Littérature scientifique sur le sujet « Conflitti di interesse »

Créez une référence correcte selon les styles APA, MLA, Chicago, Harvard et plusieurs autres

Choisissez une source :

Consultez les listes thématiques d’articles de revues, de livres, de thèses, de rapports de conférences et d’autres sources académiques sur le sujet « Conflitti di interesse ».

À côté de chaque source dans la liste de références il y a un bouton « Ajouter à la bibliographie ». Cliquez sur ce bouton, et nous générerons automatiquement la référence bibliographique pour la source choisie selon votre style de citation préféré : APA, MLA, Harvard, Vancouver, Chicago, etc.

Vous pouvez aussi télécharger le texte intégral de la publication scolaire au format pdf et consulter son résumé en ligne lorsque ces informations sont inclues dans les métadonnées.

Articles de revues sur le sujet "Conflitti di interesse"

1

Adobati, Fulvio, et Andrea Debernardi. « Chi è stato ? Grandi infrastrutture di trasporto, conflitti territoriali e identificazione dell'interesse generale ». ARGOMENTI, no 34 (juin 2012) : 51–71. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-034003.

Texte intégral
Résumé :
La realizzazione di "grandi" infrastrutture di trasporto si sviluppa spesso all'interno di contesti decisionali caratterizzati da elevati livelli di conflittualità, che le descrizioni più diffuse tendono a ricondurre al ben noto schema NIMBY (Not In My Backyard). Scopo del contributo è quello di ricostruire il network politico territoriale degli attori e degli interessi coinvolti in processi decisionali relativi a quattro grandi infrastrutture di trasporto (autostrada Brebemi-TEM di Milano, Pedemontana lombarda, nuova linea ferroviaria Torino-Lione, nuova trasversale ferroviaria alpina), evidenziando scale (territorialiistituzionali) e forme di legittimazione delle scelte. L'analisi delle esperienze praticate vuole fare emergere diverse forme e visioni dell'"interesse generale".
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

Martinelli, Paolo. « Interesse del minore, conflitti tra giudici nazionali e modelli di processo ». MINORIGIUSTIZIA, no 3 (octobre 2011) : 276–88. http://dx.doi.org/10.3280/mg2011-003030.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

Tizzoni, Elisa. « Tourism will tear us apart. Turismo e ambiente nell'Italia del boom attraverso un caso di studio nel Levante ligure ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 297 (janvier 2022) : 95–116. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-297005.

Texte intégral
Résumé :
Nonostante il crescente interesse per il turismo da parte degli storici ambientali, l'impatto sull'ambiente della diffusione della vacanza balneare lungo le coste mediterranee nella seconda metà del XX secolo ha riscosso un'attenzione limitata sino a oggi. Al fine di contribuire a colmare questa lacuna nell'attuale panorama di studi, l'articolo indaga i conflitti ambientali causati dal tentativo di sviluppare il turismo di massa nel Levante ligure, un'area costiera situata nel Nord-Ovest dell'Italia. L'articolo applica una duplice prospettiva, analizzando sia gli aspetti materiali che quelli immateriali dei conflitti ambientali; inoltre, la ricerca ricostruisce il ruolo giocato dai diversi attori coinvolti nello scontro per la protezione / lo sfruttamento del patrimonio naturale. L'articolo tiene conto delle più recenti acquisizioni della storia ambientale e offre una prospettiva multi-disciplinare sulle conseguenze ambientali del turismo di massa lungo le coste del Mediterraneo.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

Nicolini, Gianni, et Camilla Mazzoli. « Il pricing della consulenza in materia di investimento in Italia ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 3 (septembre 2011) : 491–507. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003005.

Texte intégral
Résumé :
I livelli di cultura finanziaria degli investitori, non sempre sufficienti a comprendere e valutare pienamente gli strumenti finanziari ed i servizi di investimento loro proposti dagli intermediari, rendono determinante il ruolo della consulenza finanziaria nell'ambito dell'asset management. Il recepimento della direttiva Mifid ha incrementato l'interesse, giŕ evidenziato in letteratura, in tema di consulenza finanziaria; in particolare, l'attenzione č stata rivolta al riconoscimento giuridico del consulente indipendente ed alla gestione dei conflitti di interesse che possono insorgere sia nell'attivitŕ di consulenza che in quella di distribuzione di prodotti e servizi finanziari. Nel lavoro gli autori presentano i risultati di una verifica empirica condotta sul mercato italiano al fine di individuare le logiche di formazione e le strutture di pricing della consulenza, verificando le differenze esistenti con i modelli di pricing adottati nei principali mercati internazionali (in particolare Usa ed Australia). I risultati evidenziano come la forma organizzativa del consulente rappresenti il principale elemento di condizionamento del pricing, che risulta influenzato in modo determinante anche dalle dimensioni dell'advisor e dal suo grado di preparazione. Dal confronto internazionale emerge una forte eterogeneitŕ dei modelli di pricing, solo in parte da attribuire a vincoli di carattere normativo e regolamentare.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

Bignamini, Angelo A. « Limits and challenges of the ICH GCP requirements ». Medicina e Morale 47, no 4 (31 août 1998) : 691–708. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.825.

Texte intégral
Résumé :
Dalla pubblicazione della GCP europea (1991) vi è stato un progressivo spostamento dal primario interesse per la protezione dei diritti del soggetto, verso la garanzia formale della completezza dei dati, a torto confusa con la “credibilità”. Ciò causa conflitti e ritardi nell'approvazione etica e sembra dovuto allo scollamento fra i criteri di stesura dei protocolli nelle aziende farmaceutiche o i criteri con cui alcune autorità sanitarie emettono raccomandazioni per l'esecuzione di studi clinici, ed i criteri secondo i quali i CdE dovrebbero valutare il protocollo per garantire una reale protezione dei diritti del soggetto: conformità con la legge civile e penale; compatibilità con la pratica terapeutica e con l'etica e la deontologia medica; adeguatezza alla condizione culturale, etica, morale e religiosa localmente prevalente; rispetto dei principi di uguale opportunità e giustizia per l'accesso allo studio. La GCP e le altre raccomandazioni sono considerate solo in questo contesto. Non sono invece considerati criteri interni allo sponsor (SOPs), né eventuali diversi criteri applicabili in altre sedi. Si suggerisce quindi a sponsor e autorità sanitarie di incorporare tali considerazioni in protocolli e raccomandazioni; di ricordare che la ricerca clinica è soprattutto un atto terapeutico; che non necessariamente un protocollo deve essere identico dappertutto, purché ne sia rispettata l'integrità. Gli elementi non chiave devono essere considerati suscettibili di adattamento secondo le specifiche caratteristiche locali. Ciò suggerisce di limitare il processo in atto di centralizzazione delle procedure di stesura e approvazione etica dei protocolli, lasciando maggiore autonomia alle realtà operative locali.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
6

