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Articles de revues sur le sujet « Capacità di carico »

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Orzan, E., F. Ruta, P. Bolzonello, R. Marchi, F. Ceschin et E. Ciciriello. « L’attività di sorveglianza audiologica pediatrica in Italia : raccomandazioni preliminari ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 1 (février 2016) : 15–20. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1073.

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Résumé :
Sulla base dei risultati dei programmi di screening uditivo neonatale attivi in diverse regioni italiane, si è resa necessaria una riflessione riguardo all’identificazione delle ipoacusie sfuggite al programma di screening neonatale, delle ipoacusie progressive o insorte dopo la nascita. Nell’ambito del progetto del Ministero della Salute CCM 2013 “Programma regionale di identificazione, intervento e presa in carico precoci per la prevenzione dei disturbi comunicativi nei bambini con deficit uditivo” un gruppo di esperti ha identificato tre principali raccomandazioni utili per ottimizzare l’attività di sorveglianza audiologica pediatrica nell’ambito del Servizio Sanitari Nazionale. Il pediatra di famiglia è riconosciuto come la figura chiave per il monitoraggio delle capacità uditive e dello sviluppo del bambino.
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Antico, Leonardo. « Pastorale della salute ed alcune responsabilità sociali della medicina ». Medicina e Morale 39, no 3 (30 juin 1990) : 515–23. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1990.1177.

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Résumé :
Di fronte al diffondersi di un concetto di qualità della vita ristretto alle capacità economiche, alla efficienza fisica e alla godibilità della vita, è necessario che la scienza medica si assuma il compito di proporre una visione globale della persona nella sua unità di mente e di corpo. Da ciò deriva, secondo l'Autore, una "responabilità sociale" della medicina, chiamata a farsi carico del recupero di un equilibrio dinamico tra corpo, psiche e spirito della persona. ln ciò un ruolo determinante possono svolgere le Università, curando una più specifica preparazione dei medici di medicina generale e di veri specialisti, e disponendo lo studio e l'insegnamento circa le cause di morte prematura e inabilità (stupefacenti, fumo, incidenti sul lavoro, ecc.) e circa l'invecchiamento della popolazione, le affezioni croniche, l'assistenza domiciliare.
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Rago, Sabrina, Valentina Rita Andolfi, Alessandro Antonietti, Giuseppe Iannoccari, Nicoletta Porcu et Chiara Valenti. « Potenziare la flessibilità cognitiva in età anziana : gli effetti di un training ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 2 (septembre 2020) : 691–712. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002011.

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Résumé :
L'aumento delle prospettive di vita invita a una riflessione sul tema dell'invecchiamento evidenziando l'importanza della presa in carico dell'anziano per promuoverne il benessere. In tale contesto la flessibilità cognitiva assume un ruolo fondamentale per i numerosi benefici che produce negli an-ziani. In questa prospettiva è stato condotto uno studio per verificare l'efficacia del training "Flexi-train - Programma di potenziamento della flessibilità cognitiva nell'invecchiamento", rivolto ad anziani sani, confrontando un gruppo sperimentale sottoposto all'intervento di potenziamento con un gruppo di controllo. I risultati mostrano che nel post-test i soggetti del gruppo sperimentale hanno ottenuto punteggi maggiori di flessibilità cognitiva rispetto al gruppo di controllo. Inoltre emerge una maggiore capacità riflessiva e una consapevolezza critica più eleva-ta nel primo gruppo rispetto al secondo. Il training appare essere uno strumento adeguato per sviluppare nell'anziano strategie cognitive e riflessioni sul funzio-namento mentale utili all'adattamento nella vita quotidiana.
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Pasetti, Carlo, et Giovanna Zanini. « La presa in carico del paziente con sclerosi laterale amiotrofica : questioni etiche nelle varie fasi della malattia ». Medicina e Morale 53, no 5 (31 octobre 2004) : 939–67. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.626.

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Résumé :
Molti sono stati i cambiamenti che si sono verificati in questi ultimi anni nella prassi clinica e nella presa in carico del paziente con sclerosi laterale amiotrofica, nonostante la perdurante assenza di terapie farmacologiche efficaci. Tali cambiamenti possono essere così riassunti: a) sul piano clinico: l’istituzione di unità interdisciplinari di trattamento alla SLA; la possibilità di impiego di nuove procedure terapeutiche in grado non di modificare la prognosi della malattia ma di prolungarne la sopravvivenza; una sempre maggiore attenzione per la riabilitazione e le malattie croniche progressive; b) sul piano etico: il progressivo affermarsi del principio di autonomia; l’evoluzione di nuovi modelli di relazione medico-paziente. Questi fattori hanno comportato per gli operatori coinvolti nella presa in carico la irrinunciabile necessità di confrontarsi con nuove questioni etiche, solo pochi anni or sono ritenute del tutto impensabili: 1. la comunicazione della diagnosi e della prognosi; 2. i processi decisionali nelle fasi più avanzate della malattia; 3. l’accompagnamento alla morte e al morente. Vengono discusse in dettaglio le singoli questioni etiche, arrivando alle seguenti considerazioni conclusive: 1. in tutti i punti nodali della presa in carico del paziente con SLA una corretta informazione e una buona capacità di comunicazione dei terapeuti sono considerati elementi chiave per una gestione clinica che eviti nel paziente rischi di comportamenti autolesivi o di fughe nella medicina alternativa e nel medico rischi di disimpegno terapeutico, angoscia decisionale, burn out; 2. è indispensabile fare evolvere nuovi modelli di relazione medico-paziente, diversi da quelli di tipo paternalistico ma anche da quelli di tipo contrattualistico o utilitaristico, ritenuti più adeguati in questo contesto, come il modello dell’alleanza terapeutica; 3. il rispetto del principio di autonomia e degli strumenti che ne derivano (consenso informato e direttive anticipate in particolare) vengono ritenuti certo un punto forte, ma non l’unico télos etico dell’azione, che deve comunque sempre tendere ad ispirarsi anche, e soprattutto, al principio di beneficenza; 4. un accompagnamento farmaco-protetto alla morte e al morente, calato in un’attenta presenza e in un elevato livello relazionale, secondo un’etica delle virtù che valorizzi le buone intenzioni, può configurarsi come una terza via tra i due opposti errori etici costituiti dall’eutanasia e dall’accanimento terapeutico, terza via che consente di superare annose diatribe tra differenti orientamenti e appare più in linea con paradigmi universalmente accettati e accettabili.
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Angileri, T., A. Banco, G. Sparacia, S. Pappalardo et L. Manfrè. « Encefalopatia di Wernicke : Aspetti RM e revisione della letteratura Segnalazione di un caso ». Rivista di Neuroradiologia 10, no 2_suppl (octobre 1997) : 190. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s284.

