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Articles de revues sur le sujet « Cellule polmonari »

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1

Cozzoli, A., S. Milano, E. Frego, G. Da Pozzo, G. Cancarini et S. Cosciani Cunico. « Il Trattamento Delle Metastasi Polmonari Da Adenocarcinoma Renale a Cellule Chiare ». Urologia Journal 57, no 2 (avril 1990) : 215–18. http://dx.doi.org/10.1177/039156039005700214.

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2

Mascia, V. « Seconds Linea E Oltre : Docetaxel Nel Trattamento Del Carcinoma Polmonare Non a Piccole Cellule ». Tumori Journal 87, no 6 (novembre 2001) : 6–9. http://dx.doi.org/10.1177/030089160108700648.

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3

Brunese, Luca, Barbara Greco, Francesca Rosa Setola, Francesco Lassandro, Mario Rosario Guarracino, Marialiusa De Rimini, Sergio Piccolo et al. « Studio comparativo con esame TC contrastografico e con PET-TC del tumore polmonare non a piccole cellule ». Medical Science Monitor 19 (2013) : 95–101. http://dx.doi.org/10.12659/msm.883759.

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Ravasio, Roberto. « Analisi di costo di pemetrexed vs docetaxel nel trattamento di seconda linea del carcinoma polmonare non a piccole cellule ». Farmeconomia. Health economics and therapeutic pathways 6, no 2 (15 juin 2005) : 119–26. http://dx.doi.org/10.7175/fe.v6i2.827.

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Résumé :
OBJECTIVES: to compare costs of pemetrexed versus docetaxel in patients with non-small cell lung cancer previously treated with chemotherapy paying special attention to the adverse events. MATERIALS AND METHODS: a cost analysis was carried out performing comparison between pemetrexed and docetaxel. Clinical data (overall survival) and resource consumption (chemotherapy drugs, G-CSF, and hospitalizations due to adverse events) were obtained from a randomized phase III trial. The economic evaluation was based on direct costs using local Italian unit costs (euro 2005). The perspective was the National Health Service’s. RESULTS: the study results showed that mean survival of pemetrexed (8,3 months; 0,69 years) was higher than mean survival of docetaxel (7,9 months; 0,66 years). The mean cost of treatment with pemetrexed was 8.684,26 euros and with docetaxel was 6.182,87 euros. This difference was nearly offset by the difference in the costs of adverse events: the mean cost of adverse events due to chemotherapy treatment with pemetrexed (493,93 euros) turned out to be lower than with docetaxel (2.394,34 euros). CONCLUSION: the present cost-analysis could be a stable ground for a further cost-utility analysis, aimed at reaching a more cost-effectiveness management of the chemotherapy-related adverse effects in patients with NSCLC.
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5

Capri, S., A. Morabito, G. Carillio, F. Grossi, R. Longo, G. Cerea et F. Rossetti. « Valutazione economica di erlotinib, docetaxel e pemetrexed nel trattamento di seconda linea del carcinoma polmonare non a piccole cellule ». PharmacoEconomics Italian Research Articles 9, no 2 (juillet 2007) : 113–24. http://dx.doi.org/10.1007/bf03320705.

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6

Dickson, R., A. Bagust, A. Boland, M. Blundell, H. Davis, Y. Dundar, J. Hockenhull, C. Martin Saborido, J. Oyee et V. S. Ramani. « Erlotinib in monoterapia nel trattamento di mantenimento del carcinoma polmonare non a piccole cellule dopo chemioterapia a base di platino ». PharmacoEconomics Italian Research Articles 15, no 1 (4 juin 2013) : 35–44. http://dx.doi.org/10.1007/s40276-013-0004-4.

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Dott.ssa Maglio, Giovanna, F. Rosa, M. Ferruggia, E. Masiero, S. Pizzolitto, G. M. Guarrera et C. Favaretti. « Sequenziamento mediante pyrosequencing : un’analisi rapida e sensibile per la determinazione delle mutazioni di EGFR nel carcinoma polmonare non a piccole cellule ». Giornale Italiano di Health Technology Assessment 5, no 1 (janvier 2012) : 27–35. http://dx.doi.org/10.1007/bf03324826.

