Articles de revues sur le sujet « Campi di prigionia in Italia »

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Padovese, Giulia. « I "disertori" di Caporetto nelle memorie di alcuni militari lombardi (1917-1919) ». STORIA IN LOMBARDIA, no 1 (septembre 2022) : 48–93. http://dx.doi.org/10.3280/sil2022-001002.

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Résumé :
Nonostante l'elevato numero di uomini coinvolti, vicende personali e socio-politiche portarono a "relegare nell'ombra" la memoria della prigionia vissuta da migliaia di soldati italiani durante la Grande guerra, riscoperta solo intorno alla fine del secolo scorso, grazie, in particolar modo, alla possibilità di analizzare documenti contenenti forme di scrittura popolare raccolti e conservati all'interno di archivi pubblici e privati. Prendendo in esame fonti edite e inedite, viene quì ricostruita l'esperienza di prigionia vissuta da alcuni soldati di origine lombarda (Angelo Rognoni, Giuseppe Resegotti, Giulio Salaroli e Carlo Colombo), dalla cattura a Caporetto fino al ritorno in Italia, descrivendo le terribili condizioni di vita all'interno dei campi dell'Impero austro-ungarico e della Germania, in particolar modo in quello di Cellelager, destinato ai soli ufficiali, e soffermandosi a riflettere sull'importanza della memoria e sui motivi che portarono a "dimenticare" tali avvenimenti.
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Nitti, Paolo. « The sanitary emergency and language teachers’ training needs in Italy ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no 3 (31 décembre 2021) : 59–68. http://dx.doi.org/10.36253/form-10261.

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Résumé :
Language teaching represents one of the language sciences that can be regarded as applicative. The teaching of modern languages is a discipline that is intrinsically interconnected with other disciplines and, from the moment it was scientifically recognized on the epistemological level, it has been characterized by a keen interest and affinity towards the technologies. This essay showcases the results of a survey conducted on a sample of teachers on the effects of the pandemic on language teaching in Italy. L’emergenza sanitaria e i bisogni formativi dei docenti di lingua in Italia. La didattica delle lingue rappresenta una delle scienze del linguaggio di carattere applicativo. La glottodidattica inoltre è una disciplina interconnessa intimamente con altri campi del sapere e, fin dai primi momenti di autonomia sul piano dello statuto epistemologico, con la tecnologia. Questo contributo permette di analizzare i risultati di un’indagine condotta su un campione rappresentativo di insegnanti in merito agli effetti della pandemia sull’insegnamento delle lingue in Italia. L’emergenza sanitaria e i bisogni formativi dei docenti di lingua in Italia La didattica delle lingue rappresenta una delle scienze del linguaggio di carattere applicativo. La glottodidattica inoltre è una disciplina interconnessa intimamente con altri campi del sapere e, fin dai primi momenti di autonomia sul piano dello statuto epistemologico, con la tecnologia. Questo contributo permette di analizzare i risultati di un’indagine condotta su un campione rappresentativo di insegnanti in merito agli effetti della pandemia sull’insegnamento delle lingue in Italia.
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Insolvibile, Isabella. « Soldati contadini. I prigionieri di guerra italiani in Gran Bretagna 1941-1946 ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 260 (février 2011) : 425–37. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-260004.

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Résumé :
Tra il 1941 e il 1946 piů di 155.000 soldati italiani, catturati sui fronti africani, vennero detenuti in Gran Bretagna come prigionieri di guerra e costituirono un'importantissima fonte di manodopera per l'economia britannica. Essi vennero impiegati per lo piů in agricoltura e ospitati in campi di prigionia disseminati in ogni angolo del paese. Non sempre furono utilizzati secondo i dettami della Convenzione di Ginevra, tuttavia si puň ritenere la loro esperienza una delle meno dure tra quelle vissute dai prigionieri di guerra del secondo conflitto mondiale. Gli italiani continuarono a essere considerati prigionieri nonostante l'armistizio e la cobelligeranza, e rimasero in Gran Bretagna fino al tardo 1946, sia pur coinvolti negli schemi di un'ambigua "cooperazione". Il saggio, attraverso l'analisi di un'ampia documentazione proveniente da archivi italiani e britannici, ripercorre le tappe di una vicenda poco affrontata dalla storiografia e che rappresenta, invece, un importante tassello in un discorso complessivo sulla cattivitŕ durante la seconda guerra mondiale.
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Motti, Riccardo, et Massimo Ricciardi. « La flora dei Campi Flegrei (Golfo di Pozzuoli, Campania, Italia) ». Webbia 60, no 2 (janvier 2005) : 395–476. http://dx.doi.org/10.1080/00837792.2005.10670783.

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Tenconi, Massimiliano. « Note sul campo per prigionieri di guerra n. 57 di Grupignano 1941-1943 ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 266 (septembre 2012) : 96–102. http://dx.doi.org/10.3280/ic2012-266005.

