Littérature scientifique sur le sujet « Confini dell'aria »

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Articles de revues sur le sujet "Confini dell'aria"

1

Verginella, Marta. « Specchi di confine. Contributo alla discussione sulle pratiche della memoria di confine nell'area nord-adriatica ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 298 (juin 2022) : 256–68. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-298019.

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Résumé :
Per capire meglio l'essenza delle pratiche di memoria lungo il confine italo sloveno e l'uso pubblico della storia dell'area alto adriatica nell'ultimo ventennio bisogna analizzare la cultura storica e in particolare il pensiero storiografico. In un territorio multietnico far combaciare i limiti della nazione con i confini statali è diventato l'obiettivo principale di una parte preponderante della storiografia sin dagli ultimi decenni dell'Ottocento e anche nel corso del Novecento. I pochi tentativi storiografici di adottare una prospettiva comparativa e transnazionale sono rimasti marginali rispetto al bisogno di etnicizzare la storia del confine e produrre l'omologazione nazionale di un'area multinazionale. Come ha messo bene in luce lo storico tedesco Rolf Wörsdörfer, l'elaborazione storiografica del conflitto tra italiani e slavi (sloveni e croati) è a sua volta una parte significativa del conflitto di nazionalità che si ripercuote anche sulle pratiche museali e le scelte didattiche.
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Daminelli, Luca. « Aspettare a Ventimiglia. La frontiera italo-francese fra militarizzazione, crisi dell’accoglienza e solidarietà ». REMHU : Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 30, no 64 (avril 2022) : 59–80. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880006405.

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Résumé :
Riassunto Questa etnografia è stata condotta sul confine italo-francese a Ventimiglia dal 2019 fino all’autunno 2021. La precedente conoscenza dell'area ha permesso di capire come la gestione da parte degli Stati della pandemia Covid-19 abbia ridefinito il dispositivo frontiera. L'articolo inizia con una descrizione del funzionamento dei controlli di frontiera e del loro continuo aggiornamento per limitare la possibilità di attraversamento del confine dei migranti illegalizzati. La seconda parte analizza la situazione generata a Ventimiglia dalla chiusura del confine come una crisi dell’accoglienza (Lendaro, Rodier, Vertongen, 2019), dovuta all'inazione delle istituzioni locali (Davies, Isakjee, Dhesi, 2017). Nelle conclusioni, l'articolo analizza quali sono le conseguenze sulle soggettività migranti dell'intersezione fra militarizzazione del confine e negazione dell’accoglienza, che costringe a vivere l'esperienza dell'attesa in condizioni di estrema precarietà e marginalità, alle quali si contrappone l’attività dei gruppi solidali della zona.
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Marchetti, Luca. « Arte e realtŕ in Danto e Adorno ». PARADIGMI, no 2 (juillet 2010) : 43–54. http://dx.doi.org/10.3280/para2010-002004.

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Résumé :
Il saggio affronta il rapporto tra opera e oggetto nella filosofia dell'arte di A. Danto. In particolare: 1) le opere d'arte sono sempre a "distanza" da ciň che rappresentano (contro le avanguardie artistiche, Danto difende la "differenza" tra arte e realtŕ); 2) sono oggetti semi-opachi, ovvero trasparenti e opachi allo stesso tempo; 3) come per Adorno, sono "paradossali", perché attraverso qualcosa di reale si manifesta qualcosa che non č "reale". A partire da queste considerazioni Danto distingue arti disturbanti e arti disturbazionali: le prime operano all'interno dei "confini" dell'arte senza metterli in discussione, le seconde, invece, cercano di superare la differenza tra arte e realtŕ.
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Bassi, Jacopo. « La periferia ecclesiastica ortodossa nel Sud-Est europeo negli anni Venti e Trenta. Il caso dell'Epiro e dell'Albania ». MONDO CONTEMPORANEO, no 3 (avril 2011) : 5–24. http://dx.doi.org/10.3280/mon2010-003001.

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Résumé :
La caduta dell'Impero ottomano comportň un mutamento anche nelle relazioni interne al mondo cristiano ortodosso. La creazione e il consolidamento degli Stati nazionali balcanici e delle Chiese ortodosse autocefale posero le basi per la ridefinizione dei confini giurisdizionali delle Chiese nazionali. Negli anni Venti e Trenta l'Albania e la Grecia cercarono di manovrare le istituzioni religiose ortodosse per esercitare pressione sul Patriarcato ecumenico: obiettivo delle azioni diplomatiche greche e albanesi era quello di spostare l'influenza culturale esercitata dalle istituzioni religiose sulle popolazioni dell'area dell'odierna Albania meridionale, abitata in prevalenza da fedeli ortodossi. Lo Stato greco era desideroso di poter avanzare rivendicazioni su questi territori: la difesa della popolazione ortodossa rappresentava una giustificazione ideale. La zona oggetto della disputa divenne cosě una, contesa tra la tradizionale giurisdizione patriarcale, la nascente Chiesa ortodossa albanese e la Chiesa di Grecia, desiderosa di ereditare da Costantinopoli il prestigio e il retaggio storico della cristianitŕ orientale.
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Giliberti, Luca, et Swanie Potot. « Verso i solidarity studies. Nuove prospettive di ricerca su migrazioni e frontiere ». MONDI MIGRANTI, no 3 (décembre 2021) : 25–41. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-003002.

