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Thèses sur le sujet « Città europea »

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Meineke, Eva-Tabea. « I Misteri della città nella narrativa europea ». Paris 8, 2004. http://www.theses.fr/2004PA082323.

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Résumé :
Within the English, German and French prose of the first half of the nineteenth century, mystery turns out to be a fundamental element in the imagery of the city. It does not only reflect the anxiety of the individual who has to confront himself with the new context, but it represents a new method for attracting the reader's attention. The images of urban mystery are here analysed within a series of works (Balzac, Sue, Dickens, Tieck and Grillparzer) and distinguished in three categories: the city as a labyrinth, as a woman and as a monster. Within these categories, some traditional images are adapted to the new context of the metropolis. The authors' intention is, on the one hand, to take advantage of the sense of mystery in order to awake the reader's curiosity. On the other hand, he reassures the reader by providing points of reference in the form of recurrent images and possible interpretations
Dans la prose anglaise, française et allemande de la première moitié du XIXe siècle le mystère apparaît comme élément fondamental de l'imaginaire urbain. Non seulement il reflète l'angoisse de l'individu confronté au contexte nouveau, mais il correspond aussi aux nouveaux moyens employés pour attirer l'attention du lecteur. Les images de mystère urbain sont analysées à l'intérieur d'un corpus d'ouvrages (Balzac, Sue, Dickens, Tieck et Grillparzer) et distinguées en trois catégories: la ville comme labyrinthe, comme femme et comme monstre. A l'intérieur de ces catégories, des images traditionnelles sont adaptées au contexte nouveau de la métropole. L'intention des auteurs est, d'un côté, de profiter du sens du mystère afin de réveiller la curiosité du lecteur et, de l'autre, de rassurer le lecteur en lui proposant des points de repère sous la forme des images récurrentes et des interprétations possibles
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2

Manenti, Claudia <1968&gt. « Luoghi di identità e spazi del sacro nella città europea contemporanea ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3630/1/CLAUDIA_MANENTI_-_TESI.pdf.

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Résumé :
A fronte della frammentarietà e della confusione semantica della città contemporanea, la ricerca sui ‘Luoghi di identità e spazi del sacro nella città europea contemporanea’ ha inteso affrontare il tema della morfologia urbana in termini di significato. La focalizzazione sui temi dell’identità e del sacro nella città odierna è stata intesa quale modalità per tentare di andare alla radice dell’irrisolto problema di mancanza di senso che affligge la compagine urbana contemporanea e per cercare di individuare le cause e, quindi, le possibili azioni necessarie a riportare il costruito nell’ambito della relazione significante. Il campo di indagine è quello delle aree periferiche europee, ma la ricerca si muove da considerazioni di ordine generale relativamente alle reti di relazioni che l’essere umano instaura con il mondo circostante. Il lavoro sviluppa un primo inquadramento del tema di carattere generale, con un riferimento sistematico alla letteratura scientifica, individuando attraverso un sintetico excursus storico, i principi fondamentali della costruzione dell’immagine spaziale e del suo evolversi nel tempo. Su questa base i tre concetti di ‘centralità’, ‘identità’ e ‘sacro’, sono intesi come i cardini del discorso circa gli ambiti di significato e, sulla base di studi di alcune esperienze europee ritenute particolarmente esemplificative, la trattazione di questi tre temi arriva a proporre alcune considerazioni in merito alle caratteristiche che il contesto urbano deve avere per manifestarsi come luogo di costruzione di una identità personale e comunitaria. Nella consapevolezza che l’ampiezza dei temi considerati non ne consente una trattazione esaustiva, le considerazioni fatte sono da intendersi quali spunti di riflessione a riguardo dei metodi e delle modalità di relazione che sono ritenute necessarie per la costruzione di spazi di riferimento orientativo, identitario e socializzante.
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Manenti, Claudia <1968&gt. « Luoghi di identità e spazi del sacro nella città europea contemporanea ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3630/.

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Résumé :
A fronte della frammentarietà e della confusione semantica della città contemporanea, la ricerca sui ‘Luoghi di identità e spazi del sacro nella città europea contemporanea’ ha inteso affrontare il tema della morfologia urbana in termini di significato. La focalizzazione sui temi dell’identità e del sacro nella città odierna è stata intesa quale modalità per tentare di andare alla radice dell’irrisolto problema di mancanza di senso che affligge la compagine urbana contemporanea e per cercare di individuare le cause e, quindi, le possibili azioni necessarie a riportare il costruito nell’ambito della relazione significante. Il campo di indagine è quello delle aree periferiche europee, ma la ricerca si muove da considerazioni di ordine generale relativamente alle reti di relazioni che l’essere umano instaura con il mondo circostante. Il lavoro sviluppa un primo inquadramento del tema di carattere generale, con un riferimento sistematico alla letteratura scientifica, individuando attraverso un sintetico excursus storico, i principi fondamentali della costruzione dell’immagine spaziale e del suo evolversi nel tempo. Su questa base i tre concetti di ‘centralità’, ‘identità’ e ‘sacro’, sono intesi come i cardini del discorso circa gli ambiti di significato e, sulla base di studi di alcune esperienze europee ritenute particolarmente esemplificative, la trattazione di questi tre temi arriva a proporre alcune considerazioni in merito alle caratteristiche che il contesto urbano deve avere per manifestarsi come luogo di costruzione di una identità personale e comunitaria. Nella consapevolezza che l’ampiezza dei temi considerati non ne consente una trattazione esaustiva, le considerazioni fatte sono da intendersi quali spunti di riflessione a riguardo dei metodi e delle modalità di relazione che sono ritenute necessarie per la costruzione di spazi di riferimento orientativo, identitario e socializzante.
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Sazzini, Jacopo, et Blerta Koci. « La città europea come modello. Progetto per l'area della stazione di Rimini ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Résumé :
Qual’ è il volto della città di domani? Può la città compatta essere antidoto al consumo di territorio e alla dispersione degli insediamenti? Questi sono i quesiti che accompagnano l’intero lavoro di ricerca condotto all’interno del percorso di tesi. Percorso che ritiene l’analisi del fenomeno urbano momento conoscitivo obbligato e fondamentale a fini progettuali. In questo senso è stato condotto un ampio lavoro di ricerca articolato su due livelli: l’analisi della città di Rimini dal punto di vista urbanistico, culturale, e sociale; e, parallelamente, un’indagine sul tema della città europea e della propria cellula costitutiva: l’isolato urbano. Il tema è sviluppato attraverso l’analisi dei passaggi fondamentali che hanno portato alla definizione del fenomeno urbano contemporaneo, con particolare attenzione al passaggio tra il modello della città industriale del XIX e la concezione Moderna di urbanistica. Ulteriore articolazione del lavoro è rappresentata da una sezione di analisi delle proposte progettuali contemporanee che rileggono, e, reinterpretano l’isolato urbano. Il tema di ricerca è declinato inoltre, a livello progettuale, all’interno dell’area della stazione di Rimini, liberata attraverso la dismissione di strutture inutilizzate appartenenti a Ferrovie dello Stato. Il progetto a scala urbana prevede l’elaborazione di linee guida verificate attraverso la composizione di un Masterplan ed un successivo approfondimento a scala architettonica dei comparti residenziali. Il progetto riflette sul delicato equilibro tra spazi aperti e chiusi, tra sfera pubblica e privata, proponendo un nuovo sistema di residenze in grado di dialogare con la città e, allo stesso tempo, assolvere ai bisogni spaziali della società contemporanea. Obiettivo che si intende raggiungere non dimenticando gli aspetti di sostenibilità dell’intervento, in ambito ecologico, economico e sociale.
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5

SPINELLI, QUIRINO. « Asylum : lo spazio dei rifugiati nella città europea : il caso di Torino ». Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/11578/282359.

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6

Mastropietro, E. « Ripensare l'immagine della città : politiche e pratiche di riqualificazione urbana in Europa ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2009. http://hdl.handle.net/2434/69460.

