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1

Sirabella, G., R. Saponiero, A. N. Napoli, L. Simonetti, F. Briganti, L. Posteraro et U. Granieri. « Esperienza di embolizzazione di aneurismi “large” del circolo carotideo ». Rivista di Neuroradiologia 10, no 2_suppl (octobre 1997) : 142. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s257.

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Résumé :
Gli autori propongono una casistica di embolizzazione di 5 aneurismi “large” del circolo carotideo. Vengono analizzati: il proprio protocollo di preparazione del paziente; problemi tecnici di approccio all'aneurisma; pregi e difetti del materiale usato (spirale MTS e GDC); problemi collegati alla taglia dell'aneurisma, con particolare riguardo alle difficoltà di stabilire quando l'embolizzazione può essere considerata soddisfacente.
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2

Martone, Vittorio. « I conflitti ambientali come sperimentazione di comunitŕ di rischio territorializzato ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 97 (mai 2012) : 67–84. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-097006.

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Résumé :
In questa saggio l'Autore riflette sui conflitti ambientali come esperienza collettiva di costruzione sociale del rifiuto e del territorio. L'attenzione č posta su due dimensioni delle proteste: da un lato, i modelli di azione collettiva e di cittadinanza politica sperimentati nei conflitti ambientali, con particolare attenzione allo strumento dei presědi territoriali; dall'altro lato, la costruzione sociale della territorialitŕ e la comparsa di manifestazioni identitarie e di comunitŕ a essa collegati.
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3

Nogler, Luca. « Lieferkettensorgfaltspflichtengesetz : perché è nata e quali sono i suoi principali contenuti ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 173 (mai 2022) : 1–37. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2022-173001.

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Résumé :
Il saggio illustra, anzitutto, le principali ragioni che hanno curvato in senso transnazionale l'opinione pubblica tedesca. Si tratta di una serie di avvenimenti che sono collegati a quelli che il noto esponente della Global History, Jürgen Osterhammel, chiama «le interconnessioni a distanza che esercitano una forza strutturante». Viene poi commentata la recente legge tedesca sugli obblighi di cura lungo le catene globali di fornitura, della quale si mettono in luce le ombre.
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4

Gasseau, Maurizio, et Marina Brinchi. « Soccorritori e trauma. Funzioni terapeutiche dello psicodramma analitico junghiano nell'emergenza ». PSICOBIETTIVO, no 1 (mars 2012) : 91–108. http://dx.doi.org/10.3280/psob2012-001006.

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Résumé :
Gli operatori che svolgono funzioni di soccorso nelle emergenze sono esposti a situazioni drammatiche e subiscono una sorta di "contagio psichico" causato dal dolore prodotto da quanto osservato. L'immagine dell'evento si fissa con forza nella psiche e lě puň permanere "muta", ma attiva anche per molti anni. Lo psicodramma permette di liberare le emozioni, favorisce il processo di elaborazione dei vissuti piů dolorosi collegati alle esperienze traumatiche e dunque permette di reagire allo stress e di prevenire comportamenti potenzialmente autodistruttivi.
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5

Maria, Pagliarani, et Wastavino Lucia. « Identitŕ paterna e aspetti depressivi durante la gravidanza e il puerperio ». INTERAZIONI, no 2 (décembre 2011) : 85–97. http://dx.doi.org/10.3280/int2011-002008.

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Résumé :
L'articolo descrive l'importanza dell'esperienza avuta con il proprio padre e la propria madre nell'assunzione del ruolo genitoriale .Come definire i disagi che i padri possono avvertire dopo la nascita del bambino? Č improprio parlare di depressione paterna post-partum in presenza di elementi collegati alle dinamiche famigliari? Come sono le cure al neonato prestate dal padre? A questi interrogativi tentiamo di dare una prima risposta descrittiva sulla base di una serie di colloqui con un piccolo gruppo di padri all'inizio del loro percorso genitoriale.
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6

Panebianco, Angelo. « PARLAMENTO-ARENA E PARTITI ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 17, no 2 (août 1987) : 203–7. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200016658.

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Résumé :
IntroduzioneLe tesi di Giuseppe Di Palma sul parlamento italiano possono essere discusse da due diverse angolature: si può, da un lato, valutare la descrizione/interpretazione del caso esaminato; si può, dall'altro lato, discutere il quadro teorico proposto e utilizzato. I due aspetti non sono, a giudizio di chi scrive, così strettamente collegati fra loro come potrebbe apparire a prima vista. Si può infatti concordare con molte delle osservazioni di Di Palma sulla evoluzione dei rapporti parlamentari in Italia pur mantenendo riserve sulla prospettiva teorica prescelta (la teoria della istituzionalizzazione nella variante offerta da Polsby).
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7

Lepore, Giuseppe. « ‘Raccolsero le bianche ossa… e le misero dentro un’urna d’oro…’ (Il. 24,793) ». Eikon / Imago 9 (3 juillet 2020) : 453–84. http://dx.doi.org/10.5209/eiko.73339.

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Résumé :
Il contributo tenta di ripercorrere i motivi della scelta del contenitore entro cui deporre i resti combusti dopo la pratica dell’incinerazione: quella della distruzione volontaria del corpo, infatti, è una pratica antica e altamente simbolica, che non è stata finora sufficientemente indagata in una prospettiva ampia (anche dal punto di vista cronologico) e multidisciplinare. Il punto di partenza è lo scavo e la recente pubblicazione di una necropoli ellenistica in Epiro (Phoinike): da questo osservatorio privilegiato (anche grazie alle precise indagini antropologiche ivi condotte), si tenterà di spaziare all’interno del mondo greco, fino alle soglie della romanità, tra miti e riti collegati al fuoco.
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Allegra, Marco, et Anna Casaglia. « La dimensione urbana del conflitto : cittŕ divise, contese, segregate ». STORIA URBANA, no 128 (février 2011) : 11–23. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-128002.

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Résumé :
Negli ultimi vent'anni č cresciuto l'interesse del mondo accademico per la dimensione urbana dei conflitti. L'idea di "cittŕ divisa" č stata usata per descrivere una varietŕ di conflitti politici, economici e sociali in diverse cittŕ del mondo, spesso in chiave comparativa. L'insistenza su questo concetto č un segnale, da un lato, della sempre maggiore importanza attribuita da accademici eall'osservazione delle tendenze e ai fenomeni collegati al mondo urbano. Dall'altro, l'enfasi sul concetto di cittŕ divisa nasconde una grande varietŕ di definizioni, approcci, metodologie relative allo studio dei conflitti urbani. Questo articolo cerca di presentare una sintetica rassegna della letteratura di riferimento proponendo una tassonomia del conflitto urbano basata sui tre idealtipi di cittŕ divisa, contesa e segregata.
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Rehberg, Andreas, et Gabriela Signori. « Sprach- und ethnische Konflikte in Klöstern nördlich und südlich der Alpen zum Ausgang des Mittelalters und in der frühen Neuzeit ». Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 99, no 1 (1 novembre 2019) : 3–17. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2019-0003.