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8

Pappagallo, Giovanni L. « La Chemioterapia Del Carcinoma Polmonare a Cellule Non Piccole in Fase Avanzata. Dall'uso esclusivo della “P” all'interpretazione quantitativo-probabilistica dei dati metanalitici ». Tumori Journal 90, no 4 (juillet 2004) : 28–43. http://dx.doi.org/10.1177/030089160409000423.

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9

Lucioni, C., R. Ravasio et M. Marangolo. « Valutazione economica di gemcitabina da sola o in associazione nel trattamento del tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC) : una rassegna sistematica della letteratura ». PharmacoEconomics Italian Research Articles 6, no 3 (novembre 2004) : 161–78. http://dx.doi.org/10.1007/bf03320634.

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Mancuso, S., L. Lo Sciuto, F. Floccari et A. Granata. « Variabilità delle lesioni renali nella Sclerosi Tuberosa ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 22, no 4 (31 janvier 2018) : 15–19. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2010.1238.

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Résumé :
La sclerosi tuberosa è una facomatosi trasmessa come carattere autosomico dominante, tramite i geni TSC1 e TSC2. La malattia è caratterizzata da una iperplasia delle cellule ectodermiche e mesodermiche, che conduce alla formazione di lesioni amartomatose. Le sedi più frequentemente coinvolte sono rappresentate dal sistema nervoso centrale, dal cuore, dai reni, dalla cute, dagli occhi e dai polmoni. Una percentuale di pazienti compresa tra il 50 e l'80% presenta lesioni renali, che comprendono angiomiolipomi, cisti renali ed oncocitomi. Questi pazienti, hanno un rischio maggiore di sviluppare carcinoma a cellule renali rispetto ad individui con angiomiolipomi non affetti da ST. Il riscontro ecografico di una qualsiasi neoformazione tra quelle appena elencate può correttamente condurre alla diagnosi di sospetto di ST, solo se “incrociata” col dato clinico, obiettivo. Da ciò il ruolo, potenzialmente cruciale, del nefrologo ecografista nella prima diagnosi di ST. Presentiamo di seguito tre casi di ST, con diagnosi clinica di certezza, con lesioni ecografiche renali molto differenti tra loro. In un primo caso la paziente mostra voluminosi angiomiolipomi renali. Un secondo paziente mostra un quadro ecografico renale sovrapponibile ad un ADPKD. Il terzo caso mostra invece una paziente con un quadro ecografico evolutivo che, da un iniziale “scarring”, evolve verso una trasformazione micro cistica. Questo report, nella nostra opinione, rappresenta un esempio di come reperti ecografici di comune riscontro, se inquadrati correttamente nel contesto clinico, possano invece essere lo spunto per una diagnosi infrequente di ST.
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11

Lucioni, C., R. Ravasio et M. Marangolo. « Erratum to : Valutazione economica di gemcitabina da sola o in associazione nel trattamento del tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC) : una rassegna sistematica della letteratura ». PharmacoEconomics Italian Research Articles 7, no 1 (mars 2005) : 80. http://dx.doi.org/10.1007/bf03320537.

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Andreula, C. F., P. Ladisa, A. Nella, R. De Blasi et A. Carella. « La risonanza magnetica nella Neurosarcoidosi ». Rivista di Neuroradiologia 7, no 6 (décembre 1994) : 899–907. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700609.