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Résumé :
L'encefalopatia di Wernicke è patologia legata a deficit di tiamina, conseguente spesso ad alcolismo cronico, che presenta peculiari localizzazioni encefaliche e conseguenti manifestazioni cliniche. Viene descritto un caso di encefalopatia di Wernicke in un uomo di 25 anni, non alcolista, valutandone le lesioni alla risonanza magnetica in fase acuta e seguendone l'evoluzione. Il paziente, con anamnesi patologica prossima di colite amebica, presentava un progressivo e rapido deterioramento delle capacità cognitive preceduto da una severa ipoacusia e riduzione dell'acuità visiva, discromatopsia, allucinazioni visive, prosopoagnosia, disartria. Viene eseguita una RM dell'encefalo (con apparecchio Vectra, GE, operante a 0,5 T; sequenze SE DP e T2 ponderate e T1, prima e dopo Gd-DTPA) che evidenzia aree lesionali espresse da iperintensità, nelle sequenze a lungo TE, dei corpi mammillari, dei tubercoli quadrigemelli inferiori e (segno semeiologico, per quanto risulta da una revisione della letteratura, non descritto in precedenza tra i reperti dell'encefalopatia di Wernicke) dei tratti ottici. Ad una decisa integrazione alimentare con tiamina segue un repentino miglioramento clinico. Esami RM seriati rivelano una netta riduzione dell'estensione e delle alterazioni dell'intensità di segnale delle aree precedentemente coinvolte fino alla totale normalizzazione dei reperti. Viene discussa la clinica, l'istologia e la presunta patogenesi dell'elettiva localizzazione del danno da carenza di tiamina a carico dell'encefalo, e gli aspetti neuroradiologici, individuando il ruolo dell'RM nell'iter diagnostico di tale patologia.
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Olivito, Renato S., et Rosamaria Codispoti. « Natural Fiber Composites for Structural Strengthening of Constructions ». Key Engineering Materials 916 (7 avril 2022) : 66–73. http://dx.doi.org/10.4028/p-qg327p.

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Résumé :
Negli ultimi anni vengono studiate le fibre naturali di origine vegetale come lino, juta, canapa, basalto oltre a quelle derivate dal bambù o dall'ananas, per le loro molteplici proprietà. Tra i principali vantaggi che hanno, ricordiamo: la grande disponibilità in natura; sono rinnovabili, hanno una bassa densità e un costo contenuto, nonché proprietà meccaniche che li rendono interessanti per la realizzazione di materiali compositi fibrorinforzati. Sono utilizzati da tempo in vari settori dell'ingegneria: dall'automotive e aerospaziale all'ingegneria civile per la realizzazione di pannelli, pareti ecc. Attualmente l'attenzione è stata focalizzata sulla possibilità di utilizzarli come materiali di rinforzo su strutture in muratura. Il continuo e crescente interesse per la conservazione dei beni storici richiede sistemi di rinforzo di facile utilizzo e affidabili con relative metodologie di calcolo che permettano di valutare la capacità delle strutture murarie esistenti e rinforzate. Tuttavia, i modelli analitici applicabili alle strutture in muratura armata non sono stati sviluppati allo stesso livello di quelli per altri materiali da costruzione moderni. In particolare, esiste un divario tra i risultati sperimentali di elementi murari armati con sistemi innovativi ei risultati ottenuti da modelli analitici. Tutto ciò ha ostacolato un'analisi completa dell'approccio sperimentale che può fornire un prezioso contributo a metodi di progettazione eccessivamente conservativi per soluzioni di rinforzo innovative. Nel presente lavoro, al fine di validarne l'efficacia vengono mostrati i risultati di un'ampia campagna sperimentale per la caratterizzazione meccanica di compositi con fibre naturali e la loro applicazione ad elementi strutturali in muratura, in diverse condizioni di carico applicato e geometrie murarie. Parole chiave: Fibre naturali – Compositi – FRCM - Massoneria
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Pelucchini, Margherita. « Sentire osservando : un percorso insieme Formazione-trasformazione attraverso l'esperienza di osservazione del neonato ». SETTING, no 44 (mars 2021) : 165–96. http://dx.doi.org/10.3280/set2020-044009.