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Résumé :
La ricerca, dal titolo "Ripensare l’immagine della città : politiche e pratiche di riqualificazione urbana in Europa", ha come obiettivo principale l’analisi di alcune problematiche relative ai processi di riqualificazione dello spazio urbano che interessano le città europee contemporanee. Il punto di partenza dell’analisi si concentra sulla constatazione di come la crisi del modello industriale tradizionale, abbia determinato un processo di trasformazione del tessuto fisico e del paesaggio delle città, a cui le amministrazioni pubbliche locali hanno dovuto rispondere promuovendo programmi ed interventi di riqualificazione urbana. Al centro dello studio condotto sui processi di rivalorizzazione di quelle che sono definite come "aree di crisi del tessuto urbano", si pone l’analisi del paesaggio, interpretato da una prospettiva sistemica e quindi inteso come la rappresentazione delle dinamiche territoriali. Tema centrale della ricerca è lo studio delle politiche e delle pratiche promosse dall’Unione Europea nell’ambito della progettazione e riqualificazione urbana, osservate come fattori di riorganizzazione delle città. Presupposto teorico che muove la ricerca in questo senso è la visione delle policy territoriali come fattori determinati nei processi di mutamento dello spazio costruito. Si è scelto, quindi, di indagare la problematica della riqualificazione urbana in Europa ponendo al centro dell’Indagine il Programma di Iniziativa Comunitaria Urban, che ha avuto nelle sue due edizioni (Urban I 1994-1999; Urban II 2000-2006) un’applicazione diffusa su tutto il territorio europeo e ha posto in evidenza una molteplicità di problematiche e di potenzialità proprie dei programmi di riqualificazione urbana. L’analisi è supportata con l’approfondimento di due casi di studio in Italia.
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Pigozzo, Anna. « Premio "Capitale verde europea". Studio di una politica dell'Unione europea in tema di sostenibilità ambientale con approfondimento terminologico sul minieolico ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8910/.

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Résumé :
This dissertation is divided into four chapters and combines the study of the European Green Capital Award with a terminology research on small wind turbines, a technical subject in the macro-area of sustainable cities. Chapter I aims at giving an overview of the development of environmental policies and treaties both at the international and European level. Then, after highlighting the crucial role of cities for the global environment, the chapter outlines the urban dimension of the EU environmental policies and defines the vision of a sustainable city promoted by the European Union. Chapter II contains an in-depth analysis of the European Green Capital Award and illustrates its aims, the entire designation process, its communication campaign and its evolution. Chapter III focuses on applicant, finalist and winning cities in order to study the aspect of participation in the competition. It also contains a detailed analysis of two European Green Capitals, i.e. Nantes and Bristol, who respectively won the title in 2013 and 2015. Based on a variety of sources, this chapter examines the successful aspects of their bids and communication campaigns during their year as Green Capitals. Chapter IV presents the terminology research in the field of small wind turbines and the resulting bilingual glossary in English and Italian. The research was carried out using two terminology tools: TranslatorBank and InterpretBank. The former is composed by two software programmes, CorpusCreator and MiniConcordancer DB, which were used to semi-automatically create specialized corpora from the Web and then extract terminology and occurrences of terms from the collected texts. The latter is a software which has been specifically designed for interpreters in order to help them optimize their professional workflow, from gathering information and creating glossaries on a specific subject to the actual interpreting task at a conference. InterpretBank’s tool TermMode was used to create a glossary with term equivalents and additional information such as definitions and the contexts of use.
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8

Finotto, Gloria <1994&gt. « Indice di sostenibilità per le città italiane candidate al titolo di capitale europea della cultura nelle sue tre dimensioni : People, Planet e Profit ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15527.

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Résumé :
La tesi si pone l'obiettivo di creare un indice di sostenibilità specifico per le città europee della cultura, che possa essere utilizzato per comparare città candidate dello stesso stato per un certo anno e per comprendere se la scelta di nominare una città sia legata o meno al concetto di sostenibilità. L’analisi verrà effettuata mediante l'osservazione dei programmi ufficiali di candidatura al titolo di Capitale Europea della Cultura. Si tratterà, quindi, di città che hanno superato la prima selezione, ovvero il gruppo finale di città tra cui viene poi nominata la città vincitrice. In particolare, si considereranno le sei città italiane candidate a tale titolo per il 2019 (Cagliari, Lecce, Matera, Perugia, Ravenna e Siena). L'importanza data alla sostenibilità verrà esaminata prendendo in considerazione tre sue dimensioni, people, planet e profit, e realizzando per ognuna di queste un dizionario collegato al tema della sostenibilità. Successivamente, si procederà con la realizzazione di una serie di indici che consentano di misurare l'importanza delle tre dimensioni e della sostenibilità nei programmi di candidatura.
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CALAFATI, LUCA. « How to make European cities work in the 21 century ? A comparison between radical and moderate approaches to urban sustainability ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/263134.

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Résumé :
Le città europee sono presentate di frequente come un modello di sostenibilità per la loro capacità di unire la coesione sociale alla prosperità economica. Tuttavia, l’alto impatto ambientale e la persistenza delle diseguaglianze sociali solleva dei dubbi sulla capacità dell’urbanesimo europeo di essere sostenibile nel futuro. Questo lavoro esamina gli approcci moderati e gli approcci radicali alla sostenbilità urbana con lo scopo di valutare quale ha più potenziale rendere le città europee sostenbili sotto il profilo sociale e ambientale. L’analisi si concentrata sull’Inghilterra, utilizzando una base empirica sfaccettata su diverse scale spaziali. L’analisi include trend nazionali sul consumo di risorse naturali, trend regionali di welfare materiale, uno studio sulla strategia di sviluppo della regione urbana di Swansea e un esperimento in rigenerazione di quartiere. La tesi principale è che le città Europee hanno bisogno di una transizione strutturale – e non solo di aggiustamenti strategici – per diventare veramente sostenibili.
European cities are often presented as a model of sustainability for their capacity to reconcile social cohesion with economic prosperity. However, high environmental impact and persistence in social inequalities raises questions about the capacity of European urbanism to be sustainable in the future. This work analyses moderate and radical approaches to urban sustainability in Europe with the aim of assessing which has the most potential making European cites social and environmentally sustainable. The analysis focuses on the UK using a nuanced empirical base at different spatial scales. The analysis includes national trends in environmental impact, regional trends in material welfare, a study of the development strategy the Swansea City Region and an experiment in neighbourhood regeneration. The main argument is that European cities require a structural transition – and not just strategic adjustment – to become truly sustainable.
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VENUTA, MARIA LUISA. « La città da energivora a nodo attivo delle reti di produzione e di scambio energetico ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/85.

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Résumé :
Il concetto di rete dell'informazione può diventare uno schema logico con cui descrivere l'evoluzione delle politiche sulle energie rinnovabili e sulla sostenibilità? La ricerca è stata svolta analizzando l'architettura delle due reti (internet e reti energetiche) e l'evoluzione del bene prodotto e distribuito nella rete energetica, l'energia, esplicitando l'accessibilità da parte della distribuzione mondiale delle risorse petrolifere tradizionali e delle risorse rinnovabili. La struttura metodologica del progetto di ricerca si basa due tipi di analisi teorica: 1) l'analisi della nascita delle società in rete attraverso le teorie di Manuel Castells (concetto di spazio di flussi) e di Saskia Sassen e l'evoluzione delle città (cap.2 e cap.5) 2) le analisi dei flussi dei materiali e delle energie avendo come riferimento metodologico l'approccio ecologico ideato dai ricercatori dell'istituto per il Clima, l'Ambiente e l'Energia di Wuppertal, Germania (cap.3 e cap.4) La contraddizione tra città innovative e città che sono ai livelli di enormi discariche o di baraccopoli è esposta nel cap.6 attraverso casi studio e progetto dei Programmi Europei. Nell'ultimo capitolo (cap.7) si riassumono le ipotesi di partenza e i risultati della ricerca e si espongono le questioni aperte.
Can internet logic scheme be used as a basis to describe public policies evolution on renewable energies production and sharing in urban areas all over the world? The research project analyses the two networks (internet and energetic grids) architectures in actual and future urban areas. This analysis is connected with present and future forecasts energy productions from traditional fuels and from renewable sources. Theoretical analysis is conducted following a double conceptual pathway: - societal networks (Manuel Castells theory) and urban areas evolution (Saskia Sassen and Mike Davis) in order to picture the evolution of cities and towns in modern economies and in developing countries (Chapters 2 and 5); - Material and Energy Flow Analysis (approach by Wuppertal Institute for Climate, Environment and Energy) applied to renewable energy (Chapters 3 and 4) In Chapter 6 case studies are exposed on the deep cleavage between two different worlds: innovative, rich towns on a side and the landfills cities, slums on the other side. In the last part hypothesis and thesis are put together and open questions are explained (Chapter 7).
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VENUTA, MARIA LUISA. « La città da energivora a nodo attivo delle reti di produzione e di scambio energetico ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/85.

