Pour voir les autres types de publications sur ce sujet consultez le lien suivant : Cognitività.

Thèses sur le sujet « Cognitività »

Créez une référence correcte selon les styles APA, MLA, Chicago, Harvard et plusieurs autres

Choisissez une source :

Consultez les 50 meilleures thèses pour votre recherche sur le sujet « Cognitività ».

À côté de chaque source dans la liste de références il y a un bouton « Ajouter à la bibliographie ». Cliquez sur ce bouton, et nous générerons automatiquement la référence bibliographique pour la source choisie selon votre style de citation préféré : APA, MLA, Harvard, Vancouver, Chicago, etc.

Vous pouvez aussi télécharger le texte intégral de la publication scolaire au format pdf et consulter son résumé en ligne lorsque ces informations sont inclues dans les métadonnées.

Parcourez les thèses sur diverses disciplines et organisez correctement votre bibliographie.

1

CASTELLANO, FILIPPO. « Funzioni Esecutive e Facial Emotion Recognition in Persone Affette da Schizofrenia : ruolo del Polimorfismo del COMT e dell'Abuso di Alcol e Sostanze ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/94538.

Texte intégral
Résumé :
BACKGROUND: le caratteristiche cognitive e genetiche sono sempre più centrali nello studio della Schizofrenia. La compromissione delle Funzioni Esecutive (FE), definite come un complesso di abilità cognitive superiori attribuibili alle regioni della corteccia prefrontale, e della Facial Emotion Recognition (FER) rappresentano elementi centrali nel disturbo schizofrenico. Ad oggi, però, il paradigma del (dis)funzionamento cognitivo nella Schizofrenia poggia su studi che hanno escluso i soggetti schizofrenici con storia di abuso di sostanze (SUD), che ha mostrato un impatto peggiorativo sulla cognitività nella popolazione con disturbo da uso di sostanze. La letteratura ha inoltre negli anni definito polimorfismi potenzialmente implicati sia nella Schizofrenia sia nei disturbi da uso di alcol e sostanze, come quello (rs4680) relativo al gene della catecol-O-metiltransferasi (COMT). Viste la prevalenza del fenomeno e l’associazione fra cognition, outcome funzionale e le polimorfismi genetici, lo studio di tali correlati nei pazienti schizofrenici con abuso di sostanze costituisce una questione imprescindibile per una più puntuale stratificazione diagnostica, prognostica e dei trattamenti. SCOPO DEL LAVORO: valutare l’impatto del polimorfismo del COMT e dell’abuso di alcol e sostanze sulle performance cognitive in una popolazione di soggetti con schizofrenia. MATERIALI E METODI: si tratta di uno studio descrittivo­osservazionale. Sono stati reclutati 62 soggetti (M=50; F=12) con diagnosi di Schizofrenia secondo il DSM-IV (valutata attraverso la Structured Clinical Interview for DSM­IV, SCID I). Il campione è stato suddiviso a seconda della presenza o meno dell’abuso di alcol e sostanze correlato (valutato con l’Alcohol e la Drug Use Scale -AUS e DUS­) in due gruppi, che sono stati poi confrontati per quanto riguarda le caratteristiche socio­demografiche e cliniche (Positive and Negative Syndrome Scale - PANSS­). È stata analizzata quindi l’associazione tra condizione di abuso, polimorfismo del COMT e risultati ottenuti all’Intra-Extra Dimensional Set Shift (IED), che valuta le FE e il test di Ekman, che valuta la FER, controllando per variabili socio­demografiche e cliniche. RISULTATI: I due gruppi SKZ+SUD (n=28) e SKZ-SUD (n=34) presentano una differenza statisticamente significativa per età con media (SD) pari a 47.21 (9.41) negli abusatori e 36.04 (10.09) nei non abusatori (p<0.001). All’IED gli abusatori tendono a compiere meno errori (IED Total errors adjusted 47.32 (47.77) vs 70.59 (70.84); p=0.26), un minor numero di prove (IED Total trials adjusted 136.61 (85.65) vs 178.35 (128.02); p=0.24) per raggiungere il criterio necessario a superare gli stage e un maggior numero di stage completati (IED stages completed 7.79 (2.11) vs 6.85 (3.12); p=0.35) Al test di Ekman il gruppo degli abusatori (media=41.86 (7.50)) mostra un punteggio statisticamente più alto (p=0.02) rispetto ai non abusatori (media=35.29 (11.79). All’IED (stage completati), controllando per la PANSS, il genotipo Met-Met rispetto al genotipo Val-Val è diverso nel gruppo di abuso rispetto allo stesso confronto nel gruppo di non abuso (interazione con coefficiente -4.09 CI [-8.06, -0.13]; p=0.043): Met-Met mostra una performance peggiore rispetto a Val-Val nel gruppo di abuso. Lo stesso tipo di interazione è confermata anche per quanto riguarda il test di Ekman, pur non raggiungendo la significatività statistica (interazione con coefficiente -6.46 CI [-0.83, 13.76]; p=0.081). CONCLUSIONI: I soggetti schizofrenici con abuso si sono dimostrati tendenzialmente meno compromessi sotto il profilo neuropsicologico rispetto a quelli senza abuso. Inoltre si è evidenziata un’interazione tra il polimorfismo per il gene COMT e la condizione di abuso di alcol e sostanze per quanto riguarda le performance relative alle FE e alla FER.
BACKGROUND: cognitive and genetic features are increasingly important in the study of schizophrenia. The impairment of executive function (FE) and facial emotion recognition, are central issues in schizophrenic disease. To date, however, the paradigm of the (dis) cognitive functioning in schizophrenia is based on studies that excluded subjects with schizophrenia and a history of substance abuse (SUD)(5), which is actually a phenomenon that showed a derogatory impact on cognition in the population with substance use disorder. The literature has also over the years defined polymorphisms potentially implicated in both schizophrenia and in alcohol and substance use disorders, such as the one (rs4680) related to the gene of catechol-O-methyltransferase (COMT). Given the prevalence of the phenomenon and the association between cognition, functional outcome and genetic polymorphisms, the study of these related in schizophrenic patients with substance abuse is an important issue for a more precise stratification diagnosis, prognosis and treatment. AIM: to evaluate the impact of the COMT polymorphism and alcohol and substance abuse on cognitive performance in a population of subjects with schizophrenia. MATERIALS AND METHODS: this is a observational study. We recruited 62 subjects (M = 50, F = 12) diagnosed with schizophrenia according to DSM-IV (assessed by the Structured Clinical Interview for DSM-IV, SCID I). The sample was subdivided according to the presence or not of alcohol abuse and related substances (evaluated with the Alcohol and Drug Use Scale -Aus and DUS) into two groups (SKZ+SUD and SKZ-SUD), which were then compared with regard to socio-demographic and clinical characteristics (Positive and Negative Syndrome Scale - PANSS). It was then analysed the association between the condition of abuse, COMT polymorphism and score on Intra-Extra Dimensional Shift September (IED), which evaluates the FE and on test Ekman, evaluating the FER, controlling for socio-demographic and clinical variables. RESULTS: the two groups SKZ+SUD (n= 8) and SKZ-SUD (n = 34) show a statistically significant difference by age with mean (SD) of 47.21 (9.41) in abusers and 36.04 (10.09) in non-abusers (p <0.001). Abusers tend to make fewer errors on IED (IED errors adjusted Total 47.32 (47.77) vs 70.59 (70.84); p = 0:26), fewer trials (IED trials Total Adjusted 136.61 (85.65) vs 178.35 (128.02); p = 0:24) to reach the criterion to overcome the stage and a greater number of stages completed (IED stages completed 7.79 (2.11) vs 6.85 (3.12), p = 0:35). Abusers (mean = 41.86 (7:50)) show a score statistically higher (p = 0.02) compared with non-abusers (mean = 35.29 (11.79) on Ekman test. On IED (stage completed), checking for the PANSS, the Met-Met genotype compared with Val-Val genotype was different in the group of abuse compared with the group not abusing (interaction coefficient -4.09 CI [-8.06, -0.13]; p = 0.043): Met-Met show a worse performance than in the group of Val-Val. The same type of interaction is confirmed also with regard to the Ekman , although not reaching statistical significance (interaction with coefficient -6.46 CI [-0.83, 13.76]; p = 0.081). CONCLUSIONS: subjects with schizophrenia and substance abuse seems to be less compromised from a neuropsychological point of view than those without abuse. Furthermore it is shown an interaction between the polymorphism for COMT gene and the condition of alcohol and substance abuse with regard to the FE and FER performance.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

SANTAMBROGIO, JACOPO. « SPECIFIC COGNITIVE DYSFUNCTIONING AND VULNERABILITY TO SPECIFIC PSYCHOPATHOLOGY : A DESCRIPTIVE STUDY ON INTELLECTUAL DEVELOPMENTAL DISORDER (INTELLECTUAL DISABILITY) ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2023. https://hdl.handle.net/10281/403047.