Palazzolo, Maria Iolanda. « Chi č l'autore dell'Indice ? Santa Sede e diritto d'autore nell'Italia liberale ». SOCIETÀ E STORIA, no 132 (juillet 2011) : 277–300. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-132003.

Texte intégral
Résumé :
Il saggio si propone di ricostruire, attraverso l'analisi delle fonti inedite dell'Archivio della Congregazione dell'Indice e del dibattito coevo, una singolare controversia che alla fine dell'ottocento vede contrapposti gli interessi della Santa Sede, che rivendica il diritto d'autore sulle pubblicazioni ecclesiastiche - tra cui l'- e quelli di alcuni editori cattolici, che al contrario affermano il loro pieno diritto di riprodurre e diffondere testi della tradizione cattolica. La questione, che coinvolge personaggi notissimi della cultura giuridica e dell'editoria nazionale, avrÀ un interessante sviluppo giudiziario. Sullo sfondo, sia il conflitto Stato Chiesa dopo l'UnitÀ che la nuova normativa italiana sul diritto d'autore, spesso largamente disattesa e causa di numerosi conflitti tra otto e novecento.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
7

Santarelli, Matteo. « Conflitto, interessi, bisogni. Le Lezioni in Cina di John Dewey ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 63 (février 2019) : 47–60. http://dx.doi.org/10.3280/las2018-063004.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
8

Etzkowitz, Henry. « Imprenditorialità degli scienziati : conflitto di interessi e cambiamento normativo nella scienza ». Quaderni di Sociologia, no 20 (1 août 1999) : 7–28. http://dx.doi.org/10.4000/qds.1414.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
9

Beri, Emiliano. « «Contrabbandieri, pirati e ladri di mare». Bonifacini e napoletani nella marina di Pasquale Paoli (1756-1768) ». SOCIETÀ E STORIA, no 132 (juillet 2011) : 249–76. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-132002.

Texte intégral
Résumé :
L'articolo esamina alcuni aspetti poco noti della marina creata ex novo dal governo cňrso ribelle di Pasquale Paoli, emersi in seguito all'analisi di numerose fonti in gran parte inedite. Un ruolo decisivo nella nascita e nello sviluppo della flotta "paolista" fu svolto dalle marinerie di Bonifacio, dei regni di Napoli e di Sicilia e dei presidi toscani sotto dominio napoletano. L'autore analizza i legami, non privi di tensioni, che unirono in gruppi di interesse alcuni dei principali corsari e contrabbandieri "paolisti" con uomini di mare, mercanti, mediatori e funzionari pubblici stranieri (napoletani soprattutto, ma non solo), mettendoli in condizione di usufruire delle risorse e delle ampie reti di relazioni proprie di questi soggetti. Un caso specifico, quindi, che permette tuttavia di gettare una luce piů ampia su fenomeni e problematiche proprie del mondo marittimo d'antico regime. In primo luogo il complesso intreccio di interessi che ruotavano intorno alla guerra di corsa e al contrabbando. In secondo luogo il ruolo strategico rivestito da alcune tipologie di merci e di risorse (come il sale e i disertori) e il diffuso ricorso a false identitÀ e "bandiere ombra". Si tratta di fenomeni che solitamente emergono con maggior vigore durante i periodi di guerra e risultano, quindi, particolarmente evidenti nel quadro del conflitto cňrso-genovese, grazie anche all'intreccio con la cruciale questione del riconoscimento della bandiera cňrsa.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
10

Pontremoli, Roberto. « Ancora in Tema di… Scienza Biomedica ed Etica Professionale : Dalla Open Science al Conflitto di Interessi ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 27, no 4 (11 septembre 2015) : 264–66. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2015.843.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.

Thèses sur le sujet "Conflitti di interesse"

1

Russo, Serena <1980&gt. « Minoranze azionarie e conflitti di interesse ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2391/1/Russo__Serena___Tesi.pdf.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

Russo, Serena <1980&gt. « Minoranze azionarie e conflitti di interesse ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2391/.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

Belleggia, Stefano <1973&gt. « L’applicazione della direttiva 2004/39/CE : obblighi informativi e conflitti di interesse nell’attività di intermediazione finanziaria ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/927.

Texte intégral
Résumé :
Nel processo d’integrazione economica europea, la direttiva comunitaria 39/2004/CE, meglio conosciuta come Markets in Financial Instrument Directive (c.d. MiFID), gioca un ruolo di grande rilievo, avendo come principale obiettivo quello della creazione di un mercato unico europeo dei servizi finanziari. In vista di tale obiettivo, il legislatore comunitario ha predisposto una normativa tesa alla massima armonizzazione della disciplina di settore all’interno dell’Unione Europea e, al contempo, all’innalzamento del livello di tutela dell’investitore. Il presente lavoro – nell’esaminare le principali modifiche intervenute a livello nazionale in seguito al recepimento della MiFID, con particolare attenzione alle regole di comportamento degli intermediari finanziari nella prestazione dei servizi di investimento – individua alcuni aspetti critici della normativa de qua che potrebbero mettere a repentaglio il raggiungimento dei principali obiettivi prefissati dal legislatore europeo. Pertanto – pur rilevando la validità di fondo dell’impianto normativo così delineato – si auspica nondimeno un nuovo intervento del legislatore comunitario finalizzato a porre rimedio alle criticità individuate nella disciplina in commento. A completamento dello studio, si è dato infine uno sguardo all’ordinamento statunitense, il quale sotto certi aspetti ha influenzato il legislatore europeo nella predisposizione della disciplina MiFID.
In the process of European economic integration, the Markets in Financial Instrument Directive (i.e. MiFID), has a very important role, since it aims at creating a single market for financial services characterized by more integrated capital markets and enhanced investor protection, the same across all European countries. This paper – examining the major changes brought at the national level by the transposition of MiFID, with particular attention to rules of conduct for financial intermediaries in the provision of investment services – identifies some critical aspects of the legislation that could hinder the achievement of the main objectives of the Directive at issue. Therefore, while noting the general effectiveness of MiFID provisions, we nonetheless hope for further action by the European legislature intended to remedy the identified deficiencies in the Directive at issue. To complete the study, a look at U.S. law was finally given, in consideration of the fact that U.S. law in some ways influenced the European legislator while drafting the MiFID.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