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Résumé :
La sarcoidosi è una malattia infiammatoria granulomatosa poco comune, ad eziologia sconosciuta, caratterizzata da abnorme incremento dell'immunità cellulo mediata nei siti di lesione, sotto forma di noduli sarcoidei. Il sesso più colpito è quello femminile con età di insorgenza compresa fra i 20 e i 40 anni. Sono state formulate diverse ipotesi eziopatogenetiche nel tentativo di identificare l'agente capace di coinvolgere i meccanismi responsabili dell'accumulo di linfociti e di macrofagi nella sede di lesione. Oltre alla teoria similtumorale alcuni autori propongono che alla base del processo vi sia un'anomala risposta immunitaria ereditaria e/o acquisita ad uno stimolo virale. Il maggior numero degli studiosi propende per una terza ipotesi che prevederebbe un antigene specifico, la cui eliminazione risulterebbe difficoltosa, innescando una cronica reazione di risposta immunitaria. La diagnosi di sarcoidosi si basa attualmente sulla positività scintigrafica di Gallio 67 con accumulo in sedi polmonari e delle ghiandole salivari accoppiata alla ricerca del SACE (enzima sierico di conversione dell'angiotensina). Il coinvolgimento del Sistema Nervoso Centrale in corso di Sarcoidosi avviene in una percentuale variabile dal 10 al 20% dei casi, talvolta di solo riscontro autoptico. Una sintomatologia d'esordio di tipo neurologico avviene nel 2,5% dei casi. La neurosarcoidosi isolata è rara e costituisce il 5% dei casi. La diagnosi di neurosarcoidosi isolata è spesso difficile per l'impossibilità di giungere ad una diagnosi di certezza non ricorrendo al dato bioptico. Nel SNC le sedi di localizzazione possono essere molteplici, interessando strutture in rapporto alla presenza del sistema reticolo istiocitario, quali il peduncolo vascolare ipofisario, l'ependima, i plessi corioidei, le leptomeningi. Il nostro studio si basa sull'esperienza personale di 7 casi, esaminati mediante RM prima e dopo somministrazione di Gadolinio DTPA. In 5 casi su 7 è stata rilevata la localizzazione del processo a livello dell'asse ipotalamo ipofisario e di tali pazienti 3 presentavano sintomi riferibili alla sede di lesione (diabete insipido, amenorrea, riduzione della libido, obesità). In 3 pazienti sono state rinvenute lesioni meningee a livello del seno cavernoso e della meninge corticale. In 1 paziente infine erano presenti localizzazioni multiple rilevate in successione temporale: peduncolo ipofisario, meninge corticale, epifisi, VII° e VIII° nervo cranico di sinistra e quindi del II° e VIIP° di destra. I rilievi neuroradiologici non sono patognomonici ma mimano lesioni di diversa eziologia nelle sedi succitate. Nella localizzazione al SNC di malattia sarcoidosica sistemica la RM conferma il dubbio clinico di lesioni in sedi tipiche. D'altro canto in assenza di altre localizzazioni la RM ha infatti solo il ruolo di diagnosi di esistenza di lesione. Solo nei casi di scomparsa o riduzione di lesioni meningee e dell'asse ipotalamo ipofisario dopo terapia steroidea mediante un accurato studio longitudinale di immagini, la RM puo' supportare l'ipotesi diagnostica di neurosarcoidosi isolata.
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Grosso, F., S. Crivellari, N. F. Trincheri, F. Ugo, M. G. Candeo, A. Pertino, S. Zai, A. Aurelio, N. Mariani et M. Mancuso. « Tumore a cellule giganti dell’osso : report di un caso clinico ». Working Paper of Public Health 4, no 1 (15 juin 2015). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2015.6705.

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Résumé :
Obiettivi/Metodologia: Si presenta la storia di una paziente che all'epoca dell'esordio della malattia aveva 47 anni, con diagnosi istologica di tumore a cellule giganti dell'osso (radio distale) e con riscontro di lesioni parenchimali polmonari. La situazione clinica della paziente era tale da arrivare a considerare l'ipotesi dell'amputazione dell'arto interessato. La paziente invece ha subito resezione chirurgica con asportazione del radio distale, ricostruzione e, dopo insorgenza di recidiva del tumore, trattamento prolungato con denosumab (per un totale di 44 somministrazioni, ancora in corso). Risultati/Conclusioni: Il trattamento della recidiva con denosumab ha portato ad un'ottima risposta di malattia con beneficio clinico, recupero funzionale di notevole rilevanza, e con stabilità di malattia a livello delle lesioni polmonari.
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Viele, A., A. Trivisonno, A. Pierro, G. Giannotti, P. Paolone et A. Colavita. « P399 SVILUPPO DI SINDROME DA IMMUNODEFICIENZA ACQUISITA DOPO SOMMINISTRAZIONE DI VASCCINO ANTI–SARAS–COV2 ». European Heart Journal Supplements 24, Supplement_C (1 mai 2022). http://dx.doi.org/10.1093/eurheartj/suac012.385.