Texte intégral
Résumé :
Background Il Disturbo dello Sviluppo Intellettivo (DSI) viene diagnosticato con test cognitivi e valutazioni del comportamento adattivo. Numerosi studi attestano un'elevata prevalenza di disturbi psichiatrici in comorbilità con DSI. Le comorbidità psichiatriche sono spesso sottostimate, ma poiché i comportamenti problema sono spesso presenti, sono sovra-medicate. La relazione tra specifiche disfunzioni cognitive e vulnerabilità psichiatrica non è stata ancora adeguatamente studiata nei casi di DSI, nonostante l'evidenza crescente di comuni alterazioni del neurosviluppo e un'elevata co-occorrenza. Il concetto che una specifica disfunzione cognitiva sia alla base di uno specifico disturbo psichiatrico può facilitare la comprensione della connessione tra alterazioni cognitive e vulnerabilità psicopatologica e può promuovere una maggiore accettazione delle disabilità intellettive e di altri disturbi del neurosviluppo, fornendo le basi per un cambio di paradigma da "QI al di sotto della media" alla “caratterizzazione neuropsicologica”. Obiettivi La presente ricerca mira a rivalutare un campione clinico con DSI nel profilo cognitivo, funzionamento adattivo e comorbidità psichiatriche e ad indagare la correlazione tra disfunzioni e pattern cognitivi specifici e la presenza di sintomi e sindromi psichiatrici specifici nei DSI. Sono stati valutati 120 individui con DSI provenienti da 3 strutture residenziali italiane da giugno 2021 ad agosto 2022. Sono stati divisi in due grupp: il primo gruppo, con maggiori risorse intellettive, è stato valutato utilizzando WAIS-IV o Leiter-3 e una batteria neuropsicologica (TMT, Stroop e TOL), in un secondo momento un caregiver è stato intervistato utilizzando la Vineland Adaptive Behavior Scale-II, SPAIDD-G e STA-DI per valutare rispettivamente, per ogni paziente, il comportamento adattivo, le comorbidità psichiatriche e la presenza di Disturbo dello Spettro Autistico (DdSA). Il secondo gruppo, composto da individui con DSI più grave, è stato valutato solo con test eterosomministrati (caregiver). Elaborazione statistica: calcolo degli indici di frequenza e correlazioni di Pearson. Risultati Il campione era composto da 90 maschi e 30 femmine, età media 57 anni, istituzionalizzati per un periodo medio di 36,44 anni. Il 52% non aveva istruzione, il 19% un diploma di scuola media. Diagnosi DSI: borderline 3%, lieve 16%, moderata 11%, moderato-grave 4%, grave 59%, profonda 0%. Dalle cartelle cliniche, la prevalenza di DdSA in comorbidità è l'11% ma con la rivalutazione alla STA-DI è aumentata al 29%. il 38% ha avuto un comportamento provocatorio; L'89% presentava comorbidità fisiche, il 58% comorbidità psichiatriche, il 56% psicosi. La rivalutazione diagnostica per le comorbidità psichiatriche (SPAIDD-G) ha individuato un numero significativo di disturbi ed ha rivelato che, nonostante la cartella clinica mostrasse una bassa prevalenza di diagnosi psichiatriche, era stata prescritta una quantità consistente di farmaci psicotropi, riflettendo forse la reale prevalenza di psicopatologia qui rivelata dallo strumento SPAIDD-G ma non adeguatamente riconosciuta nella routine clinica e/o erroneamente interpretata come comportamenti problema. Le correlazioni di Pearson tra variabili cognitive e disturbi psichiatrici hanno mostrato risultati significativi. Discussione e Conclusioni Le valutazioni SPAIDD-G hanno evidenziato una maggiore prevalenza di psicopatologia (in particolare DdSA, disturbi dell'umore e ansia) rispetto a quanto riportato nelle cartelle cliniche. Questo dato supporta l'importanza di utilizzare strumenti di screening psicopatologici per migliorare il processo diagnostico nelle strutture residenziali per i casi di DSI, il che di conseguenza migliorerebbe le terapie psicofarmacologiche. La correlazione tra disfunzioni cognitive e vulnerabilità psicopatologica è da approfondire con ulteriori studi.
Background: Intellectual Developmental Disorder (IDD) is diagnosed with cognitive tests and adaptive behaviour evaluations. There is increasing evidence of a high prevalence of psychiatric disorders comorbid with IDD, including papers on the relationship between adaptive behaviour and psychiatric disorders. Psychiatric comorbidities are often under-estimated, but as challenging behaviour is commonly present, they are over-medicated. The relationship between specific cognitive dysfunctions and psychiatric vulnerability has still not been adequately studied in cases of IDD, despite increasing evidence of common neurodevelopmental alterations and high co-occurrence. The concept that a specific cognitive dysfunction underlies a specific psychiatric disorder may facilitate understanding the connection between cognitive alterations and psychopathological vulnerability, and may provide the basis for a paradigm shift from “intellectually below average IQ” to “neuropsychological characterization”. Aims: The objective of this research was to reassess a clinical sample of IDD in cognitive profile, adaptive functioning and psychiatric comorbidities and investigating the correlation between specific cognitive dysfunctions and patterns and the presence of specific psychiatric symptoms and syndromes in IDD. 120 individuals with IDD from 3 Italian residential facilities were consecutively evaluated from June 2021 to August 2022. They were divided into two groups on the basis of a previous clinical evaluation by expert clinicians: the first group, with more intellectual resources, was evaluated using WAIS-IV or Leiter-3 scales, and a neuropsychological battery using the TMT, Stroop and TOL tests, after which a professional caregiver did individual interviews with them using the Vineland Adaptive Behavior Scale-II, SPAIDD-G, and STA-DI to evaluate their adaptive behaviour, psychiatric comorbidities and presence of ASD. The second group, composed of individuals with more severe IDD, was evaluated only with professional caregiver assessment tools. The data statistical processing was predominantly calculation of frequency and correlation indexes. Results: The sample was composed of 90 males and 30 females, mean age 57 years, institutionalized for a mean period of 36.44 years. 52% had no education, 19% a middle school diploma. IDD diagnoses: borderline 3%, mild 16%, moderate 11%, moderate-severe 4%, severe 59%, profound 0%. From the medical records, 11% had a comorbid ASD diagnosis, but with diagnostic ASD (STA-DI) re-assessment this increased to 29%. 38% had challenging behaviour; 89% presented physical comorbidities, 58% psychiatric comorbidities, 56% psychoses. The diagnostic re-assessment for psychiatric comorbidities (SPAIDD-G) identified a significant number of disorders and revealed that despite the medical records showed a low prevalence of psychiatric diagnoses, a consistent quantity of psychotropic drugs had been prescribed, possibly reflecting the real prevalence of psychopathology revealed here by the SPAIDD-G tool but not adequately recognized in clinical routine and/or misinterpreted as challenging behaviour. Pearson correlations between cognitive tests and psychopathological items present significative findings. Discussion and Conclusions: In conclusion, the SPAIDD-G evaluations revealed a greater prevalence of psychopathology than reported in the medical records. This finding supports the importance of using psychopathological screening tools to improve the diagnostic process in residential facilities for IDD cases, which would consequently improve the psychopharmacological therapies. They also revealed the need to further investigate the correlation between cognitive dysfunctions and psychopathological vulnerability, studying intelligence as a multi-component model and identifying specific behavioural and cognitive phenotypes in IDD cases.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

Dawson, Paul. « Moral cognitivism and moral realism ». Thesis, Birkbeck (University of London), 2004. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.407370.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

Machado, Renata Guimarães. « Como é que se diz eu te amo : estudo sobre a relação entre narrativa e emoções ». Universidade de São Paulo, 2010. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/27/27153/tde-16022011-123246/.

Texte intégral
Résumé :
Este trabalho relata aspectos do processo criativo da redação de um roteiro cinematográfico de longa metragem. Procurou-se investigar, durante o fazer do roteiro, o modo como a narrativa pode ser utilizada para despertar emoções e interesse no espectador. Através da revisão de obras de teóricos cognitivistas do cinema e de manuais de roteiro, levanta-se considerações sobre possíveis estratégias para se envolver emocionalmente o espectador. Para ilustrar estas estratégias, é apresentada uma análise da obra Aconteceu naquela Noite (1934). A partir destas considerações, realiza-se a descrição do processo de escrita do roteiro, procurando demonstrar de que forma as considerações teóricas influenciaram neste processo e no produto final, o roteiro completo.
This dissertation reports some aspects of the creative process on writing a feature movie script. During the screenwriting, it was attempted to investigate how the narrative can be used to elicit emotions and interest in the spectatorship. Through the review of Cognitivist Film Theory Scholars and Screenwriting Guides, considerations were raised on possible strategies to emotionally involve the viewer while telling the story. To elucidate these strategies, the analysis of the movie It happened one night (1934) follows. Having reached these considerations, the script is presented along with the trajectory of its writing.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

Blomberg, Olle. « Non-cognitivism and thick moral concepts ». Thesis, Linköping University, Department of Religion and Culture, 2006. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:liu:diva-6112.

Texte intégral
Résumé :

Enligt ett argument mot nonkognitivismen som många kritiker hänvisat till, så är denna teori oförenlig med förekomsten av så kallade ‘tjocka moraliska begrepp’. Argumentet har dock aldrig artikulerats och preciserats ordentligt, vilket lett till att det ofta misstolkats av både anhängare och kritiker av nonkognitivismen. I uppsatsen rekonstrueras och utvärderas argumentet såsom det formulerats av John McDowell. Enligt argumentet är nonkognitivismen bristfällig eftersom den inte både kan ge en tillfredsställande analys av tjocka moraliska begrepp och framställa moralisk argumentation och debatt som rationell. Uppsatsen visar dock att nonkognitivister kan undvika denna slutsats på flera sätt. Uppsatsen innehåller även en översikt över olika nonkognitivistiska perspektiv på tjocka moraliska begrepp.


Many critics of non-cognitivism have argued that the existence of ‘thick moral concepts’ constitutes a serious challenge to non-cognitivist views of moral language. While this argument is frequently invoked, it has never been clearly articulated. Hence, the argument is often misinterpreted by both friends and foes of non-cognitivism. In this thesis, John McDowell’s forceful rendering of the argument is reconstructed and evaluated. According to the argument, non-cognitivism is not an adequate metaethical view because it cannot both provide an adequate analysis of thick moral concepts and construe moral discourse as rational. It is argued in this thesis that there are several ways in which non-cognitivists can avoid this conclusion. The thesis also contains a survey of various non-cognitivist views on thick moral concepts.

Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
6

Skelton, Anthony John. « Three accounts of cognitivist internalism undermined ». Thesis, National Library of Canada = Bibliothèque nationale du Canada, 1997. http://www.collectionscanada.ca/obj/s4/f2/dsk3/ftp04/mq24916.pdf.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
7

Sobieszczanski, Marcin. « Art et perception : essai d'esthétique cognitiviste ». Paris 8, 1999. http://www.theses.fr/1999PA082101.

Texte intégral
Résumé :
On propose un cheminement vers une esthétique cognitiviste et une série de quatre études où cette esthétique apparaît comme méthodologie critique et clé de l'interprétation. L'art est perception car son matériau est le monde perçu, sa quête est de rendre présente l'existence de cette perception originale et son résultat est l'objet destiné à être perçu. On pratique une voie médiane entre : 1) le dualisme gnoséologique de Kant (la donation sensible d'objets assumée par l'entendement), confiné par certains aspects de la pensée de Husserl dans le solipsisme de la conscience absolue, 2) l'absolutisme de l'Esprit confondu avec le sujet des romantiques. Le sens se déduit à la fois : 1) des processus physiques et phylogénétiques de l'établissement de la conscience du monde, 2) de l'apparaître morphologique pensé par une philosophie structurant les résultats des sciences cognitives. L'art est une attitude doxo-thétique portant sur les perceptions du monde et opérant sur la base d'une ontologie du personnel, du concret et du momentané. . .
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
8

Scano, Maria Carmen <1974&gt. « Aspetti cognitivi dell'epilessia frontale notturna ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1791/1/scano_maria_carmen_tesi.pdf.

Texte intégral
Résumé :
Si tratta di uno studio osservazionale analitico di coorte prospettico volto a rilevare disfunzioni neuropsicologiche nei pazienti affetti da epilessia frontale notturna, attraverso una batteria di test che esplora i seguenti domini cognitivi: intelligenza generale, memoria, linguaggio, funzioni esecutive, attenzione, vigilanza, tempi di reazione, percezione della qualità della vita ed eventuale presenza di sintomi psichiatrici. Lo studio ha un follow up medio di 20 anni e riporta, per la prima volta in letteratura, l’evoluzione clinica dei soggetti che hanno avuto un esordio dell’epilessia in età evolutiva. Fino ad ora, l’epilessia frontale notturna è stata associata a disfunzioni cognitive nei soli casi di famiglie affette e nelle quali è stato possibile rilevare il difetto genetico. Questo studio ha rilevato la prevalenza di disturbi cognitivi e psichici in un campione di 24 soggetti affetti, mediante la somministrazione di una batteria di test specifica. I risultati sono stati analizzati con il programma statistico SPSS. Tutti i soggetti presentano abilità cognitive inferiori alla media in uno o più test ma il quoziente intellettivo risulta normale nei tre quarti del campione. Il ritardo mentale è più frequente e più grave nei soggetti idiopatici rispetto a quelli con alterazioni morfologiche frontali rilevate alla risonanza magnetica. Sono risultati più frequenti i disturbi della memoria, soprattutto quella a lungo termine e del linguaggio rispetto a quelli di tipo disesecutivo. Tutti i soggetti, che non hanno ottenuto un controllo delle crisi, manifestano una percezione della qualità della vita inferiore alla media. E’ stata valutata l’influenza delle variabili cliniche (età di esordio dell’epilessia, frequenza e semeiologia delle crisi, durata della malattia e terapia antiepilettica), le anomalie elettroencefalografiche e le anomalie rilevate alla risonanza magnetica. Le variabili che sono in rapporto con un maggiore numero di disfunzioni neuropsicologiche sono: l’elevata frequenza di crisi all’esordio, l’associazione con crisi in veglia, la presenza di crisi parziali secondariamente generalizzate e l’assunzione di una politerapia. I disturbi psichici prevalgono nei soggetti con anomalie elettroencefalografiche frontali sinistre. I dati neuropsicologici suggeriscono una disfunzione cognitiva prevalentemente fronto-temporale e, assieme ai dati clinici ed elettroencefalografici, sembrano confermare l’origine mesiale e orbitale frontale delle anomalie epilettiche nell’epilessia frontale notturna.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
9

Scano, Maria Carmen <1974&gt. « Aspetti cognitivi dell'epilessia frontale notturna ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1791/.

