Thèses sur le sujet « Comunicazione internazionale »

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Percudani, Orsola. « Transcreation e sottotitolaggio nella comunicazione web di un’organizzazione internazionale ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15219/.

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Résumé :
L’obiettivo del presente elaborato è presentare le pratiche di sottotitolaggio e transcreation nell’ottica della comunicazione web di un’organizzazione internazionale. I materiali utilizzati come esempio trattano tematiche riguardanti l’ambito della sicurezza e della lotta agli estremismi, visto dalla prospettiva delle donne e delle madri, e mirano a dare voce alle donne nel paradigma della sicurezza e dell’anti-terrorismo. La prima parte dell’elaborato si focalizza sulla comunicazione web, sulle tecniche di scrittura e sulle caratteristiche di un prodotto web efficace per la comunicazione, con una particolare attenzione agli elementi multimediali. La seconda parte entra nel vivo delle tematiche traduttive, introducendo il concetto di traduzione multimediale, qui inteso come un termine cappello che riunisce varie pratiche traduttive. Vengono poi descritti i processi traduttivi di sottotitolaggio, localizzazione e transcreation. La terza parte presenta l’organizzazione-mittente. Vengono qui affrontate le tematiche centrali del messaggio. Infine, la quarta parte riporta due sezioni di commento, nelle quali vengono analizzati esempi pratici di sottotitolaggio e transcreation, con un’analisi dettagliata delle strategie applicate. La speranza è di ricreare un iter di lavoro il più vicino possibile alla pratica professionale, giungendo alla creazione di un prodotto finito, che rispecchi un esempio di comunicazione efficace, utilizzando la base teorica per spiegare le scelte operate.
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CORTESI, Claudio. « Le strategie di organizzazione e comunicazione sindacale nel nuovo contesto digitale : un’analisi internazionale ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2015. http://hdl.handle.net/10446/32816.

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Totolo, Matteo <1989&gt. « Ristorazione di qualità, Made in Italy e comunicazione internazionale : il caso Alajmo S.p.A ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4816.

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Résumé :
La ristorazione è un punto di forza per il Made in Italy, grazie alla grande tradizione enogastronomica che l’Italia ha accumulato nel corso della sua storia e alla presenza di imprenditori capaci di sviluppare aziende competitive a livello mondiale. In particolare, la ristorazione di alta qualità italiana ha avuto un rapido sviluppo nell'ultimo decennio, con lo sviluppo di una concezione rivisitata della nouvelle cuisine francese. La presente tesi si propone di trattare la situazione della ristorazione d’élite nel campo della gestione operativa, indagando i processi e le scelte che stanno a monte dell’offerta di questa tipologia di locali. La prima parte tratterà del Made in Italy in generale, nelle sue principali caratteristiche e potenzialità; la seconda parte approfondirà l’ambito della ristorazione d’élite, analizzando il movimento a livello globale e poi scendendo nel particolare della gestione operativa: si partirà dal concetto di innovazione nella ristorazione per arrivare alla gestione dei ricavi; la terza e ultima parte proporrà l’analisi di un caso aziendale, di riferimento per la situazione italiana dell’alta cucina: Alajmo S.p.A.. La società gestisce un portafoglio di locali tra i quali il tre stelle Michelin “Le Calandre”, il ristorante “La Montecchia” in provincia di Padova e il caffè “Quadri” a Venezia, oltre ad avere una propria linea di design e un gourmet. Grazie alla visione imprenditoriale di Raffaele e al talento in cucina di Massimiliano, i fratelli Alajmo sono partiti da un piccolo ristorante a gestione familiare e a sviluppare un’azienda di successo, oltrepassando i confini nazionali. Sono state condotte diverse interviste alle figure chiave della società per comprendere a fondo l’amministrazione della società e per delineare un modello affermato di ristorazione di alta qualità.
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Caverzan, Laura <1971&gt. « Funzione ed evoluzione dell'informativa settoriale nella comunicazione economico-finanziaria d'impresa. Prassi nazionale, internazionale e statunitense a confronto ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2162.

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Résumé :
Da lungo tempo, in ambito accademico e professionale, è maturata la consapevolezza che l’informativa economico-finanziaria delle imprese diversificate basata sulle sintesi di bilancio sia suscettibile di significativi miglioramenti. Infatti, i bilanci annuali e consolidati forniscono una rappresentazione della situazione patrimoniale, finanziaria nonché delle performance del complesso aziendale nella sua unitarietà, prestando poca attenzione alle sue componenti elementari. Nel capitolo 1 si investiga, al fine di dare un inquadramento sistematico all’intera discussione, il ruolo dell’informativa settoriale nell’ambito dell’informativa economico-finanziaria. A tale scopo, si evidenziano le istanze informative dei vari stakehoder che ruotano intorno all’impresa, nonché i vantaggi e gli svantaggi che la pubblicazione delle informazioni settoriali può comportare per l’impresa. Si analizzano anche alcune criticità connesse alla produzione di tali disclosure. Nel capitolo 2 dopo aver illustrato i principali approcci all’identificazione dei settori, si illustrano le principali problematiche legate alla redazione del segment reporting alla luce dei principi contabili statunitensi e inglesi. Nel capitolo 3 si esaminano i principali aspetti contabili dello IAS 14R e, successivamente, si commenta l’IFRS 8 passando in rassegna gli aspetti più dibattuti, anche alla luce dei profili critici emergenti dalla revisione post-implementazione dello standard, attualmente in atto, da parte dello IASB. Nel capitolo 4 si indaga l’informativa settoriale nella prassi contabile nazionale, sottolineando lo scarso rilievo che la normativa civilistica riserva a tale disclosure. Infine, si svolgono alcune considerazioni conclusive.
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Sacconi, Ilaria. « La competenza interculturale : comunicare in modo efficace in ambito internazionale. Germania e Italia a confronto ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Résumé :
Il presente elaborato intende analizzare quegli aspetti legati alla lingua, alla comunicazione non verbale e alla cultura che in ambito internazionale sono spesso causa di incomprensioni e irritazioni poiché differenti da una cultura ad un’altra. In particolare si vuole mettere a confronto Italia e Germania e le rispettive peculiarità culturali la cui conoscenza rappresenta la chiave del successo lavorativo e della riuscita di una negoziazione, e quindi fondamentali per aziende e per interpreti.
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Masiero, Sabrina. « Comunicare l'Astronomia. L'incontro con le stelle tra informazione e divulgazione ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426588.

