Littérature scientifique sur le sujet « Autonomia amministrativa »

Créez une référence correcte selon les styles APA, MLA, Chicago, Harvard et plusieurs autres

Choisissez une source :

Consultez les listes thématiques d’articles de revues, de livres, de thèses, de rapports de conférences et d’autres sources académiques sur le sujet « Autonomia amministrativa ».

À côté de chaque source dans la liste de références il y a un bouton « Ajouter à la bibliographie ». Cliquez sur ce bouton, et nous générerons automatiquement la référence bibliographique pour la source choisie selon votre style de citation préféré : APA, MLA, Harvard, Vancouver, Chicago, etc.

Vous pouvez aussi télécharger le texte intégral de la publication scolaire au format pdf et consulter son résumé en ligne lorsque ces informations sont inclues dans les métadonnées.

Articles de revues sur le sujet "Autonomia amministrativa"

1

Calvano, Roberta. « La parabola dell'autonomia scolastica, o dell'eterogenesi dei fini ». DEMOCRAZIA E DIRITTO, no 3 (février 2022) : 7–30. http://dx.doi.org/10.3280/ded2021-003001.

Texte intégral
Résumé :
Riconoscere che l'istruzione, in quanto servizio collettivo pubblico, può essere erogata da istituti autonomi; attribuire agli istituti scolastici non soltanto autonomia didattica, organizzativa e amministrativa, ma anche contabile e di gestione del personale; spogliare l'apparato centrale di compiti gestionali, attribuendogli funzioni di determinazione di standard e di guideline e funzioni di valutazione e di audit; sopprimere gli uffici provinciali e sostituirli con uffici di relais tra gli istituti scolastici .
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

Meldolesi, Luca. « Una nota per la riforma dello Stato : quarta libertŕ e federalismo democratico ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 1 (juillet 2009) : 7–31. http://dx.doi.org/10.3280/sa2009-001002.

Texte intégral
Résumé :
- As a comment (on "The Forth Freedom", 2007) and anticipation (of "Democratic Federalism", 2009), this article, drawing from those monographies by the Author, carves its hypothesis out of a comparison between the European and the "New World" administrative traditions. Italy was largely imbued by the franco-prussian étatisme of the 18th and 19th centuries; and even developed a peculiar variety of it, based on "assistenzialismo" and the "theft and police" game. Since the end of the 19th century, however, and, more recently, since the second world war, Italy experienced a strong and rising tendency toward "autonomism" and regionalism, which eventually brought to a constitutional reform in 2001. According to it, Local Institutions and the central State should be considered on the same footing: a central proposition that may open the way to the development of "democratic federalism". The article addresses numerous policy issues (on cultural, pedagogic, administrative, outcome, working, benchmarking etc grounds) that rapidly may induce that desirable transformation.Key words: Public Innovation; Freedom; Federalism; Administrative Tradition; Western Autonomy; Local Government. Parole chiave: Innovazione pubblica; Libertŕ; Federalismo; Tradizione amministrativa occidentale; Autonomia; Regionalismo
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

Cortese, Fulvio. « Le politiche scolastiche a livello regionale : quale autonomia ? » ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 1 (juin 2020) : 79–88. http://dx.doi.org/10.3280/es2020-001005.

Texte intégral
Résumé :
Il contributo è diviso in tre parti. Nella prima si descrive brevemente il riparto delle funzioni legislative e amministrative di Stato e Regioni in materia di istruzione, con qualche cenno alle competenze delle autonomie speciali e facendo riferimento alle interpretazioni svolte dalla Corte costituzionale. Nella seconda parte si illustrano i contenuti della legislazione regionale attualmente vigente, con esemplificazioni concernenti gli interventi normativi approvati in alcune Regioni ordinarie. Nella terza parte si traggono alcune conclusioni, evidenziandosi, nell'ordine: lo stato di scarso sviluppo delle politiche scolastiche territoriali, anche in relazione ai difetti di attuazione della riforma costituzionale del 2001; la tradizionale e persistente attinenza di quelle politiche ai temi del diritto allo studio; la difficile interazione tra le politiche regionali e quelle statali pur presupposte al buon funzionamento della rete scolastica; la ricerca da parte delle Regioni di spazi alternativi di manovra, per recuperare maggiore capacità di indirizzo nel contesto dell'esercizio di funzioni amministrative concernenti altre politiche (anche di matrice europea).
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

Maggiolini, Alfio, Mauro Di Lorenzo, Virginia Suigo, Chiara Pastore et Ilaria Rusconi. « La violenza filio-parentale ». MINORIGIUSTIZIA, no 2 (janvier 2022) : 56–64. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-002005.

Texte intégral
Résumé :
La violenza filio-parentale o parental abuse è un comportamento ripetuto di minacce, aggressioni, estorsioni e altre forme di violenza esercitate dai figli nei confronti dei genitori con l'obiettivo di esercitare su di loro un controllo. È difficile valutare la diffusione del fenomeno, che è comunque sicuramente sottostimato e che appare in aumento, anche perché non è riconosciuto in quanto tale. Una ricerca sui fascicoli amministrativi del Tribunale per i minorenni di Milano rileva una prevalenza del 14% di questi comportamenti. La violenza filio-parentale in quanto tale o primaria non è direttamente riconducibile a una psicopatologia del figlio o a esperienze pregresse di abuso, ma va piuttosto inquadrata in una dinamica dei ruoli famigliari, all'interno del contesto socioculturale attuale. È necessaria un'attenta riflessione psicosociale e clinica sulla violenza filio-parentale che eviti di assimilarle ogni rivendicazione di autonomia degli adolescenti o di ridurla esclusivamente a un disturbo del figlio o a una carenza d'autorità dei genitori, tutte prospettive che possono rischiare di avere un effetto iatrogeno. Per un intervento efficace è necessario prendere in considerazione la dinamica dei ruoli affettivi famigliari e il sistema di aspettative o proiezioni reciproche nel quadro della regolazione dei bisogni evolutivi dei figli adolescenti.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

Elorza, Antonio. « Spagna, nazione di nazioni ». MONDO CONTEMPORANEO, no 3 (avril 2011) : 137–58. http://dx.doi.org/10.3280/mon2010-003006.

