Articles de revues sur le sujet « Competenze trasversali »

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Sicurello, Rossana. « La revisione dell'istruzione professionale : giovani, orientamento, competenze trasversali e occupabilità PDF ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 1 (juin 2020) : 5–28. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2020oa10074.

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Résumé :
Il processo di globalizzazione e il progresso tecnologico alla base della Quarta Rivoluzione Industriale hanno sconvolto il tradizionale modello di organizzazione dell'istruzione e del mercato del lavoro divenuti sempre più dinamici e complessi. La formazione professionale, cercando di rispondere ai bisogni attuali dei singoli e della società della conoscenza e del lavoro 5.0, si sta adoperando per assicurare azioni efficaci di modernizzazione e di innovazione delle pratiche didattiche, formative e valutative, facendo dell'orientamento e della pratica lavorativa gli strumenti principali della loro azione. Lo scopo è quello di verificare la propria capacità di stare al passo con i cambiamenti sociali, nonché di contribuire in maniera significativa alla crescita economica e, quindi, alla promozione della mobilità e dell'employability di cui le soft skills costituiscono una dimensione chiave, soprattutto nell'ambito dell'attuale dibattito politico, sociale, culturale ed economico attorno al mercato del lavoro e al tema della disoccupazione.
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La Rocca, Concetta, Massimo Margottini et Rosa Capobianco. « Ambienti digitali per lo sviluppo delle competenze trasversali nella didattica universitaria ». ECPS - Educational, Cultural and Psychological Studies, no 10 (décembre 2014) : 245–83. http://dx.doi.org/10.7358/ecps-2014-010-laro.

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Pegoraro, Marisa, Maria Pia Zito, Patrizia Galeotti, Alessia Delalio, Francesco Rossi et Vincenza Guadagno. « Infermieristica Nefrologica : Competenze Assistenziali Generali e Specifiche ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no 1 (4 mars 2014) : 42–49. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.860.

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Résumé :
L’articolo esprime la posizione attuale dell’associazione EDTNA/ERCA Filiale Italiana rispetto al dibattito sulle competenze infermieristiche avanzate – o specialistiche - in atto nella comunità medico-sanitaria nazionale. Facendo riferimento al modello ISFOL, come strumento della definizione delle competenze nel mondo del lavoro, nel territorio europeo ed oltre, il modello viene declinato per il mondo sanitario ed ulteriomente capillarizzato per le aree di assistenza infermieristica nefrologica. Il modello riconosce competenze di base, competenze di settore, trasversali e specifiche. Attraverso questo percorso, da generico e a specifico, vengono riconosciute 6 aree specifiche di assistenza nefrologica (ambulatorio, degenza, dialisi peritoneale, emodialisi, area critica, trapianti) ed in ognuna di esse vengono elencate le competenze di pertinenza infermieristica (sapere e saper fare, saper essere). L’elaborato si propone come strumento di riferimento, di confronto e di stimolo per le varie realtà operative nazionale dell’assistenza nefrologica.
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Elena Liliana Vitti, Margherita Maria Sacco et Alberto Parola. « Competenze per tutti : Ricerca-azione sull’uso dei LEGO come mediatori didattici per lo sviluppo delle competenze STEM ». IUL Research 1, no 2 (30 novembre 2020) : 61–81. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i2.68.

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Résumé :
Il Progetto di Ricerca presentato è frutto della collaborazione tra la scuola secondaria di primo grado dell’I.C. Pacinotti di Torino, che ha ospitato la ricerca durante le ordinarie lezioni di Tecnologia ed un gruppo di ricercatori del Centro di Ricerca Cinedumedia dell’Università degli Studi di Torino, che ha messo a disposizione competenze e risorse. La metodologia didattica implementata è stata creata appositamente per il Progetto ed è incentrata su quattro pratiche pedagogiche: 1) Cooperative Learning, 2) Think-Make-Improve, 3) utilizzo del metodo scientifico tradizionale per stimolare la motivazione all’apprendimento, 4) Competenze Mediali come obiettivi trasversali. Il caso studio presentato riporta i risultati ottenuti in seguito al primo anno di lavoro di un percorso triennale.
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Massara, Flavia. « Biblio : boosting digital skills and librarians in Europe ». DigItalia 16, no 2 (décembre 2021) : 108–15. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00039.

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Résumé :
Il progetto Biblio: boosting digital skills and competences for librarians in Europe, finanziato dal programma Erasmus+ KA2, vuole contribuire alla formazione dei bibliotecari e al consolidamento delle loro competenze digitali e trasversali in un momento storico in cui si è costretti ad affrontare un brusco salto nel futuro dovuto all’emergenza pandemica. Il progetto, attualmente a metà del suo percorso, ha svolto un’indagine sui bisogni formativi dei professionisti delle biblioteche al termine della quale ha delineato due profili professionali che saranno alla base della sua offerta formativa. Biblio offrirà, nella seconda fase del progetto, un corso MOOC e un corso di specializzazione ai bibliotecari o agli aspiranti tali nei paesi partner del progetto.
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Scierri, Irene Dora Maria, et Davide Capperucci. « La valutazione per promuovere l'apprendimento permanente : il rapporto tra formative assessment e self-regulated learning ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2021) : 62–75. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12396.

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Résumé :
Le attuali politiche educative pongono al centro l'esigenza di trasformare le pratiche didattiche e valutative per sostenere l'acquisizione di competenze trasversali necessarie a una visione di sviluppo sostenibile e alla capacità di apprendimento permanente. L'articolo esamina il ruolo che la valutazione formativa riveste nella promozione di una di queste competenze chiave: imparare a imparare. Dopo aver esaminato il costrutto di autoregolazione dell'apprendimento, considerato una componente della competenza di imparare a imparare, vengono discusse le principali connessioni tra formative assessment e self-regulated learning. Si evidenzia come il ruolo centrale del feedback, la definizione di obiettivi e strategie e l'articolazione in fasi iterative, siano aspetti dei due processi collegati e in forte interazione. Il quadro che emerge suggerisce come le pratiche di valutazione formativa andrebbero implementate come vere e proprie strategie di autoregolazione dell'apprendimento. La ricerca futura in questo ambito si rivela potenzialmente feconda per una ridefinizione delle pratiche valutative che possa offrire agli studenti migliori opportunità di sviluppare la capacità di gestire il proprio apprendimento.
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Garofalo, Davide. « L'innovazione didattica attraverso il cinema : favorire l'acquisizione di competenze trasversali con l'utilizzo del Blob ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 2 (décembre 2016) : 64–71. http://dx.doi.org/10.3280/erp2016-002005.

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Altomari, Natalia, et Antonella Valenti. « Gamification as a tool for learning and assessment of soft skills at school ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no 1 (4 février 2023) : 161–69. http://dx.doi.org/10.36253/form-13765.

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Résumé :
Learning and assessing new skills is a challenge in education that teachers must take up primarily, playing a key role in the educational success of each student. With this perspective, soft skills (or transversal skills) are often considered of secondary importance, instead, if developed properly, they are among the skills required in the world of work, as well as in the purely educational world. Such skills, activated and enhanced through an innovative tool such as gamification, could be an answer to this gap. Serious games, in fact, are not only a means of entertainment or playfulness but are increasingly finding their place in the educational field. La gamification come strumento di apprendimento e di valutazione delle competenze trasversali a scuola. L’apprendimento e la valutazione di nuove abilità rappresentano una sfida nel settore educativo che deve essere colta principalmente dai docenti, giocando, questi, un ruolo fondamentale nel successo formativo di ciascuno studente. In quest’ottica, le soft skills (o abilità trasversali) vengono spesso considerate di secondaria importanza, invece, se sviluppate adeguatamente, rientrano tra le competenze richieste nel mondo del lavoro, oltre che in quello prettamente scolastico. Tali abilità, attivate e potenziate attraverso uno strumento innovativo quale la gamification, potrebbero rappresentare una risposta a questa lacuna. I serious game, infatti, non sono solo un mezzo di intrattenimento o ludico ma trovano sempre più spazio in ambito educativo.
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Torrigiani, Claudio, Valeria Pandolfini, Paola Giannoni et Sebastiano Benasso. « I Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento : quali dimensioni valutative ? Uno studio esplorativo ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 77 (janvier 2022) : 115–33. http://dx.doi.org/10.3280/riv2020-077007.

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Zaggia, Cristina, et Anna Serbati. « La valorizzazione delle competenze trasversali. Il Boot camp for the job : un'esperienza realizzata dalla Regione del Veneto ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 2 (décembre 2017) : 51–67. http://dx.doi.org/10.3280/exi2017-002004.

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Carlotta Pizzi. « Discipline STEAM e studenti Altamente Sensibili : Promuovere lo sviluppo di competenze trasversali e la valorizzazione delle differenze individuali nell'apprendimento. » IUL Research 1, no 2 (1 décembre 2020) : 94–106. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i2.64.

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Résumé :
Le discipline STEAM rappresentano uno strumento didattico efficace per la promozione della parità, la valorizzazione delle differenze individuali come occasione di crescita collettiva e lo sviluppo di competenze trasversali che favoriscano la costruzione integrata della propria identità personale e professionale. In quest’ottica rappresentano un’opportunità di emersione e realizzazione per tutti quegli studenti Altamente Sensibili caratterizzati da una personalità introversa, e portatori di inclinazioni, necessità e potenzialità di cui la scuola deve necessariamente tenere conto per realizzare una didattica realmente inclusiva e costruttiva. Se posti nelle giuste condizioni, coi giusti strumenti e un corretto approccio metodologico basato sulla conoscenza e la consapevolezza del ruolo che genetica, ambiente ed esperienze formative giocano nella costruzione del Sé, questi studenti potranno acquisire consapevolezza nelle proprie capacità e avere l’opportunità di realizzarsi pienamente nel rispetto delle proprie caratteristiche individuali.
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Emma Abbate. « Promuovere l'innovazione nell'educazione STEM utilizzando i giochi come catalizzatore : Un caso di studio di educazione al cambiamento climatico attraverso Minecraft ». IUL Research 1, no 2 (1 décembre 2020) : 225–35. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i2.73.