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Résumé :
Il concetto di rete dell'informazione può diventare uno schema logico con cui descrivere l'evoluzione delle politiche sulle energie rinnovabili e sulla sostenibilità? La ricerca è stata svolta analizzando l'architettura delle due reti (internet e reti energetiche) e l'evoluzione del bene prodotto e distribuito nella rete energetica, l'energia, esplicitando l'accessibilità da parte della distribuzione mondiale delle risorse petrolifere tradizionali e delle risorse rinnovabili. La struttura metodologica del progetto di ricerca si basa due tipi di analisi teorica: 1) l'analisi della nascita delle società in rete attraverso le teorie di Manuel Castells (concetto di spazio di flussi) e di Saskia Sassen e l'evoluzione delle città (cap.2 e cap.5) 2) le analisi dei flussi dei materiali e delle energie avendo come riferimento metodologico l'approccio ecologico ideato dai ricercatori dell'istituto per il Clima, l'Ambiente e l'Energia di Wuppertal, Germania (cap.3 e cap.4) La contraddizione tra città innovative e città che sono ai livelli di enormi discariche o di baraccopoli è esposta nel cap.6 attraverso casi studio e progetto dei Programmi Europei. Nell'ultimo capitolo (cap.7) si riassumono le ipotesi di partenza e i risultati della ricerca e si espongono le questioni aperte.
Can internet logic scheme be used as a basis to describe public policies evolution on renewable energies production and sharing in urban areas all over the world? The research project analyses the two networks (internet and energetic grids) architectures in actual and future urban areas. This analysis is connected with present and future forecasts energy productions from traditional fuels and from renewable sources. Theoretical analysis is conducted following a double conceptual pathway: - societal networks (Manuel Castells theory) and urban areas evolution (Saskia Sassen and Mike Davis) in order to picture the evolution of cities and towns in modern economies and in developing countries (Chapters 2 and 5); - Material and Energy Flow Analysis (approach by Wuppertal Institute for Climate, Environment and Energy) applied to renewable energy (Chapters 3 and 4) In Chapter 6 case studies are exposed on the deep cleavage between two different worlds: innovative, rich towns on a side and the landfills cities, slums on the other side. In the last part hypothesis and thesis are put together and open questions are explained (Chapter 7).
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Ragazzo, Laura <1991&gt. « Il Museo della Città nel panorama italiano ed europeo ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8161.

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Résumé :
Pur affondando le proprie radici in un passato ormai lontano più di due secoli , la tipologia museale di Museo della Città, nel corso degli ultimi decenni, ha acquistato un ruolo da protagonista nel dibattito e negli studi degli addetti ai lavori come delle amministrazioni cittadine. Tali discussioni si sono concretizzate nella progettazione di nuovi istituti o nel rinnovo dei musei storici preesistenti, pur in assenza di una definizione e di un paradigma valevole per tutti. Proprio per tal ragione, il panorama si presenta molto vario e diversificato, soprattutto nel contesto italiano, dove i Musei della Città hanno assunto volti e forme che differiscono di molto gli uni dagli altri. Il presente elaborato è teso quindi ad introdurre anzitutto le origini di questa tipologia museale e ad inserirla nel contesto attuale. Valutandone le caratteristiche e tentando la via di una definizione che possa essere confacente alle varie realtà, si concretizzeranno le precedenti riflessioni tramite l’analisi di alcuni esempi di Museo della Città in Europa, che possano così aiutare a meglio comprendere quanto espresso. Partendo da questi presupposti, sarà interessante infine valutare come l’Italia, la sua storia e il suo territorio, si siano indirizzati verso questa forma di comunicazione museale. Una prospettiva unica che presenta tantissimi profili e modalità talvolta in antitesi, ma che è frutto di una ricchezza culturale e storica del territorio italiano che merita un approfondimento e che si presta ad essere sempre più una sfida per il nostro futuro.
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Ruocco, Francesca <1979&gt. « Città europee e nuove forme di pianificazione. Il caso di Bologna ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2870/1/Ruocco_Francesca_tesi.pdf.

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Résumé :
Il tema centrale di questo lavoro è costituito dalle nuove forme di pianificazione territoriale in uso nelle principali città europee, con particolare riferimento all'esperienza della pianificazione strategica applicata al governo del territorio, e dall'analisi approfondita delle politiche e degli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale della città di Bologna, dal Piano Regolatore Generale del 1985-'89 al nuovo Piano Strutturale Comunale del 2008. Più precisamente, le caratteristiche, potenzialità e criticità del nuovo strumento urbanistico del capoluogo emiliano-romagnolo, vengono esaminati, non solo, in rapporto alle caratteristiche tipiche dei piani strategici europei, ma anche alle forme tradizionali della pianificazione urbanistica (i piani regolatori generali) di cui il piano strutturale dovrebbe superare i limiti, sia in termini di efficacia operativa, sia per quanto riguarda la capacità di costruire condivisione e consenso tra i diversi attori urbani, sull'idea di città di cui è portatore. The main topics of this research are the new tools for urban planning used by the main European cities - with particular reference to strategic planning applied to the territorial management - and the analysis of Bologna policies and instruments for urban and territorial planning, from the Piano Regolatore Generale '85-'89, to the Piano Strutturale Comunale in 2008. More precisely, the Bologna new planning instrument's characteristics, potentialities and criticalities, are not only investigated in relation to the fundamental characteristics of European strategic plans, but also to the traditional instruments of Italian urbanistic planning (Piani Regolatori Generali), of which the new structural plan should exceed the limits, both in terms of effectiveness; and in terms of ability to build agreement and sharing on its urban project, between different urban actors.
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Ruocco, Francesca <1979&gt. « Città europee e nuove forme di pianificazione. Il caso di Bologna ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2870/.

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Résumé :
Il tema centrale di questo lavoro è costituito dalle nuove forme di pianificazione territoriale in uso nelle principali città europee, con particolare riferimento all'esperienza della pianificazione strategica applicata al governo del territorio, e dall'analisi approfondita delle politiche e degli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale della città di Bologna, dal Piano Regolatore Generale del 1985-'89 al nuovo Piano Strutturale Comunale del 2008. Più precisamente, le caratteristiche, potenzialità e criticità del nuovo strumento urbanistico del capoluogo emiliano-romagnolo, vengono esaminati, non solo, in rapporto alle caratteristiche tipiche dei piani strategici europei, ma anche alle forme tradizionali della pianificazione urbanistica (i piani regolatori generali) di cui il piano strutturale dovrebbe superare i limiti, sia in termini di efficacia operativa, sia per quanto riguarda la capacità di costruire condivisione e consenso tra i diversi attori urbani, sull'idea di città di cui è portatore. The main topics of this research are the new tools for urban planning used by the main European cities - with particular reference to strategic planning applied to the territorial management - and the analysis of Bologna policies and instruments for urban and territorial planning, from the Piano Regolatore Generale '85-'89, to the Piano Strutturale Comunale in 2008. More precisely, the Bologna new planning instrument's characteristics, potentialities and criticalities, are not only investigated in relation to the fundamental characteristics of European strategic plans, but also to the traditional instruments of Italian urbanistic planning (Piani Regolatori Generali), of which the new structural plan should exceed the limits, both in terms of effectiveness; and in terms of ability to build agreement and sharing on its urban project, between different urban actors.
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Arduino, Giovanni <1992&gt. « MARSIGLIA : DA CITTA’ DI FRONTIERA A CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10661.