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Résumé :
Questo articolo presenta l'esperienza di Infant Observation come centrale per la formazione analitica, in quanto capace di sviluppare la capacità di "osservare per vedere" del terapeuta ed il contatto con il proprio bambino interiore; essa predispone altresì all'ascolto del proprio controtransfert nel rapporto con l'altro-da-Sé entro un gioco relazionale carico di significati. Emerge dallo scritto come il concetto di formazione-trasformazione connoti l'intera esperienza, riguardando trasversalmente tutte le menti coinvolte. A modifi-carsi sono, in tal senso, il sentire dell'osservatore, con il proprio setting interno, il bam-bino che viene osservato e le funzioni genitoriali in gioco all'interno del campo d'osservazione; a trasformarsi è inoltre la mente gruppale dei colleghi, che accoglie l'esperienza dell'osservatore per rileggerla ed attribuire ad essa nuovi e più estesi signi-ficati. Si palesa come osservare e sentire il bambino nel contesto consenta di prendere coscienza del suo percorso di sviluppo, sperimentandolo dal vivo. La vicinanza a Valeria nel primo anno di vita ha permesso all'osservatrice di assistere al passaggio dai vissuti originari di fragilità e dipendenza dalla madre pur con l'apporto della propria agentività, alla lenta e progressiva strutturazione di un Io ai primordi, garantito dalle relazioni Io-Tu, di pari passo al presentarsi di difese arcaiche. Nel corso dell'Infant Observation la funzione della pelle della piccola e l'integrazione progressiva tra soma, psiche ed affettività sono risultate centrali, anche nel manifestarsi di sintomi di disagio all'interno delle relazioni primarie. È stato possi-bile assistere allo sviluppo sensoriale e motorio-prassico di Valeria, parallelamente a quello verbale ed insieme alla maturazione di capacità cognitive, dell'abilità imitativa e di quella che è parsa una nascente teoria della mente. Sono inoltre comparsi le rou-tine e lo sviluppo sociale. La riflessione sul costrutto dell'attaccamento è stata cruciale in tutto il percorso. Nel complesso, l'articolo mostra come l'Infant Observation comporti un costante lavorio interiore nell'osservatore, una lettura e rilettura degli innumerevoli elementi del campo di osservazione, quali sensazioni, emozioni, pensieri, dubbi, paure, alla ricerca di una trama ed un senso. Un aspetto cardine è quello del pensiero sul "dopo" e sui saluti, ossia la possibilità della separazione dall'altro con buoni pensieri, con la fiducia verso di lui e verso le sue risorse. Una fase di elaborazione del lutto risulta necessaria, fonte anch'essa di profondi insegnamenti e metamorfosi interna.
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Villani, Maria Rosaria, Bruno Caccianotti, Giovanni Barone et Matteo Giordano. « Eradicazione possibile dell'epatite HCV negli utenti che afferiscono al Ser.D : esperienza di collaborazione tra un Ser.D della Provincia di Foggia e l'U.O.C. Malattie Infettive Policlinico Riuniti di Foggia ». MISSION, no 56 (janvier 2022) : 63–70. http://dx.doi.org/10.3280/mis56-2020oa12631.

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Résumé :
L'eradicazione dell'Epatite HCV negli utenti che afferiscono ai Ser.D dovrebbe essere incoraggiata non solo rispetto alla cura di tali pazienti ma anche per la salute globale, rappresentando oggi il principale serbatoio di infezione nei paesi industrializzati. Le esperienze sul campo e le evidenze scientifiche stanno cercando di individuare gli elementi essenziali al fine di facilitare l'accesso alle cure per la presa in carico del consumatore di sostanze con HCV. L'utilizzo dei nuovi farmaci, i DAA (antivirale ad azione diretta), in grado di curare oltre il 95% delle persone con infezione cronica da HCV, è certamente un elemento incoraggiante per il limitato tempo di cura e per gli scarsi effetti collaterali, ma l'arruolamento dei consumatori di sostanze è ancora difficile. Nel Ser.D. della provincia di Foggia è in corso una collaborazione con l'U.O.C. Malattie Infettive Policlinico Riuniti di Foggia. L'utilità di tale protocollo risiede nella sua capacità di integrare le attività svolte all'interno del Servizio per le dipendenze con quelle del Centro di cura Malattie Infettive, al quale spetta il compito di completare la diagnosi iniziale fatta dal Ser.D.e, prescrivere ai pazienti la terapia specifica. Spetta al Ser.D lo screening virologico completo, la diagnosi di attività di malattia epatica, il monitoraggio tramite esami laboratoristici in corso di terapia nonché la supervisione dell'assunzione della terapia affidata. L'esperienza fin qui svolta ha portato ai seguenti risultati: l'attività della malattia della dipendenza non ha rappresentato un fattore di non aderenza al trattamento né di non inclusione al trattamento stesso; i dipendenti afferenti al servizio risultati positivi agli Ab-HCV e con HCV-RNA positivo sono tutti dipendenti da sostanze stupefacenti con uso attivo o pregresso per via iniettiva, anche i due alcolisti positivi erano entrambi ex drug abuser; gli effetti collaterali registrati non sono risultati tali da determinare l'interruzione del trattamento antivirale in corso, eccetto per un paziente in cui è emerso una psoriasi e, comunque, quelli registrati sono legati alla terapia con interferone e ribavirina; la permanenza al servizio rappresenta un fattore protettivo non solo per la cura della dipendenza ma anche per la cura delle patologie correlate alla dipendenza, infatti ben il 72,3% di coloro che non hanno fatto il prelievo HCV-RNA aveva interrotto il trattamento per la cura della dipendenza; la percentuale di persi durante il trattamento è stata del 3,7%; rispetto alla patologia della dipendenza il 16,7% presentavano attività di malattia con positività alle sostanze stupefacenti, ma ciò non ha costituito né motivo di esclusione né d'interruzione della terapia antivirale. Il follow-up al 31 maggio 2021, post SVR-12, è stato caratterizzato da nessuna recidiva né reinfezione.
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Zanon, Vittorio. « Ubuntu, io sono perché noi siamo. Empowerment di gruppo per giovani nigeriane vittime di tratta ». WELFARE E ERGONOMIA, no 2 (janvier 2021) : 98–112. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-002008.