Texte intégral
Résumé :
Si tratta di uno studio osservazionale analitico di coorte prospettico volto a rilevare disfunzioni neuropsicologiche nei pazienti affetti da epilessia frontale notturna, attraverso una batteria di test che esplora i seguenti domini cognitivi: intelligenza generale, memoria, linguaggio, funzioni esecutive, attenzione, vigilanza, tempi di reazione, percezione della qualità della vita ed eventuale presenza di sintomi psichiatrici. Lo studio ha un follow up medio di 20 anni e riporta, per la prima volta in letteratura, l’evoluzione clinica dei soggetti che hanno avuto un esordio dell’epilessia in età evolutiva. Fino ad ora, l’epilessia frontale notturna è stata associata a disfunzioni cognitive nei soli casi di famiglie affette e nelle quali è stato possibile rilevare il difetto genetico. Questo studio ha rilevato la prevalenza di disturbi cognitivi e psichici in un campione di 24 soggetti affetti, mediante la somministrazione di una batteria di test specifica. I risultati sono stati analizzati con il programma statistico SPSS. Tutti i soggetti presentano abilità cognitive inferiori alla media in uno o più test ma il quoziente intellettivo risulta normale nei tre quarti del campione. Il ritardo mentale è più frequente e più grave nei soggetti idiopatici rispetto a quelli con alterazioni morfologiche frontali rilevate alla risonanza magnetica. Sono risultati più frequenti i disturbi della memoria, soprattutto quella a lungo termine e del linguaggio rispetto a quelli di tipo disesecutivo. Tutti i soggetti, che non hanno ottenuto un controllo delle crisi, manifestano una percezione della qualità della vita inferiore alla media. E’ stata valutata l’influenza delle variabili cliniche (età di esordio dell’epilessia, frequenza e semeiologia delle crisi, durata della malattia e terapia antiepilettica), le anomalie elettroencefalografiche e le anomalie rilevate alla risonanza magnetica. Le variabili che sono in rapporto con un maggiore numero di disfunzioni neuropsicologiche sono: l’elevata frequenza di crisi all’esordio, l’associazione con crisi in veglia, la presenza di crisi parziali secondariamente generalizzate e l’assunzione di una politerapia. I disturbi psichici prevalgono nei soggetti con anomalie elettroencefalografiche frontali sinistre. I dati neuropsicologici suggeriscono una disfunzione cognitiva prevalentemente fronto-temporale e, assieme ai dati clinici ed elettroencefalografici, sembrano confermare l’origine mesiale e orbitale frontale delle anomalie epilettiche nell’epilessia frontale notturna.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
10

Jablonski, Junior Sergio Jacques. « O mundo e a mente : níveis de causalidades e níveis de conhecimento : a causalidade analítica cerebral do mundo na mente e a causalidade mental sintética do cérebro no mundo ». Universidade Federal de São Carlos, 2010. https://repositorio.ufscar.br/handle/ufscar/4797.

Texte intégral
Résumé :
Made available in DSpace on 2016-06-02T20:12:18Z (GMT). No. of bitstreams: 1 5147.pdf: 1511558 bytes, checksum: 427e43984f3ba8c9b8518d3e08827a48 (MD5) Previous issue date: 2010-03-04
Cognition and epistemology: the question of the physical causality knowledge as a state and as content. The problem of experience awareness and knowledge in an epistemic analysis of psychology and ontology of the mental, based on a survey of key about the demarcation of different levels for the constructivist knowledge and their mental operations. An important implication of this discussion epistemic (and ontological) is the question of power (or not) support a theoretical possibility of dialogue and interdisciplinary the different conceptual and methodological positions concerning the mental (and knowledge). Discussed in Part I of the possibility of a dialogue between the epistemological pluralism through an analysis comparative concepts that can be equalized if their bases logical to refer to the possibility of a common ontology related, and if this plurality is able to allow for non-exclusive between the terms of their epistemic theories in question. To make viable the possibility of a theoretical investigation of different epistemologies of mind (Part II), we take as criteria translation inter theoretical (our "Rosetta Stone") an analysis relational ontological levels of the three fundamental and irreducible, (the physical, biological and psychological), and the interface between the bio-neurological and psychological meanings occurs through a hierarchy of memories. These levels are defined by fundamental specific epistemologies, which present opportunities for intimate conceptual relationship when rationalized from a perspective ontology based on evolutionary principles (broad temporality) and informational (broad spatiality). In conclusion we present some considerations about the problem of integrating mind-brain through the concept of neural code, capable of playing (in fact a transduction) relational properties of the world standards relationships in the brain, the result is translated into knowledge with potential causal effective power over the world. Thus a system memory operating levels of the same neural code can be considered a psychological synthesis.
Cognição e epistemologia: a questão da causalidade física do conhecimento como estado e como conteúdo. O problema da experiência consciente e do conhecimento em uma análise epistêmica da psicologia e ontológica do mental, com base em um exame de conceitos fundamentais acerca da demarcação de níveis construtivistas distintos para o conhecimento e suas operações mentais. Uma implicação importante desta discussão epistêmica (e ontológica) é a questão de poder (ou não) sustentar uma possibilidade de diálogo teórico e interdisciplinar entre as diferentes posições conceituais e metodológicas acerca do mental (e do conhecimento). Discutimos na Parte I a possibilidade de um diálogo entre o pluralismo epistemológico através de uma análise comparativa de conceitos que possam ser equalizados se, suas bases lógicas remeterem à possibilidade de uma mesma ontologia relacionada, e se este pluralismo for capaz de permitir relação não excludente entre os termos epistêmicos das respectivas teorias em questão. Para tornar viável tal possibilidade de investigação teórica entre diferentes epistemologias do mental (Parte II), tomamos como critérios de tradução inter teórica (nossa pedra de roseta ) uma análise relacional dos três níveis ontológicos fundamentais e irredutíveis, (o físico, o biológico e o psicológico), sendo que a interface entre o bioneurológico e os significados psicológicos ocorre através de uma hierarquia de memórias. Tais níveis fundamentais são definidos por epistemologias específicas, que apresentam possibilidades de íntimo relacionamento conceitual quando racionalizadas sob uma perspectiva ontológica fundamentada em princípios evolutivos (ampla temporalidade) e informacionais (ampla espacialidade). Na conclusão apresentamos algumas considerações acerca do problema da integração mente-cérebro, através do conceito de código neural, capaz de reproduzir (na verdade uma transdução de) propriedades relacionais do mundo em padrões relacionais do cérebro, cujo resultado se traduz em conhecimento com potencial de poder causal efetivo sobre o mundo. Desta forma um sistema de memórias que operam níveis de um mesmo código neural pode ser considerado uma síntese psicológica.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
11

Cortese, Juliann. « A social cognitivist view of hypermedia learning ». Connect to resource, 2005. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc%5Fnum=osu1117124538.

Texte intégral
Résumé :
Thesis (Ph.D.)--Ohio State University, 2005.
Title from first page of PDF file. Document formatted into pages; contains xv, 201 p.; also includes graphics. Includes bibliographical references (p. 191-201). Available online via OhioLINK's ETD Center
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
12

Kalf, Wouter Floris. « Moral error theory : a cognitivist realist defence ». Thesis, University of Leeds, 2013. http://etheses.whiterose.ac.uk/5499/.

Texte intégral
Résumé :
This dissertation argues that moral error theory is the most plausible metaethical theory if we assume the truth of cognitivism about moral judgments and the moral statements that express them. According to moral error theory, various moral statements carry a non-negotiable commitment to a robust kind of categorical moral normativity, which means that this commitment cannot be denied on pains of changing the subject. Unfortunately, there is no such robust categorical moral normativity, at least not in the actual world. This entails that these moral statements are always untrue, or ‘in error’. In arguing for moral error theory, the thesis first argues that the standard argumentative strategy for establishing moral discourse’s non-negotiable commitment—viz., forging a relation of conceptual entailment between moral statements and the statement that there exists robust categorical moral normativity—is highly problematic. It also argues that forging a presupposition relation can work, but that error theorists are best advised to pursue a completely new strategy, which uses a relation of metaphysical entailment. The dissertation then argues that moral discourse metaphysically entails robust moral categorical normativity and proceeds to present a new argument against its existence. According to this argument, various sorts of hypothetical and categorical normativity exist because these can be grounded in a naturalistically respectable metaphysic; unfortunately, categorical moral normativity cannot be so grounded. Finally, the dissertation explores an often ignored answer to the following question: what (prudentially) should we with our error-riddled moral discourse? I argue for revolutionary cognitivism. This is the view that we should continue to use moral language and fully believe what we say but that what we say should be purged of its error. We should revolutionize our moral thought and start to conceive of morality’s normativity in a less robust way than we currently do.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
13

Nyns, Roland. « Text grammar and text processing : a cognitivist approach ». Doctoral thesis, Universite Libre de Bruxelles, 1989. http://hdl.handle.net/2013/ULB-DIPOT:oai:dipot.ulb.ac.be:2013/213285.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
14

Berntsen, Jason. « Non-cognitivism, internalism, and the Frege-Geach problem ». Diss., Columbia, Mo. : University of Missouri-Columbia, 2007. http://hdl.handle.net/10355/4659.

Texte intégral
Résumé :
Thesis (Ph. D.)--University of Missouri-Columbia, 2007.
The entire dissertation/thesis text is included in the research.pdf file; the official abstract appears in the short.pdf file (which also appears in the research.pdf); a non-technical general description, or public abstract, appears in the public.pdf file. Title from title screen of research.pdf file (viewed on November 26, 2007) Vita. Includes bibliographical references.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
15

Ferraz, Eliane Botelho. « O sistema metafórico da moralidade : uma abordagem cognitivista ». Universidade Federal de Juiz de Fora (UFJF), 2007. https://repositorio.ufjf.br/jspui/handle/ufjf/4620.

Texte intégral
Résumé :
Submitted by Renata Lopes (renatasil82@gmail.com) on 2017-05-22T12:14:24Z No. of bitstreams: 1 elainebotelhoferraz.pdf: 930537 bytes, checksum: 195c92408b239d618f2247dc0fea308f (MD5)
Approved for entry into archive by Adriana Oliveira (adriana.oliveira@ufjf.edu.br) on 2017-05-22T17:29:50Z (GMT) No. of bitstreams: 1 elainebotelhoferraz.pdf: 930537 bytes, checksum: 195c92408b239d618f2247dc0fea308f (MD5)
Made available in DSpace on 2017-05-22T17:29:50Z (GMT). No. of bitstreams: 1 elainebotelhoferraz.pdf: 930537 bytes, checksum: 195c92408b239d618f2247dc0fea308f (MD5) Previous issue date: 2007-06-12
CAPES - Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior
O presente estudo tem como objeto o sistema conceptual metafórico da Moralidade. Como escopo teórico, apresenta as teses centrais da Lingüística Cognitiva, recortadas a partir dos pressupostos acerca dos processos de conceptualização, categorização e integração conceptual, arquitetados por este modelo teórico (LAKOFF & JOHNSON, 1980, 1999; LAKOFF, 1987; JOHNSON, 1987; FILLMORE 1977,1982a, 1982B; FAUCONNIER & TURNER, 2002). Nesse enquadre, o principal constructo teórico, do presente estudo, é a Teoria Conceptual da Metáfora (LAKOFF & JOHNSON, 1980, 1999), acrescida das contribuições advindas da Teoria Conceptual da Mesclagem (FAUCONNIER & TURNER, 2002) e das diferentes discussões acerca da interação entre Metáfora e Metonímia (BARCELONA, 2003, RADDEN, 2003). Igual relevo tem a Hipótese Sociocognitiva da Linguagem, nos termos de Salomão (1997; 1999) e Miranda (2000), dada a importância que tal hipótese atribui ao caráter sociocultural e interacional dos processos de significação. Nos termos desse paradigma, os conceitos abstratos são largamente metafóricos e o pensamento moral é imaginativo e depende fundamentalmente de nossa compreensão metafórica (JOHNSON, 1993). Este trabalho assume tal perspectiva, o que implica pensar os significados em termos da sua flexibilidade, promovida pelos processos de integração imaginativos, instituídos a partir de nossa experiência física, social e cultural. Subscrevendo a hipótese (LAKOFF & JOHNSON, 1999) de que o modelo cultural de bemestar físico e social seria o escopo da rede metafórica da moralidade, nossa agenda investigativa principal foi a busca de evidências empíricas, desse sistema conceptual, em corpus do Português do Brasil (PB) (Revista VEJA on-line). A investigação dos processos cognitivos que instituem tal rede conceptual constituiu-se como outra meta, seguida da avaliação do peso dos resultados analíticos obtidos, para um trabalho lexicográfico no PB. Nossas conclusões confirmam a existência, em nossa língua e cultura, de uma rede metafórica complexa da Moralidade a partir do sistema conceptual de bem-estar (MORALIDADE É BEM-ESTAR). Apontam, também, para o caráter largamente inconsciente da metáfora conceptual, para a sua intrincada relação com a metonímia, assim como reafirmam a relevância das análises cognitivistas da significação para um trabalho lexicográfico no Português do Brasil.
The present study has as a proposition the metaphorical conceptual system of Morality. As the theoretical scope, it presents the central theses of Cognitive Linguistic, taken from the assumption concerning the conceptualization, categorization and conceptual integration processes built by this theoretical model (LAKOFF & JOHNSON, 1980, 1999; LAKOFF, 1987; JOHNSON, 1987; FILLMORE 1977, 1982a, 1982B; FAUCONNIER & TURNER, 2002). In this perspective, the main theoretical construct of the present study is the Conceptual Theory of Metaphor (LAKOFF & JOHNSON 1980,1999), added to the contributions from the Conceptual Theory of Blending (FAUCONNIER & TURNER, 2002) and from the different discussions concerning the interaction between Metaphor and Metonymy (BARCELONA , 2003, RADDEN,20003). Equal outstanding has the Sociocognitive Hypothesis of the Language in terms of Salomão (1997; 1999) and Miranda (2000); given the importance that such hypothesis attributes to the interactive and sociocultural character of the meaning processes. In terms of this paradigm, the abstract concepts are broadly metaphorical and the moral thinking is imaginative and it depends fundamentally on metaphorical understanding (JOHNSON, 1993). This work take for grant such perspective, what implies the wondering of meanings in terms of its flexibility promoted by the imaginative integration processes, worked out from our physical and sociocultural experience. Assuming the hypothesis (LAKOFF & JOHNSON, 1999), that the cultural model of physical and social well-being would be the scope of the morality metaphorical net, our main investigative agenda was the search of conceptual system of this empirical evidences, in corpus of Portuguese from Brazil (PB) (VEJA magazine on line). The investigation of cognitive processes that establish such conceptual net was constituted as other goal, following by the importance evaluation of the analytical results obtained, for a lexicographical work in PB. Our conclusions confirm the existence of a complex metaphorical net of morality in our culture and language, from the conceptual system of well-being (MORALITY IS WELLBEING). They also point to the broad unconscious character of the conceptual metaphor, to its intricate relationship with the metonymy, as well as they reaffirm the relevance of the cognitive analyses of the meaning for the lexicographical work in Portuguese from Brazil.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
16

Thomas, Alan Price. « A contextual model of moral justification ». Thesis, University of Oxford, 1995. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.282052.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
17

Braga, Henrique Santos. « Construções imperativas no português brasileiro : uma abordagem funcionalista-cognitivista ». Universidade de São Paulo, 2016. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/8/8142/tde-25082016-123209/.