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Résumé :
Communicating Astronomy 1.1 Introduction Physics and Astrophysics permeate our lives. Although few of us are familiar with the great theoretical discoveries of the science, almost all of us have encountered their technological applications that pervade everyday life (computers, mobile phones, satellite navigators), the strategic choices of countries (space missions, investment in nuclear energy) and our imagination (time machines, teletransport). Accordingly, physics and astrophysics are potentially fertile grounds for the application of the so-called «Public Understanding of Science» (PUS). This expression denotes an area of interdisciplinary study which concerns itself with the perception, understanding and attitudes of non-specialist audiences with regard to science and technology, as well as the practices by which scientific expertise is used, reworked or ignored in non-specialist settings. The expression is also frequently used to refer to practical initiatives and activities undertaken by a variety of organizations in order to simulate public interest in science or to promote the image of particular scientific subjects or institutions. Finally, perhaps improperly, the reference is sometimes extended to study of communication between experts and non-experts – although this should be more correctly termed the «Public Communication of Science» (Bucchi, 2003; Wynne, 1995). As the European Commission stresses, science and technology increasingly influence at society large: «Every day, scientific and technological progress contributes new innovations essential to our quality of life. New discoveries in sciences, information technology, as well as in the physical world are strongly influencing the social, economic, political and ethical structures we are accustomed to» (European Commission, 2005). European citizens have a certain interest in the activities and results of science, but at the same time they realize that they do not always possess the knowledge required to understand them. This shortcoming has only to some extent been remedied by actions undertaken in the past two decades. The aim of the first Chapter is to survey some of the main studies and data available at national and international level on the general public’s perception of, and attitudes towards, physics and astrophysics. Also considered will be some of the most significant analyses of the potential and impact of the public communication of science through multimedia technologies, the Radio and the Internet in particular. 1.2 How interested are we in Physics and Astrophysics? As shown by data set out in the European Commission survey Europeans, Science and Technology in their perceptions of science Europeans regard medicine and physics as the most «scientific» subjects, followed by biology, mathematics and astronomy (European Commission, 2005). Many of the technological developments deemed most interesting were connected with physics in various ways, although they did not arouse as much interest as medicine, which was the field of by far the greatest concern to Europeans. The environment, which come second, can be considered a sector which partly involves physics, but some of the interest it arouses may be due to its implications for health (European Commission, 2005). The interest of Europeans differs according to socio-demographic characteristics: the Internet, space exploration and nanotechnologies mainly attract young males who are still studying, while medicine is of greatest interest to women and persons aged over 55, with low education levels, who work at home or are retired. Genetics are instead most interesting to women and higher-educated people still studying, while interest in economics and social sciences is more equally distributed among the categories of subjects (European Commission, 2005). Overall, one may conclude that areas pertaining to physics and its applications are of greatest interest to young educatede males. Comparison between the data furnished by the Eurobarometers of 2001 and 2005 – considering the same base of 15 member states in order not to alter the comparison by introducing 10 new countries – highlights an increase of interest in developments in physics. The most significant increase concerns astronomy, which in recent years has achieved major discoveries receiving wide coverage in the media. «Nanotechnologies, although remaining at the lowest rate among all the proposed items, have seen their score more than double since 2001 (from 4% to 9%), and are aperhaps slowly becoming a wider theme of interest for Europeans» (European Commission, 2005). The general trend is an increased interest in science and its achievements. The expectations of Italians (regardless of whether or not they can be fulfilled) reside in three scenarios centred on physics (Table 1): the discovery of clean and unlimited energy sources, which receives around one-quarter of preferences; the use of intelligent robots for domestic work; and the first manned expedition to Mars. 1.3 How much do we know Physics and Astrophysics? The Eurobarometer data also permit evaluation of the level of scientific knowledge among Europeans. The respondents were asked to decide whether a series of scientific statemements were true or false, or to declare their ignorance of the topic («Don’t know»). The average of correct answers to the statements about physics, chemistry and medicine was 66%, a figure which indicates that Europeans have a quite good knowledge of science (European Commission, 2005). The country with the highest level of scientific knowledge was Sweden, while the one with the lowest was Cyprus (Figure 3). Italy occupied a central position in the table, just below the European average. It is also possible to classify the countries of the European Union according to their percentages of citizens with a very good knowledge of science: «The Nordic countries, above all Sweden, as well as the Netherlands, the Czech Republic and Slovenia, have the highest number of respondents» with very good scientific knowledge (above 50%) while numerous countries of Eastern Europe record low percentages (below 30%) (European Commission, 2005). The rate for Italy is between 30% and 40% for respondents with good scientific knowledge. The topic about which Europeans were best informed (Figure 4) concerned «macroscopic physics» (the structure of the Earth and its rotation around the Sun, the constant movement of the continents), while knowledge about «microscopic physics» exhibited more evident gaps (the structure of atoms, how lasers work, and the nature of radiactivity). But a disconcerting finding was that more than one half of European citizens did not know how to answer the question about the relative size of electrons. Broadcasting Astronomy: «The Stars meet on the Radio» In the first part of the PhD Thesis we describe our project «Tutti Dentro – Le Stelle si incontrano in Radio» («Come in Everybody – The Stars meet on the Radio»), a format programme about space for Italian radio broadcasting. The format involved celebrities, young astronomers and a network of 96 FM and Web radio stations during the period July 2007 – January 2009. We will explore its structure, the language and the strategies adopted, along with the technical instrumentations and the software for recording sessions and editing. Finally we will describe the responses of celebrities, radio stations and listeners. Our results could be a useful reference for creating new radio programmes to spread astronomy to a wider audience, especially during The International Year of Astronomy 2009 (IYA2009). 2.1 Introduction Our project «Tutti Dentro – le Stelle si incontrano in Radio» («Come in Everybody – The Stars meet on the Radio») started on April 2007, after previous successful experiences as astronomy communicators using the Web and Italian local radio stations. Our aim was the planning and the subsequent production of a new weekly radio programme involving celebrities, young researchers and everyone interested in space. In contrast to previous broadcasts, we decided to avoid the «old formula» based on the scientist talking and teaching to people in a vertical communication path, but we preferred to follow the horizontal connection between the speakers and the listeners typical of commercial and private radio broadcasting. Once these guidelines were established, we made up the contents, selecting the topics, writing the texts and sending e-mails to contact celebrities and fix dates for the recordings of the telephonic interviews. In each issue, a «star» of music, sport or television talked about his/her feelings for the Universe, his/her opinion about the current topic and other space subjects. In the same issue a young astronomer talked about his/her work, the technological side of space exploration, and his/her professional and private life. From July 2007 to January 2009, we produced 52 issues which were broadcasted by a network of 74 FM local radio stations, covering more than half of Italy, and by 22 Web radio stations. 2.2 The Format: Language, Music and Structure Our format was the result of the following three basic requirements: to aim at a wide audience, specifically the listeners aged 20 – 60; to establish a horizontal communication connection with them and be as near as possible to the «stationality» (i.e. the personality) of each radio station. The third requirement was essential to not break the distinctive «flow» of the daily radio program and be part of it. To meet these requirements given the large number of radio stations involved, each one with its own proper stationality, we adopted a «generalistic» approach essential for the integration of dialog and music. We used a simple and informal language, neither too popular nor too intellectual or scientific, with jingles and songs for a break and to keep the rhythm up. The play list included a selection of songs from the 1980s to avoid musical identification with a specific generation. The structure of each issue, whose length was 35 - 40 minutes on average, was divided into a sequence of five subsections called «modules», each one 8 to 10 minutes long. The five modules were: a) A small introduction and a song to present the weekly topic; b) The first part of the interview with the celebrity to promote his/her works and activity; c) A song or a jingle as a break to introduce the second part of the interview with the celebrity dedicated to the topic of the issue, and other space subjects; d) A musical break and an interview with the researcher or scientific journalist; e) The last part where we sometimes read funny questions and answers collected from our listeners on our Web site and «Yahoo Answers Italy». The a), d) and e) modules were for the most part based on texts: we wrote them using astronomical books, scientific articles and our personal knowledge. Almost all the celebrity interviews were the results of no written questions, so as to give a spontaneous feel. 2.3 Format Strategies - Spicing the topic: a question introduced the topic, sometimes in an argumentative fashion. For example: «The sacrifice of animals in the 1960s for the conquest of space: an unavoidable choice or a violation of rights?»; - Talking to everybody: following the «infotainment» philosophy, we did not explain or teach, but we gave information in an entertaining context. In a sense we returned to the traditional triad «to educate, inform, entertain», born with the BBC public radio by John Reith in the 1920s; - Changing the popular image of the astronomer: young researchers played the leading role of representing a new, dynamic and current view of space sciences, in contrast with the classical image of the old astronomer tied to his telescope, watching the stars and totally uninterested in ordinary life and people; - Updating the popular image of astronomy: when possible, we underlined the application of space technology in everyday life – mobile phones, satellites for telecommunications, x ray scanners etc.; -Involving celebrities: for over a year we involved Italian celebrities in our programme such as the singers Riccardo Fogli and Mario Biondi, the actor Carmine Scalzi, who was with us from the first issue; the international Chef Gualtiero Marchesi, and many other famous people. Their popularity attracted the attention and curiosity of radio listeners, and of course of radio managers themselves. 2.4 Technical Instrumentation and Software Recording sessions were made in our private home studio, composed by two Behringer cardioyd microphones (B 1 and C 1 models); a mixer Behringer Xenyx 1622FX; a multiprocessor Behringer Composer Pro MD 2600 (with functions of: compressor / limiter / de esser and peak limiter). An external sound card UCA USB connected the mixer to a table pc for recording. In order to obtain the better results during the recording sessions, we adopted the following techniques: - A back to back position of the two microphones to avoid leakeges; - An appropriate distance of them from the walls to reduce echoes; - The use of the enhancer function (a light noise gate) available on the Composer to suppress background noises and microphone self noises. We recorded in wave format, 44 Khz, 32 bit float. The files were edited using the audio editor Audacity, to cut, paste, mix and normalize the volume. The free encoder SCMPX was used for mp3 conversion at 192 Kbps, stereo, 16 bit. We divided every issue into two mp3 files, so that every radio station could insert their jingles and spots in between. Files were published on the Web, free to be downloaded by the network of radio stations. A striking example of convergence between new and traditional media. 2.5 Responses and Results A few days after the press release announcing the development of the project, 30 radio stations contacted us for further information. In a few months, 76 FM radio stations joined us. They were fascinated by the format involving celebrities, stars and planets, with an informal but, at the same time, professional language. In January 2009 we counted 96 local and Web radio stations, with an FM coverage of more than half of Italy and about 30 000 listeners a week. The majority of local FM radio stations (36%, see Table 3) broadcasted «Tutti Dentro» in the middle of the morning (from 9 to 12 o’clock), the typical time slot dedicated to information, news and talk. A small fraction (14%) broadcasted us in the early afternoon (from 15 to 17 o’clock), and only two local radio stations in the mid afternoon, the time slot dedicated to the younger listeners, especially teenagers. It was evident they considered our programme as an information product addressed to adults (30–55) and middle-aged people (55-65). Our target was the age range 20-60: we missed the 20-30 range but hit the 30-60 range right in the middle. A large number of the radio stations included our photos and professional information in their own Web sites as if we were members of the staff. At the same time, listeners wrote e-mails or phoned the local radio stations instead of writing directly to us. This confirmed our insertion in the flow of each radio program, as was our aim. Our sole regret was the lack of synchronisation with radio communities, impossible to establish without a «live broadcast». However, the pre-recorded format was the only way to be broadcast by dozens of radio stations and reach a wide audience. Every week we published the current issue on our public Web site available at http://www.tuttidentro.info (Figure 5), reporting about 100 downloads a week. In 2008, we opened the “Tutti Dentro” Blog (Figure 6) at http://tuttidentro.wordpress.com: with 1800 hits a week, it became a place for discussing topics we could not talk about during the programme, due to time constraints and format requirements. Some months ago, we also created a group on Facebook, with over 100 fans in 5 days and 20-30 hits a week. Soon it was clear that radio listeners, bloggers and the Facebook group formed three different communities: listeners preferred to listen and write to their radio stations, bloggers preferred to download the issues from our Web site and then surf the Blog looking for other interesting topics, while Facebook followers just wanted to be informed about space research news. In other words: different media, different communities, different needs. Last but not least, the celebrities: we discovered that many of them were very interested in space travel, science fiction and astronomy in general. In their childhood, some of them had dreamt of becoming astronauts, some had flown with imagination on other planets. Our interviews often revealed unknown and introspective sides of their life, giving an unusual and original feeling compared to the classical television and radio interviews. In many cases their words, together with their enthusiasm for space, became spots to promote scientific research in general. That was a strong result. On December 2008 «Tutti Dentro» won the «eContent Award Italy», in the «eScience» Category, as the best content in digital format (Figure 7). 2.6 Conclusions Communicating Astronomy using new technologies and radio broadcasting was the main goal of our project, avoiding the «old formula» of radio science programme based on long interviews to a scientist, and destroying the traditional image of the expert who teaches science to the people. We adopted a new originally formula and came close to the modern radio language, extremely youthful and spontaneous, to insert our product in the radio flow. Our experience confirmed that radio is a great media to spread astronomy to a wider audience in new and non-traditional venues. We hope the format, strategies and results described in this paper could be useful to everyone interested in science radio broadcasting and involved in future astronomy radio programmes. Communicating Astronomy throught Comics 3.1 Introduction In 1992, the astronomer Carl Sagan, protagonist of countless public appearances, as well as the author of twenty books translated worlwide, an enormously successful television series, «Cosmos», and the movie «Contact», was denied membership to the National Accademy of Sciences. In fact he was not able to raise the required two-thirds vote from its members. Director of the Laboratory of Planetary Studies at Cornell University, Sagan has distinguished himself for the calculation of the greenhouse effect on Venus, for his studies on the surface of Mars and on the oceans of Titan, Saturn’s large moon. Too many colleagues turned up theirs noses at his tireless activity in spreading scientific news, which had made him, perhaps the most famous scientist in the United States, and one the most vibrant defenders of science in the world. Two years later the National Accademy of Sciences reconsidered its vote, honouring him with the Public Welfare Medal. Sagan had brilliantly challenged two important prejudices which besiege scientists that choose to communicate with the general public: the idea that scientists who do are distracted from the «real» work – research – and the idea that scientists are not able to express themselves clearly, as if their mental universe were so far from the common man that at the very least they need a «translator». There have always been scientists dedicated to disseminating their own work, the first being Galileo, who the Church never forgave for his choise to write in vulgate rather than in the more obscure Latin. Over the years, however, their willingness to do so has changed. The Nineteenth century was one of the most propitious, especially in England. Beginning in 1826, and for over twenty years, Michael Faraday described the latest developments in science every Friday evening, during extremely crowded lectures held at the Royal Institution. Yet, in the first few decades of the Twentieth century scientist’s enthusiasm for popularising science was already greatly declining. Only in the 1980s was there a large scale resurgence of public engagement with the world of research. Today, however, most of the best popular books on science are not created by «translators» but by scientists. Increasingly more scientists are deciding to try out this new job. In fact, everyone, to different degrees and with different roles, may be asked to discuss or comment on his or her own research or research in their field. The reasons are varied many: s(he) may need to respond to a journalist’s or Editor’s request, assist with an exhibit or a television show, present a degree, speak with lobbies or spokespeople for interest groups, present their own activities to industry, local institutions or other possibile financers, or simply collaborate effectively with the press office of their own institution. In this PhD project will be analysed two different astronomical and educational products: «The Lives of Galileo» and «Introducing Relativity». The first was written by the Swiss artist and author Fiami in collaboration with astronomers and historians, scientists and teachers, and the second by the cosmologist Bruce Bassett of the South African Astronomical Observatory in collaboration with the mathematician and cartoonist Ralph Edney. 3.2 «The Lives of Galileo» The second part of this PhD Project is dedicated to the translation into Italian of the «The Lives of Galileo - A Journey Through the History of Astronomy» (Figure 8), the official cosmic comic book by Fiami published for the International Year of Astronomy 2009 (IYA2009). Fiami lives in Geneva (Switzerland). He is neither a scientist nor a historian, but graduated with a degree in architecture and has been building educational comic projects for over the past ten years. To complete «The Lives of Galileo», Fiami surrounded himself with astronomers, physicians and historians in order to obtain a true taste of the wonders of the Universe. In science, communication is inevitably being professionals, and it should be that way. However, the active involvement of scientists remains indispensable, because they are the first link in the chain of communication. Everybody is familiar with the name of Galileo. But what do we know about him? What is astronomy? Artist and author Fiami decided to answer these questions in an accessible way by creating a well-illustrated and factually accurate comic providing a tour through the history of astronomy across Babylon, Alexandria, Kusumapura, Venice, Greenwich and a classroom in 2009. For the first time astronomy and Galileo are presented in an historical, teaching and humoristic comic book. It is organized into six chapters where Galileo plays different roles through the ages of great astronomical discoveries. - In Babylon (568 B.C.) Galilosor learns how to write in clay and how to read the sky. «Galilosor, the sky belongs to the Goods! Don’t try to touch it, kid!» - In Alexandria (197 B.C.) Galileos measures the circumference of the Earth alongside Eratosthenes using the shade of a stick. «I knew that in Syene, at noon on the summer solstice, the Sun shines down on the bottom of a well…» - On the Ganges (499 A.C., Figure 9) in Kusumapura, the city of flowers, Aryabhata explains to Galilala that the Earth rotates around a central axis. «Galilala, astronomy is the most noble of all knowledge. It lifts up our souls and brings us closer to the Almighty!». - In Venice (1609, Figure 10) by observing the sky with his telescope, Galileo make more astronomical discoveries, including the mountains of the Moon, the satellites of Jupiter and the myriads of stars that make up the Milky Way – all immediately published in the «Starry Messenger» (Sidereus Nuncius) in 1610. «Sagredo, my friend! Come and see what I’ve been observing for some nights now… Four planets revolve round Jupiter!» - In Greenwich (1664) Galileo mixes with Newton and Halley (and the famous Halley’s comet). In the last chapter (2009), Galileo is back to show us the purpose of modern astronomy. «The movement of comets is determined by gravitation… Gravitation is universal, as much on Earth as in the sky.» -In the last chapter (2009), Galileo is back to show us the purpose of modern astronomy (Figure 11). «Galileo’s discoveries have had an enormous impact… It’s also thanks to Galileo that we know the Earth isn’t the centre of the world». 