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PARODI, MAURIZIO. « I compiti della scuola. Una ricerca sui "docenti a compiti zero" ». Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2019. http://hdl.handle.net/11567/934717.

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2

Ricci, Giulia. « Analisi del segnale elettroencefalografico e dell'Heart Rate Variability durante compiti attentivi ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16588/.

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Résumé :
La diversa sincronizzazione delle popolazioni neurali riflette processi cognitivi diversi. In particolare, l’oscillazione cerebrale alfa (8-14 Hz), con la sua funzione inibitoria, risulta fortemente implicata nei sistemi attentivi, che sono fondati sul concetto di ‘priorità dell’informazione’. In questo studio sono stati acquisti ed elaborati i segnali EEG ed ECG con l’obiettivo di valutarne la variazione tra la condizione di rilassamento mentale e tre diversi stati attentivi indotti da: coinvolgimento cognitivo, immersione sensoriale e working memory. In un primo esperimento, per cui sono stati reclutati 30 soggetti, l’attenzione cognitiva è stata prodotta tramite dei task matematici. I risultati hanno mostrato un calo della potenza in banda alfa rispetto allo stato di rilassamento. Lo stesso calo del ritmo alfa è stato osservato in un secondo esperimento, anch’esso condotto su 30 soggetti, in cui l’immersione sensoriale è stata indotta dall’ambiente di realtà virtuale (VR). In questo caso, la potenza in banda alfa è stata utilizzata anche come indice di gradimento per due diversi scenari virtuali. È stato infine realizzato un ulteriore esperimento di working memory, su 12 soggetti, con lo scopo di indagare la funzione inibitoria del ritmo alfa. A differenza dei due esperimenti precedenti, si osserva un forte aumento di potenza in banda alfa, attribuibile alla necessità del soggetto di isolarsi dall’ambiente virtuale per svolgere efficientemente il compito. L’analisi dell’Heart Rate Variability (HRV) ha fornito informazioni sulla variazione del bilancio simpato-vagale del sistema autonomo, confermando un aumento del rapporto simpato-vagale nelle condizioni di coinvolgimento cognitivo e immersione sensoriale.
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3

Bazzarin, Valentina <1980&gt. « Il rapporto tra percezione e previsione in compiti di compatibilità spaziale ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1528/1/Valentina_Bazzarin_tesi.pdf.

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Résumé :
The aim of this work is to investigate whether the actual position of a stimulus is more relevant than intuitive knowledge about the direction of an object's movement and the participants’ intention (Michaels 1988; Hommel, 1993; Proctor, Van Zandt, Lu and Weeks, 1993; Ansorge, 2000). To investigate this we used a spatial compatibility task in 4 experiments replicating what had be done by Hommel (1993) and Micheals (1988), but changing a single aspect of the procedure: neither the movement nor the effects of the action were visible to the participant. The experimental task asked them to simply imagine an action in movement.
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4

Bazzarin, Valentina <1980&gt. « Il rapporto tra percezione e previsione in compiti di compatibilità spaziale ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1528/.

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Résumé :
The aim of this work is to investigate whether the actual position of a stimulus is more relevant than intuitive knowledge about the direction of an object's movement and the participants’ intention (Michaels 1988; Hommel, 1993; Proctor, Van Zandt, Lu and Weeks, 1993; Ansorge, 2000). To investigate this we used a spatial compatibility task in 4 experiments replicating what had be done by Hommel (1993) and Micheals (1988), but changing a single aspect of the procedure: neither the movement nor the effects of the action were visible to the participant. The experimental task asked them to simply imagine an action in movement.
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FEDERICI, FRANCESCA MARIA. « L'Organismo di Vigilanza ai sensi del d.lgs. 231/2001 : compiti e responsabilità ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/262962.

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Résumé :
Oggigiorno, a quasi vent’anni di vigenza del Decreto, nella prassi l’adozione del Modello organizzativo (“MOG” o “Modello”) si è assai diffusa tra le aziende, soprattutto medio-grandi e, specularmente, si è assistito a un florilegio di contestazioni e di condanne, ai sensi del d.lgs. 231/2001. In tale contesto, l’Organismo di Vigilanza (di seguito anche “OdV”) ha da sempre rivestito, secondo l’impianto stesso della normativa, un’imprescindibile funzione. E’ quindi diventato sempre più frequente che professionisti di varia estrazione (per lo più avvocati e commercialisti, ma non solo) affianchino alla propria attività ‘tradizionale’ quella connessa all’incarico quale membro di uno (o più) Organismi di Vigilanza. Secondo l’opinione di chi scrive, a tale ramificazione della pratica professionale, non sempre si accompagna una piena consapevolezza dei compiti connaturati al ruolo di componente di OdV e delle conseguenze derivanti dallo svolgimento di un’attività non sempre approfondita; ciò sarebbe invece auspicabile, non solo nell’interesse dell’ente che abbia scelto di dotarsi di un Modello – e che pertanto nutre una legittima aspettativa circa l’adempimento di tali compiti secondo le best practices –, ma anche nell’interesse della stessa persona fisica che, rivestendo un ruolo tanto delicato quale quello di componente dell’Organismo di Vigilanza, potrebbe trovarsi indagata e/o imputata in un procedimento penale, oltre che citata in giudizio innanzi al tribunale civile per una richiesta di risarcimento danni avanzata dall’ente. La presente Tesi, dunque, ha avuto l’obbiettivo di percorrere gli aspetti più rilevanti legati all’operatività dell’Organismo di Vigilanza. Si è partiti dall’analisi della sua natura e della sua composizione, per poi passare al nucleo inaggirabile dei compiti da assolvere in tutte le fasi dell’incarico – insediamento, pianificazione delle attività, svolgimento in concreto della vigilanza, cessazione – fino ad arrivare all’esame dell’influenza che il corretto o scorretto svolgimento di tali compiti può riverberare sulla prova giudiziale circa l’efficace attuazione di un Modello idoneo a prevenire reati, così come richiesto ai fini del riconoscimento della scriminante di cui all’art. 6 del d.lgs. 231/2001. La trattazione di tali temi rappresenta il substrato fondamentale sulla base del quale si è sviluppato l’argomento centrale – e più problematico – relativo alla possibilità di imputare una qualche forma di responsabilità (penale e/o civile) ai componenti dell’Organismo di Vigilanza, valutando anche il generale trend in materia, espresso oltre che dalla dottrina anche dalle scarsissime pronunce giurisprudenziali in materia
Nowadays, the adoption of the organizational model ("MOG") is very widespread among companies, especially medium-large ones and, in particular, there has been several convictions, pursuant to the Legislative Decree 231/2001. In this context, the Supervisory Body (hereinafter also the "SB") has always played an essential role. It has therefore become increasingly common for professionals from various backgrounds (mostly lawyers and accountants, but not only) to combine their traditional activity with the one connected to the position as a member of one (or more) Supervisory Bodies. According to our opinion, the ramifications of professional practice is not always accompanied by a full observation of the tasks connected to the role of component of the SB and of the consequences deriving from carrying out a not always correct activity; this would instead be desirable, not only in the interest of the company that he had chosen to adopt a Model, but also in the interest of the same individual who, playing a role as delicate as that of member of a Supervisory Body, could be investigated and/or accused in a criminal proceeding, as well as sued before the civil court for a request for compensation for damages. Therefore, this Thesis has had the objective of covering the most relevant aspects related to the Supervisory Body. We started from the analysis of its nature and its composition, to then move on to the core of the tasks to be carried out in all the phases of the assignment - settlement, planning of activities, performance of supervision in practice, termination - up to the exam of the influence that a correct or incorrect performance of these tasks can reflect on the judicial proof of the suitability of the Model in order to prevent crimes, as required for the application of the exoneration clause provide by Rule 6 of Legislative Decree 231/2001. The discussion of these issues concern the fundamental substratum on the basis of which the central - and most problematic - argument related to the possibility of attributing a form of responsibility (criminal and / or civil) to the members of the Supervisory Body, was developed, also evaluating the general trend in the matter, expressed not only by doctrine but also by very few judicial decisions on this subject.
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Camorani, Luisa. « Analisi mediante trasformata wavelet di segnali elettroencefalografici a riposo e durante compiti cognitivi ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20792/.

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Résumé :
I ritmi cerebrali in banda alpha (8-14 Hz) e in banda theta (4-8 Hz) sono riconosciuti avere un ruolo funzionale in compiti attentivi. Qui sono stati studiati tali ritmi in segnali EEG precedentemente acquisiti, con l’obbiettivo di valutarne la variazione tra condizioni di rilassamento mentale e compiti attentivi che coinvolgono componenti diverse: compiti di attenzione puramente interna e di working memory in un caso, e compiti di attenzione fortemente dipendenti da processi sensorimotori, in un altro. L’analisi è stata effettuata tramite la trasformata wavelet (precisamente la Wavelet Packet Decomposition), che consente di seguire come l’energia del segnale in specifiche bande di frequenza evolve nel tempo. I risultati evidenziano che durante lo svolgimento di compiti di attenzione puramente interna e con forti componenti di working memory, il ritmo alpha tende a crescere progressivamente, soprattutto posteriormente, rispetto ad una condizione di rilassamento; tale incremento è maggiormente apprezzabile se durante il compito si rende necessario isolarsi da stimoli sensoriali esterni interferenti. Anche il ritmo theta mostra un progressivo aumento principalmente nelle zone frontali dello scalpo, e riflette accesso alla memoria e attenzione interna sostenuta. Diversamente, compiti attentivi con forti componenti sensorimotorie e interazioni dirette con stimoli esterni, sono caratterizzati da un deciso calo del ritmo alpha, che si mantiene per l’intera durata del compito, ed è proporzionale al carico cognitivo e al grado di interazione con gli stimoli esterni. Inoltre, il ritmo theta mostra un lieve calo, che potrebbe riflettere una ridotta necessità di accesso alla memoria e attenzione a stimoli esterni. In conclusione, lo studio conferma le potenzialità dell’analisi wavelet come strumento per evidenziare gli aspetti differenti della complessa dinamica spazio-temporale dei segnali EEG.
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Fraternali, Matteo. « Acquisizione di segnali EEG durante compiti di reaching e analisi dei potenziali evocati motori ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24023/.

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Résumé :
Questo elaborato si è concentrato sull’analisi degli MRCP (Motion Related Cortical Potential), ovvero una variazione nel segnale elettroencefalografico associata ad eventi motori, consistenti, in questo studio, in movimenti di reaching. Lo studio degli MRCP può contribuire a comprendere i correlati neurali del movimento, migliorando le conoscenze neurofisiologiche e in prospettiva supportando lo sviluppo di metodi per la decodifica del movimento da utilizzare in Brain-Computer Interface o neuroprotesi. È stato quindi proposto e realizzato un set-up sperimentale per il compimento dei movimenti di reaching e per l’acquisizione del segnale EEG a 64 canali. Ai 10 soggetti acquisiti è stato chiesto, aiutandosi con un manipolo meccanico, di compiere dei movimenti di reaching verso una posizione target, definita dall’accensione del led posto in corrispondenza alla stessa, e dunque di ritornare alla posizione di riposo dopo un ulteriore segnale generato dal medesimo led. Nel lavoro sono state codificate 5 posizioni discrete, poste a 0°, 45°, 90°, 135° e 180°, su una semicirconferenza il cui centro era il punto di partenza e di ritorno del movimento. I segnali sono quindi stati ricampionati, filtrati, suddivisi in epoche, trattati con le tecniche ICA (Independent Component Analysis), re-referenziati e poi elaborati con la tecnica dell’averaging, per estrarre gli MRCP, che appaiono come una deflessione negativa in corrispondenza dell’onset del movimento. Degli MRCP è stata presentata sia la loro distribuzione topologica a livello di scalpo, sia il loro andamento nel tempo, per ciascuna delle 5 posizioni target, evidenziando un particolare interessamento della porzione relativa alla corteccia motoria. Inoltre, sono state effettuate analisi statistiche anche suddividendo le 5 posizioni in 3 classi, rispettivamente right-center-left e top-middle-bottom, evidenziando maggiori differenze nel confronto right vs left.
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D'Amato, Ester. « Simulazione di attività neuroelettrica corticale durante compiti motori in pazienti post-ictus con lesione unilaterale ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17487/.

