumprimento do artigo constitucional em defesa de seus direitos.
Redemmthe identity of former quilombo and his ancestry was found found by the opportnity to rural black communities in the Ribeira Valley Iguape to Excel to the conflicts that emerged in the region after the political opening for territorial development from the 1950s. Ad while they found the process of recovery of memory, the rescue and recovery of traditions, which are support for the necesary changes in the present. Conflicts have arise in the Ribeira Valley over the ownership of land and property, as consequence of the introduction of public policies and how to design this process stood ou the territoriality of public policies and how to design groups resisted the intense pressure and managed to maintain, the traditional way of life to the contiguous territory that was already occupied by their ancestors for more than one hundred years. The constitutional right eamed by virtue of the struggle of the black movement in Brazil in defense of tenure Maroons brought to a rural blach communities in defending their warranty rigts and ethnic culture. This research aimed to explore the communities directiy inthe Ribeira Valley Iguape because this region is concentrated most of these groups, and more broadly where it was made the early struggle of the maroon in the State of Sao Paulo in defense of their. Motivated by the threat of construction of the Hydroelectric Tijuco Alto Rio Ribeira, and the cration of protected area on their territory that has led to changes in their lifestyles these communities forced the State to fulfill the constitutional article in defese of their lands.
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Castro, Hernandez Jorge Alberto. « Rural Territorial Development in the midst of the conflict ». Thesis, University of Manchester, 2010. https://www.research.manchester.ac.uk/portal/en/theses/rural-territorial-development-in-the-midst-of-the-conflict(490b4f28-217d-4d3f-95e2-7c0c30118eba).html.

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The aim of this dissertation is to provide a critical understanding of a Rural Territorial Development (RTD) intervention in a context of conflict dynamics, by looking at the case of the Programme for Development and Peace in Middle Magdalena (PDPMM) - Colombia. To accomplish this task the research process discussed both theoretical and empirical inputs. Firstly, a theoretical framework was developed to understand the dynamics of the development-conflict nexus in rural territories. Secondly, supported by the examination of a case-study, systematic empirical information was collected, incorporating quantitative and qualitative evidence in order to explore the explicit conflict dynamics, namely the practical and theoretical incommensurability between opposite views of rural development taking place in the Middle Magdalena region. Such analysis was further elaborated in three steps: first, the research characterized the main visions of rural development that are being pursued in Middle Magdalena; second, a comparative analysis was carried out in order to identify incommensurabilities and contradictions among those views of development; and third, the study focused on the PDPMM in order to examine how its rural territorial development strategy influences the course of conflict dynamics. On the basis of this methodology, the study shows that rural territorial interventions should focus on building pragmatic articulations among opposite views of development to establish a common development proposal that overcomes conflict and poverty in rural territories.
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Sánchez, Andrés García, et 92-32328-4230. « Territorialidades en disputa. COCOMACIA, “posconflicto” y resistencias en el medio Atrato, Colombia ». Universidade Federal do Amazonas, 2017. http://tede.ufam.edu.br/handle/tede/6096.

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CAPES - Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior
Esta tesis analiza las transformaciones de la movilización social que se ha experimentado en la región del medio Atrato, al norte del Pacífico colombiano, por parte de las comunidades negras que conforman el Consejo Comunitario Mayor de la Asociación Campesina Integral del Atrato (COCOMACIA). Durante las últimas tres décadas, se han desplegado en la región estrategias de resistencia y solidaridad para confrontar los mecanismos de desterritorialización, producidos por el extractivismo ilegal, las políticas de intervención del Estado, la violación de los derechos humanos en el marco del conflicto armado y la vulneración de los derechos étnicos en la construcción e implementación de los Acuerdos de Paz. Ante los efectos del terror sobre sus cuerpos, los territorios colectivos y sus modos de vida, las comunidades campesinas negras devinieron “desplazados” y “víctimas”, embarcándose en procesos creativos de producción de otras territorialidades y en la configuración de formas inusitadas de coalición con distintos agentes sociales, para demandar el cumplimiento de sus derechos étnicos, la protección de la naturaleza, la reparación colectiva y la no repetición de las violencias en su contra. Este trabajo presenta las respuestas que, en la ciudad de Quibdó, las comunidades negras desterradas han elaborado para sortear la estigmatización, recomponer su existencia y elaborar memorias colectivas, interpelando las formas de olvido y abandono gubernamental. Finalmente, describo algunos aspectos del proceso de negociación de la paz entre el gobierno nacional y la guerrila de las FARC, enfatizando en la intensa trayectoria de movilización étnica para que sus propuestas y aspiraciones sean tenidas en cuenta, produciendo nuevas condiciones de posibilidad para tratar de alcanzar una real apropiación territorial, autonomía política y el cumplimiento efectivo de sus derechos.
Esta tese analisa as transformações da mobilização social occorridas na região do médio Atrato, ao norte do Pacífico colombiano, pelas comunidades negras que compõem o Consejo Comunitario Mayor de la Asociación Campesina Integral del Atrato – COCOMACIA. Durante as últimas três décadas, foram implantadas na região estratégias de resistência e solidariedade para enfrentar os mecanismos de desterritorialização, produzidos pelo extractivismo ilegal, das políticas de intervenção do Estado, da violação de dereitos humanos no contexto do conflito armado e da violação dos direitos étnicos na construção e implementação dos Acordos de Paz. Diante dos efeitos do terror nos corpos, nos territórios coletivos e seus modos de vida, as comunidades camponesas negras se tornaram “dislocadas” e “vítimas”, iniciando não só processos criativos de produção de outras territorialidades, bem como configurando formas inusitadas de coalização com distintos agentes sociais, para demandar cumprimento de seus direitos étnicos, proteção da natureza, reparação coletiva e não repetição das violências na sua contra. O presente trabalho apresenta as respostas que, na cidade do Quibdó, as comunidades negras desterritorializadas vêm elaborando para confrontar a estigmatização, refazer sua existência e elaborar memórias coletivas, para interpelar as formas de esquecimento e abandono do governo. E, finalmente apresenta alguns aspectos do processo de negociação da paz entre o governo nacional e a guerilha das FARC, dando ênfase na intensa mobilização étnica para que suas propostas e aspirações sejam levadas em conta, produzindo novas condições de possibilidade para tentar alcançar uma real apropriação territorial, autonomia política e cumprimento efetivo de seus direitos.
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Joncheray, Mathilde. « Vivre la guerre, construire la paix : Conflits et recompositions territoriales post-conflit en République du Congo (Pays du Niari) ». Thesis, Aix-Marseille, 2013. http://www.theses.fr/2013AIXM3104.

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Résumé :
Les guerres sont d’importants facteurs de recompositions territoriales. Les territoires des « Pays du Niari », région créée par le politique, ont une place particulière dans l’histoire des conflits au Congo et celle-ci conditionne leur reconstruction. Après 10 ans de guerres, la région a du mal à se remettre, et se trouve au cœur d’enjeux socio-économiques, politiques et identitaires à différentes échelles.Cette thèse étudie d’une part les conflits, procédant à une géohistoire méthodique d’une région et de populations occultés par les acteurs nationaux et internationaux. Elle étudie d’autre part la façon dont les différents acteurs s’approprient la notion de post-conflit et les répercussions territoriales des actions entreprises. Cela amène enfin à faire état du hiatus entre actions de reconstructions et besoins des populations et des territoires, visibles à travers des territoires et des temporalités fragmentés
Wars are major factors in territorial reorganisation. The territories of the “Pays du Niari”, region created by politicians, have a particular/specific place in the history of conflicts in Congo and the former influences their reconstruction. After 10 years of war, the region finds it difficult to recover, and finds itself in the middle of socio-economic, political and identity issues at different levels.This thesis studies, on the one hand, the conflicts leading to a methodical history-geography change of a region and populations put aside by national and international decision makers. It studies, on the other hand, how the different actors make theirs the notion of the post conflict and the territorial repercussions of the actions undertaken. This finally leads us to put forward the hiatus between reconstruction actions and the needs of the populations and the territories, clearly visible through the fragmented territories and timeframes
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Imranli-Lowe, Kamala. « The first Armenian Republic and its territorial conflicts with Azerbaijan ». Thesis, University of Birmingham, 2013. http://etheses.bham.ac.uk//id/eprint/4130/.

