Articles de revues sur le sujet « Attori locali »

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Savoja, Luca. « Le dimensioni socioculturali dei Distretti Commerciali : reti sociali, partecipazione e risorse locali. La sperimentazione in Piemonte ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 96 (décembre 2011) : 117–29. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-096008.

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Résumé :
I Distretti Commerciali sono stati creati in Italia con vari obiettivi di gestione e promozione territoriale. In Piemonte il Distretto Commerciale č stato pensato come attore collettivo in grado di svolgere un ruolo propositivo ed innovativo nel campo dello sviluppo locale. Questo ruolo puň essere svolto a partire dalla creazione di un network relazionale che aggrega i vari attori locali e li fa "lavorare" insieme intorno a progetti concreti. Il saggio illustra i risultati di una parte dei lavori di avvio sperimentale di alcuni Distretti Commerciali in Piemonte, il Distretto del Novese (Novi Ligure) e quello delle Terre del Riso (Vercelli). L'aspetto rilevante messo in luce dall'indagine sul campo č dato dal fatto che le relazioni fiduciarie tra gli attori implicati e l'identitŕ locale intesa come risorsa risultano centrali nella definizione di un efficace modello di governance.
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2

Cremaschi, Marco, et Silvia Lucciarini. « Quale agency per gli esperimenti urbani ? Sperimentalismo e tattiche nel Grands Voisins a Parigi e al Mitreo di Corviale a Roma ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 128 (juillet 2022) : 95–108. http://dx.doi.org/10.3280/sur2022-128009.

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Résumé :
A partire dagli anni Duemila nel repertoire delle idee urbanistiche, ha preso piede la cosiddetta "urbanistica tattica", o transitoria, un'iniziativa svolta su terreni non occupati e edifici vuoti che mira a coinvolgere la comunità circostante prima che il sito sia sviluppato. Un aspetto cruciale nelle analisi sull'urbanistica tattica nelle sue forme istituzionalizzate -e quindi nelle public policy- è relativo alla composizione delle arene locali, la rappresentazione dei diversi interessi, le narrative dei diversi attori, e la scelta dei processi negoziali nelle decisioni condivise. Ovvero quali meccanismi di costruzione del consenso all'interno dell'arena degli attori locali siano presenti nell'implementazione di politiche urbane transitorie, che si muovono tra competizione e collaborazione. Questo breve paper esamina queste dinamiche per esplorare natura e prossimità degli interessi degli attori in due casi: i Grands Voisins a Parigi e il Mitreo di Corviale a Roma.
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Bolzoni, Magda. « Reti sociali e contesti di interazione. Rifugiati somali e congolesi a Torino e Cape Town ». MONDI MIGRANTI, no 3 (mars 2010) : 113–25. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-003007.

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Questo articolo si basa su una ricerca condotta a Torino e Cape Town e analizza i vincoli e le opportunitŕ che caratterizzano la realtŕ di rifugiati somali e congolesi nonché le risorse da essi attivate per inserirsi nella societŕ di arrivo. Vengono qui presentati spunti teorici ed empirici che sottolineano l'importanza di un'analisi situata che consideri il migrante forzato come attore sociale in grado di agire strategicamente. Le caratteristiche del contesto specifico, strutturato da decisioni e interventi internazionali, nazionali e locali, risultano centrali: sebbene la questione delle migrazioni forzate sia di portata globale, l'incontro tra il rifugiato e la societŕ avviene in precisi contesti locali. Inoltre, i rifugiati si dimostrano attori con strategie e risorse eterogenee che costruiscono il proprio percorso con esiti spesso profondamente differenti. Pertanto, tenere in considerazione le reti sociali e i contesti di interazione puň consentire una migliore comprensione della loro situazione.
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Ciapetti, Lorenzo. « Le strategie dello sviluppo locale tra partecipazione e cambiamento ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 1 (avril 2011) : 39–52. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-001004.

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Résumé :
Lo sviluppo locale č un processo deliberativo. Sebbene la partecipazione avvenga prevalentemente attraverso la mediazione degli attori collettivi di un territorio, la dimensione di democrazia si gioca su aspetti di inclusione e reti di relazione di carattere aperto. Sono ormai evidenti le luci e le ombre del paradigma delle politiche di sviluppo locale, introdotto in Italia con l'esperienza della "programmazione negoziata", a metŕ degli anni '90. Il presente articolo partendo dalla domanda se sia emerso negli ultimi anni un diverso paradigma, conferma la centralitŕ dei sistemi decisionali collettivi locali nei processi di sviluppo del territorio, ma sottolinea l'esigenza di migliorarne l'efficienza in termini di impatti economici e sociali, attraverso politiche che partano da strategie fondate su cinque dimensioni: valorizzazione del contesto locale, unione di risorse e capacitŕ, attenzione ai tempi delle politiche, reti multilivello di attori, orientamento al cambiamento.
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Amsler, Nadine. « Going Native or Remaining Foreign ? » Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 97, no 1 (20 décembre 2017) : 372–80. http://dx.doi.org/10.1515/qfiab-2017-0020.

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Résumé :
Riassunto Negli ultimi decenni la ricerca storica ha portato la propria attenzione sulle missioni cattoliche nell’Asia moderna in quanto laboratori di contatti culturali. Il passaggio da una visione eurocentrica ed espansionistica delle missioni a un quadro che metteva in risalto il ruolo di attori non europei e le specificita culturali dei cristianesimi sorti in area extraeuropea ha comportato una progressiva articolazione e specializzazione del discorso accademico sull’argomento. Un convegno svoltosi a Roma e dedicato ai missionari cattolici attivi nell’Asia moderna si e prefisso di radunare esperti delle varie regioni del continente al fine di promuovere un dialogo transregionale sul radicamento dei missionari nelle societa locali. L’autrice e uno degli organizzatori del convengo. Nel presente contributo colloca il convegno nel contesto delle ultime tendenze storiografiche, ne riassume i punti salienti e individua nuovi campi di ricerca.
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Amsler, Nadine. « Going Native or Remaining Foreign ? » Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 97, no 1 (1 décembre 2017) : 372–79. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2017-0020.

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Résumé :
Riassunto Negli ultimi decenni la ricerca storica ha portato la propria attenzione sulle missioni cattoliche nell’Asia moderna in quanto laboratori di contatti culturali. Il passaggio da una visione eurocentrica ed espansionistica delle missioni a un quadro che metteva in risalto il ruolo di attori non europei e le specificità culturali dei cristianesimi sorti in area extraeuropea ha comportato una progressiva articolazione e specializzazione del discorso accademico sull’argomento. Un convegno svoltosi a Roma e dedicato ai missionari cattolici attivi nell’Asia moderna si è prefisso di radunare esperti delle varie regioni del continente al fine di promuovere un dialogo transregionale sul radicamento dei missionari nelle società locali. L’autrice è uno degli organizzatori del convengo. Nel presente contributo colloca il convegno nel contesto delle ultime tendenze storiografiche, ne riassume i punti salienti e individua nuovi campi di ricerca.
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Voghera, Angioletta, et Valerio Avidano. « Contratti di fiume. Una proposta metodologica per il torrente tinella, nel quadro delle esperienze italiane ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 103 (juillet 2012) : 42–65. http://dx.doi.org/10.3280/asur2012-103004.

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Il quadro nazionale e comunitario degli strumenti e delle esperienze di riqualificazione fluviale impone la necessità di operare con un approccio intersettoriale. In questa logica, i contratti di fiume (CdF) possono conciliare gli interessi locali e costruire strategie integrate di riqualificazione dei territori fluviali. In assenza di una normativa nazionale sui CdF, il paper mette in luce i punti di forza e le debolezze di alcune esperienze italiane. È stata elaborata quindi una proposta metodologica per la costruzione partecipata di un CdF, che muove dal coinvolgimento degli attori sociali locali per la costruzione di strategie multi-settore con riferimento al territorio del Torrente Tinella.
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Ambrosini, Maurizio, et Deborah Erminio. « Introduzione. Gli immigrati come attori economici : l'autoimpiego tra risorse etniche ed economie locali ». MONDI MIGRANTI, no 2 (décembre 2011) : 31–40. http://dx.doi.org/10.3280/mm2011-002002.