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Résumé :
Lo studio dei ritmi celebrali è una tematica molto sentita dalle neuroscienze moderne, in quanto strettamente connessa al crescente interesse verso le dinamiche neurali, che rivestono un ruolo fondamentale nei processi di elaborazione del cervello. Questi ritmi sono il prodotto dell’interazione di innumerevoli gruppi neurali che condividono ed elaborano le informazioni attraverso processi chimici ed elettrici. L’attività svolta dalle popolazioni neuronali può essere osservata e misurata attraverso un apposito strumento, l’elettroencefalografo (EEG) che, attraverso un gran numero di elettrodi posizionati sullo scalpo, misura i campi elettromagnetici prodotti dall’attività delle cellule nervose. Le onde registrate presentano caratteristiche differenti che dipendono dallo stato psicofisico del soggetto durante la fase di acquisizione: ad esempio se è rilassato o sta svolgendo un task motorio oppure se è affetto da una qualche patologia permanente o temporanea come una lesione cerebrale dovuta a eventi traumatici o patologici, quali malattie neurodegenerative o problemi vascolari. Molti studiosi e ricercatori si sono cimentati nella realizzazione di modelli di sistemi neurali che riuscissero a replicare tali dinamiche e a generare segnali simili agli EEG reali. Questi modelli prevedono l’uso di un numero di variabili di stato ridotto rispetto alla precedenza classe e in cui viene modellata un’intera popolazione di neuroni. Essi forniscono un quadro più generale dei meccanismi celebrali e meglio riproducono l’attività ritmica registrata tramite l’EEG. Questo lavoro di tesi nasce per studiare i meccanismi esistenti tra varie aree della corteccia cerebrale in soggetti con lesione unilaterale a cui è richiesto di svolgere un semplice task motorio. L’obiettivo è di riuscire a simulare, attraverso un modello a massa neurale, gli spettri reali e stimare quei parametri del modello che influenzano tali spettri a cui è possibile attribuire un significato neurofisiologico.
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Bubani, Francesca. « Acquisizione e analisi di segnali elettroencefalografici in compiti di immersione sensoriale e di working memory ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17527/.

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Résumé :
In questo lavoro sono stati acquisiti ed analizzati i segnali elettroencefalografici (EEG) di dodici soggetti che hanno partecipato ad un esperimento svolto presso il Laboratorio di Realtà Virtuale del Campus di Forlì. Durante l’esperimento ogni soggetto è stato immerso in due ambienti di realtà virtuale che simulavano due configurazioni diverse (in termini di finiture) di una cabina di aereo. Prima di ciascuna immersione, i segnali sono stati acquisiti con realtà virtuale spenta. Inoltre, durante una prova di immersione nella realtà virtuale, ogni soggetto ha eseguito un task di Working Memory; tale task consisteva nell’ esecuzione di un calcolo a mente (sottrazione ricorsiva del numero 17 a partire da 1000). Con tale esperimento si sono voluti analizzare due aspetti: a) La variazione della potenza in banda alpha dei segnali EEG durante la fase di immersione nella realtà virtuale, rispetto alla condizione di realtà virtuale spenta. b) La variazione della potenza in banda alpha durante lo svolgimento del compito di Working Memory. L’analisi si è concentrata sul ritmo alpha in quanto sembra svolgere un ruolo fondamentale in meccanismi attentivi, nel disinibire regioni implicate nel processamento di informazioni rilevanti (diminuzione di alpha) e nell’inibire regioni irrilevanti per il task (aumento di alpha). I risultati ottenuti dalla densità spettrale di potenza dei segnali EEG e dal calcolo della potenza alpha hanno evidenziato: a) un calo di potenza in banda alpha nelle regioni posteriori nel passaggio da realtà virtuale spenta a immersione nella realtà virtuale, imputabile alla stimolazione delle regioni visive posteriori; b) un incremento di potenza alpha nelle regioni posteriori durante il task di Working Memory con immersione nella realtà virtuale rispetto a immersione nella realtà virtuale in assenza di task, imputabile alla necessità di inibire le regioni visive posteriori per isolarsi dall’ambiente esterno e concentrarsi sul calcolo mentale.
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Forcelli, Veronica. « Elaborazione di segnali elettroencefalografici per lo studio di potenziali evocati durante compiti di apprendimento associativo ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7928/.

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Résumé :
Il lavoro ha riguardato l’elaborazione di segnali EEG registrati durante compiti di apprendimento associativo. In particolare, durante tali compiti, i soggetti imparavano ad associare ad una certa immagine un evento neutro e ad una diversa immagine un evento avverso; la tempistica dell’evento associato a ciascuna immagine era segnalata dalla comparsa di una cornice colorata attorno all’immagine. Mentre l’evento associato a ciascuna immagine era certo, la tempistica dell’evento poteva variare da prova a prova pur verificandosi nella maggior parte dei trial (80%) dopo un tempo T0 dalla comparsa dell’immagine e, nel 20% dei trial, dopo un tempo T1 dalla comparsa dell’immagine, con T1 < T0. Ciò generava nei soggetti le condizioni di EXPECTED TIMING dell’evento (associata alla tempistica più frequente) e la condizione di UNEXPECTED TIMING dell’evento (associata alla tempistica meno frequente). Ciascuna delle due condizioni poteva riguardare l’evento neutro (privo di una particolare valenza per il soggetto) e l’evento avverso (con una valenza negativa per il soggetto). Nel presente lavoro è stata eseguita un’analisi approfondita dei segnali EEG, sia a livello di potenziali evocati sullo scalpo che a livello di segnali ricostruiti sulla corteccia. Lo scopo è quello di chiarire le possibili attivazioni corticali che generano i potenziali osservati sullo scalpo e, quindi, quali aree della corteccia sono maggiormente implicate nella detezione degli errori di predizione. In particolare, si è indagato se tali errori sono influenzati dalla valenza dell’evento inatteso (nel nostro caso avverso rispetto a neutro). La ricostruzione delle sorgenti è stata effettuata utilizzando l’algoritmo sLORETA. In base ai risultati ottenuti, la tempistica di arrivo della cornice ha effetto soltanto quando l’evento ha una valenza (negativa) per il soggetto e le ROI maggiormente coinvolte sono quelle del cingolo e quelle somato-sensoriali.
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Baratelli, E. « STRATEGIE CATEGORIALI IN COMPITI DI APPRENDIMENTO E AREA 9 DI BRODMANN : STUDIO DI CORRELAZIONE ANATOMO-FUNZIONALE ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/233164.

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Résumé :
INTRODUCTION: impairments in memory skill have been described in frontal lobe lesions subjects. Depending on the frontal cortical area involved, frontal lobe patients can present different patterns of dysfunctions in memory task; such as, working memory or source memory impairment. About this, the role of dorsolateral prefrontal cortex in organizational strategy during learning has received particular attention from many researchers. It seems that the dorsolateral prefrontal cortex lesions, in particular the most dorsomesial part (area 9 of Brodmann), can impair the ability of optimizing learning through organizational strategies (such as, semantic categorization and subjective organization). AIMs: our aim is to evaluate the organizational capacity during learning in frontal lobe lesion patients compared to normal subjects and prove if there are differences among frontal lobe patients depending of the lesion site within the lobe. MATERIALS AND METHODS: we have tested 29 frontal lobe patients and 29 matched controls with two learning tasks presented without and with external cues about the presence of semantic categorization of the items. The two tasks were both word-list learning tests in which the items belong to 6 different semantic category (3 for each list) and were presented randomly. In the first one, the semantic categories were not declared, while in the second list, the examiner manifest their presence to the participants at the beginning of the trail. We also wanted to verify different pattern of learning impairment depending on the frontal lobe lesion localization. So we wanted to map frontal lobe lesions of our patients to determine the exact cortical localization through MRIcro and identify two groups: the Gr9+ group composed by subject with lesion involving area 9 of Brodmann and GR9- group composed by those subject in which this area were spared. Considering just left hemispheric lesions, our groups were composed by 6 subjects in GR9+ e 14 subjects in GR9-. ANALYSIS AND RESULTS: Frontal lobe patients reveal learning deficits and less degree of stimuli organization when compared with controls in both conditions (without and with external cues). These results show verbal learning impairment in frontal lobe patients which is not sufficiently corrected by external cue to became similar to normal controls’ performance. Comparing frontal lobe patients groups (Gr9+ vs Gr9-), we do not reveal any differences between the two groups, but the t test power is really small (5%). Looking the performance’s means of the two groups, we can see a trends of the data in favor of a more impairment of categorization ability in the group with area 9 impaired. We also carried out a voxel-based lesion-symptom mapping analysis using MRIcron and NPM in all frontal lobe patients to examine the relationship between lesion localization and impairment of organizational strategy and learning. We verify a trend of voxels of dorsolateral prefrontal cortex (approximately near area 9 left of Brodmann) to correlate with categorization impairment. DISCUSSION AND CONCLUSION: Our frontal lobe lesion subjects showed verbal learning impairment mainly due to poor utilization of organizational strategy. Even if external cues are given, our frontal lobe patients can improve their performance but with less degree compared to normal controls. We could not verify a significant differences in learning performance or in organizational ability within the frontal lobe patients divided by the lesion localization, but the very small power of the test cannot allow us to assert any results. We could observe trends towards an involvement of the medial aspect of the dorsolateral prefrontal cortex in organization capacity during learning tasks. Our results give other evidences that dorsolateral prefrontal cortex play a role during verbal learning, in particular in the use of organizational strategy based on semantic clustering.
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Montemurro, Francesco Paolo <1964&gt. « Analisi della relazione tra temperamento, stati psicobiosociali e variabili psicofisiche rispetto ai diversi compiti e strategie metodologiche ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4876/1/Montemurro_Francesco_Paolo_Tesi.pdf.

