Littérature scientifique sur le sujet « Capacità di carico »

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Articles de revues sur le sujet "Capacità di carico"

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Orzan, E., F. Ruta, P. Bolzonello, R. Marchi, F. Ceschin et E. Ciciriello. « L’attività di sorveglianza audiologica pediatrica in Italia : raccomandazioni preliminari ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 1 (février 2016) : 15–20. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1073.

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Résumé :
Sulla base dei risultati dei programmi di screening uditivo neonatale attivi in diverse regioni italiane, si è resa necessaria una riflessione riguardo all’identificazione delle ipoacusie sfuggite al programma di screening neonatale, delle ipoacusie progressive o insorte dopo la nascita. Nell’ambito del progetto del Ministero della Salute CCM 2013 “Programma regionale di identificazione, intervento e presa in carico precoci per la prevenzione dei disturbi comunicativi nei bambini con deficit uditivo” un gruppo di esperti ha identificato tre principali raccomandazioni utili per ottimizzare l’attività di sorveglianza audiologica pediatrica nell’ambito del Servizio Sanitari Nazionale. Il pediatra di famiglia è riconosciuto come la figura chiave per il monitoraggio delle capacità uditive e dello sviluppo del bambino.
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Antico, Leonardo. « Pastorale della salute ed alcune responsabilità sociali della medicina ». Medicina e Morale 39, no 3 (30 juin 1990) : 515–23. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1990.1177.

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Résumé :
Di fronte al diffondersi di un concetto di qualità della vita ristretto alle capacità economiche, alla efficienza fisica e alla godibilità della vita, è necessario che la scienza medica si assuma il compito di proporre una visione globale della persona nella sua unità di mente e di corpo. Da ciò deriva, secondo l'Autore, una "responabilità sociale" della medicina, chiamata a farsi carico del recupero di un equilibrio dinamico tra corpo, psiche e spirito della persona. ln ciò un ruolo determinante possono svolgere le Università, curando una più specifica preparazione dei medici di medicina generale e di veri specialisti, e disponendo lo studio e l'insegnamento circa le cause di morte prematura e inabilità (stupefacenti, fumo, incidenti sul lavoro, ecc.) e circa l'invecchiamento della popolazione, le affezioni croniche, l'assistenza domiciliare.
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Rago, Sabrina, Valentina Rita Andolfi, Alessandro Antonietti, Giuseppe Iannoccari, Nicoletta Porcu et Chiara Valenti. « Potenziare la flessibilità cognitiva in età anziana : gli effetti di un training ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 2 (septembre 2020) : 691–712. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002011.

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Résumé :
L'aumento delle prospettive di vita invita a una riflessione sul tema dell'invecchiamento evidenziando l'importanza della presa in carico dell'anziano per promuoverne il benessere. In tale contesto la flessibilità cognitiva assume un ruolo fondamentale per i numerosi benefici che produce negli an-ziani. In questa prospettiva è stato condotto uno studio per verificare l'efficacia del training "Flexi-train - Programma di potenziamento della flessibilità cognitiva nell'invecchiamento", rivolto ad anziani sani, confrontando un gruppo sperimentale sottoposto all'intervento di potenziamento con un gruppo di controllo. I risultati mostrano che nel post-test i soggetti del gruppo sperimentale hanno ottenuto punteggi maggiori di flessibilità cognitiva rispetto al gruppo di controllo. Inoltre emerge una maggiore capacità riflessiva e una consapevolezza critica più eleva-ta nel primo gruppo rispetto al secondo. Il training appare essere uno strumento adeguato per sviluppare nell'anziano strategie cognitive e riflessioni sul funzio-namento mentale utili all'adattamento nella vita quotidiana.
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Pasetti, Carlo, et Giovanna Zanini. « La presa in carico del paziente con sclerosi laterale amiotrofica : questioni etiche nelle varie fasi della malattia ». Medicina e Morale 53, no 5 (31 octobre 2004) : 939–67. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.626.