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Mozzillo, Giuseppe, et Enrico Todini. « Valutazione del commitment locale di un programma regionale di politiche attive del lavoro. La scala di distanza culturale e valoriale ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 45 (octobre 2010) : 27–46. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-045004.

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Résumé :
La finalitŕ dell'articolo č illustrare la Scala di distanza culturale e valoriale, uno strumento messo a punto e impiegato dallo Staff Monitoraggio & Valutazione di Italia Lavoro Spa nella valutazione dell'efficacia interna di un programma regionale di politiche attive del lavoro allo scopo di rilevare la distanza tra gli orientamenti culturali e valoriali dei diversi attori coinvolti nella sua implementazione, tra questi e il piů generico frame valoriale che informa le finalitŕ e gli obiettivi del programma medesimo. L'ambito di analisi sviluppato č quello dell'effettivo commitment locale della politica regionale, cioč del grado di condivisione tra i diversi attori locali delle sue finalitŕ e dei valori sottintesi; l'analisi č stata orientata dal presupposto teorico che, per quanto ben "disegnato" sulla carta, un programma pubblico č tanto piů efficace quanto piů č compreso e "agito" con reale partecipazione dagli organismi e dagli operatori in esso coinvolti, chiamati a condividerne gli obiettivi e, almeno in parte, i valori. Nella prima parte del contributo si da conto del processo di elaborazione e di validazione dello strumento; nella seconda č illustrato il processo di elaborazione statistica dei dati e la "mappa delle distanze culturali" che ne č derivata.
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Tresca, Michela. « La trasformazione digitale del settore energetico : strumenti di regolazione e nuovi attori ». DIRITTO COSTITUZIONALE, no 2 (juillet 2022) : 199–216. http://dx.doi.org/10.3280/dc2022-002012.

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Résumé :
Le tecnologie digitali rivestono un ruolo centrale nella trasformazione del settore energetico. I nuovi obiettivi climatici e ambientali, supportati dalla digitalizzazione, impongono di riflettere sulle implicazioni giuridiche e istituzionali, con particolare riferimento alle sfide poste alla regolazione e ai soggetti chiamati ad accompagnare la transizione energetica. A fronte dei principali impieghi delle tecnologie digitali nel settore, l'articolo analizza le modifiche del ruolo del consumatore e il rinnovato intervento pubblico, con uno sguardo al ruolo ricoperto dagli organi di governo centrale, dai governi locali, oltre che dall'Autorità di regolazione.
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Ciaglia, Antonio, et Marco Mazzoni. « Quando il risultato elettorale è scontato… Il ruolo dei quotidiani locali durante le elezioni regionali del 2010 in Umbria ». Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 65, no 1 (30 juin 2011) : 41–64. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-9774.

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Résumé :
Gli scontri nel PD umbro e il ruolo della stampa locale Il ruolo delle primarie nella selezione del candidato del PD Modalità di conduzione della ricerca I temi trattati dalla stampa locale Gli attori protagonisti nella stampa locale umbra Come è andata a finire: l'attesa vittoria della Marini Le conclusioni: i tre risultati della ricerca
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Grasseni, Cristina. « La reinvenzione del cibo. I prodotti locali nell'era "glocale" ». CULTURE DELLA SOSTENIBILITA ', no 6 (juin 2010) : 5–16. http://dx.doi.org/10.3280/cds2009-006001.

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Résumé :
All'agricoltura oggi non si chiede piů di garantire solo un sufficiente approvvigionamento di cibo, ma anche qualcosa di piů. Questo "qualcosa" comprende aspetti etici, sociali, perfino estetici. Diversi attori sociali e istituzionali stanno riscoprendo il cibo come patrimonio per lo sviluppo del territorio e come oggetto topico, per ripensare i temi della sostenibilitŕ e della responsabilitŕ. Alcuni fenomeni contemporanei sono particolarmente interessanti da questo punto di vista, in quanto sembrano coniugare innovazione sociale e responsabilitŕ ambientale mettendo a fuoco la possibilitŕ di sviluppare nuovi stili di vita. La ricerca del rapporto diretto tra produttore e consumatore da parte dei consumatori "urbani" e il neo-ruralismo sono alcuni tra i molti aspetti di una galassia relativa alla co-produzione (e non solo al "consumo" critico) che dimostrano un eccezionale potenziale di incidenza non solo culturale e sociale ma anche economica rispetto alla vitalitŕ delle cittŕ e delle campagne, e propongono nuovi modelli culturali legati al produrre e pensare il cibo.
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Calza Bini, Paolo, et Caterina Cortese. « Sistemi di regolazione locale in una prospettiva di governance : proposte per l'analisi ». ARGOMENTI, no 33 (décembre 2011) : 51–73. http://dx.doi.org/10.3280/arg2011-033003.

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Résumé :
Il saggio propone una rivisitazione del concetto di governance al fine di analizzare la sua validitŕ come modello per l'analisi dei sistemi locali di sviluppo. La riflessione inizia evidenziando le continuitŕ che esso dimostra di avere con sistemi pregressi di regolazione locale (modello distrettuale) nei quali i fattori socio-relazionali rappresentavano l'anello forte dello sviluppo e si conclude proponendo di utilizzare il modello di governance per osservare gli impatti socio-economici dei piů recenti programmi integrati territoriali. Tra limiti e opportunitŕ, gli autori convergeranno nell'osservare come l'utilizzo di una prospettiva propria della sociologia economica nello studio della governance locale possa rappresentare un'occasione per continuare a dare un'attenzione specifica alla dimensione meso (istituzioni) e micro (attori) dei processi che entrano nelle dinamiche dello sviluppo locale studiandone il sistema di relazioni e le pratiche di coordinamento.
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Calefati, Christopher. « «Gli abbiamo tagliato la testa». Repertori e attori dell'iconoclastia politica nelle Puglie del 1848-­49 ». SOCIETÀ E STORIA, no 174 (janvier 2022) : 700–723. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-174002.

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L'articolo si focalizza sulle forme di violenza iconoclasta durante la mobilitazione del 1848-49 nelle province di Puglia. Al centro dell'analisi vi è l'attenzione sulle pratiche simboliche di dissenso politico, che vedono nelle immagini reali il loro bersaglio per il recupero di spazi d'azione. La presenza del regime nelle aree periferiche del Regno delle Due Sicilie era spesso determinata da un ampio repertorio di busti, statue e ritratti che diventano obbiettivi sensibili durante le proteste nei confronti del sovrano. Il pattern iconoclasta è riletto attraverso la risemantizzazione di questa pratica in chiave politica, in quanto evoluzione delle manifestazioni collettive popolari che in passato fungono da strumento di risoluzione delle controversie locali, e che nell'ottocento assumono una rilevante portata comunicativa. La rottura definitiva dei rapporti politici tra le élites locali e la monarchia, dopo gli eventi del 15 maggio a Napoli, porta ai tentativi di liberazione dello spazio pubblico provinciale dai simboli reali con la successiva instaurazione di nuove idee e forme politiche che mirano a coinvolgere la maggioranza della popolazione attraverso l'esecuzione figurata del sovrano.
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Orazi, Francesco. « Innovazione, tecnologia e governance : il ruolo dell'universitŕ nel rilancio delle economie locali ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 125 (mars 2012) : 155–73. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-125010.