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Résumé :
Come affrontare il tema globale del cambiamento climatico in classe approfondendo al contempo le discipline STEM? Come trasmettere il concetto di sostenibilità nelle scuole attraverso un modello pedagogico innovativo sostenuto dalla tecnologia informatica? La gamification, intesa come il processo di integrazione di procedure di gioco in attività del mondo reale al fine di aumentare la propensione ad assumere comportamenti virtuosi, risulta essere uno strumento educativo efficace in un ambiente immersivo e coinvolgente. L’articolo presenta un esempio pratico di approccio al cambiamento climatico basato sul gioco in una classe liceale attraverso l’uso di un popolare videogame, Minecraft, allo scopo di incrementare le competenze trasversali e digitali, il pensiero logico/critico degli alunni e l’apprendimento delle discipline STEM.
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Marcarini, Mariagrazia Francesca. « Il progetto “Rompiscatole”. Gli studenti drop-out come progettisti per migliorare soft skills, creatività e STEAM ». IUL Research 3, no 6 (21 décembre 2022) : 150–78. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.345.

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Résumé :
Il progetto “Rompiscatole” ha coinvolto due gruppi di studenti drop-out tra i 16 e i 18 anni della scuola secondaria CIA (Centro d’Istruzione per l’Adulto e l’Adolescente) “A. Manzoni” del Comune di Milano, che propone due anni in uno, per aiutare studenti che hanno avuto percorsi scolastici travagliati a ritornare a scuola. La sperimentazione svolta nell’ambito dei PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) prevedeva attività di laboratorio e progettazione collaborativa di ambienti della scuola poco utilizzati, per promuovere e migliorare motivazione, creatività, STEAM, riflessione metacognitiva attraverso un’autovalutazione sulle attività, e per orientarsi nel progetto di vita, proponendo un apprendimento attivo, in cui l’insegnante svolge un ruolo di mentore.
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Federighi, Paolo, Giovanna del Gobbo et Daniela Frison. « Un dispositivo di self-directed guidance per orientare alle professioni educative ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (avril 2021) : 22–36. http://dx.doi.org/10.3280/erpoa1-2021oa11488.

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Résumé :
Nell'ambito del progetto POT "Super", l'Università di Firenze ha progettato e applicato un dispositivo di self-directed guidance indirizzato a studenti e studentesse delle classi quarte e quinte di cinque Scuole Secondarie di Secondo Grado di Firenze e provincia, a supporto di una scelta universitaria motivata e consapevole rispetto alle proprie prefigurazioni e propensioni professionali. L'allineamento con la ricerca Teco D pedagogia ha consentito di creare una continuità formativa tra dispositivo di guidance e corso di laurea ponendoli nella stessa traiettoria di professionalizzazione, intercettando anche le opportunità offerte dalle Linee guida MIUR per la progettazione dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l'Orientamento (PCTO). Il contributo, attraverso una descrizione del dispositivo e del protocollo di implementazione, intende evidenziare alcune dimensioni del Progetto POT apparse innovative e potenzialmente in grado di produrre impatto su modelli di orientamento universitario.
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Bearzi, Francesco, et Andrea Tarantino. « Processi co-valutativi ed equit&agrave ; agentiva nella didattica trasformativa pandemica e post-pan ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2021) : 126–38. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12506.

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Résumé :
Le istanze di una didattica trasformativa incentrata sulle competenze trasversali di sostenibilità impongono una profonda riconsiderazione dei processi valutativi, auspicata dagli organismi internazionali di ricerca, anche alla luce delle dinamiche squisitamente democratiche e sotto il segno della corresponsabilità educativa che rappresentano le più efficaci e feconde risposte all'emergenza pandemica. Il costrutto di "equità agentiva", proposto nel contesto di ricerche transdisciplinari a impronta neuroscientifica, disegna un saliente connotato delle pratiche co-costruite dalle microcomunità di ricerca germinanti in seno ai sistemi educativi. I processi autenticamente co-valutativi costituiscono un essenziale tassello di una relazione di insegnamento-apprendimento votata alla ridefinizione del senso di sé, degli altri e dell'ecosistema in cui si è immersi. Apprezzando metodologicamente le opportunità situazionali e informali, tali processi acquisiscono generativa consistenza in una dimensione strutturalmente transizionale, caratterizzata dall'ascolto attivo e dalla proattiva apertura alla trasformazione 
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Sbaragli, Silvia. « Editoriale ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 11 (18 mai 2022) : I—IV. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.22.11.0.

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Résumé :
«La teoria dell’argomentazione rifiuta le antitesi troppo nette: mostra che tra la verità assoluta e la non-verità c’è posto per le verità da sottoporsi a continua revisione mercè la tecnica dell’addurre ragioni pro e contro. Sa che quando gli uomini cessano di credere alle buone ragioni, comincia la violenza».(Bobbio, 2013, prefazione a Perelman & Olbrecht-Tyteca, 1958/2013, XIX) Come afferma Norberto Bobbio nella citazione proposta, «quando gli uomini cessano di credere alle buone ragioni [, purtroppo,] comincia la violenza».Questa frase, riletta anche alla luce del complesso e difficile contesto mondiale attuale, ci ricorda quanto siano importanti quelle competenze trasversali delle quali oggigiorno parlano tutti i programmi scolastici: imparare a comunicare e ad argomentare, a comprendere e accettare il punto di vista degli altri, a saper ascoltare e collaborare, a saper includere le diversità ecc. Sono tanti i valori, i principi, le conoscenze e le abilità che vorremmo trasformare in vere e proprie competenze tramite il nostro lavoro quotidiano, nell’intento di riuscire a formare una società migliore. Può sembrare fuori luogo toccare i concetti proposti da Bobbio all’interno di una rivista che si occupa “solo” di didattica della matematica, ma ciò che ci si auspica è che questa rivista possa rappresentare un piccolissimo tassello verso il confronto, lo scambio, la condivisione di punti di vista e di percorsi didattici che possano formare generazioni sempre più consapevoli e pronte al dialogo e all’ascolto. Continua a leggere...
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Zadra, Cinzia. « Il tutor esterno nei PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento) : maestro invisibile alla ricerca di circolarità fra teoria e prassi ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 1 (juin 2020) : 29–43. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2020oa10075.

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Résumé :
Questo contributo affronta la questione del ruolo dei tutor1 d'azienda e del loro riconoscimento come agenti formativi all'interno del più ampio discorso sui luoghi di apprendimento work-related. Attraverso la tecnica dello shadowing e interviste in profondità si è cercato di comprendere le esperienze dei tutor aziendali in riferimento alla co-costruzione di spazi di apprendimento e di progettazione educativa e alle richieste di qualificazione e partecipazione.
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Capo, Marianna. « Re-imagining the post-pandemic future : an activity to implement the emotional skills of university students ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 3 (31 décembre 2022) : 206–21. http://dx.doi.org/10.36253/form-13618.

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Résumé :
In the academic year 2021/2022, the SPO Department of the Centro di Ateneo Sinapsi of the Federico II University of Naples has set up interactive employability laboratories in some three-year bachelor’s and Master’s degree programs to assess students’ potential at the end of their studies. The aim of this paper, starting from a first accurate statistical elaboration of the questionnaires AVO and BdC, is to present some of the experimental laboratory activities aimed at helping students in the processes of self-expression and emotion regulation. The results showed a substantial lack of non-cognitive skills related to the emotionality domain, which is instead considered fundamental to employability, and the positive impact of the SPO labs on improving students’ transversal skills and internal employability potential. Re-immaginare il futuro nel post pandemia: un'attività per implementare le competenze emotive degli studenti universitari. Nell’anno accademico 2021/2022, la sezione SPO del Centro di Ateneo Sinapsi dell’Università Federico II di Napoli, ha realizzato, presso alcuni corsi di laurea triennale e magistrale, laboratori interattivi per la Promozione dell’occupabilità con l’obiettivo di valutare il potenziale di occupabilità degli studenti al termine del percorso di studi. Scopo di questo lavoro è presentare a partire da una prima accurata elaborazione statistica dei questionari AVO e BdC alcune delle attività laboratoriali sperimentali finalizzate a sostenere gli studenti nei processi di auto-promozione del sé e di regolazione delle emozioni. Dai risultati è emersa una forte carenza delle capacità non cognitive legate alla sfera dell’emotività, considerate invece fondamentali per l’occupabilità, e il positivo impatto dei laboratori SPO nell’incrementare le competenze trasversali ed il potenziale interno di occupabilità degli studenti.
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Bruschi, Barbara, Paola Ricchiardi et Emanuela M. Torre. « Assist towards success : a project for inclusion (through) digital ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 1 (30 avril 2022) : 169–87. http://dx.doi.org/10.36253/form-12426.

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Résumé :
Numerous studies attest, in a convergent manner in different countries, the effects on minors of the pandemic period, especially on those in educational poverty. This condition requires articulated projects, centered on emerging needs, based on research and supported by a network on the territory. The Assist towards success program was created to include lower secondary school students, for whom the pandemic has meant a significant loss of learning opportunities. The interventions envisaged a targeted use of technologies and the involvement of trainees in Education, trained in remote cognitive mediation strategies. This choice also promoted in future professionals specific skills in school support; transversal skills and responsibility towards the needs of the territory. The implementation strategies of the Assist program and its effectiveness outcomes can constitute a model for future planning, within an educational world that has been profoundly renewed by the health emergency. Un Assist verso il successo: un progetto per l’inclusione (attraverso il) digitale. Numerosi studi attestano, in maniera convergente in diversi Paesi, gli effetti del prolungarsi della pandemia sui minori, specie se in condizione di povertà educativa. Tale condizione necessita di progetti articolati, centrati sui bisogni emergenti, fondati sulla ricerca e supportati da una rete sul territorio. Il programma Un Assist verso il successo è nato per garantire l’inclusione degli studenti della scuola secondaria di I grado, per i quali la pandemia ha significato la perdita importante di opportunità di apprendimento. Gli interventi sperimentali hanno previsto un uso mirato delle tecnologie e il coinvolgimento di tirocinanti di Scienze dell’educazione, formati sulle strategie di mediazione cognitiva a distanza. Tale scelta ha anche promosso nei futuri professionisti competenze specifiche nel sostegno scolastico; abilità trasversali e responsabilizzazione rispetto ai bisogni del territorio. Le strategie di realizzazione del programma Assist e gli esiti di efficacia dello stesso possono costituire un modello per progettazioni future, in un mondo educativo profondamente rinnovato dall’emergenza sanitaria.
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De Mutiis, Emiliano, et Gianluca Amatori. « Life skills and inclusive processes : the playful-musical laboratory between teacher training and teaching practice ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 3 (31 décembre 2022) : 144–59. http://dx.doi.org/10.36253/form-13760.