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Résumé :
Molti sono stati i cambiamenti che si sono verificati in questi ultimi anni nella prassi clinica e nella presa in carico del paziente con sclerosi laterale amiotrofica, nonostante la perdurante assenza di terapie farmacologiche efficaci. Tali cambiamenti possono essere così riassunti: a) sul piano clinico: l’istituzione di unità interdisciplinari di trattamento alla SLA; la possibilità di impiego di nuove procedure terapeutiche in grado non di modificare la prognosi della malattia ma di prolungarne la sopravvivenza; una sempre maggiore attenzione per la riabilitazione e le malattie croniche progressive; b) sul piano etico: il progressivo affermarsi del principio di autonomia; l’evoluzione di nuovi modelli di relazione medico-paziente. Questi fattori hanno comportato per gli operatori coinvolti nella presa in carico la irrinunciabile necessità di confrontarsi con nuove questioni etiche, solo pochi anni or sono ritenute del tutto impensabili: 1. la comunicazione della diagnosi e della prognosi; 2. i processi decisionali nelle fasi più avanzate della malattia; 3. l’accompagnamento alla morte e al morente. Vengono discusse in dettaglio le singoli questioni etiche, arrivando alle seguenti considerazioni conclusive: 1. in tutti i punti nodali della presa in carico del paziente con SLA una corretta informazione e una buona capacità di comunicazione dei terapeuti sono considerati elementi chiave per una gestione clinica che eviti nel paziente rischi di comportamenti autolesivi o di fughe nella medicina alternativa e nel medico rischi di disimpegno terapeutico, angoscia decisionale, burn out; 2. è indispensabile fare evolvere nuovi modelli di relazione medico-paziente, diversi da quelli di tipo paternalistico ma anche da quelli di tipo contrattualistico o utilitaristico, ritenuti più adeguati in questo contesto, come il modello dell’alleanza terapeutica; 3. il rispetto del principio di autonomia e degli strumenti che ne derivano (consenso informato e direttive anticipate in particolare) vengono ritenuti certo un punto forte, ma non l’unico télos etico dell’azione, che deve comunque sempre tendere ad ispirarsi anche, e soprattutto, al principio di beneficenza; 4. un accompagnamento farmaco-protetto alla morte e al morente, calato in un’attenta presenza e in un elevato livello relazionale, secondo un’etica delle virtù che valorizzi le buone intenzioni, può configurarsi come una terza via tra i due opposti errori etici costituiti dall’eutanasia e dall’accanimento terapeutico, terza via che consente di superare annose diatribe tra differenti orientamenti e appare più in linea con paradigmi universalmente accettati e accettabili.
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Angileri, T., A. Banco, G. Sparacia, S. Pappalardo et L. Manfrè. « Encefalopatia di Wernicke : Aspetti RM e revisione della letteratura Segnalazione di un caso ». Rivista di Neuroradiologia 10, no 2_suppl (octobre 1997) : 190. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s284.

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Résumé :
L'encefalopatia di Wernicke è patologia legata a deficit di tiamina, conseguente spesso ad alcolismo cronico, che presenta peculiari localizzazioni encefaliche e conseguenti manifestazioni cliniche. Viene descritto un caso di encefalopatia di Wernicke in un uomo di 25 anni, non alcolista, valutandone le lesioni alla risonanza magnetica in fase acuta e seguendone l'evoluzione. Il paziente, con anamnesi patologica prossima di colite amebica, presentava un progressivo e rapido deterioramento delle capacità cognitive preceduto da una severa ipoacusia e riduzione dell'acuità visiva, discromatopsia, allucinazioni visive, prosopoagnosia, disartria. Viene eseguita una RM dell'encefalo (con apparecchio Vectra, GE, operante a 0,5 T; sequenze SE DP e T2 ponderate e T1, prima e dopo Gd-DTPA) che evidenzia aree lesionali espresse da iperintensità, nelle sequenze a lungo TE, dei corpi mammillari, dei tubercoli quadrigemelli inferiori e (segno semeiologico, per quanto risulta da una revisione della letteratura, non descritto in precedenza tra i reperti dell'encefalopatia di Wernicke) dei tratti ottici. Ad una decisa integrazione alimentare con tiamina segue un repentino miglioramento clinico. Esami RM seriati rivelano una netta riduzione dell'estensione e delle alterazioni dell'intensità di segnale delle aree precedentemente coinvolte fino alla totale normalizzazione dei reperti. Viene discussa la clinica, l'istologia e la presunta patogenesi dell'elettiva localizzazione del danno da carenza di tiamina a carico dell'encefalo, e gli aspetti neuroradiologici, individuando il ruolo dell'RM nell'iter diagnostico di tale patologia.
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Olivito, Renato S., et Rosamaria Codispoti. « Natural Fiber Composites for Structural Strengthening of Constructions ». Key Engineering Materials 916 (7 avril 2022) : 66–73. http://dx.doi.org/10.4028/p-qg327p.

