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Articles de revues sur le sujet « Comportamentali »

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1

Frigerio, Alessandra, Elisa Ceppi, Michela Colasanto et Massimo Molteni. « Attaccamento e problemi emotivo-comportamentali in un campione infantile di bambini maltrattati ». CHILD DEVELOPMENT & ; DISABILITIES - SAGGI, no 3 (avril 2010) : 117–33. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2009-003006.

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Résumé :
L'importanza di valutare, sin dalla prima infanzia, l'associazione tra una carente e inadeguata qualitŕ delle cure materne e la manifestazione di quadri psicopatologici č ampiamente riconosciuta, alla luce dell'impatto che il maltrattamento esercita sullo sviluppo sia psichico sia biologico del bambino. Il presente studio ha investigato la presenza di problemi emotivo-comportamentali e lo stile di attaccamento in un campione di 28 bambini di un anno circa di etŕ, inseriti insieme alle loro madri in comunitŕ di accoglienza, e in un campione (N = 28) di controllo. Le madri compilavano un questionario che misura i problemi comportamentali e le competenze dei bambini (Infant Toddler Social and Emotional Assessment) e partecipavano insieme ai loro figli alla procedura Strange Situation. I bambini inseriti in comunitŕ, rispetto ai coetanei, sono stati descritti come piů problematici rispetto ai comportamenti internalizzanti, meno abili sul fronte delle competenze socio-emotive e si č visto che formavano piů frequentemente un attaccamento di tipo disorganizzato. Tuttavia, lo stile di attaccamento non č risultato un fattore capace di moderare l'associazione tra maltrattamento e problemi emotivo-comportamentali. In conclusione, lo studio fornisce un contributo alla comprensione del fenomeno del maltrattamento in una fascia d'etŕ poco investigata, verso cui promuovere tempestivamente interventi mirati a migliorare la qualitŕ della relazione madre-bambino.
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Luppino, Olga Ines, Gemma Battagliese, Maria Caccetta, Chiara Baglioni, Silvia Carlucci, Alessandra Mancini, Sabina Marianelli et Carlo Buonanno. « Efficacia dei programmi di intervento cognitivo-comportamentali per i disturbi esternalizzanti in etŕ evolutiva : una metanalisi ». QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no 31 (décembre 2012) : 47–50. http://dx.doi.org/10.3280/qpc2012-031005.

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Résumé :
I disturbi esternalizzanti rappresentano la piu comune e persistente forma di disadattamento nell'infanzia. Proprio per questo motivo lo sviluppo di trattamenti basati sull'evidenza costituisce un'urgenza sociale. L'obiettivo del presente studio e quello di condurre una metaanalisi sistematica e quantitativa di studi randomizzati controllati finalizzati a valutare l'efficacia di programmi di intervento psicologico sui disturbi esternalizzanti in eta evolutiva. La ricerca bibliografica e stata condotta sulle banche dati PsycInfo e PsycArticles, Medline, PubMed ed EBSCO. Gli articoli sono stati selezionati e valutatati da giudici indipendenti. Dai risultati si evince che i trattamenti cognitivo comportamentali sono efficaci nel trattamento delle condotte esternalizzanti, quando invece si prendono in considerazione i comportamenti internalizzanti e la depressione materna non si evincono differenze significative tra il gruppo sperimentale trattato con interventi cognitivo-comportamentali ed il gruppo di controllo. Al fine di produrre un miglioramento del funzionamento globale i trattamenti per le condotte esternalizzanti potrebbero beneficiare di interventi diretti ai sintomi internalizzanti del bambino e alla depressione genitoriale.
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Carlini, Gianluca. « Una possibile riorganizzazione teorica di eventi : all'incrocio tra persone, gruppi e tempi diversi ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 15 (décembre 2010) : 70–77. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-015007.

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Résumé :
Viene qui presentata l'esperienza di insegnamento/educazione all'Universitŕ di Bergamo. Si tratta di una narrazione che, attraverso i dieci incontri effettuati, coglie le voci del docente e dei partecipanti. Tratta anche il tema dei comportamenti del gruppo di studenti (in alcuni momenti anche 140-150 persone) che si confronta con una metodologia non tradizionale. Il lettore, quindi, si trova di fronte ad un tessuto dove la trama e l'ordito evidenziano i contenuti teorici trasmessi e le reazioni comportamentali individuali e di gruppo. Il tutto raccolto e qui esposto da due allieve del corso.
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Mainardi, Michele, Lara Zgraggen et Chiara Balerna. « Genitori e web : il confronto con l'uso della rete da parte dei figli minorenni ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 2 (juin 2010) : 43–59. http://dx.doi.org/10.3280/mal2010-002004.

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Résumé :
Lo studio dei comportamenti a rischio e dei fattori concorrenti attesta il concorso di piů variabili nell'assunzione da parte dei minori di un atteggiamento consapevole e sicuro nei confronti delle attivitŕ online e offline al computer ed una diffusa reticenza dei soggetti indagati, 750 ragazzi e ragazze di etŕ compresa fra gli 8 e i 16 anni, nel segnalare a qualcuno (amici, docenti o familiari) fatti insoliti, disturbanti o non graditi, accaduti loro nel web. La consapevolezza dei rischi legati alla rete sembrerebbe avere un impatto rilevante sui comportamenti nel web ma č soprattutto la compresenza di taluni fattori d'influenza (l'informazione, la presenza di regole, la frequenza d'uso e l'ubicazione del PC) ad incidere significativamente sull'espressione di forme comportamentali piů o meno caute e sicure.
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5

Graziani, Pierluigi. « L'alcolismo giovanile e le terapie comportamentali e cognitive ». PSICOBIETTIVO, no 3 (janvier 2016) : 33–52. http://dx.doi.org/10.3280/psob2015-003003.

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Confalonieri, Emanuela, Chiara Ionio et Maria Giulia Olivari. « Eventi traumatici in adolescenza : Risposte psicologiche e comportamentali ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 2 (août 2013) : 87–99. http://dx.doi.org/10.3280/mal2013-002005.

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Ortelli, Valentina. « Il caso di Viola "insolente e sbruffoncella" : un percorso psicoterapeutico multimodale tra lavoro con la bambina e intervento sulla genitorialità ». QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no 46 (juillet 2020) : 135–56. http://dx.doi.org/10.3280/qpc46-2020oa10165.

