Littérature scientifique sur le sujet « Bonifica integrale »

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Articles de revues sur le sujet "Bonifica integrale"

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Peano, Irene. « Genealogies of containment : migrant labour, bonifica integrale and bio-carceral regimes in an Italian agro-industrial enclave ». SHS Web of Conferences 136 (2022) : 02009. http://dx.doi.org/10.1051/shsconf/202213602009.

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Résumé :
This paper begins from the present condition of migrant workers in the district of Foggia, south-eastern Italy, one of the largest agro-industrial enclaves in the country, employing tens of thousands of workers who live and labour in conditions of extreme precarity and exploitation. Techniques of containment of such labour force range from the spatial to the juridical and symbolic, through interlacing discourses and their material dimensions and outcomes, in which migrants are constructed as a security (and health) threat or a humanitarian emergency. Drawing on over nine years of engaged participant research and on archival and secondary sources, I reconsider the genealogies of such “dispositifs”, which date back to pre-unification projects of agrarian and penal reform and to the emergence of a racialist paradigm in the post-unitary Italian context, in relation to criminal anthropology. In particular, I examine their application to carceral regimes of labour in projects of land reclamation, which have shaped many agro-industrial enclaves (and especially that of Tavoliere, in the district of Foggia). The current materialities of migrant containment can thus be shown to bear the stratified, spectral traces of past projects and modes of governance.
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Colao, Floriana. « La proprietà fondiaria dalla bonifica integrale di Arrigo Serpieri alla riforma agraria di Antonio Segni. Diritto e politica nelle riflessioni di Mario Bracci tra proprietà privata e socializzazione della terra ». Italian Review of Legal History, no 7 (22 décembre 2021) : 323–76. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/16892.