Miotto, Linda. « Interesse sociale e finanziatori insider : l'esperienza statunitense sui conflitti e le prospettive del diritto italiano ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426600.

Texte intégral
Résumé :
The research aims at studying the corporate interest in the framework of the new financing techniques provided by the reform of company law in order to implement the investors’ mentoring and monitorig activities in the start up as well as in the corporate reorganization process. Part I provides a comparative and historical overview of the two basic models that have long competed in corporate law scholarship about the nature and the purpose of a corporation: institutionalism and contractualism. The claim is to underline that these two paradigms, which seem pointed in opposite directions because ultimately rested on strongly conflicting political visions of the appropriate foundations of corporate law, in another perspective, and specifically in the context of contemporary corporate law, are to be reconciled at least because the depth of the disagreement is not understandable in the light of the existing complex set of the firm’s contractual relationships. The shareholder primacy conception – which holds that a corporation is owned by its stockholders and that managers have a duty to maximize stockholder wealth - is unsatisfactory as a descriptive matter, in particular because to disregard the claims of nonshareholder constituencies is inconsistent with the positive role that creditors can play in the corporate governance. Under this approach, the analysis of the complexity of capital structure in relation to control rights becomes a central framework to inquiry. Part II sets out underlying that the contracts between the various corporate financial claimants and the corporation are inevitably incomplete because of the high transaction costs of fully specifying state-contingent agreements that would cover all possible circumstances. The hybrid securities are placed in this context as one of the legal structures introduced to promote economic efficiency. The debate over nonshareholder protection, with special regard to the question if fiduciary duties run also to bondholders and preferred shareholders, demonstrates, first, that while the bond indenture is an imperfect instrument, fiduciary duty is not a panacea, second, that much of the basis for distinctions between stockholder and bondholder remedies is outdated. Commentators posit that corporations should maximize value for shareholders alone mainly for an instrumental claim, that is because shareholders, as residual claimants, have the greatest incentive to maximize the value of the society as a whole. However, the diversification of the financial instruments leads to redefine the relation between ownership and control besides the notion of “residual claimant”, and supports the idea that, also the corporate interest, as like as the corporate control, is subject to negotiation. This conclusion, in turn, induce to treat the bondholders with voting rights as controlling the corporation and, thereby, to examine the broad issue of creditors’ responsibility so that the bond contract serves as the font of all rights and duties. In so doing, Part III attempts to shed some light, on the one hand, upon the implications of the power to influence or control corporate decisionmaking on the lender liability and, on the other hand, upon the opportunity to refer to bondholders the rules recently enacted in the field of s.r.l. In spite of nonshareholders rarely find it in their interest to contract with shareholders to vary the shareholder-primacy default rule and to play an active role in corporate governance, however, in certain contexts such as insolvency, circumstances can change so it is important to find in the liability (and in the confidence in the efficacy of judicial intervention) a balance between the renewed faith in the institution of contract and the opportunity to take into consideration also the creditors called “outsiders”. The dominant model in today's scholarship suggests that voluntary debt adjustments by enterprises in financial distress systematically disadvantage dispersed bondholders, that have a little bargaining power and are subject to debtor or institutional investors strategic behavior. The “liability lever”, nonetheless, could dissuade banks from investing in hybrid securities. On account of this, Part IV focuses on the bankruptcy law reform to evaluate the profitability of the new financing techniques in financial distress. In particular, the attention is paid to the choice between the two restructuring regimes (bankruptcy and out-of-court restructuring) and its impact on the governance system. Impeding financial distress as often as not means to avoid responsibility; at the same time using covenants to contractually secure various control rights typically assigned to equity holders creditors are enabled to address the restructuring perspective. In this perspective, the economic efficiency of the "half-way" instruments between shares and debentures is enhanced by the intersection of multiple mechanisms, including private restructuring, the market for corporate control, management incentives, creditor activism, and a host of others. An understanding of the unique dynamics of bankruptcy and non bankruptcy legislation has become essential to understand the fundamentals of corporate governance and its balance with relation to the behavior of the corporate interest in front of the borrowing claims.
Le pagine che seguono intendono offrire una rilettura dell’interesse sociale alla luce degli strumenti con i quali le più recenti riforme legislative hanno voluto consentire il coinvolgimento dei finanziatori nel governo della società dalla fase di start up a quella di crisi. Il primo capitolo opera una ricostruzione storica e comparata della contrapposizione tra le due scuole di pensiero che tradizionalmente si misurano sulla nozione di società e di interesse sociale: istituzionalismo e contrattualismo. L’intento è fare emergere come questi due moduli interpretativi, sebbene appaiano destinati ad una divergenza insuperabile perché radicata in ultima analisi su approcci politici profondamente configgenti sui fondamenti stessi del diritto societario, in un’altra prospettiva e specificamente nel contesto dell’assetto normativo attuale, necessitano viceversa d’essere conciliati in un quadro unitario. Ciò quantomeno perché le ragioni tradizionalmente addotte a fondamento del divario interpretativo hanno per la più parte perso aderenza al dato normativo