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Résumé :
L'articolo, a partire da ipotesi innovative di governance (Rete di Competenza) descrive il ruolo strategico dell'universitŕ in un contesto di economie basate sul fattore conoscenza, mettendo in luce ipotesi di ammodernamento dei sistemi territoriali. L'obiettivo del lavoro intende verificare le condizioni di persistenza, presso i territori provinciali della Terza Italia, di condizioni favorevoli per lo sviluppo di tessuti produttivi innovativi basati sui fattori tecnologia e conoscenza e caratterizzati per capacitŕ operative di tipo reticolare/virtuale. Il prodotto della ricerca da un lato propone una specifica pratica di governance diffusa per il coordinamento istituzionale delle risorse di sviluppo, dall'altro una dorsale connettiva web based per l'interazione strategica degli attori produttivi, istituzionali e sociali e per l'incremento delle attivitŕ di networking territoriale e virtuale.
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Mudan Marelli, Carolina. « Coping strategies, attori locali e quartieri stigmatizzati. Un'analisi critica della proposta teorica di Wacquant ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 122 (mai 2020) : 149–66. http://dx.doi.org/10.3280/sur2020-122010.

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Bubbico, Davide. « Attori economici e istituzioni locali nelle iniziative a sostegno del settore auto nel mezzogiorno ». QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no 4 (janvier 2014) : 43–77. http://dx.doi.org/10.3280/qu2013-004002.

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Piacentini, Matteo. « Afghanistan, i talebani ed il "Grande gioco" ». FUTURIBILI, no 1 (mars 2011) : 19–35. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-001003.

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L'Afghanistan č stato spesso un luogo in cui macro-attori hanno giocato un "Grande gioco". L'Ottocento ha visto la Russia e l'Inghilterra attori del "Grande gioco", i paesi dell'Asia centrale e l'Afghanistan ne erano succubi. Negli anni Ottanta del Novecento la Russia sovietica cerca di risolvere autonomamente questo gioco assimilando questo paese ai paesi dell'Asia centrale. Ma altri due attori principali si inseriscono nel "Grande gioco", e cioč si tratta del Pakistan e degli Stati Uniti, che scalzano i russi dall'Afghanistan, utilizzando forze locali come, prima i, e poi dopo i talebani, fortemente sostenuti dal Pakistan e altrettanto fortemente orientati religiosamente con i caratteri sunniti. L'Autore mette in risalto perň come il petrolio sia il punto di riferimento del "Grande gioco". E, con il crollo dell'Unione Sovietica assumono importanza i paesi dell'Asia centrale, in primo luogo il Turkmenistan. Da questo punto di vista l'Afghanistan diventa il punto di connessione ditra questi paesi exsovietici e il Pakistan, con il sostegno degli Stati Uniti e dell'Arabia Saudita. L'orientamento fondamentalista dei talebani, e poi il loro approccio al terrorismo di Al Qaeda diffuso sia verso la parte occidentale del Pakistan che in alcuni paesi dell'Asia centrale, indeboliscono la posizione del Pakistan nel ruolo del "Grande gioco" ed invece inseriscono in questo, oltre agli Stati Uniti, anche la Russia, la Cina, l'India. Č un "Grande gioco" in cui elemento importante č l'utilizzo del petrolio dei paesi dell'Asia centrale, e in secondo luogo la lotta comune al terrorismo di orientamento Al Qaedista.
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Gastaldi, Francesco, et Federico Camerin. « Progetti e proposte di Renzo Piano per il waterfront di Genova, 1981-2017 ». TERRITORIO, no 93 (janvier 2021) : 147–55. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093022.

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Nel corso degli ultimi quattro decenni, le proposte di Renzo Piano hanno dato un contributo determinante al dibattito sulle prospettive di sviluppo della città di Genova che ha dovuto affrontare profonde trasformazioni urbane legate alla deindustrializzazione. Il contributo si occupa di un aspetto particolare delle proposte/realizzazioni progettuali di Piano, quelle alla scala urbana e per la linea di costa. L'unico progetto interamente realizzato è però frutto di una lunga riflessione culturale, istituzionale e politica. Le altre proposte, senza adeguato coinvolgimento degli attori locali sono naufragate perché troppo ambiziose o disgiunte dal contesto sociale ed economico, generando però attese, aspettative e idee.
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Rizzo, Mario. « Sviluppo economico e formazione del capitale umano nell'Italia del "boom" : la Facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Pavia ». STORIA IN LOMBARDIA, no 1 (avril 2022) : 210–24. http://dx.doi.org/10.3280/sil2021-001012.

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L'articolo ricostruisce le vicende che, a cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, condussero alla fondazione della Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università degli Studi Pavia, collocandole nel contesto del cosiddetto "miracolo economico". Dopo aver descritto le pressanti richieste in tal senso provenienti dal tessuto economico provinciale, si illustrano i complessi meccanismi politico-burocratici che videro impegnati fra Pavia e Roma numerosi attori pubblici e privati variamente interessati al successo dell'iniziativa, dalle autorità accademiche agli enti locali, dalle banche pavesi alla Camera di Commercio, dai funzionari ministeriali ad alcune figure politiche nazionali di primo piano.
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Ambrosini, Maurizio. « Tra sopravvivenza marginale e innovazione dell'offerta imprenditoriale : il caso delle attivitŕ indipendenti degli immigrati ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 122 (juin 2011) : 94–107. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122007.

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Il fenomeno della partecipazione degli immigrati al lavoro indipendente sta crescendo notevolmente in Europa, secondo una linea di tendenza da tempo riscontrata oltre oceano. è probabilmente la maggiore novitŕ emersa negli ultimi vent'anni nei rapporti tra lavoratori immigrati e sistemi economici riceventi. L'articolo analizza portata e limiti dell'innovazione economica, sociale e culturale ascrivibile alle attivitŕ indipendenti promosse da immigrati sulla base di ricerche empiriche svolte a Milano, Torino e Genova, con particolare riferimento alle iniziative con caratteri transnazionali. Considera altresě il dark side rappresentato dalle resistenze locali verso questi nuovi attori e fenomeni delle economie urbane.
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Lenna, Pietro. « La rete ecologica lombarda e alcune azioni attuative ». TERRITORIO, no 58 (septembre 2011) : 75–89. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-058010.

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Il disegno di rete ecologica regionale trova concreta attuazione solo se recepito dalla programmazione territoriale/ambientale degli enti locali e solo se in grado di fare convergere volontŕ e capacitŕ d'azione di tutti gli attori coinvolti nello sviluppo territoriale. Il contratto di rete in Provincia di Varese descritto nel contributo si basa su azioni pratiche, strategiche e di coinvolgimento con l'obiettivo di definire il quadro di connessione ecologica dei siti appartenenti a Rete Natura 2000, presenti sul territorio provinciale. Per affinitŕ di obiettivi e struttura, lo strumento politicoamministrativo č un adattamento ragionato del Contratto di Fiume che mira al miglioramento ambientale, in un contesto locale coerente dal punto di vista ecosistemico che, sulla base della programmazione negoziata e condivisa del territorio, mira al raggiungimento di un assetto duraturo.
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Alberio, Marco. « Innovazione sociale e territorio. Attori e pratiche per l'Empowerment e la trasformazione dei contesti locali ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 113 (juin 2017) : 7–12. http://dx.doi.org/10.3280/sur2017-113001.

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Saruis, Tatiana, et Leonardo Catena. « Le politiche socio-assistenziali in Italia, tra discrezionalitŕ istituzionale e discrezionalitŕ operativa ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 2 (juillet 2012) : 145–60. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-002009.