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Riassunto Questa introduzione spiega le motivazioni e lo sfondo della selezione di tre saggi dedicati al tema „Conflitti di lingua ed etnia nei monasteri a nord e a sud delle Alpi tra il tardo medioevo e l’età moderna“, collegati a un panel presentato all’Historikertag di Münster nel 2018. La storiografia ha da tempo tenuto conto della mobilità monastica e di problemi specifici nella coesistenza di membri di monasteri e conventi spesso composti da esponenti di più di una „natio“. Meno attenzione viene data alla spiegazione delle ragioni – talvolta piuttosto complesse – e alle varie strategie per risolvere questi conflitti, che tuttavia hanno spesso portato a soluzioni molto drastiche per la parte più debole.
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Zaccaro, Antonella, et Maria Francesca Freda. « Domanda di consulenza genetica e progetto riproduttivo ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 3 (décembre 2012) : 49–74. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-003004.

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Résumé :
La domanda di consulenza genetica prenatale o riproduttiva puo rappresentare, come evidenziato dalla letteratura di riferimento, un passaggio fondamentale nel gestire scelte riproduttive consapevoli in situazioni di rischio genetico. Il presente contributo intende esplorare i processi di significazione che orientano la domanda di consulenza genetica prenatale e riproduttiva, nell'ambito di un piu ampio studio svolto presso il Servizio di Cardiomiologia e Genetica Medica di Napoli e volto ad indagare ed integrare le dinamiche psicologiche entro il processo di consulenza genetica. Il materiale testuale di 17 interviste semi-strutturate, condotte con clienti in fase di pre-consulenza genetica e stato analizzato attraverso la metodologia dell'Interpretative Phenomenological Analysis (IPA) messa a punto da Smith e colleghi. Dalla discussione dei risultati, emerge come i processi di accesso alla consulenza e le vicissitudini della conoscenza siano collegati alle conseguenze che la sola scelta di richiedere una consulenza puo avere sul piano familiare e dei legami inter-/intra-generazionali. Il momento pre-consulenza sembra rappresentare uno spazio in cui i clienti e le loro famiglie iniziano ad esplorare una serie di possibilita di uso della relazione sanitaria in funzione di complicati processi informativi e decisionali condivisi. E nella gestione di tali compiti che assume un ruolo centrale la funzione psicologica collocata in una prospettiva di integrazione a quella medica e che, fin dalla fase pre-consulenza contribuisce al raggiungimento di obiettivi di tutela e di promozione della salute.
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Francioni, Barbara. « Il processo di selezione dei mercati esteri per le piccole e medie imprese ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 4 (novembre 2010) : 21–44. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-004003.

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Questo articolo prende in esame il tema dell'internazionalizzazione commerciale delle piccole e medie imprese (PMI), e in particolare il processo di selezione dei mercati esteri, su cui vi č ancora carenza di contributi di ricerca. L'obiettivo del lavoro č quello di analizzare il comportamento delle PMI cercando di capire se la selezione dei mercati esteri precede o segue la scelta della modalitÀ di entrata e quanto i due processi risultano fra loro collegati. L'analisi č stata realizzata attraverso una ricerca empirica condotta su un campione di duecentoventidue PMI. I risultati hanno evidenziato delle discrepanze fra i contribu- ti teorici finora prodotti e il comportamento riscontrato, mostrando un approccio prevalentemente passivo e non strategico e una prevalente contestualitÀ fra selezione del mercato e scelta della modalitÀ di entrata.
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Klabjan, Borut. « "Eja eja baccalà!" D'Annunzio, violenza politica e culture della memoria a Trieste e nell'Alto Adriatico ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 298 (juin 2022) : 238–55. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-298018.

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Résumé :
Il presente lavoro analizza le trasformazioni del paesaggio monumentale lungo l'odierno confine italo-sloveno e nell'Alto Adriatico in generale. Prendendo come caso studio il collocamento della statua di Gabriele D'Annunzio a Trieste nell'estate del 2019, fa vedere l'impatto delle pratiche commemorative legate alla sua erezione e ne indaga le implicazioni politiche. Avvalendosi di materiale documentario inedito e proveniente da diversi archivi, il saggio coniuga la funzione di D'Annunzio e della sua esperienza fiumana con la violenza politica postbellica, studiandone le ripercussioni sulle successive politiche della memoria in ambito confinario. Si dimostra così che i due aspetti sono intrinsecamente collegati e che la memorializzazione di D'Annunzio fa parte di un più ampio mosaico di iniziative volte a produrre un paesaggio di confine adatto a sostenere una narrazione storica selettiva.
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Scrocco, Eolo. « Un metodo elettrochimico per lo studio dei flussi liquidi nello xilema collegati al funzionamento degli stomi ». Rendiconti Lincei 15, no 2 (juin 2004) : 133–49. http://dx.doi.org/10.1007/bf02904713.

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Pompili, Maurizio. « Intervento. La prevenzione del suicidio e l'accesso a metodi letali ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 2 (juin 2021) : 265–68. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-002005.

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Résumé :
La ricerca mostra che i tassi di suicidio sono collegati alla disponibilità di mezzi letali. Ad esem-pio, è stato dimostrato che l'installazione di barriere di sicurezza sui ponti notoriamente usati dai suicidi ha un effetto preventivo senza che vi sia ricorso ad altre modalità suicidarie, e che la rimo-zione di queste barriere porta a un aumento di suicidi. Allo stesso modo, limitazioni della vendita di pesticidi e dell'accesso ai pesticidi utilizzando contenitori chiusi a chiave sono correlate con la diminuzione dei tassi di suicidio per ingestione di pesticidi. Inoltre, dato che è più facile ingerire una quantità significativa di pillole direttamente dal flacone che estraendole una per una dal blister, la diffusione di confezioni di pillole in blister ha ridotto i tentativi di suicidio con questo metodo. Questi sono solo alcuni esempi. Si ritiene che altri approcci simili contribuiscano in modo signifi-cativo alla prevenzione del suicidio.
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Fiocca, Mariateresa. « From the Homo Oeconomicus to the Philanthropic Man* ». Journal of Public Finance and Public Choice 6, no 1 (1 avril 1988) : 47–62. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344497.

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Abstract L’ipotesi fondamentale della teoria economica è il postulato di razionalità, secondo cui ciascun individuo cerca di massimizzare la propria funzione di utilità, il cui valore è in relazione con i beni posseduti e goduti personalmente, nell’ambito di vincoli esogeni di carattere istituzionale.Quest’ipotesi non è, tuttavia, in grado di spiegare le preferenze dei cittadini per alcuni beni pubblici la cui domanda non sembra essere attribuibile a motivazioni di carattere egoistico.Lo studio economico della filantropia richiede una definizione più comprensiva di «razionalità», che implica particolari benefici individuali (collegati al benessere degli altri) e alcuni vincoli morali (che spingono gli individui ad agire in modo non motivato da interesse personale immediate).Una volta che sia riconosciuta l’esistenza di motivazioni o vincoli di natura diversa da quelli inclusi nei postulato tradizionale dell’«homo oeconomicus», non è necessario far ricorso ad una «scienza morale»: bisogna però introdurre nell’analisi dell’economista tali motivazioni e vincoli.
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Frison, Daniela. « Fuori aula : contesti, ruoli e interlocutori dei professionisti della formazione 2020 ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 112 (mars 2021) : 185–97. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112012.