3.2.1 The «adaptation» and translation of «The Lives of Galileo» into Italian At the end of 2008 the IYA2009 Segretariat offered «The Lives of Galileo» as educational product for the participants in The International Year of Astronomy 2009 (IYA2009). It was a unique opportunity to have this comic translated into their own language. At that time the comic was available only in French and English. After my requirement, The IYA2009 Coordination Assistant Mariana Barrosa made me in contact with the Swiss author Fiami. My work began. The Italian version of «The Lives of Galileo» derived from the French original text, and by the comparison with the English version. It was not only a translation but an «adaptation» of the comic into Italian . The first goal was to get into the various historical eras and gather information on the habits of the Babylon, Greek and Indian civilizations. For a good translation, the culture, traditions and the scientific knowledge in each epoch were fundamental to know and understand. Extremely important books in that sense were «History of the Planetary Systems from Thales to Kepler» by J. L. Dreyer for the first, second and third Chapters; «Sidereus Nuncius» by Galileo Galilei and «Galileo» by Stilman Drake for the fourth episode; «Isaac Newton» by Enrico Bellone for the fifth Chapter and my background in Astronomy for the last episode. Beyond the historical aspect, all protagonists must be studied in accurate details. They were different each other. It became necessary to write with great incisiveness their dialogues into Italian in order to be very close to the original idea of the author Fiami. Typical French expressions have sometimes been translated into a slightly different way. For example: «Moi je dis que Aryabhata s’est mis le doigt dans l’oeil en faisant tourner la Terre!». The French terms «finger» and «eye» have become the English «knock» and «head», respectively: «I tell you, Master Aryabhata has knocked his head while making the Earth turn!». In Italian, the expression: «Master Aryabhata has brought a crab» can be used. It means that Master Aryabhata has made a blunder: «Ti dico che il maestro Aryabhata ha preso un granchio nel far girare la Terra!». This IYA2009-endorsed comic has enjoyed much success of late. It is now available in English, French, Dutch, Finnish, Galician, Thai and Italian since September 2009, by CLEUP Editrice. Fiami’s work is even being used by the Musée d’Histoire des Sciences de Genève. Their Galileo exhibition, running since 13 May 2009 until 31 January 2010, features large poster boards of Fiami’s illustrations and text, adding and additional layer to the more conventional exhibits. On September 26, 2009 Fiami and I presented the Italian version at the XLII Workshop of the «Gruppo Astrofili Italiani» in Padova (Italy). Two new presentations will be held in Orvieto and Acquapendente (Italy) on May 2010 with the author. I have just presented the comic at «Gruppo Astrofili Salese – Galileo Galilei» on 7 January 2010. A second presentation will be held at «Planetario di Padova». On November 17, 2009 Fiami has been interviewed for a Swiss Italian channel and he has been spoken about the Italian version. Swiss TV have also seized the opportunity of using «The Lives of Galileo» to educate a wide audience. On December 2009 they showed six broadcasts adapted from the comic, «Dessine-moi les étoiles». Three chapters has been published in the local newspaper, «La tribune de Genève». «The Lives of Galileo» shows that the history of science is about sharing knowledge across the Earth over the centuries. The sky and astronomy have no owners; we belong to the sky and not the other way around. «The Lives of Galileo» shows this in a humorous yet educational way. 4.1 «Introducing Relativity» It is now a century since Einstein’s theories of Special and General Relativity revolutionized our view of the Universe. «Introducing Relativity» by Bruce Bassett and Ralph Edney plots a visually accessible course through Einstein’s thought experiments that have given shape to contemporary physics. Scientists from Isaac Newton to Stephen Hawking add their unique contributions to this story. Einstein’s legacy is reviewed in the most advanced frontiers of physics today – black holes, gravitational waves, the accelerating universe and string theory. 4.1.1 Bruce Bassett and his Comic «Introducing Relativity» To complement the quantitative and qualitative findings of the survey, I decided to interview a specialist in Cosmologist and Communication of Science, Professor Bruce Bassett, of the South African Astronomical Observatory, to ask him a series of questions about communicating Astrophysics through comics. His is the author of the comic «Introducing Relativity», published by Icons Books in 2002. When and how was the idea of «Introducing Relativity» born? I was contacted around 1999 by the editors of the Introducing Series to enquire if I would be interested in authoring the book. They had already conceived the idea of the book (since they had many already on quantum mechanics, Einstein, Hawking etc….) and simply asked me to decide what material to include and to write it. How long did you spend on writing the comic book? The process was quite long, as we wanted to do a very good job. I think it was about six months to have the initial draft. I then would send copies to the illustrator and editor, get feedback and we met several times to work on more subtle points, before producing the final version. Do you think that a comic book can help improve the perception of Physics and Cosmology to general people? I certainly hope so! One of the most important things that a cartoon or comic book achieves is presenting material that normally would be very intimidating or exclusive, in a form or medium that the general public feel very comfortable with. Comics are relaxed, informal, funny, light and not serious in general. Bringing this to heavy, serious subject matter like relativity gives people permission to tackle it and the confidence to believe that they could understand it. What are the main difficulties faced by sector specialists in writing a comic book? There are a lot of unanswered questions you have to try to answer for yourself. Can every concept be written in a way that is understandable by the general public with no special knowledge? What can the author assume the reader knows? Who is the average reader of the book going to be? In addition as an author one has to balance the goals of the book which are both to inform and to entertain the reader. If one tries to teach too much the reader will get bored. If there is too little content on the other hand, the book will be unsatisfying for the reader who honestly wants to learn the subject. To whom do you suggest the book (children, young people, adult or everybody)? I think it is too advanced for most children below the age of about 13 or so. This is primarily because the concepts are advanced and subtle, no matter how much one tries to simplify them. However, for everyone else I hope it could be accessible. Whether it is of interest to them is another matter. I think I would only recommend it to people who have a real interest in science and a desire to understand what Relativity is and why Einstein is so highly regarded, as well as an urge to understand the current developments in our understanding of gravity and cosmology. Do you remember one of the most difficult concepts to explain or illustrate (for example, the curvature of space, the scale of theUniverse, the expansion of the Universe, ect.)? I remember struggling with a few issues. One was how to explain what a tensor was. I needed this in order to actually write down the Einstein field equations, which is a goal I set myself. Other tricky things were trying to explain what four (or more) dimensions means and also how explain the concept of the metric, which is used to measure distances between points and tells us about the curvature of space. Finally I struggled with the notion of the quantum spin of a particle (which in the end is not in the book because it was too hard to explain clearly). Popular physics books frequently use elements tied to the imagination and fiction in order to illustrate theories and results in more accessible manner. In our immagination the time machine is a simple way to represent past, present and future. For example, in “Introducing Relativity” the famous Newton’s Law, F = ma, is engraved on a rock to illustrate that space and time were considered absolute and immutable before Einstein’s Relativity. This is a very good explanation to illustrate a complex theory.
Comunicare l’Astronomia Nel primo Capitolo della presente Tesi di Dottorato viene analizzata la realtà della comunicazione scientifica nella sua duplice funzione, quella di informazione e di divulgazione; la percezione della fisica e dell’astrofisica e l’interesse che riveste sul grande pubblico. La comunicazione scientifica, nella sua accezione più vasta, ha sempre avuto nel tempo proprie caratteristiche, come atto di scambio e di diffusione nell’ambito della comunità scientifica dei risultati acquisiti e delle scoperte raggiunte, per facilitare e consentire il coordinamento per ogni ulteriore progresso nei rispettivi rami di ricerca. Si parla a tal proposito di «informazione scientifica». A questa funzione primaria, se ne aggiunge una seconda non meno importante, che è quella della divulgazione scientifica, diretta a raggiungere con un linguaggio più semplice un pubblico molto ampio, con caratteristiche culturali disomogenee, come quelle che possono riscontrarsi nel mondo politico, nel mondo industriale, in quello della scuola e così via. Come sottolinea la Commissione Europea, la scienza e la tecnologia influenzano in maniera crescente la società: «ogni giorno il progresso scientifico e tecnologico fornisce innovazioni essenziali alla nostra qualità di vita. Le nuove scoperte nelle scienze, nella tecnologia dell’informazione, così come nel mondo della fisica, stanno influenzando fortemente le strutture sociali, economiche, politiche e etiche a cui siamo abituati» (Commissione Europea, 2005). I cittadini europei risultano in parte interessati alle attività e ai risultati della scienza, ma nello stesso tempo percepiscono di avere una preparazione non sempre adeguata a comprenderli. Questo divario è stato solo in parte colmato attraverso le azioni sviluppate nel corso degli ultimi due decenni. Oggi la cultura astrofisica, nonostante la curiosità che spinge i più ad interessarsene, non è abbastanza valutata dall’opinione pubblica, perché è diffusa la concezione che essa non sia utile ai fini della vita di ogni giorno. Poca considerazione, da parte dell’opinione pubblica, si ha quindi dell’utilità della ricerca astronomica; si ha l’idea che essa sia fine a se stessa. In realtà, la ricerca astronomica ha riscontrato delle importanti applicazioni soprattutto nel campo industriale e medico, che ora vengono considerate molto utili. I mezzi di comunicazione di massa presentano spesso dei servizi dedicati all’Astronomia, ma non tutti risultano attendibili. Spesso viene privilegiata la notizia clamorosa, a volte addirittura non del tutto conforme al vero, rispetto a una più pacata e seria spiegazione del fenomeno, che apporti un reale beneficio in termini di conoscenza. Coloro che vogliono comunicare l’Astronomia devono porsi di fronte a questo problema per rettificare eventuali inesattezze e guidare il pubblico interessato alla corretta interpretazione della notizia. Alla fine del capitolo viene dato spazio alla radio come mezzo di comunicazione. All’interno dell’abitazione, la televisione ha un ruolo centrale, specie nelle interazioni fra i vari membri del nucleo familiare, ma la radio si distingue come mezzo della fruizione individuale, nei vari ambienti della casa o sovrapposta alle pratiche quotidiane, con le quali, impegnando soltanto l’udito e non la vista, sviluppa un’ineguagliata compatibilità. Nella fruizione in mobilità, nei luoghi di lavoro e negli ambienti collettivi (centri commerciali, grandi magazzini), la radio molto spesso non ha alternative e sviluppa così con larghezza una funzione di accompagnamento. Il costo relativamente basso degli impianti di trasmissione e messa in onda, e dell’accesso alle frequenze, hanno favorito la persistenza di livelli di concentrazione bassi, rispetto all’assetto duopolistico del sistema televisivo e, dunque, la compresenza di un numero elevato di emittenti effettivamente ascoltabili in quasi ogni località del Paese; questo dato di sistema, congiunto alle particolari caratteristiche che ha l’ascolto rispetto alla più complessa fruizione audiovisiva, ha permesso alla radio di intercettare pubblici molto segmentati. In radio, infatti, prevale la fidelizzazione, cioè la pratica di ascolto di emittenti riconosciute e abitualmente frequentate; la stessa tecnologia, ad esempio quella dell’autoradio, si è indirizzata più a garantire la continuità dell’ascolto nella mobilità (con il sistema RDS, radio data system), che la possibilità di continui cambiamenti di sintonia. E’ significativo che anche nelle argomentazioni con cui è stato promosso il DAB (digital audio broadcasting) un posto centrale spetti alla possibilità di meglio assecondare la fidelizzazione degli ascoltatori alla loro emittente. La radio è, quindi, un mezzo capace di costituire nicchie di pubblico e, da tempo, si è messa in grado di sviluppare con loro rapporti intensi che superino la monodirezionalità propria del broadcasting. Ciò si è realizzato con l’uso del telefono nelle trasmissioni, assai più felice in radio che in televisione grazie alla parità dei mezzi a disposizione tra l’ascoltatore che telefona e il conduttore in studio; una caratteristica accentuata dall’uso dei cellulari e degli SMS. Il telefono ha consentito alle radio forti economie nel reperimento di personaggi da far intervenire nei programmi (senza il vincolo della loro presenza fisica) e, in varie emittenti, ha favorito l’apporto degli ascoltatori nella produzione e nell’aggiornamento delle informazioni: ad esempio, di quelle del traffico. La rete Internet ha accentuato queste caratteristiche, che tutte insieme consentono alle radio di svolgere originali funzioni identitarie, partecipative e connettive. Con la prima, le emittenti danno voce a particolari identità di gruppi legati da interessi comuni musicali, religiosi, sportivi, culturali o politici; la funzione partecipativa è invece garantita dall’azione di integrazione sociale e di interscambio informativo promossa da ciascuna radio. Si parla di funzione connettiva in quanto la radio permette a tutti di mantenere una connessione con la società. L’affermazione dell’information and communication technology porta con sé la convergenza multimediale; non più un consumo che si distribuisce su vari media, ma la possibilità che contenuti e pratiche sociali diverse, media domestici e media collettivi, dal vivo o riprodotti, si intreccino generando contenuti «multipiattaforma», compatibili con un ventaglio ampio di mezzi grazie alla comune adozione di tecnologie digitali. La radio partecipa alla convergenza sviluppando una forte sinergia con Internet, dovuta alla facilità con cui i file audio transitano sulla rete, rispetto ai più pesanti file video, ma soprattutto alla comune natura di media personali e interattivi. Le tecnologie di streaming (che permettono di diffondere una radio via web) hanno permesso anche alle emittenti radio di effettuare un narrowcasting via Internet, e di costruirne nuove espressamente dedicate alla rete. Con tale forma di accesso, un’emittente locale, ricevibile soltanto in una piccola valle, può essere ascoltata in tutto il mondo riconfigurando il rapporto fra locale e globale; ma può anche costruire la propria programmazione prelevando da altre emittenti o agenzie in rete parte dei contenuti. Nei capitoli II e III viene analizzata la possibilità di fare comunicazione dell’astrofisica attraverso la radio in Italia, citando un caso concreto. Si tratta del progetto «Tutti Dentro» programma radiofonico dedicato all’astronomia e all’astronautica, incentrato sui due volti del Cielo: quello romantico e suggestivo, raccontato dalle «stelle» della musica, dello spettacolo, del cinema e dello sport e quello più sconosciuto, svelato dall’entusiasmo dei giovani ricercatori che lo vivono per professione. Per più di due anni, «Tutti Dentro» è andato in onda in quasi 100 radio locali italiane con l’obiettivo di coinvolgere gli esperti della cultura e dello spettacolo e i ricercatori e affrontando con loro alcuni grandi temi della ricerca scientifica e della comunicazione, quali per esempio: le missioni sulla Luna, il sogno della conquista di Marte, il pericolo asteroidi, l’acceleratore di particelle LHC, l’astronomia nei «Simpson», gli animali sacrificati durante i primi voli spaziali, il fumetto dell’Anno dell’Astronomia «Le Vite di Galileo», i cambiamenti climatici, ecc. Col mio collega Luca Nobili, che dal 2004 realizza «Urania», il Notiziario di Astronomia e Astronautica per l’Istituito Nazionale di Astrofisica (INAF), il progetto «Tutti Dentro» ha avuto inizio nel luglio 2007 ed è continuato solo con qualche pausa fino a gennaio 2009 con un totale di 52 puntate settimanali di circa venti-trenta minuti ciascuna. Dai grafici ricavati risulta che quasi il 40% delle emittenti ha scelto un orario mattutino di messa in onda del programma «Tutti Dentro», il 23% un orario pomeridiano, un 13% in orario serale e solo un 3% in orario notturno. Sia le emittenti in FM che quelle Web (e di conseguenza la totalità di radio) hanno scelto un giorno feriale di messa in onda. (da un 69% di radio in FM e da un 78% di Web Radio). Se teniamo conto dell’andamento dell’ascolto nel corso della giornata, il prime time della radio è il mattino, con un picco massimo tra le 7 e le 9, la fascia in cui la radio svolge una funzione informativa essenziale anche per chi poi non l’ascolta più nel resto della giornata. In questa fascia (che, comunque, non rientra nel caso di «Tutti Dentro») gli uomini sono più numerosi delle donne, mentre nel corso della mattinata il rapporto si inverte, fino all’ora di pranzo, quando l’ascolto totale cala verticalmente a favore della TV. Nel pomeriggio molte casalinghe tengono accesa la TV o comunque non riaccendono la radio, mentre nel pubblico maschile, più consistente anche a ora di pranzo, si registra una ripresa maggiore fino a ora di cena, quando il prime time televisivo riduce ai minimi termini l’audience totale. Le differenze per sesso sono anche il risultato del fatto che nel complesso gli uomini trascorrono più tempo fuori casa e in automobile e di conseguenza ricorrono alla radio anche per funzioni che in ambito domestico sono svolte dalla TV, di tipo sia informativo sia di compagnia e intrattenimento (Fenati & Scaglioni, 2001). Si può dedurre da questo fatto che al mattino sono soprattutto le donne a seguire o ad aver seguito «Tutti Dentro», nel pomeriggio e di sera gli uomini. Si tratta in genere di un pubblico adulto, dato che per i teenager è soprattutto la scuola a definire i ritmi di vita e quindi i tempi di fruizione della radio e ovviamente manca il fenomeno importantissimo dell’ascolto in auto. Oltre allo straordinario picco mattutino in coincidenza con il primo drive time, l’ascolto ha una piccola impennata all’ora di pranzo (e qui si colloca «Tutti Dentro» per un 23% delle radio), quando chi non può guardare la TV sente le ultime notizie alla radio e alle 19, in coincidenza con il secondo drive time, quando chi rientra dal lavoro in automobile sceglie spesso programmi di informazione anziché musica e intrattenimento (un 13% delle emittenti ha mandato «Tutti Dentro» tra le 18 e le 24). Nel IV capitolo viene presentato il progetto relativo al Blog di «Tutti Dentro», che nasce ufficialmente nel gennaio 2008, dall’esigenza di far continuare le parole dette in radio anche sulla rete, al fine di creare delle community che continuino a discutere, confrontarsi, raccontarsi attorno ai temi introdotti dalla trasmissione radiofonica. Dopo la fine della messa in onda della VI serie, il Blog ha continuato a vivere e a prendere una direzione leggermente diversa da quella iniziale, di sola raccolta degli intervistati. Ascoltatori affezionati, da una parte, e colleghi dall’altra hanno sottolineato l’importanza di estendere questo scopo primario di completamento delle interviste ad una comunicazione dell’astronomia, che non fosse solamente un semplice resoconto di fatti, ma una spiegazione semplice e chiara di alcuni concetti astronomici e la diffusione di un’immagine dell’astronomia e dell’astronomo più giovane e realistica, allontanando lo stereotipo dello scienziato tipicamente vecchio che punta l’occhio al cannocchiale. In questo modo, il Blog è diventato un luogo di dibattito delle principali questioni astronomiche ancora aperte. Non solo: è diventato sempre più un Blog di Astronomi professionisti, con dottorandi e ricercatori che intervenivano lasciando non solo risposte ma anche pubblicando articoli. In particolare, con il collega Giovanni La Mura è nata una collaborazione quasi costante nella pubblicazione dei post; altri colleghi, come Gabriele Umbriaco, Andrea Macco, Martina Dorigo, Roberto Caimmi, Altavilla Giuseppe, Marco Castellani e alcuni astrofili o amici, come Amedeo De Marchi, Flavio Chinellato, Prasanna Deshapriya dell’International Year of Astronomy 2009 - Sri Lanka (IYA2009 Sri Lanka) hanno dato un contributo notevole al Blog con suggerimenti, commenti e post. Due astrofili conosciuti su Facebook, Joseph Marteleur, Presidente della Fédération Francophone d’Astronomie Amateurs de Belgique (FFAAB), e Antonio Bruno Umberto Colosimo, Promotore d’arte in Pramantha Arte hanno quotidianamente linkato le pagine del Blog «Tutti Dentro» sulla loro Home Page di Facebook. Un astrofilo belga, Eric Soucy di Ohain ha apprezzato molto la possibilità di pubblicare le sue foto astronomiche sul Blog «Tutti Dentro». I risultati e le considerazioni future che riguardano il progetto vengono riassunte nel V capitolo. La comunicazione dell’astronomia, con l’uso delle nuove tecnologie multimediali in radio, è stato il principale obiettivo di questo progetto, evitando di seguire la vecchia formula dei programmi scientifici, basati su lunghe interviste allo scienziato, tentando di superare allo stesso tempo lo stereotipo dell’esperto che insegna la scienza al popolo poco istruito. Si è adottata una nuova formula utilizzando il linguaggio radiofonico più semplice e immediato al fine di inserire il programma nel flusso della radio. Questa esperienza conferma che la radio è un grande mezzo per diffondere l’astronomia a un vasto pubblico in un modo nuovo e non tradizionale. Ci si augura che il format usato, le strategie adottate e i risultati descritti possano essere utili a coloro che sono interessati alla scienza in radio. Il risultato ottenuto con «Tutti Dentro» può essere un buon riferimento e, in alcuni casi, un punto di partenza per creare nuovi programmi radiofonici per la comunicazione dell’astronomia e dell’astrofisica, non solo nell’Anno Internazionale dell’Astronomia 2009. Nel capitolo VI vengono presentati i riconoscimenti ed i premi ottenuti dal programma radiofonico. Il 10 agosto 2007 in occasione dell’annuale evento delle «Lacrime di San Lorenzo», il TG3 Veneto delle ore 14 e il TG1 delle ore 23 hanno mandato in onda un servizio dedicato a «Tutti Dentro». Mercoledì 3 dicembre 2008 presso il Centro Congressi Nuova Fiera di Roma, «Tutti Dentro» è stato premiato da eContent Award Italy classificandosi al secondo posto nella categoria eScience per il miglior contenuto in formato digitale. Tra le varie esperienze sviluppate all’interno del programma e dell’Anno Internazionale dell’Astronomia 2009 un progetto, in particolare, ha avuto uno sbocco ulteriore nell’ambito della comunicazione, raccontato e analizzato nel capitolo VII. Si tratta dell’adattamento e traduzione in italiano del fumetto ufficiale dell’Anno Internazionale dell’Astronomia «Le vite di Galileo» dello svizzero Fiami, che si è circondato di astronomi e storici per realizzarlo. Non si è trattata di una semplice traduzione ma si è dovuti andare oltre, compiendo un vero e proprio recupero delle fonti storiche, l’analisi delle citazioni, uno studio delle varie epoche storiche e delle conoscenze scientifiche dell’epoca, oltre ad una cura dettagliata dei personaggi del fumetto. Un lavoro che si è concluso dopo un anno di lavoro con la pubblicazione nel settembre 2009 da parte della Casa Editrice CLEUP di Padova. Il fumetto è stato presentato ufficialmente al XLII Congresso Nazionale dell’Unione Astrofili Italiani (UAI) con una presentazione che Fiami ed io abbiamo tenuto presso il Palazzo Moroni (sede del Municipio di Padova), il 26 settembre 2009. Una seconda conferenza si è svolta il 7 gennaio 2010 presso il Gruppo Astrofili Salese «Galileo Galilei» di Santa Maria di Sala (Venezia); altre due (con l’autore) sono in programma per il 7 – 8 maggio 2010 a Orvieto e Acquapendente, grazie al contributo dell’Associazione Scientifica Astronomica «Nuova Pegasus». Al momento, una conferenza resta ancora da fissare con l’Associazione Marchigiana Astrofili di Ancona e con il Planetario di Padova. Dopo aver lasciato una copia del fumetto a Massimo Lombardi, Direttore Responsabile di RadioOndaUno, sono stata invitata negli studi della radio il 30 dicembre 2009 per registrare una puntata speciale dedicata al lavoro di Fiami e al mio, di traduzione e adattamento in lingua italiana. La puntata è stata mandata in onda il 12 gennaio 2010 alle ore 14:00 e in replica alle 22:20. Grazie ai numerosi post sul Blog «Tutti Dentro» e ai link nella mia Home Page di Facebook, l’interesse per il fumetto di Fiami è stato ben accolto anche da Prasanna Deshapriya, dell’Università di Peradeniya di Kandy, Sri Lanka, Coordinatore nazionale per l’IYA2009 che ha espresso il suo desiderio di realizzare una versione in cingalese. Le trattative sono ancora in corso. Una pagina speciale alla copia in versione inglese del fumetto è stata dedicata da Prasanna Deshapriya nel suo Blog «IYA2009 – Astronomy Sri Lanka» e su YouTube con un video, con un ringraziamento particolare per il mio contributo alla diffusione della notizia. Joseph Marteleur, Presidente della Fédération Francophone d’Astronomie Amateurs de Belgique (FFAAB) mi ha richiesto una copia in francese tramite Facebook, dopo aver visto i numerosi link al fumetto. Da quanto si può concludere, la Web Radio, Facebook e il Blog «Tutti Dentro» si sono rivelati ottimi mezzi di diffusione delle iniziative proposte all’interno dell’Anno Internazionale dell’Astronomia 2009. Il fumetto di Fiami, «Le vite di Galileo» è un esempio significativo in cui la comunicazione della scienza viene fatta coinvolgendo esperti di vari campi per ottenere un’opera educativa con un notevole riscontro a livello internazionale, con edizioni in sette lingue e oltre 26.500 copie diffuse in Europa e Asia. La comunicazione dell’astronomia viene fatta anche da ricercatori stessi, che hanno deciso di cimentarsi con questo nuovo mestiere in misura e con ruoli differenti per avvicinare i giovani alla scienza, in particolare all’astrofisica. Nell’ultima parte del capitolo VII è riportata la testimonianza e il lavoro svolto dal Professor Bruce Bassett, cosmologo del South African Astronomical Observatory, per realizzare «La relatività a fumetti» (pubblicato in Italia nel 2008 da Raffaello Cortina Editore).
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Antonini, Veronica. « Aviation English : una lingua per volare Analisi linguistica della comunicazione in aviazione civile ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20818/.

