Littérature scientifique sur le sujet « Comportamento riproduttivo »

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Articles de revues sur le sujet "Comportamento riproduttivo"

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Maggioni, Guido. « I comportamenti familiari e riproduttivi in un tempo di cambiamento sociale, culturale e giuridico ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 1 (avril 2020) : 48–75. http://dx.doi.org/10.3280/sd2020-001004.

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Monastra, Antonella. « La sessualità nell'adolescenza tra diritti e responsabilità ». MINORIGIUSTIZIA, no 3 (janvier 2021) : 63–74. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-003007.

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Résumé :
L'Agenda 2030 dell'Onu ha individuato 17 macro-obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile basati sui diritti, sull'equità e sul genere. Due tra gli obiettivi fissati, con i relativi indicatori, prevedono che venga garantito l'accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva per tutti. Nello stesso anno, il Governo italiano ha istituito il Fertility Day e nel 2016 ha avviato lo Studio Nazionale Fertilità per l'elaborazione dell'omonimo Piano Nazionale. Una parte dello studio, rivolto ad un campione rappresentativo di adolescenti, ha esplorato conoscenze, atteggiamenti, fonti informative e comportamenti agiti nell'ambito della sessualità per una programmazione di interventi mirati. A partire dagli impegni assunti dalle istituzioni e dai dati emersi dall'indagine si evidenzia la difficoltà dei decisori nel tradurre responsabilmente in politiche sanitarie concrete quanto pianificato. Vengono prese in considerazione criticità e carenze che rendono difficilmente esigibile il diritto alla salute sessuale per la nostra popolazione più giovane.
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Thèses sur le sujet "Comportamento riproduttivo"

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Eriksson, Anna. « Mating disruption in Scaphoideus titanus Ball (Hemiptera : Cicadellidae) by vibrational signals ». Doctoral thesis, country:IT, 2013. http://hdl.handle.net/10449/23857.

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Résumé :
Conventional pesticides have detrimental effects on the global health and a development of environmentally friendly alternatives to control agricultural pests is essential. Mating disruption is an example of such method, since it exploits the natural airborne pheromone plumes that females emit to attract males. When a synthetic pheromone is applied to a field, males are disorientated and mating is prevented in the treated area. However, not all insect species communicate with olfactory signals. It has been estimated that 150 000 species use vibrations to achieve mating and among them there are several pests and important vectors of plant diseases. To control such species, growers may need to apply large amounts of pesticides, which is both environmentally and economically costly. The main goal of the present thesis was therefore to develop a vibrational mating disruption strategy. For this, the leafhopper Scaphoideus titanus was chosen as model species, since it uses vibrations both for mating and rivalry, along with being an economically important vector of the severe phytoplasma grapevine disease Flavescence doreé. Besides experiments concerning the proper mating disruption, laboratorial studies were made on signal transmission through grapevine tissues and on the ability of males and females to emit and receive substrate-borne signals. For the first time, it was shown that substrate-borne vibrational signals can allow communication between individuals despite lack of substrate continuity. This is an important contribution for an improved knowledge of the subject, but also to consider for control of insects that are distributed on closely adjacent plants like grapevine. Moreover, it was shown that males 3 are able to make directional decisions towards females and that there is an increased level of female signal intensity that triggers the male to initiate courtship. Pair formation in S. titanus starts with identification and proceeds with a location (search) stage before the final courtship. In the identification duets, male pulses were delayed after female reply, while they were fully synchronized during location and courtship duets. It is possible that mating disruption with vibrations is more successfully applied during the identification stage when external interferences could result in loss of important information that is needed to correctly identify the mating partner. Finally, during the mating disruption experiments, a pre-recorded natural rivalry signal of S. titanus was used for disruption when transmitted via grapevine wires to plants, where it masked the communication between males and females. In both semi-field and field experiments, the number of mated females was significantly reduced in presence of disruptive signal while females were mated in the silent control plants. These results suggest that vibrational mating disruption may have an important impact on future integrated pest managements of agricultural productions. Moreover, it is possible that the method can be applied to control different vibrational communicating pests. Vibrating plants in greenhouses may be easier than in an open field due to the protected environment and presence of energetic source. Yet, although the results from this thesis have shown that the principle of the method is promising, a future goal will first be to optimize the energetic and economic expenses of the system.
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2

MEGGIOLARO, SILVIA. « Intenzioni e comportamento riproduttivo. Un'analisi congiunta delledeterminanti individuali e di contesto ». Doctoral thesis, 2005. http://hdl.handle.net/11577/1782420.