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La professione del formatore è stata caratterizzata nell'ultimo ventennio da profondi cambiamenti che richiedono ai corsi di studio universitari e ai servizi di placement di interrogarsi sulla variabilità e multidimensionalità di ruoli, compiti e contesti nei quali essa può declinarsi. Con l'obiettivo di avviare un processo di riflessione sul tema, il contributo intende, da un lato, esplorare le linee di sviluppo della letteratura scientifica e metodologica rivolta ai formatori ed emergente dal lavoro e della ricerca sul campo, e dall'altro sollecitare una conversazione con pro-fessionisti del settore volta ad esplorare tendenze e traiettorie recenti della profes-sione. In conclusione, si identificano linee di sviluppo della professione accanto a spazi e bisogni di approfondimento e di analisi collegati a tre dimensioni chiave emergenti: il ribaltamento da una prospettiva di teaching ad una prospettiva di learning, l'urgenza di un ampliamento della formazione metodologica e l'importanza dell'adozione di metodi afferenti al non-formale ed ai processi di in-novazione.
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Di Lullo, Luca, Fulvio Floccari, Rodolfo Rivera, Antonio De Pascalis, Vincenzo Barbera, Moreno Malaguti et Alberto Santoboni. « L'ipertrofia ventricolare sinistra nei pazienti affetti da malattia renale cronica ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no 3 (9 octobre 2014) : 281–89. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.921.

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Résumé :
La patologia cardiovascolare rappresenta la principale causa di mortalità e morbidità nei pazienti affetti da malattia renale cronica (CKD) e malattia renale cronica terminale (ESRD). La patogenesi della malattia cardiovascolare in corso di nefropatia è multifattoriale e coinvolge fattori di rischio tradizionali e fattori di rischio collegati alla malattia renale. Come ormai universalmente accettato, l'interessamento cardiaco in corso di malattia renale cronica rientra nella cosiddetta Sindrome cardio-renale di tipo 4, la cosiddetta cardiopatia uremica caratterizzata, in primo luogo, dalla presenza di ipertrofia ventricolare sinistra, disfunzione sistodiastolica del ventricolo sinistro e, negli stadi terminali, scompenso cardiaco congestizio e cardiomiopatia dilatativa. La diagnosi di ipertrofia ventricolare sinistra (IVS) è affidata da un lato alle tecniche ecocardiografiche 2D e 3D e, dall'altra, a tecniche di imaging più sofisticate, come la risonanza magnetica cardiaca (CMRI). Scopo della review è quello di effettuare un excursus riguardante l'epidemiologia, la fisiopatologia e la diagnosi dell'ipertrofia ventricolare sinistra nei pazienti affetti da malattia renale cronica. (Cardionephrology)
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Bruno, Francesco. « Inquinamento del territorio rurale e Pac ». AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no 2 (octobre 2011) : 29–52. http://dx.doi.org/10.3280/aim2011-002004.

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All'obiettivo di creare un sistema agricolo competitivo nei mercati mondiali, garante allo stesso tempo della salute dei consumatori, si accompagna l'esigenza di sviluppare le aree rurali, tutelare il territorio e proteggere l'ambiente. Protagonista è l'impresa agricola nella sua accezione multifunzionale, producendo essa non più (o non solo) beni (i prodotti agricoli), ma anche servizi ambientali e territoriali, nell'ambito di un modello di sviluppo endogeno e flessibile delle aree rurali. E proprio nel mercato dei servizi collegati alla tutela e alla conservazione dell'ambiente, caratterizzato dalla crescente domanda di qualità ambientale, l'impresa agricola non dotata di strumenti tali da poter competere nel mercato globalizzato dei beni, trova un naturale "sbocco" per la produzione di servizi legati alle sue specifiche caratteristiche territoriali. Tuttavia, se gli obiettivi che la nuova Politica di sviluppo delle aree rurali intende perseguire sono chiaramente desumibili dal contesto normativo, non altrettanto si può dire degli strumenti che si intende utilizzare, delle pronunce contrastanti dei giudici e della normativa ambientale e urbanistica.
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Corň, Giancarlo. « L'economia italiana nei sentieri del capitalismo imprenditoriale ». ARGOMENTI, no 30 (mars 2011) : 69–95. http://dx.doi.org/10.3280/arg2010-030004.

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Questo articolo analizza i problemi della bassa crescita che l'economia italiana ha vissuto nell'ultimo decennio, aggravati da una recessione globale che ha colto la parte piů dinamica del tessuto produttivo in una fase di cambiamenti strutturali. Nella prima parte l'articolo si sofferma su alcune delle possibili cause della modesta dinamica della produttivitŕ, quali la persistenza di dualismi strutturali e geografici nell'economia nazionale, gli effetti della flessibilitŕ del lavoro e degli intensi fenomeni migratori, le specificitŕ del modello di innovazione senza ricerca. Nella seconda parte l'articolo propone una analisi dei diversi percorsi di trasformazione che da anni le imprese hanno avviato per rispondere ai cambiamenti del contesto competitivo. In particolare, l'incremento di qualitŕ e la ricerca di eccellenza nei prodotti e nel turismo, lo sviluppo e l'integrazione tecnologica nell'industria, l'organizzazione internazionale della produzione, la crescita dei servizi innovativi per le imprese e l'affermazione di una economia dei servizi di prossimitŕ collegati alla salute, alla cultura e all'ambiente.
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Michelini Tocci, Anna. « Jung e Winnicott : segrete risonanze ». STUDI JUNGHIANI, no 54 (février 2022) : 67–84. http://dx.doi.org/10.3280/jun54-2021oa13148.

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L'autore, partendo da spunti personali, ipotizza segrete risonanze tra Jung e Winnicott, così diversi ma collegati da una ricerca profonda. Partendo dal primo sogno di Jung, riportato nel suo diario Memorie, sogni, riflessioni, e da una poesia di Winnicott, L'albero, l'autore si avventura in domande aperte circa la posizione di Jung descritta nelle Memorie e quella di Winnicott nella sua recensione del diario di Jung. Vengono inoltre prese in considerazione gli scambi di lettere tra Winnicott e Fordham. L'autore propone una lettura più approfondita ed emotiva di una comune partenza dei due maestri dal fatto di aver avuto madri depresse e l'iter di ognuno di loro a partire da questa situazione così significativa per entrambi. I due si diversificano immensamente, ma sembra all'autore che Jung possa aver ‘aiutato' in qualche modo Winnicott ad affrontare e riconoscere la presenza di un continuum unitario dell'essere, sul quale Winnicott rifletteva negli ultimi lavori.  
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Rossoni, Gianluca. « La Direttiva (UE) 2015/2302 relativa ai pacchetti turistici e ai servizi turistici collegati : una prima lettura ». RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no 16 (septembre 2017) : 88–94. http://dx.doi.org/10.3280/dt2016-016008.

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Scierri, Irene Dora Maria, et Davide Capperucci. « La valutazione per promuovere l'apprendimento permanente : il rapporto tra formative assessment e self-regulated learning ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2021) : 62–75. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12396.