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La tesi si propone l'obiettivo di esaminare le caratteristiche della lingua dell'aviazione, il cosiddetto Aviation English (AE), rivolgendo un'attenzione particolare alle dinamiche delle interazioni verbali che avvengono tra piloti e controllori del traffico aereo. A partire da un breve excursus sui diversi tipi di linguaggi, da quelli specialistici alle lingue controllate, si cercherà di fornire una chiara definizione dell'AE, delineando gli aspetti che lo rendono una vera e propria lingua e non una semplice varietà di inglese. La tesi passerà in rassegna tutte le convenzioni e le regole che compongono questa lingua e che rendono la comunicazione in volo efficace a livello internazionale. Si vedrà anche come la comunicazione in aviazione sia suscettibile a molti fattori linguistici (e non), il che comporta per gli operatori del settore, l'obbligo di conoscerla a fondo, più della loro stessa lingua madre. In conclusione, si eseguirà un'analisi conversazionale di una comunicazione terra-bordo-terra realmente avvenuta in un'emergenza. Più precisamente, si tratta dell'estratto del volo US Airways 1549, diventato famoso come "il miracolo dell'Hudson". Questo permetterà di mettere in risalto le regole dell'AE, applicate in un caso concreto, quanto singolare, e notare come queste siano efficaci nel gestire, a livello comunicativo e operativo, gli imprevisti.
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Greco, Maria Letizia. « Proposta di traduzione di alcuni pannelli museali della sezione precolombiana del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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In questo elaborato ho presentato una proposta di traduzione di alcuni brevi testi e di pannelli museali del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza. Come argomento ho deciso di trattare l’arte precolombiana, sia per il legame storico tra il Portogallo e il Nuovo Mondo, sia per la presenza della ceramica in tutte e tre le culture (portoghese, italiana e precolombiana). In questo elaborato presenterò il Museo Internazionale della Ceramica, partendo dalla storia e dalla fondazione del museo per arrivare alla sezione precolombiana (come è strutturato il percorso, cosa offre la sezione precolombiana e quante sono le opere presenti nella sala). In seguito, vi sarà la proposta di traduzione che verterà su vari aspetti della vita e della cultura precolombiana: la ceramica, i tessuti, le fasi di sviluppo cronologico delle varie popolazioni che hanno abitato il continente, la piramide sociale, la fauna e la flora, l’alimentazione, la guerra, la religione, i giochi, la musica, il calcolo, la scrittura, l’arte e lo scambio commerciale. Infine, presenterò gli aspetti fondamentali della scrittura museale, includendo gli aspetti caratteristici del pubblico, il contesto in cui avviene la lettura dei testi scritti e le linee guida per scrivere correttamente i testi museali. L’ultima parte sarà dedicata al commento relativo alla traduzione: la fase di studi e di ricerca precedente alla traduzione, le difficoltà riscontrate durante la fase traduttiva, le scelte e gli aspetti principali che hanno influenzato la mia proposta di traduzione (morfosintassi, lessico, punteggiatura).
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SANDRI, Marta. « Ruolo, valutazione e rappresentazione degli intangibili secondo i principi contabili nazionali e internazionali e nella comunicazione d’impresa ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2013. http://hdl.handle.net/10446/28795.