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Résumé :
Dal 2016 in Veneto ed in particolare a Verona si è registrato un enorme aumento di nigeria-ne vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale. Come servizio sociale del Comune di Verona, all'interno delle azioni del Progetto NAVe Network Antitratta per il Veneto è emersa l'esigenza di essere più efficaci negli interventi dei vari attori coinvolti nel progetto di aiuto alle ragazze per molte difficoltà nella creazione di relazioni interpersonali di fiducia, con conseguenti esiti fallimentari dei percorsi di assistenza, dovuti sia a limiti dei dispositivi di intervento sia alle sempre più complesse problematiche rilevate (scarsa motivazione, com-portamenti adolescenziali, esiti da traumi, aborti, atti autolesivi, tentati suicidi, ricoveri ospe-dalieri, allontanamenti, comportamenti a rischio e devianti, uso inconsapevole dei social net-work, ecc.). C'era l'esigenza di mettersi in discussione e modificare approcci e modalità di intervento, al fine di essere più efficaci nei percorsi di inclusione individuali, cambiare pro-spettiva e rimettere al centro le vere protagoniste dei percorsi di inclusione. Si è quindi scelto di fare un lavoro di gruppo tra minorenni e neomaggiorenni in carico al servizio sociale. Puntando su accettazione incondizionata e autodeterminazione delle perso-ne, si è avviato un percorso di empowerment di gruppo per accompagnare le giovani nige-riane vittime di tratta seguite in un percorso pedagogico antioppressivo di liberazione. Le attività sono condotte e facilitate da tre assistenti sociali, una mediatrice linguistico cultu-rale nigeriana e da una ragazza nigeriana con funzione di peer educator. Da settembre 2018 si sono organizzati incontri di 4-5 ore ogni sei settimane. Come scelta di conduzione delle attività si è scelto di non dare eccessiva strutturazione agli incontri e di utilizzare delle tecniche di animazione per facilitare un clima informale che age-volasse le relazioni e la libera espressione. L'obiettivo principale non è quello di trasmettere contenuti, ma di stimolare un processo di maturazione e consapevolezza del sé. Il messaggio esplicitato da subito era molto chiaro: «come sistema pubblico di assistenza siamo molto in difficoltà: abbiamo bisogno che siate voi stesse a farci capire come aiutarvi meglio». Le ra-gazze hanno così compreso il ruolo di partecipazione attiva richiesto; contemporaneamente la sfida per il servizio sociale ed i sistemi di accoglienza è stata quella di mettersi maggior-mente in gioco, per ridare fiducia alle ragazze e riconoscere loro competenze e capacità nell'autodeterminarsi. Da loro è inizialmente emersa una propensione a concentrarsi su temi legati al presente ed al futuro (la vita in comunità, la stabilizzazione nel territorio italiano, il lavoro, ecc.) ed una tendenza ad evitare tematiche più dolorose (il passato, il viaggio e l'esperienza di tratta, il rapporto con la Nigeria, ma anche in qualche modo il riconoscimento/consapevolezza di uno status di vittima che necessita di protezione). Si sono coinvolti negli incontri vari soggetti esterni soggetti della rete dei servizi, anche di tipo istituzionali (Questura, servizi specialistici sociosanitari, ecc.), affrontando alcune tematiche scelte dalle ragazze (le regole delle comunità, i documenti, la salute, le emozioni, le relazioni interpersonali, ecc.). Dopo un anno e mezzo, si individuano alcuni iniziali indicatori di esito: continuità della pre-senza e partecipazione attiva agli incontri, clima del gruppo, interazioni tra le ragazze all'interno e fuori dal gruppo, creazione di vicinanza e fiducia verso le istituzioni, tenuta dei percorsi di inclusione, maggiore attenzione, consapevolezza e disponibilità a mettersi mag-giormente in gioco, oltre ad un allargamento e coinvolgimento attivo da parte di servizi so-ciosanitari pubblici.
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Targetti Lenti, Renata. « L'APPROCCIO DELLE CAPACITÀ DI SEN : UN DIBATTITO RECENTE ». Il Politico 254, no 1 (7 juin 2021) : 156–66. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2021.574.

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Résumé :
I lavori inclusi nel Cambridge Handbook of the Capability Approach sono stati raccolti e curati da tre studiosi molto noti. Enrica Chiappero Martinetti è professore ordinario di politica economica all'Università di Pavia: insegna economia, sviluppo sostenibile ed economia dello sviluppo e della cooperazione a livello universitario e post-universitario. Ha ricoperto la carica di vicepresidente dell'Associazione per lo Sviluppo Umano e le Capacità e attualmente serve tale Associazione come redattrice del "Journal of Human Development and Capabilities".
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Bianchetto, E., G. Argenti et F. Ferretti. « Proposal of a simplified method for the assessment of carrying capacity of woods in territorial forest planning ». Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 6, no 1 (25 mars 2009) : 129–36. http://dx.doi.org/10.3832/efor0575-006.

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Santoro, Patrizia. « Mercato del lavoro pubblico e mancato sviluppo locale : il caso della Regione Sicilia ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 1 (mars 2012) : 29–57. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-001002.