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Le attuali politiche educative pongono al centro l'esigenza di trasformare le pratiche didattiche e valutative per sostenere l'acquisizione di competenze trasversali necessarie a una visione di sviluppo sostenibile e alla capacità di apprendimento permanente. L'articolo esamina il ruolo che la valutazione formativa riveste nella promozione di una di queste competenze chiave: imparare a imparare. Dopo aver esaminato il costrutto di autoregolazione dell'apprendimento, considerato una componente della competenza di imparare a imparare, vengono discusse le principali connessioni tra formative assessment e self-regulated learning. Si evidenzia come il ruolo centrale del feedback, la definizione di obiettivi e strategie e l'articolazione in fasi iterative, siano aspetti dei due processi collegati e in forte interazione. Il quadro che emerge suggerisce come le pratiche di valutazione formativa andrebbero implementate come vere e proprie strategie di autoregolazione dell'apprendimento. La ricerca futura in questo ambito si rivela potenzialmente feconda per una ridefinizione delle pratiche valutative che possa offrire agli studenti migliori opportunità di sviluppare la capacità di gestire il proprio apprendimento.
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Marcato, Gianna. « Il riflesso della diglossia italiana nella produzione letteraria : la complessità sociolinguistica del Veneto riflessa nei testi letterari di Ruzante e Zanzotto ». Annales Universitatis Paedagogicae Cracoviensis | Studia de Cultura 9, no 3 (28 juin 2018) : 14–23. http://dx.doi.org/10.24917/20837275.9.3.2.

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Il contributo mette a fuoco la realtà linguistica italiana attraverso la produzione artistica di due autori, Angelo Beolco (1496?–1542), detto Ruzante, e Andrea Zanzotto (1921–2011), che consentono di penetrare profondamente nella “questione della lingua” di due periodi cronologicamente lontani, ma essenzialmente collegati tra loro da una costante: la diglossia che, da sempre, caratterizza quell’intarsio linguistico e culturale che è l’Italia. In definitiva, raccogliendo l’invito contenuto nel titolo del convegno, la sfida che può venire dall’approccio a questi due autori è quella di consentire una più completa conoscenza dell’italianità.Odbicie włoskiej diglosji w produkcji literackiej: złożoność socjolingwistyczna dialektuweneckiego odzwierciedlona w tekstach literackich Ruzantego i ZanzottaArtykuł pokazuje złożoność rzeczywistości językowej Włoch poprzez analizę dzieł dwóch pisarzy: Angelo Beolco (1496?–1542), zwanego „Ruzante”, oraz Andrei Zanzotto (1921–2011). Ich twórczość, pochodząca z odległych od siebie epok, łączy wspólna cecha – diglosja, która od zawsze była charakterystyczna dla pejzażu językowego Włoch. Fakt, że obydwaj autorzy ukazują w swojej twórczości złożony repertuar językowy, rzuca światło na wielowiekową dyskusję o kwestii językowej we Włoszech.
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Angelozzi, Andrea. « L'ipotesi dello spostamento nel suicidio : persona e situazione in psicopatologia ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 2 (juin 2021) : 247–64. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-002004.

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Viene mostrato come l'ostacolo a taluni strumenti suicidari non porti necessariamente a spostarsi su altre modalità letali, esaminando in particolare il caso dell'intossicazione da gas domestico in Gran Bretagna e gli ostacoli per prevenire il salto dal Golden Gate Bridge di San Francisco. Il mancato spostamento sembra caratterizzare anche altri aspetti patologici, quali il gioco d'azzardo, le dipendenze o la criminalità. L'ipotesi dello spostamento è in realtà legata all'errore fondamentale di attribuzione, che privilegia gli aspetti disposizionali rispetto a quelli situazionali. Vengono esaminati bias collegati a questo errore di attribuzione, come la mancata stabilità e coerenza nel tempo e nelle diverse situazioni degli aspetti disposizionali, la mancata coerenza tra atteggiamenti e comportamenti, e gli errori che gli approcci disposizionali inducono nella previsione di compor-tamenti con il variare delle situazioni. Questi bias mettono in discussione il concetto tradizionale di personalità e il suo ruolo nella genesi dei sintomi o nella predizione dei comportamenti, e anche i modelli psicologici tradizionali che prevedono che i comportamenti siano sempre conseguenza degli atteggiamenti della persona. Il ruolo degli aspetti situazionali, specialmente dei cosiddetti "fattori canale", appare importante nella modifica di comportamenti in ambito preventivo e tera-peutico.
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Callegari, Roberto, Maria Grazia Fusacchia et Paola Re. « Fallimento adottivo e crisi adolescenziale : un destino prevedibile ? » INTERAZIONI, no 2 (février 2013) : 40–54. http://dx.doi.org/10.3280/int2012-002005.

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Résumé :
Questo scritto ha lo scopo di riflettere sulla dinamica relazionale e affettiva che qualifica alcune adozioni difficili, quando all'ingresso dell'adolescenza, si verifica una grave crisi del rapporto genitore-figlio, crisi che puň anche comportare l'allontanamento del figlio adottivo. Nel corso della valutazione clinica e/o del trattamento di questi casi, ricompaiono fantasie di esperienze dolorose e di carenza primaria sperimentati dal figlio adottivo che la sessualitŕ pubertaria riattualizza, spingendo la coppia genitoriale a sperimentare livelli insostenibili di ansia e parallele difensive manovre di espulsione Questi movimenti risultano essere strettamente collegati con le esperienze personali dei genitori, che non sono state preventivamente considerate come potenti fattori di rischio, che possono condurre alla rinuncia del progetto adottivo. Gli autori sollevano alcune ipotesi circa la qualitŕ narcisistica e anti-libidica della coppia, strettamente legata alla scelta adottiva, spesso, considerata essenziale. Eppure, questo collegamento č anche il bastione che contiene in sé i germi del potenziale fallimento. Attraverso esempi clinici, gli autori mettono in evidenza come i nodi problematici si riferiscano alla coppia adottiva che non sembra aver debitamente elaborato la propria infertilitŕ, rimanendo catturata in fantasie infantili e/o edipiche, riacutizzate dallo sviluppo puberale dei loro figli adolescenti.
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Fortunato, S., F. Forli, V. Guglielmi, E. De Corso, G. Paludetti, S. Berrettini et A. R. FetonI. « Ipoacusia e declino cognitivo : revisione della letteratura ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 3 (mai 2016) : 155–66. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-993.

