Littérature scientifique sur le sujet « Cambiamento trasformativo »

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Articles de revues sur le sujet "Cambiamento trasformativo"

1

Taylor, Edward W. « Apprendimento trasformativo : insegnare per promuovere cambiamento ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (juin 2020) : 19–38. http://dx.doi.org/10.3280/erp2019-001003.

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2

Galdieri, Michela. « Flessibilità e adattamento al cambiamento nella trasposizione didattica a distanza ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 1 (juin 2020) : 477–503. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9936.

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Résumé :
Il lavoro presenta una lettura in chiave semplessa del processo di insegnamento-apprendimento nell'ambito della didattica a distanza e una riflessione sulle dinamiche educative ridefinite dalle tecnologie digitali. I mutati scenari sociali, politici ed economici correlati al sopraggiungere dell'inaspettata emergenza sanitaria, hanno sollecitato, anche in ambito educativo, la ricerca di pratiche didattiche flessibili ed innovative, la rivisitazione dei tempi e dei luoghi della didattica e la rimodulazione del modus operandi del docente la cui professionalità si esplica nel suo ruolo proattivo, trasformativo e nella sua capacità, talvolta, inconsapevole, di destrutturare itinerari conoscitivi ed esperienziali generando nuove ed originali forme di agire didattico. L'esperienza svolta presso l'Università degli Studi del Sannio di Benevento nel percorso formativo dei 24 CFU attraverso la somministrazione di un questionario a centottantatré studenti, ed estesa anche a cinquantadue docenti campani, disciplinaristi e non di sostegno, propone una riflessione sul tema della trasposizione didattica in modalità e-learning a partire da una progettualità educativo-didattica in linea con il bisogno del discente di autodeterminazione dei propri apprendiment
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3

Falconi, Sabina. « Life skills and Green Transition : the design of a university course ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no 1 (4 février 2023) : 188–97. http://dx.doi.org/10.36253/form-13843.

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Résumé :
Well-being is a psycho-social construct, built through life skills and is central to sustainability, enabling personal resources to be activated in order to be ethical agents of change as foreseen by the Green Comp (Bianchi, Pisiotis, & Cabrera Giraldez, 2022). A university teaching approach, which is linked to these two frameworks of skills is transformative learning, can make subjects capable of transformative agency within the classroom and in professional contexts (Engeström, 2016). The article proposes the modelling experience of the Training and Guidance models for the Green Transition course, in CDLM 57/85 of the University of Florence based on these assumptions. Life skills e Green Transition: la progettazione di un corso universitario. Il benessere è un costrutto psico-sociale, costruito attraverso le life skills ed è centrale nella sostenibilità, poiché permette di attivare le risorse personali in funzione dell’essere agenti etici di cambiamento come prevede il GreenComp (Bianchi, Pisiotis, & Cabrera Giraldez, 2022). Un approccio didattico universitario, che sia correlato a questi due quadri di competenze, è l’apprendimento trasformativo che può rendere i soggetti capaci di agency trasformativa all’interno dell’aula e nei contesti professionali (Engeström, 2016). L’articolo propone l’esperienza della modellizzazione del corso Modelli di formazione e guidance per la transizione verde, nel CDLM 57/85 dell’Università degli Studi di Firenze in funzione di questi presupposti.
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4

Moretti, Marco, et Manuele Marsili. « Resilienza come apprendimento ». PRISMA Economia - Società - Lavoro, no 2 (octobre 2020) : 58–82. http://dx.doi.org/10.3280/pri2019-002004.

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Résumé :
L'articolo approfondisce il tema della resilienza da un punto di vista interdiscipli-nare, psico-socio-economico, secondo il paradigma sistemico. Dopo una prima distinzione fra la resilienza dei sistemi chiusi e aperti, si delineano due approcci alla resilienza: conservativo e trasformativo. Per mettere ordine tra i vari costrutti di resilienza ed evidenziare quali interrelazioni vi siano tra questi processi sono indagate le modalità di intervento adottate in risposta agli shock e i fattori protettivi che favoriscono la resilienza nonostante le vulnerabilità e, in particolare, il "senso di coerenza". Gli autori, quindi, propongono un modello positivo sistemico basato sull'apprendimento in cui sono delineati quattro livelli di resilienza, di cui quella conservativa e trasformativa sono considerate forme di apprendimento distinte. Viene inoltre individuato un livello superiore, e piuttosto raro, di resilienza trasmutativa o evoluzionaria. Questo modello si propone non solo di raccordare, organizzare e dare senso alle diverse declinazioni del concetto in esame, ma prevede an-che la possibilità di accedere a livelli superiori della scala di resilienza. Quanto pro-posto potrebbe rappresentare uno stimolo ad incentivare la rivalutazione e la riorganizzazione, da parte del policy maker, dei vigenti modelli di governance. A que-sto proposito gli autori ritengono necessarie ulteriori ricerche, in particolare: appro-fondire le diverse modalità di accesso dai livelli inferiori a quelli superiori di resi-lienza, nonché le possibili declinazioni del modello proposto in modelli normativi. Dal momento che le sfide odierne si configurano sempre più come minacce di na-tura globale, esse impongono all'umanità un cambiamento epistemico e lo svilup-po di una resilienza che possa favorire un senso di identità comune basato sulla coscienza della comunità di destino umana.
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5