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Résumé :
Life skills are increasingly essential to effectively face the human and digital transitions that our time imposes on us. Among all areas, school certainly represents an ideal environment for learning them, having always played a central role in the development of socialization and collaboration processes. The present study aims to offer a theoretical framework and a possible application example based on the convergence of four components capable of stimulating these transversal skills in different ways: music, digital technologies, playful approach, laboratory teaching. Thanks to the use of digital technologies and Ableton Live software, we will analyze how pupils can learn the basic principles of musical composition through improvisation, within a playful and cooperative context. By offering a convergence of all these components in a single format, the specialization course for educational support activities for pupils with disabilities is the ideal starting point for the teacher to equip himself with this multi-perspective view. Life skills e processi inclusivi: il laboratorio ludico-musicale tra formazione docenti e pratica didattica. Le life skills sono sempre più indispensabili per affrontare efficacemente le transizioni umane e digitali che il nostro tempo ci impone. Tra tutti gli ambiti, la scuola rappresenta sicuramente un ambiente ideale per il loro apprendimento, avendo da sempre un ruolo centrale nello sviluppo dei processi di socializzazione e collaborazione. Il presente studio vuole offrire una cornice teorica e un possibile esempio applicativo basati sulla convergenza di quattro componenti in grado di sollecitare in modi diversi tali competenze trasversali: musica, tecnologie digitali, approccio ludico, didattica laboratoriale. Grazie all’utilizzo di tecnologie digitali e del software Ableton Live, si analizzerà come gli alunni possano apprendere i principi base della composizione musicale attraverso l’improvvisazione, all’interno di un contesto ludico e cooperativo. Offrendo una convergenza di tutte queste componenti in un unico format, il corso di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità si pone come luogo di partenza ideale per il docente per dotarsi di tale sguardo multi prospettico.
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Borro, Ilaria, Sergio Conti et Elisa Fiorenza. « Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza : introduzione al numero speciale ». Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza 8, no 2 (30 novembre 2021) : 1–8. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.14.262.

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Résumé :
IT La didattica a distanza emergenziale determinata dalla pandemia da Covid-19 ha posto insegnanti e studenti di fronte a sfide inedite, forzando un cambiamento senza precedenti in termini di entità e rapidità. Questo numero speciale raccoglie contributi sulla didattica delle lingue, accomunati dalla volontà di trarre vantaggio dalle problematicità legate all’insegnamento a distanza per innescare riflessioni e cambiamenti necessari e duraturi, capaci di prescindere dalla situazione emergenziale che li ha generati. Questa introduzione descrive il contesto in cui insegnanti e studenti si sono trovati a operare, sottolineandone le implicazioni glottodidattiche in termini di gestione dell’input, dell’output, dell’interazione e della valutazione delle competenze. Offriamo una sintesi dei contributi inclusi nel numero speciale, seguita da una riflessione sulle possibili conclusioni trasversali all’intero volume. Parole chiave: DAD, DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA/DDI, DIDATTICA DELLE LINGUE, COVID-19, APPRENDIMENTO DELLE L2/LS EN The emergency remote teaching necessitated by the Covid-19 pandemic has confronted teachers and students with unknown challenges, forcing truly rapid and significant changes that are without precedent. The current special issue offers contributions, in Italian and English, that are focused on language pedagogy. Their shared objective is to gain meaningful knowledge from new issues related to remote teaching that can lead to reflection and necessary, long-lasting changes beyond the context of the emergency that created them. This introductory article describes the context in which teachers and students have found themselves working, highlighting the implications for language teaching in terms of managing input, output, interaction, and assessment. We then offer a summary of the contributions and the reviews included in this special issue, followed by a reflection on its possible conclusions. Key words: DISTANCE LEARNING, INTEGRATED DIGITAL PEDAGOGY, LANGUAGE TEACHING, COVID-19, LEARNING OF L2/SECOND LANGUAGE ES La enseñanza remota de emergencia determinada por la pandemia COVID-19 ha situado a docentes y a estudiantes ante desafíos desconocidos, forzando cambios rápidos y significativos sin precedentes. El presente número especial reúne contribuciones en italiano y en inglés, centradas en la enseñanza de lenguas, cuyo objetivo común es extraer conocimiento de las problemáticas relacionadas con la enseñanza remota que pueda provocar reflexiones y cambios necesarios y duraderos más allá de la situación de emergencia que las generó. Este artículo introductorio describe el contexto en el que se han encontrado trabajando el profesorado y el alumnado, destacando las implicaciones para la enseñanza de idiomas en términos de gestión del input, del output, de las interacciones y de la evaluación de las competencias. Tras ello, ofrecemos una síntesis de las contribuciones y de las reseñas incluidas en este número especial, seguida de una reflexión sobre las posibles conclusiones trasversales al número entero. Palabras clave: DIDÁCTICA A DISTANCIA, DIDÁCTICA DIGITAL INTEGRADA, DIDÁCTICA DE LENGUAS, COVID-19, APRENDIZAJE DE SEGUNDAS LENGUAS
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Latino, Francesca. « The teaching of Life Skills through School Physical Education ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 3 (31 décembre 2022) : 50–65. http://dx.doi.org/10.36253/form-13577.

Texte intégral
Résumé :
The current complexity characterising modern society imposes the need to look at the education of the citizens of tomorrow, its principles can in fact be applied not only to school subjects but also to everyday behaviour. The International organisations involved in social development recommend the support and development, from early childhood, of a range of transferrable life skills to ensure they are capable of facing life’s challenges in a pragmatic and resilient way. The understanding of this framework sees school as an ideal setting to instil an education that meets the real needs of children and adolescents. Thus, the present work focuses on the importance of life skills and on the influence and contribution of school, in particular physical education, for the development of students’ physical, social, emotional and reasoning skills, in order to prepare them to become strong citizens and able to face life’s challenges in a positive and effective way. L’insegnamento delle Life Skills attraverso l’Educazione Fisica Scolastica. L’attuale complessità che caratterizza la società moderna impone sempre più la necessità di guardare alla formazione dei futuri cittadini non solo verso la trasmissione di contenuti didattici disciplinari, ma di attrezzare l’individuo di strumenti di adattamento adeguati al contesto. Le stesse organizzazioni internazionali che si occupano di sviluppo sociale raccomandano ormai da tempo di sostenere e sviluppare, sin dalla prima infanzia, una serie di competenze che rimandano ad abilità trasversali di vita e che rendono l’individuo capace di affrontare in maniera pragmatica e resiliente le sfide che la vita gli riserva. In questo quadro interpretativo la scuola rappresenta il setting ideale dove poter mettere in atto una formazione che risponda a pieno ai reali bisogni dei bambini e dei ragazzi. Il presente lavoro si concentra, pertanto, sull’importanza dell’educazione alle life skills e sul contributo offerto dalla scuola ed in particolare dall’educazione fisica per lo sviluppo delle capacità sociali, emotive e di pensiero negli studenti, al fine di preparare i giovani a diventare cittadini dinamici in grado di affrontare in maniera positiva e adattiva le sfide della vita di tutti i giorni.
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CATURANO, MARIANGELA. « Un Modello di Ricerca Evidence Based sull’Inclusione Scolastica In Italia ». International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 1, no 1 (2 juillet 2016) : 443. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2016.n1.v1.159.

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Résumé :
Abstract: Che cosa significa educazione inclusiva? In che modo è possibile sostenere lo sviluppo di un sistema che favorisca l’inclusione nella quotidiana realtà scolastica? Su un campione di 162 studenti, dagli 8 ai 16 anni, si vogliono misurare gli effetti di efficaci metodologie didattiche quali feedback, formative evaluation, collaborative learning, digital technology. Variabili stimate sono le competenze e le abilità trasversali alle discipline, i fattori cognitivo-emozionali del successo scolastico, l’autostima. Valutazione bio psico-sociale che si oppone alla valutazione bio-medica prevalente in Italia. Osservare tutti gli allievi, trasformare la risposta speciale in normalità, misurare le variabili del contesto scolastico favorevoli all’inclusione può contribuire a migliorare, in Italia, l’efficacia di investimenti pubblici stimati nel 2013 in € 4,7B. Qui si costruisce un modello, il cui disegno sperimentale impone metodologie riconosciute a livello internazionale ed europeo come l’evidence based education (EBE), necessarie per confrontare i risultati e replicare il modello in un contesto sovranazionale. I risultati entreranno a far parte del progetto pilota dell’European Agency For Special Needs avviato in tre paesi, tra cui l’Italia, e che verrà concluso nell’ottobre 2016.Parole chiave: inclusione, organizzazione inclusiva, metodologie didattiche, evidence based education Abstract: What is inclusive education? How you can support the development of a system that favors the inclusion in the daily school reality? On a sample of 162 students, aged 8 to 16 years, they want to measure the effects of effective teaching methods such as feedback, formative evaluation, collaborative learning, digital technology. Estimated variables are the skills and abilities to cross disciplines, cognitive-emotional factors of academic success, self-esteem. Rating bio psychosocial which opposes the prevailing bio-medical evaluation in Italy. Observe all students, to transform the special response in normal, measure the variables of the school environment favorable to the inclusion in Italy improves the effectiveness of a welfare amounted to € 4,7B. Here we build a model, whose experimental design requires methodologies recognized at international and European level as the evidence-based education (EBE), necessary to compare the results and replicate the model in a supranational context. The results will become part of the pilot project of the European Agency For Special Needs started in three countries, including Italy, and which will be concluded in October 2016.Keywords: inclusion, inclusive rules, educational methods, evidence based education, EBE
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Calidoni, Paolo, Filippo Dettori, Giusy Manca et Luisa Pandolfi. « Special education teachers in training and ethical competence development. An exploration at the University of Sassari ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no 2 (31 juillet 2021) : 64–77. http://dx.doi.org/10.36253/form-10442.