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Résumé :
L’attività fisica produce effetti benefici a livello mentale (Biddle et al.,2004) e sembra agire sull’emozione modificando attitudini e motivazioni verso la pratica motoria (Digelidis et al., 2003) a partire da sensazioni come il piacere o la noia del fare (Spray et al., 1999). Da questi presupposti il progetto che comprendeva l’analisi di due studi volti a verificare gli effetti dell’attività motoria e sportiva in ambito scolastico, sui comportamenti di adattamento sociale e self efficacy dei bambini. Un terzo studio, di analisi qualitativa, in ambito calcistico, per verificare correlazioni tra orientamento motivazionale genitoriale e comportamenti di adattamento sociale dei figli. Gli strumenti di rilevazione dei livelli di adattamento sociale (Caprara et al, 1992) e self efficacy (Colella, 2008), sono stati somministrati prima e dopo il trattamento delle relative attività motorie mentre, l’orientamento motivazionale dei genitori (Borgogni et al, 2004) è stato rilevato una volta e confrontato con l’adattamento sociale dei figli. Il modulatore del primo studio, l’attività ad alto contenuto emotivo o aggressivo, ha mostrato variazioni significative (p<.05) nei livelli di aggressività fisica-verbale e di comportamento pro sociale tra i 2 gruppi, confermando la letteratura sull’argomento (Pellegrini, in Storch e Roth, 2005; Vaughn, 2005; Tappern e Boulton, 2005). Il modulatore del secondo studio, rappresentato dal giocosport rugby, sempre realizzato nelle ore curricolari di educazione fisica, ha evidenziato differenze significative (p<.05) nell’aumentata self efficacy da parte del gruppo sperimentale, con effetto preponderante sulle femmine rispetto ai maschi. Il terzo studio, descrittivo, ha evidenziato la correlazione tra orientamento motivazionale dei genitori e instabilità emotiva dei figli in risposta a profili genitoriali tendenti alla leadership o al successo nell’ambito lavorativo. I risultati evidenziati mostrano effetti significativi (p<.05), successivi al trattamento, sui comportamenti di adattamento sociale, aggressivo e sulla self efficacy a conferma, della letteratura, sull’importanza di determinate esperienze motorie in età scolare.
Physical activity has beneficial effects on the mental health (Biddle et al., 2004) and appears to impact on emotions and motivations changing an individual’s attitudes toward the motor practice (Digelidis et al., 2003) via elementary sensations such as enjoyment or boredom (Spray et al., 1999). Starting from these assumptions, we developed a research project that included two main studies to individuate the effects of motor activity and sport, performed in a school context, on children’s social adaptation behavior and self-efficacy. A third study, of qualitative nature, was carried out on young soccer players to verify the relationship between parents' motivational orientation and social adaptation behavior of children. Assessments of social adjustment (Caprara et al., 1992) and self-efficacy (Colella, 2008) were carried out before and after the treatment, consisting in specific physical activities, whereas the motivational orientation of parents (Borgogni et al., 2004) was evaluated only one time and related with the social adaptation of children. The first study, involving activities with high emotional impact (e.g., acrobatics) or aggressive impact (e.g., fighting and brawling games) showed significantly different changes (p <.05) in physical aggression levels, verbal and prosocial behavior between the experimental and the control group, confirming what reported in the previous literature (Pellegrini, in Storch and Roth, 2005; Vaughn, 2005; Tappern and Boulton, 2005). The second study used a rugby-based activity, proposed in physical education classes. The results showed a significant improvement (p <.05) of self-efficacy in the experimental group, with a greater effect in females than in males. The present results show a significant improvement (p <.05), after the treatment, of both the social adjustment and the self-efficacy, confirming the importance of specific motor experiences during the school age, as emphasized in the previous literature. Significant between-gender differences were observed for the aggressive behavior and the self-efficacy.
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Montemurro, Francesco Paolo <1964&gt. « Analisi della relazione tra temperamento, stati psicobiosociali e variabili psicofisiche rispetto ai diversi compiti e strategie metodologiche ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4876/.

Texte intégral
Résumé :
L’attività fisica produce effetti benefici a livello mentale (Biddle et al.,2004) e sembra agire sull’emozione modificando attitudini e motivazioni verso la pratica motoria (Digelidis et al., 2003) a partire da sensazioni come il piacere o la noia del fare (Spray et al., 1999). Da questi presupposti il progetto che comprendeva l’analisi di due studi volti a verificare gli effetti dell’attività motoria e sportiva in ambito scolastico, sui comportamenti di adattamento sociale e self efficacy dei bambini. Un terzo studio, di analisi qualitativa, in ambito calcistico, per verificare correlazioni tra orientamento motivazionale genitoriale e comportamenti di adattamento sociale dei figli. Gli strumenti di rilevazione dei livelli di adattamento sociale (Caprara et al, 1992) e self efficacy (Colella, 2008), sono stati somministrati prima e dopo il trattamento delle relative attività motorie mentre, l’orientamento motivazionale dei genitori (Borgogni et al, 2004) è stato rilevato una volta e confrontato con l’adattamento sociale dei figli. Il modulatore del primo studio, l’attività ad alto contenuto emotivo o aggressivo, ha mostrato variazioni significative (p<.05) nei livelli di aggressività fisica-verbale e di comportamento pro sociale tra i 2 gruppi, confermando la letteratura sull’argomento (Pellegrini, in Storch e Roth, 2005; Vaughn, 2005; Tappern e Boulton, 2005). Il modulatore del secondo studio, rappresentato dal giocosport rugby, sempre realizzato nelle ore curricolari di educazione fisica, ha evidenziato differenze significative (p<.05) nell’aumentata self efficacy da parte del gruppo sperimentale, con effetto preponderante sulle femmine rispetto ai maschi. Il terzo studio, descrittivo, ha evidenziato la correlazione tra orientamento motivazionale dei genitori e instabilità emotiva dei figli in risposta a profili genitoriali tendenti alla leadership o al successo nell’ambito lavorativo. I risultati evidenziati mostrano effetti significativi (p<.05), successivi al trattamento, sui comportamenti di adattamento sociale, aggressivo e sulla self efficacy a conferma, della letteratura, sull’importanza di determinate esperienze motorie in età scolare.
Physical activity has beneficial effects on the mental health (Biddle et al., 2004) and appears to impact on emotions and motivations changing an individual’s attitudes toward the motor practice (Digelidis et al., 2003) via elementary sensations such as enjoyment or boredom (Spray et al., 1999). Starting from these assumptions, we developed a research project that included two main studies to individuate the effects of motor activity and sport, performed in a school context, on children’s social adaptation behavior and self-efficacy. A third study, of qualitative nature, was carried out on young soccer players to verify the relationship between parents' motivational orientation and social adaptation behavior of children. Assessments of social adjustment (Caprara et al., 1992) and self-efficacy (Colella, 2008) were carried out before and after the treatment, consisting in specific physical activities, whereas the motivational orientation of parents (Borgogni et al., 2004) was evaluated only one time and related with the social adaptation of children. The first study, involving activities with high emotional impact (e.g., acrobatics) or aggressive impact (e.g., fighting and brawling games) showed significantly different changes (p <.05) in physical aggression levels, verbal and prosocial behavior between the experimental and the control group, confirming what reported in the previous literature (Pellegrini, in Storch and Roth, 2005; Vaughn, 2005; Tappern and Boulton, 2005). The second study used a rugby-based activity, proposed in physical education classes. The results showed a significant improvement (p <.05) of self-efficacy in the experimental group, with a greater effect in females than in males. The present results show a significant improvement (p <.05), after the treatment, of both the social adjustment and the self-efficacy, confirming the importance of specific motor experiences during the school age, as emphasized in the previous literature. Significant between-gender differences were observed for the aggressive behavior and the self-efficacy.
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Tallevi, Andrea. « Modello muscoloscheletrico per la quantificazione del rischio di compiti ripetitivi : confronto tra indici da normativa e parametri biomeccanici ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Résumé :
Le patologie muscoloscheletriche dovute al lavoro manuale costituiscono un serio problema nel settore metalmeccanico e lavorativo in generale. Per questo motivo, è di grande interesse lo studio delle condizioni a cui sono sottoposti i lavoratori, così come la conoscenza di indici caratteristici per poter ben quantificare il rischio. Il seguente elaborato ha lo scopo di indagare tali condizioni tramite l’ausilio delle più moderne tecnologie di modellazione e acquisizione dati, al fine di incrementare la salvaguardia della salute del lavoratore. Lo scopo dell’analisi è triplice: da un lato si vuole trovare un metodo obbiettivo per quantificare i valori degli indici di rischio da normativa, attualmente valutati con considerazioni soggettive basate sull’esperienza del valutatore; l’uso di questi modelli può inoltre consentire l’ottenimento di informazioni aggiuntive per la quantificazione del rischio; infine, si vogliono ricercare utili correlazioni tra indici da normativa e valori biomeccanici. Tramite tecnologie di analisi del movimento si sono acquisti dati relativi a compiti normalmente svolti da operatori metalmeccanici. Con l’utilizzo del software di modellazione AnyBody sono stati definiti dei modelli biomeccanici che, riproducendo fedelmente l’apparato muscoloscheletrico dell’operatore, hanno permesso un’indagine approfondita e non invasiva utile ai fini della conoscenza dei valori biomeccanici di spalle e schiena. Gli stessi movimenti sono stati analizzati come previsto dall’indice di rischio OCRA proposto in normativa, sia mediante tecniche tradizionali sia mediante le simulazioni. L’analisi dei risultati ha mostrato l’effettiva correlazione tra indici da normativa e valori biomeccanici per un’operazione semplice e comune come quella di foratura. È stato anche mostrato come un metodo di analisi come quello proposto sia non solo poco invasivo, ma anche estremamente funzionale per lo studio dei fattori di rischio per la salute del lavoratore.
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Picucci, Luciana. « Differenze e somiglianze tra I generi : meccanismi di base e modelli mentali dello spazio in compiti di navigazione virtuale ». Paris 5, 2008. http://www.theses.fr/2008PA05H011.

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Résumé :
Notre travail se propose d'évaluer l'hypothèse selon laquelle les différences de genre dans l'orientation spatiale émergent quand la charge de la Mémoire de Travail Visuo-Spatiale augmente. Les résultats indiquent que les femmes s'appuient principalement sur les informations relatives aux points de repère pour s'orienter dans l'espace. Les hommes au contraire s'appuient préférentiellement sur les informations géométriques (expérience 1). Il apparaît que les différences de genre restent stables pendant l'arc de la vie et que les différences de stratégie émergent vers huit ans (expérience 2). Quand la tâche d'orientation spatiale est simple, les femmes élaborent les informations avec un codage de type verbal (expérience 3). Au contraire quand la tâche devient plus difficile, les femmes adoptent aussi une élaboration spatiale de l'information présente dans l'environnement (expérience 4). Les hommes quant à eux adoptent dans les deux cas une élaboration de type spatiale des informations. La cinquième et la sixième expérience révèlent que les femmes ont des difficultés dans l'orientation spatiale quand le passage à une représentation plus complexe devient nécessaire (passage d'une représentation égocentrique à une représentation allocentrique). Les difficultés émergent aussi quand il est demandé aux sujets d'expliciter les relations entre les éléments spatiaux; c'est-à-dire des relations non directement exprimées pendant la phase d'apprentissage de l'information spatiale. Dans l'ensemble, la difficulté des femmes dans l'orientation spatiale devient évidente quand la tâche se complexifie et quand il faut manipuler la représentation spatiale
The aim of this work is evalutaing gender différences in spatial navigation according to visuo spatial working memory (VSWM) loading hypothesis. The results show that women rely more on landmark information, ,men on géométrie feature of thé environment while orienting (experiment 1). Gender différences émerge early in thé development : Girls successfully manage landmark information earlier than boys, around to 8 years. In thé same developmental phase émerges their difficulty, in terms of path traveled, when landmark is absent (experiment Il). When spatial orientation task is easy, women rely more then men on verbal stratégies (experiment III). On thé contrary, when spatial task became complex, women cope with spatial information relying on both spatial and verbal processes; men adopt essentially spatial processing for both type of tasks (experiment IV). The fifth and sixth experiments reveal women difficulties when a switch to a more complex spatial représentation is needed (experiment V) or when an active manipulation of spatial information is required(experiment VI). In summery, gender différences in orientation task émerge, favoring men, when thé task became complex and when spatial représentation requires an active manipulation. It's possible that thé concern is in terms of style and attitudes rather than global ability in navigation, suggesting that men and women posses a différent mental organization of spatial information with différent level of specialization and lateralization, regardless to tasks complexity and level of passive load of VSWM
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Barbazza, Mattia <1996&gt. « Il requisito di indipendenza degli esponenti di vertice bancari. Il peso della matrice Europea e il recente decreto MEF. L’indipendenza poliedrica nell’ordinamento italiano. Origini, compiti e ruoli dell’amministratore indipendente, in particolare quello bancario ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20561.