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ZOCCARATO, CATIA. « La relazione sulla gestione e il management commentary nella comunicazione economico-finanziaria. Un'analisi empirica alla luce dei recenti indirizzi internazionali ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2012. http://hdl.handle.net/11566/242105.

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La pubblicazione a dicembre 2010 del l’IFRS Practice Statement Management Commentary. A Framework for presentation ha offerto lo spunto per una ricerca sul comportamento comunicazionale delle aziende, in particolare sull’informativa contenuta nella Relazione sulla gestione delle società quotate italiane. Nello specifico la ricerca si focalizza sull’analisi della conformità del predetto documento alle indicazioni contenute nell’IFRS Practice Statement Management Commentary. A Framework for presentation nell’intento di pervenire ad un riscontro interpretato in ottica internazionale. In ambito IAS/IFRS il Management Commentary è un documento narrativo deputato a delineare gli obiettivi e le strategie implementate e/o previste per il raggiungimento di tali obiettivi e in tal senso esso rappresenta un importante strumento comunicativo per il soddisfacimento delle esigenze informative degli stakeholders. Il Management Commentary è il primo documento dello IASB sull’informativa extracontabile e, benché non costituisca un Principio IFRS obbligatorio, esso rappresenta un quadro di riferimento rilevante e autorevole dell’informativa economico-finanziaria allegata al bilancio, sia per il legislatore nazionale che per gli amministratori. Lo “sguardo rivolto al futuro” e “la prospettiva del manager sulla performance” sono i tratti caratterizzanti e distintivi dell’informazione richiamata nei principi del Framework IASB. Ad integrazione dei dati di bilancio, e nell’interesse degli users, il Management Commentary chiede l’esplicitazione delle linee strategiche adottate dal management e le prospettive sui futuri andamenti gestionali in relazione agli obiettivi prefissati. Inoltre il Management Commentary si propone in ambito internazionale come un documento supplementare e complementare del bilancio che dovrebbe informare circa gli andamenti aziendali passati, le motivazioni sottostanti e le implicazioni di queste per le prospettive aziendali future. Il contributo, dopo un’ampia rassegna della letteratura nazionale e internazionale sulla comunicazione aziendale, e segnatamente su quella economico-finanziaria, approfondisce il contenuto della Relazione sulla gestione sulla base del dettato civilistico contenuto nell’art. 2428 c.c., opportunamente integrato dalle interpretazioni emanate in merito dal CNDCEC. In quest’ottica, l’analisi consente di evidenziare le caratteristiche normative della Relazione sulla gestione e, nel contempo, di approfondire le sue potenzialità comunicative in ordine alla voluntary disclosure. La disamina del Management Commentary sulla base delle disposizioni dello IASB si conclude con un’indagine empirica incentrata sulle Relazioni sulla gestione 2010 delle società quotate italiane appartenenti al FTSE MIB 40. L’obiettivo è verificare se, e in che modo, queste Relazioni sulla gestione sono state redatte in conformità all’IFRS Practice Statement Management Commentary. A Framework for presentation e, in caso affermativo, se i temi innovativi introdotti dallo IASB sono stati opportunamente trattati in termini di modalità espositiva, contenutistica e di livello di approfondimento. L’analisi condotta ha evidenziato una parziale ricettività delle aziende italiane verso le nuove indicazioni dello IASB in merito alla disclosure da includere nel Management Commentary. La ricerca evidenzia che la maggior parte delle imprese del campione analizzato fornisce informazioni sugli aspetti contenutistici proposti dallo IASB in quanto il legislatore nazionale, contempla molti dei temi previsti dal dettato internazionale. Tuttavia lo studio dimostra che in quasi tutte le società, la Relazione sulla gestione non fornisce informazioni “forwardlooking” ma, al contrario, contiene un’informativa rivolta prevalentemente al passato. Il contenuto della quasi totalità delle Relazioni esaminate, infatti, non tratta le prospettive e le strategie future, i rischi futuri e le strategie per affrontarli, le azioni previste dai manager per il raggiungimento di performance future sulla base degli obiettivi prefissati.
The issuing of the IFRS Practice Statement Management Commentary. A framework for presentation by the International Accounting Standards Board (IASB) in 2010 raised the question on how Management Reports support the financial information provided in financial statements from Italian companies listed on the stock ex-change. Particularly, this research focuses on how the Management Report from Italian listed companies’ complies with the International Financial Reporting Standards (IFRS) Practice Statement Management Commentary. Management Commentary is a narrative report that provides management with an opportunity to explain its objectives and its strategies for achieving those objectives. For many entities, Management Commentary is already an important element in their communication with stakeholders. IFRS Practice Statement Management Commentary is the first IASB non-binding document for the presentation of Management Commentary, but for both national legislators and management, it represents an important and remarkable framework for financial reporting relating to financial statements prepared in accordance with the IFRS. “Forward-looking information” and “Management’s Perspective of the entity’s Performance” (Management’s view) are the main distinctive characteristics of information that should be provided in Management Commentary in order to align with the principles of the Framework IASB. Management Commentary should provide users of financial statements with integrated information to assess management’s prospective of the entity's performance, stated strategies and plans for progress. Moreover, Management Commentary should complement and supplement financial statements by communicating what has happened, why it has happened and what the future implications are for the entity. This paper allows, first, a broad review of Italian and international studies on financial reporting and examines Management Report on the basis of art.2428 c.c. and the interpretations of the CNDCEC in order to highlight characteristics required by Italian jurisdiction and to illustrate in the context of Italian Financial Reporting whether Management Report could be regarded as a contributing factor in determining voluntary disclosure. The investigation on Management Commentary according to the Framework IASB concludes by illustrating empirical evidence, regarding Italian listed companies on the FTSE MIB 40. The research objective of this study is to assess whether and how Italian managers prepare Management Report 2010 in accordance with the IFRS Practice Statement Management Commentary. The analysis points out an Italian listed companies’ incomplete compliance with the new objective, elements and principles proposed by the IASB for the presentation of Management Commentary. The research underlines that the majority of the Italian listed companies provide information about elements of IASB Management Commentary because the matter is more or less in line with requirements proposed by Italian legislation. However, the study shows that very often, management's explanations do not concern future implication on an entity’s performance. The research demonstrates that Management Reports relating to Italian listed companies’ financial statements mainly conveys information about the trends and factors that affected the entity’s past performance and position. In many cases, information provided in a Management Report does not indicate management’s strategy and prospectives regarding the entity’s direction. Moreover, the study highlights the fact that nearly all companies neglect to explain the entity’s future risk exposures, the strategy for managing risks, future performance and the actions of the management relative to the stated strategies and plans for progress.
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ABU, HOJAILAH ASSEM. « Comunicazione internazionale e opinione pubblica : Una storia della comunicazione internazionale dal XIX secolo al XXI secolo ». Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/2158/1027921.