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Résumé :
In school contexts, ethical competences are crucial in order to make the teacher able to manage the class dynamics and the relationships with families and colleagues. These competences are all the more necessary to the special education teacher. These competences are neither specified nor defined at regulatory and teacher training level; nevertheless, they are transversally present in many of the skills required to the special education teacher. This paper describes an exploratory research carried out at the University of Sassari in the context of a national research project on moral education in lower secondary school. The aforementioned exploratory research aims to assess the point of view of special education teachers during their training, in order to define adequate training strategies for the development of ethical, reflective and argumentative skills. On the basis of the results, guidelines were set for a training course that is being currently in test phase. Insegnanti di sostegno in formazione e sviluppo della competenza etica. Un’esperienza presso l’Università di Sassari Nel contesto scolastico la competenza etica dell’insegnante si configura come una competenza molto importante per la gestione delle dinamiche della classe e dei rapporti con le famiglie e con i colleghi. Particolare rilevanza assume per l’insegnante specializzato per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità. I decreti ministeriali non individuano in modo esplicito questa competenza, che appare come trasversale a molte delle abilità considerate centrali per il profilo dell’insegnante di sostegno. Il presente contributo descrive una ricerca esplorativa realizzata presso l’Università di Sassari, nell’ambito di un PRIN sull’educazione morale nella scuola secondaria di primo grado, che ha la finalità di ascoltare il punto di vista degli insegnanti di sostegno in formazione per definire adeguate strategie formative per lo sviluppo di competenze etiche, riflessive ed argomentative. Gli esiti emersi sono alla base di un percorso formativo in corso di ’prova’ sul campo.
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Ferrari, Pier Luigi. « L’interpretazione dei testi matematici tra processi cooperativi e modelli logici : il caso dei connettivi ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 9 (27 mai 2021) : 32–43. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.21.9.2.

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Résumé :
Il tema delle competenze logiche richieste per capire la matematica è stato quasi sempre oggetto di controversie sul piano educativo, tra i sostenitori dell’insegnamento della logica come disciplina e quelli che la guardano come una competenza trasversale. Il problema viene spesso sollevato nel corso della scuola secondaria di secondo grado e all’inizio dei corsi universitari. In questo contributo si discutono i processi di interpretazione dei testi matematici in linguaggio verbale, e il potenziale conflitto tra i meccanismi interpretativi propri delle notazioni simboliche della matematica e quelli usuali delle lingue. Viene affrontato in particolare il tema dell’interpretazione dei condizionali, anche attraverso l’esame di due teorie opposte. Vengono poi illustrati alcuni esempi a proposito di altri connettivi proposizionali. La conclusione è che la diversità dei processi interpretativi tra lingua e linguaggi della logica sconsiglia di proporre attività che richiedono l’interpretazione logica di testi verbali al di fuori dei contesti in cui questa sia giustificata.
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Garzón Artacho, Esther, Tomás Sola Martínez, Juan Manuel Trujillo Torres et Antonio Manuel Rodríguez García. « Competencia digital docente en educación de adultos : un estudio en un contexto español ». Pixel-Bit, Revista de Medios y Educación, no 62 (2021) : 209–34. http://dx.doi.org/10.12795/pixelbit.89510.

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Résumé :
La competencia digital es una de las siete competencias clave para el aprendizaje a lo largo de la vida. Más específicamente, la competencia digital docente abarca el conjunto de conocimientos, habilidades, destrezas, capacidades y actitudes relacionadas con el uso crítico y creativo de las tecnologías aplicadas a los contextos educativos para maximizar el éxito de los procesos de enseñanza-aprendizaje.Esta investigación tiene por objetivo estudiar la competencia digital docente de una muestra de profesores de educación de adultos en un contexto español. Para ello, se ha llevado a cabo un estudio trasversal, cuantitativo y descriptivo con una muestra de 140 profesores de Andalucía (España). Los análisis estadísticos realizados (descriptivo-inferencial) determinan que el nivel de competencia se sitúa en torno a niveles intermedios, especialmente en lo que respecta a las habilidades para comunicarse y colaborar con los demás; y bajos en el resto de áreas competenciales, especialmente en lo que se refiere a la resolución de problemas técnicos. De igual modo, se comprueba que la categoría profesional, la formación previa en TIC, el nivel de estudios y la edad son variables que influyen en el mayor o menor desarrollo de la competencia digital docente.
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Di Monaco, Roberto. « I processi di apprendimento : chiave per la competitivitŕ delle piccole imprese ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 118 (juillet 2010) : 158–68. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-118011.

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Résumé :
Le piccole imprese, per reggere la competizione sulla qualitŕ e l'innovazione, hanno crescenti esigenze di far leva sullo sviluppo delle risorse umane. Per far questo, perň, devono riuscire ad essere coinvolte in contesti di apprendimento, non tanto creandoli al loro interno, quanto partecipandovi attraverso le reti lunghe e corte nelle quali sono immerse e dalle quali dipendono largamente per le loro attivitŕ. Č il contesto locale, quindi, che deve essere in grado di sostenere, nelle nuove condizioni, pratiche di apprendimento sul lavoro, analoghe a quelle che per anni hanno funzionato nei distretti industriali, garantendo la rigenerazione delle competenze nei ‘laboratori cognitivi' territoriali. In quest'ottica, diventa cruciale la dimensione organizzativa del territorio, necessaria per potenziare la cooperazione e per creare azioni orientate a strutturare apprendimento, in modo trasversale, in campi strategici per le piccole imprese: ricerca, servizi per l'innovazione e sviluppo di competenze chiave.
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Rugiero, Serena. « L'efficienza energetica in Italia : competenze e figure professionali emergenti per la green economy ». ARGOMENTI, no 35 (septembre 2012) : 53–75. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-035003.

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Résumé :
Lo scopo di questo lavoro è di valutare gli impatti socio-economici delle politiche di sviluppo dell'efficienza energetica in Italia, in termini di ricadute sull'occupazione e sulle professionalità. Alla luce degli obiettivi di policy a favore dell'efficienza energetica, fissati negli accordi europei e nelle normative nazionali, si identificano i settori oggetto delle misure di efficientamento e, all'interno di essi, si analizza la trasformazione delle competenze e delle figure professionali richieste, individuando i "nuovi profili verdi emergenti". L'analisi mostra che la trasformazione delle professioni indotta dall'efficienza energetica presenta un carattere fortemente trasversale, attivando una domanda di nuove professionalità e competenze in diversi comparti. I processi di innovazione tecnologica e produttiva connessi all'efficienza energetica possono inoltre interessare una rilevante platea di lavoratori, anche al di fuori dei tradizionali settori verdi, i quali potrebbero beneficiare di processi di riconversione nei nuovi profili green attraverso specifici programmi formativi.
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De Maria, Francesco. « L'Operatore dello Sviluppo Umano nella cooperazione internazionale : dimensione formativa, ruolo professionale e competenze educative ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 112 (mars 2021) : 129–55. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112009.

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Résumé :
Il lavoro sviluppa una riflessione sul ruolo dei professionisti dell'educazione nella cooperazione internazionale, tentando di coniugare l'area dello Sviluppo Umano con quella della Formazione. Ci si muove su un terreno impervio dove in entrambi i casi la regolamentazione normativa, gli sbocchi occupazionali della formazione universitaria, il mercato del lavoro e le figure professionali presentano alcune criticità. Il campo della solidarietà internazionale esprime un bisogno di professionalizzazione delle proprie risorse umane; la dimensione formativa emerge come una categoria implicita e trasversale alle azioni di sviluppo che non può essere oggetto di interesse esclusivo di progetti realizzati in ambito educativo. Il contri-buto coglie queste sfide e, muovendosi da un'area disciplinare all'altra, cerca di definire i processi lavorativi, le aree di attività e le competenze educative dell'Operatore dello Sviluppo Umano, dunque del Professionista dell'Educazione che ricopre questo ruolo.
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F.O. Arianna, Orsola. « Il formatore nella mediazione e conciliazione dei conflitti ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 112 (mars 2021) : 157–71. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112010.

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Résumé :
Il mondo della mediazione e della conciliazione dei conflitti è vasto e la formazione deve adattarsi ed essere specifica in ogni ambito ma anche trasversale, essendo comuni le tecniche di gestione dei conflitti. Il formatore deve avere quindi conoscenze e competenze: nella formazione (al fine di impostare e condurre la lezione scegliendo i contenuti e le modalità di svolgimento più idonei ai discenti e al tipo di evento); nelle tecniche di gestione del conflitto e di interazione comunicativa; nella gestione delle emozioni; nella metodologia delle procedure facilitative ed aggiudicative di negoziazione e di mediazione; nella normativa e nella giurisprudenza Nazionali, Comunitarie e Internazionali; in tutte le materie oggetto della formazione specifica che dovrà garantire. Questo contributo vuole offrire una panoramica generale, anche se non del tutto esaustiva, della figura, del ruolo e della funzione del formatore nell'ambito della mediazione, della conciliazione e, più in generale, della gestione dei conflitti nei diversi ambiti.
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Panizza, Luca, et Nicola Bortoli. « TECC : medicina tattica o nuovo approccio al soccorso ordinario ? » Rescue Press 02, no 01 (25 janvier 2022) : 1. http://dx.doi.org/10.53767/rp.2022.01.01.it.

