Littérature scientifique sur le sujet « Campi lessicali »

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Articles de revues sur le sujet "Campi lessicali"

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Marcenaro, Simone. « Soggettività ed emotività nella poesia realistica medievale : dai trovatori al Duecento italiano ». Revista de Cancioneros Impresos y Manuscritos, no 6 (15 décembre 2017) : 40. http://dx.doi.org/10.14198/rcim.2017.6.03.

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Résumé :
Lo studio della soggettività e dell’emotività nella lirica romanza è stato effettuato negli ultimi anni con profitto nel campo della lirica d’amore, mentre nel campo che qui si definisce «poesia realistica», cioè quella che parla di tutto ciò che non rientra nell’ambito dei rapporti amorosi, è ancora sostanzialmente da indagare. Il contributo si sofferma sulla tradizione provenzale e italiana e cerca di approfondire il rapporto che unisce la soggettività del poeta a temi e motivi relativi alla descrizione della realtà nella sua multiformità, dove al posto del lessico amoroso entrano in scena una serie di campi semantici nuovi, da un lato, mentre, dall’altro, gli stessi usi lessicali della canso tradizionale vengono reimpiegati e rifunzionalizzati nella poesia realistica.
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Canazza, Alessandro. « SISTEMI DI COLTIVAZIONE DEI CAMPI E TIPI DI COLTURE NEL TERRITORIO VERONESE : RIFLESSIONI SUGLI SPOGLI AIS ». Italiano LinguaDue 14, no 2 (17 janvier 2023) : 675–84. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19634.

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Résumé :
A circa cent’anni dall’avvio dell’indagine linguistica ed etnografica di Paul Scheuermeier e degli altri raccoglitori, l’Atlante linguistico ed etnografico dell’Italia e della Svizzera meridionale (Sprach- und Sachatlas Italiens und der Südschweiz) costituisce una pietra miliare per lo studio delle varietà italo-romanze, all’incrocio tra dialettologia, geografia linguistica ed etnografia, tra “parole” e “cose” (Wörter und Sachen). Questo contributo, pur se alieno da pretese di completezza, propone una lettura ragionata di alcune carte linguistiche relative ai sistemi di coltivazione dei campi e ai tipi di colture, prendendo come riferimento geografico il territorio della provincia veronese e i punti di rilevazione selezionati dai compilatori dell’AIS, i quali sono collocati in località della provincia stessa che appaiono significative dal punto di vista linguistico. Il confronto tra gli esiti lessicali del dialetto veronese e quelli delle varietà venete orientali e dei dialetti gallo-italici permette di formulare alcune ipotesi circa la distribuzione spaziale dei fatti linguistici e il meccanismo delle innovazioni onomasiologiche in quella specifica porzione del dominio italo-romanzo, operazione che non va discosta - nel pieno rispetto dello spirito metodologico dell’Atlante italo-svizzero - da riflessioni e approfondimenti di carattere etnografico circa l’humus culturale e socio-economico che a quei fenomeni soggiace. Tiling the Land and Types of Crops in the Province of Verona: a Reading of the Italian-Swiss Atlas Almost a century after the beginning of the linguistic and ethnographic investigation by Paul Scheuermeier and the other collectors, the Linguistic and Ethnographic Atlas of Italy and Southern Switzerland (Sprach- und Sachatlas Italiens und der Südschweiz) still sets a milestone in the study of the Romance linguistic varieties in the Italian peninsula, at the crossroads between dialectology, linguistic geography and ethnography and between “words” and “things” (Wörter und Sachen). This paper, without any claim for completeness, provides a critical reading of some linguistic maps concerning tiling the land and types of crops, taking as a geographical reference the territory of the province of Verona and the measuring/recording points selected by the compilers of the Italian-Swiss Atlas, which are significant from a linguistic point of view. The comparison between the lexical outcomes of the Veronese dialect and those of the other Venetian and Gallo-Italic dialects points out some evidence about the spatial distribution of linguistic facts and the mechanism of onomasiological innovations in a specific portion of the Romance linguistic domain. This operation, in full respect of the methodological pattern of the Italian-Swiss Atlas, comes along with ethnographic issues regarding the cultural and socio-economic background of linguistic phenomena.
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Videsott, Paul. « Gli italianizmi nel ladino brissino-tirolese : alcuni aspetti quantitativi e cronologici in base all'ALD-I ». Linguistica 41, no 1 (1 décembre 2001) : 129–58. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.41.1.129-158.