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Résumé :
Nel corso della seconda guerra mondiale sull'intero territorio italiano crebbe il numero dei campi di concentramento per i prigionieri catturati durante le operazioni belliche sui vari fronti. Da circa 60, con 26.000 prigionieri, nella primavera del 1942, essi diventarono 72 (molti dei quali articolatisi nel frattempo in svariati sottocampi di lavoro), con poco meno di 80.000 prigionieri, alla vigilia dell'armistizio. Se la storiografia ha alquanto trascurato il tema generale dei prigionieri di guerra in Italia, sia per quanto riguarda le condizioni in cui essi vissero sia per quanto riguarda le strutture e i meccanismi burocratici attraverso cui vennero gestiti, tuttavia una significativa attenzione č stata rivolta alla realtŕ di singoli campi. Questo breve studio illustra quella del campo di Grupignano (campo Pg 57), riservato in prevalenza a prigionieri australiani e neozelandesi, basandosi soprattutto su fonti primarie e secondarie straniere, e vuole dare un contributo alla costruzione dell'atlante concentrazionario della penisola nel periodo del secondo conflitto mondiale.
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Marinelli, Maurizio, et Wessie Ling. « Italianerie : transculturality, co-creation and transforming identities between Italy and Asia ». Modern Italy 24, no 4 (novembre 2019) : 363–67. http://dx.doi.org/10.1017/mit.2019.57.

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Résumé :
Questo numero speciale di Modern Italy contiene sette saggi di studiosi internazionali sui rapporti tra l'Italia e l'Asia. L'attenzione primaria è sulla transculturalità, la co-creazione, il fascino e la reinvenzione dell'Italia in Asia (o dell'Asia in Italia) in settori e campi nodali quali l'architettura, il cinema, la letteratura, la moda, la comunicazione digitale, la storia e la geografia.
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Guma, Tullio. « Un nostos “diplomatico” : i miei tanti ritorni ». Italian Canadiana 35 (18 août 2021) : 109–16. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v35i0.37221.

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Il nostos era il ritorno degli eroi greci dai campi di battaglia. L'altra faccia della medaglia del nostos era la nostalgia per le persone care ed i luoghi di origine che non si vedevano da molti anni. Lo stesso struggente sentimento è provato dagli emigrati, dai rifugiati che desiderano un giorno ritornare al loro Paese. Anche Tullio Guma è per certi versi un emigrato avendo vissuto più anni all’estero che non in Italia: da bambino ed adolescente, durante i quarant'anni trascorsi in diplomazia, dopo il pensionamento. Egli infatti risiede tuttora a Toronto. Egli ha vissuto in molti Paesi ed ha effettuato tanti ritorni, mai definitivi. Mete dei suoi rientri in Italia sono stati Napoli e Roma. Ogni volta che a distanza di anni tornava in Italia, osservava i numerosi cambiamenti che erano nel frattempo intervenuti. È sempre felicissimo di tornare in Italia, ma anche in Canada e negli altri Paesi ove ho risieduto. Resta da vedere se Tullio Guma compirà un giorno il ritorno “definitivo”. Già, ma in Italia o in Canada?
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Iannaccone, Antonio, et Beatrice Ligorio. « La Situated Cognition in Italia : stato dell’arte ». Swiss Journal of Educational Research 23, no 3 (1 décembre 2001) : 439–52. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.23.3.4613.

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Résumé :
L’articolo esamina i contributi teorico-metodologici ed empirici che caratterizzano la presenza della Situated Cognition in Italia. Muovendo dagli spunti culturali che ne hanno agevolato la diffusione nel panorama della psicologia italiana, la rassegna individua tre principali campi applicativi nei quali poter collocare le ricerche ispirate alla prospettiva situata. Si tratta dei contesti educativi, dei contesti sociali e comunicativi ed infine dei contesti tecnologici. Dall’analisi complessiva delle ricerche emergono alcuni elementi comuni alle diverse opzioni metodologiche ed empiriche e, contemporaneamente, la notevole potenzialità euristica ed applicativa di tale pros-pettiva.
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Inghilleri, Paolo. « Una visione aperta : la psicologia transculturale ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 1 (mai 2021) : 217–26. http://dx.doi.org/10.3280/rip1-2021oa11631.

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Résumé :
Il contributo evidenzia il ruolo di Marcello-Cesa Bianchi e dell'Istituto di Psicologia della Facoltà Medica dell'Università degli Studi di Milano nella nascita della moderna psicologia e psicoterapia transculturale in Italia. Attraverso ricerche sul campo in differenti culture, l'elaborazione teorica e il confronto con altre discipline come la psicologia evoluzionistica e l'antropologia, la scuola di Cesa-Bianchi apre nuove prospettive nei diversi campi della psicologia culturale. Di particolare interesse è la riflessione metodologica che integra l'approccio quantitativo della psicologia scientifica con i metodi di ricerca qualitativi delle scienze umane.
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Renzo, Chiara. « "Attraversarono il mare su terra asciutta" : gli ebrei di Libia nei campi profughi in Italia e nel regime internazionale dei rifugiati (1948-1949) ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 295 (mai 2021) : 193–221. http://dx.doi.org/10.3280/ic295-oa1.

