Littérature scientifique sur le sujet « Balmer, Delia »

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Thèses sur le sujet "Balmer, Delia"

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AIMO, LAURA. « Mimesi della natura e ballet d'action : per un'estetica della danza teatrale (1751 - 1785) ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1067.

Texte intégral
Résumé :
Una ricerca che si prefigga di studiare la danza teatrale nel Settecento s’imbatte inevitabilmente in un nodo problematico: l’oggetto della ricerca non è (più). Di esso sono rimaste soltanto alcune tracce, ovvero una serie di materiali eterogenei che si presentano come effetti capaci di mostrare la causalità della causa – l’oggetto vacante – ma non la sua forma. A partire dalle opere riformatrici di G. Angiolini e J.G. Noverre nonché dai testi di diversi filosofi coevi interessati allo statuto del gesto, la tesi interroga la congerie di effetti sopravvissuta al ballet d’action per approfondire la danza come forma artistica e forma del sapere all’interno del più ampio sistema della rappresentazione. Nello specifico la tesi si propone di mostrare come il segno negativo che contraddistingue variamente la disciplina tersicorea e il dibattito critico su di essa nel XVIII secolo sia da ricondurre più propriamente all’essenziale matrice espressiva del gesto stesso e abbia contribuito a un progressivo slittamento del paradigma classico della mimesi della natura da un’accezione “imitativo-riproduttiva” a una “espressivo-creativa”.
A research that aims at examining the theatrical dance in the XVIII century is bound to face a problematic crux: the research object is not anymore. Some traces have remained, namely, a series of various materials able to show the causality of the cause – the vacant object – but not its form. The survey starts from the revolutionary works by G. Angiolini and J.G. Noverre and goes through different philosophicals texts of authors who were interested in the status of the gesture; it questions the bunch of effects which overcame the ballet d’action in order to look into the dance as a form of art and knowledge within the wider system of representation. Particularly, the research wants to show as the negative sign which marks this discipline and the XVIII critical debate on it has to be referred to the essential expressive nature of the gesture which led to a progressive shifting of the classic paradigm of the mimesis of nature from being “imitative-reproductive” to become “expressive-creative”
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AIMO, LAURA. « Mimesi della natura e ballet d'action : per un'estetica della danza teatrale (1751 - 1785) ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1067.

Texte intégral
Résumé :
Una ricerca che si prefigga di studiare la danza teatrale nel Settecento s’imbatte inevitabilmente in un nodo problematico: l’oggetto della ricerca non è (più). Di esso sono rimaste soltanto alcune tracce, ovvero una serie di materiali eterogenei che si presentano come effetti capaci di mostrare la causalità della causa – l’oggetto vacante – ma non la sua forma. A partire dalle opere riformatrici di G. Angiolini e J.G. Noverre nonché dai testi di diversi filosofi coevi interessati allo statuto del gesto, la tesi interroga la congerie di effetti sopravvissuta al ballet d’action per approfondire la danza come forma artistica e forma del sapere all’interno del più ampio sistema della rappresentazione. Nello specifico la tesi si propone di mostrare come il segno negativo che contraddistingue variamente la disciplina tersicorea e il dibattito critico su di essa nel XVIII secolo sia da ricondurre più propriamente all’essenziale matrice espressiva del gesto stesso e abbia contribuito a un progressivo slittamento del paradigma classico della mimesi della natura da un’accezione “imitativo-riproduttiva” a una “espressivo-creativa”.
A research that aims at examining the theatrical dance in the XVIII century is bound to face a problematic crux: the research object is not anymore. Some traces have remained, namely, a series of various materials able to show the causality of the cause – the vacant object – but not its form. The survey starts from the revolutionary works by G. Angiolini and J.G. Noverre and goes through different philosophicals texts of authors who were interested in the status of the gesture; it questions the bunch of effects which overcame the ballet d’action in order to look into the dance as a form of art and knowledge within the wider system of representation. Particularly, the research wants to show as the negative sign which marks this discipline and the XVIII critical debate on it has to be referred to the essential expressive nature of the gesture which led to a progressive shifting of the classic paradigm of the mimesis of nature from being “imitative-reproductive” to become “expressive-creative”
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Bellan, Benedetta. « Studio della presenza di capodogli (Physeter macrocephalus, Linnaeus 1758) in due aree del Mar Balear mediante metodi acustici passivi ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7663/.