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Comunicazione internazionale e opinione pubblica: Una Storia della comunicazione internazionale dal XIX secolo al XXI secolo. Il sistema internazionale è caratterizzato da un cambiamento dinamico e costante, dove le unità politiche lavorano per cambiare modi e meccanismi di conoscenza delle trasformazioni in atto. È in questo quadro che l'opinione pubblica gioca un ruolo decisivo e attivo nella politica estera degli Stati, soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, influenzando il comportamento degli attori politici in più ambiti: transazionale, interno, governativo e non-governativo. Non a caso, grazie alla crescente importanza dei media, l'opinione pubblica è diventata la cosiddetta quarta potenza, la quale si aggiunge agli elementi tradizionali conosciuti: potere economico, militare e diplomatico. Negli ultimi anni le ricerche dedicate alla storia della comunicazione si sono moltiplicate, al punto che la comunicazione si presenta come la cosiddetta chiave del futuro. Anche, i media si sono evoluti nel corso dei secoli, dall’oralità alla scrittura in Babilonia; dalla pietra al papiro in Egitto; dal papiro alla pergamena nell’Impero romano e dalla pergamena alla carta nel medioevo. E le tecnologie legate all'informazione come il telegrafo, il telefono, la radio e la televisione con canali satellitari, il computer e il web hanno svolto un ruolo importante sulla scena mondiale, sia nel sostenere il dominio e rafforzare la posizione geopolitica da parte di talune potenze, sia a livello di vita social-economica per lo sviluppo culturale. Lo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa divenne diffuso - a partire dalla Prima Guerra Mondiale - con influenza sociale. Inoltre, i media hanno ottenuto l’attenzione dei sistemi politici e delle potenze coloniali: tra i cui i giornali a larga tiratura, il cinema, l’industria discografica, l’editoria, le nuove compagnie radiofoniche. La tecnologia della raccolta e della trasmissione delle informazioni (radio, tecniche fotografiche e cinema) ebbe una rapida crescita in rapporto alla guerra. Si può anche notare che - dopo la seconda guerra mondiale - la crescita della funzione narrativa degli strumenti di comunicazione degli eventi bellici, l’influenza sull’opinione pubblica e l’uso crescente dei media come armi belliche in particolare al livello ideologico. A causa dell’importanza dei mezzi di comunicazione i poteri politici hanno cercato di controllare il flusso informativo applicando la censura in diversi gradi sulle fonti d’informazione specialmente nei momenti caldi degli eventi militari. La comunicazione internazionale rispetto ai suoi albori svolge un ruolo fondamentale all’interno di un’arena planetaria o quasi tale (piuttosto che semplicemente regionale, per esempio); è organizzata, pianificata o coordinata su scala globale; è in grado di reciprocità e interdipendenza, nel senso che attività locali di diverse zone del mondo determinano l’una la forma delle altre. Il ruolo della comunicazione mediata nelle nostre società è oggettivamente cresciuto dall’inizio della rivoluzione industriale a oggi. In altre parole, la comunicazione internazionale ha svolto un ruolo di rilievo di tipo economico, politico e militare e ha anche allargato l’ambito spaziale e temporale rendendola più un fondamento della democrazia. Soprattutto nella sua fase più recente, crescenti fenomeni d’individualizzazione e frammentazione sociale hanno prodotto un declino della partecipazione e del coinvolgimento degli individui a realtà organizzate come la famiglia, le istituzioni religiose, i partiti politici, le associazioni. Si potrebbe dire che da una parte i media hanno dapprima unificato e fatto parlare tra loro delle comunità linguistiche attraverso la stampa, la radio e la televisione di stato. Mentre dall’altra essi estesero questo processo unificativo al mondo intero, creando le basi per quel “villaggio globale” di cui parla McLuhan, che è alla base del processo di globalizzazione. Sartre scrisse: “la classe al potere preferisce sempre un dandy a un rivoluzionario” e questo è il compito di questi mezzi di comunicazione internazionale creare il dandy al potere. Dato che I mezzi di comunicazione hanno giocato un ruolo importante - continuando tuttora a farlo - la domanda resta: come possiamo resistere all’influsso dei mezzi di comunicazione che ci manipolano nelle nostre case e nei luoghi di lavoro?
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Biasiol, Andrea. « Il racconto della crisi : la comunicazione delle banche centrali durante la grande recessione 2007-2012. I comunicati ufficiali alla stampa nazionale e internazionale : il percorso delle notizie ». Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/1017304.

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Résumé :
OBIETTIVI DELLA TESI Il ruolo delle Banche Centrali nelle società si esplica non solo in ambito economico, ma assume una rilevanza sociale nel loro atto stesso del comunicare. Lo studio sull'impatto sociale della crisi passa necessariamente anche attraverso lo studio dello story telling della “Grande recessione”. Con il presente lavoro ci si è proposti di identificare quali siano state le strategie e lo stile di comunicazione utilizzati dalle principali Istituzioni coinvolte nella gestione della crisi 2007-2012, Banca d'Italia, Banca Centrale Europea e Federal Reserve, così come ci vengono rappresentati negli atti di comunicazione pubblicoistituzionale per eccellenza, ovvero i comunicati stampa ufficiali. Il lavoro si pone l'obiettivo di delineare non solo l'approccio comunicativo ma anche il milieu culturale che emerge dal racconto della crisi da parte delle BC e di rilevarne le differenze. Le dimensioni, che abbiamo preso come riferimento della presente indagine, sono: le parole della crisi, le differenze tra il contesto socioeconomico europeo e quello americano, la cultura organizzativa degli Istituti che traspare dal linguaggio utilizzato. INQUADRAMENTO TEORICO Il lavoro si fonda su un approccio multidisciplinare che combina tematiche e teorie economiche, comunicazionali e sociolinguistiche; si parte da un inquadramento storico, economico e sociale dell’Istituzione Banca Centrale, passando all’analisi delle principali teorie sulla comunicazione in genere e su quella pubblica e istituzionale. Il tema “crisi” è declinato sia nella sua componente socioeconomica sia nel suo rapporto con la comunicazione e la società, mentre la comunicazione delle BC nel rapporto con i media viene analizzata sia nelle modalità che un Istituto Centrale utilizza per comunicare l’economia, sia nelle strategie comunicative messe in atto per una sana gestione della crisi. L'approccio teorico e i metodi utilizzati per la ricerca vengono illustrati presentando i riferimenti metodologici e le teorie e le prassi di analisi testuale di tipo quali-quantitativo. CAMPIONAMENTO E METODI UTILIZZATI Al fine di identificare le parole chiave utilizzate durante la crisi 2007-2012 dai 3 Istituti Centrali, si è partiti dal campionamento dei comunicati stampa ottenuti dai siti Internet di Fed, BCE e Bankitalia, estrapolando empiricamente quei comunicati che trattano il tema della crisi. Sono state identificate le milestones della crisi (anni dal 2007 al 2012), poi raggruppate in bienni; i testi, uniti per biennio in un unico corpus per Istituto, ci forniscono 3 corpora in inglese per BCE e Fed, mentre per Bankitalia (vista anche l’incongruenza linguistica) un corpus unico in italiano relativo al terzo biennio. L’indagine di tipo empirico utilizza strumenti quantitativi quali i software di analisi testuale T-LAB, per la parte di studio lessicometrico, Word Tree, per l'analisi delle concordanze (quali-quantitativa), e WordClouds, per una rappresentazione grafica dei risultati. Per le tecniche qualitative si è utilizzata una griglia di riferimento dell’analisi retorica, per compendiare i dati ottenuti dall’analisi computer assistita. L’analisi retorica poi è stata accompagnata da una griglia teorico-empirica rispetto alle teorie dell’organizzazione, volta a inquadrare le macro-tendenze della cultura organizzativa che traspare dai testi esaminati. I risultati ottenuti per Fed e BCE sono poi stati messi a confronto, mentre il caso Bankitalia è stato analizzato a parte per disomogeneità linguistica e parziale indisponibilità dei dati. RISULTATI OTTENUTI In generale il linguaggio delle 3 Istituzioni si avvale del ragionamento logico piuttosto che agire su un piano emozionale, secondo una pragmatica del discorso volta a calmierare gli effetti emotivi dell’economia e a scongiurare il panico. La forma scritta in stile reportistico, lo stile formale, le frasi brevi, lo scarso uso di frasi secondarie (meno per Bankitalia, vista l’articolata struttura grammaticale e del discorso della lingua italiana), il linguaggio asciutto, lo scarso uso dell’aggettivazione e di figure retoriche, l’utilizzo di terminologia tecnica e di dati a supporto, sono tutti elementi comuni al tipo di racconto utilizzato. Rispetto alle 3 dimensioni dell’indagine (parole della crisi, differenze tra contesto europeo e americano, indizi di cultura organizzativa) possiamo declinare i risultati seguenti. Il linguaggio e gli obiettivi comunicazionali e strategici della Fed e della BCE differiscono visibilmente; la BCE sembra più orientata ad azioni di stabilizzazione dell'Eurosistema, in un'ottica di generale supervisione dei fenomeni di crisi, mentre la Fed si rivolge maggiormente alla tutela dei consumatori e ad un approccio che mira ad affrontare la crisi del mercato immobiliare, in modo da attutire le ripercussioni sul sistema bancario. Dal punto di vista dell’azione risulta più attiva e tempestiva quella del contesto USA, più prudente e dunque meno reattiva quella del contesto europeo. Ciò riflette anche la struttura socioeconomica fondamentalmente diversa dei due contesti culturali, più liberista e flessibile quello americano, più conservativo e rigido quello europeo. Rispetto alle modalità operative, sebbene entrambe le Banche Centrali rispondano a norme di collegialità, non mancano delle differenze che investono le modalità di funzionamento delle Authority: la BCE più verticistica e “segreta” rispetto alla formazione delle decisioni, la Fed più incline a partecipazione e trasparenza. La Banca d’Italia, pur non trovandosi allora in prima linea rispetto a situazioni di emergenza, sia sul fronte del salvataggio di gruppi bancari che del debito sovrano - peraltro non esente da criticità acuite a causa di speculazioni sullo spread -, presenta una comunicazione prudente centrata sulle politiche europee di contenimento e previsione della rischiosità delle posizioni creditizie, con riferimenti agli stress test e alle indicazioni di patrimonializzazione delle banche. Rispetto alla cultura organizzativa si evidenzia come la BCE interpreti il proprio ruolo secondo uno schema organizzazionale c.d. debole: il sistema di controllo verticistico, gerarchizzato e centralistico fa da contraltare al rischio di individualismi nazionali e personali dei membri del Board e assicura quell’unità di intenti e di azioni tipica delle organizzazioni burocratizzate, che temono la perdita del controllo e lo sviluppo di subculture. Trattandosi comunque di una struttura burocratica che esercita il proprio potere in forma centralizzata e gerarchizzata, anche la Federal Reserve presenta le medesime caratteristiche; la differenza con la BCE è insita nell’incentivazione e nel riconoscimento della pluralità delle subculture, che riportate in un alveo decisionale comune possono essere fonte e garanzia di trasparenza e pluralismo nella collegialità. Lo stile Bankitalia si connota, data l’assenza di partecipazione attiva dei cittadini e dei soggetti interessati al percorso normativo e data la politica non disclosing in merito alle diverse opinioni dei membri del Direttorio, per un sistema organizzativo a tratti di ispirazione gerarchico-normativa, caratterizzato da una cultura organizzativa di tipo centralista, che può correre il rischio di gemmazione di subculture rispetto ai valori aziendali condivisi. CONCLUSIONI Con questo lavoro di ricerca abbiamo cercato di rispondere a varie domande rispetto al tipo di comunicazione messa in atto dalle Banche Centrali durante i periodi di crisi e constatato come siano molti i livelli di lettura possibili rispetto all’uso delle parole all’interno di un testo. Siamo consapevoli però che vi sono diversi tagli di ricerca e filoni di studio che possono partire da questa tesi, quali ad esempio l’interrelazione tra le dichiarazioni rilasciate alla pubblica opinione e l’andamento degli indicatori dell’economia e dei mercati, o l’analisi delle trascrizioni delle dichiarazioni dei Governatori in conferenza stampa e delle interviste pubblicate (sia in forma scritta che in forma audiovisiva), nonché delle sessioni di Q&A che seguono alle riunioni dei Board delle varie BC. Verificare se dall’analisi di testi diversi, prelevati negli stessi periodi, si ottengano risultati simili potrà costituire una conferma alle considerazioni qui formulate.
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MANETTI, GIACOMO. « Business ethics e comunicazione d'impresa : il ruolo degli standard internazionali ». Doctoral thesis, 2005. http://hdl.handle.net/2158/648613.