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Résumé :
Nella contemporanea "crisi dell'accoglienza", rinforzata dall'emergenza pandemica, la frontiera si definisce come elemento chiave nell'analisi delle mobilità verso e all'interno dell'Europa. Nelle diffuse situazioni di blocco dei migranti - stuck in transit sui confini europei - le reti di supporto divengono una realtà importante su plurimi nodi di frontiera, per fornire ospitalità, cura, beni di prima necessità, facilitando il proseguimento delle rotte migranti. La parola "solidarietà" diviene, in questo senso, nozione di riferimento sia in termini emic nella vita quotidiana delle borderlands, sia in relazione a un'emergente letteratura scientifica che, all'interno degli studi sulle migrazioni, denominiamo solidarity studies. L'articolo propone un'analisi dello stato dell'arte di questo filone di studi, introducendo e situando allo stesso tempo i contributi presentati nel monografico, che a sua volta intende partecipare all'incipiente articolazione di queste nuove prospettive di ricerca.
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Zamboni, Alberto. « Due etimologie venete ed istriane ». Linguistica 31, no 1 (1 décembre 1991) : 299–302. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.31.1.299-302.

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Résumé :
Un isolato dialetto del Medio Agordino (La Valle, BL) attesta per 'ginepro' (Juniperus eommunis L., d'altronde compattamente designato come dzené(i)ver, deneore) il termine bozičo che richiama il busicio dato già per l'area bellunese dal Soravia (1877, 108). II Pellegrini (1964, 28 enota 51) ne riscontra il perfetto corrispondente del Veneto orientale buzíčo documentato al p. 356 (S. Stino di Livenza) dali' AIS 599 e l'accosta senz'altro al padovano (in realtà piuttosto veneziano di terraferma) brusiehio (eh = (č)!) segnalato dal Patriarchi (1821, ma I'ed. 1775) e che si giustificherebbe con l'intrusione di 'bruciare' dal noto usodi bruciare le bacche della pianta per suffumigi, cfr. il ted. regionale Feuerbaum (su cui Marzell 2/1972, 1091) e anche il tipo brusìn dell'alta Val di Sole (Pedrotti-Bertoldi 1931, 206s.). Si osservi che anche il grande repertorio poliglotta del Nemnich (3/1794, 267) dà esplicitamente brusichio per Venezia. Sul tipo e sull'etimo il Pellegrini ritorna più avanti (1982, 185) riassumendo la bibliografia precedente e aggiungendo documentazioni dall' ASLEF: bo/ič al p. 172 (Chions, PN) e ancora nel friulano occidentale (in pratica sempre nella zona di confine col veneto) sbrodicio, sbradicio a Budoia (AppiSanson 1970, 28);
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Zenobi, Luca. « Guerra, stato e poteri locali sul medio corso dell'adda alla metà del quattrocento. organizzazione militare e difesa dei confini ». SOCIETÀ E STORIA, no 149 (novembre 2015) : 469–91. http://dx.doi.org/10.3280/ss2015-149002.

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Thèses sur le sujet "Confini dell'aria"

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Villi, Giacomo. « Il moto dell'aria all'interno di ambienti confinati ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426048.