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Résumé :
Il caso clinico presentato è quello di Viola, una bambina di 7 anni con difficoltà comportamentali. Sebbene le manifestazioni non siano severe, non soddisfano, infatti, la diagnosi di disturbo oppositivo-provocatorio, interferiscono sul clima familiare e compromettono il funzionamento scolastico. Vi è un secondo aspetto, inizialmente non esplicitato dai genitori in chiave patologica, che riguarda l'enuresi notturna; tale problematica limita le possibilità di esplorazione del mondo extra-familiare ed è proprio quando emerge la possibilità di fare esperienze con i coetanei, che diventa necessario inserirla tra gli obiettivi terapeutici. In ottica cognitivo-evolutiva e costruttivista, in fase di valutazione è prioritario comprendere il significato interno del sintomo e svelarne la funzione relazionale. Nel caso di Viola è emerso come i comportamenti provocatori fossero il tentativo di controllare in maniera coercitiva gli adulti di riferimento e l'enuresi può essere visto come il sintomo per assicurarsi la prossimità del genitore. Il lavoro clinico è stato favorito da un'ottima collaborazione da parte della coppia genitoriale e buona parte della terapia si è focalizzata su di loro. Grazie alla ricostruzione degli ABC comportamentali in seduta e alla graduale aggiunta di sfumature cognitive ed emotive, i genitori hanno potuto cogliere la funzione relazionale del sintomo e avvicinarsi al mondo emotivo della figlia. L'intervento con la bambina, svolto in parallelo, è stato indirizzato ad una migliore gestione delle proprie emozioni e un lavoro di mentalizzazione in terza persona, finalizzato ad una crescente consapevolezza degli stati mentali altrui.
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8

Valentino, Gennaro. « Simulazione e dissimulazione a sostegno di politica e amore sullo sfondo della trattatistica del Cinquecento ». Lingüística y Literatura 42, no 80 (30 juillet 2021) : 12–28. http://dx.doi.org/10.17533/udea.lyl.n80a01.

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Si propone l’analisi di due costituenti rinascimentali ben approfonditi nella precettistica e trattatistica del Cinquecento: la simulazione e dissimulazione. Attraverso lo studio di alcuni trattati precettistici, riflettiamo non solo sul fatto che nel Cinquecento queste pratiche comportamentali fossero riconducibili alla sfera dell’esteriorità, ma ragioneremo anche sul fatto che esse, mutuate dalla politica, si riversassero nella vita privata dell’individuo aiutandolo a raggiungere la «felicità amorosa», per dirla come Piccolomini. Si tenta di tracciare il fil rouge che collega gli scritti politici di Machiavelli e Guicciardini con La Raffaella, di Piccolomini, mettendo in luce gli obbiettivi conseguibili attraverso l’uso di tali pratiche comportamentali.
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Pitariu, Horia, Coralia Sulea, Cătălina Zaborilă et Laurențiu Maricuțoiu. « Justiția organizațională si afectivitatea negativă : o metaanaliză a relației acestora cu comportamentele contraproductive ». Psihologia Resurselor Umane 6, no 1 (21 janvier 2020) : 34–46. http://dx.doi.org/10.24837/pru.v6i1.345.

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Résumé :
În cadrul articolului de față s-a efectuat o metaanaliză pe 21 studii empirice incluzând 5678 participanți din 23 de esantioane independente cu o medie de 276,86 subiecți pe esantion. Au fost investigați predictori individuali si organizaționali aferenți comportamentului contraproductiv la locul de muncă. Variabilele luate în considerare au fost: justiția organizațională (interacțională, procedurală si distributivă) si afectivitatea negativă, ca predictori ai comportamentului contraproductiv. Rezultatele indică o asociere negativă între dimensiunile justiției si comportamentele contraproductive si o asociere medie pozitivă între afectivitatea negativă si comportamentele contraproductive. Cel mai bun predictor al comportamentelor contraproductive este justiția procedurală. Afectivitatea negativă influențează direct proporțional comportamentul contraproductiv al angajatului, acesta fiind însă preponderent direcționat spre organizație si nu spre colegi. Autorii descriu implicațiile pentru cercetări ulterioare si sugestiile cu privire la comportamentul managerilor.
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Dallavalle, Chiara, Cinzia Novara, Carolina Messina et Sergio Diminica. « Le forme autodistruttive di gruppo. Narcisismo e autolesionismo fra gli emo : invulnerabilitŕ percepita e ottimismo irrealistico ». PSICOLOGIA DI COMUNITA', no 1 (mai 2011) : 75–88. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-001008.

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Résumé :
La cultura(o) nasce - ma il dibattito č molto aperto - all'interno del punk rock, come una realtŕ musicale in crescente evoluzione, in grado di mixare sonoritŕ e modelli a prima vista vicini all'area punk, ma nei fatti fortemente differenziati. Nell'ultimo decennio, l'evoluzione che ha condotto ad esperienze sonore come l'ha mostrato una forte capacitŕ di aggregare gruppi e stili di vita, intessuti dai due tratti psicologici caratterizzanti: narcisismo e autolesionismo, influenzati dalla cultura musicale delloe del. La cattedra di Psicologia di comunitŕ dell'Universitŕ di Palermo ha avviato una serie di ricerche sugli stili comportamentali e la percezione del rischio nel mondo adolescenziale. La ricerca ha studiato la relazione esistente fra percezione del rischio, percezione della salute e comportamenti a rischio in un campione di 406 giovani (etŕ 13-25 anni, M: 19,93, DS: 3,58). I risultati mostrano che l'invulnerabilitŕ percepita correla con alcuni comportamenti a rischio, come l'abuso di alcol e l'autolesionismo.
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Sobel, Russell S., et Robert A. Lawson. « Intrastate Differences in Representative and Senator Behavior : The Relative Impact of District Elections, Ideology, and Shirking* ». Journal of Public Finance and Public Choice 13, no 1 (1 avril 1995) : 3–17. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907540011.

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Résumé :
Abstract Varie sono le teorie utilizzabili per spiegare le differenze comportamentali tra deputati e senatori rappresentanti di uno stesso stato. Le elezioni distrettuali possono portare ad una divergenza nelle preferenze degli elettori decisivi nelle elezioni del Senato e della Camera dei rappresentanti. Anche differenze ideologiche o differenze nel peso che il legislatore attribuisce ai propri interessi personali possono determinare comportamenti diversi.Questo lavoro svolge un’analisi empirica che utilizza i dati relativi ai prowedimenti di spesa presentati al 103° Congresso al fine di verificare la rilevanza esplicativa di queste teorie. Esso giunge alia conclusione che lo shirking legislativo ha un ruolo predominante nella spiegazione delle differenze nei prowedimenti di spesa avanzati, le elezioni distrettuali, nei prowedimenti di entrate, mentre le differenze ideologiche non risultano significative.
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Caridà, Angela, et Maria Colurcio. « Gli effetti cognitivi, comportamentali ed economici del viral marketing ». MERCATI E COMPETITIVITÀ, no 1 (février 2014) : 85–101. http://dx.doi.org/10.3280/mc2014-001005.

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Fea, Maurizio. « Contaminazioni/Esistevano le dipendenze comportamentali prima che qualcuno le denominasse ? » MISSION, no 52 (octobre 2019) : 7–8. http://dx.doi.org/10.3280/mis52-2018oa8537.

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Sozzi, Matteo, Lorella Algeri, Matteo Corsano, Davide Crivelli, Maria Angela Daga, Francesca Fumagalli, Paola Gemignani et al. « Il ruolo dello psicologo nella presa in carico di pazienti con alterazioni delle funzioni cognitive ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 3 (décembre 2021) : 1–10. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12257.