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Résumé :
In una situazione di bassa fecondità com’è quella italiana è molto importante studiare le determinanti del comportamento riproduttivo, evidenziando il processo attraverso il quale si arriva al comportamento stesso. Nella società attuale avere un figlio è ormai frutto di una scelta ponderata: una componente importante che interviene sui comportamenti riproduttivi è la volontà dell'individuo, e quindi l'intenzione (pur con i suoi limiti). Dobbiamo però tener conto della complessità dei meccanismi che portano alla realizzazione dei comportamenti. Oltre alle intenzioni, un altro aspetto importante che teniamo sotto controllo in questo lavoro è l’effetto del contesto: condividere certe condizioni economico-sociali, culturali e strutturali che contraddistinguono il luogo in cui si vive, può influenzare in modo omogeneo gli orientamenti e i comportamenti dei residenti. L'obiettivo della tesi è quello di tener conto contemporaneamente di come operano le intenzioni e il contesto di residenza nel processo di formazione dei comportamenti. Tener sotto controllo anche il contesto risulta particolarmente difficile; infatti, usualmente, non si hanno a disposizione dati sufficientemente mirati per essere utilizzati in termini interpretativi. Nel nostro caso abbiamo avuto l'opportunità di sfruttare molteplici fonti di dati che ci hanno permesso di considerare contemporaneamente i due aspetti (intenzioni e contesto). Prima di tutto sono stati usati i dati dell’indagine “Fecondità e Contesto: tra certezze ed aspettative” condotta a Milano nel 2000; essa permette di ottenere informazioni su caratteristiche individuali e sulle intenzioni riproduttive di un campione di donne residenti nel territorio comunale. La seconda fonte importante è quella anagrafica; tramite l’esame dei registri anagrafici sono state considerate le stesse donne dell'indagine tre anni dopo, per esaminarne la fecondità realizzata nell’intervallo di tempo che va dall’intervista (nel 2000) al 2003. Per quanto riguarda i dati contestuali, sono state utilizzate fonti di varia natura; tali fonti permettono di avere dati più ricchi di quelli che si utilizzano in normali indagini ecologiche e di descrivere il contesto demografico-sociale, ideologico-culturale ed economico del territorio milanese. Sorge spontaneo chiedersi perché considerare proprio Milano come realtà di riferimento. Prima di tutto perché il Comune di Milano, grazie al Settore Statistica, può contare su una notevole quantità di informazioni sui fenomeni demografici, economici e sociali relativi al Comune stesso, ottenuti attraverso un sistema di raccolta dati molto efficiente; ed è grazie alla disponibilità di questi dati che è stato possibile tener sotto controllo i vari aspetti del comportamento oggetto di questo studio. Inoltre ricordiamo che il Comune di Milano, con un’estensione che supera i 180 chilometri quadrati, una popolazione di oltre un milione e 200 mila abitanti (fonte anagrafica al 31/12/2003) e un’alta densità abitativa (pari a circa 7 mila persone per chilometro quadrato), presenta le caratteristiche tipiche delle grandi aree metropolitane, e quindi potrebbe essere precursore di comportamenti e tendenze. A ciò va aggiunto il fatto che l’estensione, ma anche l’elevato numero di abitanti, fanno si che siano compresi nel territorio comunale quartieri (e individui) piuttosto eterogenei, ciascuno con caratteristiche proprie e diverse rispetto ad altri. Possiamo perciò ipotizzare che individui residenti in territori diversi vengano influenzati in modo diverso nei loro comportamenti. La tesi si compone di 7 capitoli, ai quali va ad aggiungersi un ottavo in cui si traggono le conclusioni del lavoro. Nel primo capitolo, dopo una breve descrizione dei fattori che determinano i livelli di bassa fecondità raggiunti in Italia, ci si concentra sul processo di formazione delle intenzioni e sulla successiva realizzazione delle azioni. L’attenzione si sofferma poi sull’interazione fra fattori micro e fattori