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Résumé :
La riorganizzazione del Welfare ha visto una redistribuzione di funzioni, compiti e spazi di autonomia decisionale tra livelli istituzionali, organizzazioni ed attori. In Italia, questi processi hanno interessato sia il versante della programmazione delle politiche, sia quello della loro effettiva realizzazione. La combinazione tra le indicazioni normative e le specificitŕ regionali e locali hanno dato vita ad un sistema di Welfare territorialmente diversificato. L'assunzione del principio di sussidiarietŕ e di una prospettiva di governance porta con sé dilemmi irrisolti, che definiscono esiti differenziati, anche potenzialmente divergenti. Sono numerosi ed interessanti gli interrogativi che sorgono intorno alla possibilitŕ di bilanciare i principi di autonomia ed equitŕ e di contenere gli "spazi" di una discrezionalitŕ che si po- trebbe definire "istituzionale". Il rischio č di sancire dal punto di vista istituzionale squilibri subnazionali e diseguaglianze fra i cittadini. Nell'area delle politiche sociali, dove l'esigibilitŕ dei diritti appare, per molti versi, ridotta, si combina una spesso rilevante discrezionalitŕ "operativa", affidata agli attori preposti alla complessa fase dell'implementazione. In un quadro normativo dai tratti incerti ed indefiniti, sostenuto da risorse spesso contenute, si intrecciano competenze, organizzazioni e professionalitŕ, nell'affrontare bisogni complessi ed in rapida trasformazione. In un mutevole bilanciamento tra specificitŕ ed equitŕ delle prestazioni, flessibilitŕ e garanzia dei servizi, diritti, eccezioni ed emergenze.
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Domenichelli, Luisa. « Il Trattato di Lisbona : un decisivo passo in avanti per le autonomie territoriali ». CITTADINANZA EUROPEA (LA), no 1 (décembre 2010) : 165–80. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2010-001008.

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Résumé :
L'articolo sottolinea le novitŕ piů importanti introdotte dal Trattato di Lisbona a difesa del ruolo delle autonomie territoriali a livello europeo. Riprendendo il corpus di disposizioni giŕ proposte dalla Convenzione europea, il Trattato presenta un articolato disegno volto al coinvolgimento delle regioni e degli enti locali nel sistema europeo di governance multilivello. Questo disegno č riconducibile a tre nuclei principali: il riconoscimento delle autonomie territoriali come attori dell'ordinamento giuridico, l'attribuzione, all'interno del nuovo meccanismo di controllo del principio di sussidiarietŕ, di strumenti di partecipazione al processo decisionale comunitario e di tutela delle sfere di competenze e, infine, la garanzia di tali strumenti attraverso il riconoscimento del diritto di ricorso del Comitato delle Regioni alla Corte di giustizia.
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Messina, Patrizia. « Trasferimento di tecnologia e scienza politica : il caso dello spin-off dell'università di Padova sherpa srl ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (décembre 2018) : 95–108. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003009.

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Nella concezione fordista dello sviluppo il "trasferimento tecnologico" viene riferito in modo pressoché esclusivo alla produzione di brevetti e spin-off provenienti dalle discipline ad alto contenuto tecnologico, tipico dei politecnici, finalizzati in genere alla produzione industriale. Nell'ambito di una economia della conoscenza, invece, il trasferimento di tecnologia viene inteso principalmente come "condivisione di sapere codificato" e riguarda l'intera gamma della conoscenza scientifica applicata, in grado cioè di generare innovazione nei processi di produzione del benessere della collettività. In questa seconda accezione del termine gli studi sulle politiche di sviluppo locale hanno permesso di elaborare un "sapere esperto" in grado di accompagnare gli attori locali in un percorso collaborativo di design e implementazione di strategie di sviluppo nell'ambito di processi di policy design partecipativi. Il saggio focalizza l'attenzione sull'esperienza maturata sul campo a questo riguardo, presentando il caso dello spin-off dell'Università di Padova Sherpa srl.
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Zinni, Maurizio. « Un festival americano nell'Italia del "miracolo". Il primo Festival dei Due Mondi di Spoleto e la diplomazia culturale americana ». MONDO CONTEMPORANEO, no 2 (mai 2021) : 65–85. http://dx.doi.org/10.3280/mon2020-002004.

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Résumé :
La prima edizione del Festival dei due Mondi di Spoleto nel 1958 fu uno degli eventi artistico-culturali più importanti realizzati in Italia nel dopoguerra. Fu anche una manifestazione esemplare della diplomazia culturale americana in Europa negli anni della "coesistenza pacifica" fra i due blocchi. I maggiori finanziamenti provennero dal network pubblico-privato formato da Big Foundations e fondi governativi che ebbe come obiettivo la diffusione della cultura americana in Europa. Il fondatore del Festival, Gian Carlo Menotti, e gli artisti invitati ad esibirsi furono essi stessi protagonisti della diplomazia pubblica americana negli anni Cinquanta. Allo stesso tempo, un ruolo rilevante nella sua organizzazione venne svolto da alcuni attori locali italiani di diverso orientamento politico che si giovarono della visibilità internazionale per ottenere obiettivi di carattere economico. Il risultato finale si rivelò un successo sia per gli obiettivi propagandistici americani, sia per il tornaconto della locale amministrazione comunale a maggioranza comunista.
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Gattino, Silvia, Norma De Piccoli, Claudio Tortone et Sandra Dutto. « La valutazione come processo di apprendimento. Riflessioni su alcuni impliciti nella promozione della salute ». PSICOLOGIA DI COMUNITA', no 2 (septembre 2020) : 83–100. http://dx.doi.org/10.3280/psc2020-002006.

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Résumé :
La valutazione è uno degli elementi centrali di qualsiasi intervento di promozione della salute e uno dei suoi obiettivi è l'apprendimento. Di solito si valuta l'esito dell'intervento a favore dei gruppi target, mentre raramente si considerano le ricadute che il processo ha avuto su altri attori, quali ad esempio gli operatori. Il presente contributo illustra alcune fasi del processo di valutazione realizzato con un'équipe di educatrici che ha ideato e attuato un progetto di proozione della salute in 4 comuni piemontesi. L'analisi dei diari di bordo compilati dalle educatrici e dei focus group, svolti con l'équipe e con gli amministratori locali, ha confermato che la riflessione sull'azione favorisce l'apprendimento degli operatori. Si evidenzia quindi la necessità di rendere espliciti gli apprendimenti consolidatisi, spesso lasciati sotto-traccia.
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Messina, Patrizia, et Lorenza Perini. « Ripensare l'italia a partire dalle periferie : il caso del conselvano alla luce della pandemia di covid-19 ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (février 2021) : 39–50. http://dx.doi.org/10.3280/es2020-003003.

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Résumé :
La ricerca ha come scenario alcune municipalità situate nella zona Sud di Padova, chiamata comunemente Bassa Padovana. Un territorio liminale, ritagliato negli interstizi tra zone di influenza urbane e vie di transito tra entroterra e mare. Un'area non tanto fragile, quanto piuttosto "non vista" e in parte dimenticata. L'obiettivo iniziale del nostro lavoro era co-costruire con gli attori locali una mappa generativa di comunità in vista di un futuro piano di sviluppo in termini di aumento dell'attrattiva dell'area in chiave turistica. Sfida complessa portare avanti durante il lockdown un progetto di questo tipo, ma questo nuovo scenario ha condotto la ri-cerca ad una svolta imprevista, permettendoci di individuare alcune chiavi di lettura interes-santi per inquadrare questo territorio in un nuovo scenario negli anni a venire. La nostra ricerca si è quindi spostata e concentrata nel far prendere coscienza alla comunità locale delle proprie potenzialità in termini di capacità di "fare rete", guardando anche alle prospettive tracciate dal recente Manifesto per riabitare l'Italia.
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Tricarico, Luca, Rosamaria Bitetti et Maria Isabella Leone. « L'innovazione sociale nelle politiche urbane. Un caso studio nel contesto italiano ». TERRITORIO, no 96 (septembre 2021) : 108–15. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-096010.