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Résumé :
Dall’11 settembre 2001 al 31 dicembre 2017, nel mondo, sono stati documentati 108.374 attacchi terroristici. La maggior parte delle lesioni riscontrate sui soggetti coinvolti sono assimilabili a quelle rinvenute nei teatri bellici. Il 25% delle vittime possono essere salvate con misure salvavita appropriate se attuate immediatamente già sul sito dell’attentato adottando procedure di intervento come quelle proposte dal Tactical Emergency Casualty Care. E’ stato condotto uno studio osservazionale trasversale che mettesse a confronto le competenze acquisite da professionisti che hanno partecipato ad un corso di medicina tattica, secondo le linee guida TCCC/TECC, e professionisti che hanno frequentato un corso di gestione del trauma secondo linee guida ATLS/PHTC. Obiettivi secondari dello studio miravano a verificare se queste competenze fossero state utilizzate, dagli stessi professionisti, nelle attività di soccorso al paziente traumatizzato in un contesto ordinario. Lo studio è stato realizzato mediante somministrazione di un questionario ad un campione di 154 professionisti (medici, infermieri ed autisti soccorritori) del servizio di emergenza-urgenza 118 italiano. I partecipanti allo studio che hanno preso parte ad un corso di medicina tattica ammontavano al 30% del campione. Lo studio ha evidenziato che il 60% dei professionisti appartenenti al gruppo che ha partecipato a corsi TCCC o TECC poneva maggior attenzione al controllo delle emorragie e ad una precoce stabilizzazione delle vie aeree rispetto al restante campione di studio. KEYWORDS: TECC, Tactical medicine, Prehospital trauma, terrorist attack, TCCC
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Gallina, Vittoria. « Bisogni formativi e politiche di welfare ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 120 (février 2011) : 139–52. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120007.

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Résumé :
Il lifelong learning č la risposta che le politiche educative hanno saputo costruire alla fine del secolo scorso di fronte ai processi di mondializzazione del lavoro ed ai fenomeni migratori. La durezza e la complessitŕ dei processi sociali indotti dal cambiamento produttivo nel mondo globale chiedono uno sforzo di conoscenza ed un impegno di risorse inedito, per contrastare processi di disgregazione sociale e per sostenere gli individui che "rischiano" nel mondo del lavoro flessibile. Le prospettive educative sono chiamate a inventare percorsi che aiutino gli individui a vedere lontano e a progettarsi al di lŕ della occupazioneche il mercato del lavoro presenta oggi come unica, quasi, opportunitŕ di inserimento sociale. Sistemi formativi/ istruttivi efficaci dovranno progressivamente abbandonare la illusoria valenza dei percorsi interdisciplinari, valorizzando invece la trasversalitŕ di saperi e competenze e esplicitando le finalitŕ di ogni fase del processo di apprendimento, al fine di attribuire a questo senso e valore per il soggetto che apprende.
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Olano del Castillo, Reyna, et Deris Natalia Rios Olano. « Gestión estratégica, Políticas y Calidad educativa en el Contexto Universitario ». REICE : Revista Electrónica de Investigación en Ciencias Económicas 8, no 15 (3 juillet 2020) : 26–38. http://dx.doi.org/10.5377/reice.v8i15.9940.

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Résumé :
La misión de la educación universitaria es cumplir con la calidad de ella a través del cumplimiento de procesos administrativos actuales que busca consolidar instituciones competentes y flexibles que se adapten a los constantes cambios. Es por ello que el entorno universitario requiere de un personal altamente competitivo que se traduzca en seres más productivos que cristalizan el logro de metas propuestas. Esta investigación tuvo el propósito de describir la relación existente entre Gestión estratégica, Políticas de desarrollo y Calidad educativa en el Contexto Universitario cuya metodología fue cuantitativa, descriptiva, diseño no experimental trasversal, concluyendo que las universidades estudiadas se han enfrentado a procesos gerenciales que les ha permitido alcanzar una calidad educativa satisfactoria, debido a la vinculación de la gestión estratégica con las políticas de desarrollo que dichas universidades brindan, realizando seguimiento en la aplicación de modelos, el marco legal, rasgos históricos, la equidad e interculturalidad, el acceso, egreso y satisfacción estudiantil. Aun cuando se han logrado ciertos avances, su desarrollo es limitado, encontrándose en situación de rezago.
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Peris Hernández, Montserrat, Carmen Maganto Mateo et Maite Garaigordobil Landazabal. « Prácticas parentales y conductas internalizantes y externalizadas en niños y niñas de 2 a 5 años ». European Journal of Child Development, Education and Psychopathology 6, no 2 (11 décembre 2018) : 77. http://dx.doi.org/10.30552/ejpad.v6i2.70.

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Résumé :
La etapa preescolar es decisiva para el desarrollo del ser humano, por la gran plasticidad que posibilita adquirir nuevas conductas y aprendizajes emocionales. Objetivos: (1) Investigar las conductas externalizadas e internalizadas en niños/niñas preescolares según padres y profesoras, y el involucramiento parental según edad, género y nivel socioeconómico (NSE); (2) Analizar dichas conductas con las prácticas parentales positivas y negativas informadas por padres y educadoras. Participantes: 293 niños y niñas de 2-5 años, 136 niñas (46.4%) 293 padres y 54 educadoras, de la Concepción, Chile. El diseño es descriptivo, correlacional y de corte trasversal. Evaluación: Child Behavior Check List y Child Teacher Report Form; Parental Sense of Competence; Alabama Parenting Questionnaire-Preschool Revision. Resultados: Los padres evalúan con mayor frecuencia que las educadoras conductas externalizadas e internalizadas. No existen diferencias estadísticamente significativas según edad en comportamientos desadaptativos, mientras que las educadoras evidencian diferencias en conductas externalizadas e internalizadas, presentando los niños más conductas desadaptativas. A menor NSE menos conductas externalizadas e internalizadas perciben padres y educadores, y más prácticas parentales inconsistentes y castigadoras, mientras que a mayor NSE mayor nivel de satisfacción parental. No hay diferencias en satisfacción con el rol parental ni en la percepción de autoeficacia parental.
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Gómez Jiménez, Damián Jesús, et Rolando David Acosta Bobadilla. « Dificultad en el proceso de enseñanza- aprendizaje de las matemáticas de los alumnos de los “centros educativos para adultos” de la ciudad de Pilar 2019 ». Ciencia Latina Revista Científica Multidisciplinar 6, no 6 (14 novembre 2022) : 210–27. http://dx.doi.org/10.37811/cl_rcm.v6i6.3483.

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Résumé :
El estudio de las matemáticas, constituye un reto para cualquier tipo de estudiante, se representa la práctica académica de las matemáticas desde la aplicación en el aula, siendo de gran importancia concebir que las mismas son un arte, y ciencia de estudio. El objetivo, es analizar las principales dificultades del proceso de enseñanza-aprendizaje de las matemáticas de los alumnos de los centros educativos para adultos de la ciudad de Pilar año 2019, a fin de establecer los métodos y estrategias de enseñanzas de esta materia, que ayuden a mejorar sus capacidades de aprendizaje en el área. Es un estudio descriptivo de corte trasversal con enfoque cuantitativo, a partir de un cuestionario administrado a una muestra compuesta por 75 alumnos distribuidos en 2 centros educativos para adultos de la ciudad de Pilar, año 2019, y a 2 docentes del área de matemáticas. Las principales conclusiones son que la naturaleza exacta de las matemáticas causa cierto temor en los alumnos, que los profesores utilizan el guaraní y el español para hacerse entender. Sobre las dificultades procedentes del propio alumno, a ellos le produce “entusiasmo”, esos desafíos, clara demostración de que se sienten competentes, y tienen expectativas de autosuficiencia.
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Ricchiardi, Paola, Emanuela M. Torre, Lara Colombo, Marilena Dellavalle, Chiara Ghislieri et Paola Torrioni. « Educatori, assistenti sociali, psicologi e insegnanti : uno strumento per l'autovalutazione delle rappresentazioni professionali degli studenti ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (avril 2021) : 49–64. http://dx.doi.org/10.3280/erpoa1-2021oa11510.

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Résumé :
Le professioni in ambito socio-psico-educativo presentano in Italia percorsi di studio distinti, in ragione della necessità di formare professionisti con un profilo di competenze differenziato. Tuttavia le professioni definite "di cura", educative o "del sociale", vengono spesso considerate simili dagli studentiche si stanno orientando verso le stesse, in virtù di un presunto denominatore comune, connesso soprattutto al valore professionale trasversale dell'essere di aiuto agli altri e ai destinatari delle "azioni educative o di cura" (es. bambini, soggetti fragili). Non è infrequente riscontrare misconcezioni erappresentazioni errate non solo in fase di orientamento, ma anche negli studenti che sono già arrivati oltre la metà del proprio percorso di studi, con il rischio di generare abbandono, transizione tra più corsi o insoddisfazione professionale a medio e lungo termine. Risulta dunque importante accompagnare in maniera adeguata gli studenti a scegliere l'ambito professionale più rispondente alle proprie propensioni e attitudini, attraverso l'impiego di specifici strumenti di autovalutazione. A tal fine è stata predisposta una scala di autovalutazione per le professioni socio-psico-pedagogiche. Lo strumento è stato somministrato agli studenti del secondo/terzo anno dei percorsi di studio implicati (Scienze dell'educazione, Scienze e tecniche psicologiche, Servizio sociale e Scienze della formazione primaria), per individuare le misconcezioni che permangono più frequentemente, sulla base delle quali sono stati costruiti percorsi orientativi per le secondarie.
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López Núñez, María Inmaculada, José Manuel Velasco Retamosa, Jorge García et Susana Rubio Valdehita. « Multiculturalidad y Ciencias Sociales : El caso de Psicología ». Comunitania. Revista Internacional de Trabajo Social y Ciencias Sociales, no 15 (22 novembre 2019) : 219. http://dx.doi.org/10.5944/10.5944/comunitania.15.11.

