Littérature scientifique sur le sujet « Comunicazione dell'architettura »

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Articles de revues sur le sujet "Comunicazione dell'architettura"

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Trabattoni, Luca, Carlo Berizzi, Alessio Battistella et Sonia Luisi. « Le tecnologie appropriate nell'architettura d'emergenza ». TERRITORIO, no 93 (janvier 2021) : 139–46. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093021.

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Résumé :
Negli ultimi decenni molti studi di architettura che operano in contesti di crisi umanitaria secondo l'approccio delle ‘tecnologie appropriate' stanno provando a sviluppare soluzioni alternative al progetto d'emergenza: partendo da una attenta riflessione su tecnologia e materiali, non solo ricercano soluzioni efficienti e sostenibili ma anche un'estetica e un linguaggio capaci di trarre linfa vitale dalla specificità dei luoghi. Attraverso l'analisi dell'approccio progettuale di ARCò - architettura & cooperazione, studio di Milano che opera da più di dieci anni in contesti di guerra e povertà, si intende riflettere sulle tematiche specifiche dell'architettura d'emergenza: la sostenibilità, la ricerca formale, il linguaggio e la comunicazione sono i campi entro cui si ricercano risposte adeguate, sia tecnologiche sia progettuali.
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2

Colonnese, Fabio. « L’Objet Trouvé come modello tra approcci analogici e digitali ». EGA Revista de Expresión Gráfica Arquitectónica 25, no 40 (17 novembre 2020) : 156. http://dx.doi.org/10.4995/ega.2020.12934.

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Résumé :
<span>Sebbene questa stagione di tecnologie digitali e tecniche di produzione semiautomatica ha condizionato la maggior parte della tradizionale catena di montaggio e gli strumenti del processo di progettazione e rappresentazione, l'uso di found-objects nella modellistica è ancora praticato, rivelato e promosso da architetti e docenti contemporanei. Questo potrebbe essere interpretato come il sintomo di una sorta di resistenza analogica o un modo per introdurre incidenti pianificati e incertezza in un processo di progettazione deterministico e omologante, ma lo scenario è sfaccettato. Questo contributo discute l'uso di found-objects come modelli nella progettazione dell'architettura e nella pratica della comunicazione. In particolare, descrive le loro radici storiche e la loro funzione critica nella ricerca delle avanguardie artistiche, classifica il loro ruolo nelle diverse fasi del processo di progettazione tradizionale e contemporaneo e si concentra su interazioni e differenze degli approcci analogici e digitali, in relazione alle opportunità semantiche della rappresentazione architettonica.</span>
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Wallace-Hadrill, Andrew. « The Social Structure of the Roman House ». Papers of the British School at Rome 56 (novembre 1988) : 43–97. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009569.

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Résumé :
LA STRUTTURA SOCIALE DELLA CASA ROMANAL'aristocrazia romana della Tarda Republica e del Primo Impero costruiva e decorava le proprie case in modo così dispendioso non solo per esibire la propria ricchezza con un consumismo così cospicuo ma piuttosto per ottenere un ambiente idoneo a dei precisi modi di vita. Forme e decorazioni architettoniche possono essere interpretate come linguaggio di comunicazione sociale. Le strutture essenziali della casa romana, come attestano quelle che restano nell'area vesuviana, riflettono distinzioni di rango sociale piuttosto che di sesso ed età come invece accade in una abitazione familiare moderna. Come nella casa formale dell'Europa della prima era moderna la preoccupazione maggiore era quella di stabilire precedenze di privilegi e intimità. A questo scopo sia la forma che la decorazione architettonica, in particolare quella parietale dei IV Stili Pompeiani attingono al linguaggio dell'architettura pubblica per accentuare il senso dello spazio privato usando riferimenti idiomatici di quello pubblico. Vista in questa luce, l'architettura domestica romana diventa un prezioso documento di storia sociale per capire più profondamente il quale sarà necessario rivalutare questo materiale liberandoci di alcuni pregiudizi tradizionali.
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Thèses sur le sujet "Comunicazione dell'architettura"

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Caffaro, Giulia <1989&gt. « Does Culture Pay ? Le strategie di comunicazione del Gruppo Finanziario Tessile dentro e fuori Pitti Uomo ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9924/1/PHD%20tesi_consegna%20finale_Caffaro%20Giulia.pdf.

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Résumé :
La ricerca indaga il caso del Gruppo Finanziario Tessile (GFT) per rilevare cambiamenti e trasformazioni della moda e della cultura del progetto nel contesto storico italiano degli anni Ottanta, utilizzando la mostra come frammento di spazio e tempo in cui osservare l’interazione tra l’impresa e il suo pubblico. Facendo luce sull’inesplorato lavoro della Direzione Marketing Comunicazione e Immagine di Torino durante il periodo di massima espansione dell'impresa, le innumerevoli mostre istituzionali realizzate tra il 1983 e il 1988 appaiono come interessanti veicoli culturali per la comunicazione del design. L’analisi della comunicazione del GFT si suddivide tematicamente dentro e fuori la fiera Pitti Uomo, giungendo ad un ventaglio di piccole risposte alla domanda che guida tutta la ricerca: “La cultura paga?” Grazie al continuo confronto multidisciplinare che emerge in questa narrazione si può dire che l’impresa avesse quantomeno cercato di favorire il legame tra aspetti economici, sociali e culturali dell’abbigliamento, fornendo validi esempi di come inglobare la cultura negli abiti e viceversa. Facendo ciò, l’ultimo regno dei Rivetti si chiuse a ridosso della globalizzazione con il presentimento che la dimensione culturale e umanistica del prodotto italiano fosse destinata a influenzare sempre di più gli atteggiamenti di consumo.
The research investigates the case of the Gruppo Finanziario Tessile (GFT) to detect changes and transformations of fashion and design culture in the Italian historical context of the 1980s, using the exhibition as a fragment of space and time in which to observe the interaction between the company and its public. Shedding light on the unexplored work of Turin's Marketing, Communication and Image Department, the countless institutional exhibitions held between 1983 and 1988 appear as interesting cultural vehicles for design communication. The analysis of the communication of the GFT is divided thematically inside and outside the Pitti Uomo fair, reaching a range of small answers to the question that drives the whole research: "Does culture pay?" Thanks to the continuous multidisciplinary confrontation that emerges in this narrative, it can be said that the company had at least tried to foster the link between economic, social and cultural aspects of clothing, providing valid examples of how to incorporate culture into clothing and vice versa. By doing this, the last reign of the Rivets closed behind globalization with the presentiment that the cultural and humanistic dimension of the Italian product was destined to increasingly influence consumer attitudes.
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MESCHINI, Roberto. « La musealizzazione in situ : Strategie e tecniche di valorizzazione e di comunicazione dei siti archeologici ». Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2009. http://hdl.handle.net/11392/2388684.