Angelo Paletta, Serena Greco et Enrique Martín Santolaya. « Leadership, innovazione e cambiamento organizzativo. Promuovere comunità di apprendimento professionale ». IUL Research 3, no 5 (15 juin 2022) : 1–5. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.361.

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Résumé :
Il concetto di Professional Learning Community (PLC) riconosce l’importanza di un processo di apprendimento continuo per tutti i suoi membri, promuovendo una cultura della ricerca, della sperimentazione e dell’innovazione come condizione necessaria in un ambiente complesso e dinamico per rispondere ai bisogni degli studenti. Le sfide educative del ventunesimo secolo sono spesso adattive e, dal punto di vista organizzativo, non possono essere affrontate seguendo una gerarchia verticale di decisioni-azioni e normali procedure operative. Weick e Sutcliffe hanno definito le organizzazioni capaci di affrontare le crisi con successo (High Reliability Organizations – HRO) come pienamente consapevoli e capaci di anticipare e contenere l’inatteso, sviluppando alte competenze e capacità decisionali, conoscenza trasformativa e responsabilità condivise. Applicata al contesto scolastico, la creazione di HRO si traduce nell’attenzione verso tutti quegli elementi che caratterizzano la scuola come definizione di una visione condivisa, investimento sulla formazione del personale, promozione di pratiche collaborative, ricerca, sperimentazione e innovazione, creazione di sistemi efficaci di knowledge management, apertura e interazioni con il territorio, sostegno a pratiche di leadership condivisa.
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6

Presciuttini, Silvia. « Maschere e volti nel setting ai tempi della pandemia ». STUDI JUNGHIANI, no 54 (février 2022) : 85–100. http://dx.doi.org/10.3280/jun54-2021oa13064.

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Résumé :
L'"emergenza sanitaria" ha costretto gli analisti a cercare modalità inedite per proseguire l'analisi. L'articolo si sofferma in particolare sui cambiamenti apportati nel setting dalla presenza della mascherina sanitaria, tracciando un excursus che dal tema della "maschera" negli usi collettivi delle culture umane si svolge attraverso il concetto junghiano di Persona, in contrapposizione al tema del "volto" come immagine autentica del sé. Una vignetta clinica illustra le criticità apportate dalla mascherina nel setting, nel suo ostacolare la comunicazione delle emozioni. In mancanza di un'elaborazione trasformativa dei dati concreti, anche lo "smascheramento" può condurre a un incontro destabilizzante. Nei momenti di oscurità e confusione che si attraversano in analisi, l'analista sperimenta quella sorta di "identità inconscia" fra terapeuta e paziente che Jung ha definito Nigredo. Il corpo sottile acquista allora caratteri di gravità, pesantezza, spessore, che ne danneggiano la qualità trasformativa. 
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7

Fabio, Rapisarda. « L'interpretazione nella prospettiva integrata della psicoanalisi relazionale ». RICERCA PSICOANALITICA, no 1 (décembre 2011) : 87–96. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2012-001006.

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Résumé :
In questo lavoro viene evidenziata l'importanza dell'interazione paziente-analista e del campo bi-personale nell'interpretazione e nel cambiamento terapeutico. Non ci puň essere interpretazione trasformativa senza valorizzazione di entrambi questi fattori. Sono molti gli orientamenti teorici che convergono verso questa progressiva consapevolezza e che possono essere sfruttati clinicamente. Dal loro raffronto emergono alcuni fondamentali punti in comune che possono essere meglio compresi alla luce delle scoperte dell'infant research. Tutto ciň evidenzia come spesso l'interpretazione non č altro che un diverso posizionamento dell'analista nei confronti del paziente e viceversa; una strategia cioč per raggiungere e mettere in contatto reciprocamente i rispettivi Sé (sia del primo che del secondo) ed aiutare ad avviare nel paziente un processo autocosciente.
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8

Gagliardi, Adriana. « Percepire il cambiamento, percepire la continuità : note sull'autoanalisi ». PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no 2 (novembre 2021) : 29–51. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-002003.

