Littérature scientifique sur le sujet « Catalogo opere »

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Articles de revues sur le sujet "Catalogo opere"

1

Smith, Catherine Delano, et Roberto Messina. « Bibliotheca Geographica : Mostra di Opere a Stampa (secc.XV-XIX). Catalogo ». Geographical Journal 160, no 1 (mars 1994) : 102. http://dx.doi.org/10.2307/3060162.

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2

Gambino, Giuseppe. « Antonio De Bellis ». Revista Eviterna, no 8 (22 septembre 2020) : 51–70. http://dx.doi.org/10.24310/eviternare.vi8.9781.

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Résumé :
Il Seicento napoletano fu caratterizzato da un così grande fermento culturale e artistico da meritarsi l’appellativo di Secolo d’Oro. Una miriade di architetti, scultori, pittori e artigiani diedero vita a opere di grande pregio che cambiarono per sempre il volto della capitale del Viceregno. Tra i pittori ai tempi più apprezzati, come dimostrano le tante opere che oramai fanno parte del suo catalogo, ma per tanto tempo caduti nell’oblio, anche per la quasi totale assenza di dati documentari, c’è sicuramente Antonio De Bellis: un artista che dagli anni ’70 del Novecento ha stuzzicato l’interesse degli studiosi entrando anche a far parte della rosa di pittori coinvolti nella vexata quaestio sull’identità del Maestro degli Annunci ai pastori. Spesso confuso con il Cavallino, a riprova della qualità di molte sue opere, dal quale si discosta per un certo arcaismo persistente in tutta la sua opera, il suo percorso artistico affonda le radici nel Naturalismo di matrice caravaggesca, ‘napoletanizzato’ da Battistello, Filippo Vitale e dal deus ex machina della pittura di quel periodo nella città partenopea, Jusepe de Ribera. E seguendo le orme di quest’ultimo, come tanti altri partecipa a quella rivoluzione coloristica che arriva da un lato da Roma, tramite la riscoperta dei Maestri veneti del ‘500 da parte di un gruppo di pittori francesi, primo fra tutti Poussin, e dall’altro dalle tele piene di luce ‘mediterranea’ del Van Dyck. Il tentativo di Antonio di mantenere il legame con i modi della sua formazione, pur aderendo a queste nuove istanze, non regge però a lungo e quelle che al momento sono ritenute le sue ultime due tele, non hanno quel mordente che aveva caratterizzato invece la sua produzione precedente.
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3

Vicario, Federico. « Il catalogo di donne di venzone (sec. XIV) ». Linguistica 49, no 1 (29 décembre 2009) : 161–76. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.49.1.161-176.

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Résumé :
Nell’articolo si presenta l’edizione di un documento friulano tardomedievale, il catalogo di donne di venzone (sec. Xiv), un documento conservato presso la Biblioteca Civica di Udine «V. Joppi». All’edizione, diplomatica, segue un commento linguistico, in particolare sull’onomastica personale, sul lessico comune e sulla toponomastica; l’esame del testo consente di isolare numerosi elementi di interesse, nomi femminili e maschili, ma anche nomi di mestiere e funzione, che costituiscono gli antecedenti di numerosi cognomi moderni.Si conferma l’importanza fondamentale dello studio sistematico delle carte friulane di uso pratico, come quelle qui presentate, operazione preliminare e indispensabile al fine di avviare, in seguito, opere di lessicografia di ampia prospettiva, in primis la redazione di un dizionario storico comprensivo delle forme antiche. Sembra quest’ultimo un obiettivo ormai alla portata, potendo contare sui progressi che la disciplina ha compiuto negli ultimi anni, con lo svolgimento di un vasto progetto di ricognizione dei fondi archivistici di tutto il Friuli storico promosso dalla Società Filologica Friulana e dal Ministero per i Beni culturali (documenti antichi dagli archivi friulani). Ai positivi risultati ottenuti con lo svolgimento di questo progetto si aggiungono le numerose edizioni realizzate su fondi manoscritti conservati in alcuni degli enti conservatori più importanti della regione, a partire ancora dai materiali antichi depositati presso la Biblioteca Civica di Udine.
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Ruotolo, Roberta Angelica. « Il catalogo muliebre nella Napoli del xvi secolo : un contributo di Benedetto Croce ». Quaderns de Filologia - Estudis Literaris 22 (7 janvier 2018) : 89. http://dx.doi.org/10.7203/qdfed.22.11254.