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Résumé :
L'intervento degli psicologi è risultato, nella risposta alla pandemia COVID-19, fin da subito essenziale a seguito del dilagare dell'epidemia. Ora che, per alcuni aspetti, l'emergenza per la salvaguardia delle vite umane è in regressione, emerge un altro settore di intervento degli psicologi: l'ambito neuropsicologico. Le più recenti evidenze empiriche suggeriscono, infatti, che l'infezione da COVID-19 possa comportare, come conseguenza del tropismo del virus per il Sistema Nervoso Centrale e dei prolungati periodi di ipossia da grave desaturazione, importanti sequele sul sistema nervoso centrale. Tali conseguenze comportano compromissioni delle funzioni cognitive, emotive e comportamentali, un quadro noto con il nome neuroCOVID. Con questo lavoro si intendono delineare indicazioni per le pratiche di valutazione e riabilitazione neuropsicologica di pazienti con COVID-19 e compromissioni cognitive-affettive-comportamentali, oltre che delineare il ruolo del neuropsicologo nel gestire la presa in carico e la cura di tale popolazione clinica.
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Di Vita, Giuseppe, Gianluca Foresta et Carla Zarbà. « Il consumo giovanile di bevande alcoliche : un'indagine su alcuni modelli comportamentali ». ECONOMIA AGRO-ALIMENTARE, no 1 (avril 2013) : 203–32. http://dx.doi.org/10.3280/ecag2013-001010.

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Balconi, Michela, Francesca Pala et Davide Crivelli. « Effetto della neuromodulazione corticale (tdcs) nell'healthy ageing. Correlati eeg e comportamentali ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 1 (mars 2016) : 45–62. http://dx.doi.org/10.3280/rip2016-001004.

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Romanò, Sara, Tania Parisi, Giulia Bocca, Davide Barrera et Filippo Barbera. « Diversi ma non troppo. Studiare gli innovatori in laboratorio ». STUDI ORGANIZZATIVI, no 2 (décembre 2021) : 38–66. http://dx.doi.org/10.3280/so2021-002002.

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La figura dell'innovatore è spesso descritta con le sembianze dell'eroe mo-derno: un individuo con caratteristiche eccezionali e comportamenti radicalmente diversi dal resto della popolazione. In virtù di questa supposta eccezionalità, è an-data sovrapponendosi la logica dell'innovazione con la logica dell'eccellenza, co-sicché, in diversi contesti, le risorse vengono destinate a una platea ristretta di indi-vidui. Questo studio ha il seguente interrogativo: gli innovatori hanno davvero caratteri-stiche così differenti dal resto della popolazione? Per rispondere a questo interroga-tivo, si è condotto un esperimento di laboratorio in cui i comportamenti di un gruppo di lavoratori ad elevato potenziale innovativo sono stati confrontati con quelli di individui a potenziale moderato o meno. Attraverso dei task sono state misurate le differenze tra i due gruppi in termini di propensione alla fiducia inter-personale, al rischio, all'altruismo e all'egualitarismo. I risultati mostrano che nes-suna delle misure comportamentali costruite è più alta tra gli innovatori ad elevato potenziale rispetto al resto dei lavoratori, ad eccezione della propensione al rischio, risultata appena al di sopra della soglia di significatività. Lo studio conclude solle-vando l'avvio di una discussione, anche attraverso ulteriori studi più estesi, circa la legittimità della sovrapposizione tra logica dell'innovazione e logica dell'eccellenza.
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Kernberg, Otto F. « Correlati neurobiologici della teoria delle relazioni oggettuali ». SETTING, no 44 (mars 2021) : 41–77. http://dx.doi.org/10.3280/set2020-044003.

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Quella che segue è una panoramica dell'attuale concettualizzazione neurobiologica dello sviluppo precoce, rilevante per le ipotesi della teoria psicoanalitica contemporanea delle relazioni oggettuali. Mi propongo di rivedere brevemente alcune aree fondamentali dell'indagine neurobiologica che, insieme, forniscono uno sfondo neurobiologico e una base per l'analisi dello sviluppo precoce delle relazioni oggettuali interiorizzate. Le aree pertinenti dello sviluppo neurobiologico includono: l'attivazione dei sistemi affettivi, la differenziazione sé/altri, lo sviluppo di una teoria della mente e dell'empatia, l'evoluzione della struttura del Sé e lo sviluppo dei processi di mentalizzazione. Parto da una breve panoramica del concetto psicoanalitico di organizzazione di personalità, che dovrebbe aiutarci a illustrare l'interazione tra disposizioni genetiche presunte e funzioni psicologiche correlate disponibili su base costituzionale, da un lato, e la presunta influenza delle relazioni oggettuali precoci sullo sviluppo della personalità, dall'altro. Le componenti di base dell'organizzazione di personalità comprendono: il temperamento, il carattere, l'identità, i sistemi valoriali e l'intelligenza (1). Il temperamento è determinato geneticamente, su base costituzionale, e consiste nella reattività dell'organismo agli stimoli ambientali in termini di risposte affettive, cognitive e comportamentali. Da un punto di vista psicoanalitico, gli affetti come sistemi motivazionali primari sollevano delle domande sul grado in cui le pulsioni siano costituite dall'integrazione dei corrispondenti affetti positivi ("libidici") o negativi ("aggressivi") e sul grado in cui gli affetti siano espressioni delle corrispondenti pulsioni sottostanti. In ogni caso, gli affetti danno il via alle interazioni Sé/altro e l'interiorizzazione di queste interazioni, sotto forma di memoria affettiva, determina i modelli comportamentali interiorizzati (secondo la terminologia dell'Attaccamento: IWMS) ovvero delle relazioni oggettuali interiorizzate (nei termini della teoria psicoanalitica delle relazioni oggettuali). Questi modelli o relazioni oggettuali interiorizzati gradualmente andranno a determinare dei pattern di comportamento abituale integrati di reazione, che costituiranno il carattere. L'organizzazione soggettiva dell'esperienza del Sé, in quanto parte delle relazioni oggettuali interiorizzate, si consolida gradualmente in un concetto integrato del Sé, con un'organizzazione in parallelo del concetto degli altri significativi; in altre parole, l'identità normale (4). L'identità normale rappresenta il correlato soggettivo del carattere, mentre il carattere riflette l'espressione comportamentale dell'identità, in quanto integra dinamicamente i pattern comportamentali. La progressiva interiorizzazione delle regole generali e non strumentali del comportamento sociale o del sistema dei valori etici (il "Super-Io", in termini psicoanalitici) costituisce un secondo livello di organizzazione di personalità, derivato dall'interiorizzazione delle relazioni oggettuali. Infine, il vero potenziale per l'inquadramento cognitivo delle esperienze affettive, e di tutte le esperienze percettive in generale, con il potenziale di astrazione dall'esperienza concreta delle regole generali e della comprensione della relazione tra se stessi e l'ambiente fisico e psicosociale costituisce l'intelligenza.Oggi è del tutto chiaro che i principali affetti primari emergono molto presto, e compaiono per la prima volta dopo poche settimane o mesi dalla nascita. Le strutture neurobiologiche e i sistemi dei neurotrasmittitori che determinano gli affetti esistono già al momento della nascita. Questi affetti primari comprendono: gioia, rabbia, sorpresa, paura, disgusto, tristezza (molto trascurato!), eccitamento sensuale delle superfici corporee, che costituisce la base della capacità di eccitazione sessuale
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Lambiase, Emiliano. « Pornografia online. Correlati neurologici, processi cognitivi e comportamentali di sviluppo e mantenimento ». MODELLI DELLA MENTE, no 1 (février 2020) : 7–33. http://dx.doi.org/10.3280/mdm1-2019oa9172.