dopo che questo è stato ridisegnato dalla riforma componendo in una diversa pluralità di forme le relazioni contrattuali inerenti alla società. La teoria della primazia dei soci – la quale ravvisa nella società una proprietà degli azionisti e nella massimizzazione della ricchezza di questi ultimi l’interesse in funzione del quale la società deve essere amministrata - non è soddisfacente sul piano descrittivo, in particolare perché negando ogni considerazione alle istanze dei non soci si mostra incoerente con il ruolo attivo che il legislatore ha consentito ai creditori nella stessa corporate governance. L’osservazione di questo nuovo elemento sposta dunque il baricentro dell’indagine sulla relazione tra la complessità della struttura finanziaria della società e la titolarità di diritti di controllo sulla stessa. La relativa analisi è condotta nel capitolo secondo, che muove dalla considerazione per cui i contratti tra i vari finanziatori e la società soffrono di un’incompletezza resa inevitabile dagli alti costi di transazione associati alla pretesa di disciplinare in sede negoziale ogni possibile evenienza. Gli strumenti ibridi di partecipazione trovano collocazione in questo contesto in quanto meccanismo legale innovativo di promozione dell’efficienza economica connessa alle istanze di competitività nell’accesso al finanziamento della piccola o media impresa. Un’efficienza, questa auspicata, da valutarsi soprattutto con riguardo al dibattito sul fondamento legale o contrattuale delle tutele da riconoscere agli investitori non azionisti, la ricostruzione del quale dimostra anzitutto che né il contratto di finanziamento né la tutela giudiziale successiva possono considerarsi strumenti perfetti, e in secondo luogo che il contesto normativo riformato impone di porre in discussione molti dei presupposti sui quali è tracciata la distinzione in punto di tutela tra azionisti e non azionisti. Rileva in tal senso l’argomento dottrinale secondo il quale le società dovrebbero massimizzare il valore per i soli azionisti perché così facendo – in considerazione delle pretese residuali di cui tale categoria è referente – otterrebbe di massimizzare il valore per l’intero ente. Ebbene, tale assunto è oggi posto in discussione dalla diversificazione degli strumenti di finanziamento, che sollecita a ridefinire la relazione tra proprietà e controllo nonché la nozione stessa di “residual claimant”, e supporta l’idea che anche l’interesse sociale, così come il controllo sociale, si presti ad essere determinato in via negoziale. Questa conclusione, a sua volta, induce a valutare la posizione dei finanziatori con poteri di voice in termini di controllo sulla società e, di conseguenza, ad esaminare l’ampio tema della responsabilità dei creditori nella prospettiva che il contratto di finanziamento sia veicolo non solo di diritti ma anche di oneri di condotta. Così procedendo, il terzo capitolo si prefigge di fare luce, anzitutto, sulle implicazioni che l’attribuzione ai finanziatori del potere di influenzare o controllare il processo decisionale della società esercita in tema di responsabilità e, sotto un secondo profilo, sull’opportunità di riferire ai portatori di strumenti partecipativi la disciplina recentemente dettata in seno al corpo normativo delle s.r.l. con riguardo alla responsabilità patrimoniale e gestionale dei soci. Premesso che raramente è da ritenere che i finanziatori istituzionali possano trovare conforme ai loro interessi alterare in sede contrattuale il principio residuale di primazia degli azionisti per svolgere in luogo di questi ultimi un ruolo attivo nella governance della società, ciononostante non è da escludere che in determinati contesti – e in specie in quello di crisi - le valutazioni di convenienza possano essere diverse. Potrebbe quindi essere rilevante trovare nella responsabilità (e nell’efficacia dell’intervento giudiziale) un bilanciamento tra la rinnovata fiducia nell’autonomia contrattuale e l’opportunità di prendere in considerazione anche i creditori privi di capacità di conseguire in sede di negoziazione un livello idoneo di tutela (cd. finanziatori “outsider”): ciò soprattutto in quanto il modello dominante in dottrina evidenzia che le politiche di debito assunte dalle società in stato di crisi svantaggiano sistematicamente la massa non organizzata dei creditori, che si trovano pertanto esposti a comportamenti strategici del debitore o degli investitori istituzionali. D’altro canto proprio la leva della responsabilità potrebbe dissuadere le banche dall’investire negli strumenti ibridi di finanziamento, così vanificando l’innovazione legislativa e con essa gli intenti di garantire maggiore competitività al nostro ordinamento. In considerazione di questi diversi elementi, il quarto capitolo si volge allo studio della recente riforma fallimentare, per valutare la profittabilità delle nuove tecniche finanziarie nella fase di crisi. In particolare, l’attenzione è riposta sulle soluzioni concordate alla crisi dell’impresa e sul relativo impatto sul sistema di governance. Per un verso emerge come evitare la procedura fallimentare nel più dei casi significhi sottrarsi dall’essere convenuti in azioni di responsabilità; per altro verso si delinea come ricorrendo a clausole contrattuali attributive di diritti di controllo i creditori ottengano di indirizzare non solo le politiche di investimento ma anche quelle di risanamento delle società finanziate, e con ciò dunque di poter contenere il rischio dell’attivarsi delle responsabilità da eterogestione. Se si considera come l’opzione per le soluzioni pre-fallimentari possa avvantaggiare l’intera massa dei creditori, si è indotti a ritenere che l’efficienza economica degli ibridi finanziari trovi realizzazione solo nell’intersezione di molteplici prospettive, legate alla privatizzazione dell’insolvenza, al mercato del controllo delle società, al coinvolgimento dei creditori negli assetti di governo delle società finanziate. La comprensione unitaria di tali dinamiche, legate al contempo alla solvenza e all’insolvenza, si pone quindi come momento essenziale per l’interpretazione degli equilibri di governance in relazione al complesso atteggiarsi dell’interesse sociale in relazione alle istanze di finanziamento.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

Pari, Silvia <1988&gt. « La ricerca medica : problematiche, responsabilità e conflitti di interesse tra buone pratiche e rispetto dei diritti della persona. Una guida per il ricercatore ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amsdottorato.unibo.it/8020/1/Tesi%20Dottorato%20%28Definitiva%29.pdf.