Texte intégral
Résumé :
O presente trabalho propõe uma análise funcionalista-cognitivista sobre construções imperativas do Português Brasileiro (PB). Ao contrário do que ocorre na tradição gramatical, não nos limitamos a analisar um grupo pré-definido de formas verbais, optando então por tratar de um conjunto mais amplo de atos de fala diretivos. Para tanto, amparamos nossa investigação em dados concretos extraídos de obras cinematográficas , o que explica em parte o caráter funcionalista do trabalho, uma vez que abordamos a língua como um instrumento de interação social (cf. TRASK, 2004). Já o aspecto cognitivista subjaz nossa principal hipótese, segundo a qual a imperatividade se constrói como um evento metaforicamente estruturado (cf. LAKOFF, 1992), cujas bases principais são as categorias cognitivas FORÇA e MOVIMENTO. Procuramos então contribuir com os estudos do PB defendendo que as construções imperativas são um conjunto variado de artefatos simbólicos por meio dos quais um enunciador-antagonista pode aplicar determinada força sobre um enunciatário-agonista cf. TALMY (2000) , pelo que postulamos que IMPERATIVIDADE É FORÇA.
This paper proposes a cognitive-functionalist analysis about imperative constructions in Brazilian Portuguese (BP). Different from what happens in grammatical tradition, we do not just look at a pre-defined group of verb forms, opting for dealing with a broader set of directive speech acts. To do so, we hold our study on evidence extracted from cinematographic , which partly explains the functionalist character of the work, as we approach the language as a social interaction tool (cf. TRASK, 2004). However, the cognitive aspect underlies our main hypothesis, according to which the imperative is constructed as a metaphorically structured event, whose main bases are the cognitive categories FORCE and MOVEMENT. Then we seek to contribute with the BPs researches securing that the imperative constructions are an assorted ensemble of symbolic artifacts, through which an antagonist-enunciator can apply certain force on an enunciatee-agonist cf. TALMY (2000), therefore we postulate that IMPERATIVE IS FORCE.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
18

COLOMBO, BARBARA. « Rapporti tra metacognizione e multimedialità nei processi cognitivi ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/147.

Texte intégral
Résumé :
Il lavoro si è proposto di indagare le relazioni esistenti tra la metacognizione e la multimedialità, focalizzandosi in particolare sul ruolo che tali elementi possono avere sul processamento cognitivo. Partendo da un'analisi della teoria di Mayer relativa all'apprendimento multimediale, e da un'attenta disamina della letteratura recente riguardante il rapporto tra metacognizione e multimedialità, sono stati progettati tre percorsi di ricerca. Il primo consiste in un'analisi di dell'uso delle illustrazione nei testi scolastici italiani analisi volta a far emergere modelli impliciti dell'utilizzo della multimedialità. Questo primo progetto di ricerca comprende anche una seconda parte, strutturata sotto forma di interviste, volta a studiare più direttamente le concezioni ingenue di diversi sottocampioni di soggetti. Le seconda ricerca è volta a verificare il livello di accordo spontaneo che studenti universitari possono dimostrare rispetto ai principi multimediali ipotizzati da Mayer. La terza parte sperimentale, invece, si è soffermata sull'analisi del ruolo e degli effetti della metacognizione e delle differenze individuali nella fruizione di presentazioni multimediali. I risultati delle ricerche sono stati discussi anche confrontandoli con i dati della più recente letteratura di settore.
The present work was aimed at exploring relations between metacognition (declined in metacogntion knowledge, monitoring and control) and multimedia, focusing particularly on the role that those elements have on cognitive processing. Starting from a theoretical analysis of Mayer's model of multimedia learning, and from a detailed examine of the recent literature concerning metacognition and multimedia, we devised 3 experimental projects. The first one was an analysis of instructional illustrated books, intended to discover embedded beliefs about multimedia. This project included also an interview study to directly investigate people naïve conceptions. The second research was aimed to investigate if cognitive principles underlying multimedia learning are counterintuitive asking students to rate the effectiveness of Mayer's own experimental materials. The third part was focused on the role of active metacognition and individual differences in the fruition of a multimedia presentation. Results from the three studies were discussed and compared with existing literature.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
19

Piras, Fabrizio, et Fabrizio Piras. « La Morfologia Derivazionale : Aspetti Neuroanatomici, Cognitivi e Comportamentali ». Doctoral thesis, La Sapienza, 2005. http://hdl.handle.net/11573/917156.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
20

Mion, Giorgio <1977&gt. « Linguaggi cognitivi e strumenti di comunicazione delle fondazioni ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2003. http://hdl.handle.net/10579/424.

Texte intégral
Résumé :
La tesi di dottorato si propone di indagare la complessa e multiforme realtà delle Fondazioni e, in particolar modo, delle dinamiche economiche da esse poste in atto al fine di raggiungere gli obiettivi sociali che sono loro propri. A tal fine, si è scelto di a­dottare uno schema logico che prende avvio dalla predisposizione di un framework con­cettuale utile a contestualizzare il fenomeno indagato nell'ambito dello scenario sociale in cui prende forma ed a definire le categorie logiche economico-aziendali idonee ad in­terpretare tale realtà. La chiara definizione della strumentazione logico-concettuale propria delle disci­pline economico-aziendali permette di concentrare l'indagine sull'interpretazione delle dinamiche economiche e sociali delle Fondazioni, alla luce della concezione istituziona­le dell'azienda, nonché sulla ricerca delle più adeguate modalità di determinazione di tali dinamiche. Il terzo momento logico, usufruendo utilmente del percorso precedente, si soffer­ma sul vasto ed articolato processo di informazione esterna economico-finanziaria rela­tiva all'azienda e comunicazione sociale posto in atto dalla Fondazione, al fine di rende­re partecipi gli stakeholder delle dinamiche economiche e sociali rendicontate, nei limiti degli interessi che questi manifestano verso l'azienda stessa. Lo schema logico succintamente esposto sfocia in un lavoro idealmente suddiviso in tre parti: la prima - che comprende i primi tre capitoli - ha la funzione di contestua­lizzare sotto i molteplici profili ambientali, sociali, giuridici e concettuali l'indagine; la seconda sezione, costituita dai capitoli quarto e quinto, pone le ipotesi logiche di lavoro ed individua gli strumenti cognitivi indispensabili per cogliere la realtà delle Fondazioni sia nella loro dinamica di diffusori di valori sociali sia nella strumentalità economica delle aziende da esse generate. La terza parte, formata dai capito sesto, settimo e ottavo, vuole individuare le problematiche e le diverse connesse soluzioni alla questione infor­mativa e comunicazionale. La concettualizzazione e la stesura della tesi, così come evidenziato anche dal-l'indice, hanno preso avvio da basi dottrinali e logiche di tipo deduttivo e sono state supportate da un'indagine empirica che ha consentito di osservare uno spaccato della realtà fattuale; l'analisi dei casi, alcuni dei quali citati nei capitoli quarto, sesto, settimo e ottavo, non si propone, però, di trarre conclusioni definitive dalla sola osservazione induttiva, bensì vuole costituire un ideale trait d'union tra il framework logico di riferi­mento, le proposte formulate in tema di misurazione e rappresentazione delle dinamiche aziendali delle Fondazioni e la realtà operativa come si presenta ad oggi. The doctoral thesis propose an inquiry about the complex and multiform reality of the Foundations and, in particular, about the economic dynamics which are activated to achieve their social aims. In order to these results , we have choose to adopt a logical outline that starts from the programming of a conceptual framework useful to create a context for the inquired phenomenon in the social sphere where it develops and to de- fine the logic instruments of the "Economia Aziendale" to interpret its. The clear definition of the logic and conceptual instruments typical of economic disciplines allows to concentrate the research on the interpretation of the economic and social dynamics created by Foundations, according to the best Italian economic doc­trine, as well as on the research of the most adequate method to determine these dynam­ics. The third logic moment, having the use of the preceding route, dwells on the vast and articulated process of external financial information relative to "azienda" and social communication implemented by Foundations, in order to announce to stakeholders the economic and social dynamics, in the limits of the interests that these express about "azienda". The exhibited logic framework leads to a ideally divided intro three parts work: the fist one - shaped by the first three chapters - has the function to contextualized un­der the multifaceted environmental, social, legal and conceptual profiles the research; the second section, created by the fourth and the fifth chapters, places the logic hypothe­sis for the following work and finds the cognitive instruments essential to grasp the real­ity of Foundation both in their role of diffusers of social values and in the economic in­strumentality of the "aziende" that are generated by Foundations. Eventually, the third part, constituted by the sixth, the seventh and the eighth chapters, wants to focus on the problems and the different alternative solutions to the informative and communicative question. The conceptualization and the writing of the thesis, so as come highlighted in the summary, left from doctrinal and logical basis of di tipo deductive type and have been supported by an empirical inquiry that allows to observe some cases from the factual re­ality; the case-analysis, some of whom introduced in the fourth, sixth, seventh and eighth chapters, doesn't have the purpose of carrying off definitive conclusions about Foundations, but rather of constituting an ideal trait d'union between the logic frame­work, the formulated proposals about measuring and representing the economic dynam­ics of the Fooundations and the operative reality as it's now.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
21

Serena, Giovanna. « Aspetti cognitivi della scelta sessuale in Poecilia reticulata ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3425817.