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Résumé :
Negli ultimi anni vengono studiate le fibre naturali di origine vegetale come lino, juta, canapa, basalto oltre a quelle derivate dal bambù o dall'ananas, per le loro molteplici proprietà. Tra i principali vantaggi che hanno, ricordiamo: la grande disponibilità in natura; sono rinnovabili, hanno una bassa densità e un costo contenuto, nonché proprietà meccaniche che li rendono interessanti per la realizzazione di materiali compositi fibrorinforzati. Sono utilizzati da tempo in vari settori dell'ingegneria: dall'automotive e aerospaziale all'ingegneria civile per la realizzazione di pannelli, pareti ecc. Attualmente l'attenzione è stata focalizzata sulla possibilità di utilizzarli come materiali di rinforzo su strutture in muratura. Il continuo e crescente interesse per la conservazione dei beni storici richiede sistemi di rinforzo di facile utilizzo e affidabili con relative metodologie di calcolo che permettano di valutare la capacità delle strutture murarie esistenti e rinforzate. Tuttavia, i modelli analitici applicabili alle strutture in muratura armata non sono stati sviluppati allo stesso livello di quelli per altri materiali da costruzione moderni. In particolare, esiste un divario tra i risultati sperimentali di elementi murari armati con sistemi innovativi ei risultati ottenuti da modelli analitici. Tutto ciò ha ostacolato un'analisi completa dell'approccio sperimentale che può fornire un prezioso contributo a metodi di progettazione eccessivamente conservativi per soluzioni di rinforzo innovative. Nel presente lavoro, al fine di validarne l'efficacia vengono mostrati i risultati di un'ampia campagna sperimentale per la caratterizzazione meccanica di compositi con fibre naturali e la loro applicazione ad elementi strutturali in muratura, in diverse condizioni di carico applicato e geometrie murarie. Parole chiave: Fibre naturali – Compositi – FRCM - Massoneria
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Pelucchini, Margherita. « Sentire osservando : un percorso insieme Formazione-trasformazione attraverso l'esperienza di osservazione del neonato ». SETTING, no 44 (mars 2021) : 165–96. http://dx.doi.org/10.3280/set2020-044009.

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Résumé :
Questo articolo presenta l'esperienza di Infant Observation come centrale per la formazione analitica, in quanto capace di sviluppare la capacità di "osservare per vedere" del terapeuta ed il contatto con il proprio bambino interiore; essa predispone altresì all'ascolto del proprio controtransfert nel rapporto con l'altro-da-Sé entro un gioco relazionale carico di significati. Emerge dallo scritto come il concetto di formazione-trasformazione connoti l'intera esperienza, riguardando trasversalmente tutte le menti coinvolte. A modifi-carsi sono, in tal senso, il sentire dell'osservatore, con il proprio setting interno, il bam-bino che viene osservato e le funzioni genitoriali in gioco all'interno del campo d'osservazione; a trasformarsi è inoltre la mente gruppale dei colleghi, che accoglie l'esperienza dell'osservatore per rileggerla ed attribuire ad essa nuovi e più estesi signi-ficati. Si palesa come osservare e sentire il bambino nel contesto consenta di prendere coscienza del suo percorso di sviluppo, sperimentandolo dal vivo. La vicinanza a Valeria nel primo anno di vita ha permesso all'osservatrice di assistere al passaggio dai vissuti originari di fragilità e dipendenza dalla madre pur con l'apporto della propria agentività, alla lenta e progressiva strutturazione di un Io ai primordi, garantito dalle relazioni Io-Tu, di pari passo al presentarsi di difese arcaiche. Nel corso dell'Infant Observation la funzione della pelle della piccola e l'integrazione progressiva tra soma, psiche ed affettività sono risultate centrali, anche nel manifestarsi di sintomi di disagio all'interno delle relazioni primarie. È stato possi-bile assistere allo sviluppo sensoriale e motorio-prassico di Valeria, parallelamente a quello verbale ed insieme alla maturazione di capacità cognitive, dell'abilità imitativa e di quella che è parsa una nascente teoria della mente. Sono inoltre comparsi le rou-tine e lo sviluppo sociale. La riflessione sul costrutto dell'attaccamento è stata cruciale in tutto il percorso. Nel complesso, l'articolo mostra come l'Infant Observation comporti un costante lavorio interiore nell'osservatore, una lettura e rilettura degli innumerevoli elementi del campo di osservazione, quali sensazioni, emozioni, pensieri, dubbi, paure, alla ricerca di una trama ed un senso. Un aspetto cardine è quello del pensiero sul "dopo" e sui saluti, ossia la possibilità della separazione dall'altro con buoni pensieri, con la fiducia verso di lui e verso le sue risorse. Una fase di elaborazione del lutto risulta necessaria, fonte anch'essa di profondi insegnamenti e metamorfosi interna.
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Villani, Maria Rosaria, Bruno Caccianotti, Giovanni Barone et Matteo Giordano. « Eradicazione possibile dell'epatite HCV negli utenti che afferiscono al Ser.D : esperienza di collaborazione tra un Ser.D della Provincia di Foggia e l'U.O.C. Malattie Infettive Policlinico Riuniti di Foggia ». MISSION, no 56 (janvier 2022) : 63–70. http://dx.doi.org/10.3280/mis56-2020oa12631.