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Résumé :
Abstract Il SARS–CoV2 è trasmesso tra gli umani attraverso particelle respiratorie e l’infezione può determinare un largo spettro di manifestazioni cliniche. Precedenti studi hanno dimostrato il ruolo centrale dell’immunità cellulo–mediata nel limitare la gravità delle infezioni da virus respiratori. I linfociti T–helper CD4+ sono coinvolti in funzioni di coordinazione e regolazione dell’immunità anti–virale: determinano lo sviluppo di anticorpi neutralizzanti ad alta affinità e la differenziazione dei centri germinali a cellule B in cellule della memoria secernenti anticorpi con lunga vita. Nessun dubbio sul ruolo cruciale della risposta a cellule T durante l’infezione da SARS–CoV2 o dopo la vaccinazione. Descriviamo il caso di un paziente di 39 anni, vaccinato con ChAdOx1–S. Dopo due settimane il paziente accusava dispnea e febbricola. Il test molecolare per SARS–CoV2 era negativo; agli esami ematici la PCR era aumentata. La TC del torace escludeva embolia polmonare e rivelava pattern a vetro smerigliato bilaterale, come da flogisi. All‘ecocardiogramma i parametri erano nella norma. L’ECG mostrava tachicardia sinusale. Il paziente veniva dimesso dal PS con terapia cortisonica. Una settimana dopo i sintomi peggiooravano. Una nuova TC torace mostrava difetti di opacizzazione di rami secondari dell’arteria polmonare ed aspetto bilaterale a vetro smerigliato. Si iniziava terapia con EBPM ed antibiotici a largo spettro. Il test molecolare e la sierologia per SARS–CoV2 erano negativi. Negativi i test per Mycoplasma, Chlamydia, Legionella e CMV DNA. L’emocromo mostrava ridotti linfociti (6,8%) con neutrofilia relativa (90,4%), ma normale valore dei bianchi. La TC–HR mostrava aspetto “crazy paving” bilaterale suggestivo per infezione virale o micotica (pattern come da infezione da Pneumocystis Jiroveci). Il test per HIV aveva esito positivo; alla tipizzazione linfocitaria ridotti i livelli di linfociti T–Helper (CD3+/CD4+) e rapporto CD3+/CD4+ 0%. Per il rapido deterioramento del quadro clinico il paziente veniva trasferito in terapia intensiva. Dopo 30 giorni dalla diagnosi di AIDS il paziente giungeva ad exitus. Il ruolo dei linfociti T nello sviluppo di anticorpi neutralizzanti e di cellule della memoria durante l’infezione da SARS–CoV2 è la chiave nella strategia di vaccinazione per ridurre il dilagare della pandemia, tuttavia nel nostro paziente questo meccanismo non ha funzionato rivelando il deficit del suo sistema immunitario da una latente infezione da HIV.
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Grossi, Francesco, Lucio Buffoni, Adolfo Favaretto, Carlo Lucioni, Silvio Mazzi et Héctor Soto Parra. « Valutazione economica in base allo studio NAVoTRIAL01 con riferimento al contesto sanitario italiano : Vinorelbine orale e Cisplatino o Pemetrexed e Cisplatino seguiti da mantenimento rispettivamente con Vinorelbine orale e Pemetrexed nel trattamento del Carcinoma Polmonare Non a Piccole Cellule Non Squamoso (NS-NSCLC) in stadio avanzato ». PharmacoEconomics Italian Research Articles 16, no 1 (5 mars 2014). http://dx.doi.org/10.1007/s40276-014-0019-5.

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