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Résumé :
Il presente elaborato si propone di analizzare l’evoluzione storico-culturale della capitale della Provenza e le trasformazioni che negli ultimi anni l’hanno portata all’organizzazione di numerosi eventi che hanno inciso a livello turistico. In particolare la narrazione inizia da uno dei luoghi simboli e caratteristici della città focese: il Porto Vecchio, il limite tra il mare e la terra, il cuore del Mediterraneo e luogo non solo d’importanza strettamente commerciale, ma anche di arrivo di popoli di etnie diverse che hanno importato colori, costumi e sapori dalle loro terre natie e che oggi identificano Marsiglia e le sue vie. Queste tematiche ed altre correlate (quali immigrazione e integrazione) sono testimoniate in letteratura da Jean Claude Izzo nella sua Trilogia Marsigliese. Il caso MP 2013 EcoR é un caso interessante dal punto di vista della riqualificazione urbana di una città industriale, che affonda le radice già nel 1995 con il progetto Euromediterranée. Un progetto che ricalca la visione moderna della città “intelligente” (smart city), intesa come un luogo concepito a misura d’uomo, sostenibile e dove fondamentale per il benessere generale e la partecipazione attiva di diversi soggetti nelle azioni poste in essere. Il rilancio urbanistico e architettonico della città é frutto di diversi interventi (recuperi, riconversioni e nuove costruzioni) ad opera di artisti locali e di fama internazionale (come Rudy Ricciotti, Norman Forster, Zaha Hadid......) che qualificano la città come capitale della cultura e del cemento. In ottica turistica la cultura assume sempre più un ruolo centrale che permette ad una destinazione di aspirare ad un certo posizionamento nel mercato e a rilanciarne l’immagine dal punto di vista qualitativo con ricadute positive per l’intero sistema economico. Infine mi soffermerò su uno dei luoghi oggetto di intervento e simbolo della città: l’Unité d’Habitation di Le Corbusier che da Luglio 2016 rientra tra i beni patrimonio UNESCO con la dicitura “L’opera architettonica di Le Corbusier uno straordinario contributo al movimento moderno.
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Mastropietro, Eleonora <1977&gt. « Ripensare l'immagine della città. Politiche e pratiche di riqualificazione urbana in Europa ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1902/1/Mastropietro_Eleonora_tesi.pdf.

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Mastropietro, Eleonora <1977&gt. « Ripensare l'immagine della città. Politiche e pratiche di riqualificazione urbana in Europa ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1902/.

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MESSINA, Chiara Alba. « THE SPACE OF CONTEMPORARY CITY AND TERRITORY. THE RECOGNIZABILITY OF THE XIXth CENTURY IN THE EUROPEAN CITY'S URBAN FABRIC : TIMIŞOARA AND PALERMO ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2021. http://hdl.handle.net/10447/482168.

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Caramiello, Margherita <1992&gt. « Città culturali e creative europee : un approccio multicriteriale per la valutazione della performance ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13530.

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L'elaborato si pone come obiettivo lo studio delle città culturali e delle città creative europee. Quest'ultimo è partito dall'analisi del monitor pubblicato dall'Unione Europea nel settembre del 2017, dove attraverso un'analisi multicriteriale, si è arrivati alla definizione della migliore città culturale e creativa europea tra le 168 città in analisi: Parigi. Il monitor ha come obiettivo quello di creare uno strumento accessibile ai singoli cittadini e ai governi per lo scambio di informazioni e l’apprendimento tra le città e per la promozione della cultura e della creatività. Per l’approfondimento dello studio sono stati utilizzati e in seguito rielaborati, utilizzando la metodologia AHP, i dati forniti dall'Unione Europea. L’obiettivo della ricerca è quello di verificare quali, secondo i criteri scelti, sono i centri di maggior interesse creativo e europeo.
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CONTATO, Annalisa. « City Networks, Polycentrism, Gateway Cities : verso un nuovo modello per le città policentriche europee ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91053.

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Résumé :
La ricerca affronta lo studio del modello insediativo reticolare, le potenzialità delle reti e nei nodi urbani nel rappresentare la logica spaziale disegnata dai flussi materiali e immateriali. La tesi è sviluppata attraverso tre parti principali. La prima parte, dedicata all’inquadramento scientifico del tema e all’apparato teorico, propone un regesto critico delle teorie e dell’evoluzione del concetto di rete, attingendo sia alla letteratura delle scienze sociali, geografiche ed economiche sia alle pratiche relative alla spazializzazione delle reti in ambito territoriale. La seconda parte si concentra sullo studio e interpretazione del modello insediativo policentrico, dove, attraverso l’approfondimento di esempi europei, vengono riscontrate le relazioni con il modello reticolare al fine di comprendere come quest’ultimo integri e potenzi il modello policentrico. Queste analisi hanno condotto alla formulazione di un’ipotesi di un “modello policentrico reticolare multilivello”, in cui è stata posta particolare attenzione al ruolo delle città-nodo ai diversi livelli di relazioni spaziali. Quindi, sono stati analizzati con particolare attenzione i territori in cui i flussi, materiali e immateriali, trovano la loro dimensione spaziale e il locale si connette con il globale, ovvero: le piattaforme territoriali e le gateway cities, nuove configurazioni territoriali, esito delle dinamiche di sviluppo e di trasformazione in corso. Nella terza parte si affronta il tema della governance reticolare e le questioni ancora aperte nell’attuale processo di re-scaling che caratterizza l’intero territorio europeo. Partendo dall’analisi dei sistemi territoriali policentrici europei presi in esame, la ricerca propone un’ipotesi di linee guida per la governance territoriale di questi sistemi con l’intento di fornire indirizzi organizzativi e procedurali.
The research addresses the study of the reticular settlement model, the potential of networks and urban nodes to represent the spatial logic drawn by the material and immaterial flows. The argument is developed through three main parts. The first part, devoted to the scientific and theoretical apparatus, offers a critical register of theory and the evolution of the concept of network, drawing on the literature of the social geographical and economic sciences and on the practices relating to the spatialization of networks at territorial level. The second part focuses on the study and interpretation of the polycentric settlement model, where, through the deepening of European examples, are found relations with the reticular model in order to understand how the latter integrates and strengthens the polycentric model. These analyses have led to the formulation of the hypothesis of a " polycentric reticular multilevel model," in which special attention has been paid to the role of the city-node at different levels of spatial relationships. So were analysed, with particular attention, the territories in which the flows, material and immaterial, find their spatial dimension and where the local level is connected with the global: the regional platforms and the gateway cities, new territorial configurations, result of the development dynamics ongoing. The third part addresses the issue of reticular governance and the remaining issues in the ongoing process of re-scaling that characterizes the whole of Europe. Based on the analysis of the European polycentric territorial systems studied, the research proposes an hypothesis of guidelines for territorial governance of these systems with the intention of providing organizational and procedural addresses.
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Novembre, Claudio. « Trasformazioni urbane e sviluppo locale. Elementi di competitività tra città ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/966.

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In questo lavoro di ricerca si presentano i risultati di un analisi che si è occupata della città e delle relazioni che intervengono tra i percorsi di trasformazione urbana e i processi di sviluppo socio-economico a livello locale. Si è cercato in primis di analizzare le tendenze contemporanee dominanti riguardanti lo sviluppo urbano e le reali dinamiche che stanno alla base dei cambiamenti intervenuti nell assetto urbano soprattutto negli ultimi trent anni. Cambiamenti economico-sociali a livello internazionale, infatti, hanno influenzato pesantemente l evolversi e il dispiegarsi della dimensione urbana e questo lavoro, partendo proprio dall analizzare questi cambiamenti, propone dapprima un quadro teorico e interpretativo della realtà urbana che cambia (a livello internazionale ed europeo) e successivamente si concentra sull Europa e sull Italia, e il suo Sud in particolare, al fine di indagare aspetti istituzionali, indicazioni normative, modelli insediativi, politiche pubbliche adottate ed esempi di pratiche realizzate, che sono intervenuti sulle trasformazioni urbane e sui relativi processi di sviluppo avviati.
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LUPO, ELISABETTA. « Border-proof : citta di confine e sistema Europa : aspetti fisici dell'innovazione urbana ». Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2007. http://hdl.handle.net/11578/278100.

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Paladini, Sofia <1995&gt. « Torino : da città-fabbrica a smart city. Analisi della candidatura al context European Capital of Smart Tourism ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17561.