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Résumé :
La letteratura napoletana è ricca testi incentrati sulle lodi delle donne della città, genere che si vitalizza a contatto con il vivace quadro della società aristocratica del Vicereame. È Benedetto Croce, coadiuvato da Giuseppe Ceci, ad occuparsi tra i primi di quella serie di rime, poemetti, capitoli ed epigrammi incentrati sul catalogo muliebre perché consapevole del loro apporto alla storia del costume e della letteratura nella Napoli del XVI secolo. In Lodi di dame napoletane del secolo decimosesto vengono analizzate quelle opere che la nobiltà napoletana e spagnola si beava di leggere vedendo in queste, e nella raffinata lingua petrarchesca in cui erano scritte, uno specchio della propria elegante condotta.
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5

Miatto, Enrico. « L'inclusione come un prisma : significati e prospettive di una incursione nel catalogo OPAC del SBN ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (novembre 2020) : 285–95. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9468.

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Résumé :
Il termine 2inclusione" sul piano interpretativo e descrittivo dei fenomeni sociali si offre con una pluralità di significati e di caratteristiche che lo identificano, distinguendolo da altri fenomeni descrittivi dell'umano. Allo scopo di produrre uno stato dell'arte e di cogliere i macro ambiti in cui il termine viene utilizzato, l'articolo propone un'analisi sulla sua presenza nella pubblicistica italiana attraverso l'interrogazione dello strumento On-line Public Access Catalog del Servizio Bibliotecario Nazionale. Focus dell'analisi è il periodo dal 1999 al 2019. Dall'analisi delle occorrenze sono desumibili macrocatergorie a cui i titoli delle opere considerati sono stati ricondotti. Ne emerge un netto slittamento sul versante educativo che alimenta di certo i saperi disciplinari pedagogici
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Horst, Thomas. « Cartografia e Topografia Italiana del XVI Seculo. Catalogo Ragionato delle Opere a Stampa. By Stefano Bifolco and Fabrizio Ronca ». Imago Mundi 72, no 1 (12 décembre 2019) : 72–73. http://dx.doi.org/10.1080/03085694.2020.1675366.

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7

Spear, Richard E. « Giacinto Brandi (1621–1691) : Catalogo ragionato delle opere. Guendalina Serafinelli. 2 vols. Archivi di arte antica. Torino : Umberto Allemandi, 2015. 536 pp. €200. » Renaissance Quarterly 70, no 1 (2017) : 269–72. http://dx.doi.org/10.1086/691858.

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8

Siegert, Christine. « Altpapierverwertung im 18. Jahrhundert : Fragmente in den Aufführungsmaterialen des Esterházy’schen Opernbetriebs ». Studia Musicologica 51, no 3-4 (1 septembre 2010) : 277–301. http://dx.doi.org/10.1556/smus.51.2010.3-4.4.

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Résumé :
In the opera materials of the Esterházy Court in the Széchényi National Library in Budapest, that have survived from the time when Haydn directed the opera at Eszterháza, there are several inserted papers that had been used before the sheet of paper was re-used for the adaptation of the given opera. The fragmentary notations vary in content and extent. Two groups are of special interest for Haydn scholars: fragments that can be related to Haydn’s operas and fragments written by Haydn. The latter are listed in the appendix in a catalogue that might be expanded in the future.
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CAROTI, STEFANO. « STRUMENTI BIBLIOGRAFICI Catalogo di manoscritti filosofici nelle biblioteche italiane. Volume 7. Novara, Palermo, Pavia, a cura di G. M. Cao, C. Casagrande, M. A. Casagrande-Mazzoli, D. Ciccarelli, S. Gavinelli, S. Vecchio. Premessa di C. Leonardi, Firenze, Leo S. Olschki, 1993, 319 pp., ind. dei mss., ind. degli incipit, ind. dei nomi e delle opere anonime («Unione Accademica Nazionale. Corpus philosophorum Medii Aevi. Subsidia», VIII). » Nuncius 9, no 1 (1994) : 405–6. http://dx.doi.org/10.1163/182539184x00405.