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Résumé :
L'eradicazione dell'Epatite HCV negli utenti che afferiscono ai Ser.D dovrebbe essere incoraggiata non solo rispetto alla cura di tali pazienti ma anche per la salute globale, rappresentando oggi il principale serbatoio di infezione nei paesi industrializzati. Le esperienze sul campo e le evidenze scientifiche stanno cercando di individuare gli elementi essenziali al fine di facilitare l'accesso alle cure per la presa in carico del consumatore di sostanze con HCV. L'utilizzo dei nuovi farmaci, i DAA (antivirale ad azione diretta), in grado di curare oltre il 95% delle persone con infezione cronica da HCV, è certamente un elemento incoraggiante per il limitato tempo di cura e per gli scarsi effetti collaterali, ma l'arruolamento dei consumatori di sostanze è ancora difficile. Nel Ser.D. della provincia di Foggia è in corso una collaborazione con l'U.O.C. Malattie Infettive Policlinico Riuniti di Foggia. L'utilità di tale protocollo risiede nella sua capacità di integrare le attività svolte all'interno del Servizio per le dipendenze con quelle del Centro di cura Malattie Infettive, al quale spetta il compito di completare la diagnosi iniziale fatta dal Ser.D.e, prescrivere ai pazienti la terapia specifica. Spetta al Ser.D lo screening virologico completo, la diagnosi di attività di malattia epatica, il monitoraggio tramite esami laboratoristici in corso di terapia nonché la supervisione dell'assunzione della terapia affidata. L'esperienza fin qui svolta ha portato ai seguenti risultati: l'attività della malattia della dipendenza non ha rappresentato un fattore di non aderenza al trattamento né di non inclusione al trattamento stesso; i dipendenti afferenti al servizio risultati positivi agli Ab-HCV e con HCV-RNA positivo sono tutti dipendenti da sostanze stupefacenti con uso attivo o pregresso per via iniettiva, anche i due alcolisti positivi erano entrambi ex drug abuser; gli effetti collaterali registrati non sono risultati tali da determinare l'interruzione del trattamento antivirale in corso, eccetto per un paziente in cui è emerso una psoriasi e, comunque, quelli registrati sono legati alla terapia con interferone e ribavirina; la permanenza al servizio rappresenta un fattore protettivo non solo per la cura della dipendenza ma anche per la cura delle patologie correlate alla dipendenza, infatti ben il 72,3% di coloro che non hanno fatto il prelievo HCV-RNA aveva interrotto il trattamento per la cura della dipendenza; la percentuale di persi durante il trattamento è stata del 3,7%; rispetto alla patologia della dipendenza il 16,7% presentavano attività di malattia con positività alle sostanze stupefacenti, ma ciò non ha costituito né motivo di esclusione né d'interruzione della terapia antivirale. Il follow-up al 31 maggio 2021, post SVR-12, è stato caratterizzato da nessuna recidiva né reinfezione.
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Zanon, Vittorio. « Ubuntu, io sono perché noi siamo. Empowerment di gruppo per giovani nigeriane vittime di tratta ». WELFARE E ERGONOMIA, no 2 (janvier 2021) : 98–112. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-002008.