Texte intégral
Résumé :
I capodogli (Physeter macrocephalus) sono mammiferi marini con distribuzione cosmopolita; sono presenti anche nel Mar Mediterraneo, soprattutto nella zona occidentale del bacino. Per individuare la presenza di questi animali possono essere utilizzate differenti modalità. Questo studio è stato condotto tramite l’uso di metodi acustici passivi, in quanto i capodogli (P. macrocephalus) sono animali che emettono suoni. L’uso di metodi acustici ha alcuni vantaggi, infatti permette di individuare la presenza di un animale anche se si trova al di sotto della superficie dell’acqua, purché stia emettendo suoni. Le registrazioni possono essere effettuate indipendentemente dalle condizioni meteorologiche e per lunghi periodi di tempo, permettendo la continuità nella raccolta dei dati. Il lavoro di tesi è stato svolto nell’ambito di un Progetto di Ricerca de L’Oceanogràfic di Valencia. Le registrazioni sono state effettuate tramite lo strumento EAR (Ecological Acoustic Recorder) in due aree del Mar Balear, il Mar di Bamba e il Parco Nazionale di Cabrera, in differenti periodi, profondità e con diverse frequenze di campionamento (50 kHz e 5 kHz). I dati ottenuti sono stati analizzati tramite i programmi X-BAT (Extensible Bioacoustic Tool) e Adobe Audition 3.0 al fine di rilevare i pulsi emessi dai capodogli. Per entrambe le aree di studio i dati sono stati elaborati in modo da ottenere modelli giornalieri e stagionali delle ore positive e del numero di pulsi emessi. La presenza di P. macrocephalus è stata confermata in entrambe le aree di studio, e dal confronto delle analisi spettrali dei pulsi si può affermare che, nonostante le differenze, i pulsi registrati in entrambe le aree sono effettivamente emessi da capodogli. Il lavoro di Tesi permette di suggerire che per futuri studi sia applicata la frequenza di registrazione di 20 kHz utilizzando lo strumento SAMARUC, alla cui progettazione ha partecipato L’Oceanogràfic di Valencia.
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Chiti, Camilla. « I cambiamenti nel panorama della danza in Russia tra gli anni 1996 e 2016 attraverso la rivista Balet ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14167/.

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Résumé :
Questo elaborato propone una riflessione sul panorama contemporaneo della danza in Russia, ricostruito attraverso le pagine della rivista bimestrale "Balet", unica rivista del settore riconosciuta a livello statale. Lo scopo dell’elaborato è quello di analizzare i cambiamenti avvenuti tra gli anni 1996 e 2016 nel mondo della danza, in particolare nell'ambito della danza classica e contemporanea, e di presentare i problemi insorti negli stessi anni a causa di una difficoltà di sintesi tra tradizione e innovazione, legata anche allo sviluppo della società contemporanea. Nella prima parte dell’elaborato viene presentata la rivista "Balet", contestualizzandone la nascita e lo sviluppo fino ad arrivare al giorno d’oggi. Il primo e secondo capitolo sono dedicati alle due tendenze principali riscontrabili nel mondo della danza: da un lato, la progressiva affermazione dello stile contemporaneo nel repertorio dei teatri e nelle competizioni; dall'altro, la necessità sempre più urgente di conservare la cosiddetta «eredità classica». La riflessione si chiude con un capitolo dedicato ai problemi derivanti da una difficile convivenza nel panorama della danza russo tra tradizione e innovazione.
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Hennewig, Lena. « Uralt, ewig neu ». Doctoral thesis, Humboldt-Universität zu Berlin, 2020. http://dx.doi.org/10.18452/22099.