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Résumé :
La perdita dell’udito legata all’età o presbiacusia è un deficit correlato al processo irreversibile di invecchiamento che riconosce una patogenesi multifattoriale. Crescenti osservazioni hanno collegato la presbiacusia a una rapida progressione del declino cognitivo e incidentalmente con la demenza. Molti aspetti della vita quotidiana degli anziani sono stati collegati alle loro capacità uditive, mostrando che la perdita uditiva incide sulla qualità della vita, i rapporti sociali, le capacità motorie, gli aspetti psicologici, la funzione e la morfologia di specifiche aree cerebrali. Studi epidemiologici e clinici confermano l’ipotesi di un legame tra queste condizioni e questo lavoro ha lo scopo di fare il punto sui meccanismi patogenetici che sostengono tale associazione. Lo sforzo di un lavoro congiunto tra otorinolaringoiatri, audiologi, neurologi e cognitivisti è quello di chiarire gli aspetti comuni, le possibilità di diagnosi e di intervento precoce al fine di ridurre gli effetti dell’uno sull’altro di questi processi degenerativi. Le osservazioni sperimentali e cliniche si concentrano su differenti aspetti: in primo luogo la deprivazione uditiva per lungo tempo può avere un impatto negativo sulle prestazioni cognitive diminuendo la qualità della comunicazione che porta all’isolamento sociale e la depressione e quindi facilitare la demenza. Al contrario, le capacità cognitive limitate possono ridurre le risorse cognitive disponibili per la percezione uditiva, aumentando così gli effetti della perdita dell’udito. Inoltre, questa associazione può rappresentare la conseguenza di una ‘causa comune’ nella patogenesi del deficit uditivo e del sistema nervoso centrale. Infatti, molti dei fattori eziopatogenetici sono comuni, quali le cause microvascolari della malattia (es. diabete, aterosclerosi, ipertensione). La sfida di questi anni è quella di aumentare le conoscenze sui rapporti tra invecchiamento cerebrale e cognitivo ed ipoacusia, grazie anche ai progressi del neuroimaging. Sorprendentemente pochi dati sono stati pubblicati sull’utilità delle protesi acustiche nel cambiare la storia naturale di declino cognitivo. La protesizzazione e gli impianti cocleari possono migliorare le attività sociali e la sfera emotiva, la comunicazione e quindi più in generale la funzione cognitiva, con un globale impatto positivo sulla qualità della vita. Lo scopo di questo lavoro è quello di fornire le informazioni attualmente disponibili in letteratura su rapporto tra declino cognitivo e deficit uditivo nell’anziano, fornendo nuovi spunti di ricerca per il futuro.
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Borghi, Luca. « Profili bioetici della neurostimolazione ». Medicina e Morale 53, no 6 (31 décembre 2004) : 1203–14. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.624.

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Résumé :
Le tecniche di neurostimolazione e neuromodulazione cerebrale, mediante elettrodi collegati a stimolatori elettrici sottocutanei, vanno progressivamente consolidandosi come una delle più promettenti branche della neurochirurgia. Alle indicazioni terapeutiche tradizionali riguardanti il Parkinson e altri disturbi motori, se ne vanno aggiungendo di nuove che spaziano dai disturbi della coscienza alla terapia del dolore, dall’epilessia a numerose patologie neuropsichiatriche. È ormai frequente l’accostamento di tali tecniche alla problematica esperienza della psicochirurgia, dalla quale tuttavia esse sembrano distinguersi per l’assenza del principale inconveniente di quella che, com’è noto, era l’irreversibilità degli effetti negativi. Ma “modulare” artificialmente il sistema nervoso vuol dire in qualche modo “modulare” la mente umana, ovvero curarla innanzitutto, ma anche saggiarne i limiti, potenziarla, trasformarla. Una tale possibilità “manipolatoria” di ciò che costituisce il nucleo distintivo della persona umana non può prescindere da un’attenta valutazione etica, che tenga conto non solo delle applicazioni attuali di questa tecnologia ma anche delle sue potenzialità future. La sperimentazione e l’utilizzo clinico di tali tecniche sono stati invece finora accompagnati solo da sporadiche, ancorché interessanti, riflessioni etiche, quasi sempre a carico degli stessi scienziati che se ne occupavano. Il presente contributo cerca di fornire gli elementi necessari per avviare un’approfondita riflessione bioetica su questo argomento che, per le ragioni accennate, appare particolarmente urgente.
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Marongiu Buonaiuti, Fabrizio. « Il diritto internazionale privato delle successioni in casi collegati al Regno Unito : riflessioni sulla sentenza <i>Pescatore</i> ; ». Trusts, no 4 (4 août 2022) : 696–709. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.156.

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Résumé :
Tesi Il caso Pescatore mette a confronto il sistema europeo di diritto internazionale privato in materia di successioni, contenuto nel regolamento UE 4 luglio 2012, n. 650, e il sistema inglese. Il primo è ispirato al principio dell’unitarietà della successione dal punto di vista della legge regolatrice, mentre il secondo all’opposto principio della scissione. Ciò dà luogo al rinvio, nei termini contemplati, per un verso, dall’art. 34 del regolamento UE citato, e, per altro verso, dal diritto internazionale privato inglese. L’autore ritiene che il rinvio accolto nell’art. 34 del regolamento debba essere interpretato come rinvio doppio o integrale, in quanto maggiormente idoneo a perseguire l’obiettivo dell’armonia internazionale delle soluzioni. &nbsp; The author’s view The case of Pescatore brings the European system of private international law in succession matters, as embodied in EU Regulation No. 650/2012, into confrontation with the English conflict-of-laws rules. The former is inspired to unity of succession as concerns the applicable law, whereas the latter are inspired to scission. This gives rise to a problem of renvoi, as contemplated, on the one side, under Article 34 of the said EU Regulation, and, on the other side, as provided for under the English conflict-of-laws rules. The author proposes that renvoi as admitted by Article 34 of the EU Regulation shall be construed in terms of double renvoi, in order to pursue more effectively the goal of international consistency.
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Sandrin, Luciano. « Il benessere dell’anziano, utopia o realtà ? Aspetti psicologici e spirituali ». Medicina e Morale 46, no 6 (31 décembre 1997) : 1129–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.861.

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Résumé :
Quando si parla di salute dell’anziano si deve mettere in relazione questo termine con il benessere fisico, psichico e sociale. Nel concetto di benessere rientrano anche l’esperienza e il vissuto della persona strettamente correlato ai fattori temporali, ambientali, sociali e culturali; essi sono tra loro dipendenti e vanno tenuti in considerazione. Gli psicologi oggi tendono a considerare l’invecchiamento seguendo un approccio di tipo evolutivo, narrativo, storico. Nell’accostarsi allo studio della condizione anziana si deve tener presente un altro fattore importante: la spiritualità. Ad essa sono collegati una serie di bisogni umani e sociali, quali la realizzazione di sé, il sentirsi utili, l’interazione con gli altri. Alla spiritualità è strettamente legata la religione che rende più sopportabili i momenti di sofferenza configurandosi come punto di ancoraggio. Il soddisfacimento della spiritualità porta l’anziano verso un sentimento di interezza e di benessere interiore, per cui l’attenzione alla sfera psico-sociale e religiosa risulta un punto nodale affinché questi, conseguita maggiore stima e un più alto grado di consapevolezza di sé, sia capace di affrontare il suo ruolo e i problemi che gli si presentano come la sofferenza, la morte, la perdita di speranza. Nella Christifideles laici Giovanni Paolo II ha ricordato che gli anziani sono soggetti attivi che possono dare un contributo fecondo umanamente e spiritualmente. Il benessere dell’anziano dipende anche da questo sentirsi parte attiva e integrante dell’esistenza e non soltanto oggetto di continue attenzioni. L’invecchiamento deve essere considerato un processo di crescita e di continua evoluzione.
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Brenman Pick, Irma. « I volti del trauma : tra il personale e il sociale. Il "piacere" di trasmettere il maltrattamento ». PSICOANALISI, no 2 (décembre 2021) : 87–100. http://dx.doi.org/10.3280/psi2021-002006.