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Résumé :
Nel Programma di Giangastone Bolla per la Rivista di diritto agrario (1922) la proprietà fondiaria era banco di prova delle «moderne trasformazioni del diritto di proprietà» – su cui Enrico Finzi – in primo luogo con la «funzione sociale». Nell’azienda agraria Bolla osservava inoltre lo spostamento dalla proprietà all’impresa; asseriva che il legame tra l’agricoltura e lo Stato imponeva allo studioso del diritto agrario l’impegno per la «ricostruzione sociale ed economica del paese». In vista della «funzione sociale» Arrigo Serpieri – dal 1923 sottosegretario di Stato all’Agricoltura – promuoveva diversi provvedimenti legislativi per la «bonifica integrale»; la politica per l’agricoltura si legava all’organizzazione dello Stato corporativo in fieri (Brugi, Arcangeli). Il Testo unico del 1933 mirava al risanamento della terra per aumentarne la produttività e migliorare le condizioni dei contadini con trasformazioni fondiarie di pubblico interesse, con possibili espropri di latifondi ed esecuzione coatta di lavori di bonifica su terre private; dal 1946 il Testo unico del 1933 sarà considerato una indicazione per la riforma agraria (Rossi Doria, Segni). Nel primo Congresso di diritto agrario, (Firenze 1935), Maroi, Pugliatti, Serpieri, D’Amelio, Bolla, Ascarelli, Calamandrei discutevano alcune questioni, in primo luogo il diritto agrario come esperienza fattuale, legato alla vita rurale, irriducibile ad un ordine giuridico uniforme; da qui la lunga durata della ‘fortuna’ dell Relazione Jacini sulle diverse Italie agrarie. In vista della codificazione civile, i giuristi rilevavano l’insufficienza dell’impianto individualistico; ponevano l’istanza di norme incentrate sul bene e non sui soggetti, fino al superamento della distinzione tra diritto pubblico e privato. I più illustri giuristi italiani scrivevano nel volume promosso dalla Confederazione dei lavoratori dell’agricoltura; La Concezione fascista della proprietà esprimeva il distacco dalla concezione liberale – con l’accento sulla proprietà della terra fondata sul lavoro (Ferrara, Panunzio) – e teneva ferma l’iniziativa privata (Filippo Vassalli). Bolla ribadiva la particolarità della proprietà fondiaria tra ordinamento corporativo e progetto del codice civile, «istituto a base privata, aiutato e disciplinato dallo Stato», con il titolare «moderator et arbiter» della propria iniziativa. Nel codice civile del 1942 la proprietà fondiaria aveva senso dell’aspetto dinamico dell’attività produttiva, senza contemplare la «funzione sociale» come «nuovo diritto di proprietà» (Pugliatti, Vassalli, D’Amelio).Dopo la caduta del regime fascista le lotte nelle campagne imponevano al ministro Gullo di progare i contratti agrari e regolare l’occupazione delle terre incolte, con concessioni pluriennali ai contadini occupanti; il lodo De Gasperi indennizzava i mezzadri. Le differenti economie delle ‘diverse Italie agrarie’ sconsigliavano una riforma uniforme (Rossi Doria, Serpieri); i riorganizzati partiti politici miravano alla ripartizione delle terre espropriate e ad indennizzi al proprietario privato, senza lesioni del diritto di proprietà. L’iniziale azione dello Stato ad erosione del latifondo, con appositi Enti di riforma, aveva per scopo la valorizzazione della piccola proprietà contadina (Segni, Bandini). Per coniugare proprietà privata ed interesse sociale nella Costituzione Mortati motivava la sua proposta di «statuizione costituzionale»; Fanfani chiedeva «un articolo che parli espressamente della terra». Il latifondo era la questione più urgente ma divisiva; Di Vittorio ne chiedeva l’«abolizione » ed Einaudi la «trasformazione», scelta che si imponeva in nome delle diverse ‘Italie rurali’; non si recepiva la proposta di una norma intesa ad ostacolare le grandi proprietà terriere. L’articolo 44 della Costituzione prevedeva una legge a imporre «obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata», al fine di «conseguire il razionale sfruttamento del suolo ed equi rapporti sociali». Bolla apprezzava la scelta di «trasformare la proprietà individuale in proprietà sociale»; Vassalli scriveva di un non originale «prontuario di risoluzione del problema agrario». Nel progetto del Ministro per l’agricoltura Segni – che riusciva a far varare una contrastata riforma agraria – l’art. 44 dettava compiti al «legislatore futuro»; la legge Sila 21 Maggio 1950, la legge stralcio del 21 Ottobre 1950 per le zone particolarmente depresse, i progetti di legge sui contratti agrari erano discussi nel Terzo congresso di diritto agrario e nel primo Convegno internazionale, promosso da Bolla, con interventi di Bassanelli, Segni, Capograssi, Pugliatti, Santoro Passarelli, Mortati, Esposito. Il lavoro era considerato l’architrave della proprietà della terra, «diritto continuamente cangiante, che deve modellarsi sui bisogni sociali» (Bolla). In questo quadro è interessante la riflessione teorico-pratica, giuridico-politica di Mario Bracci, docente di diritto amministrativo a Siena, rettore, incaricato anche dell’insegnamento di diritto agrario. Rappresentante del PdA alla Consulta nazionale nella Commissione agricoltura, Bracci si proponeva di scrivere un «libro sulla socializzazione della terra», mai pubblicato; l’Archivio personale offre una mole di appunti finora inediti sul tema. Bracci collocava nella storia la proprietà della terra, che aveva senso nel «lavoro»; la definiva architrave del diritto agrario e crocevia di diritto privato e pubblico, tra le leggi di bonifica, la codificazione civile, l’art. 44 della Costituzione, la riforma agraria, intesa come «problema di giustizia». Dal fascismo alla Repubblica Bracci coglieva continuità tecniche e discontinuità ideologiche nell’assetto dell’istituto di rilevanza costituzionale, «le condizioni della persona sono indissolubilmente legate a quelle della proprietà fondiaria». Da studioso e docente di diritto amministrativo e diritto agrario dal luglio 1944 Bracci intendeva rispondere al conflitto nelle campagne, mediando tra «fini pubblici della produzione agraria e le esigenze della giustizia sociale»; proponeva «forme giuridiche adeguate e che sono forme di diritto pubblico».
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Venco, Selma Borghi, et Rosemary Mattos. « AVALIAÇÃO 360º : DAS EMPRESAS DIRETO ÀS ESCOLAS DE TEMPO INTEGRAL NO ESTADO DE SÃO PAULO ». Revista Brasileira de Política e Administração da Educação - Periódico científico editado pela ANPAE 35, no 2 (27 août 2019) : 381. http://dx.doi.org/10.21573/vol35n22019.95410.

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Résumé :
O presente artigo objetiva debater um dos aspectos da gestão do trabalho implementado pela Secretaria Estadual de Educação, no âmbito do Programa de Ensino Integral (PEI): a avaliação 360 graus, a qual integra um conjunto de procedimentos da avaliação de desempenho dos profissionais do magistério. As reflexões aqui construídas associam duas pesquisas, uma de caráter documental; e outra qualitativa, por meio de entrevistas semi-estruturadas realizadas junto a diretores.as das escolas estaduais. Constata-se que a política educacional paulista permanece coerente aos princípios gerencialistas e adota mensurações comportamentais, com vistas a enquadrar os profissionais vinculados ao Programa e adota como medida punitiva o desligamento do PEI, que bonifica em 75% os aderentes. Mesmo frente a um aumento salarial significativo, há evidências de abandono do Programa, tendo em vista as pressões vivenciadas e a desconfiguração do trabalho intelectual.
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Ramjiawan, Bram, Grant N. Pierce, Mohammad Iffat Kabir Anindo, Abedalrazaq AlKukhun, Abdullah Alshammari, Ahmad Talal Chamsi, Mohannad Abousaleh, Anas Alkhani et Pallab K. Ganguly. « An international basic science and clinical research summer program for medical students ». Advances in Physiology Education 36, no 1 (mars 2012) : 27–33. http://dx.doi.org/10.1152/advan.00056.2011.