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En los últimos años España ha vivido un incremento sustancial de población inmigrante al recibir cinco millones de personas en menos de 10 años. Actualmente la población inmigrante supone alrededor del 10% de la población. Este proceso implica una responsabilidad conjunta para adaptarse a los cambios y un desafío para la prestación de servicios educativos, sanitarios y asistenciales. El contacto con una nueva cultura conlleva una serie de dificultades que tienen impacto sobre el individuo y estar en el origen, evolución y pronóstico de muchos trastornos de salud mental, rendimiento educativo y adaptación sociolaboral. Factores específicos como el proceso migratorio, las rupturas de vínculos afectivos y sociales, las condiciones de trabajo precarias o la percepción de discriminación, pueden ser fuente de estrés y de malestar, sin duda son factores de mayor vulnerabilidad para una población inmigrante. La formación y capacitación en competencia multicultural se ha mostrado como la herramienta más eficaz para la atención a la diversidad cultural. En España el interés por la formación en competencia multicultural en el ámbito de la psicología es escaso aun cuando aparece como una de las competencias trasversales en el libro Blanco del Título de Grado de Psicología de la Agencia Nacional de Evaluación de la Calidad y Acreditación (ANECA). La literatura consultada muestra que la competencia multicultural es la herramienta más adecuada tanto a nivel profesional como institucional para una atención de calidad. El propósito de este artículo, de carácter teórico, es mostrar la realidad multicultural en España, reflexionar acerca de la importancia que se le da en la formación universitaria en la carrera de Psicología, y plantear la necesidad de impulsar el aprendizaje en competencia multicultural para responder de manera efectiva a las necesidades existentes y a los nuevos retos como es la crisis de los refugiados.In recent years Spain has seen a substantial increase in immigrant population being an exceptional case in European history to receive five million people less than 10 years. Currently the immigrant population accounts for about 10% of the population. This process involves a joint responsibility to adapt to change and challenge for the provision of education, health and care services. Contact with a new culture involves a series of economic, social difficulties of an information or communication that impact on the individual and can be the origin, evolution and prognosis of many mental health disorders, educational performance and social and labor adaptation. Specific factors such as the migration process, ruptures of affective and social ties, poor working conditions or the perception of discrimination, can be a source of stress and discomfort, certainly are factors more vulnerable to an immigrant population. Training and training in multicultural competition has proven to be the most effective attention to cultural diversity tool. In Spain the interest in training in multicultural competence in the field of psychology is scarce, even when it appears as one of the transversal competences in the White Paper of the Degree of Psychology of the National Agency for Quality Assessment and Accreditation (ANECA). The literature shows that multicultural competence is most suitable both for professional and institutional quality care tool. The purpose of this theorical paper, is to show the multicultural reality in Spain, reflect on the importance given in university education in the career of Psychology, and raise the need to promote learning in multicultural competence to respond effectively to existing needs and new challenges such as the refugee crisis way.
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Rengifo Arias, Diana Marcela, et Fabián Alexis Ropero Giraldo. « FAMILIA COMO UNIDAD CORONARIA PRIMARIA DE LAS PERSONAS HIPERTENSAS O DIABÉTICAS TIPO II ». Revista de Investigaciones Universidad del Quindío 29, no 1 (31 décembre 2017) : 7–15. http://dx.doi.org/10.33975/riuq.vol29n1.8.

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Los pacientes crónicos, presentan mayor riesgo de desarrollar eventos cardiovasculares que comprome­tan fatalmente su integridad física, poniendo en riesgo su vida, la mayoría de estos casos ocurren en el domicilio. Objetivo. Determinar la capacidad de respuesta de los familiares, de las personas que viven con hipertensión arterial o diabetes mellitus tipo 2 ante eventos cardiovasculares que comprometen po­tencialmente la vida de su familiar. Metodología. Estudio cuantitativo, descriptivo de corte trasversal empleando un muestreo probabilístico, aleatorio simple; la población fueron familias de personas que asisten al programa y control de riesgo cardiovascular. Resultados. La mayoría de los participantes fueron mujeres (67,5%), estudiantes (48,2%), de parentesco de primer grado de consanguinidad (hijos 48,7%), en una edad de 21 a 30 años (34,3%) y con nivel educativo profesional (48,0%); el 55% de las personas interrogadas refirió no conocer los signos asociados a estos eventos, solo el 40,2% de ellos manifestaron sentirse en capacidad de identificar el evento, sin embargo, ninguno de ellos identifican la “no respuesta al llamado” como una condición asociada, solo el 0,5% reconoció la secuencia correcta para actuar como primeros respondientes (activación del sistema de emergencia- Compresiones cardía­cas- Desfibrilación precoz). El 85,5% refirió no conocer un desfibrilador externo automático. Conclu­sión: no se encuentran en la capacidad de proveer maniobras de RCP en el caso de que sus familiares lo requirieran, puesto que existen grandes vacíos en el conocimiento sobre las actividades que deben desarrollar, además manifiestan no sentirse competentes para actuar en consecuencia con la situación.
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Alvarado Guerra, Pedro. « Resolución de problemas matemáticos mediados por la comprensión lectora ». Revista de Investigaciones de la Universidad Le Cordon Bleu 10, no 1 (23 janvier 2023) : 104–16. http://dx.doi.org/10.36955/riulcb.2023v10n1.010.

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Las matemáticas constituyen una de las áreas fundamentales en la formación de los seres humanos, no solo en el proceso mismo de resolución propio de esta ciencia exacta, sino también, en todos los ámbitos de la vida; desde su implementación en las instituciones educativas se ha venido investigando sobre cómo a partir de esta se puede responder a los avances globales y Nacionales en la formación de ciudadanos competentes en diferentes campos relacionados con la consolidación de los valores democráticos, los cuales la hacen un referente primordial en las políticas educativas de los gobiernos y los currículos escolares. Actualmente los métodos de enseñanza en el campo de las matemáticas han incorporado nueva información relevante, lo que conlleva a la construcción de espacios donde el docente y el estudiante interactúan para construir conocimiento y que este pueda ser aplicado en diversas situaciones y contextos. El presente artículo hace referencia a diferentes investigaciones relacionadas con la importancia de reconocer la comprensión lectora en el desarrollo de las competencias matemáticas. Para desarrollar la temática se efectuó un búsqueda bibliográfica en bases de datos, obteniendo que la comprensión lectora se hace trasversal curricularmente proporcionando una serie de conocimientos básicos en la interpretación de palabras y conceptos necesarios en la construcción de los planteamientos requeridos para lograr los resultados esperados, permitiendo tanto a docentes como a los estudiantes avanzar significativamente en el desarrollo del proceso resolutorio con contenido verbal.
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Cappuccio, Giuseppa, et Lucia Maniscalco. « Costruzione e validazione del questionario DIDLab "La didattica Laboratoriale : apprendimenti e stili di conduzione con l'approccio IBSE" ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 1 (juin 2021) : 80–96. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2021oa12066.

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Il presente lavoro espone gli esiti della costruzione e validazione del questionario "La didattica Laboratoriale: apprendimenti e stili di conduzione con l'approccio IBSE" finalizzato a misurare il grado di conoscenza dell'approccio Inquiry-Based Science Education e lo stile di conduzione nella didattica laboratoriale, che ha visto coinvolti 523 corsisti del corso di specializzazione per le attività di sostegno didattico dell'Università degli Studi di Palermo; il test di misurazione costruito è composto da 42 item suddiviso in cinque macro-aree su scala Likert a 5 punti. Dall'analisi quantitativa condotta è emerso che il questionario ha buona concordanza, pensato per indagare sulle conoscenze dell'approccio investigativo e migliorare lo stile di conduzione della didattica laboratoriale. Quest'ultima risulta utile a facilitare l'acquisizione di una competenza in ogni ordine di scuola. Il laboratorio, infatti, rappresenta la modalità trasversale che promuove nello studente una preparazione completa e capace di continuo rinnovamento. Dall'analisi sono emersi risultati molto soddisfacenti per quanto riguarda l'attendibilità e la validità del questionario costruito. A seguito dell'analisi fattoriale condotta sono stati estrapolati i due fattori più rappresentativi, denominati Stili di conduzione nella didattica laboratoriale e Conoscenza dell'approccio Inquiry-Based Science Education. Infine, è stata condotta un MANOVA 2 X 2 per esplorare differenze ascrivili agli anni di servizio e al grado di istruzione dove si presta insegnamento. Tale indagine ha rilevato una correlazione tra la conoscenza e l'applicazione dell'approccio IBSE alla didattica laboratoriale tanto maggiore quanto più sono gli anni di servizio e all'interno degli ordini di scuola primaria e secondaria di primo grado. 
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Belmonte, María Luisa, José Santiago Álvarez-Muñoz et Abraham Bernárdez Gómez. « Competencias laborales de los pedagogos egresados ». Research, Society and Development 10, no 1 (30 janvier 2021) : e53210112192. http://dx.doi.org/10.33448/rsd-v10i1.12192.

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Résumé :
Hace apenas unos años, dentro del contexto de globalización económica del pasado siglo XX y durante la revolución tecnológica, las organizaciones e instituciones junto con el concepto de trabajo en sí, se han ido reconfigurando, y lógicamente, el perfil de competencias exigido a jóvenes y trabajadores, también. La sociedad, progresivamente con el cambio, va requiriendo profesionales competentes en ámbitos cada vez más trasversales, y nos encontramos ante la necesidad de poseer altas capacidades de adaptación y actualización. Se reclaman personas versátiles, capaces no solo en el círculo cerrado de su ámbito laboral, sino con actitudes de trabajo en grupo, capacidad de adaptación, flexibilidad, entre otros. Este proyecto de intervención surge de la necesidad de dotar a los jóvenes de competencias laborales transversales que actualmente se requieren en el mercado profesional. Las competencias que más protagonismo adquieren son algunas como el trabajo en equipo y las habilidades sociales, siendo competencias imprescindibles a desarrollar por un pedagogo. Los destinatarios a los que va dirigido son los alumnos recién graduados en pedagogía por la Universidad de Murcia. Se llevará a cabo en el Servicio Regional de Empleo y Formación, ya que va destinado a esclarecer el futuro profesional de los jóvenes, que atraviesa una situación crítica en nuestro país. A través de una serie de actividades se potenciarán esas competencias, con el fin de impulsar la autonomía para la búsqueda activa de empleo. Así, se espera fomentar la búsqueda fructuosa de empleo de los pedagogos recién egresados.
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Magliano, Lorenza, Andrea Fiorillo, Claudio Malangone, Manuela Guarneri, Cecilia Marasco, Mario Maja et Gruppo Di Lavoro. « Causes and psychosocial consequences of schizophrenia : the opinions of patients' relatives ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9, no 2 (juin 2000) : 113–25. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008307.