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Ad oggi sono quasi inesistenti gli studi che hanno indagato in modo sistematico e scientificamente fondato l'eziologia della dipendenza sessuale. In modo molto generico ci sono alcuni studi che hanno trovato un'associazione con forme insicure di attaccamento (Zapf, Greiner, Carroll, 2008), oppure ci sono le ipotesi di Carnes (Carnes, 1983/1992, 1989, 1991) che la vedevano associata a delle convinzioni di base disfunzionali che riguardavano l'immagine di sé, i bisogni di base e la sessualità. Si riteneva che queste convinzioni di base fossero radicate nel sentimento della vergogna, nato all'interno di varie forme di abuso vissuto nell'infanzia. In passate pubblicazioni (Cantelmi e Lambiase, 2015) abbiamo presentato alcune ipotesi di "traiettorie eziologiche" che riguardano l'attaccamento, il funzionamento metacognitivo e la sessualizzazione culturale. In associazione a queste dinamiche, in tempi recenti, sono stati indagati con sempre maggiore approfondimento, due ambiti che riguardano soprattutto una forma di dipendenza sessuale, quella da pornografia online: le relazioni tra il comportamento sessuale e il funzionamento cognitivo e comportamentale, il rapporto tra l'uso e la dipendenza dalla pornografia e il funzionamento cerebrale. Dall'analisi di questi studi è emerso come forme di utilizzo patologico della pornografia online possono essere favorite sia da vulnerabilità e caratteristiche psicologiche, che da risposte di apprendimento condizionato caratteristiche del mezzo in sé, che possono agire sui meccanismi del cervello implicati nei processi di gratificazione, tipici delle altre forme di dipendenza da sostanze e da comportamenti
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Onofri, Antonio, et Teresa Dantonio. « La terapia del lutto complicato. Interventi preventivi, psicoeducazione, prospettiva cognitivo-evoluzionista, approccio EMDR ». PSICOBIETTIVO, no 3 (mai 2010) : 68–90. http://dx.doi.org/10.3280/psob2009-003004.

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Gli Autori descrivono il processo del lutto secondo la teoria dell'attaccamento e la prospettiva evoluzionista. Passano quindi in rassegna i principali interventi preventivi descritti in letteratura e le attivitŕ di psicoeducazione e counseling rivolte alle persone in lutto, quindi le tecniche cognitivo- comportamentali piů usate e infine l'approccio EMDR, particolarmente utile nei casi di lutto complicato o traumatico.
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Acquaro, Johnny, et Emanuele Bignamini. « Addiction, cronicità ; e Servizi per le Dipendenze ». MISSION, no 52 (octobre 2019) : 61–65. http://dx.doi.org/10.3280/mis52-2018oa6493.

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L'addiction, come altre condizioni croniche, è una malattia multifattoriale. E' correlata a fattori biologici, comportamentali e ambientali e interseca diverse dimensioni che possono dar luogo a vere e proprie distruzioni di identità. L'articolo prende in analisi questi elementi sia in termini medici, sia intermini di carriera e considera il ruolo dei Servizi per le dipendenze in ordine a questa tematica. 
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Angelozzi, Andrea. « Problemi della previsione in psichiatria ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 4 (décembre 2021) : 623–46. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-004005.

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Sono esaminati vari problemi relativi alla previsione in psichiatria. I dati disponibili mostrano, in modo simile alle scienze sociali, ampi limiti nella capacità previsionale, specie per quanto riguarda il suicidio, la violenza e altri aspetti comportamentali. Vengono esaminate le difficoltà che nascono dal cercare di derivare il futuro della persona dal suo passato, la mancata coerenza fra aspetti di personalità e possibili comportamenti e il privilegio dato a strumenti psicopatologici incentrati sul singolo caso, rispetto a quelli attuariali con valutazioni testistiche e statistiche. Vengono anche evidenziati i numerosi bias cognitivi che distorcono le previsioni, in particolare l'errore fondamentale di attribuzione, che privilegia aspetti personologici rispetto a quelli situazionali. Ma altri bias hanno una importante azione distorsiva, da quelli della rappresentatività a quelli della disponibilità, da quelli statistici, al framing o al priming. Emerge una psichiatria molto legata nelle pratiche ancora al senso comune e alla folk psychology, con la ricchezza ma anche i molti errori che la caratterizzano. Di fatto esiste una modesta capacità previsionale riconosciuta alla psicologia popolare e alla psichiatria, ma è legata più a vincoli situazionali che a modelli personologici e psicopatologici e in ogni caso scarsamente affidabile per la previsione clinica in psichiatria.
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Barni, Petra, Laura Ferrari, Sonia Ranieri et Rosa Rosnati. « Le crisi adottive : il punto di vista delle madri ». MINORIGIUSTIZIA, no 2 (novembre 2020) : 57–66. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-002005.

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La letteratura sull'adozione da non molti anni ha cominciato a focalizzare l'attenzione sul tema dei fallimenti adottivi, ma ancora pochi sono i contributi che si sono occupati di approfondire le situazioni di crisi, cioè quei casi in cui sono presenti rilevanti problematicità psicologiche e relazionali all'interno della famiglia adottiva, accompagnate da molte difficoltà nel farvi fronte. Il presente lavoro prende in esame, mediante un questionario costruito ad hoc, l'esperienza vissuta da 44 madri adottive che stanno affrontando una crisi ed esplora la loro percezione rispetto alle difficoltà emotive e comportamentali dei figli, alla relazione di coppia e alla percezione del supporto ricevuto dai servizi e da altri genitori adottivi. I risultati evidenziano che le madri adottive percepiscono un alto livello di difficoltà emotive e comportamentali nei propri figli, livelli medio-alti di soddisfazione per quanto riguarda la relazione con il partner, un alto livello di supporto ricevuto da altri genitori adottivi e un basso livello di soddisfazione per il supporto ricevuto da parte degli operatori dei servizi. I risultati ottenuti offrono alcune riflessioni per la progettazione di interventi specifici di sostegno e di accompagnamento per le famiglie adottive, così da prevenire in modo sempre più efficace le situazioni di maggiore rischio.
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Di Bucci, Daniela. « Elementi di scienze comportamentali nella comprensione (e comunicazione) dei rischi di protezione civile ». PRISMA Economia - Società - Lavoro, no 3 (novembre 2019) : 46–58. http://dx.doi.org/10.3280/pri2018-003004.

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Cerullo, Francesco. « Crisi nelle adozioni e tutela dei minori ». MINORIGIUSTIZIA, no 2 (novembre 2020) : 142–47. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-002012.