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Résumé :
La fondazione dello Stato di Israele nel 1948 portò a una significativa riduzione della presenza ebraica nei campi profughi italiani. Tuttavia, questo segnò anche l'inizio di un'imprevista ondata migratoria che tra il 1948 e il 1949 portò circa 8.000 ebrei dalla Libia, che giungevano nella penisola nel tentativo di ricevere assistenza internazionale per emigrare in Israele. Questo contributo prende in esame le ragioni che hanno portato gli ebrei di Libia a raggiungere clandestinamente i campi profughi in Italia, il ruolo delle organizzazioni ebraiche e sioniste e lo scenario in cui si è articolata la risposta dell'umanitarismo internazionale a questa emergenza.L'autrice mette in evidenza come una visione eurocentrica intrinsecamente radicata nel regime internazionale dei rifugiati vigente all'epoca abbia privato gli ebrei in fuga dalla Libia dello status di displaced persons.
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Bot, Ioana. « Gli esordi dimenticati della stilistica : Leo Spitzer, censore dei soldati italiani nei campi di prigionia della Prima Guerra Mondiale ». Caietele Echinox 33 (20 octobre 2017) : 352–67. http://dx.doi.org/10.24193/cechinox.2017.33.26.

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Cameranesi, Manuela, Silvia Cañas et Cecilia Santanchè. « Attività glottodidattiche web-based per studenti Erasmus ». Revista de Italianística, no 38 (29 décembre 2019) : 5–16. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i38p5-16.

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Résumé :
Presentiamo un’attività glottodidattica per studenti universitari in procinto di partire per il progetto Erasmus in Italia, in Portogallo o in Spagna. La proposta operativa consiste in un WebQuest, ossia una inquiry-oriented activity che prevede il reperimento delle informazioni necessarie per la risoluzione del task assegnato, utilizzando siti web precedentemente selezionati dall’insegnante. L’autenticità dei documenti da consultare consente ai discenti di potenziare la competenza linguistico-comunicativa in campi semantici senz’altro utili per affrontare il periodo di studi all’Estero, attraverso lo svolgimento di un’attività didattica otivante e flessibile, in quanto può essere svolta sia online che in presenza, e adattabile ai diversi livelli di conoscenza della LS.
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Scuderi, Gabriella. « Storia della normativa italiana in materia di medicinali fino alle norme più recenti sulla valutazione bioetica della sperimentazione clinica ». Medicina e Morale 50, no 3 (30 juin 2001) : 509–49. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2001.728.

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Résumé :
Dopo un breve excursus storico dei provvedimenti normativi sui medicinali adottati nella Unione Europea e recepiti dall’Italia, vengono descritti gli sviluppi più recenti della normativa sulla valutazione bioetica della sperimentazione clinica (ossia della fase di sperimentazione del farmaco sui soggetti umani che succede alla fase di sperimentazione sull’animale). In particolare, l’Autrice prende in esame le Nuove Norme Europee di Good Clinical Practice (GCP) e le ricadute che hanno portato alla normativa emanata in Italia riguardo il “consenso informato” ed il ruolo dei Comitati Etici. Inoltre, sono illustrati gli ultimi provvedimenti della normativa italiana. Questo lavoro costituisce dunque una rassegna sull’argomento. Certamente, allo stato attuale in Italia sono stati realizzati molti progressi nella trasposizione della legislazione comunitaria in diritto nazionale soprattutto nel campo della sperimentazione sui soggetti umani in particolare ma, probabilmente, altro lavoro deve essere svolto per coprire più vaste necessità in molti altri campi della ricerca scientifica in generale.
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Vendramin, Bruno. « Campi, Alessandro (2021) : Maquiavelo y las conjuras políticas. La lucha por el poder en la Italia del Renacimiento. » Perspectivas Revista de Ciencias Sociales 7, no 14 (14 février 2023) : 802–7. http://dx.doi.org/10.35305/prcs.v7i14.679.

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Résumé :
Alessandro Campi (1961) es Profesor titular de Historia de las Doctrinas Políticas y Ciencia Política en la Universidad de Perugia. Es fundador y director de la Rivista di Politica. Ha publicado numerosos estudios e investigaciones sobre el nacionalismo, la historia política italiana y la tradición del realismo político y sus autores, entre otros, Maquiavelo, Mosca, Schmitt, Carr, Aron, Freund y Miglio.
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Branciforti, Giuseppe. « IL CONCETTO DI VALENZA IN ITALIA : VAILATI PRECURSORE DI TESNIÈRE ». Italiano LinguaDue 13, no 2 (26 janvier 2022) : 303–9. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17140.