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Résumé :
The present analysis is focused on the investigation of airflows within enclosed spaces. Different aspects related to the energy efficiency of buildings, to the protection against fire hazards and to the level of perceived comfort are dealt with. The building envelope acts as interface between the indoor and the outdoor environment, thus playing a role of key significance in maintaining indoor comfort conditions and in reducing their energy requirements. Recently, after being considered merely as a box, the role of the envelope has been revised to become a system that enables the regulation of the indoor climate taking advantage of natural resources for heating, cooling, ventilation and lighting. The envelope energy performance influences the relationship between indoor and outdoor climate, thus affecting the agreement between the ambient people is exposed to and the ideal ambient people would like to live in. It also plays a role on the possible recourse to physical phenomena that can be potentially used for users’ comfort or for having an energy efficient building. The energy related to ensuring thermal comfort within non industrial buildings is recognized of representing as much as 60-70% of total energy use. It caused a rising interest for taking advantage of natural, or “passive”, resources for winter heating and for summer cooling. The term passive refers to heating or cooling techniques that do not depend on energy-consuming mechanical components. This thesis deals with the evaluation of natural ventilation potential. Natural ventilation is defined as being the process of supplying and removing air through an indoor space by natural means. Its most attractive feature is the ability to combine a reduction in air conditioning related costs to the capability, when climate and operating conditions are favorable, of ensuring ventilation rates consistent with acceptable indoor air quality and temperature control. Passive cooling building design attempts to integrate the principles of natural ventilation into the building exterior envelope. The thermal performance of ventilated roofs and of ventilated facades is debated. The uncertainty about practicing a control on airflows and the unreliability related to the stochastic nature of its driving forces are recognized as being serious challenges to the development of natural ventilation technique. Hybrid technology represents the attempt of combining the benefits of both ventilation strategies in a unique system. An application of the hybrid concepts to a real building is presented. Mechanical ventilation is exploited for heat recovery in winter and for meeting ventilation objectives when natural forces are poor. Natural ventilation is applied for indoor air quality and temperature control. In particular, a system of self regulating vents adjusting ventilation rates on the level of indoor relative humidity is analyzed. The effects of different ventilation strategies on the overall thermal performance are addressed. The analyzed ventilation strategies include heat recovery ventilation, natural ventilation and ventilation by means of earth-air heat exchangers (ground tubes). The following aspects are taken into account as parameters for the comparison: outdoor climatic conditions, building envelope characteristics and building internal heat gains. Fire is one of the most dangerous disasters. The effects of fires in buildings are object of fire precautions required by national regulations and codes of practice. Comprehensive prescriptive regulations may result in not being suitable for large and complex buildings. Fire Safety Engineering is defined as the application of engineering principles based on the knowledge of human behavior and on the scientific understanding of the phenomena of fire and its effects, to save life, protect property and preserve the environment and the heritage. The application of computerized tools for predicting the spread of smoke and heat from fires is presented. These techniques are increasingly used as general tools for fire safety engineering, as a consequence of the advent of performance-based codes. Network models and CFD predictions are compared. In the adopting computational fluid dynamics, a number of important model parameters, such as the resolution of the numerical grid and the characterization of the heat release rate, are assessed. Changing passenger demographics, the advent of ultra-long-haul services and specific cabin air issues such as reduced levels of relative humidity and worries about SARS spread, have all combined to increase concerns about the impact of aircraft cabin environment on the health and well-being of passengers in commercial planes. The key objective of the ICE (“Ideal Cabin Environment”) project is to provide better knowledge on the effects of cabin environmental parameters, including for the first time cabin pressure, on the health and comfort of passengers in commercial aircrafts. ICE takes advantage of the results made available by an experimental campaign on adult volunteers using unique large-scale aircraft cabin environment facilities - the Flight Test Facility (FTF) at IBP Fraunhofer in Hozkirchen, Germany, and the Aircraft Cabin Environment (ACE) at BRE in Garston, UK and by in-flight monitoring. ICE results are expected to contribute to prEN 2222: Aircraft integrated air quality and pressure standards, criteria and determination methods. This draft will contain the first scientifically health based standard for cabin parameters appropriate to the spectrum of the flying public.
Il presente lavoro ha come oggetto l’analisi del moto dell’aria all’interno di ambienti confinati. Tale tema ha raccolto aspetti legati all’efficienza energetica, alla sicurezza ed alla tutela di persone e cose e problemi riconducibili al livello di benessere percepito. Il tema dell’efficienza e del risparmio energetico costituisce il principale serbatoio di idee per possibili soluzioni utili al fine di orientare in senso sostenibile i consumi di energia. A tale ambito appartengono le cosiddette tecnologie passive che interpretano elementi quali sole, vento, acqua e calore naturale non più come agenti esterni dai quali proteggere l’ambiente interno, rivedendone piuttosto il ruolo di utili risorse nel contenimento dei fabbisogni energetici legati a riscaldamento e raffrescamento. La consapevolezza dell’emergenza del problema energetico si è tradotta nella necessità di un approccio basato sulla valutazione del comportamento energetico globale dell’edificio (riscaldamento, raffrescamento, illuminazione), includendo le analisi delle prestazioni dei singoli componenti del sistema impiantistico e dell’involucro edilizio; il prerequisito da rispettare rimane comunque l’esigenza di salubrità e di benessere degli ambienti confinati. La rivalutazione del ruolo dell’involucro edilizio a ben più che mera chiusura del volume abitato si rivela sicuramente scelta prioritaria. Le prestazioni dell’involucro edilizio, se da una parte influenzano la mediazione tra esterno ed ambiente interno e, di conseguenza, influenzano la percezione della corrispondenza più o meno completa tra le caratteristiche dello spazio occupato e l’ideale di ambiente confortevole, dall’altra, diventano fondamentali per consentire l’applicazione di fenomeni fisici potenzialmente utilizzabili a favore del benessere degli occupanti e delle prestazioni energetiche dell’intero edificio. La presente ricerca presenta la valutazione dei benefici, sia in termini di qualità termo-igrometrica degli spazi confinati che in termini energetici, conseguenti all’utilizzo di tecniche passive di ventilazione in combinazione ad elementi di involucro di tipo innovativo. Relativamente agli aspetti di sicurezza, un’applicazione sempre più importante risulta l’analisi dei rischi legati al verificarsi di un incendio all’interno degli ambienti. La pratica antincendio sta evolvendo dalla mera applicazione di regole tecniche ad una progettazione orientata alla valutazione delle prestazioni di ciascuna possibile contromisura adottabile per limitare le conseguenze di un incendio su persone e cose. Grazie alla recente evoluzione delle capacità di calcolo messe a disposizione dalla moderna tecnologia, la fluidodinamica computazionale, basata sulla soluzione numerica all’interno di un dominio di calcolo delle leggi di conservazione di massa, quantità di moto ed energia, rappresenta uno strumento alternativo all’analisi sperimentale su prototipi, consentendo, a costi decisamente inferiori, l’analisi parametrica dell’efficacia di diverse soluzioni progettuali riguardanti le geometrie o le condizioni a contorno ipotizzate. A tale possibilità si riconduce il cosiddetto approccio ingegneristico, introdotto recentemente nell’ordinamento antincendio italiano, che prevede la possibilità del ricorso a misure di protezione alternative fatto salvo che ne venga dimostrata l’equivalenza in termini di sicurezza garantita a quelle prescritte dalla tradizionali regole tecniche. Particolarmente interessante risulta un aspetto approfondito in questa sede che combina le tematiche di sicurezza e di qualità dell’ambiente indoor, legato all’inquinamento generato da fornelli domestici a gas. La maggiore dimestichezza con il viaggio aereo, l’avvento dei voli a lunga percorrenza e problemi specificatamente riconducibili al microclima interno alla fusoliera di un aviogetto di linea, che vanno dalla ridotta pressione parziale dell’ossigeno ad aspetti patologici come la trombosi venosa profonda o la diffusione di malattie quali la SARS, hanno contribuito ad aumentare l’interesse verso le possibili conseguenze che tale tipo di ambiente ha sulla salute ed il benessere del pubblico viaggiante. In tale ambito, si è sviluppato il progetto europeo ICE (“Ideal Cabin Environment”) volto alla determinazione della migliore combinazione dei parametri ambientali (pressione, umidità relativa, velocità dell’aria, rumorosità) tale da tutelare la salute e da garantire il massimo comfort dei passeggeri. In particolare, tale progetto mira alla valutazione dell’influenza combinata dei vari parametri. Il nucleo di dati che permetterà tale determinazione è costituito dalle informazioni raccolte durante una serie di prove sperimentali e voli reali che hanno visto coinvolti più di 1000 individui. I risultati ottenuti costituiscono l’ossatura del progetto di norma di prossima pubblicazione prEN 2222: Aircraft integrated air quality and pressure standards, criteria and determination methods.
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Malverti, Francesca <1996&gt. « Il labile confine tra documentario e arte multimediale nella Cina contemporanea : il caso di Zhao Liang ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19193.