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Negli anni, la città di Torino ha vissuto una profonda trasformazione: da città-fabbrica, incentrata esclusivamente sulla sua industria manifatturiera, è divenuta una smart city, una città intelligente dove gli individui, consapevoli dell’importanza delle nuove tecnologie, modificano il proprio modus vivendi et operandi in base alle nuove richieste della società. Il lavoro si apre con una breve introduzione sull’evoluzione del turismo, a cui segue una descrizione dei nuovi concetti di digital business ecosystem e di smart destination, per poi avviare uno studio approfondito dell’impegno profuso dall’Unione Europea nel settore turistico. A questo proposito, viene preso in considerazione il context European Capital of Smart Tourism, proposto dalla Commissione Europea, dove la città di Torino si candida e risulta tra le dieci finaliste. Il corpo di questo lavoro è focalizzato interamente su Torino, con un’analisi dettagliata delle sue caratteristiche e potenzialità nei settori dell’accessibilità, della sostenibilità, della digitalizzazione e del patrimonio culturale legato alla creatività, i quattro parametri presi in esame dal comitato di valutazione del context. Attraverso lo studio dei tre piani strategici della città, susseguitisi dal 1998, si mette in risalto l’obiettivo primario del capoluogo piemontese: divenire una metropoli entro il 2025. Pertanto, sulla base di tale scopo, viene avviato un paragone con i vincitori del context per proporre nuove best practices da applicare all’interno dell’organizzazione cittadina nel tentativo di ottenere un riconoscimento più ampio a livello europeo. Infine, segue una breve descrizione di quei settori che sono stati messi da parte dal context in esame, per valutare un'eventuale posizione di Torino se le categorie di selezione fossero state diverse.
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Zanatta, Sara <1992&gt. « Ceuta, città di frontiera tra Europa e Africa La questione “immigrazione” e le relazioni con il Marocco ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12693.

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L'elaborato consiste in una descrizione dal punto di vista storico e politico della città di Ceuta, con un particolare focus sul fenomeno migratorio che da sempre la caratterizza e sull'attuale sistema di accoglienza, con delle osservazioni personali maturate durante un periodo di stage presso un ente locale. Partendo dallo sviluppo storico della città, necessario per spiegare come la sua particolare posizione abbia reso nel corso dei secoli questa piccola exclave spagnola in Marocco un punto di passaggio fondamentale tra l'Europa e l'Africa, si passa poi all’analisi delle relazioni e degli accordi tra la Spagna e il Marocco in tema di immigrazione, da cui emerge come queste siano strettamente connesse alle relazioni e agli accordi di tipo politico ed economico. Infine, viene fatta una descrizione dell’attuale sistema di accoglienza a Ceuta, considerando le diverse istituzioni ed enti, governativi e non, che se ne occupano, con uno sguardo sulle normative in vigore.
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TEDESCO, CARLA. « Implementare Urban nelle citta europee : questioni di declinazione locale delle intenzioni di Bruxelles ». Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2002. http://hdl.handle.net/11578/278459.

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Rieffly, Barbara. « Gli eventi off diffusi sul territorio delle città metropolitane europee : tra strategie di branding urbano e identità locale ». Thesis, Aix-Marseille, 2015. http://www.theses.fr/2015AIXM3138.

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Résumé :
L'objectif de la thèse est d'analyser le phénomène des événements off, événements urbains alternatifs et indépendants, qui naissent «du bas» à partir des initiatives qui rejettent le système institutionnalisé. Dans la première partie, nous proposons une reconstruction du débat sur les événements urbains contemporains : les principales classifications sont identifiées ; les trois débats dominants sont présentés et le concept de la ville événement est remis en cause. Dans la deuxième partie, nous analysons trois études de cas différents : Marseille 2013 Off (Marseille), Fuorisalone (Milan) et Paratissima (Turin). Au début, ils sont décrits dans leurs éléments constitutifs pour voir le degré «off» de ces événements (naissance et histoire de l'événement ; budget ; partenaires et projet de gouvernance ; acteurs locaux impliqués et relation avec l'événement officiel) ; puis ils sont analysés dans le contexte urbain dans lequel ils sont insérer, pour voir dans quelle mesure les événements off parviennent à être des événements urbains qui font l'identité locale. Les Conclusions, à partir d'une vue d'ensemble des trois études de cas, nous permettent d'analyser les trois événements off dans une perspective comparative qui décrit les caractéristiques communes et les différences qui existent entre eux. Cette analyse nous permet de saisir les configurations des événements off en fonction de leur caractère alternatif et de leurs effets sur les entreprises de « branding » urbain. Enfin, on verra comment, parmi les spécificités de chaque étude de cas examinés, ces mécanismes sont mis en cause par la production d’une image alternative à celle représentée par l'événement officiel
The aim of the thesis was to analyze the phenomenon of so-called fringe events, alternative and independent urban events, which arise from bottom-up initiatives that reject the institutionalized system. The first part is dedicated to a reconstruction of the debate on contemporary urban events by identifying the main classifications, the three dominant debates and by discussing the concept of an event city. The second part analyses three different case studies: Marseille 2013 Off (city of Marseille, France), Fuorisalone (city of Milan, Italy) and Paratissima (city of Turin, Italy). At first they are described in their constituent elements (the birth and the history of the event, the budget, the partners and the project governance, the local stakeholders and the relationship with the official event) to see how much those events can be considered "fringe". While later they are analyzed within their urban context to see how far fringe events manage to be urban events that make local identity. The conclusions of the work offer an overview of the three case studies that allow us to analyze the three fringe events in a comparative perspective that describes the common features and differences between them. This analysis allows us to grasp the fringe events configurations based on their alternative nature and their effects on attempts of urban branding. Finally, we will see how from the specifics of each case study examined, these mechanisms are involved in the production of an alternative image to that produced by the official event
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Grigolini, Zeno <1989&gt. « Imprenditorialità e occupazione nelle città metropolitane : analisi economica delle principali metropoli europee e del loro impatto sull’innovazione imprenditoriale ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9846.

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Résumé :
L’obiettivo di questo tesi è analizzare come l’ambiente metropolitano agisca favorevolmente sullo sviluppo e sull’innovazione imprenditoriale. La tesi è composta da quattro capitoli. Nel primo, dopo aver chiarito il significato e la tipologia dei fattori della localizzazione, saranno affrontati gli effetti localizzativi indotti dai cicli storici: un excursus temporale dalle prime rivoluzioni industriali, quando la localizzazione era principalmente dovuta alla vicinanza delle fonti energetiche, fino ad oggi, dove la localizzazione dipende da un mix di fattori dinamici legati in particolar modo al ruolo attivo della città, capace di concentrare al suo interno il maggior numero di attività imprenditoriali. Il secondo capitolo è incentrato sul ruolo della città metropolitana e spiega come la globalizzazione abbia contribuito ad accrescere il potere delle città nel corso degli anni, generando una forte competizione tra le metropoli per attrarre imprese e investimenti. Nel terzo capitolo si sottolinea come l’innovazione, prodotta dalle imprese, sia un fattore fondamentale per alimentare il processo di sviluppo. Viene analizzata l’importanza del capitale umano, della sua accumulazione e delle esternalità derivanti da esso. Nel quarto ed ultimo capitolo si propone la costruzione di un’analisi economica delle principali aree metropolitane europee interpretando il valore dell’innovazione imprenditoriale e la sua relazione con lo spazio metropolitano.
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RIEFFLY, BARBARA. « Gli eventi off diffusi sul territorio delle città metropolitane europee : tra strategie di branding urbano e identità locale ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/95686.