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Vailati è stato uno degli studiosi più eminenti del primo Novecento. Figura eclettica, ha spaziato in diversi campi del sapere, dalla matematica alla filosofia, alla linguistica. In uno dei suo ultimi articoli, analizzando il linguaggio in generale e quello dell’algebra in particolare, che ritiene dotato di un lessico e di una sintassi paragonabili al lessico e alla sintassi del linguaggio verbale, approfondisce in modo originale i concetti di transitivà e di relazione, e arriva ad abbozzare per il linguaggio verbale un modello che in seguito avrà grande fortuna e che prenderà il nome, dopo la pubblicazione dell’opera del linguista francese Lucien Tesnière, di modello valenziale. Oggi questo modello è alla base delle più recenti analisi linguistiche, perciò ritornare al pensiero di Vailati, a colui cioè che per primo lo ha delineato, già nella sua versione più ampia, considerando dotati di valenza non solo i verbi ma anche i nomi e gli aggettivi, è sembrato di rilevante importanza, specialmente perché l’informazione è poco conosciuta. Riprendere le sue idee, spesso profonde e sottili, è inoltre importante per capire quanto alto sia stato agli inizi del Novecento il livello raggiunto dal pensiero italiano, in grado di dialogare con il pensiero europeo e extraeuropeo e di concepire contributi nuovi e di valore. The concept of valence in Italy: Vailati precursor of Tesnière Vailati was one of the most eminent scholars of the early twentieth century. An eclectic figure, he spanned different fields of knowledge, from mathematics to philosophy and linguistics. In one of his last articles, he analyzed language in general and algebraic language in particular, which he considered as having a lexicon and syntax comparable to the lexicon and syntax of verbal language. In this paper he deepened the concepts of transitivity and relationship in an original way and sketched a model for verbal language that would later have great success and become known, after the publication of the work of the French linguist Lucien Tesnière, as the “Valential model”. Today this model is the basis of the most recent linguistic analyses, so it is important to go back to Vailati’s thought and outlines - where he considered not only verbs but also nouns and adjectives – especially because this information is not very well known. Summing up his often deep and subtle ideas is also important in understanding the height of Italian thought at the beginning of the twentieth century, able to dialogue with the European and extra-European thought and conceive of new and valuable contributions.
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Calabretta, Andrea. « Una questione di sguardi ? Considerazioni sui limiti nell'utilizzo della prospettiva transnazionale : il caso delle collettività nordafricane in Italia ». MONDI MIGRANTI, no 3 (novembre 2022) : 115–40. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-003007.

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L'articolo, tramite un focus sul caso delle collettività nordafricane, presenta un'analisi sul modo in cui la prospettiva transnazionale ha trovato applicazione negli studi migratori svolti nel contesto italiano a partire dal 2000. Il lavoro muove dall'analisi della letteratura transnazionale relativa alle collettività nordafricane in Italia per poi approfondire, tramite l'utilizzo di banche dati pubbliche e private, le caratteristiche del flusso migratorio egiziano e tunisino, risultati centrali per comprendere il posizionamento della ricerca nei confronti delle diverse collettività straniere. L'articolo delinea così le peculiarità dell'applicazione empirica della prospettiva transnazionale nel contesto italiano. Emergono i limiti materiali propri della produzione del sapere, con importanti ricadute metodologiche quali la scarsa costruzione di etnografie multisituate, ma anche i limiti insiti nello sguardo dei ricercatori e che sembrano agire in favore di una ricerca di collettività e di campi marcatamente segnati da un (percepita) alterità.
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Mario Salzano, Giulio. « Deportati a Dachau. Un caso studio di (in)giustizia ordinaria nell'Abruzzo del secondo dopoguerra ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 294 (décembre 2020) : 72–98. http://dx.doi.org/10.3280/ic2020-294003.

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Alla luce dei recenti studi sulla giustizia di transizione, il saggio richiama l'attenzione sugli aspetti controversi di un procedimento giudiziario per collaborazionismo istruito presso la Corte d'Appello dell'Aquila nell'autunno 1945. La ricerca, condotta su fonti archivistiche inedite, ricostruisce gli avvenimenti che determinarono la deportazione di 383 detenuti e nove civili dal carcere di Sulmona al Konzentrationslager di Dachau. L'analisi della vicenda processuale consente di collocare il caso abruzzese, del quale la memoria pubblica non conserva alcuna traccia, nel piů ampio dibattito storiografico che ha indicato i limiti e le contraddizioni della legislazione speciale per l'epurazione e la punizione dei crimini fascisti. Lo scavo archivistico ha permesso inoltre di approfondire alcuni aspetti cruciali relativi alla mancata liberazione, in seguito alla caduta del fascismo, dei detenuti jugoslavi condannati dai tribunali militari di guerra, vittime della doppia deportazione: prima in Italia e, dopo l'8 settembre 1943, nei campi di concentramento nazisti.
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Grimaldi, Giuseppe. « Guardiani della frontiera : l’intermediazione informale nel ghetto agricolo Sud Europeo ». REMHU : Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 30, no 64 (avril 2022) : 159–76. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880006410.

