Littérature scientifique sur le sujet « Autodeterminazione sanitaria »

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Articles de revues sur le sujet "Autodeterminazione sanitaria"

1

Galdieri, Michela. « Flessibilità e adattamento al cambiamento nella trasposizione didattica a distanza ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 1 (juin 2020) : 477–503. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9936.

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Résumé :
Il lavoro presenta una lettura in chiave semplessa del processo di insegnamento-apprendimento nell'ambito della didattica a distanza e una riflessione sulle dinamiche educative ridefinite dalle tecnologie digitali. I mutati scenari sociali, politici ed economici correlati al sopraggiungere dell'inaspettata emergenza sanitaria, hanno sollecitato, anche in ambito educativo, la ricerca di pratiche didattiche flessibili ed innovative, la rivisitazione dei tempi e dei luoghi della didattica e la rimodulazione del modus operandi del docente la cui professionalità si esplica nel suo ruolo proattivo, trasformativo e nella sua capacità, talvolta, inconsapevole, di destrutturare itinerari conoscitivi ed esperienziali generando nuove ed originali forme di agire didattico. L'esperienza svolta presso l'Università degli Studi del Sannio di Benevento nel percorso formativo dei 24 CFU attraverso la somministrazione di un questionario a centottantatré studenti, ed estesa anche a cinquantadue docenti campani, disciplinaristi e non di sostegno, propone una riflessione sul tema della trasposizione didattica in modalità e-learning a partire da una progettualità educativo-didattica in linea con il bisogno del discente di autodeterminazione dei propri apprendiment
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2

Di Pietro, Maria Luisa. « La comunicazione della verità al paziente : diritti e doveri nel nursing ». Medicina e Morale 39, no 6 (31 décembre 1990) : 1223–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1990.1157.

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Résumé :
Il diritto del paziente a conoscere la verità e il corrispondente obbligo di informativa da parte dell'operatore sanitario hanno subito nel tempo molteplici e controverse interpretazioni: questo è dovuto anche al modificarsi della relazione tra il paziente e l'operatore sanitario, che ai nostri tempi appare sempre di più fondata, anche fino all'estreme conseguenze, sul principio di autonomia e di autodeterminazione del malato. Nel presente articolo, partendo dall'analisi di un caso clinico e alla luce dei principi dell'etica personalista (il principio di libertà-responsabilità, la regola della fiduciarietà e della veridicità), della deontologia medica ed applicata al nursing, delle Carte sui diritti dei pazienti, si cerca di dare una risposta ai due principali interrogativi posti dal tema in esame: il paziente ha diritto a conoscere la verità sul proprio stato di salute? A chi spetta il compito di comunjcare la verità? Al medico, all'infermiere o a un familiare?
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3

Reale, Maria Cristina. « Il diritto di non curarsi. Ancora uno scontro tra doveri medici e libertŕ di autodeterminazione ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 2 (juillet 2012) : 159–68. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-002009.

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Résumé :
Il conflitto tra il diritto degli individui di decidere come curarsi e il dovere dei sanitari di adempiere ai propri obblighi di cura richiama questioni note e delicate quali la definizione del concetto di vita e di salute, del tipo di rapporto che si instaura tra medico e paziente e della sussistenza di limiti al diritto di rifiutare le cure. Sebbene tale diritto trovi ampio riconoscimento a livello tanto normativo (pur in assenza di una legge ad hoc) quanto giurisprudenziale, un recente caso di imposizione forzata di un trattamento, dai medici considerato salvavita, ad un soggetto che a tale trattamento si opponeva in modo reiterato, pienamente consapevole delle eventuali conseguenze, ha nuovamente evidenziato le difficoltŕ che insorgono quando si tratta di tutelare in giudizio il pieno rispetto della volontŕ del paziente.
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4

Nannipieri, Luigi. « Il consenso ai trattamenti sanitari sui minori : il difficile e dinamico equilibrio tra potestŕ ed autodeterminazione ». MINORIGIUSTIZIA, no 2 (juillet 2009) : 149–69. http://dx.doi.org/10.3280/mg2009-002015.

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5

Giammatteo, Jacopo, Francesco Paolo Cherra, Massimiliano Postorino et Luigi Tonino Marsella. « Autodeterminazione e responsabilità sanitaria : le trasfusioni di sangue nei pazienti Testimoni di Geova ». Pratica Medica & ; Aspetti Legali 11, no 2 (9 juin 2017). http://dx.doi.org/10.7175/pmeal.v11i2.1296.

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6

Casini, Carlo, et Marina Casini. « Una nuova riflessione sul significato dell’obiezione di coscienza alla luce di una sentenza ingiusta Nota a Cass. n. 14979 del 2 aprile 2013 ». Medicina e Morale 62, no 2 (30 avril 2013). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2013.100.