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Résumé :
Dal 2016 in Veneto ed in particolare a Verona si è registrato un enorme aumento di nigeria-ne vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale. Come servizio sociale del Comune di Verona, all'interno delle azioni del Progetto NAVe Network Antitratta per il Veneto è emersa l'esigenza di essere più efficaci negli interventi dei vari attori coinvolti nel progetto di aiuto alle ragazze per molte difficoltà nella creazione di relazioni interpersonali di fiducia, con conseguenti esiti fallimentari dei percorsi di assistenza, dovuti sia a limiti dei dispositivi di intervento sia alle sempre più complesse problematiche rilevate (scarsa motivazione, com-portamenti adolescenziali, esiti da traumi, aborti, atti autolesivi, tentati suicidi, ricoveri ospe-dalieri, allontanamenti, comportamenti a rischio e devianti, uso inconsapevole dei social net-work, ecc.). C'era l'esigenza di mettersi in discussione e modificare approcci e modalità di intervento, al fine di essere più efficaci nei percorsi di inclusione individuali, cambiare pro-spettiva e rimettere al centro le vere protagoniste dei percorsi di inclusione. Si è quindi scelto di fare un lavoro di gruppo tra minorenni e neomaggiorenni in carico al servizio sociale. Puntando su accettazione incondizionata e autodeterminazione delle perso-ne, si è avviato un percorso di empowerment di gruppo per accompagnare le giovani nige-riane vittime di tratta seguite in un percorso pedagogico antioppressivo di liberazione. Le attività sono condotte e facilitate da tre assistenti sociali, una mediatrice linguistico cultu-rale nigeriana e da una ragazza nigeriana con funzione di peer educator. Da settembre 2018 si sono organizzati incontri di 4-5 ore ogni sei settimane. Come scelta di conduzione delle attività si è scelto di non dare eccessiva strutturazione agli incontri e di utilizzare delle tecniche di animazione per facilitare un clima informale che age-volasse le relazioni e la libera espressione. L'obiettivo principale non è quello di trasmettere contenuti, ma di stimolare un processo di maturazione e consapevolezza del sé. Il messaggio esplicitato da subito era molto chiaro: «come sistema pubblico di assistenza siamo molto in difficoltà: abbiamo bisogno che siate voi stesse a farci capire come aiutarvi meglio». Le ra-gazze hanno così compreso il ruolo di partecipazione attiva richiesto; contemporaneamente la sfida per il servizio sociale ed i sistemi di accoglienza è stata quella di mettersi maggior-mente in gioco, per ridare fiducia alle ragazze e riconoscere loro competenze e capacità nell'autodeterminarsi. Da loro è inizialmente emersa una propensione a concentrarsi su temi legati al presente ed al futuro (la vita in comunità, la stabilizzazione nel territorio italiano, il lavoro, ecc.) ed una tendenza ad evitare tematiche più dolorose (il passato, il viaggio e l'esperienza di tratta, il rapporto con la Nigeria, ma anche in qualche modo il riconoscimento/consapevolezza di uno status di vittima che necessita di protezione). Si sono coinvolti negli incontri vari soggetti esterni soggetti della rete dei servizi, anche di tipo istituzionali (Questura, servizi specialistici sociosanitari, ecc.), affrontando alcune tematiche scelte dalle ragazze (le regole delle comunità, i documenti, la salute, le emozioni, le relazioni interpersonali, ecc.). Dopo un anno e mezzo, si individuano alcuni iniziali indicatori di esito: continuità della pre-senza e partecipazione attiva agli incontri, clima del gruppo, interazioni tra le ragazze all'interno e fuori dal gruppo, creazione di vicinanza e fiducia verso le istituzioni, tenuta dei percorsi di inclusione, maggiore attenzione, consapevolezza e disponibilità a mettersi mag-giormente in gioco, oltre ad un allargamento e coinvolgimento attivo da parte di servizi so-ciosanitari pubblici.
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Targetti Lenti, Renata. « L'APPROCCIO DELLE CAPACITÀ DI SEN : UN DIBATTITO RECENTE ». Il Politico 254, no 1 (7 juin 2021) : 156–66. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2021.574.

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Résumé :
I lavori inclusi nel Cambridge Handbook of the Capability Approach sono stati raccolti e curati da tre studiosi molto noti. Enrica Chiappero Martinetti è professore ordinario di politica economica all'Università di Pavia: insegna economia, sviluppo sostenibile ed economia dello sviluppo e della cooperazione a livello universitario e post-universitario. Ha ricoperto la carica di vicepresidente dell'Associazione per lo Sviluppo Umano e le Capacità e attualmente serve tale Associazione come redattrice del "Journal of Human Development and Capabilities".
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Thèses sur le sujet "Capacità di carico"

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Di, Pietro Lisa. « Previsione di carico elettrico e capacità installabile da fonte rinnovabile in un paese in via di sviluppo : il caso della Repubblica Democratica del Congo ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Résumé :
Questo progetto di tesi nasce dalla realizzazione di un tirocinio aziendale. L'idea iniziale è di porsi nei panni di un costruttore il quale sia intento alla predisposizione di un nuovo impianto da fonte d'energia rinnovabile in un Paese in via di sviluppo: il caso studio scelto è, in particolare, la Repubblica Democratica del Congo, per una serie di ragioni tecniche e culturali. La mancanza di informazioni tecniche costituisce un limite non trascurabile: si è cercato di superarlo analizzando i dati odierni e cercando una logica attraverso la quale fossero reperibili informazioni sui consumi elettrici nel Paese. In particolare, nel primo capitolo vengono analizzati i dati geografici e culturali della RDC, con un focus particolare sulla ricostruzione degli impianti elettrici in funzione dislocati nel territorio; nel secondo vi è una breve analisi delle principali tipologie di rinnovabili e del potenziale di ciascuna di esse nella RDC; nel terzo capitolo sono riportati i risultati sperimentali di una logica software sviluppata in Python con l'intento di ottenere profili di carico di utilizzatori del Paese, partendo dal caso italiano e valutando un errore, per poi passare al Paese di interesse. E' stata simulata inoltre una proiezione dati al 2030. Per concludere, nell'ultimo capitolo, si riporta l'analisi dei risultati ottenuti oltre all'esempio di calcolo della potenza generata da un prototipo di pannello fotovoltaico in una giornata rappresentativa in RDC, solo dopo una breve analisi SWOT che indica il fotovoltaico come la tecnologia più coerente alle caratteristiche del territorio.
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Vittori, Giulio. « Gestire la manutenzione dei ponti : dalle prove in sito alla valutazione della capacità portante Applicazione al ponte sul fiume Lamone a Ravenna​ ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12892/.