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Résumé :
L’elaborato si concentra sul rapporto tra il mondo del cinema documentaristico indipendente cinese e quello dell’arte multimediale, accostando i relativi contesti nei quali questi si inseriscono, analizzando poi come essi comunicano e come i membri delle rispettive comunità si relazionano al loro interno. Il primo capitolo è dedicato alla contestualizzazione dal punto di vista storico del movimento documentaristico cinese, quindi come nasce, evolve e come si confronta al mondo occidentale. In particolare, si discuterà del suo rapporto con i festival cinematografici internazionali. È all’interno di questo ambito che si muove Zhao Liang, regista e artista cinese, la cui carriera, tematiche affrontate e connessione con il mondo dell’arte verranno analizzate nei due capitoli successivi. Emergerà una figura complessa e poliedrica, di cui si vedranno le diverse caratteristiche. Il quarto capitolo sarà dedicato ad un lungometraggio emblematico del caso, il quale fornirà la chiave per accedere ad una riflessione più generica relativa al rapporto tra il cinema cinese del reale e il variegato sistema dell’arte contemporanea di oggi. Inoltre, si proporrà una riflessione sul concetto di videoarte e arte multimediale e il ruolo che questa ha assunto, negli anni, nel percorso degli artisti cinesi. Verranno poi sottolineati i motivi che portano i registi ad uscire dal circuito dei festival per avvicinarsi a quello degli spazi espositivi, sempre facendo riferimento al caso di Zhao Liang.
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Mencucci, Filippo <1990&gt. « teamLab : arte senza confini ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20019.