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Résumé :
Nell'affrontare il tema della tutela dei minori nella crisi della famiglia adottiva, l'autore prende le mosse esaminando l'identità particolare di questo nucleo, ricostruendo la crisi delle relazioni come l'espressione di una violazione del tratto identitario autentico della famiglia adottiva. Esamina la crisi, intesa come espressione di dinamiche comportamentali irregolari poste in essere dal minore adottato; il tempo dell'adolescenza, come momento tipico per l'espressione dei comportamenti trasgressivi che mettono in crisi le relazioni adottive; la lettura emotiva della trasgressione, intesa come strumento per mettere alla prova gli adulti di riferimento, nel momento in cui ritorna, in questa fase di crescita, il dolore dell'abbandono e quindi del tradimento delle relazioni originarie. Illustra gli interventi dell'autorità: il primo vaglio, la comprensione della gravità della problematica, quindi la distinzione delle crisi dai fallimenti, gli interventi di recupero e ristrutturazione adeguati, rivolti all'intero nucleo, se gli adulti dello stesso sono ancora dotati di risorse idonee; o ai soli minori adottati, nel caso di genitori adottivi privi delle risorse e chiusi rispetto a proposte di lavoro che richiedano cambiamenti. In ordine al minore, il modello di sostegno e rieducazione non deve essere di tipo frontale e punitivo ma di tipo terapeutico evolutivo prendendo le mosse proprio dal bisogno emotivo espresso con la condotta irregolare.
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Procaccia, Rossella. « Rischio e resilienza nei bambini maltrattati ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 3 (décembre 2011) : 53–72. http://dx.doi.org/10.3280/mal2011-003004.

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Résumé :
Obiettivo di questo studio č verificare se il tipo di abuso, inteso in termini di presenza/ assenza di minaccia all'integritŕ psico-fisica, moderi la relazione tra variabili individuali (stile di attaccamento, competenze cognitive, strategie di coping), familiari (esito positivo/ negativo al trattamento) e caratteristiche specifiche dell'abuso (gravitŕ e durata della violenza), e l'adattamento psicologico in termini di problemi di internalizzazione ed esternalizzazione in bambini vittime di abuso e maltrattamento. Un ulteriore obiettivo consiste nel valutare quali tra queste dimensioni (individuale, familiare e dell'abuso) siano predittive della presenza di problemi comportamentali di internalizzazione e/o esternalizzazione. I partecipanti sono 118 bambini (etŕ media = 10,04), di cui 60 vittime di maltrattamento (etŕ media = 10,95) e 58 non maltrattati (etŕ media = 9,10), provenienti da classi sociali basse. Nel gruppo dei maltrattati, 22 bambini sono vittime di abusi con minaccia, i restanti 38 di violenza senza minaccia. I risultati indicano che nei bambini maltrattati senza minaccia i problemi di internalizzazione sono predetti solo dallo stile di attaccamento, quelli di esternalizzazione dalla combinazione di attaccamento e coping di distrazione. Nel gruppo dei bambini maltrattati con minaccia, invece, l'internalizzazione č predetta dall'attaccamento e dal ridotto ricorso a strategie disfunzionali di distrazione ed evitamento; i comportamenti di esternalizzazione risentono, invece, dell'influenza di scarse competenze cognitive.
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Caretti, Vincenzo, Stefano Ciulla et Adriano Schimmenti. « La diagnosi differenziale nella valutazione della psicopatia e del comportamento violento ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 1 (mai 2012) : 139–57. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2012-001009.

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Résumé :
La psicopatia č un disturbo di personalitŕ definito dalla presenza di tratti e comportamenti che hanno un impatto negativo sugli individui e sulla societŕ, tra cui egocentrismo patologico, fascino superficiale, senso di sé grandioso, bisogno di stimoli, uso patologico di menzogne e manipolazione, mancanza di rimorso e di senso di colpa, insensibilitŕ, mancanza di empatia, impulsivitŕ, irresponsabilitŕ, tendenza alla criminalitŕ. Sebbene il concetto di psicopatia sia da secoli discusso nella letteratura psichiatrica, la mancanza di una specifica categorizzazione nosografica nei manuali diagnostici, nonché l'erronea sovrapposizione con altri disturbi clinici (ad es., il disturbo antisociale di personalitŕ, o il disturbo narcisistico di personalitŕ nelle sue varianti maggiormente primitive e maligne), hanno contribuito a creare una certa confusione riguardo all'utilizzo appropriato di tale termine. In questo contributo, le caratteristiche della personalitŕ psicopatica vengono confrontate con quelle di altri disturbi di personalitŕ, allo scopo di chiarire quegli aspetti psicopatologici e comportamentali peculiari della psicopatia che consentono di effettuare una diagnosi differenziale rispetto ad altri disturbi psichiatrici. La distinzione tra psicopatia e altri disturbi risulta infatti necessaria, considerato che i soggetti psicopatici sollevano problematiche particolarmente complesse sul piano sociale, dell'assessment clinico e dell'eventuale trattamento, molto diverse da quelle poste da altre categorie diagnostiche con le quali la psicopatia potrebbe essere erroneamente confusa.
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Alaggio, Flavia, et Emanuela Polverari. « Ricucire le emozioni nell'esperienza adottiva : considerazioni teorico-cliniche e utilizzo del genogramma ». RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no 55 (juillet 2022) : 52–71. http://dx.doi.org/10.3280/pr2022-055004.

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Résumé :
Le autrici affrontano il tema della co-regolazione emotiva quale processo congiunto tra genitori e figli, individuando le criticità che si possono incontrare nella famiglia adottiva, nella fase post adottiva e nello specifico con figli in età adolescenziale, che al momento della richiesta di terapia presentano problemi comportamentali e relazionali definibili come disregolazione affettiva ed emozionale. Illustrano un modello di intervento specifico che potrebbe facilitare la connessione tra la difficile esperienza traumatica dei ragazzi adottati, con l'esperienza dei genitori adottivi.
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Berruti, Giuseppe. « Commento a un caso clinico di utilizzo problematico della pornografia e revenge porn ». PSICOBIETTIVO, no 2 (juin 2021) : 151–54. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-002011.

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Résumé :
Nel commento vengono messi in evidenza diversi importanti elementi che emergono dalla narrazione e dalla descrizione del caso clinico prodotta dall'autore. In particolare la complessità e la importanza del dialogo tra modelli terapeutico psicodinamici e cognitivo-comportamentali in particolare in situazioni come quelle descritte, che hanno un impatto emotivo molto forte e riguardano la vita le relazioni più intime e profonde. La mentalizzazione, un concetto trasversale alle diverse forme di psicoterapia, potrebbe essere un importante terreno di incontro e di dialogo
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Ruggiero, Giuseppe. « Un oceano di silenzio. Omaggio a Franco Battiato ». PSICOBIETTIVO, no 1 (mars 2022) : 155–61. http://dx.doi.org/10.3280/psob2022-001012.