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Résumé :
The thesis, which is based on extensive archival materials, explores the origins of the on-going conflict between Armenia and Azerbaijan by focusing on the emergence of the first Armenian Republic in 1918 and its territorial issues with Azerbaijan, in order to understand the factors which led to this conflict. It examines the background to the creation of the first Armenian Republic by researching the location of the ‘historical Armenian homeland’, the construction and reconstruction of the notion of the ‘Armenian homeland’, the aspects facilitating the way in which the ideology and strategy of the Armenian national movement developed, and the factors instrumental in the construction of the Armenian identity. The work provides a historical background to the Armenian claims to Garabagh and Nakhchyvan and analyses the ethnic, historical, economic, geographical and security arguments used by the first Armenian Republic to substantiate its vision of the territorial delimitation between Armenia and Azerbaijan with regard to these regions at the Paris Peace Conference in 1919. The thesis also considers the positions of the external powers involved in the South Caucasus vis-à-vis the Garabagh and Nakhchyvan issues and assesses the impact of their stance on the settlement of these conflicts.
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Corntassel, Jeffrey Jay. « Remapping territorial faultlines : Conflicts between separatist groups and host states ». Diss., The University of Arizona, 1999. http://hdl.handle.net/10150/284616.

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Contemporary military conflicts are not likely to occur between states but rather within states. Recent examples, such as the ongoing Chechen-Russian war, Kosovar resistance to Serbian ethnic-cleansing, Mayan (Zapatistas) autonomy claims in Mexico, and the Ogoni struggle for land control in Nigeria testify to the diversity and scope of ongoing state versus nation conflicts. Since most states "host" several ethnonational or indigenous groups within their borders, an examination of the conditions under which internal geopolitical faultlines (or historical/cultural divisions) transform into militarized disputes is warranted. Several theories of separatism guide the two general research questions for this project. First, what prompts some separatist groups to demand secession from the host state(s) while other groups seek greater autonomy within the host state(s)? Second, what specific group characteristics contribute to a separatist group's involvement in intrastate war? Using logistic regression analysis, the findings suggest that when a group is highly concentrated on the homeland, is represented by a political party, and has more than one host state, groups tend to demand exit over autonomy. Also, political parties appear to be a very important indicator in determining a separatist group's mobilization toward intrastate war, essentially exposing ethnonationalist faultlines and further dividing the electorate. Finally, high group concentration can lead to involvement in interstate crises, which demonstrates how intrastate conflicts can transcend state borders. Specific conflict resolution techniques are offered in conclusion to promote accommodation by both separatist groups and host states. (Abstract shortened by UMI.)
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Warnaars, Ximena. « Territorial transformation in El Pangui, Ecuador ». Thesis, University of Manchester, 2013. https://www.research.manchester.ac.uk/portal/en/theses/territorial-transformation-in-el-pangui-ecuador(61307233-6f61-461a-891c-d43366071b63).html.

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This research is about territory, mining conflicts and social movements in South East Ecuador. The Andean country with no large scale mining history is experiencing a recent expansion of large scale mining with growing levels of social conflict. Social movements have been questioning and contesting the forms being taken by the extractive economy as well as proposing an alternative pathway to development through the indigenous concept of sumak kawsay. The Socialist Government is pushing the nation’s extractive model forward to include large scale mining, motivated by the much needed revenues to diversify Ecuador’s oil based economy. El Pangui, my field site, is located on the foothills of the Cordillera del Cóndor, where a large copper deposit is proposed to be developed by a Chinese mining corporation. The Cordillera is an area of great biological diversity and home to the traditional territories of the Shuar, one of the largest indigenous ethnic groups in Ecuador. The years of colonization of ancestral lands and of border war with Peru, the establishment of parks-for-peace, small scale gold mining activity and an expanding agricultural frontier, together have formed a complex territorial mosaic that contribute in shaping the social and physical landscapes. Since 2005 a mining conflict has been unfolding and that can be considered yet another layer of territorial disputes and symbolic contestation in the regions´ history. My fieldwork was carried out from an engaged research and activist scholarship position. I used an ethnographic methodology to explore the bidirectional influences of territorial dynamics and the anti-mining struggle by looking at multi scalar impacts these have on people’s daily life, corporate social responsibility and environmental development debates. I also looked at the ways in which memories and meanings associated with past conflicts resonate in subsequent resource struggles to form a layering of conflicts. I was particularly interested in the less visible dimensions of environmental mobilisation embedded in the routines of daily life, as well as in the ways in which the memory and history of territorialisation and settlement influence social movement organizing. Theoretically, I propose a territorial approach to studying natural resource struggles and social movements that contest mining. This concept allowed me to examine the effects of the extractive projects on pre-existing territorial dynamics and the influence of these dynamics on the ways in which mining investments are contested.
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Pontes, Alzair Eduardo. « Ocupação territorial e conflitos : o caso do assentamento São Domingos dos Olhos Dágua ». Universidade de Taubaté, 2014. http://www.bdtd.unitau.br/tedesimplificado/tde_busca/arquivo.php?codArquivo=724.

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Résumé :
O território estudado localiza-se na região sul do estado de Goiás, no município de Morrinhos, e denomina-se Assentamento São Domingos dos Olhos Dágua. O estudo partiu do pressuposto que o território é um espaço onde o poder e a dominação são predominantes. No território desenvolve-se a relação desigual de forças que lutam pelo domínio e apropriação do espaço mediante o controle político-econômico. A conquista de uma fração do território é um trunfo na luta pela terra, que viabiliza o processo de territorialização do próprio combate. Esse processo é entendido, no seu caráter mais geral, na luta contra a expropriação e contra a exploração do desenvolvimento capitalista. Trata-se de um estudo de caso, e por realizar-se em uma localidade onde não existem trabalhos semelhantes ao proposto classifica-se como pesquisa exploratória. Não deixa, porém, de ser uma pesquisa descritiva, pois apresenta características comuns a outras pesquisas que também se enquadram nessa denominação. Em campo realizaram-se 72 entrevistas e foram observados o acervo da CPT, relatórios do INCRA, e atas das entidades ligadas ao PA, com o objetivo de melhor compreender as relações de poder relacionadas à ocupação do território no contexto da reforma agrária em âmbito local. A pesquisa revelou que existem forças antagônicas no processo de ocupação e territorialização do espaço rural, o que torna o território uma zona onde as ações são conflituosas. As políticas públicas implementadas nas últimas décadas foram apenas paliativas, pois, como exposto no estudo, a reforma agrária brasileira ainda não subsidia seus beneficiários de ferramentas e condições para uma produção alternativa frente ao modelo capitalista vigente. Ficou evidente, ainda, que o assentamento é um espaço social complexo, marcado por disputas políticas, em que grupos se interpelam na busca de organizar o território ocupado com práticas sociais e estratégias de luta oriundas dos interesses distintos dos sujeitos sociais participantes do processo, circunstâncias que perpassam por conflitos de várias dimensões no seu interior.
The study area is located at the southern region of the state of Goiás, municipality of Morrinhos, and is called São Domingos dos Olhos DAgua Settlement. The study assumed that the territory is an area where power and domination structure social and production relations. The study area shows the unequal balance of forces fighting for dominance and appropriation of space through political and economic control. The conquest of a land fraction is a triumph in the struggle for land. It enables the process of territorialization of the struggle itself. This process is understood in its most general character as the fight against expropriation and exploitation of capitalist development. This is a case study and due to the fact that it was carried out in a municipality where there is no similar work to that proposed here, this research was classified as exploratory. However, it is also a descriptive research because it presents features similar to other studies that also fall under this denomination. Overall, 72 field interviews were performed. In addition, CPT collection, INCRA reports and proceedings of entities linked to PA were searched in order to better understand the power relations related to the occupation of the territory in the context of land reform at local level. The research revealed that there are opposing forces in the process of occupation and territorialization of rural areas, which makes it an area where actions are conflicting and apparently, public policies implemented in recent decades were only palliative, because as reported in this study, land reform in Brazil does not provide beneficiaries with tools and conditions for alternative production in relation to the current capitalist model. It was also evidenced that the settlement is a complex social space marked by political disputes where groups interpellate, seeking to organize the occupied territory through social practices and struggle strategies coming from different interests of social actors participating in the process, circumstances that last through conflicts of various dimensions.
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Batistela, Marcos Geraldo. « Coexistência de planos territoriais no Brasil : harmonia e conflito ». Pontifícia Universidade Católica de São Paulo, 2005. https://tede2.pucsp.br/handle/handle/6306.