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Résumé :
Ormai da decenni, sappiamo che, soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia, l'offerta di lavoro č assorbita quasi esclusivamente dal settore dei servizi. Ma l'aspetto piů rilevante - non ancora sondato dalle statistiche ufficiali - č che questo settore č costituito per larga parte da organizzazioni direttamente o indirettamente finanziate con risorse pubbliche. Con la conseguenza che la maggioranza degli occupati meridionali sono a carico dei bilanci delle pubbliche amministrazioni. Come si riflette questa anomalia del mercato del lavoro sulle capacitŕ e/o modalitŕ con cui le pubbliche amministrazioni meridionali accompagnano i processi di sviluppo? Per provare a rispondere a questa complessa domanda, l'autore, dopo avere avanzato una definizione del mercato del lavoro pubblico che va oltre il concetto di "settore pubblico allargato", tradizionalmente inteso, ricostruisce con una ricerca empirica l'entitŕ del fenomeno utilizzando come caso studio l'indotto della Regione siciliana come nucleo generatore.
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Cocchi, Angelo, Graziella Civenti, Antonio Lora et Roberto Blaco. « «Durata» degli interventi territoriali nei servizi psichiatrici della Regione Lombardia ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 2, no 2 (août 1993) : 129–35. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00006886.

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Résumé :
RiassuntoScopo - Valutare la «durata» degli interventi territoriali, ovvero il tempo che intercorre tra un intervento territoriale e l'altro, nei servizi psichiatrici della Regione Lombardia nei 1990, e porla in relazione alle diverse figure professionali e ad alcune variabili di risorse e di attività ricavate dal sistema informativo psichiatrico regionale. Disegno - Analisi descrittiva dei dati contenuti nell'archivio computerizzato del sistema informativo psichiatrico regionale. La «durata» è stata calcolata in base al rapporto tra le ore di lavoro erogate nelle strutture territoriali e il numero di interventi effettuati nei 1990 e, dopo essere stata depurata dalle osservazioni anomale, è stata correlata a variabili di struttura, personale e attivita. Setting - Le 52 Unità Operative di Psichiatria della Regione Lombardia nei 1990, il cui bacino di utenza è costituito da 99 USSL per comples"sivi 7.600.000 abitanti. Risultati - È emersa una marcata variabilità della «durata» nelle diverse USSL e nelle diverse figure professionali. La «durata» si riduce con Paumentare del numero di pazienti in carico, di interventi effettuati e dei locali presenti nelle strutture, mentre rispetto ad altre variabili quali le ore di lavoro erogate l'andamento non è lineare. Conclusioni - Sebbene questo indicatore non fornisca informazioni sulla qualita delle prestazioni erogate, esso può rappresentare per i servizi un utile punto di partenza per riflessioni anche a carattere valutativo. La «durata» degli interventi infatti rappresenta un utile indicatore quantitativo dell'efficienza operativa di un servizio, owero della capacita di effettuare gli interventi voluti con un risparmio di risorse o di effettuare il maggior numero di interventi con lo stesso impegno di risorse.
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Miazzi, Lorenzo, et Giulia Perin. « Legge n. 94/2009 : peggiora anche la condizione dei minori stranieri ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 4 (novembre 2009) : 178–209. http://dx.doi.org/10.3280/diri2009-004012.

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Résumé :
1. Italia e stranieri: un paese "cattivo" anche con i bambini2. Le modifiche riguardanti i minori non accompagnati2.1. Il ritorno alla Bossi-Fini e la sterilizzazione del contributo della giurisprudenza2.2. Profili di incostituzionalitŕ e prevedibili conseguenze delle modifiche normative sul flusso migratorio dei minori non accompagnati e sulla capacitŕ del nostro ordinamento di proteggerli efficacemente2.3. Minori irregolari con parenti in Italia e conversione del permesso di soggiorno alla maggiore etŕ2.4. I minori comunitari non accompagnati che esercitano la prostituzione e il rimpatrio assistito3. I figli dei matrimoni poligami4. Le limitazioni ai "ricongiungimenti alla rovescia"5. Il reato di immigrazione illegale e i minori5.1. Il trattenimento illegale: un reato che il minore non puň commettere5.2. L'ingresso illegale del minore: un reato inapplicabile5.3. Il procedimento penale a carico del minore5.4. Gli effetti della denuncia e della condanna; in particolare, gli effetti che l'introduzione della fattispecie di reato potrŕ avere in relazione all'art. 31, co. 3, TU 286/986. Dichiarazione di nascita e riconoscimento del figlio da parte dello straniero privo di autorizzazione al soggiorno6.1. La pericolosa ambiguitŕ del nuovo testo dell'art. 6, co. 2, TU 286/986.2. Il necessario ricorso all'interpretazione sistematica per rendere il nuovo testo dell'art. 6 TU conforme alla Costituzione e alle Convenzioni internazionali7. Il diritto all'istruzione dei minori irregolari: i dubbi sollevati dall'art. 6, co. 2, TU7.1. Cosa si intende per «prestazioni scolastiche obbligatorie»?7.2. La questione dell'accesso alla scuola dell'infanzia e alla scuola superiore di secondo grado dopo il compimento della maggiore etŕ7.3. La scuola, anche quella dell'infanzia e superiore di secondo grado, «č aperta a tutti»7.4. Erogazione di servizi volti a rendere effettivo il diritto allo studio e condizione di irregolaritŕ del soggiorno8. I limiti dell'attivitŕ interpretativa9. Esercizio effettivo dei diritti fondamentali da parte del minore e dei suoi genitori e reato di irregolaritŕ del soggiorno. L'impossibile convivenza9.1. La generalizzazione del divieto di segnalazione: una necessitŕ imposta dalla Costituzione dopo i recenti interventi legislativi
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Messina, Nunziata. « UOMO E TERRITORIO : UN RAPPORTO IN CONTINUA EVOLUZIONE ». International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 2, no 1 (25 juin 2016) : 477. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2015.n1.v2.264.