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CAROTI, STEFANO. « STRUMENTI BIBLIOGRAFICI Catalogo di manoscritti filosofici nelle biblioteche italiane. Volume 7. Novara, Palermo, Pavia, a cura di G. M. Cao, C. Casagrande, M. A. Casagrande-Mazzoli, D. Ciccarelli, S. Gavinelli, S. Vecchio. Premessa di C. Leonardi, Firenze, Leo S. Olschki, 1993, 319 pp., ind. dei mss., ind. degli incipit, ind. dei nomi e delle opere anonime («Unione Accademica Nazionale. Corpus philosophorum Medii Aevi. Subsidia», VIII). » Nuncius 9, no 1 (1 janvier 1994) : 405–6. http://dx.doi.org/10.1163/221058784x00409.

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Thèses sur le sujet "Catalogo opere"

1

Bordignon, Paolo <1988&gt. « ANTONIO VASSILACCHI DETTO L'ALIENSE BIOGRAFIA E CATALOGO DELLE OPERE ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9909.

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2

Marcato, Eleonora <1993&gt. « Egisto Lancerotto. Proposta per un catalogo ragionato delle opere ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15073.

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Résumé :
L'elaborato mira a creare una catalogazione quanto mai completa sull'opera del pittore Egisto Lancerotto (1847-1916). Si propone una breve biografia dell'autore, gli studi precedenti e la fortuna critica, le mostre a cui parteciparono i suoi dipinti, un report sulle loro condizioni e i relativi interventi di restauro; si riportano poi le opere finora rintracciate corredate di immagine, dati tecnici essenziali, bibliografia, eventuali esposizioni e scheda di commento.
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3

Marcato, Eleonora <1993&gt. « Egisto Lancerotto. Proposta per un catalogo ragionato delle opere ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15074.

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Résumé :
L'elaborato mira a creare una catalogazione quanto mai completa sull'opera del pittore Egisto Lancerotto (1847-1916). Si propone una breve biografia dell'autore, gli studi precedenti e la fortuna critica, le mostre a cui parteciparono i suoi dipinti, un report sulle loro condizioni e i relativi interventi di restauro; si riportano poi le opere finora rintracciate corredate di immagine, dati tecnici essenziali, bibliografia, eventuali esposizioni e scheda di commento.
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FLAMINE, MARCO. « OPERE D¿ARTE BIZANTINA IN LOMBARDIA. LINEAMENTI PER UN CATALOGO (SECOLI IV-XV) ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/266830.

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Résumé :
This research focuses on Byzantine works of art (IV-XV centuries) in public collections in Lombardy. Milan, was connected to Byzantium politically, religiously and commercially since Late Antiquity. New research has been conducted on the metal works of the Museo e Tesoro del Duomo di Monza, on the bronze snake of the Basilica of Sant’Ambrogio in Milan, on the frescoes of Santa Maria Foris Portas at Castelseprio (Varese) and also on illuminated manuscripts. This dissertation is structured with a series of catalogue entries, with particular attention to the sculptures, ivories, jewelry, textiles, and also an astrolabe.
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5

Aramu, Federica <1993&gt. « La collezione Mario Rimoldi. Per un nuovo catalogo delle opere, testimonianze della passione di un collezionista ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15667.