Texte intégral
Résumé :
It is traditionally assumed by models of decision making that, when alternative options are evaluated, the value assigned to each option is absolute and independent on the others available, implying that choice is rational. In contrast, rationality of choice is frequently violated, and such irrationality seems to be the result of use of simple heuristics that enable us to choose quickly between options differing in multiple attributes (comparative evaluation). Over the past three decades, there has been much work on ways that people use simple heuristics in problem-solving tasks. Animals, however, also need to make choices in complex decision environments, facing constrains in time, energy and computational-cognitive capacity. Recent studies have found biases in animal behaviour that are similar to the kinds reported in humans, indicating that similar heuristic strategies are used in different species in solving similar problems. It has been suggested that decision heuristics based on comparative evaluation might operate as mate choice mechanisms. In many species, females base their mate choice on the simultaneous evaluation of multiple signals. Females are often faced with a simultaneous choice between two or more males, and it is possible for them to make comparisons among those males. Mate choice is a complex cognitive process that involves the evaluation of multiple stimuli integrated into a behavioral decision. Yet the cognitive processes whereby prospective mates are evaluated have been ignored, with a few exceptions. The aim of this study was to investigate how animals search for and evaluate prospective mates throwing light on the cognitive mechanisms underlying mate choice. In the first part I analyzed how female guppies (Poecilia reticulata), a freshwater fish widely used in sexual selection studies, made mating decisions when combining different male attributes. The results show that the mating system of P. reticulata may facilitate comparative mate evaluation and suggest that it may have profound effects on male mating strategy. For example, the attractiveness of a male will depend on the context in which he is compared and males are therefore expected to choose the more favorable context in which to court the female. Moreover, I tested the prediction that males may exploit female cognitive constraints of comparative evaluation adjusting their mating strategy on the base of the relative quality of their competitors. The results indicate that male guppies actively select the most favourable social context in which their attractiveness will be maximized relative to that of surrounding males. It remains still unknown whether the rationality of choice may influence the strategies adopted by males as well.
Molti modelli economici presuppongono che, nello scegliere tra diverse opzioni, gli esseri umani si comportino in modo razionale. Tuttavia la realtà risulta essere più complessa e spesso nel valutare diverse opzioni si ricorre ad euristiche basate sulla valutazione comparativa che, contrariamente a quanto atteso, possono portare a decisioni irrazionali. Gli studiosi di etologia, negli ultimi anni, si sono chiesti se anche gli animali, di fronte a più opzioni che variano per due o più caratteri non correlati tra loro, adottino una valutazione comparativa e siano quindi soggetti agli stessi limiti di razionalità degli esseri umani dimostrando di utilizzare strategie di scelta simili. Nella scelta del partner sessuale un animale spesso si trova a scegliere tra diverse opzioni -i potenziali partner- che possono differire per due o più caratteri e la scelta deve essere effettuata in modo rapido ed efficiente. Si può ipotizzare quindi che una valutazione di tipo comparativo possa essersi evoluta anche nel contesto della scelta sessuale. Tuttavia la ricerca fino ad ora in questo campo si è occupata quasi esclusivamente di identificare quali caratteri maschili vengano preferiti dalle femmine e i vantaggi selettivi che comportano mentre i meccanismi cognitivi implicati nella scelta e gli effetti dei limiti cognitivi sulla fitness dei maschi e delle femmine stesse sono stati finora sostanzialmente ignorati, con pochissime eccezioni. La presente ricerca si proponeva di indagare se nell’ambito della scelta del partner sessuale, i limiti cognitivi che guidano la scelta in Poecilia reticulata, un piccolo pesce di acqua dolce, siano gli stessi osservati nella nostra specie. I risultati suggeriscono che le femmine opererebbero una scelta non razionale in accordo con quanto ci si attende dall’utilizzo di strategie di tipo comparativo. Inoltre in risposta al comportamento di scelta femminile è stato osservato che i maschi sembrerebbero a loro volta in grado di modificare la loro strategia corteggiando la femmina in prossimità di quei maschi rispetto ai quali, se confrontati, risulterebbero più attraenti per assicurarsi un aumento del successo riproduttivo. Ulteriori studi saranno necessari per comprendere se vi siano dei criteri di razionalità anche nella scelta maschile.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
22

Elfström, Johan. « Justification and Moral Cognitivism : An Analysis of Jürgen Habermas's Metaethics ». Thesis, Uppsala universitet, Teologiska institutionen, 2018. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:uu:diva-351646.

Texte intégral
Résumé :
In this thesis, I scrutinise and interpret Jürgen Habermas’s claim that justification of moral norms necessitates cognitivism. I do this by analysing the general idea behind his discourse theory of morality and then his metaethics. From there, I examine the non-cognitivist theory called prescriptivism as set out by Richard Hare to see if his account of moral reasoning is able to counter Habermas’s claims and thereafter, I examine some criticism against his concept of communicative action. I also engage with the discussion on how to define cognitivism: that is, whether the line should be drawn between moral realism on the cognitivist side, and constructivism on the other, or if cognitivism can include constructivist theories too. I propose that it should, provided that it allows moral statements to be truth-apt and express a mental state like that of belief. Following this definition, I argue that Habermas can be labelled a cognitivist and finally, I conclude that Habermas's argument does not hold under scrutiny.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
23

jacob, Joelma. « Mudança organizacional : um estudo de caso utilizando uma abordagem cognitivista ». reponame:Repositório Institucional da UFSC, 1996. https://repositorio.ufsc.br/xmlui/handle/123456789/158039.

Texte intégral
Résumé :
Dissertação(mestrado) - Universidade Federal de Santa Catarina, Centro Tecnologico
Made available in DSpace on 2016-01-08T20:40:25Z (GMT). No. of bitstreams: 0 Previous issue date: 1996
O trabalho busca compreender o processo de mudança organizaciona1 de uma empresa e sua relação com a satisfação do trabalhador através de uma visão holística. Utilizou-se uma abordagem cognitivista aliada ao método de pesquisa qualitativo, sendo interesse maior verificar como as pessoas são consideradas pela organização dentro de um contexto de mudança, como estão participando, como estão se sentindo, elaborando o diagnóstico da situação encontrada.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
24

Rosteghin, Giulia <1990&gt. « Strumenti finanziari SRI : Caratteristiche e Bias Cognitivi dell’investitore retail ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19380.

Texte intégral
Résumé :
Il progetto di tesi si pone l’obiettivo di analizzare, le caratteristiche dell’Investitore individuale in strumenti finanziari SRI, utilizzando lo strumento del questionario. La tesi si comporrà in due parti, la prima parte di carattere descrittivo e metodologico andrà a contestualizzare l’investimento sostenibile e responsabile, descriverà le caratteristiche principali della finanza comportamentale e la metodologia utilizzata. Nella seconda parte verranno analizzati i dati ottenuti dal questionario, dove si andranno a ricercare eventuali bias cognitivi tra gli investitori individuali di SRI del campione ottenuto.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
25

Meakins, William. « Nietzsche on emotions and culture : the limits of naturalism and cognitivism ». Thesis, University of Essex, 2012. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.559266.

Texte intégral
Résumé :
I argue that Nietzsche's work brings into question one-sided accounts of emotional phenomena and the means by which we are to investigate and evaluate them. Through a provisional and questioning, rather thari systematic, vocabulary Nietzsche advances ideas about the dispositional and standing character of emotional phenomena and how these are shaped by cultural forces. On the one hand, then, Nietzsche shows the limits of a narrowly conceived naturalism in accounting for emotional phenomena, because of its tendency to reduce or remove the influence of culture. But, on the other hand, in opposing the idea that emotional phenomena can be reduced to physiological events, Nietzsche does not simply take up the cognitivist view that emotions just are judgements. Instead, he produces a revised account of the meaningfulness of emotional phenomena, one in which a plethora of other dimensions are also integrated. In rejecting narrowly naturalistic readings ofNietzsche, I also argue that he cultivates a herrneneutic and semiotic approach to the investigation of emotional phenomena, one that has significant affinities to the literary psychology of authors such as Stendhal and Dostoyevsky. In this way, I claim, Nietzsche's work articulates an historical and contextual analysis of emotional phenomena. Finally, I also address the intrinsically evaluative aspect ofNietzsche's discussion of emotional phenomena. Nietzsche produces a genealogical account of Western culture within which various emotional phenomena are located. This narrative concerns emotional phenomena as they relate to personal and communal decadence. In understanding what decadence is, and how it arises, I argue that Nietzsche produces a framework within which different emotional phenomena are to be assessed.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
26

Gipps, Richard. « Alienation and the sciences of mind : understanding schizophrenia without cognitivist theory ». Thesis, University of Warwick, 2001. http://wrap.warwick.ac.uk/66605/.

Texte intégral
Résumé :
This dissertation combines a philosophical critique of cognitive theories of schizophrenia with an alternative theorisation of the alienated states of mind met with in this illness. Whilst schizophrenia constitutes the embodiment of an estranged subjectivity - a profound alienation from the world, other people and oneself, cognitivism provides us (so the argument goes) with a fundamentally alienated conception of mind. Because it tacitly occupies such a perspective, it can easily appear as if cognitivism has provided a suitable framework for theorising schizophrenia. But insofar as it fails to adequately depict our engagement with others and with the world, or explain the integrity of our personality, cognitivist theory fails to provide a framework within which a psychotic breakdown in such engagement or integrity can be understood. Because cognitivism provides a conception of mind as a self-contained inner realm disengaged from the social world and natural environment, it gives rise to a series of metaphysical and epistemological problematics. These inspire theories and explanations of causal mechanisms and epistemic faculties which serve to reconnect the subject with that (the world, other subjects, their own minds) from which they have theoretically been alienated. Without such a disengaged perspective, however, the apparent need for theory and explanation does not arise. What is rather required is a more adequate conception of mind as intrinsically relational, and of individual mental contents as constitutively embedded within a Background both of other such contents and of meaningful bodily behaviour. Cognitive accounts of schizophrenia explain the illness in terms of breakdowns within the aforementioned causal mechanisms and epistemic faculties. These mechanisms and faculties however are mythical and are in any case posited to perform an unnecessary task. A better understanding of schizophrenia can be had in terms of fractures within the aforementioned Background structures of meaning.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
27

Mascellino, Lucrezia. « Processi cognitivi nella relazione con interfacce digitali : l'uso delle icone ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11970/.

Texte intégral
Résumé :
Questo è uno studio sui processi cognitivi dell'essere umano che rendono più facile la lettura delle interfacce web. Precisamente si focalizza sulle icone, su come e perché il carico cognitivo viene ridotto quando vengono usate correttamente all'interno di una interfaccia web ma anche su come l'impatto di una immagine sia molto più forte di una parola. Arrivati a interiorizzare queste argomentazioni verranno utilizzate per poter scoprire il mondo dell'e-commerce e di come un utente possa essere più o meno portato a comprare grazie alla buona creazione dell'interfaccia grafica.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
28

Giacalone, Marika. « Ruolo dei ritmi cerebrali nell'attenzione e nell'integrazione dei processi cognitivi ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20112/.

Texte intégral
Résumé :
I ritmi cerebrali svolgono un ruolo fondamentale nell'integrazione dei processi cognitivi ed è stato osservato come il processo di sincronizzazione sia coinvolto sia nell'integrazione locale che su larga scala. Tra i vari processi cognitivi, l'attenzione svolge una funzione chiave nei meccanismi cerebrali ed è interessante notare quale sia il ruolo del ritmo alfa e del ritmo gamma nei processi attenzionali. Il ritmo gamma sembra essere implicato sia nell'integrazione locale che su larga scala e nell'attivazione delle regioni rilevanti, come si può notare nei compiti visuo-spaziali, sensoriali o nell’attenzione sostenuta, e anche nel mantenimento attivo delle informazioni nella working memory. Invece il ritmo alfa svolge un ruolo attivo nell’inibizione delle aree irrilevanti, ma è anche coinvolto nel potenziamento delle aree rilevanti, dove facilita la selezione neurale silenziando le cellule meno eccitate a favore di quelle che si trovano in uno stato di eccitazione maggiore. Inoltre è coinvolto nella preparazione delle risorse attenzionali alla presentazione di stimoli attesi, come mostrano i diversi casi di attenzione selettiva. Infine, tramite l’analisi dei casi di attenzione sostenuta e di working memory, si può notare come le aree cerebrali coinvolte nei processi attenzionali siano pressoché le stesse e anche i ritmi cerebrali che si registrano sono gli stessi.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
29

SEREGNI, FABIO GINO. « IL PRINCIPIO DI "DETERMINATEZZA" : PROFLILI GIURIDICO-PENALI, CRIMINOLOGICI E COGNITIVI ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/51709.