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Résumé :
The aim of the thesis was to analyze the phenomenon of so-called fringe events, alternative and independent urban events, which arise from bottom-up initiatives that reject the institutionalized system. The first part is dedicated to a reconstruction of the debate on contemporary urban events by identifying the main classifications, the three dominant debates and by discussing the concept of an event city. The second part analyses three different case studies: Marseille 2013 Off (city of Marseille, France), Fuorisalone (city of Milan, Italy) and Paratissima (city of Turin, Italy). At first they are described in their constituent elements (the birth and the history of the event, the budget, the partners and the project governance, the local stakeholders and the relationship with the official event) to see how much those events can be considered "fringe". While later they are analyzed within their urban context to see how far fringe events manage to be urban events that make local identity. The conclusions of the work offer a comparative perspective of the three case studies that allow us to see how and if the fringe events are configured in terms of alternative events that re-interrogate the mechanisms of urban branding (Karavatizs 2004) and the success of urban events as new tools of international urban competition (Richards, Palmer 2010) and instruments of political intermediary strategy, legitimizing the political discourse and the public identity (Gravari-Barbas, Jacquot 2007).
L'objectif de la thèse est d'analyser le phénomène des événements off, événements urbains alternatifs et indépendants, qui naissent «du bas» à partir des initiatives qui rejettent le système institutionnalisé. Dans la première partie, nous proposons une reconstruction du débat sur les événements urbains contemporains: les principales classifications sont identifiées; les trois débats dominants sont présentés et le concept de la ville événement est remis en cause. Dans la deuxième partie, nous analysons trois études de cas différents : Marseille 2013 Off (Marseille), Fuorisalone (Milan) et Paratissima (Turin). Au début, ils sont décrits dans leurs éléments constitutifs pour voir le degré «off» de ces événements (naissance et histoire de l'événement ; budget ; partenaires et projet de gouvernance ; acteurs locaux impliqués et relation avec l'événement officiel) ; puis ils sont analysés dans le contexte urbain dans lequel ils sont insérer, pour voir dans quelle mesure les événements off parviennent à être des événements urbains qui font l'identité locale. Les Conclusions, à partir d'une vue d'ensemble des trois études de cas, nous permettent d'analyser les trois événements off dans une perspective comparative qui décrit les caractéristiques communes et les différences qui existent entre eux. Cette analyse nous permet de saisir les configurations des événements off en fonction de leur caractère alternatif et de leurs effets sur les entreprises de « branding » urbain. Enfin, on verra comment, parmi les spécificités de chaque étude de cas examinés, ces mécanismes sont mis en cause par la production d’une image alternative à celle représentée par l'événement officiel.
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MURA, PAOLA. « Il "Quarto Tempo" del museo in Europa. Architettura, funzioni e spazio pubblico nel museo contemporaneo. Cagliari come caso studio ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266663.

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Résumé :
This research investigates museums in Europe, in the transition between the Twentieth and Twenty-first century: this period was called “Quarto tempo" - Fourth time- by Luca Basso Peressut (2005) with reference to Franco Albini, who in 1958 defined “Terzo tempo“ -Third time - in the museum's evolution, the cultural and historical context after World War II. Museum is investigated, through the presentation of case studies, in its architectural features, in its functions and as a public space, representative of collective identity. Research tools are the bibliographical survey, the direct investigation, the interview with the authors, the metadesign. The method used is the debtor of the essay “Funzioni e archiettura del museo” - Functions and Architecture of museum - where the museum, a theme of both theoretical reflection and architectural design for the essay's author, is the link between architecture and reality. The investigation about museum's architecture and functions follows the method and issues highlighted by Albin in his essay. These are the meaning of the collection; the role of architecture as a medium between work of art and public; the “public concern”; the "living museum"; the urban role of museum; museum as a mean for civil and cultural growth. The research consists of two parts: the first, a theoretical study, is a survey and an investigation about recent museums' projects in Europe; the second assumes as a case study the city of Cagliari. The aim is to outline the significant trends in contemporary European museums' context, setting them in their historical development and outlining a possible evolution. These considerations can be the base of reflection for a metadesign addressed to Cagliari. PART I: - Chapter 1 outlines the method of the research through the analysis of Albini's essay. “Funzioni e Architettura del Museo” . References are made to Albini's design research and to the historical and cultural context in which it was developed, that of the post-war “musei della ricostruzione” - museums of the reconstruction - when the architecture of museum seemed to summarize the main themes of the debate about the civil role of architecture, the relationship between tradition and innovation, the role of museum as cultural representation of identity. In this context, the architecture of the Italian museums proposed innovations in the language and in the spaces' organization. - Chapter 2, note the experiences of the Centre Pompidou in Paris and the Guggenheim Bilbao, outlines the themes of architecture and functions of museum in the transition between the Twentieth and Twenty-first century, characterized by a very high number of intervention, a museum boom on a global scale (BASSO PERESSUT 2005, 11 and GUERZONI, 2014), and by the prevalence of "icon museums" (GREUB GREUB 2006) , designed to support city branding operations, showing the hybridization with the models for the entertainment buildings and influences deriving from the economy of tourism (VIVANT 2008). Museum, in the turn of the millennium, becomes an evolution sensor of the art research and of new political, economic and social demands, a public space and a new pole of global cities, often becoming more significant than its very content – the collection. These characters lead to its definition as a "hyper consumism museum" (PURINI DE CARLO 2002). At the same time new "universal museums" were designed with the expertise of the top European museum institution, to support the prestige of emerging countries. The central part of this research exposes, through dedicated essays, “Schede”, some recent euopean museums, accomplished by programs started in the early 2000s and brought to completion between 2012 and 2015. This time span was chosen considering as significant cultural and economic turnpoint of this century: 2001, a date that has made clear the role of information and networking and the global dynamics that bind the planet; 2006, that saw the predominance of urban population growth and the power of the city; then 2007, whith the crisis of the economic model based on the continued growth of consumptions that characterized the second half of the Twentieth century. Economics models are joined by new cultural models and new global relations, and new models for museums. About sisxty the museums were surveyd in this research. Five of them, national museums of paramount importance and historic foundation, are described in stort essays illustrating their architectural design and planning, as exemplary cases. These museums resulted from recent renovations or extensions works and new cionstruction. They are the Louvre-Lens (SANAA, 2012), the Rijksmuseum (Cruz y Ortiz, 2013) and the Museum plein in Amsterdam, the MuCEM in Marseille (Ricciotti and Paper, 2013), the British Museum in London (Foster and Partners in 2000, HOK 2003 Rogers Stirk Harbour and 2014), the Museo dell'Opera del Duomo in Florence (Architects Natalini and Guicciardini & Magni, 2015). The latter is described by the words of its author, Adolfo Natalini, interviewed about just a few months after the conclusion of the renovation works, transcribed in a “Conversation about two museums”: the Museo dell'Opera del Duomo and the project Nuovi Uffizi, in which Natalini took part. Both located in Florence, they mirror Italian reality and the complex relationship between the museum's architecture with art and history. - Chapter 3 concludes Part I, and tries to delineate the trends. Museum is a public space and it is meant for people, it can define the identity of cities, it is shifting from the former role of "landmark", of “icon”, to that of "place maker", supporting the construction of identity and empowering community by building relationships between people and increasing the social capital of communities. Museum welcomes among its models art factories and the art evolution trends, that are experimenting form of shared experiences between the audience and the artists. New museums decrease the distance between art and science, by exposing the laboratories and research activities. They establish strong relationships with the urban context and build synergies with other institutions operating in the field of the knowledge economy. Museum becomes the leading factor for Soft Power of contemporary cities (LORD Blankenberg, 2015). 14 15. These trends are related to changes in the global economy, as the growing importance of the knowledge economy and the sharing economy in the more advanced countries, showing a different attitude to energy resources and the and information technology (RIFKIN 2011 LORD 2015). This economic changes are defining new cultural models and a new relationship with the public of museum, different from the economic and cultural models of the hyperconsuption of the late Twentieth century and the iconic models in the architecture of museums, that considered the public of museum as a public of consumers. If it is impossible to define or define a clear trend in the spatial forms and architecture of the museum, this seems to welcome the new stimuli and cultural issues shaping the space of the museum as shared space, increasingly open, linked physically and synergistically to the other centers of learning and knowledge, in the physical space of the city and in the global space of the Web. In Italy, where museums are closely linked to the cultural heritage and the historic city, and the historic museums insititutions seem to deal with fatigue with contemporary needs, the recent experience of the Museum of the Opera del Duomo, fully integrates into a system that altogether rethinks the monumental theme of the historic city and the public city. The museum shows, through the organization of its spaces and its language, the relationship between the work of art, architecture and urban space. This quality of the museum reminds to the same city of Florence, its history, its heritage. PART II is dedicated to the city of Cagliari as a case study - Chapter 1 reviews the museums of the city, its heritage, its culture and research related places and insitutions - Chapter 2 is dedicated to the main museum district, the Cittadella dei Museum, located in the old Savoy Arsenal in the historical quarter of Castello. The architecture of the Cittadella dei Musei applied contemporary forms on the architecture of the historic city, and it is still an examples of a happy synthesis between history, memory, and innovation - Chapter 3, Hypothesis for a Museum / City, following the example of the Cittadella, welcoming the reflections on the historic urban landscape and the strategic role of the historic town (UNESCO 2011) and the strategic role of museums in defining and promote the identity and the cultural landscape (JALLA 2013 - ICOM 2016), tries to define a system of museums spread in the historic city, capable of supporting primarily the knowledge of the city and places and their quest for identity. A Museum/City, a system of museums, historic and monumental sites, of public spaces of the city are able to compose a system based on knowledge -of the places and heritage - and activating knowledge, assuming the city itself as "living collection" .
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Zerri, Caterina. « Metodologie per la valutazione degli impatti ambientali secondo gli standard europei applicate ai cantieri stradali : il caso della città di Bologna ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Résumé :
Un'altissima percentuale delle risorse non rinnovabili del nostro pianeta viene utilizzata nell’industria delle costruzioni. Per questo motivo essa viene considerata come la meno sostenibile tra le industrie al mondo, e sempre per questo rappresenta una destinazione prioritaria per la formulazione di modelli di valutazione di sostenibilità ambientale che vengono attualmente utilizzati ed implementati in diversi altri ambiti. In questa tesi vengono definite le metodologie per la valutazione degli impatti ambientali esistenti più largamente utilizzate e le conseguenti misure di controllo ed incentivo all’utilizzo di tecnologie maggiormente sostenibili per l’ambiente che derivano dalle considerazioni da esse ottenute. In un contesto come quello attuale, in cui è necessaria una continua spinta in direzione dell’innovazione ecosostenibile, una leva fondamentale può essere rappresentata dalle Pubbliche Amministrazioni, cui dobbiamo il 19% del prodotto interno lordo mondiale. Esse infatti, se dotate di strumenti rivolti al verificare ed incentivare la sostenibilità ambientale, sono in grado di innescare un circolo virtuoso per permettere alle imprese coinvolte nell’industria delle costruzioni di adeguarsi alle nuove richieste, rendendole in questo modo più accessibili anche nel contesto privato. In particolare in questa tesi viene posta l’attenzione al caso della città di Bologna relativamente al settore dei cantieri stradali, settore in cui gli enti pubblici hanno una decisiva influenza e conseguentemente le loro scelte in materia hanno maggiore peso. Si esamina il Capitolato Speciale d’Appalto e la sua attenzione alle nuove tecnologie maggiormente eco sostenibili, indicando alcune possibili modifiche apportabili per adeguarlo alle precedenti considerazioni, in attesa ed in vista dell’uscita dei CAM (Criteri Ambientali Minimi) nazionali ed alla loro prossima notevole influenza nella stesura dei bandi di concorso da parte della pubblica amministrazione.
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Ognibene, Daniele <1989&gt. « Da Oriente al Nord Europa, dalla piazza alla tavola. Lo studio dei registri dei dazi come fonte per la storia dell'alimentazione. Il caso delle "vacchette" della città di Bologna (XIV-XV secolo) ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10099/1/Tesi%20upload%20unibo.pdf.