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II ladino brissino-tirolese e il romancio grigionese sono spesso caratterizzati come lingue a cavallo tra l'Europa settentrionale e meridionale (cf. Schmid 1993) e situate nel campo di gravitazione del tedesco e dell'italiano (cf. SillerRunggaldier 1999). Di questi due poli d'attrazione, soltanto il primo è stato studiato in maniera adeguata: l' influsso del tedesco (nelle sue varianti diatopiche e/o cronologiche) sul lad. b.t. e sul rom. grig., in special modo la sua componente lessicale, e stato oggetto di nume-rose analisi .2
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Skubic, Mitja. « Interferenze sintattiche di origine romanza nelle parlate slovene occidentali : la strutturazione del sintagma aggettivale, della frase, del periodo ». Linguistica 31, no 1 (1 décembre 1991) : 361–65. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.31.1.361-365.

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Résumé :
Il Festeggiato si è occupato, a più riprese, delle interferenze linguistiche tra il mondo slavo e quello romanzo; ha dedicato, e dedica tutt'ora, una buona parte dell'energia e dell'attività scientifica all'istroromanzo, il quale istroromanzo sta in opposizione diglossica, quale registra basso, rispetto al serbocroato, da una parte, e all'italiano, e magari alla koinè veneta, dall'altra. Il Tekavčić ci ha offerto delle analisi interessanti ed esaustive, delle quali ha beneficiato anche questa rivista, nel campo semantico e lessicale. Non ha trascurato nemmeno problemi concernenti le interferenze sintattiche, e questo fin dalle sue ricerche sulla parlata di Dignano. Il problema della consecutio temporum, ad esempio.
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Pereira da Silva, Regina Célia. « SEMANTICA LESSICALE E CONFRONTO INTERLINGUISTICO NEI SCRITTI CHIARIANI DURANTE IL PROCESSO TRADUTTIVO ». Acta Semiótica et Lingvistica 25, no 3 (18 décembre 2020) : 132–42. http://dx.doi.org/10.22478/ufpb.2446-7006.44v25n3.55242.

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Résumé :
A área da comunicação constitui o campo de trabalho do tradutor, o que significa que o desenvolvimento de uma relação interpessoal se encontra englobada no próprio processo de tradução. No entanto, o interlocutor do tradutor não se limita a um só, mas destina-se a uma coletividade inteira que só por si é sinónimo de cultura, de tradição, de hábitos e costumes. Não existe, pois, tradução sem uma reflexão sobre a própria língua e cultura, sobre aquilo que lhe é inerente, sobre a ideia que temos sobre o significado de uma determinada palavra e, obviamente, sobre a ideia que temos do mundo e dos nossos semelhantes. Existe, então a necessidade de uma discussão das categorias linguísticas adquiridas e assimiladas. A finalidade do método intercultural está orientada para os utilizadores últimos do texto e apresenta uma premissa imprescindível, isto é, o conhecimento aprofundado dos elementos sociais, linguísticos e culturais peculiares de dum público específico. Este aspeto pressupõe uma transferência cultural que conheça as exigências dos espaços culturais de receção. Este estudo mira a evidenciar a natureza e o protótipo da relação entre os textos de Chiara Lubich e a sua tradução noutras línguas enraizadas nas culturas Outras.
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Pavletić, Helena. « TERMINI CRISTIANI DI ORIGINE ITALIANA IN LINGUA CROATA KRŠĆANSKI TERMINI TALIJANSKOGA PODRIJETLA U HRVATSKOME JEZIKU ». Folia linguistica et litteraria XI, no 30 (2020) : 265–80. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.15.