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Résumé :
Made available in DSpace on 2016-04-26T20:22:22Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Texto.pdf: 728267 bytes, checksum: cf5aad43cdcd5f580cec828fbc504bbd (MD5) Previous issue date: 2005-11-08
O desenvolvimento de instrumentos de organização do território em vários ramos do direito para a realização do interesse público em assuntos como o melhoramento da qualidade de vida nas cidades, a conservação ambiental e a produtividade da propriedade imobiliária rural fez aumentar a quantidade de disposições jurídicas incidentes sobre o território que constitui a dimensão espacial do Estado brasileiro. Alguns desses instrumentos adquirem coerência interna e amplitude suficiente para assumir a forma de planos, outros mantêm-se limitados à disciplina de aspectos pontuais relacionados ao exercício do direito de propriedade, à administração de bens públicos etc. A organização do território exige recurso ao planejamento, que tem no instituto jurídico do plano o seu meio fundamental de expressão. A coexistência de diferentes planos voltados à consecução de distintos aspectos de interesse público no mesmo espaço pode ocorrer em harmonia ou conflito. A coexistência harmônica entre planos ocorre por compatibilidade ou por conformidade. O conflito entre os planos territoriais, que se apresenta como uma faceta do tema mais amplo do conflito de leis ou de normas (antinomia), causa incerteza quanto ao direito e insegurança quanto às situações jurídicas particulares, configurando também uma situação amplamente indesejada no ordenamento jurídico, que sofre um progressivo impulso para a racionalização e a assunção da forma de sistema. Para solução de eventuais conflitos normativos, a doutrina jurídica consolidou os critérios de competência, de hierarquia dos atos normativos, de especialidade e de prevalência da lei posterior. No caso dos planos, os critérios de competência e de hierarquia (que se apresenta também na forma particular de hierarquia entre planos) mostram-se plenamente adequados para resolução de eventuais conflitos, o que não ocorre com os critérios de especialidade e de prevalência da lei posterior, que apresentam mais dificuldades do que aquelas que já são apontadas pela teoria geral do direito.
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Llantén, Rivas Sebastián Ignacio. « Territorio Mapuche Lleulleuche : — naturaleza territorial y conflicto con el Estado Chileno ». Tesis, Universidad de Chile, 2011. http://www.repositorio.uchile.cl/handle/2250/100455.

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Résumé :
“Territorio Mapuche Lleulleuche: Naturaleza Territorial y conflicto con el Estado chileno” es un trabajo que intenta decodificar el conflicto territorial chileno mapuche desde una óptica geográfica. Para ello, profundiza en el sentido del concepto de territorio y propone una mirada particular desde la Geografía y el posmodernismo, a fin de lograr un entendimiento de las naturalezas territoriales presentes en el espacio. De tal manera, este trabajo se apoya en los discursos territoriales del pueblo mapuche Lleulleuche y elabora una etno-cartografía, traduciendo de esta forma, el lenguaje discursivo y de la praxis cultural de los habitantes de Lleu-Lleu a un lenguaje cartográfico convencional.
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Chiappetti, Ademir Baptista. « Ocupação do Parque Estadual Delta do Jacuí : conflitos de uso territorial ». reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2005. http://hdl.handle.net/10183/5208.

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Résumé :
Esta dissertação tem por objetivo a análise da ocupação territorial do Parque Estadual Delta do Jacuí – PEDJ – tendo como foco principal os conflitos de uso territorial com a legislação atual, baseada no Sistema Nacional de Unidades de Conservação - SNUC. Possui uma perspectiva de abordagem centrada nas características naturais da paisagem do Delta do Jacuí, com o objetivo de destacar as suas qualidades, as quais justificam a sua preservação, nas formas de ocupações territoriais ocorridas entre o tempo atual e o correspondente ao ano de criação do PEDJ e na pesquisa qualitativa das percepções dos três segmentos que ocupam esse espaço geográfico: os moradores do Parque, as associações comunitárias e os representantes da Prefeitura Municipal de Eldorado do Sul. O estudo da percepção tem como objetivo a compreensão do lugar para esses grupos. A linha metodológica escolhida para essa análise está baseada no estudo dos conceitos de Paisagem, Território, Lugar e Percepção.
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Azevedo, Karla Fabrícia Moroso dos Santos de. « Conflitos territoriais urbanos e as estratégias de resistência popular para a promoção do direito à cidade : o caso do Morro Santa Teresa na cidade de Porto Alegre ». reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2016. http://hdl.handle.net/10183/151145.

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Em uma sociedade onde o acesso aos recursos necessários para a manutenção da vida, como o acesso à terra, se dá de forma desigual, os conflitos aparecem como manifestações que demarcam desigualdades, apresentando potencial para promover transformações. Por outro lado, situações limites de disputa por terra podem levar a despejos, uma grave violação aos direitos humanos. O conflito é apenas uma das possíveis interações entre grupos, indivíduos, organizações e coletividade, e a cooperação é outra possibilidade, em posição diretamente oposta. Essa possibilidade, no entanto, se coloca como uma das perspectivas pelas quais as entidades e indivíduos podem se conectar em torno de um objetivo comum. Assim, esta pesquisa tem como objeto de estudo as estratégias de resistência adotadas pelos movimentos sociais para defender um território, em um contexto de conflito pela posse da terra. A pesquisa utiliza o caso do Movimento em Defesa do Morro Santa Teresa (MDMST) para identificar, a partir da caracterização do conflito, do território em disputa e do movimento social, as estratégias utilizadas para defender o território da Fundação de Atendimento Socioeducativo do Rio Grande do Sul (FASE-RS) no Morro Santa Teresa na cidade de Porto Alegre e verificar, nas estratégias adotadas pelo MDMST, o diálogo com as políticas públicas e com o planejamento urbano e os desdobramentos dessas estratégias na resolução do conflito.
In a society where the acess to the necessary resources to the maintenance of life, like the acess to the land, is given in an uneven way, conflicts appear as manifestations that delimit inequalities, presenting potential to promote transformations. On the other hand, limit situations of dispute for land can lead to evictions, a serious violations of human rights. Conflict is just one of the possible interactions between groups, individuals, organizations and colectivity, and cooperation is the other possibility, in a directly opposed position. This possibility, however, is put as one of the perspectives by which such entities and groups can conect each other around a common goal. Thereby, this research has as objective the study of strategies of resistances adopted by social movements to defend a territory, in a context of dispute for the land. The research uses the case of the Movement in Defense of the Hill Santa Teresa - MDMST to identify, from the caracterization of the conflict, of the territory in dispute and of the social movement, the strategies used to defend the territory of the Social and Educational care Foundation of Rio Grande do Sul - FASE / RS in the Morro Santa Teresa district in the city of Porto Alegre, and verify, in the strategies adopted by the MDMST, the dialogue with the public policies and with the urban planning and the deployment of these strategies on the resolution of the conflict.
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Amanajas, Viviane. « Dinâmica territorial da pesca na região transfronteiriça do norte do Brasil : a pesca artesanal e conflitos de uso dos recursos pesqueiros, desafios para a gestão sustentável ». Thesis, Le Mans, 2019. http://www.theses.fr/2019LEMA3008/document.