Texte intégral
Résumé :
L’obiettivo della presente tesi è quello di indagare e analizzare i principali profili di criticità connessi alla ricerca medica sull’uomo dal punto di vista giuridico. Partendo da una analisi delle principali fonti normative e bibliografiche in materia (dal Codice di Norimberga del 1946 sino al recentissimo Regolamento UE n. 536/2014) si è provveduto a enucleare le criticità principali legate alla presentazione di progetti di ricerca avanti ai Comitati Etici all’interno di una griglia di valutazione nella quale, accanto alla tipologia di studio analizzato (sperimentale, osservazionale, tissutale, di dispositivo medico), si è provveduto a indicare l’esito della presentazione del progetto (positivo, positivo con richiesta di integrazioni, sospensivo e negativo) e, suddivise per categorie, le principali problematiche riscontrate. Sulla base di detta griglia si è proceduto alla campionatura e all’analisi statistica dei 739 pareri resi dal Comitato Etico Indipendente istituito presso il Policlinico Universitario Sant’Orsola Malpighi di Bologna nel corso delle annualità 2014 e 2015. Da detta analisi, condotta secondo le metodiche sopra descritte, è emerso come le principali criticità attengano alla modulistica informativa e di consenso per la partecipazione al progetto di ricerca, alla modulistica informativa e di consenso relativa al trattamento dei dati del soggetto che partecipa al progetto, agli accordi economici fra Promotore/Centro di Sperimentazione e Sponsor, alla polizza assicurativa da stipulare a copertura dei rischi derivanti dal protocollo di ricerca. Con riferimento a ciascuno di detti gruppi si è, infine, provveduto a indicare quali sono le caratteristiche e i contenuti normativamente previsti e, dunque, in tal senso, a fornire alcuni suggerimenti di carattere operativo a Promotori e Sperimentatori, nell’ottica di agevolare una più fluida ed efficace sottoposizione dei protocolli di ricerca ai Comitati Etici competenti.
This dissertation investigates and analyses the main legal issues arising in connection with medical research on humans. An analysis was conducted of the main legal sources and literature (from the 1946 Nuremberg Code to the recent EU Regulation 536/2014), and on this basis the main problems have been identified that come up when medical research projects are submitted to ethics committees, to this end using an evaluative framework organized under three headings: types research project (experimental, observational, on human tissue, and involving medical devices), types of opinion issued by the ethics committee (accept, accept subject to minor revision, on hold subject to major revision, reject), and types of issues. Proceeding from this evaluative framework, a sampling and statistical analysis was carried out on the 739 opinions issued in 2014 and 2015 by Independent Ethics Committee set up at the Policlinico Universitario Sant’Orsola Malpighi di Bologna. Four main classes of issues have been identified: the personal information and consent forms for participating in medical research projects, the personal information and consent forms for the processing of personal information, economic agreements between the research sponsor and its promoter or the research centre, and the insurance policy covering the risks attached to the project. For each of these issues, the legal standards to be met have been identified with the aim of providing promoters and researchers with the practical guidance needed for them to streamline the submission of their research projects to an ethics committee.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
6

Piovesan, Enrica. « Il conflitto di interessi degli amministratori di società ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426597.

Texte intégral
Résumé :
The current research is about corporate criminal law. In particular, it deals with the problematic subject of the conflict of interest of corporate directors; that is, its focus in on the state-of-the-art solutions, which have been operated about this matter, but also on the perspectives of reform about this complicated issue. The research on this thematic encompasses comparisons between the penal sanctions, known by Italian law to repress the phenomenon, with both historical and recently emerged connections to the application problems. Such analysis starts from the, now abrogated, crime of conflitto di interessi and then it goes on with a closer look on those of infedeltà patrimoniale and omessa comunicazione del conflitto di interessi. Furthermore, through the analysis of the experiences of France, Spain and the United Kingdom, evidence is shown indicating how special norms of company criminal law and common crimes can coexist, specifically by looking at the crime of embezzlement. For this reason, also the above mentioned crime has undergone a close examination, specifically aiming to cast light on its vis expansiva. The purpose of the research, beyond tracing a wide overview of potential solutions, is to understand the necessary extent of use for criminal law, on one hand, and to sort out in what measure company criminal law is preferable, on the other hand, in order to provide effective sanctions to breaches of company law.
La presente ricerca riguarda la materia del diritto penale commerciale. In particolare, essa è incentrata sulla complessa problematica della disciplina del conflitto di interessi degli amministratori di società, in quanto essa si focalizza sullo stato della questione e le prospettive di riforma. L’approfondimento della tematica passa, naturalmente, attraverso il confronto tra le disposizioni penali conosciute dall’ordinamento italiano per reprimere il fenomeno, a partire dall'abrogato delitto di conflitto di interessi, fino al quelli dell'infedeltà patrimoniale e dell'omessa comunicazione del conflitto di interessi. Si affrontano, quindi, le connesse problematiche applicative, sia recenti, sia storicamente emerse, tanto in dottrina che in giurisprudenza. D'altro lato, attraverso l’analisi delle esperienze di Francia, Spagna e Regno Unito, viene evidenziato come possa svolgersi la coesistenza tra norme speciali, di diritto penale societario, e reati comuni, con particolare riferimento a fattispecie assimilabili al delitto di appropriazione indebita. Anche tale fattispecie è stata, dunque, esaminata, con particolare riguardo alla vis expansiva della stessa. Fine ultimo della tesi di ricerca, al di là di tracciare un’ampia panoramica sulle soluzioni prospettabili, è stato quello di comprendere, da un lato, fino a che punto sia necessario l’intervento del diritto penale e, dall'altro, in che misura sia auspicabile un diritto penale societario, che si presenti come sanzionatorio di precetti civilistici.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
7

Colonnelli, De Gasperis Mattia. « Le azioni correlate.Tracking Stocks ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2010. http://hdl.handle.net/10077/3667.