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Résumé :
Prendendo spunto dalle immagini di un documentario recentemente trasmesso dalla Rai in memoria di Franco Battiato, l'Autore propone una sua personale rilettura di alcune delle piu celebri opere musicali del cantautore siciliano, che rappresentano una sorta di itinerario simbolico ricco di spunti anche per la formazione e la crescita personale del terapeuta. In particolare, egli prende in esame alcune tematiche centrali della poetica di Battiato: la consapevolezza di se, oltre gli automatismi comportamentali, il rapporto dell'uomo con il sacro, l'attualita di costrutti fondamentali delle filosofie orientali, tra cui il concetto di morte e rinascita.
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Balugani, Renzo, Antonella Ciaramella et Nicolino Rago. « Riviste e pubblicazioni internazionali ». IPNOSI, no 1 (juillet 2022) : 73–79. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2022-001008.

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Résumé :
Questa sezione raccoglie riassunti dalla letteratura internazionale recente riguardante l'ipnosi in molti ambiti. In questo numero il focus principali sono: (1) la relazione tra lo stato ipnotico e i fattori correlati al trauma e alla dissociazione, sia nel trattamento dei bambini sia in pazienti adulti; (2) l'utilizzo di misure nuove e affidabili della suscettibilità ipnotica, sia con mezzi tradizionali, che con il ricorso a dispositivi portatili e (3) i processi neuro-comportamentali e i meccanismi neuro-biologici sottostanti all'ipnosi. Questo numero complessivamente fornisce indizi importanti circa l'efficacia e l'autenticità dei fenomeni inerenti all'ipnosi.
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Bertone, B. « Medico e stili di gestione del paziente ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no 3 (26 janvier 2018) : 1–4. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1150.

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Résumé :
L'incontro di lavoro con un medico di medicina generale, avvenuto più di 30 anni addietro, offre lo spunto per trattare degli elementi che definiscono il controllo della comunicazione medico-paziente. L'articolo illustra gli stili di relazione col paziente: paternalistico, consumistico, della reciprocità e gli errori nella relazione. Vengono riportati i quattro stadi comunicativo-comportamentali che favoriscono l'instaurarsi della “reciprocità” nell'ambito della consultazione: a) stabilire un'atmosfera che favorisca la partecipazione; b) accertarsi degli obiettivi del paziente e delle sue attese; c) informare il paziente; d) ottenere il consenso informato.
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Balugani, Renzo, Antonella Ciaramella et Nicolino Rago. « Riviste e pubblicazioni internazionali ». IPNOSI, no 2 (janvier 2022) : 97–100. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2021-002008.

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Résumé :
Questa sezione raccoglie riassunti dalla letteratura internazionale recente riguardante l'ipnosi in molti ambiti. In questo numero i focus principali sono: (1) la relazione tra lo stato ipnotico e i fattori correlati al trauma e alla dissociazione, sia nel trattamento dei bambini sia in pazienti adulti; (2) l'utilizzo di misure nuove e affidabili della suscettibilità ipnotica, sia con mezzi tradizionali, che con il ricorso a dispositivi portatili e (3) i processi neuro-comportamentali e i meccanismi neuro-biologici sottostanti all'ipnosi. Questo numero complessivamente fornisce indizi importanti circa l'efficacia e l'autenticità dei fenomeni inerenti all'ipnosi.
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Marchezini-Cunha, Vívian, et Emmanuel Zagury Tourinho. « Assertividade e autocontrole : interpretação analítico-comportamental ». Psicologia : Teoria e Pesquisa 26, no 2 (juin 2010) : 295–304. http://dx.doi.org/10.1590/s0102-37722010000200011.

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Résumé :
Questões relacionadas à assertividade têm recebido atenção por parte de terapeutas comportamentais há mais de três décadas. É mais recente, porém, o esforço de terapeutas analítico-comportamentais para examinar problemas dessa ordem com os mesmos recursos conceituais e metodológicos empregados por seus pares da pesquisa básica e conceitual. O presente trabalho tem como objetivo oferecer uma interpretação analítico-comportamental para padrões de comportamento assertivos, agressivos e passivos. Recuperamos algumas definições de assertividade/agressividade/passividade e examinamos os fenômenos correspondentes enquanto relações comportamentais; discutimos alguns aspectos da abordagem analítico-comportamental para o autocontrole; e sugerimos que as relações comportamentais definidas como assertividade/agressividade/passividade podem ser interpretadas enquanto instâncias de autocontrole ou impulsividade. A abordagem pode abrir novas perspectivas de investigação clínica de habilidades sociais sob um enfoque analítico-comportamental.
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Vascelli, Luca, et Vanessa Artoni. « Aumentare l'aderenza terapeutica in un paziente adolescente con disabilità intellettiva attraverso l'utilizzo di strategie comportamentali ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 3 (octobre 2019) : 137–53. http://dx.doi.org/10.3280/pds2019-003008.

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Gruppo di lettura di Parma. « Ridurre i problemi comportamentali nei bambini piccoli attraverso il video-feedback. Trial clinico randomizzato pragmatico ». PAGINE ELETTRONICHE DI QUADERNI ACP 29, no 1 (2022) : 1. http://dx.doi.org/10.53141/peqacp.2022.1.n1.

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Résumé :
Reducing behavioural problems in young children through vi- deo feedback. A pragmatic randomized clinical trial The use of videofeedback technique at home (Video-feedback In- tervention to promote Positive Parenting and Sensitive Discipli- ne - VIPP-SD) is evaluated. This is the first video-feedback RCT carried out in a primary care setting. 300 families with children aged 12-36 months who had an upper range score for behaviour problems (Strengths and Difficulties Questionnaire - SDQ) were involved. The intervention proved to be effective in reducing early behavioural problems in 1 and 2 year old children. The benefits of the intervention are seen in behavioural problems rather than in attention problems and are more evident when the initial symp- toms are worse. No appreciable differences were recorded for all the outcomes concerning parents (educational practices, mood, anxiety, functioning of the parental couple).
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Esposito, Gorizia, Giovanni Pistone et Liborio M. Cammarata. « Disturbo dello spettro autistico (sindrome di Asperger) e trattamento individualizzato del tabagismo : descrizione di un caso ». MISSION, no 52 (octobre 2019) : 50–53. http://dx.doi.org/10.3280/mis52-2018oa8356.

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Résumé :
Il legame tra patologie psichiatriche e tabagismo è molto stretto ed è evidente da decenni. La nostra esperienza mostra come - anche in casi di tabagismo correlato a patologie psichiatriche  particolarmente connotate dagli effetti neurochimici della nicotina e dalla compulsione gestuale che il consumo reiterato di tabacco soddisfa - un adeguato e specifico setting psico-farmacologico, il corretto addestramento e coinvolgimento di un care-giver e il follow-up a lungo termine possono permettere il conseguimento della disassuefazione e il consolidamento di tale condizione. Con ricadute positive anche su altri aspetti comportamentali e soggettivi della patologia di fondo. 
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La Rosa, Cecilia, et Alessandra Muscetta. « Relazioni precoci e relazione terapeutica. Come raggiungere l'alleanza terapeutica ? » PSICOBIETTIVO, no 1 (août 2010) : 17–31. http://dx.doi.org/10.3280/psob2010-001002.