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La responsabilità sociale d’impresa è un tema al centro del dibattito scientifico nelle discipline aziendali da almeno mezzo secolo. Se il primato temporale sugli studi di business ethics appartiene indiscutibilmente alle Università statunitensi, il tema si è sviluppato già dalla fine degli anni sessanta anche nell’Europa continentale e negli altri Paesi anglosassoni (Regno Unito e Australia in primis) con caratteristiche del tutto peculiari. Negli Stati Uniti la business ethics è stata approfondita sia come materia autonoma, sia come ambito di ricerca di discipline di più ampio respiro quali l’economia politica, la filosofia e l’epistemologia. Anche quando non è stato riconosciuto un ruolo autonomo alla materia, gli studiosi di pianificazione e controllo hanno posto l’accento sull’importanza della strategia sociale a livello corporate, intesa come ricerca del consenso dalle diverse categorie di stakeholder. Pur nella consapevolezza del rischio di eccessive generalizzazioni, si può affermare che nel contesto europeo l’attenzione si è focalizzata maggiormente sugli strumenti di management accounting (è il caso del tradizionale bilancio sociale) e di controllo di gestione che permettono la verifica del rispetto dei vincoli etici (business ethics management). Nonostante affondino le radici in un passato non proprio recente, gli studi sull’etica e sulla responsabilità socio-ambientale d’impresa sono tuttora in una fase evolutiva poiché nel corso degli ultimi due decenni si sono manifestate nuove tematiche che hanno mutato radicalmente lo scenario di riferimento, fra le quali: il processo di globalizzazione economica e sociale, l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile, l’evoluzione della stakeholder theory ed il discutibile affermarsi di «nuovi» ideali imprenditoriali come la creazione di valore per gli azionisti o la cittadinanza d’impresa. A partire dai primi anni novanta, accanto agli studi teorici si sono inseriti i contributi di imprese, associazioni di categoria, enti di ricerca privati e pubblici, governi ed organizzazioni sopranazionali di rappresentanza politica (Onu, Ocse, UE), concretizzatisi nell’emanazione di nuovi principi e linee guida internazionali. Tale processo di standardizzazione ha riguardato sia i sistemi di gestione della responsabilità socio-ambientale (in particolare, codici etici e certificazioni di qualità) sia i tipici strumenti di social accounting (contabilità, rendicontazione e revisione socio-ambientale). Il problema della codificazione di principi e linee guida generalmente accettati investe direttamente le valutazioni degli analisti, degli intermediari finanziari e delle agenzie di rating. Nell’esprimere un giudizio sull’affidabilità complessiva di un titolo o di un’azienda, l’utilizzo dell’informativa sulla sostenibilità è oggi imprescindibile ai fini di una corretta valutazione. Tuttavia, tale inderogabile esigenza si scontra con alcune problematiche di fondo, quali la carenza di standard generalmente accettati per il reporting, la scarsa applicazione di linee guida per la governance e, soprattutto, l’inesistenza di validi strumenti per la misurazione del patrimonio intangibile. Come noto, infatti, le risorse immateriali contribuiscono significativamente alla creazione del divario tra valore di borsa (price value) e valore contabile (book value) del capitale e la valutazione dei risultati economici, sociali e ambientali potrebbe contribuire in maniera determinante all’individuazione delle leve del valore. In questo scenario complesso e mutevole, il presente lavoro mira ad indagare le corrette prassi di rendicontazione e revisione della performance integrata d’impresa in ottica triple bottom line in considerazione delle best practices esistenti e degli standard internazionali emergenti. In particolare, la prima parte si apre con un’introduzione generale alla business ethics e alla teoria degli stakeholder, cercando di inquadrare le principali conseguenze connesse al processo di globalizzazione economica in atto, agli obiettivi di uno sviluppo sostenibile dell’impresa ed alla conseguente valutazione della performance complessiva in ottica triple bottom line. Un’attenzione particolare viene dedicata ai caratteri distintivi della business ethics nel contesto europeo (e italiano in particolare) rispetto a quello nord-americano. Successivamente, sono presentati i principali strumenti di business ethics management con specifico riferimento al social accounting, reporting e auditing. Rispetto a quest’ultimo punto, sono analizzate criticamente le recenti evoluzioni della materia e le tendenze emergenti a livello internazionale. Nella trattazione dei sistemi di gestione della responsabilità etico-sociale, si approfondiscono i sistemi di governance necessari per garantire la piena democraticità della struttura di governo, la correttezza etica e la trasparenza delle decisioni manageriali e la reale inclusione delle aspettative degli stakeholder nella gestione aziendale. Questa prima sezione del testo si conclude con una sintetica descrizione dei principali standard internazionali di responsabilità socio-ambientale dell’impresa diffusi a livello internazionali, legati o meno a procedure di certificazione di qualità del sottostante sistema di gestione. Nella prospettiva di approfondire il tema della comunicazione integrata d’impresa in ottica triple bottom line, i capitoli successivi si focalizzano sul reporting di sostenibilità, inteso come processo e come prodotto. In particolare, viene presentato in maniera critica lo standard AccountAbility1000 (emesso nel 1999 da The Institute of Social and Ethical Accountability) quale quadro sistematico di riferimento per una corretta conduzione del processo di raccolta, elaborazione e comunicazione delle informazioni sulla propria performance integrata. In seguito, si analizzano le linee guida del Global Reporting Initiative quale standard di riferimento a livello mondiale per la concreta redazione dei report di sostenibilità. Oltre alla descrizione del documento e all’evidenziazione dei suoi punti di forza e di debolezza, si illustrano le possibili evoluzioni future dello standard e dei documenti allegati per giungere ad un principio completo ed esaustivo che sia un punto di riferimento per aziende e stakeholder. Infine, nell’ultima parte si introduce un tema particolarmente delicato, legato alla necessità di colmare il gap di credibilità che caratterizza oggi il reporting di sostenibilità: i servizi di assurance dei report socio-ambientali. In questa prospettiva, sono analizzate le principali linee guida emanate da alcuni enti di ricerca (ISEA e GRI) e dalla prassi contabile internazionale (FEE e IFAC) in tema di verifiche esterne indipendenti dei report non economico-finanziari. Le indicazioni generali sul processo di revisione sono completate dai contenuti minimi della relazione finale (assurance statement) e dalla caratteristiche dei soggetti verificatori (assurance provider). Il lavoro si conclude con l’esposizione dei risultati di alcune indagine empiriche condotte da Università ed enti di ricerca sugli assurance statement pubblicati negli ultimi anni da società di revisione e singoli revisori. L’evidenziazione di un gap procedurale legato all’assenza di standard generalmente accettati per il reporting e l’assurance di sostenibilità sulla falsariga dei Generally Accepted Accounting Principles (GAAP) e dei Generally Accepted Assurance Standards (GAAS), rappresenta lo stimolo per alcune considerazioni critiche sulle possibili evoluzioni future della comunicazione integrata d’impresa e delle correlate procedure di verifica.
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NARDACCI, MARTINA. « Terrae incognitae dell’arte. Narrazioni e mappe della vita quotidiana nelle pratiche artistiche ». Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11573/944089.

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La tesi esplora le modalità di dichiarare l'identità tra arte e vita attraverso diversi assi temporali e diversi movimenti: il movimento Dada tedesco e quello francese, l'Internazionale Situazionista e il GRAV, il Laboratorio di Comunicazione Militante, la videoarte in Europa e negli Stati Uniti come strumento di contestazione, la net.art e i movimenti contro la globalizzazione dentro e fuori il web, fino ad alcuni esempi di arte pubblica e esperimenti di cartografica critica. Viene esplorato un secolo di movimenti artistici e politici collettivi che, di volta in volta, utilizzano i mezzi tecnologici a loro più vicini per affermare con convinzione che l'arte non è "altra" dalla vita quotidiana ma, piuttosto, la riflette e può essere strumento per il suo miglioramento.
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PETRINI, Maria Celeste. « IL MARKETING INTERNAZIONALE DI UN ACCESSORIO-MODA IN MATERIALE PLASTICO ECO-COMPATIBILE : ASPETTI ECONOMICI E PROFILI GIURIDICI. UN PROGETTO PER LUCIANI LAB ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251084.