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Résumé :
Il contributo analizza i caratteri di una politica urbana che applica e incorpora concetti e approcci tipici dell'innovazione sociale. Con questo obiettivo, esamina un caso studio, ‘Un acceleratore per l'economia di territorio', promosso dal comune di Milano con una serie di partner locali e inserito nel framework governativo del Fondo per l'innovazione sociale (fis). Il progetto per la creazione di ‘economie di prossimità' sarà realizzato combinando strumenti finanziari a impatto sociale e percorsi di accelerazione per lavoro e impresa nelle aree periferiche. L'ipotesi che si vuole qui verificare è se l'innovazione sociale possa essere non solo il contenuto, ma anche il metodo di una politica place-based di sviluppo territoriale: acquisendo conoscenza dispersa, innescando processi di intelligenza collettiva nella ridefinizione dei bisogni sociali e proponendo soluzioni condivise dall'interesse di più attori.
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Tricarico, Luca, Rosamaria Bitetti et Maria Isabella Leone. « L'innovazione sociale nelle politiche urbane. Un caso studio nel contesto italiano ». TERRITORIO, no 96 (septembre 2021) : 108–15. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-096010.

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Résumé :
Il contributo analizza i caratteri di una politica urbana che applica e incorpora concetti e approcci tipici dell'innovazione sociale. Con questo obiettivo, esamina un caso studio, ‘Un acceleratore per l'economia di territorio', promosso dal comune di Milano con una serie di partner locali e inserito nel framework governativo del Fondo per l'innovazione sociale (fis). Il progetto per la creazione di ‘economie di prossimità' sarà realizzato combinando strumenti finanziari a impatto sociale e percorsi di accelerazione per lavoro e impresa nelle aree periferiche. L'ipotesi che si vuole qui verificare è se l'innovazione sociale possa essere non solo il contenuto, ma anche il metodo di una politica place-based di sviluppo territoriale: acquisendo conoscenza dispersa, innescando processi di intelligenza collettiva nella ridefinizione dei bisogni sociali e proponendo soluzioni condivise dall'interesse di più attori.
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Marinelli, Augusto, Claudio Fagarazzi et Alessandro Tirinnanzi. « Valutazione degli effetti economici, ambientali e territoriali di alcune filiere biomassa-energia presenti in Toscana ». RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no 2 (février 2013) : 13–31. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-su2003.

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Résumé :
Il presente contributo esamina alcune filiere foresta-legno-energia presenti in Toscana. Lo studio č diretto a valutare l'effettiva efficienza economica della tecnologia, la sostenibilitŕ economica di lungo periodo della filiera, gli effetti sociali indotti sulle imprese e sulla comunitŕ e gli effetti ambientali determinati da queste nuove tecnologie, nonché eventuali problematiche gestionali e organizzative rilevate dai vari attori coinvolti nella filiera (proprietari boschivi, imprese di utilizzazione forestale, gestori degli impianti energetici, utenti finali). Le esperienze illustrate nel presente contributo, sono il risultato di due anni di attivitŕ di monitoraggio, realizzate nell'ambito del progetto transfrontaliero BIOMASS. I risultati rappresentano un utile strumento di supporto per la progettazione della filiera e degli impianti, in termini di logistica, infrastrutture e di valutazione degli effetti socioeconomici sulle comunitŕ e sulle imprese locali.
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Giullari, Barbara, et Sara Elisabetta Masi. « Processi di policy making e innovazione nelle politiche industriali dell'Emilia Romagna ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 122 (juin 2011) : 125–38. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122009.

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Résumé :
Il paper illustra una ricerca che ha per oggetto lo studio del processo di policy making per la realizzazione del Programma regionale per la ricerca industriale, l'innovazione e il trasferimento tecnologico della Regione Emilia Romagna. La trattazione riflette sulla sfida posta dal passaggio da politiche lineari dell'innovazione a politiche sistemiche in cui l'innovazione è elemento cruciale degli output, ma anche ingrediente fondamentale del processo di. In questa prospettiva il focus del lavoro di ricerca consiste nella ricostruzione del rapporto tra attori e contesto istituzionale per esplorare i processi diche producono innovazione e l'individuazione del ruolo di imprenditori di policy.L'impostazione dell'analisi ha inoltre consentito di evidenziare le criticitŕ della retorica della convergenza nei processi dilocale dell'economia, attraverso lo studio comparato di due contesti locali in cui la politica per l'innovazione oggetto di studio è stata realizzata.
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Acconcia, Giuseppe. « Reddito di cittadinanza : le esperienze dei "burocrati di strada" durante la pandemia di covid-19 in veneto ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 2 (novembre 2022) : 13–22. http://dx.doi.org/10.3280/es2022-002002.

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Résumé :
A partire dagli studi sull'implementazione del Reddito Minimo in Italia, l'articolo osserva il ruolo dei "burocrati di strada" a livello locale nell'aumentare le capacità di implementazione delle politiche del Reddito di Cittadinanza (Rdc) nel contesto della governance multilivello. L'obiettivo è verificare quanto i Servizi di Supporto all'Impiego abbiano innescato maggiori capacità amministrative e processi di innovazione sociale nell'implementazione del Rdc. L'ipotesi di ricerca è stata testata da un'indagine sul campo che ha incluso 44 interviste semi- strutturate a stakeholder regionali, "burocrati di strada" e professionisti dell'assistenza sociale nel Veneto Nord-orientale, impegnati nell'implementazione del Rdc in un contesto di emer- genza e a fronte di persistenti esigenze di maggiore integrazione con altri attori locali. Si rileva che la pandemia di Covid-19 ha fornito ai "burocrati di strada" l'opportunità di sperimentare nuovi mezzi e strumenti tecnologici nella fase iniziale del processo di implementazione delle politiche di Rdc, facendo emergere una potenziale maggiore capacità di coordinamento, inte- grazione e flessibilità del lavoro, solo in parte già presente nel quadro delle politiche del lavo- ro preesistenti (ad es., il Reddito di Inclusione - Rei).
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Antonietti, Roberto, et Francesca Gambarotto. « I luoghi fertili per l'innovazione. uno studio sulla localizzazione delle start-up innovative in Italia ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (décembre 2018) : 52–61. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003005.

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Résumé :
Lo start-up d'impresa è uno strumento fondamentale per trasformare la conoscenza in nuovi prodotti/servizi innovativi. In Italia da pochi anni si è intervenuti a sostegno della nascita di nuove imprese innovative ma poca rilevanza viene data alle caratteristiche ambientali che favoriscono questo processo creativo. In questo lavoro, utilizzando il registro delle start-up innovative di Unioncamere e i sistemi locali del lavoro di Istat, analizziamo la distribuzione territoriale delle start-up per capire quali sono i fattori che ne influenzano maggiormente la nascita e la localizzazione. Dall'analisi emerge che i centri urbani di dimensioni mediograndi grazie alla varietà della loro economia, alla presenza di attori cruciali come i centri universitari e gli incubatori e alla performance economica aperta verso mercati internazionali caratterizzano gli habitat più fertili per sostenere la nascita di start-up innovative.
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Lendaro, Annalisa, et Thomas Sommer-Houdeville. « Sanctuary cities in Francia ? L'accoglienza dei migranti nel Paese basco ». MONDI MIGRANTI, no 3 (décembre 2021) : 65–87. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-003004.