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Résumé :
Il dualismo tra uomo e natura da sempre si è posto al centro di molti studi di carattere filosofico, geografico, sociologico e psicologico. Nel corso della storia si sono susseguiti diverse impostazioni di pensiero e ciascuna ha messo in risalto un particolare aspetto della relazione tra uomo e natura. L’uomo si trova immerso all’interno di un paesaggio caratterizzato da elementi naturali e non, che ne condizionano il suo modo di essere ed il rapporto con ciò che lo circonda. Nella relazione tra uomo e territorio circostante è necessario affermare che l’obiettivo è la messa a punto di un sistema che renda ogni scelta di pianificazione carica di quelle valenze di programmazione territoriale necessarie a rendere vitale la tutela dell’ambiente e del paesaggio: occorre partire dall’assunto che tutto il territorio, per la storia che lo ha formato, per i valori paesaggistici e culturali, per la memoria collettiva che lo anima, per la sua stessa riconoscibilità, è da considerarsi in prima istanza un bene ambientale da tutelare, soprattutto nelle relazioni tra oggetti e fenomeni legati tra loro da mutui rapporti funzionali. Si può pertanto affermare che laddove gli elementi fisici del territorio costituiscono punti di riferimento collettivo, tali elementi sono da considerarsi “valori ambientali” e le loro interrelazioni possono rappresentare un “bene comune” da tutelare. Il territorio ci appartiene, fa parte del nostro mondo interiore, è luogo di riferimento, un bene mai dimenticato che alimenta l’essenza della memoria. E’ terra, è casa, è vita, è l’uomo di oggi, ma anche quello di ieri che si riconosce nel legame che ha con la sua terra. E’ necessario trovare il giusto equilibrio per mantenere la testimonianza della propria memoria, ma allo stesso tempo la capacità di progettare un futuro compatibileper la salvaguardia del nostro Pianeta.
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-, Nenggih Susilowati, Dyah Hidayati, Anik Juli Dwi Astuti, Teguh Hidayat et Dodi Chandra. « DAYA DUKUNG LINGKUNGAN UNTUK FUNGSI LINDUNG SITUS GUA BERINGIN DAN GUA CARANO DANAU SINGKARAK, SUMATERA BARAT [THE ENVIRONMENTAL SUPPORTING FUNCTIONS FOR PROTECTION OF BARINGIN AND CARANO CAVE SITES IN THE SINGKARAK LAKE, WEST SUMATERA] ». Kindai Etam : Jurnal Penelitian Arkeologi 7, no 2 (30 décembre 2021) : 107–18. http://dx.doi.org/10.24832/ke.v7i2.105.

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Résumé :
Lingkungan merupakan faktor penting bagi kehidupan di masa lalu hingga kini yang memiliki potensi sebagai sumber penghidupan manusia, seperti sumber air dan makanan. Manusia memiliki kemampuan adaptasi yang baik terhadap lingkungannya, dengan mengeksploitasi lingkungan dan menciptakan teknologi yang selaras dengan kebudayaannya. Adapun permasalahan yang akan dibahas pertama, bagaimana gambaran daya dukung lingkungan untuk fungsi lindung bagi keberlangsungan situs Gua Carano dan Gua Beringin di sekitar Danau Singkarak. Kedua, bagaimana nilai penting situs bagi penelitian dan pelestarian. Kemudian tujuannya adalah mengetahui daya dukung lingkungan untuk fungsi lindung bagi keberlangsungan situs Gua Carano dan Gua Beringin di sekitar Danau Singkarak. Selain itu bertujuan untuk mengetahui nilai penting situs bagi penelitian dan pelestarian. Metode yang diterapkan adalah kualitatif menggunakan alur penalaran induktif. Hipotesisnya adalah lingkungan mempengaruhi budaya yang berkembang pada situs tersebut di masa lalu,dan perubahan yang terjadi di sekitarnya akan mempengaruhi situsnya. Kemudian guna mempertajam analisis daya dukung lingkungan untuk fungsi lindung dilakukan analisa terhadap data primer dan data sekunder melalui peta. Keberadaan Gua Beringin dan Gua Carano di tepian Danau Singkarak memiliki nilai sejarah yang cukup tinggi sejak masa prasejarah. Nilai penting dari sisi pendidikan dan ilmu pengetahuan meliputi teknologi pembuatan gerabah dan aktivitas kemaritiman di lingkungan danau sebagai bagian dari pelajaran muatan lokal, maupun menjadi objek penelitian bagi disiplin ilmu lain selain arkeologi. Nilai penting bagi kebudayaan berkaitan dengan strategi adaptasi dan subsistensi terhadap sumber daya alam di lingkungan danau. Environment is important for human livelihood, such as a source of water and food. Humans have a good ability to adapt by exploiting the environment and creating technology which is in harmony with their culture. The problems in this study are how is environment carrying capacity for protection the sustainability of Carano and Beringin Caves around Singkarak Lake, and how important are the caves. The method applied was qualitative using inductive reasoning flow. The analysis of both primary and secondary data was carried out through maps. The result showed that these caves have a fairly high historical value since prehistoric times. The important values in terms of education and science include technology for making pottery and maritime activities as part of local content lessons, as well as being an object of research for disciplines other than archeology. The Important values of culture are related to adaptation and subsistence strategies for natural resources.
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D'Incecco, Patrizia. « Gestione delle lesioni cutanee dolorose e potenzialmente infette : Attività trasversali dell’infermieristica di famiglia e comunità ». Italian Journal of Wound Care 6, no 2 (29 juillet 2022). http://dx.doi.org/10.4081/ijwc.2022.87.