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Résumé :
La tesi si occuperà di fornire un panorama sulla produzione artistica del collettivo giapponese teamLab, fondato nel 2001 da Inoko Toshiyuki e formato da un gruppo eterogeneo che si occupa di arte, architettura, ingegneria, matematica e informatica e indaga sui rapporti tra arte, design, tecnologia, scienza e natura attraverso la creazione di installazioni digitali interattive. In seguito a una breve introduzione, in cui verrà definita la distinzione tra arte digitale e interattiva, si passerà, nel primo capitolo, a fornire una biografia del team, contestualizzandone la storia, la visione, e le modalità operative. È al concept, termine equivalente di “visione”, che verrà dedicato maggior spazio; attraverso una descrizione quanto più esaustiva di alcune opere, scelte al fine di esemplificarne le caratteristiche, si introdurranno, tra i molti: lo spazio ultra soggettivo, ossia una resa digitale dello spazio tridimensionale in due dimensioni; il concetto di Borderless, che vede in un’arte priva di confini tra opere e tra essa e i suoi osservatori la propria ragion d’essere; il progetto Digitized Nature con cui, attraverso una vera e propria digitalizzazione della natura, effettuata con mezzi che non la danneggino, questa diventa arte che trova espressione massima nelle installazioni all’aperto, presso parchi e giardini; il fine di questa arte è fornire allo spettatore gli strumenti per poter comprendere la natura e acquisire la consapevolezza di esserne parte attiva che, consciamente o inconsciamente, la influenza. A questi concept in particolare verranno dedicati i capitoli successivi. Il secondo capitolo verterà sulle Serie, un insieme di strumenti, o espedienti tecnologici, che fungono da mezzo nel processo di realizzazione dei concept sopracitati e che vedono nell’utilizzo di luci, autonomous (unità luminose di varie forme) e nell’utilizzo di applicazioni nuovi approcci all’arte digitale interattiva. Un capitolo sarà invece interamente dedicato al progetto Future Park, con cui teamLab concepisce un tipo di esperienza museale di matrice laboratoriale e ludica, indirizzata in special modo a partecipanti di giovane età, basata sulla sperimentazione e la creazione collaborativa di più individui (co-creation). Si tratterà poi delle aree espositive teamLab Planets e teamLab Borderless con sede a Tōkyō, attraverso cui teamLab definisce i concetti di Body Immersive e Borderless. L’ultima parte sarà dedicata al progetto Digitized Nature che, affine a un contesto naturalistico, verrà osservato in sue molteplici declinazioni: le installazioni di Saitama e Mifuneyama Rakuen, e presso i Gardens by the Bay e Jewel a Singapore, faranno da esempio. Si accennerà a uno degli ultimi progetti del collettivo, con cui si dà la possibilità alle persone di creare arte domestica che può essere condivisa a distanza: è il caso del progetto Flowers Bombing Home, attraverso cui i partecipanti colorano immagini di fiori a campione che, opportunamente scansionate, possono essere proiettate in diretta su YouTube. Lo scopo ultimo del lavoro sarà quello di evidenziare le tipologie di fruizione dell’arte digitale interattiva di teamLab, con particolare attenzione verso le tecnologie utilizzate e alla riconfigurazione del rapporto opera-spettatore.
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Puccioni, Carlotta <1996&gt. « Il museo senza confini : digital transformation e percorsi di innovazione nell'esperienza museale ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20764.

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Résumé :
In che modo la digital transformation sta modificando il settore culturale e in particolare il contesto museale? Quali sono le potenzialità offerte dall’applicazione delle innovative tecnologie, le cd ICT? Quali invece gli elementi di criticità riscontrabili? Il presente elaborato, con spirito critico, cerca di fornire una risposta a questi interrogativi mediante una disamina generale quanto più completa, seppur non esaustiva, dell'impatto del digitale nelle più diverse realtà museali. Dopo aver definito il campo di indagine, si pone il focus sugli strumenti di management e marketing digitale a disposizione dei musei e sulla tendenza ad offrire un’esperienza museale sempre più interattiva e immersiva. A partire da tali presupposti, si approfondisce il recente fenomeno delle “mostre experience” e si propone come caso studio il collettivo artistico teamLab. Le considerazioni finali verteranno sull’indagare le sfide attuali che il museo contemporaneo senza confini deve affrontare e, al contempo, cercare di delineare il futuro di quest'ultimo in relazione al digitale.
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Spinello, Giulia <1994&gt. « UN ARTISTA OLTRE I CONFINI. Un viaggio tra le opere del danese J.F. Willumsen ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21507.