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La pêche en mer se caractérise souvent par une exploitation non durable des ressources halieutiques dans la plupart des régions du monde.La forte demande en produits de la mer favorise la croissance de l’industrie de la pêche, qui repousse constamment ses propres limitesgéographiques et celles de ses capacités techniques, ce qui provoque des conflits avec l’exploitation massive de zones de pêche jusqu’alorsoccupées par des pêcheurs artisanaux. La région amazonienne transfrontalière du nord du Brésil illustre ce contexte : les pêcheursartisanaux de la municipalité d’Oiapoque (au nord de l'état d'Amapá) souffrent de l’invasion de leur espace par des pêcheurs de différentesrégions. La thèse aborde la dynamique de la pêche artisanale dans cette région, basée sur le concept de territoire, à travers les relationsqu’exercent les pêcheurs, la chaîne de production, les formes de conflit pour l'espace de pêche, les restrictions imposées par laréglementation générale avec la présence d’une aire protégée. La méthodologie est qualitative et quantitative: observation directe,questionnaires, entretiens et réalisation de cartes. La recherche met en évidence de nombreuses lacunes dans le système actuel (politiquespubliques, évaluation des ressources et des écosystèmes, etc.) pour comprendre et gérer durablement la ressource. Ces déficiencesencouragent l'exploitation désordonnée des ressources halieutiques ce qui menace l’avenir des pêcheurs artisanaux et la biodiversitémarine. Les pêcheurs artisanaux locaux comptent à présent sur une plus juste et plus ferme application de la réglementation dans l’aireprotégée afin de leur en réserver l’usage tout en empêchant la surpêche
Sea fishing is often characterized by the unsustainable exploitation of fishing resources in most parts of the world. The strong demand forseafood causes the fishing industry to grow, which is steadily constraining its own geographical limits and its technical capacities,generating conflicts caused by the massive exploitation of fishing areas that, until recently, were only occupied by artisanal fishermen.The Amazonian border region in northern Brazil illustrates this context, while artisanal fishermen in Oiapoque (north of the state ofAmapá) are subject to the invasion of fishermen from different regions. The thesis addresses the artisanal fishing dynamics in Oiapoque,based on the concept of territory, through the relations engaged in by the fishermen, the productive chain, the forms of conflict for thefishing area, the restrictions imposed by the general regulations in a protected area. This work is qualitative and quantitative methodology:direct observation, questionnaires, interviews and maps. This research highlights many shortcomings in the current system (publicpolicies, resource and ecosystem assessment, etc.) in order to understand, monitor and sustainably manage the resource. Theseshortcomings encourage the disorderly exploitation of fishing resources, which threatens the future of artisanal fishermen and marinebiodiversity. Local artisanal fishermen are now under a fairer and more stringent enforcement of the regulations in the protected areaaimed at preserving its use, while avoiding overfishing
A pesca marítima é frequentemente caracterizada pela exploração insustentável dos recursos pesqueiros na maior parte do mundo. A forte demanda por frutos do mar favorece o crescimento da indústria pesqueira, que está constantemente pressionando seus próprios limites geográficos e os de suas capacidades técnicas, o que está causando conflitos com a exploração maciça de áreas de pesca até então ocupada por pescadores artesanais. A região amazônica transfronteiriça do norte do Brasil ilustra esse contexto, onde os pescadores artesanais do município de Oiapoque sofrem com a invasão de sua área por pescadores de diferentes regiões. Esta pesquisa visa uma melhor compreensão da pesca na costa atlântica da Amazônia, suas questões econômicas, sociais e ambientais. A tese aborda a dinâmica da pesca artesanal em Oiapoque, norte do estado do Amapá. Baseia-se no conceito de território, através das relações exercidas pelos pescadores, a cadeia produtiva, as formas de conflito para a área de pesca, as restrições impostas pela regulamentação geral com a presença de uma área protegida. A metodologia é qualitativa e quantitativa, consiste em observação direta, questionários, entrevistas e elaboração de mapas. O processamento de dados geográficos, obtidos a partir de sistemas a bordo de embarcações de pesca e levantamentos de campo permitiu a identificação de áreas de pesca na área marinha e sua partilha com conflitos entre os diferentes usuários. Os atores do conflito vêm de diferentes níveis (local, nacional e internacional) e se manifestam em diferentes intensidades da área de pesca. A pesquisa destaca muitas deficiências no sistema atual (políticas públicas, conformidade regulatória, avaliação de recursos e ecossistemas, etc.) para entender, monitorar e gerenciar de forma sustentável o recurso pesqueiro. Estas deficiências encorajam a exploração desordenada dos recursos pesqueiros, o que ameaça o futuro dos pescadores artesanais e da biodiversidade marinha. Os pescadores artesanais locais contam agora com uma aplicação mais justa e mais rigorosa dos regulamentos na área protegida, a fim de reservar o seu uso, evitando ao mesmo tempo a sobrepesca
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Cavaillé, Fabienne. « Conflit d'aménagement et légitimités territoriales : recherches sur les identités territoriales des expropriés de l'autoroute A 20 ». Toulouse 2, 1998. http://www.theses.fr/1998TOU20003.

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Cette recherche traite, à partir de l'expérience d'une population rurale expropriée (suite à la construction d'une autoroute), de la problématique de la territorialité et de l'identité. La situation conflictuelle et l'élaboration de revendications de la part des expropriés offrent un contexte spécifique pour analyser en quoi la territorialité sert encore de base physique et symbolique aux identités individuelles et collectives. Ce contexte aide plus particulièrement à voir comment le lien entre territorialité et identité est justifié et légitime. A partir de l'analyse des représentations des individus peuvent ainsi être dégagées des catégories structurantes et récurrentes de la territorialité : la propriété 1 (l'appropriation par le travail), la patrimonialité (l'inscription dans la durée et la transmission), l'autochtonéité (les limites et le rapport a l'altérité) et un principe territorial qui anime ces catégories (la territorialité en tant qu'institution du "conflit-pour-l'échange"). Cette recherche participe d'une réflexion sur la territorialité comme renfermant une fonction sociale supérieure. Il s'agit de se questionner sur la territorialité comme seule capable d'assurer une communauté politique, transcendant les individus en en faisant des égaux. Plus concrètement, il s'agit de se demander au nom de quelle(s) légitimité(s) la participation de la population à l'aménagement du territoire et à la protection de l'environnement peut être à l'origine d'une nouvelle citoyenneté
This research concern the question of territoriality and identity. It is based on an expropried rural population experience's (because of a highway construction's). The conflictual situation and the elaboration of revendications offer a specific context to analyse how territoriality is used as physical and symbolical bases for individual and collective identities. The analysis of individual representations permit to find structuring categories of territoriality : property, patrimony, autochthony, and a territorial principle animating these categories: the territoriality as the institution of the "conflit-pour-l'échange". The fundamental question is about territoriality as the mainly principle sustaining a democratic political community. Concretely, which legitimations for the participation of populations in country planning and environment protection could be at the origin of a new i citizenship
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Médard, Claire. « Territoires de l'éthnicite : encadrement, revendications et conflits territoriaux au Kenya ». Paris 1, 1999. http://www.theses.fr/1999PA010626.

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Par son approche et par ses sources, cette étude contribue à donner un éclairage diffèrent sur les conflits ethniques qui ont marqué le Kenya durant la décennie 1990. La notion de territoire, prise ici comme la projection spatiale d'un état, constitue le fil conducteur de l'analyse. Elle permet de rattacher des phénomènes à première vue aussi disparates que les conflits ethniques, la création de nouveaux districts ethniques ou d'enclaves naturelles, a une même logique de cloisonnement territorial qui a servi de fondement a l'administration coloniale. Au Kenya, terre, territoire et ethnicité semblent inextricablement lies, en dépit de la privatisation des terres et de l'abandon du cadre territorial rigide hérite d'une colonisation de peuplement européen. Durant les conflits ethniques, l'idée de "réserve" ethnique a été remise à l'honneur. Cette étude est l'aboutissement d'une enquête de terrain et d'un travail en archives. Elle exploite tout particulièrement le corpus des mémorandums adresses en 1962 à la commission sur le trace des frontières régionales, accessible au public depuis 1993. Ces documents soulignent l'existence d'une multitude de revendications territoriales et ethniques, au nombre desquelles figure la revendication de l'ethnie Kalenjin, celle du président moi, sur l'ensemble des terres européennes de la province de la Rift Valley. Celle-ci a servi de prétexte à l'expulsion des populations non Kalenjin de cette province durant les années 1990. Au travers de l'évocation des lieux de conflits des années 1990, de l'histoire des stratégies d'affirmation territoriale, il est possible de souligner la diffusion de revendications exclusives sur la terre.
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Cairo, Carou Heriberto. « La construcción social del conflicto territorial argentino-británico : una aproximación geopolítica crítica / ». [La Coruña] : Novo século, 1995. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb37634771d.

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Cabral, Cleiton Lopes. « Conflitos territoriais na comunidade quilombola de Gurupá -APA Arquipélago do Marajó/PA ». reponame:Repositório Institucional da UnB, 2017. http://repositorio.unb.br/handle/10482/31367.