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Résumé :
Il presente lavoro illustra in che modo oggi, con maggiore forza, anche nell'ambito delle psicoterapie cognitive-comportamentali, si assegni un ruolo centrale alla valutazione e alla regolazione della relazione terapeutica fin dai primi momenti del processo terapeutico. Le conoscenze sui fattori che contribuiscono alla costruzione di una buona alleanza, sui fattori implicati nelle sue fratture e sulle strategie piů adatte nella risoluzione di esse, fanno parte di quel bagaglio prezioso di strumenti di cui un terapeuta interessato al mantenimento di una buona relazione non puň fare a meno, ai fini di una reale e duratura efficacia dell'intervento.
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Romaniello, Romina, et Renato Borgatti. « Disturbi dell'attenzione ed epilessia : revisione della letteratura ed esperienza personale ». CHILD DEVELOPMENT & ; DISABILITIES - SAGGI, no 3 (avril 2012) : 95–108. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-s03006.

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Résumé :
Gli Autori analizzano la natura dei processi attentivi alla luce delle recenti ricerche neuropsicologiche e dello Human Information Processing, esaminando poi le possibili relazioni tra i disturbi di tali processi e la patologia epilettica. L'articolo mette in evidenza il rapporto tra le prestazioni cognitive, con particolare riguardo alla dinamica attenzionale, e fattori quali l'epoca di esordio delle crisi, la loro tipologia e frequenza, l'azione dei farmaci antiepilettici e la presenza di problematiche comportamentali, relazionali o affettive; gli Autori riferiscono poi i dati salienti di tre studi da loro recentemente condotti a questo proposito, in cui viene confermata la correlazione tra i suddetti fattori e i deficit di attenzione.
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Cozzo, Cesare. « Matematica e retorica ». PARADIGMI, no 3 (décembre 2011) : 59–72. http://dx.doi.org/10.3280/para2011-003005.

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Résumé :
La tradizionale contrapposizione dell'argomento retorico alla dimostrazione matematica č basata su un'immagine acontestuale della dimostrazione matematica efficacemente criticata da diversi studiosi per ragioni storiche e teoriche. L'autore propone una diversa contrapposizione: quella fra retorica epistemica, che mira sia alla persuasione che alla veritŕ, e retorica strumentale, che mira alla persuasione senza curarsi della veritŕ. Mirare alla veritŕ č un modo di agire caratterizzato da tratti comportamentali epistemicamente virtuosi. La retorica epistemica mira alla veritŕ, pur essendo contestuale e rivolta a un particolare uditorio. Le dimostrazioni matematiche effettive sono esempi di retorica epistemica e di rigore contestuale. Ma č giusto contrapporle agli argomenti della retorica strumentale.
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Onesti, Gianni. « Il ruolo degli aspetti comportamentali e culturali del controllo di gestione : un'analisi comparativa a livello internazionale ». MANAGEMENT CONTROL, no 1 (mars 2021) : 33–56. http://dx.doi.org/10.3280/maco2021-001003.

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Miragoli, Sarah, Elisa Stagni Brenca et Paola Di Blasio. « Stress e alleanza genitoriale, rischio di maltrattamento fisico e problemi comportamentali in bambini di etŕ prescolare ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 1 (avril 2011) : 65–85. http://dx.doi.org/10.3280/mal2011-001004.

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Résumé :
Obiettivo di questo studio č analizzare il ruolo di stress e alleanza genitoriale sulla propensione al maltrattamento fisico in 298 nuclei familiari aventi un figlio di etŕ compresa tra 14 e 72 mesi. Alle madri e ai padri sono stati somministrati i seguenti questionari: un questionario per la raccolta dei dati demografici, il Child Abuse Potential Inventory VI (Milner, 1986), il Parenting Stress Index-SF (Abidin, 1995), il Parenting Alliance Measure (Abidin & Konold, 1999), il Child Behaviour CheckList Ages 1˝-5 (Achenbach & Rescorla, 2000). Sono state prese in considerazione eventuali differenze di genere tra i genitori. I risultati mostrano come lo stress e l'alleanza genitoriale siano associate diversamente con la propensione al maltrattamento fisico, e come lo stress genitoriale risulti un predittore significativo della propensione al maltrattamento nelle madri e nei padri. Inoltre, la propensione al maltrattamento fisico e lo stress genitoriale risultano predittori significativi dello sviluppo di problemi di internalizzazione e di esternalizzazione nel bambino.
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Baltieri, Danilo Antônio. « Pedofilia como transtorno comportamental psiquiátrico crônico e transtornos comportamentais assemelhados ». Brasília Médica 50, no 2 (1 novembre 2013) : 122–31. http://dx.doi.org/10.14242/2236-5117.2013v50n2a18p122.

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Russo, Carlo. « Modelli comportamentali dei consumatori e strategie di pricing della Grande Distribuzione Organizzata. Implicazioni per le filiere agroalimentari ». ECONOMIA AGRO-ALIMENTARE, no 1 (avril 2013) : 145–55. http://dx.doi.org/10.3280/ecag2013-001007.

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Lambruschi, Furio, Francesca Lionetti, Melvin Piro et Lavinia Barone. « Il video-feedback come intervento di supporto alla genitorialità per il trattamento delle difficoltà emotive e comportamentali ». QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no 46 (juillet 2020) : 47–68. http://dx.doi.org/10.3280/qpc46-2020oa10161.

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Résumé :
La teoria dell'attaccamento ha contribuito in modo importante al diffondersi di una serie di interventi rivolti alla diade genitore-bambino, la cui efficacia è stata dimostrata su base sperimentale, grazie ai rigorosi strumenti metodologici di cui dispone. Si tratta di programmi di intervento volti a sostenere lo sviluppo positivo della diade e in particolare a promuovere relazioni di attaccamento sicure e a ridurre il rischio di problematiche di tipo esternalizzante nei bambini. In questo contributo intendiamo proporre una rassegna ragionata dei principali interventi di video-feedback, orientati all'attaccamento e finalizzati oltre che al sostegno e alla promozione delle competenze genitoriali, anche al trattamento delle difficoltà emotive e comportamentali del bambino e dell'adolescente, definendone le caratteristiche principali e i contesti di applicazione. Data la centralità in questi programmi dell'uso del video, intendiamo anche delinearne l'evoluzione storica e il suo valore come tecnica specifica nel lavoro clinico in età evolutiva. Da ultimo verranno riassunti quelli che a nostro parere rappresentano gli ingredienti fondamentali delle procedure di video-feedback, evidenziandone operativamente alcune possibili linee di utilizzo strategico in coerenza con la prospettiva clinica cognitivocostruttivista. Nel far ciò verrà posta particolare attenzione al costrutto di disciplina sensibile (sensitive discipline), importante soprattutto lavorando con i disturbi esternalizzanti o in un'ottica di prevenzione.
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Paoli, Barbara, et Michele Procacci. « Le terapie on-line : opportunità ; o ripiego ? » QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no 47 (février 2021) : 27–46. http://dx.doi.org/10.3280/qpc47-2020oa11204.