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Résumé :
A partire dall'estate 2018, la frontiera basca, che separa la Francia dalla Spagna, comincia ad attirare l'attenzione dei media. La rotta del Mediterraneo centrale in quel momento diviene, in effetti, maggiormente visibile e l'arrivo di migranti e richiedenti asilo dalla Spagna aumenta sensibilmente nel Paese basco francese, in particolare a Bayonne. Di fronte a tale situazione, le istituzioni locali partecipano insieme alle reti di solidarietà informale all'apertura di un centro di transito. La mediatizzazione di questa iniziativa, comparata alle "città santuario" americane, nasconde tuttavia le molte divergenze che attraversano le esperienze di accoglienza sul territorio. Il presente articolo propone un'analisi delle complesse reti di solidarietà, attraverso una doppia comparazione interna: geografica, confrontando il caso di Bayonne con le iniziative delle zone più rurali dei Paesi baschi francesi, e socio-politica, attraverso l'analisi delle diverse pratiche di attivismo degli attori solidali e del loro rapporto con la legalità.
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Baldassarre, Laura, et Chiara Curto. « Garantire i diritti dei bambini e dei minorenni senza alcuna discriminazione : dalle Osservazioni conclusive del Comitato Onu alla sperimentazione in Italia della Garanzia europea per l'Infanzia ». MINORIGIUSTIZIA, no 4 (juillet 2022) : 59–66. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-004007.

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Résumé :
In seguito all'approvazione della Garanzia europea per l'Infanzia da parte del Consiglio dell'Unione Europea nel giugno 2021, la Commissione Europea ha collaborato con l'UNICEF per testare la misura in 7 Paesi dell'Unione, tra cui l'Italia. La Garanzia europea per l'Infanzia è un programma pilota biennale che contribuirà a sviluppare una cornice comune tramite la redazione di Piani Nazionali d'Azione sulla prevenzione e il contrasto della povertà ed esclusione sociale minorile. Da luglio 2020 l'UNICEF sta lavorando col Governo italiano ed altri attori nazionali e locali, incluse le Organizzazioni del Terzo Settore e i bambini stessi, per dare attuazione al programma nell'ambito delle aree e dei beneficiari individuati come prioritari, tra i quali vi sono anche i minorenni con disabilità. In Italia, l'UNICEF in collaborazione col Governo e i partners - sta inoltre supportando il coinvolgimento attivo dei minorenni nei percorsi di redazione, monitoraggio e valutazione d'impatto del Piano Nazionale d'Azione sulla Garanzia Europea, tramite la creazione di uno Youth Advisory Board (YAB) avente funzioni consultive.
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Fortunato, Vincenzo. « Classe dirigente, cultura manageriale e sviluppo nel Mezzogiorno ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 162 (mars 2022) : 184–207. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-162009.

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Résumé :
L'articolo analizza alcuni dei principali risultati che emergono da una recente ricerca sulla presenza di manager e dirigenti nelle imprese meridionali e, più in generale sulla scarsa diffusione della cultura manageriale al Sud. Il ruolo svolto dai dirigenti d'impresa nello sviluppo del Mezzogiorno è un tema tanto rilevante quanto poco o affatto esplorato dalla letteratura socioeconomica che focalizza, invece, l'attenzione soprattutto sul ruolo degli imprenditori, dei sindacati e delle istituzioni. I manager e i dirigenti aziendali costituiscono, invece, un banco di analisi privilegiato e utile a comprendere le dinamiche all'interno delle imprese, le tensioni con l'imprenditore, gli elementi di arretratezza e innovazione, le potenzialità e i vincoli allo sviluppo di imprese moderne, competitive e in grado di affrontare con successo le sfide dei mercati globali. Utilizzando i dati, l'obiettivo è quello di approfondire la nostra conoscenza sul ruolo del management; di comprendere se e in quale misura la diffusione della cultura manageriale rappresenta un fattore in grado di influire sullo sviluppo; attraverso quali politiche e interventi è possibile rimuovere gli ostacoli e promuovere lo sviluppo della cultura manageriale nelle realtà del Mezzogiorno; qual è il ruolo dei contesti locali e degli altri attori dello sviluppo.
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Shehi, Jasmina, Valentina De Marchi, Eleonora Di Maria, Andrea Pellizzari, Mirco Zerlottin et Davide Beltrame. « Performance ambientale nel distretto della concia di arzignano : tra iniziativa imprenditoriale e intervento istituzionale ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 1 (juin 2021) : 152–78. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-001012.

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Résumé :
Molto si è discusso sulla capacità dei distretti industriali italiani di fornire un vantaggio alle imprese che lo compongono in termini di capacità innovativa, flessibilità e produttività. Nell'ambito di questo dibattito, il presente lavoro si pone l'obiettivo di discutere se e come tale potenzialità possa portare non solo benefici economici ma anche vantaggi ambientali. L'agglomerazione in un territorio ristretto di attività produttive che insistono sulle stesse ri-sorse può portare a un forte degrado ambientale, ma anche a una maggiore pressione dagli stakeholder locali per invertire questa tendenza, portando a situazioni più virtuose che in altri territori. In questo scenario è presentato il contesto di Arzignano come esempio di come le dinamiche distrettuali possano innescare una propensione alla sostenibilità ambientale. Attra-verso l'analisi dei dati sul livello di inquinamento delle imprese e considerando le attività isti-tuzionali condotte da Acque del Chiampo Spa, l'ente gestore dell'impianto collettivo di depu-razione, si descrivono le attività di eco-innovazione introdotte e le performance ottenute, dan-do spunti utili per comprendere come i distretti industriali possano diventare attori del cam-biamento verso la sostenibilità e del contesto istituzionale di supporto in questa transizione.
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Papadopoulus, Dimitris, et Vassillis Tsianos. « L'autonomia delle migrazioni ». MONDI MIGRANTI, no 2 (octobre 2009) : 83–96. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-002006.

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Résumé :
Questo contributo sviluppa un approccio in termini di autonomia delle migrazioni all'interno della contemporanea mobilitŕ transnazionale. In particolare, l'ontologia politica di Deleuze e Guattari ed il concetto di divenire sono usati per articolare una pratica politica nella quale gli attori sociali mobili rifuggono dalle loro rappresentazioni normalizzate e ricostituiscono loro stessi lungo il cambiamento delle condizioni della loro esistenza sociale e materiale. Chiamando in causa la ricerca militante sulla migrazione contemporanea in Europa Meridionale, e considerando molti studi di caso sulla mobilitŕ dei clandestini e la ricerca esistente nel campo della sociologia di migrazione discutiamo qui come i diversi movimenti migratori autonomi sfidano le condizioni attuali della sovranitŕ europea. Per esempio viene discusso come le comunitŕ locali e le micro-economie emergono come un risultato dell'attraversamento di confine, come le differenti autoritŕ statali modifichino le loro pratiche di sorveglianza e di detenzione a seconda dei flussi migratori, ed infine a come gli emigranti si trasformano e cambiano costantemente pratiche ed alleanze per sostenere il loro percorso personale di mobilitŕ. I consistenti flussi di lavoratori migranti costituiscono una forza politica anonima ed indefinita, chi arriva in un nuovo contesto pur essendo uno sconosciuto rappresenta una forza sufficientemente potente per sfidare il bilancio delle governance contemporanee.
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Carrino, Annastella. « Fra nazioni e piccole patrie. "Padroni" e mercanti liguri sulle rotte tirreniche del secondo settecento ». SOCIETÀ E STORIA, no 131 (mai 2011) : 36–67. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-001002.