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Tese (doutorado)—Universidade de Brasília, Instituto de Ciências Humanas, Departamento de Geografia, Programa de Pós-Graduação em Geografia, 2017.
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A pesquisa teve por objetivo constatar que as atuais configurações no Marajó-PA são heranças coloniais que conduzem para uma postura política de manutenção dos conflitos, onde quilombolas aparecem em desvantagem nas negociações, como no caso dos quilombos de Gurupá - PA. No final de 2009 chegaram os rizicultores ao Marajó, depois que o Supremo Tribunal Federal determinou a saída destes da Reserva Indígena Raposa Serra do Sol, em Roraima, onde ocorriam conflitos com indígenas. Ocupando extensões próximas aos quilombos, como em Gurupá, os fazendeiros desencadearam disputas territoriais, ocasionadas pelo uso do território e dos recursos naturais importantes para a sobrevivência das comunidades. Somado a isto, tem-se ainda velhos confrontos não resolvidos com antigos fazendeiros. Partindo da problemática dos conflitos territoriais entre quilombolas e fazendeiros, fez-se uso da pesquisa de campo e de entrevistas, a fim de identificar os agentes, as alianças, as formas de atuação, os objetivos, os interesses e as estratégias. Em seguida, os tipos de conflitos e suas influências na dinâmica territorial foram demonstrados com a produção cartográfica. Os conflitos identificados foram: pontuais, por pressão, circulação, institucionais, sobreposição, jurídicos e administrativos, por recursos hídricos, uso de produtos químicos e por participação. Tais conflitos abrangem territórios com características sociais e naturais sensíveis, essenciais para a sobrevivência quilombola, como os recursos hídricos, fontes de alimentos do Rio Arari e da coleta de açaí – principal elemento da economia local. No que se refere ao mapeamento, o método demonstrou ser relevante, revelando a complexidade dos agentes. Após identificar e cartografar dez conflitos, seguiu-se a fim de organizá-los de acordo com o grau de importância de cada um para a comunidade, na emergência de buscar soluções para a organização do território quilombola e da resolução dos atuais conflitos. Constatou-se que o primeiro a ser resolvido é o que se refere a titulação das terras quilombolas, este que ajudaria na resolução de outros conflitos internos do território, como, por exemplo, os pontuais, sobreposição e circulação. Em sequência, fez-se importante a resolução dos conflitos que não se limitam ao território interno de Gurupá, ou seja, aqueles que transpõem esses limites, que ocorrem no seu entorno, onde o campo de atividades quilombolas é historicamente relevante para sua reprodução, como no caso dos conflitos pelo uso dos recursos, por pressão em função da expansão territorial dos agentes externos ao quilombo e por participação das comunidades nas tomadas de decisões. Portanto, a rizicultura, ao promover a expansão da produção de arroz, a partir de alianças com órgãos públicos do Pará e antigos fazendeiros, resulta em conflitos territoriais com os quilombolas, atinge fontes, reduz recursos naturais e a liberdade de circulação das comunidades. Como recomendações, a pesquisa conduziu para a agilidade na emissão do título das terras quilombolas pelo INCRA, a elaboração do Estudo de Impacto Ambiental/Relatório de Impacto Ambiental nas fazendas pela SEMA, bem como, a avaliação dos impactos do uso de agrotóxico, a autuação dos agentes que burlam as leis ambientais e os direitos quilombolas. Para mais, os governos estaduais e municipais devem estreitar o diálogo com quilombolas, formulando meios legítimos de solução dos conflitos, usar a cartografia na fiscalização e no monitoramento, criando meios para ampliar a participação das comunidades, e adotando medidas preventivas, evitando tanto novos conflitos como também a perpetuação dos antigos.
The purpose of this research is to recognise the current settings in Marajo-PA been legacy of colonialism that conduct for a political stance of conflict-keeping where quilombos appear in disadvantage in face of negotiations, as in the case of quilombos from Gurupa-PA. In the end of 2009 the rice farmers arrived in Marajo, after Supreme Federal Court determined the withdrew of them from Raposa Serra do Sol Indigenous Territory, in Roraima, local of conflicts with indigenous. The farmers, occupying extensions land next to quilombos, as in Gurupá, unleashed territorial disputes resulted by the use of territories and naturals resources important to the communities survival. In addition to these occurrences, there are decades of territorial conflicts with old-farmers have not been solved. In this context, having as problematic the troubling territorial conflicts between quilombos and farmers, was used the field research and interviews in order to identify the agentes, aliances, performance forms, aims, interests and the strategies. Thereafter, the kinds of conflicts and its influences in territorial dynamic were indicated with cartographic production. The conflicts identified were specific, pressure, circulation, institutional, overlap, juridical and administrative, hydric resource, use of chemical products and interests. These conflicts cover territories with social characteristics and envioronments, essentials to quilombolas survive, as hydric resource, food source froom Arari river and from gathering of acai fruit – principal element of local economy. In terms of mapping, the method proved be relevant, revealing the agentes complexity besides to identify and map ten conflicts, the next actions was organize them according to importance level of each one to the comunity, having the emergency of aim at solutions to the quilombolas' territorial organizations and current conflicts solutions. It was observed that the first to be solved is the one about quilombolas lands titling and it cooperate to resolve any other internal conflicts of territory , as example, the specific, overlap and circulation. Going ahead in the analisys is importante the conflicts resolution that is not limited in the intern territory from Gurupa, that is, is essential to overcome these limits, that happen in surrounding area, in the local of quilombolas activities area is historically relevant to the production, as conflictual cases in the use of resources, for pression in function of expantion territorial the external agentes to quilombo and for participation of the comunities in the decisions maked. Therefore, the rice-growing, in order to expand the rice production in aliances with public offices of Para and old-farmers, have as result territorial conflicts with quilombolas, hitting sources, reducting the natural resources and the comunities’ circulation liberty. Thus, as recomendations, the research was conducted in target to expedite the emission of quilombolas property titles by INCRA and the creation of Environmental Impact Study / Environmental Impact Report in the farms by SEMA, as well as the impact avaliation of the agrotoxis usage, the agent sanctions that violate the ambiental laws and the quilombolas' rights. The state and local governments, have to narrow the dialogue with quilombolas, realizing legitimate means of conflict solutions, using the cartography in the control and monitoring, creating ways in objetive to increase the comunities participation, and adopting precautionary measures to avoid new conflicts and the perpetuation of old ones.
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Boutin, Nathalie. « Management territorial et conflits environnementaux industriels : à la recherche de la biodiversité ». Thesis, Aix-Marseille, 2018. http://www.theses.fr/2018AIXM0596.

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La question de la biodiversité apparue au premier plan des préoccupations environnementales au même titre que le changement climatique a fait l'objet au niveau mondial d'une volumineuse littérature et de nombreux rapports alarmistes. Selon que l'on regarde la question du point de vue des sciences de la vie ou des sciences sociales on dispose de vues complémentaires mais aussi contradictoires. On envisage la question de la biodiversité en particulier méditerranéenne sous l'angle de sa gestion territoriale axée sur l'étude comparative de plusieurs cas localisés au sein d'espaces marqués par d'intenses interactions hommes-milieux où la prise en compte de cet enjeu est questionnée dans un contexte décisionnel conflictuel. Cette thèse porte sur le management territorial et sur l'approche de la biodiversité qui ressort des pratiques en rapport de l'état de la biodiversité, des phénomènes qui la menacent. On confronte ce savoir avec les pratiques managériales quand celles-ci sont contraintes par des événements conflictuels révélant les valeurs de multiples parties prenantes. On en déduit trois modèles de relations « Homme-Nature » et les implications de régulation qui en découlent et on fait ressortir les paradoxes des politiques publiques orientées sur la biodiversité. On montre alors le caractère déterminant de ces modèles, explicites et implicites, mobilisés par les décideurs aux niveaux individuel et institutionnel. On apporte ainsi un éclairage à la faiblesse de l'institutionnalisation de l'enjeu de la biodiversité, balbutiante. Ceci nous amène à fournir des recommandations pour une intégration de cet enjeu dans les pratiques managériales tant publiques que privées
The issue of biodiversity has been at the forefront of environmental concerns in the same way as climate change, and has been the subject of a voluminous literature and numerous alarmist reports worldwide. Depending on whether one looks at the question from the point of view of the life sciences or the social sciences one has complementary but also contradictory views. The issue of biodiversity, particularly in the Mediterranean, is considered from the angle of its territorial management, which focuses on the comparative study of several localized cases in areas marked by intense interactions between men and the environment, where the consideration for this issue is questioned in a conflictual decision-making context. This thesis deals with territorial management and the approach to biodiversity that emerges from practices related to the state of biodiversity, the phenomena that threaten it. This knowledge is confronted with managerial practices when they are constrained by conflicting events revealing the values of multiple stakeholders. We deduce three models of « Man-Nature » relationships and the regulatory implications that arise from them, and we highlight the paradoxes of public policies oriented towards biodiversity. We then show the determinative nature of these explicit and implicit models, mobilized by decision makers at the individual and institutional levels. This brings to light the weakness of the institutionalization of the issue of biodiversity, stammering. This leads us to provide recommendations for the integration of this issue into managerial practices, both public and private
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Barbosa, Diana da Silva. « Importância do território para os processos identitários dos quilombolas e seus conflitos territoriais : Pedra do Sal e Sacopã(RJ) ». Universidade do Estado do Rio de Janeiro, 2012. http://www.bdtd.uerj.br/tde_busca/arquivo.php?codArquivo=4412.