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Résumé :
Questo progetto di ricerca si pone l'obiettivo di gettare luce sul commercio delle spezie nel Medioevo, a partire dai preziosi dati contenuti nei registri del dazio di Bologna (1388-1448), nei quali venivano raccolti tutti i prodotti afferenti al cosiddetto "dazio della mercanzia" che transitavano in città per poi proseguire il viaggio verso altre destinazioni. Nel Medioevo, Bologna rappresentava un importante snodo per collegare i principali empori del mare Adriatico (prima fra tutti Venezia) con i mercati della Toscana, come Firenze, Pisa e il suo sbocco marittimo, Porto Pisano, da cui le spezie salpavano in direzione di altre regioni europee, come la Francia, l'Inghilterra, la penisola iberica e le Fiandre. I quantitativi di spezie giornalieri, mensili, annuali e totali costituiscono un dato inedito ed inaspettato: infatti, un prodotto tradizionalmente descritto dalla storiografia come raro, prezioso e difficile da reperire, affluiva in realtà con sorprendente costanza e raggiungendo volumi molto elevati. Considerando che Bologna, nonostante la sua importanza nel panorama italiano, rappresentava pur sempre uno snodo "minore" nella complessa rete di circuiti commerciali su cui erano solite viaggiare le spezie (come le grandi rotte marittime, per esempio), questi quantitativi tanto elevati di spezie ci obbligano a riflettere su quanto detto sino ad ora sul commercio di questi prodotti nel Medioevo e a mettere i dati bolognesi a confronto con quelli provenienti da altre fonti. Affiancando al tradizionale metodo storiografico un approccio "empirico", che tenga conto delle caratteristiche materiali ed organolettiche delle spezie, nonché delle informazioni provenienti da un ampio numero di fonti – non necessariamente legate al periodo preso in esame – è possibile riaprire il dibattito attorno a questo tema, che ha ancora molto da offrire alla ricerca storico alimentare.
This research project aims to shed light on the spice trade in the Middle Ages, starting from the precious data contained in the custom registers of Bologna (1388-1448). These documents were used to report any goods (related to the so-called "dazio della mercanzia") that crossed Bologna, and then continued to other destinations, especially Florence. As for spices, Bologna was an important hub in order to connect the main emporiums of the Adriatic Sea (first of all Venice) with the markets of Tuscany, such as Florence or Pisa, from where the spices sailed – thanks to the port of Porto Pisano – to other European regions, such as France, England, the Iberian Peninsula and Flanders. The daily, monthly, annual and total quantities of spices found in these registers are undoubtedly unexpected: a product traditionally described by historians as rare, precious and difficult to distribute in Europe, passed through Bologna with surprising constancy and reaching very high volumes. The daily, monthly, annual and total quantities of spices are undoubtedly unexpected: a product traditionally described by historians as rare, precious and hard to get to Europe, passed through Bologna with surprising constancy and reaching very high volumes. Considering that Bologna, despite its importance on the Italian scene, was still a "minor" crossroads in the complex commercial networks on which spices used to circulate (such as the great maritime routes, for example), these high quantities of spices lead us to reflect on what has been said so far about the spice trade in the Middle Ages. By combining the traditional historiographical method with an "empirical" approach, which takes into account the material and organoleptic characteristics of spices, it is possible to reopen the debate around this topic, which still has much to offer to food history research.
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SCACCHI, MICAELA. « “Innesto Urbano” come opportunità di trasformazione del quartiere nella città contemporanea ». Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11573/944484.