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Résumé :
Nell'immagine storiografica diffusa, l'economia settecentesca si presenta come una macchina che produce sviluppo e, al tempo stesso, dominazione e emarginazione. Ai suoi vertici si collocherebbero potenze superiori sotto il profilo della capacitÀ produttiva, mercantile e politico-militare; all'altra estremitÀ, residuerebbero spazi secondari, praticabili da soggetti privi di ambizioni, relegati dentro circuiti locali in grado di affacciarsi a quelli piů ampi solo in un nesso di subordinazione, o collocandosi sul crinale fra lecito e illecito. Accogliendo suggestioni presenti in studi recenti, l'a. prova a sfumare e complicare questa immagine, sottolineando come una parte significativa dell'espansione commerciale mediterranea settecentesca veda come protagonisti soggetti, luoghi e pratiche spesso privi di capitali rilevanti, saperi codificati e protezioni statali robuste. Il nuovo protagonismo dei "Genovesi" al centro di questo contributo non si pone in continuitÀ con la gloriosa storia del commercio e della finanza genovesi fra tardo medioevo e prima etÀ moderna. Essi sono in realtÀ micro-mercanti provenienti non dalla Dominante, ma da alcuni borghi costieri liguri. Non restano tuttavia figure marginali: riescono invece a fuoriuscire dall'andirivieni del piccolo cabotaggio e a diventare protagonisti di una parte significativa del commercio in grande, inventando modi di fare mercato, strumenti inediti per acquisire informazione e fiducia. Alla base della loro vitalitÀ vi č un anche rapporto forte e mai interrotto con i villaggi natali: minuscoli centri costieri, debolissimi sotto il profilo demografico, istituzionale, commerciale e finanziario, ma al tempo stesso custodi di un capitale relazionale importante, di funzioni mercantili decisive per il loro successo imprenditoriale. Tratteggiando biografie individuali e di gruppo, il saggio suggerisce l'immagine di un Mediterraneo settecentesco affollato di attori, pratiche e luoghi non sempre canonici. Ignorandoli e concentrandosi esclusivamente sulle grandi imprese mercantili, sulle grandi "nazioni" protette da mercantilismi prepotenti, si rischierebbe di non comprendere il funzionamento di questo mercato in una fase decisiva della sua trasformazione.
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Lombardi, Mauro, et Nicolň Bellanca. « Le traiettorie reticolari dell'innovazione territoriale ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 122 (juin 2011) : 17–30. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122002.

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Résumé :
I sistemi socio-economici locali (Ssl) sono stati interpretati dalle tradizioni di studi risalenti a Marshall, Porter e Krugman principalmente considerando la prossimitŕ spaziale degli attori. Era l'ancoraggio territoriale a far lievitare forme peculiari di economie esterne, di vantaggi competitivi e di dinamiche endogene. Negli ultimi decenni, tuttavia, questi sistemi hanno attraversato cambiamenti multi-dimensionali a molteplice scala. Le nuove connotazioni strutturali - tra cui la prossimitŕ cognitiva, la, la complementaritŕ di contratti formali e accordi informali nelle collaborazioni tra imprese, le reti translocali - richiedono un differente quadro teorico e comportano diverse implicazioni di policy. Il quadro teorico pone al centro la co-evoluzione di tecnologie, modelli organizzativi, culture e istituzioni. Entro la molteplicitŕ di traiettorie rese possibili da tale co-evoluzione, ciascun Ssl è sia correlato ad un sistema socio-tecnico che ne limita le dinamiche di mutamento, sia inserito in percorsi lungo i quali puň accedere in modi discontinui ad orizzonti tecno-economici lontani. Le implicazioni di policy debbono pertanto riferirsi alle traiettorie innovative che l'attuale transizione socio-tecnica globale rende possibili ad uno specifico gruppo di Ssl, che è nel nostro caso la Toscana. Sul piano strategico operativo - considerando i limiti politici e civili della societŕ in oggetto - tentiamo di cogliere alcuni cruciali "colli di bottiglia" che bloccano la percezione e il perseguimento degli interessi collettivi di lungo periodo. Questi blocchi riguardano la miopia cosě degli imprenditori come delle istituzioni pubbliche nei riguardi del potenziale tecnico-scientifico effettivamente accessibile e dei percorsi evolutivi che converrebbe imboccare; l'inadeguatezza delle forme istituzionali entro cui vengono prodotti e gestiti i beni comuni o; la carenza di appropriati modi per capitalizzare le imprese innovative. Per ognuno di tali lock-in avanziamo proposte costruttive percorribili.
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Piras, Veronica, et Francesca Salivotti. « Studi organizzativi e sviluppo locale : quali contaminazioni possibili ? » STUDI ORGANIZZATIVI, no 1 (décembre 2012) : 9–32. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001001.

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Résumé :
Alla luce delle trasformazioni che stanno investendo il paradigma dello sviluppo locale assumono una rinnovata rilevanza tutte quelle riflessioni che si propongono di integrare i tradizionali strumenti teorici e analitici di questa prospettiva con quelli provenienti da altri ambiti di studio e ricerca con i quali non sempre si sono instaurate proficue occasioni di dialogo e di reciproca contaminazione. Il lavoro presentato costituisce il tentativo di proporre una pista di ricerca in cui le due tradizioni di studi - quella dello sviluppo locale e quella della sociologia dell'organizzazione - possano collaborare al fine di integrare gli strumenti teorici e concettuali di entrambe. Questo obiettivo d'integrazione nasce dalla constatazione che la maggior parte della produzione in materia di sviluppo locale sembra non focalizzare in maniera specifica e puntuale l'attenzione sulla dimensione organizzativa dei propri oggetti di studio, nonostante questi siano spesso costituiti da vere e proprie organizzazioni. Si pensi, ad esempio, come gli studiosi di sviluppo locale abbiano dedicato numerose ricerche sia allo studio di singole imprese sia a quello di interi sistemi di imprese. O, ancora, si prendano ad esempio i numerosi studi riguardanti le diverse forme di agenzie di sviluppo, condotti attraverso l'analisi di particolari esperienze di programmazione negoziata e di concertazione locale. Nonostante l'interesse dello sviluppo locale si articoli proprio attorno a questi e ad altri oggetti di studio, la loro dimensione organizzativa č stata raramente tematizzata in maniera distinta. Ne č conseguito uno scarso impiego degli strumenti analitici propri della sociologia dell'organizzazione e, in particolare, di una specifica prospettiva nata all'interno di questa disciplina: quella neoistituzionalista. La scuola neoistituzionalista ha prodotto concetti come quello di isomorfismo o di campo organizzativo che possono essere intesi come "attrezzi" molto utili per descrivere gli attori dello sviluppo locale, cosě come per mettere in luce alcuni dei meccanismi che influiscono sull'esito finale delle iniziative e delle strategie rinvenibili nei sistemi locali. Il saggio si pone come obiettivo quello di mettere in luce e sottolineare i possibili "ambiti di contaminazione", ovvero i temi e le aree di interesse proprie dello sviluppo locale in cui alcuni tra i piů consolidati concetti e riflessioni della sociologia organizzativa potrebbero essere proficuamente impiegati. Si procederŕ quindi all'individuazione e all'illustrazione di possibili applicazioni di alcuni strumenti analitici della sociologia dell'organizzazione, specificamente della prospettiva neoistituzionalista, impiegabili nell'analisi delle pratiche di sviluppo locale. L'intento vuole essere quello di mostrare come l'adozione di una prospettiva neoistituzionalista, che presta attenzione alla dimensione organizzativa cosě come al contesto istituzionale, integrandosi con gli strumenti classici di lettura dello sviluppo locale, possa aiutare a inquadrare aspetti ed elementi talvolta lasciati in ombra.
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Floridia, Antonio. « Le elezioni comunali in Toscana dal 1993 al 2004. Gli effetti delle nuove regole, i partiti, le coalizioni, i "nuovi" sindaci ». Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 54, no 2 (31 décembre 2005) : 5–91. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12718.