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O presente trabalho consiste em um estudo sobre a importância que os territórios possuem para os processos identitários dos quilombolas, e a importância da conservação destes para sociedade, uma vez que estes são um patrimônio histórico cultural da sociedade brasileira. O estudo desenvolverá discussões sobre território, sob a perspectiva da geografia cultural, onde o território é visto como um local dotado de significados, e apresentará um estudo sobre quilombo e a cultura quilombola. Para efetuar tais estudos e análises foram feitos dois recortes espaciais, em duas comunidades remanescentes de quilombos, as comunidades observadas foram Quilombola da Pedra do Sal e Quilombola do Sacopã, localizadas respectivamente, no bairro da Saúde e da Lagoa, ambos pertencentes à cidade do Rio de Janeiro, localizadas no estado fluminense. Essas comunidades quilombolas são consideradas urbanas, pois, foram incorporadas a cidade, através do processo de expansão urbana, sendo assim, foi realizada uma observação em até que ponto a urbanização pode promover uma descaracterização das comunidades urbanas. O trabalho conta ainda com um estudo sobre as conseqüências da não regulamentação desses territórios, tanto para a própria comunidade quilombola, quanto para a sociedade, já que esses quilombos podem ser considerados como patrimônio histórico cultural, e a não regulamentação pode significar o fim dessas tradicionais comunidades. Destarte, o trabalho consiste em avaliar o significado que a apropriação do território tem para estas comunidades e a importância deste para os seus processos identitários, além de identificar e analisar os conflitos existentes nestes quilombos. Portanto, o trabalho pauta-se em um estudo mais detalhado sobre a o significado que o território possui para os quilombolas, ou seja, o território como um geossímbolo.
This work consists on a study about the importance that some territories have to identity processes of the quilombolas, and the importance of its conservation to society, since they are cultural heritage of Brazilian society. This study will develop discussions about territory, from the perspective of cultural geography, where the territory is seen as a place endowed with meaning, and also show a study on Quilombo maroon and its culture. To make such studies and investigations, two spatial cuts were made, in two remnants of Quilombo communities, in which the communities observed were Quilombola Pedra do Sal and the Quilombola Sacopã, respectively located in the neighborhood of Saúde and Lagoa, both owned by the city of Rio de Janeiro, located in the state of Rio de Janeiro. These communities are considered urban maroons, as they were incorporated into the city, through the process of urban expansion, so an observation was made in the extent to which urbanization may promote a characterization of urban communities. The work also includes a study on the consequences of not regulating these areas, both for the community maroon, and the society, as these can be considered as quilombos historical cultural heritage, and regulation can not mean the end of these traditional communities. Thus, the work is to assess the meaning that ownership of the territory has to these communities and its importance to their identity processes, and identify and analyze the conflicts in these quilombos. Therefore, the work agenda in a more detailed study of the meaning that the territory has for the Maroons, or the territory as a geosymbol.
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Vasconcelos, Severina Abreu. « Essequibo : percepção venezuelana sobre o litígio territorial, 1966-2012 ». reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2014. http://hdl.handle.net/10183/130780.

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A questão Essequibo tem sido assunto de pauta na política externa da Venezuela, desde o séc. XIX, quando foi assinado o Laudo de Paris, em 1899, por aquele país e pela então Guiana Britânica, como forma de dar solução à disputa fronteiriça entre as duas nações. No transcorrer da primeira metade do séc. XX, o problema persistiu como uma agenda aberta, dada a dificuldade de se estabelecer negociações eficazes com os britânicos, em função da instabilidade política e alternância de poder entre caudilhos e ditadores militares. Com a divulgação do Memorandum Mallet-Prevost, no final da primeira metade do séc. passado, a Venezuela passou a insistir pela anulação do Laudo, em decorrência de denúncias apontadas no Memorandum . Só após a democratização do país, no início dos anos 60, o assunto passou a ser pauta de negociações entre chanceleres das duas nações. Assunto que se tornou mais persistente com a proximidade da independência da Guiana, quando a Venezuela sela o Acuerdo de Ginebra, com o propósito de resolver a pendência fronteiriça no âmbito das comissões mistas, criadas sob os auspícos da ONU. Foi uma época de intensificação de propaganda pró-Essequibo na Venezuela, levando a região reclamada a constar, inclusive, no mapa venezuelano como zona en reclamación. No entanto, dada a conjuntura política na Guiana, decorrente da polarização ideológica entre o People’s Progressive Party – PPP – e o People´s National Congress – PNC –, a questão pouco progrediu, mesmo com a assinatura do Protocolo de Puerto España, em 1970, como previa o Acuerdo. O instituto do buen oficiante, como mediador proposto pela ONU, não impediu, tampouco, ações armadas contra o território guianense. Quadro este que permaneceu assim até o início da Era Chávez, quando o bolivarianismo e sua ideologia transnacionalista levou a Venezuela a aproximar-se de país latinos e caribenhos, incluindo a Guiana. Porém, concomitante ao andamento da agenda bolivariana, grupos pró-Essequibo, de ideologia nacionalista, constituídos por muitos membros da oposição à política chavista, passaram a propalar a conquista da região reclamada, numa clara evidência de que a questão Essequibo é parte de uma agenda persistentemente aberta, podendo ser utilizada por diferentes forças políticas da República Bolivariana de Venezuela contra a Guiana.
Essequibo has been a subject of discussion in Venezuela’s policy, since the 19th century, when the Award of Paris was signed in 1899 by that country and also by British Guiana, to solve the border dispute between the two nations. In the first half of the 20th century, the problem persisted as an open question, because of the difficulties to establish effective negotiations with the British, due to political instablility and alternation of power between the military dictators and the warlords. With the release of the Memorandum Mallet- Prevost, at the end of the past first half century, Venezuela insisted on cancelling the award because of complaints which there were in the Memorandum . Only after the democratization of the country in the early 60’s, the situation started with the negotiation between the foreign ministers of both nations, and it became more persistent with the proximity of Guyana’s independence. At that time Venezuela had sealed the “Acuerdo de Ginebra”, in order to solve the border problems with the mixed commissions created under the auspices of the UN. In Venezuela they started an intensified propaganda pro Essequibo, requiring the claimed area to be included in the Venezuelan map as “Zona en Reclamacíon”. However, because of the political situation in Guyana, due to the polarization between the People’s Progressive Party – PPP – and the National People’s Congress – PNC – the situation did not improve, even with the signing of the Port of Spain Protocol, in 1970. The Institute Buen Oficiante, proposed by the UN as a mediator, could not stop armed actions against the Guyanese territory. Remaining like that until the beginning of Chávez era when the bolivarism and his transnationalist ideology led Venezuela to approach the Latin and Caribbean countries, including Guyana. The groups pro Essequibo with a nationalist ideology, formed by the members of political opposition to Chávez, began to spread ideas of conquest of that claimed area, showing that Essequibo is a question of discussion and which can be used by different political forces of the Bolivian Republic of Venezuela against Guyana.
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Costa, Ivys Medeiros da. « Terra indígena x terra de usina : legislação socioambiental e fundiária e os conflitos na TI Potiguara Monte-Mor-PB ». Universidade Federal da Paraí­ba, 2014. http://tede.biblioteca.ufpb.br:8080/handle/tede/4569.