Texte intégral
Résumé :
Facendo salve alcune rarissime eccezioni, come qualche sporadica menzione dello scultore Bertel Thorvaldsen, degli artisti della colonia di Skagen, del pittore informale Asger Jorn o del contemporaneo Olafur Eliasson, non ho mai sentito nominare alcun artista danese nel corso di questo percorso di studi che ho deciso di intraprendere. Ho quindi deciso di approfondire io stessa l’argomento, sfruttando le mie origini danesi, per parlare di un artista pressoché ignoto al di fuori dei suoi confini nazionali, ma che al di fuori di essi ha vissuto per gran parte della sua lunga vita, in senso geografico ma soprattutto in senso prettamente artistico, il cui nome è Jens Ferdinand Willumsen. Uomo originale e in anticipo rispetto ai suoi tempi, dallo spirito indipendente e dalla grande voglia di vivere e di scoprire il mistero della vita tramite il suo amore per le arti, nel corso della sua lunga carriera si è dedicato a forme artistiche diverse: scultura, incisione, fotografia, architettura, fumetto; prediligendo però sempre la pittura. Ma in primo luogo, Willumsen è stato un amante dei viaggi. Nato in Danimarca, ha vissuto quasi sempre in Francia, spostandosi poi tra le montagne Svizzere, la Norvegia, gli Stati Uniti, la Spagna, l'Italia. Si tratta di un artista che non ha mai scelto scorciatoie o le vie più semplici, bensì si è dedicato con tutto sé stesso, andando spesso contro l’opinione comune, alle strade meno battute del mondo dell’arte, rompendo con quelle convenzioni che gli stavano strette, nonché con l’arte ufficiale. Ciò che mi propongo di fare, è di ripercorrere la sua carriera artistica dagli esordi agli ultimi tempi, soffermandomi capitolo per capitolo sulle sue opere principali, anche tramite il confronto del suo operato con quello di artisti più noti e dominanti le scene artistiche della sua epoca, per portare simbolicamente la sua arte al di fuori dei confini danesi.
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Paulmichl, Stefanie. « Tra Tirolo e Boemia : protagonisti e comprimari del Gotico internazionale in una terra di confine ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2018. https://hdl.handle.net/11572/369063.

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Résumé :
La tesi si concentra su una serie di testimonianze di pitture (principalmente murali) in un arco cronologico compreso tra la fine del Trecento e la prima metà del Quattrocento, spingendosi, con partenza dal Trentino-Alto Adige, lungo l’arco alpino austriaco e sloveno. Accanto a dipinti discussi dalla critica vengono presentate testimonianze fotografiche di pitture finora misconosciute con l’obiettivo di enucleare gruppi di opere, di profilare maestranze attive in questa regione e di individuare le tendenze figurative in voga sul crocevia della suddetta zona alpina. Per mettere a fuoco protagonisti e comprimari, l’analisi formale delle opere – imprescindibile dai sopralluoghi – è accompagnata da una verifica dei documenti. La tesi si apre con un capitolo dedicato al variegato panorama artistico del Tirolo storico, presentando tanto artisti sedentari e maestranze itineranti quanto le diverse lingue figurative affermatesi in questo territorio che amalgamano elementi provenienti da nord e da sud. Segue un capitolo dedicato al ‘Maestro della IV campata’, profilatosi come protagonista assoluto di questa stagione in questa regione alpina, ai cui emuli sono dedicati i capitoli tre e quattro. Ne seguono i capitoli dedicati ai suoi compagni di strada e agli artisti delle generazioni successive come il ‘Maestro dell’edicola votiva di Grissiano’ (5), Erasmo da Brunico (6), il ‘Maestro di San Sigismondo’ (7), Venceslao e il suo riflesso sul panorama artistico locale (8 e 9), il ‘Maestro di Santa Caterina di Caldaro’ (10) e il ‘Maestro della Strage degli Innocenti’ (11). La tesi si conclude con delle brevi schede tecniche.
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Grispino, Giuseppe <1994&gt. « Coccodrilli umani o umani coccodrilli?Ovvero : identità plurali oltre i confini di demarcazione. La rappresentazione dell'identità queer nell'opera di Qiu Miaojin ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13231.