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Résumé :
An important part of training the next generation of physicians is ensuring that they are exposed to the integral role that research plays in improving medical treatment. However, medical students often do not have sufficient time to be trained to carry out any projects in biomedical and clinical research. Many medical students also fail to understand and grasp translational research as an important concept today. In addition, since medical training is often an international affair whereby a medical student/resident/fellow will likely train in many different countries during his/her early training years, it is important to provide a learning environment whereby a young medical student experiences the unique challenges and value of an international educational experience. This article describes a program that bridges the gap between the basic and clinical research concepts in a unique international educational experience. After completing two semester curricula at Alfaisal University in Riyadh, Kingdom of Saudi Arabia, six medical students undertook a summer program at St. Boniface Hospital Research Centre, in Winnipeg, MB, Canada. The program lasted for 2 mo and addressed advanced training in basic science research topics in medicine such as cell isolation, functional assessment, and molecular techniques of analysis and manipulation as well as sessions on the conduct of clinical research trials, ethics, and intellectual property management. Programs such as these are essential to provide a base from which medical students can decide if research is an attractive career choice for them during their clinical practice in subsequent years. An innovative international summer research course for medical students is necessary to cater to the needs of the medical students in the 21st century.
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Thèses sur le sujet "Bonifica integrale"

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Galizia, Francesco Giovanni. « Modellazione numerica del flusso e del trasporto per l’applicazione integrata di geotermia a bassa entalpia e bonifica ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11881/.

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L’obbiettivo che si pone questo lavoro è quello di combinare in un unico impianto due tecnologie utilizzate per scopi differenti (impianto integrato): un impianto di climatizzazione geotermico a bassa entalpia di tipo open-loop ed un impianto di bonifica delle acque di falda di tipo Pump&Treat. Il sito selezionato per lo studio è ubicato in via Lombardia, nell’area industriale di Ozzano dell’Emilia (BO), ed è definito “Ex stabilimento Ot-Gal”: si tratta di una galvanotecnica con trattamento di metalli, dismessa alla fine degli anni ’90. Durante una precedente fase di caratterizzazione del sito condotta dalla ditta Geo-Net Srl, sono stati rilevati in falda dei superamenti delle CSC previste dal D.lgs. 152/2006 di alcuni contaminanti, in particolare Tricloroetilene (TCE) e 1.1-Dicloroetilene (1.1-DCE). Successivamente, nel 2010-2011, Geo-net Srl ha eseguito una parziale bonifica delle acque di falda attraverso l’utilizzo di un impianto Pump and Treat. Grazie a tutti i dati pregressi riguardanti i monitoraggi, le prove e i sondaggi, messi a disposizione per questo studio da Geo-Net Srl, è stato possibile eseguire una sperimentazione teorica, in forma di modellazione numerica di flusso e trasporto, dell’impianto integrato oggetto di studio. La sperimentazione è stata effettuata attraverso l’utilizzo di modelli numerici basati sul codice di calcolo MODFLOW e su codici ad esso comunemente associati, quali MODPATH e MT3DMS. L’analisi dei risultati ottenuti ha permesso di valutare in modo accurato l’integrazione di queste due tecnologie combinate in unico impianto. In particolare, la bonifica all’interno del sito avviene dopo 15 dalla messa in attività. Sono stati anche confrontati i costi da sostenere per la realizzazione e l’esercizio dell’impianto integrato rispetto a quelli di un impianto tradizionale. Tale confronto ha mostrato che l’ammortamento dell’impianto integrato avviene in 13 anni e che i restanti 7 anni di esercizio producono un risparmio economico.
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MIGNONE, Alessandro. « L'attività di Giulio Dolcetta come fiduciario Comit nel contesto economico e sociale della Sardegna tra il 1917 e il 1933 ». Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/11562/532749.

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Résumé :
L'attività di Giulio Dolcetta in qualità di fiduciario Comit nella elettrificazione della Sardegna e nella bonifica integrale del Campidano di Oristano.
The activities of Giulio Dolcetta in electrification of Sardinia and reclamation of the Campidano di Oristano.
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Livres sur le sujet "Bonifica integrale"

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Pisu, Giampaolo. Società bonifiche sarde : 1918-1939 : la bonifica integrale della piana di Terralba. Milano : F. Angeli, 1995.

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Il fascismo rurale : Arrigo Serpieri e la bonifica integrale. Roma : Edizioni settimo sigillo, 2001.

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Villanova, Belinda. La bonifica integrale nella piana del Sarno : Il Consorzio agro sarnese-nocerino. Napoli : Editoriale scientifica, 2006.

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Actes de conférences sur le sujet "Bonifica integrale"

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Fabbri, G., M. Dessi, F. M. Frattale Mascioli, M. Paschero, S. Sgreccia, L. Anniballi et S. Nardecchia. « Bonifica 2.0 : An Integrated Territorial System of Sustainable Mobility and Micro Smart Grids ». Dans 2014 IEEE 23rd International Symposium on Industrial Electronics (ISIE). IEEE, 2014. http://dx.doi.org/10.1109/isie.2014.6864858.

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