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Résumé :
I requisiti degli esponenti di vertice bancari rappresentano un fattore fondamentale al fine di preservare la sana e prudente gestione della banca, motivo per cui a tali soggetti vengono richieste delle competenze e professionalità sempre più specifiche e complesse. L'elaborato si occuperà di approfondire il tema con particolare riguardo al requisito di indipendenza degli esponenti bancari. In particolare, all'interno del capitolo 1 verranno analizzate le recenti norme di matrice europea che si sono rivelate essere una forte fonte di ispirazione per il recente d.m. 23 novembre 2020, n. 169 attuativo del Testo unico. Le principali novità riguardanti il menzionato decreto verrano trattate all'interno del capitolo 2, avendo particolare riguardo al tema dell'indipendenza e delle sue diverse configurazioni così come previste dalla disciplina regolamentare del settore bancario. Il capitolo 3 si occuperà, invece, di analizzare la valenza del termine "indipendenza" in contesti diversi da quello bancario. Infine, nel capitolo 4 il tema tratterà dell’evoluzione storica dell’amministratore indipendente nelle esperienze anglosassoni e il suo ruolo all’interno delle imprese bancarie.
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VALLE, ANNALISA. « Teoria della mente e ironia : il ruolo del contesto relazionale e delle conoscenze pregresse nella comprensione dell'ironia verbale ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/284.

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Résumé :
Il presente lavoro prende in considerazione la comprensione dell'ironia verbale in bambini di età prescolastica e scolastica alla luce del suo legame con la teoria della mente (capacità di attribuire stati mentali a se' e agli altri e di prevederne il comportamento sulla base di tali stati) e con le abilità linguistiche dei soggetti. L'obiettivo è verificare quali fattori di tipo relazionale, contestuale e informativo aiutano i bambini nell'interpretare l'ironia verbale prima e dopo l'acquisizione di abilità mentalistiche complesse. Il primo studio si sofferma sulla differenza di status tra gli interlocutori (rapporto simmetrico e asimmetrico) e sulla qualità del legame di attaccamento del bambino con i suoi caregiver. La seconda ricerca approfondisce il ruolo delle conoscenze pregresse che i soggetti hanno a disposizione per comprendere l'enunciato ironico (conoscenze enciclopediche o episodiche) e il tipo di affermazione ironica (costituita da eco o allusione) in rapporto alle abilità mentalistiche e linguistiche. I risultati mostrano che i bambini si avvalgono di alcuni dei fattori individuati per comprendere l'ironia verbale anche prima dell'acquisizione di abilità mentalistiche complesse.
This work considers the verbal irony comprehension in school and preschool age children in the light of its link with theory of mind (the ability to impute mental states to the self and to the others as a way of making sense and predicting behaviour) and linguistic competences of subjects. The aim is to identify the relational, contextual and informative factors helping children to interpret verbal irony before and after the complex mentalistic abilities acquisition. The first study deals with status difference between talkers (symmetric and asymmetric relation) and characteristics of children relationship attachment with their caregivers. The second research elaborates on the role of previous knowledge of subjects to understand irony statement (encyclopaedic or episodic knowledge) and of ironic claim type (echoic or allusional) and the link with mentalistic and linguistic abilities. The results show that children use some of the detected factors to understand verbal irony also before the acquisition of complex theory of mind.
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CAVALLI, GIULIA. « Teoria della mente ed emozione : studi su bambini in età scolare ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/279.

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Résumé :
La teoria della mente (toM) è la capacità di attribuire stati mentali a se' e agli altri e di prevedere il comportamento sulla base di essi. recentemente gli studiosi della tom hanno adottato un'ottica life-span (che ha portato alla costruzione di nuovi strumenti per valutare la tom) e iniziato a studiare le differenze individuali in questa capacità (includendo la comprensione delle emozioni e i legami tra tom e funzionamento socio-emotivo). Il presente lavoro ha lo scopo di approfondire lo studio dello sviluppo della comprensione di stati mentali (epistemici ed emotivi) e i suoi legami con le difficoltà emotive nei bambini. Affronta così alcune nuove tematiche nell'ambito degli studi sulla tom, relative alla valutazione della tom in bambini con sviluppo tipico frequentanti la scuola primaria e la relazione tra tom e problemi internalizzanti. Viene presentato un nuovo compito avanzato di ToM e la sua validazione e standardizzazione su un campione italiano di bambini di 6.5-11.4 anni: il voice test. esso valuta l'abilità di comprendere stati mentali complessi da indici vocali. Infine, viene studiata la relazione tra tom e rischio psicologico e, in particolare, analizzato il legame tra la scarsa tom e le frequenti lamentele somatiche nei bambini in eta' scolare.
Theory of Mind (ToM) is the ability to impute mental states to the self e to the others as a way of making sense and predicting behaviour. Recently ToM researchers has been adopted a life span perspective, that leads to the construction of new instruments to assess ToM, and studied individual differences in ToM, including emotion understanding and the relationship between ToM and socio-emotional functioning. The present work is aimed to analyze deeper the development of mental states (both epistemic and emotional) understanding and its link with emotional difficulties, dealing with some novel topics within ToM studies, regarding ToM assessment in school age children and the relationship between ToM and internalizing problems. After reviewing ToM studies, it presents the Voice Test, a new advanced ToM instrument, and its validation and standardization on an Italian school age children sample aged 6,5-11,4 years; the test assesses the ability to understand a wide range of complex mental states from vocal cues. finally, it is studied the relationship between ToM and psychological risk and, in particular, it points out the link between poor ToM and frequent somatic complaints in a normal school age children population.
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Cavalcante, Everton Ranielly de Sousa. « Cloud Integrator : uma plataforma para composi??o de servi?os em ambientes de computa??o em nuvem ». Universidade Federal do Rio Grande do Norte, 2013. http://repositorio.ufrn.br:8080/jspui/handle/123456789/18065.

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Résumé :
Made available in DSpace on 2014-12-17T15:48:05Z (GMT). No. of bitstreams: 1 EvertonRSC_DISSERT.pdf: 4653595 bytes, checksum: 83e897be68464555082a55505fd406ea (MD5) Previous issue date: 2013-01-31
Conselho Nacional de Desenvolvimento Cient?fico e Tecnol?gico
With the advance of the Cloud Computing paradigm, a single service offered by a cloud platform may not be enough to meet all the application requirements. To fulfill such requirements, it may be necessary, instead of a single service, a composition of services that aggregates services provided by different cloud platforms. In order to generate aggregated value for the user, this composition of services provided by several Cloud Computing platforms requires a solution in terms of platforms integration, which encompasses the manipulation of a wide number of noninteroperable APIs and protocols from different platform vendors. In this scenario, this work presents Cloud Integrator, a middleware platform for composing services provided by different Cloud Computing platforms. Besides providing an environment that facilitates the development and execution of applications that use such services, Cloud Integrator works as a mediator by providing mechanisms for building applications through composition and selection of semantic Web services that take into account metadata about the services, such as QoS (Quality of Service), prices, etc. Moreover, the proposed middleware platform provides an adaptation mechanism that can be triggered in case of failure or quality degradation of one or more services used by the running application in order to ensure its quality and availability. In this work, through a case study that consists of an application that use services provided by different cloud platforms, Cloud Integrator is evaluated in terms of the efficiency of the performed service composition, selection and adaptation processes, as well as the potential of using this middleware in heterogeneous computational clouds scenarios
Com o avan?o do paradigma de Computa??o em Nuvem, um ?nico servi?o oferecido por uma plataforma de nuvem pode n?o ser suficiente para satisfazer todos os requisitos da aplica??o. Para satisfazer tais requisitos, ao inv?s de um ?nico servi?o, pode ser necess?ria uma composi??o que agrega servi?os providos por diferentes plataformas de nuvem. A fim de gerar valor agregado para o usu?rio, essa composi??o de servi?os providos por diferentes plataformas de Computa??o em Nuvem requer uma solu??o em termos de integra??o de plataformas, envolvendo a manipula??o de um vasto n?mero de APIs e protocolos n?o interoper?veis de diferentes provedores. Nesse cen?rio, este trabalho apresenta o Cloud Integrator, uma plataforma de middleware para composi??o de servi?os providos por diferentes plataformas de Computa??o em Nuvem. Al?m de prover um ambiente que facilita o desenvolvimento e a execu??o de aplica??es que utilizam tais servi?os, o Cloud Integrator funciona como um mediador provendo mecanismos para a constru??o de aplica??es atrav?s da composi??o e sele??o de servi?os Web sem?nticos que consideram metadados acerca dos servi?os, como QoS (Quality of Service), pre?os etc. Adicionalmente, a plataforma de middleware proposta prov? um mecanismo de adapta??o que pode ser disparado em caso de falha ou degrada??o da qualidade de um ou mais servi?os utilizados pela aplica??o em quest?o, a fim de garantir sua a qualidade e disponibilidade. Neste trabalho, atrav?s de um estudo de caso que consiste de uma aplica??o que utiliza servi?os providos por diferentes plataformas de nuvem, o Cloud Integrator ? avaliado em termos da efici?ncia dos processos de composi??o de servi?os, sele??o e adapta??o realizados, bem como da potencialidade do seu uso em cen?rios de nuvens computacionais heterog?neas
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Gomes, J?nior Samuel Rodrigues. « Competi??o entre caminhantes aleat?rios ». Universidade Federal do Rio Grande do Norte, 1996. http://repositorio.ufrn.br:8080/jspui/handle/123456789/16599.

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Résumé :
Made available in DSpace on 2014-12-17T15:14:56Z (GMT). No. of bitstreams: 1 SamueRG_DISSERT.pdf: 4201659 bytes, checksum: 18d5d1cd1e2db3fba28bff26f0ddd2b7 (MD5) Previous issue date: 1996-02-13
Conselho Nacional de Desenvolvimento Cient?fico e Tecnol?gico
Investigamos a competi??o entre v?rios caminhantes aleat?rios usando um modelo que introduzimos, no qual caminhantes diferenciados disputam a ocupa??o de cada sitio numa rede. A regra estabelecida diz que o s?tio adquire as propriedades (cores) do primeiro visitante e as mant?m de forma irrevers?vel, mesmo que receba visitas posteriores de outros caminhantes. O sistema evolui para um estado final, no qual todos os s?tios da rede est?o coloridos. Estudamos dois casos particulares do modelo: 2 caminhantes aleat?rios numa rede unidimencional e N caminhantes aleat?rios numa rede bidimencional. Para o caso de uma dimens?o obtivemos a distribui??o de probabilidades de um s?tio ser vermelho ou azul, no estado fnal. Observamos a varia??o do n?mero de interfaces com a separa??o inicial dos caminhantes, para a qual obtivemos uma varia??o logar?tmica. Investigamos tamb?m o tempo de cobertura e obtivemos uma rela??o de escala para o mesmo. Para o caso bidimencional investigamos o comportamento do n?mero de interfaces em rela??o a N e obtivemos a dimens?o fractal deste conjunto. Encontramos uma rela??o de escala para o tempo de cobertura em fun??o do tamanho da rede e do n?mero de caminhantes
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Medellin, Solis Oscar Alfonso. « Servidores en Computo ». Tesis de Licenciatura, Universidad Autónoma del Estado de México, 2016. http://hdl.handle.net/20.500.11799/59178.