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Résumé :
Le 360 opere della collezione Rimoldi sono custodite presso il Museo d’Arte Moderna “Mario Rimoldi” di Cortina d’Ampezzo e sono la testimonianza diretta della passione di un collezionista, che da subito concepì la sua raccolta come fruibile pubblicamente. Il suo percorso collezionistico iniziò durante gli anni di studio a Roma ed ebbe una svolta nel 1930 quando conobbe l’artista e letterato ferrarese Filippo de Pisis, che lo iniziò alla pittura moderna. In pochi anni riuscì a trasformare il Garage Centrale e l’albergo di famiglia in una pinacoteca, dove si potevano ammirare le opere di numerosi artisti del panorama nazionale, tra i quali de Pisis, Sironi, Morandi, Tosi, Rosai, Campigli, Semeghini, de Chirico, Savinio e Guttuso. Il corpus di opere, uno tra i più completi del primo Novecento italiano, è stato oggetto di un’analisi stratificata volta a rielaborare le schede di catalogo delle singole opere, con un’attenzione particolare alla provenienza, alle esposizioni e alla bibliografia. Partendo da tale cospicua eredità, che la moglie del collezionista donò alle Regole d’Ampezzo negli anni Settanta, si vuole ripercorrere, con taglio biografico e attraverso documenti editi e inediti, il percorso di questo illuminato collezionista, senza tralasciare il contributo che egli diede a Cortina d’Ampezzo attraverso importanti rassegne, in particolare la "Mostra d’Arte Moderna italiana dalla raccolta Rimoldi", la "Mostra delle Collezioni d’arte contemporanea" e il "Premio Parigi".
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6

Beadell, Mary. « A comprehensive study, descriptive analysis and resulting catalog of opera-inspired repertoire for the cello ». Diss., The University of Arizona, 2004. http://hdl.handle.net/10150/280676.

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Résumé :
Opera-inspired cello repertoire is well suited for performance and educational purposes, but has not been systematically identified and evaluated. Currently, there are neither existing studies on this repertoire nor any published compilations. Through demonstration and analysis, this study will show the performance qualities and pedagogical merit of this repertoire through identification, review and analysis of each piece. The findings of this study will be used to create a catalog that will make this literature more visible and more accessible to performers, teachers and students in the schools and in the private sector. The study and resulting catalog will be limited to music that is currently in print.
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7

Leo, Folliero Antonio. « Arricchimento semantico dei cataloghi digitali dei beni culturali, una proposta di ontologia compatibile agli standard CIDOC-CRM finalizzata alla descrizione in termini ontologici del tracciato standard ICCD - OA - Opera e oggetto d’Arte ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13110/.

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Résumé :
Il bene culturale, soggetto della tesi, per il quale si vuole proporre un'ontologia di riferimento è l’opera e oggetto d’arte, documentato attraverso la normativa OA (definita dall’ Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione). La tesi dapprima fornirà un’ontologia comune a più beni culturali, nello specifico opera e oggetto d’arte, fotografia, reperto storico, denominata CICDO Ontology, in seguito specializzerà il modello ontologico ottenuto, aggiungendo la descrizione in termini ontologici delle informazioni relative solo al tracciato OA ottenendo un’ontologia dedicata definita CICDO-OA Ontology. In entrambi i casi si descriverà la mappatura delle informazioni catalografiche in statement RDF compatibili allo standard CIDOC-CRM.
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CASCIELLO, ALBERTO MARIA. « Gian Girolamo Savoldo (1480 ca. - post 1548) : catalogo ragionato delle opere ». Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/10808/33103.

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BONGIOVANNI, Michele. « Victor de Sabata : un profilo ». Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11562/395140.