Texte intégral
Résumé :
La tesi si propone l’obiettivo di attualizzare il principio di determinatezza, quale corollario del principio di legalità, al fine di delineare la portata vincolante dello stesso rispetto alla discrezionalità del legislatore penale. La prima parte dell’elaborato sviluppa un’analisi ricognitiva del dibattito dottrinale e giurisprudenziale, anche passando in rassegna le pronunce maggiormente significative della Corte Costituzionale, sull’evoluzione del principio nell’ordinamento giuridico italiano. Le risultanze di questa indagine portano a sviluppare una dimensione del principio in senso “ampio” ossia quale criterio di aderenza della norma alla realtà, processuale e umana, che intende definire e regolare. Lo studio analizza quindi, nella seconda parte, il fondamento e l’impatto dell’agire politico-criminale da una prospettiva criminologica e cognitiva considerando, in primo luogo, i fattori e le variabili empiriche delle scelte di criminalizzazione e, in second’ordine, combinando le risultanze acquisite con le più attuali ricerche condotte nell’alveo della psicologia cognitiva. Il taglio di originalità del lavoro sta nell’applicare queste risultanze nell’attività di scelta del bene giuridico e tipizzazione della fattispecie penale. La prospettiva empirico/cognitiva del principio viene quindi declinata da un punto di vista critico nell’analisi di alcune fattispecie di parte speciale, con specifico riferimento ai delitti di concussione (nella forma costrittiva e induttiva) e corruzione. I deficit di determinatezza delle due fattispecie riflettono, difatti, sul piano normativo e giudiziario le difficoltà di apprestare efficaci strategie di prevenzione e contrasto del fenomeno corruttivo. In tal senso, lo studio propone un modello di normazione penale che sia integrata dallo studio delle scienze cognitive e che consenta di fungere da valido strumento per il legislatore nella lotta alla corruzione.
The thesis aims to update the principle of “certainty”, as a corollary of the principle of legality, in order to outline the binding scope of the principle with respect to the decision of crimnal law. The first part of the paper develops a reconnaissance analysis of the doctrinal and jurisprudential debate, also by reviewing the most significant rulings of the Constitutional Court, on the evolution of the principle in the Italian legal system. The results of this survey lead to developing a dimension of the principle in a "broad" sense, ie as a criterion of adherence of the norm to the reality, both procedural and human, which it intends to define and regulate. The study then analyzes, in the second part, the foundation and the impact of political-criminal action from a criminological and cognitive perspective considering, first of all, the factors and the empirical variables of the choices of criminalization and, secondly, combining the results obtained with the most current research conducted in the cognitive psychology. The cutting of originality of the work lies in applying these results in the activity of choice of the legal asset and typification of the criminal case. The empirical / cognitive perspective of the principle is therefore declined from a critical point of view in the analysis of some cases of special part, with specific reference to crimes of concussion (in constructive and inductive form) and corruption. The deficits of the two cases reflect, in fact, on the regulatory and judicial level the difficulties of preparing effective strategies to prevent and combat the phenomenon of corruption. In this sense, the study proposes a criminal model law that is integrated by the study of cognitive sciences and that allows it to act as a valid tool for the legislator in the fight against corruption.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
30

Quarteroni, Philipppe. « Cognitivité et enseignement assisté par ordinateur : une approche par et pour la gestion de projet ». Aix-Marseille 3, 1996. http://www.theses.fr/1996AIX30104.

Texte intégral
Résumé :
Cet ouvrage consiste essentiellement a proposer une methodologie quant a la creation d'application d'enseignement assiste par ordinateur, a partir d'un bilan des differentes approches actuelles concernant l'e. A. O. Suite a une mise en situation de l'etude, nous definissons les grandes tendances de l'e. A. O. , de l'origine a nos jours. Afin de remedier a une certaine heterogeneite et imprecision de certains concepts, nous proposons une nouvelle typologie du domaine, assortie d'approches egalement innovantes, notamment en terme de structuration et d'utilisation des didacticiels. Nous nous interessons ensuite aux competences necessaires pour la creation d'une application d'e. A. O. , en insistant plus particulierement sur la composante organisationnelle. En effet, nous mettons en evidence l'importance d'une approche de type gestion de projet, pour la conduite des travaux multidisciplinaires inherents a la creation d'une application d'enseignement assiste par ordinateur. Du fait de la specificite et de l'importance d'une strategie pedagogique adaptee, nous analysons egalement les differents principes de developpement des mecanismes cognitifs, base de tout apprentissage. Enfin, avant de conclure et de citer nos references d'etude, nous presentons une mise en pratique de nos travaux de recherche, par la realisation d'un didacticiel, permettant de se former aux notions de base de la gestion de projet
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
31

Economides, Alexander. « How Music Makes Us Feel ». Digital Archive @ GSU, 2012. http://digitalarchive.gsu.edu/philosophy_theses/106.

Texte intégral
Résumé :
According to folk psychology, instrumental music regularly elicits emotions in listeners. Philosophers and psychologists such as Kivy, Konecni and Zangwill have questioned the existence of these musically elicited emotions, arguing that instrumental music elicits moods or aesthetic judgments rather than emotions. I defend the folk psychological position against these skeptics. The first chapter sets up the debate surrounding musically elicited emotions, while chapters two and three defend the thesis that instrumental music elicits emotions against the critics’ arguments. Chapter four outlines the implications of this defense for a variety of fields.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
32

Lartillot-Nakamura, Olivier. « Fondements d'un système d'analyse musicale computationnelle suivant une modélisation cognitiviste de l'écoute ». Phd thesis, Université Pierre et Marie Curie - Paris VI, 2004. http://tel.archives-ouvertes.fr/tel-00006909.

Texte intégral
Résumé :
Cette thèse développe une méthode informatique de recherche automatique de motifs musicaux, qui consiste en une détection de répétitions de successions d'identités, exprimées suivant une variétés de paramètres musicaux. Sur la séquence de notes se construit un réseau de motifs, subsumés à des classes motiviques, lesquelles forment une structure arborescente. Au sein de ces deux réseaux peuvent être tissées des relations de spécificité, qui rendent compte en particulier des inclusions entre motifs, et qui permettent une minimisation des deux réseaux, par annihilation des structures directement déductibles d'autres structures plus détaillées. Cette minimisation permet de remplacer la notion de segmentation musicale au profit du concept de groupement optimal superposable. Un mécanisme de rebouclage des classes permet une maîtrise de la combinatoire des structures répétées. La démarche informatique rend ainsi possible une explicitation et une radicalisation des procédures de découverte.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
33

Shifres, Favio. « Beyond cognitivism : alternative perspectives on the communication of musical structure through performance ». Thesis, University of Roehampton, 2007. https://pure.roehampton.ac.uk/portal/en/studentthesis/beyond-cognitivism(28ba4eb5-7429-4396-91b8-924155a7d520).html.

Texte intégral
Résumé :
This thesis explores the communication of musical structure between performers and listeners; in particular, the prolongational structure of music (as defined by Heinrich Schenker). The concept of musical performance is explored at the intersection of the psychological and musicological agendas corresponding to different musical cultures. Accordingly, although this study is focused on the performance of 19th century western classical piano music, it also examines two sub-cultures that utilise this repertoire. The study starts by considering the objective performance's framework, which is epistemologically related to classical cognitive science. However, since the postmodern musicological context claims that music performance goes beyond classical cognitivism, another theoretical and methodological framework is proposed. First, an empirical study was undertaken that was based on the classic cognitive perspective. It took communication to be a linear, rule-governed circulation of perceptual and/or conceptual contents. The results of the analysis of a series of piano performances and listening tests indicate that, although certain regularities of the prolongational features emerge in both performance and reception, these do not clarify the role of this structure in the performer-listener dyad. Second, a new perspective on the role of structure in communication during performance is proposed that acknowledges that need for originality and individuality characteristic of current performance practice. It is based on three theoretical pillars: (a) Transposition, which characterizes a dialectic relationship between composition and performance; (b) Intersubjectivity, which alludes to states of mutuality in which sharing a particular temporal configuration is crucial; (c) Narrativity, which is presented as psychogenetically linked to the configuration of time in music performance. An experiment shows (i) how the prolongational structure of a composition can form the material of two different transpositions (one cinematographic and one pianistic), and (ii) that listeners comprehend that material by means of crossmodal capacities, which are communicated by the particular temporal configuration of the performance.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
34

Ferreira, Juliana dos Santos. « A conceptualização de bandido em expressões bandido de x : uma perspectiva cognitivista ». Universidade do Estado do Rio de Janeiro, 2012. http://www.bdtd.uerj.br/tde_busca/arquivo.php?codArquivo=4079.

Texte intégral
Résumé :
Com vistas à conceptualização do conceito de BANDIDO em 32 expressões com a estrutura bandido de x, descrevemos, nesta dissertação, os modelos cognitivos idealizados subjacentes à construção de sentido de tais expressões, postulando-lhes um caráter de modelo cognitivo complexo, nos termos de Lakoff (1987), produtivo na língua. Constituem ainda o arcabouço teórico deste estudo a Teoria da Mesclagem Conceptual (FAUCONNIER e TURNER, 2002) e a Teoria da Metáfora Conceptual (LAKOFF e JOHNSON, 1980). A análise das construções bandido de x foi realizada a partir de 137 comentários retirados da internet e definições elaboradas por 15 alunos do ensino fundamental; 18 do ensino médio e 20 alunos do ensino superior. Os alunos que colaboraram com a pesquisa definiram 24 expressões bandido de x. A pesquisa obedeceu ao procedimento qualitativo de análise dos dados, no qual observamos as diferentes interpretações dadas para as expressões, fundamentando-as a partir dos processos cognitivos envolvidos no sentido das mesmas. Assim com base na análise dos comentários de internautas e nas definições de alunos, propomos quatro processos de conceptualização para as expressões bandido de x: (a) conceptualização com base em modelos cognitivos proposicionais, em que x é um locativo interpretado como lugar de origem ou de atuação do bandido bandido de morro, bandido de rua, bandido de cadeia ; (b) conceptualização com base em modelos esquemático-imagéticos, em que observamos a atribuição de uma espécie de escala ao sentido atribuído à construção, culminando em diferentes status para a categoria BANDIDO DE X, subjacente a expressões bandido de primeira/segunda/quinta categoria/linha; (c) conceptualização de BANDIDO DE X com base em modelos metonímicos, em que x é uma peça do vestuário/calçado/acessório, de modo a interpretar o BANDIDO como pertencendo a uma categoria que costuma utilizar determinada peça de roupa, acessório ou calçado bandido de colarinho branco, bandidos de farda, bandido de chinelo ; (d) conceptualização de BANDIDO DE X com base em modelos metafóricos, em que x é um conceito abstrato que pode ser entendido como um objeto possuído pelo bandido, de forma a caracterizá-lo pela maneira de agir ou expertise bandido de conceito, bandido de atitude, bandido de fé. Acreditamos, assim, na possibilidade de descrição de padrões que regem a conceptualização de BANDIDO DE X, cujos sentidos alcançados por meio de modificadores revelam a produtividade e complexidade do modelo cognitivo BANDIDO
The theme of this study is the concept of bandit. We intend to investigate, analyze and describe the idealized cognitive models of 32 expressions resulted from the construction bandit of x .We organized a corpus composed of 137 comments taken from the internet that contain bandit of x expressions. We provide a description of the Idealized Cognitive Models. It counts on the contributions of Conceptual Metaphor Theory (LAKOFF and JONHSON, 1980), Conceptual Blending Theory (FAUCONNIER and TURNER, 2002) and Idealized Cognitive Models Theory (LAKOFF, 1987). The another part of the corpus was made by analyzing responses of 15 elementary school students, 18 middle school students and 20 college students which students set 24 expressions bandit x. The research followed a qualitative procedure of data analysis which we see the different interpretations given to the terms on the basis of various cognitive processes Thus, based on analysis of comments from netizens and definitions of students, we propose four processes of conceptualization to outlaw expressions of x: (a) conceptualization based on propositional cognitive models, where x is interpreted as a rental place of origin or acting bandit - bandit hill, street thug, thug in jail - (b) conceptualization based on the schematic, pictorial models, we observe the allocation of a kind of scale to the meaning attributed to construction, culminating in different status for category villain of x, the underlying expressions bandit first / second / fifth category / line, (c) conceptualization of x-based metonymic models, where x is a piece of clothing / footwear / accessories, so to interpret the bandit as belonging to a category that tends to use certain piece of clothing, accessory or footwear - white collar crook, uniformed bandits, bandit slipper - (d) conceptualization of BANDIT of x, based on metaphorical models in x is an abstract concept that can be understood as an object owned by the BANDIT in order to characterize it by way of acting or expertise - bandit concept, attitude bandit, bandit of faith. We believe, therefore, the possibility of description of standards governing the conceptualization of BANDIT of x, whose senses achieved through modifiers reveal productivity and complexity of the cognitive model BANDIT
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
35

Sabnis, Sujay. « Cognitivism in School Psychologists’ Talk about Cultural Responsiveness : A Critical Discourse Analysis ». Scholar Commons, 2019. https://scholarcommons.usf.edu/etd/7919.

Texte intégral
Résumé :
Although there is an increase in publications on the topic of cultural responsiveness in school psychology, the research literature does not interrogate the discourse around cultural responsiveness and the modes of practices it enables. Using a preexisting dataset featuring interviews with 15 school psychologists, I analyzed the discursive formations characterizing the talk about cultural responsiveness. Data analysis using the critical discursive psychology framework illuminated the presence of cognitivism in participant talk. Critical discourse analysis drawing on Foucauldian theory of power effects revealed the ways in which cognitivism both enabled and constrained the discursive production of ‘culture’ and ‘cultural responsiveness’. Culture became a primarily cognitive concept (beliefs, values, and tendencies of various groups), and cultural responsiveness came to be a rational non-discriminatory form of decision making process oriented toward individualistic and micro-level forms of practices that had institutional sanction. Implications and recommendations for further research are discussed.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
36

Fabbri, Ilaria. « Ambiti applicativi dell'EEG e della fMRI nello studio dei processi cognitivi ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7593/.