Texte intégral
Résumé :
La Spagna non č uno Stato unitario come la Francia, né uno Stato plurinazionale come furono la Jugoslavia e l'Austria-Ungheria nel passato. L'identitŕ spagnola nasce nel Medioevo e trova le sue prime radici nelle reazioni all'invasione araba del 711, quando i vinti presero coscienza della «Spaniae ruina». Secoli dopo, l'unione delle corone nata con i Re Cattolici rafforzň le basi per quella identitŕ, sotto una «monarchia di aggregazione» che si sviluppň in parallelo con la Francia, senza che scomparissero altre identitŕ, come quelle della Catalogna e delle province basche. Ma la Rivoluzione francese cancellň le unitŕ amministrative dell'Antico regime ed il processo di nazionalizzazione si sviluppň senza difficoltŕ fino al primo Novecento, mentre l'arretratezza economica fece sorgere le condizioni di una crisi dello Stato-nazione. Allo stesso tempo il fatto che la Catalogna e la Biscaglia fossero le avanguardie del processo d'industrializzazione favorě la dinamica centrifuga delle, dopo che la disfatta del 1898 nella guerra contro gli Stati Uniti e la fine dell'impero coloniale avevano creato l'immagine della Spagna come di un "paese moribondo". La modernizzazione degli anni Sessanta del Novecento poté essere il fondamento di una nuova Spagna, ma le "nazionalitŕ storiche" (la Catalogna ed il Paese basco in primo luogo) erano giŕ realtŕ senza ritorno ed il nazionalismodella dittatura di Franco fece delle rivendicazioni nazionaliste un diritto democratico. Infine, con la Costituzione del 1978 č nato lo Stato delle autonomie, che consacra lo sviluppo autonomo delle "nazionalitŕ" intorno all'asse centrale della "nazione" spagnola. Ecco perché "nazione di nazioni" diventa un'espressione adeguata ad una convergenza come quella spagnola di processi di, senza che i conflitti fra unitŕ ed indipendentismo siano ancora oggi arrivati a un punto di equilibrio.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
6

Giaffreda, Marco. « Analisi di un risultato inatteso : le elezioni regionali del 2005 in Puglia ». Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 56, no 2 (31 décembre 2006) : 5–37. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12703.

Texte intégral
Résumé :
Le elezioni regionali del 3-4 aprile 2005 in Puglia possono essere annoverate di diritto tra quelle di maggior interesse politologico sia per gli aspetti innovativi presenti, sia per il sorprendente esito. In una complessa tornata elettorale, per la prima volta in Puglia, un candidato alla carica di presidente della Regione è stato scelto attraverso elezioni primarie che hanno coinvolto la base dei partiti del centrosinistra, fornendo, come vedremo, una delle chiavi per il successo finale. Inoltre, dopo le elezioni del 2000, come del resto prevedeva il lungo processo di decentramento delle funzioni amministrative e di maggiore autonomia degli organi periferici dello Stato, si era aperta nella Regione una fase riformatrice che ha portato all’approvazione del nuovo Statuto regionale e di una nuova legge elettorale per l’elezione del presidente e del consiglio. Sul fronte strettamente elettorale i due principali candidati, Nichi Vendola per la Grande alleanza democratica (GAD), formata dall’Ulivo più Rifondazione comunista, e Raffaele Fitto, per la Casa delle Libertà (CDL), hanno dato vita ad una campagna fortemente personalizzata e speculare in cui sono emerse le profonde differenze tra i due e tra due modi (e concezioni) diversi di fare politica. La vittoria di Vendola, tutt’altro che scontata ma in qualche modo prevedibile, ha rappresentato, inoltre, un forte elemento di discontinuità rispetto al passato e alla tradizione politico-elettorale della Puglia. Per tutti questi motivi, quindi, sulle elezioni pugliesi si sono accesi i riflettori dei mass media nazionali. Questo contributo ha l’obiettivo di descrivere e fornire una prima e parziale analisi del “terremoto pugliese”, dapprima attraverso una breve carrellata sulla storia del voto regionale in Puglia e sul contesto in cui si sono svolte le elezioni del 2005, per poi passare all’esame della nuova legge elettorale regionale, delle elezioni primarie nel centrosinistra e della loro influenza sull’esito finale della competizione, della campagna elettorale ed infine del risultato e delle possibili cause che l’hanno determinato.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
7

Charrier, Guy. « Parallèle entre la loi italienne pour la protection de la concurrence et le système français ». Journal of Public Finance and Public Choice 8, no 2 (1 octobre 1990) : 103–15. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345045.