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Résumé :
El mundo ha evolucionado de una forma muy rápida, las necesidades básicas de las personas han ido cambiando conforme el tiempo, antes no era necesario tener un celular o conocer el internet. Hoy en día nuestras vidas no nos la podríamos imaginar sin estos avances Tecnológicos. La Globalización nos ha alcanzo, no basta con comunicarnos en persona, con cartas o una llamada, Hoy en día a veces tenemos la necesidad de tener comunicación con personas de otros Países y/o Continentes Bajo este argumento, la Información también ha evolucionado, antes las grandes empresas guardaban su información (Nomina, Ventas, Compras etc.) en grandes almacenes archivados por orden alfabético, por semana, por mes etc. Para buscar algún dato expediente etc. podría demorarse horas en hacerse, por ejemplo el pago de una nómina en una empresa si antes se hacía uno por uno ahora se les deposita a todos al mismo tiempo Gracias a los Servidores. A modo de introducción: Un servidor no es otra cosa un Nodo que forma parte de una Red, su trabajo es administrar N número de máquinas que hay en la red. Los Servidores Físicos fueron un éxito rotundo amenizando costos, esfuerzo humano, y sobretodo ahorrando tiempo, algo que es muy importante en los grandes corporativos hoy en día Pero ¿Qué pasa cuando ahora no nos basta con tener servidores físicos para 1 Edificio o 2, ahora necesitamos intercambiar información. Guardar, Consultar etc., con miles de Usuarios de cualquier parte del Mundo? Para esto necesitaría tener Miles de Servidores Físicos en uso, y esto contribuye a un gasto mayor, y a la medida que la empresa crezca se necesitaría aumentar la cantidad de Servidores, algo que desde el punto de vista económico y técnico no es viable Para esto se buscan soluciones alternas que sean más económicas, rápidas y Confiables.
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Dorelli, Marco. « Sugli operatori compatti ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1362/.

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MADAU, FRANCESCO. « Compositi autodiagnosticanti nanostrutturati ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203237.

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Zago, Giorgia <1991&gt. « stratificare e differenziare il compito nella CAD analfabeta ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8101.

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Il presente elaborato si pone l'obiettivo di fornire una proposta di stratificazione e differenziazione di attività per l'insegnamento dell'italiano L2 a stranieri adulti analfabeti o scarsamente alfabetizzati. Dopo un quadro generale sulle diverse definizioni di analfabetismo, la figura dello studente adulto, l'insegnante e la metodologia, i corsi di alfabetizzazione, vengono presentate le caratteristiche della CAD con riferimento a problematiche e obiettivi dell'insegnamento ad adulti analfabeti. L'ultima parte è dedicata alle possibili modalità di stratificazione e differenziazione del compito con presentazione di attività.
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Yuan, George Lai. « GPU compute memory systems ». Thesis, University of British Columbia, 2009. http://hdl.handle.net/2429/15877.

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Résumé :
Modern Graphic Process Units (GPUs) offer orders of magnitude more raw computing power than contemporary CPUs by using many simpler in-order single-instruction, multiple-data (SIMD) cores optimized for multi-thread performance rather than single-thread performance. As such, GPUs operate much closer to the "Memory Wall", thus requiring much more careful memory management. This thesis proposes changes to the memory system of our detailed GPU performance simulator, GPGPU-Sim, to allow proper simulation of general-purpose applications written using NVIDIA's Compute Unified Device Architecture (CUDA) framework. To test these changes, fourteen CUDA applications with varying degrees of memory intensity were collected. With these changes, we show that our simulator predicts performance of commodity GPU hardware with 86% correlation. Furthermore, we show that increasing chip resources to allow more threads to run concurrently does not necessarily increase performance due to increased contention for the shared memory system. Moreover, this thesis proposes a hybrid analytical DRAM performance model that uses memory address traces to predict the efficiency of a DRAM system when using a conventional First-Ready First-Come First-Serve (FR-FCFS) memory scheduling policy. To stress the proposed model, a massively multithreaded architecture based upon contemporary high-end GPUs is simulated to generate the memory address trace needed. The results show that the hybrid analytical model predicts DRAM efficiency to within 11.2% absolute error when arithmetically averaged across a memory-intensive subset of the CUDA applications introduced in the first part of this thesis. Finally, this thesis proposes a complexity-effective solution to memory scheduling that recovers most of the performance loss incurred by a naive in-order First-in First-out (FIFO) DRAM scheduler compared to an aggressive out-of-order FR-FCFS scheduler. While FR-FCFS scheduling re-orders memory requests to improve row access locality, we instead employ an interconnection network arbitration scheme that preserves the inherently high row access locality of memory request streams from individual "shader cores" and, in doing so, achieve DRAM efficiency and system performance close to that of FR-FCFS with a simpler design. We evaluate our interconnection network arbitration scheme using crossbar, ring, and mesh networks and show that, when coupled with a banked FIFO in-order scheduler, it obtains up to 91.0% of the performance obtainable with an out-of-order memory scheduler with eight-entry DRAM controller queues.
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Mejri, Asma. « Systèmes de communications multi-utilisateurs : de la gestion d'interférence au codage réseau ». Thesis, Paris, ENST, 2013. http://www.theses.fr/2013ENST0086/document.

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Résumé :
Ce travail est dédié à l'analyse, la conception et l'évaluation des performances des schémas de codage de réseaux pour les systèmes des communications multi-terminaux. Nous étudions en premier lieu le protocole « compute-and-forward » dans le canal à accès multiples. Nous proposons un critère de construction de codes de réseaux efficaces pour cette stratégie basé sur la résolution d'un problème du vecteur le plus court d'un réseau de points. En addition, nous développons de nouveaux algorithmes de décodage prouvés numériquement plus performants que le décodeur existant du CF. La deuxième partie concerne l'implémentation du protocole CF dans le canal à relais bidirectionnel et le canal à sources et relais multiples. Nous développons des algorithmes de construction de schémas de codage pour le CF et évaluons théoriquement et par simulations numériques leurs performances. La dernière partie concerne le canal MIMO distribué et en particulier une nouvelle architecture de décodeurs « integer forcing » inspirés par le protocole CF. Nous proposons de nouveaux algorithmes de construction des paramètres optimaux de ces décodeurs et montrons par simulations qu'ils apportent un gain significatif par rapport aux récepteurs linéaires existants
This work is dedicated to the analysis, design and performance evaluation of physical layer network coding strategies in multiuser communication systems. The first part is devoted to study the compute-and-forward protocol in the basic multiple access channel. For this strategy, we propose an optimal solution to design efficient network codes based on solving a lattice shortest vector problem. Moreover, we derive novel bounds on the ergodic rate and the outage probability for the CF operating in fast and slow fading channels respectively. Besides, we develop novel decoding algorithms proved numerically to outperform the traditional decoding scheme for the CF. The second part is dedicated to the design and end-to-end performance evaluation of network codes for the CF and the analog network coding in the two-way relay channel and the multi-source multi-relay channel. For each network model we study the decoding at the relay nodes and the end destination, propose search algorithms for optimal network codes for the CF and evaluate, theoretically and numerically, the end-to-end error rate and achievable transmission rate. In the last part, we study new decoders for the distributed MIMO channel termed integer forcing (if). Inspired by the CF, if receivers take advantage of the interference provided by the wireless medium to decode integer linear combinations of the original codewords. We develop in our work efficient algorithms to select optimal if receivers parameters allowing to outperform existing suboptimal linear receivers
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El, Boustany Rita. « Le compte joint ». Paris 2, 2010. http://www.theses.fr/2010PA020024.

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L’étude pratique et théorique du compte joint conduit à révéler la singularité de cette institution bancaire mais aussi met-elle en jeu diverses branches du droit conduisant ainsi à l’interférence d’un amalgame de règles imprégnant son ouverture, sa vie et sa clôture. Perçu initialement comme un outil de fraude fiscale, le compte joint, armé d’une souplesse et d’une efficacité indéniables, a quand même survécu à toute accusation et s’est imposé comme un compte ordinaire des particuliers malgré les différentes perturbations dont sa mise en œuvre est susceptible d’engendrer. Marqué par l’influence du droit commun, ce compte puise son fondement dans les dispositions du Code civil. Ainsi est-il basé sur la solidarité active régie par les articles 1197 et suivants dudit code. Essence même du compte joint, cette modalité de l’obligation doit être expressément stipulée. Elle permet à chaque titulaire de faire fonctionner le compte sous sa seule signature même suite au décès d’un autre. Mais elle n’a d’incidences que dans les rapports de la banque avec les cotitulaires. Les rapports de ces derniers entre eux restent définis par la convention qui les unit. Créanciers solidaires à l’égard de la banque en cas de solde créditeur, les cotitulaires se trouvent débiteurs solidaires en cas de solde débiteur : la solidarité passive étant en général expressément stipulée parallèlement à la solidarité active. Ressortant de la catégorie des comptes collectifs, le compte joint est également caractérisé par la cotitularité. Il ne perd pour autant pas son unité : les cotitulaires étant réunie au sein d’une même partie à un acte unique. Il existe, en effet, un seul acte et il est conjonctif.
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Golba, Benjamin. « Deferred rendering using Compute shaders ». Thesis, Blekinge Tekniska Högskola, Sektionen för datavetenskap och kommunikation, 2010. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:bth-5436.

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Game developers today are putting a lot of effort into their games. Consumers are hard to please and demand a game which can provide both fun and visual quality. This is why developers aim to make the most use of what hardware resources are available to them to achieve the best possible quality of the game. It is easy to use too many performance demanding techniques in a game, making the game unplayable. The hard part is to make the game look good without decreasing the performance. This can be done by using techniques in a smart way to make the graphics as smooth and efficient as they can be without compromising the visual quality. One of these techniques is deferred rendering. The latest version of Microsoft’s graphics platform, DirectX 11, comes with several new features. One of these is the Compute shader which is a feature making it easier to execute general computation on the graphics card. Developers do not need to use DirectX 11 cards to be able to use this feature though. Microsoft has made it available on graphic cards made for DirectX 10 as well. There are however a few differences between the two versions. The focus of this report will be to investigate the possible performance differences between these versions on when using deferred rendering. An application was made supporting both shader model 4 and 5 of the compute shader, to be able to investigate this.
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Gupta, Neeraj. « Analyzing compute-intensive software performance ». Thesis, Massachusetts Institute of Technology, 1995. http://hdl.handle.net/1721.1/36974.

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Cremer, Rodolfo. « Una nueva estrategia para competir ». Universidad Peruana de Ciencias Aplicadas (UPC), 2014. http://hdl.handle.net/10757/333906.

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A la luz de los cambios que están ocurriendo, vemos como las estrategias básicas para competir (1) diferenciación, (2) liderazgo en precios, y (3) alta segmentación, empiezan a quedarse cortas si pretendemos aplicarlas en un horizonte de largo plazo, en donde el corto plazo presenta una alta e impredecible turbulencia en un ambiente hipercompetitivo, y las ventajas competitivas antes “sostenibles en el tiempo” son destruidas en el fiero mundo de la competencia. Las maravillas tecnológicas aparecen de la noche a la mañana y agresivos competidores globales ingresan en escena; los mercados evolucionan rápidamente y los libros de reglas y de estrategias genéricas ya no funcionan. Las fuentes tradicionales de ventajas ya no proveen seguridad en el largo plazo: Liderazgo en precios y calidad no son suficientes para asegurar el éxito. Ser el primero tampoco significa ser el mejor. Los “peces grandes se comen a los peces chicos” ya no se aplica, y surgen nuevas reglas: “los peces rápidos se comen a los peces lentos”.
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Oliveira, Kleinner Silva Farias de. « Composi??o de UML Profiles ». Pontif?cia Universidade Cat?lica do Rio Grande do Sul, 2008. http://tede2.pucrs.br/tede2/handle/tede/5023.