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Résumé :
L'autrice affronta il problema della soggettività dell'analista, in par-ticolare della sua autoanalisi, che è fondamentale per la comprensione della differenza tra i derivati dell'Inconscio (rimosso e non rimosso) del paziente e dell'analista. Negli ultimi 20 anni il funzionamento della mente dell'analista è stato osservato più sistematicamente. L'autoanalisi si pone oltre la dimensione transferale e controtransfera-le, se pur la include, per ogni paziente. Spesso le reazioni controtransferali sono vissute con particolare intensità: segnale che suscitano una risposta nell'analista che origina da un suo particolare vissuto, che va approfondito attraverso l'autoanalisi per capirne il significato. Il problema della soggettività dell'analista pone un interrogativo sul-la psicoanalisi come scienza; il metodo psicoanalitico, trasversale alle molteplici teorie, è l'elemento che permette di rilevare i dati clinici e permette un confronto all'interno della comunità scientifica di apparte-nenza, pur con le differenze teorico-tecniche attraverso il quale viene usato. Il lavoro dell'autoanalisi prevede una conoscenza dell'evoluzione tecnico-teorica della psicoanalisi, procede attraverso un metodo indut-tivo. Le teorie implicite ed esplicite dell'analista si integrano con la sua capacità di comprensione e di ascolto di quello che emerge dal proces-so psicoanalitico e mutano nel tempo. Si guarda ai transfert e alla ripe-tizione come una possibilità di aprire a nuove esperienze trasformative e vitali. In merito all'autoanalisi, viene proposta una particolare attenzione all'ascolto della ripetizione di aspetti particolari del transfert, che per-mettano di individuare segmenti transferali-controtransferali utili a dif-ferenziare ciò che concerne i vissuti del paziente da quelli dell'analista. Sono descritti tre flash clinici esplicativi anche dell'evoluzione di alcune teorie di riferimento dell'autrice nel tempo.
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9

Bufalino, Giambattista. « (Ri)generare la scuola. Per una transizione green e culturale ». Studi sulla Formazione/Open Journal of Education 25, no 2 (31 décembre 2022) : 7–11. http://dx.doi.org/10.36253/ssf-14053.

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Résumé :
L’emergenza sanitaria da COVID-19 ha posto una rinnovata attenzione alle interconnessioni dinamiche tra società globali, sistemi umani e ambiente, determinando contingenze e stravolgimenti di non poco conto che rilanciano l’esigenza di “andare verso” nuovi modelli esistenziali e abitativi sempre più compatibili con la sostenibilità ambientale. La scuola rappresenta il luogo d’elezione per il consolidarsi di una coscienza ecologica e per la progettazione di percorsi di apprendimento di comportamenti virtuosi, che possano orientare il cambiamento culturale nella prospettiva della transizione ecologica e culturale. L’educazione alla sostenibilità diviene dunque una sfida culturale e una priorità educativa. Sulla scia del programma Next Generation EU, alla luce dei più recenti documenti ministeriali e delle raccomandazioni internazionali, l’articolo pone al vaglio critico il concetto di “transizione ecologica”, quale categoria pedagogica capace di riflettere e riassumere fratture e continuità, trasformazioni e persistenze per poter guidare le nuove generazioni ad assumere la coscienza di “comunità di destino terrestre” e riprogettare gli habitus nel quotidiano. Entro tale orizzonte, il contributo rileva il ruolo strategico svolto dai processi di green leadership, quali vettori trasformativi performanti per poter attivare percorsi di innovazione e cambiamento diffusi e allargati in prospettiva ecologica all’interno delle istituzioni scolastiche.
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10

Infantino, Agnese, Franca Giuliana Zuccoli et Renata Lanza. « Bambini migranti : alcune riflessioni a partire da percorsi italiani ». Zero-a-Seis 23, no 43 (12 mars 2021) : 583–601. http://dx.doi.org/10.5007/1980-4512.2021.e72928.

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Résumé :
L’articolo tenta di porre con sguardo interrogativo alcune questioni educative che oggi, di fronte a fenomeni e cambiamenti di portata mondiale (le migrazioni, le disuguaglianze nelle risorse, le mutazioni climatiche) segnalano la crisi del modello di sviluppo occidentale e il pericolo rispetto alla stessa sopravvivenza sia umana, sia ecologica. I modelli e le categorie pedagogiche consolidate nel mondo occidentale, tra cui l’idea di “bambino attivo” e adulto empatico, si rivelano inefficaci e parziali di fronte a sfide che impongono nuove visioni educative e un ruolo più attivo, trasformativo e responsabile da parte degli adulti. Per approfondire questi temi si sono coinvolti con un questionario più di cento futuri educatori e insegnanti, indagando le loro idee di “bambino migrante” e le necessità connesse all’interno delle classi.
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Thèses sur le sujet "Cambiamento trasformativo"

1

FALDI, GIUSEPPE. « Innovare la valutazione di vulnerabilità attraverso il Backcasting Partecipativo. Accesso all’acqua delle comunità costiere di Dar es Salaam (Tanzania) ». Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11573/941296.