Texte intégral
Résumé :
2008/2009
Il lavoro ha ad oggetto l’istituto giuridico delle azioni correlate o di settore (già noto e diffuso in ordinamenti stranieri con il nome tracking stocks e tracking shares), introdotto nell’ordinamento giuridico italiano dalla recente riforma di diritto societario al fine di rendere le forme di finanziamento della società per azioni più efficienti, flessibili e maggiormente adatte alle esigenze degli investitori e dei mercati di capitali. Tale strumento di partecipazione azionaria offre l’opportunità di un investimento remunerato secondo la produttività di uno specifico settore dell’attività esercitata dalla società emittente. Ai sensi del novellato art. 2350, comma 2, c.c., le azioni correlate sono, infatti, “azioni fornite di diritti patrimoniali correlati ai risultati dell’attività sociale in un determinato settore”. Lo studio si apre con l’analisi delle ragioni economico-finanziarie sottostanti l’emissione di tracking stocks, soffermandosi sul diversification discount, la corporate governance, l’asimmetria informativa, le operazioni straordinarie di ristrutturazione aziendale, i particolari equilibri nell’ambito di compagini complesse, l’incentivazione ai managers, la predisposizione di poison pills in caso di scalate ostili. Il precedente storico dell’istituto risale al 1984 quando General Motors al fine di acquisire Electronic Data System attribuì agli azionisti di quest’ultima azioni correlate al core business della medesima società acquisita. La prima operazione europea di ammissione alla quotazione di azioni correlate è avvenuta in Francia nel 2000, anno in cui Alcatel S.A. collocava sul premier marchè azioni correlate all’attività della società controllata Alcatel Optronics. In Italia, le tre società chiuse AIMAG S.p.A. (2006), ATAF S.p.A. (2005) e Friulia S.p.A. (2005) e l’investment company quotata Cape Live S.p.A. (2007) hanno emesso azioni correlate. Vengono approfonditi, tra l’altro, l’ambito di applicabilità dell’istituto, con particolare riguardo alla definizione di settore, alle divisional tracking stocks ed alle subsidiary tracking stocks, e la correlazione dei diritti patrimoniali ai risultati di un settore specifico di attività sociale esercitata dall’emittente (correlazione in senso forte, o close tracking, e correlazione in senso debole, o loose tracking), quale elemento minimo e caratterizzante tale categoria azionaria. Si conclude che sul piano strutturale e funzionale il risultato del settore rappresenta il parametro quantitativo, il criterio, relativo o assoluto, fisso o variabile, per il calcolo della parte di risultato di esercizio di spettanza delle azioni correlate. Sono analizzati, poi, i diritti patrimoniali tipici delle azioni correlate, quali il diritto agli utili, la partecipazione alle perdite ed il diritto alla quota di liquidazione, e i diritti amministrativi, quali il diritto di voto in assemblea generale ed in assemblea speciale, anche nel contesto dell’autonomia statutaria. Il lavoro prosegue con la trattazione del tema dell’accertamento del risultato di settore e delle modalità di rendicontazione da inserirsi all’interno dello statuto. Si argomenta che il risultato di settore non può considerarsi concetto giuridico e/o contabile predefinito e non rappresenta il contenuto del diritto patrimoniale dell’azionista, ma solo un parametro di commisurazione dello stesso, in funzione del criterio di correlazione prescelto. Viene trattato, inoltre, il diritto di conversione delle azioni correlate in azioni ordinarie come meccanismo di exit, funzionale a disciplinare la sorte delle azioni correlate al verificarsi di predeterminati eventi o condizioni. Si esaminano le clausole di conversione ricorrenti nella prassi internazionale, di cui si verifica la compatibilità con l'ordinamento italiano. Infine, vengono identificate le nuove criticità di corporate governance cui le azioni correlate danno luogo, come ad esempio le nuove conflittualità orizzontali tra i soci relative all’allocazione di risorse, delle opportunità d’affari (corporate opportunities), delle spese e dei costi comuni. In tale contesto si forniscono alcuni standards di condotta che gli amministratori di società multi settoriali devono seguire, onde evitare di incorrere in responsabilità verso la società, i soci o i creditori sociali. In tale contesto, si parte dalla constatazione di carattere economico per cui l’impresa multi settoriale è accostabile al fenomeno del gruppo di società ovvero dell’imprenditore-persona fisica o comunque soggetto che abbia rilevanti interessi economici in altre imprese, individuali o collettive. E’ interesse comune a tutti gli azionisti sia che la società mantenga un sano equilibrio economico e finanziario sia che la società venga gestita, nel suo complesso, in modo efficiente. Nel caso in cui la società è insolvente perdono tutti i soci. Una gestione economicamente efficiente conduce alla massimizzazione del valore aggregato delle azioni, cui corrisponde la massimizzazione del valore di ciascuna categoria di azioni, cuore della teoria del c.d. shareholder value. In tale prospettiva l'attenzione si sposta necessariamente sulle modalità gestionali. Infatti, tale interesse comune può essere perseguito esclusivamente attraverso una continua e costante azione perequativa da parte degli amministratori volta ad armonizzare ed ottimizzare il funzionamento particolare di ciascun settore con quello degli altri.
XXII Ciclo
1975
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
8

De, Vitiis Cecilia. « Il conflitto di interessi nella gestione collettiva del risparmio ». Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2011. http://hdl.handle.net/11385/200866.

Texte intégral
Résumé :
Il conflitto di interessi: modelli di disciplina. Il conflitto di interessi nella gestione collettiva del risparmio: profili generali. La prevenzione dell’insorgenza di situazioni di conflitto di interessi. L’individuazione e la gestione delle situazioni di conflitto di interessi.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
9

Martini, Giacomo. « La tutela costituzionale della rendita ed i suoi limiti ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3421757.