Texte intégral
Résumé :
Abstract La nuova legge italiana per la protezione della concorrenza e del mercato presenta una notevole analogia, sia nei concetti che nei principali meccanismi applicativi, con le principali legislazioni dei Paesi membri della CEE e soprattutto con quelle che sono state introdotte negli anni più recenti.Il campo d’applicazione riguarda, almeno in principio, tutti i settori di attività, sia nel sistema italiano che in quello francese, poiché nessuna deroga è prevista, salvo per alcune particolari attività, come gli audio-visivi, la stampa, le banche e le assicurazioni.Questa estensione del campo di applicazione della legislazione si spiega con il fatto che essa riguarda tutte le pratiche anti-concorrenziali che vadano a detrimento del buon funzionamento del mercato e che tali pratiche siano suscettibili di provenire da tutti gli operatori economici.In Francia, peraltro, vige una distinzione tra comportamenti diretti a falsare il mercato, e che ricadono sotto le categorie di cartelli e di abuso di posizione dominante, di cui si occupa il Consiglio della concorrenza, e le pratiche restrittive, come il rifiuto di vendere, la subordinazione delle vendite, le discriminazioni e l’imposizione di prezzi, che sono di competenza dei tribunali perché in principio riguardano soltanto i rapporti tra imprese.Un secondo aspetto riguarda l’applicazione delle regole della concorrenza alle persone pubbliche. In principio, le disposizioni della legge italiana circa le imprese pubbliche (art. 8) e quelle della legge francese (art. 53) rispondono soltanto in parte alla questione. Nel diritto francese, quando una persona pubblica agisce da privato, è sottoposta alle leggi che riguardano il comportamento dei privati. Una difficoltà sorge, invece, quando questa persona pubblica, agendo nell’ambito dei suoi poteri, genera sul mercato effetti che danneggiano la concorrenza. Una recente sentenza del Tribunale dei conflitti ha concluso che le regole della concorrenza non si applicano alle persone pubbliche se non nella misura in cui esse diano luogo ad attività di produzione (di distribuzione o di servizi).La legge italiana non dà alcuna definizione del concetto di concorrenza nè dà alcun elemento che ne consenta la giustificazione economica. Altrettanto avviene con la legge vigente in Francia, ove sono i testi delle decisioni che forniscono indicazioni al riguardo.Il principio generate del divieto dei cartelli, come anche l’elenco dei casi suscettibili di costituire intese di carattere anti-concorrenziale, sono presentati in modo molto simile sia nella legge italiana che in quella francese. Ambedue riprendono, d’altronde, la formulazione dell’art. 85 del Trattato di Roma.Tutto fa pensare che l’Autorità italiana si troverà di fronte a casi analoghi a quelli di cui si è in varie occasioni occupato il Consiglio della concorrenza francese: cartelli orizzontali (accordi sui prezzi, sulla ripartizione dei mercati, sull’esclusione di un’impresa del mercato, ecc.); intese verticali (risultanti da accordi tra un produttore ed i suoi distributori nell’ambito di contratti di distribuzione selettiva o esclusiva); imprese comuni (la cui creazione può rientrare nel campo della proibizione di cartelli o costituire un’operazione di concentrazione); intese tra imprese appartenenti allo stesso gruppo (nel quadro dei mercati pubblici, il Consiglio ha ritenuto che non sia contrario alle norme concorrenziali, per imprese con legami giuridici o finanziari, rinunciare alla loro autonomia commerciale e concertarsi per rispondere a delle offerte pubbliche).Sull’abuso di posizione dominante, così come per i cartelli, i due sistemi italiano e francese presentano molte somiglianze. Tuttavia, contrariamente al diritto francese ed a quello tedesco, nella legislazione italiana non si fa alcun riferimento alle situazioni di «dipendenza economica». Peraltro, l’identificazione di questo caso è alquanto complessa e, sinora, il Consiglio non ha rilevato alcun caso che rientri nello sfruttamento abusivo di una situazione di dipendenza economica. Pertanto, si può forse concludere che il legislatore italiano sia stato, a questo riguardo, più saggio di quello francese. Più in generale, per quanto riguarda i casi di abuso di posizione dominante, il Consiglio deBa concorrenza ha seguito un’impostazione piuttosto tradizionalista.Anche sul controllo delle concentrazioni, il testo della legge italiana richiama quello francese e anche quello della normativa comunitaria, pur se è diversa la ripartizione delle competenze tra Autorità incaricata della concorrenza e Governo. Nella legge italiana, d’altra parte, vi sono delle norme relative alla partecipazione al capitale bancario che fanno pensare ad un dibattito molto vivo su questo tema.I livelli «soglia” per l’obbligo di notifica delle concentrazioni sono più elevati in Francia. Bisognerà poi vedere con quale frequenza il Governo italiano farà ricorso all’art. 25, che gli conferisce il potere di fissare criteri di carattere generale che consentono di autorizzare operazioni di concentrazione per ragioni d’interesse generale, nel quadro dell’integrazione europea.L’interesse delle autorità amministrative francesi nei riguardi delle concentrazioni, che un tempo era molto limitato, è divenuto più intenso negli anni più recenti, anche se i casi di divieto di concentrazioni sono stati sinora molto limitati.In conclusione, si può ricordare che un organismo competente in materia di protezione della concorrenza ha un triplice compito: pedagogico (attraverso la pubblicazione delle decisioni, delle motivazioni e delle ordinanze su questioni di carattere generale e sui rapporti attinenti al funzionamento del mercato), correttivo (per distogliere gli operatori economici da comportamenti anti-concorrenziali) e, infine, dissuasivo (poiché l’esperienza di applicazione delle leggi relative alla concorrenza dimostra che la loro efficacia dipende in modo decisivo dalla comminazione di sanzioni).
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
8

Lubello, Sergio. « Ci arrendiamo alla compliance ? » XVIII, 2021/3 (luglio-settembre), no 18 (30 juillet 2021). http://dx.doi.org/10.35948/2532-9006/2021.10590.

Texte intégral
Résumé :
Alcuni lettori, lamentando l’abuso di termini inglesi in testi istituzionali e amministrativi, chiedono ragguagli sul termine compliance presente sul sito della Agenzia per le entrate (Attività per la promozione della compliance per le imprese e i lavoratori autonomi) e negli atti della Pubblica Amministrazione (indicatori di compliance).
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
9

Guacci, Carmencita. « Le impugnazioni incidentali nel processo amministrativo italiano ». Revista de Derecho de la UNED (RDUNED), no 12 (1 janvier 2013). http://dx.doi.org/10.5944/rduned.12.2013.11698.

Texte intégral
Résumé :
L’istituto dell’impugnazione incidentale costituisce applicazione del principio di concentrazione delle impugnazioni. L’art. 96 c.p.a. disciplina le impugnazioni incidentali, ammettendole per l’appello, per la revocazione, per l’opposizione di terzo e, con qualche particolarità, per il ricorso per cassazione. L’impugnazione va proposta in forma incidentale, a pena di decadenza, dai destinatari della notifica della sentenza e dell’atto di integrazione del contraddittorio. Il rapporto di condizionalità-dipendenza, fra impugnazione principale e impugnazione incidentale, sussiste sia nel caso di impugnazione incidentale propria, sia nel caso di impugnazione incidentale tardiva. L’esigenza di applicare in maniera rigorosa il principio di concentrazione delle impugnazioni ha indotto il legislatore a sancire l’ammissibilità dell’impugnazione incidentale anche avverso capi autonomi della sentenza.The article number 96 of the code of civil procedure governs the incidental objections, accepting them to the judicial review, the new trial, the examination pro interesse suo, and, in certain events, the petition to the Highest Court. The appeal has to be proposed by the service of the process adjudication and cross-examination receivers under the vest of an incidental form, otherwise it will run the risk of lapse. The relationship of conditioning-dependence between the main and the incidental appeals can be considered either in the case of a proper than of an untimely incidental appeal. The need to strictly apply the principle of the appeals concentration has oriented the legislator to decree the receivability of the incidental appeal also in case of autonomous judgement charges.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
10

« Diritto italiano. Soggiorno ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 3 (novembre 2010) : 238–48. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-003018.