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Résumé :
La presente ricerca mette in rilievo il mondo estetico di Victor de Sabata (1892-1967), visto come un tutto coerente nella sua complessa dimensione artistica. Il focus e il tema principale sono rappresentati dal cosiddetto “poema contemplativo” Gethsemani (1925), probabilmente l’opera più idiomatica del musicista triestino. Victor de Sabata, come compositore, rimane lontano dalle diverse “ondate” di stili compositivi della prima metà del XX secolo, e muove dalla dissoluzione della forma sonata già iniziata da Richard Strauss verso lo sviluppo dei temi, preferendo variarli con una sorta di vaporizzazione timbrica puntinistica e facendo inoltre uso di una magistrale abilità di disincarnare il suono fino a giungere ad un’unica ed originale idea musicale di Verklärung. L’analisi del poema musicale illumina anche l’atteggiamento complessivo del suo stile direttoriale, in particolare per quanto riguarda la registrazione per l’etichetta EMI (His Master’s Voice) della Tosca di Puccini con Maria Callas e il concerto dal vivo a Salisburgo del 1953 con Morte e Trasfigurazione di Richard Strauss. In aggiunta, le origini mitteleuropee mostrano una speciale assonanza con alcune liriche di Umberto Saba (1883-1957), particolarmente la silloge Preludio e fughe (1928). Le conclusioni affermano che sussiste una circolarità sia nel suo stile compositivo sia nella sua attività direttoriale, consegnando alla storia della musica una eredità assolutamente “trasfigurata” di una personalità indipendente in modo completo dalle tendenze culturali dominanti del suo secolo, in grado di adombrare, inoltre, una nuova prospettiva nel fare musica.
The present research highlights the aesthetical world of Victor de Sabata (1892-1967), as seen as a coherent whole in its complex artistic dimension. The focus and main topic are represented by the so-called “contemplative-poem” Gethsemani (1925), probably the most idiomatic opus by the musician from Trieste. Victor de Sabata, as a composer, stays aloof from the different vagues of compositional styles of the first half of 20th century, and moves from the dissolution of the sonata-form already started by Richard Strauss to the creation of a sort of circular-type of music, giving no importance to the development of themes and preferring to varying them through a sort of puntillistic timbre-vaporization, using moreover a masterful skill to disincarnate the sound into a unique and original musical idea of Verklärung. The analysis of the musical poem illuminates even the general attitude of his conducting style, particularly concerning the EMI (His Master’s Voice) 1953 recording of Puccini’s Tosca with Maria Callas and the 1953 live concert in Salzburg with Death and Transfiguration by Richard Strauss. In addition, the Middle-European origins show a special assonance with some lyrics by Umberto Saba (1883-1957), especially the Preludio e fughe (1928) collection. The conclusions assert that there is a global circularity both as in the music composing as in his music conducting, delivering to the music history a quite transfigured legacy of a unique personality utterly independent from the dominating cultural tendencies of his century, foreshadowing a new perspective in music making as well.
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10

Sehnal, Jiri, et Jitfenka Peskova. « Catalogus Artis Musicae in Bohemia et Moravia Cultae, Artis Musicae Antiquioris Catalogorum Series, V01. V/I & ; 2, Caroli de Liechtenstein-Castelcorno Episcopi Olomucensis Operum Artis Musicae Collectio Cremsirii Reservata, Pars prima : Auctorum nominibus signata opera manu scripta A-SW, Pars secunda : Auctorum nominibus signata opera manu scripta SW-Z, Opera manu scripta anonyma et collectanea, Opera typis edita. Prag (Bibliotheca Nationalis Rei Publicae Bohemicae Editio Supraphon Praha, a. s.) 1998,979 S. (daraus : deutschsprachige Einleitung) : Die Entstehung der Sammlung ». 2000. https://ul.qucosa.de/id/qucosa%3A15761.

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Résumé :
Die Musiksammlung des Olmützer Bischofs Karl Liechtenstein-Castelcorno bildet einen Komplex von Musikalien, die von der bischöflichen Kapelle in Kremsier in den Jahren 1664-1695 benutzt wurden. Durch die Reichhaltigkeit des Repertoires und des Instrumentariums repräsentierte die Kapelle des Olmützer Bischofs die bedeutendste musikalische Institution der böhmischen Länder in der zweiten Hälfte des 17. JahrhundertsJ.
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Livres sur le sujet "Catalogo opere"

1

Magno, Eugenio. Catalogo ragionato delle opere. Naples] : Edizioni Daphne Museum, 2018.

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2

Carli, Ottavio De. Franco Margola : Catalogo delle opere. Brescia : Fondazione civiltà bresciana, 1993.

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3

Rocco, Anna. Anna Rocco : Catalogo delle opere. Milano : Biblion edizioni, 2021.

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4

A, Calzona, et Zanichelli G. Z, dir. Benedetto Antelami : Catalogo delle opere. Parma : Salone delle scuderie, 1990.

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5

Bellinzona (Switzerland). Civica galleria d'arte. Opere dell'Ottocento in collezione : Catalogo. Bellinzona [Switzerland] : Civica galleria d'arte, 1990.