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Résumé :
Nella tradizione plurisecolare della sua creazione la terminologia cristiana croata è stata permeata da tre elementi linguistici essenziali (greco, latino e slavo). Per quanto riguarda l'influenza romanza, con il latino come elemento dominante, la formazione dei nomi cristiani croati è stata influenzata anche dalla lingua italiana quale lingua di partenza e/o lingua mediatrice. Nella lessicografia contemporanea croata i termini cristiani sono stati elaborati nei manuali Hrvatska kršćanska terminologija (1976) di Jeronim Šetka e Opći religijski leksikon (2012). Lo scopo di questo saggio è quello di determinare lo stato dei termini cristiani croati formatisi sotto l'influsso della lingua italiana, nella lingua croata contemporanea. Tenuto conto dell'obiettivo summenzionato, vengono osservati i termini dei manuali lessicografici croati (specialistici e generali), coniati su modello dell'italiano. I termini cristiani di origine italiana in lingua croata sono classificati, in base alla normativa e le caratteristiche stilistiche, in gruppi diversi: i termini appartenenti alla lingua standard, i termini caratterizzati dalle designazioni regionali e i termini che oggi appartengono allo strato lessicale passivo. Con l'obiettivo di determinare l'uso dei termini cristiani di origine italiana nella lingua contemporanea, viene studiato il loro funzionamento sull'esempio del corpus di Hrvatska jezična riznica e del corpus in rete croato hrWaC. L'analisi dei termini selezionati identifica cambiamenti di significato: alcuni termini nella lingua generale assumono un nuovo significato e diventano parole universali oppure il termine viene utilizzato in più campi professionali. In questo contesto, si traggono delle conclusioni sugli spostamenti di significato dei termini selezionati nell'uso terminologico e non terminologico. I risultati della ricerca indicano l'importanza dell'influenza romanza nella formazione lessicale di concetti professionali e generali nella lingua croata.
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BOUMEDIENE, Israa. « Ruolo dell’abilità della lettura nello sviluppo della competenza linguistica Caso di studio : gli studenti del secondo anno di lingua italiana all´Università di Algeri 2 ». ALTRALANG Journal 3, no 03 (31 décembre 2021) : 33–49. http://dx.doi.org/10.52919/altralang.v3i03.133.

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ABSTRACT: This article aims to analyze the central role of reading in the development of linguistic competence. The case of Algerian students enrolled in the second year of a three-year degree at the University of Algiers 2. Reading is the ability to decode and interpret the written language. It undoubtedly represents a fundamental component for the development of lexical competence and for improving comprehension.Reading is essential to enrich our information in various fields of our life, it also helps us to broaden our knowledge, in order to obtain meaningful answers. RIASSUNTO: Il presente articolo è volto ad analizzare il ruolo centrale della lettura nello sviluppo della competenza linguistica. Il caso degli studenti algerini iscritti al secondo anno di laurea triennale all’Università di Algeri 2. La lettura è l’abilità di decodificazione e interpretazione della lingua scritta. Rappresenta indubbiamente una componente fondamentale per lo sviluppo della competenza lessicale e per migliorare la comprensione. La lettura è essenziale per arricchire le nostre informazioni in vari campi della nostra vita, ci aiuta anche ad ampliare le proprie conoscenze, per poter ottenere rispote significative.
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Lazarević, Radmila. « NEOLOGISMI E FORESTIERISMI NELL’ITALIANO COME RIFLESSO DEI CAMBIAMENTI SOCIALI ». Folia linguistica et litteraria XI, no 30 (2020) : 125–41. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.8.