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Made available in DSpace on 2015-04-14T14:49:00Z (GMT). No. of bitstreams: 1 404134.pdf: 1945170 bytes, checksum: b8a0273e017edb542534fd86a3d269e2 (MD5) Previous issue date: 2008-02-28
Com o sucesso da MDA (Model Driven Architecture) e da UML (Unified Modeling Language), modelos est?o substituindo c?digo como o principal artefato de desenvolvimento de software. Em MDA, a transforma??o e a composi??o de modelos s?o duas atividades essenciais. Enquanto a transforma??o de modelos tem sido amplamente pesquisada e documentada, a composi??o de modelos precisa de mais investiga??o. Com a MDA, surgiram tr?s desafios: (i) criar linguagens de modelagem espec?ficas de dom?nios (DSML); (ii) compor DSML; (iii) compor modelos representados em DSML. A UML permite a constru??o de DSML atrav?s de UML profiles, por?m n?o oferece um mecanismo adequado para tais profiles. Neste contexto, o presente trabalho apresenta uma proposta de mecanismo de composi??o de UML profiles fundamentado em regras de composi??o, regras de transforma??o de modelos, estrat?gias de composi??o, estrat?gia de compara??o e regras de compara??o. Um modelo formal deste mecanismo foi constru?do utilizando a linguagem de modelagem formal Alloy e foi realizada uma an?lise autom?tica do modelo usando Alloy Analyzer. Al?m disso, uma ferramenta de software foi constru?da com o objetivo de validar o mecanismo e automatizar a abordagem.
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Manzato, Lorenzo <1994&gt. « Amminazione diretta di composti organici ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21543.

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Sabockyte, Dagne. « Non-compete clauses as ancillary restraints : are non-compete clauses with an indefinite duration always illegal ? » Thesis, Stockholms universitet, Juridiska institutionen, 2017. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:su:diva-140733.

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Valorosi, Filippo. « Compositi lana-geopolimero : produzione e caratterizzazione ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/9900/.

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Résumé :
Lo scopo di questo lavoro sperimentale ha riguardato l’ottimizzazione del processo di produzione di materiali compositi ecocompatibili per pannellature con proprietà termoisolanti e resistenza al fuoco, già oggetto di brevetto CNR. Questi compositi sono ottenuti miscelando fibre di lana di scarto in una matrice geopolimerica. Le fibre di lana, a base di cheratina, vengono parzialmente attaccate dalle soluzioni alcaline portando al rilascio di ammoniaca e a una degradazione del materiale. Questo fenomeno, che si verifica in modo non sistematico, è tanto più marcato quanto maggiori sono le dimensioni dei manufatti prodotti, in quanto aumenta il tempo in cui le fibre di lana rimangono nell’ambiente acquoso alcalino. Il fattore di scala risulta quindi essere determinante. È stata pertanto investigata la degradazione delle fibre di lana in ambiente acquoso alcalino necessario alla sintesi della matrice geopolimerica. Sono stati anche valutati diversi trattamenti volti a velocizzare l’essiccamento del composito e fermare contestualmente il rilascio di ammoniaca, quali: aumento dei tempi e delle temperature di postcura, vacuum bagging e liofilizzazione (freeze drying).
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Agostinelli, Cosimo. « Buchi neri e oggetti esotici compatti ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21903/.

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Résumé :
Nel presente lavoro, si discutono i caratteri salienti della relatività generale, per poi esporre le principali soluzioni dell'equazione di Einstein, utili alla descrizione di un buco nero; inoltre, vengono trattate alcune questioni aperte relative a quest'ultimi, come l'esistenza di singolarità spaziotemporali. In seguito, si discute la possibilità di modelli alternativi (genericamente indicati come ECOs), in riferimento al loro grado di somiglianza ad un buco nero, quantificato tramite un parametro ϵ. Si studiano alcune proprietà di ECOs a simmetria sferica e stazionari, come l'esistenza di curve geodetiche circolari e la stabilità gravitazionale. Il proposito è quello di trovare delle caratteristiche che siano esclusive degli ECOs, così che il riscontro con i dati sperimentali ci permetta di verificare, o smentire, la validità di questi modelli alternativi ai buchi neri. Tuttavia, distinguere queste due classi di oggetti tramite lo studio dei segnali elettromagnetici si rivela non semplice. Si mostra anche come un ECO, la cui superficie sia troppo vicina a quella del corrispondente buco nero, risulti gravitazionalmente instabile e sia forzato a collassare ulteriormente. Infine, vengono proposti due criteri di classificazione degli oggetti compatti.
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Givans, Troy K. « How to compete effectively for grants / ». This resource online, 1990. http://scholar.lib.vt.edu/theses/available/etd-01262010-020021/.

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Li, Tianqi. « Efficient Algorithms to Compute Topological Entities ». The Ohio State University, 2021. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=osu1608256383277208.

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Oliveira, Filho Isaac de Lima. « Mestre em Sistemas e Computa??o ». Universidade Federal do Rio Grande do Norte, 2010. http://repositorio.ufrn.br:8080/jspui/handle/123456789/18006.

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Résumé :
Made available in DSpace on 2014-12-17T15:47:52Z (GMT). No. of bitstreams: 1 IsaacLOF_DISSERT.pdf: 3023517 bytes, checksum: 930863884e5d8399f785c0579333da82 (MD5) Previous issue date: 2010-02-26
Coordena??o de Aperfei?oamento de Pessoal de N?vel Superior
In this work will applied the technique of Differential Cryptanalysis, introduced in 1990 by Biham and Shamir, on Pap?lio s cryptosystem, developed by Karla Ramos, to test and most importantly, to prove its relevance to other block ciphers such as DES, Blowfish and FEAL-N (X). This technique is based on the analysis of differences between plaintext and theirs respective ciphertext, in search of patterns that will assist in the discovery of the subkeys and consequently in the discovery of master key. These differences are obtained by XOR operations. Through this analysis, in addition to obtaining patterns of Pap?ılio, it search to obtain also the main characteristics and behavior of Papilio throughout theirs 16 rounds, identifying and replacing when necessary factors that can be improved in accordance with pre-established definitions of the same, thus providing greater security in the use of his algoritm
Neste trabalho ser?a aplicada a t?cnica de Criptoan?lise Diferencial, introduzida por Biham e Shamir, sobre o algoritmo de criptografia Pap?lio, desenvolvido por Karla Ramos, a fim de testar e, principalmente, provar sua relev ancia em rela??o a outras cifras de blocos como DES, Blow- Fish e FEAL-N(X). Esta t?ecnica tem por base a an?alise das diferenc?as entre os pares de textos claros e a diferenc?a entre as suas respectivas cifras, em busca de padr oes que auxiliar?o nas descobertas das sub chaves e consequentemente na descoberta da chave mestra, na qual est?a a seguran?a da cifra. Estas diferenc?as s?o obtidas atrav?s de opera??es XOR. Busca-se, com esta an?lise, al?m da obten??o de padr?es do Pap?lio, obter-se tamb?m as principais caracter?sticas e o comportamento do Pap?lio durante seus 16 ciclos, identificando e substituindo quando necess?rio, os fatores que podem ser melhorados de acordo com as defini??es pr?e estabelecidas do mesmo, para oferecer maior seguran?a na utiliza??o de sua cifra
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Vidmark, Stefan. « Röstigenkänning med Movidius Neural Compute Stick ». Thesis, Umeå universitet, Institutionen för tillämpad fysik och elektronik, 2018. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:umu:diva-151032.

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Résumé :
Företaget Omicron Ceti AB köpte en Intel Movidius Neural Compute Stick (NCS), som är en usb-enhet där neurala nätverk kan laddas in för att processa data. Min uppgift blev att studera hur NCS används och göra en guide med exempel. Med TensorFlow och hjälpbiblioteket TFLearn gjordes först ett testnätverk för att prova hela kedjan från träning till användning med NCS. Sedan tränades ett nätverk att kunna klassificera 14 olika ord. En mängd olika utformningar på nätverket testades, men till slut hittades ett exempel som blev en bra utgångspunkt och som efter lite justering gav en träffsäkerhet på 86% med testdatat. Vid inläsning i mikrofon så blev resultatet lite sämre, med 67% träffsäkerhet. Att processa data med NCS tog längre tid än med TFLearn men använde betydligt mindre CPU-kraft. I mindre system såsom en Raspberry Pi går det däremot inte ens att använda TensorFlow/TFLearn, så huruvida det är värt att använda NCS eller inte beror på det specifika användningsscenariot.
Omicron Ceti AB company had an Intel Movidius Neural Compute Stick (NCS), which is a usb device that may be loaded with neural networks to process data. My assignment was to study how NCS is used and to make a guide with examples. Using TensorFlow and the TFLearn help library a test network was made for the purpose of trying the work pipeline, from network training to using the NCS. After that a network was trained to classify 14 different words. Many different configurations of the network were tried, until a good example was found that was expanded upon until an accuracy of 86% with the test data was reached. The accuracy when speaking into a microphone was a bit worse at 67%. To process data with the NCS took a longer time than with TFLearn but used a lot less CPU power. However it’s not even possible to use TensorFlow/TFLearn in smaller systems like a Raspberry Pi, so whether it’s worth using the NCS depends on the specific usage scenario.
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Ali-Eldin, Ahmed. « Capacity Scaling for Elastic Compute Clouds ». Licentiate thesis, Umeå universitet, Institutionen för datavetenskap, 2013. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:umu:diva-87238.

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Résumé :
AbstractCloud computing is a computing model that allows better management, higher utiliza-tion and reduced operating costs for datacenters while providing on demand resourceprovisioning for different customers. Data centers are often enormous in size andcomplexity. In order to fully realize the cloud computing model, efficient cloud man-agement software systems that can deal with the datacenter size and complexity needto be designed and built.This thesis studies automated cloud elasticity management, one of the main andcrucial datacenter management capabilities. Elasticity can be defined as the abilityof cloud infrastructures to rapidly change the amount of resources allocated to anapplication in the cloud according to its demand. This work introduces algorithms,techniques and tools that a cloud provider can use to automate dynamic resource pro-visioning allowing the provider to better manage the datacenter resources. We designtwo automated elasticity algorithms for cloud infrastructures that predict the futureload for an application running on the cloud. It is assumed that a request is either ser-viced or dropped after one time unit, that all requests are homogeneous and that it takesone time unit to add or remove resources. We discuss the different design approachesfor elasticity controllers and evaluate our algorithms using real workload traces. Wecompare the performance of our algorithms with a state-of-the-art controller. We ex-tend on the design of the best performing controller out of our two controllers anddrop the assumptions made during the first design. The controller is evaluated with aset of different real workloads.All controllers are designed using certain assumptions on the underlying systemmodel and operating conditions. This limits a controller’s performance if the modelor operating conditions change. With this as a starting point, we design a workloadanalysis and classification tool that assigns a workload to its most suitable elasticitycontroller out of a set of implemented controllers. The tool has two main components,an analyzer and a classifier. The analyzer analyzes a workload and feeds the analysisresults to the classifier. The classifier assigns a workload to the most suitable elasticitycontroller based on the workload characteristics and a set of predefined business levelobjectives. The tool is evaluated with a set of collected real workloads and a set ofgenerated synthetic workloads. Our evaluation results shows that the tool can help acloud provider to improve the QoS provided to the customers.

Enligt Libris är författarnamnet: Ahmed Aleyeldin (Ali-Eldin) Hassan.

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Sedaghat, Mina. « Capacity Management Approaches for Compute Clouds ». Licentiate thesis, Umeå universitet, Institutionen för datavetenskap, 2013. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:umu:diva-87242.