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Résumé :
La gestione e la manutenzione dei ponti in Italia è per legge affidata all'Ente proprietario; tuttavia non sempre questi riesce a far fronte, a causa della scarsità di risorse alla manutenzione di tutte le opere realizzati. Questa tesi illustra una metodologia completa che, partendo dall'ispezione visiva del manufatto permette l'individuazione delle situazioni di maggior degrado. L'utilizzo di prove in sito permette quindi la determinazione delle caratteristiche meccaniche dei materiali; queste a loro volta sono inserite in un modello numerico calibrato che simula il reale comportamento della struttura sotto carico. I risultati numerici consentono l'esecuzione di verifiche di resistenza nelle sezioni maggiormente sollecitate e il confronto delle deformazioni teoriche con quelle sperimentali ottenute da prove di carico statiche. Il metodo permette quindi, sulle basi dei risultati sperimentali e numerici la certificazione della capacità portante dell'opera, lasciando all'Ente la possibilità di stimare accuratamente i costi di risanamento.
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MARTIRE, SALVATORE. « Development of methodologies for the evaluation of sustainability to support the local scale planning of forest -wood-energy supply chains ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2014. http://hdl.handle.net/10281/55842.

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Résumé :
The Thesis deals with sustainability assessment methods for supporting energy policies at local scale. Methodologies and tools should adapt to policy needs, and bring benefits to local stakeholders and decision-makers. The Thesis aims to contribute to bring innovative sustainability assessment methods into local level decision processes, and to develop a comprehensive method to support energy, environmental and rural policies at local scale. It originates from the following research questions: How should scientific assessment methods have to be adapted to local policy needs? What are benefits and limitations for the involved actors in applying sustainability assessments at local scale? The different presented works provide some findings to enhance the Science-Policy link, with a focus on local energy policy. The research activity faced different aspects related to local decision-making support, with the general aim of providing effective tools to support local policy in developing bioenergy supply chains. The challenge of local policies and plans related to resource usage and productive chains is to respond to regional or supra-regional guidelines, to address site specific needs from local communities and stakeholders, and to set up detailed objectives and actions, taking into account the actual material availability, and possible development scenarios. The Chapter 1 focuses on the need of a multidisciplinary approach for ensuring sustainable processes and plans. It describes the relationships between energy and forestry sectors, and the need of holistic methods to plan a sustainable use of the resources. Particularly, the importance of evaluating environmental, social and economic aspects at local scale is highlighted. The methods – proposed in Chapters 2, 3 and 4 – contribute to quantitatively evaluate of environmental aspects – considering also social and economic dimensions – and to define achievable policy targets.
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NUGARA, Cinzia. « Effetti della Terapia con Sacubitril/Valsartan sulla Capacità di Esercizio dei pazienti con Scompenso Cardiaco a Frazione di Eiezione Ridotta (HFrEF) nel Follow-up a Breve, Medio e Lungo Termine e Ruolo della percentuale di Delayed Enhancement (DE) alla Risonanza Magnetica Cardiaca (CMR) sulla risposta alla terapia : uno Studio Multicentrico ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2021. http://hdl.handle.net/10447/477048.