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Résumé :
Le Lesioni Cutanee Croniche (LCC) possono rappresentare la sommatoria di alterazioni fisiopatologiche, comorbilità, fattori di rischio intrinseci ed estrinseci alla persona anziana, la quale spesso si trova sola o con familiari altrettanto anziani, in condizioni socioeconomiche sfavorevoli, con compromissione delle capacità funzionali e di altri indicatori di salute. L’infermiere di famiglia e comunità svolge attività trasversali nella presa in carico dei cittadini che hanno dei bisogni di salute, con una modalità proattiva e di prossimità, nell’ottica di accrescere l’integrazione e la collaborazione tra i vari operatori sociosanitari anche attivando risorse comunitarie presenti sul territorio. Le 4 persone con LCC individuate, assistite sia a domicilio che in ambulatorio infermieristico, hanno un’età media di 76 anni e presentano lesioni cutanee a carico degli arti inferiori con insufficienza venosa cronica e malattia diabetica. I pazienti riportavano un’importante sintomatologia dolorosa (VNR 8-10) che è stata gestita, nel cambio di medicazione e prima del debridement, con lidocaina cloridrato 5% crema per 15 minuti e terapia antalgica sistemica (NRS 3-4). Gli interventi tempestivi, attuati con il MMG, il medico specialista vascolare, l’assistente sociale, altri professionisti presenti sul territorio e con l’ausilio di indagini strumentali e di laboratorio, hanno permesso, in un lasso di tempo di 6 settimane, di migliorare notevolmente il letto di lesione e la contrazione delle dimensioni di lesione. L’educazione terapeutica messa in atto dall’Infermiere di Famiglia e comunità, condivisa con famiglia, caregiver e paziente, ha aiutato a comprendere la malattia e il trattamento, a collaborare alle cure, a farsi carico del proprio stato di salute ed a conservare e migliorare la propria qualità di vita.
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Giovanelli, Giorgio. « Gravidanza tubarica : un contributo al dibattito attuale ». Medicina e Morale 57, no 5 (30 octobre 2008). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2008.271.

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Résumé :
L’autore, dopo l’analisi del dato medico della Gravidanza Tubarica, propone l’analisi del dibattito morale presente nei secoli Diciannovesimo e Ventesimo; dibattito che si concentra, fondamentalmente, sulla considerazione di ciò che è patologico: l’embrione o l’organo interessato? Grazie al contributo di T.L. Bouscaren la maggior parte dei moralisti considera patologico l’organo a carico del quale si verifica l’impianto. L’ambito teologico-morale giunge, quasi all’unanimità, a considerare come indirettamente abortivo l’intervento di salpingectomia compiuto a certe condizioni. Il rapido sviluppo della diagnostica e della capacità terapeutica dell’Età Contemporanea pongono al fianco dell’approccio chirurgico estirpativo quello conservativo nella sua duplice dimensione chirurgica (salpingostomia) e farmacologica (somministrazione del Methotrexate). I bioeticisti sono pertanto sollecitati da queste nuove possibilità terapeutiche. Nasce un vivace dibattito, tutt’ora aperto, che vede la formazione di due opinioni differenti: da una parte coloro che, considerando la salpingostomia e il Mtx come attacchi diretti alla vita fetale, negano la possibilità terapeutica mediante l’approccio conservativo in quanto costituirebbe aborto diretto; dall’altra coloro che, considerando in modo diverso l’oggetto dell’atto medico di salpingostomia e della somministrazione del Mtx, vedono lecito l’approccio conservativo in quanto indirettamente abortivo. L’autore, in conclusione, offre un bilancio critico e una sua proposta terapeutica tenendo in conto sia il valore della vita e della salute materna che quello della vita dell’embrione ectopico nel rifiuto di quelle opinioni che, con vena proporzionalistica, considerano la soppressione fetale come male minore giustificandola con il fatto che, tanto, l’embrione ectopico, è naturalmente destinato alla morte. ---------- After the analysis of the medical datum on the Tubal Pregnancy, the author proposes the analysis of the moral debate in the Nineteenth and Twentieth centuries; debate that concentrates, fundamentally, on the consideration of what is pathological: the embryo or the interested organ? Thanks to the contribution of T.L. Bouscaren the most greater part of the moralists considers the organ for which the implantation is realized as pathological. The theological-moral circle comes, almost unanimously, to consider the intervention of salpingectomy realized under certain conditions as indirectly abortive. The quick development of the diagnostics and the therapeutic ability of the Contemporary Age enable to resort to the conservative approach in the surgical (salpingostomy) and pharmacological dimension as well as to the extirpative one. The bioethicists are stimulated by these new therapeutic possibilities. A vivacious debate, which is nowadays opened, is born, and it sees the formation of two different opinions: on the one hand those people that, considering the salpingostomy and the Mtx as direct attacks to the fetal life, deny the therapeutic possibility through the conservative approach as it would constitute a direct abortion; on the other hand those people that, considering in different way the object of the medical action of salpingectomy and the administration of the Mtx, consider the conservative approach as permissible because it is indirectly abortive. In the end, the author takes stock of the speech critically and makes a therapeutic proposal considering both the value of the life and of the maternal health and the value of the life of the ectopic embryo refusing those opinions that consider the fetal suppression as less evil and that justify it through the consideration for which the ectopic embryo is naturally destined to the death.
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Pujiastuti, Eny Endah, Humam Santosa Utomo et Suratna Suratna. « PEMBERDAYAAN UKM MAKANAN OLAHAN CARICA DI WONOSOBO, JAWA TENGAH ». Dharma LPPM 1, no 1 (12 décembre 2020). http://dx.doi.org/10.31315/dlppm.v1i1.4038.