Texte intégral
Résumé :
L’obiettivo della mia tesi è quello di presentare e confrontare due tipologie di tecniche di indagine cerebrale, l’EEG (Elettroencefalogramma) e la fMRI (Risonanza Magnetica funzionale), evidenziandone i vantaggi e gli svantaggi, e le loro applicazioni in campo medico. Successivamente è presentato lo sviluppo di un modello sperimentale volto allo studio del fenomeno della sinestesia, a partire da dati estratti mediante le tecniche precedenti.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
37

Stellings, Alan. « Music cognition as musical culture, a philosophical investigation of cognitivist theory of music ». Thesis, National Library of Canada = Bibliothèque nationale du Canada, 1997. http://www.collectionscanada.ca/obj/s4/f2/dsk2/tape16/PQDD_0005/NQ28131.pdf.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
38

Domsky, Darren. « Is syntax intrinsic to physics?, an examination of John Searle's attack on cognitivism ». Thesis, National Library of Canada = Bibliothèque nationale du Canada, 1998. http://www.collectionscanada.ca/obj/s4/f2/dsk2/tape15/PQDD_0005/MQ34307.pdf.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
39

Mishina, Tatyana [Verfasser]. « Cognitivism as comprehensive approach to culture research. / Tatyana Mishina ; West-Ost-Verlag Berlin ». Berlin : West-Ost-Verlag, 2020. http://d-nb.info/1221741764/34.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
40

Vasconcelos, Lopes Diana. « O processo da escrita e reescrita em língua inglesa : uma perspectiva sócio-cognitivista ». Universidade Federal de Pernambuco, 2004. https://repositorio.ufpe.br/handle/123456789/7953.

Texte intégral
Résumé :
Made available in DSpace on 2014-06-12T18:37:25Z (GMT). No. of bitstreams: 2 arquivo8267_1.pdf: 797323 bytes, checksum: 1e45282340a31a57b6e8454ef0c9b5c9 (MD5) license.txt: 1748 bytes, checksum: 8a4605be74aa9ea9d79846c1fba20a33 (MD5) Previous issue date: 2004
Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico
A pesquisa científica sobre a escrita tem evoluído de uma visão centrada no produto para um enfoque nos processos individuais do sujeito cognitivo que produz o texto. Mais recentemente, os estudos incorporaram características de interatividade em que os modos de participação do outro revestem-se de suma importância, orientando o processo de construção e de reconstrução textual do indivíduo. O propósito central desta pesquisa é averiguar o grau de aprimoramento na habilidade de produção textual escrita em língua inglesa de alunos em uma instituição particular de ensino de línguas no Recife. Para tanto, os alunos foram submetidos a práticas de interação e mediação em sala de aula, procedendo-se, em seguida, às observações e análises dos processos lingüístico-cognitivos e sócio-interativos, envolvidos na escrita e na reescrita de narrativas de aventura e de textos de opinião. O trabalho está fundamentado, entre outros, nos pressupostos teóricos de Vygotsky (1998), Bakhtin (1992) e Bronckart (1999). O corpus foi constituído a partir de um questionário sociocultural, das produções escritas dos alunos, além das entrevistas e dos processos discursivos gravados em vídeo. Os resultados da pesquisa revelaram a necessidade de buscar alternativas para os procedimentos didático-metodológicos vigentes na prática de ensino da escrita em língua inglesa. Espera-se, assim, poder contribuir para investir o processo de ensino-aprendizagem de um caráter sociointeracional, no qual a mediação do outro se consagra como fator determinante para o desenvolvimento do aluno como leitor e produtor textual
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
41

GIANCOLA, MARCO. « Fattori cognitivi, di personalità ed emotivi coinvolti nella creatività : dall'infanzia all'età adulta ». Doctoral thesis, Università degli Studi dell'Aquila, 2022. http://hdl.handle.net/11697/192068.

Texte intégral
Résumé :
Creativity is one of the four primary skills in the 21st century, along with critical thinking, communication, and collaboration. It represents a crucial factor for achieving social and economic growth and solving daily life problems. The current dissertation relies on seven studies and aims to deepen the roots of creativity, considering both creative potential (e.g., divergent and convergent thinking) and creative production at different developmental stages. The findings of the seven studies support the idea of creativity as a confluence of the multiplicative interaction amongst individual resources, including cognitive processes and personality traits. In particular, whereas cognition is crucial during the generation of creative thoughts, explaining how creativity is materialised, personality is responsible for the extent to which cognitive processes are used.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
42

Sperança-Criscuolo, Ana Carolina [UNESP]. « Orações subordinadas substantivas sob uma perspectiva funcionalista-cognitivista : uma proposta de descrição e ensino ». Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2011. http://hdl.handle.net/11449/103544.

Texte intégral
Résumé :
Made available in DSpace on 2014-06-11T19:32:46Z (GMT). No. of bitstreams: 0 Previous issue date: 2011-06-02Bitstream added on 2014-06-13T18:44:10Z : No. of bitstreams: 1 criscuolo_acs_dr_arafcl.pdf: 730382 bytes, checksum: 34b126b1d0abe05c8846b9b79a80b07b (MD5)
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Neste trabalho, propõe-se uma descrição das orações subordinadas substantivas a partir de uma abordagem funcionalista-cognitivista, em que o objetivo principal é apontar sugestões para uma possível prática pedagógica. A motivação para esta pesquisa é a problemática do ensino de gramática, fortemente associado à estrutura e à classificação dos elementos linguísticos. Para o estudo das orações subordinadas substantivas, foi composto um corpus com textos do tipo narrativo (romances, contos e notícias) e do tipo argumentativo (artigos de opinião, textos de divulgação científica e artigos acadêmicos). Dentre as orações encontradas nesse corpus, as mais frequentes foram as predicadas por verbos dicendi, verbos de atividade mental e pela construção “ser + adjetivo”, portanto as orações subordinadas substantivas objetivas diretas e as subjetivas. Segundo os pressupostos da Gramática Discursivo-Funcional (HENGEVELD; MACKENZIE, 2008) e da teoria cognitivista da Integração Conceptual (FAUCONNIER; TURNER, 2002), observaram-se aspectos subjetivos codificados nessas construções sintáticas, motivados pelas intenções comunicativas do Falante e pela maneira como ele conceptualiza o mundo ao seu redor. Em termos pragmáticos, as orações estudadas correspondem a estratégias de que o Falante dispõe para demonstrar maior ou menor comprometimento com o que diz, preservando sua face, e também para garantir a confiabilidade da afirmação asseverada; em termos linguísticos, elas mostram adaptações (BYBEE, 2010) que a língua sofre em função das necessidades comunicativas do Falante. Do ponto de vista do ensino de gramática – especificamente da sintaxe – acredita-se que o foco na funcionalidade destas orações pode tornar a prática em sala de aula mais rica e eficiente
In this work, we propose a description of complement constructions concerning a functional-cognitive approach. This research was motivated by problems related to grammar teaching, which is tightly associated to language structure and formal description. A corpus with narrative texts (novels, short stories and newspaper news) and argumentation texts (opinion articles, popular science texts and academic papers) was composed for the study of complement constructions. Among the subordinate constructions found in the corpus, the most frequent were the ones in which the predicator of the main clause was an elocution verb, a mental verb and the expression “be + adjective”, therefore, the clauses in the position of direct object and subject. According to Functional Discourse Grammar assumptions (HENGEVELD; MACKENZIE, 2008) and the cognitive theory of Conceptual Integration (FAUCONNIER; TURNER, 2002), we observed some subjective aspects encoded by these syntactic constructions, motivated by Speaker‟s communicative intentions and by the way he/she conceptualizes the world around him. In pragmatic terms, the complement clauses we studied correspond to Speaker‟s strategies to demonstrate his commitment degree with what he‟s saying, protecting his/her face, and also assuring the information‟s reliability; in linguistic terms, they show the language suffers some adaptations (BYBEE, 2010) to serve Speaker‟s communicative needs. Concerning grammar teaching – especially syntax teaching – we believe that the focus in the functionality of these constructions can make its teaching richer and more efficient
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
43

François, Any Marie-Gérard. « Value as part of reality : an internal realist response to non-cognitivism in ethics ». Thesis, McGill University, 1991. http://digitool.Library.McGill.CA:80/R/?func=dbin-jump-full&object_id=61116.

Texte intégral
Résumé :
The possibility of considering the ethical domain as cognitive is a principal concern of contemporary moral philosophy. Following an analysis of Hilary Putnam's internal realism, I discuss how our usual conceptions of truth and factuality should be modified in order to render philosophical discourse free of the fact/value distinction. I then present a response to Gilbert Harman's argument for non-cognitivism in ethics and argue that, within an internal realism that incorporates such modified conceptions, the non-cognitive argument no longer carriers any weight.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
44

Baggiotto, Anny Liege Copetti. « A natureza da interface linguagem audiovisual-linguagem verbal no discurso publicitário : uma abordagem cognitivista ». Pontifícia Universidade Católica do Rio Grande do Sul, 2006. http://hdl.handle.net/10923/2183.

Texte intégral
Résumé :
Made available in DSpace on 2013-08-07T18:46:45Z (GMT). No. of bitstreams: 1 000390212-Texto+Completo-0.pdf: 1301922 bytes, checksum: d43a2a59ac7a31c427ddd62b321b7cbc (MD5) Previous issue date: 2006
This study analyzed the inferences of the publicity speech in both audiovisual and verbal language through a cognitive approach. The Gricean Theory of Implicatures (1989) and The Relevance Theory of Sperber & Wilson (1995) were applied as a method of theoretical analysis in three selected publicity audiovisuals. So, the linguistics and cognitive phenomena that are involved in the advertising audiovisual message, can be objectively observed. A research with the viewers and the scene directors of the publicity audiovisuals was implemented in order to legitimate the analysis. Thus the required objectives were accomplished and the hypotheses were corroborated. From the theoretical observations and the result analyses, was possible to recognize and prove that the inferential communication theory was true, to verify the message understanding through the implicits.
O presente estudo trata-se de uma análise das inferências na linguagem audiovisual e linguagem verbal do discurso publicitário a partir de uma abordagem cognitivista. O constructo teórico da Teoria das Implicaturas de Grice (1989) e da Teoria da Relevância de Sperber & Wilson (1995) foi aplicado como método de análise teórica em três peças audiovisuais publicitárias selecionadas, assim, pode-se objetivamente observar os fenômenos lingüísticos e cognitivos envolvidos na compreensão da mensagem audiovisual publicitária. A fim de legitimar a análise, foram realizadas pesquisas com espectadores e com os diretores de cena das respectivas peças audiovisuais publicitárias, cumprindo os objetivos propostos e corroborando as hipóteses levantadas. Da união das observações teóricas com os resultados das análises, foi possível reconhecer e comprovar a eficácia dessas teorias da comunicação inferencial, para verificação da compreensão da mensagem através dos implícitos.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
45

Sperança-Criscuolo, Ana Carolina. « Orações subordinadas substantivas sob uma perspectiva funcionalista-cognitivista : uma proposta de descrição e ensino / ». Araraquara : [s.n.], 2011. http://hdl.handle.net/11449/103544.