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Résumé :
Introduzione: La terapia con Sacubitril/Valsartan nei pazienti con scompenso cardiaco a frazione di eiezione ridotta (HFrEF) si è dimostrata superiore alla singola terapia con Enalapril nella riduzione del rischio di morte ed ospedalizzazione per scompenso cardiaco. Obiettivo del presente studio è stato quello di valutare, nei pazienti con HFrEF, gli effetti della terapia con sacubitril/valsartan sulla capacità di esercizio valutata mediante Test Cardiorespiratorio e l’eventuale correlazione con il grado di fibrosi miocardica valutata mediante Risonanza Magnetica Cardiaca (CMR). Metodi: E’ stato condotto uno studio osservazionale, prospettico. 134 pazienti ambulatoriali con HFrEF sono stati sottoposti a Test Cardiorespiratorio seriati dopo inizio della terapia con Sacubitril/Valsartan. Di questi, 54 pazienti sono stati sottoposti a CMR. I rimanenti 80 pazienti non hanno eseguito la CMR poiché erano stati sottoposti ad impianto di ICD prima dell’arruolamento nel suddetto studio. Risultati: Dopo un follow-up medio di 13,3 ± 6,6 mesi è stata osservata una riduzione della pressione arteriosa sistolica (p <0.0001), un miglioramento della FE (p=0.0003), una riduzione del rapporto E/A (p=0,007), delle dimensioni della vena cava inferiore (p= 0,009) e dei livelli di NT-proBNP (p= 0,007). Durante il follow-up si è osservato, altresì, un incremento del VO2 picco del 16 % (Δ = + 5 mL/Kg/min; p<0,0001) e del polso di O2 del 13 % (Δ = +1,7 ml/battito; p 0,0002), nonché un miglioramento della risposta ventilatoria associato ad una riduzione pari al 7% del VE/VCO2 slope (Δ = 2,5; p=0,0009). Il VO2 alla soglia anaerobica (AT-VO2) è passato da 11,5 +2,6 a 12, 5 +3,3 mL/kg/min (p= 0,021); inoltre, si è ottenuto un incremento del 8 % del rapporto Δ VO2/ Δ Work (Δ = +0,8 mL/beat; p 0,0001) e del 18 % della tolleranza all’ esercizio fisico (Δ = +16 Watt; p<0,0001). All’analisi di regressione logistica multivariata i principali predittori di eventi durante il follow-up erano il VE/VCO2 > 34 [OR: 3,98 (IC 95%: 1,59 10,54); p-value=0,0028]; la presenza di oscillazione ventilatoria [OR: 4,65 (IC 95%: 1,55 1 6,13); p value=0,0052] e il valore di emoglobina [OR: 0,35 (IC 95%: 0,21 0,55); p value <0,0001]. Nel sottogruppo di pazienti sottoposti a CMR, in presenza di un Delayed Enhancement (DE) > 4,6% è stata osservata una minore risposta dopo terapia con sacubitril/valsartan in termini di miglioramento del delta del VO2 picco (+2,1 vs. + 4,7), del Polso di O2 (+1,4 vs. +4,2), della FE (+4,1 vs.+10) e dell’ NT-proBNP (760 vs. 810). Non sono state osservate significative differenze in termini di Δ VO2/ ΔWork e di VE/VCO2. Conclusioni: Dai risultati dello studio si evince che la terapia con Sacubitril/valsartan migliora la tolleranza all’esercizio fisico, la frazione di eiezione del ventricolo sinistro, il VO2 picco e alla soglia anaerobica e l’efficienza ventilatoria. La presenza di DE a livello cardiaco condiziona la risposta alla terapia con sacubitril/valsartan. Infatti, in presenza di fibrosi miocardica gli effetti del farmaco sulla capacità funzionale e sui parametri cardiorespiratori, seppur mantenuti, sono ridotti. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi al fine di comprendere meglio il meccanismo d’azione del farmaco e gli effetti sul rimodellamento cardiaco.
Introduction: Sacubitril/valsartan in heart failure (HF) with reduced ejection fraction (HFrEF) was shown to be superior to enalapril in reducing the risk of death and hospitalization for HF. The aim of this study was to evaluate cardiopulmonary effects of sacubitril/valsartan in patients with HFrEF and the possible correlation with the degree of myocardial fibrosis assessed with cardiac magnetic resonance (CMR). Methods: An observational, prospective study was conducted. 134 outpatients with HFrEF underwent serial cardiorespiratory tests after initiation of therapy with Sacubitril / Valsartan. Of these, 54 patients underwent CMR. The remaining 80 patients did not perform CMR as they had undergone ICD implantation prior to enrollment in the aforementioned study. Results: After a mean follow-up of 13.3 ± 6.6 months, a reduction in systolic blood pressure (p <0.0001), an improvement in FE (p = 0.0003), a reduction in the E/A ratio (p = 0.007), inferior vena cava size (p = 0.009) and NT-proBNP levels (p = 0.007) was observed. During the follow-up, we observed an increase in peak VO2 of 16% (Δ = + 5 mL / Kg / min; p <0.0001) and in O2 pulse of 13% (Δ = +1, 7 mL / beat; p 0.0002), as well as an improvement in ventilatory response associated with a 7% reduction in the VE/VCO2 slope (Δ = 2.5; p = 0.0009). VO2 at the anaerobic threshold (AT-VO2) went from 11.5 +2.6 to 12.5 +3.3 mL / kg / min (p = 0.021); furthermore, an 8% increase in the Δ VO2 / Δ Work ratio (Δ = +0.8 mL / beat; p 0.0001) and an 18% increase in the tolerance to physical exercise (Δ = +16 Watt; p <0.0001). In multivariate logistic regression analysis, the main predictors of events during follow-up were the VE/VCO2> 34 [OR: 3.98 (95% CI: 1.59 10.54); p-value = 0.0028]; the presence of ventilatory oscillation [OR: 4.65 (95% CI: 1.55 1 6.13); p value = 0.0052] and the hemoglobin value [OR: 0.35 (95% CI: 0.21 0.55); p value <0.0001]. In the subgroup of patients undergoing CMR, a lower response after sacubitril/valsartan therapy was observed in the presence of Delayed Enhancement (DE) > 4.6% in terms of improvement in peak VO2 delta (+2.1 vs. + 4.7), pulse of O2 (+1.4 vs. +4.2), FE (+4.1 vs. + 10) and NT-proBNP (760 vs. 810). No significant differences were observed in terms of ΔVO2/ΔWork and VE / VCO2. Conclusions: The results of the study show that therapy with Sacubitril/valsartan improves exercise tolerance, left ventricular ejection fraction, peak VO2 and anaerobic threshold and ventilatory efficiency. The presence of myocardial fibrosis conditions the response to therapy with sacubitril/valsartan. In fact, in these patients, the effects of the drug on the functional capacity and cardiorespiratory parameters, even if maintained, are reduced. However, further studies are needed in order to better understand the mechanism of action of the drug and the effects on cardiac remodelling.
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Actes de conférences sur le sujet "Capacità di carico"