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Résumé :
La crisi mondiale della pandemia per coronavirus (Covid-19) ha colpito la nostra vita. Nel 2020 la popolazione ha affrontato repentini cambiamenti cognitivi-emotivi e relazionali, questa condizione ha implementato l'utilizzo di comunicazioni on-line. In USA i Centers for Disease Control and Prevention hanno dichiarato che la pandemia ha aumentato i livelli di stress degli individui. Altri studi hanno confermato che i sintomi ansioso depressivi sono reazioni psicologiche comuni alla pandemia Covid-19.Il mondo della psicoterapia come sta reagendo all'impatto della pandemia? L'utilizzo della tecnologia è da tempo presente in ambito clinico anche se molti professionisti sono incerti e impreparati. Fino a poco tempo fa la terapia on-line è stata considerata sacrilega da molti. Per i terapeuti cognitivo-comportamentali (CBT) il passaggio alla terapia on-line è stato più semplice perché i professionisti si sono mostrati più flessibili nell'adattare le loro tecniche a Internet. Ma quanto i trattamenti on-line sono efficaci? Quali sono gli aspetti fondamentali?In questo articolo vogliamo descrivere le prove empiriche a supporto dell'efficacia della CBT on-line, includendo aspetti favorevoli e contrari, in contesti e popolazioni differenti, senza trascurare i limiti e le possibili criticità, al fine di riflettere sui due trattamenti e confrontarli. I risultati complessivi evidenziano poche differenze tra i due metodi. Sono molti gli studi sulla terapia cognitivo-comportamentale via Internet (iCBT), ma con risultati ancora poco esaustivi, in particolare per quanto riguarda gli esiti di condizioni psichiatriche e somatiche, pertanto, sono necessarie ulteriori ricerche per stabilire l'equivalenza dei due formati di trattamento.
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Currŕ, Daniela, et Ivy Daure. « L'impatto della mixité nella costruzione della coppia : riflessioni dalla terapia ». TERAPIA FAMILIARE, no 96 (août 2011) : 47–66. http://dx.doi.org/10.3280/tf2011-096003.

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Résumé :
Due principi della terapia sistemica frenano ancora oggi la riflessione sull'impatto dellanella relazione tra partner di origine culturale diversa. Un principio č che la coppia č un sistema unico e che la differenza culturale č solo un aspetto distintivo tra gli altri; l'altro č che la differenza di cultura esiste in tutte le coppie perché ciascun partner porta con sé la cultura della propria famiglia di origine. Si sa ancora poco sull'impatto della, come combinazione complessa di valori e regole comportamentali generati da una cultura nella formazione e nella evoluzione relazionale di una coppia. Con l'aiuto di due esempi clinici, ci interesseremo dell'influenza della cultura sul piano del funzionamento di coppia e della "funzione schermo" che la differenza culturale ricopre nei principali momenti di costruzione del legame.
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Arace, Angelica, Donatella Scarzello, Paola Zonca et Protima Agostini. « Disagio psichico e sociale in genitori e bambini 0-6 anni durante la pandemia da COVID-19 : conseguenze emotive e comportamentali tra lockdown e post-lockdown ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 2 (août 2021) : 11–31. http://dx.doi.org/10.3280/mal2021-002002.

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Résumé :
Numerose ricerche sugli effetti della pandemia da COVID-19 su famiglie e bambini si sono focalizzate sul periodo del lockdown, evidenziando importanti conseguenze disadattive, mentre minori sono i dati sulle fasi successive, analizzate invece nel nostro studio attraverso un questionario online compilato da 945 genitori di bambini in età prescolare. L'analisi dei dati evidenzia un aumento delle problematiche emotive e comportamentali dei bambini durante il lockdown, e un decremento nei mesi successivi, ma con consistenti strascichi dei sintomi, che permangono più alti rispetto alla fase non emergenziale, con differenze associate a genere ed età dei bambini, clima familiare e vissuti emotivi genitoriali. È, dunque, fondamentale intervenire per ridurre i fattori di rischio attraverso la presa in carico delle vulnerabilità del sistema familiare e promuovere strategie di resilienza.
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Moylan, Carrie A., Todd I. Herrenkohl, Cindy Sousa, Emiko A. Tajima, Roy C. Herrenkohl et M. Jean Russo. « Gli effetti del maltrattamento infantile e dell'esposizione alla violenza domestica sui problemi comportamentali internalizzanti ed esternalizzanti in adolescenza ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 3 (décembre 2011) : 11–32. http://dx.doi.org/10.3280/mal2011-003002.

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Résumé :
Questo studio esamina gli effetti del maltrattamento infantile e dell'esposizione alla violenza domestica in infanzia sui comportamenti internalizzanti ed esternalizzanti in adolescenza. I dati per queste analisi provengono dal Lehigh Longitudinal Study, uno studio prospettico su 457 giovani volto a valutare gli esiti della violenza familiare e la resilienza negli individui e nelle famiglie. I risultati mostrano che il maltrattamento infantile, la violenza domestica ed entrambi in combinazione (ossia doppia esposizione) aumentano il rischio per il bambino di esiti internalizzanti ed esternalizzanti in adolescenza. Una volta tenuto conto dei fattori di rischio associati con fattori stressanti aggiuntivi nella famiglia o nell'ambiente circostante, solo quei bambini con una doppia esposizione riportavano un rischio elevato di incorrere negli esiti studiati rispetto ai giovani non esposti. Tuttavia, sebbene vi fossero delle differenze osservabili nella predizione degli esiti per i bambini con una doppia esposizione rispetto a quelli con una singola esposizione (ossia, solo maltrattamento o solo esposizione alla violenza domestica) queste differenze non sono risultate statisticamente significative. Le analisi hanno mostrato che gli effetti dell'esposizione per i maschi e le femmine sono statisticamente comparabili.
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Conti, G., R. Gallus, A. R. Fetoni, B. M. Martina, E. Muzzi, E. Orzan et G. Bastanza. « La diagnosi audiologica precoce dell’ipoacusia dell’età pediatrica ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 1 (février 2016) : 21–28. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1074.

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Nell’ambito delle ipoacusie infantili permanenti, la diagnosi audiologica precoce rappresenta il presupposto per l’attivazione di un adeguato programma abilitativo, in modo da prevenire o limitare i noti effetti che la deprivazione uditiva determina sullo sviluppo del linguaggio e delle abilità cognitive nel bambino. Nella diagnosi audiologica possono riconoscersi schematicamente tre fasi: l’identificazione dei soggetti a rischio, la definizione dei caratteri dell’ipoacusia, la verifica dell’appropriatezza della diagnosi stessa e dell’abilitazione. La strategia ed i metodi della diagnosi audiologica sono ben definiti e prevedono l’integrazione dei dati provenienti dai metodi obiettivi, con quelli clinici e comportamentali. A fronte di una sostanziale efficacia delle procedure e di un diffuso consenso sul loro impiego e sulla loro interpretazione, esistono varie criticità rispetto al conseguimento di tale obiettivo, che saranno affrontate in questo lavoro.
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