macro nella spiegazione dei comportamenti riproduttivi. Infine si delineano gli obiettivi e la strategia di analisi usata nel lavoro. Il secondo capitolo descrive le fonti dati utilizzate. Nella prima parte viene presentata l’indagine “Fecondità e contesto”, condotta a Milano e vengono descritte alcune caratteristiche delle donne intervistate. Nella seconda parte del capitolo si considerano le fonti dei dati di tipo contestuale e si cerca di valutarne la qualità. Nel terzo capitolo consideriamo i dati contestuali per descrivere le 20 zone di decentramento in cui era suddiviso (fino al 1999) il territorio del Comune di Milano. Si è pensato di procedere per aree tematiche (struttura demografica, disagio sociale, contesto socio-economico, comportamento elettorale, servizi e qualità dell’ambiente, vitalità della comunità) e si sono raccolti vari indicatori semplici che descrivono i diversi aspetti di ciascuna area. Il fatto di aver scelto queste particolari aree è legato agli aspetti contestuali che ci si aspetta possano, in qualche modo, influire sui progetti e sul conseguente comportamento riproduttivo. Si pone poi il problema di riassumere e sintetizzare i molteplici dati di ciascuna area in uno o più indicatori composti. Nel quarto capitolo ci si sofferma sulla strategia di analisi e sui modelli statistici che sono stati poi applicati nei capitoli successivi. Innanzitutto consideriamo modelli multiprocesso che permettono di tener conto della possibile correlazione fra i residui del modello che stima la probabilità di avere figli fra il 2000 e il 2003 e di quello che descrive le intenzioni riproduttive, per non arrivare a stime distorte. In secondo luogo per tener conto dell’effetto del contesto, si approfondisce l’uso di modelli per dati gerarchici. Vengono esaminati modelli ad effetti fissi (utili nel nostro caso) e ad effetti casuali (maggiormente indicati per gruppi che possono essere considerati un campione casuale da una popolazione più ampia). Il capitolo 5 si concentra sulle determinanti individuali delle intenzioni e dei comportamenti riproduttivi. Dopo brevi analisi descrittive, si mostrano i risultati ottenuti con un modello logistico multinomiale (per la propensione ad esprimere intenzione di avere figli) e con uno logistico (per la probabilità di avere figli fra il 2000 e il 2003). Nell'ultima parte del capitolo si applica un modello multiprocesso per tener conto del processo di formazione del comportamento a partire dalle intenzioni. Il capitolo 6 descrive il processo di formazione del comportamento riproduttivo tenendo conto, oltre che delle intenzioni, anche dell’effetto del contesto di residenza. Dopo aver mostrato che vi sono delle differenze a seconda della zona di residenza dell’intervistata (sia per quanto riguarda le intenzioni riproduttive a breve termine, che per il successivo comportamento), si cerca di spiegare queste differenze con l’uso di caratteristiche contestuali. Nel capitolo 7 si approfondisce il tema dell’influenza del contesto di residenza utilizzando modelli multilivello ad intercetta casuale; l’ottica è del tutto diversa, e ipotizza che le 20 zone di decentramento del Comune di Milano siano un campione casuale da una popolazione più ampia.
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Livres sur le sujet "Comportamento riproduttivo"

1

Donati, Serena. Salute riproduttiva tra gli adolescenti : Conoscenze, attitudini e comportamenti. Roma : Istituto superiore di sanità, 2000.

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Righi, Alessandra, et Giampiero Dalla Zuanna. Nascere nelle cento italie : Comportamenti coniugali e riproduttivi nelle province italiane negli anni '80 e '90. Roma : Sistema statistico nazionale, Istituto nazionale di statistica, 1999.

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3

Fulvia, D'Aloisio, dir. Non son tempi per fare figli : Orientamenti e comportamenti riproduttivi nella bassa fecondità italiana. Milano : Guerini scientifica, 2007.

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