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Résumé :
Questa tesi, partendo da un quadro sull’evoluzione degli studi sul genere e la sessualità e, tracciando il pensiero di Mieli, Foucault e Butler, analizza la rappresentazione dell’identità queer nell’opera della scrittrice contemporanea taiwanese Qiu Miaojin. Lo scopo di questa tesi è quello di mostrare come le opere Appunti di un coccodrillo e Ultime lettere da Montmatre si allontanino dalle altre opere appartenenti al filone letterario tongzhi wenxue, sviluppatosi a Taiwan nei primi anni Novanta del secolo scorso. Inoltre, scopo di questa tesi è quello di mostrare come entrambe queste due opere presentino elementi di critica sociale e identitaria propri della nascente queer theory. Il primo capitolo ripercorre le tappe fondamentali della nascita e della formazione della queer theory, risultato degli sviluppi degli studi gay e lesbici e dei gender studies nei decenni precedenti. Il secondo capitolo contestualizza l’autrice all’interno del panorama socio-culturale e letterario taiwanese del tempo. Vengono quindi presentati gli avvenimenti storici principali che hanno interessato l’isola e i movimenti socio-culturali sviluppatisi negli ultimi decenni del secolo scorso. Il terzo capitolo analizza nel dettaglio l’opera Appunti di coccodrillo, mentre il quarto capitolo presenta l’ultima opera dell’autrice: Ultime lettere da Montmatre. Il quinto capitolo presenta, infine, le conclusioni di questo studio.
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CATINI, ALEXANDRO. « Sviluppo di sistemi sensoriali per il monitoraggio della qualità dell'aria e per la sicurezza in ambienti esterni e confinati : i casi del CH4, CO2, CO ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/939.

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Résumé :
Questo lavoro di ricerca è mirato allo sviluppo di sistemi sensoriali per il monitoraggio della qualità dell'aria. Infatti quando si considera che il rischio di inquinamento può causare grossi problemi di salute anche in un breve periodo di tempo, si evince che il monitoraggio preciso di emissioni inquinanti risulta di fondamentale importanza per la sicurezza e la salute dell'uomo. Gli strumenti convenzionali di monitoraggio della qualità dell'aria non sono molto popolari a causa del fatto che essi risultano essere ingombranti e soprattutto molto costosi. Da qui la necessità di sviluppare un sistema sensoriale economico, compatto, affidabile e soprattutto accurato in grado di poter essere installato in qualunque abitazione ed in qualunque altro luogo ove ci sia bisogno di monitorare una determinata specie gassosa. Inoltre il crescente desiderio di vivere in un ambiente sicuro e confortevole spinge la ricerca verso lo sviluppo di sistemi sensoriali per il monitoraggio di gas tossici, esplosivi ed inquinanti sempre più performanti. In questo contesto vengono presentati due sistemi sensoriali per la rilevazione di gas: un sensore elettro-ottico ed un array capacitivo. Il principio di funzionamento del sensore elettro-ottico si basa sulla legge di Lambert Beer. Il sistema è costituito da un microriscaldatore su membrana (utilizzato come sorgente di radiazione infrarossa), da una cella multipasso (necessaria per aumentare il cammino ottico tra sorgente e rivelatore) e da un array di termopile con filtri ottici centrati nella regione di massimo assorbimento dei gas. Inoltre è stata sviluppata un’elettronica di condizionamento al fine di pilotare in regime sinusoidale il corpo nero ed un’elettronica di rivelazione per acquisire, amplificare, filtrare e visualizzare su un display grafico i segnali in uscita. I risultati sperimentali mostrano un limite di rivelazione di 100 ppm per il CH4, di 20 ppm per il CO ed inferiore a 50 ppm per la CO2. Il sensore chimico basato su un array di 300x256 micro-capacità è stato realizzato utilizzando un fingerprint sensor commerciale. Sulla superficie del sensore sono state depositate differenti metallo-porfirine; in questo modo i composti volatili presenti nell’ambiente circostante che interagiscono con il materiale sensibile possono essere rivelati dal dispositivo attraverso la misura della variazione della costante dielettrica delle celle che compongono l’array. La variazione della costante dielettrica relativa provoca una variazione della capacità di ogni elemento dell’array. Le misure preliminari hanno evidenziato un limite di rivelazione di 30 ppm per il CO. In questa tesi verranno descritte e commentate in dettaglio le caratteristiche di entrambi i sistemi, i risultati sperimentali ed i possibili sviluppi futuri.
Due to the dramatic growth in industrial development and population, the natural atmospheric environment has become polluted. In fact, when the hazards of environmental pollution that can cause severe injury within a short time period is considered, the precise monitoring of pollutant emissions becomes rather important. Conventional instruments for monitoring the environment are not so popular because they are bulky, time consuming, and expensive. As a consequence, compact, robust, and inexpensive solid-state gas sensors are required as an effective alternative for environmental monitoring. In this work we present two systems suitable for the detection of volatile compounds: an electro-optical infrared sensor and a capacitive chemical sensor array. The working principle of the electro-optical system is based on the absorption of infrared energy by gas molecules at their characteristic absorption bands; the absorbance is proportional to the concentration according to Lambert-Beer law. The system comprises a micro-heater (used as an infrared source), a multipass cell (required to direct the radiation toward the detector), a thermopile array (detector) with three different filters centered on the absorption peaks of CH4, CO2, CO, and a reference filter. Furthermore, an electronic system has been developed to drive the micro-heater with a sine modulation and to acquire, amplify, filter, and show on a graphic display the output signal. The results show a limit of detection of 100 ppm for methane, 20 ppm for carbon monoxide and <50 ppm for carbon dioxide. The capacitive chemical sensor array is based on a commercial fingerprint detector. The device is an array of 300x256 micro-capacitors. Chemical sensors were made by deposition of different metallo-porphryins on the device surface. The volatile compounds present in the close environment and interacting with the sensing materials are detected through the measure of the dielectric constant variation of the cells composing the array. The variation of the relative dielectric constant causes the variation of the capacitance of each element. Tests were performed exposing the sensor to CO with a limit of detection of 30 ppm. In this thesis are described and commented with details the characteristics of both systems, the experimental results and the future developments.
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Carraro, Giorgia <1996&gt. « Intertestualità e intersemiotica dei testi museali virtuali. Il caso studio e traduzione della mostra virtuale ‘Alla ricerca delle proprie origini ai confini del mondo : scambi transculturali tra Cina e Italia dal Tredicesimo al Sedicesimo secolo’ presso il sito del Museo Provinciale dello Hunan ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19029.