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Résumé :
The community service program is carried out at one of the SMEs in Wonosobo, Central Java, which produces and markets processed carica food products. The problems faced by SMEs are problems in the aspects of marketing, financial management and production. The purpose of community service is to improve the ability of SMEs to market products, manage company finances, increase the efficiency of the production process, and increase production capacity. The approach used in this community service is training and business assistance. The results felt by SMEs are the wider marketing of carica processed food products, structuring the company's financial system, efficiency in the production process, and increased production capacity.
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Anzillotti, Sabrina, Giuseppe Faro et Carola Morè. « "Lo Specchio Velato". La ricerca del Ser.D. di Orbassano sul fenomeno della complessità ; socio-sanitaria adolescenziale ». MISSION, no 49 (février 2018). http://dx.doi.org/10.3280/mis49-2018oa5321.

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Résumé :
Nel nostro Ser.D., in linea con il trend registrato in Italia, si rileva un progressivo aumento degli accessi di adolescenti già "complessi" (policonsumo di sostanze psicoattive, comportamenti devianti, aggressivi e di rottura con il contesto familiare ed educativo di riferimento). Sono altresì presenti componenti di malessere più profondo, che coinvolgono anche la sfera del disagio psichico, affettivo e relazionale. Gli adolescenti "complessi" sono resistenti ad affidarsi ai servizi, ai familiari e agli operatori. Infatti, si registrano problemi legati al rispecchiamento positivo e alla capacità di innescare meccanismi di risonanza con l'"altro", rendendo laboriosi sia l'aggancio, sia la ritenzione in trattamento, soprattutto laddove la presa in carico è frammentata e multipla. La pratica clinica suggerisce l'importanza della presa in carico globale e multidimensionale e la necessità di creare un virtuoso circuito del sistema di continuità delle cure per gli adolescenti "complessi" che transitano dalla minore alla maggiore età, i quali spesso percepiscono attorno a loro un "vuoto assistenziale" da parte dei sevizi deputati al loro sostegno.La ricerca (settembre 2015-Dicembre 2016) ha consentito di osservare e analizzare come la "complessità socio-sanitaria" ha influito sulla gestione clinica e operativa dei casi all'interno di un determinato servizio e come questo si sia organizzato al fine di fornire risposte pertinenti ed efficaci ai nuovi bisogni emergenti.
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Permadi, Adi. « STRATEGI PENGEMBANGAN INDUSTRI KECIL CARICA ». JEJAK 8, no 1 (1 mars 2015). http://dx.doi.org/10.15294/jejak.v8i1.3853.

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Résumé :
<p>Tujuan penelitian ini untuk mengetahui bagaimana profil industri kecil carica di Kabupaten Wonosobo serta untuk mengetahui strategi pengembangan apa yang bisa digunakan. Variabel yang diteliti adalah profil industri yang meliputi sumber daya manusia, permodalan, teknologi, dan pemasaran. Metode analisis data yang digunakan adalah metode analisis deskriptif dan analisis SWOT. Berdasarkan hasil penelitian menunjukkan bahwa profil industri kecil carica di Kabupaten Wonosobo pada tahun 2014 ada 15 unit usaha. Ada beberapa prioritas strategi pengembangan yaang dilakukaan yaitu strategi SO dengan meningkatkan kualitas SDM, memanfaatkan tenaga kerja dari daerah sekitar, dan mengoptimalkan lokasi industri yang strategis. Strategi WO menyiapkan stok produk carica, mengoptimalkan produk carica, dan mengoptimalkan pelatihan dari dinas terkait. Strategi ST dengan meningkatkan kualitas ciri khas produk carica,peranan pemerintah dalam hal mengantisipasi bencana longsor di Dieng, dan melakukan inovasi produk carica. Strategi WT dengan meningkatkan kemampuan manajerial pengusaha, menaikkan harga jual produk carica, dan pada musim kemarau diganti dengan produk makanan komoditas Kabupaten Wonosobo. Berdasarkan hasil penelitian, strategi yang diterapkan dalam kondisi ini adalah mendukung kebijakan yang agresif, yaitu industri kecil carica di Kabupaten Wonosobo dapat bersaing dengan produk olahan makanan jenis lainnya dari berbagai daerah dengan cara menjaga dan meningkatkan kualitas produk carica yang dihasilkan.</p><p>The purpose of this study to find out the profiles of carica industries in Wonosobo regency and to determine what is the development strategy can be used. The variables in this research belongs to human resources, capital, technology, and marketing. Data analysis method used is descriptive analysis method and SWOT analysis. Based on the results of this study showed that small industrial profiles carica in Wonosobo regency in 2014 there were 15 business units. There are several priority development strategies did, those are SO strategy to improve the quality of human resources to improve product quality of carica, utilizing the labor of the surrounding area to increase carica industry, and optimize strategic industrial location. WO strategy to prepare the inventory in the form of stock products carica, carica optimize product to meet consumer demand, and optimize the training of relevant agencies. ST strategies to improve the quality and characteristics of products carica, requires the role of government in terms of anticipating landslides in Dieng, and carica product innovation to improve consumer tastes. WT strategy to improve the managerial capacity of employers, raise the price of products carica, and in the dry season production carica replaced with other processed food products act. Based on the research results can be concluded, the strategy adopted in this condition is to support an aggressive policy.</p>
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