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Résumé :
La psicoanalisi, fin dalle sue origini, si è sempre occupata del trauma e letteratura psicoana-litica sul tema è molto vasta. Viene sottolineata l'importanza dell'esperienza simbolica - a livello sia personale che sociale - dell'essere "messi" fuori, impotentemente dipendenti e 2abbandonati", elaborata a partire dal lavoro di Otto Rank sul trauma della nascita. L'analisi di questi vissuti mette in rilievo come il personale e il sociale siano strettamente collegati e intrecciati: così come l'ostracismo sociale può avere profondi effetti personali, allo stesso modo le esperienze di essere esclusi, quando sono proiettate, possono determinare un profondo effetto sociale. La "trasmissione del maltrattamento", nella sua dimensione inconscia, può essere pensata facendo uso del concetto di identificazione proiettiva. Inevitabilmente, que-sto processo comporta una serie di problemi controtransferali per l'analista. Attraversol'analisi di due casi clinici, seguiti in supervisione, viene sottolineato l'aspetto centrale legato alla proie-zione della colpa. Chi commette un abuso può proiettare parte dei propri sentimenti di colpa nella vittima. Nei due casi riportati, possiamo vedere come l'aver vissuto l'esperienza di essere stati "privati dell'amore", trasforma uno dei i due pazienti in un "padre privo di amore" e l'altro in "paziente privo di amore". Sembra che entrambi abbiano perso la loro capacità sperimentare l'amore e la perdita, e i loro analisti si sentono a loro volta "privi di amore": combattono per affrontare i loro stessi sentimenti di rabbia e di impotenza, cercando di riconnettersi con la pro-pria capacità di provare "amore" e compassione per il paziente. .
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Conti, Giuseppe, et Maria Carmela Schisani. « I banchieri italiani e la haute banque nel Risorgimento e dopo l'UnitÀ ». SOCIETÀ E STORIA, no 131 (mai 2011) : 133–70. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-001005.

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Résumé :
Nell'Europa di metÀ ottocento i mercanti banchieri furono gli artefici principali della rivoluzione finanziaria, ossia della formazione della banca ‘moderna' e dei mercati finanziari collegati allo sviluppo di societÀ anonime. In Italia ebbero difficoltÀ ad affermare forme di specializzazione, coordinamento, conquista di spazi e di ruoli. La loro azione risentě di un ambiente politico e economico parcellizzato e chiuso in ambiti locali. La concorrenza dei banchieri dellacontribuě al cambiamento ma anche a indebolire potenzialitÀ e dinamiche autonome. Il frazionamento politico, in particolare, ebbe conseguenze rilevanti sulla formazione di un mercato nazionale di titoli pubblici e ritardň la crescita dell'emissione stessa di titoli privati (di ferrovie e banche). Negli stati preunitari molte furono le iniziative, poche quelle che andarono a buon fine. Il debito pubblico e lo sviluppo di alcune istituzioni bancarie seguě percorsi differenziati tra prima e dopo il 1848 per Regno delle Due Sicilie e Stato pontificio, da una parte, e gli altri stati, dall'altra. Per primi l'esposizione debitoria fu particolarmente rilevante dopo la Restaurazione per ragioni diverse dal crescente indebitamento che dopo il 1848 interessň i secondi, Regno di Sardegna, in particolare, dove servě a finanziare guerre e ferrovie. Con l'UnitÀ il peso delle divisioni continuň a disgregare gli interessi e le istanze sociali e territoriali, contribuendo all'insuccesso del programma di centralizzazione del credito (banca d'emissione unica, un grande istituto di credito fondiario e agricolo) secondo un disegno coerente e ambizioso. Prevalsero invece soluzioni di ripiego che finirono per limitare le possibilitÀ di crescita della banca privata in Italia, senza ridurre ancora l'influenza della finanza estera.
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Lo Schiavo, Fulvia, Ellen Macnamara et Lucia Vagnetti. « Late Cypriot Imports to Italy and their Influence on Local Bronzework ». Papers of the British School at Rome 53 (novembre 1985) : 1–71. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200011491.

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Résumé :
LE TARDE IMPORTAZIONI CIPRIOTI IN ITALIA E IL LORO INFLUSSO SULL'OPERA LOCALE IN BRONZOQuesto studio esamina le diverse categorie di materiali archeologici rinvenuti in territorio italiano, databili con certezza o presumibilmente nei limiti dell'età del bronzo, che siano da considerare importati da Cipro o imitati da modelli ciprioti. Sono esaminati separatamente ceramiche, pugnali con codolo a uncino, lingotti ox-hide, doppie asce, strumenti da fonditore, specchi, recipienti metallici con i loro attacchi, tripodi e figurine di bronzo.Tali materiali sono ben attestati in Sicilia, abbondantissimi in Sardegna e solo sporadicamente rappresentati in Italia peninsulare. I più antichi esempi (ceramiche) possono risalire al XIV–XIII secolo a.C.; inizialmente sembrano collegati con i traffici egei verso l'Occidente, ma dal XII secolo in poi sembra di poter ipotizzare una certa indipendenza del flusso cipriota verso la Sicilia meridionale e, soprattutto, verso la Sardegna, dover fiorisce un'industria metallurgica assai prospera che, in qualche caso, imita in modo molto stretto la produzione cipriota, sia nella sfera degli oggetti d'uso che in quella dei materiali di pregio.Alla sfera utilitaria appartiene il repertorio degli strumenti da fonditore—martelli, pinze, e palette da carbone—che si presenta tipologicamente pressochè identico a Cipro e in Sardegna, mentre non è conosciuto nelle stesse forme in area egea. Alla sfera dei materiali di pregio appartengono i tripodi, una categoria molto specializzata, tipicamente cipriota, che viene sporadicamente importata in Occidente e poi imitata in Sardegna.Non si può quindi escludere che, sullo scorcio dell II millennio, forse in collegamento con la ricerca di nuove fonti di materie prime, artigiani metallurghi ciprioti fossero presenti e operanti in Sardegna.
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Żelazny, Jan W. « Dzieje patrystyki w środowisku krakowskim (Zarys) ». Vox Patrum 36 (15 décembre 1999) : 85–96. http://dx.doi.org/10.31743/vp.7810.

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Résumé :
Dai ultimi anni XIV secolo, alla corte della santa regina Hedvige, si possono trovare le radici degli studi sui Padri nel nostro ambiente. Ma la storia della patrologia e collegata con la storia dell’Accademia di Cracovia. Nel principio gli studi patristici erano inseriti negli studi di filologia e di storia della Chiesa. Il rinascimento e collegato con l’attivita della scuola filologica e teologica presso l’Universita Jagiel- lonica nel XIX secolo ed e stata coronata con la fondazione della prima cattedra di patrologia in Polonia nel 1938. Oggi l’attivita patristica accademica si svolge nell’ambiente della Accademia Pontificia di Teologia.
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Renoldi, Carlo. « Profili di diritto intertemporale dei reati collegati all'espulsione, tra la scadenza del termine di attuazione della "direttiva rimpatri" e l'entrata in vigore della legge 129/2011 ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 1 (juin 2012) : 56–72. http://dx.doi.org/10.3280/diri2012-001004.

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Castelli Gattinara, Paola, et Antonio Onofri. « L'EMDR nel trattamento del trauma complesso ». QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no 44 (juin 2019) : 106–31. http://dx.doi.org/10.3280/qpc44-2019oa8152.