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L’obiettivo di questo lavoro quello di fornire un bilancio critico e una valutazione degli effetti che l’applicazione della legge 81 del 25 marzo 1993 ha prodotto sui sistemi politici locali della Toscana: una legge che è stata più volte, e da più parti, definita come il frutto migliore della convulsa fase di crisi e di transizione che hanno vissuto le istituzioni politiche del nostro paese nel corso degli anni Novanta, – «un esempio di ingegneria istituzionale sostanzialmente andato a buon fine», come è stato detto –, ma di cui oggi, a distanza di anni, e dopo tre cicli elettorali, si possono cominciare a cogliere meglio le complesse implicazioni, individuando i processi di mutamento che le nuove regole hanno indotto, o con i quali esse si sono intrecciate, nel comportamento degli elettori e nelle strategie degli attori politici. Ad oltre dodici anni dall’approvazione di questa legge, tutti i Comuni hanno già sperimentato per almeno tre volte il nuovo sistema elettorale. È possibile quindi disporre oggi di una mole rilevante di dati che permettono di valutare le modalità di funzionamento del nuovo sistema elettorale. Concentrare poi l’attenzione su una sola regione, la Toscana nel nostro caso, corrisponde ad un esigenza conoscitiva di particolare rilievo, proprio perché, come rilevava Giacomo Sani nella Prefazione ad uno degli studi più completi sull’argomento, apparso dopo la tornata elettorale del 1999, ciò che emerge sono appunto «le forti differenze a base regionale» che hanno caratterizzato l’impatto della nuova legge elettorale. In questa ricerca, dunque, siamo partiti dalle specificità del sistema politico toscano, cominciando ad analizzare alcuni aspetti del voto amministrativo nel corso degli anni Ottanta e cercando di misurare, per quanto possibile, i mutamenti che il nuovo sistema elettorale ha prodotto. I comuni considerati dalla ricerca sono quelli che, sulla base dei dati del Censimento 1991, e poi di quello del 2001, hanno superato i 15 mila abitanti e per i quali, dunque, la nuova legge prevede un sistema elettorale a doppio turno: per la Toscana, si tratta di 51 comuni. Per questi comuni è stato predisposto un data base completo, oggi anche consultabile via internet, comprendente tutti i dati relativi alla partecipazione elettorale, i voti riportati dai candidati e dalle liste collegate, i seggi attribuiti a ciascuna lista. Generalmente, i dati sono stati analizzati anche sulla base delle diverse classi demografiche dei comuni e della diversa ampiezza dei consigli comunali5, e sulla base dei diversi cicli elettorali, in modo da consentire confronti omogenei
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Zia-Behbahani, Majid, Alireza Barzegar, Omid Moradi, Milad Faghihi, Mohammad Khamooshi, Sedigheh Khademian, Mohammad M. Zarshenas et Abdolali Mohagheghzadeh. « Ethnopharmacological Study of Medicinal Plants Used for Treating Dysuria : A Collection from Traditional Markets in Shiraz ». Complementary Medicine Research 25, no 4 (2018) : 240–48. http://dx.doi.org/10.1159/000486641.

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Résumé :
Background: Data from the ethnopharmacological field on the treatment of dysuria are provided and analyzed with regard to traditional healers from Shiraz and in comparison to previous studies. Material and Methods: From April 21 to June 25, 2014, we visited traditional markets called Attari in Shiraz, and plants used in dysuria were collected. Questionnaires asking for general information on the traditional healers named Attars, local names of plant species, plant parts, preparation methods, etc. were prepared in order to gather data from Attars. Results: We visited 40 Attari, and 29 questionnaires were filled in by male Attars. Evaluation of our investigation revealed that Tribulus terrestris, Zea mays, and Cerasus avium were the most common plants suggested by Attars (24, 23, and 23, respectively). Infusion (37%) and decoction (34%) were the most common preparation methods for these plants. 50% of the main effects intended by the Attars were antimicrobial effects, while diuretic effects were reported at 35.7%. The temperament of the plants, as one aspect of the questionnaires, showed that more plants have a hot and dry temperament (47.9%). According to available studies about the plants, we found that flavonoids (78.3%), higher terpenoids (43.5%), and essential oils (39.1%) exist in higher amounts than other components in the plants. Conclusions: We analyzed the information gathered from the questionnaires and from previous studies and found that flavonoids are the most important constituents among the plants, especially those that exist in T. terrestris, Z. mays, and C. avium. Due to the useful effects of flavonoids in urological diseases, we suggest to evaluate and concentrate on the effects of flavonoids in dysuria treatments.
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Tajani, Crsitina. « Il ruolo degli attori nell'innovazione delle politiche per lo sviluppo locale : uno studio di caso di un distretto lombardo ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 118 (juillet 2010) : 145–57. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-118010.

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Résumé :
L'articolo si pone l'obiettivo di analizzare il ruolo degli attori nel processo di creazione di un distretto tecnologico a est di Milano. Il processo prende le mosse dalla gestione di una crisi aziendale diventata occasione per il rilancio della vocazione industriale dell'area. L'esito della politica č stata la creazione, attraverso la promozione di una rete tra imprese e enti territoriali, di un "polo tecnologico" su un'area giŕ riconosciuta dalla Regione Lombardia come distretto hi-tech. L'articolo analizza le variabili di contesto (risorse e/o vincoli) e le caratteristiche degli attori coinvolti (definite in termini di risorse relazionali, cognitive, organizzative e materiali) che hanno trasformato una crisi aziendale in "finestra di opportunitŕ" per la progettazione di un intervento di sviluppo locale. Rompendo un equilibrio dato, la decisione aziendale di delocalizzare ha aperto spazi per l'intervento di un pool di attori che, interpretando a proprio modo le caratteristiche della situazione e del contesto, hanno "visto" una soluzione differente da quella inizialmente immaginata dall'azienda (chiusura del sito).
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Di Federico, Rossella. « Reti di governance e di coordinamento : il riposizionamento degli attori dello sviluppo locale ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 2 (août 2013) : 21–36. http://dx.doi.org/10.3280/sa2013-002002.

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Podda, Antonello. « La nuova Politica Agricola Comunitaria e lo sviluppo rurale : riflessioni a partire da un caso di studio ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 118 (juillet 2010) : 80–93. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-118006.

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Résumé :
L'obiettivo di questo contributo č quello di analizzare la nuova enfasi sul territorio riposta dalla nuova Politica Agricola Comunitaria e l'influenza di questa sulle politiche di sviluppo rurale a livello regionale, tenendo conto dei differenti attori implicati: gli imprenditori agricoli che operano nelle aree rurali, il "territorio" come soggetto attivo dei processi di sviluppo locale, ed infine le istituzioni regionali che fanno da supporto al primo settore.
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Ganugi, Giulia, et Riccardo Prandini. « Problematizzare la coesione sociale urbana attraverso l'engagement collettivo e la responsabilità condivisa. I casi di due Social Street italiane ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 127 (mars 2022) : 137–53. http://dx.doi.org/10.3280/sur2022-127011.

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Résumé :
Questo contributo riflette sulla coesione sociale, indagando i processi che ne favoriscono lo sviluppo a scala locale tramite le dimensioni di engagement collettivo e responsabilità condivisa. Il quadro concettuale viene applicato a due Social Street con una metodologia qualitativa. I risultati evidenziano la contingenza di engagement collettivo e responsabilità condivisa, la genesi di episodi di coesione sociale e l'importanza di interfacce riflessive tra gli attori comunitari e istituzionali.
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Bevivino, Maria Luisa. « Defaral Sa Bopp : l'iniziativa dei migranti senegalesi per uno sviluppo rurale endogeno e sostenibile ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 97 (mai 2012) : 85–99. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-097007.

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Résumé :
Tra i molteplici attori che promuovono uno sviluppo rurale alternativo al paradigma agro-alimentare dominante, i migranti possono rivestire un ruolo di primo piano in quanto "cittadini fra piů spazi" capaci di produrre processi di cambiamento nel territorio d'origine e in quello d'arrivo. Viene presentata l'analisi di un progetto di co-sviluppo in Senegal volto a migliorare le condizioni di vita della popolazione locale e limitare l'esodo rurale attraverso pratiche virtuose di sviluppo endogeno sostenibile.
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