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Abstract Nel Sud Europa agricolo sono ormai realtà consolidata i cosiddetti ghetti, spazi di vita della componente migrante più fragile proveniente dal Sud globale e impiegata come forza lavoro bracciantile. Tali spazi vengono sovente inquadrati come confini della modernità occidentale, buchi neri in cui operano caporali che riproducono quelle che vengono definite come nuove schiavitù. In questo lavoro, partendo da una ricerca-azione svolta nel Sud Italia agricolo (Eboli), si propone di abbandonare una logica del confine e guardare alle modalità attraverso cui il ghetto diventa parte integrante del contesto più ampio, dei suoi modelli sociali, giuridici, economici. Situando l’etnografia sulle modalità attraverso cui l’intermediazione informale naviga queste strutture, il ghetto emerge come una frontiera, intesa non come confine ma come un avamposto che mostra gli effetti più violenti dei campi di forza che agiscono sulla riproduzione della presenza migrante.
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Ciglioni, Laura, et Guido Panvini. « Interviste sulla storia contemporanea. Risponde Jean-François Sirinelli ». MONDO CONTEMPORANEO, no 2 (février 2022) : 177–83. http://dx.doi.org/10.3280/mon2021-002006.

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Résumé :
Da molti anni gli storici dell'età contemporanea, in Italia e all'estero, si stanno interrogando sullo "stato di salute" della disciplina. La proliferazione di nuovi campi di studio, la sempre più marcata specializzazione delle ricerche, la contaminazione con le altre scienze sociali, la formazione di un confronto storiografico "globale", favorito, in parte, dalla diffusione delle tecnologie digitali, il complesso rapporto con il dibattito pubblico, la difficile stagione, in termini sia di risorse che di ruolo, sperimentata dalle scienze umane: sono solo alcuni dei temi che animano la riflessione attorno alla storia contemporanea. In anni recenti un vivace dibattito internazionale sulle prospettive degli studi storici nel nuovo millennio è stato animato da studiosi e istituzioni di ricerca di primo piano. Mondo contemporaneo vuole fornire un contributo a questa discussione, rivolgendosi, attraverso lo strumento dell'intervista, a eminenti storici per un bilancio della storiografia sull'età contemporanea, per riflettere sul ruolo dello storico oggi e sulle sfide che la disciplina affronta nel nostro tempo. In questo fascicolo interviene su tali temi Jean-François Sirinelli.
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Ciglioni, Laura, et Guido Panvini. « Interviste sulla storia contemporanea. Risponde Federico Romero ». MONDO CONTEMPORANEO, no 1 (septembre 2020) : 109–16. http://dx.doi.org/10.3280/mon2020-001004.

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Da molti anni gli storici dell'età contemporanea, in Italia e all'estero, si stanno interrogando sullo "stato di salute" della disciplina. La proliferazione di nuovi campi di studio, la sempre più marcata specializzazione delle ricerche, la contaminazione con le altre scienze sociali, la formazione di un confronto storiografico "globale", favorito, in parte, dalla diffusione delle tecnologie digitali, il complesso rapporto con il dibattito pubblico, la difficile stagione, in termini sia di risorse che di ruolo, sperimentata dalle scienze umane: sono solo alcuni dei temi che animano la riflessione attorno alla storia contemporanea. In anni recenti un vivace dibattito internazionale sulle prospettive degli studi storici nel nuovo millennio è stato animato da studiosi e istituzioni di ricerca di primo piano. Mondo contemporaneo vuole fornire un contributo a questa discussione, rivolgendosi, attraverso lo strumento dell'intervista, a eminenti storici per un bilancio della storiografia sull'età contemporanea, per riflettere sul ruolo dello storico oggi e sulle sfide che la disciplina affronta nel nostro tempo. In questo fascicolo interviene su tali temi Federico Romero.
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Antonazzo, Luca, Rocco Lancellotti et Gabriella Pappadŕ. « La qualificazione professionale ed il sistema ECVET in Italia. un caso studio nella formazione professionale del settore agroalimentare ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 98 (décembre 2012) : 87–122. http://dx.doi.org/10.3280/qua2012-098008.