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Résumé :
Questo lavoro affronta il trattamento del trauma complesso utilizzando il modello di rielaborazione adattiva dell'informazione (AIP). Tale modello, che &egrave; alla base dell'approccio EMDR, un approccio evidence based, per il trattamento del PTSD, si &egrave; recentemente arricchito integrando sia la teoria dell'attaccamento sia il modello della dissociazione strutturale proposto da Van der Hart (2006). Questa articolazione ha permesso di trattare le memorie traumatiche connesse a quadri psicopatologici molto pi&ugrave; complessi come i disturbi dissociativi, quelli borderline di personalit&agrave; e, pi&ugrave; in generale, alla sintomatologia collegata auno sviluppo traumatico.Attraverso esemplificazioni cliniche, verranno illustrate alcune procedure specifiche per affrontare le difese collegate al trauma che mantengono la dissociazione come la fobia dell'attaccamento e del rifiuto, in particolare per quanto riguarda il terapeuta, la fobia delle proprie esperienze interne basata su intense emozioni di vergogna, paura o disgusto, la fobia delle parti dissociative della personalit&agrave; ecc.
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Pruijm, R. « Tuchtprocedure SOBI / Deloitte ». Maandblad Voor Accountancy en Bedrijfseconomie 84, no 3 (1 mars 2010) : 104–22. http://dx.doi.org/10.5117/mab.84.15757.

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Résumé :
Het College van Beroep voor het bedrijfsleven (CBb) tegen accountant Deloitte in de Aholdzaak bevestigde het vonnis van de Raad van Tucht dat de accountant volgens de rechter ‘ernstig tekort geschoten’ is en blijk heeft gegeven van ‘een grote mate van passiviteit’. Mag de accountant, in zijn rol als groepsaccountant, afgaan op het werk dat door een collega is verricht? Kunnen buitenlandse collega’s niet zonder meer worden vertrouwd? Het CBb introduceerde het begrip ‘buitengewone omstandigheden’; zet het CBb hier een nieuwe norm neer? Biedt de nieuwe controlestandaard ISA 600 voldoende duidelijkheid?
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Keymolen, Esther, et Dennis Broeders. « Quando alcuni sono piů uguali degli altri.. fiducia, free-riding e azione collettiva in una rete p2p ». SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no 40 (juin 2010) : 90–108. http://dx.doi.org/10.3280/sc2009-040008.

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Résumé :
Una versione contemporanea dello spirito libero di internet č rappresentata dai cosiddetti network anonimi peer-to-peer (p2p), che oggi si sono evoluti in enormi reti di file-sharing che attirano milioni di utenti. Queste comunitŕ sono spesso - implicitamente - fondate sull'idea di uguaglianza perché si tratta di comunitŕ di pari. Tuttavia su internet, cosě come nella vita reale, alcuni pari sono piů uguali degli altri. Considerati l'estensione e il volume di questi network p2p, l'idea di reciprocitŕ viene meno facilmente poiché molti utenti scoprono che conviene loro essere egoisti e non altruisti. L'articolo si focalizza, in particolare, sul caso di LimeWire - un'applicazione avanzata e molto popolare di file sharing peer-to-peer che funziona sulla rete Gnutella. Il paradosso riguardante questa, come tutte le altre reti p2p, prevede che il suo successo dipenda da gruppi piuttosto ristretti di persone che caricano i propri file a fronte di gruppi molto estesi che fruiscono questi materiali senza condividere i propri. Una delle questioni teoriche in discussione, quindi, č quella relativa alla fiducia che ha una sua declinazione sistemica, in questo caso. L'articolo, pertanto, analizza il problema del free riding attraverso l'analisi del forum di discussione della community di Lime Wire. L'analisi riguarda l'autosservazione compiuta dagli utenti stessi della community, a proposito della necessitŕ o meno di introdurre alcuni meccanismi regolativi coadiuvanti il funzionamento della rete. In particolare la community propone tre punti di vista diversi: quello degli utenti che sono stati definiti "do ut des", ovvero favorevoli ad una maggiore regolamentazione, quello del gruppo cosiddetto "l'informazione deve essere libera e gratuita", il quale non caldeggia una regolamentazione pressante ma piuttosto confida nella presa in carico da parte di LimeWire della questione degli opportunisti, e per ultima la visione della LimeWire company stes- sa, espressa dal moderatore del forum. Quest'ultimo rappresenta una figura chiave per la company (ma piů in generale per la lettura dell'intero fenomeno) perché esprime l'opportunitŕ di confidare nella fiducia sistemica che corrisponde alla necessitŕ di mantenere collegati alla rete p2p il maggior numero di utenti, esponenti sia dell'uno che dell'altro punto di vista, allo scopo di salvaguardare la profittabilitŕ della rete.
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Wouters, M. « Vooruit of achteruit kijken bij toelating tot de postdoctorale opleidingen ? » Maandblad Voor Accountancy en Bedrijfseconomie 84, no 5 (1 mai 2010) : 226–27. http://dx.doi.org/10.5117/mab.84.16928.

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Résumé :
Ik herinner me nog goed mijn verbazing toen ik in de jaren negentig binnen Ernst & Young samenwerkte met een Engelse collega die accountant was. Na verloop van tijd begreep ik namelijk dat Jonathan een bachelordiploma had in diergeneeskunde. Daarna was hij in accountancy en financieel management verder gegaan. Dat deden er wel meer in het Engelse systeem. In Nederland, zo hoorde ik altijd van collega’s, duurde de postdoctorale opleiding tot RA heel lang en vereiste deze een hele specifieke afstudeerrichting van bedrijfseconomie op de universiteit. De postdoctorale RC-opleidingen begonnen toen net op te komen, en die stelden ook specifieke eisen aan de universitaire vooropleiding. Een opmerkelijk verschil met Engeland.
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MATELLI, ELISABETTA. « MUSICOTERAPIA E CATARSI IN TEOFRASTO ». Bulletin of the Institute of Classical Studies 47, no 1 (1 décembre 2004) : 153–74. http://dx.doi.org/10.1111/j.2041-5370.2004.tb00249.x.

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Résumé :
Abstract Si propone una nuova interpetazione di Teofrasto, Historia Plantarum IV. 11.1–9 dedicato alla descrizione di due tipologie di ance per aulo: il passo è stato messo a confronto con le esperienze pratiche di costruzione e uso di questo tipo di imboccatura ancora vive in zone grecaniche della Calabria, documentate da fotografie e da una registrazione dei suoni (accessibili nella pagina web http:www.unicatt.itdocentimatelli). Anche in altre opere Teofrasto si è occupato dell'aulo per descriverne gli effetti terapeutici e catartici. Si approfondiscono le questioni musicali implicate in tali testimonianze (tipo di strumento musicale, concetti di ‘genere’, ‘amonia’, ‘ritmo’), offrendo alcune esemplificazioni esecutive nella pagina web attraverso il suono dell'aulo (suonato dal M.stro C. Crucitti). Infine la nozione di ‘catarsi’ viene studiata all'interno della filosofia di Teofrasto, dove fisiologia umana, psicologia, poetica e musica sono teoreticamente collegate in un sistema unitario. Particolare importanza viene data al collegamento dell'idea di ‘entusiasmo’ a quella di ‘catarsi’, entrambe esperienze sia fisiologiche che psichiche, e al tempo stesso ‘poetiche’: una intima unione collega l'esperienza poetico/estetica alla condizione psico-fisica dell'individuo.
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Sondheimer, Adrian. « Collegiate ». Journal of the American Academy of Child & ; Adolescent Psychiatry 55, no 4 (avril 2016) : 338. http://dx.doi.org/10.1016/j.jaac.2015.08.005.