Texte intégral
Résumé :
The dissertation takes as its main purpose that of enlightening the rife and rampant role of revenue in contemporary legal systems and the damage it inflicts to the appropriate functioning of Democracy. The first chapter aspires at reconstructing the very concept of revenue. Under an economic perspective, in fact, it can be defined as a “slothful” source of income, in direct contraposition with the “industrious” one that onlylabour can create. Itthen focuses on financial revenue- undoubtedly the most widespread manifestation of this form of wealth in the contemporary world - , and the role played by institutional investors in capital markets. Shifting to the constitutional and political value of revenue, the chapter ends with a series of data concerning the global financial and economic crisis, aiming at underlining the infectivity thatafflicts modern western democracies. The second chapter opens with the elucidation of the rationale for a constitutionally oriented inquiry of financial revenue. The author is aware that, once underlined the supranational nature of financial markets’ rules and regulations, the inquiry could appear in the best case scenario pointless, and the parameter obsolete. Nevertheless, anticipating such potential objections, he takes his first step considering the very essence of the Italian Constitution. If its hard core is made of unalterable and non-negotiable principles that stand as keepers of the unchangeable values of democracy and if, thus, they are the constitutional limit to the process of the globalization of rules, it can be derivedthat the rife role revenue plays, actually determines a double deficit of democracy in contemporary legal systems. The democratic principle is, in fact, afflicted both in its concrete and formal acceptation. Recalling the substantial slothfulness of revenue, it is quite straightforward howthe betrayal of the principle according to which the Republic is established on labour deeply affects Democracy in its first sense, while themajorelusion of the principle of popular sovereignty strikes it its second acceptation. Taking this last aspect of the rife and rampant role of revenue, the third chapter deals with the problems that implementation of supranational and global rules governing financial markets creates. From this perspective, the author aims at understanding where, in this field, the real and concrete damage to the democratic principle must be found. It is the ability institutional investors acquired of bending public policy makers’ choicesthrough non-institutional channels – notably, personal relationships, or the lobbies’ and rating agencies’ pressure power -in order to make them match their interests what accredited them so much weight to be able to influence the balance of world powers. But if private institutions as institutional investors have a vital role in the world’s policymaking, and public – and elected – entities are just second level actors, what kind of popular sovereignty can be spoken about? The chapter and, thus, the research, ends with some practical and theoretical hints aiming at creating a remedy to such a substantial erosion of citizens’ role
Il lavoro di ricerca si propone di mettere in luce il ruolo pervasivo della rendita negli ordinamenti giuridici contemporanei ed il vulnus che esso reca al funzionamento dello Stato democratico. Nel primo capitolo viene ricostruita innanzitutto la nozione di rendita, sotto il profilo economico, come fonte di reddito che attribuisce all’individuo un guadagno “ozioso”, in contrapposizione a quello “dispendioso” derivante dal lavoro. Si concentra quindi l’attenzione sulle rendite finanziarie, che rappresentano la manifestazione più diffusa di questa forma di ricchezza nell’epoca contemporanea, e sul ruolo di primo piano assunto sul mercato dei capitali dagli investitori istituzionali. Successivamente, si approfondisce il rilievo politico e costituzionale del fenomeno economico “rendita” e, in questa prospettiva, il capitolo si chiude con una serie di dati relativi all’attuale crisi finanziaria ed economica globale, che danno conto della situazione di ineffettività in cui versano le democrazie occidentali contemporanee. Nel secondo capitolo viene chiarito il significato di un’indagine costituzionale sulla rendita finanziaria a fronte di alcune possibili obiezioni, tra cui, in particolare, quella della “inutilità” del parametro di riferimento in virtù della derivazione sovranazionale della normativa concernente i mercati finanziari. A tal proposito, viene valorizzata l’esistenza nella Costituzione italiana di alcuni principi supremi dell’ordinamento, che sono immodificabili in quanto posti a tutela di valori non negoziabili della democrazia. Rinvenuto in essi il limite costituzionale al processo di globalizzazione delle regole, si sottolinea come il ruolo pervasivo della rendita determini, in realtà, un duplice deficit democratico all’interno degli ordinamenti giuridici contemporanei: da un lato, un deficit di democrazia “materiale”, che si traduce nella negazione del fondamento sul lavoro della Repubblica; dall’altro, un deficit di democrazia “formale”, che trova la sua causa in un’elusione sostanziale del principio di sovranità popolare. Appuntando l’attenzione su quest’ultimo aspetto del ruolo pervasivo della rendita, il terzo capitolo affronta più da vicino i problemi concernenti l’assunzione delle regole che accompagnano la globalizzazione dei mercati finanziari. In quest’ottica, il lavoro di ricerca evidenzia come il vero vulnus al principio democratico in questo settore normativo sia da rinvenire nella capacità degli investitori istituzionali di orientare a loro favore le scelte dei decisori pubblici, sfruttando canali alternativi rispetto a quelli istituzionali, quali i rapporti personali, le lobbies e le agenzie di rating. In sede conclusiva, vengono pertanto fornite alcune indicazioni di principio per porre rimedio, in una prospettiva de jure condendo, a tali forme di sostanziale elusione del principio di sovranità popolare
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
10

Bedeschi, Veronica. « Rapporto di cambio e conflitto di interessi nella delibera di fusione tra tutela reale e tutela obbligatoria ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425171.

Texte intégral
Résumé :
«exchange ratio and conflict of interests in the merger general meeting between property rule and liability rule». One of the most significant problems regarding the merger of joint stock companies (società per azioni) is represented by the conflict of interests that may arise during the companies' resolution to merge. The conflict of interests can arise at the vote concerning the exchange ratio set by the directors in the merger plan and then voted by the shareholders, when the merger occurs between two companies, one shareholder of which is the owner of a shareholding in both companies and also when the merger occurs between a parent company and a subsidiary. In the Italian Civil Code there is a so-called «barring» rule, Art. 2504 quater, that prohibits ruling the merger as invalid once the deed of merger has been published, and grants the shareholder, who considers himself damaged by the merger, the possibility of obtaining compensation for damages arising from the operation concluded under a conflict of interest. With this regulation there is the danger that the shareholder, who considers himself injured by an inappropriate exchange ratio due to the conflict of interests, is denied property rule. This work will attempt to highlight the advantages and disadvantages of the two forms of protection, also from the economic analysis of the law perspective. This research will attempt to retain a fundamental significance for the invalidity protection in the merger, taking advantage of those means made available in this sense by the regulations. To this end, attention will be paid to the precautionary suspension action of both the Board of Directors resolution, with which the merger plan is approved, as well as the companies' resolution approving the merger.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.