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La ricerca affronta il tema della pianificazione locale per l’adattamento al cambiamento climatico nei contesti ad elevata vulnerabilità, specificatamente nella città sub-Sahariana, focalizzandosi in particolare sull’impiego dei due principali approcci all’analisi di scenario, il Forecasting ed il Backcasting, come strumento di supporto ad una valutazione di vulnerabilità finalizzata ad un adattamento in ottica trasformativa. Negli ultimi anni, con il riconoscimento della stretta connessione tra adattamento al cambiamento climatico e sviluppo sostenibile, il dibattito scientifico sull’adattamento si è sempre più focalizzato sul tema della trasformazione dei sistemi attuali in risposta al cambiamento climatico, e più in generale ai molteplici cambiamenti economici, politici, ambientali e sociali a cui molte comunità e regioni debbono confrontarsi. La necessità di un adattamento in senso trasformativo, specialmente per i contesti ad elevata vulnerabilità, ha indotto la comunità scientifica a ricercare metodi di supporto alla decisione che siano complementari/alternativi rispetto ai più diffusi metodi di tipo climate proofing, oltreché capaci di diversificare ed ampliare le conoscenze necessarie per confrontarsi con la crescente incertezza futura e complessità dei Sistemi Socio-Ecologici. Con questo proposito, attraverso uno studio di caso esplorativo sviluppato a Dar es Salaam (Tanzania), la ricerca sperimenta in pratica l’uso del Bakcasting, un approccio all’analisi di scenario che, a differenza del Forecasting, non risulta ampiamente utilizzato per la pianificazione dell’adattamento locale, sebbene indicato in letteratura come teoricamente in grado di favorire il dispiegarsi di processi trasformativi. Nello specifico, attraverso lo sviluppo di un processo di valutazione della vulnerabilità che ha presupposto in una prima fase l’utilizzo di un metodo di Forecasting applicato analiticamente per studiare a livello urbano un fenomeno biofisico su cui può influire il cambiamento climatico (ossia l’intrusione marina nell’acquifero costiero), ed in una seconda fase l’utilizzo di un metodo di Backcasting Partecipativo applicato a livello comunitario per studiare una tematica di rilevanza sociale correlata al fenomeno biofisico in questione (cioè l’accesso all’acqua di una specifica comunità costiera peri-urbana di Dar es Salaam), la ricerca intende comprendere se il Backcasting Partecipativo possa contribuire a colmare le carenze del Forecasting in materia di aiuto alla decisione per la pianificazione dell’adattamento al cambiamento climatico in prospettiva trasformativa. L’analisi dei risultati ottenuti ha consentito la definizione di un quadro dei limiti e degli elementi conoscitivi che il Backcasting Partecipativo, applicato a livello comunitario, può apportare ad una valutazione di vulnerabilità finalizzata ad un adattamento trasformativo, oltre all’individuazione degli elementi di complementarietà nell’uso del Forecasting e del Backcasting Partecipativo per la pianificazione di un adattamento in ottica trasformativa. L’analisi svolta ha inoltre permesso di individuare una serie di elementi contestuali e processuali che un determinato metodo dovrebbe considerare ed introdurre nel processo di valutazione per favorire una rappresentazione alternativa della vulnerabilità e l’emergere di piattaforme di azione in senso trasformativo, oltre a definire una serie di possibili sviluppi futuri di ricerca. I risultati conseguiti dall’attività di ricerca hanno dunque concorso all’avanzamento delle conoscenze in merito all’utilizzo dell’analisi di scenario di tipo Backcasting Partecipativo per sostenere la pianificazione dell’adattamento in senso trasformativo a livello locale/comunitario nei contesti ad elevata vulnerabilità, in particolare nella città sub-Sahariana.
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Livres sur le sujet "Cambiamento trasformativo"

1

Berni, Angioletta. Guida alla nuova Roma : La rinascita della capitale, dai Fori ai nuovi spazi di divertimento, un viaggio fra i cambiamenti che hanno trasformato la Città Eterna in una più moderna metropoli europea. Roma : Newton & Compton in collaborazione con il Comune di Roma, 2000.

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2

Sinibaldi, Fabio, et Sara Achilli. 45 Esercizi Di Mindfulness Trasformativa : Un Quaderno Di Lavoro - un' Idea Al Giorno - per Sviluppare Consapevolezza e Favorire il Cambiamento. Independently Published, 2016.

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