Texte intégral
Résumé :
1. Consiglio di Stato 3.3.2010 n. 1238 - permesso di soggiorno - diniego di rinnovo per insufficienza reddituale - attivitŕ lavorativa autonoma - reddito minimo annuo parametrato all'importo per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria - legittimitŕ; riduzione dall'importo minimo annuo dei mesi trascorsi all'estero - esclusione; irrilevanza degli elementi nuovi sopravvenuti.2. Consiglio di Stato 27.7.2010 n. 4904 - permesso di soggiorno - diniego di rinnovo per pregressa condanna ostativa - mancata valutazione dei vincoli familiari - entrata in vigore del d.lgs. 5/2007 - esclusione di ogni automatismo; applicazione della disciplina di derivazione comunitaria sia per i nuovi ingressi (dei familiari) sia per coloro che hanno esercitato giŕ il diritto al ricongiungimento.3. Consiglio di Stato 18.8.2010 n. 5890 - regolarizzazione ex lege 102/2009 - diniego per ritenuta ostativitŕ della condanna ex art. 14, co. 5 ter TU n. 286/98 - ostativitŕ ex art. 381 c.p.p. - legittimitŕ.4. Consiglio di Stato 2.9.2010 n. 4066 - regolarizzazione ex lege 102/2009 - diniego per ritenuta ostativitŕ della condanna ex art. 14, co. 5 ter TU n. 286/98 - ostativitŕ ex art. 381 c.p.p. - illegittimitŕ - deroghe.5. Tribunale amministrativo regionale Toscana 21.4.2010 n. 300 - regolarizzazione ex lege 102/2009 - diniego per ritenuta ostativitŕ della condanna ex art. 14, co. 5 ter TU n. 286/98 - ostativitŕ ex art. 381 c.p.p. - illegittimitŕ.6. Tribunale amministrativo regionale Sardegna 9.9.2010 n. 411 - regolarizzazione ex lege 102/2009 - diniego per ritenuta ostativitŕ della condanna ex art. 14, co. 5 ter TU n. 286/98 ostativitŕ ex art. 381 c.p.p. - illegittimitŕ.7. Tribunale amministrativo regionale Piemonte - 8.7.2010 n. 539 - permesso CE per soggiornanti di lungo periodo - diniego di rilascio - ritenuta inidoneitŕ di contatto di lavoro a tempo determinato - illegittimitŕ per difetto di specifica previsione normativa.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.

Thèses sur le sujet "Autonomia amministrativa"

1

Fragale, Edoardo Nicola <1976&gt. « Principio democratico e autonomia della dirigenza amministrativa. Per un binomio possibile ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7724/1/TESI_DOTTORATO_PRINCIPIO_DEMOCRATICO_ED_AUTONOMIA_DELLA_DIRIGENZA.pdf.

Texte intégral
Résumé :
La tesi si propone di esaminare il principio di distinzione tra politica ed amministrazione, riguardato dall’angolo visuale della disciplina della burocrazia e, in particolare della dirigenza. Sintetizzando i risultati della ricerca, il lavoro muove verso risultati in controtendenza rispetto al panorama dottrinario e giurisprudenziale attuale, generalmente attratto dal problema dell’imparzialità e della lotta verso la corruzione, argomenti che in genere sottendono un giudizio di matrice antidemocratica. L’idea di fondo è che la creazione di cesure nette tra politica ed amministrazione, tali da recidere gli eliminabili elementi di fiduciarietà delle nomine, non possa che comportare una rimessa in discussione dell’intero modello della distinzione, specie in riferimento alle scelte discrezionali a più alto tasso di politicità, in relazione alle quali appare tuttora imprescindibile, pur nella salvaguardia delle prerogative tecniche ed istruttorie dell’amministrazioni, la remissione della scelta in capo agli organi legittimati dall’investitura popolare.
The thesis aims to examine the principle of distinction between politics and administration, regarded from the angle of the discipline of the bureaucracy, especially the leadership. Summarizing the results of research, the work moves results in contrast to the current doctrinal and jurisprudential views, generally attracted by the problem of impartiality and to fight corruption, topics that typically underlie a judgment of undemocratic matrix. The basic idea is that the creation of a clear break between politics and administration, such as to sever the eliminated elements of the trust- appointments, can only lead to a questioning of the entire model of the distinction, especially in reference to the discretionary choices highest rate of political nature, in relation to which still appears unavoidable, while recognizing the technical and investigative prerogatives of the administration, the remission of the choice that the managerial bodies legitimized popular investiture.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

MALDONATO, LUCIA. « QUESTIONI DI ANTICIPAZIONE DELLA TUTELA PENALE A PARTIRE DAI REATI AMBIENTALI ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/61786.