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L'Italia sta lavorando da anni per superare la frammentazione e la mancanza di integrazione che caratterizza lo scenario formativo-educativoprofessionale nazionale e per allinearsi alle politiche comunitarie volte a garantire la trasparenza dei percorsi formativi e il riconoscimento delle competenze comunque acquisite dagli individui al fine del conseguimento dei relativi titoli e qualifiche. L'obiettivo generale, in tale contesto, č quello di consentire l'inserimento o il reingresso nel sistema di istruzione e formazione professionale e di agevolare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro. In tale scenario sono stati analizzati strumenti, procedure e prassi in via di consolidamento che costituiscono il riferimento per l'identificazione, il riconoscimento e la certificazione delle competenze. Pertanto, il presente lavoro introduce una disamina del lavoro svolto negli ultimi mesi a livello istituzionale per la identificazione degli standard professionali, di certificazione e formativi, finalizzati alla definizione e all'attuazione di un National Qualification Framework secondo le indicazioni dell'UE. In particolare, č stata analizzata la metodologia di sintesi adottata per la descrizione delle qualificazioni professionali e l'armonizzazione di tutte le fonti informative disponibili volte alla definizione di una procedura di certificazione delle competenze, sistematizzata e coordinata a livello nazionale. Inoltre, insieme a un'analisi dell'organizzazione dei sistemi di istruzione e formazione professionale (ridisegnata alla luce delle recenti riforme introdotte nel sistema nazionale), lo studio in oggetto ha analizzato la situazione della sperimentazione in Italia dello strumento ECVET attraverso i vari campi di applicazione e - in particolare - nel settore agroalimentare, attraverso uno dei tanti contributi di tipo bottom up che stanno predispo- nendo possibili soluzioni e pratiche che possono costituire un valido spunto di riflessione da sottoporre all'attenzione delle istituzioni e degli stakeholder.
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Zampetti, Paolo, et Andrea Scribante. « Silvio Palazzi (1892-1979), un pioniere della moderna odontoiatria Italiana ». Acta medico-historica Adriatica 19, no 2 (2021) : 323–36. http://dx.doi.org/10.31952/amha.19.2.9.

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Non è facile analizzare una figura complessa come quella di Silvio Palazzi (1892-1979) (fig.1). Senza dubbio fu uno dei personaggi di maggior spicco nel panorama odontostomatologico italiano per circa un cinquantennio, uno dei protagonisti della trasformazione dell’Odontoiatria pionieristica a in quella scientifica, un precursore ed un uomo con una mentalità aperta, dotato di una visione lungimirante. Personalità eclettica, versatile, da certi punti di vista addirittura geniale ma anche imprevedibile, fu al centro della vita accademica e professionale dell’Odontoiatria italiana; pochi possono vantare un’attività didattica, clinica, scientifica come la sua. Divenuto, in età giovanissima, direttore di una clinica che era ancora poco più che un ambulatorio seppe portarla ad un livello di eccellenza che non aveva riscontri in Italia (fig. 2) e che poteva essere paragonato a quello delle grandi cliniche odontoiatriche europee. Fu autore di un “Trattato di Odontologia” (fig. 3 e 4) che ebbe sette edizioni, sui cui si formarono intere generazioni di dentisti, e di oltre cinquecento pubblicazioni scientifiche, in tutti i campi dell’Odontostomatologia; predilesse particolarmente le indagini istologiche ed istochimiche, come spesso ricordava, per avere avuto una preparazione impostata in tal senso dalla sua frequenza presso l’istituto di Patologia Generale di Pavia diretto da Camillo Golgi (1843-1926, Premio Nobel per la Medicina nel 1906). In campo clinico ogni settore della Odontoiatria lo vide attento ed appassionato cultore, in particolare dell’Endodonzia e della Parodontologia. Inoltre, fu un pioniere dell’Implantologia quando questa branca riscuoteva più critiche che successi ed iniziò le ricerche sull’azione profilattica del fluoro quando molti erano contrari. Si batté assiduamente per una differente legislazione odontoiatrica: fu un convinto sostenitore di un Corso di Laurea apposito per la preparazione del futuro odontoiatra, già sin dagli anni Cinquanta: poiché questo progetto sembrava di difficile realizzazione, propose se non altro l’obbligo di una specializzazione post-laurea per garantire una formazione idonea. Accanto a ciò, per il suo modo di porsi spesso aggressivo e polemico si alienò l’amicizia di molti colleghi e si creò numerosi nemici. Certamente fu un personaggio che non può passare inosservato e che merita, ad oltre quaranta anni di distanza dalla morte, una attenta valutazione storica.
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Locurcio, Marco, Francesco Tajani, Debora Anelli et Rossana Ranieri. « A multi-criteria composite indicator to support sustainable investment choices in the built environment / Un indicatore composito multicriteriale a supporto delle decisioni di investimento sul patrimonio edificato ». Valori e Valutazioni 30 (août 2022) : 85–100. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223006.