Livres sur le sujet "Conflitti di interesse"

1

Mondini, Paolo Flavio. I conflitti di interesse degli intermediari bancari nella prestazione di servizi di investimento : L'esperienza statunitense. Milano : Giuffrè, 2008.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

Mondini, Paolo Flavio. I conflitti di interesse degli intermediari bancari nella prestazione di servizi di investimento : L'esperienza statunitense. Milano : Giuffrè, 2008.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

Semiotica di Cosa nostra e dell'antimafia : Il ruolo del giornalismo tra linee editoriali e conflitti di interesse. Roma : Aracne, 2010.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

Buone regole per la casta : Lodi, garanzie parlamentari, insindacabilità, conflitti di interesse ed altre storie. Roma : Gangemi, 2008.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

Mario, Miscali, dir. I signori del rating : Conflitti di interesse e relazioni pericolose delle tre agenzie più temute dalla finanza globale. Torino : Bollati Boringhieri, 2012.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
6

Pertici, Andrea. Il conflitto di interessi. Torino : G. Giappichelli, 2002.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
7

Stesuri, Aldo. Il conflitto di interessi. Milano : Giuffrè, 1999.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
8

Maffeis, Daniele. Conflitto di interessi nel contratto e rimedi. Milano : A. Giuffrè, 2002.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
9

Sciortino, Antonella. Conflitto di interessi e cariche di governo : Profili evolutivi delle ineleggibilità e delle incompatibilità. Torino : G. Giappichelli, 1999.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
10

Marco, Ieva, dir. La condizione di reciprocità, la riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato : Aspetti di interesse notarile. Milano : Giuffrè, 2001.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.

Chapitres de livres sur le sujet "Conflitti di interesse"

1

Pelaia, Paolo, Erica Adrario et Lucia Buglioni. « Conflitto di interessi : Considerazioni e raccomandazioni ». Dans Governo clinico e medicina perioperatoria, 327–36. Milano : Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2793-0_24.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

Wubs-Mrozewicz, Justyna. « Maritime Networks and Premodern Conflict Management on Multiple Levels. The Example of Danzig and the Giese Family ». Dans Atti delle «Settimane di Studi» e altri Convegni, 385–405. Florence : Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-857-0.20.

Texte intégral
Résumé :
This article argues that a novel way to analyse maritime networks in premodern northern Europe is to trace the activities of people involved in conflict management. These people were traders, magistrates, judges, urban diplomats: sometimes all comprised in one person or a family. Specifically, if we take the Hanseatic city of Danzig and the Giese family as an example, it becomes apparent that these ‘conflict managers’ operated on various levels: the city, the region, the state, the Hanse and on the level of politics and economic policy between states and cities. Economic interests and conflicts were intertwined with political, social and cultural matters, and should be investigated together.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

Bubbico, Davide. « 4 • L’industria automotive italiana tra problematiche di settore e transizione verso l’auto elettrica Stellantis e le ricadute produttive e occupazionali ». Dans Osservatorio sulle trasformazioni dell’ecosistema automotive italiano 2022. Venice : Fondazione Università Ca’ Foscari, 2023. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-703-6/004.

Texte intégral
Résumé :
L’industria dell’auto in Italia ha conosciuto nel corso degli ultimi tre anni, complice la pandemia COVID-19 e il più recente conflitto russo-ucraino, un’ulteriore complicazione della sua prospettiva manifatturiera e occupazionale. Non solo in relazione al tema delle mancate forniture di semiconduttori e di altri componenti e all’andamento più generale del mercato dell’auto (in flessione da diversi anni e che risente necessariamente delle condizioni complessive dell’economia nazionale), ma anche in relazione alla decisione assunta in ambito comunitario di mettere fine alla vendita di auto con motore endotermico entro il 2035. Quest’ultimo aspetto, che riguarda naturalmente tutti Paesi dell’Unione, se sta avendo un impatto principalmente sui produttori europei inevitabilmente è destinato ad interessare anche quegli OEM (Original Equipment Manufacturers) che fuori dall’Europa producono per il mercato europeo. Le conseguenze della crisi pandemica con tutti i problemi relativi al sistema delle forniture e alla contrazione delle vendite hanno invece interessato in ugual modo tutti gli altri mercati (dagli Stati Uniti alla Cina) inclusi quelli del Sud-est asiatico, seppure con dinamiche differenziate a livello di ogni singolo Paese.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.

Actes de conférences sur le sujet "Conflitti di interesse"

1

Chairawati, Fajri. « Model Pemerkasaan Politik Perempuan di Wilayah Konflik Aceh ». Dans Conference on Pusat Pengajian Umum dan Kokurikulum 2020/1. Penerbit UTHM, 2020. http://dx.doi.org/10.30880/ahcs.2020.01.01.003.

Texte intégral
Résumé :
The model of political empowerment in building women's awareness of their political rights has been carried out in various places, but the application of the model of women's political empowerment in the conflict areas has not yet been maximized. This is due to the tradition of political education among women in the conflict has not been implemented. Cultural faktor that do not involve women's participation in the political aspect continue to this day, at least in Aceh. This study is an academic response to a number of phenomena that limit the involvement of women in filling seats in the legislature, both in the Regency and Province. This qualitative based on 5 informants to find information about women's political participation through observation, interviews and participants. Based on the field study, it was found that 20 women who fail to be members of the legislature because do not understanding the political procedures in accordance with the regulations in the conflict area. No special academic participation has been found in empowering women's politics. Not yet found the participation of ulama in empowering women's politics in conflict areas, especially Aceh. According to the author's analysis, this is an important skill to increase women's political awareness in conflict areas. The results of this study can be used by all parties who are interested in increasing women's political participation in conflict areas.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
Nous offrons des réductions sur tous les plans premium pour les auteurs dont les œuvres sont incluses dans des sélections littéraires thématiques. Contactez-nous pour obtenir un code promo unique!

Vers la bibliographie