Texte intégral
Résumé :
La tesi si propone l'obiettivo di investigare il ruolo che il diritto penale può avere nel fronteggiare i cosiddetti "problemi della modernità". In particolare, ci si interroga sulle reali capacità che lo strumento penalistico, attraverso i reati di pericolo astratto e delle fattispecie incentrate sul principio di precauzione, può avere nel garantire adeguata tutela ai sistemi ecologici. Il primo capitolo del lavoro è dedicato alla disamina critica delle posizioni dottrinali emerse in ordine alla definizione del pericolo quale elemento costitutivo della fattispecie, mentre il secondo si concentra sull'analisi del principio comunitario di precauzione, con l'obiettivo di segnalare i rischi dell'appiattimento della legislazione penale su tale principio. Nel corso dei successivi capitoli lo studio si concentra sulla complessa realtà della legislazione ambientale e vuole evidenziare, da un lato, come le fattispecie di pericolo astratto presunto mal si prestino a garantire opportuna salvaguardia al sistema complesso costituito dalle matrici ecologiche e, dall'altro, come la recente introduzione dei reati contro il bene ambiente all'interno del codice penale non abbia affatto rimediato ai diversi profili di ineffettività del sistema. In conclusione del lavoro, si propone un nuovo modello di gestione della questione ambientale, fondato su una più marcata valorizzazione dei profili di responsabilità della persona giuridica, unico soggetto realmente in grado di prevenire e contrastare i più gravi fatti di compromissione ambientale.
The thesis aims to investigate the role that criminal law can play in dealing with the so-called "problems of modernity". In particular, the paper investigates the real capabilities that the criminal instrument can have in guaranteeing adequate protection to ecological systems. The first chapter of the work is dedicated to the critical examination of the doctrinal positions in order to define danger as a constitutive element of the crime, while the second focuses on the analysis of the precautionary principle. In the following chapters, the study focuses on the complex reality of environmental legislation and aims to highlight, on one hand, how crimes of abstract danger cannot guarantee adequate protection to the complex system constituted by the ecological matrices and, on the other hand, how the recent introduction of crimes against the environment within the criminal code has not at all remedied the different profiles of ineffectiveness of the system. In conclusion, a new model of managing environmental issue is proposed, based on a more marked enhancement of the profiles of responsibility of the legal person, the only subject really able to prevent and counter the most serious facts of environmental compromise.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

MALDONATO, LUCIA. « QUESTIONI DI ANTICIPAZIONE DELLA TUTELA PENALE A PARTIRE DAI REATI AMBIENTALI ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/61786.

Texte intégral
Résumé :
La tesi si propone l'obiettivo di investigare il ruolo che il diritto penale può avere nel fronteggiare i cosiddetti "problemi della modernità". In particolare, ci si interroga sulle reali capacità che lo strumento penalistico, attraverso i reati di pericolo astratto e delle fattispecie incentrate sul principio di precauzione, può avere nel garantire adeguata tutela ai sistemi ecologici. Il primo capitolo del lavoro è dedicato alla disamina critica delle posizioni dottrinali emerse in ordine alla definizione del pericolo quale elemento costitutivo della fattispecie, mentre il secondo si concentra sull'analisi del principio comunitario di precauzione, con l'obiettivo di segnalare i rischi dell'appiattimento della legislazione penale su tale principio. Nel corso dei successivi capitoli lo studio si concentra sulla complessa realtà della legislazione ambientale e vuole evidenziare, da un lato, come le fattispecie di pericolo astratto presunto mal si prestino a garantire opportuna salvaguardia al sistema complesso costituito dalle matrici ecologiche e, dall'altro, come la recente introduzione dei reati contro il bene ambiente all'interno del codice penale non abbia affatto rimediato ai diversi profili di ineffettività del sistema. In conclusione del lavoro, si propone un nuovo modello di gestione della questione ambientale, fondato su una più marcata valorizzazione dei profili di responsabilità della persona giuridica, unico soggetto realmente in grado di prevenire e contrastare i più gravi fatti di compromissione ambientale.
The thesis aims to investigate the role that criminal law can play in dealing with the so-called "problems of modernity". In particular, the paper investigates the real capabilities that the criminal instrument can have in guaranteeing adequate protection to ecological systems. The first chapter of the work is dedicated to the critical examination of the doctrinal positions in order to define danger as a constitutive element of the crime, while the second focuses on the analysis of the precautionary principle. In the following chapters, the study focuses on the complex reality of environmental legislation and aims to highlight, on one hand, how crimes of abstract danger cannot guarantee adequate protection to the complex system constituted by the ecological matrices and, on the other hand, how the recent introduction of crimes against the environment within the criminal code has not at all remedied the different profiles of ineffectiveness of the system. In conclusion, a new model of managing environmental issue is proposed, based on a more marked enhancement of the profiles of responsibility of the legal person, the only subject really able to prevent and counter the most serious facts of environmental compromise.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

La, Placa Ennio <1983&gt. « Moduli consensuali nei rapporti tra Stato e autonomie territoriali e ruolo delle Conferenze ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6686/1/Tesi_di_dottorato.pdf.

Texte intégral
Résumé :
Ad oltre un decennio dalla riforma costituzionale del 2001, la non compiuta attuazione della stessa sembra condurre ad una nuova ed assai prossima revisione costituzionale. Nel mutato quadro costituzionale di quest’ultimo periodo l’attenzione e l’interesse sono stati richiamati da una grande quantità di accordi, di intese e di altri moduli consensuali, introdotti ed esitati nei rapporti tra Stato ed autonomie territoriali. Dall’esame del sistema delle Conferenze si è evidenziata la loro indispensabilità ai fini del coordinamento delle azioni politico –amministrative delle autonomie territoriali, ma è anche venuta fuori l’esigenza di ricorrere frequentemente ad altri tipi di moduli consensuali, spesso non tipizzati in ambito legislativo. I principi di sussidiarietà e di leale collaborazione inducono non di rado ad assumere, nella concretezza, forme eterogenee poco chiare e confuse (accordo, intesa, concerto, parere) che, pur considerati i contributi offerti dalla dottrina e dalla giurisprudenza, richiederebbero un intervento da parte del legislatore. L’approfondimento tematico ha rilevato, nel contesto di rapporti tra Stato ed autonomie territoriali, un movimento per così dire ondulatorio tra accese spinte autonomistiche e rimarcate esigenze centralistiche, lasciando ancora nella prospettiva una operativa ed efficiente armonia istituzionale.
More than one decade after the lack of implementation of the 2001constitutional reform leads to a forthcoming constitutional review. Recently, due to undergoing changes of the constitutional framework, the State and local authorities have focused their attention on establishing a large number of mutual agreements, arrangements and further consensual paradigms. The system of Conferences undertook an examination which emphasizes their essential role to coordinate both the political and administrative actions of local authorities, as well as necessity of further consensual paradigms rarely taken into account by the legislative field. The principles of subsidiarity and fairness often lead to unclear and confusing heterogeneous forms of agreements. although they are considered contributions of legal authors and jurisprudence, the intervention of the legislator should be required. Having regard to the relation between the State and the local autonomies, the analysis revealed an ambiguous trend between autonomist and centralist positions. In conclusion, in order to achieve significant and rapid changes in the second part of the Constitution, the aim is rationalization and simplification of the functions and procedures, which leads to time, energy and resources efficiency.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

La, Placa Ennio <1983&gt. « Moduli consensuali nei rapporti tra Stato e autonomie territoriali e ruolo delle Conferenze ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6686/.