Texte intégral
Résumé :
Orientador: Antônio Suárez Abreu
Banca: Rosane de Andrade Berlinck
Banca: Critina Martins Fargetti
Banca: Flávia Bezerra de Menezes Hirata-Vale
Banca: Isa Mara da Rosa Alves
Resumo: Neste trabalho, propõe-se uma descrição das orações subordinadas substantivas a partir de uma abordagem funcionalista-cognitivista, em que o objetivo principal é apontar sugestões para uma possível prática pedagógica. A motivação para esta pesquisa é a problemática do ensino de gramática, fortemente associado à estrutura e à classificação dos elementos linguísticos. Para o estudo das orações subordinadas substantivas, foi composto um corpus com textos do tipo narrativo (romances, contos e notícias) e do tipo argumentativo (artigos de opinião, textos de divulgação científica e artigos acadêmicos). Dentre as orações encontradas nesse corpus, as mais frequentes foram as predicadas por verbos dicendi, verbos de atividade mental e pela construção "ser + adjetivo", portanto as orações subordinadas substantivas objetivas diretas e as subjetivas. Segundo os pressupostos da Gramática Discursivo-Funcional (HENGEVELD; MACKENZIE, 2008) e da teoria cognitivista da Integração Conceptual (FAUCONNIER; TURNER, 2002), observaram-se aspectos subjetivos codificados nessas construções sintáticas, motivados pelas intenções comunicativas do Falante e pela maneira como ele conceptualiza o mundo ao seu redor. Em termos pragmáticos, as orações estudadas correspondem a estratégias de que o Falante dispõe para demonstrar maior ou menor comprometimento com o que diz, preservando sua face, e também para garantir a confiabilidade da afirmação asseverada; em termos linguísticos, elas mostram adaptações (BYBEE, 2010) que a língua sofre em função das necessidades comunicativas do Falante. Do ponto de vista do ensino de gramática - especificamente da sintaxe - acredita-se que o foco na funcionalidade destas orações pode tornar a prática em sala de aula mais rica e eficiente
Abstract: In this work, we propose a description of complement constructions concerning a functional-cognitive approach. This research was motivated by problems related to grammar teaching, which is tightly associated to language structure and formal description. A corpus with narrative texts (novels, short stories and newspaper news) and argumentation texts (opinion articles, popular science texts and academic papers) was composed for the study of complement constructions. Among the subordinate constructions found in the corpus, the most frequent were the ones in which the predicator of the main clause was an elocution verb, a mental verb and the expression "be + adjective", therefore, the clauses in the position of direct object and subject. According to Functional Discourse Grammar assumptions (HENGEVELD; MACKENZIE, 2008) and the cognitive theory of Conceptual Integration (FAUCONNIER; TURNER, 2002), we observed some subjective aspects encoded by these syntactic constructions, motivated by Speaker‟s communicative intentions and by the way he/she conceptualizes the world around him. In pragmatic terms, the complement clauses we studied correspond to Speaker‟s strategies to demonstrate his commitment degree with what he‟s saying, protecting his/her face, and also assuring the information‟s reliability; in linguistic terms, they show the language suffers some adaptations (BYBEE, 2010) to serve Speaker‟s communicative needs. Concerning grammar teaching - especially syntax teaching - we believe that the focus in the functionality of these constructions can make its teaching richer and more efficient
Doutor
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
46

Piana, Daniela. « Formes de la rationalité et changement social : pour une théorie cognitiviste de la rationalité ». Paris 4, 2001. http://www.theses.fr/2001PA040024.

Texte intégral
Résumé :
Dans cette recherche, on a adopté le principe de l'individualisme méthodologique. Au niveau théorique, le cadre choisi est la sociologie de l'action de type cognitiviste. On propose une approche qui met ensemble la rationalité subjective avec les processus génético-historiques qui sont derrière les phénomènes sociaux. On s'occupe surtout des éléments cognitifs des phénomènes sociaux: cela signifie que ce sont les connaissances individuelles, les croyances que les acteurs ont à l'égard de la réalité sociale, la structure interne de l'état cognitif de l'acteur qui nous intéresse. Cela est le premier lieu où se vérifie le changement social : ce sont les composantes cognitives de l'acteur qui évoluent dans le temps, selon les principes de cohérence, d'apprentissage, de comparaison entre réseaux de connaissances diverses. On propose quelques applications, dans le cas du changement des croyances collectives, des valeurs collectives qui justifient les politiques sociales, les stratégies de gestion des conflits de travail, mais aussi dans le cas des raisons qui justifient les actions criminelles ainsi que la demande collective de justice.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
47

Moss-Wellington, Wyatt Michael. « Humanist Narratology and the Suburban Ensemble Dramedy ». Thesis, The University of Sydney, 2017. http://hdl.handle.net/2123/17249.

Texte intégral
Résumé :
What is a “humanistic drama”? Although we might describe narrative works as humanist, and references to the humanistic drama abound across a breadth of critical media, including film and literary theory, the parameters of these terms remain elliptical. My work attempts to clarify the narrative conditions of humanism. In particular, humanists ask how we use narrative texts to complicate our understanding of others, and question the ethics and efficacy of attempts to represent human social complexity in fiction. After historicising narrative humanism and situating it among related philosophies, I develop humanist hermeneutics as a method for reading fictive texts, and provide examples of such readings. I integrate literary Darwinism, anthropology, cognitive science and social psychology into a social narratology, which catalogues the social functions of narrative. This expansive study asks how we can unite the descriptive capabilities of social science with the more prescriptive ethical inquiry of traditional humanism, and aims to demonstrate their productive compatibility. From this groundwork, I then look at a cluster of humanistic film texts: the suburban ensemble dramedy, a phenomenon in millennial American cinema politicising the quotidian and the domestic. Popular works include The Kids Are All Right, Little Miss Sunshine, Little Children, Junebug, The Oranges, and what is arguably the inciting feature in a wave of such films entering production, American Beauty. I provide examples of humanist readings of these films at two levels: an overview of genre development as social phenomenon (including histories of suburban depiction onscreen, ensemble cinema and affective experimentation in recent American filmmaking), followed by a close reading of a progenitor text, Ron Howard's 1989 film Parenthood.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
48

Camorani, Luisa. « Analisi mediante trasformata wavelet di segnali elettroencefalografici a riposo e durante compiti cognitivi ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20792/.

Texte intégral
Résumé :
I ritmi cerebrali in banda alpha (8-14 Hz) e in banda theta (4-8 Hz) sono riconosciuti avere un ruolo funzionale in compiti attentivi. Qui sono stati studiati tali ritmi in segnali EEG precedentemente acquisiti, con l’obbiettivo di valutarne la variazione tra condizioni di rilassamento mentale e compiti attentivi che coinvolgono componenti diverse: compiti di attenzione puramente interna e di working memory in un caso, e compiti di attenzione fortemente dipendenti da processi sensorimotori, in un altro. L’analisi è stata effettuata tramite la trasformata wavelet (precisamente la Wavelet Packet Decomposition), che consente di seguire come l’energia del segnale in specifiche bande di frequenza evolve nel tempo. I risultati evidenziano che durante lo svolgimento di compiti di attenzione puramente interna e con forti componenti di working memory, il ritmo alpha tende a crescere progressivamente, soprattutto posteriormente, rispetto ad una condizione di rilassamento; tale incremento è maggiormente apprezzabile se durante il compito si rende necessario isolarsi da stimoli sensoriali esterni interferenti. Anche il ritmo theta mostra un progressivo aumento principalmente nelle zone frontali dello scalpo, e riflette accesso alla memoria e attenzione interna sostenuta. Diversamente, compiti attentivi con forti componenti sensorimotorie e interazioni dirette con stimoli esterni, sono caratterizzati da un deciso calo del ritmo alpha, che si mantiene per l’intera durata del compito, ed è proporzionale al carico cognitivo e al grado di interazione con gli stimoli esterni. Inoltre, il ritmo theta mostra un lieve calo, che potrebbe riflettere una ridotta necessità di accesso alla memoria e attenzione a stimoli esterni. In conclusione, lo studio conferma le potenzialità dell’analisi wavelet come strumento per evidenziare gli aspetti differenti della complessa dinamica spazio-temporale dei segnali EEG.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
49

Galletti, Eleonora. « Il ritmo cerebrale alpha nei processi cognitivi e sue alterazioni nelle malattie neurologiche ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21810/.

Texte intégral
Résumé :
Questo lavoro ha avuto come obiettivo quello di indagare, tramite lo studio di articoli della letteratura, il ruolo funzionale che riveste il ritmo cerebrale alpha (8-13 Hz) nei processi cognitivi quali attenzione, memoria ed elaborazione di emozioni, ed analizzare come anomalie nell’attività di questo ritmo possano essere associate a diverse patologie neurologiche. Il ritmo alpha sembra avere un ruolo inibitorio: la sincronizzazione delle oscillazioni (ERS) in questo range di frequenze equivale ad una diminuzione dell’attivazione corticale, mentre una desincronizzazione delle oscillazioni (ERD) corrisponde ad una maggiore attivazione corticale. Nello svolgimento di task attentivi e mnemonici, una buona performance è legata alla presenza di ERD in banda alpha nelle regioni corticali rilevanti per il compito, mentre si ha ERS nelle regioni non rilevanti e potenzialmente interferenti, in modo da bloccare l’elaborazione e l’afflusso di informazioni distraenti. In aggiunta, l’asimmetria frontale alpha (FAA) è un parametro analizzato nello studio dell’elaborazione delle emozioni, in quanto uno sbilanciamento nell’attivazione dei due emisferi è responsabile delle differenze interindividuali nella reazione a stimoli emotivi, essendo la corteccia prefrontale sinistra più coinvolta nell’elaborazione di stimoli positivi mentre la destra di stimoli negativi. Anomalie nel ritmo alpha si ritrovano in diverse malattie neurologiche; questo elaborato tratta del disturbo depressivo maggiore, disturbo bipolare e morbo di Alzheimer. Il disturbo depressivo comporta un’attività maggiore in banda alpha nella corteccia frontale sinistra rispetto alla destra, mentre nella zona posteriore si riscontra un’asimmetria opposta. Nel caso del disturbo bipolare poi, i pazienti hanno una notevole riduzione di potenza alpha rispetto a soggetti sani. Infine, individui affetti da morbo di Alzheimer mostrano un decremento dell’attività in banda alpha, insieme ad una diminuzione della coerenza.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
50

Barros, Maria Betânia Arantes [UNESP]. « Relato e realidade nas cartas brasileiras do Padre Antônio Vieira : uma visão cognitivista e cultural ». Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2013. http://hdl.handle.net/11449/93869.

Texte intégral
Résumé :
Made available in DSpace on 2014-06-11T19:26:48Z (GMT). No. of bitstreams: 0 Previous issue date: 2013-03-28Bitstream added on 2014-06-13T19:48:17Z : No. of bitstreams: 1 barros_mba_me_arafcl.pdf: 590457 bytes, checksum: 6d179965978f8dba265fc89a6f0db287 (MD5)
O padre Antônio Vieira, grande escritor português da época do Barroco, mestre da oratória, filósofo, foi um dos personagens mais influentes do século XVII. Defensor dos indígenas e dos cristãos-novos, Vieira é autor de muitos sermões, por meio dos quais pregava ao povo, conseguindo, por sua oratória, unir pessoas de diferentes origens sociais. O poder da sua argumentação era algo divino e, até nos dias de hoje, suas obras são lidas e lembradas. Essa foi uma das razões que motivaram a proposta desta nossa pesquisa. Nosso foco foi analisar a questão da coerência, segundo a metarregra de relação, proposta por Charolles (2002), aplicando-a em uma de suas Cartas do Brasil, a Carta Ânua. Motivou-nos a isso a quase certeza de que, para o entendimento do leitor moderno, especialmente dos jovens, a relação entre o texto e os estados de coisas narrados poderia oferecer obstáculos consideráveis, uma vez que essa relação é necessariamente mediada por fatores históricos e culturais, envolvendo valores da época em que foram escritos. Em outras palavras, é necessário que ações, estados ou eventos narrados em um texto sejam percebidos como congruentes dentro do mundo reconhecido por quem o avalia. A escolha da Carta Ânua deveu-se ao fato de Vieira narrar, segundo seu ponto de vista, os acontecimentos da primeira invasão holandesa no Brasil. Além do trabalho de Charolles (op. cit.), usamos também, como ferramenta teórica, a teoria dos frames, de acordo com a ótica de Kövecses (2006)
Father Antonio Vieira, great Portuguese writer of the Baroque period, master in oratory, philosopher, was one of the most influent people in the XVII century. Protector of Indians and new-Christians, Vieira is the author of many sermons, by which he preached to people, achieving by his oratory to connect people from different social origins. The power of his rhetoric was divine and, until nowadays, his works are read and remembered. That was one of the reasons that induced the proposal of our research. Our focus was to analyze the issue of coherence, according to the relation rule proposed by Charolles (2002), applying it to one of Vieira’s Brazilian Letters, Carta Anua. This choice was motivated by the fact that, to the reader’s modern understanding, especially the young ones, the relationship between the text and the related state of affairs could impose considerable barriers, because that relationship is necessarily mediated by historic and cultural reasons, encompassing values from the time they were written in. In other words, it is necessary that actions, states, or narrated events in a text be understood as congruent to the accepted world belonging to whom measures it. The choice of Carta Anua is also due to the fact that Vieira narrates, according to his viewpoint, the events of the first Dutch invasion in Brazil. Besides using Charolles’ theory, we have also used the frame theory, according to the Kovecses (2006)
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
Nous offrons des réductions sur tous les plans premium pour les auteurs dont les œuvres sont incluses dans des sélections littéraires thématiques. Contactez-nous pour obtenir un code promo unique!

Vers la bibliographie