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Résumé :
Cloud computing provides the illusion of a seamless, infinite resource pool with flexibleon-demand accessibility. However, behind this illusion there are thousands ofservers and peta-bytes of storage, running tens of thousands of applications accessedby millions of users. The management of such systems is non-trivial because theyface elastic demand, have heterogeneous resources, must fulfill diverse managementobjectives, and are vast in scale.Autonomic computing techniques can be used to tackle the complex problem ofresource management in cloud data centers by introducing self-managing elementsknown as autonomic managers. Each autonomic manager should be capable of managingitself while simultaneously contributing to the fulfillment of high level systemwideobjectives. A wide range of approaches and mechanisms can be used to defineand design these autonomic managers as well as to organize them and coordinate theiractions in order to achieve specific goals.This thesis investigates autonomic approaches for cloud resource management thataim to optimize the cloud infrastructure layer with respect to various high level objectives.The resource management problem is formulated as a problem of optimizationwith respect to one or more management objectives such as cost, profitability, or datacenter utilization, as well as performance concerns such as response time, quality ofservice, and rejection rates. The aim of the reported investigations is to address theproblems of cost-efficient elastic resource provisioning, unified management of cloudresources, and scalability in cloud resource management. This is achieved by introducingthree new concepts in capacity management: the Repacking, Holistic, and Peerto Peer approaches.
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Hunt, Christopher Allen. « CORGI : Compute Oriented Recumbent Generation Infrastructure ». DigitalCommons@CalPoly, 2017. https://digitalcommons.calpoly.edu/theses/1708.

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Résumé :
Creating a bicycle with a rideable geometry is more complicated than it may appear, with today’s mainstay designs having evolved through years of iteration. This slow evolution coupled with the bicycle’s intricate mechanical system has lead most builders to base their new geometries off of previous work rather than expand into new design spaces. This crutch can lead to slow bicycle iteration rates, often causing bicycles to all look about the same. To combat this, several bicycle design models have been created over the years, with each attempting to define a bicycle’s handling characteristics given its physical geometry. However, these models often analyze a single bicycle at a time, and as such, using them in an iterative design process can be cumbersome. This work seeks to improve an existing model used by the Cal Poly Mechanical Engineering department such that it can be used in a proactive, iterative fashion (as opposed to the reactive, single-design paradigm that it currently supports). This is accomplished by expanding the model’s inputs to include more bicycle components as well as differently sized riders. This augmented model is then incorporated into several search platforms ranging from a brute-force implementation to several variants using genetic algorithm concepts. These models allow the designer to specify a bicycle design search space as well as a set of riders upfront, from which the algorithms search out and find strong candidate designs to return to the user. This in turn reduces the overhead on the designer while also potentially discovering new bicycle designs which had not been considered previously viable. Finally, a front-end was created to make it easier for the user to access these algorithms and their results.
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Andersen, Carl Floyd. « Using join networks to compute satisfiability ». College Park, Md. : University of Maryland, 2008. http://hdl.handle.net/1903/8146.

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Thesis (Ph. D.) -- University of Maryland, College Park, 2008.
Thesis research directed by: Dept. of Computer Science. Title from t.p. of PDF. Includes bibliographical references. Published by UMI Dissertation Services, Ann Arbor, Mich. Also available in paper.
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Giovannardi, Gianmarco. « Spettri di operatori compatti e applicazioni ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7308/.

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Résumé :
Scopo della tesi è presentare alcuni aspetti della teoria spettrale per operatori compatti definiti su spazi di Hilbert separabili. Il primo capitolo è dedicato al Teorema di esistenza di una base numerabile di autovettori, per operatori compatti autoaggiunti. Nel secondo capitolo sono presentate alcune applicazioni dirette al Laplaciano. Viene dimostrato il teorema di immersione di Sobolev, e come conseguenza dell'immersione compatta, si prova che l'inverso del Laplaciano su aperti limitati è un operatore compatto autoaggiunto. Conseguentemente viene determinata la base dei suoi autovettori, che in dimensione uno è la classica serie di Fourier. Nel terzo capitolo vengono determinate le espressioni analitiche delle basi di autovettori sul quadrato e il cerchio unitario.
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D'Angelo, Emanuele. « (Nano)-compositi avanzati a matrice epossidica ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7646/.

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Résumé :
I materiali (nano)compositi, unendo al loro interno le prestazioni dei loro componenti, che in alcuni casi possono addirittura agire sinergicamente sviluppando nuove proprietà non appartenenti alle singole fasi isolate, appaiono come una risposta ottimale alle nuove esigenze che richiedono materiali performanti dal punto di vista meccanico e sempre più dotati di funzionalità aggiuntive. È noto come l’uso di nanocariche consenta non solo di migliorare le proprietà meccaniche, ma di aggiungere proprietà funzionali di varia natura. In questo lavoro di tesi si sono quindi valutate due tipologie di nanocariche, grafene e organoclay (ritardante di fiamma), come modificatori di una matrice epossidica commerciale. La stessa matrice è stata utilizzata anche per produrre compositi contenenti fibra di carbonio riciclata da pirolisi, con la prospettiva futura di unire i processi e ottenere compositi da fibra di riciclo e matrice multifunzionale.
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Hutchings, Alice. « Theory and Crime : Does it Compute ? » Thesis, Griffith University, 2013. http://hdl.handle.net/10072/365227.

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This research examines computer fraud and hacking offenders. The aim of this study is to provide a comprehensive understanding of computer crimes that compromise data and financial security, particularly hacking and computer frauds. This understanding will allow us to organise what we know about computer crime, so that it can be understood and explained. Computer crime was identified as an area that required further research, particularly in relation to offenders, which are a hard to access population. Particularly, it was noted that it is not understood why people became involved in computer crime offending. There has been a lack of theoretical examination in relation to these types of offenders. The theories that are applied in this research include differential association, social control theory, techniques of neutralisation, rational choice theory, labelling theory and structural strain theory, as well as feminist critiques of criminology. This was identified as an important area for research as there are many problems with the current crime prevention approaches and in investigating these offences. Three qualitative studies were undertaken to address and provide an in-depth view of this problem. The first study involved an analysis of court documents for matters that had gone before the judiciary, while the second consisted of interviewing law enforcement officers who investigated these types of offenders. The third study involved interviewing active and former offenders, who were identified using snowball sampling techniques.
Thesis (PhD Doctorate)
Doctor of Philosophy (PhD)
School of Criminology and Criminal Justice
Arts, Education and Law
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RUSCITO, GIOVANNI. « Materiali compositi a matrice polimerica autodiagnosticanti ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1226.

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Résumé :
L’attività di ricerca svolta è stata focalizzata sullo studio e la realizzazione di Materiali Autodiagnosticanti: ovvero materiali con la duplice funzione strutturale e di sensore. I materiali scelti per questo scopo sono compositi a matrice polimerica, dato il loro vasto campo applicativo e la loro grande versatilità. Il materiale realizzato consta di due parti fondamentali: il rinforzo strutturale costituito da fibre di vetro in resina epossidica e l’elemento sensibile costituito da una fase elettricamente conduttrice in carbonio in forma di fibre lunghe unidirezionali o nanoparticelle o nanofibre disperse nella resina epossidica. I compositi ibridi, realizzati in forma di tondini mediante un processo di pultrusione manuale, sono costituiti dall’elemento sensibile interno coassialmente rivestito di vetroresina. In tutti i casi l’efficienza dell’autodiagnosi è stata valutata correlando la variazione di resistenza elettrica della fase conduttrice con il carico e/o la deformazione applicati all’intero composito. Per ciascun tipo di elemento sensibile sono stati indagati aspetti precisi: 1. nel caso degli elementi sensibili in fibra di carbonio unidirezionali ci si è particolarmente soffermati sull’influenza della quantità di vetro esterna sulle proprietà di autodiagnosi; 2. nei provini con elementi sensibili realizzati con nano-particelle e nanofibre di carbonio in resina epossidica si è indagato l’effetto della tipologia di particelle impiegate (area superficiale, dimensione, aspect ratio, ecc.) sulle proprietà di conducibilità elettrica e di autodiagnosi. I risultati dei sensori con fibra di carbonio hanno evidenziato che questo tipo di materiale non è particolarmente adatto ad una funzione di monitoraggio continuo della sollecitazione, bensì ha interessanti applicazioni quale “sensore di guardia” con comportamento tipo “on-off”. Ciò a causa del particolare meccanismo di conduzione che consente sempre un cospicuo passaggio di corrente fino alla rottura delle fibre di carbonio. La ricerca ha evidenziato che tale comportamento di guardia può essere influenzato dalla quantità di vetro che riveste l’elemento sensibile. In particolare, l’attivazione del segnale di guardia (resistenza elettrica pari ad infinito) può essere anticipato rispetto alla rottura finale del composito aumentando la quantità di vetro. I sensori realizzati con nanoparticelle di carbonio hanno invece mostrato grande capacità di monitoraggio in continuo, e ciò a causa del fatto che in questi sistemi la conducibilità elettrica è associata ad un modello percolativo. All’aumentare del carico (e quindi della deformazione) del materiale, le particelle conduttrici vengono progressivamente allontanate le une dalle altre consentendo di registrare un graduale e continuo aumento della resistenza elettrica. In questi sistemi, tuttavia, la natura, morfologia, dimensione, area superficiale, ecc. delle nano-particelle influenzando notevolmente la formazione del network percolativo, influenzano conseguentemente anche le proprietà di autodiagnosi. Le particelle ad elevata area superficiale hanno mostrato le migliori proprietà di autodiagnosi. Nel passaggio dalle nanoparticelle alle nano-fibre di carbonio non ha portato i miglioramenti attesti. Questo particolare sistema è stato indagato in quanto consente teoricamente di ottenere buona conducibilità elettrica con minore quantitativo di carica grazie all’elevato aspect ratio delle nanofibre, tuttavia la manifattura degli elementi sensibili è risultata estremamente complessa. Le nanofibre commerciali, infatti, vengono fornite in forma di aggregati micrometrici e che necessitano lunghe manipolazioni con solventi per essere disaggregati. Tali operazioni, possibili con limitate quantità di materiale, sono invece molto difficoltose e delicate quando applicate a sistemi più grandi quali la pultrusione impiegata per realizzare i materiali di questa sperimentazione. I sensori ottenuti in nano fibra di carbonio, frutto di un compromesso tra il livello di dispersione delle nanofibre nella resina e la processabilità, hanno dimostrando proprietà di autodiagnosi molto simili a quelle delle particelle di carbonio con area superficiale bassa, assai poco soddisfacenti. I materiali risultati più idonei alle funzioni di autodiagnosi, ovvero quelli con elemento sensibile in nanoparticelle di carbonio ad elevata area superficiale, sono stati poi provati in condizioni pratiche di esercizio, quali rinforzi strutturali in travi di calcestruzzo. I risultati hanno mostrato che i materiali realizzati conservano le proprietà di autodiagnosi sotto carico anche se inseriti in sistemi massivi come il calcestruzzo e che, inoltre, grazie alla loro sensibilità è stato possibile monitorarne anche la fase di presa ed indurimento.
The research carried out was focused on the study and production of Composite Smart Material: materials with the dual function: structural and sensor. The materials chosen for this purpose are polymer matrix composites, due to their vast application field and their versatility. The material produced consists of two basic parts: the structural reinforcement consists of glass fibers in epoxy resin and the sensible element consists of a phase-sensitive electrically conductive carbon in the form of unidirectional long fibers or nanoparticles or nanofibers dispersed in epoxy resin. The hybrid composite, realized in the form of rods by a process of pultrusion manual, consisting of the element sensitive internal coaxially coated fiberglass. In all cases the efficiency of smart properties was assessed by correlating the change in electrical resistance of the phase conductor with the load and / or deformation applied to the entire composite. For each type of sensor element have been investigated specific aspects: 1. in the case of sensitive elements in carbon fiber unidirectional one is particularly dwelt on the influence of the amount of exterior glass on the properties of self-diagnosis; 2. in samples with sensitive elements made of nano-particles and carbon nanofibers in epoxy resin was investigated the effect of the type of particles used (surface area, size, aspect ratio, etc..) on the properties of electrical conductivity and self-diagnosis. The results of the sensors with carbon fiber have shown that this type of material is not particularly suitable for continuous monitoring function of the stress, but has interesting applications such as "Sensor Guard" behavior such as "on-off". This is because of the particular mechanism that allows always run a large current passing through rupture of carbon fibers. Research has shown that this behavior may be influenced guard by the amount of glass that covers the sensing element. In particular, the activation of the signal call (electrical resistance equal to infinity) may be faster than the final break of the composite by increasing the amount of glass. The sensors made of carbon nanoparticles have shown great ability but continuous monitoring owing to the fact that in these systems, the electrical conductivity is associated with a percolation model. Increasing load (ie deformation) of the material, the conductive particles are gradually removed from each other allowing you to record a gradual and continuous increase in electrical resistance. In these systems, however, the nature, morphology, size, surface area, etc.. of nano-particles significantly influence the formation of the percolation network, thus also affecting the properties of self-diagnosis. Particles with high surface area showed the best properties of self-diagnosis. In the transition from nanoparticles to nano-carbon fibers did not lead to improvements attests. This particular system has been investigated theoretically since it allows to obtain good electrical conductivity with less quantity of charge thanks to the high aspect ratio of nanofibers, but the manufacturing of the sensing elements was extremely complex. The nanofibers trade, in fact, is provided in the form of aggregated micro and requiring lengthy manipulations with solvents to be broken. Such operations, possibly with small amounts of material, are very difficult and sensitive when applied to larger systems such as pultrusion designed to produce the materials of this trial. The sensors obtained in nano carbon fiber, a compromise between the degree of dispersion of nanofibers in the resin and processability, showed properties very similar to the self of carbon particles with low surface area, not very satisfactory. The materials are more appropriate to the functions of self-diagnosis or those with sensitive element in nanoparticles of carbon with high surface area, were then tested in practical conditions of operation, such as structural reinforcement in concrete beams. The results showed that the materials remain the property of self-made load even if incorporated into systems such as the massive concrete and that, furthermore, due to their sensitivity has been possible to also monitor the stage setting and hardening.
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Enarsson, Kim. « Particle Simulation using Asynchronous Compute : A Study of The Hardware ». Thesis, Blekinge Tekniska Högskola, Institutionen för datavetenskap, 2020. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:bth-19684.