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Résumé :
Il contributo esamina la sentenza della Corte Suprema di Cassazione n. 14979 del 2013 che ha per tema l’obiezione di coscienza all’aborto. Nella fattispecie, un medico ginecologo viene pesantemente condannato per aver fatto valere il suo diritto di sollevare obiezione di coscienza (previsto dalla legge 194/1978) per attività che secondo i giudici non sono coperte dall’obiezione di coscienza. Nella prima parte dell’articolo, gli Autori muovono osservazioni critiche riguardo alla particolare severità della sentenza e riportano la ricostruzione dei fatti così come emerge dalle indagini giudiziarie. Di seguito concentrano l’attenzione sul significato e l’estensione del concetto di intervento medico- chirugico in generale e abortivo in particolare, osservando che nella misura in cui un’attività, sebbene non rientrante nel “nucleo” dell’intervento, è programmata dall’inizio come fase conclusiva (tanto che se non vi fosse la certezza di effettuarla, non potrebbe neanche iniziarsi l’intervento) tale attività è parte integrante dell’intervento stesso e dunque, trattandosi di aborto, coperta da obiezione di coscienza. Rilevante ai fini di questa valutazione è l’evidente nesso di causalità che tiene in un tutto unitario i vari momenti che si susseguono cronologicamente. La questione squisitamente giuridica della revoca immediata dell’obiezione viene risolta alla luce della differenza tra l’eventuale accettazione preventiva e l’esecuzione dell’ordine imprevisto. L’aspetto comunque più significativo è legato all’interrogativo che fa da cornice a tutto il contributo: perché tanta avversione contro l’obiezione di coscienza sanitaria con riferimento all’aborto? La risposta si trova nella negazione esplicita o implicita, ma anche nella semplice dimenticanza, che il figlio è figlio sin dal momento del concepimento. “Il diritto di aborto – si legge nella sentenza della Cassazione – è stato riconosciuto come ricompreso nella sfera di autodeterminazione della donna”. Questo pensiero, sottolineano gli Autori, è espressione di una deriva che, avviatasi con la sentenza costituzionale del 1975, avanzata con la legge 194/1978 e gravemente consolidatasi con la pretesa del “diritto” di aborto, nasce dal rifiuto di porre lo sguardo sul figlio concepito e, di conseguenza, avversa l’obiezione di coscienza. Per questo c’è ancor più bisogno di ripetere, concludono gi Autori, che il fondamento e la tutela dell’obiezione di coscienza dipendono dal riconoscimento che il concepito è uno di noi. Interessanti anche gli spunti giuridici di livello internazionale. ---------- The article examines the judgement of the Supreme Court of Cassation n. 14979 of 2013 about conscientious objection to abortion. In this case, a gynecologist was heavily condemned for having asserted his right to raise conscientious objection (provided by Law 194/1978) for activities that according to the judges are not covered by the conscientious objection. In the first part of the article, the Authors criticize the particular severity of the sentence and report the reconstruction of the events emerging from the judicial investigations. Afterward they focus attention on the meaning and the extension of the concept of surgical intervention to understand what the boundaries are of an abortion. Whether a final activity is planned from the outset (so that if it were not sure to perform it, the intervention should not be started) this activity is an integral part of the intervention itself and, therefore, in the case of abortion, covered by conscientious objection. For the purposes of this evaluation, the Authors write, it is very important the clear causal link that takes into a unified whole the various moments that follow one other chronologically. The purely legal question of immediate withdrawal of the objection is resolved in the light of the difference between the possible preventive acceptance of the execution and the execution of an unexpected order. The most significant aspect, however, is tied to the question that frames the entire contribution: why so much aversion against conscientious objection with regard to abortion? The answer lies in the express or implied negation – but also in the simple forgetfulness – that the child is a child from the moment of conception. “The right to abortion – it is written in the Supreme Court’s ruling – has been recognized as coming within the sphere of women’s self-determination” This thought, the Authors point out, is an expression of a drift originally triggered by the constitutional ruling of 1975, then advanced with the Law 194/1978 and finally severely consolidated with the claim of “right” to abortion. Since this drift arises from the refusal to look at the child conceived, consequently it adverse conscientious objection. For this there is even more need to repeat, the Authors conclude, that the foundation and the protection of conscientious objection depends on the recognition that the unborn is one of us. The legal references on the international level are also interesting.
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Thèses sur le sujet "Autodeterminazione sanitaria"

1

PELAZZA, MARTA. « La coazione terapeutica. Uno studio comparato ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2014. http://hdl.handle.net/10281/50168.

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Résumé :
Il lavoro analizza in primo luogo la legislazione britannica concernente l'autodeterminazione in campo sanitario, e non solo, degli utenti psichiatrici e delle persone classificate come "incapaci". Viene preso in considerazione il sistema inglese perchè propone una disciplina molto dettagliata, specie se paragonata alle poche norme presenti nell'ordinamento italiano. Queste ultime vengono analizzate nella seconda parte della tesi, dopo una panoramica sui principi internazionali (in particolare europei) e costituzionali sul tema. Particolare attenzione è dedicata alla disciplina dei Trattamenti Sanitari Obbligatori psichiatrici previsti dalla l. 833/1978 ed alle ulteriori modalità, ravvisabili nella prassi medica, di procedere a ricoveri contro la volontà dei pazienti, quali interdizione e amministrazione di sostegno. Circa la compatibilità di queste pratiche con i principi costituzionali ed internazionali sono infine proposte alcune riflessioni.
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2

MICCICHE', CALOGERO SALVATORE. « LE DECISIONI ETICAMENTE RILEVANTI NEL SISTEMA SANITARIO. PROFILI PUBBLICISTICI ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/215990.

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Résumé :
The thesis addresses from the perspective of public law the issue of ethically sensitive decisions taken in the health system. In particular, starting from the right to health, we examine the relationship between protection of individual freedoms and protection due to the person incapable of self-determination. It also examines the issue of possible conflicts between government and individuals who practice in the legal representative of patient, moreover to identify what organizational or legislative solutions are able to prevent or at least resolve them in the best interest of the incapacitated person.
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