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Résumé :
La tesi è l’esito di una ricerca scaturita da alcune constatazioni sulle trasformazioni della città contemporanea europea e da un’idea personale, che ipotizza un legame fra la forma/l’uso dei luoghi e la componente “affettiva” che li caratterizza (positiva o negativa) ed un rinnovato interesse per la “dimensione del quartiere”, come oggetto di indagine e come luogo di scala idonea per azioni rigenerative della città. Complesse, molteplici e frammentate dinamiche stanno modificando le forme fisiche, le relazioni sociali e l’uso dello spazio urbano, alterandone la percezione e comportando un disorientamento degli abitanti, che, spesso, con “un senso di sradicamento e di alienazione”, non riconoscono e non si riconoscono nei luoghi dell’abitare collettivo. Il campo di riferimento è, quindi, lo studio dei processi di trasformazione della città e del concetto attuale di quartiere. La tesi, da una parte, ricompone lo sfondo teorico e le diverse posizioni sulla “dimensione del quartiere”, dall’altra introduce il concetto di “innesto urbano” – mutuato dalla botanica − come riflessione e pratica metodologica e come requisito/elemento di opportunità di trasformazione del quartiere nella città contemporanea. L’obiettivo principale della ricerca, pertanto, è quello di rendere possibile, nella complessa combinazione dei fattori fisici e sociali, la trasformazione dei “contesti periferici” (incompleti, incompiuti, in trasformazione o in divenire) in quartieri e il recupero del legame tra la qualità fisica e la percezione identitaria dello spazio urbano. Il testo è organizzato in quattro parti, suddivise in capitoli. La ricerca sviluppa prima un approccio di tipo empirico, poi una indagine di tipo teorico-lessicale, introducendo e definendo il termine di “innesto urbano”, infine, attraverso un metodo applicativo e sperimentale, lavora su alcuni esempi e casi di studio in Europa, interpretando le relazioni fra le diverse variabili individuate. La prima parte, di inquadramento, ricostruisce lo sfondo teorico e di pensiero all’interno del quale muove la tesi e la cornice teorico-interpretativa dei principali concetti. La seconda parte, delinea il termine e il concetto di “innesto urbano”, mutuandolo dalla pratica agronomica, ma arricchendolo di nuovi significati e mette a confronto alcuni orientamenti contemporanei (area-based approach; people-based approach; community building process), ritenuti utili al supporto delle migliori condizioni di “attecchimento dell’innesto urbano”. La terza parte, di carattere applicativo e sperimentale, propone una matrice di riferimento e di verifica di alcune esperienze europee, che costituisce il punto di partenza per definire le componenti essenziali per valutare la qualità e l’esito dell’innesto e seleziona quattro casi di studio (Bijlmermeer - Amsterdam; La Mina - Barcellona; Rača - Bratislava; Quarto Oggiaro – Milano), illustrati con altrettante schede critiche. La quarta parte, di chiusura, presenta le valutazioni critiche sull’idea iniziale e le considerazioni conclusive sui contenuti scaturiti dai casi di studio. Sono questi risultati “aperti”, spunti di riflessione per approfondimenti futuri e per eventuali applicazioni. In conclusione, emerge che “l’innesto urbano” si può considerare come una possibile linea di azione, opportunità (progettuale e no) per indirizzare le trasformazioni urbane locali e opportunità per ricostruzione il legame di riconoscimento abitanti - quartiere.
The thesis is the result of a research coming from some findings on the transformations of contemporary European city and from a personal idea. This idea suggests a link between the shape / the use of places and the “affective” component (positive or negative) that characterizes them and it proposes a renewed interest in “the dimension of neighbourhood”, as an object of investigation and as a suitable scale of action for urban regeneration. Complex, various and fragmented dynamics are changing the physical forms, social relations and the use of urban space, altering the perception of it. Sometimes a disorientation of the residents comes from all that, and they, often with “a sense of rootlessness and alienation”, don’t recognize places and they don’t identify themselves in collective living spaces. The reference field is, therefore, the study of the city’s transformation and the contemporary concept of “neighbourhood”. The thesis, on one side, recomposes the theoretical background and the different positions on the “dimension” of the neighbourhood, on the other one, it introduces the concept of “urban graft” - borrowed from agronomy - as a methodological reflection and practice, and as a requirement/element of opportunity of neighbourhood transformation in the contemporary city. The main objective of the research, therefore, is to make possible, in the complex combination of physical and social factors, the transformation of “peripheral contexts” (incomplete, unfinished, in transformation or in the making) in neighbourhoods and the recovery of the relation between the physical quality and the perception of identity in urban space. The text is organized into four parts, divided into chapters. The research develops first an empirical approach, then a theoretical and lexical investigation to introduce and define the concept of “urban graft”. The thesis, also, works on some examples and case studies in Europe, using an application and experimental method, understanding the relations among the different variables identified. The first part (the framework) reconstructs the theoretical background of the thesis and the theoretical and interpretative structure of the main concepts. The second part is focused on the new term and the concept of “urban graft”, borrowed by agronomic practice, but enriching it with new meanings and comparing it with some contemporary approaches (area-based approach, people-based approach; community building process), considered useful to support better conditions of taking root of the grafts. The third part, with an application and experimental approach, proposes an evaluation matrix of some European experiences. The matrix is the beginning to define the essential components, to evaluate the quality and the results of “urban grafts” and to select four cases of study (Bijlmermeer - Amsterdam; La Mina - Barcelona; Rača - Bratislava; Quarto Oggiaro - Milan), illustrated with critical cards. The fourth part, at the end, presents critical assessments on the initial idea and the closing remarks on the contents arising from the case-studies. These “open” results are useful to provide more conceptual thinking for future research and for possible practical applications. In conclusion, it appears that “the urban graft” can be considered as a possible sequence of action, opportunity (design or otherwise) to address local urban transformation and as a chance to reconstruct the connection among inhabitants and neighbourhood.
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LO, BELLO CHIARA. « Architettura e obsolescenza nella città europea (1960-2015). Percorsi interpretativi, progetti e strategie per la costruzione dello spazio pubblico ». Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/2158/1031890.

Texte intégral
Résumé :
La ricerca sviluppa un percorso d’indagine sul rapporto tra il progetto di architettura dello spazio pubblico della città europea e la sua obsolescenza. Alcuni interventi contemporanei, frutto di un pensiero progettuale, già poco dopo la loro inaugurazione, risultano interessati da fenomeni di abban¬dono o sottoutilizzo, fallimentari, incapaci di intessere relazioni propositive con la città. Tali spazi non sono irrilevanti dato che nella città permangono e si stratificano, consumando suolo, denaro, energie fisiche e intellettuali, l’idea stessa dello spazio pubblico. La ricerca non solo propone la possibilità di riscrivere la storia di alcune opere dal punto di vista della loro ricezione, ma permette di riconoscere un tipo di obsolescenza legata ad interpretazioni poco attente della città e di attribuirne le ragioni alla mancata coincidenza tra modalità e strumenti di lettura del contesto e strumenti operativi utilizzati nel processo del progetto piuttosto che solo al degrado tecnico, funzionale, estetico, tecnolo¬gico, fisico, simbolico, programmato, dell’oggetto del progetto architettonico. Il carattere sperimentale della tesi ha consentito la definizione di un sistema di criteri atti a valutare tale fenomeno. La procedura critica individuata, che propone di colmare la diffusione ancora minima delle valutazioni post-occupative degli spazi pubblici, concentrandosi più sull’efficacia che sull’efficienza del progetto, è stata verificata mediante l’applicazione su casi studio (il Metropol Parasol a Siviglia, l’Esplanade Charles-De-Gaulle a Bordeaux-Mériadeck, il Sistema delle Piazze a Gibellina). Le indagini interdisciplinari realizzate sul campo hanno ricostruito i processi progettuali dalle prime volontà politiche alla fruizione dell’opera nel corso del tempo, attraverso la lettura dei differenti attori coinvolti (fruitore, progettista, istituzione) e l’analisi degli scarti tra le diverse fasi. L’architettura dello spazio pubblico, se manifesta inconsciamente il portato della società contemporanea, diviene non sol¬tanto un prodotto ma un sottoprodotto, un marcatore di defunti processi socio-economici: architetture concepite ‘per’ le vite di scarto e/o ‘da’ coscienze di scarto, attraverso processi progettuali e procedimenti burocratici che riflettono consapevolmente o inconsapevolmente tale natura. Riconoscendo il fenomeno dell’obsolescenza contemporanea come un sistema e non frutto di casualità, è possibile scardinarne il meccanismo. Introducendo nel processo del progetto un capitolo sulla valutazione post-occupativa è infatti possibile, durante ogni fase del processo del progetto, dare elementi di riflessione agli attori coinvolti e stabilire nuove modalità operative nella costruzione del progetto dello spazio pubblico.
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Panattoni, Rita. « Il mercato e la città. Il sistema dei mercati fiorentini di Giuseppe Mengoni ». Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/2158/1158718.

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MARZAGALLI, Silvia. « I negozianti delle citta portuali in eta napoleonica : Amburgo, Bordeaux e Livorno di fronte al blocco continentale, 1806-1813 ». Doctoral thesis, 1993. http://hdl.handle.net/1814/5897.

Texte intégral
Résumé :
Defence date: 16 December 1993
Examining board: Prof. Louis Bergeron ; Prof. Paul Butel ; Prof. Carlo Capra ; Prof. Christof Dipper ; Prof. Raffaele Romanelli ; Prof. Stuart Woolf (supervisor)
First made available online: 1 June 2016
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