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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior - CAPES
The history of the contact with indigenous people in Brazil has been marked by agrarian and socio-environmental conflicts due to the confrontation with big development governmental projects supported by private companies, aiming at the exploration of natural resources and thus causing a continuous deterritorialization of indigenous people. The main objective of this work is to analyze the agrarian and socio environmental conflicts in the Potiguara Monte Mor indigenous land in the North coast of Paraíba caused by the presence of sugar and ethanol mills in these lands and of an environmental protection area in indigenous lands. The research involved many different methodological procedures such as, a bibliographical research about the Brazilian environmental and Indian culture legislation from the 17th century to the 21st century; a documental research about the administrative processes filed by the IBAMA from 1990 to 2012, and the extra judicial conflict resolution through actions by the Federal Public Ministry and other social agents; a field research which aimed at mapping the agrarian and socio environmental conflicts in the Potiguara Monte Mor/PB land by identifying the ones involved in these conflicts; and at last, a research-action video was recorded with the participation of teachers and students of the Cacique Domingos School in the Portiguara Monte Mor land to identify the environmental problems caused by deforestation, and inappropriate garbage disposal. Due to it, some field activities like seedling planting at the river source and garbage collection in the Village were done. To do so, a qualitative research with exploratory semi structured interviews with a descriptive bias was held. The methodology of the conflicts mapping was developed based on Little (2006) through the ethnography of the conflicts, and the analysis of the Bardin content (2004) resulted in the visibility of the agrarian and environmental conflicts in the Potiguara Monte Mor land. The research action through the video managed to touch emotionally the community to the environmental problems with autonomy from reterritorialization. Finally, the research points out some suggestions of the public policies use which lead to solutions and prevention of these conflicts like the demarcation process of that lands by the legal ratification of the demarcation by the Government
A história recente do contato dos índios com a sociedade nacional no Brasil tem sido marcada por conflitos socioambientais e fundiários em decorrência do confronto com grandes projetos governamentais de desenvolvimento e com o apoio às empresas privadas, visando a exploração dos recursos naturais, provocando uma contínua desterritorialização dos indios. A presente pesquisa tem como objetivo principal analisar os conflitos socioambientais e fundiários na Terra Indígena (TI) Potiguara Monte Mor no Litoral Norte da Paraíba, provocados pela presença de usinas sucroalcooleiras neste território e de uma Área de Proteção Ambiental (APA) sobreposta à Terra Indígena. A realização da pesquisa envolveu diferentes procedimentos metodológicos, desde a pesquisa bibliográfica a respeito da legislação ambiental e indigenista brasileira do século XVII ao século XXI; e documental sobre os processos administrativos autuados pelo IBAMA entre 1990 e maio de 2012 e as formas de resolução extra judicial de conflitos através de ações do Ministério Público Federal MPF e outros atores sociais; a pesquisa de campo que visou realizar um mapeamento dos conflitos socioambientais e fundiários na TI Potiguara Monte Mor/PB identificado os atores sociais envolvidos; e, por fim, foi gravado um vídeo com o intuito de identificar de forma participativa os problemas ambientais através de uma pesquisa-ação com a presença de professores e alunos da Escola Cacique Domingos na TI Potiguara Monte Mor, verificando problemas ambientais como o desmatamento e a disposição inadequada do lixo, o que ocasionou a realização de atividades de campo com os Potiguara na Aldeia Jaraguá com a realização do plantio de mudas nativas na nascente de rio com fonte de água mineral e a coleta de lixo na aldeia. A metodologia do mapeamento dos conflitos foi desenvolvida com base em Little (2006) através da etnografia dos conflitos, para tanto, baseou-se numa pesquisa de cunho qualitativo com entrevistas semi estruturadas, de caráter exploratório com viés descritivo. Na análise de conteúdo de Bardin (2004) teve como resultado a visibilidade dos conflitos socioambientais e fundiários na TI Potiguara Monte Mor e a pesquisa-ação através da produção do vídeo possibilitou a sensibilização da comunidade para a gestão territorial ambiental com autonomia a partir da reterritorialização. Finalmente, a pesquisa aduz sobre o uso efetivo das políticas públicas previstas pela PNGATI (2012) na busca por soluções desses conflitos, além da necessidade na conclusão do processo demarcatório da TI com a homologação da demarcação pela União
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Silva, Lucas Bento da [UNESP]. « A dinâmica da construção da identidade e do território no Quilombo Cafundó (Salto de Pirapora – SP) ». Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2016. http://hdl.handle.net/11449/144257.

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Este estudo tem como objetivo a contextualização da luta pela terra, tomando como referência a dinâmica da construção da identidade e da territorialidade do Quilombo Cafundó Salto de Pirapora - SP. A formação histórica do território do Quilombo Cafundó, no âmbito das comunidades tradicionais, é reflexo das disputas e conflitos territoriais que configuram uma luta intensa por terra e por território. Tais conflitos no Quilombo Cafundó são vivenciados entre posseiros, grileiros, empresas privadas, Estado e os quilombolas. A construção do território étnico exigiu dos quilombolas a reinvenção política do seu modo de vida, construindo experiências que se contrapõem ao modelo capitalista de monocultura, concentração fundiária e degradação ambiental. Homens e mulheres buscam possibilidades de resistência social e cultural à logica de exploração dos recursos naturais existente na área. A problemática racial no Brasil relegou aos negros lugares sociais marginalizados, onde a luta pelos seus direitos configura também um campo de batalhas. A abordagem sobre o processo de formação territorial do Cafundó parte da concepção geográfica de território, não apenas do ponto de vista de sua materialidade econômica, mas inclui também sua constituição identitária. A relação identidade e território é apontada na pesquisa como ponto fundamental para a compreensão da luta pela terra no caso estudado. Estudamos as características dos impactos no meio ambiente em uma das quatro áreas pesquisadas, cujos os impactos não são só ambientais, mas socioambientais, devido aos empreendimentos estruturais nos mananciais que tinham que eram usados para abastecer as famílias do Cafundó que na atualidade estão secando. O método utilizado constitui-se na abordagem materialista e dialética da história, que materializou-se a partir do trabalho de campo e da revisão bibliográfica, baseado em história oral, que auxiliou na reconstrução das histórias de vida das famílias do Cafundó, além do entendimento da configuração atual do território.
This study aims to contextualize the struggle for land, with reference to the dynamics of the construction of identity and territoriality of Quilombo Cafundó Pirapora Salto - SP. The historical formation of the territory of Quilombo Cafundó within traditional communities is a reflection of the disputes and territorial conflicts that form an intense struggle for land and territory. Such conflicts in Quilombo Cafundó are experienced between squatters, land grabbers, private companies, state and maroon. The construction of the ethnic territory demanded the Maroons political reinvention of their way of life, building experiences that are opposed to the capitalist model of monoculture, land concentration and environmental degradation. Men and women seek social resistance and cultural opportunities to the logic of exploitation of existing natural resources in the area. The racial issue in Brazil relegated blacks marginalized social places, where the struggle for their rights also sets up a battlefield. The approach to the process of territorial formation of the Cafundó of the geographical concept of territory, not only from the point of view of its economic materiality, but also includes its identity constitution. The relationship identity and territory is identified in the research as a key point for understanding the struggle for land in the case studied. We studied the characteristics of impacts on the environment in one of four areas surveyed, whose impacts are not only environmental, but social and environmental, due to structural developments in the springs that had that were used to supply the families of the Cafundó that currently are drying up. The method constitutes the materialist and dialectical approach of history, which materialized from fieldwork and literature review, based on oral history, which helped in the reconstruction of the life stories of the Cafundó families, beyond understanding the current configuration of the territory.
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Lundstedt, Lydia. « Territoriality in Intellectual Property Law : A comparative study of the interpretation and operation of the territoriality principle in the resolution of transborder intellectual property infringement disputes with respect to international civil jurisdiction, applicable law and the territorial scope of application of substantive intellectual property law in the European Union and United States ». Doctoral thesis, Stockholms universitet, Juridiska institutionen, 2016. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:su:diva-133470.

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The principle of territoriality is a truism in intellectual property (IP) law. A premise underlying the principle is the right of each state to determine the extent to which IP rights exist and are protected within its own territory to fulfil its own economic, social and cultural policy goals. This is done by giving a right to prevent others from doing within the protected territory any of the acts that are exclusively reserved to the right holder under the IP statute that granted or protects the IP right. The principle of territoriality informs that IP rights granted or protected by a state are independent from those granted or protected by other states, and that the rights conferred under each state’s IP law are limited to the territory of that state. As the principle of territoriality neatly allocated jurisdiction among states on a territorial basis, it purportedly obviated the need for private international law. Each state exercised jurisdiction over the infringement of its own rights and applied its own domestic IP law, which served the interests of the states and of the parties. With the increase in the protection and exploitation of IP rights across national borders, infringements do not remain within hermetically sealed national territories. Acts taken in one state can have effects in other states and impair the policies that the rights were designed to fulfil. This raises questions concerning the territorial scope of application of the domestic IP law, that is, whether it is interpreted with respect to a domestic tangible act, effects on a domestic policy goal or both. In addition, the transborder exploitation of IP rights raises questions of private international law with respect to whether states exercise jurisdiction and apply national law to disputes concerning infringements of their domestic rights or whether states exercise jurisdiction and apply national law to disputes arising from acts committed in their territories (or both). These determinations may depend on different factors such as the different interests taken into consideration (e.g. state or party interests), the different legal traditions upon which the legal systems are based and the characteristics and functions of the IP rights themselves. This dissertation compares the interpretation and operation of the principle of territoriality of IP law in the private law resolution of transborder IP infringement disputes in the legal systems of the European Union and the United States, two distinctly different legal systems that have significant trade and investment relations with each other. The comparison shows that while the systems are functionally similar, the principle of territoriality is interpreted and operates somewhat differently in the two legal systems.
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Almeida, Lucilene Ferreira de [UNESP]. « Ponta do Abunã : no fim de Rondônia e no começo do Acre ». Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2007. http://hdl.handle.net/11449/89813.