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Pultrone, Gabriella. « Turismo e centri urbani minori : possibili percorsi integrati verso frontiere innovative di sviluppo sostenibile ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8032.

Texte intégral
Résumé :
Il trend crescente del fenomeno turistico costituisce una sfida determinante nell’ambito delle questioni più ampie legate al paradigma della sostenibilità, in considerazione dei diversi effetti che le attività ad esso correlate producono su città e territori interessati. È un problema che va orientato nella giusta direzione come strumento privilegiato carico di valenze: capacità di sensibilizzare al rispetto dell’ambiente; elevate potenzialità di sostenere attività economiche tradizionali e innovative; capacità di contribuire al miglioramento della qualità della vita. Se correttamente programmato e gestito, esso può infatti giocare un ruolo chiave per il riequilibrio territoriale, attraverso la costruzione di sistemi turistici che comprendano destinazioni mature, emergenti ed aree marginali, in un’ottica di destagionalizzazione dei flussi e promozione delle economie locali, e in una logica in grado di coniugare stabilità e innovazione in un processo dialettico fra tradizione e creatività. Per molte città e regioni italiane, come la Calabria, la scelta di tutelare, valorizzare e gestire in modo integrato le risorse naturalistico-ambientali, paesaggistiche e storico-culturali attraverso la leva e il moltiplicatore del settore turismo può rappresentare, anche in momenti di crisi, un importante strumento per rivalutare il proprio patrimonio, sviluppare l’indotto a esso collegato, promuovere progetti strategici nel settore del turismo, stimolare la creazione di strutture ricettive e servizi complementari. Di fronte alle sfide della globalizzazione riscoprire i caratteri della propria specificità diviene quindi un’occasione imperdibile per ripensare il proprio sviluppo con intelligenza, laddove l’attributo smart si riferisca all’incontro creativo di tecnologie e capacità umane, che attraverso le comunità stesse diventano portatrici di innovazione. The growing trend of tourism is a key challenge in the context of broader issues related to the paradigm of sustainability, taking into account the different effects that the activities related to it produce on cities and regions concerned. This issue must be addressed in the right direction as a privileged instrument full of values: the ability to raise awareness of the environment; great potential to support innovative and traditional economic activities, the ability to contribute to improving the quality of life. If properly planned, it can play a key role in the territorial balance, through the construction of tourist facilities including mature destinations, emerging and marginal areas, with a seasonal adjustment of flows and promotion of local economies, that combines stability and innovation in a dialectical process between tradition and creativity. For many Italian cities and regions, such as Calabria, the choice to protect, enhance and manage the resources in an integrated natural-environmental, landscape and historical-cultural through the lever and the sector leverage tourism can be, even in times of crisis, an important tool to revalue its assets, develop the armature connected to it, to promote strategic projects in the tourism sector, to stimulate the creation of accommodation facilities and complementary services. Faced with the challenges of globalization, rediscover its own specificity then becomes a unique opportunity to rethink its own development with intelligence, where the smart attribute refers to the meeting of creative technology and human capabilities, through which the communities themselves become carriers of innovation.
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