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Résumé :
The economic crisis generated by the current Covid-19 has scratched many of the certainties consolidated in the past, highlighting the fragility of the economic system and the need for a more efficient management of the investments. Extreme events, whether environmental, social, health and economic, trigger off shocks to which it is necessary to promptly react. Starting from these premises, many institutional investors are directing their capitals towards environmental interventions. In the real estate field this translates into promoting initiatives to improve the efficiency of the existing building heritage, in line with the concept of Circular Economy, and avoiding soil sealing. In the present research a composite indicator that allows to analyze the performance of different real estate investments (e.g. new construction, demolition and reconstruction, renovation, etc.) has been proposed. The performance is assessed with respect to the expected profitability, the specific characteristics of the market in which the initiatives are located and the different risk-return profiles that characterize the investors. The case study, relating to two different investments located in Rome (Italy), has allowed to test the effectiveness and the limits of the proposed indicator and the possible application fields. La crisi economica innescata dalla pandemia da Covid-19 ha determinato un diffuso clima di incertezza, evidenziando la fragilità del sistema economico e la necessità di una gestione maggiormente efficiente degli investimenti sul territorio. Eventi estremi (ambientali, sociali, sanitari, economici) generano shock ai quali è necessario reagire prontamente, e per tale ragione molti investitori istituzionali stanno indirizzando i loro capitali verso interventi sostenibili. Nel settore immobiliare questo trend si traduce nella promozione di iniziative finalizzate a migliorare l’efficienza del patrimonio edilizio esistente, coerentemente con i principi dell’economia circolare, e con il contrasto del consumo di suolo. Nella presente ricerca è stato proposto un indicatore composito, che consente di analizzare la performance di diversi investimenti immobiliari (nuove costruzioni, demolizioni e ricostruzioni, ristrutturazioni, ecc.), valutati rispetto alla redditività attesa, alle caratteristiche specifiche del mercato immobiliare di riferimento delle iniziative considerate ed ai diversi profili di rischio-rendimento degli investitori. Il caso studio, relativo a due differenti investimenti localizzati nella città di Roma (Italia), ha permesso di testare l’efficacia ed i limiti dell’indicatore proposto, oltre che i possibili campi di applicazione.
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Takács, Bálint. « Prigionieri di guerra ungheresi a Padula durante la prima guerra mondiale ». Italianistica Debreceniensis 27 (1 décembre 2021). http://dx.doi.org/10.34102/itde/2021/11034.

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Il campo di prigionia di Padula, in Italia, operativo durante la prima guerra mondiale in una grande certosa e caserma, è stato oggetto di numerosi studi italiani, cechi e slovacchi, in quanto era uno dei più grandi campi italiani e fungeva da centro per la creazione della Legione Cecoslovacca. Tuttavia, migliaia dei suoi detenuti erano ungheresi, la cui vita è stata a malapena discussa. Questo articolo si propone di presentare la vita dei prigionieri di guerra ungheresi tenuti a Padula. Con l'ausilio di fonti ad esse pertinenti, quali lettere e memorie, è possibile approfondire quattro aspetti: religione, salute, lamentele e lavoro. Un altro scopo dello studio è quello di offrire un elenco dei prigionieri ungheresi.
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Toscano, Bruno Walter Renato. « Spazi di eccezione nel Cile di Pinochet : un’analisi di genere delle violenze sessuali nei centros de detención (1973-1989) ». Sémata : Ciencias Sociais e Humanidades, no 33 (25 mars 2022). http://dx.doi.org/10.15304/semata.33.7404.

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L’articolo intende esaminare le violenze sessuali verificatisi nei campos di prigionia cileni durante il regime di Pinochet (1973-1989) attingendo alla definizione di Stato d’eccezione di Giorgio Agamben. Con l’obiettivo di mostrare la continuità tra la svolta neoliberista del Cile post-golpe e la separazione tra mascolinità e femminilità nei campi di prigionia, verranno analizzate sia le dichiarazioni delle vittime – uomini e donne – sia le testimonianze pubblicate dalle Commissioni di Verità negli anni successivi al regime militare. In questo modo si sottolineerà la funzione biopolitica delle violenze sessuali atte a fissare sul corpo delle vittime un’identità di genere definita e a cui doveva corrispondere un processo di separazione tra sfera privata e sfera pubblica. Infine, l’articolo spiegherà in che modo le violenze sessuali furono il frutto di una più vasta operazione di rifondazionepolitica del Cile successivo al golpe.
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Chiosso, Giorgio. « LA STAMPA PEDAGOGICA E SCOLASTICA IN ITALIA TRA OTTO E NOVECENTO ». História da Educação 23 (2019). http://dx.doi.org/10.1590/2236-3459/84270.