Texte intégral
Résumé :
Ad oltre un decennio dalla riforma costituzionale del 2001, la non compiuta attuazione della stessa sembra condurre ad una nuova ed assai prossima revisione costituzionale. Nel mutato quadro costituzionale di quest’ultimo periodo l’attenzione e l’interesse sono stati richiamati da una grande quantità di accordi, di intese e di altri moduli consensuali, introdotti ed esitati nei rapporti tra Stato ed autonomie territoriali. Dall’esame del sistema delle Conferenze si è evidenziata la loro indispensabilità ai fini del coordinamento delle azioni politico –amministrative delle autonomie territoriali, ma è anche venuta fuori l’esigenza di ricorrere frequentemente ad altri tipi di moduli consensuali, spesso non tipizzati in ambito legislativo. I principi di sussidiarietà e di leale collaborazione inducono non di rado ad assumere, nella concretezza, forme eterogenee poco chiare e confuse (accordo, intesa, concerto, parere) che, pur considerati i contributi offerti dalla dottrina e dalla giurisprudenza, richiederebbero un intervento da parte del legislatore. L’approfondimento tematico ha rilevato, nel contesto di rapporti tra Stato ed autonomie territoriali, un movimento per così dire ondulatorio tra accese spinte autonomistiche e rimarcate esigenze centralistiche, lasciando ancora nella prospettiva una operativa ed efficiente armonia istituzionale.
More than one decade after the lack of implementation of the 2001constitutional reform leads to a forthcoming constitutional review. Recently, due to undergoing changes of the constitutional framework, the State and local authorities have focused their attention on establishing a large number of mutual agreements, arrangements and further consensual paradigms. The system of Conferences undertook an examination which emphasizes their essential role to coordinate both the political and administrative actions of local authorities, as well as necessity of further consensual paradigms rarely taken into account by the legislative field. The principles of subsidiarity and fairness often lead to unclear and confusing heterogeneous forms of agreements. although they are considered contributions of legal authors and jurisprudence, the intervention of the legislator should be required. Having regard to the relation between the State and the local autonomies, the analysis revealed an ambiguous trend between autonomist and centralist positions. In conclusion, in order to achieve significant and rapid changes in the second part of the Constitution, the aim is rationalization and simplification of the functions and procedures, which leads to time, energy and resources efficiency.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
6

Compostella, Roberto. « Diritto penale ed intelligenza artificiale : il caso delle auto a guida autonoma ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2021. http://hdl.handle.net/11572/315957.

Texte intégral
Résumé :
Il presente lavoro nasce con l’obiettivo di indagare le possibili ripercussioni penali derivanti dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale e più nello specifico dallo sviluppo delle auto a guida autonoma. In particolare, nel momento in cui si sta scrivendo questo lavoro, le auto a guida autonoma stanno già circolando per le strade di tutto il mondo, pur essendone autorizzata la circolazione, ad oggi, solo per le finalità di test scientifici. In breve tempo, tuttavia, tali veicoli potranno essere venduti ed utilizzati; questa circostanza impone una ricerca scientifica che indaghi quali potranno essere i più rilevanti problemi per il diritto penale; problemi che il legislatore, prima, ed i giudici, poi, si troveranno ad affrontare. Premessa tale finalità, la ricerca, metodologicamente, deve seguire necessariamente più direzioni. A fronte di una prima ricostruzione del fenomeno dell’intelligenza artificiale e delle auto a guida autonoma, ove si farà riferimento ai principali testi “normativi” che si sono finora interessati al tema, sarà necessario soffermarsi su due diverse “macro” aree della responsabilità penale: la responsabilità individuale del conducente dei veicoli a guida autonoma (fintanto che ci sarà la necessità di un conducente) e la responsabilità derivante dalla produzione dei veicoli. Medio tempore, tuttavia, fil rouge del lavoro sarà anche quello di comprendere se, per rispondere ai problemi che questo nuovo settore porrà, sia davvero necessario o consigliato l’utilizzo dello strumento penale o se, invece, non sia preferibile l’implementazione di strumenti giuridici diversi.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
7

CAMELI, RENATO. « La funzione di controllo della Corte dei Conti : profili evolutivi tra innovazioni amministrative, riforme costituzionali e processo di integrazione europea ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/667.