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Choi, Jeongwon, Hongyoung Kim et Allison Smith. « Collegiate Athletes’ Challenge, Stress, and Motivation on Dual Role ». Journal of Health, Sports, and Kinesiology 2, no 2 (30 juillet 2021) : 28–30. http://dx.doi.org/10.47544/johsk.2021.2.2.28.

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Résumé :
In the United States higher education, collegiate athletes mostly have a four-year eligibility within a five-year time frame to compete for and represent their institutions. During this period, collegiate athletes are expected to perform successfully in both academic and athletic roles so that they can maintain benefits, such as scholarships and eligibility. In other words, being a collegiate athlete brings about a multitude of pressures and stressors from handling this dual role, which include but are not limited to, scheduling classes, fatigue, financial pressure, and inflexibility of coaches (Cosh & Tully, 2015). According to the National Collegiate Athletic Association (NCAA) (2020), collegiate athletes are only allowed to participate in athletic-related activities for 20 hours per week, four hours a day in season, and eight hours per week during off season (NCAA, 2020). However, previous empirical research has indicated that Division I level collegiate athletes spend about 40 hours per week participating in sport-related activities (Smith & Hardin, 2018). Even though collegiate athletes invest tremendous time and effort in athletics, less than two percent of collegiate athletes become professional athletes after college (NCAA, 2018). For collegiate athletes, both athletic and academic performances require tremendous amounts of efforts due to their intense schedule. That is, it is convoluted for collegiate athletes to have identical motivation or reasons for attending college and participating in their sport. While collegiate athletes strive to balance in both academic and athletic responsibilities, they exhibit various types of motivation factors. According to Doupona Topic (2005), female collegiate athletes seem to be more academically motivated and less athletically motivated compared to male collegiate athletes. Also, Beamon and Bell (2006) found that African American collegiate athletes place less emphasis on academics than athletics, and they place less emphasis on education than Caucasian collegiate athletes. For African American collegiate athletes’ academic underperformance and negative psychosocial experiences can happen due to unwelcoming campus climate, inadequate academic support, and an overemphasis on their athletic roles (Beamon, 2008). As mentioned above, only a few collegiate athletes have a chance to move on to professional sport after their collegiate career. That is, majority of collegiate athletes go through a transitioning process moving out from sport. Numerous studies within the literature support that collegiate athletes often have a difficult time transitioning out of sport (Lally, 2007; Smith & Hardin, 2018). Motivation may be one of the solutions to overcome this abstruse moment. To foster effective and successful higher education environments in collegiate athletics, it is essential to understand what motivates collegiate athletes in their dual roles and how collegiate athletes set up create and implement their goals.
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Barba, Angelo, Giorgio Costantino, Luigi de Angelis, Riccardo Del Punta et Luca Nogler. « Opinioni sul "collegato lavoro" ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 129 (mars 2011) : 123–78. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2011-129007.

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Kroshus, Emily, Jessica Wagner, David Wyrick, Amy Athey, Lydia Bell, Holly J. Benjamin, Michael A. Grandner et al. « Wake up call for collegiate athlete sleep : narrative review and consensus recommendations from the NCAA Interassociation Task Force on Sleep and Wellness ». British Journal of Sports Medicine 53, no 12 (16 mai 2019) : 731–36. http://dx.doi.org/10.1136/bjsports-2019-100590.

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Résumé :
Sleep is an important determinant of collegiate athlete health, well-being and performance. However, collegiate athlete social and physical environments are often not conducive to obtaining restorative sleep. Traditionally, sleep has not been a primary focus of collegiate athletic training and is neglected due to competing academic, athletic and social demands. Collegiate athletics departments are well positioned to facilitate better sleep culture for their athletes. Recognising the lack of evidence-based or consensus-based guidelines for sleep management and restorative sleep for collegiate athletes, the National Collegiate Athletic Association hosted a sleep summit in 2017. Members of the Interassociation Task Force on Sleep and Wellness reviewed current data related to collegiate athlete sleep and aimed to develop consensus recommendations on sleep management and restorative sleep using the Delphi method. In this paper, we provide a narrative review of four topics central to collegiate athlete sleep: (1) sleep patterns and disorders among collegiate athletes; (2) sleep and optimal functioning among athletes; (3) screening, tracking and assessment of athlete sleep; and (4) interventions to improve sleep. We also present five consensus recommendations for colleges to improve their athletes’ sleep.
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Willis, Aisa. « Friendship Collegiate ». JCSCORE 1, no 1 (6 décembre 2018) : 119–21. http://dx.doi.org/10.15763/issn.2642-2387.2015.1.1.119-121.

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Résumé :
The Journal Committed to Social Change on Race and Ethnicity (JCSCORE) is honored to support the Art Contest for 2015 NCORE. NCORE partners with two high schools in Washington DC to generate art pieces from students to be featured in the NCORE conference guide. JCSCORE has selected Friendship Collegiate by Aisa Willisto be published in this inaugural issue. Aisa Willis’ art piece showcases the Civil Rights Movement and interconnections of race, ethnicity and social justice in our country. NCORE received 23 submissions of artwork, which were inspiring and thoughtful. In addition to the piece of artwork selected to be published in this inaugural issue, NCORE conference program booklet is featuring all six runners-up. We believe that you will find these pieces of artwork to be incredibly profound and heartfelt. Each participant’s school will receive a small monetary award to be used to help replenish art supplies that are used for this competition and in overall support of the school’s art program. The mentor teachers and students will be recognized during an art show in the conference hotel.
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Pijnappels, Kees. « Fijne collega’s ». Advocatenblad 101, no 6 (juillet 2021) : 3. http://dx.doi.org/10.5553/ab/0165-13312021101006001.

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Scholten, Willemijn. « onder collega's ». GZ - Psychologie 11, no 6 (décembre 2019) : 24–31. http://dx.doi.org/10.1007/s41480-019-0076-5.

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Spence, Alastair A. « COLLEGIATE DEVELOPMENTS ». British Journal of Anaesthesia 68, no 5 (mai 1992) : 457–58. http://dx.doi.org/10.1093/bja/68.5.457.

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Slaton, Emily Dawn. « Collegiate Connections ». Music Educators Journal 99, no 1 (septembre 2012) : 33–35. http://dx.doi.org/10.1177/0027432112454837.

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Lambert, Susan. « Collegiate Connections ». Music Educators Journal 99, no 2 (décembre 2012) : 34–35. http://dx.doi.org/10.1177/0027432112465263.

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Kelly, Shannon. « Collegiate Connections ». Music Educators Journal 99, no 3 (mars 2013) : 27–28. http://dx.doi.org/10.1177/0027432112470915.

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