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6

1386?-1466, Donatello, dir. Donatello : Catalogo completo delle opere. Firenze : Cantini, 1991.

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7

Vincenzo, Abbate, Sicily (Italy). Assessorato dei beni culturali e ambientali e della pubblica istruzione. et Italy. Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Palermo. Sezione per i beni artistici e storici., dir. Catalogo di opere d'arte restaurate. Palermo : Accademia nazionale di scienze, lettere e arti di Palermo, 1989.

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8

1483-1548, Bambaia, dir. Bambaia : Catalogo completo delle opere. Firenze : Cantini, 1990.

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9

1948-, Conforti Claudia, et Michelucci Giovanni 1891-, dir. Giovanni Michelucci : Catalogo delle opere. Milano : Electa, 1986.

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10

Rossi, Bruno. Claudio Cavadini : Catalogo delle opere. Basel : Pizzicato, 1996.

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Chapitres de livres sur le sujet "Catalogo opere"

1

De Paolis, Paolo. « Per un catalogo delle opere e dei manoscritti grammaticali tardoantichi e altomedievali ». Dans Priscien, 653–68. Turnhout : Brepols Publishers, 2009. http://dx.doi.org/10.1484/m.sa-eb.3.1238.

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« Parte 2. Catalogo ». Dans Cipro nella Biblioteca Marciana di Venezia Manoscritti, testi e carte. Venice : Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-621-3/002.

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Résumé :
La prima sezione del Catalogo, intitolata «Storiografia e diritto a Cipro», raccoglie manoscritti vergati in varie lingue (dal vernacolo locale, al latino, al francese e all’italiano) di contenuto storico e giuridico. Il valore indiscutibile di tali documenti testimonia l’interesse concreto delle autorità della Serenissima per le vicende e l’organizzazione della sua colonia, tanto da favorire il trasferimento e la conservazione di buona parte di questi pezzi presso i suoi archivi e da lì in Marciana. La seconda sezione, «Cipro crocevia di culture», ritrae la vocazione multiculturale dell’isola, lì dove l’elemento nativo greco, a seguito della dominazione franca prima e veneziana poi, si è intrecciato con le altre tradizioni del Mediterraneo medievale e moderno, generando un laboratorio culturale capace di trasmettere il sapere antico e medievale all’Europa moderna. La terza sezione, «Autori e testi ciprioti in Marciana», valorizza specificatamente il patrimonio della Biblioteca. Essa include manoscritti che trasmettono opere di autori di origine cipriota; in taluni casi si tratta di testimoni unici dei quali la Marciana è custode. Notevole è l’importanza di tali manoscritti per definire nuovi orizzonti della ricerca filologica e storica sulle vicende dell’isola. Conclude il Catalogo la sezione dedicata alle «Carte». Il mare magnum dei materiali disponibili non poteva trovare spazio sufficiente. Qui dunque si è preferito, con dolorose soppressioni, privilegiare le rappresentazioni cartografiche che ritraessero l’isola negli anni della dominazione veneziana.
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« Parte 2. Catalogo ». Dans Cipro nella Biblioteca Marciana di Venezia Manoscritti, testi e carte. Venice : Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-621-3/002.