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Résumé :
Il presente lavoro di tesi consiste in un progetto volto all’analisi delle interazioni linguistiche all'interno dell'ambiente intersemiotico dello spazio espositivo museale virtuale. Lo studio si sviluppa in quattro capitoli. Il primo capitolo descrive brevemente l’origine del museo in Cina e la sua evoluzione nel corso della storia, focalizzandosi sulle funzioni e gli obiettivi che questa istituzione ricoprì nelle diverse fasi, arrivando a introdurre il boom museale cinese odierno. Il secondo capitolo studia il ruolo della traduzione museale, sottolineando le sue implicazioni e analizzando le funzioni: informativa, comunicativa, evocativa, politica e inclusiva. Si affrontano le tipologie testuali e le strategie traduttive dei testi museali, enfatizzando la loro natura intertestuale e intersemiotica. Il terzo capitolo presenta la traduzione dei testi presenti nella mostra virtuale Zai zuiyaoyuan de difang xunzhao guxiang—— 13-16 shiji Zhongguo yu Yidali de kuawenhua jiaoliu在最遥远的地方寻找故乡——13-16世纪中国与意大利的跨文化交流Finding a homeland at the end of the world. The Trans-Cultural Exchanges and Interactions Between China & Italy from the 13th Century to the 16th Century, reperibile presso il sito del Museo Provinciale dello Hunan. Nel quarto capitolo, infine, viene proposto il commento traduttologico dei pannelli e delle didascalie alla luce dell’approfondimento svolto. Si pone particolare attenzione ai tesi bilingui, in cui il testo sorgente in lingua cinese è accompagnato dal testo target in lingua inglese corrispondente e, eventualmente, da alcune indicazioni in italiano.
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TOFFUL, LUCA. « Studio della composizione chimica del particolato atmosferico negli ambienti confinati e valutazione delle relazioni con la composizione del particolato negli ambienti esterni ». Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11573/867917.

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Livres sur le sujet "Confini dell'aria"

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Bluer. Bluer : I confini dell'anima. Milano : Skira, 2021.

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Ai confini dell'anima : I Greci e la follia. Milano : R. Cortina, 2010.

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3

Santi, Floriano De. I confini dell'anima nella ricerca pittorica di Camillo Francia. Roma : Verso l'arte edizioni, 2002.

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Chiesi, Leonardo, dir. Identità sociale e territorio. Florence : Firenze University Press, 2009. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-8453-689-1.

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Identità sociale e territorio. Il Montalbano presenta un lavoro di ricerca sul rapporto tra abitanti e paesaggio nella campagna toscana. Il materiale raccolto si articola in testo, immagini e video in una rappresentazione polifonica delle basi territoriali dell'identità sociale del complesso collinare del Montalbano, che si estende tra Firenze, Empoli, Prato e Pistoia. Il tema dell'identità locale territoriale è trattato nelle sue varie articolazioni. Si analizza come è organizzata la relazione tra abitanti e loro territorio, prendendo in considerazione, in particolare, la memoria storica sedimentata nei documenti e nei ricordi degli anziani, e poi analizzando la percezione dei confini e dei luoghi di riferimento che contribuiscono a formare un'immagine mentale chiara e strutturata dell'area vasta del Montalbano. Si prendono inoltre in esame gli attori sociali che contribuiscono a fare il paesaggio: coloro che a vario grado, con azioni e micro-azioni quotidiane, continuamente riproducono quella complessa figura territoriale che tanto interesse suscita in chi vive o semplicemente attraversa il Montalbano. Abbinamento editoriale: volumetto introduttivo e CD-rom
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