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A Amazônia, durante toda a sua história, teve como principal via de transporte a rede fluvial. A construção da rodovia BR-364 representou um marco para a região, visto que propiciou, a partir de então, o acesso às demais regiões brasileiras via terrestre. Propiciou a vinda de muitos migrantes de diversas partes do Brasil em direção à Amazônia. A Ponta do Abunã é uma das áreas que tem sua construção desde os períodos áureos da borracha amazônica, ainda no século XIX, mas que tem a chegada de um fluxo maior de migrantes principalmente a partir no final da década de 1970, acompanhando a construção da BR-364. A área até então é tida como pertencente ao Estado do Acre, pelo menos por parte deste Estado e da população que passa a residir naquela localidade. A indefinição quanto a que unidade federativa pertencia e tinha que se submeter, criou alguns problemas de ordem prática, como a questão de horários, já que o Estado acreano encontra-se uma hora a menos de diferença com o Estado de Rondônia. Na década de 1980 começam as discussões sobre a possessão da área, de um lado o Acre, do outro Rondônia. Passados cerca de dez anos, após algumas averiguações, foi decidido judicialmente que aquele território sempre pertenceu a Rondônia e que o Acre deveria retirar todos os órgãos instalados na localidade. Mesmo com a decisão, a relação com o Acre continuou, principalmente devido à maior proximidade geográfica, já que a Ponta do Abunã encontra-se mais distante da cidade de Porto Velho, além da existência de uma barreira geográfica - o Rio Madeira. Daí, analisar o território e as identidades que se produzem e se forjam nele são importantes para compreendermos como na Ponta do Abunã, ao longo de sua história, têm sido produzidas identidades territoriais.
The Amazon, throughout its history, has had the fluvial system as the main means of transportation. The opening of BR-364 Road represented a mark to the region as it provided access to the rest of Brazilian areas and it also made migration possible to several places towards the Amazon region. Ponta do Abunã village is one of the areas that has been developed since the rubber aural times, in the XIX century, and the settlement of a high flux of migrants from different areas around Brazil, mainly by the end of 1970, following the construction of BR-364 Road. The area, since then, has been considered as belonging to the State of Acre, by villagers and dwellers live there. Uncertainty regarding what State, Acre or Rondônia, that region would belong to has raised some geographical matters related to the time zone, as the State of Acre is one hour behind the State of Rondônia. In the 1980s, a discussion about the possession of the area between Acre and Rondônia came out and ten years later, it was legally decided that the State of Acre should all the public services installed in Ponta do Abunã Village. Despite that decision, commercial trades continued mainly because Ponta do Village is farther from the capital city, Porto Velho, than from Rio Branco, the capital city of Acre, and besides, because of the geographical barrier: the Madeira river. Indeed, analyzing the territory and its features that have been set is relevant to understand how, throughout its own history, that region has acquired territorial identities, as it was settled by migrants who initially founded an Acreanian territory, and later lived in a Rondonian territory - Ponta do Abunã Village. In doing so, it is noticeable the great role that the National State and the boundaries play on the construction of the territory.
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Márquez, Rosano Conrado. « Déboisement et conflits d'appropriation territoriale : les forêts tropicales humides de l'espace Lacandon (Chiapas) ». Toulouse 2, 2006. http://www.theses.fr/2006TOU20034.

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Résumé :
Davantage qu'un " bien commun de l'humanité ", l'environnement constitue un patrimoine collectif dont la valeur et la nature prennent sens à différentes échelles. Le renouvellement des patrimoines environnementaux est l'aboutissement de processus complexes d'appropriation. Il repose sur un jeu compliqué de tensions qui mettent en scène des pratiques, des intérêts, des projets et des attentes souvent profondément contradictoires. Au-delà des conséquences attendues en matière de perte de biodiversité et de réchauffement climatique, le recul des forêts tropicales humides de la région Lacandon, met à jour l'importance des enjeux géo-politiques, l'ambiguïté des choix stratégiques des politiques environnementales, les limites des politiques de décentralisation, l'incidence du conflit zapatiste et des craintes qu'il alimente, le poids de l'histoire (le mouvement de colonisation, les dynamiques de peuplement. . . ) ainsi que celui des tensions et des conflits qui divisent et structurent les communautés paysannes
The environment, rather than representing a “communal resource belonging to all humanity”, is a collective patrimony in which value and nature acquire meaning at different scales. The renewal of environmental patrimonies is the result of complex processes of appropriation, which rest on a complicated set of tensions that involve different practices, interests, projects and expectations that are often deeply contradictory. Beyond the expected outcomes of biodiversity loss and global warming, the loss of tropical rainforests in the Lacandon region puts into focus the importance of geopolitical interests, the ambiguity of environmental policy strategic decisions, the limitations of decentralization policies, the influence of the Zapatista conflict and the concerns it generates, the weight of history (the colonization process, population dynamics. . . ), as well as those tensions and conflicts that both divide and structure peasant communities
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Marx, Rebecca N. « What Is the Role of International Law in Resolving Territorial Conflict ? An Analysis ». Scholarship @ Claremont, 2016. http://scholarship.claremont.edu/scripps_theses/734.

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Résumé :
In my thesis, I investigate the effectiveness of international law in helping to settle territorial disputes. My hypothesis is that international bodies and laws fail to ameliorate territorial conflict because they fail to provide sufficient incentives to overcome political hurdles to resolution. To analyze this topic, I will examine three territorial disputes in Northeast Asia. The three cases in question are all quite longstanding. All three have had ample time and opportunity to be arbitrated or adjudicated by an international body. Yet this has not occurred. I will postulate reasons why they this is the case, using information drawn primarily from scholarly journals, and other reputable sources in the field of political science which are listed in the bibliography herein. I have also reviewed the text of relevant treaties that apply to the nations under examination. While all three of the cases that I describe take place in the same geographic region, one may apply the lessons learned from these three cases more globally because the same root problem that prevents these three Northeast Asian examples from being resolved through international law also exists in other cases—namely insufficient incentive to change the status quo in spite of potential consequences and unwanted concessions.
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Salinas, Bárbara. « Implicancias territoriales del conflicto Pascua Lama, Valle del Huasco, Región de Atacama ». Tesis, Universidad de Chile, 2007. http://repositorio.uchile.cl/handle/2250/101134.

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Résumé :
La problemática ambiental relacionada con los impactos que provocan los proyectos de extracción intensiva de recursos naturales en espacios locales, es abordada comúnmente desde una perspectiva ambiental que pone énfasis en los daños sobre el medio natural y deja en un segundo plano los daños sobre el medio social y cultural. En el caso del conflicto originado en el Valle del Huasco, Región de Atacama, por la instalación del megaproyecto de minería de oro Pascua Lama, tanto la evaluación por parte de las autoridades ambientales, como la atención de científicos e investigadores, se ha centrado principalmente en los impactos sobre el recurso hídrico. Se ha desconocido, por lo tanto, que aún antes del inicio de las faenas mineras, la empresa minera Barrick Gold ha provocado graves daños al territorio y la forma de vida. El objetivo de esta memoria es contribuir a la comprensión de las implicancias territoriales del conflicto Pascua Lama, a través del análisis de los actores sociales que se han enfrentado en este conflicto y centrándose en la manera en que éstos han actuado para incidir en las decisiones y cómo las escalas supralocales han influido en la transformación del territorio del Valle del Huasco. El tema se aborda desde el método etnográfico y la investigación acción participativa, siendo la observación participante y la entrevista en profundidad los principales técnicas utilizadas.
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