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Résumé :
Ausgehend von Oskar Schlemmers (1888-1943) Bauhaus-Signet aus dem Jahr 1923 analysiert diese Arbeit den Zusammenhang zwischen Mensch und Raum im Œuvre des Bauhaus-Meisters. Die bei Betrachtung des Signets aufkommende These, Mensch und Raum – die zwei tradierten Pole des Schaffens Schlemmers – bedingten sich gegenseitig, wird untersucht, hinterfragt und um die Kategorie der Kunstfigur erweitert. Das erste Kapitel beleuchtet den Menschen als Maß aller Dinge. Der angestrebte Typus entsteht einerseits über Schlemmers Analyse des menschlichen Körpers mittels tradierter Proportionsstudien und Geometrisierung, die zu einer zumindest scheinbaren Berechenbarkeit führen. Betrachtet werden hierbei die Ausführungen Leonardo da Vincis, Albrecht Dürers und Adolf Zeisings. Andererseits nutzt Schlemmer die physiognomischen Überlegungen Richarda Huchs und Carl Gustav Carus‘ für seine Zwecke der Darstellung einer Entindividualisierung des Menschen. Hierauf aufbauend befasst sich das zweite Kapitel mit dem Raum. Es zeigt, dass Schlemmers Überlegungen zu theoretischem und gebautem Raum ihren Ursprung in Albert Einsteins Relativitätstheorie nehmen und von Debatten am Bauhaus genährt werden: Schlemmer betrachtet den Raum als wandelbar und abhängig vom Menschen, was unter anderem durch eigene Schriften und den einzig überlieferten Architekturentwurf Schlemmers gefestigt wird. Zur Untersuchung einer umgekehrten Einflussnahme des Raumes auf den menschlichen Körper erweitert das dritte Kapitel die zwei tradierten Pole des Schlemmer’schen Œuvres um einen weiteren: die Kunstfigur. Diese, so belegt das Kapitel, generiert ihre eigene Körperlichkeit über den Einfluss des veränderlichen Raumes, darüber hinaus aber auch durch die Abstrahierung des zugrundeliegenden menschlichen Körpers mittels des Kostüms und der Maske. Über diese beiden wiederum vollzieht sich auch eine Wandlung des Menschen.
Taking the Bauhaus signet, designed by Oskar Schlemmer in 1923, as a starting point, the present thesis examines the relationship between man and space – the two consistently named poles of Schlemmer’s work – within the œuvre of the Bauhaus master. It analyzes, questions and expands the assumption, at first glance suggested by the signet, that space and man are mutually dependent: The first chapter deals with man as the measure of all things. The type pursued by Schlemmer results, on the one hand, from his analysis of man via proportion and geometric studies by Leonardo da Vinci, Albrecht Dürer and Adolf Zeising that lead to a certain calculability. On the other hand, Schlemmer uses physiognomic ideas of Richarda Huch and Carl Gustav Carus to depict a certain de-individualization. Based on the results of the first chapter, the second chapter deals with questions of space. It shows that Schlemmer’s considerations of theoretical space and architecture stem from Albert Einstein’s theory of relativity and are fed by Bauhaus debates on that same topic: Schlemmer regards space and architecture as subject to change and dependent on man; this theory is also strengthened by his writings and his only surviving architectural design. To examine the reverse influence of space on the human body, the third chapter adds the Kunstfigur (art figure) as another category to the established two poles of Schlemmer’s œuvre discussed in the literature: man and space. The chapter proves that the Kunstfigur generates its own corporeality through the influence of space, which is modifiable by movement. Besides that, said corporeality is also determined by an abstraction, in turn caused by costumes and masks. These items also influence the outer appearance of man.
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Livres sur le sujet "Balmer, Delia"

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Nigro, Giampiero, dir. Il commercio al minuto. Domanda e offerta tra economia formale e informale. Secc. XIII-XVIII / Retail Trade. Supply and demand in the formal and informal economy from the 13th to the 18th century. Florence : Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-751-7.

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Résumé :
La distribuzione dei beni di consumo nell’Europa medievale e moderna era multiforme e coinvolgeva spazi e attori diversi. Nelle fiere e nei mercati, nelle botteghe più o meno grandi delle città si vendeva ogni tipo di derrate alimentari e di oggetti necessari alla vita quotidiana. Erano anche innumerevoli i piccoli ambulanti che tenevano banco per strada, i contadini che raggiungevano la città per offrire i prodotti dei loro orti o del pollaio, della caccia o della raccolta spontanea, passando di casa in casa. Mercanti ambulanti percorrevano con le loro balle e casse anche le vie meno frequentate, raggiungendo villaggi e frazioni disperse. Una grande molteplicità di attori economici che concorrevano assieme a raggiungere ogni tipo di consumatore, dai più agiati ai più umili. L’obiettivo del progetto di ricerca è stato quello di comprendere l’organizzazione economica e l’evoluzione di queste diverse forme di commercio al minuto. Sul piano dei risultati, i contributi raccolti in questo volume costituiscono la risposta storiograficamente più aggiornata ad alcune delle questioni proposte, come l’analisi dei legami tra le diverse scale spaziali (dalla bottega alle reti europee di mercanti ambulanti), del commercio formale e informale tra regola e pratica, della circolazione dei beni fra città e campagna, delle tensioni fra gli attori di questi scambi, le loro rivalità e i loro accordi, ma anche le attese dei consumatori e le esigenze dello stato, e degli effetti sull’organizzazione istituzionale e dei mestieri della distribuzione nel periodo compreso fra il Medioevo e il XVIII secolo.
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2

Living with a Serial Killer. Penguin Random House, 2017.

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3

Living with a Serial Killer. Ebury Publishing, 2023.

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