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Résumé :
La prima sezione del Catalogo, intitolata «Storiografia e diritto a Cipro», raccoglie manoscritti vergati in varie lingue (dal vernacolo locale, al latino, al francese e all’italiano) di contenuto storico e giuridico. Il valore indiscutibile di tali documenti testimonia l’interesse concreto delle autorità della Serenissima per le vicende e l’organizzazione della sua colonia, tanto da favorire il trasferimento e la conservazione di buona parte di questi pezzi presso i suoi archivi e da lì in Marciana. La seconda sezione, «Cipro crocevia di culture», ritrae la vocazione multiculturale dell’isola, lì dove l’elemento nativo greco, a seguito della dominazione franca prima e veneziana poi, si è intrecciato con le altre tradizioni del Mediterraneo medievale e moderno, generando un laboratorio culturale capace di trasmettere il sapere antico e medievale all’Europa moderna. La terza sezione, «Autori e testi ciprioti in Marciana», valorizza specificatamente il patrimonio della Biblioteca. Essa include manoscritti che trasmettono opere di autori di origine cipriota; in taluni casi si tratta di testimoni unici dei quali la Marciana è custode. Notevole è l’importanza di tali manoscritti per definire nuovi orizzonti della ricerca filologica e storica sulle vicende dell’isola. Conclude il Catalogo la sezione dedicata alle «Carte». Il mare magnum dei materiali disponibili non poteva trovare spazio sufficiente. Qui dunque si è preferito, con dolorose soppressioni, privilegiare le rappresentazioni cartografiche che ritraessero l’isola negli anni della dominazione veneziana.
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« CATALOGUS AUTORUM IN HOC OPERE ALLECATORUM ». Dans Historia Aethiopica, 703–5. Piscataway, NJ, USA : Gorgias Press, 2010. http://dx.doi.org/10.31826/9781463225063-032.

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5

Mikuła, Maciej. « Iura scripta and Operae iurisperitorum in Municipal Courts of the Kingdom of Poland (Sixteenth to Eighteenth Centuries) ». Dans Authorities in Early Modern Law Courts, 122–36. Edinburgh University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.3366/edinburgh/9781474451000.003.0006.

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Résumé :
In the early modern era, so called Ius municipale Polonicum was in use in towns in the Kingdom of Poland. The catalogue of sources of law included i.a. acts of Magdeburg law, royal and parliamentary legislation, legal acts of city councils. Also works of lawyers (operae iuriperitorum) played a significant role in the legal practice. Municipal criminal books (records) deliver a lot of evidence, which prove it. Not only legal regulations (iura scripta), also works of lawyers (operae iurisperitorum) were quoted in the verdicts and proceeding’s documents, prepared by parties (prosecutors and defendants), for instance works of: Bartłomiej Groicki, Ten postępek wybran jest z praw cesarskich (1559); Bartłomiej Groicki, Porządek sądów i spraw miejskich prawa majdeburskiego w Koronie Polskiej, (1559); Joost de Damhouder, Praxis rerum criminalium, Antverpiae 1570; Julii Clari patritii Alexandrini... Opera Omnia, Lugduni 1575; Benedict Carpzov, Practicae novae Imperialis Saxonicae rerum criminalium, Lipsiae 1639; Andrzej Lipski, Practicarum Observationum ex Iure Civili et Saxonico..., Rigae 1602. The paper shows why and how aforementioned works were used by parties and courts in the legal practice.
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« CATALOGVS AUTORUM PRÆCIPUORUM QVI IN HOC OPERE allegantur inprimis eorum qüi declaratur, arguuntur, vel laudantur ». Dans Historia Aethiopica, 21–29. Piscataway, NJ, USA : Gorgias Press, 2010. http://dx.doi.org/10.31826/9781463225063-003.

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Mordden, Ethan. « A Little Bit Naughty ». Dans Pick a Pocket Or Two, 187–204. Oxford University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780190877958.003.0014.

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Résumé :
This chapter considers the British musical over the last thirty years. As pop operas continued to appear, Chess (1986), Tim Rice's collaboration with Benny Anderson and Björn Ulvaes (from the Swedish pop group ABBA), was considered a classy example, centered on a rivalry of chess champions. ABBA's catalogue in the jukebox show Mamma Mia! (1999) creates a line-up of point numbers fitted into an innocuous story. In comparison, Chess tells of globally dangerous affairs of state and is very precisely musicalized with just one incongruous number, “One Night In Bangkok,” which would seem to have been created solely to guarantee a big hit song. Claude-Michel Schönberg and Alain Boublil, understanding that the proper launching site for an international success was London or New York, gave the West End Miss Saigon (1989) and Martin Guerre (1996). With such serious musicals as Girl From the North Country (2017) and the pop-opera cycle commanding the scene, musical comedy as such started to become scarce, though Spamalot (Broadway 2005; West End 2006) showed the comedy musical is still capable of claiming smash hit status.
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