Texte intégral
Résumé :
La funzione di controllo della Corte dei Conti: profili evolutivi tra innovazioni amministrative, riforme costituzionali e processo di integrazione europea Preliminarmente si analizzano le ragioni storiche alla base dell’istituzione della Corte della Conti e si delineano i profili generali della legge 800/1862; sono poi studiate criticamente le teorie maggiormente rilevanti sulle disposizioni costituzionali relative ai controlli, sia con riferimento all’istituto nazionale di controllo sia alla vigilanza sugli enti territoriali. Le trasformazioni della funzione di controllo della Corte dei Conti si sviluppano in relazione a tre distinti fenomeni ancora in itinere che costituiscono delle coordinate entro cui inquadrare l’azione dell’organo in esame; in primo luogo, la trasformazione della pubblica amministrazione, oggi orientata verso un’accentuazione dei profili economici ed manageriali dell’azione, preordinata in vista dei risultati e degli obiettivi da perseguire. Sul punto si evidenzia sia il progressivo mutamento culturale, a partire dal “rapporto Giannini”, sia alcune innovazioni legislative particolarmente significative, come l’introduzione dei principi di efficienza, efficacia ed economicità. In secondo luogo, si sottolinea il riconoscimento, a seguito della l. cost. 3/2001, di un’autonomia particolarmente ampia a beneficio delle Regioni e degli enti locali, non più, questi ultimi, subordinati gerarchicamente allo Stato: conseguentemente, viene valorizzato nell’ordinamento il ruolo di un organo, quale la Corte dei Conti, proprio dello Stato comunità, secondo la definizione della giurisprudenza costituzionale. In terzo luogo, particolarmente problematico si configura il rapporto della Corte dei Conti con l’omologo organismo comunitario e le altre istituzioni nazionali di controllo; peraltro, si evidenzia, la leale collaborazione costituisce il principio cardine dei rapporti, in base quanto stabilito dal Trattato.
The audit of the italian Court of Auditors: the evolution because of administrative innovation, constitutional reform and european integration First of all, there are an analysis about the historical reasons that were the basis of the Court’s institution and a general study about the l. n. 800/1862; subsequently, in the 1948, the Italian republican Constitution provides for the presence of an independent national control’s organ, like the Court, and, also, for the control over regions and local authority. Three different reasons bringed about an audit’s transformation, now in progress: at first, the development of public administration, today oriented towards economics and managerial profiles, to carry out the results and the targets; these development was promoted by important cultural studies, like “Rapporto Giannini” in the seventies, and by the legislative elaboration of principles like efficiency, effectiveness and economically. Second reason for the evolution of Court of auditors, was the constitutional reform in the 2001: the recent constitutional law n. 3/2001 supported the local authority’s autonomy and selfgovernment; consequently the Court’s role is today more important than in the past because this is a republican, and not only statal, independent audit’s organ. At last, third reason is the European integration’s process: the relationship between Italian Court, European Court of Auditors and others Supreme Audit Institutions national of control are problematic; the Treaty requires the Court's audit visits in the Member States to be carried out in liaison with the national supreme audit institutions or other competent national audit bodies: the cooperation is also the general principle.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
8

CORDOVA, GIOVANNA. « GLI ACCORDI TRA IL CITTADINO E L'AMMINISTRAZIONE : I LIMITI ALL'AUTONOMIA NEGOZIALE E GLI ONERI ESORBITANTI ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/123245.

Texte intégral
Résumé :
La tesi ha ricostruito il tema dell’esercizio del potere amministrativo in via consensuale. Si è partiti dalla constatazione che nello scenario attuale si è, sempre più, diffuso l’agire dell’amministrazione secondo modelli negoziati. Più in particolare, in assenza di una norma che disciplini puntualmente il processo di formazione dell’accordo pubblico, la ricerca ha indagato quali siano i poteri spettanti all’amministrazione ed al cittadino nella fase propedeutica alla conclusione dell’accordo. Si è, inoltre, evidenziato che si sta assistendo ad un fenomeno di espansione dell’istituto in esame anche al di là del dettato normativo. La ricerca ha affrontato anche il tema dei possibili contenuti degli accordi pubblici e ha individuato le clausole pattizie che più frequentemente sono inserite nei documenti convenzionali tra queste l’attenzione si è incentrata sulle clausole contenenti i cd. ‘oneri esorbitanti’. Ci si è chiesti se e in quale misura la pubblica amministrazione possa, attraverso tali clausole, ottenere risultati maggiori rispetto a quelli conseguibili con il provvedimento amministrativo unilaterale, senza che venga violato il principio di legalità. La giurisprudenza amministrativa, attualmente prevalente, ritiene tali clausole pienamente legittime in quanto frutto di un libero consenso del privato. L’analisi ha avuto come punto di riferimento di tutta la ricerca il quesito se e come il principio consensualistico possa coniugarsi con il principio di legalità. Infine nella ricerca si sono individuati i possibili limiti all’autonomia negoziale del privato e dell’amministrazione.
The thesis reconstructed the theme of the exercise of administrative power by consensus. We started from the observation that in the current scenario the action of the administration according to negotiated models has become increasingly widespread. More specifically, in the absence of a rule that regulates the process of forming the public agreement, the research investigated what are the powers due to the administration andthe citizen in the preparatory phase to the conclusion of the agreement. It was also highlighted how we are witnessing a phenomenon of expansion of the institute under consideration even beyond the regulatory dictate. The research also addressed the issue of the possible contents of public agreements and identified the contractual clauses that are most frequently included in conventional documents, among which the focus was on the clauses containing the cd. "exorbitant charges". The central question is whether and to what extent the public administration can, through these clauses, achieve greater results than those achievable by unilateral administrative measure, without violating the principle of legality. Theadministrative case-law, which currently prevails, considers that these clauses are fully legitimate as the result of the free consent of the private individual. The analysis had as a reference point of all the research the question of whether and how the consensual principle can be combined with the principle of legality. Finally, the research concerned the identification of limits to the negotiating autonomy of the private sector and the administration.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
9

MARZETTA, CRISTIAN. « ENTI TERRITORIALI MINORI NELL'ARCHITETTURA EUROPEA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/40682.

Texte intégral
Résumé :
Negli ultimi decenni si segnalano due linee di tendenza in Europa: il ravvicinamento delle normative che interessano gli Enti territoriali minori (Comuni, Province e Città metropolitane), con una valorizzazione di tali realtà (ad eccezione della fase successiva alla recente crisi economica) ed un processo di progressivo spostamento delle decisioni dagli Stati membri all’Unione europea. È interessante comprendere, e lo si è fatto nel presente lavoro, come i due fenomeni si correlino ed in particolare, quanto influisca l’Unione europea sulle articolazioni interne degli Stati membri. La ricerca si concentra quindi sull’evoluzione della disciplina degli Enti territoriali minori non solo in Italia, ma anche negli altri Stati membri dell’Unione europea, al fine di apprezzarne le differenze e per evidenziare le linee di tendenza che accomunano i diversi ordinamenti (anche alla luce delle più recenti riforme). Quanto alla disciplina dell’Unione europea un’attenzione particolare viene dedicata, oltre che ai principi generali espressi nelle fonti primarie, anche all’analisi di specifiche politiche che prendono in considerazione la posizione dei livelli locali (ed in primo luogo le politiche di coesione economica, sociale e territoriale). Si è potuto così confrontare i dati per comprendere se ed in quale misura le riforme che hanno interessato gli Enti territoriali minori siano state indotte dalla normativa, dalle politiche e dalle azioni dell’Unione europea. Si è cercato infine di delineare il possibile e futuro ruolo degli Enti territoriali minori nell’architettura europea, in un’ottica di possibile federalismo multilivello.
During last decades, two trends have been underlined in Europe: laws on local authorities (municipalities, provinces and metropolitan areas) are getting less differing, enhancing the role of these entities (except for the phase following latest economic crisis) and we see a progressive transfer of decision-making powers from National States to European Union. It’s interesting – as it was done in this study – to understand how the two trends are connected and, particularly, how the European Union influences local authorities of member States. In order to appreciate differences and underline trends who associate different systems (also in the light of recent reforms), the analysis is focused on the evolution of legislation about local authorities, not only in Italy, but also in other States of European Union, Then, turning to European Union legislation, particular attention is dedicated not only to general principles listed into primary law, but also to the analysis of specific policies endowed with consideration for the role of local levels (primarily the policies about economic, social and territorial cohesion). In this way, a data comparison was made possible to understand whether the reforms interesting local authorities in recent past has been generated by legislation, by policies and actions of European Union, and to what extent. Finally, an attempt to outline the possible and future role of local Authorities into European architecture has been made, in a potential multi-level federalism perspective.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
10