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Résumé :
Neologismi o neoformazioni sono parole o espressioni nuove, coniate mediante le regole di formazione proprie del sistema lessicale di una lingua, ma non entrate ancora propriamente nell’uso comune, come gadgettistica, sviluppismo, gattizzare... Ogni anno, i dizionari monolingui italiani vengono aggiornati con centinaia di voci nuove. Molte di queste parole arrivano nella lingua italiana come forestierismi già formati, mantenendo pure la forma originale (selfie, Brexit, emoji), mentre altre vengono tradotte e utilizzate come calchi traduzione: post verità dall’inglese post truth, lavaggio del cervello dall’inglese brainwashing ecc. Questo contributo cercherà di dimostrare come le tendenze neologiche nella lingua italiana riflettano non solo l’attualità italiana, ma anche quella globale, nonché i cambiamenti che stanno trasformando la società, talvolta a livello giornaliero, e specialmente nel campo delle nuove tecnologie. A scopo di illustrare queste tendenze, saranno riportati non solo gli esempi più attuali di neologismi, ma anche quelli di voci che, benché da parecchi anni facciano parte integrante dei dizionari e del lessico italiano, sono entrate nella lingua come neologismi e poi a loro volta hanno influenzato la formazione di altri neologismi con la stessa base (Tangentopoli e le sue derivazioni moderne in – poli, con il significato specifico del confisso). Saranno riportati esempi di varie sfere della vita sociale, nonché quelli storicamente rilevanti nel contesto sociale, culturale o politico.
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Berišić Antić, Danijela, et Matea Maglica. « La nascita di un nuovo linguaggio nella pandemia ». SPONDE 2, no 1 (28 décembre 2022) : 93–110. http://dx.doi.org/10.15291/sponde.4091.

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Résumé :
La pandemia causata dal COVID-19 ha drasticamente cambiato la quotidianità delle persone. L’impensabile è diventato realtà. Sembra sempre più difficile immaginare di ritornare a vivere la "normalità". Il linguaggio, sottoposto a continui mutamenti, è diventato più ricco in un breve lasso di tempo. Ovviamente, non tutti i termini e i neologismi coniati durante la pandemia faranno in futuro parte dei dizionari ma alcuni verranno sicuramente registrati per segnare un’epoca che difficilmente sarà dimenticata. In questo contributo si è voluto riassumere ed analizzare cambiamenti subiti dal linguaggio sul piano lessicale. I termini, prima relativi esclusivamente al campo medico, hanno riempito le pagine dei giornali e il web e sono entrati a far parte del linguaggio comune dei cittadini. La nuova situazione che si è creata nel mondo dall’apparizione della pandemia è stata da ispiratrice per la creazione di neologismi, provenienti in gran misura dall’inglese. Il COVID-19 ha fatto creare tanto pessimismo tra le persone, le cose che prima erano scontate, non lo sono più, e c’è chi ha ritrovato l’ottimismo cercando di sdrammatizzare creando parole scherzose con i prefissoidi corona- e covid-. Oltre alle categorie summenzionate, nel presente contributo una parte è stata dedicata alle metafore sportive che vengono usate con il riferimento al coronavirus per attenuare la situazione difficile e dolorosa contro cui il mondo è andato in contro.
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Thèses sur le sujet "Campi lessicali"

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Marrazza, Massimiliano <1972&gt. « Il campo lessicale delle malattie e della guarigione in ebraico antico ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9573/1/dottoratoIIBologna2021.pdf.