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Con l’espressione “marketing internazionale” ci si riferisce a quell’insieme di attività adottate dall’impresa al fine di sviluppare o perfezionare la propria presenza sul mercato estero. Oggetto della presente ricerca è l’analisi degli aspetti problematici che tali attività sollevano sul piano giuridico: attraverso un approccio basato sull’integrazione della cultura economica del marketing d’impresa con quella più propriamente giuridica, l’indagine mira ad individuare le fattispecie di marketing rilevanti sotto il profilo giuridico e giuspubblicistico, ad analizzarne i profili che risultano più critici per l’impresa e proporre soluzioni concrete. La ricerca è stata condotta in collaborazione all’azienda Gruppo Meccaniche Luciani, che oltre ad essere un affermato fornitore di stampi per calzature, progetta design innovativi attraverso una sua articolazione organizzativa creativa, denominata Luciani LAB. L’impresa investe molto nell’innovazione, ed in questo senso, particolarmente significativo è stato l’acquisto di una potente stampante 3D, tecnologicamente all’avanguardia, che ha consentito all’azienda di progettare diversi prodotti, tra cui una borsa, realizzarli in prototipazione rapida, e successivamente renderli oggetto di specifiche campagne promozionali, illustrate nel presente lavoro. Viene evidenziato come queste rispecchino la peculiarità dell’approccio al marketing da parte della piccola/media impresa, descritto dalla dottrina maggioritaria come intuitivo ed empirico, distante da quello teorico e strategico del marketing management. La collaborazione con l’impresa partner del progetto ha costituito il riferimento principale per l’elaborazione del metodo con cui condurre la ricerca: l’azienda ha promosso i propri prodotti mediante diverse strumenti di marketing, come inserti pubblicitari su riviste, campagne di e-mail marketing e fiere di settore. Queste attività si distinguono tra esse non solo rispetto alle funzioni, alle differenti modalità con cui vengono impiegate e al pubblico cui si rivolgono, ma anche e soprattutto rispetto alla disciplina giuridica di riferimento: ognuna di esse infatti è regolata da un determinato complesso di regole e solleva questioni che si inseriscono in una specifica cornice giuridica. Al fine di giungere ad una sistematica trattazione dei profili giuridici connessi, si è scelto di classificare le diverse azioni di marketing in tre gruppi: quelle riferite alla comunicazione, quelle inerenti l’aspetto del prodotto e quelle che si riferiscono al cliente Per ognuna di queste aree si individua una precisa questione critica per l’impresa, e se ne trattano i profili problematici dal punto di vista giuridico. In relazione al primo gruppo, ovvero la comunicazione pubblicitaria d’impresa, si evidenziano le criticità connesse alla possibilità di tutelare giuridicamente l’idea creativa alla base del messaggio pubblicitario: si mette in discussione l’efficacia degli strumenti giuridici invocabili a sua tutela, in particolare della disciplina del diritto d’autore, della concorrenza sleale e dell’autodisciplina. Si prende come riferimento principale il contesto italiano, considerando la pluralità degli interessi pubblici, collettivi ed individuali coinvolti. Il secondo profilo d’indagine riguarda la disciplina giuridica riconducibile all’e-mail marketing, uno degli strumenti più diffusi di comunicazione digitale. L’invasività di questo sistema nella sfera personale dei destinatari impone l’adozione di adeguati rimedi da parte delle imprese per evitare di incorrere nella violazione delle disposizioni a tutela della privacy. Si trattano le diverse implicazioni derivanti dall’uso di tale strumento, in particolare quelle riferite al trattamento dei dati personali alla luce della normativa vigente in Italia e nell’Unione Europea, e connesse alle modalità di raccolta degli indirizzi e-mail dei destinatari potenzialmente interessati. Infine, la costante partecipazione alle fiere di settore da parte dell’azienda dimostra quanto l’esteriorità del prodotto costituisca uno strumento di marketing decisivo per la competitività aziendale, dunque grande è l’interesse dell’impresa a che il suo aspetto esteriore venga protetto dall’imitazione dei concorrenti. Il tema giuridico più significativo che lega il processo di marketing al prodotto dell’azienda è proprio la protezione legale del suo aspetto, ovvero la tutela del diritto esclusivo di utilizzarlo, e vietarne l’uso a terzi. L’aspetto di un prodotto può essere oggetto di protezione sulla base di diverse discipline che concorrono tra loro, sia a livello nazionale che sovranazionale, dei disegni e modelli, del marchio di forma, del diritto d’autore e della concorrenza sleale. Si è scelto di concentrare il lavoro, in particolare, sulla prima: si ricostruisce il quadro normativo e l’assetto degli interessi implicati dalla fattispecie, per arrivare ad evidenziare le principali criticità nell’interpretazione delle norme, sia a livello nazionale, che nell’Unione Europea. Si approfondiscono gli orientamenti di dottrina e giurisprudenza di alcune disposizioni chiave per l’applicazione della disciplina, quali gli artt. 6 e 7 del Regolamento CE, n. 6/2002, concernenti rispettivamente il «carattere individuale» e la «divulgazione», i due requisiti fondamentali per ottenere la registrazione e conseguente protezione giuridica del disegno. Tali nozioni sono soggette ad interpretazioni parzialmente difformi da parte dei giudici dei diversi Stati membri, e ciò contribuisce a minare l’applicazione omogenea della disciplina in tutto il territorio UE. In questo senso, viene messo in evidenza il ruolo chiave dell’orientamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea nell’interpretazione di tali concetti, avente l’effetto di uniformare l’approccio degli Stati. La Direttiva 98/71/CE ha introdotto la possibilità di cumulare la protezione conferita all’aspetto del prodotto dalla disciplina dei disegni e modelli con quella riconosciuta dalle altre normative. Tale previsione solleva questioni di rilievo sistematico e concorrenziale: ci si interroga su quali problemi di tipo sistematico e di concorrenza vengano sollevati dal riconoscimento su uno stesso prodotto della protezione sia come disegno che come marchio di forma, e sia come disegno che come opera dell’ingegno. In particolare nell’ambito del diritto dei marchi d’impresa e del diritto d’autore, le tutele hanno durata potenzialmente perpetua, diversamente dalla registrazione come disegno o modello, che garantisce la titolarità del diritto di utilizzare il proprio disegno in via esclusiva per un periodo limitato di massimo 25 anni. Questa differenza temporale rende il cumulo problematico sia a livello di coordinamento, che di concorrenza, poiché incentiva il sorgere di “monopoli creativi” sulle forme del prodotto. Il presente lavoro ha come obiettivo l’ampliamento della conoscenza sul tema del marketing con particolare riferimento ai profili giuridici che si pongono, con riguardo alla promozione del prodotto nell’ambito dell’Unione Europea. Si ritiene che il valore aggiunto e l’aspetto più originale della ricerca consista nella sua forte aderenza alla realtà della piccola/media impresa: tramite l’integrazione della ricerca giuridica e dello studio dei fenomeni di marketing si delineano i problemi pratici che questa si trova a dover affrontare nell’implementazione delle attività quotidiane di marketing. Tale indagine vuole essere utile a tutte le piccole/medie imprese che si trovano impreparate nell’affrontare le sfide poste dal marketing e nel conoscere le implicazioni giuridiche che da questo derivano.
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SBARBATI, Claudia. « LE STRAGI E LO STATO. NARRAZIONI SU CARTA DELLO STRAGISMO ITALIANO:CRONACA, MEMORIA E STORIA ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251127.

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Oggetto del presente studio è la narrazione pubblica delle stragi degli anni Settanta, realizzata attraverso il filtro della carta stampata di ieri e di oggi. In particolare, le stragi delle quali è stato ricostruito il pubblico racconto sono quelle di Milano (12 dicembre 1969), di Brescia (28 maggio 1974) e di Bologna (2 agosto 1980). L’interesse di ricerca è nato dalla percezione di un vuoto storiografico rispetto all’“impressione di realtà” - quindi all’immaginario - che nel corso dei decenni quotidiani e periodici nazionali hanno edificato riguardo allo stragismo neofascista. In generale, l’eversione di destra – seppur oggetto di preziosi studi - è stata meno analizzata rispetto a quella di sinistra e quello che è divenuto il cosiddetto “caso Moro”, perché sovente stigmatizzata come subalterna allo Stato e quindi priva di una sua dimensione particolare. È esattamente in questo spazio che la ricerca s’inserisce, guardando alla storia d’Italia attraverso l’interpretazione dello stragismo offerta dall’informazione a stampa. La scelta della fonte giornalistica come fonte storica per analizzare le categorie interpretative e i quadri di riferimento messi a disposizione dell’opinione pubblica, ha richiesto di tenere in considerazione gli elementi distintivi del giornalismo italiano e i suoi rapporti con il contesto politico nazionale coevo alle stragi, con attenzione anche per i cambiamenti occorsi nel tempo nel mondo dell’informazione e nel panorama internazionale, definendo un arco temporale che dal 1969 giunge sino al 2017. Inoltre, gli scenari politici sovranazionali della Guerra Fredda sono costantemente richiamati in virtù dell’intima connessione fra eversione di destra, forze dell’ordine e servizi di sicurezza italiani da un lato, ed equilibri geopolitici internazionali dall’altro. Si è scelto di attingere a numerose testate nazionali per dare conto delle diverse linee editoriali, delle molteplici caratterizzazioni politiche delle stesse, dei differenti stili comunicativi e della pluralità di lettori cui ogni quotidiano o periodico è destinato. Fra gli archivi storici più attenzionati emergono quelli del “Corriere della Sera”, “La Stampa”,“la Repubblica”, “L’Unità”, “Il Giorno”, “La Notte”, “La Nazione”, “L’Avanti!”, “il Manifesto”, “Lotta Continua”, “Umanità Nova”, “Il Popolo”, “il Secolo d’Italia”, “Candido” e “il Borghese”. A ogni strage è stato dedicato uno specifico capitolo in cui sono introdotti i fatti e gli esiti giudiziari, analizzate le prime reazioni della stampa, ricostruiti gli anni dei processi e la ricezione delle sentenze, sino a riproporre l’eco pubblica delle opere che nel corso dei decenni sono intervenute sul tema. Gli articoli di cronaca e gli editoriali di approfondimento analizzati permettono di vagliare la riproposizione su carta delle versioni ufficiali delle forze dell’ordine, della magistratura e della politica; le memorie dei protagonisti degli eventi e l’analisi offerta dagli opinion makers che di volta in volta hanno raccontato le stragi dell’Italia repubblicana (giornalisti, storici, magistrati, scienziati sociali). L’ultimo capitolo è stato invece dedicato al problema della Memoria e dei suoi rapporti con la Storia, analizzando la produzione memorialistica degli ex terroristi, delle vittime di prima, seconda e terza generazione, sino al tema della riconciliazione e della pacificazione. Si è dunque ricostruito il dibattito sviluppatosi “a caldo” ed “ex post”, nella consapevolezza che l’informazione e la comunicazione pubblica della Storia sono fondamentali per la storicizzazione del passato traumatico della Nazione.
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FORESI, Elisa. « A Multisectoral Analysis for economic policy : an application for healthcare systems and for labour market composition by skills ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251178.

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L’Agenda Digitale Europea stabilisce il ruolo chiave delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) grazie a un mercato digitale unico basato su internet veloce e superveloce e su applicazioni interoperabili, al fine di ottenere vantaggi socioeconomici sostenibili COM(2010)245. Le TIC producono un'innovazione di prodotto e cambiamenti strutturali all'interno di tutto il sistema economico e possiamo affermare che dal punto di vista multisettoriale hanno un ruolo moltiplicativo sulla crescita economica, poiché l’aumento della domanda di TIC stimola a sua volta tutte le altre produzioni. Inoltre come riscontrato in letteratura economica, nelle istituzioni internazionali, nonché confermate dai dati periodici rilasciati dagli uffici statistici nazionali, una maggiore incidenza della popolazione attiva formalmente istruita in associazione con l'adozione delle TIC è altamente correlata ad una crescita robusta, sostenibile ed equa. In questo quadro è importante valutare il ruolo delle TIC nel sistema economico, in particolare verrà analizzato il ruolo delle TIC sia rispetto ad un particolare settore quello della sanità, che dal lato dei soggetti che dovrebbero essere parte attiva nella gestione delle TIC ovvero la situazione delle abilità digitali dei lavoratori dipendenti. Il primo articolo si focalizza sul ruolo delle TIC nella determinazione dell’output del settore sanitario, utilizzando il database WIOD (World Input Output Database), di 24 paesi nell’arco temporale 2000-2014, tenendo conto anche dei differenti sistemi sanitari nazionali. La produzione del settore “Sanità e Servizi Sociali” assume, almeno in alcuni paesi specifici, il ruolo di stimolo all’innovazione che compensa ampiamente quello di peso sul bilancio pubblico. Nel secondo articolo analizziamo come l’uso delle TIC stia progressivamente aumentando nel sistema sanitario italiano e in particolare come l'introduzione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), strumento di condivisione dei dati sanitari del singolo cittadino, potrebbe determinare cambiamenti nella produzione sui servizi sanitari. Verranno analizzati gli eventuali cambiamenti strutturali dei processi produttivi e della produzione totale applicando l'Analisi Strutturale di Decomposizione (SDA). La base dati di riferimento sarà la tavola di Input-Output riferita a due diversi periodi al fine di individuare i risultati sia degli effetti tecnologici sia della domanda finale a livello settoriale. Infine l’ultimo articolo ha l’obiettivo di valutare le conseguenze dei cambiamenti nella composizione dell'occupazione per competenza digitale all’interno del flusso di produzione e distribuzione del reddito. Verrà costruita una Matrice di Contabilità Sociale (SAM) che consente di rappresentare le relazioni tra i cambiamenti di produzione delle attività e i cambiamenti di compensazione dei dipendenti per competenze, grado di digitalizzazione e genere. LA SAM sviluppata nel documento è relativa all'Italia nel 2013; il lavoro è disaggregato in competenze formali / non formali / informali e, inoltre, competenze digitali / non digitali. Le abilità digitali del lavoro seguono la definizione di “competenza formale” della Commissione Europea (2000): i) competenza formale a seconda del livello di istruzione e formazione; ii) competenza non formale acquisita sul posto di lavoro e attraverso le attività delle organizzazioni e dei gruppi della società civile; iii) competenza informale non acquisita intenzionalmente durante la vita. In questo quadro è stata introdotta un'ulteriore classificazione di input di lavoro basata sull'uso / non utilizzo di computer collegati a Internet. Sulla base della SAM, è stato implementato un modello multisettoriale esteso. Infine, verrà individuata una struttura adeguata di domanda finale che consente di ottenere i migliori risultati in termini di valore aggiunto distribuiti a lavoratori più qualificati con una elevata competenza digitale.
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