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RIASSUNTOScopo – Descrizione delle opinioni sulla schizofrenia e le sue conseguenze psicosociali in un campione di familiari di pazienti con questa patologia reclutati in 30 Centri di Salute Mentale (CSM) stratificati per area geografica e densità di popolazione. Disegno – Studio trasversale di familiari-chiave di pazienti con diagnosi DSM-IV di schizofrenia, in fase di compenso clinico. Valutazione delle opinioni dei familiari sulla malattia mentale e gli svantaggi sociali ad essa conseguenti in relazione a: a) variabili cliniche del paziente e sociodemografiche del nucleo familiare; b) zona geografica e densità di popolazione. Setting – Lo studio è stato condotto in 30 CSM randomizzati e stratificati per area geografica (Nord, Centro, Sud) e densità di popolazione (> 100000 abitanti; tra 100000 e 25000 abitanti; < 25000 abitanti) sull'intero territorio nazionale. Principali misure utilizzate – a) stato clinico e funzionamento sociale del paziente: Brief Psychiatric Rating Scale (BPRS) e intervista per l'Accertamento della Disabilità (AD); b) interventi ricevuti: Scheda di Rilevazione degli Interventi (SRI); c) opinioni dei familiari sulla schizofrenia e le sue conseguenze psicosociali: questionario sulle Opinioni dei Familiari (QOF). Risultati – So-no stati raccolti i dati relativi a 709 pazienti e altrettanti familiari-chiave. Opinioni pessimistiche da parte dei familiari rispetto alia competenza sociale dei pazienti con schizofrenia sono risultate associate a: alti livelli di disabilità, sintomi negativi e ostilita nel congiunto malato, conoscenza della diagnosi di schizofrenia da parte del familiare, residenza in zone a bassa o media densita di popolazione, bassi livelli di scolarità del familiare. Opinioni pessimistiche da parte dei familiari rispetto alle limitazioni sociali imposte dalla malattia sono risultate associate a: alti livelli di disabilità ed elevato numero di ricoveri del congiunto malato, maggiore età del familiare. Conclusioni – I risultati di questo studio sottolineano la necessità di: a) fornire interventi informativi alle famiglie i quali prendano in esame non solo gli aspetti clinici della schizofrenia, ma anche quelli relativi alia disabilità e agli svantaggi sociali conseguenti a tale patologia; b) pianificare campagne di sensibilizzazione sulle malattie mentali che tengano conto del contesto socio-culturale delle fasce di popolazione a cui sono dirette.
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Carrillo González, Stephanye, et Jaime Lorduy Gómez. « Conocimiento acerca de las voluntades anticipadas por parte del adulto mayor del Hogar San Pedro Claver 2015-2016 ». Ciencia y Salud Virtual 9, no 2 (28 décembre 2017) : 57–66. http://dx.doi.org/10.22519/21455333.952.

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Resumen Introducción: Las voluntades anticipadas son instrumentos útiles para proyectar la protección del derecho a la autodeterminación de las personas, especialmente en situaciones en las cuales no son competentes para hacer juicios razonados. Este tema es relevante, ya que la escasa información y difusión de las voluntades anticipadas en los adultos mayores, acompañado de la ausencia de investigaciones y reglamentaciones nacionales permiten vulnerar los principios de la bioética entre los que sobresale el de autonomía. Actualmente en Cartagena no se conoce estudio alguno sobre las voluntades anticipadas en los distintos hogares geriátricos, por lo tanto se justifica este estudio. Objetivo: Determinar el conocimiento en relación a las voluntades anticipadas del adulto mayor del Hogar San Pedro Claver de la Ciudad de Cartagena en los años 2015-2016. Materiales y Métodos: Estudio es descriptivo, de corte trasversal. La obtención de datos se obtuvo de fuente primaria por una encuesta aplicada a 55 adultos mayores que se encontraban en el Hogar estudiado, según el criterio para escoger a los sujetos a investigar e información útil que permitió la formulación de conclusiones y recomendaciones. Para el análisis de la información se utilizó el programa estadístico SPSS versión 22. Para este estudio en cuanto a normas éticas en Investigación especialmente la Resolución 008430 de 1993 quien clasifica sin riesgos esta investigación. Resultados: Los hallazgos de este estudio indican que los adultos mayores de este Hogar prevalece el sexo masculino, tienen procedencia del área urbana, son en la mayoría solteros, tienen un nivel de escolaridad entre primaria incompleta y secundaria incompleta, otro aspecto es que casi la mitad no recibe ayuda económica, esto se relaciona con las voluntades anticipadas ya que respondieron negativamente a la hora de autorizar a sus familiares las decisiones frente al destino final de su cuerpo y sus órganos, trasfusiones sanguíneas, cuidados paliativos y testamento vital. Conclusión: Existe desconocimiento en el tema de voluntades anticipadas por parte de los adultos mayores y se resalta que ellos piensan que su familia no debe tomar decisiones por ellos. En otro aspecto se hace necesario la educación al personal responsable que interviene y acompaña a los pacientes geriátricos, para que este reciba todo la instrucción y alternativas que ellos poseen como sujetos autónomos y que haya el necesario acompañamiento en la toma de decisiones. Palabras claves: Geriatría, Voluntad en vida, Anciano
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Sanchez-Macedo, Lucila, Ruben Vidal-Espinoza, Jose Fuentes-Lopez, Eliseny Vargas-Ramos, Edward Gomez-Sanchez, Camilo Urra-Albornoz, Rossana Gomez-Campos et Marco Cossio-Bolaños. « Tipos de confiabilidad de la prueba de coordinación motora gruesa KTK para niños y adolescentes : Una revisión sistemática ». SPORT TK-Revista EuroAmericana de Ciencias del Deporte 11 (12 octobre 2022) : 28. http://dx.doi.org/10.6018/sportk.488851.

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The Körperkoordinationstest für kinder (KTK) is of great use in the field of physical education, rehabilitation and sports science. Its application involves rigorous control in terms of reliability. This review verifies the types of reliability used. The Pubmed database was used, including studies from the period 2016 to 2020. The keywords used were: motor coordination, motor competence, KTK, children, reliability. Ten cross-sectional studies were selected. The age ranges and sample size ranged from 4 to 14 years old and includes a sample size from 64 to 3738. Of the 10 studies, 2 used three reliability criteria (stability, equivalence, and internal consistency), 3 used measures of stability, and 4 used measures of equivalence. The reported stability measures ranged from 0.60 to 0.99, equivalence measures from 0.75 to 0.99, and internal consistency measures from 0.95. In conclusion, it was verified that the cross-sectional studies evaluating the KTK tests were generally conducted on children of both genders and applied in age ranges from 4 to 14 years old as suggested by the original proposal and the types of reliability used varied among the studies from moderate to excellent. La prueba Körperkoordinationstest für kinder (KTK) es de gran utilidad en el ámbito de la educación física, rehabilitación y en ciencias del deporte. Su aplicación implica el control riguroso en términos de confiabilidad. Esta revisión verifica los tipos de confiabilidad utilizados. Se utilizó la base de datos Pubmed, incluyendo estudios del periodo 2016 hasta 2020. Se utilizó las palabras clave: coordinación motora, competencia motora, KTK, niños, confiabilidad. Se seleccionó 10 estudios transversales. Los rangos de edad y el tamaño de la muestra oscilaron entre 4 hasta los 14 años e incluye un tamaño de muestra desde 64 hasta 3738. De los 10 estudios, 2 han utilizado tres criterios de confiabilidad (estabilidad, equivalencia y consistencia interna), 3 utilizaron medidas de estabilidad, y 4 de equivalencia. Las medidas de estabilidad reportadas varían de 0,60 a 0,99, las medidas de equivalencia desde 0,75 a 0,99 y por medio de consistencia interna 0,95. En conclusión, se verificó que los estudios trasversales que evalúan las pruebas de KTK fueron realizadas por lo general en niños de ambos géneros y aplicados en rangos de edad desde los 4 hasta los 14 años como lo sugiere la propuesta original y los tipos de confiabilidad utilizados variaron entre los estudios desde moderado hasta excelente.
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Quevedo Arnaiz, Ned, Nemis García Arias, Fredy Pablo Cañizares Galarza et Silvia Gavilánez Villamarín. « Creación de actitudes, habilidades y conocimientos investigativos en cursos presenciales y virtuales con estudiantes de Derecho en Santo Domingo, Ecuador ». Revista Cognosis. ISSN 2588-0578 6, no 2 (28 juin 2021) : 145. http://dx.doi.org/10.33936/cognosis.v6i2.3614.

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En la Universidad Regional Autónoma de los Andes se ha organizado la formación investigativa del estudiante desde el primer nivel del pregrado hasta su graduación con un nuevo currículo y estrategias de intervención que permitan mejores resultados en la formación. En este trabajo investigativo se declara como objetivo comparar en la práctica investigativa bajo las condiciones actuales y anteriores, la relación entre los conocimientos y habilidades aportados en la formación investigativa en la Universidad con las asignaturas de corte investigativo y las actitudes que presentan los estudiantes para la actividad de investigación. Se trabajó bajo un diseño preexperimental descriptivo un estudio trasversal comparativo durante dos semestres. Los autores utilizaron entre los métodos, la observación y recopilación de experiencias en el desempeño formativo bajo las características de un curso presencial y otro virtual, también se realizaron técnicas de medición como las pruebas pedagógicas y las encuestas con la muestra en los cinco niveles de la carrera de Derecho y el grupo de quinto en este semestre virtual en la sección matutina presencial en la Universidad Regional Autónoma de los Andes (UNIANDES), Santo Domingo. Se pudo confirmar con los instrumentos aplicados que el desarrollo de los conocimientos conceptuales, procedimentales y actitudinales en la investigación guarda relación de sistema único para crear competencias. De ello, se coligió que los conocimientos actitudinales son los que mayor dificultad presentan en la actualidad para el éxito de la actividad investigativa del estudiante universitario. La principal conclusión en la investigación y formación en busca de mayor integralidad para el estudiante universitario propone mejoras interrelacionadas de sus actitudes, conocimientos y habilidades para el desempeño profesional. PALABRAS CLAVE: actitudes, conocimientos, habilidades, formación investigativa, competencia investigativa. Creation of investigative attitudes, skills and knowledge in face-to-face and virtual courses with Law students in Santo Domingo, Ecuador ABSTRACT At the Regional Autonomous University of the Andes, student research training has been organized from the first undergraduate level to graduation with a new curriculum and the intervention strategies that allow better results in training. In this research work, the objective of comparing the relationship between knowledge and skills provided in research training at the University with the researching subjects and the attitudes that students present for the research activity in that practice under current and previous conditions is declared. A comparative cross-sectional study was carried out under a descriptive pre-experimental design for two semesters. The authors used among the methods, observation and collection of experiences in the training performance under the characteristics of a face-to-face course and a virtual one, measurement techniques such as pedagogical tests and surveys were also carried out with the sample in the five levels of the Law degree and the fifth group in this virtual semester in the morning section at the Regional Autonomous University of the Andes (UNIANDES), Santo Domingo. It was possible to confirm with the applied instruments that the development of conceptual, procedural and attitudinal knowledge in research is related to a single system to create competencies. From this, it was concluded that attitudinal knowledge is the one that currently presents the greatest difficulty for the university student’s success of the research activity. The main conclusion in research and training in search of greater integrality for the university student proposes interrelated improvements in their attitudes, knowledge and habits for professional performance. KEYWORDS: attitudes, knowledge, skills, research training, research competence.
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Aleandri, Gabriella, et Emanuele Consoli. « Metodi autobiografici e coding per lo sviluppo dell’autoconsapevolezza e delle competenze trasversali. » ECPS - Educational Cultural and Psychological Studies, no 21 (8 juin 2020). http://dx.doi.org/10.7358/ecps-2020-021-alea.