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Résumé :
In recent years we’ve encountered new attention regarding musealizzazione on site of archaeological heritage, in Italy as well as at international level. A wide array of technical meetings and conferences have brought the matter to attention worldwide. We are in need of a definition for the main subject of this issue, in order to acknowledge the area involved by this research. Archaeology and musealizzazione disciplines have points in common regarding protection and enhancement of assets. An archaeological site is intrinsically a three dimensional portion of space in which we can notice a wide variety of physical transformations due both to nature and mankind, with the result of a place where space and time are built in as one. Usually an archaeological site undergoes two different stages, conservation and musealizzazione, being divided in movable and non movable components. The first ones are typically assigned to conservation in environments not directly referring to the site, guaranteeing an high level of conservation and enhancement. Non movable components remain in place where they have been found, creating a portion of ground called “site”. Separation of these components usually distorts the completeness of finding on a large scale, as well as comprehension of an archaeological site both historically and anthropologically. Musealizzazione on site is therefore necessary in order to protect assets and return them to the community. Involvement of different professional figures must emerge in every aspect of enhancement of an archaeological asset, but mainly during the process from excavation through enhancement. This procedure can be associated to the process intending to realize an asset in other fields. From this similarity rises an identification that shall be called “archaeological process”. “ The Archaeological process” is the procedure that an archaeological area performs from its finding to its enhancement, representing throughout musealizzazione on site the whole process of enhancement of movable and non movable assets, including practices (excavation, analysis, cataloguing, restoration) performed to make them usable and perceptible by the community. “The Archaeological process” surely needs continuous technological innovation regarding protection and communication of findings, not only about materials used in the process but also about different communication aspects of findings and of site itself.
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BELMONTE, MARTINA. « Edifici alti e ascensori rope-less. Ruolo del sistema di comunicazione nella definizione del tipo ». Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/11578/286328.

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Résumé :
La ricerca mira a valutare l’importanza e il ruolo che l’ascensore ha avuto nel corso della storia, in relazione all'evoluzione e definizione dell’edificio (alto e non). Riconosciuto quale elemento fondativo, l’ascensore ha da sempre determinato limiti e requisiti funzionali, dimensionali e prestazionali, portando però a una sedimentazione del tipo edilizio. La staticità morfologica degli edifici, inizialmente motivata dalla coincidenza tra unità tecnologiche funzionali e core strutturale, trova oggi giustificazione solo nei limiti imposti dal sistema di trasporto monodirezionale, poiché oramai concepibile come distinto dal più versatile sistema portante. Una rivoluzione della mobilità interna potrebbe portare a nuove opportunità? Se i sistemi ropeless diventassero realtà, svincolando la movimentazione dalla mono-direzionalità, ci sarebbero immediate conseguenze nelle forme, negli schemi strutturali e nelle relazioni urbane. Il tipo diventerebbe un organismo più complesso, stratificato e dinamico, definendo così nuovi e diversi scenari che la ricerca intende analizzare e verificare da un punto di vista architettonico-costruttivo, strutturale e trasportistico.
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MOSCARELLI, ALESSIA. « Video-tracking per l'analisi, la rappresentazione e la video-comunicazione dell'Architettura e della Città. Metodologia, tecniche e applicazioni ». Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/11573/918160.

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Résumé :
The goal of this work is to define a methodology for analysis, representation and communication of architecture and city; it is based on extraction of metric data directly from a video image sequence. Video sequence is a fast and complete capture way of reality, so we can quickly obtain metric data, using techniques developed in other application fields, as Cinematography and Visual Effects fields. We are talking about Video-tracking and Matchmoving techniques whose results are an oriented and textured point cloud and a multimedia product for the representation and communication of heritage. We also focus our attention on reviving and touching the vastness of multimedia material we have: the amount of movies about Rome as a movie set that shows architectural and urban situation of 40’s - 60’s years. So, we will be able to reconstruct urban contest or disappeared buildings, compare two or more urban situations studying and analysing the evolutionary phases of an architecture. We can immerse ourselves in the space of that set movie in which we put an unreal architecture and so interact with it and all we have around.
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Livres sur le sujet "Comunicazione dell'architettura"

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Matteo, Clemente, dir. Percezione e comunicazione visiva dell'architettura. Roma : Officina, 2001.

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Mantia, Mariella La. Absolut architecture : L'immagine dell'architettura nella comunicazione pubblicitaria. Roma : Aracne, 2013.

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3

I nuovi metodi di indagine e comunicazione della storia dell'architettura (Architettura). Sinai, 2001.

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