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Résumé :
Abstract La ricerca in oggetto è un’analisi componenziale dei lessemi indicativi di patologie e una di guarigione in ebraico antico. . Sono così citati sia il tratto distintivo (distinctive feature) che un lessema acquista alla fine e alla luce della ricerca stessa, sia il risultato dell’uso contestualizzato del lessema stesso. Alla fine, un’esatta disamina dei lessemi che indicano le malattie e gli stati di salute in EA, catalogati in un glossario, corredano la ricerca. La ricerca è divisa in tre sezioni principali: l’analisi distribuzionale e classematica, l’analisi paradigmatica e, infine, il glossario finale. L’analisi distribuzionale e classematica valuta ogni singola occorrenza del lessema nel corpus dell’EA (Iscrizioni, EB ed EQ) e individua la classe alla quale il lessema si riferisce. L’analisi paradigmatica si propone l’inserimento nella ricerca della ‘dimensione’ individuata per ogni lessema analizzato. . I rapporti individuati tra i vari lessemi sono di: antonomia graduale se essi si oppongono in base alla marcatezza della malattia descritta dal lessema stesso ovvero polare se l’opposizione avviene in base allo stato patologico stricto sensu. Infine, si attestano rapporti di iperonimia e iponimia. Alla luce delle opposizioni, il significato è da considerarsi come distinto dalla “designazione”, vale a dire dalla specifica e contestuale utilizzazione che la lingua attesta per il lessema. I lessemi analizzati sono: חֳלִי, מַחֲלָֽה e derivati, דְּוַי, דֶבֶר, צָרַעַת e זוֹב , דַּלֶּקֶת , חַרְחֻר, קַּדַּ֔חַת, שַּׁחֶ֙פֶת, גָּרָ֖ב, חֶרֶס*, יַלֶּ֔פֶת, נֶּ֗תֶק, שְׁחִ֥ין, טחור* e מַרְפֵּא
The research is a componential analysis of the lexemes indicative of pathologies and healing in ancient Hebrew. . The distinctive feature that a lexeme acquires at the end and in the light of the research itself, and the result of the contextualized use of the lexeme itself are thus cited. In the end, an exact examination of the lexemes that indicate diseases and health conditions in AH, cataloged in a glossary, accompany the research. . In this study the denotative lexemes of generic diseases (hyperonyms), specific diseases (hyponyms) are analyzed in opposition to a lexeme indicative of a state of recovery from them and of overall health. The research is divided into three main sections: the distributional and classematic analysis, the paradigmatic analysis and, finally, the final glossary. The distributional and classematic analysis assesses each single occurrence of the lexeme in the AH corpus (Inscriptions, BH and QH) and identifies the class to which the lexeme refers. The paradigmatic analysis proposes the insertion in the search of the 'dimension' identified for each lexeme analyzed. . Finally, there are reports of hyperonymy and hyponymy. In the light of the oppositions, the meaning is to be considered as distinct from the "designation", that is, from the specific and contextual use that the language attests to the lexeme. The analyzed lexemes are: חֳלִי, מַחֲלָֽה and derivates, דְּוַי, דֶבֶר, צָרַעַת e זוֹב , דַּלֶּקֶת , חַרְחֻר, קַּדַּ֔חַת, שַּׁחֶ֙פֶת, גָּרָ֖ב, חֶרֶס*, יַלֶּ֔פֶת, נֶּ֗תֶק, שְׁחִ֥ין, טחור* e מַרְפֵּא
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Catani, Francesca. « Differenze lessicali nelle lingue non-verbali : uno studio comparativo tra LIS e Libras nel campo semantico delle emozioni ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18344/.

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Résumé :
Il presente progetto si propone come un'analisi comparativa tra i segni relativi alle otto emozioni primarie - secondo la definizione data dallo psicologo statunitense Robert Plutchik - in Lingua dei Segni Italiana (LIS) e in Lingua Brasiliana dei Segni (Libras). I ventinove segni totali verranno comparati secondo le componenti cherorogiche che li compongono, con l'obiettivo di arricchire la discussione linguistica riguardante tutte le lingue segnate, ed, in particolare, le due prese qui in esame. Inoltre, attraverso l'analisi di elementi, per loro stessa natura, altamente espressivi di qualsiasi lingua storico-naturale, quali le emozioni, ci proponiamo di rendere omaggio all'iconicità delle lingue non vocali, contribuendo alla demolizione, allo stesso tempo, dei miti ad esse legati. Dietro alla realizzazione dello studio comparativo, ovvero la parte centrale del progetto, nel quale i segni sono descritti sia per forma scritta che attraverso immagini poste in appendice, giace un attento lavoro di ricerca bibliografica e una collaborazione presenziale con l'interprete di LIS e docente presso l'Università di Bologna Dott. Pietro Celo e con la professoressa presso l'Universidade Federal do Rio Grande do Sul ed interprete di Libras Dott.ssa Carina Rebello Cruz.
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Giacomini, Laura [Verfasser]. « Un dizionario elettronico delle collocazioni come rete di relazioni lessicali : Studio sul campo semantico della paura / Laura Giacomini ». Frankfurt : Peter Lang GmbH, Internationaler Verlag der Wissenschaften, 2012. http://d-nb.info/1042422745/34.