MARZETTA, CRISTIAN. « ENTI TERRITORIALI MINORI NELL'ARCHITETTURA EUROPEA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/40682.

Texte intégral
Résumé :
Negli ultimi decenni si segnalano due linee di tendenza in Europa: il ravvicinamento delle normative che interessano gli Enti territoriali minori (Comuni, Province e Città metropolitane), con una valorizzazione di tali realtà (ad eccezione della fase successiva alla recente crisi economica) ed un processo di progressivo spostamento delle decisioni dagli Stati membri all’Unione europea. È interessante comprendere, e lo si è fatto nel presente lavoro, come i due fenomeni si correlino ed in particolare, quanto influisca l’Unione europea sulle articolazioni interne degli Stati membri. La ricerca si concentra quindi sull’evoluzione della disciplina degli Enti territoriali minori non solo in Italia, ma anche negli altri Stati membri dell’Unione europea, al fine di apprezzarne le differenze e per evidenziare le linee di tendenza che accomunano i diversi ordinamenti (anche alla luce delle più recenti riforme). Quanto alla disciplina dell’Unione europea un’attenzione particolare viene dedicata, oltre che ai principi generali espressi nelle fonti primarie, anche all’analisi di specifiche politiche che prendono in considerazione la posizione dei livelli locali (ed in primo luogo le politiche di coesione economica, sociale e territoriale). Si è potuto così confrontare i dati per comprendere se ed in quale misura le riforme che hanno interessato gli Enti territoriali minori siano state indotte dalla normativa, dalle politiche e dalle azioni dell’Unione europea. Si è cercato infine di delineare il possibile e futuro ruolo degli Enti territoriali minori nell’architettura europea, in un’ottica di possibile federalismo multilivello.
During last decades, two trends have been underlined in Europe: laws on local authorities (municipalities, provinces and metropolitan areas) are getting less differing, enhancing the role of these entities (except for the phase following latest economic crisis) and we see a progressive transfer of decision-making powers from National States to European Union. It’s interesting – as it was done in this study – to understand how the two trends are connected and, particularly, how the European Union influences local authorities of member States. In order to appreciate differences and underline trends who associate different systems (also in the light of recent reforms), the analysis is focused on the evolution of legislation about local authorities, not only in Italy, but also in other States of European Union, Then, turning to European Union legislation, particular attention is dedicated not only to general principles listed into primary law, but also to the analysis of specific policies endowed with consideration for the role of local levels (primarily the policies about economic, social and territorial cohesion). In this way, a data comparison was made possible to understand whether the reforms interesting local authorities in recent past has been generated by legislation, by policies and actions of European Union, and to what extent. Finally, an attempt to outline the possible and future role of local Authorities into European architecture has been made, in a potential multi-level federalism perspective.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.

Livres sur le sujet "Autonomia amministrativa"

1

Sanfilippo, Pierpaolo M. Funzione amministrativa e autonomia statutaria nelle società per azioni. Torino : G. Giappichelli, 2000.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

Federico, Andrea. Autonomia negoziale e discrezionalità amministrativa : Gli accordi tra privati e pubbliche amministrazioni. Napoli : Edizioni scientifiche italiane, 1999.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

Potere pubblico e privata autonomia : Giovanni Manna e la scienza amministrativa nel Mezzogiorno. Napoli : Jovene, 1991.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

Leonardis, Francesco De. Soggettivit'a privata e azione amministrativa : Cura dell'interesse generale e autonomia privata nei nuovi modelli di amministrazione. Padova : CEDAM, 2000.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

Italy. Codice amministrativo delle autonomie. Gorle, Bergamo : CEL, 2001.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
6

Albanese, Giovanna. Il procedimento amministrativo e la riforma delle autonomie locali. Padova : CEDAM, 1993.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
7

Feliciano Benvenuti : Partecipazione e autonomie nella scienza amministrativa della repubblica. Venezia : Marsilio, 2011.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
8

Landi, Lando. Il contenzioso del forestale : Guida agli atti del contenzioso penale ed amministrativo di maggior interesse per il personale del Corpo forestale dello Stato. Roma : EL, 1985.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
9

Leaci, Elio. La previdenza in agricoltura : L'assunzione dei lavoratori e il registro di impresa : gli istituti di tutela previdenziale ed assistenziale per gli operai e per gli impiegati : la tutela previdenziale per i lavoratori autonomi : il sistema sanzionatorio, penale ed amministrativo. Milano : Il sole 24 ore Pirola, 1998.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
10

I rapporti fra cittadini e istituzioni : Nelle recenti leggidi riforma della autonomie locali e del procedimento amministrativo. Milano : Giuffre, 1992.

Trouver le texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
Nous offrons des réductions sur tous les plans premium pour les auteurs dont les œuvres sont incluses dans des sélections littéraires thématiques. Contactez-nous pour obtenir un code promo unique!

Vers la bibliographie