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SOMMARIO Il saggio si svolge su due livelli. Nella prima parte illustra i cambiamenti storiografici che hanno interessato l’Italia negli ultimi decenni. Come è accaduto in altre parti d’Europa si sono aperti nuovi campi di ricerca interessati a esplorare non solo la “scuola ideale”, ma anche e soprattutto la “scuola quotidiana”. Nella seconda parte riferisce i risultati di una ricerca condotta tra il 1987 e il 1997 volta a portare alla luce 1273 giornali scolastici usciti in Italia tra il 1820 (data di pubblicazione della prima pubblicazione reperita) e il 1943, anno della caduta del fascismo. La ricerca dimostra come sia possibile, attraverso l’esame dei giornali di scuola, procedere alla ricostruzione della storia italiana mediante diversi punti di vista: quello delle strategie messe in campo dalle classi dirigenti e dallo Stato (la cultura scolastica “alta”) e quello della riflessione del ceto magistrale (la cultura scolastica della quotidianità) svolta su più piani, politico scolastico e pedagogico, pratico-didattico, professionale, letterario (in relazione specialmente alle letture infantili), editoriale, economico.
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Bragato, Stefano. « Mark Epstein, Fulvio Orsitto, & ; Andrea Righi (Ed., 2017). TOTalitarian ARTs : The Visual Arts, Fascism(s) and Mass-society ». Studies in Communication Sciences 17, no 2 (22 mars 2018). http://dx.doi.org/10.24434/j.scoms.2017.02.009.

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Questo volume presenta venti studi sul tema del rapporto tra totalitarismo e arte nelle società di massa, tracciando un percorso che va dai fascismi storici (Italia, Germania, Spagna, etc.) fino alla codificazione della cifra totalitaria della società consumistica contemporanea (con i suoi attori, le sue strategie, i suoi mezzi di autopreservazione), passando attraverso la riflessione teorica dell’esperienza totalitaria da parte di artisti e intellettuali (tra cui Pasolini, Moravia, Bertolucci, Làzaga, Somuncu). Il tema è osservato su molteplici campi temporali (le varie fasi storiche del Novecento e degli anni Duemila), geografici (Europa, Stati Uniti, America Latina) e teorici: le sei sezioni in cui è suddiviso il volume si compongono di singoli saggi che offrono affondi puntuali su questioni specifiche, contribuendo così a costruire una costellazione di casi studio che tracciano infine una completa e dettagliata mappa generale della questione.
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Cesana, Bruno Mario, et Elio Mario Briganzoli. « La figura del biostatistico nei Comitati Etici (CE). Linee guida per il ruolo del biostatistico e per l’attività del biostatistico nella revisione dei protocolli degli studi proposti al parere dei CE ». Medicina e Morale 65, no 5 (23 novembre 2016). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2016.454.

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Gli autori considerano il ruolo del Biostatistico (BS) dei Comitati Etici (CE) per i farmaci in Italia e delineano le competenze che tale figura di professionista dovrebbe possedere unitamente alle problematiche che l’emissione del parere da parte del CE comporta dal punto di vista statistico. Oltre gli aspetti di natura generale, sono considerati gli specifici campi in cui la metodologia statistica deve applicarsi al fine di valutare la scientificità e la eticità degli studi sottoposti a parere al CE. In particolare, è considerato il riconoscimento professionale del BS del CE, il ruolo che il BS del CE ha nel considerare gli aspetti di sua precipua competenza dei protocolli sottoposti a parere sia per quanto riguarda gli studi sperimentali e, quindi, la randomizzazione, la definizione della popolazione obiettivo dell’analisi, l’individuazione degli endpoint, la rilevazione delle variabili, la formalizzazione delle ipotesi statistiche che portano al calcolo della dimensione campionaria. Inoltre, sono considerati gli aspetti relativi alla formulazione del piano dell’analisi statistica. Infine, una serie di tipologie di studi sperimentali ed osservazionali con i peculiari aspetti metodologici di natura statistica sono considerati unitamente agli avvertimenti da dare al BS del CE per portare il suo fattivo contributo alla valutazione ed alla loro discussione nel contesto del CE.The authors consider the role of the Biostatistician of the Ethics Committees (EC) for Drugs in Italy and outlines the skills that this professional figure should possess together with the problems that the issuance of a judgment by the EC acts from the point of view statistical. Besides the aspects of a general nature, the authors regarded the specific fields in which the statistical methodology must be applied in order to approve the scientific and ethical nature of the studies submitted to the EC opinion. Particularly, it is considered the professional recognition of the Biostatistician of the EC, and his/her role in the context of the EC in considering the aspects of his/her primary field of knowledge regarding the protocols submitted to the CE. The different aspects regard the experimental studies and, therefore, the randomization, the definition of the target population, the identification of the endpoints, the detection of the variables, the formalization of the statistical assumptions that lead to the calculation of sample size. Finally, the aspects relating to the development of the statistical analysis plan are taken into account. Finally, several experimental and observational studies with their specific methodological statistical aspects are considered together with the warnings to be given to the Biostatistician of the EC to bring his/her active contribution to the evaluation and the discussion in the context of the EC section.
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