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FUNELLI, ALESSANDRA. « Il campo lessicale dei verbi indicanti "pregare" in ebraico antico : riflessioni linguistiche e implicazioni storico-culturali ». Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/2158/1105860.

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La ricerca prende in esame i verbi indicanti "pregare" in ebraico antico e oltre ad analizzarli da un punto di vista linguistico cerca di trovare anche le loro implicazioni sia storiche sia culturali. - The research is about the lexical field of the verbs meaning "praying" in ancient Hebrew and tries to analyze the various implications from both the historical and the cultural point of view.
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Legnaioli, Alberto. « Il campo lessicale dei sostantivi di ‘tempo’ in ebraico post-biblico ». Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/2158/1154589.

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L’obiettivo dello studio qui presentato è fornire un’analisi semantica dei sostantivi appartenenti al campo lessicale di “tempo” in ebraico post-biblico. Il metodo adottato consiste in un’analisi componenziale del significato dei lessemi afferenti al campo lessicale secondo i principi teorici elaborati da Eugenio Coseriu (1971a; 1971b; 1971c; 1973). L’applicazione di tale quadro teorico allo studio del lessico dell’ebraico antico è frutto dell’intenso lavoro di ricerca condotto da Fronzaroli (1993), Vivian (1978) e Zatelli (1978; 1994; 1995; 2004). Ogni lessema è analizzato all'interno delle "lingue funzionali" (sistemi linguistici dotati di carattere sincronico, sintopico, sinstratico e sinfasico) di Ben Sira (EBS) e settaria di Qumran (EQ4). L'analisi della distribuzione consente di osservare le relazioni paradigmatiche che definiscono la posizione reciproca dei lessemi all'interno della struttura del campo lessicale. Risulta, così, possibile individuare le unità lessicali e descriverne i significati pertinenti nei loro tratti minimi. -- The study provides a semantic analysis of time nouns in post-biblical Hebrew. Every lexeme is analysed through the theoretical framework of componential analysis of meaning. The relevant theoretical principles were established by Eugenio Coseriu (1971a; 1971b; 1971c; 1973). Fronzaroli (1993), Vivian (1978) and Zatelli (1978; 1994; 1995; 2004) subsequently applied this framework to the study of Ancient Hebrew. According to this method each lexeme is analyzed within two "functional languages" (linguistic systems with synchronic, syntopic, synstratic and symphasic character), the language of Ben Sira (EBS) and the sectarian language of Qumran (EQ4). An analysis of the distribution of each noun allows to observe the paradigmatic relations that reveal the position of each lexeme within the structure of the lexical field. Thus, it is possible to identify the relevant lexical units and to decompose their meanings into their fundamental semantic traits.
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6

MARRAZZA, MASSIMILIANO. « Il campo lessicale degli aggettivi indicanti 'sano' e 'malato' in ebraico antico ». Doctoral thesis, 2010. http://hdl.handle.net/2158/559136.

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Livres sur le sujet "Campi lessicali"

1

Giacomini, Laura. Dizionario Elettronico Delle Collocazioni Come Rete Di Relazioni Lessicali : Studio Sul Campo Semantico Della Paura. Lang GmbH, Internationaler Verlag der Wissenschaften, Peter, 2012.

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2

Giacomini, Laura. Dizionario Elettronico Delle Collocazioni Come Rete Di Relazioni Lessicali : Studio Sul Campo Semantico Della Paura. Lang GmbH, Internationaler Verlag der Wissenschaften, Peter, 2012.

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