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Résumé :
Background. With the introduction of the compute shader, followed by the application programming interface (API) DirectX 12, the modern GPU is now going through a transformation. Previously the GPU was used as a massive computational tool for running a single task at unparalleled speed. The compute shader made it possible to run CPU like programs on the GPU, DirectX 12 takes this even further by introducing a multi-engine architecture. Multi-engine architecture unlocks the possibility of running the compute shader alongside the regular graphical stages, this concept is called asynchronous compute. Objectives. This thesis aims to investigate if asynchronous compute can be used to increase the performance of particle simulations. The key metrics being studied are total frame time, rendered frames per second, and overlap time. The frst two are used to determine if asynchronous compute improves performance or not, while the last is used to determine if the particle simulation is running asynchronous compute or not.Methods. For this thesis, the particle simulation used is the N-body particle simulation.The N-body particle simulation is implemented using a compute shader and is part of a larger DirectX 12 framework. One application is implemented that run two different execution models, one is the standard sequential execution model and one is the asynchronous compute model. The main difference between the two execution models is that the sequential execution model will be using only one command queue, this being a 3D command queue. The asynchronous compute model will be running a separate compute command queue alongside the 3D command queue. The performance metrics being studied are all collected using a custom-built GPU profiler. Results. The results indicate that it is possible to increase the performance of particle simulations using asynchronous compute. The registered performance gain reaches as high as 34% on hardware that supports asynchronous compute while hardware that according to NVIDIA does not support asynchronous compute registered performance gains up towards 11%. In terms of overlap time between the compute workload and the graphical workload, the AMD GPU showed an overlap time that matched the frame time. However, NVIDIA GPUs did not show the expected overlap time. Conclusions. It can be determined that asynchronous compute provide benefits when compared to the sequential execution model, it can be used to increase the performance of particle simulations. However, since the research in this thesis only made use of a single particle simulation, more work needs to be done, for example, work to test if the performance gain can be improved even further using different methods like, workload pairing or utilizing multiple GPUs, however that kind of work requires the use of a larger-scale application that consists of multiple different tasks other than just a single particle simulation.
Bakgrund. I och med Introduktionen av compute shadern, tätt följd av DirectX12, så genomgår den moderna GPUn en förvandling. Tidigare användes GPUn som ett massivt uträkningsverktyg ämnat att utföra en enda uppgift med en enastående hastighet. Compute shadern gjorde det möjligt at köra CPU liknande program på GPUn, DirectX 12 tar detta ett steg längre genom att introducera en multi-engine arkitektur. Denna arkitektur låser upp möjligheten att köra compute shadern samtidigt som de vanliga grafiska shader stadigerna, detta konceptet kallas asynchronous compute.Syfte. Syftet med denna avhandling är att undersöka om asynchronous compute kan användas för att öka prestandan på en partikel simulering. Den viktigaste data som kommer studeras är den totala frame tiden, antalet renderade frames varje sekund och överlapp tiden. Den totala frame tiden och antalet renderade frames varje sekund används för att bestämma om asynchronous compute faktiskt ökar prestandan eller inte, medan överlapp tiden används för att bestämma om partikel simuleringen kör asynchronous compute eller inte.Metod. Partikel simuleringen som används i denna avhandling är en N-body partikel simulering. N-body partikel simuleringen är implementerad i en compute shader och är en del av en större DirectX 12 applikation. En applikation implementeras som kör två olika exekverings modeller, den ena är den vanliga sekventiella exekverings modellen och den andra är asynchronous compute modellen. Den primära skillnaden mellan exekverings modellerna är att den sekventiella exekverings modellen bara använder sig av en kommando kö, vilken är en 3D kommando kö. Asynchronous compute modellen kommer använda sig av en separat compute kommando kö tillsammans med 3D kommando kön. Den metriska datan samlas in med hjälp av enegen byggd GPU profilerare.Resultat. Resultatet indikerar att det är möjligt att öka prestandan hos en partikelsimulering som använder sig av asynchronous compute. Den registrerade prestandaökningen når så högt som till 34% på hårdvara som stödjer asynchronous compute, medan hårdvara som inte stödjer asynchronous compute registrerade en prestandaökning upp till 11%. När det kommer till överlapp tiden mellan compute delen och den grafiska delen så visar GPUn från AMD en överlapp tid som matchar frame tiden. När det kommer till GPUerna från NVIDIA så visade dessa inte en förväntad överlapp tid.Slutsatser. Det kan fastställas att asynchronous compute har vissa fördelar jämfört med den sekventiella exekverings modellen. Asynchronous compute kan användas för att öka prestanda hos partikel simuleringar, men eftersom undersökningen i denna avhandling bara använder en enda partikel simulering så krävs ännu mera forskning. Exempelvis forskning som undersöker om prestanda ökningen kan bli ännu bättre, genom att applicera olika metoder som workload pairing och användingen av fera GPUer, detta krväver också att en större application för testing används, som består av fera olika typer av simuleringar och inte bara en enda partikel simuleing.
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GIANNELLI, ENRICA. « Lo sviluppo della capacità mentalistica : dati empirici sul compito di falsa credenza ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/278.

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Résumé :
Questa tesi di dottorato si divide in tre capitoli. I primi due capitoli riguardano il panorama teorico affrontato e il terzo rappresenta il cuore della ricerca.
This PhD dissertation is divided into three chapters, the first two concerning the theoretical panorama investigated and the third centred on the presentation of the research.
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Santiago, Alessandra Maressa Lessa. « Rela??es sociais de callithrix jacchus machos : competi??o ou coopera??o ? » Universidade Federal do Rio Grande do Norte, 2012. http://repositorio.ufrn.br:8080/jspui/handle/123456789/17337.

Texte intégral
Résumé :
Made available in DSpace on 2014-12-17T15:37:13Z (GMT). No. of bitstreams: 1 AlessandraMLS_DISSERT.pdf: 688626 bytes, checksum: 7a27394e131d440e71e2ca2f57dbad17 (MD5) Previous issue date: 2012-04-27
Coordena??o de Aperfei?oamento de Pessoal de N?vel Superior
The group Callithrichidae is characterized by the flexibility in its mating system. This fact generates questions about the mechanisms that Callithrix jacchus males reach the breeding position in a group and how they prevent the subordinates reproduction, since the competition apparently happens with less intensity when compared to the females. Studies have shown the importance of social interactions and kinship among individuals in the distribution of mating opportunities in a group. This work aimed to evaluate if dyads of Callithrix jacchus males acted socially different due to kinship. We observed the agonistic and affiliative behaviours made by the males when associated in dyads (Phase 1) and when these dyads received a female (Phase 2), which was introduced in the pair`s cage for 45 minutes. In the phase 2, we also accounted for the sexual interactions between males and female in each trio. We used 16 males, 8 related (brothers-R) and 8 nonrelated (NR), as well as 8 females. Each phase lasted 4 weeks, with 3 observations/week, during 15 min/male in phase 1 and 2. In the first phase, two pairs of R males had a contested dominance and the other two, just like in the NR males, had an uncontested dominance. The NR dominant males were more aggressive than the subordinates. With the female`s entrance in the cage, all male pairs began to have an uncontested dominance. The NR males aggression frequency rose along with the subordinates` submission. In the R males, the frequency of grooming and physical contact was higher than in the NR males. So, we conclude that the low levels of agonism presented by the R males, along with the higher tolerance shown amongst them, lead us to believe that kinship attenuate the competition among these males
Callithrichidea possuem como caracter?stica a flexibilidade do sistema de acasalamento. Esse fato gera questionamentos sobre os mecanismos pelos quais machos de Callithrix jacchus atingem a posi??o de reprodutor e como impedem a reprodu??o de subordinados, j? que aparentemente a competi??o ocorre com menos intensidade, do que entre as f?meas. Estudos t?m demonstrado a import?ncia das intera??es sociais entre os indiv?duos e sua consanguinidade na distribui??o de oportunidades reprodutivas dos grupos. O objetivo deste trabalho foi avaliar se d?ades de machos de Callithrix jacchus apresentam padr?es de comportamento socialmente diferentes em fun??o do parentesco. Para isso observamos os comportamentos agon?sticos e afiliativos realizados por estes quando associados em d?ades (Fase 1) e quando essas d?ades recebiam uma f?mea (Fase 2), a qual era introduzida na gaiola da dupla por 45 min. Na fase 2 tamb?m contabilizamos as intera??es sexuais dos machos com a f?mea. Foram utilizados 16 machos, 8 com parentesco (irm?os CP) e 8 sem rela??o de parentesco (SP), como tamb?m 8 f?meas. Cada fase durou 4 semanas, com 3 bserva??es/semana, com dura??o de 15 min/macho na fase 1 e 2. Na primeira fase, dois pares de machos CP mostraram domin?ncia contestada e os outros dois, assim como os machos SP, mostraram domin?ncia clara. Os machos SP dominantes foram mais agressivos que os subordinados. Com a entrada da f?mea, todos os pares de machos passaram a mostrar uma domin?ncia clara. A frequ?ncia de agress?o dos machos dominantes SP aumentou juntamente com a de submiss?o dos subordinados. J? entre os machos CP, a frequ?ncia com que se catavam e estavam em contato f?sico foi maior que entre os SP. Assim, conclu?mos que os baixos n?veis de agonismo apresentados pelos machos CP, juntamente com a maior toler?ncia demonstrada entre eles, nos levam a crer que as rela??es de parentesco amenizam a competi??o entre estes machos
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