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Di Rienzo, Paolo, Aline Sommerhalder, Massimo Margottini et Concetta La Rocca. « Apprendimento permanente, saperi e competenze strategiche : approcci concettuali nel contesto di collaborazione scientifica tra Brasile e Italia (Lifelong learning, knowledge and Strategic Competence : conceptual approaches in the context of scientific collaboration between Brazil and Italy) ». Revista Eletrônica de Educação 12, no 3 (7 octobre 2019). http://dx.doi.org/10.14244/198271993584.

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Résumé :
This essay aims to show some approaches in the understanding of the lifelong learning concepts, knowledge, competence, from a literature review with the contributions of Dewey, Bruner, Freire, Schon and Tardif among others. Coming from theoretical studies carried out by Italian researchers and a Brazilian researcher, through their Research Centers/Laboratories and international collaborative partnership between Brazilian and Italian Universities, this text addresses from the undertake scientific literature, key terms which support the held studies. From the considerations, it is highlighted the regular understanding around lifelong learning concept, which considers the human condition for the permanent learning and valuing experiences from different contexts, such as family and school (basic and higher education). In view of this, the approximation between the concepts of competence and knowledge was also highlighted, recognized and valued as fundamental elements for the learning process and for the development of critical and reflexive thinking, and consequently transforming daily problems and challenges. The task reinforces the research network, pursuing the improving theoretical knowledge to subsidize the scientific research production in the educational field, besides Brazilian or Italian academic walls.SommarioQuesto saggio ha l’obiettivo di presentare gli approcci sulla definizione dei concetti di apprendimento permanente, saperi e competenze, partendo da una revisione della letteratura, con i contributi,tra gli altri, di Dewey, Bruner, Freire, Schon e Tardif. A partire dall’analisi teorica condotta da ricercatori italiani e una ricercatrice brasiliana, mediante i loro centri di ricerca/laboratório, e l’accordo di collaborazione internazionale tra l’università brasiliana e italiana, questo testo affronta, in base alla letteratura scientifica, i termini chiave che supportano gli studi realizzati. Dalle argomentazioni espresse, emerge la posizione comune sul concetto di apprendimento permanente o per tutta la vita, che considera l’approccio umanistico e la valorizzazione delle esperienze provenienti da diversi contesti come la famiglia e la scuola (in particolare di base e superiore). In questa prospettiva, si mette in evidenzia anche l'approssimazione semantica tra i concetti di competenza e saperi, riconosciuti e valorizzati come elementi fondamentali per il processo di apprendimento e per lo sviluppo del pensiero critico e riflessivo, e di conseguenza trasformatore rispetto ai problemi e alle sfide quotidiane della vita. Il presente contributo rafforza la rete di ricerca congiunta, con l'obiettivo di migliorare le conoscenze teoriche per supportare lo sviluppo di ricerche in campo educativo, al di là delle mura accademiche brasiliane o italiane.Keywords: Lifelong learning, Knowledge, Strategic competence, Reflexive competence.Parole chiave: Apprendimento permanente, Saperi, Competenze strategiche, Competenze di riflessione.Palavras-chave: Aprendizagem permanente, Conhecimento, Competência estratégica, Competência reflexiva.ReferencesALBERICI, A. La possibilità di cambiare. Apprendere ad apprendere come risorsa strategica per la vita. Milano: Franco Angeli, 2008.ALBERICI, A.; DI RIENZO, P. Learning to learn for individual and society. In: R. Deakin CRICK, C. S.; K. REN (Eds), Learning to Learn. International perspectives from theory and practice. New York: Routledge, 2014, p. 87-104.BALDACCI M. Trattato di pedagogia generale, Roma: Carocci Editore, 2002.BANDURA A. 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Résumé :
Lo studio svolge un’analisi trasversale dell’offertaformativa, delle attività professionalizzanti e di alcuni indicatori di andamento, dei 17 Corsi di Laurea per Educatore Professionale Snt-2, attivi in 14 atenei in Italia. Le proposte didattiche del settore scientifico disciplinare di riferimento MED/48 e le esperienze del tirocinio curriculare, sono esaminate in forma comparata tra i corsi con l’obiettivo di verificarne la coerenza con i problemi prioritari socio sanitari, le funzioni e attività delle “Core competence” della professione. Peculiarità, punti di forza e alcune criticità sono evidenziati nello studio relativamente alla situazione complessiva della figura professionale. I Corsi di Laurea fanno registrare un buon andamento di alcuni indicatori strategici come l’occupabilità dei laureati e la coerenza con le “Core Competence” dell’EP, nel ventesimo anno accademico di istituzione del corso sanitario in ambito accademico.
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Miletta, M., F. Bogliatto et L. Leidi. « Nuove prospettive di integrazione professionale della figura ostetrica ». Working Paper of Public Health 5, no 1 (15 juin 2016). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2016.6692.

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Résumé :
Obiettivi: Analisi del carattere innovativo di applicazione della figura ostetrica nell'ambito della cura della patologia ginecologica. Metodologia: Presentare un innovativo modello clinico organizzativo di cura della patologia del basso tratto ano-uro-genitale femminile in Rete multiprofessionale, mediante la valorizzazione della figura ostetrica, come fulcro dell'offerta assistenziale. Risultati: I disordini del basso Tratto Ano-Uro-Genitale femminile rappresentano un ampio spettro di patologie. La gestione ottimale viene dunque a configurarsi come un approccio multidisciplinare di diversi specialisti; tra questi, la figura dell'ostetrica, per la sua trasversalità di conoscenze e competenze, ivi incluso l'approccio ostetrico-riabilitativo alle principali disfunzioni pelvi-perineali, viene ad assumere un ruolo chiave nell'integrazione delle diverse professionalità, al servizio di un percorso assistenziale sinergico e completo per la tutela ed il recupero della salute femminile. Conclusione: Il modello Rete si configura come un ambito moderno di applicazione della figura ostetrica, che ne valorizza le poliedriche potenzialità professionali.
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Serrano, Pedro, María Gracia Carpena Niño, Y. Paola Tuquinga Aucancela Tuquinga Aucancela et Raquel Masegosa María. « Cognición y conducción en personas mayores : Una revisión sistemática de estudios observacionales ». Journal of MOVE and Therapeutic Science 3, no 2 (8 avril 2022). http://dx.doi.org/10.37382/jomts.v3i2.559.

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Résumé :
Introducción: El proceso de envejecimiento puede conllevar pérdida de capacidades cognitivas y funcionales que podrían afectar a las destrezas de conducción en personas mayores. El principal objetivo de la presente revisión sistemática fue sintetizar la evidencia disponible sobre el efecto que producen dichos aspectos cognitivos sobre la conducción a consecuencia del envejecimiento. Material y métodos: Una búsqueda sistemática de artículos observacionales se llevó a cabo por 2 revisores independientes en las bases de datos de PubMed, CINAHL, APA Psycinfo, Cochrane Library, Dialnet, SCIELO y Google Scholar, siguiendo la norma PRISMA. Discrepancias entre ambos fueron resueltas por consenso. De los 499 registros identificados inicialmente, fueron incluidos para revisión un total de 16 artículos, 6 estudios trasversales y 10 estudios de casos y controles, que cumplían los criterios de inclusión y mostraban la más alta calidad metodológica. Resultados: Hallazgos relevantes relacionados con la capacidad cognitiva y la conducción son discutidos mediante análisis cualitativo de la evidencia. Analizando los resultados en un total de 3941 personas mayores de más de 65 años, en base a la exposición a una conducción real o simulada, experiencias pasadas de conducción registradas o historial clínico, se encontró fuerte evidencia de que la medida de cognición global, procesos atencionales, memoria, síntomas neuropsiquiátricos, velocidad de reacción y de procesamiento de la información afectan directamente a su capacidad de conducción. Existe fuerte evidencia del uso de cuestionarios, simuladores y pruebas de conducción en contexto real para su evaluación, siendo limitada la evidencia del uso de vehículos instrumentalizados o de evaluación desde terapia ocupacional. Existe fuerte evidencia de errores de conducción, accidentes o incidentes viales al volante, así como de intención de abandono de esta actividad por afectación cognitiva en edad avanzada. Evidencia moderada sugiere que otros procesos cognitivos pueden también interferir en la capacidad para desempeñar esta AVD de forma competente y segura. Evidencia limitada sugiere relación con otros niveles de dependencia funcional instrumental y avanzada, incapacidad o riesgo de muerte al volante. El análisis cualitativo no mostró evidencias contradictorias de estas variables. Conclusiones: Cognición y conducción en el envejecimiento guardan una relación significativa. A pesar de la calidad de la información extraída, nuevas investigaciones clínicas y de revisión resultan necesarias para seguir investigando sobre los factores que pueden afectar a la conducción en personas mayores.
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